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Medicina dello Sport Postura e sport Lo sport come ... - Wealthplanet.it

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COMUNICAZIONE<br />

“Il vero segreto della magia<br />

è che il mondo è fatto di parole.<br />

Se conosci le parole di cui è fatto il mondo,<br />

puoi farne ciò che vuoi”<br />

(Terence McKenna)<br />

Dott.ssa Flavia Baldassarri<br />

Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Perugia<br />

Docente Scienze della Comunicazione<br />

Possiamo modificare il mondo attraverso il<br />

linguaggio: si può vivere in un mondo dove<br />

nulla ha senso e nessuno ama nessuno, ma<br />

se preferiamo vivere in un mondo ricco di<br />

significato e, perché no, di bellezza, proviamo<br />

a esprimerci con precisione e creativ<strong>it</strong>à, cercando<br />

di dare le giuste denominazioni alle<br />

idee, ai pensieri e alle ver<strong>it</strong>à che sbocciano<br />

davanti ai nostri occhi.<br />

Le parole di una lingua sono migliaia. Parole<br />

autoctone e parole importate, parole dense<br />

di significato (“fisico” <strong>come</strong> aggettivo significa<br />

naturale, corporeo, materiale, tangibile,<br />

concreto; <strong>come</strong> sostantivo significa studioso<br />

di scienze naturali, di fisica, ma anche il corpo<br />

umano relativamente al suo aspetto esteriore,<br />

alle doti di efficienza e alla resistenza alle<br />

malattie) e parole vacue (nella frase “ho<br />

mangiato qualcosa” il pronome indefin<strong>it</strong>o indica<br />

in modo indeterminato una o più cose),<br />

parole che sono i veicoli attraverso i quali<br />

trasmettiamo ciò che vogliamo comunicare.<br />

La comunicazione non è fatta solo di parole,<br />

ma di <strong>come</strong> combiniamo le parole fra loro in<br />

frasi ed enunciati, o di <strong>come</strong> non li combiniamo<br />

affatto, ovvero quando stiamo z<strong>it</strong>ti, e il<br />

nostro silenzio ha una precisa intenzione<br />

comunicativa. Oppure intendiamo comunicare<br />

in modo implic<strong>it</strong>o, partendo da presupposti<br />

o sottintendendo qualcosa: presupposti<br />

e sottintesi sono dappertutto, e l’implic<strong>it</strong>o<br />

non è questione facile da affrontare perché<br />

in quanto tale è predisposto proprio per non<br />

essere messo a fuoco.<br />

Quando leggiamo (una brochure della palestra,<br />

le istruzioni del vibromassaggiatore, un<br />

volantino pubblic<strong>it</strong>ario, la scheda di un paio<br />

di scarpe da corsa), non pensiamo di sol<strong>it</strong>o<br />

che capiamo quello che leggiamo: diamo per<br />

scontato di comprendere, è normale. Analogamente<br />

di sol<strong>it</strong>o diamo per scontato che<br />

capiamo le comunicazioni orali: recepire e<br />

comprendere ci sembra naturale. Quando<br />

però non capiamo o capiamo male, allora ci<br />

accorgiamo di avere un problema. Per esempio<br />

quando leggiamo le istruzioni del nostro<br />

vibromassaggiatore e non riusciamo a farlo<br />

funzionare. O quando leggiamo un articolo<br />

sull’alimentazione, continuiamo a non raccapezzarci<br />

su chi sostiene che cosa e perché.<br />

Diciamo allora: “Non riesco a capire”, oppure<br />

accade qualcosa che ci costringe a mettere<br />

in discussione la comprensione di una comunicazione<br />

il cui senso, avevamo, sulle prime,<br />

dato per acquis<strong>it</strong>o: “Credevo di aver cap<strong>it</strong>o”,<br />

<strong>come</strong> quando per esempio siamo in palestra<br />

e l’istruttore dà un ordine e sbagliamo<br />

Comunicazione<br />

12<br />

l’esercizio.<br />

Parole e frasi sono uno strumento di grande<br />

libertà: costrizioni, obblighi, condizionamenti<br />

ci sono ma vengono da fuori. Le parole e le<br />

frasi in sé ci si offrono <strong>come</strong> mezzi per<br />

esprimere ogni senso possibile, per raggiungere<br />

persone di ogni tipo, per realizzare<br />

ogni fine. Tuttavia lo spazio linguistico in cui<br />

ci muoviamo non è il caos: ci sono degli ordini.<br />

La combinazione fra le parole, il loro modo di<br />

disporle, ha un suo sistema di regole ben<br />

preciso, ma possiamo rispettare le regole<br />

della grammatica e non comunicare un bel<br />

niente: per esempio la frase “il cavaliere cavalcò<br />

verso il tramonto e saltò a cavallo” è<br />

corretta sul piano sintattico e grammaticale,<br />

ma non ha senso, mentre è corretto dire “il<br />

cavaliere saltò a cavallo e cavalcò verso il<br />

tramonto”. Le espressioni di una lingua naturale<br />

hanno generalmente sensi semplici, stabili<br />

e un<strong>it</strong>ari ma questo nucleo semantico<br />

stabile ha quasi sempre una copertura pragmatica<br />

instabile e legata al contesto.<br />

Il contesto è tutto quanto influenza la lingua<br />

di un enunciato inteso nella sua dimensione<br />

dinamica e nella sua compless<strong>it</strong>à. Il contesto<br />

è sia linguistico che extralinguistico. E il contesto<br />

extralinguistico o socioculturale, in cui<br />

sono presenti due componenti e cioè la s<strong>it</strong>uazione<br />

oggettiva di proferimento dell’enunciato<br />

(attori della comunicazione, ambiente, tempo,

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