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Comunicato Stampa - Alex Carella

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Ale Canzi al paddock, nelle vesti di radioman, e poi in quelle di pilota (comodo!) dopo i trionfi 2012 conquistati da <strong>Alex</strong> <strong>Carella</strong> a Liuzhou, Abu Dhabi e Kazan<br />

MOTONAUTICA F1 - A Sharjah si conclude la stagione 2012 che ha già visto la conferma del piacentino<br />

<strong>Alex</strong> & Ale, un tandem da bis Mondiale<br />

Definirlo radioman sarebbe davvero riduttivo, perché Alessandro Canzi, brianzolo di Sovico, giardiniere a<br />

tempo pieno (quando ovviamente non segue lo sport preferito…) è diventato l’uomo ombra di <strong>Alex</strong> <strong>Carella</strong><br />

con il quale vive in simbiosi, in gara e non solo: amico, consigliere e confidente - Un’avventura cominciata nel<br />

1985 («Non sembra, ma sono quello che, nel paddock, ha la più vecchia anzianità di servizio»), lavorando con<br />

quattro campioni del mondo, Bocca, Cappellini e Price prima di <strong>Carella</strong>, dei quali tenta di raccontarci pregi e<br />

difetti - Negli Emirati, in acqua anche Francesco Cantando e Valerio Lagiannella (Team Singha), Rinni Osculati<br />

(Nautica) e Ivan Brigada (Caudwell), sono in palio due posti del podio iridato tra Chiappe, Al Qamzi e Selio


SHARJAH (Eau), mercoledì 5 dicembre – Bella una vigilia cosi. Serena, tranquilla, pacifica,<br />

serafica. Ci dispiace, ma abbiamo lasciato a casa il dizionario dei sinonimi e dei contrari. Fate voi,<br />

l’idea dovreste averla ormai in mente senza tanti sforzi. Nel clan del Team Qatar, c’è tutto il<br />

tempo, dopo l’«again» con cui, venerdì scorso, sulle acque del Golfo Persico ad Abu Dhabi, si è<br />

conclusa la gara del Mondiale bis di <strong>Carella</strong>, per lavorare senza troppi affanni, sotto le palme,<br />

attorno alla barca di <strong>Alex</strong>. L’approccio al Gran Premio di Sharjah in programma venerdì nella<br />

Laguna Khalid inondata dal sole, pare un presepe, tanto è odoroso d’incenso. Detto nel senso di<br />

qualcosa che profuma l’ambiente, in amicizia. Tra le mani degli uomini che fanno corona al pilota<br />

piacentino (ma quanti italiani!) l’attrezzo che gira di più è un paio di forbici. Per ritagliare i tanti<br />

adesivi meticolosamente appiccicati sulla Dac con il numero 1 sulla livrea. Da queste parti ,<br />

ormai, nemmeno i cammelli sono addobbati con tanta meticolosità.<br />

L’again, certo. Ma soprattutto un «grazie a tutti» che sovrasta i nomi dei tanti compagni di<br />

avventura: Bill, Steban, Franco, Terry, Shaun, David, Giacomino, Aziz, Khalid, Brendan, Morgane,<br />

Attilio, i criptici RJ e KK, più Ale. Che sta per Alessandro Canzi, brianzolo di Sovico, di professione<br />

giardiniere (in grande, neh…), il radioman di <strong>Alex</strong> <strong>Carella</strong> che, detta così, sembra una cosa un po’<br />

troppo riduttiva. L’uomo ombra, l’amico e qualche volta il consigliere, il pilota (comodo!), solo<br />

quando c’è da andare in parata dopo una vittoria, con la barca che sembra diventare un<br />

pullman. Uno che, adesso, ha la propria casa che pare un museo della motonautica. Magliette,<br />

foto, poster, dediche, qualche altarino per i campioni più amati, che lui ha visto da vicino. Come<br />

un fan qualsiasi, un appassionato come tutti noi, ci verrebbe da dire. Già, ma voi avete in casa<br />

una libreria costruita con un vecchio scafo Lucini?<br />

«Ma lo sai - esordisce l’anima gemella del bicampione del mondo - che, nel paddock, sono quello<br />

Un abbraccio, dopo il successo di Abu Dhabi, che con la più vecchia anzianità di servizio? Certo, ci sarebbe anche Attila (che sta per Attilio Donzelli,<br />

dice molto, se non tutto, dell’amicizia tra Ale e <strong>Alex</strong><br />

a sua volta l’uomo ombra, ma non solo, di Guido Cappellini, ndr), che però per un po’ ha staccato.<br />

Io, invece, seguo il Mondiale di F1, ininterrottamente, dal 1985, lavorando con Fabrizio Bocca, Guido Cappellini, Massimo Roggiero, Leo Bonelli, Jay Price e <strong>Alex</strong>,<br />

appunto. Davvero un gran bel parterre: quattro su sei sono stati o sono campioni del mondo, una fortuna aver potuto condividere le loro emozioni».<br />

- Ma gli inizi?<br />

«Sono nato e cresciuto a Sovico, come dire che l’autodromo di Monza è dietro casa mia. Da ragazzino scavalcavo il muro di cinta per andare a “rubare”<br />

autografi, magliette, foto e tutti i gadget possibili e immaginabili. Da lì è nata la passione per i motori che, trasferendosi dalle quattro ruote all’acqua, è<br />

continuata quando papà mi portava per le vacanze estive a Lignano Sabbiadoro. Guardando le prime gare di F3 e di F1 mi sono davvero innamorato di questo<br />

sport. Ed è lì, e in qualche tappa successiva, che è nata l’amicizia con Fabrizio Bocca che, stufo di vedere quel rompiscatole che gli girava sempre attorno,<br />

magari solo per un cappellino o un autografo, ad un certo punto, mi ha detto: “Dai, viene a lavorare nel mio team”. Da allora, prima trasferta internazionale nel<br />

1991 a Dunaujvaros, in Ungheria, non ho più mollato. E il bello, a pensarci bene, sta cominciando soltanto adesso».


Per Ale un momento di relax, sotto la tenda del<br />

Team Qatar, prima di un lavoro facile facile: gli<br />

adesivi sul catamarano numero 1 di <strong>Alex</strong> <strong>Carella</strong><br />

- Quattro campioni del mondo: cosa hai imparato da ognuno di loro?<br />

«Bella domanda, alla quale non è facile rispondere così d’acchito. Di Bocca, però, ho apprezzato la<br />

semplicità, la sua voglia di esser buono sempre e comunque. Ah, se avesse avuto qualche sponsor in più<br />

a dargli una mano… Per Cappellini l’elenco diventa facile: la professionalità, il saper costruire (e<br />

mantenere) un’immagine da leader del movimento, la voglia di essere (sempre!) il numero 1. Per Price<br />

dovrei parlare di incoscienza, a volte, ma allora è meglio parlare di aggressività, un’arma che, quando si<br />

fa sport ad alto livello, non può mai essere accantonata. <strong>Carella</strong>? Qualcosa che sto gustando ancora più<br />

intensamente proprio in questi giorni, in queste ore, in questi minuti: la sua capacità di farti sentire<br />

partecipe di un progetto, di un’avventura. Sembrerà che voglia dire una cosa banale, ma ti fa sentire<br />

come se fossi in barca con lui».<br />

- Avranno pure qualche difetto?<br />

«Non c’è una domanda di riserva? Ma dai!, sono tutti bravi ragazzi. Va bene, mi costringi a sbilanciarmi?<br />

Gioco in difesa. Una cosa che… sappiamo tutti: con Guido è inutile parlare o discutere, lui ha sempre<br />

ragione. Ma forse non è neppure un difetto».<br />

- Durante una gara, cosa vi dite in cuffia? Parlate anche di… donne quando lui ha ormai staccato tutti<br />

gli avversari? Accetta qualche tuo consiglio?<br />

«Parliamo solo di questione tecniche o di strategie, ve lo assicuro. Di consigli non ne ha bisogno, posso<br />

solo stimolarlo a spingere di più quando la gara non è ancora decisa, oppure di calmarlo quando (capita<br />

anche a lui, pur se di rado) sembra intenzionato a voler strafare più di quanto sia necessario».<br />

- Una volta che non ti ha dato retta…<br />

«In una sola occasione, a Kazan, dopo la pole di un Shaun Torrente esultante e il vaffa al compagno di<br />

squadra. Ho tentato di calmarlo, di fargli capire che il suo comportamente, in quel momento, non era da<br />

professionista e che, a ruoli invertiti, forse anche lui avrebbe agito nella stessa maniera. Non l’ha digerita<br />

in fretta».<br />

- Dove arriverà, o dove vuole arrivare <strong>Carella</strong>?<br />

«Lontano, molto lontano. Il che vuole anche essere un augurio. Ma sono sicuro di una cosa (e sorride, ndr): se arriva a vince nove titoli, traguardo che è alla sua<br />

portata visto che ne ha vinti due in sole venti gare, la corsa verso il decimo Mondiale non la farà con una Dac. Per come conosco bene Cappellini, una sua barca,<br />

per quella stagione, non gliela darà di sicuro».<br />

Torniamo a terra, perché, dopo tutto, c’è pur sempre l’ultima gara stagionale da mandare in bacheca. Con un <strong>Carella</strong> che vorrà comunque essere protagonista<br />

(volete scommetterci su qualche dattero?) ma, soprattutto, il duello per il completamento del podio iridato tra il francese Philippe Chiappe e il pilota di casa,<br />

Thani Al Qamzi. O magari un triello, come diceva qualcuno, con l’inserimento nella bagarre di Sami Selio. In cerca delle ultime soddisfazioni, un ponte lanciato


verso la stagione 2013, tutti gli uomini di casa nostra: Francesco Cantando, Valerio Lagiannella, Rinaldo Osculati e Ivan Brigada. Ad agitare le acque i delusi ex<br />

campioni Price e Scott Gillman (con il Mercury…), un ritrovato Jonas Andersson e lo statunitense Terry Rinker, temporaneo compagno di squadra di <strong>Carella</strong> nel<br />

Team Qatar. Tutta gente contro i quali ha (avrebbe) voglia di mordere (agonisticamente) il Franz. C’è solo da sperarlo.<br />

Tre primi piani arabeggianti (da sinistra), nel giorno della festa nazionale degli Emirati, per il milanese Cantando, il pavese Brigada e il meratese Lagiannella<br />

Il programma di Sharjah (ora locale, tre ore in più rispetto all’Italia) - Giovedì 6 dicembre, ore 8.30: briefing piloti di F1 e F4-S; ore 9.15: prove libere F1; ore<br />

11.30: prove cronometrate F4-S; ore 14.30: Gara-1 della F4-S; ore 15.50: qualifiche F1. Venerdì 7 dicembre, ore 8.30: briefing piloti di F1 e F4-S; ore 9.15: prove<br />

libere F1; ore 10.30: prove libere F4-S; ore 11.30: prove cronometrate F4-S; ore 14.30: Gara-2 della F4-S; ore 15.45: parata; ore 16: GP di Sharjah di F1.<br />

Mondiale (dopo cinque gare): 1. <strong>Carella</strong> (Ita, Team Qatar) punti 79; 2. Chiappe (Fra, Ctic China) 57; 3. Selio (Fin, Mad Croc) 53; 4. Al Hameli (Eau, Abu Dhabi) 50;<br />

5. Al Qamzi (Eau, Abu Dhabi) 40; 6. Cantando (Ita, Singha) 26; 7. Andersson (Sve, Sweden) 17; 8. Kourtsenovsky (Rus, Ctic China) 13; 9. Al Rubayan (Kuw,<br />

Atlantic) 13; 10. Torrente (Usa, Qatar) 10; 11. Roms (Fin, Mad Croc) 7; 12. Lagiannella (Ita, Singha) 6; 13. Al Mansoori (Eau, Abu Dhabi) e Marit Stromoy (Nor,<br />

Nautica) 5; 15. Rinker (Usa, Qatar) e Benavente (Por, Atlantic) 3; 17. Tourre (Fra, Atlantic) e Al Shamlan (Qat, Qatar).<br />

I Gran Premi già disputati - Qatar (Doha): 1. Al Hameli, 2. Chiappe, 3. Selio. Tatarstan (Kazan): 1. <strong>Carella</strong>, 2. Al Hameli, 3. Chiappe. Ucraina (Kiev): 1. Selio, 2. Al<br />

Hameli, 3. <strong>Carella</strong>. Liuzhou (Cina): 1. <strong>Carella</strong>, 2. Al Qamzi; 3. Chiappe. Emirati I (Abu Dhabi): 1. <strong>Carella</strong>, 2. Al Qamzi, 3. Selio.


La curiosità / A Sharjah gara numero 14: il debutto del 2000 a Cantando<br />

località data vincitore secondo terzo<br />

Sharjah 17 novembre 2000 CANTANDO Francesco (Ita) GILLMAN Scott (Usa) AL KHATTAL Salem (Eau)<br />

Sharjah 12 ottobre 2001 CAPPELLINI Guido (Ita) GILLMAN Scott (Usa) AL QAMZI Thani (Eau)<br />

Sharjah 13 dicembre 2002 ROGGIERO Massimo (Ita) PHARAON Laith (Ar.S.) DESSERTENNE Philippe (Fra)<br />

Sharjah 5 dicembre 2003 GILLMAN Scott (Usa) CANTANDO Francesco (Ita) DESSERTENNE Philippe (Fra)<br />

Sharjah 17 dicembre 2004 GILLMAN Scott (Usa) COMPARATO Fabio (Ita) SELIO Sami (Fin)<br />

Sharjah 16 dicembre 2005 CAPPELLINI Guido (Ita) SELIO Sami (Fin) CANTANDO Francesco (Ita)<br />

Sharjah 15 dicembre 2006 AL QAMZI Thani (Eau) BRIGADA Ivan (Ita) ANDERSSON Jonas (Sve)<br />

Sharjah 14 dicembre 2007 SELIO Sami (Fin) PRICE Jay (Usa-Qat) TRASK David (Aus)<br />

Sharjah 12 dicembre 2008 AL QAMZI Thani (Eau) SELIO Sami (Fin) ANDERSSON Jonas (Sve)<br />

Sharjah 10 dicembre 2009 PRICE Jay (Usa-Qat) SELIO Sami (Fin) CAPPELLINI Guido (Ita)<br />

Sharjah 11 dicembre 2009 SELIO Sami (Fin) AL QAMZI Thani (Eau) CAPPELLINI Guido (Ita)<br />

Sharjah 10 dicembre 2010 AL HAMELI Ahmed (Eau) SELIO Sami (Fin) CARELLA <strong>Alex</strong> (Ita)<br />

Sharjah 16 dicembre 2011 AL HAMELI Ahmed (Eau) AL QAMZI Thani (Eau) CHIAPPE Philippe (Fra)

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