Giornalino I° Quadrimestre - ISTITUTO COMPRENSIVO "A.Diaz"
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Saluto iniziale<br />
L’eco dell’alunno<br />
Laboratori classi aperte 6^A-B-C<br />
Gentili lettori e lettrici, ben ritrovati! Il vostro giornalino,<br />
quello che voi, ragazzi e ragazze della Scuola Media di<br />
Vaprio d’Adda, avete creato, pubblicato, letto e diffuso è<br />
ancora tra voi! Anche quest’anno infatti l’Istituto Diaz ha<br />
deciso di ripetere la positiva esperienza della scorsa stagione<br />
creando uno strumento in cui ad ogni alunno sia data<br />
la possibilità da una parte di scoprire sé stesso, mettendo<br />
a prova le proprie attitudini e abilità, dall’altra di conoscere<br />
il mondo che lo circonda, fatto da adulti e da coetanei,<br />
in ambito scolastico o extra-scolastico, investigando,<br />
intervistando, raccontando attraverso le parole e le immagi-<br />
ni tutto ciò che gli succede e gli sta a cuore. Il laboratorio pomeridiano del lunedì diventerà<br />
per le attuali classi seste il luogo in cui redigere le nuove pubblicazioni: si tratta di<br />
una redazione composita in cui reporter, opinionisti, narratori, fumettisti, linguisti - e chi<br />
più ne ha più ne metta - proveranno, gioiosi ed entusiasti, a fornirvi un prodotto all’altezza<br />
delle vostre aspettative. Che dire di più? Possiamo soltanto augurare a tutta la<br />
redazione di riuscire a dare il meglio delle proprie capacità e al giornalino, quasi fosse<br />
una persona in carne ed ossa, non ci resta che esprimere i nostri più sentiti auguri …<br />
buon compleanno!!!<br />
Attività extrascolastiche con esperti<br />
Si ringrazia il<br />
Comitato Genitori<br />
per aver<br />
contribuito<br />
economicamente anche<br />
quest’anno alla<br />
nascita del nostro<br />
<strong>Giornalino</strong> Scolastico<br />
Nel mese di settembre sono intervenute nelle classi di 6^ di questa scuola alcune esperte<br />
del consultorio ”La famiglia” di Trezzo sull’ Adda. Ci hanno accompagnato in un<br />
entusiasmante e divertente percorso didattico, in cui abbiamo svolto delle attività come<br />
gruppo – classe o per piccoli gruppi. La prima volta ci siamo messi in cerchio e abbiamo<br />
descritto il nostro compagno di sinistra. Avevamo paura di dire cose che potevano<br />
offendere qualcuno, ma superata questa difficoltà iniziale, abbiamo capito che era un’<br />
occasione per conoscerci meglio. La 2^ volta abbiamo fatto un gioco in cui dovevamo<br />
fuggire dall’allagamento di una diga. Per salvarci dovevamo scegliere 4 oggetti che ritenevamo<br />
importanti, da una lista che ci avevano proposto e scritto alla lavagna. Tra<br />
questi oggetti c’ erano: un game–boy, un telefonino con i numeri dei propri amici, un<br />
cappello del nonno con medaglie del nonno, una merendina, un violino prezioso di alto<br />
valore economico, una banconota da 20 euro, un maglione fatto a mano dalla nonna,<br />
un cd autografato, un album fotografico, un diario segreto e alcuni semi di pianta rara.<br />
Avevamo 5 minuti di tempo, altrimenti saremmo annegati. All’ inizio eravamo da soli,<br />
poi a coppie, a piccoli gruppi ed infine a grandi gruppi. La terza volta ci hanno distribuito<br />
una scheda o il disegno di una valigia. Noi dovevamo inserire negli appositi spazi le<br />
nostre paure, i nostri sogni e ciò che avevamo voglia di fare. Infine abbiamo ricavato un<br />
cartellone. Noi pensiamo che la realizzazione di questo progetto ci abbia fornito un’ occasione<br />
importante per conoscerci meglio, per imparare a collaborare e a lavorare insieme.<br />
E. Vallone 6^ A e G. Innocenti 6^ C<br />
Istituto Comprensivo<br />
“A. Diaz”<br />
V.le della Vittoria, 12<br />
Vaprio d’Adda<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
Redazione<br />
Alunni<br />
Tutti gli alunni delle classi 6^<br />
iscritti alle 33 ore.<br />
Docenti dei Laboratori<br />
Airoldi Paola<br />
Lodigiani Francesca<br />
Pedroncelli Roberto<br />
Laboratorio Linguistico 2 - 3<br />
4 - 5<br />
Racconti Fantastici 6<br />
Proverbi e barzellette 7<br />
Cruciverba<br />
Il cercaparole<br />
Interviste<br />
Sommario<br />
Numero 3 - Anno 2008 Pagina 1<br />
8 - 9<br />
Cinema/Music 12<br />
Lettere al giornalino 13<br />
Gli adolescenti e il loro<br />
mondo<br />
Filastrocche e poesie 16<br />
10-11<br />
14-15<br />
Le nostre fiabe 17-18<br />
Corsa Campestre 19<br />
<strong>Giornalino</strong> a scuola<br />
Uscita didattica<br />
20
Laboratorio Linguistico Crazy Animals ci siamo inventati degli animali pazzi, pazzi...<br />
An elephant’s trunk.<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
Ligi Shael<br />
La proboscide di un elefante.<br />
A lion’s mane. La criniera di un leone.<br />
A giraffe’s neck. Il collo di una giraffa.<br />
A shark’s fin. La pinna di uno squalo.<br />
Rapiligi Cafielca<br />
Onofrio C. 6^B<br />
Rabbit’s Ears. Le orecchie di un coniglio.<br />
A pig’s head. La testa di un maiale.<br />
A lion’s mane. La criniera di un leone.<br />
A giraffe’s neck. Il collo di una giraffa.<br />
Camel’s humps. Le gobbe di un cammello.<br />
A cat’s body. Il corpo di un gatto.<br />
A fish’s tail. La coda di un pesce.<br />
Elephant’s legs. Le zampe di un elefante.<br />
Valeria P. 6^B<br />
Snacatduck<br />
A cat’s head. La testa di un gatto.<br />
A snake’s body. Il corpo di un serpente.<br />
Duck’s wings. Le ali di un anatra.<br />
Crobepa Pifro<br />
Alessandro D.V. 6^B<br />
A crocodile’s head. La testa di un coccodrillo.<br />
Bee’s feelers. Le antenne di un’ape.<br />
A parrot’s body. Il corpo di un pappagallo.<br />
A pig’s tail. La coda di un maiale.<br />
And frog’s feet. I piedi di una rana.<br />
Sheila C. 6^A<br />
Pagina 2
Crazy Animals ci siamo inventati degli animali pazzi, pazzi...<br />
.<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
Rapaca Patibusna<br />
Rabbit’s ears. Le orecchie di un coccodrillo.<br />
A panda’s head. La testa di un panda.<br />
Cat’s eyes. Gli occhi di un gatto.<br />
A parrot’s beck. Il becco di un pappagallo.<br />
A tiger’s body. Il corpo di una tigre.<br />
Butterfly’s wings. Le ali di una farfalla.<br />
A snake’s tail. La coda di un serpente.<br />
Lihor Snabut<br />
Ilaria A. R. 6^A<br />
A horse’s head. La testa di un cavallo.<br />
Butterfly’s wings. Le ali di una farfalla.<br />
A lion’s tail. La coda di un leone.<br />
Snake’s feelers Le antenne della lumaca.<br />
Valeria S. 6^B<br />
Elgica Fibi<br />
An elephant’s head. La testa di un elefante.<br />
A giraffe’s neck. Il collo di una giraffa.<br />
Camel’s humps. Le gobbe di un cammello.<br />
A fish’s fin. La pinna di un pesce.<br />
Bird’s claws. Le zampe di un uccello.<br />
Elipa hiho<br />
Nazareno C. 6^A<br />
An elephant’s head. La testa di un elefante.<br />
A hippopotamus’ body. Il corpo di un ippopotamo.<br />
A horse’s hoofs. Gli zoccoli di un cavallo.<br />
A lion’s tail. La coda di un leone.<br />
Parrot’s wings. Le ali di un pappagallo.<br />
Amedeo N. 6^B<br />
Pagina 3
Laboratorio Linguistico: Crossword<br />
Guessing Game<br />
I’ve got a shiny black fur<br />
I’ve got long claws<br />
I’ve got two golden eyes<br />
I’ve got a long tail<br />
I eat animals<br />
I live in the forest<br />
I can rune<br />
I can’t fly<br />
Who am I?<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
G 2<br />
Valeria P. 6^B - Ilaria A.R. 6^A<br />
A __ __ __ __ __ __ __ __ __<br />
B 6 1 F<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />
C<br />
7 D 3 8 9<br />
4<br />
E<br />
Onofrio C. 6^B<br />
Pagina 4
The English editors<br />
I am Ilaria A. R.<br />
I’m in class 6°A.<br />
My favourite friend is Valeria P.<br />
My favourite colour is orange.<br />
My favourite musical star is<br />
Ashley Tisdale, she’s fantastic!<br />
My favourite fruit is apricot.<br />
My name’s Onofrio C.<br />
I am in class 6°B.<br />
My best friend is Mauro.<br />
My favourite sports star is C.<br />
Ronaldo and my favourite colours<br />
are red and yellow.<br />
My name is Adriana G.<br />
I’m in class 6^A.<br />
My favourite colour is pink.<br />
My favourite friend is Emma.<br />
My favourite pop star is Irene<br />
Grandi.<br />
My favourite fruit is pineapple.<br />
My name is Nazareno C.<br />
I’m in class 6^A.<br />
My friends are Lorenzo, Mattia,<br />
Alessandro, Alex, Ardit.<br />
My favourite sports stars are<br />
Ronaldinho and Kakà.<br />
My favourite colour is red .<br />
My favourite fruit is mango.<br />
Hi! My name is Emma O.<br />
I am in class 6°B.<br />
My friend is Silvia.<br />
My favourite pop band is rebelde.<br />
My favourite colour is light<br />
My name is Amedeo N.<br />
I’m in class 6^B.<br />
My friends are Nazareno and<br />
Matteo. My favourite sports star<br />
is Kakà. My favorite colours are<br />
green and light blue. My favourite<br />
fruit is watermelon.<br />
My name is Sonia B.<br />
I’m in class 6^B.<br />
My friend is Ilaria A.<br />
My favourite pop star is<br />
Laura Pausini.<br />
My favourite colours are<br />
orange and light blue.<br />
My name is Alessandro D. V.<br />
I’m in class 6^B.<br />
My favourite friend is Nazareno.<br />
My favourite sports star is<br />
Alessandro del Piero.<br />
My favourite colour is red.<br />
My name is Valeria P.<br />
I’m in class 6^B<br />
My favourite friend is Ilaria A.R.<br />
My favourite star is Vanessa<br />
Anne Hudgens, she is a musical<br />
star.<br />
My favourite colour is yellowMy<br />
favourite fruit is watermelon.<br />
Numero 3 - Anno 2008 Pagina 5
Racconti fantastici e surreali<br />
Immagina di trovarti coinvolto in una situazione<br />
“misteriosa”. Quali fatti enigmatici<br />
o fenomeni inspiegabili ti capitano?<br />
Quali le conseguenze per te o per gli altri?Quali<br />
le tue reazioni?<br />
È mezzanotte. Tutti in casa dormono.<br />
Squilla il telefono. Mi alzo dal letto e rispondo.<br />
Silenzio tombale. Non parla<br />
nessuno. Riattacco e torno a dormire.<br />
Squilla di nuovo il telefono, guardo l’orologio<br />
ed è passata solo mezz’ora dalla<br />
precedente chiamata. Stavolta, una voce<br />
maschile dall’altra parte del telefono parla<br />
in modo confuso, senza senso; riesco<br />
solo a comprendere:”Ci troviamo domani<br />
a mezzanotte in via Boccaccia n°37”.<br />
Neanche il tempo di dire qualcosa. Ha<br />
già riattaccato. Sono preoccupata, ma<br />
chi sarà mai? Non ho mai sentito quella<br />
voce. Non ho più sonno, ho solo paura.<br />
Sono le 6:30 e mi preparo per andare a<br />
lavorare. Sono la dirigente di un’azienda<br />
di porcellane. Devo solo non pensare a<br />
quella telefonata. Prendo il tram e arrivo<br />
a Milano, corso Buenos Aires. Per ora va<br />
tutto bene. Strano, nessuno ha ancora<br />
notato che sono stravolta. Arrivo in ufficio<br />
e la mia segretaria mi ricorda tutti gli<br />
appuntamenti della giornata ma non<br />
m’importa, so che il tempo passerà in<br />
fretta. Infatti, sono le 13:30 e sto tornando<br />
a casa. Arrivata davanti alla porta mi<br />
fermo, perché attratta da insoliti rumori.<br />
Mio marito è al lavoro, i miei figli sono a<br />
scuola. Forse è la mia impressione. Apro<br />
la porta e …. Trovo una scritta sul muro:<br />
”Ricordati dell’appuntamento”. E adesso?<br />
Questo uomo mi perseguita. Ricopro<br />
la scritta con un quadro prima che qualcuno<br />
se ne possa accorgere. È l’ora di<br />
cena, i miei figli mi raccontano della giornata<br />
trascorsa a scuola e mio marito è<br />
calmo, sorride. L’ora si avvicina ed i minuti<br />
trascorrono inesorabilmente senza<br />
pietà. Invento una scusa per mio marito:<br />
”La mia amica sta male, devo andare da<br />
lei”. Esco con la mia macchina di lusso.<br />
Arrivo in via Boccaccia n°37 ma non trovo<br />
nessuno. Ad un tratto vedo un’ Audi<br />
A4 che si avvicina, ha i vetri scuri e quindi<br />
non riesco a vedere chi c’è all’interno.<br />
Qualcuno, improvvisamente, scende dalla<br />
macchina e così faccio anch’io. Ci avviciniamo<br />
l’uno all’altro; ma non mi sembra<br />
di conoscerlo, non è nemmeno molto<br />
giovane. Ma…è mio padre! No, non è<br />
possibile. E’ morto 4 anni fa! Mi saluta:<br />
”Ciao Nicole”. Mi accorgo che l’incubo è<br />
appena iniziato. “Devi morire, mi dispiace<br />
ma è giunta l’ora della tua morte.” Inizio<br />
a urlare: “Non è possibile! Che ne sarà<br />
di mio marito, dei miei figli e del mio<br />
posto da direttrice?” “Piango, ma mio padre<br />
non ha pietà. “Nicole, io ti ho voluto<br />
bene, ma ciò non vuol dire niente. Ho<br />
deciso di ucciderti” “Ma perché?” urlo io<br />
nella speranza che mi possa sentire<br />
qualcuno. Ma questa via è completamente<br />
deserta. Mio padre fruga nella tasca.<br />
No, no, no. Tira fuori un coltello. Rimango<br />
lì, in piedi, terrorizzata e immobile.<br />
Chiamo mio marito e gli chiedo aiuto?<br />
No, non posso. Mio padre mi rivolge di<br />
nuovo la parola: “Sei pronta?” Ora cresce<br />
una rabbia terribile dentro di me. Mi<br />
sento addirittura incatenata. Tutto ciò<br />
non ha senso, è inspiegabile. I minuti<br />
passano. “Anzi, sai che ti dico? Non ti<br />
uccido ora ma un giorno, quando meno<br />
te l’aspetti”. Detto così mio padre scompare,<br />
lasciandomi lì, nel regno dei viventi.<br />
Il cosmo si ribella<br />
Nicole M. 7^A<br />
Gli ultimi superstiti della razza umana erano<br />
pronti per partire. - Tutti gli uomini<br />
sono imbarcati - disse l’assistente del capitano<br />
Morrison. Tutti guardavano lui.<br />
Morrison si abbandonò nella poltrona e<br />
sorrise stancamente. - Siamo pronti disse.<br />
Ma per andare dove?<br />
La domanda del capitano cadde nel silenzio.<br />
Fecero rotta per Plutone, ultima<br />
speranza di sopravvivenza. Il pianeta aveva<br />
subito qualche tentativo di colonizzazione<br />
nel secolo precedente. I segnali<br />
erano evidenti: ovunque si posasse lo<br />
sguardo c’erano miriadi di case e grattacieli<br />
abbandonati. Molti erano cristallizzati<br />
e altri completamente ricoperti di ghiaccio.<br />
Non si sa bene perché ma i coloni,<br />
forse per la lontananza dal sole e dai<br />
pianeti o forse per l’impossibilità di raggiungere<br />
le galassie adiacenti, avevano<br />
lasciato il pianeta. Morrison e gli altri cominciavano<br />
a intuirlo dal freddo strano e<br />
pungente che non riuscivano a mitigare<br />
nonostante i macchinari ad alta tecnologia.<br />
domandò<br />
sfiduciato il capitano. fece<br />
rapporto il giovane.<br />
. L’operatore<br />
provò invano senza risultati. Finchè<br />
non si udì una debole voce sussurrare: e poi il segnale<br />
scomparve. Ciò non fece altro che demoralizzare<br />
ancora di più l’equipaggio.<br />
Johnny si collegò allora con un satellite<br />
della terra. Sulla sua crosta vi erano continue<br />
eruzioni vulcaniche o gelate improvvise.<br />
L’Australia scomparsa era oscurata<br />
da una densa coltre fumosa. Poi<br />
anche il satellite si spense. Nelle settimane<br />
seguenti anche sugli altri pianeti il<br />
genere umano scomparve. Rimanevano<br />
solo cinque sopravvissuti: Morrison,<br />
Johnny, Lerner, Curt e Houdson. Gli altri<br />
erano morti chi per il freddo chi per le esplorazioni<br />
malriuscite. Gli uomini, consci<br />
di essere gli ultimi esemplari di una<br />
potente e stupida razza, passavano i<br />
giorni ad aspettare l’arrivo della morte.<br />
Finché il 10 maggio 3422 accadde l’inaspettabile.<br />
Vi fu una tremenda scossa di<br />
terremoto seguita da un boato. Poi venne<br />
il silenzio: contemporaneamente si<br />
accese la luce del segnale di contatto<br />
sulla navicella. esclamò<br />
Curt. Una voce profonda che pareva<br />
venire dal pianeta stesso ma anche<br />
dal cuore di ogni uomo presente iniziò a<br />
tuonare. Mentre parlava le sue parole<br />
comparivano sullo schermo. <br />
disse. balbettò Lerner.<br />
Proverbi da tutto il mondo e qualche barzelletta<br />
Proverbi italiani<br />
1.Chi trova un amico trova un tesoro.<br />
2.A casa dei gentiluomini prima le donne e poi gli uomini.<br />
3.È meglio un uovo oggi che una gallina domani.<br />
4.Sul latte versato non si piange.<br />
Proverbi inglesi<br />
5.Love makes the world go round.<br />
(L’amore fa girare il mondo).<br />
6.No pain, no gain.<br />
(Niente fatica, niente guadagno).<br />
7.Experience is the mother of wisdom.<br />
(L’esperienza è la madre della saggezza).<br />
8.First think, and then speak.<br />
(Prima pensa poi parla).<br />
Proverbi piemontesi<br />
9.A l’è buna la forsa ma mej l’ impegn.<br />
(Bene la forza, ma meglio l’ impegno).<br />
10.A l’è mej n’amis che des parent.<br />
(Meglio un amico che dieci parenti).<br />
Proverbi pugliesi<br />
11.Ce ricche te uè fà va n-gambbàgne e mmìttete ad arà<br />
(Se ricco ti vuoi fare, và in campagna e mettiti ad arare)<br />
12.Nesciune nasce ambaràte<br />
(Nessuno nasce istruito)<br />
Proverbio argentino<br />
13.Quien roba a un ladron, tiene cien anos de perdon.<br />
(Chi ruba a un ladro, ha 100 anni di perdono).<br />
Proverbio finlandese<br />
14.Jos on lusikalla annettu ei voi kauhalla vaatia.<br />
(Se è stato dato con il cucchiaio non si può pretendere<br />
con il mestolo).<br />
Proverbi rumeni<br />
15.Cine se scoalå de dimineatā, departe ajunge.<br />
(Chi si sveglia la mattina presto arriverà lontano).<br />
16.Ulciorul nu merge de multe ori la apā.<br />
(La tazza non va immersa tante volte in acqua).<br />
17.Omul bun dupā fapte se cunoaste!<br />
(Riconosci l’uomo gentile solo dopo aver visto come si<br />
comporta).<br />
Proverbi arabi<br />
18.<br />
19.<br />
(Caduto il barattolo si trova il coperchio).<br />
(Il mattino ha l’oro in bocca).<br />
Barzellette<br />
Ascolta Luisa, ti faccio una domanda di geografia.<br />
E’ più lungo il Po o il Mississippi ?<br />
il Mississippi!<br />
Brava, e di quanto?<br />
Nove lettere!<br />
-In un treno il controllore apre la porta di uno<br />
scompartimento e chiede ai passeggeri i biglietti.<br />
Uno dei passeggeri fa vedere il suo biglietto. L’altro<br />
ne mostra due, uno per lui l’altro per il figlio<br />
fa il controllore e<br />
lascia lo scompartimento. Allora il primo<br />
passeggero dice all’altro:><br />
A sentir ciò, il secondo viaggiatore<br />
domanda:<br />
<br />
-La maestra interroga un alunno:.<br />
>.<br />
<br />
E l’alunno:<br />
-Lezione di medicina:<br />
Lo studente:<br />
-Due capre affamate vagano nel deserto da giorni<br />
senza nulla da mangiare.<br />
Ad un tratto scorgono la bobina di un film in mezzo<br />
alla sabbia. La prima capra urla:e divora<br />
tutta la pellicola. L’altra capra guarda stupita la<br />
prima esclama:<br />
<br />
- Ultim’ora: Rubati in una grande fattoria numerosi<br />
agnelli. Sono già stati effettuati diversi arrosti.<br />
Ilaria G. 6^C<br />
Numero 3 - Anno 2008 Pagina 7
Cruciverba<br />
1<br />
5<br />
7<br />
12<br />
2<br />
3<br />
11<br />
4<br />
8<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
6<br />
9<br />
10<br />
13<br />
1. Nome del terzino destro del Milan.<br />
2. Antico trio d’attacco svedese del Milan degli<br />
anni 50.<br />
3. Tifosi scatenati delle squadre.<br />
4. Grande trequartista brasiliano del Milan.<br />
5. Nome dell’allenatore con cui il Milan ha vinto 2<br />
Champions League.<br />
6. Grande difensore della storia del Milan.<br />
7. Altro nome dello stadio G. Meazza.<br />
8. Squadra della dea.<br />
9. N° 10 del Barca.<br />
7<br />
1<br />
2<br />
5<br />
4<br />
6<br />
3<br />
Se risponderai correttamente uscirà il nome del cartone.<br />
2<br />
Definizioni<br />
1. Cognome dello Skater più famoso del mondo.<br />
2. Mossa di Skate in inglese.<br />
3. Parte di metallo situata sotto la tavola.<br />
4. Famosa marca di Skate.<br />
5. Marca di Skate con la croce.<br />
6. Tavola detta in inglese.<br />
7. Appassionato di Skate della 6^B.<br />
8. Appassionato di Skate della 6^C.<br />
9. Cognome di famoso Skater.<br />
10. Famosa marca di Skate.<br />
11. Marca di tavole.<br />
12. Mossa di skate che consiste nell’incrociare lo skate<br />
nelle gambe.<br />
13. Salto su una sbarra di ferro o altro materiale, con<br />
proseguimento.<br />
6<br />
9<br />
3<br />
4<br />
5<br />
8<br />
1<br />
7<br />
1. Migliore amico di Bart.<br />
2. Sorella minore di Bart.<br />
3. Moglie di Omar.<br />
4. Città dove è ambientato il cartone.<br />
5. Altra sorella di Bart.<br />
6. Canale dove viene trasmesso il<br />
cartone.<br />
7. Altro canale dove viene trasmesso<br />
il cartone.<br />
Pagina 8
Il Crucianimali<br />
1. Vive nel porcile.<br />
2. Adora il rosso.<br />
3. E’ a strisce bianche e nere.<br />
4. Ha otto zampe.<br />
5. Nitrisce.<br />
6. Striscia.<br />
7. Ha cento occhi.<br />
8. Fa le fusa.<br />
9. Ruggisce.<br />
Il cerca parole<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
1 i e<br />
2 o r<br />
3 Z b<br />
4 R g<br />
5 C l<br />
6 r n<br />
7 v e<br />
8 a t<br />
9 e n<br />
Usando le seguenti lettere, forma quante più parole possibili (di almeno quattro lettere) di senso compiuto<br />
(l’iniziale è evidenziata)<br />
1 I F R E O<br />
2 T N A A T L E<br />
3 I T C I L O G T A O<br />
4 L O G I R O O O<br />
5 G L R O E L I H<br />
6 T L A R I E C V A<br />
7 O N F O O I L X<br />
8 L O A E N L<br />
9 R I O U A T N B T<br />
10 C I A R O G E R O L T C<br />
11 N I O P F O E A R T<br />
12 A I T M A T<br />
13 A L P L O A L O N<br />
14 I B O L R<br />
15 R A T C L A E L<br />
16 U O C A T S C I<br />
Pagina 9
Interviste ai coetanei<br />
Abbiamo svolto presso i nostri coetanei di classe sesta alcune indagini rivolte a conoscere il loro parere sui seguenti<br />
argomenti:<br />
• I luoghi preferiti per le vacanze<br />
• I programmi televisivi preferiti<br />
• Gli sport più amati<br />
I dati raccolti sono stati tabulati e successivamente si sono creati degli aerogrammi, per avere una visione grafica<br />
immediata dei risultati.<br />
Tra conteggi e percentuali dobbiamo dire che questa attività ci ha fatto esercitare anche in matematica.<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
23%<br />
Luoghi preferiti per le vacanze<br />
0% 10%<br />
1%<br />
89%<br />
montagna/collina lago mare casa<br />
Programmi televisivi preferiti<br />
2% 4%<br />
71%<br />
film e telefilm cartoni quiz talk show<br />
28%<br />
7% 4% 6%<br />
Sport preferito<br />
24%<br />
31%<br />
basket skateboarding calcio<br />
snowboarding canottaggio BMX<br />
Pagina 10
Intervista: La scuola ai tempi dei nostri nonni<br />
Intervista a nonno Luciano (anni 87) e nonna Giuseppa (anni 77)<br />
Le scuole Elementari di Vaprio<br />
1) Come era la scuola esteticamente ai vostri tempi? Su quanti piani era costruita?<br />
Nonno e nonna: era una costruzione già allora abbastanza “vecchia”, disposta su due piani.<br />
2) Che materie avevate? C’erano tante maestre? Come esprimevano voti?<br />
Nonna e nonno: Avevamo italiano, matematica, storia, geografia, scienze, religione.<br />
C’era una sola maestra per tutto. I voti venivano dati con le parole.<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
Ahiiiiii!<br />
Scusi! Scusi! Scusi!<br />
Ho capito non lo farò<br />
mai più! Lo prometto!<br />
Non si dicono le parolacce!<br />
Soprattutto ai maestri e<br />
ai compagni.<br />
3) Avevate sempre bei voti in pagella?<br />
Nonna: sì, venivo sempre promossa con bei voti.<br />
Nonno: io avevo voti abbastanza belli.<br />
4) Eravate divisi maschi e femmine nelle classi?<br />
Potevate scegliere con chi stare in banco? Qual’era la vostra divisa, se l’avevate?<br />
Nonna: Sì, eravamo divisi maschi e femmine e nei banchi ci disponevano le maestre.<br />
Avevamo il grembiule bianco.<br />
Nonno: io avevo la blusa nera<br />
5) Come vi punivano e come vi premiavano?<br />
Nonna e nonno: ci punivano mandandoci in castigo dietro la lavagna e non ci premiavano mai.<br />
6) Quanto duravano gli intervalli? Andavate in cortile a giocare?<br />
Nonna e nonno: non c’erano intervalli, ma verso le 10.00 si andava,<br />
tutti in fila, in bagno<br />
7) Andavate a casa a mangiare o avevate la mensa? Facevate<br />
lezione di pomeriggio?<br />
Se sì, erano organizzati anche laboratori?<br />
Nonna e nonno: andavamo a casa a mangiare, per poi tornare il<br />
pomeriggio e non c’erano i laboratori.<br />
8) Quanto durava la scuola?<br />
Nonna e nonno : durava dalle 8.30 alle 12 .00, e il pomeriggio<br />
dalle 13 .30 alle 15.30.<br />
9)Vorreste tornare a scuola?<br />
Nonna: no, ho già studiato abbastanza<br />
Le scuole medie di Gorgonzola<br />
1) Nonna e Nonno: era una palazzina a due piani<br />
2) Nonna e Nonno: oltre alle materie delle elementari avevamo Latino, Francese, Disegno, Ginnastica;<br />
avevamo molti professori, i voti erano espressi in parole.<br />
3) Nonna: sì Nonno: sì anch’io<br />
4) Nonna e Nonno: c’erano classi di soli maschi e classi di sole femmine, potevamo scegliere con chi stare in banco,<br />
le femmine avevano il grembiule nero<br />
5) Nonna e Nonno: per punirci ci sospendevano<br />
6) Nonna e Nonno: c’era l’intervallo a metà mattina, ma non c’erano le lezioni di pomeriggio<br />
8) Nonna e Nonno: durava dalle 8.00 alle 12.30<br />
9) Nonna: io no Nonno: no.<br />
Pagina 11
Cinema<br />
TRAMA<br />
Scheda del film<br />
“LA MASCHERA DI ZORRO”<br />
Attori protagonisti:<br />
Antonio Barberas & Anthony Hopkins<br />
Attori non protagonisti:<br />
Catherine Zeta- Jones<br />
Anno:<br />
1998<br />
Regia:<br />
Martin Campbell<br />
Genere:<br />
Avventura<br />
Il film è ambientato in California. Diego Della Vega, meglio conosciuto come Zorro, combatte a fianco del popolo contro<br />
l’oppressione spagnola. Durante la battaglia, Zorro viene aiutato da due fratelli, Joaquin e Alejandro. A Joaquin, Zorro dona<br />
il suo medaglione in segno di ringraziamento. Diego Della Vega viene fatto prigioniero da Rafael Montero, governatore<br />
spagnolo. Al momento dell’arresto viene uccisa per errore la moglie Esperanza e la piccola Elena viene portata via. Dopo<br />
anni di prigionia, Zorro intende vendicarsi. Rafael Montero è tornato dalla Spagna per comprare la California dal Presidente<br />
del Messico, Generale Santa Anna. Zorro ritrova Alejandro che indossa il medaglione a suo tempo regalato al fratello<br />
Joaquin, ucciso, nel frattempo, dai soldati. Zorro insegna ad Alejandro ad usare bene la spada ma soprattutto gli dà lezioni<br />
di comportamento. Alejandro diventa il successore di Zorro, sposa Elena che ha, intanto, riconosciuto in Diego Della Vega<br />
il vero padre.<br />
COMMENTO<br />
Il film è molto bello perché esprime non solo il valore della fedeltà e della regola, ma anche il valore affettivo per la famiglia.<br />
Music<br />
COMMENTO:<br />
Titolo: Oggi ti amo<br />
Album: Laura Bono<br />
Autore: Laura Bono<br />
Interprete: Laura Bono<br />
Data di edizione: 2005<br />
Come si desume dal titolo, si tratta di una canzone d’amore. E quasi un tira e molla tra i due innamorati. All’ inizio stanno<br />
bene abbracciati, tanto da voler fermare il tempo, poi lui si fa un po’ insicuro ma contemporaneamente spera che l’amore<br />
duri in eterno. La sicurezza del loro amore è solo per il presente, perché anche loro si chiedono se “Domani sarà amore<br />
vero “ Nel testo si continua a parlare di questa sicurezza legata solo al momento. Lei ci fa notare come lui sia il suo primo<br />
pensiero e quanto sia innamorata nonostante lui sia “Un gran casino“. Per il futuro c’è solo tanta speranza ma nessuna<br />
certezza. Sogna di avere accanto lui per tutta la vita.<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
Pagina 12
Lettere al giornalino<br />
(Introduzione alla lettera)<br />
Cos’è l’adolescenza? E’ veramente quel periodo felice e<br />
spensierato che precede l’età adulta e che i grandi invidiano<br />
alle nuove generazioni? E’ quella fase dell’età che<br />
permette di vivere un periodo d’esperienze nuove ed emozioni<br />
senza troppi rischi né preoccupazioni?Ascoltiamo<br />
in proposito il parere di una ragazza di classe ottava …<br />
(seguiranno le risposte della “redazione del giornalino”)<br />
Caro giornalino,<br />
sono una ragazza di 13 anni e frequento la terza media<br />
della mia scuola. Volevo scriverti perché ieri ho assistito<br />
alla discussione tra i miei nonni e i miei genitori, e mia<br />
nonna ha detto che l’adolescenza è un’età felice e spensierata.<br />
Beh, volevo solamente dirti che non è vero !!!<br />
Secondo me, l’adolescenza è un periodo difficile e pieno<br />
di problemi, forse più “intricato”di quello dell’età adulta!<br />
Infatti mi chiedo: tutti sono passati in questo periodo, e<br />
tutti sanno che cosa significa essere una ragazza di 13<br />
anni!Perciò, perché dicono che questo è un periodo spensierato?<br />
Ogni giorno per me è una massa di cose da fare,<br />
da pensare da progettare e da realizzare. Tutte le mattine,<br />
appena arrivi a scuola, vieni catapultata in un mondo<br />
complicato, formato da amici, studio, libri, professori e ragazzi,<br />
ma soprattutto ogni giorno c’è un nuovo problema.<br />
Eh già, spesso capitano i litigi tra amiche, momenti insostenibili<br />
durante i quali tu non sai da che parte stare. E<br />
poi c’è il problema dei ragazzi, quella massa enorme di<br />
“energumeni”insensibili, che non ti danno mai pace. Con<br />
loro c’è sempre un problema: il giorno prima il ragazzo<br />
che ti piace ti guarda, ti parla e scherza con te, mentre il<br />
giorno dopo, come se tu gli avessi fatto qualcosa di male,<br />
non ti parla e ti ignora. Eh, gli uomini, chi li capisce è bravo!!!<br />
(E c’è qualcuno al mondo che li capisce …). Inoltre,<br />
al contrario di me, ci sono ragazzi e ragazze molto insoddisfatti<br />
della loro adolescenza per vari motivi: alcuni non<br />
hanno amici, altri non hanno buoni rapporti con i loro famigliari,<br />
altri invece hanno semplicemente litigato con il/la<br />
loro fidanzato/a. Finita la scuola però, non sono finiti i problemi.<br />
Infatti, come arrivi a casa hai una miriade di cose<br />
da fare: devi mangiare, affrontare la “questione compiti” e<br />
studiare. Mentre fai tutto questo devi tenere sotto controllo<br />
l’ora, perché due ore dopo devi andare in palestra per<br />
gli allenamenti. E quando mancano 10 minuti alle 17, tu<br />
sei ancora “sui libri” per finire il problema di geometria di<br />
cui non ti viene il risultato. Allora, di corsa, ti cambi, ti catapulti<br />
fuori di casa e vai verso la palestra. Nel tragitto casa-palestra<br />
ossessioni la tua povera nonna, chiedendole<br />
di andare più veloce perché sei già in ritardassimo. Finiti<br />
gli allenamenti devi mangiare, farti una doccia (e qui subentra<br />
il problema del “lavaggio dei capelli” perché ci impieghi<br />
10 minuti in più di una doccia normale) e studiare<br />
per la verifica del giorno dopo. Alle 11 di sera sei stanca<br />
morta, ma ti viene sempre voglia di leggere il libro. Quel libro<br />
che hai iniziato circa un mese fa, ma che a causa del<br />
tempo (che non hai) non sei ancora riuscita a finire. Allora<br />
ti prometti che il giorno dopo andrai a dormire prima, per<br />
leggere, ma poi scopri che è impossibile, perché ogni<br />
giorno è precisamente uguale al precedente. Perciò, come<br />
si può dire, o anche soltanto pensare che l’adolescenza<br />
è un età spensierata, quando sei sempre strapiena di<br />
impegni e di problemi?! Con questa domanda ti lascio,<br />
spero che pubblicherai la mia lettera. Baci.<br />
Una ragazza della classe ottava<br />
Risposta a “Caro giornalino” del 18/10/07<br />
Cara amica,<br />
noi pensiamo che tu sia molto disorganizzata, in quanto<br />
non riesci a studiare per tempo; è un po’ tardi a 13 anni<br />
cercare di abituarsi, comunque, dovresti distribuire meglio<br />
i tuoi impegni in giornata per essere più brava a<br />
scuola. Noi ad esempio facciamo tutti i compiti prima di<br />
andare a calcio. Così non ci pensiamo più, infatti non è<br />
bene studiare di sera quando si è stanchi.<br />
Rodriguez A. 6^A Matteo B. 6^C<br />
Cara redazione,<br />
Ho delle proposte da fare sugli articoli che potrebbero<br />
essere inseriti nel giornalino. Mi piacerebbe che ci fossero<br />
delle notizie che riguardano il mondo esterno, gli<br />
usi e costumi degli stranieri, perché ogni popolo ha la<br />
sua cultura e le sue tradizioni che mi piacerebbe conoscere<br />
...<br />
Ilaria A.R. 6^A<br />
Eccoti accontentata ...<br />
Ciao, mi chiamo Sondos, sono Egiziana di religione mussulmana.<br />
Vi vorrei parlare del paese in cui sono nata, l’Egitto,<br />
che secondo me è il posto più bello del mondo. La<br />
mia città di origine si chiama Fayoum, essa è una città<br />
molto grande e si affaccia su un corso d’acqua che si chiama<br />
Mare Yusef. E’ industriale ma anche agricola, infatti si<br />
coltivano: il grano, il cotone, il frumento e il mais. Le industrie<br />
sono le seguenti: tessile per fabbricare le stoffe, alimentare<br />
(zuccherifici) e siderurgica. Gli adulti, e a volte<br />
anche i bambini, vanno a dormire tardi, dopo la mezzanotte.<br />
Così possono ammirare il cielo limpido e sereno, splendente<br />
per le stelle che brillano. Secondo me se una persona<br />
è arrabbiata o agitata per qualche preoccupazione,<br />
guardando quel cielo così bello si tranquillizza immediatamente!<br />
Anche in Egitto crescono le rose, ma sono più<br />
grosse e coloratissime, il loro profumo si sente anche in<br />
lontananza e mi dà una piacevole sensazione di leggerezza<br />
e allegria. Ciao!<br />
Il mese del Ramadan<br />
Il giorno 12 / 10 si è concluso il periodo del Ramadan, il<br />
mese da noi musulmani dedicato al digiuno, così abbiamo<br />
festeggiato. Alle ore 9.00 di mattina io e la mia famiglia<br />
siamo andati a Milano a pregare nella moschea di<br />
via Quaranta. La moschea è un locale senza armadi né<br />
tavoli, con soltanto dei tappeti che servono per inginocchiarsi.<br />
Lì abbiamo incontrato il cugino di mio papà che<br />
ci ha invitati a pranzo. Abbiamo mangiato un cibo egiziano<br />
fatto con le foglie della vite bollite e con le zucchine,<br />
il tutto riempito di riso rosolato con un condimento<br />
(olio burro) e arricchito con la salsa di pomodoro: alla fine<br />
eravamo tutti ben sazi! Poi mio papà si è messo a<br />
chiacchierare con suo cugino mentre mia mamma era<br />
in cucina con la moglie del cugino di mio papà. In seguito<br />
tutti insieme siamo scesi a giocare a palla: abbiamo<br />
gonfiato i palloncini di molti colori ed uno è scoppiato<br />
in faccia a mia mamma. Ci siamo divertiti moltissimo.<br />
Successivamente a casa abbiamo continuato a chiacchierare<br />
e la festa è finita alla sera.<br />
Sondos M. 6°A<br />
Numero 3 - Anno 2008 Pagina 13
Gli adolescenti e il loro mondo: Ritratto di un’amica<br />
Capita, nella vita, d’incontrare una persona speciale:<br />
può trattarsi di un amico/a che ci offre i suoi consigli<br />
aiutandoci ad affrontare un problema; di una persona<br />
che ci stimola ad arricchire le nostre giornate con<br />
sempre nuove esperienze; di un ragazzo/a che per il<br />
suo carattere, il suo modo di porgersi, il suo modo di<br />
vestire diviene per<br />
noi un modello, un<br />
esempio di come<br />
possiamo entrare in<br />
comunicazione con<br />
il mondo esterno,<br />
così mutevole e incerto<br />
al tempo stesso.<br />
Il tema qui riportato<br />
è stato scritto<br />
da una ragazza di<br />
classe ottava. Con<br />
una certa fantasia,<br />
ma anche con un’innegabilecapacità<br />
poetica, si descrive<br />
una figura<br />
immaginaria di amica<br />
ideale, che riunisce<br />
in sé tanti aspetti<br />
positivi, gli<br />
stessi che noi troviamo,<br />
pur spezzettati,<br />
nei tanti amici<br />
che incontriamo e<br />
con cui trascorriamo<br />
i momenti più<br />
belli delle nostre<br />
giornate.<br />
Ci vedemmo per un<br />
anno intero. Allora<br />
era una ragazza<br />
tredicenne. Aveva<br />
uno sguardo acuto<br />
e penetrante. Gli<br />
occhi verde chiaro<br />
ondeggiavano qua<br />
e là posandosi su<br />
tutto ciò che catturava<br />
la sua attenzione.<br />
Chiunque si sentiva attratto alla sua vista. Non<br />
mi assomigliava affatto. Era bellissima e per questo l’<br />
ammiravo. Sembrava eterea, una fata. I movimenti<br />
aggraziati e misurati le conferivano una femminilità<br />
tutta sua, una sorta di prematura eleganza che sbocciava<br />
proprio ora, nel fiore dei suoi anni. Ah, cosa avrei<br />
dato per riuscire anch’io a camminare con passi<br />
leggeri, quasi danzando. Era poi così regale, principesca.<br />
Aveva la carnagione chiara e molto pallida, pareva<br />
una ninfa. Spiccavano sul suo piccolo volto due sopracciglia<br />
castane. I capelli le ricadevano sul viso come<br />
onde di un mare vermiglio. Lei non se ne curava<br />
ma si scostava le ciocche con la mano. Il gesto dall’apparenza<br />
banale compiuto da lei diventava un rito<br />
magico. Ah la sua mano! Le dita appena appena lunghe<br />
erano perfette per suonare il piano. Quando lo faceva<br />
sembrava proiettarsi in un altro tempo. Mille angeli<br />
dai capelli verdi si univano al suo canto. Era una melodia<br />
mai udita, un dolce suono che entrava nel cuore.<br />
D’un tratto non si ricordava più niente: né dolori, né dispiaceri,<br />
nemmeno il<br />
proprio nome. In quei<br />
momenti avrei voluto<br />
saziarmi della sua vista<br />
e della sua musica<br />
per sempre. Poi lei<br />
smetteva in un frullo<br />
d’ali, così come aveva<br />
cominciato. Insisteva<br />
sempre che anch’io<br />
suonassi per lei, ma io<br />
non volevo rovinare la<br />
sua arte. A lei non importava<br />
che fossi più<br />
brava di lei: desiderava<br />
che ci diplomassimo<br />
entrambe al conservatorio<br />
mentre frequentavamo<br />
il classico,<br />
ed alla fine glielo<br />
promisi. Mentre la<br />
guardavo vedevo in<br />
lei una ragazza alta,<br />
slanciata e perfettamente<br />
proporzionata.<br />
Uno schianto. Quando<br />
passava tutti i ragazzi<br />
si voltavano per ammirarla.<br />
A lei non piacevano<br />
le attenzioni e<br />
rimaneva con quell’espressionedeterminata<br />
che la rendeva più<br />
affascinante. Era sicura<br />
di sé e con la risposta<br />
sempre pronta per<br />
chiunque tentasse di<br />
importunarci. Parlo al<br />
plurale perché lei mi<br />
difendeva sempre. Mi<br />
proteggeva come se fossi una persona importante per<br />
lei. Mi sono spesso domandata come un così magnifico<br />
operato di natura umana fosse amica di un pulcino spelacchiato<br />
come me. Timida ed introversa, ecco cos’ero<br />
io: ero sempre imbarazzata e diventavo subito rossa<br />
quando qualcuno mi guardava. La seguivo sempre.<br />
Non m’interessava se gli altri pensavano che fossi il<br />
suo fedele cagnolino perché lei mi considerava alla<br />
sua pari. Non per compassione ma per amicizia: mai<br />
migliore considerazione fu mai usata. Lei teneva stretta<br />
la mia mano e non permetteva che camminassi dietro<br />
di lei. Ogni tanto sfoggiava solo per me uno dei suoi<br />
fantastici sorrisi che le illuminavano il viso ma anche<br />
tutto l’ambiente intorno. L’adoravano, lo so, ma era così<br />
Numero 3 - Anno 2008 Pagina 14
Continuazione: Ritratto di un’amica.<br />
attraente! Si vestiva sempre come voleva, a volte<br />
in stile moderno con felpone e jeans, altre volte<br />
indossava una graziosissima gonna a bretelle con<br />
sotto una camicia. Vi abbinava sempre un cappello<br />
da pittore appoggiato a lato della testa. Ma non<br />
riusciva a sembrare buffa! Appariva invece magnifica.<br />
Eravamo molto unite finchè … Ma questa è<br />
un’altra storia. Tra le due ero io quella con più fantasia.<br />
Non gliel’ho mai detto ma m’ispiravo a lei per<br />
i miei racconti. Lei era la maga, la guerriera senza<br />
paura, l’intrepida amazzone e l’affascinante sirena.<br />
Insieme passavamo lunghi pomeriggi nel nostro<br />
posto segreto. L’avevamo scoperto insieme. Un<br />
giorno, correndo per i prati dietro a casa sua inciampai<br />
in una radice. Guardai in alto. C’era un<br />
grande albero che sembrava essere lì ad aspettare<br />
solo noi da secoli. La chiamai. E lei tornò indietro.<br />
Ci arrampicammo fino ad un grosso ramo. Ci sedemmo<br />
cavalcioni. Sopra, sotto, ai lati, eravamo<br />
circondate dal verde. Il vento faceva stormire le<br />
foglie. Eravamo finalmente sole e libere. Non so<br />
dove trovai il coraggio ma le dissi tutto. Di come<br />
era bella con il suo naso sottile e la bocca piccola.<br />
Della sua gentilezza spigliata e dell’alone di mistero<br />
che l’avvolgeva.<br />
Quando conclusi dicendo che avrei voluto essere<br />
come lei, si arrabbiò. “Non devi nemmeno pensare<br />
cose del genere! Sei magnifica, riesci in tutto. Sei<br />
timida e ti lasci scoprire pian piano. Cosa desiderare<br />
di più?! Devi essere te stessa e devi esserlo per<br />
sempre! Solo così potrai finalmente apprezzarti!<br />
Abbi fiducia in te e in quello che sei perché vali<br />
tanto!” Il suo tono si era addolcito. Mi vennero le<br />
lacrime agli occhi e l’abbracciai stretta. Il suo carattere<br />
era così: strano e imprevedibile. Non dimenticherò<br />
mai quella voce vellutata ma tagliente all’occorrenza.<br />
Mai scorderò le sue parole. Le sole che<br />
mi hanno aiutato a crescere. Quelle che mi hanno<br />
aperto gli occhi a me stessa. Forse aveva ragione.<br />
Anch’io potevo essere qualcuno. Ma non mi ha mai<br />
pesato sentirmi meno di lei, perché lei non si vantava<br />
mai ed io non ero invidiosa. Tutto ciò che era<br />
lo era naturalmente. Ci frequentavamo da un anno,<br />
poi un giorno se ne andò. Misteriosamente e con<br />
eleganza come era nel suo stile. Non l’ho mai più<br />
incontrata nella mia vita. Forse è stato meglio così.<br />
Ho sempre pensato che lei fosse una specie di<br />
angelo mandato sulla terra per aiutarmi. Mi capita<br />
ancora di recarmi alla porta di casa che tante volte<br />
ha varcato e lascio spesso dei fiori. Il bello è che<br />
anch’essi non avvizziscono mai: come lei, che non<br />
vidi mai sfiorire.<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
Selene C. 8^A<br />
La grande ballerina<br />
C’era una volta una ballerina di diciassette anni di nome<br />
Alessia che faceva continuamente delle gare di danza<br />
moderna. Un giorno Alessia e le sue quattro amiche<br />
dovevano superare delle prove di ballo, ma le loro cinque<br />
paia di scarpe si erano ristrette per colpa di un’altra<br />
ragazza di nome Geltrude, poco più grande di loro e<br />
molto invidiosa, che quando si arrabbiava si trasformava<br />
in una strega.<br />
.<br />
Detto fatto, le ragazze si trovarono senza più le scarpe<br />
e non potevano ballare. Il cane di Alessia di nome<br />
Bobby andò in un negozio di scarpe e chiese:>la commessa rispose:.<br />
Il cane che era andato con loro per portare fortuna, dopo<br />
aver acquistato le scarpe, sparse della polverina magica<br />
e disse:.<br />
Le ragazze con queste<br />
calzature vinsero<br />
molte gare. In<br />
sede di finale, il balletto<br />
si doveva svolgere<br />
a piedi scalzi.<br />
Le ragazze pensavano<br />
di non riuscire,<br />
ma il cane diede<br />
loro coraggio. Alessia<br />
pensò: Tutte le altre ragazze dissero : E così cominciarono una folgorante<br />
carriera con il nome di ’’Five girls’’. Il cane, per punire la<br />
strega cattiva, la fece diventare la donna delle pulizie<br />
delle ragazze. Da quel momento avrebbe svolto solo<br />
lavori umili.<br />
Simona C. 6^C - Allegra C. 6^A<br />
Pagina 15
Filastrocche e poesie<br />
I suoni diventano parole, le parole trasformano in<br />
significati i nostri pensieri … Noi abbiamo voluto<br />
giocare un po’ con i suoni delle parole, inventando<br />
rime strane, divertenti, inusuali. Provate anche voi!<br />
La scuola…. che sonno!<br />
La scuola media Diaz Armando<br />
I lazzaroni ha messo al bando.<br />
I professori sono arrabbiati<br />
Perché gli studenti sono annoiati.<br />
Le ore non passano mai<br />
E i ragazzi dormono assai.<br />
Se l’ ora di motoria è molto vicina<br />
La classe allarga la faccina<br />
In segno di sorriso e di gioia<br />
Ecco che sparisce la noia.<br />
Marcianese E. - Cassinella A. 6^C<br />
Filastrocca dello studente ribelle<br />
Ciao, sono lo studente ribelle<br />
che ti fa ridere a crepapelle.<br />
La scuola io abbatterò<br />
e il mondo libererò.<br />
Tutti i giorni bisogna studiare<br />
e mi organizzo un funerale.<br />
Io ne combino di tutti i colori<br />
e i professori chiamano i genitori.<br />
Cassinella A. - Marcianese E. 6° C<br />
Filastrocca per secchioni<br />
La scuola Diaz Armando<br />
I lazzaroni ha messo al bando<br />
Qui si studia seriamente<br />
Se no non impari un bel niente<br />
A non tutti piace storia,<br />
ma va imparata a memoria.<br />
La matematica, poi,<br />
sarebbe utile anche ai buoi.<br />
Scienze ha molti esperimenti<br />
E ti viene voglia di stringere i denti.<br />
Tecnica è da secchioni e ci sono molti copioni.<br />
Le lingue straniere potrebbero servirti nel tuo mestiere.<br />
Innocenti G. 6^C - Vallone E. 6^A<br />
Filastrocca sulla scuola<br />
Se nella scuola Armando Diaz volete passare non dovete<br />
chiacchierare.<br />
Ci vorrà molto impegno ma chi vuole ne sarà degno.<br />
Studiare sarà il nostro motto e qualcuno farà il botto.<br />
Studiate con impegno e lascerete il segno.<br />
Un segno infinito, non di uno stordito.<br />
Ma non si può solo lodare:<br />
si deve anche sgridare se maleducati non si vuole diventare.<br />
Guazzi N. 6^A - Cavaliere A. 6^B .<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
L’altalena<br />
Mi cercherai<br />
nei giorni felici e colorati<br />
dal nostro sole scaldati.<br />
Ti cercherò<br />
nei giorni bui e desolati<br />
dalle nuvole oscurati.<br />
Tenendoci per mano<br />
come su un’altalena<br />
che per magia<br />
ci fa volare, ci porta via.<br />
L’adolescenza<br />
Guarda avanti. Cosa vedi?<br />
Miriadi di stelle, lune e pianeti<br />
che vagano e vorticano<br />
come universi lontani.<br />
Prova ad afferrarli.<br />
Non ci riesci, lo sai.<br />
Però ci provi, lo vorresti.<br />
Ma desideri veramente entrare<br />
per sempre in quest’immensa<br />
Galassia?<br />
Guarda dietro. Cosa vedi?<br />
Pensieri perduti, giochi scordati.<br />
Magici enigmi di cui hai perso<br />
la combinazione.<br />
Suoni di risa, sorrisi e speranze<br />
come farfalle<br />
Vivono una volta nel mondo,<br />
per sempre nella vita.<br />
Ti piacerebbe tornare<br />
in quei tempi passati.<br />
Non puoi e lo sai.<br />
Davvero vorresti perderti<br />
inseguendo vecchie fantasie?<br />
Guarda intorno. Cosa vedi?<br />
Ci sono tanti ragazzi<br />
lontani e vicini<br />
ma se provi a raggiungerli scappano via<br />
come fragili sogni.<br />
Guarda adesso. Chi vedi?<br />
Un mondo popolato da curiose creature,<br />
buffi mari in tempesta<br />
e assolati deserti.<br />
Bianche contrade e rossi paesi.<br />
Guarda meglio. Cosa hai scoperto?<br />
Che la vita è un viaggio<br />
nel tempo e nei luoghi<br />
che l’adolescenza è un miraggio<br />
libera e preziosa<br />
come una piccola gemma,<br />
da conservare<br />
come un grande spettacolo,<br />
da ricordare.<br />
Federica B. 7^A<br />
Selene C. 8^A<br />
Pagina 16
Le nostre fiabe<br />
Cappuccetto Rosso e il cellulare<br />
Un lupo aspettava che qualcuno passasse di lì.<br />
Cappuccetto Rosso che era partita dalla sua casa<br />
con un cellulare, passò per il bosco. Il lupo saltò<br />
fuori dal cespuglio e la fece spaventare, poi indicò<br />
alla bambina una scorciatoia e le chiese dove abitasse<br />
la nonna. Il lupo era furbo e arrivò a casa della<br />
nonna prima di Cappuccetto Rosso.<br />
A tre metri di distanza dalla casa, squillò il telefono,<br />
il lupo molto furbo pensò:<br />
Devo fare in fretta, sta arrivando qualcuno.-<br />
La bambina bussò alla porta e vide la nonnina molto<br />
pelosa, con la bocca grande, il naso lungo e gli<br />
occhi grandi.<br />
A Cappuccetto Rosso suonò il telefonino per la seconda<br />
volta, era la mamma che chiedeva della nonna,<br />
la bambina le disse che c’era una nonnina un<br />
po’ pelosa.<br />
La mamma chiamò l’estetista che le tolse tutti quei<br />
lunghi peli.<br />
S’accorsero che non era la nonna, era il lupo.<br />
Arrivò il cacciatore che liberò la nonna dalla pancia<br />
del lupo facendolo vomitare.<br />
Poi col cellulare di Cappuccetto Rosso chiamò i<br />
guardiani dello zoo che portarono via il lupo e chenon<br />
venne ucciso perché era una specie in via di<br />
estinzione.<br />
Camilla L. - Rebecca S. 6^C<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
-<br />
Il bastone magico<br />
C’ era una volta un ragazzo di nome Pato. Era un<br />
giovane abbastanza fortunato e tutto per lui andava<br />
a meraviglia. Pato aveva molti amici: il suo<br />
preferito era Alexioca, un mago anziano, un uomo<br />
dalla lunga barba e molto saggio. Ma qualcuno<br />
per il suo successo odiava Pato e per ostacolarlo<br />
avrebbe fatto qualsiasi cosa: era Trisu, il<br />
figlio di un mago cattivo. Un giorno Trisu inviò<br />
una lettera anonima a Pato in cui lo invitava ad<br />
un appuntamento presso il grande albero del bosco,<br />
dicendogli che avrebbe ricevuto un magnifico<br />
regalo da uno sconosciuto ammiratore. Pato,<br />
incuriosito dal messaggio, si presentò abboccando<br />
alla sua trappola. Alexioca che, essendo mago,<br />
aveva poteri di telepatia, intuì che qualcosa di<br />
grave stava per succedere al suo amico. Radunò<br />
attorno a sé un piccolo gruppo di ragazzi che lo<br />
avrebbero aiutato in caso di bisogno.<br />
Poi d’ improvviso gli venne un gran sonno e si<br />
coricò per dormire. In sogno gli apparve uno stregone<br />
che era suo padre. Egli si chiamava Cinciuncian<br />
ed era tutto rosso e peloso. Questo mago<br />
aveva un bastone dotato di incredibili poteri.<br />
Alexioca al suo risveglio si ritrovò col bastone in<br />
mano che usò nel combattimento contro Trisu.<br />
Aiutato anche dagli altri ragazzi, sconfisse Trisu;<br />
da quel momento Pato non avrebbe più avuto<br />
nessun nemico.<br />
M. Bestetti 6 ^C - A. Rodriguez 6 ^A<br />
Pagina 17
Le nostre fiabe<br />
“Il magnifico Apollo”<br />
C’era una volta Apollo,un ragazzo biondo con gli occhi<br />
azzurri che viveva servito e riverito dalla sua famiglia nel<br />
castello più grande del mondo. Apollo aveva un sogno<br />
nel cassetto: quello di diventare un eroe, manifestando<br />
ai suoi cari tutte le sue doti, ma non si era ancora verificata<br />
l’occasione per dimostrarlo. Questo fatto lo irritava<br />
molto, perciò un giorno decise di partire per girare il<br />
mondo e vivere nuove avventure. Per il viaggio Apollo<br />
portò con sè una spada, uno scudo, del cibo e una coperta.<br />
Per prima cosa arrivò presso un’ampia pianura<br />
dove infuriava un combattimento tra due eserciti nemici.<br />
Si buttò nella mischia, comportandosi da valente guerriero<br />
ma, dopo qualche giorno, preso dalla noia per tutto<br />
ciò che aveva a che fare con la guerra, se ne andò.<br />
Cammina cammina, attraversò montagne, foreste e paludi.<br />
Alla fine giunse presso un ampio spazio deserto.<br />
Fermato lì per riposare, fu aggredito e catturato da un<br />
feroce Minotauro che lo portò nel suo labirinto dove in-<br />
contrò una bellissima donna di nome Stella, anch’ella<br />
prigioniera del mostro sanguinario. Il minotauro, che voleva<br />
cibarsi delle giovani carni dei due ragazzi, cercò di<br />
uccidere Apollo con le sue corna, ma non ci riuscì, perché<br />
il magnifico Apollo con grande abilità maneggiando<br />
la sua splendida spada lo mise fuori combattimento. Intanto<br />
Stella guardava Apollo molto spaventata, ma nello<br />
stesso tempo affascinata dalle prodezze del bel giovane.<br />
In preda ad un colpo di fulmine i due si innamorarono ed<br />
in seguito si sposarono. Ebbero tre splendidi figli a cui<br />
diedero i nomi di Paride, Achille ed Elena.<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
Alice C. - Erika M. 6^C<br />
Ribaltiamo una favola “Cenerentola”<br />
C’era una volta una ragazza molto cattiva perché rubava<br />
il ragazzo alle sorellastre le costringeva a pulire la<br />
casa e alla matrigna rispondeva sempre male.<br />
Si chiamava Cenerentola. Cenerentola soprannominava<br />
la paziente matrigna “strega dal naso a patata”,<br />
mentre le pie sorelle “nane dalle mutande bucate”. Appena<br />
le sorelle trovavano un ragazzo, Cenerentola<br />
mostrava i denti e diceva: “Oh cielo, un nuovo ragazzo!<br />
Piacere sono la duchessa Cenerentola di Rivombrosa<br />
.”- e si accingeva a baciarlo.<br />
Poi siccome suo papà era partito per lavoro, la matrigna<br />
soffriva, perciò Cenerentola diceva che l’aveva<br />
lasciata per un’altra.<br />
Un bel giorno Cenerentola decise di fare le pulizie di<br />
primavera, almeno così le chiamava lei, perché non le<br />
faceva da 15 anni.<br />
Ma non le fece lei e decise invece di farle fare alle sorellastre.<br />
Quando il principe decise di fare un ballo per trovare la<br />
ragazza giusta per lui e per suo fratello, Cenerentola<br />
decise di andarci; fece cucire il suo abito alle sorellastre<br />
e proibì loro di presentarsi alla serata.<br />
Ma le sorellastre violarono il divieto imposto loro.<br />
Il principe scelse le sorellastre e Cenerentola fu gettata<br />
in un pozzo che venne sigillato con una grande pietra.<br />
Valentina B. - Annabelle C. - Ardit M. 6°C<br />
Pagina 18
Nella mattinata di sabato 27 ottobre, presso l’oratorio maschile di Vaprio d’Adda, gli studenti dell’Istituto Comprensivo<br />
di Viale della Vittoria si sono ritrovati per disputare la fase d’Istituto di Corsa Campestre. La competizione<br />
è stata organizzata per selezionare gli studenti delle scuole di Vaprio e di Bettola che andranno a formare la<br />
squadra di mezzofondo che parteciperà alle fasi successive dei Giochi Sportivi Studenteschi. Gli studenti hanno<br />
percorso due giri sul prato dell’oratorio (pari ad un totale di 1.000 mt) ricoperto di fango a causa della pioggia dei<br />
giorni precedenti e, con un timido sole spuntato nella tarda mattinata, si è conclusa la prima fase di selezione.<br />
Gli insegnanti non nascondono la loro soddisfazione per i risultati ottenuti. Di seguito i nominativi dei vincitori di<br />
cui si allegano le foto:<br />
Femmine<br />
1^Classificate per anno<br />
Veneruso Giorgia<br />
Margutti Sofia<br />
Santeramo Luana<br />
2^ Classificate per anno<br />
Giani Alessandra<br />
Calzaferri Marina<br />
Quadri Michela<br />
3^Classificate per anno<br />
Diolosà Martina<br />
Davi Claudia<br />
Comotti Martina<br />
Numero 3 - Anno 2008<br />
Maschi<br />
1°Classificati per anno<br />
Camìa Nazareno<br />
Passoni Marco<br />
Boudda Jaafar<br />
2° Classificati per anno<br />
Rodriguez Leiva Alex<br />
Mariani Nicholas<br />
Russo Tito<br />
3° Classificati per anno<br />
Castellazzi Matteo<br />
Mangiagalli Marco<br />
Massaro Devis<br />
Pagina 19
Il laboratorio “<strong>Giornalino</strong> a scuola”<br />
Cari lettori de “L’Eco dell’alunno”<br />
In questo primo quadrimestre noi, alunni delle classi seste, abbiamo avuto per la prima volta l’opportunità di realizzare<br />
un giornalino tutto nostro, in cui trovassero spazio le esperienze scolastiche ma anche quelle vissute al di fuori<br />
della ristretta cerchia delle mura della Scuola Media. Suddivisi in gruppi, ci siamo esercitati in tante e diverse attività,<br />
dando sfogo alla nostra creatività e alla nostra fantasia, producendo tutto il materiale riportato nelle pagine che avrete<br />
letto o guardato senz’altro: disegni di animali fantastici con didascalia in lingua inglese; scrittura di testi per tutti i<br />
generi e per tutti i gusti, da quelli seri e “scolastici” (relazioni, fiabe, racconti) a quelli più divertenti e originali (quiz,<br />
cruciverba, rebus, interviste). Il tutto è stato infine rivisto e composto per essere trascritto, controllato e successivamente<br />
stampato, come succede ad un giornale “vero”! Ringraziamo quanti delle altre classi hanno fornito il loro prezioso<br />
contributo per un lavoro che vuole essere il più possibile di tutta la Scuola Media, e non soltanto delle classi<br />
seste. Ringraziamo anche i nostri insegnanti, che ci hanno (pazientemente) condotto in questa avventura, e ci hanno<br />
guidato nel mondo, finora inesplorato, del giornalismo.<br />
Arrivederci al prossimo numero!<br />
La redazione<br />
Visita all’Eco di Bergamo<br />
Il giorno 14 dicembre 2007 noi alunni delle classi 6°A, 6°B e 6°C siamo andati a Bergamo a visitare la redazione del<br />
quotidiano “L’eco di Bergamo” accompagnati dalle professoresse Airoldi, Pugliese, Ficara<br />
e dal professor Bomparola. Lo scopo di questa gita era quello di approfondire le nostre<br />
conoscenze su tutto ciò che riguarda il giornale quotidiano.<br />
Abbiamo viaggiato in pullman e una volta arrivati ci siamo subito diretti verso la sede. Lì<br />
abbiamo incontrato un ex giornalista ora in pensione, il signor Luciano Capoferri. La nostra<br />
guida ci ha accompagnato per tutto il tempo facendoci visitare presso la redazione i<br />
seguenti spazi operativi: la sala riunioni, dove si elabora e conferma il menabò; la sala<br />
computer collegata al CSQ ; presso la sede distaccata di Erbusco, in provincia di Brescia,<br />
il centro stampa quotidiani. Durante il percorso si è soffermato a raccontarci la storia dell’-<br />
Macchina a caratteri mobili Eco di Bergamo, le fasi della lavorazione di questo quotidiano e, più in generale, la struttura<br />
di un giornale.<br />
Come nascono le informazioni<br />
In mattinata i giornalisti raccolgono dati e informazioni, per poi scrivere l’articolo, mentre<br />
alcuni addetti organizzano lo spazio per la stampa delle immagini e per posizionare<br />
la pubblicità. Alle ore 12.00 si tiene la prima riunione. Sono convocati i due redattori<br />
capo e i quattro vice capo, viene pianificato e confermato il menabò (bozza, prima impostazione<br />
del giornale). Alle ore 19.00 vi è la seconda riunione. Vengono sempre convocati<br />
i due redattori capo e i quattro vice capo, ma questa volta il giornale deve essere<br />
pronto per la stampa. Alle ore 1.00 in notturna, il giornale viene stampato presso le rotative<br />
di Erbusco collegate via cavo con i computer della sede centrale.<br />
Macchinario automatico<br />
Numero 3 - Anno 2008 Pagina 20