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natale Candore dell'animo

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tradizione. Io parto dal presupposto che noi viviamo in un tempo in<br />

cui il <strong>natale</strong> ha perso di significato: oltre a essere una festa sociale di<br />

doni e di regali, come una qualsiasi altra festa, da un punto di vista<br />

religioso non è rimasto quasi nulla del suo significato spirituale. Il<br />

che, se vogliamo, è anche una posizione privilegiata, perché siamo<br />

tutti liberi di riscoprire tante cose.<br />

In una situazione culturale di estrema povertà spirituale, quale è<br />

la nostra, io presenterò delle cose nuove, forse anche sorprendenti, e<br />

devo dirvi che in poche conferenze non sarà possibile fondare tutto<br />

quello che dirò. Quindi parlerò di alcune cose come fossero convinzioni<br />

mie o come ipotesi che, se volete, restano da verificare. e d’altro<br />

canto, bisogna riconoscere che certe cose non sono dimostrabili.<br />

Di fronte a questa bambina che tra il gelo della neve e il brillare<br />

delle stelle dice alla mamma: «Ho visto Gesù Bambino...», cosa c’è<br />

da dimostrare? C’è soltanto da dare atto di ciò che vive nell’animo<br />

umano in un modo naturale e spontaneo e chiedersi: da dove viene<br />

questo vissuto e cosa vuol dire per noi?<br />

Prendiamo una delle affermazioni fondamentali di <strong>natale</strong> per riagganciarci<br />

a una certa tradizione: Dio si fa uomo. Cosa vuol dire che<br />

Dio si fa uomo? È un’espressione che alla maggior parte degli uomini<br />

d’oggi non dice nulla, infatti è difficile sapere cosa significa Dio,<br />

ed è difficile immaginare come la divinità, che per natura è molto<br />

diversa dall’umano, sia “compossibile” con esso.<br />

Dio si fa uomo dovrebbe significare che ciò che noi chiamiamo il<br />

divino e ciò che noi chiamiamo l’umano sono compossibili, possono<br />

addirittura diventare una cosa sola. eppure, la religione tradizionale<br />

ha sottolineato sempre l’opposto affermando che tra l’umano e il divino<br />

c’è un salto qualitativo tale per cui l’uomo resta sempre uomo e<br />

il divino è oltre la dimensione dell’umano. e d’altra parte, a <strong>natale</strong> si<br />

afferma: Dio si fa uomo.<br />

Prendiamo un altro dei messaggi più fondamentali del <strong>natale</strong>:<br />

Gloria in excelsis Deo et in terra Pax hominibus bonae voluntatis . Io<br />

penso che se noi, cristiani con un passato di duemila anni, ci<br />

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