“Con zelo verso la perfezione” - Zirkonzahn

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Cè zirconia e zirconia 100% bianco Lo zircone (ZrSiO ) è un minerale della classe dei 4 silicati e fu scoperto nel 1789 dal chimico tedesco M. H. Klaproth. Il biossido di zirconio (ZrO ) è un 2 composto dell’elemento zircone esistente in natura ed è utilizzato da 10-15 anni in odontotecnica. Grazie alla sua alta resistenza, la zirconia sostituirà in larga misura i metalli nell’odontoiatria e, inoltre, anche grazie alla sua eccellente biocompatibilità sarà senza dubbio il materiale del futuro. Per stabilire nella perizia se si tratta di zirconia di alta qualità, si deve considerare la resistenza alla rottura, la resistenza alla pressione, la durezza, il modulo di Weibull, il comportamento dimensionale e la colorazione del materiale.
Processo di pressatura Zirconia di altissima qualità Con le più moderne tecnologie di affinamento da noi stessi sviluppate, siamo una delle poche aziende a livello mondiale a produrre in proprio i grezzi di zirconia. Lo zirconio viene parzialmente stabilizzato con ittrio ed arricchito con alluminia acquisendo caratteristiche positive: alta resistenza alla rottura (> 1400 MPa*), durezza (1200 HV*) ed un modulo Weibull di 15,84*. (*Valori ICE Zirconia Zirkonzahn) Contrazione costante Con tecnologie di alta qualità possiamo garantirvi una contrazione costante, che a sua volta è la base di un’elevata precisione di adattamento. Con una resistenza alla flessione fino a 1570 MPa (Studio Università di Monaco, Dr. Beuer, Feb. 2007) la nostra zirconia non solo mette in ombra i tradizionali materiali per protesi dentarie, bensì è anche considerata come uno dei materiali più resistenti sul mercato. La polvere di partenza ottenuta è mescolata ad additivi e tramite vari procedimenti vengono quindi realizzati i cosiddetti “gessetti”. Sia che vengano sottoposti a pressatura isostatica uniassiale o che siano realizzati con il processo di fusione a freddo, i blocchi di zirconia presinterizzata non presentano alcuna differenza di qualità dopo la sinterizzazione, né in termini di resistenza o di stato della superficie, né di struttura cristallina. Utilizziamo un procedimento biassiale caratterizzato da una pressione costante proveniente dall’alto e dal basso. In casi speciali viene anche eseguita la pressatura isostatica.
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