12. Formazione, nuove tecnologie e interculturali- tà - Edutic
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MASSIMILIANO FIORUCCI<br />
3. LA rete internet, Le nUove tecnoLogie e L’edUcAzione intercULtUrALe<br />
La rete Internet può rappresentare un mezzo efficace per attivare i processi educativi e<br />
formativi anche in prospettiva interculturale. Come hanno affermato Ibrahim e Franklin “il solo<br />
navigare attraverso il World Wide Web rappresenta di per sé un’esperienza educativa” poiché<br />
si devono attuare strategie di ricerca e affinare delle abili<strong>tà</strong> (Calvani e Rotta, 1999: 49). E’ evidente,<br />
infatti, che “per muoversi in un ambiente ipertestuale, come il World Wide Web, siano<br />
necessarie abili<strong>tà</strong> che l’ambiente stesso contribuisce a sviluppare” (Calvani e Rotta, 1999: 49).<br />
La rete Internet offre, quindi, <strong>nuove</strong> opportuni<strong>tà</strong> di apprendimento, aumenta la possibili<strong>tà</strong> di<br />
accedere a enormi quanti<strong>tà</strong> di informazioni e/o di risorse fino e la libera esplorazione della rete<br />
con la sua struttura ipertestuale ha una ricaduta sull’apprendimento individuale e collettivo.<br />
La rete Internet, inoltre, può anche contribuire, se opportunamente utilizzata, a ridimensionare<br />
i processi di discriminazione. I pregiudizi di classe, di “razza”, di genere possono essere<br />
attenuati, poiché gli studenti in rete apprendono che si viene giudicati solo per ciò che si dice,<br />
per come lo si dice e per ciò che si conosce 1 . La rete può effettivamente consentire di mettere<br />
lo studente al centro del processo formativo. Uno studente che incontra delle difficol<strong>tà</strong><br />
può confrontarsi e scambiare domande, opinioni e affermazioni con i compagni di scuola o di<br />
corso e con l’intero mondo, proprio perché uno dei punti di forza del Web consiste proprio in<br />
questo: chi sa mette a disposizione le sue conoscenze, chi non sa chiede. I bambini e i ragazzi<br />
capiscono immediatamente che la ricompensa su Internet è proporzionata ai loro sforzi per<br />
apprendere a gestire e utilizzare al meglio la rete. Gli allievi imparano a domandare meglio, ad<br />
argomentare e presentare se stessi in modo più positivo. Non ci sono dubbi, inoltre, sul fatto<br />
che la tecnologia e Internet hanno creato nuovi spazi mettendo in contatto studenti di diverse<br />
nazionali<strong>tà</strong> aumentando il livello di partecipazione internazionale.<br />
Per usare una rete, utilizzare gli ambienti aperti e instaurare una comunicazione mediata<br />
dal computer (Trentin, 1998: 11) occorre necessariamente la conoscenza dei servizi di base.<br />
Un individuo, quindi, deve essere in grado di consultare le pagine Internet ossia saper navigare<br />
e recuperare le informazioni contenute in queste pagine, pertanto deve saper usare un<br />
Browser (un programma che permette di sfogliare queste pagine), deve essere in grado di comunicare<br />
a distanza e deve poter partecipare a incontri virtuali. Solo se in possesso di queste<br />
competenze di base un individuo potrà consultare l’ipertesto telematico distribuito su migliaia<br />
di computer disseminati in tutto il mondo per acquisire informazioni e conoscenze attraverso<br />
la consultazione di banche dati o altre fonti di informazione. L’acquisizione di <strong>nuove</strong> informazioni<br />
e conoscenze attraverso l’interazione in rete non implica necessariamente la presenza<br />
di un’azione di insegnamento a distanza strutturata. Attraverso l’interazione si può procedere<br />
allo scambio e alla condivisione di conoscenze e ad un livello più alto si può anche cooperare<br />
1. E’ evidente che ciò vale solo nella misura in cui si è in grado di superare il problema dell’accesso. Ci si riferisce al cosiddetto<br />
Digital Divide (divario digitale) ossia alle significative differenze nell’accesso alla rete che vi sono tra i paesi del<br />
Nord del mondo e i paesi del Sud del mondo. Analoghe differenze vi sono tra i diversi soggetti di una stessa socie<strong>tà</strong>. Chi<br />
non dispone degli strumenti culturali, sociali ed economici è escluso dalla rete, non la utilizza perché non è in grado di<br />
utilizzarla. Il Digital Divide è riconducibile a un insieme di cause tra cui: l’assenza di infrastrutture; l’analfabetismo informatico<br />
degli utenti, sia riguardo il computer in genere, sia, in particolare, le potenziali<strong>tà</strong> di Internet. Si ripropone come<br />
sempre la questione dei differenti livelli di istruzione della popolazione che condiziona fortemente e decisivamente la<br />
possibili<strong>tà</strong> di accedere alle stesse opportuni<strong>tà</strong> (Dossier, 2002; Zanetti, 2002; Zocchi, 2003; Sartori, 2006; Bentivegna,<br />
2009).