Brochure Palio della Stella - Comune di Sacrofano
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toria del <strong>Palio</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>Stella</strong><br />
Tanti anni fa, ai tempi delle crociate c’era un<br />
cavaliere <strong>di</strong> nome Desiderio.<br />
Era forte e bello ed era figlio <strong>di</strong> un principe.<br />
Tornava a Roma dalla Terra Santa dove il Papa<br />
lo aveva mandato a conquistare il Santo Sepolcro<br />
caduto nelle mani degli infedeli.<br />
Giunto a Malborghetto, il colle dove la Croce<br />
apparve all’Imperatore Costantino, Desiderio si<br />
inginocchiò. Voleva ringraziare Id<strong>di</strong>o <strong>di</strong> avergli<br />
risparmiato la vita dopo tanti viaggi e pericoli.<br />
Davanti ai suoi occhi c’era la Capitale <strong>della</strong><br />
Cristianità. Alla sua destra si stendevano colline<br />
armoniose con boschetti ombrosi. Su un colle,<br />
adagiato come un passero stanco, si intravvedeva<br />
l’antico paese <strong>di</strong> Scrofano. Desiderio vedendo<br />
quei tetti rossi, dominati dal campanile <strong>della</strong><br />
chiesa <strong>di</strong> S. Giovanni, vide quasi una copia fedele<br />
<strong>di</strong> Betlemme. Preso dal sonno e dalla stanchezza<br />
si addormentò. Fu svegliato dal suono improvviso<br />
<strong>di</strong> una campanella. Desiderio mise mano alla<br />
spada. “Vi prego cavaliere non uccidete la mia<br />
capretta, sta solo brucando un po’ d’erba...” “Chi<br />
mi parla?” chiese Desiderio facendo la voce<br />
cattiva. “Io e sono una pastorella”. Il giovane si<br />
drizzò in pie<strong>di</strong>, pronto a fronteggiare il nemico;<br />
molte volte laggiù, tra gli infedeli, le maghe e<br />
le streghe avevano preso sembianze <strong>di</strong> pastorelle<br />
per avvicinare i cavalieri del Santo Sepolcro e<br />
farli schiavi.<br />
Desiderio guardò meglio: era una visione. Occhi<br />
azzurri e ver<strong>di</strong> e grigi insieme, capelli dorati,<br />
pelle luminosa, un seno accentato sotto una<br />
camiciola bianca finemente lavorata a mano. La<br />
gonna spinta dal vento, lasciava intravvedere una<br />
figura forte e leggera come il gambo <strong>di</strong> un fiore.<br />
Si guardarono per un momento in silenzio. Poi<br />
la ragazza abbassò gli occhi. “Come ti chiami?”<br />
“Tommasina” rispose. Eppoi, preso il coraggio<br />
a due mani: “E voi mio Signore, chi siete?” -<br />
“Sono Desiderio, cavaliere <strong>della</strong> Santa Fede<br />
e voglio sposarti.” - “Ma io non sono mia...” -<br />
Desiderio si sentì morire. - “Chi è il tuo sposo?”<br />
- “Mio signore ho appena quattor<strong>di</strong>ci anni...<br />
Appartengo al Sire <strong>di</strong> Scrofano, re Gregorio,<br />
apparentemente cristiano ma segretamente fedele<br />
alla legge <strong>di</strong> Maometto. Andrò in sposa quando<br />
lui lo deciderà. Sarà lui a donarmi uno sposo<br />
dopo che sarò stata sua per una notte.” - “Tu<br />
mi ami?” le chiese Desiderio prendendole una<br />
mano: “Si mio signore e da questo momento non<br />
voglio essere <strong>di</strong> nessun altro se non vostra per<br />
tutta la vita”. Desiderio e la sua promessa sposa<br />
salirono a cavallo e seguendo un viottolo fiorito,<br />
attraversando un fiumicello d’acqua trasparente<br />
giunsero al Castello <strong>di</strong> Scrofano.<br />
“Altolà!” - fece una guar<strong>di</strong>a del sire Gregorio<br />
- “Come osi, tu, toccare la favorita del re?”<br />
- “E’ l’amore che lo comanda. Portami dal<br />
tuo padrone.” Re Gregorio stava seduto sul<br />
suo trono circondato da una corte malvagia.<br />
Quando si vide davanti Desiderio e Tommasina,<br />
tuonò: “Chi sei tu, che vieni a sfidarmi?” -<br />
“Sono Desiderio, cavaliere <strong>della</strong> Santa Fede,<br />
conquistatore <strong>di</strong> Gerusalemme... Sono qui a