31.05.2013 Views

L' EVANGELO COME MI E' - Mariamadremia.Net

L' EVANGELO COME MI E' - Mariamadremia.Net

L' EVANGELO COME MI E' - Mariamadremia.Net

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

occia incavata che faceva grotta... era piena di erbe lunghe e sottili, che<br />

piovevano come cascatelle verdi da ogni ove e pareva piangessero, perché le<br />

fogliettine leggere, le fronde che parevano un ricamo, avevano tutte una<br />

gocciolina d’acqua che cadendo suonava come un campanellino piccino piccino. E<br />

anche la sorgente cantava. E vi erano uccelli sugli ulivi e i meli che erano<br />

sulla costa sopra la sorgente, e colombe bianche venivano a lavarsi nello<br />

specchio limpido della fontana.... Non mi ricordavo più tutto questo, perché<br />

avevo messo tutto il mio cuore in Dio e , fuorché il padre e la madre, amati in<br />

vita e in morte, ogni altra cosa della terra si era dileguata dal mio cuore...<br />

Ma tu mi vi fai pensare, Sacerdote...Devo cercare quando mi detti a Dio... e le<br />

cose dei primi anni tornano... Io amavo quella grotta, perché più del canto<br />

dell’acqua e degli uccelli vi udivo una Voce che mi diceva: ‘Vieni, mia<br />

diletta’. Io amavo quelle erbe diamantate di gocce sonore, perché in esse vedevo<br />

il segno del mio Signore e mi perdevo a dirmi: ‘Vedi come è grande il tuo Dio,<br />

anima mia? Colui che ha fatto i cedri del Libano per l’aquilone, ha fatto queste<br />

fogliette che piegano sotto il peso di un moscerino per la gioia del tuo occhio<br />

e per riparo al tuo piccolo piede’. Io amavo quel silenzio di cose pure: il<br />

vento lieve, l’acqua d’argento, la mondezza delle colombe... amavo quella pace<br />

che vegliava sulla grotticella, piovendo dai meli e dagli ulivi, ora tutti in<br />

fiore, ed ora tutti preziosi di frutti... E non so... mi pareva che la Voce<br />

dicesse, a me, proprio a me: ‘Vieni, tu, uliva speciosa; vieni, tu, dolce pomo;<br />

vieni, tu, fonte sigillata; vieni, tu, colomba mia’... Dolce l’amore del padre e<br />

della madre... dolce la loro voce che mi chiamava... ma questa! questa! Oh! nel<br />

terrestre Paradiso penso che così l’udisse colei che fu colpevole, né so come<br />

poté preferire un sibilo a questa Voce d’amore, come poté appetire ad altra<br />

conoscenza che non fosse Iddio... Con le labbra che ancora sapevano di materno<br />

latte, ma col cuore ebbro di celeste miele, io ho detto allora: ‘Ecco, io vengo.<br />

Tua. Né altro signore avrà la mia carne fuor di Te, Signore, come altro amore<br />

non ha il mio spirito’... E nel dirlo mi pareva di ridire cose già dette e<br />

compire un rito già compiuto, né estraneo m’era lo Sposo prescelto, perché io ne<br />

conoscevo già l’ardore, e la mia vista si era formata alla sua luce e la mia<br />

capacità d’amare s’era compiuta fra le sue braccia. Quando?...Non so. Oltre la<br />

vita, direi, perché sento di averlo sempre avuto, e che Egli mi ha sempre avuta,<br />

e che io sono poiché Egli mi ha voluta per la gioia del suo Spirito e del mio...<br />

Ora ubbidisco, Sacerdote. Ma dimmi tu come io devo agire... Non ho padre e<br />

madre. Sii tu la mia guida.”<br />

“Dio ti darà lo sposo, e santo sarà poiché a Dio ti affidi. Tu gli dirai il tuo<br />

voto.”<br />

“E accetterà?”<br />

“Lo spero. Prega, o figlia, che egli possa capire il tuo cuore. Vai, ora. Dio ti<br />

accompagni sempre.”<br />

Maria si ritira con Anna. E Zaccaria resta col Pontefice.<br />

La visione cessa così.<br />

12. Giuseppe prescelto come sposo della Vergine.<br />

4 settembre 1944<br />

Vedo una ricca sala dal bel pavimento e tende e tappeti e mobili d’intarsio.<br />

Deve ancora far parte del Tempio, perché in essa vi sono sacerdoti, fra cui<br />

Zaccaria, e molti uomini di ogni età, ossia da venti ai cinquant’anni, su per<br />

giù.<br />

Parlano fra loro piano ma animatamente. Paiono in ansia per qualche cosa che non<br />

so. Sono tutti vestiti a festa con vesti nuove o almeno molto fresche di<br />

lavatura, come fossero parati ad una festa. Molti si sono levati il telo che fa<br />

da copricapo, altri lo hanno ancora, specie gli anziani, mentre i giovani<br />

mostrano le loro teste nude, quali biondo scure, quali morate, alcune nerissime,<br />

una sola rosso-rame. Le capigliature sono per la maggior parte corte, ma ve ne<br />

sono di quelle lunghe sino alle spalle. Non devono conoscersi tutti fra di loro,<br />

perché si osservano curiosamente. Ma sembrano affini, perché si capisce li prema<br />

un unico pensiero.<br />

In un angolo vedo Giuseppe. Parla con un vecchiotto rubizzo. Giuseppe è sui<br />

trent’anni. Un bell’uomo dai capelli corti e piuttosto ricci, di un castagno<br />

morato come è la barba e i baffi che ombreggiano un bel mento e salgono le gote

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!