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Manuale di Semeiotica Medica - Idelson-Gnocchi

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IL RASARIO<br />

<strong>Manuale</strong> <strong>di</strong> <strong>Semeiotica</strong> Me<strong>di</strong>ca<br />

A cura <strong>di</strong><br />

Giacomo Tamburino<br />

e <strong>di</strong><br />

Pietro Castellino<br />

Giuseppe Di Maria<br />

Francesco Di Raimondo<br />

Giancarlo Ettorre<br />

Carmelo Erio Fiore<br />

Francesco Purrello<br />

Santo Signorelli<br />

Corrado Tamburino<br />

Mario Zappia<br />

IDELSON - GNOCCHI


anamnesi ed esame<br />

obiettivo<br />

anamnesi<br />

1<br />

Per anamnesi (deriva da a‘na`mnhsiV che vuol <strong>di</strong>re reminiscenza) s’intende la raccolta dalla<br />

viva voce del paziente o dai suoi familiari, <strong>di</strong> tutti quei dati e quelle notizie che ci devono aiutare<br />

a porre una <strong>di</strong>agnosi esatta. La raccolta <strong>di</strong> una minuziosa e corretta anamnesi ha in tutti i casi<br />

una importanza notevole: per molte affezioni assume un’importanza ad<strong>di</strong>rittura fondamentale<br />

potendo per qualche tipo <strong>di</strong> malattia in cui i rilievi obiettivi possono dare un risultato del tutto<br />

negativo, costituire gli unici dati che ci permettono <strong>di</strong> porre una <strong>di</strong>agnosi corretta: es. tipico i<br />

<strong>di</strong>sturbi gastrici in genere, l’ulcera gastrica o duodenale in particolare.<br />

L’anamnesi si <strong>di</strong>vide in familiare e personale. Per chi vuol prendere nota dell’anamnesi, essa<br />

logicamente deve essere preceduta dai dati, riferentisi al nome, età, sesso, paternità, stato civile (se<br />

coniugato o meno), luogo <strong>di</strong> nascita, luogo <strong>di</strong> provenienza del paziente.<br />

anamnesi familiare. ‑ Questa concerne tutte quelle notizie riguardanti i familiari, riferentisi a<br />

con<strong>di</strong>zioni patologiche <strong>di</strong> questi, che possano avere influito sull’abito fisico o psico‑mentale del<br />

paziente o sulla malattia da cui esso è affetto sia nel senso della trasmissione <strong>di</strong> caratteri o <strong>di</strong> affe‑<br />

zioni ere<strong>di</strong>tarie, sia nel senso <strong>di</strong> un possibile contagio nell’ambito della famiglia.<br />

Particolare importanza hanno le notizie anamnestiche riferentisi ai familiari in casi <strong>di</strong> malat‑<br />

tie che abbiano notoriamente un carattere <strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tarietà o <strong>di</strong> familiarità come l’emofilia, l’itte‑<br />

ro emolitico, il morbo <strong>di</strong> Cooley, molte malattie nervose come le amiotrofie primitive, l’i<strong>di</strong>ozia<br />

amaurotica. l’eredoatassia cerebellare, ecc. Anche le malattie del ricambio, come il <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> II<br />

tipo, le <strong>di</strong>slipidemie, la gotta, l’obesità, ecc., alcune affezioni car<strong>di</strong>ache come le sindromi corona‑<br />

riche, possono riscontrarsi frequentemente tra i componenti <strong>di</strong> una stessa famiglia; per quanto la<br />

questione sia molto <strong>di</strong>scussa, anche per alcuni tipi <strong>di</strong> neoplasie può <strong>di</strong>rsi lo stesso.<br />

Si chiederà inoltre se i genitori siano viventi e sani, o se malati <strong>di</strong> che affezione soffrano, se<br />

deceduti quale sia stata la causa dell’exitus.<br />

anamnesi personale. Comprende questa l’anamnesi fisiologica e la patologica.<br />

Anamnesi fisiologica. Comprende essa la raccolta <strong>di</strong> tutti i dati riferentisi al paziente dalla nascita<br />

sino al momento attuale riguardanti il suo sviluppo somatico o psichico, le sue abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita,<br />

l’ambiente in cui è vissuto ecc., in<strong>di</strong>pendentemente da eventuali complicazioni morbose.


2<br />

Il Rasario<br />

Si chiederà pertanto se egli sia nato da parto eutocico o <strong>di</strong>stocico; se ha compiuto allattamento<br />

materno o artificiale; se la dentizione, l’inizio della deambulazione e della favella siano avvenuti ad<br />

epoca normale. Si indagherà se il passaggio alla pubertà sia avvenuto entro i limiti <strong>di</strong> tempo fisiolo‑<br />

gici, con particolare riguardo nei soggetti <strong>di</strong> sesso femminile circa l’epoca della comparsa delle prime<br />

mestruazioni. Nelle donne si chiederanno poi ulteriori ragguagli sulle caratteristiche della funzione<br />

mestruale, se sia sempre stata regolare o meno, o se <strong>di</strong>sfunzioni si sono presentate, <strong>di</strong> che tipo siano:<br />

se sposate si indagherà sul numero delle gravidanze, se si sono presentati aborti o parti prematuri, se<br />

i figli sono viventi e sani o pur no, ecc. Si indagherà se abbiano fatto uso <strong>di</strong> droghe, abuso <strong>di</strong> alcoolici,<br />

<strong>di</strong> tabacco; si chiederà inoltre se vi siano stati <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni alimentari, sia in eccesso che in <strong>di</strong>fetto. Non<br />

privo <strong>di</strong> importanza è anche lo stato civile del soggetto, perché nelle nubili anziane sono frequenti le<br />

manifestazioni a tipo isterico, mentre i vecchi scapoli più frequentemente degli ammogliati possono<br />

aver condotto una vita <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata, che può aver avuto la sua influenza sulla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> salute<br />

del soggetto. Anche il mestiere abituale del paziente può avere delle ripercussioni sul suo stato <strong>di</strong><br />

salute: esempio tipico le manifestazioni da saturnismo dei tipografi e dei verniciatori. Lo stesso <strong>di</strong>casi<br />

delle con<strong>di</strong>zioni ambientali: la vita condotta a lungo in ambienti umi<strong>di</strong> (sia abitazioni che luoghi<br />

<strong>di</strong> lavoro) pre<strong>di</strong>spone ad affezioni croniche bronchiali o reumatiche: così nei riguar<strong>di</strong> delle affezioni<br />

bronchiali croniche la stessa importanza ha la permanenza in ambienti in cui l’aria sia abitualmente<br />

satura <strong>di</strong> pulviscolo, <strong>di</strong> sostanze gassose irritanti, ecc. L’echinococco si riscontra generalmente nei<br />

pastori. Talune affezioni presentano un carattere endemico limitato ad alcune particolari zone, come<br />

la malaria, la leishmaniosi ed in parte anche l’amebiasi e la melitense.<br />

anamnesi pato1ogica. – Si <strong>di</strong>vide questa in anamnesi patologica remota e prossima.<br />

Anamnesi patologica remota. ‑ Si riferisce essa a tutte quelle notizie riguardanti le affezioni soffer‑<br />

te in passato dal paziente, dalla nascita sino alle manifestazioni della malattia attuale per cui egli<br />

ha richiesto l’opera del me<strong>di</strong>co.<br />

Molte volte non è possibile scindere nettamente l’anamnesi patologica remota da quella prossi‑<br />

ma, perché spesso i <strong>di</strong>sturbi che il paziente accusa allo stato attuale possono ricollegarsi a fenomeni<br />

morbosi da lui presentati in passato. Si inizierà pertanto ad indagare sulle affezioni morbose sofferte<br />

dal paziente nell’infanzia sino ad arrivare via via al momento presente: tra le affezioni che non <strong>di</strong><br />

rado si presentano nei bambini particolare riguardo assumono la scarlattina e il reumatismo artico‑<br />

lare acuto per le complicanze renali e car<strong>di</strong>ache che <strong>di</strong> frequente possono rispettivamente provocare.<br />

Tra le affezioni della giovinezza si indagherà sulla presenza eventuale <strong>di</strong> contagi venerei specie<br />

nei riguar<strong>di</strong> dell’AIDS e della lue. Tale inchiesta va sempre svolta con grande tatto e preferibil‑<br />

mente quando la moglie o qualche altro familiare eventualmente presente non ascolti, data l’abi‑<br />

tuale reticenza dei pazienti su tali argomenti.<br />

Una storia <strong>di</strong> pregressa infezione blenorragica acquista maggior valore patologico in genere<br />

nelle donne anziché negli uomini, per le frequenti complicanze annessitiche che possono ad essa<br />

far seguito.<br />

Anamnesi patologica prossima. ‑ Si riferisce alle notizie che riguardano <strong>di</strong>rettamente l’affezione<br />

presentata in atto dal paziente, per quanto, come abbiamo già detto, molto spesso questa non<br />

rappresenti altro che una evoluzione o una riacutizzazione <strong>di</strong> precedenti affezioni morbose. Si<br />

indagherà in ogni caso accuratamente sulle modalità <strong>di</strong> insorgenza dei <strong>di</strong>sturbi in atto, sull’epo‑<br />

ca esatta della loro comparsa, sull’eventuale esistenza <strong>di</strong> fenomeni premonitori. Se <strong>di</strong> affezione<br />

febbrile trattasi, si cercherà <strong>di</strong> ricostruire possibilmente in base ai dati forniti dal paziente o dai<br />

familiari il tipo <strong>di</strong> curva termica. Se, come frequentemente capita, l’affezione è stata od è accompa‑


Anamnesi ed esame obiettivo 3<br />

gnata da dolore, si indagherà accuratamente sul tipo e sulle localizzazioni <strong>di</strong> esso e sulle eventuali<br />

irra<strong>di</strong>azioni in altre zone del corpo.<br />

Ma senza <strong>di</strong>lungarci in questa parte introduttiva generale su quella che può essere la sinto‑<br />

matologia subiettiva accusata dal paziente o sulle manifestazioni obiettive da lui notate a carico<br />

dei vari organi, e sulle particolarità con cui l’inchiesta anamnestica deve essere condotta da parte<br />

del me<strong>di</strong>co, si preferisce rimandare i dettagli <strong>di</strong> quest’ultima alla parte introduttiva dei singoli<br />

capitoli riguardanti la semeiotica dei <strong>di</strong>versi apparati.<br />

modo PRatiCo <strong>di</strong> CondURRe Un’indaGine anamnestiCa. ‑ Ho detto all’ini‑<br />

zio come la raccolta dei dati anamnestici debba essere condotta in modo minuzioso e quanta im‑<br />

portanza abbia un’accurata anamnesi nell’aiutarci a porre una <strong>di</strong>agnosi esatta. Ho cercato anche <strong>di</strong><br />

esporre sia pure in termini quanto più concisi possibili le modalità con cui l’indagine anamnestica<br />

debba essere condotta e lo schema cui attenerci. Ora tale or<strong>di</strong>ne teorico <strong>di</strong> indagine può essere<br />

seguito in un ospedale o in una clinica dove abitualmente gli assistenti ad essa addetti possono<br />

avere il tempo necessario <strong>di</strong> raccogliere tutti i dati e successivamente <strong>di</strong> sfrondarli sì da fissare<br />

quelli che abbiano maggiore importanza ai fini attuali. Ma per quanto riguarda un me<strong>di</strong>co pratico<br />

nell’esercizio della sua professione è ben <strong>di</strong>fficile che egli possa aver tanto tempo a <strong>di</strong>sposizione da<br />

perdere mezz’ora per raccogliere tutti i dati riferentisi alla famiglia, all’infanzia, alle abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

vita, ecc. del paziente. Il raccogliere in breve lasso <strong>di</strong> tempo i dati anamnestici più importanti che<br />

possano veramente aver valore per in<strong>di</strong>rizzare il me<strong>di</strong>co verso la <strong>di</strong>agnosi rappresenta uno dei lati<br />

più <strong>di</strong>fficili dell’esame del malato e non può essere che frutto <strong>di</strong> esperienza.<br />

Praticamente, il me<strong>di</strong>co deve cominciare col far esporre al paziente con le sue stesse parole,<br />

quali siano i <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> cui si lamenta: molto spesso si incontrano dei soggetti intelligenti che in<br />

pochi minuti definiscono con sufficiente precisione le loro sofferenze sì che la mente del me<strong>di</strong>co<br />

può già in<strong>di</strong>rizzarsi con una certa esattezza verso l’orientamento <strong>di</strong>agnostico. Può capitare, tanto<br />

per dare un esempio, <strong>di</strong> trovare ammalati che definiscono in termini abbastanza chiari il tipo <strong>di</strong><br />

dolore che avvertono, o nella regione precor<strong>di</strong>ale o in sede lombare, con irra<strong>di</strong>azione al braccio si‑<br />

nistro o all’inguine rispettivamente, sì che senz’altro il me<strong>di</strong>co si può orientare verso una affezione<br />

coronarica o una sindrome calcolotica renale. Molte volte però i soggetti loquaci ed in particolare<br />

<strong>di</strong> sesso femminile, si <strong>di</strong>lungano e si perdono attraverso una molteplicità <strong>di</strong> particolari, spesso sen‑<br />

za importanza alcuna, o per meglio <strong>di</strong>re che sembrano importanti al paziente ma che in realtà non<br />

hanno alcun nesso colla sindrome da cui è affetto. In tal caso il me<strong>di</strong>co deve intervenire per tron‑<br />

care la vena logorroica, ma sempre con molto garbo e senza <strong>di</strong>mostrare impazienza ché altrimenti<br />

l’ammalato (o l’ammalata come <strong>di</strong> norma) può rimanere piccato dalle interruzioni e in appresso,<br />

lungi dal collaborare col me<strong>di</strong>co rispondendo con esattezza alle domande rivoltegli, può ad<strong>di</strong>rit‑<br />

tura fare opera <strong>di</strong> ostruzionismo passivo come non <strong>di</strong> rado capita con malate a sfondo isterico. Le<br />

domande vanno sempre poste con chiarezza ed in modo semplice, prive <strong>di</strong> termini scientifici che<br />

il paziente non possa ben comprendere.<br />

Orientatosi grosso modo sul tipo <strong>di</strong> affezione o sull’eventuale apparato interessato, ciò che<br />

può del resto avverarsi spesso anche colla semplice indagine ispettiva – come ad esempio in<br />

casi <strong>di</strong> ittero o <strong>di</strong> fenomeni gravi <strong>di</strong> insufficienza <strong>di</strong> circolo – la indagine anamnestica sia fami‑<br />

liare che fisiologica o patologica remota sarà condotta dal me<strong>di</strong>co in modo particolare sui dati<br />

che possono avere un nesso coll’affezione in atto. Tanto per dare un esempio, se si tratta <strong>di</strong> un<br />

soggetto che presenta fenomeni <strong>di</strong> insufficienza <strong>di</strong> circolo, o una storia <strong>di</strong> attacchi stenocar<strong>di</strong>ci,<br />

il me<strong>di</strong>co non perderà certo tempo ad indagare sull’epoca e sulle modalità della prima denti‑<br />

zione o deambulazione o se ci siano stati dei fratelli tossicolosi e via <strong>di</strong> seguito, ma l’indagine


4<br />

Il Rasario<br />

sarà condotta invece insistendo particolarmente nel cercare <strong>di</strong> rilevare dei dati che possano far<br />

sospettare o convalidare l’esistenza rispettivamente <strong>di</strong> una pregressa miocar<strong>di</strong>te o <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong><br />

rischio per l’arteriosclerosi. Se invece la mente del me<strong>di</strong>co si orientasse verso un’affezione che<br />

presenti dei caratteri <strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tarietà o <strong>di</strong> familiarità, come ad es. l’emofilia o l’ittero emolitico,<br />

l’indagine condotta sui dati anamnestici familiari non sarà mai pedante abbastanza.<br />

Sarà bene poi raccomandare al me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> tenere presente il naturale riserbo <strong>di</strong> molti ammalati e<br />

<strong>di</strong> serbare pertanto le domande più delicate come quelle ad esempio riferentisi a possibili contagi<br />

venerei, alla fine, quando già si sia stabilita una certa corrente <strong>di</strong> fiducia e <strong>di</strong> simpatia dell’amma‑<br />

lato verso il me<strong>di</strong>co ed in assenza <strong>di</strong> parenti.<br />

esame obiettivo<br />

Riguarda esso l’esame obiettivo generale e quello speciale dei singoli apparati.<br />

esame obiettivo GeneRaLe<br />

Questo interessa: I) il sensorio; II) l’atteggiamento e il decubito; III) l’espressione del volto; IV) il ca‑<br />

rattere della cute e la temperatura cutanea; V) lo stato delle mucose visibili e della cavità orale, VI) lo<br />

stato del tessuto sottocutaneo; VII) le con<strong>di</strong>zioni delle linfoghiandole superficiali; VIII) le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

sviluppo e <strong>di</strong> trofismo dei muscoli; IX) lo stato <strong>di</strong> nutrizione; X) la costituzione scheletrica; XI) le caratte‑<br />

ristiche del polso e del respiro.<br />

i) sensoRio<br />

Può l’ammalato non presentare alcuna mo<strong>di</strong>ficazione del suo contegno psichico: in questi casi<br />

si parla <strong>di</strong> sensorio integro. Possono invece aversi mo<strong>di</strong>ficazioni del sensorio, <strong>di</strong> natura depressiva o<br />

irritativa.<br />

Di natura depressiva sono gli stati <strong>di</strong> obnubilamento del sensorio che vanno, a seconda della<br />

loro intensità, dalla sonnolenza, al sopore, allo stupore, al coma.<br />

Nella sonnolenza o letargo il paziente attraverso sufficienti e adatte stimolazioni può essere ri‑<br />

chiamato a perfetta coscienza.<br />

Nel sopore si può avere al contrario solo un risveglio parziale della coscienza. Nello stupore (ti‑<br />

pico lo stato stuporoso dei tifosi) pur essendo il paziente sveglio persiste uno stato <strong>di</strong> coscienza<br />

crepuscolare. Nel coma si ha per<strong>di</strong>ta completa della coscienza, resistente ad ogni stimolazione.<br />

Sia la sonnolenza che il sopore e lo stupore si hanno in genere per fenomeni tossici legati il più spesso a<br />

malattie infettive febbrili, più raramente a farmaci o veleni. Il coma può anche essere <strong>di</strong> natura infettiva<br />

ma in genere è in rapporto o ad avvelenamenti (oppio, barbiturici, alcool, cloralio) o a fenomeni vascolari<br />

cerebrali (ictus apoplettico, coma meningeo ‑ in rapporto in genere a lesioni delle arterie meningee da trau‑<br />

mi cranici), o a stati gravi <strong>di</strong> intossicazione endogena (coma epatico, acetonemico, uremico); in rapporto<br />

ad una <strong>di</strong>minuzione notevole e brusca del tasso glicemico è il coma ipoglicemico abitualmente secondario<br />

all’impiego <strong>di</strong> dosi eccessive <strong>di</strong> insulina. (Per la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale tra le forme più comuni <strong>di</strong> coma<br />

veggasi semeiotica del ricambio).<br />

Le mo<strong>di</strong>ficazioni del sensorio <strong>di</strong> natura irritativa sono rappresentate dalle varie forme <strong>di</strong> delirio.<br />

Alla base <strong>di</strong> questo trovasi un complesso <strong>di</strong> false impressioni sensoriali rappresentate dalle illusio‑


Anamnesi ed esame obiettivo 5<br />

ni e dalle allucinazioni. L’illusione è la falsa percezione sensoriale, visiva, tattile, gustativa, olfattiva<br />

<strong>di</strong> un determinato stimolo, l’allucinazione, la percezione sensoriale <strong>di</strong> stimoli inesistenti.<br />

A seconda dell’intensità e del modo con cui si presentano tali variazioni sensoriali ed a seconda se siano<br />

o pur no accompagnate da fenomeni <strong>di</strong> eccitazione motoria si possono avere varie forme <strong>di</strong> delirio: dal delirio<br />

tranquillo (quello limitato alla pronunzia <strong>di</strong> parole o <strong>di</strong> suoni senza senso) si passa al rumoroso, al violento (in<br />

cui si ha l’emissione <strong>di</strong> grida, <strong>di</strong> strilli, accompagnata da agitazione motoria più o meno violenta). Il delirio<br />

può essere legato ad elevata temperatura corporea (delirio febbrile), o ad uno stato tossico ‑ da tossine infet‑<br />

tive (ed è in genere <strong>di</strong> brutto significato prognostico) o endogene (come nelle gravi insufficienze epatiche,<br />

ecc.) o esogene (alcoolismo, ecc,) ‑ o ad affezioni cerebrali o a psicopatie. Un tipo particolare abbastanza fre‑<br />

quente <strong>di</strong> delirio tranquillo è rappresentato dalla carpologia (l’ammalato compie con le mani dei movimenti<br />

<strong>di</strong> prensione, <strong>di</strong> sfilacciatura dei bor<strong>di</strong> delle coltri); un altro tipo che si riscontra piuttosto frequentemente<br />

è rappresentato dall’impulso ostinato <strong>di</strong> certi ammalati gravi a volere alzarsi ed abbandonare il letto (come<br />

nel coma epatico); un altro tipo particolare <strong>di</strong> delirio è il delirium tremens, tipico degli alcoolisti, caratteriz‑<br />

zato principalmente da allucinazioni visive a base <strong>di</strong> animali ed insetti.<br />

ii) atteGGiamento e deCUbito<br />

L’atteggiamento si riferisce <strong>di</strong> solito alle persone in stazione eretta o seduta. Esso può a prima<br />

vista fornire un criterio sommario sui caratteri costituzionali e sulle con<strong>di</strong>zioni fisiche in generale<br />

<strong>di</strong> un soggetto, oltre che sul suo stato psichico: <strong>di</strong>verso sarà ad esempio l’atteggiamento vivace <strong>di</strong><br />

un uomo nel pieno delle sue energie e della sua virilità, altro sarà quello accasciato <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo<br />

della stessa età ammalato da lungo tempo e precocemente invecchiato.<br />

Il decubito si riferisce all’ammalato che si trova a letto: si <strong>di</strong>ce attivo quando nella posizione<br />

assunta dall’ammalato si ha l’intervento dei muscoli per mantenerla; passivo quando le varie parti<br />

del corpo si trovano in uno stato <strong>di</strong> rilasciamento, <strong>di</strong> abbandono secondo le leggi della gravità.<br />

Il decubito attivo chiamasi in<strong>di</strong>fferente quando l’ammalato può assumere senza molestia qualunque<br />

posizione e variarla a sua volontà. Oppure può essere obbligato, nel senso che l’ammalato prende una<br />

posizione impostagli dalle sue con<strong>di</strong>zioni morbose. Questo può essere supino, prono, laterale, semiseduto:<br />

vanno inoltre considerate alcune particolari posizioni caratteristiche <strong>di</strong> determinate affezioni.<br />

Il decubito supino è caratteristico della maggior parte dei malati, che in tal modo assumono<br />

una posizione <strong>di</strong> maggiore rilasciamento muscolare, <strong>di</strong> abbandono, <strong>di</strong> riposo. Il decubito prono<br />

si riscontra raramente ed è proprio in genere <strong>di</strong> ammalati in preda ad attacchi colici addominali<br />

che possono risentire un certo sollievo per la pressione esercitata dalla parete addominale contro<br />

il materasso: questo atteggiamento permette già <strong>di</strong> escludere a priori la presenza <strong>di</strong> fenomeni in‑<br />

fiammatori addominali, nel quale caso tale posizione accentuerebbe i dolori.<br />

Il decubito laterale si riscontra in genere in alcune affezioni dell’apparato respiratorio. Nel<br />

primo sta<strong>di</strong>o della pleurite acuta e della polmonite il paziente sta <strong>di</strong> solito adagiato sul lato sano<br />

perché la compressione sul lato malato avvicinando tra loro i due foglietti pleurici infiammati<br />

riacutizzerebbe il dolore. Nella pleurite con abbondante versamento invece, il paziente preferisce<br />

decombere sul lato malato onde permettere una più ampia escursione respiratoria all’emitorace<br />

indenne: lo stesso accade in genere in caso <strong>di</strong> pneumotorace spontaneo. Anche in caso <strong>di</strong> grosse<br />

caverne o <strong>di</strong> cavità ascessuali comunicanti con i bronchi il paziente <strong>di</strong> solito preferisce decombere<br />

sul lato ammalato, perché il decubito opposto favorirebbe il deflusso del materiale essudativo nel<br />

lume bronchiale provocando la tosse.<br />

Il decubito laterale sul lato affetto può anche essere preferito dai pazienti in preda a colica<br />

epatica o renale perché la compressione della parte dolente contro il materasso può provocare un<br />

certo sollievo.


6<br />

Il Rasario<br />

Un tipo particolare <strong>di</strong> decubito laterale è quello che si riscontra nelle meningiti avanzate, in<br />

cui il paziente rimane con le gambe fortemente flesse sulle cosce e queste sul bacino onde evitare<br />

lo stiramento delle ra<strong>di</strong>ci spinali (posizione a cane <strong>di</strong> fucile).<br />

La posizione semiassisa si riscontra abitualmente in tutti i soggetti in cui per un motivo<br />

qualsiasi venga <strong>di</strong>fficoltata la ventilazione polmonare [fenomeni <strong>di</strong> stasi nel piccolo circolo,<br />

spasmo dei piccoli bronchi, estesa riduzione della superficie ventilante polmonare ‑ da polmo‑<br />

nite, versamenti pleurici, pneumotorace, sollevamenti del <strong>di</strong>aframma da aumentato contenuto<br />

addominale (per ascite, voluminose epatomegalie, meteorismo <strong>di</strong> alto grado, voluminose cisti<br />

ovariche, ecc.) ‑ ].<br />

Tale posizione (detta ortopnoica quando si riferisce a stati intensi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spnea), fa sì che venga<br />

facilitata l’escursione inspiratoria della parete toracica e del <strong>di</strong>aframma, rende più <strong>di</strong>fficile il de‑<br />

terminarsi <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> stasi polmonare, consente <strong>di</strong> mettere in funzione i muscoli respiratori<br />

ausiliari (scaleni, sternocleidomastoidei, gran<strong>di</strong> pettorali, ecc.) e permette che i grossi vasi venosi<br />

vengano più facilmente a risentire l’influenza delle variazioni <strong>di</strong> pressione endotoracica così im‑<br />

portante nella <strong>di</strong>namica circolatoria. Frequente nei gran<strong>di</strong> versamenti ascitici è la posizione seduta<br />

con cosce <strong>di</strong>varicate flesse sull’addome e gambe incrociate tra <strong>di</strong> loro che permette uno stato <strong>di</strong><br />

massima rilasciatezza delle pareti addominali.<br />

Nei gran<strong>di</strong> versamenti pericar<strong>di</strong>ci la posizione seduta con il busto inclinato in avanti, è la po‑<br />

sizione che il malato può mantenere anche durante il sonno.<br />

Forme particolari <strong>di</strong> decubito (opistotono, ortotono, ecc.) possono aversi per affezioni nervose <strong>di</strong><br />

natura infettiva (tetano) o psichica (isterismo) o per alterazioni del tasso calcemico in rapporto o<br />

meno a <strong>di</strong>sturbi endocrini (tetania paratireopriva).<br />

Molto rara a riscontrarsi è la posizione genupettorale che può osservarsi in casi <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> versa‑<br />

menti pericar<strong>di</strong>ci.<br />

Da menzionare ancora il decubito supino con flessione delle cosce sul bacino e delle gambe sulle cosce quale si<br />

riscontra in alcuni tipi <strong>di</strong> affezioni peritoneali acute (specie nella sindrome da perforazione intestinale); il decubi‑<br />

to che talvolta è dato riscontrare negli ammalati con appen<strong>di</strong>cite acuta (decubito supino con tronco leggermente<br />

rotato a destra e lieve flessione ed abduzione della coscia sul bacino).<br />

iii) esPRessione deL voLto<br />

È ovvio che l’espressione del volto o facies costituisca un<br />

prezioso criterio in<strong>di</strong>cativo per quelle che sono le caratteri‑<br />

stiche costituzionali <strong>di</strong> un soggetto, le sue con<strong>di</strong>zioni fisiche,<br />

psichiche e mentali. Ben lungo sarebbe il tentare <strong>di</strong> elencare<br />

tutte le possibili varietà <strong>di</strong> facies che si possono riscontrare<br />

nei pazienti. Dicesi composita l’espressione del volto <strong>di</strong> una<br />

persona ben proporzionata, in buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute<br />

sia fisiche sia mentali e psichiche. Le varianti patologiche<br />

da questo tipo, <strong>di</strong>ciamo così, ideale <strong>di</strong> facies, possono essere<br />

innumerevoli (Figg. 1.1‑1.4). Ben note sono le espressioni<br />

che a volte essa assume in determinate affezioni mentali:<br />

da quella triste del melanconico si può giungere attraverso<br />

infinite gradazioni a quella agitata del maniaco. Per alcuni<br />

tipi <strong>di</strong> malattie, specie <strong>di</strong> affezioni endocrine, la facies può Fig. 1.1 ‑ Facies adenoidea.


Anamnesi ed esame obiettivo 7<br />

ad<strong>di</strong>rittura da sola costituire un criterio sufficiente per stabilire una <strong>di</strong>agnosi: es. tipico, la facies leontina<br />

del lebbroso, la facies basedowiana, la mongoloide, la miastenica, la mixedematosa, la acromegalica, ecc.; – per<br />

questi tipi particolari <strong>di</strong> facies veggasi semeiotica del sistema endocrino –. Tutte le sensazioni <strong>di</strong> dolore<br />

che accompagnano un gran numero <strong>di</strong> malattie, imprimono alla facies un’espressione caratteristica in<br />

rapporto col tipo e con l’intensità della sensazione dolorosa da una parte, e con la reazione ad essa del<br />

singolo soggetto dall’altra: dalla facies sofferente si può giungere alla facies angosciosa caratteristica in<br />

genere degli attacchi <strong>di</strong> angina pectoris.<br />

Fig. 1.2 ‑ Facies ansiosa<br />

(soggetto ipertiroideo).<br />

Fig. 1.3 ‑ Facies basedowiana.<br />

Praticamente, può designarsi come in<strong>di</strong>fferente la facies <strong>di</strong> un paziente che pur allontanandosi<br />

in certo qual modo dal tipo ideale <strong>di</strong> facies composita, non presenti caratteristiche particolari,<br />

sia nei riguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni motfologiche che <strong>di</strong> espressione. Ricorderò tra altri tipi carat‑<br />

teristici più frequenti <strong>di</strong> facies: la facies ansiosa, quale spesso<br />

si riscontra nel primo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse malattie febbrili e nei<br />

soggetti ipertiroidei: la attonita; la soporosa; la stuporosa, la co‑<br />

matosa (in rapporto allo stato del sensorio); la facies addominale<br />

o peritonitica, con espressione <strong>di</strong> grande dolore, con lineamenti<br />

contratti e stirati, naso affilato, pomelli e mento sporgenti, oc‑<br />

chi cerchiati ed incavati, labbra aride, colorito pallido: quando<br />

tali caratteristiche si rendono ancora più accentuate si ha la<br />

facies ippocratica quale si osserva nel periodo preagonico. Da<br />

ricordare anche: la facies adenoidea, così frequente a riscon‑<br />

trarsi nei ragazzi, in cui le mo<strong>di</strong>ficazioni sono in rapporto alla<br />

<strong>di</strong>fficoltata respirazione attraverso le vie naturali rinofaringee:<br />

naso e narici strette e ra<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> impianto allargata, rima labiale<br />

socchiusa, labbro superiore ispessito, chiostra dentaria promi‑<br />

nente, palato ogivale, espressione tra attonita e stupita; la fa‑<br />

cies tetanica o sardonica con lineamenti contratti, bocca atteg‑<br />

Fig. 1.4 ‑ Facies mixedematosa (da<br />

Bailey Love).

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