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3ª Domenica del Tempo di Quaresima (Anno C)<br />

<strong>informa</strong> <strong>parrocchia</strong><br />

Domenica 3 marzo 2013 anno 11° n° 343<br />

(Es 3,1-8a.13-15 Sal 102 1 Cor 10,1-6.10-12-Lc 13,1-9)<br />

L’AMORE DI DIO?<br />

UN ROVETO DI FUOCO<br />

la parola del parroco<br />

Voglio avvicinarmi a vedere questo grande<br />

spettacolo: perché il roveto non brucia?"<br />

(Es.3,7) Perché il roveto non brucia? Una delle tante interpretazioni che davano i<br />

rabbini a questo testo, di rara suggestione, dice che il roveto è il popolo di Israele,<br />

un popolo tra le spine, un popolo nell'afflizione. E la fiamma, la fiamma che<br />

arde, che avvolge con il suo calore, con la sua forza tale roveto è Dio: il Dio Amore,<br />

il Dio con te; anzi: il Dio in te, dentro le tue spine, le tue afflizioni, le tue<br />

sofferenze; un Dio vicino al suo popolo che soffre drammaticamente. Non fuori,<br />

ma dentro, e dentro per sempre. “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto<br />

e ho udito le sue grida… sono sceso a liberarlo”(Es.3,7-8) E non è forse<br />

questo il senso misterioso del nome che Dio svela? "Ecco io arrivo dagli Israeliti e<br />

dico loro: il Dio dei nostri padri mi ha mandato a voi. Ma essi mi diranno: come<br />

si chiama? E io che cosa risponderò loro?". "Dirai agli israeliti: 'Io sono' mi ha<br />

mandato a voi."(Es.3,13-15) Il nome di Dio è: "Io ci sono", ci sono per voi, sono<br />

nella vostra storia, così come sono stato nella storia dei vostri padri. Io sono il<br />

Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Io non mi ritiro. Io ci sono<br />

per voi. Sono il fuoco, il fuoco d’amore nelle vostre spine: le brucio e vi rassereno<br />

il cuore. Ecco noi, oggi, in questo tempo di Quaresima, terra sacra, terreno fertile<br />

di cammino verso la santità della vita, come Mosè ci avviciniamo al roveto che<br />

arde, che arde non più oggi sul monte Oreb ma là sul calvario. Noi saliamo là<br />

per la Pasqua, per vedere il roveto che arde, per vedere quella croce di legno che<br />

brucia d’amore, e vedere in essa, colmi di stupore, fino a che punto è arrivato<br />

"l'esserci di Dio", l’amore di Dio, la carità di Dio per noi. Io ci sono. Io ci sarò fino<br />

al punto di soffrire e di morire come uno di voi. “Non c’è amore più grande di<br />

questo, dare la vita per le persone che si amano” Sul Calvario, in quella croce,<br />

roveto che arde di fuoco d’amore che mai si consuma, possono trovare sostegno<br />

le nostre vite, conforto le nostre sofferenze, speranza le nostre delusioni, purificazione<br />

i nostri peccati, vita eterna la nostra morte. E anche l’Eucaristia, memoriale<br />

del sacrificio di Cristo, è roveto che arde per noi ogni domenica, fino alla fi-<br />

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Parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù Via Filippo Parlatore n° 67- 90145 Palermo<br />

Telefono 091 681 12 68 Fax 178 224 71 12 e-mail: s.trisinedda@tiscali.it


ne dei tempi. Ripercorrendo il brano dell'Esodo mi ritorna alla mente e al cuore<br />

un commento del cardinale Carlo Maria Martini che sottolineava con acutezza<br />

come nel testo affiori un atteggiamento dello spirito di Mosè: la sua curiosità.<br />

Mosè non è talmente assorbito dal suo mestiere di pastore, da non osservare ciò<br />

che sta oltre: egli s'interroga su ciò che vede, si mette in cammino per scoprire e<br />

capire il senso di ciò che sta avvenendo. Non registra semplicemente i fatti, gli<br />

eventi, cerca di interpretarli. La curiosità dello spirito, l'abitudine ad interrogarsi,<br />

a interrogare Dio, noi stessi, gli altri, la storia, al di là di ogni presunzione di sapere,<br />

è condizione decisiva per uscire dalla falsa pace delle coscienze che ha come<br />

effetto mortifero quello di narcotizzare noi stessi e di conseguenza le situazioni<br />

in cui viviamo: "Voglio avvicinarmi a vedere": il primo passo è mettersi in<br />

cammino, uscire dalla condizione di sedentari dello spirito. In questa luce potremmo<br />

forse anche leggere l'avvertimento di Gesù nel vangelo di Luca, un avvertimento<br />

che risuona come duro monito. Avvengono - sembra dire Gesù - fatti<br />

che potrebbero, dovrebbero, risvegliare le coscienze e chiamare a conversione, e<br />

voi li impoverite riducendoli a puri fatti di cronaca, tema dei vostri salotti del<br />

nulla. Con il vostro pessimo gusto di addossare agli uni o agli altri la colpa, senza<br />

minimamente mettere in questione voi stessi. Cade una torre, quella di Sion,<br />

ne muoiono diciotto e voi che cosa pensate? Che quelli fossero più colpevoli di<br />

tutti gli abitanti di Gerusalemme? Si è sordi, si è ciechi, si è addormentati e non<br />

si coglie il vero messaggio che parla, a volte grida, dai fatti della storia e che è un<br />

appello urgente alla nostra conversione. Forse alcuni di noi oggi, leggendo del<br />

crollo della torre di Siloe, saranno andati col cuore e con la mente dentro le immagini<br />

di un altro crollo, quello di due torri, di un 11 settembre, dopo il quale -<br />

così si diceva - nulla sarebbe stato più come prima. Ma di quelle torri abbiamo<br />

fatto semplicemente occasione di cronaca, occasione di dibattiti, di salotti. Non<br />

abbiamo percepito l'appello alla conversione che lo abitava."Se non vi convertirete"<br />

- dice Gesù - "perirete tutti allo stesso modo". E non perché Dio mescoli<br />

sangue a sangue, non perché Dio faccia crollare le torri, ma perché le due grandi<br />

torri: quella della vita di ciascuno di noi e quella della nostra società, sono fondate<br />

come casa sulla sabbia e, dunque, non hanno altro esito possibile se non quello<br />

di un crollo pauroso. "La sua rovina" - è scritto della casa - "fu grande" (Mt 7, 27).<br />

Non perché Dio voglia il nostro male,il nostro disastro, ma perché dentro un costume,<br />

un modo di pensare e di vivere, di massificare che addormenta le coscienze<br />

non sappiamo più interrogare né Dio, né noi stessi, né i segni del tempo.<br />

Per fortuna che, a smuoverci dalla durezza di cuore c’è la sua invincibile pazienza,<br />

la invincibile pazienza del padrone della parabola. Nonostante tutto: "lascialo<br />

ancora quest'anno". E tu, Dio, zappi intorno e metti concime in questa nuova<br />

quaresima, di questo anno! E attendi che io, che noi, che questa terra porti finalmente<br />

frutto. Tenteremo a lungo la pazienza del nostro Dio?<br />

Il vostro parroco<br />

p. Roberto Zambolin<br />

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Parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù Via Filippo Parlatore n° 67- 90145 Palermo<br />

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APPUNTAMENTI PER OGGI DOMENICA 3 MARZO 2013<br />

Giornata di ritiro e di fraternità per l’Azione Cattolica della <strong>parrocchia</strong><br />

Ore 9.30: Celebrazione delle Lodi mattutine nel salone <strong>parrocchia</strong>le e riflessione<br />

del parroco<br />

Ore 11.00: Celebrazione Eucaristica e partenza per il “Centro Bonocore”Pranzo e<br />

incontro. Preghiera conclusiva<br />

APPUNTAMENTI PER LA SETTIMANA<br />

(da lunedì 4 marzo a domenica 10 marzo 2013)<br />

Lunedì 4 marzo: (2Re, 5,1-15°;sal.41 e 42;Lc.4,24-30)<br />

ore 16.00: Riunione genitori 1° anno comunione 2ª elementare e 3ª elementare<br />

ore 21.00: Percorso in preparazione al Sacramento delle Nozze (salone Oratorio)<br />

ore 21.00: Incontro del gruppo giovanile<br />

Martedì 5 marzo: (Dn.3,25.34-43;sal.24;Mt.18,21-35)<br />

ore 21.00: Percorso di preparazione al Sacramento della Cresima per giovani<br />

Mercoledì 6 marzo: (Dt.4,1.5-9;sal.147;Mt.5,17-19)<br />

ore 10.00: presso Presenza del Vangelo – Piazza Busacca 2 –<br />

Incontro Cenacolare e Riflessione sulla Parola di Dio.<br />

I testi biblici riguardano la fede e il battesimo<br />

ore 18.00: S. Messa con esposizione del SS.mo Sacramento<br />

segue Adorazione Eucaristica fino alle ore 22.30<br />

Giovedì 7 marzo: (Ger.7,23-28;Sal.94;Lc.11,14-23)<br />

ore 16.00: Riunione genitori 3° anno comunione<br />

ore 16.30: Incontro adulti di Azione Cattolica<br />

ore 17.30: Incontro gruppi A.C.R.<br />

ore 21.00: Percorso di formazione alla vita affettiva e sessuale per giovani dai<br />

17 ai 24 anni nel salone al secondo piano: la vita sessuale, laboratorio n° 2 e<br />

quadro sintetico dell’incontro con la dott. Piera Di Maria<br />

Venerdì 8 marzo: (Os.14,2-10;sal.80;Mc. 12,28b-34)<br />

ore 16.00: Riunione genitori 2° anno comunione<br />

ore 17.00: Via Crucis - segue S. Messa<br />

ore 19.00: “Lectio Divina” per la comunità <strong>parrocchia</strong>le (Brano evangelico Lc.15,1-3.11-32)<br />

ore 21.00: Percorso in preparazione al Sacramento della Cresima per adulti<br />

Sabato 9 marzo: (Os.6,1-6;sal.50;Lc.18,9-14)<br />

ore 15.30: Riunione “Gruppo Ministranti”<br />

ore 16.30-20.00: Salone dell’Oratorio, incontro di Pastorale Famigliare Diocesana.<br />

Tema dell’incontro: ”Quali segni e quali sfide per la famiglia nella trasmissione<br />

della fede? ” (Riflessione di Don Armando Matteo)<br />

Domenica 10 marzo: 4ª Domenica di Quaresima (Laetare)<br />

Giornata di ritiro al Centro Bonocore per i ragazzi del 2° Anno di preparazione<br />

al Sacramento della Cresima<br />

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DIAMO VITA ALLA RICERCA<br />

Domenica 17 marzo 2013 a partire dalle ore 10.00 e fino al<br />

termine delle SS.me Messe del mattino, i ragazzi della catechesi<br />

all’ingresso della chiesa venderanno “le uova della solidarietà”. Con un<br />

contributo minimo di € 12.00: uovo di cioccolato e un gesto di solidarietà.<br />

QUARESIMA DI SOLIDARIETÀ<br />

In questo tempo di Quaresima si vuol dare nuovamente attenzione alle necessità<br />

della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte che in un periodo di<br />

stridente crisi, come quella che stiamo vivendo, necessita sempre ed ancor più<br />

di aiuto.<br />

A beneficio della Missione andrà la raccolta effettuata nel contenitore posto<br />

all’ingresso della nostra chiesa.<br />

CHE COSA E’ IL CONCLAVE?<br />

L’evento storico che ha segnato la nascita della parola “conclave” si è tenuto<br />

nel 1270 a Viterbo secondo modalità abbastanza turbolente. Stanchi del tergiversare<br />

dei cardinali, che facevano di tutto per non nominare un nuovo Papa, i<br />

fedeli li rinchiusero a chiave in una grande sala e ne scoperchiarono il tetto.<br />

Messi alle strette elessero Gregorio X, che nonostante le modalità di elezione si<br />

rivelò un grande Papa. Negli ultimi cento anni si sono tenuti otto conclavi che<br />

hanno portato alla nomina rispettivamente dei Papi Benedetto XV, Pio XI, Pio<br />

XII,Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto<br />

XVI. Ma che cosa è il conclave e come si svolge? Questo termine è utilizzato<br />

sia per l’assemblea destinata a eleggere il nuovo Papa, sia per la sala in cui si<br />

riuniscono i cardinali, la Cappella Sistina. Nel coro di quest’ultima, sono allestiti<br />

i banchi per la votazione, dopo aver verificato scrupolosamente che non<br />

siano presenti degli strumenti di intercettazione audio o video. E’ inoltre montata<br />

una stufa utilizzata per bruciare i voti dei cardinali e far sapere attraverso<br />

i segnali di fumo, l’esito degli scrutini. La fumata nera indica che non è stata<br />

raggiunta la maggioranza qualificata, quella bianca, invece che è stato eletto il<br />

nuovo Papa. Ogni giorno si tengono quattro scrutini Ciascun cardinale si reca<br />

con la scheda fino all’altare sul quale è presente l’urna e pronuncia il seguente<br />

giuramento: ”Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il<br />

mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto”. Terminata<br />

questa fase si passa al conteggio dei voti. Per eleggere un Papa è necessario<br />

raggiungere la maggioranza qualificata, vale a dire i due terzi dei voti dei<br />

cardinali presenti in conclave. Se ciò si verifica viene chiesto al cardinale eletto<br />

da parte del segretario del collegio cardinalizio, se accetta l’elezione e come<br />

vuole essere chiamato. Il nuovo Papa entra nella “stanza delle lacrime”,<br />

all’interno della cappella Sistina, dove indossa i paramenti da Pontefice per<br />

poi presentarsi alla folla radunato in piazza S. Pietro alla quale viene annunciato:<br />

Habemus Papam!”<br />

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