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Sicurezza al massimo livello Sicurezza al massimo livello - Bayer ...

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NATURA E TECNICA<br />

Sensi che l’uomo non possiede sono difficili da comprendere.<br />

Qu<strong>al</strong>i colori avrebbe il mondo se lo vedessimo<br />

come le api in luce ultravioletta e ad onde corte? Come<br />

percepiremmo la presenza di <strong>al</strong>tri esseri viventi se<br />

possedessimo, come il serpente a sonagli, un organo<br />

per la captazione dei raggi infrarossi e del c<strong>al</strong>ore?<br />

Particolarmente affascinante è la capacità dei pipistrelli<br />

di esplorare i loro dintorni mediante il fenomeno<br />

acustico dell’eco: essi emettono richiami che noi non<br />

possiamo udire perché sono ultrasuoni<br />

ma che, attraverso il suono riflesso, permettono loro di<br />

loc<strong>al</strong>izzare ostacoli e prede, anche nell’oscurità più<br />

assoluta.<br />

L’ecoscandaglio, impiegato nella navigazione per<br />

misurare la profondità delle acque, funziona secondo lo<br />

stesso principio, in quanto emette degli ultrasuoni che<br />

vengono riflessi d<strong>al</strong> fondo marino. L’eco viene captato<br />

sull’imbarcazione da un microfono e, in base <strong>al</strong>la<br />

velocità di propagazione dell’onda sonora tra l’invio e il<br />

ricevimento, viene c<strong>al</strong>colata la profondità dell’acqua. ■<br />

CORRIERE<br />

CORRIERE FITOPATOLOGICO<br />

Prevenzione nella protezione chimica delle piante:<br />

<strong>Sicurezza</strong> <strong>al</strong> <strong>massimo</strong> <strong>livello</strong><br />

Corriere Fitopatologico 2/2002<br />

N 4 · Autunno 2002<br />

In questo numero<br />

Una nuova proposta Internet<br />

per il Pflanzenschutz Kurier<br />

La produzione integrata del<br />

pesco in It<strong>al</strong>ia<br />

Flint su pomacee:<br />

la speci<strong>al</strong>ità mesostemica<br />

contro la ticchiolatura<br />

21


INVESTGACION & PRACTICA<br />

RICERCA & PRATICA<br />

Una nuova proposta Internet<br />

per il Pflanzenschutz Kurier<br />

Il Corriere Fitopatologico è l’edizione<br />

it<strong>al</strong>iana della rivista internazion<strong>al</strong>e<br />

Pflanzenschutz Kurier<br />

edita d<strong>al</strong>la <strong>Bayer</strong> CropScience AG<br />

ed ora è consultabile anche on line<br />

<strong>al</strong>l’indirizzo web www.agro.bayer.it,<br />

che d<strong>al</strong>l’1 gennaio 2003 diventerà<br />

www.bayercropscience.it<br />

Già d<strong>al</strong> novembre 2000 le edizioni<br />

in lingua inglese e tedesca del<br />

Pflanzenschutz Kurier sono<br />

consultabili on line agli indirizzi<br />

web www.agro.bayer.com e<br />

www.agrocourier.com. Per la<br />

redazione ciò ha significato il<br />

raggiungimento di una prima ed<br />

importante tappa per dare ai lettori<br />

un’informazione esauriente e<br />

approfondita su temi riguardanti la<br />

protezione delle piante. Era tuttavia<br />

chiaro che l’edizione on line sarebbe<br />

dovuta essere costantemente adeguata<br />

<strong>al</strong>le esigenze d’informazione<br />

dei lettori e ai nuovi sviluppi offerti<br />

d<strong>al</strong> world wide web.<br />

Si è iniziata, a metà 2001, la ristrutturazione<br />

dei servizi on line,<br />

lavorando per più di sei mesi ed<br />

elaborando concetti che via via<br />

erano rivisti, scartati o integrati.<br />

C’era da coordinare la programmazione<br />

del nuovo sito e da re<strong>al</strong>izzare<br />

l’adeguamento tecnico dell’hardware<br />

e del software. A fine 2001 era<br />

tutto pronto e il nuovo servizio<br />

Internet è entrato in funzione.<br />

Il risultato si vede: ricerche documentate<br />

e un layout ben congegnato<br />

distinguono il nuovo servizio on<br />

line. La navigazione è semplice e<br />

nonostante la complessità degli argomenti<br />

è difficile perdersi nella<br />

ricerca.<br />

Il servizio on line è strutturato in tre<br />

ambiti di navigazione. Sulla colonna<br />

di sinistra si accede <strong>al</strong>l’archivio, in<br />

cui si trovano relazioni e informazioni<br />

sulla protezione delle piante e<br />

sull’impiego dei prodotti <strong>Bayer</strong>. Da<br />

qui il lettore è guidato fino <strong>al</strong> testo<br />

integr<strong>al</strong>e della versione stampata<br />

del Pflanzenschutz Kurier. Attraverso<br />

i pulsanti nella parte superiore<br />

della pagina si accede ad ulteriori<br />

servizi. D<strong>al</strong>la rubrica “archivio grafici”<br />

si possono scaricare grafici che<br />

potranno essere usati, per esempio,<br />

per presentazioni e conferenze.<br />

Sulla colonna di destra si possono<br />

effettuare <strong>al</strong>tri collegamenti e i<br />

lettori possono, con un semplice clic<br />

del mouse, dare informazioni e<br />

consigli per la stesura della versione<br />

stampata. Con ciò si vogliono<br />

incoraggiare i lettori a partecipare<br />

<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione e <strong>al</strong>l’impostazione<br />

dei concetti redazion<strong>al</strong>i e del contenuto<br />

del Pflanzenschutz Kurier.<br />

Desideriamo inoltre che i lettori<br />

on line possano, oltre a contattare la<br />

redazione, scambiarsi notizie tra<br />

loro via e-mail. E’ stata pertanto<br />

creata la possibilità di inviare<br />

articoli e contributi della versione<br />

on line per e-mail a colleghi o amici<br />

interessati. Quest’opzione si trova<br />

nella colonna di destra della pagina<br />

contenente il testo redazion<strong>al</strong>e<br />

prescelto.<br />

Mediante il pulsante “screensaver”<br />

nella parte superiore della pagina<br />

potrà essere inoltre scaricato un s<strong>al</strong>vaschermo<br />

che mostra l’evoluzione<br />

della versione tedesca del Corriere<br />

Fitopatologico d<strong>al</strong>la sua prima<br />

edizione ris<strong>al</strong>ente <strong>al</strong> 1956. La riproduzione<br />

di tutti i frontespizi rappresenta<br />

un documento storico unico<br />

da non perdere. ■<br />

Prevenzione nella protezione<br />

chimica delle piante:<br />

sicurezza <strong>al</strong> <strong>massimo</strong> <strong>livello</strong><br />

Agricoltura in Europa<br />

Piccoli, ma agguerriti<br />

La recente storia della<br />

coltivazione della colza<br />

in Slovacchia<br />

Flint su pomacee:<br />

la speci<strong>al</strong>ità mesostemica<br />

contro la ticchiolatura<br />

Corriere Fitopatologico<br />

in Internet:<br />

www.agrocourier.com<br />

4<br />

7<br />

La produzione integrata<br />

del pesco in It<strong>al</strong>ia 10<br />

Il Corriere Fitopatologico è una rivista per l’agricoltore<br />

europeo e fornisce informazioni gener<strong>al</strong>i.<br />

Preghiamo i nostri lettori, nell’impiego dei prodotti,<br />

di riferirsi esclusivamente <strong>al</strong>le istruzioni riportate<br />

in etichetta.<br />

Editore: <strong>Bayer</strong> SpA, Divisione Agraria, Milano, V.le Certosa, 210 /<br />

Direttore responsabile: Dr. Loredano Lazzarini, Autorizzazione del<br />

Tribun<strong>al</strong>e di Milano n. 218 del 11.04.2001 – Publicazione semestr<strong>al</strong>e /<br />

Redazione: Dr. Georg Priestel, Bernhard Grupp / Kai Kellenberger /<br />

Responsabile dei contenuti: Dr. Georg Priestel, Dr. L. Lazzarini (temi<br />

nazion<strong>al</strong>i) / Collaborazione di: Dr. R.C. Becker, L. Pittá, M. Weile /<br />

Responsabile dell’immagine e della produzione: Bernhard Grupp /<br />

Layout: Xpertise, Langenfeld / Lito: Brockhaus & Conrad, Solingen /<br />

Stampa: Broermann, Troisdorf / Riproduzione: permessa con<br />

indicazione delle fonti ed invio di <strong>al</strong>cuni esemplari re<strong>al</strong>izzati.<br />

Indirizzo della Redazione. <strong>Bayer</strong> AG, PF-Eul-Werbung, Int. Centro<br />

Ricerche Monheim, 51368 Leverkusen, Tel.: 0 2173/383540<br />

D<strong>al</strong> 1.1.2003: www.bayercropscience.it<br />

2 Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

INDICE<br />

16<br />

3


4<br />

Prevenzione nella protezione chimica delle piante<br />

<strong>Sicurezza</strong> <strong>al</strong> <strong>massimo</strong> <strong>livello</strong><br />

Il concetto di prevenzione<br />

occupa uno spazio sempre<br />

più importante nella<br />

legislazione ambient<strong>al</strong>e<br />

ed è l’espressione di una<br />

sempre maggiore esigenza<br />

di sicurezza per l’uomo<br />

e l’ambiente. Nel campo<br />

della protezione delle<br />

piante, le numerose<br />

disposizioni previste per<br />

la registrazione da una<br />

parte e l’elevato senso di<br />

responsabilità delle<br />

aziende produttrici<br />

d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra, garantiscono<br />

l’esclusione di tutti i rischi<br />

scientificamente determinabili<br />

nell’impiego dei<br />

prodotti fitosanitari.<br />

Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

2/2002<br />

Prevenire significa anticipare<br />

pericoli e rischi. Chi pensa e<br />

agisce preventivamente, cerca<br />

di escludere, mediante provvedimenti<br />

adeguati, l’insorgenza di<br />

problemi, come quelli <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ute,<br />

includendo anche la v<strong>al</strong>utazione di<br />

eventu<strong>al</strong>i rischi. Questo tipo di<br />

comportamento lungimirante è da<br />

prendere come esempio.<br />

In questo contesto è molto importante<br />

che la prevenzione abbia<br />

acquisito, anche nell’ambito della<br />

protezione dell’ambiente, un ruolo<br />

importante. Nei paesi industri<strong>al</strong>izzati<br />

dell’Occidente questo concetto si è<br />

via via consolidato nelle coscienze<br />

ed ha creato, per contro, anche un<br />

forte scetticismo nei confronti di<br />

molti prodotti industri<strong>al</strong>i. In parti-<br />

colare, quando si tratta di prodotti<br />

chimici, la diffidenza e la paura di<br />

effetti negativi su uomo, anim<strong>al</strong>i o<br />

ambiente è molto diffusa. Anche gli<br />

antiparassitari sono visti con sospetto.<br />

Il pubblico ha diritto ad attendersi<br />

che nella difesa d<strong>al</strong>le m<strong>al</strong>attie delle<br />

piante siano impiegati prodotti sicuri<br />

che non devono comportare rischi<br />

né <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ute dell’uomo (operatore<br />

e consumatore) né a quella degli<br />

anim<strong>al</strong>i e in più non devono contaminare<br />

le acque, il terreno o l’aria.<br />

Il concetto di prevenzione è entrato<br />

a far parte come “principio di prevenzione”<br />

delle varie legislazioni e<br />

degli accordi internazion<strong>al</strong>i sulla<br />

tutela dell’ambiente <strong>al</strong>la fine degli<br />

anni 70. La Commissione Europea<br />

ha, nel 2000, definito e messo a<br />

punto questo principio. Nella strategia<br />

della gestione del rischio, il principio<br />

di prevenzione viene applicato<br />

in situazioni in cui effetti dannosi<br />

per l’ambiente di prodotti e procedimenti<br />

siano collocabili <strong>al</strong> di sotto<br />

della soglia di danno. Ai rappresentanti<br />

delle autorità competenti è<br />

data la facoltà di intervenire a <strong>livello</strong><br />

di registrazione, nel caso in cui sia<br />

riconosciuta una correlazione tra un<br />

determinato prodotto o procedimento<br />

e rischi per la s<strong>al</strong>ute dell’uomo,<br />

degli anim<strong>al</strong>i o delle piante.<br />

Disposizioni cautelative possono<br />

anche prevedere il divieto d’impiego<br />

di un prodotto. La mancanza di<br />

argomenti scientificamente provati<br />

per la presunta correlazione non<br />

incide sull’applicazione di queste<br />

disposizioni. Come parte integrante<br />

dell’ordinamento giuridico, il<br />

principio di prevenzione si applica<br />

soltanto in casi eccezion<strong>al</strong>i.<br />

“Responsible Care” –<br />

Prevenzione come impegno<br />

L’industria chimica sta facendo da<br />

molti anni sforzi enormi per prevenire<br />

rischi per l’ambiente e, con l’iniziativa<br />

“Responsible Care ®”, nata<br />

<strong>al</strong>l’inizio degli anni 90, si è assunta<br />

un obbligo volontario in questo<br />

senso. Produzione responsabile:<br />

sicurezza degli impianti, misure<br />

precauzion<strong>al</strong>i, sicurezza nel trasporto<br />

e attrezzature di protezione fanno<br />

parte dell’impegno assunto d<strong>al</strong>le<br />

società aderenti. In Germania le<br />

linee-guida dell’iniziativa “Verantwortliches<br />

Handeln” (“Responsible<br />

Care”) impegna tutti gli aderenti<br />

<strong>al</strong>l’Associazione Industrie Chimiche<br />

(VCI) a stimare rischi e pericoli<br />

potenzi<strong>al</strong>i dei loro prodotti o<br />

procedimenti e di applicare misure<br />

precauzion<strong>al</strong>i atte a minimizzare<br />

eventu<strong>al</strong>i rischi. Nell’attuazione di<br />

queste disposizioni si concretizza il<br />

concetto di prevenzione, impulso<br />

che caratterizza l’iniziativa.<br />

L’industria di prodotti antiparassitari<br />

considera l’iniziativa “Responsible<br />

Care” una sfida importante e la<br />

prevenzione un preciso impegno.<br />

L’associazione di categoria europea<br />

“European Crop Protection Association“<br />

(ECPA) evidenzia, in una<br />

presa di posizione nei confronti del<br />

principio di prevenzione, che la<br />

prevenzione stessa è parte integrante<br />

dello sviluppo di antiparassitari<br />

chimici, in quanto i produttori sono<br />

impegnati d<strong>al</strong>le autorità a dimostrare<br />

la sicurezza dei loro prodotti.<br />

Una sostanza attiva viene registrata<br />

solo in presenza di caratteristiche di<br />

relativa sicurezza, scientificamente<br />

riconosciute. Attu<strong>al</strong>mente su 50.000<br />

sostanze attive di sintesi studiate,<br />

solo una viene messa in commercio<br />

perché risulta conforme <strong>al</strong>le disposizioni<br />

di legge. Per lo sviluppo di una<br />

molecola è necessaria una decina<br />

d’anni e i costi si aggirano intorno ai<br />

150 milioni di euro. La parte più<br />

rilevante di questi costi sono gli<br />

investimenti per la v<strong>al</strong>utazione<br />

del rischio in quanto vengono<br />

eseguiti e an<strong>al</strong>izzati con i più<br />

moderni metodi scientifici<br />

numerosi test.<br />

D<strong>al</strong> profilo tossicologico<br />

<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi dei residui<br />

La sostanza attiva deve presentare<br />

un profilo tossicologico favorevole e<br />

dovranno essere parimenti esclusi<br />

rischi diretti per l’operatore e possibili<br />

effetti dannosi <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ute delle<br />

persone a seguito di consumo di<br />

<strong>al</strong>imenti. Viene anche determinato<br />

l’impatto ambient<strong>al</strong>e della sostanza<br />

attiva e dei suoi metaboliti mediante<br />

approfonditi studi che comprendono<br />

numerosi test di laboratorio e saggi<br />

intensivi in condizioni di pieno<br />

campo.<br />

Per escludere il più possibile rischi,<br />

è fondament<strong>al</strong>e il lavoro dei<br />

tecnici che eseguono le an<strong>al</strong>isi dei<br />

residui. Campioni raccolti a <strong>livello</strong><br />

mondi<strong>al</strong>e in prove di campo e i<br />

relativi <strong>al</strong>imenti vengono an<strong>al</strong>izzati<br />

con metodi di an<strong>al</strong>isi ad <strong>al</strong>ta sensibilità<br />

per la determinazione di<br />

eventu<strong>al</strong>i residui della sostanza<br />

attiva o dei suoi metaboliti. In base<br />

a questi risultati e agli studi tossicologici<br />

viene determinato il periodo<br />

di carenza.<br />

Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

5


<strong>Sicurezza</strong> <strong>al</strong> <strong>massimo</strong> <strong>livello</strong><br />

6<br />

Un ulteriore fattore di sicurezza è<br />

dato d<strong>al</strong>l’inserimento della descrizione<br />

dettagliata delle zone e<br />

delle mod<strong>al</strong>ità di applicazione del<br />

prodotto nel dossier registrativo.<br />

L’attività di prevenzione del produttore<br />

non termina con l’immissione<br />

sul mercato del prodotto stesso.<br />

Mediante attività di assistenza e di<br />

controllo, <strong>al</strong>la luce delle più recenti<br />

conoscenze scientifiche, egli effettua<br />

il monitoraggio continuo del suo<br />

impiego e della sua diffusione, <strong>al</strong><br />

fine di garantire il <strong>massimo</strong> <strong>livello</strong><br />

di sicurezza.<br />

Il professor Fred Klingauf, ex<br />

presidente dell’Istituto Feder<strong>al</strong>e di<br />

Biologia, Agricoltura e Foreste<br />

(BBA), l’autorità competente per la<br />

registrazione degli antiparassitari in<br />

Germania, in un suo articolo apparso<br />

nel 1998 sul Pflanzenschutz Kurier<br />

giunse <strong>al</strong>la conclusione “che gli antiparassitari<br />

fanno attu<strong>al</strong>mente parte<br />

dei prodotti chimici meglio testati”.<br />

Prevenzione mediante ricerca<br />

e progetti di formazione<br />

Lo sviluppo di specifiche mod<strong>al</strong>ità<br />

d’impiego ha ulteriormente ridotto i<br />

rischi collegati <strong>al</strong>l’uso di antiparassitari.A<br />

titolo di esempio menzioniamo<br />

Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

soltanto le tecniche di applicazione<br />

a “sistema chiuso”, sempre più<br />

diffuse, in cui l’operatore non viene<br />

praticamente a contatto con il<br />

prodotto.<br />

<strong>Bayer</strong> Cropscience è sempre in<br />

prima linea nel privilegiare la ricerca<br />

scientifica e tecnica. I suoi speci<strong>al</strong>isti<br />

sviluppano sempre nuovi procedimenti<br />

an<strong>al</strong>itici e di determinazione<br />

atti a migliorare ulteriormente la<br />

v<strong>al</strong>utazione del rischio. Con ciò<br />

<strong>Bayer</strong> Cropscience da quotidianamente<br />

il suo contributo <strong>al</strong>la prevenzione!<br />

Che la prevenzione caratterizzi la<br />

filosofia aziend<strong>al</strong>e di <strong>Bayer</strong><br />

CropScience si riflette, per esempio,<br />

anche nei corsi di formazione di<br />

operatori effettuati in Brasile<br />

(Pflanzenschutz Kurier, edizione<br />

speci<strong>al</strong>e 2000). Siamo convinti che<br />

impegnarsi in simili progetti in zone<br />

in cui, a causa del basso <strong>livello</strong> di<br />

istruzione, l’impiego di antiparassitari<br />

non è purtroppo così sicuro<br />

come da noi, rappresenti un’importante<br />

forma di prevenzione.<br />

L’importanza dei criteri<br />

d’impiego<br />

Mentre il concetto di prevenzione è<br />

per <strong>Bayer</strong> Cropscience un momento<br />

determinante dell’intera attività nel<br />

campo degli antiparassitari, l’applicazione<br />

per motivi politici del<br />

principio di prevenzione in ambito<br />

ambient<strong>al</strong>e va trattato con cautela<br />

in quanto si tratta di “situazioni di<br />

rischio” con un certo grado di<br />

imprecisione scientifica e la sua<br />

applicazione deve basarsi su<br />

parametri univoci, come quelli<br />

raccomandati d<strong>al</strong>l’Unione<br />

Europea, e le relative decisioni<br />

devono quindi essere prese<br />

seguendo criteri razion<strong>al</strong>i.<br />

Di conseguenza si dovrà accertare,<br />

in base <strong>al</strong>la legge della relatività,<br />

l’entità e la probabilità del rischio<br />

e stabilire le contromisure più<br />

idonee. Gli interventi registrativi<br />

hanno spesso il risultato di frenare<br />

le attività imprenditori<strong>al</strong>i innovative<br />

destinate – come mostrano gli<br />

esempi summenzionati – ad<br />

aumentare la sicurezza e quindi<br />

rientranti in una strategia di prevenzione<br />

a lungo termine. In questo<br />

contesto va inserito anche il criterio<br />

di “temporaneità”: la presunta relazione<br />

tra prodotto e rischio deve<br />

essere costantemente monitorata<br />

<strong>al</strong>la luce dello sviluppo scientifico e,<br />

ove necessario, riesaminata.<br />

Questi criteri non sono purtroppo<br />

stati finora presi sempre in considerazione.<br />

I limiti di tolleranza per<br />

gli antiparassitari nell’acqua potabile<br />

sono stabiliti sulla base del principio<br />

della prevenzione, applicato<br />

secondo criteri puramente politici<br />

ed è così basso che, di fatto, anche<br />

un’effettiva concentrazione di<br />

antiparassitari assai più elevata non<br />

costituisce <strong>al</strong>cun pericolo per la<br />

s<strong>al</strong>ute dell’uomo. Questi parametri<br />

non sono quindi giustificati d<strong>al</strong><br />

punto di vista scientifico.<br />

Come produttori di antiparassitari<br />

comprendiamo le preoccupazioni e<br />

le paure che si rispecchiano in un<br />

limite di tolleranza come questo. Le<br />

disposizioni di legge in materia e<br />

l’impegno attivo dell’industria degli<br />

antiparassitari garantiscono tuttavia<br />

il <strong>massimo</strong> della sicurezza dei prodotti<br />

anche se una dimostrazione<br />

scientifica che nessun prodotto<br />

non potrà mai provocare danni,<br />

non è teoricamente possibile, come<br />

confermato anche da esperti indipendenti.<br />

Coloro che ciò nonostante chiedono,<br />

in nome della prevenzione e della<br />

sicurezza, che non si debba accettare<br />

letter<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>cun rischio, prendono<br />

una posizione discutibile, poiché,<br />

come espresso d<strong>al</strong>l’economista<br />

francese Henri Lepage in un articolo<br />

apparso sulla “Frankfurter<br />

Allgemeine Zeitung” del 17.01.2001<br />

“lo sviluppo implica sperimentazione<br />

e di conseguenza il rischio di<br />

sbagliare. Se eliminiamo qu<strong>al</strong>siasi<br />

fonte di rischio, non vi sarà più né<br />

progresso, né civiltà.” ■<br />

Agricoltura in Europa<br />

Piccoli, ma agguerriti<br />

La recente storia della coltivazione<br />

della colza in Slovacchia<br />

Quando si parla delle regioni<br />

in cui viene coltivata la<br />

colza in Europa, si pensa in<br />

primo luogo <strong>al</strong>le zone classiche<br />

della Germania, della Francia e<br />

della Gran Bretagna. Alla loro<br />

ombra, in <strong>al</strong>cuni paesi, questa coltivazione<br />

si è sviluppata su superfici<br />

assai meno estese, ma non trascurabili.<br />

Si tratta di Polonia, Repubblica<br />

Ceca e Slovacchia.<br />

Di questi tre paesi la Slovacchia è<br />

quello che viene meno associato<br />

<strong>al</strong>la coltivazione della colza. Senza<br />

dare tanto nell’occhio, lentamente,<br />

questo paese ha incrementato la<br />

coltivazione di colza da 38.000 ha<br />

nel 1991 a ca. 100.000 nel 2001, il<br />

7 % della superficie coltivabile.<br />

Gli agricoltori slovacchi mostrano<br />

una certa fierezza per aver sviluppato<br />

questa coltura, in particolare tenendo<br />

presente che, per una coltivazione<br />

redditizia della colza, molte aziende<br />

agricole negli anni 90 hanno dovuto<br />

prima acquisire il relativo knowhow.<br />

“L’apertura del mercato e l’aumento<br />

dei prezzi della colza hanno<br />

contribuito ad uno sviluppo positivo”,<br />

spiega ˚ubomír Mi√kolci, responsabile<br />

della Cooperativa “PD<br />

Rado√inka Ve¬ké Ripñany”. Oltre <strong>al</strong>le<br />

forniture <strong>al</strong>l’industria di trasformazione<br />

nazion<strong>al</strong>e il prodotto è<br />

esportato anche in Austria e nella<br />

Repubblica Ceca”.<br />

L’industria di trasformazione<br />

privilegia l’assistenza agli<br />

agricoltori<br />

Nel campo della trasformazione del<br />

tritello di colza, l’oleificio PALMA,<br />

con 1000 dipendenti e due stabilimenti<br />

di trasformazione, uno nella<br />

capit<strong>al</strong>e Bratislava e l’<strong>al</strong>tro a<br />

Seçovce, nella Slovacchia orient<strong>al</strong>e,<br />

è leader del settore. Produce oli e<br />

margarine veget<strong>al</strong>i a base di olio di<br />

girasole e, prev<strong>al</strong>entemente, di colza.<br />

La colza viene anche impiegata<br />

come sostanza di base per la produzione<br />

di sapone e cosmetici. La produzione<br />

di biodisel e di lubrificanti<br />

a base d’olio di colza è ancora in<br />

fase inizi<strong>al</strong>e. Tuttavia PALMA si sta<br />

preparando <strong>al</strong>la produzione di metilesteri<br />

di colza per essere in prima<br />

posizione, quando in Slovacchia si<br />

aprirà un mercato per questi prodotti.<br />

Silique di colza di buona qu<strong>al</strong>ità<br />

Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

7


PALMA non si considera tuttavia<br />

unicamente come industria di trasformazione<br />

e produzione di prodotti<br />

a base di oli veget<strong>al</strong>i per il mercato<br />

slovacco, ceco e ungherese.<br />

“Vogliamo sostenere attivamente<br />

gli agricoltori nella pianificazione”,<br />

spiega il direttore delle vendite<br />

Roman Gabri√ka. A conferma di ciò<br />

PALMA assiste le aziende agricole<br />

nella scelta delle varietà da<br />

seminare e fornisce loro le relative<br />

sementi. Agli agricoltori con cui ha<br />

contratti fornisce anche concimi e<br />

fitofarmaci. “Con queste misure<br />

vogliamo garantirci di ricevere<br />

prodotti di una ben precisa qu<strong>al</strong>ità”,<br />

prosegue Roman Gabri√ka. “A<br />

questo scopo servono anche i corsi<br />

di formazione che offriamo regolarmente<br />

agli agricoltori per recuperare<br />

potenzi<strong>al</strong>i riserve non ancora<br />

sfruttate.<br />

Ulteriori potenzi<strong>al</strong>i di resa<br />

Attu<strong>al</strong>mente in Slovacchia la resa<br />

media è di 22 q/ha. Roman<br />

Gabri√ka prevede tuttavia che nei<br />

prossimi anni saranno raggiunti i<br />

27 q/ha. Ciò sarà possibile se le<br />

tecniche di coltivazione saranno<br />

ulteriormente migliorate e la coltivazione<br />

concentrata su superfici<br />

adatte <strong>al</strong>la colza.<br />

La cooperativa “PD Rado√inka Ve¬ké<br />

Ripñany” ha già superato questo<br />

obiettivo. In questa azienda si<br />

coltivano 500 ha a colza e, secondo<br />

la varietà, si raccolgono da 38 a<br />

40 q/ha. Il raggiungimento di queste<br />

rese è dovuto, oltre <strong>al</strong>la scelta dei<br />

concimi adatti <strong>al</strong>le condizioni loc<strong>al</strong>i<br />

e <strong>al</strong>le esigenze specifiche della coltura,<br />

<strong>al</strong>l’impiego di antiparassitari,<br />

spiega Peter Ondrá√ek, agronomo<br />

della cooperativa. Il primo passo<br />

per la protezione delle giovani piante<br />

è, sempre secondo Ondrá√ek, la<br />

concia delle sementi per una difesa<br />

precoce contro il punteruolo delle<br />

g<strong>al</strong>le dei cavoli (Ceutorhynchus<br />

pleurostigma) e l’<strong>al</strong>tica della colza.<br />

Il successo della concia del seme con<br />

Chinook è evidente e riconoscibile:<br />

sopra trattato, sotto non trattato<br />

Nel 2001 è stata seminata per la<br />

prima volta semente conciata con il<br />

nuovo conciante <strong>Bayer</strong> per la colza<br />

Chinook, a base di Imidacloprid e<br />

Beta-ciflutrin. Chinook ® è stato sviluppato<br />

in particolare per l’impiego<br />

su colza contro i parassiti autunn<strong>al</strong>i.<br />

Si tratta inoltre di un prodotto che<br />

non comporta rischi per l’operatore<br />

e non è dannoso per gli insetti utili.<br />

Protezione invern<strong>al</strong>e<br />

Il trattamento autunn<strong>al</strong>e con<br />

Horizon ® (sostanza attiva Tebuconazolo)<br />

è, secondo Peter Ondrá√ek,<br />

eccellente per la preparazione della<br />

colza <strong>al</strong>l’inverno. A seguito dell’impiego<br />

di Horizon sono stati osservati<br />

ottimi effetti sulla crescita, con<br />

una migliore formazione dell’apparato<br />

radic<strong>al</strong>e. Le piante risultano<br />

più vigorose e compatte e presentano<br />

sia rosette fogliari piane e aderenti<br />

<strong>al</strong> terreno che un sufficiente<br />

numero di getti later<strong>al</strong>i.<br />

L’impiego di Horizon diventa ancora<br />

più importante in primavera. Peter<br />

Ondrá√ek prevede che con l’aumentare<br />

delle superfici coltivate a colza,<br />

vi sarà un aumento di infestazioni<br />

fungine e che, per garantire la resa<br />

prevista, saranno necessari regolari<br />

trattamenti.<br />

Nei campi della cooperativa agricola<br />

Ludanice la colza è trattata <strong>al</strong>lo<br />

stadio di 4 - 6 foglie, con 0,5 litri/ha<br />

di Horizon. Anche qui le piante trattate<br />

si sono sviluppate meglio di<br />

quelle non trattate, conferma Zoltan<br />

Kosecky, vice-responsabile della<br />

cooperativa. Un’<strong>al</strong>tra cooperativa<br />

agricola, la K<strong>al</strong>ná nad Hronom, che<br />

coltiva 400 ha di terreno a colza e<br />

che ha effettuato trattamenti con<br />

Horizon in autunno, ha avuto, nel<br />

2001, una resa media di 37 q/ha,<br />

risultato molto superiore <strong>al</strong>la media<br />

nazion<strong>al</strong>e. Il contributo di Horizon<br />

risulta quindi evidente.<br />

Con prodotti innovativi <strong>Bayer</strong><br />

si impegna nei confronti del<br />

coltivatori di colza<br />

Questi esempi mostrano che la<br />

coltivazione profession<strong>al</strong>e della<br />

colza in Slovacchia ha raggiunto un<br />

<strong>livello</strong> rispettabile, confrontabile<br />

con coltivazioni dell’Europa<br />

Occident<strong>al</strong>e. Da parte sua, <strong>Bayer</strong> ha<br />

fatto il possibile per sostenere i<br />

coltivatori di colza slovacchi con<br />

prodotti innovativi e soluzioni<br />

tecniche <strong>al</strong>l’avanguardia.<br />

L’introduzione di Horizon, avvenuta<br />

due anni fa, ha rappresentato il primo<br />

passo per ottimizzare la coltivazione di<br />

colza in Slovacchia. Questo fungicida è<br />

adatto <strong>al</strong>l’impiego sia in autunno che in<br />

primavera ed è efficace contro tutte le<br />

m<strong>al</strong>attie della colza presenti in Slovacchia<br />

come Phoma lingam, Cylindrosporium<br />

spp., Alternaria spp. e Botrytis cinerea.<br />

Grazie <strong>al</strong> rinforzamento dello stelo e<br />

<strong>al</strong>la regolazione della crescita, a seguito<br />

di trattamento primaverile, è stato<br />

possibile evitare precoci <strong>al</strong>lettamenti. Il<br />

miglioramento delle tecniche di coltivazione,<br />

il <strong>livello</strong> uniforme delle silique e<br />

condizioni di aerazione e illuminazione<br />

favorevoli hanno contribuito a ridurre il<br />

grado di infezione e ad aumentare la<br />

resa.<br />

Il nuovo conciante Chinook protegge<br />

sin dai primissimi stadi di sviluppo<br />

l’emergenza delle piantine di colza.<br />

Questa indicazione è particolarmente<br />

importante nelle moderne coltivazioni<br />

di colza che impiegano quantitativi<br />

ridotti di semente.<br />

Il nuovo insetticida C<strong>al</strong>ypso ® (sostanza<br />

attiva Thiacloprid) si aggiungerà entro<br />

breve. Grazie <strong>al</strong> suo ampio spettro<br />

d’azione e buon impatto ambient<strong>al</strong>e,<br />

questo prodotto offre un’eccellente<br />

protezione contro parassiti della colza<br />

come il meligete (Meligethes aeneus) e<br />

coleotteri della specie Ceutorhynchus.<br />

D<strong>al</strong> prossimo anno anche i coltivatori<br />

slovacchi potranno usufruire dei vantaggi<br />

del C<strong>al</strong>ypso, adatto in particolare<br />

per trattamenti primaverili. ■<br />

˚ubomir Mi√kolci e Peter Ondrá√ek esaminano<br />

con Vladimír Fúzik, responsabile commerci<strong>al</strong>e<br />

della <strong>Bayer</strong> di Bratislava (<strong>al</strong> centro) una pianta<br />

di colza difesa con Horizon.<br />

Da sinistra a destra: Zoltan Kosecky, vice direttore<br />

della cooperativa Ludanice, Dirk Schade, direttore<br />

della Divisione Agraria della <strong>Bayer</strong> in Slovacchia e<br />

Beata Bédiová, responsabile del marketing e della<br />

pubblicità; dietro, Vladimir Fúzik.<br />

Roman Gabri√ka, responsabile<br />

acquisti dell’oleificio PALMA, in<br />

un incontro coi colleghi della<br />

<strong>Bayer</strong> a Bratislava.<br />

Radici compatte e ben sviluppate<br />

in seguito a un trattamento<br />

autunn<strong>al</strong>e con Horizon, a sinistra;<br />

non trattato a destra.<br />

8 Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

Corriere Fitopatologico 4/2002 9


PIERO CRAVEDI<br />

Istituto di Entomologia e Patologia Veget<strong>al</strong>e<br />

Facoltà di Agraria – Piacenza<br />

L’It<strong>al</strong>ia detiene il primato della produzione peschicola<br />

dei paesi del Bacino del Mediterraneo in cui si<br />

concentra circa il 50% della produzione mondi<strong>al</strong>e.<br />

Le prime ricerche sulla protezione integrata in<br />

peschicoltura in It<strong>al</strong>ia sono dei primi anni ’70 quando<br />

gruppi di ricercatori in tutta Europa stavano<br />

sviluppando un modo di difendere le colture più<br />

rispettoso dell’ambiente e meno dipendente<br />

d<strong>al</strong>l’esclusivo impiego dei mezzi chimici.


La problematica era molto<br />

complessa e richiedeva di riconsiderare<br />

la biologia delle<br />

specie da combattere, individuare<br />

soglie di intervento affidabili, attivare<br />

un apposito servizio di assistenza<br />

tecnica e predisporre un sistema per<br />

la raccolta e la gestione automatica<br />

dei dati.<br />

La nuova strategia, di cui gli entomologi<br />

proponevano l’introduzione,<br />

convinse perché aveva tra gli<br />

obiettivi quello di ridurre l’uso degli<br />

antiparassitari.<br />

Le basi concettu<strong>al</strong>i<br />

Da <strong>al</strong>cuni anni vengono re<strong>al</strong>izzate<br />

iniziative congiunte tra IOBC/wprs<br />

e ISHS (Internation<strong>al</strong> Society for<br />

Horticultur<strong>al</strong> Science) tra cui è di<br />

particolare rilievo la elaborazione<br />

dei principi gener<strong>al</strong>i della produzione<br />

integrata.<br />

La IOBC/wprs Commission “IP<br />

Guidelines and Endorsement” ha<br />

definito regole, proibizioni e raccomandazioni<br />

per le aziende che<br />

intendono adottare strategie di<br />

produzione integrata. In merito <strong>al</strong>la<br />

difesa antiparassitaria viene sottolineata<br />

l’importanza delle misure<br />

indirette, qu<strong>al</strong>i la scelta di varietà<br />

resistenti e tolleranti, la v<strong>al</strong>utazione<br />

del rischio mediante l’uso di modelli<br />

prevision<strong>al</strong>i, l’adozione di soglie<br />

economiche, di metodi di diagnosi<br />

precoce e la v<strong>al</strong>orizzazione dell’attività<br />

degli antagonisti natur<strong>al</strong>i.<br />

Per quanto concerne la scelta di<br />

fitofarmaci da usare in base a soglie<br />

verificate loc<strong>al</strong>mente con metodi<br />

rigorosi, vengono sconsigliati i prodotti<br />

non selettivi, dotati di lunga<br />

persistenza, elevata volatilità, che<br />

percolano in f<strong>al</strong>da o con <strong>al</strong>tri effetti<br />

negativi qu<strong>al</strong>i l’incremento delle<br />

popolazioni di fitofagi secondari.<br />

Oltre <strong>al</strong>le linee guida gener<strong>al</strong>i sono<br />

state preparate le linee guida specifiche<br />

per varie colture, che sono in<br />

fase di continua revisione.<br />

Secondo la IOBC i criteri che<br />

dovrebbero essere presi in considerazione<br />

per la classificazione dei<br />

prodotti nelle categorie “permessi”,<br />

“permessi con restrizioni” e “non<br />

permessi” sono: tossicità per l’uomo,<br />

tossicità per i princip<strong>al</strong>i nemici<br />

natur<strong>al</strong>i, tossicità per <strong>al</strong>tri organismi<br />

natur<strong>al</strong>i, inquinamento delle acque<br />

sotterranee e superfici<strong>al</strong>i, capacità<br />

di stimolare i fitofagi, selettività,<br />

persistenza, incompletezza delle informazioni,<br />

necessità dell’impiego.<br />

L’assistenza tecnica<br />

Le prime ricerche per la protezione<br />

integrata del pesco sono state rivolte<br />

a Cydia molesta Busck e ad Anarsia<br />

lineatella Zell.<br />

I feromoni sessu<strong>al</strong>i di sintesi hanno<br />

costituito uno strumento prezioso<br />

per il monitoraggio di entrambe le<br />

specie.<br />

La produzione integrata<br />

del pesco in It<strong>al</strong>ia<br />

Il presupposto indispensabile per il<br />

successo della difesa integrata è<br />

l’esistenza di una adeguata struttura<br />

di assistenza tecnica. Solo mediante<br />

l’applicazione da parte di tecnici<br />

con una competenza specifica è<br />

possibile trasferire le esperienze<br />

maturate nei frutteti speriment<strong>al</strong>i su<br />

larga sc<strong>al</strong>a e verificarne l’efficacia.<br />

Monitoraggio di<br />

Cydia molesta con<br />

feromoni di sintesi<br />

Il fitofago chiave per il pesco è<br />

certamente C. molesta. Poiché la<br />

lotta contro C. molesta comporta il<br />

maggior numero di trattamenti<br />

insetticidi, le prime ricerche sulla<br />

razion<strong>al</strong>izzazione della difesa del<br />

pesco sono state rivolte prev<strong>al</strong>entemente<br />

a perfezionare l’impiego<br />

delle trappole a feromone per il suo<br />

monitoraggio.<br />

La soglia adottata si basa sul numero<br />

di maschi catturati. La facilità nella<br />

applicazione di t<strong>al</strong>e soglia ha portato<br />

ad una sua ampia diffusione.<br />

Va comunque ricordato che è basata<br />

sulla constatazione empirica di una<br />

certa correlazione tra numero di<br />

catture ed entità del danno provocato<br />

d<strong>al</strong>le larve. L’indicazione numerica<br />

è però largamente imprecisa e la<br />

disponibilità in commercio di trappole<br />

dotate di un diverso potere di<br />

cattura ha creato molte difficoltà.<br />

Gli insetticidi disponibili<br />

Il criterio di scelta degli insetticidi si<br />

è modificato nel tempo. Nella fase<br />

inizi<strong>al</strong>e mancavano i prodotti selettivi.<br />

Il loro impiego a cadenze ravvicinate<br />

aveva creato squilibri denotati<br />

da pullulazioni di Acari Tetranichidi,<br />

che in <strong>al</strong>cuni comprensori risultavano<br />

particolarmente gravi. L’uso delle<br />

trappole a feromone e i rilievi sulle<br />

infestazioni larv<strong>al</strong>i consentirono di<br />

ridurre in modo rilevante il numero<br />

dei trattamenti.<br />

Un sensibile progresso si è re<strong>al</strong>izzato<br />

da quando sono disponibili insetticidi<br />

che agiscono come inibitori di<br />

sintesi della chitina. Il loro impiego<br />

per la difesa del pesco è però piuttosto<br />

recente.<br />

Il passaggio da insetticidi neurotossici<br />

ad <strong>al</strong>tri la cui azione si esplica,<br />

in corrispondenza della muta, nella<br />

formazione dell’esoscheletro della<br />

larva, ha reso necessaria l’individuazione<br />

precisa di particolari momenti<br />

fenologici di C. molesta. L’efficacia di<br />

prodotti qu<strong>al</strong>i l’Alsystin è maggiore<br />

se distribuiti prima della deposizione<br />

delle uova. La determinazione<br />

del momento in cui effettuare il<br />

trattamento assume in questi casi<br />

un’importanza determinante.<br />

Una delle maggiori difficoltà è<br />

sempre stata costituita dai trattamenti<br />

che è necessario effettuare in<br />

vicinanza della raccolta, per il rischio<br />

di superare i limiti di residui consentiti.<br />

Questo aspetto ha assunto<br />

sempre più importanza perché<br />

<strong>al</strong>cune catene della grande distribuzione<br />

e <strong>al</strong>cune industrie <strong>al</strong>imentari<br />

hanno fissato nei loro capitolati<br />

d’acquisto limiti di residui di antiparassitari<br />

inferiori a quelli di legge.<br />

I preparati microbiologici a base di<br />

Bacillus thuringiensis Kurstaki si<br />

sono dimostrati idonei a rispondere<br />

a t<strong>al</strong>i esigenze (Pari et <strong>al</strong>., 1993).<br />

Nell’ambito delle produzioni<br />

integrate i trattamenti con B.<br />

thuringiensis sono effettuati solo in<br />

prossimità della raccolta.<br />

Modelli prevision<strong>al</strong>i<br />

I modelli prevision<strong>al</strong>i dello sviluppo<br />

dei Lepidotteri forniscono un aiuto<br />

tanto più importante quanto più<br />

capillare è il rilevamento agrometeorologico<br />

e facile l’accesso da<br />

parte dei tecnici a termin<strong>al</strong>i collegati<br />

a reti informatiche.<br />

La rapidità di elaborazione consente<br />

di impiegare modelli di diversa<br />

complessità. Per C. molesta sono state<br />

condotte esperienze con il semplice<br />

uso dei gradi-giorno c<strong>al</strong>colati<br />

d<strong>al</strong>l’inizio delle catture con trappole<br />

a feromoni e con un modello<br />

prevision<strong>al</strong>e di tipo fenologico.<br />

I feromoni come mezzo<br />

di lotta<br />

Molti studi hanno consentito di<br />

sfruttare i feromoni per inibire la<br />

riproduzione della specie. Esistono<br />

condizioni fondament<strong>al</strong>i che devono<br />

essere rispettate per l’applicazione<br />

del metodo del disorientamento dei<br />

maschi.<br />

I risultati conseguiti sono stati positivi<br />

e il metodo ha riscosso interesse<br />

in Spagna, Francia e It<strong>al</strong>ia.<br />

Uno dei limiti di questo metodo è<br />

costituito d<strong>al</strong>l’elevato costo del<br />

feromone. Attu<strong>al</strong>mente sono<br />

disponibili erogatori differenti: a<br />

capillare, ad ampolla, a piastrine, a<br />

membrana. Alcuni consentono la<br />

protezione della coltura da aprile ad<br />

agosto, mentre <strong>al</strong>tri devono essere<br />

applicati due volte nell’arco dello<br />

stesso periodo.<br />

Il momento di esposizione degli<br />

erogatori in campo e l’integrazione<br />

con interventi di lotta chimica in<br />

base <strong>al</strong>l’epoca di maturazione delle<br />

varie cultivar è un argomento di<br />

ricerca che merita attenzione.<br />

Un <strong>al</strong>tro metodo che già ha fornito<br />

buoni risultati contro Cydia<br />

pomonella L. è detto Attract & Kill.<br />

Esso si avv<strong>al</strong>e di un formulato in cui<br />

coesistono un insetticida ad elevato<br />

potere abbattente e il feromone. Il<br />

prodotto può essere applicato <strong>al</strong>la<br />

pianta o su appositi sostegni.<br />

I risultati conseguiti nella lotta<br />

contro C. molesta con l’uso dei<br />

feromoni sono quelli che hanno<br />

consentito la maggior riduzione del<br />

numero di interventi chimici.<br />

In It<strong>al</strong>ia l’uso dei feromoni come<br />

mezzo di lotta è avvenuto fino ad<br />

ora liberamente. Una certa preoccupazione<br />

per la prosecuzione secondo<br />

i metodi sopra citati dell’impiego<br />

dei feromoni, è derivata d<strong>al</strong>l’emanazione<br />

delle direttiva 91/414/CEE<br />

recepita in It<strong>al</strong>ia con D. Legs. n. 194<br />

del 17 marzo 1995 che contempla<br />

tra le sostanze oggetto di registrazione<br />

anche i feromoni.<br />

12 Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

Corriere Fitopatologico 4/2002 13<br />

Uovo di Cidia<br />

Cidia: nascita della larva<br />

Larva di Cidia<br />

Adulto di Cidia


La produzione integrata<br />

del pesco in It<strong>al</strong>ia<br />

La situazione attu<strong>al</strong>e<br />

La preoccupazione per l’ambiente<br />

e per la s<strong>al</strong>ute dei consumatori è<br />

diventata sempre più importante<br />

con ripercussioni sull’atteggiamento<br />

dell’opinione pubblica e del mondo<br />

politico e ha portato <strong>al</strong>l’affermazione<br />

dei principi della produzione integrata.<br />

Rapidamente la situazione ha<br />

portato a un proliferare di iniziative<br />

di difesa integrata.<br />

Un grande ruolo va certamente<br />

riconosciuto <strong>al</strong> Ministero dell’Agricoltura<br />

it<strong>al</strong>iano. Determinante è<br />

stato poi il contributo derivante<br />

d<strong>al</strong>l’applicazione della Misura 1 del<br />

Regolamento CEE 2078/92 che ha<br />

come fin<strong>al</strong>ità la riduzione degli<br />

antiparassitari in agricoltura. Altre<br />

iniziative si sono poi aggiunte ad<br />

opera di industrie <strong>al</strong>imentari e di<br />

catene di supermercati.<br />

In questo contesto sono state fissati,<br />

per le avversità, criteri di intervento<br />

basati sull’accertamento della loro<br />

effettiva necessità, attraverso metodi<br />

di monitoraggio e soglie di intervento.<br />

E’ importante anche l’accertamento<br />

della presenza di antagonisti natur<strong>al</strong>i<br />

della specie dannosa.<br />

Nella scelta dei prodotti si considera<br />

anche la loro buona efficacia<br />

che deve però armonizzarsi nell’ambito<br />

della strategia complessiva.<br />

La tossicità acuta e quella cronica<br />

dei prodotti consentono di fissare<br />

limitazioni d’impiego. I momenti in<br />

cui l’uso dei vari prodotti è consentito<br />

sono v<strong>al</strong>utati in base <strong>al</strong>la<br />

rapidità di decadimento e ai residui<br />

rilevabili nei prodotti <strong>al</strong>imentari.<br />

Nella v<strong>al</strong>utazione delle caratteristiche<br />

dei prodotti fitosanitari l’attenzione<br />

agli aspetti ecotossicologici è<br />

più recente e la normativa vigente<br />

per la registrazione dei prodotti<br />

fitosanitari ne contempla la stima.<br />

Aspetti entomologici della<br />

difesa del pesco<br />

Nell’ambito delle linee guida recepite<br />

dai diversi disciplinari di lotta<br />

integrata esiste comunque una certa<br />

libertà nell’applicazione pratica che<br />

può essere giustificata da particolari<br />

situazioni loc<strong>al</strong>i.<br />

Tra le norme gener<strong>al</strong>mente accettate<br />

una limitazione importante riguarda<br />

i piretroidi di sintesi. Solamente il<br />

fluv<strong>al</strong>inate è consentito contro<br />

l’afide verde in prefioritura se<br />

nell’annata precedente non sono<br />

stati usati acaricidi.<br />

Un trattamento con <strong>al</strong>cuni piretroidi<br />

è anche consentito, ove necessario,<br />

nei 15 giorni che precedono la raccolta,<br />

contro la mosca della frutta.<br />

La limitazione a un solo intervento<br />

riguarda anche l’imidacloprid, il cui<br />

impiego si è largamente esteso nelle<br />

zone in cui <strong>al</strong>tri principi attivi hanno<br />

manifestato una diminuzione di<br />

efficacia contro l’afide verde.<br />

La certificazione delle<br />

produzioni<br />

La produzione integrata comporta<br />

una serie di adempimenti burocratici.<br />

La possibilità di ottenere riconoscimenti<br />

economici d<strong>al</strong>l’adesione a<br />

programmi di produzione integrata,<br />

sotto forma di contributi da enti<br />

pubblici e v<strong>al</strong>orizzazione commerci<strong>al</strong>e,<br />

ha contribuito in misura determinante<br />

<strong>al</strong>l’affermazione di questo<br />

modo di produrre.<br />

Un ulteriore impulso è recentemente<br />

derivato d<strong>al</strong>l’entrata in vigore delle<br />

norme sul controllo igienico delle<br />

produzioni e dell’affermarsi di<br />

iniziative di certificazione attuate da<br />

diverse industrie <strong>al</strong>imentari. La<br />

rintracciabilità delle produzioni è<br />

diventata un requisito essenzi<strong>al</strong>e,<br />

per cui anche la fase di produzione<br />

delle materie prime deve essere<br />

coinvolta.<br />

La certificazione ad opera di appositi<br />

organismi di controllo sta quindi<br />

estendendosi <strong>al</strong>le produzioni agricole<br />

con un moltiplicarsi di verifiche<br />

ispettive, accertamenti an<strong>al</strong>itici e<br />

l’uso di marchi per contrassegnare<br />

produzioni ottenute nel rispetto di<br />

differenti norme di coltivazione e<br />

difesa antiparassitaria.<br />

Prospettive future<br />

Gli obiettivi delle varie iniziative di<br />

produzione integrata possono<br />

fondament<strong>al</strong>mente ridursi <strong>al</strong>l’attenzione<br />

per l’ambiente e <strong>al</strong>la eliminazione<br />

dei residui negli <strong>al</strong>imenti. Il<br />

primo scopo è enfatizzato d<strong>al</strong>le iniziative<br />

pubbliche mentre il secondo<br />

è indispensabile per i produttori,<br />

per la grande distribuzione e per<br />

l’industria <strong>al</strong>imentare.<br />

La ricerca deve dunque essere rivolta<br />

a fornire soluzioni v<strong>al</strong>ide a questo<br />

duplice ordine di richieste. Nello<br />

studio delle strategie è opportuno<br />

considerare che le limitazioni nel<br />

numero di insetticidi disponibili<br />

potranno comportare un rischio di<br />

insorgenza di fenomeni di resistenza.<br />

I mezzi, qu<strong>al</strong>i i feromoni, potranno<br />

meglio inserirsi in combinazione<br />

con insetticidi tradizion<strong>al</strong>i in<br />

programmi di difesa specifici in<br />

base <strong>al</strong>le epoche di maturazione.<br />

Molteplici sono ancora le difficoltà<br />

di protezione del pesco nel periodo<br />

prossimo <strong>al</strong>la raccolta. La scelta<br />

degli insetticidi e il momento degli<br />

ultimi trattamenti è determinante<br />

per rispettare le rigorose norme in<br />

vigore. ■<br />

Le foto di Cydia sono di R. Angelini<br />

Attacco di Cidia<br />

su frutto<br />

di nettarina<br />

Danni su apici<br />

vegetativi dovuti a<br />

Cidia<br />

Danni su apici<br />

vegetativi dovuti a<br />

Cidia<br />

14 Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

Corriere Fitopatologico 4/2002 15


Flint su pomacee:<br />

la speci<strong>al</strong>ità mesostemica<br />

contro la ticchiolatura<br />

Flint, la forza mesostemica<br />

Alla ricerca di un fungicida<br />

<strong>al</strong>tamente efficace contro<br />

ticchiolatura (Venturia spp.),<br />

gli agricoltori di tutto il mondo<br />

hanno a disposizione un nuovo<br />

prodotto dell’assortimento <strong>Bayer</strong><br />

CropScience: il fungicida mesostemico<br />

Flint ®. Grazie <strong>al</strong>la sua eccellente<br />

azione contro la ticchiolatura,<br />

questo prodotto rappresenta il nuovo<br />

standard contro questa dannosissima<br />

m<strong>al</strong>attia delle pomacee. Se<br />

impiegato come preventivo, Flint è<br />

anche efficace contro un vasto<br />

numero di patologie fungine, tra cui<br />

il m<strong>al</strong> bianco (Podosphaera leucotricha).<br />

Flint permette di ottenere<br />

produzioni e qu<strong>al</strong>ità della frutta a<br />

massimi livelli.<br />

Flint si caratterizza anche per <strong>al</strong>tri<br />

importanti aspetti:<br />

• Formulazione moderna in<br />

granulato estruso, quindi sicuro e<br />

semplice da manipolare.<br />

• Ottima versatilità: è completamente<br />

selettivo sulle colture.<br />

• Buona resistenza <strong>al</strong> dilavamento e<br />

lunga durata d’azione.<br />

Mesostemico Sistemico Citotropico Contatto<br />

(Flint) (triazoli) (cymoxanil) (es. mancozeb)<br />

Deposizione sulla<br />

superficie della pianta<br />

Assorbimento nello<br />

strato ceroso<br />

Movimento in fase<br />

di vapore<br />

e rideposizione<br />

● ●<br />

Penetrazione nel<br />

tessuto veget<strong>al</strong>e<br />

● ●<br />

Movimento<br />

translaminare<br />

● ●<br />

Trasporto nel<br />

sistema vascolare<br />

●<br />

• <strong>Sicurezza</strong> per gli operatori,<br />

coloro che raccolgono la frutta e<br />

i consumatori, grazie <strong>al</strong> profilo<br />

tossicologico e residu<strong>al</strong>e favorevole.<br />

• Ide<strong>al</strong>e per l’inserimento in<br />

programmi di lotta integrata, poiché<br />

non causa effetti dannosi sull’artropodofauna<br />

utile.<br />

• Impiego a dosi ridotte e<br />

aumento della resa e della qu<strong>al</strong>ità<br />

del raccolto.<br />

Conidi sulla<br />

superficie fogliare<br />

Pseudotecio con aschi e<br />

ascospore<br />

Foglie infette sul<br />

terreno<br />

Diffusione delle ascospore<br />

16 Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

Corriere Fitopatologico 4/2002 17<br />

Svernamento<br />

Conidio in<br />

germinazione<br />

Mesostemia – cosa<br />

significa?<br />

Flint contiene la sostanza attiva<br />

trifloxystrobin, una strobilurina di<br />

seconda generazione che, come<br />

tutte le sostanze attive del gruppo<br />

delle strobilurine, è derivata da strobilurina<br />

A e oudemansina A presenti<br />

in natura. A causa dell’elevata sensibilità<br />

<strong>al</strong>la luce, queste due sostanze<br />

presentano un’emivita troppo breve<br />

Flint – Momenti di applicazione nella difesa del melo d<strong>al</strong>la ticchiolatura<br />

Conidio<br />

Conidi<br />

Conidiospore<br />

Ascospore sulla<br />

superficie fogliare<br />

✗<br />

Stroma sporulante<br />

Conidi e conidiofori Stromi appena<br />

formati<br />

per poter essere impiegate come<br />

fungicidi nella pratica agricola.<br />

Per trifloxystrobin la parte attiva<br />

della molecola è stata stabilizzata<br />

mediante variazioni della struttura<br />

molecolare come l’anello fenilico e<br />

la catena later<strong>al</strong>e trifluorometilica.<br />

Quest’ultima determina inoltre<br />

le caratteristiche “mesostemiche”<br />

del Flint, uniche rispetto <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre<br />

sostanze fungicide.<br />

Conidio: germogliamento<br />

e penetrazione<br />

✗<br />

✗<br />

Ascospore: germogliamento<br />

e penetrazione<br />

✗<br />

Sviluppo con ife e<br />

stroma subcuticolare


Grazie <strong>al</strong>l’elevata capacità di legarsi<br />

<strong>al</strong>lo strato ceroso della superficie<br />

veget<strong>al</strong>e, la sostanza attiva forma un<br />

deposito persistente e impermeabile<br />

<strong>al</strong>la pioggia e mantiene la sua<br />

efficacia indipendentemente d<strong>al</strong>le<br />

condizioni climatiche. Attraverso lo<br />

specifico meccanismo della ridistribuzione,<br />

la sostanza raggiunge anche<br />

zone adiacenti non direttamente<br />

irrorate durante l’applicazione. Si<br />

distribuisce nel tessuto fogliare e da<br />

lì sviluppa la sua attività translaminare.<br />

Il manto di protezione fungicida<br />

che ricopre la pianta, proteggendola<br />

contro le infezioni fungine,<br />

viene dunque continuamente rinnovato<br />

attraverso il deposito della sostanza<br />

attiva formatosi.<br />

Massima efficacia nella<br />

difesa della ticchiolatura<br />

La ticchiolatura è la m<strong>al</strong>attia fungina<br />

più diffusa sulle pomacee e i frutti<br />

colpiti sono irrimediabilmente<br />

danneggiati e perdono di v<strong>al</strong>ore<br />

commerci<strong>al</strong>e. Poiché colpisce tutte<br />

le parti della pianta che non<br />

subiscono lignificazione, le infezioni<br />

possono ridurre, a seguito di<br />

defogliazione ripetuta, la capacità<br />

di resa e di crescita della pianta<br />

stessa. L’agente effettua anche più<br />

di 10 generazioni <strong>al</strong>l’anno e rappresenta<br />

un forte potenzi<strong>al</strong>e di infezione<br />

per tutto il periodo vegetativo,<br />

d<strong>al</strong>l’inizio (stadio “punte verdi”)<br />

<strong>al</strong>la raccolta. Non c’è quindi da<br />

meravigliarsi se nel 2000 sono stati<br />

investiti, nella difesa d<strong>al</strong>la ticchiola-<br />

Flint, spettro d’azione<br />

tura, oltre 150 milioni di euro in<br />

fungicici.<br />

Per la lotta <strong>al</strong>la ticchiolatura gli<br />

operatori hanno attu<strong>al</strong>mente a<br />

disposizione numerosi prodotti.<br />

Con Flint, il nuovo fungicida ad <strong>al</strong>ta<br />

efficacia della <strong>Bayer</strong> CropScience, è<br />

stato raggiunto un nuovo standard.<br />

In numerose prove comparative<br />

in campo, eseguite anche da Enti<br />

Uffici<strong>al</strong>i, Flint ha confermato chiaramente<br />

la sua posizione di leader<br />

e in It<strong>al</strong>ia il primo anno di impiego<br />

in campo lo ha inequivocabilmente<br />

dimostrato.<br />

Flint inibisce gli agenti fungini <strong>al</strong>lo<br />

stadio precoce del ciclo di sviluppo,<br />

in particolare durante la germinazione<br />

delle spore e lo sviluppo del<br />

tubo germinativo. I trattamenti<br />

devono quindi essere eseguiti precocemente<br />

e in forma preventiva.<br />

Contro la ticchiolatura delle pomacee<br />

Flint è efficace, grazie <strong>al</strong>la sua<br />

elevata azione intrinseca, anche<br />

contro stadi più avanzati (crescita<br />

dello stroma subcuticolare).<br />

Grazie <strong>al</strong> suo spiccato grado di<br />

efficacia, Flint viene applicato nelle<br />

fasi più critiche del ciclo di infezione:<br />

ciò può verificarsi già in prefioritura;<br />

norm<strong>al</strong>mente il periodo di massima<br />

infezione sulle pomacee corrisponde<br />

<strong>al</strong>la fioritura ed errori commessi in<br />

questo stadio non si possono più<br />

rimediare. L’impiego corretto dei<br />

fungicidi in primavera è di importanza<br />

decisiva per ottenere buoni<br />

risultati.<br />

Patogeni Coltura Efficacia<br />

Oidii Uncinula necator Vite ●●●●<br />

Podosphera leucotricha Melo ●●●●<br />

Sphaeroteca fuliginea Cetriolo, vite ●●●●<br />

Erysiphe cichoracearum Cucurbitacee ●●●●<br />

Microsphaera spp. Vite ●●●●<br />

Ticchiolature Venturia inaequ<strong>al</strong>is Melo ●●●●<br />

Venturia pyrina Pero ●●●●<br />

Maculatura bruna Stemphylium vesicarium Pero ●●●<br />

Peronospore Plasmopara viticola Vite ●●<br />

Pseudoperonospora cubensis Cucurbitacee ●●<br />

Black-Rot Guignardia bidwellii Vite ●●●●<br />

Botrite Botrytis cinerea Vite ●●<br />

Monilia Monilia spp. Melo ●●<br />

Escoriosi Phomopsis viticola Vite ●●●●<br />

Antracnosi Colletotrichum lagenarium Cucurbitacee ●●●<br />

Gommosi Micosphaerella melonis Cucurbitacee ●●●<br />

Alternariosi Alternaria cucumerina Cucurbitacee ●●●<br />

●●●● = Efficacia eccellente ●●● = Efficacia buona ●● = Efficacia collater<strong>al</strong>e<br />

Per sfruttare in pieno l’azione di<br />

Flint contro la ticchiolatura, il<br />

prodotto deve essere impiegato<br />

come preventivo. Secondo la zona e<br />

in base <strong>al</strong>le specifiche condizioni del<br />

luogo, sono raccomandate dosi<br />

d’impiego comprese tra 10 e 15 g di<br />

prodotto/hl. In particolare quando<br />

Flint viene impiegato nei periodi di<br />

massima infezione oppure in<br />

impianti con elevata vigoria vegetativa,<br />

gli interv<strong>al</strong>li tra un’irrorazione<br />

e l’<strong>al</strong>tra non dovrebbero superare<br />

gli 8 – 10 giorni. Successivamente, o<br />

gener<strong>al</strong>mente in presenza di un’infezione<br />

meno elevata, la cadenza<br />

potrà essere aumentata a 10 – 12<br />

giorni.<br />

Molti vantaggi grazie<br />

<strong>al</strong>l’ampio spettro d’azione<br />

Uno dei punti di forza di Flint è<br />

l’ampio spettro d’azione. Alle dosi<br />

d’impiego consigliate per la ticchiolatura<br />

controlla anche il m<strong>al</strong> bianco<br />

(Podosphaera leucotricha) e la<br />

maculatura bruna del pero<br />

(Stemphyllium versicarium). Flint<br />

esercita anche una buona attività<br />

collater<strong>al</strong>e su botrite e monilia, particolarmente<br />

virulente nella fasi di<br />

fioritura.<br />

Resistenza e misure<br />

di prevenzione<br />

Lo sviluppo di resistenza da parte di<br />

agenti patogeni fungini nei confronti<br />

di fungicidi è un processo evolutivo<br />

del tutto norm<strong>al</strong>e. Già una sola<br />

modificazione della costituzione<br />

genetica in una popolazione di<br />

agenti patogeni, provocata da una<br />

mutazione spontanea, può mettere<br />

in moto questo processo. La teoria<br />

più diffusa e fondata si basa<br />

sull’ipotesi che geni mutati, responsabili<br />

di un determinato meccanismo<br />

di resistenza, facciano già parte<br />

di una popolazione natur<strong>al</strong>e prima<br />

dell’impiego di un nuovo fungicida.<br />

Gli agenti patogeni così mutati non<br />

subirebbero impulsi a crescere e<br />

MELO - Efficacia su ticchiolatura<br />

Media di 7 prove (3 su cv. Golden, 3 su cv. Imperatore, 1 su cv. Stark)<br />

18 Corriere Fitopatologico 4/2002<br />

Corriere Fitopatologico 2/2002 19<br />

Standard<br />

(14 g/hl)<br />

FLINT<br />

(15 g/hl)<br />

Efficacia<br />

(% Abbott)<br />

Foglie<br />

Frutti<br />

Testimone (frequenza di infezione) = su foglie: 81% - su frutti: 57%<br />

Trattamenti = ad interv<strong>al</strong>li di 10-14 gg per tutto il periodo di suscettibilità <strong>al</strong>la m<strong>al</strong>attia<br />

MELO - Efficacia su oidio<br />

Media di 6 prove (Cv. Jonathan)<br />

IBS/FLINT*<br />

(15 g/hl)<br />

Standard<br />

IBS<br />

FLINT<br />

(15 g/hl)<br />

svilupparsi, ma potrebbe perfino<br />

accadere il contrario. La loro<br />

presenza nella popolazione non<br />

dovrebbe essere quindi molto<br />

elevata. A seguito di ripetuti trattamenti<br />

con un fungicida specifico<br />

avverrebbe tuttavia una selezione<br />

mirata degli agenti patogeni portatori<br />

di t<strong>al</strong>e resistenza.<br />

Manifestazioni di resistenza in qu<strong>al</strong>siasi<br />

forma non sono un fatto raro,<br />

ma un fenomeno relativamente diffuso<br />

tra i fungicidi moderni. In tutti<br />

i casi è stato però possibile mantenere<br />

l’efficacia di questi fungicidi in<br />

diversi segmenti e campi di impiego<br />

mediante misure idonee.<br />

Per evitare fenomeni di resistenza,<br />

possibili anche con Flint, è bene impiegare<br />

il prodotto tenendo conto di<br />

<strong>al</strong>cune avvertenze, per<strong>al</strong>tro di carattere<br />

gener<strong>al</strong>e:<br />

Efficacia<br />

su foglia<br />

(% Abbott)<br />

Testimone (numero di foglie attaccate) = 84%<br />

*= 4 trattamenti da pre-fioritura con IBS seguiti da 4 trattamenti con FLINT<br />

Trattamenti = blocco variabile di trattamenti a cadenza di 10 giorni<br />

78<br />

88<br />

94<br />

93<br />

90<br />

98<br />

97<br />

• non effettuare più di tre trattamenti<br />

<strong>al</strong>l’anno,<br />

• impiegare il prodotto preventivamente,<br />

• rispettare le dosi riportate in<br />

etichetta,<br />

• nel corso della stagione impiegare<br />

sostanze attive con differente<br />

meccanismo d’azione.<br />

Anche l’eventu<strong>al</strong>e ricorso a miscele<br />

estemporanee con Folicur o Euparen<br />

può rappresentare un v<strong>al</strong>ido<br />

strumento per la gestione della<br />

resistenza.<br />

Aggiornamenti delle raccomandazioni<br />

sull’impiego delle strobilurine<br />

su pomacee sono contenuti anche<br />

nelle linee guida FRAC (Fungicide<br />

Resistance Action Commitee),<br />

homepage: www.gcpf.org/frac.<br />

Per ulteriori informazioni su Flint,<br />

d<strong>al</strong> sito <strong>Bayer</strong> www.agro.bayer.com<br />

è possibile scaricare <strong>al</strong>tre interessanti<br />

notizie. ■

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