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Promotori&Consulenti Parla Leonardo Frigiolini di Unica sim Si può crescere anche oggi Dopo due anni di attività la struttura genovese può affermare con un certo orgoglio che il miglioramento è continuo, nonostante la crisi dei mercati. «I professionisti che sono entrati nel nostro team hanno portato in dote alla società circa 120 milioni di euro spingendo gli asset under management a superare quota 250 milioni». Gli operatori a contatto con la clientela sono anche azionisti ed è previsto in tempi brevi il collocamento in borsa 38 Settembre 2011 a cura di Massimiliano D’Amico Affermarsi in queste fasi non è affatto semplice, specie per le small e mid cap e per le start- up. Leonardo Frigiolini, presidente e amministratore delegato di Unica sim, che ha la sua sede principale a Genova e opera in tutta Italia, spiega come la sua azienda sia riuscita a crescere du- rante i marosi della crisi e fa il punto sul progetto di quotarsi a piazza Affari e di diventare una banca senza sportelli. Quella appena passata è stata senza dubbio un’estate rovente, e non certo per il clima. Qual è il bilancio di Unica sim in questi mesi caratterizzati da grande incertezza? «Devo fortunatamente dire che l’impegno profuso quotidianamente per dare forma e consistenza al progetto Unica sim ci ha in qualche modo di- stratti dall’andamento dei mercati e ha allentato le tensioni che il continuo saliscendi degli indici poteva generare. Nei primi mesi dell’anno, così come già avvenuto in gran parte del 2010, ci siamo dunque concentrati a costruire e conoscere la macchina Unica sim, modellandola in maniera tale da potere competere rispettando i nostri principi. Per fare impresa occorre infatti avere una propria filosofia ben precisa e questa non può dipendere dalle circostanze in cui ci si muove. Quando si ha passione, un preciso business model e un team di professionisti altamente qualificati, si può infatti operare in qualsiasi scenario. Anche in uno negativo, come l’attuale. Unica sim ha comunque raggiunto in questi mesi risultati ec- cellenti, soprattutto considerando che la nostra è una sorta di start-up. Dietro alle cifre e ai relativi dati stati- stici c’è l’impegno di molti professionisti, idee, progetti innovativi e di valore, che finalmente hanno trovato concretezza. In poco più di nove mesi i promotori che sono entrati nel nostro team hanno portato in dote alla società, trasferendo i portafogli dete- nuti presso gli altri intermediari,circa 120 milioni di euro spingendo gli asset under management a superare quota 250 milioni. Una cifra senza dubbio importante che, nella stra- grande maggioranza dei casi (oltre l’80%), è stata allocata nei prodotti di risparmio gestito delle migliori case a livello globale». Prima lo ha accennato brevemente: la vostra è una sorta di start-up. Nel lu- glio del 2009 C&A Consulenti Associa- ti ha infatti acquisito il pacchetto di controllo della sim e dato vita alla “nuova” Unica sim. Qual è il bilancio di questi due anni di attività?
«In linea generale, se la prima e principale difficoltà per una nuova sim è riuscire a generare valore in un mercato depresso, non posso che affermare che la remunerazione dell’inve- stimento che ha sostenuto Unica e la sostiene e la continuità del gruppo che la sta sviluppando hanno avuto senz’altro una risposta positiva dal mercato. Sebbene dietro questa sim non ci sia in realtà una start-up, ma un gruppo di professionisti attivi or- mai da parecchi anni e con un know- how consolidato nell’advisory finan- ziaria (Frigiolini ha ricoperto tra le altre la carica di direttore commerciale dell’area Nord Ovest e Sardegna di Fi- necobank, ndr), Unica sim si distingue per il dinamismo e per la reputa- zione acquisita, specie a livello inter- nazionale. Il nostro gruppo è infatti conosciuto ed è una controparte qua- lificata dei principali player interna- zionali sin da prima del take over. La- vorando su tre piani distinti che van- no dalla negoziazione al trading fino ad arrivare alla consulenza finanzia- ria, Unica sim è in grado di offrire ai propri clienti le migliori opportunità presenti sul mercato. Se nell’attuale scenario di crisi uno degli slogan più in voga è che il cliente deve essere messo al centro del business, Unica sim persegue questo obiettivo fin dalla sua fondazione e per tradurlo in pratica ha una visione del business orientata al cliente e non più solo al prodotto o servizio: una filosofia che si basa sul presupposto che il consu- matore è un asset importante come tutti quelli che caratterizzano il bilancio della società». Unica si distingue per il coinvolgi- mento dei promotori nell’azionaria- to. Qual è il peso dei promotori all’in- terno della compagine azionaria? «Se nelle altre strutture gli obiettivi del management e dei dipendenti a volte non coincidono con quelli degli azionisti, rendendo critico il rapporto tra chi opera quotidianamente sui mercati e chi detiene la proprietà, Unica sim ha deciso di evitare queste distorsioni proponendo ai propri promotori di diventare anch’essi azionisti, indirettamente, attraverso la holding C&A Consulenti Associati spa. Attualmente infatti fanno parte della compagine azionaria della holding un centinaio di promotori che si af- fiancano così agli ideatori del proget- to, i quali hanno assunto l’impegno a detenere almeno il 20% del capitale di C&A a conferma del loro impegno diretto e duraturo nel progetto, e ad alcuni investitori privati, rendendo di fatto il gruppo C&A/Unica sim una vera e propria,seppure piccola,public company». Unica sim è partecipata al 10% da Banca Aletti. A che punto è il progetto di trasformare Unica in una banca senza sportelli? «Senza dubbio l’ambizione di trasfor- marci in una banca senza sportelli è uno dei progetti fondamentali per «Per fare impresa occorre avere una propria filosofia ben precisa e questa non può dipendere dalle circostanze in cui ci si muove» Settembre 2011 39
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