14 Racconti brevi scritti dai lettori - Piazzetta
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SE uNA SERA D’INVERNO...<br />
Gelide<br />
Ah, come al solito, non<br />
sta mai ferma, mai! Si<br />
è schiantata un’altra<br />
volta contro quel vaso.<br />
È veramente incorreggibile<br />
quella fatina. È arrivato di<br />
nuovo l’inverno e le fatine<br />
del gelo sono tornate a farci<br />
compagnia. Per fortuna<br />
arrivano loro, altrimenti<br />
Susanna, la dolce vecchietta<br />
che servo ormai da quindici<br />
anni, rimarrebbe sola. Ha un<br />
figlio, veniva a farle visita<br />
una volta ogni settimana,<br />
ma ora si è trasferito a<br />
Pechino e se non ci fossero<br />
le Gelide lei rimarrebbe<br />
sola, sempre. Lei è molto<br />
premurosa con loro, prepara<br />
sempre moltissimi biscotti<br />
dalle mille forme e sapori.<br />
Per loro, che sono alte non<br />
più di tre centimetri, sono<br />
giganteschi, ma li divorano<br />
alla stessa velocità con<br />
cui girano attorno alla<br />
testa di Gobli, il gatto,<br />
stuzzicandolo finché<br />
non comincia a graffiare<br />
l’aria nel tentativo di<br />
acchiapparle. Si confondono<br />
con le luci del piccolo albero<br />
di Natale. Alcune sono così<br />
abili da riuscire a imitare<br />
l’alternarsi delle lucine. Le<br />
più piccole ascoltano con<br />
attenzione e con sguardi<br />
increduli e curiosi le storie<br />
che racconta loro la paziente<br />
Susanna. Solo quando<br />
nevica hanno il coraggio di<br />
avventurarsi in giardino.<br />
I loro minuti corpicini<br />
volteggiano nell’aria<br />
come fiocchi di neve che<br />
si rifiutano di toccare<br />
terra, grazie alle loro ali si<br />
confondono benissimo. A<br />
loro piacciono moltissimo<br />
i bambini e alle volte si<br />
avvicinano così tanto che<br />
il loro respiro fa far loro<br />
le capriole in aria. Quando<br />
giunge Natale aiutano la<br />
signora Susanna a scartare<br />
i pacchi regalo, sono così<br />
minute che fanno una fatica<br />
immane, ma quando vedono<br />
il sorriso della signora<br />
Susanna di fronte a quello<br />
speditole dal figlio, vengono<br />
ricompensate di ogni fatica.<br />
Si ricaricano di forza vitale<br />
e sono pronte a scartare<br />
un altro pacco. Insomma,<br />
queste fatine saranno anche<br />
gelide e piccole, ma con un<br />
loro abbraccio sarebbero<br />
capaci di sciogliere anche<br />
il più duro dei cuori, anche<br />
il più grande dei pupazzi<br />
di neve. Sono una di<br />
quelle piccole cose, quasi<br />
invisibili, che rendono la<br />
vita di alcune persone,<br />
quasi invisibili, visibilmente<br />
migliore. Io nel frattempo<br />
continuo a lavorare<br />
e... tutti, col mio fuoco<br />
scoppiettante, a riscaldare.<br />
Marika Vener<br />
Studentessa<br />
COHOUSING<br />
Sono una delle prime cose entrate qui.<br />
“Dà calore”, “sa di famiglia”, “senza non<br />
mi sembra neanche di stare in casa”, sono i<br />
commenti più sentiti negli ultimi giorni. Mi<br />
fanno piacere, eccome se mi fanno piacere!<br />
Così come sono contenta di essere il fulcro<br />
di questo strano esperimento…<br />
Beh si, tre coppie di vecchietti che decidono<br />
di convivere per condividere fatiche,<br />
acciacchi, affitto e ricordi non possono che<br />
essere definiti un esperimento! Coraggioso<br />
e anche originale, a suo modo. Siamo in<br />
una nuova casa, organizzata per loro: io<br />
non potevo certo mancare!<br />
D’altra parte ho sempre fatto parte della<br />
loro vita, da bambini avevano certe case!<br />
Grandi, fredde, da contadini. Fredde fino a<br />
quando non veniva acceso il mio fuoco, che<br />
scaldava pure l’anima. Altro che riscaldamento<br />
moderno! Nulla più del fuoco vivo,<br />
della fiamma ipnotica, di quell’ancestrale<br />
timore e fascino riesce a catturare chiunque<br />
venga a sedersi un po’ vicino a me.<br />
Quante risate sentirò! E le canzoni, il dialetto,<br />
le ricette, i nipoti, la guerra, la miseria,<br />
la paura e la stanchezza… insomma<br />
la vita!<br />
Avrò il piacevole compito di accogliere le<br />
loro confidenze, scaldare vecchi cuori e<br />
corpi, riunirli davanti a me per sentirli leggere,<br />
raccontare e forse litigare…<br />
Io li scalderò col fuoco, ma loro, son sicura,<br />
scalderanno me con la loro vicinanza.<br />
E a me, stufa moderna eppure antichissima,<br />
spetta anche questa volta il compito<br />
di far sentire un po’ meno freddo a questi<br />
“matti” che hanno scelto di vivere assieme.<br />
Barbara Bochicchio<br />
Educatrice<br />
Il “calore”<br />
dei ricordi<br />
Sono una stufa piuttosto vecchia,<br />
e nel tempo la casa e la famiglia<br />
dove vivo sono cambiate attorno<br />
a me, ma io sono sempre in bella<br />
mostra al centro del salotto.<br />
La nonna è stata la migliore<br />
compagna delle mie lunghe<br />
giornate, sedeva sul divanetto<br />
lavorando a maglia e cantando<br />
con quel sorriso semplice che<br />
negli anni le aveva lasciato due<br />
righe leggere sul viso. La piccola<br />
Chiara la guardava ammirata<br />
mentre aggiungeva la legna, e<br />
lei mi diceva: «Mi piace tanto<br />
stare davanti alla stufa accesa.<br />
Il fuoco è una buona compagnia.<br />
Non mi fa mai sentire sola». E<br />
sul suo viso si disegnava ancora<br />
un volta quel sorriso dolce<br />
e genuino mentre la piccola<br />
guardava divertita le fiamme<br />
giocare e rincorrersi sulla legna.<br />
È strano come il mio continuo<br />
esistere sia diverso da quello delle<br />
persone. A volte mi chiedo come si<br />
sentono gli uomini, così soggetti<br />
al tempo. Chiara è grande ora,<br />
una bella ragazza che gira per<br />
casa sempre di corsa, ma non si<br />
è mai dimenticata di me. A volte<br />
mi accorgo che mi guarda con lo<br />
stesso sguardo divertito di tanti<br />
anni fa. Capita ancora che mi<br />
accarezzi il coperchio, con le sue<br />
mani fredde, così io le regalo un<br />
po’ del mio calore. Da quando<br />
la nonna non c’è più, le mie<br />
giornate sono più solitarie, ma ho<br />
imparato a controllare l’orologio<br />
sulla parete vicina e so che verso<br />
le sei tutti i miei cari tornano,<br />
felici di vedermi mi accendono,<br />
e parlano delle loro giornate. A<br />
volte ridono e vorrei tanto poterlo<br />
fare con loro! Penso che sia la cosa<br />
più bella dell’essere uomini! Ieri<br />
sera Billy stava facendo le feste al<br />
papà e con la sua coda potente ha<br />
fatto cadere un soprammobile. C’è<br />
stato un momento di silenzio in<br />
cui persino Billy si è ammutolito.<br />
Ho pensato che quella povera<br />
donna di porcellana mi faceva<br />
compagnia da una ventina<br />
d’anni. Poi il silenzio si è rotto<br />
quando la mamma è scoppiata<br />
a ridere guardandone i resti: «Era<br />
ora, non la sopportavo davvero<br />
più!» . Anche io avrei voluto ridere<br />
perché mi sono ricordata che<br />
quando l’avevano regalata alla<br />
nonna… aveva detto alla piccola<br />
Chiara: «Beh, prima o poi pulendo<br />
si romperà no? È bruttissima!»<br />
e tutte e due avevano<br />
sorriso. Forse anche<br />
Chiara se ne è ricordata<br />
perché, mentre<br />
raccoglieva i cocci, le<br />
ho visto scendere una<br />
lacrima. Ho tentato di<br />
soffiare il calore sul<br />
suo viso per asciugarla.<br />
Del resto il calore dei<br />
ricordi è quello che<br />
permette di continuare<br />
a ridere nella vita…<br />
anche per noi stufe!<br />
Tabita Valsecchi<br />
Pittrice-illustratrice<br />
LORO<br />
(una stufa racconta)<br />
Ci sono quelle volte in cui mi<br />
impediscono la visuale con<br />
il loro continuo passaggio o<br />
perché si sdraiano davanti a me<br />
(e a volte addirittura sopra di<br />
me!). Ma come si permettono,<br />
dico io? Lei dice che “fanno<br />
casa e sono di compagnia”. Lo<br />
diceva anche di me un tempo,<br />
poi sono arrivati loro. Quelle<br />
piccole pesti, parassiti che non<br />
sono altro! Mi usano solo per<br />
scaldarsi e non danno niente in<br />
cambio. Lei a volte mi passa a<br />
fianco, mi cura e mi pulisce con<br />
delicatezza. Mentre loro sono<br />
coccolati e accuditi tutti i giorni.<br />
Io vedo tutto e da qui, sono in<br />
una posizione strategica che<br />
domina il salone, e so tutto<br />
di tutti. Lui lavora tanto ed<br />
è spesso fuori casa, ma adora<br />
piazzare i suoi piedoni davanti<br />
a me al suo rientro, godendo<br />
del mio tepore, quando fuori<br />
è grigio, freddo e piove.<br />
Lei lavora tutto il giorno, ma<br />
quando torna la sera ama<br />
sedersi vicino a me facendo la<br />
maglia. Ma eccoli che arrivano,<br />
loro ci sono sempre, tutto il<br />
giorno a ronzarmi intorno.<br />
A volte faccio brutti pensieri<br />
e desidero che arrivi presto<br />
la stagione calda, così mi si<br />
tolgono <strong>dai</strong> piedi per qualche<br />
mese. Quei due piccoli parassiti<br />
sociali. Bestiole pelose che<br />
loro chiamano… “i gatti”.<br />
Caterina Maroni<br />
Impiegata