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Bilanciamento di Rotori

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Capitolo 5<br />

<strong>Bilanciamento</strong> <strong>di</strong> <strong>Rotori</strong><br />

Im molte applicazioni sono presenti rotori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni considerevoli posti in<br />

rotazione a velocità costante. Basti pensare a turbine, ventilatori, le ruote<br />

stesse <strong>di</strong> automobili. Se i rotori non sono perfettamente bilanciati, lo squilibrio<br />

introduce delle forze inerziali centrifughe che si scaricano sui supporti. Tali forze<br />

sono fonte <strong>di</strong> vibrazione e determinano una sollecitazione arminica che riduce<br />

lavitadeisostegni(perfatica). Siparla<strong>di</strong>sbilanciamento statico quando il<br />

baricentro del rotore non passa per l’asse <strong>di</strong> rotazione. In questo caso, il rotore,<br />

lasciato libero <strong>di</strong> ruotare, si comporterà come un pendolo, oscillando …ntantochè<br />

il baricentro non sarà sul piano verticale passante per l’asse <strong>di</strong> rotazione.<br />

Supponiamo <strong>di</strong> inserire una massa aggiuntiva appropriata in qualunque piano<br />

normale all’asse <strong>di</strong> rotazione in maniera tale da riportare il baricentro sull’asse<br />

<strong>di</strong> rotazione. In qualunque posizione angolare si ponga ora il rotore, esso rimarrà<br />

in tale posizione. Si <strong>di</strong>ce che il rotore è equilibrato staticamente. Ma se il rotore<br />

viene posto in rotazione, la <strong>di</strong>ssimetria delle masse introduce delle forze inerziali<br />

51


52 CAPITOLO 5. BILANCIAMENTO DI ROTORI<br />

che tendono a sbilanciare il rotore come in …gura. In questo caso il rotore viene<br />

detto sbilanciato <strong>di</strong>namicamente.<br />

Solitamente ci si accontenta <strong>di</strong> equilibrare staticamente il rotore quando si<br />

ha a che fare con rotori molto corti rispetto al <strong>di</strong>ametro del rotore. Per alberi<br />

lunghi è richiesto in ogni caso il bilanciamento <strong>di</strong>namico.<br />

5.1 <strong>Bilanciamento</strong> statico<br />

Poniamoci nel piano perpen<strong>di</strong>colare all’asse <strong>di</strong> rotazione. Supponiamo che sul<br />

rotore <strong>di</strong> massa uniforme (quin<strong>di</strong> con baricentro nell’asse <strong>di</strong> rotazione) siano<br />

presenti delle masse sbilancianti. Non si conoscono ne le masse ne la loro posizione.<br />

L’obiettivo è quello <strong>di</strong> calettare una ulteriore massa in maniera tale da<br />

bilanciare staticamente il sistema.<br />

m ri<br />

2<br />

1ω<br />

α i<br />

ϑ


5.1. BILANCIAMENTO STATICO 53<br />

Ogni massa sbilanciante introduce una forza centrifuga in modulo pari ad<br />

2 , dove èilvaloredellamassa, = _ è la velocità <strong>di</strong> rotazione (il rotore<br />

ruota a velocità costante) ed èla<strong>di</strong>stanzadellamassadalcentro. èla<br />

posizione angolare della massa sbilanciante rispetto ad un riferimento noto del<br />

rotore. Nel problema del bilanciamento non interessa conoscere queste masse,<br />

anche perchè in realtà non si hanno masse puntiformi, ma <strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong> massa.<br />

Ciò che importa è l’e¤etto complessivo <strong>di</strong> tutte le masse. Consideriamo quin<strong>di</strong><br />

unamassaequivalente(chetieneconto<strong>di</strong>tuttiicontributidatidaognisingola<br />

massa sbilanciante) posizionata nel baricentro delle masse sbilancianti. Il suo<br />

contributo <strong>di</strong> forza centrifuga deve essere pari alla somma dei contributi delle<br />

singole masse sbilancianti<br />

dove = X<br />

½ <br />

<br />

<br />

¾<br />

= X<br />

<br />

2 <br />

= 2 <br />

½ ¾<br />

cos ( + )<br />

=<br />

sin ( + )<br />

½ ¾<br />

cos ( + )<br />

sin ( + )<br />

ed è la <strong>di</strong>stanza del baricentro del sistema delle masse<br />

sbilancianti dal centro <strong>di</strong> rotazione. è la posizione angolare del baricentro<br />

rispetto al riferimento.<br />

In notazione complessa<br />

= 2 <br />

Perciò = 2 è una forza che ruota con l’angolo ,proporzionale<br />

al quadrato della velocità angolare. Questa forza si scarica a terra<br />

attraverso i supporti. Solitamente in un bilanciamento statico si misura la<br />

componente y delle forze scaricate a terra dal rotore attraverso i supporti .<br />

() = 2 Im ¡ <br />

¢ = (5.1)<br />

() = 2 sin( + )<br />

Il gra…co dell’andamento della forza registrata è rappresentato nella …gura<br />

sottostante


54 CAPITOLO 5. BILANCIAMENTO DI ROTORI<br />

α G<br />

m<br />

eq<br />

2<br />

ω r<br />

G<br />

α G<br />

Fy<br />

ϑ<br />

Dal gra…co <strong>di</strong> () si ricava il valore della forza massima . Dalla<br />

equazione 5.1 si ricava<br />

= <br />

2 dato che viene misurata e la velocità angolare è nota. Il passo successivo<br />

consiste nel determinare la posizione angolare <strong>di</strong> questa massa equivalente<br />

sbilanciante. Ipotizziamo che la posizione angolare della massa equivalente valga<br />

=0In questo caso il gra…co della forza sbilanciante passerebbe per<br />

l’origine, nel senso che quando è nullo anche la forza registrata sarebbe nulla.<br />

Si <strong>di</strong>ce che la massa sbilanciante è in fase con il passaggo del riferimento sul<br />

rotore per l’orizzontale. Come si può notare dal gra…co sopra, quando 0<br />

il <strong>di</strong>agramma della forza è in anticipo <strong>di</strong> fase. La lettura dell’anticipo <strong>di</strong> fase<br />

nel gra…co fornisce la posizione angolare della massa sbilanciante, cioè il<br />

valore <br />

Introduciamo ora una massa nota per equilibrare il sistema. Il suo<br />

contributo centrifugo è<br />

= 2 ½ ¾<br />

cos ( + )<br />

<br />

= <br />

sin ( + )<br />

2 <br />

dove è la posizione angolare della massa equilibratrice rispetto al sistema<br />

<strong>di</strong> riferimento<br />

ϑ


5.2. BILANCIAMENTO DINAMICO 55<br />

A¢nchè la massa equilibri l’azione delle masse sbilancianti, è neccessario che<br />

per cui<br />

+ =0<br />

2 + 2 =<br />

)<br />

0<br />

= ¡ <br />

Risolvendo l’equazione sopra (i moduli e le fasi dei due vettori devono essere<br />

uguali ) si riesce a ricavare la <strong>di</strong>stanza dal centro <strong>di</strong> rotazione della massa <br />

equilibratrice<br />

= <br />

<br />

e la posizione angolare rispetto al riferimento<br />

= ¡ <br />

<br />

)<br />

= + <br />

(5.2)<br />

infatti i due vettori devono essere uno orientato in maniera opposta all’altro<br />

e quin<strong>di</strong> sfasati <strong>di</strong> 180 ± Si poteva alternativamente bilanciare il rotore introducendo<br />

una massa <strong>di</strong> valore non noto posta ad una <strong>di</strong>stanza nota dal centro.<br />

In questo caso la posizione angolare si calcolava come sopra e bisognava calcolare<br />

il valore della massa rimaneggiando l’eq. 5.2<br />

= <br />

<br />

5.2 <strong>Bilanciamento</strong> <strong>di</strong>namico<br />

Nella …gura sottostante è rappresentato un rotore con asse <strong>di</strong> rotazione coincidente<br />

con l’asse z del sistema <strong>di</strong> riferimento assoluto e supportato nei punti A e<br />

B. Supponiamo che vi siano delle masse sbilancianti. In …gura è rappresentata<br />

solo una <strong>di</strong> queste. Ve<strong>di</strong>amo come sia possibile equilibrare <strong>di</strong>namicamente il<br />

rotore vincolando due masse 1 ed 2 al rotore.


56 CAPITOLO 5. BILANCIAMENTO DI ROTORI<br />

y<br />

z<br />

x<br />

RA<br />

A<br />

m1<br />

m r<br />

2<br />

ω<br />

Come nel caso statico è possibile misurare le forze trasmesse dai supporti a<br />

terra nei punti A e B. Supponiamo esse abbiano un andamento dato da<br />

8<br />

9<br />

< cos () =<br />

= sin ()<br />

:<br />

;<br />

0<br />

8<br />

9<br />

< cos () =<br />

= sin ()<br />

:<br />

;<br />

0<br />

se espresse rispetto al sistema <strong>di</strong> riferimento assoluto<br />

E’ più conveniente esprimere solamente le componenti lungo x ed y usando<br />

una notazione complessa (asse x reale; asse y immaginario). Per cui<br />

= = (5.3)<br />

Questi valori sono misurati quando il riferimento passa per lo zero, cioè<br />

quando la posizione del rotore è =0+2Figurativamente si tratta <strong>di</strong> fare<br />

una istantanea delle forze in gioco quando il riferimento del rotore transita per<br />

uno stesso punto dopo aver compiuto un giro. Si è già visto nel caso satatico<br />

come sia possibile ricavare dal gra…co delle forze scaricate a terra in funzione<br />

dell’angolo <strong>di</strong> rotazione del rotore, il valore del modulo della forza scaricata ai<br />

supporti ed , come pure gli sfasamenti ed . Le forze ed <br />

non sono altro che l’e¤etto dei contributi delle masse sbilancianti.<br />

Qual’è la relazione tra le reazioni e le forze centrofughe prodotte dalle masse<br />

sbilancianti?<br />

E’ neccessario calcolare i momenti delle forze <strong>di</strong> reazione. Calcoliamo come<br />

esempio il momento della forza <strong>di</strong> reazione rispetto all’origine del sistema <strong>di</strong><br />

riferimento. Esso è dato dal prodotto vettoriale del vettore ¡!<br />

per . Esso<br />

ha modulo pari al modulo <strong>di</strong> ¡!<br />

per il modulo <strong>di</strong> . Inoltre ha <strong>di</strong>rezione<br />

i<br />

m2<br />

i<br />

α i<br />

B<br />

RB


5.2. BILANCIAMENTO DINAMICO 57<br />

perpen<strong>di</strong>colare sia all’asse <strong>di</strong> rotazione che al vettore (applicare la regola<br />

della mano desta) che all’asse <strong>di</strong> rotazione. Se in<strong>di</strong>chiamo con la <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> A da O, seguendo le in<strong>di</strong>cazioni sopradette, si ottiene ¡!<br />

^ = <br />

2 (Si ricorda che si stanno considerando le forze all’istante in cui il<br />

riferimento del rotore passa per lo zero). Facendo l’equilibrio delle forze lungo<br />

x, y e l’equilibrio ai momenti, si ottiene un sistema <strong>di</strong> due equazioni complesse.<br />

<br />

2 + <br />

<br />

+ <br />

X<br />

+ 2 = 0(5.4)<br />

2 + X<br />

<br />

<br />

2 <br />

2 = 0<br />

cioè forze sbilancianti e reazioni devono equilibrarsi. Sono state introdotte<br />

le quantità: è la <strong>di</strong>stanza del supporto A dall’origine del sistema, èla<br />

<strong>di</strong>stanza del supporto B dall’origine del sistema e è la <strong>di</strong>stanza della massa<br />

i-esima dall’origine lungo l’asse z.<br />

Posto in forma matriciale il sistema ?? fornisce<br />

·<br />

1 1<br />

<br />

<br />

<br />

2 <br />

2<br />

¸½ <br />

<br />

8 X<br />

¾ ><<br />

= ¡ X <br />

>:<br />

<br />

2 <br />

2 <br />

2<br />

Elaborando la matrice si ottiene che le forze <strong>di</strong> reazione sono<br />

½ <br />

<br />

¾<br />

1<br />

= ¡<br />

( ¡ ) 2<br />

· 2 ¡1<br />

¡ 2 1<br />

¸ 8 > <<br />

>:<br />

X<br />

<br />

X<br />

<br />

9<br />

>=<br />

>;<br />

2 <br />

2 2<br />

Dalla relazione sopra si vede come il contributo delle masse sbilancianti genera<br />

due reazioni vincolari che agiscono perpen<strong>di</strong>colarmente all’asse <strong>di</strong> rotazione<br />

e ruotano in fase con il rotore.<br />

In realtà le forze sbilancianti non sono note e ciò che si conosce sono semplicemente<br />

i valori misurati ed . Per come sono stati introdotti, ed<br />

sono i valori delle reazioni che il telaio esercita sul rotore. Il problema del<br />

bilanciamento consiste nel leggere le reazioni vincolari ed inserire un sistema <strong>di</strong><br />

masse in maniera tale da annullare le reazioni vincolari stesse.<br />

Per equilibrare il sistema, introduciamo due masse rispettivamente ad una<br />

<strong>di</strong>stanza 1 e 2 dall’origine. Le <strong>di</strong>stanze 1 e 2 in<strong>di</strong>viduano quin<strong>di</strong> i piani<br />

<strong>di</strong> equilibratura. Tali masse devono dare un contributo uguale alle reazioni<br />

vincolari registrate nei supporti in maniera tale da compensarle. In altre parole,<br />

ed sono le forza che il telaio deve esercitare sul rotore per mantenerlo in<br />

sede, le stesse forze devono essere prodotte dalle masse equilibratrici in maniera<br />

9<br />

>=<br />

>;


58 CAPITOLO 5. BILANCIAMENTO DI ROTORI<br />

tale da scaricare il telaio. Per cui, facendo l’equilibrio delle forze si ottiene<br />

(considerare come polo l’origine del sistema <strong>di</strong> riferimento)<br />

+ = 1 2 1 1 + 2 2 2 2<br />

<br />

<br />

2 + <br />

<br />

2 = 1 2 1 1 1 <br />

<br />

2 + 2 2 2 2 2 <br />

<br />

2<br />

Solitamente si …ssano ad arbitrio i valori delle <strong>di</strong>stanze dall’asse <strong>di</strong> rotazione<br />

delle due masse bilancianti, cioè 1 ed 2Le incognite del sistema sono 1<br />

21 e 2<br />

Poniamo il sistema in forma matriciale ed introduciamo le due incognite<br />

ausiliarie 1 = 1 1 ed 2 = 2 2<br />

·<br />

1 2<br />

<br />

<br />

<br />

1 1 2 <br />

2 2 2<br />

¸½ 1<br />

2<br />

¾<br />

= 1<br />

2 ½<br />

+ 2 + 2<br />

Il sistema è risolvibile e fornisce la posizione angolare delle masse bilancianti<br />

e la loro <strong>di</strong>stanza dal centro <strong>di</strong> rotazione.<br />

½ 1<br />

2<br />

¾<br />

=<br />

Daivettoricalcolatisiottiene<br />

1<br />

2 (2 ¡ 1) 1 2 <br />

½<br />

<br />

2<br />

·<br />

2 2 2 ¡2<br />

¡1 1 2 1<br />

+ 2 + 2<br />

1 = k1k 2 = k2k<br />

dato che 1 = 1 1 °<br />

)k1k = 1 °1 ° = 1. Per quanto riguarda le<br />

posizioni angolari rispetto a cui posizionare le masse sbilancianti basta osservare<br />

che Re (1) =1 cos (1) ed Im (1) =1 sin (1). Combinando le due relazioni<br />

si ottiene<br />

1 = arctan 2 (Im (1) Re (1))<br />

2 = arctan 2 (Im (2) Re (2))<br />

¾<br />

¸<br />

¾

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