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ANAI Calvini Chiggiato.pdf - Ass. Nazionale Archivistica Italiana ...

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<strong>ANAI</strong><br />

<strong>Ass</strong>ociazione <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Archivistica</strong> <strong>Italiana</strong><br />

Sezione Veneto<br />

La carta chimica<br />

Paolo <strong>Calvini</strong> Rosanna <strong>Chiggiato</strong><br />

Vicenza, 06.05.09<br />

Regione del Veneto


Composizione<br />

La composizione della carta fino al '700 è abbastanza nota:<br />

- stracci<br />

- gelatina / allume<br />

- a volte, carbonato di calcio<br />

A fronte dell'enorme richiesta del mercato (stimato intorno ai 650<br />

milioni di libri in Europa nella seconda metà del '700 *) la materia<br />

prima fibrosa ha iniziato a scarseggiare. Era necessario trovare<br />

un'alternativa.


All'inizio dell'800 l'evoluzione tecnica ha permesso<br />

di passare dagli stracci alla pasta legno (woodpulp):<br />

Conifere (softwood) (pino, larice, abete)<br />

Latifoglie (hardwood) (acero, faggio, betulla, pioppo, tiglio, quercia)<br />

pasta legno<br />

lignina 20-25% carboidrati altre sostanze 2-8%<br />

cellulosa 45%<br />

emicellulosa 25-35%<br />

glucosio Xylano, Xylosio, Arabinosio ecc.


pasta legno come tale<br />

Impasto<br />

a) per giornali o libri di poco pregio:<br />

tronchi scortecciati contro una mole rotante immersa parzialmente<br />

in acqua<br />

Sfibratore di Keller migliorato da Voelter 1846


Impasto<br />

b) per carta di miglior qualità (pasta chimica): cottura o lisciviazione<br />

del legno sminuzzato all'interno di bollitori per allontanamento lignina,<br />

resine, olii essenziali e terpeni.<br />

Inizio '800 acido nitrico e altri acidi forti<br />

1854 brevetto di Watt e Burgess: soda caustica in recipienti di ferro<br />

sotto pressione<br />

1864 brevetto Mitscherlich: soda caustica in autoclave sotto pressione<br />

1884 Dah: aggiunta di solfato di sodio: costi minori e fibre più resistenti<br />

1888 processo Ritter-Keller con cottura a vapore diretto (iniezione)<br />

1890 processo al bisolfito a pH variabile (soluz acquosa di SO 2 al 4-7%<br />

con idrossidi di Na, Mg, Ca) sotto pressione 125-180°C.


Impasto<br />

c) pasta semichimica (1900):<br />

blandi trattamenti chimici, sfibratura meccanica, breve cottura<br />

a 170-175°C in soluzioni di Na 2 CO 3 e Na 2 SO 3


Sbiancamento<br />

dopo il trattamento chimico rimangono residui di lignina<br />

pasta chimica al solfato (di sodio): marrone bruna<br />

pasta chimica al solfito alcalino Kraft: giallastra<br />

per sbiancare<br />

a) biossido di cloro → ossida il nucleo aromatico della lignina<br />

b) reattivi ossidanti → ossigeno, acqua ossigenata a pH alcalino,<br />

sodio ipoclorito, ozono<br />

c) solubilizzazione in alcali dei derivati clorurati


Introduzione delle cariche<br />

per dare bianchezza, opacità e stampabilità


Collatura<br />

1807 Illing collatura in pasta: colofonia + carbonato di sodio<br />

e successiva precipitazione con allume di rocca (solfato di Al<br />

e K)<br />

1876 colofonia + allume del cartaio (solfato di alluminio)<br />

1950 AKD (Aquapel) e ASA con CaCO 3 .


Sbiancanti ottici<br />

per eliminare la il velo giallastro: aggiunta di tinta azzurrina, a<br />

volte con colorante rosso Brasilwood per compensarne il colore:<br />

indaco (di origine vegetale)<br />

blu di Prussia (ferrocianuro di Fe e K)<br />

blu ultramarino (ammino silicato di sodio polisolforato)<br />

blu di cobalto (alluminato di cobalto)<br />

blu di alizarina (colorante antrachinonico)<br />

violetto di Lauth (colorante a base di trifenilmetano)<br />

indaco sintetico (tioindigoidi)


Carte speciali<br />

Carta colorata<br />

aggiunta di pigmenti colorati in superficie<br />

1777 si affianca la colorazione in pasta<br />

1856 Perkin derivati dell'anilina (*)<br />

1913 Von Baeyer sintesi dell'indaco (*)<br />

(*) utilizzati anche per gli inchiostri


Carte speciali<br />

Carta patinata<br />

coated litho-grade (patinata da un lato solo)<br />

coated book-grade (patinata ambedue i lati)<br />

Pigmenti bianchi con adesivo + disperdenti, fluidificanti,<br />

tensioattivi


Carte speciali<br />

Carta patinata<br />

Adesivi: amido, caseina, carbossimetilcellulosa, amido cationico,<br />

amido/stearati<br />

Adesivi sintetici (dopoguerra: resine urea -formaldeide, melaminaformaldeide,<br />

polietileni, acrilonitrile e emulsioni acriliche, alcool<br />

polivinilico, polistirene, stirene/metacrilati, stirene/butadiene)<br />

Sbiancanti (fluorescent whitening: stilbene, sali dell'acido salicilico,<br />

benzofenoni, benzotriazoli)<br />

Antischiumogeni (oli sulfonati, alcool amilico, etere, kerosene,<br />

tributilfosfati, siliconi)<br />

Stabilizzanti (sodio dodecilsolfato, alkil poyethylene oxides, eteri<br />

alkil-arilici)<br />

Emulsioni cerose (cere e paraffine)


Carte speciali<br />

Carta trasparente<br />

Fino al 1800 carta (o pergamena) con grassi e resine naturali<br />

(olio di lino, pece greca ossia colofonia con olio di noce)<br />

Dal 1800 carta con coppale, sandracca, petrolio (per trasparenza<br />

temporanea), olio+colofonia+ resina dammar.<br />

Dal '900 le fibre vengono trattate prima della formazione del<br />

foglio:<br />

Carta pergamena e velina: leggero beating delle fibre in acqua<br />

Imitazione carta pergamena: beating intermedio<br />

Carta trasparente vera e propria: beating forte


Carte speciali carta trasparente<br />

Le fibre di cellulosa sono trasparenti: vediamo il<br />

foglio bianco a causa della diffusione e rifrazione<br />

della luce sulla superficie ruvida della carta.<br />

L'aggiunta di impregnanti allontana l'aria<br />

L' acido solforico "brucia" le fibrille sottili<br />

La calandratura compatta le fibre espellendo l'aria<br />

Una volta formato il foglio:<br />

Carta velina: aggiunta di impregnanti<br />

Pergamena vegetale: immersione in 2/3 H 2 SO 4 e 1/3 H 2 O<br />

asciugatura → lisciatura → "papirina" trasparente<br />

Glassine (imitazione pergamena): calandrature


Immersione in acido solforico: gelatinizzazione sino ad uno stadio<br />

intermedio tra cellulosa mercerizzata e rigenerata e (opzionale)<br />

glicerina o glucosio. Strutture tipo cellophane e rayon.<br />

Aggiunta di transparentizers (sostanze con indice di rifrazione simile<br />

a quello della cellulosa):<br />

- amido<br />

Carte speciali carta trasparente<br />

- non-drying oils [di cocco o di ricino],<br />

- drying oils [olio di semi di papavero, cere, vernici, resine e solventi<br />

(trementina, spirito di petrolio, nafta, toluene)].<br />

Impregnazione con amido, silice, olio minerale, films acrilici o altre<br />

resine sintetiche


Carte speciali<br />

Carta per inchiostri copiativi (fino anni '40 circa)<br />

Fatta a mano per garantirne l'isotropia (espansione ad umido<br />

uguale in ambedue le direzioni).<br />

<strong>Ass</strong>orbente, molto sottile e resistente (l'inchiostro deve penetrare<br />

ed essere visibile sul retro)<br />

70% cotone + lino, seta, canapa e/o Gampi (silk paper)<br />

A volte addizionate di tannini per reagire con gli inchiostri<br />

copiativi ferro-gallici<br />

Glicerina, cloruro di magnesio, zucchero e miele (per mantenerla<br />

umida). Piccole aggiunte di gomma arabica o gelatina<br />

Cromato o bicromato di potassio per incrementare la durabilità<br />

dell'inchiostro<br />

Acetato di alluminio per il fissaggio degli inchiostri colorati


Carta chimica<br />

La carta chimica permette la riproduzione di copie senza ricorrere<br />

alla carta carbone: la copia si ottiene grazie alla pressione<br />

esercitata dalla scrittura, che determina la rottura di microcapsule<br />

sul retro del foglio. Il liquido così liberato genera una reazione<br />

colorante sullo strato di rivestimento del foglio copia. Questo<br />

genere di carta viene pertanto denominato “carta a reazione<br />

colorante” o “carta autocopiante”.


Inchiostri neri e colorati '800<br />

Già dall'800 esistono manuali con le "ricette" per la<br />

preparazione di inchiostri e materiali tintori. Es:<br />

-Dr. Ure’s Dictionary of Arts, Manufactures and Mines Fourth<br />

Ed. London 1853<br />

- Prof. A. De Brun: Trattatello sulle materie tessili e coloranti,<br />

Biblioteca del Popolo, Sonzogno Ed., Milano 1886.<br />

- D. N. Carvalho: Forty Centuries of Ink or a Chronological<br />

Narrative Concerning Ink and Its Backgrounds. Lenox Hill<br />

Pub. and Dist. Co. (Burt Franklin), New York, 1904.<br />

(disponibile in internet)


Composizione inchiostri<br />

- a base di nerofumo, miele, gomma arabica<br />

- ferro-gallici<br />

- legno di campeggio, gomma arabica, allume<br />

- campeggio, allume di cromo, acido ossalico, potassio<br />

bicromato<br />

- indaco, bianco di Piombo, gomma arabica, zucchero<br />

- glutine di farina, nerofumo, indaco, acido acetico, carbonato<br />

di sodio<br />

- Blu di Prussia, acido ossalico, acido cloridrico diluito


Coloranti organici sintetici nell'800<br />

Nell'800 ai pigmenti/coloranti inorganici si affiancano i<br />

coloranti di sintesi industriale:<br />

1750 pubblicazione ricetta Blu di Prussia (di Berlino, di<br />

Parigi)<br />

1860 coloranti all'anilina<br />

1861 fucsina (malva)<br />

1863 violetto di Hoffman<br />

1874 eosina (rosso)


Inchiostri neri e colorati '900<br />

Sino agli anni 40-50 del '900 gli inchiostri ferro-gallici continuano<br />

ad essere utilizzati, anche per ottenere copie dei manoscritti.<br />

Nel contempo aumenta l'uso di inchiostri neri e colorati, a base di<br />

- azocomposti<br />

- antrachinone<br />

- trifenilmetano<br />

-xantene<br />

- ketonimmmina<br />

- composti nitro e nitroso<br />

La composizione è quindi<br />

completamente diversa da quella<br />

dei secoli precedenti. Per la<br />

diagnostica è necessario passare<br />

dalle analisi di composti<br />

inorganici a quelle, molto più<br />

complesse, di composti organici


Una prima classificazione è basata sui gruppi organici presenti<br />

nella molecola:<br />

Coloranti acidi<br />

Il nome derivava dalla presenza di gruppi acidi<br />

(principalmente SO 3 Na o R-COONa) nella molecola di base<br />

Anionici<br />

Solubili in acqua<br />

Generalmete insolubili in solventi organici, ma alcuni solubili<br />

in alcoli, chetoni ed esteri


Coloranti basici<br />

Il nome derivava dalla presenza di gruppi basici (generalmente<br />

sali di ammonio R-NH 2 spesso cloridrati) nella molecola di<br />

base<br />

Solubili in acqua e alcool<br />

Bassa solubilità nella maggior parte dei solventi organici<br />

Generalmente utilizzati con un mordente (acido tannico) o una<br />

resina


Identificazione inchiostri moderni<br />

Richiede l'uso di tecniche complesse:<br />

paper chromatography<br />

paper electrophoresis<br />

luminescence<br />

microspectrometry<br />

FTIR<br />

Raman<br />

luminescence photography<br />

laser excitation and<br />

spectroscopy<br />

chromatography (HPLC) and<br />

electrophoresis<br />

mass spectrometry<br />

nuclear magnetic resonance<br />

(NMR)


Inchiostri per fotocopie e stampanti<br />

- elettrofotografia<br />

- ink-jet<br />

- stampanti laser


Fotocopie (elettrostatiche) e stampe laser<br />

Un originale viene illuminato e proiettato su un rullo<br />

(fotoconduttore elettrostatico carico) che a sua volta attrae le<br />

particelle di toner nei punti corrispondenti all'immagine.<br />

Scaricando il fotoconduttre, la carta (nelle prime fotocopiatrici<br />

trattata chimicamente per essere a sua volta caricata<br />

elettrostaticamente) attrae le particelle di toner, che vengono<br />

fissate con il calore o la pressione.<br />

Il toner contiene polveri di ferro ed una resina termoindurente<br />

Una variante (toner liquido) è a base di nero carbone sospeso in<br />

un solvente, anch'esso con una resina termoindurente<br />

Nelle stampanti laser il processo di illuminazione viene sostituito<br />

dall'output digitale del computer.


Ink-jet<br />

L'inchiostro viene spruzzato sulla carta.<br />

a) Coloranti organici solubili in acqua leggermente alcalina.<br />

(Il pH è controllato con aggiunta di carbonato di sodio)<br />

b) Coloranti organici solubili in solventi (fast-drying)<br />

(alcoli, glicoli, dimetilformammide, N-metil pirrolidone)<br />

Per l'uso su carta non assorbente, si aggiungono resine


Inchiostri per pennarelli<br />

Inchiostri stilografici<br />

Inchiostri biro<br />

- Coloranti organici solubili in acqua/alcool o in solventi<br />

- Coloranti organici solubili in olii, veicolati da solventi<br />

Resine leganti


Inchiostri fluorescenti<br />

Utilizzati nella II guerra mondiale per vedere al buio le carte militari<br />

Diventano fluorescenti sotto UV<br />

Coloranti acidi: fluoresceina, eosina<br />

Coloranti basici: Rhodamine 6G, Rhodamine B<br />

Solventi: acqua e alcool


La diagnostica<br />

ANALISI MICROCHIMICHE<br />

Per il riconoscimento di alcuni elementi costitutivi<br />

della carta


Presenza di lignina o pasta<br />

chimica nella carta<br />

Reattivi per identificare le fibre di cellulosa:<br />

HERZBERG<br />

LOFTON-MERRIT<br />

FLUOROGLUCINA


HERZBERG (pasta chimica)<br />

Il reagente si prepara mescolando due soluzioni:<br />

1) Soluzione di cloruro di zinco: 40 g ZnCl 2 in 20 ml di acqua<br />

distillata<br />

2) Soluzione di ioduro di potassio (4,2 g) e iodio (0,2 g) in 10 ml<br />

di H 2 0.<br />

tinta rossa in presenza di<br />

lignina →<br />

colore azzurro in<br />

presenza di pasta chimica


LOFTON - MERRIT(pasta chimica)<br />

Si preparano due soluzioni:<br />

1) Fucsina basica(0,22 g) e verde malachite (0,22 g) in 250<br />

ml di acqua<br />

2) 1 ml di acido cloridrico concentrato(37% 5N) in 1L di<br />

acqua.<br />

Si mescolano le due soluzioni fino a raggiungere pH 1,9<br />

(se necessario aggiungere HCl 5N) e si lascia riposare e<br />

decantare.<br />

Al contatto col reattivo<br />

la carta semichimica assumerà una colorazione violetta,<br />

la carta ricca di lignina verde-azzurra<br />

carta chimica sbiancata e la carta di stracci resteranno incolori.


LOFTON - MERRIT(pasta chimica)<br />

Esempi<br />

pasta con lignina: azzurro-verde<br />

pasta semichimica: violetto<br />

← pasta legno di conifera al microscopio


Fluoroglucina (lignina)<br />

1g di fluoroglucinolo sciolto in una soluzione di<br />

50 ml di metanolo<br />

25 ml di acido cloridrico concentrato 37%.<br />

Se è presente la lignina<br />

nelle fibre si ottiene una<br />

colorazione rossa anche<br />

dopo un lavaggio in acido<br />

cloridrico e risciacquo in<br />

acqua distillata


Reattivi per le sostanze proteiche<br />

- Reattivo per identificare la caseina e la gelatina<br />

GRAFF’S<br />

- Reattivo per l’identificazione dell’Idrossiprolina (gelatina)<br />

ERLICH


GRAFF’S (caseina e gelatina) (1 di 2)<br />

Devono essere preparate 2 soluzioni:<br />

1) solfato di rame (2,5 g in 100 ml di acqua)<br />

2) idrossido di sodio (2 g in 100 ml di etanolo al 50%)<br />

Il reattivo non distingue tra gelatina e caseina<br />

In presenza di materiale proteico appare una colorazione violetta.


GRAFF’S (caseina e gelatina) (2 di 2)<br />

Un campione di carta viene<br />

immerso nella prima<br />

soluzione per dieci minuti.<br />

Si estrae dalla soluzione e vi<br />

si aggiunge una goccia della<br />

seconda soluzione, che si<br />

lascia reagire per due<br />

minuti.<br />

Il test è positivo se al<br />

termine di tali operazioni<br />

sul campione è comparsa<br />

una colorazione violetta.<br />

campione trattato confrontato<br />

con campione non trattato, 50x


Erlich (proteine animali) (1 di 4)<br />

Si preparano cinque soluzioni:<br />

1) idrossido di sodio NaOH (12,5%)<br />

2) Solfato di rame CuSO 4 (0,01M)<br />

3) Acqua ossigenata H 2 O 2 (4%)<br />

4) Acido solforico H 2 SO 4 (3N)<br />

5) Erlich (1 g di p-dimetil-amminobenzaldeide disciolta in 20 ml<br />

di 1-propanolo)


Erlich (proteine animali ) (2 di 4)<br />

Si procede tagliando dapprima un cm 2 di<br />

carta.<br />

Esso viene collocato in unaprovetta, si<br />

aggiungono 0,2 ml di soluzione di<br />

idrossido di sodio e si mantiene ad una<br />

temperatura di 100°C per 10 minuti. In<br />

seguito si raffredda.<br />

Lo scopo di questa prima operazione è di<br />

portare in soluzione l'idrossiprolina.


Erlich (proteine animali) (3 di 4)<br />

In seguito si tratta il campione con 1<br />

ml di soluzione di CuSO 4 0,01M e 0.5<br />

ml di H 2 O 2 al 4%.<br />

Si agita e si aspetta che l'effervescenza<br />

si plachi. Si scalda di nuovo a<br />

100C°per cinque minuti, poi si lascia<br />

raffreddare.<br />

In questo modo l'idrossiprolina<br />

dapprima passata in soluzione si<br />

ossida e si decarbossila passando alla<br />

forma di pirrolo.


Erlich (proteine animali) (4 di 4)<br />

Infine si aggiungono 2,5 ml della<br />

soluzione di acido solforico e 2 ml<br />

del reattivo Ehrlich e si scalda a 80C°<br />

per circa 10 minuti.<br />

Se in soluzione vi è idrossiprolina,<br />

trasformatasi in pirrolo, essa reagisce<br />

con il reattivo dando una colorazione<br />

rosso magenta.


Reattivi per identificare colle non proteiche<br />

- Reattivo per l’amido:<br />

IODIO<br />

-Reattivi per la colofonia<br />

RASPAIL<br />

LIEBERMAN-STORCH<br />

- Reattivi per l’allume (nella gelatina e nella colofonia)<br />

ALUMINON<br />

ALIZARINA S


IODIO (amido)<br />

Si utilizza una soluzione di iodio con ioduro potassico.<br />

Lo iodio (0.13 g) si scioglie in una soluzione di ioduro<br />

potassico (2,6 g in 5 ml di acqua).<br />

La soluzione si diluisce successivamente fino a 100 ml.<br />

La soluzione viene<br />

applicata su un campione<br />

di fibra.<br />

Una colorazione blu<br />

indica la presenza di<br />

amido<br />

fibra trattata con il reattivo, 50x


Raspail (colofonia) (1 di 2)<br />

Si può applicare il test a poche fibre superficiali della carta.<br />

Si devono preparare due soluzioni:<br />

1) Soluzione quasi satura di zucchero<br />

2) Soluzione di acido solforico concentrato<br />

E' necessario far attenzione che la soluzione di<br />

zucchero sia satura al punto giusto e che l’acido<br />

solforico sia concentrato altrimenti la reazione può<br />

non avvenire.


Raspail (colofonia) (2 di 2)<br />

Si pone dapprima una goccia della prima soluzione e si<br />

attende per qualche minuto affinché venga ben assorbita.<br />

Si elimina l’eccesso con della carta assorbente e si aggiunge<br />

una goccia di acido solforico.<br />

L’apparire di una colorazione rosata indica la presenza di<br />

colofonia.<br />

← Campione M<br />

Trattato con reattivo<br />

Raspail (50x) →


LIEBERMAN-STORCH (colofonia)<br />

Si immerge 1 g di carta in 5 ml di acido acetico anidro.<br />

Dopo aver estratto la carta, si lascia evaporare fino ad un<br />

volume di 1ml e si aggiunge una goccia di acido solforico<br />

concentrato.<br />

Se la colofonia è presente appare un colore rosa violetto


Alizarina S (allume) (1 di 2)<br />

Si preparano 3 soluzioni:<br />

1) una soluzione 1% di alizarina S in<br />

acqua<br />

2) una soluzione 1N di idrossido di<br />

sodio<br />

3) una soluzione di 1N di acido acetico


Alizarina S (allume) (2 di 2)<br />

Si tratta il campione con la soluzione di NaOH in modo da<br />

solubilizzare l’allume.<br />

Si prende un goccia di tale soluzione e vi si aggiunge una<br />

goccia di alizarina S.<br />

Si aggiunge acido acetico fino a far scomparire la colorazione<br />

violetta.<br />

Il test risulta positivo se con l’aggiunta di un’altra goccia di<br />

acido si forma un precipitato rosso.


Aluminon<br />

Si prendono 0,1 g di alluminion e si portano in soluzione con<br />

100 ml di acqua distillata.<br />

La soluzione di color rosso sbiadito così preparata viene<br />

utilizzata per trattare i campioni di carta.<br />

Il test è da considerarsi positivo se la soluzione versata sul<br />

campione assume un colore rosso molto intenso in seguito alla<br />

solubilizzazione dell'allume


Reattivo per lo ione Ferro<br />

Il reattivo (Bathophenanthroline) forma complessi colorati<br />

con gli ioni di Ferro (II).<br />

Per identificare il Ferro (III) è necessario un trattamento con<br />

un riducente (acido ascorbico, cioè Vitamina C) prima della<br />

reazione con la Bathophenanthroline.<br />

Cartine indicatrici sono<br />

disponibili in commercio:<br />

www.preservationequipment.com<br />

Product Code 539-3000<br />

Test negativo<br />

Test positivo<br />

Neevel, J.G., Reissland, B., 2005. Bathophenanthroline Indicator Paper -<br />

Development of a New Test for Iron Ions. PapierRestaurierung 6, 28-36


Identificazione del Blu di Prussia<br />

II Blu di Prussia è un colorante artificiale a granulazione finissima<br />

e colore blu intenso costituito da un Ferrocianuro Ferrico.<br />

In presenza di un colorante blu scuro (colore tipico del Blu di<br />

Prussia ma anche dell'Indaco), l'aggiunta di Idrossido di Sodio<br />

(soluzione concentrata acquosa) seguita da un leggero<br />

riscaldamento trasforma il pigmento da blu in bruno rosso.<br />

Con un ulteriore aggiunta di una goccia di acido si ottiene il Blu di<br />

Prussia sotto forma di precipitato azzurro.<br />

Quest'ultima reazione non avviene se il pigmento è costituito da<br />

Indaco.


Semplici analisi di materiale<br />

inorganico<br />

Test del carbonato di calcio con acido cloridrico<br />

Il carbonato di calcio si utilizza come riempitivo durante la<br />

produzione del foglio o come sostanza inorganica per la<br />

patinatura. E' presente in forti quantità nelle carte con<br />

AKD<br />

Se si appoggia una goccia di<br />

acido cloridrico sulla carta<br />

patinata e si osserva una<br />

leggera effervescenza è<br />

possibile confermare la<br />

presenza di carbonato di<br />

calcio.<br />

DinoLite® 50x →


Lampada di Wood (U.V.)<br />

e Filtri Infrarossi<br />

Passepartout moderno con nastro adesivo e foxing<br />

Foto nel Visibile<br />

con macchia di<br />

foxing<br />

Foto sotto UV:<br />

evidenzia la presenza di<br />

uno sbiancante ottico<br />

(TiO 2) nel passepartout<br />

Foto con filtro IR:<br />

solo la matita delle<br />

sigle è visibile


Le analisi FTIR<br />

Tecnica non distruttiva che permette l'identificazione di molti<br />

gruppi funzionali presenti nelle molecole organiche. Inoltre, la<br />

cosiddetta regione delle impronte digitali è tipica di ogni molecola,<br />

ma così densa di segnali da essere quasi impossibile da interpretare<br />

a livello molecolare.


FTIR di alcuni<br />

componenti<br />

della carta


L'algoritmo di sottrazione<br />

La disponibilità dei<br />

dati spettrali in<br />

forma numerica<br />

permette oggi<br />

un'elaborazione<br />

matematica degli<br />

spettri, alla ricerca<br />

dell'informazione<br />

nascosta.


L'algoritmo di deconvoluzione<br />

P.<strong>Calvini</strong> & A.Gorassini, "FTIR-deconvolution Spectra of Paper Documents", Restaurator<br />

23(1), (2002), 48-66<br />

Spesso più gruppi<br />

funzionali si<br />

sovrappongono nella<br />

stessa regione dello<br />

spettro. La<br />

deconvoluzione<br />

permette entro certi<br />

limiti di risalire alle<br />

bande sovrapposte<br />

(tratteggiate in figura)<br />

nello spettro originale<br />

(linea continua)


Tecniche matematiche ancora più complesse permettono di<br />

modulare gli spettri FTIR di standard in modo che la loro<br />

somma corrisponda allo spettro della sostanza incognita.<br />

Con questo metodo è possibile individuare la presenza di<br />

componenti il cui spettro FTIR è completamente nascosto<br />

sotto lo spettro del campione in esame.<br />

P.<strong>Calvini</strong>, S.Vassallo: Computer-assisted Infrared Analysis of Heterogeneous<br />

works of Art. e-PS, 2007, 4, 13-17. Free download www.Morana-rtd.com


Gli standards<br />

Per un'interpretazione accurata degli spettri FTIR è necessario<br />

poter disporre di standard a composizione nota:<br />

• carte di cellulosa e wood pulp<br />

• sostanze di patina<br />

• colle ed adesivi<br />

• inchiostri e colori<br />

Per le carte odierne è possibile una collaborazione con le cartiere,<br />

ma la composizione esatta delle carte dall'800 in poi non è<br />

generalmente nota.


Le pattern card novecentesche<br />

Pattern-card: testi con inseriti campioni con l'indicazione del colorante e<br />

del supporto cartaceo.<br />

E' possibile analizzarli dopo 80-100 anni di invecchiamento naturale sia<br />

della carta che del colorante.<br />

The dyeing of paper (1930):<br />

catalogo della Ditta americana<br />

Du Pont<br />

Wilmington, Delaware (USA)<br />

Julius Erfurt: The dyening<br />

of paper pulp, a practical<br />

treatise for the use of<br />

papermakers, paperstainers,<br />

students and others (1901),<br />

Mancester (UK)<br />

Cristina Montagner<br />

Tesi di Laurea Università Ca' Foscari di<br />

Venezia, Facoltà di Scienze MM.FF.NN.<br />

AA 2007 - 2008<br />

Potenzialità e sviluppi nell'utilizzo della<br />

spettroscopia in riflettanza UV-Vis-NIR<br />

nello studio dei coloranti organici: il<br />

catalogo delle Industrie I.G.Farben.<br />

Relatore prof. Renzo Ganzerla<br />

Correlatrice Dott.ssa Susanna Brac


Lo "scartafascio" ottocentesco<br />

del Comune di Mele (GE)<br />

Museo della carta<br />

Raro esempio di pattern-card<br />

ottocentesco: contiene le "ricette"<br />

di preparazione di carte colorate<br />

e un campione delle stesse


Diagnostica per il restauro<br />

Le più comuni operazioni<br />

chimiche di restauro sono:<br />

- deacidificazione<br />

- sbiancamento con ossidanti<br />

- sbiancamento con riducenti


Deacidificazione<br />

Eseguita in genere con Idrossido di Calcio Ca(OH) 2 in soluzione<br />

acquosa semisatura (aggiunta di acqua fino a raggiungere un pH<br />

di 7,5)<br />

Altri agenti deacidificanti:<br />

- Propionato di Calcio in acqua o alcool<br />

- Bicarbonato di Calcio (da Carbonato + Anidride Carbonica) in<br />

acqua<br />

- Carbonato di Magnesio


Deacidificazione<br />

Lo scopo della deacidificazione è di rimuovere componenti acidi a<br />

basso peso molecolare (in parte responsabili dell'ingiallimento) e di<br />

lasciare sulla carta una riserva alcalina (Carbonato di calcio).<br />

FTIR di carta<br />

decidificata.<br />

Forti bande di<br />

riserva alcalina<br />

sulla superficie,<br />

rimossa dal<br />

trattamento acido


Le nanoparticelle (deacidificazione)<br />

Recenti attività di ricerca riguardano l'uso di nanoparticelle di<br />

Idrossido o Carbonato di Calcio in soluzione non acquosa.<br />

L'idrossido (carbonato) di calcio non è solubile in solventi<br />

organici, ma se le dimensioni delle particelle sono molto piccole<br />

si ottiene una sospensione (dispersione) che può essere utilizzata<br />

per la deacidificazione


Sbiancamento con Ipoclorito<br />

(ossidante)<br />

Ipoclorito di calcio Ca(ClO) 2 in soluzione al 5% in acqua,<br />

filtrando la soluzione se necessario.<br />

L'ipoclorito degrada rapidamente la carta, se utilizzato a<br />

pH neutro o debolmente alcalino.<br />

Controllare pertanto il pH e portarlo almeno ad un valore<br />

di 10.5 utilizzando una soluzione di idrossido di calcio<br />

Ca(OH) 2 .<br />

Gli sbiancamento con ossidanti può comportare danni<br />

irreversibili al materiale e non è consigliabile


Sbiancamento con TBAB<br />

(riducente)<br />

Il ter-butilamino borano (TBAB) è utilizzabile in acqua, etanolo,<br />

toluene alla concentrazione di 17g /litro. Sciogliere 17g in 1L di<br />

acqua a 40-50° e lasciar raffreddare. Se si usa un solvente organico,<br />

NON riscaldare.<br />

E' sufficiente per 10/15 fogli per un libro in quarto.<br />

Il tempo d’immersione varia da 1 a 6 ore a seconda del grado di<br />

ossidazione.<br />

Se è il caso, deacidificare.<br />

E’ molto nocivo (R20/21/22)<br />

Pone problemi di smaltimento<br />

Lo sbiancamento con TBAB è<br />

tuttora in fase di studio a<br />

livello scientifico.


Cristina Albillos<br />

Rosanna <strong>Chiggiato</strong><br />

Esempi di carte del '900 trattate<br />

con Ca(OH) 2, Ca(ClO) 2, TBAB


Le Norme UNI e ISO<br />

Norma UNI 10333 corrispondente alla ISO 9706<br />

Documentazione e informazione. Carta per<br />

documenti. Requisiti per permanenza e<br />

durabilità<br />

Norma UNI 10332<br />

intermedia ⇒<br />

Documentazione e informazione.<br />

Carta per documenti. Requisiti per<br />

la massima permanenza e durabilità<br />

ISO 11108 Information and<br />

documentation. Archival papers.<br />

Requirements for permanence<br />

and durability


Norme: un po' di storia<br />

Durante i lavori del WG1 (working group one) del TC46 (technical<br />

committee 46) dell'ISO, nella riunione dell'autunno dell'89 a<br />

Londra si decise di preparare due differenti norme.<br />

Una, la meno stringente, quella adatta alla massa dei libri e dei<br />

documenti da conservare, fu poi pubblicata nel febbraio del '94 dalla<br />

UNI (10333) e nel marzo dello stesso anno dalla ISO (9706). Le due<br />

norme sono pressochè identiche salvo ovviamente la lingua usata per<br />

la loro redazione (la ISO è pubblicata sia in francese che in inglese).<br />

segue


Anche la norma più stringente (la 10332) fu pubblicata nello stesso<br />

anno, nel '94, dalla UNI.<br />

La ISO invece la pubblicò solo due anni dopo, nel 1996,<br />

cambiandone anche il titolo che divenne ISO 11108:1996<br />

Information and documentation. Archival papers. Requirements<br />

for permanence and durability.<br />

Questa ultima norma ISO è lontana dal ricomprendere tutte le<br />

conoscenze sulla stabilità della carta. E' molto simile alla norma<br />

meno stringente e viene incontro piuttosto ad esigenze dei<br />

produttori di cellulosa chimica che per motivi di mercato volevano<br />

far rientrare tra le carte di archivio anche carte che non avevano<br />

tutte le caratteristiche per la massima durabilità. Questo non<br />

avviene per la norma UNI 10332 che invece è rigorosa.


Norme: quali analisi?<br />

- Resistenza alla trazione dopo invecchiamento artificiale<br />

-pH<br />

- Riserva alcalina<br />

- <strong>Ass</strong>enza di lignina<br />

→<br />

K number, usato in cartiera per<br />

determinare la quantità di<br />

lignina in un impasto<br />

La norma tedesca DIN 6738 prescrive solo misure meccaniche e<br />

non verifica a fondo la reale stabilità chimica del materiale


Il K number<br />

Reazione di ossido riduzione eseguita con permanganato,<br />

per cui piuttosto che determinare con esattezza la<br />

quantità di lignina presente si determina la quantità di<br />

sostanze ossidabili presenti (compresa la lignina)


Foxing e attacco biologico<br />

Anche la carta moderna è soggetta all'attacco biologico<br />

carta patinata in un libro<br />

(1940 circa)<br />

A B<br />

scansione<br />

300 dpi<br />

elaborazione<br />

grafica 3D<br />

dell'immagine<br />

P.<strong>Calvini</strong>: Computer simulation of heterogeneous degradation of paper: theory<br />

and some experimental results. Poster presentato al "The Third International<br />

Institute of Paper Conservation Conference", University of Manchester, Institute<br />

of Science and Technology, 1st-4th April 1992


Lo strano caso della Donna Blu<br />

M.Zotti, A.Ferroni, P.<strong>Calvini</strong> (to be published)<br />

Stampa moderna con passepartout<br />

(particolare)<br />

Filtro IR U.V. VIS<br />

Scansione<br />

300dpi<br />

DinoLite®<br />

200 x


Lettera (1992)<br />

Ai funghi piace l'AKD?<br />

L'FTIR "vede" il fungo<br />

e ossalati di calcio.


Works in progress<br />

L'eterogeneità degli inchiostri e colori novecenteschi pone<br />

problemi di solubilità in acqua e/o solvente. Alcune aree dello<br />

stesso documento potrebbero richiedere trattamenti acquosi, altre<br />

in solvente organico.<br />

In questi casi si possono proteggere le aree sensibili all'acqua con<br />

opportune sostanze solide, che evaporano senza passare<br />

attraverso lo stato liquido (processo di "sublimazione"):<br />

ghiaccio → acqua → vapore Evaporazione<br />

ghiaccio secco → anidride carbonica Sublimazione<br />

Una di queste sostanze è il ciclododecano


Rosanna <strong>Chiggiato</strong> Paolo <strong>Calvini</strong><br />

Fabio Pollon<br />

Ciclododecano possibili controindicazioni


Rosanna <strong>Chiggiato</strong><br />

Foto ed elaborazioni: Michele Giubilato<br />

Restauro digitale di una stampa digitale<br />

Il recupero di<br />

Mona by the Numbers

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