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Caselli/ La politica e la giustizia - I Siciliani giovani

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Tangentopoli 2013<br />

Politica<br />

e <strong>giustizia</strong><br />

di Gian Carlo <strong>Caselli</strong><br />

Ci risiamo. Varie Procure, facendo il<br />

loro dovere, scoprono scandali su<br />

scandali. Uno più grave dell’altro. Ma<br />

qualcuno, oscenamente, recupera stan-<br />

chi ritornelli. E li ri-suona sperando<br />

che qualche testa permeabile se ne <strong>la</strong>-<br />

sci ancora incantare. Dischi rotti che<br />

insultano i magistrati, accusandoli di<br />

fare <strong>politica</strong> con le loro “manone”<br />

giacobine e con interventi immanca-<br />

bilmente definiti ad orologeria. Un<br />

grande complotto giudiziario, in so-<br />

stanza.<br />

Il “complotto giudiziario”<br />

Tesi all’evidenza senza pudore, sor-<br />

retta unicamente dal disperato tentati-<br />

vo di sbianchettare le pesanti respon-<br />

sabilità penali, finanziarie, politiche e<br />

morali che emergono dalle inchieste.<br />

<strong>La</strong> realtà è ben diversa. L’intervento<br />

giudiziario è in crescita esponenziale<br />

in tutti i sistemi democratici. Ovunque<br />

esso occupa le prime pagine e spesso<br />

turba equilibri e destini politici. <strong>La</strong><br />

sua stessa diffusione ne segna<strong>la</strong> <strong>la</strong> di-<br />

mensione oggettiva, escludendo che vi<br />

siano – almeno di rego<strong>la</strong> – forzature<br />

soggettive.<br />

Ciò vale anche per il nostro Paese,<br />

nel quale anzi i processi di Tangento-<br />

www.isiciliani.it<br />

poli (ieri ed oggi) pongono addirittura<br />

il problema drammatico se <strong>la</strong> corru-<br />

zione costituisca un dato marginale ,<br />

seppure esteso, del<strong>la</strong> nostra democra-<br />

zia o non piuttosto un suo elemento<br />

strutturale (in altre parole, se si tratti<br />

di corruzione “del” o “nel” sistema).<br />

Rassegnarsi al<strong>la</strong> corruzione?<br />

A questo punto, inevitabile è <strong>la</strong> do-<br />

manda: è cosa buona e accettabile che<br />

l’indipendenza del<strong>la</strong> giurisdizione<br />

possa provocare tutti questi sconquas-<br />

si?; - oppure bisogna trovare qualche<br />

coordinamento con <strong>la</strong> <strong>politica</strong>?<br />

Sostengono <strong>la</strong> seconda posizione<br />

coloro (e non son pochi) che stril<strong>la</strong>no<br />

che non vi è sentenza che possa valere<br />

più del voto di milioni di italiani. Ma<br />

<strong>la</strong> confusione dei piani è evidente. Il<br />

primato del<strong>la</strong> <strong>politica</strong>, nel senso che il<br />

governo del<strong>la</strong> società e il motore del<br />

“vivere giusto” possono stare soltanto<br />

in azioni politiche e non in provvedi-<br />

menti giudiziari, è un fatto incontesta-<br />

bile. Com’è incontestabile che <strong>la</strong> giu-<br />

risdizione non è in grado – per natura<br />

– di risolvere stabilmente le patologie<br />

del sistema, ma solo di riconoscere e<br />

contribuire a rimuovere le ingiustizie<br />

ed illegalità in atto.<br />

I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

– pag.6<br />

Il bi<strong>la</strong>nciamento dei poteri<br />

Senonché il primato del<strong>la</strong> <strong>politica</strong><br />

non è assoluto. In tutte le democrazie<br />

moderne <strong>la</strong> sovranità si esercita (deve<br />

esercitarsi!) nelle forme e nei limiti<br />

previsti dal<strong>la</strong> Costituzione. E’ il siste-<br />

ma del bi<strong>la</strong>nciamento dei poteri<br />

(“checks and ba<strong>la</strong>nces”) che presidia<br />

l’ indipendenza del<strong>la</strong> magistratura,<br />

senza di che (Toqueville lo insegnava<br />

un paio di secoli fa) <strong>la</strong> “tirannide del<strong>la</strong><br />

maggioranza” è sempre in agguato.<br />

Quei sedicenti statisti...<br />

Dunque, mai fidarsi di quei sedi-<br />

centi statisti che sproloquiano di ma-<br />

gistrati animati da proterva volontà in-<br />

vasiva. Perché sono gli stessi che da<br />

una ventina d’anni non fanno un bel<br />

niente per ridurre <strong>la</strong> debolezza dei<br />

controlli (sia amministrativi sia del<strong>la</strong><br />

stampa, senza più condizionata da for-<br />

ti interessi) e per ridurre l’anomalia<br />

tutta italiana di una concentrazione di<br />

potere (economico, mediatico e poli-<br />

tico) che non ha eguali nelle demo-<br />

crazie occidentali. Mentre proprio in<br />

questi fenomeni affonda le radici<br />

l’ingiustamente vituperata espansione<br />

del giudiziario.

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