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convegno nazionale<br />
“Dall’unità d’Italia all’italian style”<br />
Dalla legge Casati 1860<br />
all’expo di Milano 2015<br />
REGIONE<br />
MARCHE<br />
Assessorato Attività Produttive<br />
mostra in progress<br />
“Il contributo del design<br />
all’unicazione”<br />
primo inventario nazionale<br />
“La Storia d’Italia per oggetti” nasce dalla volontà di scoprire le<br />
sorgenti del design italiano, patrimonio indiscusso ed incomparabile<br />
del nostro paese, di cui le Marche, la regione più manifatturiera<br />
d’Italia, detiene una buona parte. Le Marche costituiscono infatti,<br />
uno speciale laboratorio della sinergia tra arte, artigianato e industria<br />
che sta a fondamento della ricerca innovativa delle grandi aziende<br />
marchigiane dai brand oggi internazionali. L’evento segna dunque,<br />
l’avvio di una ricerca in progress di cui la mostra vuole essere una<br />
prima ricognizione ragionata delle eccellenze delle diverse regioni<br />
d’Italia ed una raccolta d’immagini e oggetti che in un secolo e<br />
mezzo sono divenuti simboli dello sviluppo economico e delle<br />
trasformazioni sociali.<br />
Sara Giannini Assessore Regionale alle Attività Produttive<br />
La Storia d’Italia per oggetti<br />
Girando per la penisola si scopre una fitta rete di segni più o meno<br />
consapevoli dell’incedere della civiltà italiana primariamente artigiana<br />
e rurale. A raccontare il costume dei nostri antenati sono gli oggetti<br />
nella loro dignità a volte ricca, a volte povera di forma e funzione.<br />
Oggetti del quotidiano che hanno scritto la nostra storia<br />
Perché allora, non una storia d’Italia per oggetti, ragionevolmente<br />
raccolti, valutati, selezionati attraverso l’esegesi del Design?<br />
D’altronde, nel 1954 Giò Ponti attraverso il premio Compasso D’oro<br />
ADI non ha forse tracciato un percorso per oggetti su cui<br />
i giovani designer hanno potuto incamminarsi per sviluppare<br />
la ricerca innovativa e non solo estetica? E ancora, Ugo Gregoretti<br />
nel 2007 con il programma televisivo Rai “Lezioni<br />
di Design” non ha forse divulgato il sapere progettuale degli oggetti<br />
che animano la scena quotidiana? E recentemente,<br />
i quaderni “I maestri del design” de Il Sole 24 Ore non sono forse<br />
un compendio di oggetti cult - le eccellenze del design -<br />
che fra l’altro, testimoniano l’impegno nella ricerca e il successo<br />
dell’Italia nel mondo? Tante altre iniziative potrebbero essere elencate.<br />
In questo contesto una storia d’Italia per oggetti può risultare una<br />
novità ed una ricerca in progress.
Gli oggetti narrano, evocano, consigliano, prevedono; parlano in modo<br />
sommesso, con tono vigoroso talvolta.<br />
Segnano il tempo, marcano il territorio, modificano gli stili di vita<br />
e di consumo, influenzano le generazioni.<br />
Gli oggetti fanno costume! Una storia d’Italia dunque, fatta di oggetti<br />
d’alto lignaggio, ma anche modesti ed anonimi, come direbbe Pier<br />
Giacomo Castiglioni; oppure redesign di modelli umili dimenticati<br />
da riscoprire. Una storia d’Italia insomma, dove abbia diritto di<br />
cittadinanza sia il buon design che il design povero e poi l’ergonomia.<br />
Ed infine, come per contrappunto, in omaggio a Donald Norman,<br />
possa trovare spazio anche il cattivo design.<br />
Una storia d’Italia fatta attraverso quegli oggetti che hanno segnato<br />
la memoria di un territorio, il vissuto di una comunità diventandone in<br />
qualche modo icona, simbolo, totem, cifra identitaria e antonomasica<br />
che travalica i confini locali per comunicare nel villaggio globale.<br />
Un esempio per tutti ‘la napoletana’, la memorabile caffettiera che<br />
da oggetto funzionale diviene simbolo di napoletanità e poi italianità<br />
nel mondo. Una storia d’Italia attraverso il design, figlio dell’arte<br />
e dell’industria, del cui rapporto le avanguardie artistiche e le scuole<br />
storiche di design sono state l’abbrivio e l’accelerazione;<br />
ma anche la storia infinita delle retroguardie italiche, che si consumano<br />
nell’esercizio di quotidiana pazienza, manualità e creatività in<br />
solitaria nelle botteghe artigiane. Una storia d’Italia per oggetti perché<br />
l’opinione pubblica prenda atto che dietro al made in Italy e all’italian<br />
style si dissimula il rovello della ricerca innovativa e la sperimentazione<br />
didattica le cui radici affondano nella nostra storia classica, medievale<br />
e del rinascimento riepilogata nell‘unicità del design italiano.<br />
La ricchezza preziosissima del nostro paese è il suo patrimonio<br />
storico, artistico e culturale da cui il design attinge la potenza per<br />
rendere l’ Italia sempre competitiva. La storia d’Italia per oggetti vuole<br />
essere allora, una ricerca infinita attraverso oggetti liberamente<br />
raccolti e provenienti dalle diverse regioni d’Italia.<br />
Professore Giordano Pierlorenzi<br />
Direttore Generale Poliarte di Ancona<br />
Appello agli italiani e raccolta nazionale di oggetti<br />
Per la realizzazione della mostra espositiva nazionale che vuol essere una lettura particolare,<br />
economicosociale della storia del nostro paese, i promotori rivolgono un invito a tutti gli italiani a<br />
ricercare, raccogliere e inviare (o segnalare) alla Poliarte di Ancona gli oggetti (bi e tridimensionali)<br />
diversità che uniscono : ex pluribus ad unum, l’auspicio dei nostri antenati.
Convegno nazionale,<br />
Dall’unità d’Italia all’italian style<br />
Dalla legge Casati 1860 all’expo di Milano 2015<br />
venerdì 2 dicembre 2011<br />
Ancona, Mole Vanvitelliana<br />
In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia la Poliarte di Ancona<br />
di concerto con il Servizio Artigianato della Regione Marche,<br />
organizza un convegno di studio ed una mostra sul contributo<br />
del design alla storia dell’unità d’Italia. La ricorrenza è una<br />
buona occasione per esplorare le diverse dimensioni del design,<br />
come espressione forte dei cambiamenti socioculturali, degli<br />
stili di vita e di consumo; come fattore strategico di innovazione<br />
dell‘artigianato, dell’industria manifatturiera e del paese come<br />
competitor internazionale.<br />
Le competenze creative del design divengono strumento<br />
per contestualizzare valori come condivisione e unità in un<br />
interessante dialogo tra passato e futuro, tra moderno<br />
e contemporaneo, creando un legame indissolubile con il<br />
“Made in Italy” e l’italian style.<br />
Prima Sessione ore 9.30 - 13.30<br />
“Il design, tratto distintivo della nazione italiana”<br />
Saluto<br />
Sara Giannini Assessore Regionale<br />
alle Attività Produttive<br />
Introduzione<br />
Giordano Pierlorenzi Direttore Poliarte<br />
Centro Sperimentale di Design di Ancona<br />
Interventi:<br />
•<br />
Enzo Spaltro Medico e psicologo, Università delle Persone<br />
di Bologna<br />
• Il made in Italy nella storia italiana<br />
Corrado Gavinelli Storico, Università di Milano<br />
• Il sistema del design italiano<br />
Andrea Cancellato Direttore Generale della Triennale Design<br />
Museum di Milano<br />
• Diversità e globalizzazione: le nuove Arti Applicate<br />
Ugo La Pietra Designer, Direttore creativo della rivista Mestieri<br />
d’Arte, Presidente dell’Associazione AD ARTE di Milano<br />
• Diversità e inclusione nella società contemporanea: nuova<br />
Luigi Bandini Buti Politecnico di Milano,<br />
Presidente Associazione “Design for all Italia”<br />
• Il design nelle cronache italiane<br />
Buffet<br />
Seconda Sessione ore 14.30 - 20.00<br />
“Il design, spirito originale delle Marche”<br />
• La storia economica delle Marche<br />
Gilberto Piccinini Storico, Università di Urbino e Presidente<br />
Deputazione storia patria delle Marche<br />
• La storia artistica delle Marche<br />
Armando Ginesi Critico d’arte, già direttore Accademia<br />
Belle Arti di Macerata<br />
• Il made in Marche<br />
Imprenditore<br />
• Il territorio tra arte, design e moda<br />
Sirio Burini Stilista, Docente Poliarte di Ancona
• La formazione al design: ISIA, Accademie, Università<br />
ed i 40 anni di Poliarte<br />
Diego Giacchetti Docente di marketing Poliarte di Ancona<br />
• Il design nelle cronache marchigiane<br />
Conclusioni<br />
Mostra espositiva nazionale<br />
16 dicembre 2011 / 31 gennaio 2012<br />
Ancona, Mole Vanvitelliana<br />
La mostra sulla storia d’Italia attraverso gli oggetti,<br />
a carattere antologico, vuole essere una prima raccolta<br />
prodotti artigianali ed industriali e rappresentazioni<br />
ambientali e monumentali che in un secolo e mezzo sono<br />
divenuti segni emblematici, simboli di integrazione politica<br />
e sociali. Il focus è incentrato sul periodo 1861-1961 perché<br />
rappresentativo del design ante litteram, del protodesign,<br />
meno conosciuto di quello successivo cadenzato dall’attività<br />
dell’ADI e dal suo Premio Compasso d’Oro che seleziona<br />
sistematicamente le eccellenze regionali.<br />
Regione Marche - Servizio Artigianato<br />
Dott.ssa Carla Stramignoni - Dirigente<br />
071 8063764<br />
carla.stramignoni@regione.marche.it<br />
Dott. Marco Moscatelli<br />
071 8063745<br />
marco.moscatelli@regione.marche.it<br />
REGIONE<br />
MARCHE<br />
Assessorato Attività Produttive<br />
Segreteria e info: Poliarte<br />
Dott.ssa Chiara Bruglia<br />
Dott.ssa Michela Goro<br />
Dott. William Sbacco<br />
info@centrodesign.it<br />
Tel. 071 2802979 Fax 071 2800368<br />
Via Miano, 41 a/b - 60125 Ancona