La gestione dell asma nello studio... Il caso clinico Alfredo ... - SIAIP
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Giovanni Cerimoniale<br />
Pediatra di Famiglia,<br />
Scauri (LT)<br />
giovanni.cerimoniale0@alice.it<br />
<strong>La</strong> <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong><br />
<strong>nello</strong> <strong>studio</strong> del Pediatra<br />
di Famiglia. <strong>Il</strong> <strong>caso</strong> <strong>clinico</strong>:<br />
<strong>Alfredo</strong> (Parte II)<br />
Vi ricordate di <strong>Alfredo</strong>? sì proprio lui, il bambino di 7 anni con una crisi<br />
di <strong>asma</strong> di una certa gravità il cui <strong>caso</strong> <strong>clinico</strong> era stato presentato<br />
nel n. 4 <strong>dell</strong>a rivista. la sua storia mi aveva dato lo spunto per tentare<br />
una <strong>gestione</strong> ambulatoriale in cui le scelte fossero suggerite il più<br />
possibile dalle raccomandazioni <strong>dell</strong>a letteratura ma tenendo presenti<br />
le esigenze del paziente, <strong>dell</strong>a sua famiglia e l’esperienza clinica del<br />
pediatra.<br />
ebbene, ecco la seconda parte <strong>dell</strong>a storia.<br />
2 a PuntAtA: lA clAssIfIcAzIone ed <strong>Il</strong> contRollo<br />
<strong>Alfredo</strong> 2: il ritorno<br />
È trascorsa una settimana durante la quale, grazie al cielo, non ho<br />
ricevuto richieste da parte <strong>dell</strong>a famiglia di <strong>Alfredo</strong>, il che mi ha fatto<br />
ben sperare. In realtà sono stato io, dopo 3 giorni dal primo incontro, a<br />
telefonare alla madre con una scusa per chiedere notizie del piccolo.<br />
lo so che forse ho esagerato ma, a parte il mio carattere particolarmente<br />
apprensivo, è innegabile che la presa in carico <strong>dell</strong>a salute di<br />
un bambino comporta l’assunzione di responsabilità che ci mettono<br />
particolarmente in ansia. e poi quel reperto toracico …<br />
Ma torniamo ad <strong>Alfredo</strong>. con la telefonata volevo accertarmi soprattutto<br />
<strong>dell</strong>’andamento del processo infettivo e l’informazione che a<br />
distanza di 24 ore dall’inizio <strong>dell</strong>a somministrazione <strong>dell</strong>’antibiotico il<br />
piccolo era sfebbrato mi aveva confortato circa la buona risposta alla<br />
terapia.<br />
studIo del PedIAtRA<br />
Pediatra: come è andata con il bambino?<br />
Madre di <strong>Alfredo</strong>: bene, la febbre è scomparsa dopo 2 giorni, <strong>Alfredo</strong><br />
è progressivamente migliorato ed ho ridotto man mano il numero<br />
di volte <strong>dell</strong>a somministrazione <strong>dell</strong>o spray. Persistono soltanto colpi di<br />
tosse sporadici.<br />
Pediatra: bene, ora ripeteremo la visita e la spirometria.<br />
Visito allora <strong>Alfredo</strong> che appare sorridente ed in buona forma ed accetta<br />
volentieri di scambiare qualche battuta con me, il che mi fa scoprire<br />
una passione comune: il Basket.<br />
Esame obiettivo: le condizioni generali del bambino sono buone, faringe<br />
roseo, membrane timpaniche nella norma, addome trattabile,<br />
all’ascoltazione del torace però si apprezzano ancora rumori umidi,<br />
soprattutto rantoli grossolani ma anche qualcuno a piccole bolle alla<br />
base <strong>dell</strong>’emitorace di sinistra.<br />
Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica • 05/2008 • 31-39<br />
I cAsI <strong>dell</strong>A RIAP<br />
31
I cAsI <strong>dell</strong>A RIAP<br />
• frequenza respiratoria = 20/min.<br />
• frequenza cardiaca = 90/min.<br />
• spirometria =<br />
fVc 105% feV 1/fVc 93%<br />
feV 1 98% fef 25-75 65%<br />
Pef 103%<br />
che cosA AVReste fAtto?<br />
a) Avreste richiesto una radiografia del torace<br />
+ esami ematici.<br />
b) Avreste indagato con un’anamnesi accurata<br />
+ skin-tests.<br />
c) Avreste richiesto un RAst per allergeni respiratori<br />
ed alimentari.<br />
nonostante il reperto toracico non fosse<br />
completamente negativo ho ritenuto ancora<br />
una volta di poter fare a meno <strong>dell</strong>’esame<br />
radiografico del torace e di quelli ematologici<br />
in considerazione <strong>dell</strong>e ottime condizioni<br />
generali del bambino e del ragionamento<br />
che queste indagini non avrebbero aggiunto<br />
molto, almeno in questa fase, al processo decisionale.<br />
ho pensato infatti che il quadro potesse<br />
essere compatibile con una più lenta<br />
guarigione in risposta alla terapia antibiotica<br />
o con un processo infettivo ad eziologia virale<br />
ed evoluzione spontanea. ho pertanto optato<br />
per la seconda scelta riservandomi di<br />
approfondire le indagini in <strong>caso</strong> di eventuali<br />
ricadute o di persistenza del reperto ascoltatorio<br />
ad un successivo controllo.<br />
una volta superato l’episodio acuto, era infatti<br />
necessario un migliore inquadramento<br />
<strong>dell</strong>a malattia del piccolo <strong>Alfredo</strong> al fine di<br />
impostare una strategia per il controllo <strong>dell</strong>a<br />
sua <strong>asma</strong>.<br />
tAB. I.<br />
linee Guida Italiane, aggiornamento 2008.<br />
Diagnostica Allergologica<br />
Punti Chiave<br />
sia le linee Guida GInA (Global INitiative<br />
for Asthma) 2008 1 (tab. I) sia le linee Guida<br />
“l’<strong>asma</strong> bronchiale nel bambino raccomandazioni<br />
per la pratica clinica” servizio sanitario Regionale<br />
<strong>dell</strong>’emilia Romagna – ceVeAs 2 (tab.<br />
II) – mi avevano consigliato questa scelta.<br />
eseguo quindi una batteria di prick test i cui<br />
risultati sono riportati nella tabella III.<br />
e chiedo un’anamnesi più accurata:<br />
Pediatra: ora <strong>Alfredo</strong> è guarito dall’episodio<br />
acuto ma è risultato allergico e deve aiutarmi<br />
a capire che tipo di <strong>asma</strong> ha il bambino<br />
per stabilire la terapia più adatta a lui. Per far<br />
questo è necessario che lei risponda ad alcune<br />
domande:<br />
• Ci sono persone in famiglia che soffrono<br />
di <strong>asma</strong> o di allergia?<br />
• Ci sono persone in famiglia che fumano?<br />
• Ha avuto altri episodi come questo?<br />
• Quante volte ed in quale periodo <strong>dell</strong>’anno?<br />
• Tra un episodio e l’altro il bambino non<br />
presenta alcun sintomo? Per esempio la<br />
notte tossisce e quando corre o gioca ha<br />
notato se gli viene da tossire o se si stanca<br />
particolarmente o se le sembra che respiri<br />
con molta più difficoltà?<br />
Madre di <strong>Alfredo</strong>: che io sappia solo una zia<br />
paterna soffre di rinite in primavera. Mio marito<br />
fuma ma mai in casa. Una crisi così forte<br />
è la prima volta che capita, però devo dire<br />
che ha avuto altri episodi di tosse ed affanno<br />
soprattutto in autunno e in primavera, circa 8-<br />
10 volte per anno, che ho sempre curato con<br />
l’aerosol. In genere la notte riposa tranquillo,<br />
tossisce di rado, peggiora molto comunque<br />
quando è raffreddato, ho notato però che al<br />
• Valutazione anamnestica approfondita<br />
• Skin prick test come indagine di primo livello utilizzando estratti allergenici standardizzati<br />
• <strong>Il</strong> dosaggio <strong>dell</strong>e IgE specifiche sieriche è un esame di secondo livello<br />
• <strong>Il</strong> test di provocazione bronchiale specifica è da riservarsi a scopi di ricerca o per la conferma diagnostica <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong><br />
professionale o <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> indotta da aspirina<br />
• Nei pazienti <strong>asma</strong>tici deve essere indagata la coesistenza di rinite allergica<br />
Progetto Mondiale ASMA<br />
32 <strong>La</strong> <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> <strong>nello</strong> <strong>studio</strong> del Pediatra di Famiglia. <strong>Il</strong> <strong>caso</strong> <strong>clinico</strong>: <strong>Alfredo</strong> (Parte II)
tAB. II.<br />
“l’Asma Bronchiale nel Bambino: raccomandazioni per la pratica clinica”. Raccomandazioni promosse<br />
dal dipartimento di Pediatria Ausl di Modena.<br />
Diagnosi di <strong>asma</strong> oltre i 5 anni<br />
Dopo i 5 anni è necessario basare la diagnosi di <strong>asma</strong> su: sintomi e segni clinici, spirometria e Prick test.<br />
Al di fuori degli episodi acuti, i sintomi ed i segni di <strong>asma</strong> possono essere assenti; ne deriva l’importanza di documentare<br />
correttamente le caratteristiche degli episodi acuti nella storia clinica del bambino.<br />
Se nella storia clinica vi è una precedente diagnosi di bronchite <strong>asma</strong>tica ricorrente occorre accertarsi che la storia dei sintomi,<br />
gli eventuali esami obiettivi documentati, la risposta alla terapia fossero compatibili e che siano state escluse altre diagnosi.<br />
<strong>La</strong> spirometria (valutazione del FEV1, FEV1/FVC, FEF 25-75), prima e dopo la valutazione di salbutamolo, dovrebbe essere<br />
eseguita per stabilire la diagnosi e il livello di gravità di ogni paziente di età superiore ai cinque anni in cui si sospetti l’<strong>asma</strong>,<br />
che sia in grado di eseguirla correttamente.<br />
<strong>La</strong> ricerca <strong>dell</strong>’allergia come fattore causale mediante Prick test deve essere eseguita in ogni paziente con sospetto di <strong>asma</strong><br />
poiché essa è presente nella grande maggioranza degli <strong>asma</strong>tici. <strong>La</strong> sua assenza deve far sospettare diagnosi alternative.<br />
In tutti i pazienti con diagnosi di <strong>asma</strong> deve essere stabilito il livello di gravità, poiché ad ogni livello corrisponde una<br />
raccomandazione terapeutica.<br />
tAB. III.<br />
I prick-tests.<br />
mattino, quando si alza, starnutisce ripetutamente.<br />
<strong>Alfredo</strong> gioca a mini-basket e, ora che<br />
ci penso, l’istruttore mi ha detto che spesso<br />
tossisce durante il gioco e alle volte lo vede<br />
più stanco.<br />
In sintesi quindi:<br />
• bambino di 7 anni;<br />
• scarsa familiarità per atopia;<br />
• prick positivo per acari <strong>dell</strong>a polvere e polline<br />
di parietaria;<br />
• presenta 8-10 episodi di <strong>asma</strong> durante l’anno<br />
nel periodo autunnale e primaverile;<br />
• starnutazioni al mattino;<br />
• nei periodi intercritici non presenta sintomi<br />
notturni;<br />
• peggiora in occasione di episodi di raffreddamento;<br />
Allergeni Inalanti<br />
Acari <strong>dell</strong>a polvere = positivo (ø 8 mm)<br />
Epitelio cane = negativo<br />
Epitelio gatto = negativo<br />
Micofiti = negativo<br />
Polline di alberi = negativo<br />
Polline di graminacee = negativo<br />
Polline di parietaria = positivo (ø 10 mm)<br />
Controllo = negativo<br />
Istamina = positivo (ø 6 mm)<br />
<strong>La</strong> <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> <strong>nello</strong> <strong>studio</strong> del Pediatra di Famiglia. <strong>Il</strong> <strong>caso</strong> <strong>clinico</strong>: <strong>Alfredo</strong> (Parte II)<br />
• presenta sintomi durante l’esercizio fisico.<br />
coMe AVReste clAssIfIcAto<br />
l’AsMA dI AlfRedo?<br />
a) Intermittente.<br />
b) lieve persistente.<br />
c) Moderata persistente.<br />
Vediamo cosa ci dicono le linee Guida GInA<br />
(tab. IV).<br />
come vedete risulta difficile riuscire ad incasellare<br />
l’<strong>asma</strong> di <strong>Alfredo</strong> in questa classificazione<br />
di gravità. È una situazione che nella<br />
pratica clinica capita di frequente.<br />
d’altro canto questa difficoltà viene incontrata<br />
anche dagli esperti, come dimostrano<br />
i risultati del lavoro diffuso dal prof. G. longo<br />
I cAsI <strong>dell</strong>A RIAP<br />
33
I cAsI <strong>dell</strong>A RIAP<br />
tAB. IV.<br />
linee Guida GInA – 2008.<br />
Step 4<br />
Grave<br />
Persistente<br />
Step 3<br />
Moderato<br />
Persistente<br />
Step 2<br />
Lieve<br />
Persistente<br />
Step 1<br />
Intermittente<br />
Classificazione di Gravità prima <strong>dell</strong>’inizio del trattamento<br />
clAssIfIcAzIone dI GRAVItà<br />
caratteristiche cliniche in assenza di terapia<br />
Sintomi Sintomi notturni FEV1 o PEF<br />
Continui<br />
Attività fisica limitata<br />
Quotidiani<br />
Attacchi che limitano l’attività<br />
> 1 volta/settimana ma<br />
< 1 volta/giorno<br />
attraverso la lista APAl (Associazione pediatri<br />
Pneumologi Allergologi laziali) 3 .<br />
Questo lavoro, apparso su chest 2003, mette<br />
in rilievo l’enorme discrepanza tra operatori<br />
(specialisti accreditati) sul giudizio di livello<br />
<strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> (step) secondo le linee Guida in<br />
base alla clinica, alla spirometria, in altre parole<br />
tutto quello che serve, relativamente a 7<br />
casi clinici di <strong>asma</strong> ed 1 senza <strong>asma</strong> ma con<br />
sintomi respiratori (tab. V, fig. 1).<br />
I 2 casi di più clamorosa discrepanza tra le<br />
opinioni dei 14 esperti consultati, con le seguenti<br />
conclusioni:<br />
“il basso livello di concordanza nel classificare i<br />
gradi di severità <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> suggerisce la necessità<br />
di ridefinire il sistema di classificazione attualmente<br />
in uso nelle linee Guida internazionali”.<br />
Per le informazioni attualmente disponibili,<br />
credo si possa accettare di inquadrare<br />
l’<strong>asma</strong> di <strong>Alfredo</strong> come una forma InteRMIttente–lIeVe<br />
PeRsIstente.<br />
Frequenti FEV 1 ≤ 60% predetto<br />
Variabilità PEF > 30%<br />
> 1 volta alla settimana FEV 1 60-80% predetto<br />
> 2 volte al mese FEV 1 ≥ 80% predetto<br />
Variabilità PEF 20-30%<br />
< 1 volta/settimana ≤ 2 volte al mese FEV 1 ≥ 80% predetto<br />
Variabilità PEF < 20%<br />
<strong>La</strong> presenza di almeno uno dei criteri di gravità è sufficiente per classificare un paziente in un determinato livello di gravità.<br />
QuAle teRAPIA AVReste<br />
PRescRItto PeR <strong>Il</strong> contRollo<br />
<strong>dell</strong>’AsMA dI AlfRedo?<br />
a) steroidi inalatori per 3 mesi + sABA* al bisogno.<br />
b) steroidi inalatori + lABA** x 1 mese + sABA<br />
al bisogno.<br />
c) Montelukast per 2 mesi + sABA al bisogno<br />
c’è unanime consenso in letteratura sulla necessità<br />
di stabilire una strategia terapeutica<br />
atta a consentire il migliore controllo possibile<br />
<strong>dell</strong>a malattia, concetto del tutto scontato<br />
quando si deve affrontare una malattia cronica.<br />
entrambe le più autorevoli linee Guida internazionali<br />
GInA e sIGn (Scottish Intercollegiate<br />
Guidelines Network) 5 , nelle loro edizioni<br />
più recenti, hanno sottolineato l’importanza<br />
di questo aspetto.<br />
tutte e due queste prestigiose linee Guida affermano<br />
che l’approccio terapeutico al bam-<br />
tAB. V.<br />
discrepanza tra operatori sul giudizio di livello <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> (da Kirsten et al., chest 2003;124:2156-63, mod.).<br />
“proper therapy depends on proper classification”<br />
7 bambini <strong>asma</strong>tici di età variabile e rappresentativi di tutte le classi di gravità<br />
1 <strong>caso</strong> con disturbi respiratori ma non <strong>asma</strong>tico<br />
14 allergologi e pneumologi pediatri accreditati<br />
* = short-acting beta2-agonist; ** = long-acting beta2-agonist<br />
34 <strong>La</strong> <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> <strong>nello</strong> <strong>studio</strong> del Pediatra di Famiglia. <strong>Il</strong> <strong>caso</strong> <strong>clinico</strong>: <strong>Alfredo</strong> (Parte II)
fIG. 1.<br />
I 2 casi di più clamorosa discrepanza tra le opinioni degli “esperti” a confronto (da Kirsten et al., chest<br />
2003;124:2156-63, mod.).<br />
bino <strong>asma</strong>tico deve essere impostato su un<br />
programma che preveda i seguenti punti:<br />
1. educazione del paziente: sensibilizzare il<br />
paziente a sviluppare uno stretto rapporto<br />
di collaborazione con il medico, identificare<br />
e ridurre l’esposizione ai fattori di<br />
rischio;<br />
2. valutare, trattare e monitorare l’<strong>asma</strong>;<br />
3. gestire una riacutizzazione di <strong>asma</strong>.<br />
Ma soprattutto entrambe le linee Guida concordano<br />
che il livello <strong>dell</strong>a terapia debba essere<br />
adattato periodicamente alle variazioni<br />
<strong>dell</strong>a severità <strong>dell</strong>a malattia utilizzando un sistema<br />
di steps in up e down (figg. 2 e 3).<br />
nel <strong>caso</strong> di <strong>Alfredo</strong>, probabilmente una scelta<br />
terapeutica corretta poteva essere anche<br />
quella di partire dallo step 1, consigliando di<br />
utilizzare solo i sABA al bisogno e continuando<br />
a monitorare lo sviluppo <strong>dell</strong>a malattia,<br />
per passare a gradini più alti in <strong>caso</strong> di insuccesso<br />
(strategia step-up). Ma è necessario<br />
considerare che, sebbene in occasione del<br />
controllo le condizioni cliniche e spirometriche<br />
di <strong>Alfredo</strong> (eccetto per il reperto ascoltatorio<br />
ancora non perfettamente risolto) apparivano<br />
decisamente buone, nulla potevo<br />
sapere circa l’entità <strong>dell</strong>a flogosi bronchiale,<br />
sempre presente in un episodio di <strong>asma</strong><br />
e fattore maggiormente responsabile <strong>dell</strong>e<br />
ricadute. Avrei forse potuto avere qualche<br />
informazione aggiuntiva richiedendo un esame<br />
<strong>dell</strong>’ossido nitrico esalato (feno) come<br />
viene oggi suggerito da molti Autori 7 8 e anche<br />
dagli estensori di GInA 2008 (tab. VI) ma,<br />
a parte la difficoltà di ottenere questo esa-<br />
<strong>La</strong> <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> <strong>nello</strong> <strong>studio</strong> del Pediatra di Famiglia. <strong>Il</strong> <strong>caso</strong> <strong>clinico</strong>: <strong>Alfredo</strong> (Parte II)<br />
me nella mia zona, numerose sono ancora<br />
le perplessità sulle ricadute pratiche <strong>dell</strong>’uso<br />
routinario di tale metodica 9 10 .<br />
In ogni <strong>caso</strong> è noto che anche dopo la risoluzione<br />
<strong>dell</strong>’episodio acuto, la reattività bronchiale<br />
rimane elevata per un lungo periodo<br />
(tab. VI).<br />
Per tale motivo ho ritenuto necessario inserire<br />
nelle possibili scelte terapeutiche un trattamento<br />
di “fondo” che mirasse da subito al<br />
controllo <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong>. un’altra scelta plausibile<br />
pertanto poteva essere proprio la prima da<br />
me indicata partendo così dallo step 2.<br />
Gli steroidi per via inalatoria, infatti, sono il farmaco<br />
preventivo per eccellenza per tutte e tre le<br />
classi di età (individui dai 12 anni in su, bambini<br />
tra i 5 e i 12 anni, bambini sotto i 5 anni) – raccomandazione<br />
di grado “A” 6 . la strategia terapeutica<br />
che consiste nel trattamento regolare<br />
con dosi costanti di farmaci ed uso aggiuntivo<br />
di sABA per il sollievo dei sintomi è quella che ha<br />
ottenuto le maggiori dimostrazioni di efficacia<br />
su tutti gli outcomes <strong>dell</strong>a malattia (clinici, funzionali,<br />
biologici e fisiopatologici) – raccomandazione<br />
di grado “A” 1 .<br />
la mia decisione finale, però, è stata addirittura<br />
quella di saltare al 3° step utilizzando per<br />
<strong>Alfredo</strong> la scelta terapeutica b.<br />
cercherò di spiegare le motivazioni <strong>dell</strong>a mia<br />
scelta:<br />
1. È stato dimostrato che la combinazione<br />
tra corticosteroidi inalatori a dosi mediobasse<br />
+ un beta2-agonista a lunga durata<br />
d’azione risulta più efficace rispetto alle<br />
altre opzioni su vari indicatori di controllo<br />
I cAsI <strong>dell</strong>A RIAP<br />
35
I cAsI <strong>dell</strong>A RIAP<br />
fIG. 2.<br />
linee Guida tascabili per il trattamento, la prevenzione e la <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> nel bambino (versione<br />
aggiornata 2006).<br />
tAB. VI.<br />
linee Guida GInA – 2008.<br />
FE NO per la diagnosi e il monitoraggio <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong><br />
FE NO viene considerato un marker surrogato di infiammazione eosinofila <strong>dell</strong>e vie aeree (Berry CEA 2005, Piacentini ERJ 1999)<br />
FE NO può essere utile per confermare la diagnosi di <strong>asma</strong> (Malmberg Thorax 2003, Smith AJRCCM 2004)<br />
FE NO può essere utile per predire una risposta positiva agli steroidi (Zeiger JACI 2006)<br />
<strong>Il</strong> monitoraggio di FE NO permette di valutare se l’<strong>asma</strong> è ben controllata soprattutto nei pazienti steroido-naive ed in coloro<br />
che sono in trattamento con dosaggi di CS inalatori medio-bassi (Smith NEJM 2005, Shaw AJRCCM 2007, Michils ERJ 2008).<br />
Valori di FENO < 25-30 ppb si associano di norma ad un buon controllo (Gelb Chest 2006, Michils ERJ 2008).<br />
<strong>Il</strong> monitoraggio di FE NO può aiutare a predire le riacutizzazioni in pazienti controllati dalla terapia in cui gli steroidi vengono<br />
ridotti o sospesi (Pijnenburg Thorax 2005, Zacharasiewicz AJRCCM 2005)<br />
<strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> (sintomi, funzione polmonare,<br />
riacutizzazioni) e sulla possibilità di ottenere<br />
il controllo <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> 1 – raccomandazione<br />
di grado “A”. Questo inoltre consente<br />
l’utilizzo dei corticosteroidi inalatori a più<br />
basso dosaggio.<br />
2. Ritengo che, dal possibile ventaglio di<br />
scelte terapeutiche basate sulla valuta-<br />
36 <strong>La</strong> <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> <strong>nello</strong> <strong>studio</strong> del Pediatra di Famiglia. <strong>Il</strong> <strong>caso</strong> <strong>clinico</strong>: <strong>Alfredo</strong> (Parte II)
fIG. 3.<br />
Gestione dei livelli d’<strong>asma</strong> nei bambini di età 5-12 anni. Da British Guidelines of the management of<br />
asthma, July 2007.<br />
I pazienti dovrebbero<br />
cominciare il trattamento<br />
al livello più adeguato<br />
all’iniziale severità <strong>dell</strong>a<br />
loro <strong>asma</strong>.<br />
zione <strong>dell</strong>e condizioni del paziente in quel<br />
momento, si possano ottenere migliori risultati<br />
prescrivendo una terapia che parta<br />
dal gradino più alto, per poi scendere<br />
gradualmente (strategia step-down). ciò<br />
è confermato dalle linee Guida GInA anche<br />
se in questo <strong>caso</strong> non viene riportato<br />
il livello di evidenza <strong>dell</strong>a raccomandazione:<br />
… “mentre il controllo a lungo termine<br />
può non essere differente iniziando la terapia<br />
con step 2 o 3, si può ottenere un<br />
più rapido raggiungimento del controllo<br />
iniziando con lo step 3”.<br />
3. sebbene dal racconto <strong>dell</strong>a madre risul-<br />
STEP 5: USO CONTINUO O FREQUENTE DI STEROIDI ORALI<br />
Usare giornalmente steroidi per via orale alla dose efficace più<br />
bassa in modo da garantire un controllo adeguato<br />
Mantenere la dose di steroidi inalatori a 800 mcg/die*<br />
Consultare un pediatra pneumologo<br />
STEP 4: CONTROLLO INADEGUATO PERSISTENTE<br />
Aumentare la dose di steroidi inalatori fino a *<br />
STEP 3: TERAPIA SUPPLEMENTARE<br />
1. Aggiungere LABA per via inalatoria (long-acting beta 2-agonisti)<br />
2. Stabilire se il controllo <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> è adeguato:<br />
• Buona risposta ai LABA – continuare i LABA<br />
• Benefici dai LABA ma controllo ancora non adeguato – continuare i LABA e<br />
aumentare la dose di steroidi inalatori a 400 mcg/die (se non si assume già<br />
questa dose)<br />
• Assenza di risposta ai LABA – sospendere i LABA e gli steroidi inalatori e somministrare<br />
antileucotrieni o teofillina<br />
STEP 2: TERAPIA PREVENTIVA DI BASE<br />
Aggiungere steroidi inalatori alla dose di 200-400 mcg/die (o altro farmaco se lo<br />
steroide non può essere usato)<br />
200 mcg è una dose iniziale appropriata per la maggior parte dei pazienti<br />
Cominciare con una dose di steroidi inalatori adeguata alla gravità <strong>dell</strong>a<br />
malattia<br />
STEP 1: ASMA LIEVE INTERMITTENTE<br />
Short acting beta 2-agonisti per via inalatoria in <strong>caso</strong> di necessità<br />
* Beclometasone Dipropionato o equivalente<br />
<strong>La</strong> <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> <strong>nello</strong> <strong>studio</strong> del Pediatra di Famiglia. <strong>Il</strong> <strong>caso</strong> <strong>clinico</strong>: <strong>Alfredo</strong> (Parte II)<br />
tava che la frequenza <strong>dell</strong>e crisi non era<br />
elevata (8-10 volte durante l’anno), pur<br />
tuttavia ero preoccupato per i notevoli<br />
peggioramenti in occasione degli episodi<br />
infettivi, senz’altro indice di una persistente<br />
irritabilità bronchiale.<br />
4. la presenza poi quasi costante <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong><br />
da sforzo poteva certamente essere interpretata<br />
come la spia di un cattivo controllo<br />
<strong>dell</strong>a malattia ma anche come una<br />
particolare risposta di <strong>Alfredo</strong> all’esercizio<br />
fisico. In questo <strong>caso</strong> quindi l’aggiunta del<br />
lABA allo steroide inalatorio mi avrebbe<br />
dato maggiori garanzie preventive.<br />
I cAsI <strong>dell</strong>A RIAP<br />
37
I cAsI <strong>dell</strong>A RIAP<br />
fIG. 4.<br />
linee Guida GInA – 2008.<br />
Tempo necessario per ottenere il controllo <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong><br />
5. <strong>Alfredo</strong> era un paziente che vedevo per<br />
la prima volta e dovevo capire in maniera<br />
più precisa e diretta la reale situazione clinica.<br />
<strong>Il</strong> limite di un solo mese di terapia, invece<br />
dei tre consigliati dalle linee Guida,<br />
per il successivo controllo, mi sarebbe servito<br />
proprio a questo e mi avrebbe dato la<br />
possibilità di modulare meglio l’intervento<br />
terapeutico.<br />
6. Infine, fattore non trascurabile per chi fa il<br />
mio lavoro, evitare il più possibile ricadute<br />
a breve avrebbe sicuramente rafforzato il<br />
rapporto di fiducia con la famiglia di <strong>Alfredo</strong><br />
ponendo in questo modo le basi per<br />
una migliore collaborazione futura.<br />
In conclusione questa è stata la mia prescrizione:<br />
• consigli per la profilassi ambientale per gli<br />
acari <strong>dell</strong>a polvere;<br />
• informazioni scritte su come affrontare l’attacco<br />
d’<strong>asma</strong>;<br />
• lABA (salmeterolo 25 mcg spray – 2 spruzzi<br />
x 2 al dì) + steroide inalatorio (fluti<strong>caso</strong>ne<br />
50 mcg – 2 spruzzi x 2 al dì) x 1 mese (con<br />
distanziatore),<br />
• consigli per la prevenzione <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> da<br />
sforzo:<br />
a) preriscaldamento x 10 -15 minuti<br />
b) beta2-agonista prima <strong>dell</strong>’esercizio fisico<br />
se necessario,<br />
• budesonide spray nasale alla sera x 2<br />
mesi;<br />
• diario per il monitoraggio dei sintomi 11 .<br />
conclusIonI<br />
l’<strong>asma</strong> è una malattia eterogenea, con un<br />
ampio ventaglio di forme cliniche ed una<br />
notevole variabilità individuale nella risposta<br />
al trattamento. Per poterla affrontare nel<br />
migliore dei modi è necessaria una grande<br />
disponibilità da parte del pediatra curante.<br />
certamente l’approccio che ho voluto presentare<br />
con questa storia reale comporta<br />
un impegno professionale maggiore ma<br />
anche una maggiore soddisfazione professionale.<br />
certo pensare di utilizzare sistemi di questo<br />
tipo per tutte le patologie che si presentano<br />
nei nostri studi è impresa complessa da affrontare<br />
singolarmente e nel quotidiano. essa<br />
potrebbe però realizzarsi trovando contesti<br />
più agevoli e praticabili in una riorganizzazione<br />
<strong>dell</strong>’assistenza primaria basata sull’interazione<br />
di competenze specifiche e diverse<br />
all’interno di una struttura di gruppo.<br />
38 <strong>La</strong> <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> <strong>nello</strong> <strong>studio</strong> del Pediatra di Famiglia. <strong>Il</strong> <strong>caso</strong> <strong>clinico</strong>: <strong>Alfredo</strong> (Parte II)
P.s. ho rivisto <strong>Alfredo</strong> dopo circa 15 giorni per<br />
un episodio di otite ed ho approfittato <strong>dell</strong>’occasione<br />
per auscultargli il torace, che finalmente<br />
è risultato negativo.<br />
BIBlIoGRAfIA<br />
1 www.gin<strong>asma</strong>.it<br />
2 www.ceveas.it<br />
3 www.apalweb.it<br />
4 Baker KM, Brand dA, hen J Jr. Classifying asthma,<br />
disagreement among specialist. chest<br />
2003;124:2156-63.<br />
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from development to use. Washington, dc:<br />
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1992.<br />
6 http://www.sign.ac.uk/guidelines/fulltext/101/index.html<br />
7 Pijnenburg MWh, de Jongste Jc. Exhaled nitric<br />
oxide in childhood asthma: a review. clin exp<br />
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8 Verini M, di Michele s, consilvio n, di Pillo s, cingolati<br />
A, chiarelli f. A che serve la valutazione<br />
<strong>dell</strong>’ossido nitrico esalato (FeNO) nella <strong>gestione</strong><br />
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9 Miceli sopo s, longo G, niccoli AA, Pingitore G,<br />
Indirli Gc, Macrì f. Sulla utilità <strong>dell</strong>a misurazione<br />
<strong>dell</strong>a frazione esalata di ossido nitrico (FeNO)<br />
nella <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> pediatrico. <strong>La</strong> sintesi<br />
critica dei due Studi Clinici Randomizzati effettuati<br />
su bambini ad oggi disponibili e pochi<br />
commenti. RIAP 2006;20(05):7-18.<br />
10 Miceli sopo s. “Lettera”. RIAP 2008;22(03):45.<br />
11 http://www.ataqinstrument? com<br />
<strong>La</strong> <strong>gestione</strong> <strong>dell</strong>’<strong>asma</strong> <strong>nello</strong> <strong>studio</strong> del Pediatra di Famiglia. <strong>Il</strong> <strong>caso</strong> <strong>clinico</strong>: <strong>Alfredo</strong> (Parte II)<br />
I cAsI <strong>dell</strong>A RIAP<br />
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