La terapia insulinica - Facoltà di Medicina e Chirurgia
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<strong>La</strong> <strong>terapia</strong> <strong>insulinica</strong><br />
Dott.ssa Elisabetta Palma<br />
Dott.ssa Rita Fiorentini<br />
Il <strong>di</strong>abete: brevi cenni<br />
Il <strong>di</strong>abete mellito rappresenta un gruppo <strong>di</strong><br />
malattie metaboliche caratterizzate da elevati<br />
livelli ematici <strong>di</strong> glucosio (iperglicemia) dovuti<br />
a <strong>di</strong>fetti che riguardano la secrezione <strong>di</strong><br />
insulina, la sua azione o entrambe<br />
(American Diabetes Association, 2003 A.D.A.)<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 1<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
2<br />
Il <strong>di</strong>abete: brevi cenni<br />
Esistono vari tipi <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete mellito, <strong>di</strong>fferenti<br />
per eziologia, decorso clinico e trattamento<br />
Tipo 1, <strong>di</strong>abete mellito insulino-<strong>di</strong>pendente<br />
(IDDM)<br />
Tipo 2 <strong>di</strong>abete mellito non insulino<strong>di</strong>pendente<br />
(NIDDM)<br />
Diabete gestazionale<br />
Diabete mellito associato ad altre patologie<br />
Il <strong>di</strong>abete: brevi cenni<br />
Il <strong>di</strong>abete è una malattia ere<strong>di</strong>taria, poligenica ed<br />
eterogenea, le cui caratteristiche non sono ancora ben<br />
conosciute.<br />
Il gene responsabile della pre<strong>di</strong>sposizione al IDDM<br />
tramite meccanismi auto-immuni è situato sul braccio<br />
corto del Cromosoma 6 (dove ha sede il MHC). Per il<br />
NIDD sono coinvolti più geni che - salvo poche<br />
eccezioni - non sono ancora stati identificati.<br />
L'ere<strong>di</strong>tarietà è spiccata nell'ambito del NIDDM e<br />
viene definita autosomale dominante.<br />
- genitore con NIDDM 30-40% probabilità figli con NIDD<br />
- genitore con IDDM < 10% probabilità figli con IDD<br />
Il coinvolgimento <strong>di</strong> più geni (poligenicità) spiega<br />
l'eterogeneità della malattia <strong>di</strong>abetica.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 3<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
4
Il <strong>di</strong>abete mellito: cenni<br />
Diabete <strong>di</strong> tipo 1 ( IDDM )<br />
Il sistema immunitario non riconosce più le beta-cellule<br />
del pancreas e produce degli Ab anti-beta-cellule che le<br />
aggre<strong>di</strong>scono e le <strong>di</strong>struggono<br />
Il fenomeno della aggressione auto-immunitaria avviene<br />
prevalentemente nell'infanzia e nell'adolescenza, ma<br />
può insorgere a qualsiasi età, molto raramente dopo i 30<br />
anni. Esso è <strong>di</strong> natura genetica (sistema MHC sul<br />
cromosoma 6) e l'inizio della malattia è sovente<br />
innestato (o attivato) da un banale episo<strong>di</strong>o influenzale<br />
intercorrente.<br />
Il <strong>di</strong>abete mellito: cenni<br />
Diabete <strong>di</strong> tipo 2 (NIDDM)<br />
Il <strong>di</strong>abete mellito: cenni<br />
Diabete <strong>di</strong> tipo 1 ( IDDM )<br />
Il <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> Tipo 1 è poco <strong>di</strong>ffuso (10% <strong>di</strong> tutta la<br />
popolazione <strong>di</strong>abetica), ma implica una insulino<strong>di</strong>pendenza<br />
a vita, quale conseguenza della <strong>di</strong>struzione<br />
delle beta-cellule,<br />
L’esor<strong>di</strong>o è acuto, con grave scompenso <strong>di</strong>abetico,<br />
associato all'acetone e non <strong>di</strong> rado a un coma<br />
iperglicemico cheto-acidotico, una situazione<br />
drammatica che, nella metà dei casi, richiede un ricovero<br />
urgente in ospedale e che si risolve rapidamente con la<br />
somministrazione d'insulina.<br />
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Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
6<br />
Il <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> Tipo 2 è <strong>di</strong> gran lunga il più frequente e<br />
coinvolge il 90%, delle persone <strong>di</strong>abetiche, non<br />
necessita delle iniezioni <strong>di</strong> insulina – in quanto la sua<br />
produzione è ben conservata o ad<strong>di</strong>rittura aumentata.<br />
Insorge quando l'organismo <strong>di</strong>venta resistente o<br />
insensibile all'insulina ed è la risultante, oltre che<br />
d'una pre<strong>di</strong>sposizione genetica, d'una obesità e della<br />
mancanza d'esercizio fisico.<br />
L’organismo cerca <strong>di</strong> compensare questa insensibilità<br />
producendo più insulina. Il <strong>di</strong>abete si manifesta<br />
quando l'organismo non riesce più a produrre una<br />
quantità sufficiente d'insulina per vincere questa<br />
resistenza.<br />
Il <strong>di</strong>abete mellito: cenni<br />
Diabete <strong>di</strong> tipo 2<br />
Un secondo fenomeno è un <strong>di</strong>fetto nella secrezione<br />
d'insulina, secrezione che avviene in modo rallentato<br />
ed abnorme, ma che, in ogni caso, non avviene più<br />
con la necessaria rapi<strong>di</strong>tà e tempestività, come<br />
nell'in<strong>di</strong>viduo normale, non-<strong>di</strong>abetico.<br />
Questi due <strong>di</strong>fetti, responsabili del <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> Tipo 2,<br />
possono coesistere, ma possono anche presentarsi<br />
con modalità e con tempi <strong>di</strong>versi da un in<strong>di</strong>viduo<br />
all'altro, contribuendo ad accentuare quella<br />
eterogeneità così caratteristica del <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> Tipo 2.<br />
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Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
8
Il <strong>di</strong>abete mellito: cenni<br />
Diabete <strong>di</strong> tipo 2<br />
L'esor<strong>di</strong>o è lento, con pochi sintomi, può durare per<br />
parecchi anni e la sua scoperta (riscontro <strong>di</strong><br />
iperglicemia) è sovente casuale, in occasione ad<br />
esempio <strong>di</strong> un'altra malattia intercorrente oppure d'un<br />
incidente.<br />
<strong>La</strong> malattia rimane ignorata, si pensa, anche per 4-7 (3)<br />
sino a 10 anni e nel 30% dei casi esiste già una<br />
complicazione degli occhi o dei nervi periferici, al<br />
momento della <strong>di</strong>agnosi.<br />
Nell'80% dei casi si tratta <strong>di</strong> Pazienti obesi, con un BMI<br />
(in<strong>di</strong>ce della massa corporea) superiore a 30 Kg./mq,<br />
mentre nei casi <strong>di</strong> tipo 1 i Pazienti sono sempre magri.<br />
Richiami <strong>di</strong> anatomia e fisiologia<br />
In una persona sana, l'insulina prodotta dal<br />
pancreas viene durante la giornata prodotta e<br />
<strong>di</strong>stribuita ogni qual volta l’ organismo lo<br />
richiede.<br />
<strong>La</strong> modalità <strong>di</strong> secrezione è duplice:<br />
produzione "basale" (per permettere al fegato <strong>di</strong><br />
produrre il glucosio utile alle funzioni fisiologiche:<br />
cervello, ecc.),<br />
Produzione maggiore in prossimità<br />
dei pasti.<br />
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Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
10<br />
Il <strong>di</strong>abete: situazioni particolari<br />
<strong>La</strong> cronicità del <strong>di</strong>abete sembra avere a<br />
volte dei miglioramenti temporanei:<br />
“luna <strong>di</strong> miele” : periodo in cui i sintomi<br />
sembrano attenuarsi<br />
miglioramento dell'equilibrio glicometabolico<br />
che fa seguito ad un<br />
importante calo ponderale nella persona<br />
obesa.<br />
Il <strong>di</strong>abete: situazioni particolari<br />
Diabete gestazionale: forma rara <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete (1- a 5<br />
casiogni 1000 parti) si presenta nel 3°trimestre <strong>di</strong><br />
gravidanza per scomparire (nel 90% dei casi) dopo il<br />
parto. Tende a ripresentarsi allo stesso modo nelle<br />
gravidanze successive e le donne affette nei 2/3 dei casi<br />
sviluppano entro 10 anni un NIDD.<br />
Donna con IDDM che vuole intraprendere una<br />
gravidanza: meglio pianificare il concepimento<br />
attendendo e mantenendo una situazione <strong>di</strong> equilibrio<br />
metabolico (Hb glicata) con 4-5 iniezioni giornaliere<br />
d'insulina. Questo per evitare gravidanze a rischio, aborti<br />
o malformazioni fetali.<br />
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12
Accertamento e valutazioni<br />
<strong>di</strong>agnostiche<br />
<strong>La</strong> <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete si basa sulla presenza <strong>di</strong><br />
elevati livelli ematici <strong>di</strong> glucosio:<br />
2 rilevazioni <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> glicemia a <strong>di</strong>giuno<br />
≥126mg/dL<br />
oppure<br />
più rilevazioni <strong>di</strong> glicemia (misurata nel<br />
corso della giornata, in<strong>di</strong>pendentemente<br />
dall’ora dell’ultimo pasto) >200mg/dL<br />
Accertamento e valutazioni<br />
<strong>di</strong>agnostiche<br />
…oppure<br />
glicemia, misurata 2 ore dopo il carico orale <strong>di</strong><br />
glucosio nel corso <strong>di</strong> una prova <strong>di</strong> tolleranza<br />
al glucosio orale, ≥ 200 mg/dL.<br />
<strong>La</strong> prova dovrebbe essere eseguita come<br />
descritto dall’OMS, somministrando un carico<br />
orale <strong>di</strong> glucosio contenente l’equivalente <strong>di</strong><br />
75 g <strong>di</strong> glucosio sciolti in acqua (ADA 2003)<br />
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Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
14<br />
Il <strong>di</strong>abete: Hb glicata – HbA1c<br />
Il processo <strong>di</strong> glicosilazione (e quin<strong>di</strong> la % <strong>di</strong> HbA1c)<br />
avviene lentamente ed il numero totale degli eritrociti<br />
viene rinnovato completamente nello spazio <strong>di</strong> circa 3<br />
mesi.<br />
Il dosaggio dell’emoglobina glicata rappresenta il<br />
parametro migliore per valutare la qualità del controllo<br />
del <strong>di</strong>abete in tempi me<strong>di</strong>o-lunghi: esso va praticato<br />
ogni tre mesi, in me<strong>di</strong>a quin<strong>di</strong> quattro volte all’anno<br />
(raccomandazione della Deutsche Diabetes<br />
Gesellschaft)<br />
Il valore della concentrazione <strong>di</strong> HbA1c non<br />
dovrebbe essere >7% . Valori falsamente troppo<br />
bassi si riscontrano in presenza <strong>di</strong> anemia emolitica<br />
oppure dopo trasfusioni <strong>di</strong> GR.<br />
Il <strong>di</strong>abete e il coma<br />
Il <strong>di</strong>abetico può - senza ragioni<br />
apparenti - <strong>di</strong>venire confuso,<br />
incoerente o perdere conoscenza.<br />
Può trattarsi <strong>di</strong><br />
coma <strong>di</strong>abetico<br />
coma ipoglicemico.<br />
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Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
16
Il <strong>di</strong>abete: coma ipoglicemico<br />
Reazione da eccesso d’insulina: la dose eccessiva<br />
<strong>di</strong> insulina determina ipoglicemia improvvisa e i<br />
sintomi compaiono rapidamente:<br />
nervosismo<br />
sudorazione intensa<br />
alito normale<br />
lingua umida<br />
tachicar<strong>di</strong>a<br />
- persona cosciente che può inghiottire: dare zucchero sotto<br />
qualunque forma: acqua e zucchero, dolci, zollette, succhi<br />
<strong>di</strong> frutta.<br />
- persona incosciente o che non può inghiottire: chiamare<br />
subito un me<strong>di</strong>co o il 118.<br />
L’insulina<br />
caratteristiche e farmacologia,<br />
modalità <strong>di</strong> conservazione,<br />
strumenti <strong>di</strong> somministrazione,<br />
Il <strong>di</strong>abete: coma <strong>di</strong>abetico<br />
Coma <strong>di</strong>abetico: è dovuto a uno stato <strong>di</strong><br />
iperglicemia ingravescente.<br />
i sintomi del coma <strong>di</strong>abetico insorgono<br />
gradualmente.<br />
pelle secca e arrossata,<br />
lingua secca,<br />
sopore<br />
alito dolciastro o acetonico<br />
Il coma <strong>di</strong>abetico è letale se non trattato subito<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 17<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
18<br />
INSULINA<br />
L’insulina è un ormone polipepti<strong>di</strong>co secreto<br />
dalle cellule beta delle isole del <strong>La</strong>ngerhans<br />
del pancreas. Dopo un pasto la produzione <strong>di</strong><br />
insulina aumenta e con essa il trasporto del<br />
glucosio circolante al tessuto muscolare, al<br />
fegato e al tessuto a<strong>di</strong>poso.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 19 Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
20
INSULINA<br />
In queste se<strong>di</strong> l’insulina produce i seguenti effetti:<br />
• Permette il trasporto e l’utilizzo del glucosio quale<br />
fonte <strong>di</strong> energia<br />
• Stimola l’immagazzinamento <strong>di</strong> glucosio, sotto forma<br />
<strong>di</strong> glicogeno, nel fegato e nel tessuto muscolare<br />
• Segnala al fegato <strong>di</strong> interrompere il rilascio del<br />
glucosio<br />
• Stimola il deposito dei grassi <strong>di</strong> origine alimentare<br />
nel tessuto a<strong>di</strong>poso<br />
• Accelera il trasporto degli aminoaci<strong>di</strong> derivanti dalle<br />
proteine della <strong>di</strong>eta all’interno delle cellule<br />
INSULINA<br />
Durante il <strong>di</strong>giuno (negli intervalli tra i pasti e <strong>di</strong> notte) il<br />
pancreas rilascia continuamente una piccola<br />
quantità <strong>di</strong> insulina (insulina basale);<br />
quando la glicemia <strong>di</strong>minuisce, dal pancreas viene<br />
liberato l’ormone glucagone (secreto dalle cellule<br />
alfa delle isole del <strong>La</strong>ngerhans) che stimola il fegato<br />
a rilasciare il glucosio immagazzinato.<br />
L’effetto del bilancio tra azione dell’insulina e quella<br />
del glucagone è il mantenimento <strong>di</strong> un livello<br />
ematico costante <strong>di</strong> glucosio<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 21<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
22<br />
Cos’è l’insulina<br />
L’insulina deriva dalla proinsulina, formata da<br />
86 aminoaci<strong>di</strong> in due catene pepti<strong>di</strong>che (definite<br />
catena A e catena B) legate da tre ponti<br />
<strong>di</strong>solfuro.<br />
Nella maggior parte delle specie la catena A è<br />
costituita da 21 aminoaci<strong>di</strong> e la catena B da 30<br />
aminoaci<strong>di</strong>.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 23<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
24
Utilizzazione<br />
cellulare<br />
INSULINA<br />
ORMONE<br />
PROTEICO<br />
METABOLISMO<br />
DEL GLUCOSIO<br />
• Azione Liposintetica<br />
• Azione Protidosintetica<br />
• Sinergismo conormone<br />
somatotropo<br />
Deposito<br />
Glicogenesi<br />
PROINSULINA<br />
Due catene Aminoaci<strong>di</strong>che<br />
+<br />
Peptide <strong>di</strong> connessione<br />
Attivazione<br />
Immissione nel circolo venoso come<br />
INSULINA + C peptide<br />
Muscoli – Parenchimi – Tessuto a<strong>di</strong>poso<br />
INSULINA<br />
prodotta<br />
Isole del <strong>La</strong>ngherans<br />
• Cellule alfa Glucagone<br />
• Cellule beta INSULINA<br />
• Celle delta Somatostatina<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 25<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
26<br />
Cos’è l’insulina<br />
I canadesi Frederick Grant Banting e Charles<br />
Herbert Best nel 1921 ottengono un preparato <strong>di</strong><br />
insulina da estratti <strong>di</strong> pancreas animale.<br />
Prima <strong>di</strong> questa scoperta il <strong>di</strong>abete era una<br />
malattia mortale (in specie bambini e adulti sotto<br />
i 30 anni), la cui unica cura era la <strong>di</strong>eta povera<br />
<strong>di</strong> carboidrati e ricca <strong>di</strong> grassi e proteine. Questa<br />
<strong>di</strong>eta consentiva ai malati <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> vivere,<br />
ma solo per pochi anni.<br />
FEGATO<br />
Circolo<br />
periferico<br />
Tipi <strong>di</strong> insulina<br />
L’insulina è ottenuta da pancreas <strong>di</strong> suino o bovino, o per<br />
sintesi chimica attraverso la tecnica del DNA ricombinante<br />
o mo<strong>di</strong>ficazioni chimiche dell’insulina <strong>di</strong> maiale.<br />
Gli analoghi dell’insulina sono stati sviluppati mo<strong>di</strong>ficando<br />
la sequenza amminoaci<strong>di</strong>ca dell’insulina.<br />
L’insulina è <strong>di</strong>sponibile nelle forme ad attività rapida,<br />
breve (regular), interme<strong>di</strong>a e lunga.<br />
Tali forme possono essere<br />
iniettate singolarmente o essere<br />
miscelate nella stessa siringa.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 27<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
28
Considerazioni generali<br />
Le insuline ultrarapide, rapide e regular sono<br />
delle soluzioni, quin<strong>di</strong> sono limpide, incolori,<br />
simili all’acqua,<br />
Le insuline ad azione interme<strong>di</strong>a e lenta sono<br />
sospensioni, hanno aspetto lattescente e<br />
vanno ruotate tra i palmi delle mani (flaconi) o<br />
ruotate <strong>di</strong> 180°(cartucce) prima dell’uso sino<br />
a quando l’insulina risulta opalescente in<br />
modo uniforme<br />
Tipi <strong>di</strong> insulina<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 29<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
30<br />
Tipi <strong>di</strong> insulina<br />
Vi sono <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> insuline:<br />
rapida<br />
regolare<br />
interme<strong>di</strong>a (o semilenta)<br />
protratta (lenta, NPH)<br />
premiscelate<br />
confezionate in flc<br />
per siringa<br />
per penne – siringa<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
31<br />
Tipi <strong>di</strong> insulina<br />
I caratteri <strong>di</strong>stintivi dei vari tipi <strong>di</strong> insulina sono<br />
essenzialmente tre:<br />
Tempo <strong>di</strong> latenza: intervallo tra somministrazione<br />
ed inizio dell’effetto terapeutico ipoglicemizzante<br />
Tempo <strong>di</strong> picco: intervallo tra somministrazione e<br />
massimo effetto ipoglicemizzante<br />
Durata d’azione: intervallo tra somministrazione e<br />
scomparsa dell’effetto ipoglicemizzante
Insuline rapide<br />
LISPRO, ASPART, GLULISINA<br />
monomeri analoghi dell’insulina, particolarmente<br />
utilizzati nella <strong>terapia</strong> dei bambini <strong>di</strong>abetici.<br />
L’inizio dell’azione e la durata sono più brevi<br />
dell’insulina regular e per tale ragione possono<br />
essere somministrati imme<strong>di</strong>atamente prima dei<br />
pasti. Riducono l’iperglicemia postpran<strong>di</strong>ale e<br />
l’ipoglicemia notturna. Nei bambini che si<br />
alimentano con <strong>di</strong>fficoltà possono essere<br />
somministrate anche dopo il pasto. Sono utilizzate<br />
per correggere la chetoacidosi.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
Insuline rapide<br />
LISPRO (Humalog® - Lilly)<br />
GLULISINA (Apidra® - Sanofi Aventis)<br />
ASPART (Novorapid® - Novo Nor<strong>di</strong>sk)<br />
Devono essere somministrate fino a 15 minuti prima del<br />
pasto e - se necessario - possono essere somministrate<br />
entro 20 minuti dal pasto.<br />
33<br />
Insulina rapida<br />
Solitamente utilizzata imme<strong>di</strong>atamente prima dei<br />
pasti principali, agisce entro 05-15 minuti dal<br />
momento della somministrazione.<br />
<strong>La</strong> curva <strong>di</strong> assorbimento è in rapida salita (entro<br />
05-15 minuti appunto) che raggiunge l'apice<br />
entro 1-2 successive e si esaurisce entro le 4-6<br />
ore.<br />
Si trova in flc e l’aspetto del liquido è limpido.<br />
Possono essere somministrate anche per via ev<br />
Tipi <strong>di</strong> insulina<br />
Regolare<br />
ad azione breve, è una soluzione limpida.<br />
Componente essenziale della maggior parte<br />
degli schemi terapeutici – anche in<br />
combinazione con insuline ad azione<br />
interme<strong>di</strong>a - che prevedono somministrazioni<br />
20-30 minuti prima dei pasti.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 35<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
36
INSULINA REGOLARE (HUMULIN R)<br />
Segue la produzione fisiologica <strong>di</strong> insulina<br />
da parte del pancreas agisce entro 20-60<br />
minuti ha il picco 2-4 ore e si esaurisce<br />
entro le 6-10 ore<br />
Aspetto visivo trasparente può essere<br />
somministrata anche per via endovena<br />
Insuline lente e ultralente<br />
L’ insuline Ultralenta® e Ultratard® contiene una<br />
maggiore quantità <strong>di</strong> zinco, che ritarda<br />
ulteriormente la sua azione<br />
Hanno una durata d’azione <strong>di</strong> oltre 24 h,<br />
sod<strong>di</strong>sfano il fabbisogno basale <strong>di</strong> insulina e<br />
possono essere usate negli schemi a boli<br />
basali.<br />
Il liquido ha un aspetto lattescente, prima <strong>di</strong><br />
somministrare roteare delicatamente tra le mani<br />
Insuline interme<strong>di</strong>e<br />
<strong>La</strong> velocità dell’inizio delazione, del picco massimo<br />
e della durata dell’azione possono variare in base<br />
al tipo <strong>di</strong> insulina (<strong>di</strong> origine animale, NPH oppure<br />
IZS).<br />
Il liquido ha un aspetto lattescente, prima <strong>di</strong><br />
somministrare roteare delicatamente tra le mani<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
Insuline protratte<br />
Esistono anche analoghi dell’insulina ad azione<br />
protratta:<br />
GLARGINE (LANTUS)<br />
ha una latenza <strong>di</strong> quattro – sei ore, dura più <strong>di</strong> 24<br />
ore e si caratterizza per l’assenza del picco ( la<br />
sua attività si mantiene costante per tutta la<br />
durata d’azione)<br />
Pur essendo soluzioni non possono essere iniettate EV<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 39<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
40<br />
38
INSULINA GLARGINE<br />
L’insulina glargine è un analogo dell’insulina umana con<br />
bassa solubilità a ph acido (ph 4) della soluzione<br />
iniettabile <strong>di</strong> <strong>La</strong>ntus. Dopo essere stata iniettata nel<br />
tessuto sottocutaneo, la soluzione acida viene<br />
neutralizzata e da luogo alla formazione <strong>di</strong><br />
microprecipitati dai quali sono continuamente liberate<br />
piccole quantità <strong>di</strong> insulina glargine. Questo processo<br />
assicura un profilo <strong>di</strong> <strong>di</strong> concentrazione7durata<br />
uniforme, senza picchi, preve<strong>di</strong>bile e con una durata <strong>di</strong><br />
azione prolungata<br />
Insuline premiscelate<br />
Riducono le possibilità <strong>di</strong> errore nei dosaggi ed<br />
eliminano la possibilità <strong>di</strong> contaminazione<br />
dell'insulina, dovute all'uso dello stesso ago<br />
durante la fase <strong>di</strong> miscelazione.<br />
Tali prodotti vengono venduti in miscelazioni a<br />
percentuali fisse, che non possono essere<br />
mo<strong>di</strong>ficate (ve<strong>di</strong> tabella).<br />
Insuline premiscelate<br />
Le insuline premiscelate hanno in me<strong>di</strong>a una<br />
latenza <strong>di</strong> mezz’ora, un tempo <strong>di</strong> picco<br />
variabile secondo la formulazione e una<br />
dutata d’azione fino a 18-24 ore. Il loro<br />
impiego consente <strong>di</strong> personalizzare al<br />
massimo la <strong>terapia</strong> <strong>insulinica</strong><br />
10:90, 15:85, 20:80, 25:75, 30:70, 40:60, 50:50<br />
(il numeratore in<strong>di</strong>ca sempre la quota <strong>di</strong> insulina<br />
regular)<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
Tabella delle insuline premiscelate<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 43<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
44<br />
42
Insuline per penna<br />
<strong>La</strong> maggior parte delle insuline, viene fornita nei<br />
due formati: per siringa e per penna (formato<br />
penfil).<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista dell'efficacia, delle dosi, e dei<br />
tempi <strong>di</strong> risposta, non esistono <strong>di</strong>fferenze<br />
significative tra le due categorie.<br />
L’insulina formato penfil è facile e comoda da<br />
usare,il trasporto è sicuro ed è consigliabile<br />
soprattutto per i bambini.<br />
Insulina per penna<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 45<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
46<br />
Co<strong>di</strong>ci colore internazionali<br />
Dando seguito ad un'iniziativa dell'International<br />
Diabetes Federation (IDF), le maggiori aziende<br />
produttrici <strong>di</strong> insulina si sono accordate per utilizzare<br />
un co<strong>di</strong>ce a colori universale che contrad<strong>di</strong>stingua le<br />
<strong>di</strong>verse preparazioni.<br />
Questo permetterà <strong>di</strong> ridurre possibili confusioni ed<br />
incertezze nell'acquisto e nella somministrazione <strong>di</strong><br />
insulina all'estero o da fornitori <strong>di</strong>fferenti da quelli<br />
abituali.<br />
È ancora in fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o il co<strong>di</strong>ce da utilizzarsi per<br />
gli analoghi dell'insulina.<br />
Co<strong>di</strong>ci colore internazionali<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 47<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
48
PREMISC.<br />
30/70<br />
PREMISC.<br />
30/70<br />
ISOFANO<br />
(NPH)<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
INSULINA<br />
REGULAR<br />
Miscelazione <strong>di</strong> insuline<br />
Un adeguato schema terapeutico prevede<br />
molto spesso l’utilizzo contemporaneo <strong>di</strong> due<br />
<strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> insulina (rapida e lenta).<br />
In questi casi, si deve evitare che le insuline<br />
rimaste nei flaconi vengano contaminate<br />
reciprocamente; in caso contrario, la loro<br />
farmacocinetica potrebbe subire consistenti<br />
alterazioni.<br />
Miscelazione <strong>di</strong> insuline<br />
Le insuline possono essere mescolate tra loro<br />
e successivamente iniettate.<br />
prendere sempre per prima l’insulina rapida: evitare<br />
<strong>di</strong> contaminare il flacone con insulina interme<strong>di</strong>a<br />
miscelare insuline della stessa <strong>di</strong>tta (maggiore<br />
garanzia <strong>di</strong> stabilità chimica)<br />
iniettare subito: col passare del tempo, le<br />
caratteristiche si possono mo<strong>di</strong>ficare (fissazione<br />
dell'insulina rapida con lo zinco dell'insulina<br />
protratta).<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
Miscelazione <strong>di</strong> insuline<br />
Note:<br />
L’insulina interme<strong>di</strong>a (NPH) e quella lenta<br />
non dovrebbero mai essere miscelate.<br />
L’insulina regular può essere miscelata nella<br />
stessa siringa all’insulina NPH o a quella<br />
lenta.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 51<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
52<br />
50
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
Gli schemi terapeutici più <strong>di</strong>ffusi sono:<br />
Regime a doppia somministrazione giornaliera<br />
Regime a tripla somministrazione giornaliera<br />
Regime a quadrupla somministrazione giornaliera<br />
Regime a boli basali<br />
Regime <strong>di</strong> somministrazione continua tramite<br />
microinfusore<br />
L’ottimizzazione dello schema insulinico può essere<br />
effettuata solo attraverso frequenti controlli del<br />
livello glicemico<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
SCHEMA CLASSICO<br />
Lo schema classico della <strong>terapia</strong> <strong>insulinica</strong><br />
prevede la somministrazione dell'insulina<br />
giornaliera in 4 punture: prima <strong>di</strong> colazione,<br />
pranzo e cena insulina pronta, dopo cena<br />
insulina interme<strong>di</strong>a<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 53<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
54<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
SCHEMA CLASSICO - INDICAZIONI:<br />
Diabete tipo 1<br />
gravidanza<br />
preparazione ad interventi chirurgici<br />
<strong>di</strong>abete "instabile"<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
Prima <strong>di</strong> colazione:<br />
Pronta (15%)<br />
Prima <strong>di</strong> pranzo:<br />
Pronta (30%)<br />
Prima <strong>di</strong> cena:<br />
Pronta<br />
Prima <strong>di</strong> andare a<br />
letto:<br />
Interme<strong>di</strong>a<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 55<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
56
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
SCHEMA CLASSICO NEI VALORI<br />
GLICEMICI PRE-PRANDIALI ELEVATI:<br />
Quando i valori prepran<strong>di</strong>ali persistono<br />
elevati e/o quando la <strong>di</strong>stanza tra prima<br />
colazione e pranzo è tale da non essere<br />
completamente controllata dalla sola<br />
somministrazione <strong>di</strong> insulina regolare si<br />
somministra insulina interme<strong>di</strong>a anche a<br />
colazione.<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
Prima <strong>di</strong> colazione:<br />
Pronta + Interme<strong>di</strong>a<br />
Prima <strong>di</strong> pranzo:<br />
Pronta + interme<strong>di</strong>a<br />
Prima <strong>di</strong> cena:<br />
Pronta (30%)<br />
Prima <strong>di</strong> andare a<br />
letto: Interme<strong>di</strong>a<br />
(25%)<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 57<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
58<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
SCHEMA CLASSICO NELL’IPERGLICEMIA<br />
SERALE:<br />
Questo schema è consigliato quando i valori<br />
glicemici prima <strong>di</strong> cena persistono elevati<br />
(prolungato lasso <strong>di</strong> tempo tra pranzo e<br />
cena)<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
Prima <strong>di</strong> colazione:<br />
Pronta<br />
Prima <strong>di</strong> pranzo:<br />
Pronta + interme<strong>di</strong>a<br />
Prima <strong>di</strong> cena:<br />
Pronta (30%)<br />
Prima <strong>di</strong> andare a<br />
letto: Interme<strong>di</strong>a<br />
(25%)<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 59<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
60
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
SCHEMA <strong>di</strong>abete tipo 2<br />
<strong>La</strong> <strong>terapia</strong> con ipoglicemizzanti orali e insulina<br />
bed-time permette una caduta dell'insulinoresistenza<br />
epatica e quin<strong>di</strong> un controllo<br />
dell'iperglicemia mattutina.<br />
Gli ipoglicemizzanti ai pasti potenziano la<br />
risposta β-cellulare ai vari nutrienti e<br />
sensibilizzano i tessuti periferici all'azione<br />
dell'insulina.<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
Prima <strong>di</strong> colazione:<br />
ipoglicemizzanti orali<br />
Prima <strong>di</strong> pranzo:<br />
ipoglicemizzanti orali<br />
Prima <strong>di</strong> cena:<br />
ipoglicemizzanti orali<br />
Prima <strong>di</strong> andare a letto<br />
– ore 22: insulina<br />
interme<strong>di</strong>a o lenta<br />
(0,2-0,3 UI/Kg)<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 61<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
62<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
SCHEMA A TRE INIEZIONI<br />
E’ uno schema meno rigido che può essere<br />
applicato ad una popolazione anziana<br />
(maggiore intolleranza ai fenomeni<br />
ipoglicemici) in cui non è essenziale la<br />
prevenzione delle complicanze (spesso già<br />
strutturate).<br />
<strong>La</strong> quantità <strong>di</strong> insulina alla sera varia in<br />
relazione all'abbondanza del pasto<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
Prima <strong>di</strong> colazione:<br />
pronta<br />
Prima <strong>di</strong> pranzo:<br />
pronta<br />
Prima <strong>di</strong> cena:<br />
premiscelata<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 63<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
64
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
SCHEMA CLASSICO NEL DIABETE TIPO 2<br />
In<strong>di</strong>cato nei pazienti in cui lo schema bedtime<br />
non controlla le iperglicemie<br />
postpran<strong>di</strong>ali. Lo schema "ideale" è quello a<br />
4 iniezioni ispirato alla <strong>terapia</strong> del tipo 1<br />
In questi pazienti il marcato deficit betacellulare<br />
non permette <strong>di</strong> utilizzare <strong>di</strong><br />
ipoglicemizzanti orali.<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
Prima <strong>di</strong> colazione:<br />
pronta<br />
Prima <strong>di</strong> pranzo:<br />
pronta<br />
Prima <strong>di</strong> cena: pronta<br />
Prima <strong>di</strong> andare a<br />
letto :<br />
interme<strong>di</strong>a<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 65<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
66<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
SCHEMA A UNA INIEZIONE<br />
Si utilizza nei pazienti con modesto<br />
fabbisogno <strong>di</strong> insulina esogena e con<br />
controin<strong>di</strong>cazioni all'uso <strong>di</strong> ipoglicemizzanti<br />
orali (pazienti <strong>di</strong>abetici epatopatici o<br />
nefropatici cronici) dove la sola <strong>di</strong>eta è<br />
insufficiente per il controllo metabolico<br />
Schemi <strong>di</strong> somministrazione<br />
Prima <strong>di</strong> cena:<br />
premiscelata<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 67<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
68
Assorbimento dell’insulina<br />
<strong>La</strong> farmacocinetica tipica dell’insulina può<br />
presentare sostanziali <strong>di</strong>fferenze da un in<strong>di</strong>viduo<br />
all’altro (in particolar modo nel caso <strong>di</strong> bambini) e,<br />
nell’ambito dello stesso soggetto, anche da un<br />
giorno all’altro.<br />
<strong>La</strong> rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> azione, il picco <strong>di</strong> effetto e la durata<br />
della copertura <strong>di</strong>pendono da svariati fattori, che<br />
possono influenzare significativamente<br />
l’assorbimento.<br />
Attenzione : un assorbimento più rapido riduce la durata<br />
dell’effetto dell’insulina<br />
Assorbimento dell’insulina<br />
I principali fattori che possono con<strong>di</strong>zionare<br />
l’assorbimento dell’insulina sono:<br />
Età del soggetto<br />
Consistenza del tessuto sottocutaneo<br />
Dosaggio<br />
Sito e profon<strong>di</strong>tà dell’iniezione<br />
Attività fisica (in caso <strong>di</strong> iniezioni nelle coscie ®<br />
assorbimento più rapido).<br />
Concentrazione, tipo e formulazione dell’insulina<br />
Temperatura corporea e temperatura ambientale<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 69<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
70<br />
Assorbimento dell’insulina<br />
ETÀ (nei bambini c’è meno tessuto SC e<br />
l’assorbimento è più rapido)<br />
MASSA GRASSA (maggiore tessuto SC =<br />
lipoipertrofia = assorbimento più lento)<br />
DOSAGGIO (dosaggi inferiori = assorbimento più<br />
rapido)<br />
SITO (dal più rapido al più lento: addome natiche<br />
cosce)<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
71<br />
Assorbimento dell’insulina<br />
PROFONDITÀ DI INIEZIONE (iniezione<br />
superficiale = assorbimento più lento)<br />
CONCENTRAZIONE, TIPO E FORMULAZIONE<br />
INSULINA (concentrazioni minori = assorbimento<br />
più rapido)<br />
TEMPERATURA AMBIENTALE E CORPOREA<br />
(temperature più elevate = assorbimento più<br />
rapido)<br />
Un assorbimento più rapido determina<br />
una più breve durata d’azione<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
72
Interazioni con altri farmaci<br />
possono ridurre il fabbisogno insulinico:<br />
ipoglicemizzanti orali (OHA),<br />
inibitori delle monoaminossidasi (IMAO),<br />
agenti beta-bloccanti non selettivi,<br />
inibitori dell'enzima convertitore dell'angiotensina<br />
(ACE),<br />
salicilati,<br />
alcol,<br />
steroi<strong>di</strong> anabolizzanti<br />
sulfonami<strong>di</strong>.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
Interazioni con altri farmaci<br />
Gli agenti beta-bloccanti possono mascherare i<br />
sintomi dell'ipoglicemia e ritardare la ripresa da<br />
un evento ipoglicemico.<br />
L'octreotide/lanreotide può sia ridurre sia<br />
aumentare il fabbisogno insulinico.<br />
L'alcol può intensificare e prolungare l'effetto<br />
ipoglicemizzante dell'insulina.<br />
73<br />
Interazioni con altri farmaci<br />
Possono aumentare il fabbisogno insulinico:<br />
contraccettivi orali,<br />
tiazi<strong>di</strong>,<br />
glucocorticoi<strong>di</strong>,<br />
ormoni tiroidei<br />
beta-simpaticomimetici,<br />
ormone della crescita<br />
danazolo.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
Concentrazione dell’insulina<br />
<strong>La</strong> concentrazione più <strong>di</strong>ffusa (in Italia viene<br />
utilizzata dall’1 Marzo 2000) è quella pari a 100<br />
UI/ml - UI100,<br />
Ogni volta che si riceve una nuova fornitura<br />
<strong>di</strong> insulina, se ne deve controllare la<br />
concentrazione.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 75<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
76<br />
74
Concentrazione dell’insulina<br />
Nel caso <strong>di</strong> bambini molto piccoli può essere opportuno<br />
<strong>di</strong>luire l’insulina (utilizzando gli appositi <strong>di</strong>luenti forniti dalle<br />
Case farmaceutiche. <strong>La</strong> <strong>di</strong>luizione e l’aspirazione nella<br />
siringa richiedono particolare attenzione.<br />
L’insulina <strong>di</strong> una certa concentrazione deve essere<br />
somministrata utilizzando le apposite siringhe (o altri<br />
<strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> iniezione) dotate <strong>di</strong> scala calibrata in<br />
funzione alla medesima concentrazione.<br />
In nessun caso si devono utilizzare insuline e siringhe<br />
caratterizzate da una concentrazione <strong>di</strong>versa.<br />
Conservazione dell’insulina<br />
Non congelare<br />
Non esporre alla luce <strong>di</strong>retta del sole, all’azione <strong>di</strong> fonti<br />
<strong>di</strong> calore o ad una temperatura ambientale<br />
eccessivamente elevata.<br />
Le fiale non ancora utilizzate si conservano in<br />
frigorifero (+4°C +8°C)<br />
Dopo l’apertura, la durata me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un flacone <strong>di</strong><br />
insulina è <strong>di</strong> circa 3 mesi in caso <strong>di</strong> conservazione in<br />
frigorifero, e <strong>di</strong> circa 1 mese in caso <strong>di</strong> conservazione a<br />
temperatura ambiente<br />
<strong>La</strong> somministrazione a temperatura ambiente riduce il<br />
dolore nella sede <strong>di</strong> iniezione<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 77<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
78<br />
Conservazione dell’insulina<br />
In presenza <strong>di</strong> temperature ambientali molto elevate,<br />
e nell’impossibilità <strong>di</strong> utilizzare un adeguato sistema<br />
<strong>di</strong> refrigerazione, i flaconi <strong>di</strong> insulina vanno avvolti in<br />
un panno che deve essere mantenuto<br />
costantemente bagnato.<br />
Si raccomanda <strong>di</strong> tenere sempre a <strong>di</strong>sposizione<br />
un quantitativo <strong>di</strong> insulina <strong>di</strong> scorta, che potrà<br />
rivelarsi particolarmente utile (in particolar modo<br />
in caso <strong>di</strong> bambini o adolescenti) qualora si<br />
verifichino eventuali problemi <strong>di</strong> reperibilità.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
79<br />
Conservazione dell’insulina<br />
ATTENZIONE!!!!!<br />
TENERE SEMPRE CONTO<br />
DELLE INDICAZIONI<br />
FORNITE DALLA DITTA<br />
PRODUTTRICE<br />
(FOGLIETTO ILLUSTRATIVO)
Effetti collaterali dell’insulina<br />
• <strong>La</strong> somministrazione <strong>di</strong> insulina provoca la<br />
formazione nel proprio organismo <strong>di</strong> Ab anti-insulina,<br />
che ne possono allungare i normali tempi d'azione.<br />
• <strong>La</strong>to positivo: protezione contro eventuali<br />
chetoacidosi nei casi in cui la somministrazione<br />
venisse ritardata per qualche ragione.<br />
• <strong>La</strong>to negativo: aumento del rischio <strong>di</strong> ipoglicemie.<br />
• Gli anticorpi anti-insulina non sembrano influire sulla<br />
quantità <strong>di</strong> insulina <strong>di</strong> cui l'organismo ha bisogno.<br />
Considerazioni generali<br />
Mo<strong>di</strong>fiche nello stile <strong>di</strong> vita (inizio <strong>di</strong> cicli <strong>di</strong> attività<br />
fisica, variazioni dell’abituale schema<br />
alimentare…) possono richiedere una rivalutazione<br />
dello schema insulinico.<br />
Eventi particolari (viaggi, vacanze …) richiedono<br />
solitamente una maggiore frequenza dei controlli<br />
glicemici e dei conseguenti riaggiustamenti del<br />
dosaggio insulinico.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 81<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
82<br />
Considerazioni generali<br />
Lo schema terapeutico va riconsiderato in<br />
caso <strong>di</strong>:<br />
episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> ipoglicemia apparentemente non<br />
attribuibili ad alcuna causa precisa.<br />
episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> malattia che possono determinare<br />
iper o ipoglicemie<br />
Le siringhe da insulina<br />
Un <strong>di</strong>abetico si pratica da 700 a 1300<br />
iniezioni l’anno: i <strong>di</strong>spositivi per<br />
somministrare l’insulina devono avere<br />
determinate caratteristiche:<br />
facilità d'uso,<br />
riduzione del dolore,<br />
riduzione del trauma per i tessuti<br />
corretta assunzione dell'insulina.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 83<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
84
Le siringhe da insulina<br />
Caratteristiche del corpo:<br />
corpo a volume ridotto (0,3 - 0,5 - 1 ml), in modo che<br />
a piccoli volumi aspirati ed erogati corrispondano<br />
gran<strong>di</strong> movimenti del pistone<br />
scala graduata in Unità <strong>di</strong> Insulina (possibilità <strong>di</strong><br />
applicare sul corpo della siringa una lente che faciliti la<br />
lettura)<br />
MONOPAZIENTE<br />
A volte (<strong>di</strong>pende dalla fornitura ospedaliera)<br />
ago fissato <strong>di</strong>rettamente al corpo della siringa e non<br />
rimovibile<br />
due cappucci <strong>di</strong> protezione (dell’ago e del pistone) a<br />
garanzia della sterilità<br />
Le siringhe da insulina<br />
Caratteristiche dell’ago:<br />
triplice affilatura che permette la penetrazione<br />
NON dei tessuti traumatica<br />
effetto anti-attrito che consente all’ago <strong>di</strong> scorrere<br />
nel tessuto riducendo al minimo il dolore.<br />
effetto anti-coring per evitare <strong>di</strong> avere frustoli<br />
quando si punge il tappo del flacone <strong>di</strong> insulina (i<br />
microframmenti <strong>di</strong> tappo possono occludere l’ago,<br />
e se aspirati ed iniettati possono contribuire alla<br />
formazione <strong>di</strong> reazioni infiammatorie e<br />
lipo<strong>di</strong>strofie)<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 85<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
86<br />
Le siringhe da insulina<br />
Criteri <strong>di</strong> scelta particolari:<br />
la lunghezza dell’ago: (da 12,7 a 8 mm) in base al sito <strong>di</strong><br />
iniezione<br />
il <strong>di</strong>ametro dell’ago: viene espresso in G (gauge) che è<br />
l’unità <strong>di</strong> misura. Maggiore è il numero <strong>di</strong> G,<br />
minore è il <strong>di</strong>ametro dell’ago e la dolorabilità<br />
dell’iniezione. Preferire gli aghi che a parità <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ametro esterno presentano il lume interno<br />
più ampio.<br />
Il volume della siringa: adeguato alla quantità da iniettare.<br />
Maggiore è il volume minori sono gli spazi della scala <strong>di</strong><br />
lettura (problemi <strong>di</strong> precisione nei piccoli dosaggi).<br />
Le siringhe da insulina<br />
Siringhe da insulina <strong>di</strong>sponibili in<br />
commercio<br />
Combinazioni volume siringa / ago:<br />
1 ml ago 30G x 8 mm<br />
1 ml ago 30 G x 12,7 mm<br />
1 ml ago 29 G x 12,7 mm<br />
0,5 ml ago 30 G x 8 mm<br />
0,5 ml ago 29G x 12,7 mm<br />
0,3 ml ago 30 G x 8 mm<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 87<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
88
Le penne da insulina<br />
Il loro nome deriva dalla somiglianza con<br />
le stilografiche con la <strong>di</strong>fferenza che al<br />
posto del serbatoio <strong>di</strong> inchiostro<br />
<strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> una cartuccia <strong>di</strong> insulina e<br />
al posto del pennino hanno un ago<br />
(intercambiabile e monouso).<br />
Le penne possono essere monouso (si<br />
buttano quando finisce la cartuccia) o<br />
possono essere riutilizzabili (si<br />
sostituisce la cartuccia esaurita con una<br />
nuova)<br />
Le penne da insulina<br />
<strong>La</strong> penna è bene accetta da bambini e<br />
adolescenti, limita il trauma ed il <strong>di</strong>sagio<br />
dell'iniezione <strong>di</strong> insulina nei più piccoli, aiutando<br />
i genitori nel <strong>di</strong>fficile compito <strong>di</strong> praticare la<br />
<strong>terapia</strong> ai loro figli.<br />
Gli iniettori a penna favoriscono il passaggio<br />
all’autoiniezione che rappresenta una tappa<br />
fondamentale nel percorso del <strong>di</strong>abetico verso<br />
l'età adulta e l'autogestione della malattia.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 89<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
90<br />
Le penne da insulina<br />
Il meccanismo <strong>di</strong> erogazione<br />
dell’insulina è a scatto: si regola sul<br />
tappo – per rotazione - la dose da<br />
erogare e poi si preme il tappo<br />
stesso.<br />
Prima <strong>di</strong> somministrare la dose,<br />
erogare uno scatto (corrispondente a<br />
1 – 2 UI) per verificare il corretto<br />
funzionamento della penna<br />
Le penne da insulina<br />
Gli aghi per penne da insulina<br />
Hanno una doppia punta:<br />
la punta cartuccia,rivolta verso la<br />
cartuccia <strong>di</strong> insulina;<br />
la punta paziente che penetra nei tessuti.<br />
Hanno un cono filettato per l’avvitamento<br />
sulla penna.<br />
Sono in confezione singola e sterile.<br />
Gli aghi per penna sono sempre<br />
MONOUSO e vanno sostituiti dopo ogni<br />
iniezione.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 91<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
92
Le penne da insulina<br />
Aghi per penna da insulina <strong>di</strong>sponibili in<br />
commercio<br />
- Aghi da 31 G x 5 mm<br />
- Aghi da 31 G x 6 mm<br />
- Aghi da 31 G x 8 mm<br />
- Aghi da 30 G x 6 mm<br />
- Aghi da 30 G x 8 mm<br />
- Aghi da 29 G x 12 mm<br />
Gli aghi per penna sono<br />
interscambiabili e compatibili con tutti i<br />
modelli <strong>di</strong> penne<br />
I microinfusori<br />
Pompe miniaturizzate a<br />
funzionamento continuo che<br />
rilasciano costantemente<br />
insulina tramite un catetere<br />
sottocutaneo. Sono state<br />
utilizzate con successo in<br />
soggetti molto giovani che<br />
soffrono <strong>di</strong> un <strong>di</strong>abete<br />
particolarmente instabile.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 93<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
94<br />
I microinfusori<br />
L’addestramento all’uso del<br />
microinfusore deve avere luogo<br />
in centri <strong>di</strong>abetologici che<br />
possano vantare una specifica<br />
esperienza in proposito, e<br />
presso i quali l’accesso del<br />
paziente possa essere garantito<br />
nell’intero arco della giornata.<br />
I microinfusori<br />
L’uso del microinfusore può essere<br />
controin<strong>di</strong>cato in caso <strong>di</strong> scarsa<br />
compliance da parte del soggetto, a<br />
causa della limitata quantità <strong>di</strong><br />
insulina depositata nel sottocute e<br />
del rischio <strong>di</strong> chetoacidosi.<br />
Nei microinfusori si possono<br />
utilizzare solo insuline od analoghi<br />
ad azione rapida.<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 95<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
96
I microinfusori<br />
Dispositivi <strong>di</strong> somministrazione<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma 97<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
98<br />
Dispositivi <strong>di</strong> somministrazione<br />
Dott.sse Fiorentini - Palma<br />
99