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Grandi Passi per Piccoli Pulcini - Piccoli Passi Prematuri

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mendosi la responsabilità delle proprie azioni. Alla fine Dario ha scelto di lavarsi<br />

i denti e di finire il pranzo in tempo <strong>per</strong> poter giocare con i compagni.<br />

Dare al bambino compiti o consegne brevi e precise è stata la strategia<br />

adottata <strong>per</strong> sostenerlo nella sua difficoltà di concentrazione e di contenimento<br />

nelle situazioni di confusione, in cui il bambino si eccita con facilità ed è<br />

difficile contenerlo. Gli sono stati affidati compiti semplici che lo tengano<br />

impegnato e lo aiutino a mantenere da solo un proprio equilibrio.<br />

Il lavoro in gruppo di s<strong>per</strong>imentazione e le strategie applicate hanno <strong>per</strong>messo<br />

a Dario, all’insegnante e alla mamma di essere più sereni, iniziando a pensare<br />

a Dario come ad un bambino che come tutti ha limiti, ma anche risorse e punti<br />

di forza.<br />

La mamma racconta:<br />

Sara<br />

E’ nata a 27 settimane, ora ha quattro anni,<br />

frequenta il primo anno di scuola dell’infanzia,<br />

non ha frequentato il nido.<br />

Sara ha paura… ha crisi di pianto quando andiamo a casa di qualcuno, se<br />

c’è un compleanno e c’è tanta gente. Piange sia quando siamo nel posto… sia<br />

quando siamo a casa e stiamo <strong>per</strong> uscire… è lei <strong>per</strong> prima a dirmi che alla<br />

festa del suo amico oppure a scuola ha pianto … e lei mi dice il <strong>per</strong>ché: c’è<br />

troppa gente… fa caldo… i miei compagni gridano... voglio andare a casa<br />

<strong>per</strong>ché sono stanca.<br />

Con fatica e un po’ di tristezza da parte mia restiamo spesso isolate <strong>per</strong> arginare<br />

la crisi e riuscire ad avvicinarci pian piano al gruppo. Se si avvicina<br />

qualcuno mentre piange <strong>per</strong> vedere cosa c’è o <strong>per</strong> cercare di aiutarci pensando<br />

che proponendo cibo o giochi passi tutto, Sara piange ancora di più.<br />

Alla fine non piange più… gioca e mangia, un po’ in disparte… e alla fine<br />

della festa non vorrebbe quasi più venir via.<br />

La s<strong>per</strong>imentazione delle strategie<br />

Questa mamma ha giustamente paura dell’estraneazione sociale della figlia,<br />

teme che non riuscirà ad inserirsi nel gruppo dei bambini. Ci descrive la piccola<br />

Sara che quasi possiamo vederla, in un angolino, accucciata a terra che<br />

gioca da sola tra un singhiozzo e l’altro. La paura della confusione e l’estrema<br />

sensibilità ai rumori sono tratti che si rilevano molto frequentemente nei<br />

bambini nati pretermine. Questi elementi sono correlati all’es<strong>per</strong>ienza della<br />

prematurità, in particolare alla carenza di contenimento e di protezione da<br />

stimoli ambientali troppo intensi subiti durante i primi mesi di vita.<br />

Con la stessa lucidità con cui ci ha descritto i comportamenti della figlia, la<br />

mamma ha trovato una strategia che ha funzionato nel contenere le crisi di<br />

pianto e di paura: arrivare alle feste degli amici di Sara prima di tutti,<br />

quando la festa non è ancora cominciata e non c’è confusione, in modo da<br />

lasciarle il tempo <strong>per</strong> familiarizzare con la casa e con i giocattoli degli altri.<br />

E’ un piccolo passo che, s<strong>per</strong>iamo, la porterà ad avvicinare serenamente gli<br />

altri bambini <strong>per</strong> giocare insieme a loro.<br />

Le storie di vita<br />

Il sonno<br />

Carlo<br />

Ha due anni e mezzo anni di età corretta,<br />

quasi 3 anni di età anagrafica: è nato a 26 settimane con un peso alla nascita<br />

di 425 grammi. Ha su<strong>per</strong>ato quattro mesi e mezzo di ospedalizzazione ed<br />

ora è inserito al nido.<br />

La mamma racconta:<br />

Fino ad un paio di settimane fa Carlo dormiva ancora in camera con noi, nel<br />

lettone. Ora dorme in camera sua, nel suo lettino, vicino al fratellino minore.<br />

Per abituarlo a dormire da solo, ho cominciato a portarlo tutte le sere nel suo<br />

lettino seguendo un rituale preciso: alle nove gli metto il pigiama, salutiamo<br />

papà, andiamo in cameretta, lo sistemo nel lettino, mi metto seduta in camera

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