Sicurezza al massimo livello Sicurezza al massimo livello - Bayer ...
Sicurezza al massimo livello Sicurezza al massimo livello - Bayer ...
Sicurezza al massimo livello Sicurezza al massimo livello - Bayer ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
4<br />
Prevenzione nella protezione chimica delle piante<br />
<strong>Sicurezza</strong> <strong>al</strong> <strong>massimo</strong> <strong>livello</strong><br />
Il concetto di prevenzione<br />
occupa uno spazio sempre<br />
più importante nella<br />
legislazione ambient<strong>al</strong>e<br />
ed è l’espressione di una<br />
sempre maggiore esigenza<br />
di sicurezza per l’uomo<br />
e l’ambiente. Nel campo<br />
della protezione delle<br />
piante, le numerose<br />
disposizioni previste per<br />
la registrazione da una<br />
parte e l’elevato senso di<br />
responsabilità delle<br />
aziende produttrici<br />
d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra, garantiscono<br />
l’esclusione di tutti i rischi<br />
scientificamente determinabili<br />
nell’impiego dei<br />
prodotti fitosanitari.<br />
Corriere Fitopatologico 4/2002<br />
2/2002<br />
Prevenire significa anticipare<br />
pericoli e rischi. Chi pensa e<br />
agisce preventivamente, cerca<br />
di escludere, mediante provvedimenti<br />
adeguati, l’insorgenza di<br />
problemi, come quelli <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ute,<br />
includendo anche la v<strong>al</strong>utazione di<br />
eventu<strong>al</strong>i rischi. Questo tipo di<br />
comportamento lungimirante è da<br />
prendere come esempio.<br />
In questo contesto è molto importante<br />
che la prevenzione abbia<br />
acquisito, anche nell’ambito della<br />
protezione dell’ambiente, un ruolo<br />
importante. Nei paesi industri<strong>al</strong>izzati<br />
dell’Occidente questo concetto si è<br />
via via consolidato nelle coscienze<br />
ed ha creato, per contro, anche un<br />
forte scetticismo nei confronti di<br />
molti prodotti industri<strong>al</strong>i. In parti-<br />
colare, quando si tratta di prodotti<br />
chimici, la diffidenza e la paura di<br />
effetti negativi su uomo, anim<strong>al</strong>i o<br />
ambiente è molto diffusa. Anche gli<br />
antiparassitari sono visti con sospetto.<br />
Il pubblico ha diritto ad attendersi<br />
che nella difesa d<strong>al</strong>le m<strong>al</strong>attie delle<br />
piante siano impiegati prodotti sicuri<br />
che non devono comportare rischi<br />
né <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ute dell’uomo (operatore<br />
e consumatore) né a quella degli<br />
anim<strong>al</strong>i e in più non devono contaminare<br />
le acque, il terreno o l’aria.<br />
Il concetto di prevenzione è entrato<br />
a far parte come “principio di prevenzione”<br />
delle varie legislazioni e<br />
degli accordi internazion<strong>al</strong>i sulla<br />
tutela dell’ambiente <strong>al</strong>la fine degli<br />
anni 70. La Commissione Europea<br />
ha, nel 2000, definito e messo a<br />
punto questo principio. Nella strategia<br />
della gestione del rischio, il principio<br />
di prevenzione viene applicato<br />
in situazioni in cui effetti dannosi<br />
per l’ambiente di prodotti e procedimenti<br />
siano collocabili <strong>al</strong> di sotto<br />
della soglia di danno. Ai rappresentanti<br />
delle autorità competenti è<br />
data la facoltà di intervenire a <strong>livello</strong><br />
di registrazione, nel caso in cui sia<br />
riconosciuta una correlazione tra un<br />
determinato prodotto o procedimento<br />
e rischi per la s<strong>al</strong>ute dell’uomo,<br />
degli anim<strong>al</strong>i o delle piante.<br />
Disposizioni cautelative possono<br />
anche prevedere il divieto d’impiego<br />
di un prodotto. La mancanza di<br />
argomenti scientificamente provati<br />
per la presunta correlazione non<br />
incide sull’applicazione di queste<br />
disposizioni. Come parte integrante<br />
dell’ordinamento giuridico, il<br />
principio di prevenzione si applica<br />
soltanto in casi eccezion<strong>al</strong>i.<br />
“Responsible Care” –<br />
Prevenzione come impegno<br />
L’industria chimica sta facendo da<br />
molti anni sforzi enormi per prevenire<br />
rischi per l’ambiente e, con l’iniziativa<br />
“Responsible Care ®”, nata<br />
<strong>al</strong>l’inizio degli anni 90, si è assunta<br />
un obbligo volontario in questo<br />
senso. Produzione responsabile:<br />
sicurezza degli impianti, misure<br />
precauzion<strong>al</strong>i, sicurezza nel trasporto<br />
e attrezzature di protezione fanno<br />
parte dell’impegno assunto d<strong>al</strong>le<br />
società aderenti. In Germania le<br />
linee-guida dell’iniziativa “Verantwortliches<br />
Handeln” (“Responsible<br />
Care”) impegna tutti gli aderenti<br />
<strong>al</strong>l’Associazione Industrie Chimiche<br />
(VCI) a stimare rischi e pericoli<br />
potenzi<strong>al</strong>i dei loro prodotti o<br />
procedimenti e di applicare misure<br />
precauzion<strong>al</strong>i atte a minimizzare<br />
eventu<strong>al</strong>i rischi. Nell’attuazione di<br />
queste disposizioni si concretizza il<br />
concetto di prevenzione, impulso<br />
che caratterizza l’iniziativa.<br />
L’industria di prodotti antiparassitari<br />
considera l’iniziativa “Responsible<br />
Care” una sfida importante e la<br />
prevenzione un preciso impegno.<br />
L’associazione di categoria europea<br />
“European Crop Protection Association“<br />
(ECPA) evidenzia, in una<br />
presa di posizione nei confronti del<br />
principio di prevenzione, che la<br />
prevenzione stessa è parte integrante<br />
dello sviluppo di antiparassitari<br />
chimici, in quanto i produttori sono<br />
impegnati d<strong>al</strong>le autorità a dimostrare<br />
la sicurezza dei loro prodotti.<br />
Una sostanza attiva viene registrata<br />
solo in presenza di caratteristiche di<br />
relativa sicurezza, scientificamente<br />
riconosciute. Attu<strong>al</strong>mente su 50.000<br />
sostanze attive di sintesi studiate,<br />
solo una viene messa in commercio<br />
perché risulta conforme <strong>al</strong>le disposizioni<br />
di legge. Per lo sviluppo di una<br />
molecola è necessaria una decina<br />
d’anni e i costi si aggirano intorno ai<br />
150 milioni di euro. La parte più<br />
rilevante di questi costi sono gli<br />
investimenti per la v<strong>al</strong>utazione<br />
del rischio in quanto vengono<br />
eseguiti e an<strong>al</strong>izzati con i più<br />
moderni metodi scientifici<br />
numerosi test.<br />
D<strong>al</strong> profilo tossicologico<br />
<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi dei residui<br />
La sostanza attiva deve presentare<br />
un profilo tossicologico favorevole e<br />
dovranno essere parimenti esclusi<br />
rischi diretti per l’operatore e possibili<br />
effetti dannosi <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ute delle<br />
persone a seguito di consumo di<br />
<strong>al</strong>imenti. Viene anche determinato<br />
l’impatto ambient<strong>al</strong>e della sostanza<br />
attiva e dei suoi metaboliti mediante<br />
approfonditi studi che comprendono<br />
numerosi test di laboratorio e saggi<br />
intensivi in condizioni di pieno<br />
campo.<br />
Per escludere il più possibile rischi,<br />
è fondament<strong>al</strong>e il lavoro dei<br />
tecnici che eseguono le an<strong>al</strong>isi dei<br />
residui. Campioni raccolti a <strong>livello</strong><br />
mondi<strong>al</strong>e in prove di campo e i<br />
relativi <strong>al</strong>imenti vengono an<strong>al</strong>izzati<br />
con metodi di an<strong>al</strong>isi ad <strong>al</strong>ta sensibilità<br />
per la determinazione di<br />
eventu<strong>al</strong>i residui della sostanza<br />
attiva o dei suoi metaboliti. In base<br />
a questi risultati e agli studi tossicologici<br />
viene determinato il periodo<br />
di carenza.<br />
Corriere Fitopatologico 4/2002<br />
5