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Epilessie e sindromi epilettiche - TESTO

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11-capitolo 19-07-2006 10:32 Pagina 312<br />

312 11 – EPILESSIE<br />

psicotici e allucinazioni. Le anomalie elettroencefalografiche<br />

sono accentuate dal sonno, ma non dalla stimolazione<br />

luminosa. Il gene CLN3 è localizzato sul cromosoma 16.<br />

La variante infantile finnica tipo 5 differisce dalla<br />

forma classica per l’insorgenza più tardiva, intorno ai 5<br />

anni, e per il decorso più lento; tra i sintomi più eclatanti<br />

sono da considerare la cecità e l’ipotonia. L’atassia compare<br />

intorno ai 7 anni e le crisi miocloniche intorno agli 8. Il<br />

gene CLN5 è stato mappato sul cromosoma 13q21-q32.<br />

La variante infantile tardiva tipo 6 ha inizio intermedio<br />

tra 5 e 7 anni. Il gene CLN6 è stato mappato sul cromosoma<br />

15q21-23.<br />

Sialidosi<br />

Le sialidosi che causano EMP sono due: la sialidosi tipo 1<br />

o mioclono con macchia rosso ciliegia e la sialidosi tipo II<br />

ambedue autosomiche recessive.<br />

La prima forma insorge in età giovanile è dovuta a deficit<br />

di α-neuraminidase e si manifesta con mioclono di azione<br />

e intenzionale. La progressione della malattia è molto<br />

lenta non vi è deterioramento mentale ma deficit visivo,<br />

atassia ed epilessia.<br />

La Sialidosi tipo II o galattosialidosi è causata dal deficit<br />

sia di N-acetil neuraminidase che di β-galattosialidasi. Si<br />

può manifestare dal periodo neonatale fino alla seconda<br />

decade di vita, ma le alterazioni dismorfiche appaiono<br />

peculiari. È presente, infatti, aspetto grossolano del volto,<br />

opacità corneale, epatomegalia, displasie scheletriche, difficoltà<br />

di apprendimento e mioclonie.<br />

La RMN può mostrare nelle fasi più avanzate atrofia<br />

pontocerebellare e cerebrale. Il gene delle sialidosi NEU 1<br />

è localizzato sul cromosoma 6p 21.3.<br />

La diagnosi viene confermata dal riscontro degli enzimi<br />

lisosomiali deficitari nei leucociti o nella cultura dei<br />

f i b r o b l a s t i .<br />

Le EMP sono molto difficili da trattare per la loro<br />

peculiare farmacoresistenza ai trattamenti farmacologici<br />

c o n v e n z i o n a l i .<br />

EPILESSIE IDIOPATICHE<br />

GENERALIZZATE<br />

Epilessia-assenza (petit mal)<br />

È la forma più nota di epilessia generalizzata dell’età pediatrica<br />

con forte predisposizione genetica. Colpisce più frequentemente<br />

soggetti sani di sesso femminile in età scolare<br />

secondo due picchi: 4-10 anni (epilessia-assenza dell’infanzia)<br />

e 6-12 anni (epilessia-assenza dell’adolescenza).<br />

Alcuni soggetti presentano convulsioni febbrili semplici<br />

o complesse prima di manifestare epilessia-assenza.<br />

Manifestazioni cliniche<br />

L’aspetto più caratteristico di questa epilessia è dato dalla<br />

comparsa di assenze che possono ripetersi numerose volte<br />

nel corso della giornata. Le assenze sono caratterizzate da<br />

Tab. 11.20. Criteri per differenziare le crisi <strong>epilettiche</strong> dalle<br />

pseudocrisi.<br />

improvvisa e momentanea perdita di contatto con l’ambiente<br />

della durata di pochi secondi (10-30 secondi). Le<br />

assenze vengono definite assenze semplici se non si<br />

accompagnano ad altri fenomeni motori e assenze comp<br />

l e s s e se si accompagnano a piccole mioclonie delle palpebre<br />

o degli arti, ad automatismi gestuali (strofinio delle<br />

dita delle mani tra loro o con i vestiti, movimenti a piccoli<br />

passi, ecc.) oppure a cambiamenti della postura. Le<br />

assenze cominciano e finiscono bruscamente interrompendo<br />

l’attività del paziente, non si accompagnano né sono<br />

precedute da fenomeni del tipo aura e non sono seguite da<br />

fenomeni postcritici. La frequenza è varia, ma talora molto<br />

alta con picchi di 50-100 crisi al giorno. Le assenze sono<br />

accentuate dalla fatica e dalla tensione emotiva. Lo sviluppo<br />

psicomotorio e il QI sono nella norma tranne rare<br />

eccezioni (Tab. 11.20).<br />

Aspetti EEG<br />

Dati clinici Pseudocrisi Crisi <strong>epilettiche</strong><br />

Cambiamento della Rara Frequente<br />

frequenza con i farmaci<br />

Aumento della frequenza Frequente Occasionale<br />

con lo stress<br />

Linguaggio volgare Frequente Raro<br />

Autoaggressività Rara Comune<br />

Incontinenza sfinterica Rara Comune<br />

Ferite alla lingua Rare Comuni<br />

Esordio notturno Raro Comune<br />

Stereotipia degli attacchi Spesso variabile Poco variabile<br />

Eventi postictali Rari Costanti<br />

EEG intercritico Spesso normale Anormale<br />

EEG critico Normale Sempre<br />

anormale<br />

L’EEG è caratteristico per la presenza di scariche parossistiche<br />

di punte-onde lente di 3 cicli al secondo; ad alcune<br />

di esse può corrispondere clinicamente l’assenza. Le<br />

scariche iniziano e finiscono bruscamente, non durano più<br />

di 20-30 secondi e sono tipicamente scatenate dall’iperventilazione.<br />

Anche la fotostimolazione può determinare<br />

l’insorgenza delle scariche di 3 c/s. Il tracciato in sonno<br />

può mostrare le stesse anomalie. Altre alterazioni elettroencefalografiche<br />

consistono in rallentamenti nelle<br />

regioni posteriori.<br />

Quando le assenze si manifestano in bambini neurologicamente<br />

normali e quando sono presenti all’EEG le punteonde<br />

di 3 cicli al secondo su un tracciato di base normale<br />

non occorre effettuare altre indagini. Nei casi in cui le<br />

assenze sono complesse o atipiche può essere più difficile<br />

distinguerle da crisi parziali complesse a partenza dal lobo<br />

frontale e/o temporale. Nella tabella 11.20 riportiamo i criteri<br />

clinici di diagnosi differenziale tra le assenza tipiche e<br />

le convulsioni focali complesse.

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