Il grigio oltre la siepe di Francesco Vallerani e Mauro ... - Città Invisibili
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proporre il para<strong>di</strong>gma interpretativo del “paesaggio del<strong>la</strong> paura”. Senza soffermarsi sulle<br />
componenti biologiche che governano il meccanismo del<strong>la</strong> paura, e<strong>la</strong>borato in tutte le specie<br />
animali evolute per garantirsi <strong>la</strong> sopravvivenza, nel nostro caso il pulvisco<strong>la</strong>re incremento <strong>di</strong><br />
minacce al<strong>la</strong> qualità ambientale del<strong>la</strong> regione, sia sul piano ecologico che fisionomico, si sta<br />
rive<strong>la</strong>ndo motivo sufficiente per innescare reazioni <strong>di</strong> al<strong>la</strong>rme e <strong>di</strong> ansia, cioè le componenti<br />
essenziali dell’emozione definibile come paura. L’aggregarsi incalzante in comitati può<br />
essere dunque valutato come paura dell’ambiente e per l’ambiente, in grado <strong>di</strong> suscitare una<br />
significativa reazione emotiva dell’organismo che stimo<strong>la</strong> un potenziamento <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong><br />
sorveglianza partecipata dello spazio vissuto nel momento in cui quest’ultimo appare<br />
minacciato da scelte estranee, non con<strong>di</strong>vise. Questo tema meriterebbe ulteriori<br />
approfon<strong>di</strong>menti, partico<strong>la</strong>rmente urgenti in alcuni settori del<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a pianura veneta, ove è<br />
possibile imbattersi in tutt’altro che episo<strong>di</strong>ci casi <strong>di</strong> psicopatologie e crisi depressive<br />
collegate a ciò che si suole in<strong>di</strong>care come “per<strong>di</strong>ta traumatica del senso dei luoghi” (Pezzullo,<br />
2005).<br />
<strong>Il</strong> ben <strong>di</strong>stribuito formarsi del<strong>la</strong> campagna urbanizzata ha frantumato <strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zionale<br />
opposizione con <strong>la</strong> città, producendo un senso <strong>di</strong> incomprensione e illegibilità dei nuovi<br />
assetti territoriali. Lo stesso <strong>di</strong>casi dell’omologazione fisionomica dei paesaggi agrari,<br />
sottoposti alle logiche produttivistiche delle massime rese con <strong>la</strong> minima spesa. In entrambi i<br />
casi allo stravolgimento delle geografia del<strong>la</strong> memoria si accompagna <strong>la</strong> avvilente<br />
convivenza con nuove minacce e concreti danni al<strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> vita a cui si è già<br />
accennato. La psicologia ambientale e <strong>la</strong> geografia umanistica sono pro<strong>di</strong>ghe <strong>di</strong> informazioni<br />
circa l’importanza <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una quoti<strong>di</strong>anità ambientale affidabile e riconoscibile,<br />
ove sia possibile tute<strong>la</strong>re e incoraggiare il senso <strong>di</strong> appartenenza al<strong>la</strong> comunità, nutrendosi <strong>di</strong><br />
valori identitari, trovandovi infine valide opzioni per il tempo ricreativo in un ambiente<br />
salubre (Bunce, 1994).<br />
Ma l’idea <strong>di</strong> Veneto come paesaggio del<strong>la</strong> paura non è alimentata solo dal degrado del<strong>la</strong><br />
qualità ambientale e panoramica, ma anche dal vistoso senso <strong>di</strong> insicurezza che turba il<br />
benessere dei microcosmi familiari, le infinite mini “arca<strong>di</strong>e” private realizzatesi all’interno<br />
delle recinzioni che racchiudono l’impressionante varietà tipologica dell’unità abitativa mono<br />
o al massimo bifamiliare (<strong>Vallerani</strong>, 1999). Si tratta dell’angosciante timore per <strong>la</strong> criminalità<br />
dei furti e degli assalti alle ville iso<strong>la</strong>te, per cui <strong>la</strong> casa e il giar<strong>di</strong>no ben progettato non<br />
ri<strong>la</strong>scia più sul paesaggio so<strong>la</strong>mente <strong>la</strong> narrazione simbolica del successo economico, ma<br />
anche sempre più vistosi segni del<strong>la</strong> paura che proprio in Veneto stanno rendendo assai<br />
florido il settore produttivo che si occupa <strong>di</strong> porte blindate, <strong>di</strong> vetrate antisfondamento, <strong>di</strong><br />
accessori elettronici per sofisticati sistemi <strong>di</strong> al<strong>la</strong>rme e <strong>di</strong> controllo a <strong>di</strong>stanza (Gold, Revill,<br />
2002). Ecco che <strong>la</strong> deprimente misce<strong>la</strong> tra paura e pessimismo può condurre al<strong>la</strong> grave<br />
conseguenza <strong>di</strong> penalizzare il tra<strong>di</strong>zionale senso <strong>di</strong> socialità, alterando il gusto del<br />
ra<strong>di</strong>camento, ma anche, in senso più generale, <strong>la</strong> sod<strong>di</strong>sfazione residenziale.<br />
2. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>ssenso dei proti<br />
La nostra vera colpa <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori è stata <strong>la</strong> carenza<br />
<strong>di</strong> previsione. Abbiamo mo<strong>di</strong>ficato <strong>la</strong> realtà produttiva<br />
ed economica del<strong>la</strong> società […] ma non ci siamo<br />
occupati delle infrastrutture sociali e delle istituzioni<br />
[…] Gli squilibri socio-ambientali si sono ritorti<br />
pesantemente contro <strong>di</strong> noi. (Giovanni Agnelli, 1972)