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Wealth Planet rivista 3 2012 - Wealthplanet.it

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Periodico bimestrale numero 3 - anno 4 Maggio - Giugno <strong>2012</strong><br />

La <strong>rivista</strong> del benessere globale<br />

La mia estate? All’insegna del giallo<br />

Salute Benessere Cultura Società Ambiente Fashion Design Sport


Perugia - San Sisto Via T. Albinoni, 58<br />

Perugia - Stazione Minimetrò Pian di Massiano<br />

Trevi - Centro Commerciale Piazza Umbra<br />

C<strong>it</strong>tà di Castello - Centro Commerciale Castello<br />

Spoleto - Centro Commerciale La Torre<br />

www.bartoccini.<strong>it</strong>


Sommario<br />

INTERVISTA<br />

Alessia Merz 4<br />

SALUTE, BELLEZZA E BENESSERE<br />

La chimica degli Antiossidanti 8<br />

Insalata di Polpo 10<br />

I m<strong>it</strong>i nell'obes<strong>it</strong>à del bambino 12<br />

La fragil<strong>it</strong>à degli anziani 14<br />

Il sole amico o nemico? 16<br />

Allium, Aglio 18<br />

L’Herpes labiale 20<br />

CULTURA E SOCIETÀ<br />

Origine dell’Associazioniso Sportivo 22<br />

Perchè leggere i classici 24<br />

Il Dir<strong>it</strong>to nella v<strong>it</strong>a quotidiana 26<br />

Libertà, un tema attuale 28<br />

A sostegno delle piccole e medie imprese 30<br />

Il conto corrente di base 32<br />

L’Agente di spettacolo 36<br />

Pianeta Terra “un destino comune” 38<br />

Come il mondo vero finì per<br />

diventare favola 40<br />

Il nuovo paradigma scientifico 42<br />

Cinecartoline da James Bond 46<br />

SPAZIO APERTO<br />

Isole Fiji 48<br />

Perchè la terra trema? 52<br />

La casa di Takeshi Hosaka 54<br />

L’Eolico artistico 56<br />

Sistemi fotovoltaici a concentrazione 58<br />

EVENTI<br />

Storie di Ville e Giardini 62<br />

Museo dell’Accademia di Perugia 64<br />

Ju-J<strong>it</strong>su, Campionato Europeo 72<br />

Apoxiomeno <strong>2012</strong> 74<br />

Oroscopo della bellezza 78<br />

12<br />

4<br />

64<br />

24<br />

56<br />

28<br />

48<br />

54<br />

74<br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 1


GECOM S.p.A.<br />

Via Avv. Fulvio Croce, 14 - 52100 Arezzo - Tel. 0575 411166 - www.gecom.biz


Ed<strong>it</strong>oriale<br />

Direttore<br />

Ed<strong>it</strong>oriale<br />

G.Laura<br />

Ascione<br />

Strada facendo<br />

Momenti di tensione, difficoltà e quant'altro spesso minano<br />

la fiducia in noi stessi facendoci dimenticare quanti successi<br />

abbiamo ottenuto nel tempo, spesso anche involontariamente, solo<br />

perché alcuni atteggiamenti fanno semplicemente parte di noi.<br />

In questo numero, vorrei lasciarvi una pillola di saggezza sulla<br />

quale riflettere, inutile dirvi che non è farina del mio sacco, ma un<br />

suggerimento di una cara amica.<br />

Un’anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso<br />

all’estrem<strong>it</strong>à di un palo che lei portava sulle spalle. Uno dei vasi<br />

aveva una crepa, mentre l’altro era perfetto, ed era sempre pieno<br />

d’acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello a casa,<br />

mentre quello crepato arrivava mezzo vuoto. Per due anni interi<br />

andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso<br />

e mezzo d’acqua. Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso<br />

dei propri risultati. Ma il povero vaso crepato si vergognava del<br />

proprio difetto, ed era avvil<strong>it</strong>o di saper fare solo la metà di ciò per<br />

cui era stato fatto. Dopo due anni che si rendeva conto del proprio<br />

amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino:<br />

“Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa<br />

sì che l’acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa”.<br />

La vecchia sorrise: “Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua<br />

parte del sentiero, ma non dalla parte dell’altro vaso? È perché io<br />

ho sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori<br />

dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li<br />

innaffiavi. Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per<br />

decorare la tavola. Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto<br />

quelle bellezze per ingentilire la casa”.<br />

Periodico bimestrale Iscr. Trib. di Montepulciano n. 321 13/05/2009<br />

Direttore Responsabile<br />

Massimo Poggioni<br />

Direttore Ed<strong>it</strong>oriale<br />

G. Laura Ascione<br />

Redazione<br />

M.D. Mezzetti - Univers<strong>it</strong>à Perugia<br />

S. Massetti - Nutrizionista<br />

M.L. Bacosi - Univers<strong>it</strong>à Perugia<br />

C. Bisacci - Flebologo<br />

Giulio Lattanzi - Nutrizionista<br />

Mirina Hoxha<br />

Oreste Bisazza Terracini<br />

Pier Paolo Poggioni<br />

Marketing<br />

R<strong>it</strong>a Pucciarini<br />

Ed<strong>it</strong>o da<br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> Etruria Village<br />

Presidente Massimo Pat<strong>it</strong>i<br />

Stampa Tipografia Pontefelcino Pg<br />

Si ringraziano tutti i collaboratori<br />

A. Bartoccini - R. Hoxha - M. Tarini<br />

Direttore<br />

Responsabile<br />

Massimo<br />

Poggioni<br />

Ferro, potassio e tanto...calcio<br />

E se non ci fosse lo sport a risollevare i nostri umori? E se non<br />

ci fossero Cassano e Balotelli? Che v<strong>it</strong>a sarebbe? Per noi <strong>it</strong>aliani<br />

il calcio rappresenta davvero un v<strong>it</strong>ale elemento per la nostra<br />

sopravvivenza.<br />

Dopo una pregevole prestazione agli europei, l’Italia di Prandelli si<br />

è guadagnata la fiducia di noi tutti regalandoci sorrisi e speranze.<br />

Abbiamo gongolato al risultato ottenuto contro la Germania,<br />

odiata e temuta a causa di quel famoso spread (che non è il nome<br />

di un centravanti), e forse abbiamo anche esagerato con gli ep<strong>it</strong>eti<br />

un po’ color<strong>it</strong>i contro la cancelliera tedesca, come se fosse lei il<br />

commissario tecnico della nazionale.<br />

Disappunto totale contro questo accanimento verbale da parte<br />

di alcune testate giornalistiche <strong>it</strong>aliane, evidenziando una palese<br />

condizione di frustrazione nei confronti del popolo tedesco, popolo<br />

con bassissima concentrazione di disoccupati, ladri, mafiosi ed<br />

evasori, rallegriamoci comunque, l’Italia, come il pecorino ha la<br />

più alta concentrazione di...calcio.<br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 3


Intervista<br />

Con molto piacere abbiamo chiesto ad Alessia di concederci<br />

una chiacchierata “sotto l’ombrellone”.<br />

Associando la sua genuina avvenenza alla linea ed<strong>it</strong>oriale<br />

del magazine abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, cioè<br />

quello di rappresentare la bellezza come conseguenza di<br />

un attento e parsimonioso controllo del proprio stato di<br />

salute a vantaggio dello charme e del sex appeal.<br />

Abbiamo saputo che a te piace molto fare sport, quale<br />

disciplina prediligi? E quale riesci a praticare?<br />

Amo praticare la pallavolo, ero appassionata dalla serie<br />

Tv Milo e Sciro e mi sarebbe piaciuto diventare come loro,<br />

dopodiché ho mil<strong>it</strong>ato in una squadra di serie C prima di<br />

cambiare totalmente strada. Sono comunque appassionata<br />

a tutti gli sport dal tennis al calcio, avevo anche pensato di<br />

frequentare l’ISEF, mentre adesso ne pratico veramente poco,<br />

mi basta stare dietro ai miei figli il che è già abbastanza<br />

provante e mi mantiene ugualmente in forma.<br />

Oltre allo sport ti piace molto leggere, è vero?<br />

Sono anche lì una bella appassionata, diciamo che lo sport<br />

e la lettura sono i miei due hobby prefer<strong>it</strong>i. Leggo veramente<br />

di tutto in modo particolare i gialli soprattutto quelli con Kay<br />

Scarpetta che rileggo più volte per quanto mi piacciono.<br />

Che libro consiglieresti di portare in vacanza ai lettori di<br />

WP?<br />

Penso che ognuno di noi ha dei libri da mettere in valigia,<br />

dai romanzi d’amore a quelli d’avventura, personalmente<br />

consiglio, come dicevo, un bel giallo, magari con un segu<strong>it</strong>o,<br />

dato che mi affeziono ai personaggi e mi sembra quasi di<br />

conoscerli. Comunque l’importante è leggere perché è un<br />

arricchimento per se stessi e anche in mancanza di tempo,<br />

è bello potersi r<strong>it</strong>agliare un momento per se da dedicare ai<br />

libri o alle letture in generale.<br />

Come sai WP si occupa di benessere a 360 gradi, che<br />

consigli dai ai nostri lettori per vivere serenamente la propria<br />

quotidian<strong>it</strong>à?<br />

La parola chiave è seren<strong>it</strong>à, secondo me è il principio<br />

fondamentale per vivere bene, anche se in questo<br />

momento scarseggia. La seren<strong>it</strong>à ingloba un po’ tutti i punti<br />

focali dell’esistenza, dalla salute, all’economia, all’amore,<br />

4 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

a cura di G. Laura Ascione<br />

all’amicizia e si sta veramente bene solo se si riesce a<br />

conquistarla anche se non completamente. Quindi, anche<br />

non riuscendola ad avere a 360° o per sempre, conquistarla<br />

almeno in determinati campi è già un modo per fare bene,<br />

considerando che tutto non si può avere.<br />

Ci sveli i tuoi segreti per vincere i momenti tristi che spesso<br />

la v<strong>it</strong>a ci riserva?<br />

Sono ottimista per natura, vedo sempre il bicchiere mezzo<br />

pieno e quindi, anche se le cose non vanno bene durante<br />

la giornata, cerco di aggrapparmi all’unica riusc<strong>it</strong>a in<br />

modo da trovare la forza e la carica giusta per continuare.<br />

Certamente è anche importante avere accanto persone<br />

che ti diano una mano e siano in grado di condividere le<br />

problematiche, l’unione fa la forza. L’ottimismo è importante<br />

perché ti aiuta a non abbatterti e di cose per farlo ce ne<br />

sono veramente tante.<br />

Cambiando totalmente argomento. Sappiamo che sei<br />

particolarmente sensibile ai disagi che colpiscono i bambini<br />

e gli anziani, hai mai fatto delle azioni pos<strong>it</strong>ive verso queste<br />

tematiche? Essere artefici di buone azioni, aiuta a stare<br />

meglio con se stessi?<br />

Con mia sorella do una mano ad una casa famiglia di Roma<br />

dove vivono dei bimbi con gen<strong>it</strong>ori non idonei e in modo<br />

particolare ne abbiamo presi a cuore due, tra virgolette<br />

adottati fin da quando erano piccoli, che passano con noi i<br />

week end o le vacanze, anche se continuano a vivere nella<br />

casa famiglia.<br />

Mi impegno verso tutti coloro che sento indifesi non solo<br />

i bambini ma anche anziani, ti danno molto e in cambio<br />

ricevono sempre poco quando in effetti possiamo donare<br />

veramente di più. Anche gli animali hanno un posto nel<br />

mio cuore e vorrei avere energia sufficiente per tutto e tutti.<br />

Sono convinta che essere utile e impegnarsi nel sociale fa<br />

stare bene, in ultima analisi anche noi stessi, non dovrebbe<br />

essere il motivo principe ma se non se ne trovano altri va<br />

bene anche questo.<br />

In ultimo possiamo chiederti a quali progetti stai lavorando?<br />

In questo momento l’impegno che intendo seguire è quello<br />

di dedicarmi alla mia famiglia e passare con loro le vacanze<br />

estive, in segu<strong>it</strong>o deciderò.


Foto di Angelo Gigli


1Profilo Aziendale<br />

Valori<br />

Affidabil<strong>it</strong>à<br />

Svolgiamo il nostro lavoro in modo professionale, coerente, preciso ed affidabile.<br />

Trasparenza<br />

Le nostre attiv<strong>it</strong>à sono trasparenti, rispettose di norme, procedure e regolamenti esistenti nel pieno<br />

ed esclusivo interesse del cliente.<br />

Riservatezza<br />

Tutte le informazioni che riguardano l'attiv<strong>it</strong>à e gli interessi dei clienti non saranno divulgate senza<br />

specifica autorizzazione.<br />

Lealtà<br />

Il rapporto di QSA con ciascuno dei suoi collaboratori è basato sulla fiducia, lealtà e fedeltá<br />

reciproche, perseguendo congiuntamente gli interessi e gli obiettivi prestabil<strong>it</strong>i.<br />

Attenzione alle persone<br />

Lavoriamo per la cresc<strong>it</strong>a personale e professionale nostra e dei nostri clienti, sforzandoci di<br />

condividere e di trasmettere le nostre conoscenze e di contribuire a creare un ambiente di lavoro<br />

piacevole e stimolante.<br />

Certificazioni<br />

Q.S.A. è certificata per i seguenti campi di attiv<strong>it</strong>à:<br />

- progettazione e sviluppo di sistemi di gestione per la qual<strong>it</strong>à, l'ambiente e la sicurezza;<br />

- progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione in materia di sicurezza e<br />

salute dei lavoratori;<br />

"Q.S.A. è un soggetto accred<strong>it</strong>ato dalla Regione Umbria per la Formazione"


Consulenti di provata esperienza<br />

al Vs. servizio nel campo:<br />

sicurezza sul lavoro<br />

antincendio<br />

formazione<br />

qual<strong>it</strong>à<br />

igiene degli alimenti<br />

Via del Conservificio, 28<br />

S. Martino In Campo - 06132 Perugia<br />

Tel. 0756099160 - Fax 0755738593<br />

A Vs. disposizione per qualsiasi informazione


Salute, Bellezza e Benessere<br />

La chimica degli ANTIOSSIDANTI<br />

Nel numero precedente della <strong>rivista</strong> avevo parlato dei radicali<br />

liberi e dello stress ossidativo. I radicali liberi sono molecole<br />

che presentano un elettrone spaiato, che conferisce loro<br />

un’alta reattiv<strong>it</strong>à con altre molecole; a loro volta le molecole<br />

che reagiscono con i radicali liberi diventano instabili<br />

e ricercano un elettrone, innescando un “meccanismo a<br />

catena”. Una eccessiva e non regolata produzione di radicali<br />

liberi crea uno stato di stress ossidativo all’organismo, che<br />

viene ridimensionato o addir<strong>it</strong>tura arrestato dalla presenza<br />

dei sistemi antiossidanti.<br />

Negli ultimi anni si è assist<strong>it</strong>o ad un continuo aumento di<br />

interesse nei confronti della funzione degli antiossidanti<br />

presenti negli alimenti e nei sistemi biologici.<br />

Il crescente numero di studi scientifici suggerisce una costante<br />

associazione tra il consumo di diete prevalentemente su base<br />

vegetale, e una ridotta incidenza di patologie croniche, quali<br />

malattie proliferative, neurodegenerative e cardiovascolari.<br />

In questo scenario l’ampia gamma di composti ad azione<br />

antiossidante contenuti in frutta e verdura sembra giocare<br />

un importante ruolo benefico, confermato sia da studi clinici<br />

che epidemiologici.<br />

La parola antiossidante è purtroppo sulla bocca di tutti<br />

e viene spesso usata in modo improprio. Il tentativo che<br />

proverò a fare è quello di presentare queste sostanze<br />

secondo la loro vera natura: la chimica.<br />

Vediamo ora di dare una definizione di antiossidante; la<br />

più usata è quella data da Halliwell nel 1995, secondo<br />

la quale “gli antiossidanti sono sostanze che in basse<br />

concentrazioni rispetto al substrato ossidabile, sono in grado<br />

di r<strong>it</strong>ardare o prevenire l’ossidazione del substrato stesso”.<br />

Gli antiossidanti, grazie alla loro struttura molecolare,<br />

possono cedere elettroni ai radicali liberi senza diventare a<br />

loro volta nocivi, prevenendo l’innesco di reazioni a catena.<br />

Ogni singolo antiossidante presente nel nostro organismo,<br />

qualunque sia la sua natura e il suo meccanismo d’azione,<br />

è in grado di ridurre o eliminare il danno prodotto dai<br />

radicali liberi in modo cooperativo e sinergico.<br />

Il complesso sistema antiossidante, che l’organismo umano<br />

ha sviluppato per proteggere le cellule dalle specie reattive<br />

dell’ossigeno (ROS), coinvolge componenti endogeni ed<br />

esogeni che funzionano sinergicamente per neutralizzare<br />

8 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

i radicali liberi.<br />

Tra i componenti<br />

endogeni possiamo<br />

includere alcuni enzimi<br />

in grado di catalizzare<br />

reazioni di inattivazione di<br />

radicali liberi, e alcune proteine<br />

in grado di chelare ioni essenziali<br />

per la reazione di ossidazione, come<br />

ferro e rame. L’organismo umano quindi<br />

si difende dall’aggressione dei radicali<br />

liberi con dei propri sistemi endogeni come la<br />

superossido dismutasi, la catalasi e il glutatione, tanto<br />

per c<strong>it</strong>arne alcuni.<br />

Questi sono una classe eterogenea di composti accomunati<br />

dalla peculiar<strong>it</strong>à di rallentare o bloccare, secondo differenti


a cura della Dott.ssa Maria Luisa Bacosi<br />

Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Perugia<br />

meccanismi,<br />

reazioni di tipo<br />

ossidativo.<br />

Essi infatti possono<br />

bloccare la fase di<br />

iniziazione, inibendo enzimi<br />

pro-ossidanti che producono<br />

radicali o chelando ioni di metalli<br />

di transizione che catalizzano la<br />

formazione di radicali; oppure possono<br />

agire nella fase di propagazione della reazione<br />

a catena neutralizzando i radicali che si formano in<br />

questo stadio. Alcuni antiossidanti sono inoltre in grado<br />

di aumentare i livelli delle difese antiossidanti endogene in<br />

vivo aumentando, per esempio, la trascrizione dei geni che<br />

codificano la produzione di enzimi antiossidanti. Questa<br />

Salute, Bellezza e Benessere<br />

classificazione non è però netta ed assoluta in quanto<br />

spesso diversi meccanismi d’azione possono coesistere in<br />

una singola molecola.<br />

Una classificazione che si trova spesso in letteratura è quella<br />

di antiossidanti chain breaker e metal scavenger.<br />

Mi soffermerò brevemente nella descrizione delle<br />

caratteristiche di questi antiossidanti perché di trattazione<br />

propriamente tecnica; i chain breaker agiscono da<br />

inattivatori di radicali liberi donando un atomo di idrogeno<br />

o trasferendo un singolo elettrone alle specie radicaliche,<br />

ripristinando così l’equilibrio chimico del sistema in cui<br />

agiscono. Appartengono a questo gruppo di antiossidanti<br />

anche i tocoferoli ed i composti fenolici.<br />

I metal scavenger prevengono la formazione di radicali<br />

liberi agendo da agenti chelanti dei metalli, infatti, gli<br />

ioni metallici quali ferro o rame sono potenti pro-ossidanti<br />

e producono ROS tra i più reattivi e pericolosi dei sistemi<br />

biologici. In natura i lim<strong>it</strong>i tra le due classi non sono così<br />

netti in quanto alcune sostanze, come i composti fenolici,<br />

possono comportarsi contemporaneamente sia da chain<br />

breaker che da metal scavenger.<br />

La maggior parte degli antiossidanti che si conoscono<br />

appartengono al regno vegetale.<br />

Molte piante sintetizzano questi composti per soddisfare le<br />

loro esigenze fisiologiche, per esempio, la difesa da agenti<br />

tossici, parass<strong>it</strong>i, raggi ultravioletti, condizioni ambientali<br />

inadeguate, o per attrarre gli impollinatori (gli antociani e<br />

i flavonoidi sono i responsabili della colorazione dei fiori e<br />

delle foglie), o in alternativa per proteggere il loro DNA, o<br />

altre molecole come zuccheri, grassi e proteine.<br />

Gli antiossidanti naturali, ampiamente presenti in alimenti<br />

quali frutti e vegetali, appartengono essenzialmente a tre<br />

grandi gruppi: le v<strong>it</strong>amine, i composti fenolici e i carotenoidi.<br />

Anche alcuni minerali (come selenio, rame, zinco) svolgono<br />

indirettamente funzioni antiossidanti poiché partecipano<br />

alla regolazione di enzimi coinvolti nel meccanismo di<br />

difesa antiossidante.<br />

Pertanto solo un’alimentazione completa in qual<strong>it</strong>à e<br />

quant<strong>it</strong>à può garantire un’efficace azione antiossidativa, in<br />

quanto interagisce con i già presenti sistemi antiossidanti<br />

endogeni. <br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 9


Salute, Bellezza e Benessere<br />

Insalata<br />

di polpo<br />

Preparazione:<br />

Se non lo avete<br />

comprato surgelato o non è<br />

stato pul<strong>it</strong>o in pescheria, tocca a voi pulire bene il<br />

polpo: assicuratevi di togliere gli occhi, il becco cheratinoso<br />

e la vescichetta. Per farlo potete utilizzare delle forbici o<br />

un coltellino. Risciacquate il polpo sotto l'acqua corrente,<br />

facendo attenzione a eliminare tutta la sabbia.<br />

Pul<strong>it</strong>e la carota, la cipolla e il sedano e metteteli in una<br />

pentola piena d'acqua. Salate leggermente e portate a<br />

ebollizione.<br />

Quando l'acqua bolle immergeteci il polpo in questo<br />

modo: tenetelo dalla testa e immergete i tentacoli<br />

nell'acqua bollente per 3-4 volte, affinché si arriccino<br />

e si ammorbidiscano ben bene. Ora potete immergere<br />

completamente il polpo, dopodiché chiudete la pentola con<br />

un coperchio e abbassate la fiamma. Fate cuocere per circa<br />

mezz’ora. Mentre il polpo sta cuocendo, potete dedicarvi al<br />

condimento: mettete in una ciotola un po' d'olio, succo di<br />

limone, aglio, prezzemolo tr<strong>it</strong>ato, pepe e sale. Sbattete il tutto<br />

con una forchetta. Tornate dal vostro polpo e controllatene la<br />

cottura. Quando è pronto, spegnete il fuoco, toglietelo dalla<br />

pentola, levategli la pelle e fatelo raffreddare. Posatelo sul<br />

tagliere e tagliatelo a pezzetti non troppo grandi. Cond<strong>it</strong>e<br />

i pezzetti di polpo con il composto che avete preparato<br />

10 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

precedentemente, girate bene e<br />

lasciate raffreddare in frigo. Aspettate<br />

almeno un'ora prima di servire, in modo che il polpo<br />

prenda tutto il sapore del condimento. Decorate con delle<br />

fettine di limone e serv<strong>it</strong>e in tavola.<br />

Accorgimenti: Per rendere la carne del polpo più morbida,<br />

battetela con un batticarne per almeno 10 minuti prima di<br />

cucinarlo. Il segreto di questo piatto è la buona cottura del<br />

polpo: infilate uno stecchino alla base del tentacolo, se entra<br />

senza difficoltà significa che è pronto. In alternativa, infilate<br />

una forchetta nella polpa e controllate se ha raggiunto la<br />

giusta morbidezza. Attenzione a non lasciare il polpo per<br />

troppo tempo nel fuoco, perché la carne potrebbe indurirsi.<br />

Un modo semplice per spellare il polpo è, come segnalato<br />

in questa ricetta, farlo dopo che è cotto. Basta metterlo sotto<br />

acqua corrente e la pelle andrà via senza troppa resistenza.<br />

Idee e varianti: Secondo molti “puristi” il polpo va<br />

mangiato con la pelle. A voi la scelta. A seconda del vostro<br />

gusto, aggiungete al condimento due peperoncini, dei<br />

pezzetti di sedano e un paio di olive nere tr<strong>it</strong>ate: doneranno<br />

alla vostra insalata un gusto più ricco.<br />

Una variante molto “gettonata” di questa ricetta è l'aggiunta<br />

delle patate, che devono essere boll<strong>it</strong>e, tagliate a dadini e<br />

aggiunte al condimento.


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Salute, Bellezza e Benessere<br />

I m<strong>it</strong>i nell’obes<strong>it</strong>à del bambino: LA FRUTTA E LA VERDURA<br />

a cura del Prof. Adriano Falorni - Pediatra<br />

“Cinque porzioni ogni giorno di frutta o di verdura”. Questa<br />

indicazione, quasi un’imposizione, è divenuta automatica<br />

ogni volta che si parla di prevenzione dell’obes<strong>it</strong>à nel<br />

bambino. Essa fa parte in realtà, e giustamente, dei consigli<br />

per una sana alimentazione dell’adulto dai quali deriva. E’<br />

un fatto, però, che i pediatri si sono a lungo battuti perché<br />

per il bambino venissero riconosciute le differenze rispetto<br />

all’adulto. “Le malattie non si dividono per età, ma i malati<br />

si”, rec<strong>it</strong>ava lo slogan di un noto seminario pediatrico tenuto<br />

per anni a Sangemini. Se questo è vero per i bambini<br />

malati perché non deve esserlo anche per i bambini sani?<br />

Allora perché costringerli ad adottare le stesse prevenzioni<br />

indicate per l’adulto?<br />

La frutta e la verdura sono ottimi prodotti che stanno alla base<br />

della piramide della sana alimentazione; essi apportano<br />

v<strong>it</strong>amine e sali minerali, sono ricchi in antiossidanti,<br />

hanno poche calorie, contengono fibre importanti per le<br />

funzioni intestinali e per ridurre l’assorbimento di grassi e di<br />

colesterolo, svolgono effetto di prevenzione della sindrome<br />

metabolica. Tutto questo è vero. Ma l’indicazione di cinque<br />

porzioni ogni giorno è proprio adatta per un bambino?<br />

E’ esperienza comune che, in prevalenza, i bambini non<br />

amano la verdura e per la frutta sono molto selettivi. E’<br />

colpa delle ab<strong>it</strong>udini alimentari derivate dal benessere? Nel<br />

passato i bambini si avventuravano oltre i muri nell’orto del<br />

vicino o nei campi dei contadini per rubare la frutta. Erano<br />

altri tempi, il bisogno di cibo provocava una sensazione<br />

reale di fame e a tavola si mangiava quel che era nel<br />

piatto, perché non vi erano alternative. La verdura, con le<br />

buone o le cattive, doveva essere inger<strong>it</strong>a, in omaggio al<br />

principio di doversi ab<strong>it</strong>uare a mangiare di tutto. La guerra<br />

mise in pratica questo concetto. Oggi è diverso; con la<br />

disponibil<strong>it</strong>à di cibo, abbondante in quant<strong>it</strong>à e in qual<strong>it</strong>à,<br />

i bambini relegano frutta e verdura ai livelli più bassi della<br />

graduatoria dei desideri. A questo punto viene da chiedersi:<br />

ci sono volute centinaia di milioni di anni per l’evoluzione<br />

delle specie; madre natura si è preoccupata accuratamente<br />

di sviluppare meccanismi potenti per garantire l’adeguata<br />

12 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

assunzione di cibo; il v<strong>it</strong>ello sa che erba mangiare; i cuccioli<br />

di lupo e di leone sanno che devono mangiare carne e la<br />

mangiano; possibile che non ci sia stato modo di costruire<br />

un cucciolo d’uomo goloso di frutta e di verdura, se questi<br />

alimenti sono così importanti per la sua salute? Ma è poi<br />

proprio certo che, in fondo, i bambini non abbiano qualche<br />

ragione? Senza scendere in dettagli, con un’occhiata<br />

all’anatomia e alla fisiologia dell’apparato digerente<br />

infantile e ai meccanismi di assorbimento di elementi<br />

importanti quali calcio, fosforo, ed altro, forse s’intuisce<br />

qualcosa. Allora, una maggiore misura in certe indicazioni<br />

probabilmente non guasterebbe.<br />

Manteniamo pure l’idea che questi prodotti siano importanti;<br />

certamente lo sono per l’adulto. Vale la pena, pertanto, di<br />

concentrare di più la nostra attenzione su quest’aspetto. In<br />

tema di frutta e verdura, per il bambino, rispetto al ruolo<br />

nutrizionale, può risultare prevalente quello dell’educazione.<br />

Se vogliamo valorizzarlo non è il caso di forzare il gioco, si<br />

ottengono solo risultati opposti. Sarà più efficace adottare<br />

comportamenti adatti a presentare frutta e verdura in maniera<br />

da sollec<strong>it</strong>are la curios<strong>it</strong>à e l’interesse del bambino. La<br />

Scuola sta prendendo qualche iniziativa in questa direzione.<br />

E’ il caso che anche in famiglia ci si muova in questo senso<br />

creando condizioni e assumendo atteggiamenti con i quali<br />

si riesca a trasformare questi alimenti in prodotti grad<strong>it</strong>i e, se<br />

possibile, desiderabili. Non dimentichiamo che la resa dei<br />

conti arriva in una fase di verifica molto dura rappresentata<br />

dal periodo adolescenziale, contraddistinto dai rifiuti e dalle<br />

influenze di vario tipo che susc<strong>it</strong>ano ben altri comportamenti<br />

alimentari. Sarà più tardi, che l’adulto, passato il periodo<br />

della confusione della personal<strong>it</strong>à e delle idee, con una<br />

maggiore consistenza nei propri schemi di v<strong>it</strong>a, tenderà a<br />

rivis<strong>it</strong>are certi aspetti della propria infanzia, recuperabili a<br />

condizione che siano stati oggetto di esperienze pos<strong>it</strong>ive.<br />

Allora è meglio non calcare troppo la mano ed ev<strong>it</strong>are che il<br />

bambino finisca con avere in antipatia frutta e verdura in un<br />

processo che rischierà di restare irreversibile anche nell’età<br />

nella quale questi prodotti diverranno più utili.


Salute, Bellezza e Benessere<br />

La fragil<strong>it</strong>à degli anziani<br />

Diverse concettualizzazioni per interventi differenziati<br />

a cura della Dott.ssa Barbara Bertocci, Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicologia della Salute,<br />

Vice Presidente Associazione dei Dir<strong>it</strong>ti degli Anziani (A.D.A.) Siena (sede operativa Chiusi)<br />

Negli ultimi anni sempre più a livello socio san<strong>it</strong>ario si<br />

parla della fragil<strong>it</strong>à degli anziani e si progettano interventi<br />

di prevenzione per “aggiungere v<strong>it</strong>a agli anni”. Sebbene<br />

la maggior parte dei ricercatori sia concorde sulle<br />

conseguenze associate alla fragil<strong>it</strong>à (più alto rischio di<br />

disabil<strong>it</strong>à e di mortal<strong>it</strong>à, aumento della non autosufficienza,<br />

decremento delle attiv<strong>it</strong>à sociali e maggiori probabil<strong>it</strong>à<br />

di ricovero in ospedale), non vi è ancora una definizione<br />

univoca. L’etereogen<strong>it</strong>à di enunciazioni comporta quindi<br />

problemi di operalizzazione e di intervento.<br />

Addentrandoci nei meandri della formulazione del concetto<br />

è necessario ricordare che la fragil<strong>it</strong>à non è di per sé una<br />

malattia e neppure un fenomeno “tutto o nulla”. E’ un evento<br />

che deve essere inser<strong>it</strong>o in un continuum, dal normale<br />

invecchiamento ad uno stato finale di disabil<strong>it</strong>à e di morte.<br />

Esistono quindi diversi gradi di fragil<strong>it</strong>à che possono evolvere<br />

e cambiare nel tempo assumendo traiettorie diverse. Questa<br />

condizione frequentemente, ma non sempre, si associa<br />

all’età anagrafica. In letteratura con il termine “anziano<br />

fragile” ci si riferisce infatti ad “una persona, di sol<strong>it</strong>o, ma<br />

non sempre, con un’età superiore ai 75 anni, che nella v<strong>it</strong>a<br />

quotidiana, a causa di un accumulo di vari defic<strong>it</strong>, richiede<br />

uno o più servizi di supporto per far fronte alla v<strong>it</strong>a”. La<br />

fragil<strong>it</strong>à è pertanto “uno stato dinamico che colpisce un<br />

individuo che sperimenta perd<strong>it</strong>e in uno o più domini di<br />

funzionamento umano (fisico, psicologico, sociale) che<br />

sono causate dall’influenza di un range di variabili e che<br />

aumentano il rischio di risultati avversi per la salute”.<br />

La fragil<strong>it</strong>à è quindi uno stato di vulnerabil<strong>it</strong>à che può essere<br />

strettamente interrelato, ma non deve essere confuso con<br />

i termini disabil<strong>it</strong>à (defin<strong>it</strong>a come la difficoltà nel portare<br />

avanti le attiv<strong>it</strong>à essenziali per un’esistenza autonoma e nel


partecipare ad attiv<strong>it</strong>à sociali importanti per la propria qual<strong>it</strong>à<br />

di v<strong>it</strong>a) e comorbil<strong>it</strong>à (parola che indica la compresenza di<br />

due o più patologie clinicamente manifeste). E’ da tenere<br />

ben presente che sebbene la disabil<strong>it</strong>à può esacerbare la<br />

fragil<strong>it</strong>à di una persona e la comorbil<strong>it</strong>à può contribuire allo<br />

sviluppo di fragil<strong>it</strong>à, non tutti gli anziani con disabil<strong>it</strong>à sono<br />

fragili e non tutti gli anziani fragili sono disabili.<br />

Sul sentimento di fragil<strong>it</strong>à ha una grande incidenza<br />

la percezione soggettiva. I sentimenti provati e le<br />

rappresentazioni sociali riguardanti la salute e la malattia<br />

hanno infatti forti ripercussioni sulle strategie utilizzate per<br />

fronteggiare il problema e sulla partecipazione a programmi<br />

di cura. In alcune ricerche è evidenziato ad esempio che<br />

avere pensieri ottimistici, alta autostima ed autoefficacia<br />

insieme al pensare che la fragil<strong>it</strong>à possa essere un evento di<br />

v<strong>it</strong>a controllabile sono tutti fattori protettivi contro il declino<br />

funzionale e sociale associato alla fragil<strong>it</strong>à. Al contrario,<br />

il pessimismo, la depressione, il sentirsi inutili, dipendenti<br />

dagli altri, insoddisfatti della propria v<strong>it</strong>a ed il percepire<br />

di avere poca salute sono tutti aspetti che espongono gli<br />

anziani al rischio di fragil<strong>it</strong>à. Accanto a queste variabili<br />

psicologiche altri fattori di rischio sono di carattere<br />

biomedico (la sedentarietà, la malnutrizione, l’eccessiva<br />

perd<strong>it</strong>a di peso o l’obes<strong>it</strong>à, l’affaticamento fisico, la perd<strong>it</strong>a<br />

di equilibrio e la presenza di defic<strong>it</strong> cogn<strong>it</strong>ivi), anagrafico<br />

(età, genere, livello educativo), ambientale (ad esempio<br />

barriere arch<strong>it</strong>ettoniche, legame con la casa e con il terr<strong>it</strong>orio)<br />

e sociale (scarso supporto sociale, ridotta partecipazione<br />

sociale e sol<strong>it</strong>udine).<br />

In riguardo a quest’ultima variabile è necessario sottolineare<br />

che fragil<strong>it</strong>à e sol<strong>it</strong>udine sono due concetti che possono<br />

influenzarsi vicendevolmente. L’anziano fragile è sottoposto<br />

ad incidenti o lim<strong>it</strong>azioni di ordine somatico, psicologico<br />

e sociale che possono comportare una riduzione delle<br />

sue capac<strong>it</strong>à nello svolgere la propria v<strong>it</strong>a in maniera<br />

autosufficiente e, conseguentemente, una significativa<br />

riduzione delle relazioni sociali. D’altra parte l’isolamento e<br />

la scars<strong>it</strong>à delle relazioni, insieme alla mancanza di risorse<br />

economiche, lim<strong>it</strong>ata disponibil<strong>it</strong>à di servizi di supporto e<br />

di assistenza in contesti ambientali non attrezzati sono tutti<br />

fattori che espongono al rischio di provare fragil<strong>it</strong>à.<br />

In base alla prospettiva utilizzata ed inerentemente ai fattori<br />

di rischio su cui si decide di intervenire possono essere<br />

progettati interventi preventivi o di riduzione del danno<br />

di carattere riabil<strong>it</strong>ativo funzionale o psicosociale. I primi,<br />

di tipo prevalentemente ambulatoriale e progettati per<br />

ridurre i ricoveri ospedalieri, si basano prevalentemente<br />

sull’attenzione alla nutrizione, sul controllo dell’ipertensione<br />

e del colesterolo, sulla prevenzione della sarcopenia,<br />

dell’arterosclerosi e dei disturbi cogn<strong>it</strong>ivi. Importanti sono<br />

poi i programmi improntati al praticare attiv<strong>it</strong>à fisica (con<br />

l’obiettivo di migliorare l’equilibro, la flessibil<strong>it</strong>à, la forza e<br />

la resistenza agli sforzi). Proprio in quest’ottica in Toscana<br />

già da alcuni anni sono presenti programmi di Attiv<strong>it</strong>à Fisica<br />

Adattata (con programmi differenziati per la Bassa ed Alta<br />

disabil<strong>it</strong>à). I corsi di ginnastica, che avvengono in contesti<br />

non san<strong>it</strong>ari comportano alcuni vantaggi secondari: oltre<br />

a significare una scelta precisa dell’anziano di intervenire<br />

attivamente nella salvaguardia della propria salute, possono<br />

contribuire a fornire una rete di relazioni stabili in cui è<br />

possibile confrontarsi, condividere i problemi e supportarsi<br />

vicendevolmente.<br />

Il rafforzamento delle relazioni sociali è comunque l’obiettivo<br />

primario dei programmi psicosociali che intendono ridurre<br />

la sol<strong>it</strong>udine. In questa prospettiva coinvolgere gli anziani in<br />

nuove relazioni sociali o in attiv<strong>it</strong>à sociali diverse da quelle<br />

praticate ab<strong>it</strong>ualmente è utile per migliorare il benessere<br />

soggettivo, aumentare la soddisfazione di v<strong>it</strong>a e facil<strong>it</strong>are<br />

il decremento dei pensieri negativi relativi a sé stessi e agli<br />

altri. Anche il volontariato può rappresentare un aiuto per<br />

sconfiggere la fragil<strong>it</strong>à poiché favorisce la socializzazione,<br />

l’inserimento nel contesto di appartenenza, lo scambio<br />

intergenerazionale e l’innalzamento della soddisfazione di<br />

v<strong>it</strong>a.<br />

In particolari s<strong>it</strong>uazioni di disagio psicologico, anche per gli<br />

anziani, può essere effettuato un intervento psicoterapeutico.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Chattat R. (2004), L’invecchiamento: processi psicologici e strumenti di<br />

valutazione, Carocci, Roma<br />

Gobbens R. J., Luijkx K., Wijnen – Sponselee M. T., Schols J. M.<br />

(2010), Toward a conceptual defin<strong>it</strong>ion of frail commun<strong>it</strong>y dwelling<br />

older people, Nursing Outlook, 58, 76 - 86<br />

Martina CMS & Stevens N.L. (2005), Breaking the cycle of loneliness?<br />

Psychological effects of a friendship enrichment program for older<br />

women, Aging & mental health, 10 (5), 467 - 475<br />

Ostir G.V., ottenbacher K.J., Markides K.S. 82004), Onset of frailty in<br />

older Adults and the Protective role of pos<strong>it</strong>ive Affect, Psychology and<br />

Aging, 19, 3, 402- 408<br />

E-mail: info@bbertocci.<strong>it</strong><br />

Salute, Bellezza e Benessere<br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 15


Salute, Bellezza e Benessere<br />

Il sole amico o nemico?<br />

a cura di Mirina Hoxha<br />

Presso la sala A.Cap<strong>it</strong>ini di Marsciano (PG), si è tenuto<br />

un’incontro scientifico organizzato dalla Farmacia Comunale<br />

Le Fornaci del Dott. Giulio Lattanzi.<br />

L’incontro si è aperto con l’intervento del Sindaco di<br />

Marsciano Alfio Todini che ha voluto sottolineare l’importanza<br />

della nuova farmacia comunale come un valore aggiunto al<br />

servizio dei c<strong>it</strong>tadini. La nuova farmacia, con il suo ventaglio<br />

di offerte e servizi al c<strong>it</strong>tadino ed il continuo miglioramento<br />

dell’ambiente ospedaliero, fanno auspicare un continuo<br />

perfezionamento del mondo della salute e tutto ciò che<br />

questo comprende. L’incontro è prosegu<strong>it</strong>o con la relazione<br />

del Dott. Danilo Assalve, Dirigente Medico I livello, presso<br />

l’Azienda Ospedaliera di Perugia. Il Dott. Assalve ha voluto<br />

spostare l’attenzione veso il punto cruciale dell’incontro: il<br />

sole è un amico oppure un nemico?<br />

Il sole è indispensabile per la v<strong>it</strong>a sulla terra in quanto l’unica<br />

fonte di energia; noi percepiamo il suo calore attraverso<br />

i raggi solari la maggior parte dei quali raggiungono la<br />

superficie terrestre mentre altri, i più dannosi, vengono<br />

assorb<strong>it</strong>i dallo strato di azoto.<br />

Tra i raggi che raggiungono la superficie terrestre abbiamo<br />

i raggi ultravioletti che fanno parte della gamma dei raggi<br />

pericolosi; essi non sono visibili ad occhio nudo e possono<br />

provocare colpi di sole senza che si senta la minima<br />

sensazione di calore.<br />

Gli ultravioletti si scompongono in vari tipi di raggi nello<br />

specifico:<br />

UVA, con lunghezze d’onda maggiore, provocano<br />

l’abbronzatura rapida ma anche l’invecchiameno e le<br />

rughe. Gli UVA penetrano profondamente nei tessuti della<br />

pelle che vengono danneggiati.<br />

UVB, con lunghezze d’onda media, sono responsabili<br />

dell’abbronzatura lenta, dei colpi di sole, dell’invecchiamento<br />

e del cancro della pelle. I raggi UVB sono molti nefasti per<br />

l’organismo, ma fortunatamente sono assorb<strong>it</strong>i in parte<br />

dall’atmosfera.<br />

UVC, con lunghezze d’onda minori sono i più nocivi.<br />

16 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Non raggiungono la superficie della terra perchè assorb<strong>it</strong>i<br />

dall’atmosfera.<br />

Nei soggetti predisposti, durante l’esposizione al sole,<br />

compaiono arrossamenti e bolle, il prur<strong>it</strong>o può diventare<br />

intenso e nei casi più gravi si verificano complicazioni<br />

sistemiche (come la febbre).<br />

Si tratta di fotodermat<strong>it</strong>e, un’irr<strong>it</strong>azione della pelle<br />

provocata dall’esposizione ai raggi solari. Spesso chiamata<br />

er<strong>it</strong>ema solare, è in realtà una forma di allergia.<br />

La più frequente è la dermat<strong>it</strong>e solare polimorfa, quella meno<br />

diffusa è la cosiddetta acne di Maiorca o aestivalis, la cui<br />

origine dipende da una reazione dei raggi UV a componenti<br />

presenti nei solari o in altri prodotti per la cura del corpo.<br />

L’er<strong>it</strong>ema è un classico esempio di “patologia da<br />

sommazione di stimoli”: i raggi solari agiscono<br />

sull’organismo infiammandolo, e, se sotto pelle esiste già<br />

una discreta infiammazione subclinica, essa si accentuerà<br />

in maniera evidente.<br />

Per prevenire intolleranze solari è necessario fare una<br />

dieta ricca di antiossidanti come la v<strong>it</strong>amina C, la<br />

v<strong>it</strong>amina E e il betacarotene.<br />

Consumare quindi frutta e verdura aiuterà a contrastare la<br />

formazione di radicali liberi provocati dalle radiazioni<br />

UV. Chi invece rivela una particolare predisposizione può<br />

eseguire, sotto consiglio del dermatologo, dei fototest<br />

in cui si tenta di riprodurre in ambulatorio gli effetti di<br />

un’esposizione solare ripetuta nel tempo e il grado di<br />

sensibil<strong>it</strong>à alla luce.<br />

Per le s<strong>it</strong>uazioni più serie, infine, può essere indicata<br />

la fototerapia con raggi ultravioletti A o B che<br />

ab<strong>it</strong>uano la pelle a non reagire eccessivamente al sole.<br />

Nella maggior parte dei casi il problema si risolve con il<br />

passare del tempo, in modo spontaneo.<br />

Il dott. Danilo Assalve ha concluso inv<strong>it</strong>ando i presenti ad<br />

una adeguata e ponderata esposizione al sole per non<br />

trasformre la sua energia in energia dannosa per la nostra<br />

salute.


Salute, Bellezza e Benessere<br />

18 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Allium<br />

AGLIO<br />

a cura del Dott. Giulio Lattanzi<br />

Farmacista, nutrizionista<br />

In molte realtà boschive, soprattutto vicino alle Alpi sul dorso<br />

che procede verso la Svizzera, è molto comune r<strong>it</strong>rovare nel<br />

periodo che va da fine Aprile a metà Maggio un vero e proprio<br />

manto erboso verde smeraldo che giorno dopo giorno si colora<br />

di bianco grazie alla fior<strong>it</strong>ura del bellissimo Aglio Orsino.<br />

Già nell’antich<strong>it</strong>à l’aglio veniva impiegato non solo per<br />

aromatizzare, ma anche come pianta alimentare vera e propria.<br />

Gli operai che lavoravano alla costruzione della grandiosa<br />

piramide di Cheope in Eg<strong>it</strong>to lo usavano giornalmente come<br />

alimento. Anche i Romani ne facevano grande uso perché lo<br />

r<strong>it</strong>enevano un ottimo ricost<strong>it</strong>uente, ricco di proprietà toniche<br />

e depurative e pertanto lo consideravano un alimento<br />

particolarmente prezioso.<br />

Gli Egizi lo annoveravano tra gli alberi sacri, anzi gli dedicavano<br />

addir<strong>it</strong>tura un culto, per le sue virtù terapeutiche. “O sanctas<br />

gentes, quibus haec nascuntur in hortis nomina” - li burlava<br />

Giovenale. - Santa gente, a cui nascono tali Dei nell’orto.<br />

Anche Ippocrate lo consigliava per le infezioni, le fer<strong>it</strong>e, la<br />

lebbra, il cancro, i disturbi digestivi. E’ un potente antibiotico, con<br />

proprietà antivirali; è il rimedio per l’influenza, il raffreddore, le<br />

affezioni polmonari. Lo storico Plinio (morto nell’anno 79 d.C.)<br />

lo giudicava ricco di molte proprietà terapeutiche: diuretico,<br />

tenifugo, utile contro l’asma e l’<strong>it</strong>terizia e addir<strong>it</strong>tura capace di<br />

combattere la rabbia e il veleno.<br />

Quello che noi comunemente chiamiamo aglio (Allium Sativum),<br />

altro non è che il bulbo di una pianta molto simile al giglio;<br />

appartenente alla famiglia delle Liliaceae, è originario dell’Asia<br />

Centrale. Questo bulbo, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da diversi spicchi ricoperti<br />

da una pellicola biancastra, ha forti radici fibrose ed un fusto<br />

liscio con lunghe foglie verdi, che possono arrivare ad una<br />

altezza di 50 – 60 cm. Anticamente l’aglio di qualsiasi specie<br />

era considerato una pianta magica a causa dell’intenso odore.<br />

Ancora oggi in Somalia si tengono in grande considerazione<br />

le piante che odorano di aglio perché si crede che abbiano il<br />

potere di tenere lontano gli spir<strong>it</strong>i maligni.<br />

Inoltre, non trascurabile, il perché i vampiri temevano l’aglio:<br />

essi altro non erano che dei malati di porfiria, una malattia del<br />

sangue che provoca lo sfiguramento dei tratti e che fa calare<br />

la resistenza dei tessuti ai raggi ultravioletti. Negli ammalati<br />

di porfiria l’aglio stimolava le tossine contenute nel sangue<br />

facendoli gravemente peggiorare e questo è nella tradizione<br />

della Transilvania. Nel corso dei secoli l’aglio guadagnò altri<br />

poteri e così la medicina popolare vide in esso una forza in<br />

grado di curare molti mali, tanto da utilizzarlo nelle epidemie.<br />

A parte le credenze magiche, l’aglio contiene oltre a sali<br />

minerali anche v<strong>it</strong>amina A, B e C e l’allicina, un’essenza<br />

solforata con forte potere antisettico. È pertanto un valido<br />

antidoto all’infiammazione della mucosa intestinale e il suo<br />

impiego può essere di qualche giovamento contro il tifo, la<br />

dissenteria e il colera. Negli anni che seguirono il primo confl<strong>it</strong>to<br />

mondiale, prima dell’affermarsi dei farmaci ant<strong>it</strong>ubercolari,<br />

alcuni medici ottennero buoni risultati curando la tubercolosi<br />

con prodotti a base di aglio. Come antiemetico, ossia contro<br />

i vermi dell’intestino, il suo consumo gode fama secolare<br />

anche se la sua efficacia nei confronti della tenia non è pari


a quella contro gli ossiuri. E’ una pianta dotata di numerose<br />

attiv<strong>it</strong>à medicamentose, la più interessante delle quali è quella<br />

antiaggregante piastrinica ed ipotensiva.<br />

L’allicina e altre sostanze presenti nell’Aglio si sono dimostrate<br />

capaci di ridurre fortemente l’aggregazione piastrinica, cioè la<br />

capac<strong>it</strong>à delle piastrine di raggrupparsi tra loro e di formare<br />

dei coaguli. Questa azione è importante perchè la riduzione<br />

dell’aggregazione piastrinica riduce il rischio del verificarsi<br />

di fenomeni trombotici nei vasi sanguigni che possono avere<br />

conseguenze molto gravi. Uno degli effetti per cui l’aglio è<br />

più conosciuto è quello di abbassare la pressione arteriosa.<br />

Quest’azione è legata alla capac<strong>it</strong>à dell’aglio di causare<br />

vasodilatazione, in particolare nei piccoli vasi sanguigni del<br />

distretto cutaneo. L’Aglio è usato tradizionalmente per la sua<br />

azione antibatterica, rivolta contro molti germi capaci di infettare<br />

le prime vie respiratorie, che può essere sia batteriostatica,<br />

cioè cioè capace di arrestare la cresc<strong>it</strong>a e la riproduzione<br />

dei batteri, sia battericida, cioè capace di distruggere i germi<br />

con cui viene a contatto. Questa pianta è anche dotata di<br />

attiv<strong>it</strong>à antifungina, soprattutto sui funghi che infettano lo strato<br />

superficiale della cute. Sarà per la sua forma che rimanda<br />

ai testicoli, con il bulbo gravido di bulbilli, fatto sta che sin<br />

dall’antich<strong>it</strong>à l’aglio è considerato un potente afrodisiaco, in<br />

grado non solo di aumentare il desiderio sessuale, ma anche<br />

di combattere l’impotenza. Pensate che dopo la messa in onda<br />

di un documentario della BBC inglese dal t<strong>it</strong>olo Aglio come il<br />

Viagra, le vend<strong>it</strong>e dell’odoroso tubero in Gran Bretagna si sono<br />

alzate del 30%.<br />

Ma non bisogna ingozzarsi di aglio per regalare notti di<br />

fuoco. L’aglio si può usare, per esempio, per uno speciale<br />

massaggio afrodisiaco: strofinate energicamente con uno<br />

spicchio di aglio la base della colonna vertebrale, il punto dove<br />

si concentrerebbe, secondo la medicina orientale, la cosiddetta<br />

energia di kundalini, un’energia che, se stimolata, sale dalla<br />

base della spina dorsale per arrivare al cervello<br />

Rimane il problema dell’al<strong>it</strong>o. In questo senso l’aglio non aiuta<br />

certo l’erotismo. Combattere l’odore è facile: basta mangiare<br />

qualcosa che ne mascheri la presenza. Per esempio, masticare<br />

alcune foglioline di prezzemolo e, per rafforzare l’effetto, anche<br />

il gambo. Anche masticare qualche grano di caffè oppure<br />

gingillarsi in bocca un seme di anice.<br />

Una curios<strong>it</strong>à: l’allicina, che è responsabile dell’odore pungente<br />

dell’aglio, non è presente nella pianta appena raccolta, ma<br />

nasce da una reazione chimica che avviene nel momento in cui<br />

si taglia o si schiaccia uno spicchio. L’aglio contiene infatti due<br />

enzimi, allinasi e alligna, presenti in diverse parti del bulbillo,<br />

che durante il taglio vengono a contatto e formano l’allicina.<br />

Nonostante si tenda a pensare che l’aglio copra i sapori, ci<br />

sono molti modi per impiegarlo in cucina: si può utilizzare<br />

semplicemente crudo nelle salse, nel pesto o, ancora meglio,<br />

sulle bruschette. Nei piatti caldi si utilizza per dare maggiore<br />

sapore al pesce e alle carni<br />

In farmacia è reperibile sotto varie forma farmaceutiche,<br />

capsule, opercoli, tintura madre, estratto idroalcolico, estratto<br />

oleoso, tavolette. <br />

Salute, Bellezza e Benessere<br />

Poi per dilettarci in cucina, vi consiglio un piatto veloce,<br />

semplice e gustoso da preparar con questo Nostro<br />

prezioso frutto di stagione:<br />

Pasta alla Norma<br />

Per quattro persone :<br />

- 400 grammi di pennette<br />

- 500 gr. di salsa di pomodoro<br />

- 2 melanzane<br />

- 2 spicchi di aglio<br />

- basilico olio extra vergine d’oliva, sale, peperoncino.<br />

Mondare e lavare le melanzane, tagliarle a fettine, quindi<br />

friggerle in abbondante olio. Nel frattempo, far rosolare<br />

l’aglio ed il basilico in poco olio, aggiungere la salsa di<br />

pomodoro, i tre quarti delle melanzane fr<strong>it</strong>te e regolare<br />

di sale e di peperoncino. Far cuocere per circa 15/20<br />

minuti. Lessare la pasta, scolarla al dente e condirla con la<br />

salsa, dalla quale avrete eliminato l’aglio. Aggiungere le<br />

melanzane rimaste e spolverare con la ricotta grattugiata.<br />

Secondo una tesi, la dic<strong>it</strong>ura “alla Norma”, deriverebbe dai<br />

complimenti rivolti alla cuoca artefice di questa pietanza,<br />

con i quali la si definì autrice di una vera Norma, come<br />

a compararla al più autorevole capolavoro del musicista<br />

siciliano Vincenzo Bellini.<br />

Farmacia C. “Le Fornaci“<br />

Via F.lli Briziarelli n°17 - 06055 Marsciano<br />

Tel. 075 8749453<br />

farmacialefornaci@gmail.com<br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 19


Salute, Bellezza e Benessere<br />

Quella fastidiosa febbre delle labbra: l’HERPES LABIALE<br />

a cura della Dott.ssa Alice Tortoioli - Medico Chirurgo<br />

L’Herpes Simplex (HSV) è responsabile di un ampio spettro<br />

di malattie che includono infezioni primarie e infezioni<br />

recidivanti. E’ un virus pandemico e l’uomo rappresenta<br />

l’unico serbatoio del virus. Esistono due sierotipi di HSV:<br />

il tipo 1 associato all’infezione orofacciale e il tipo 2<br />

associato all’infezione gen<strong>it</strong>ale. L’infezione da HSV di tipo<br />

1, comunemente chiamato herpes labiale è la più frequente<br />

infezione virale cutanea, che presenta continue recidive. La<br />

sua comparsa è in genere preannunciata da una sensazione<br />

di calore, dolore, tumefazione, in genere localizzata sopra<br />

o attorno alle labbra, ma talvolta anche nella zona delle<br />

narici. Questa fase dura di sol<strong>it</strong>o da poche ore ad un giorno,<br />

rendendo il soggetto potenzialmente contagioso.<br />

Riconoscere questi sintomi anticipatori è di grande aiuto in<br />

quanto l’applicazione di preparati topici antivirali riduce<br />

l’ampiezza delle lesioni cutanee. Dopo un giorno circa<br />

appaiono le vescicole riun<strong>it</strong>e a grappolo, contenente un<br />

liquido giallognolo. Nei giorni successivi le vescicole<br />

si ulcerano e da esse fuoriesce un liquido appiccicoso,<br />

contenente particelle virali; poi segue la fase della formazione<br />

della crosta che da molle diventa via via più dura, per poi<br />

staccarsi e lasciare piccole aree di arrossamento che nella<br />

maggior parte dei casi non lasciano cicatrici. Nella fase<br />

vescicolare bisogna ev<strong>it</strong>are di toccare la parte infetta, per<br />

non propagare il virus ad altre zone come gli occhi, dove le<br />

lesioni da herpes possono essere pericolose.<br />

E’ quindi buona norma, oltre a non toccarsi le vescicole,<br />

lavarsi spesso le mani soprattutto prima di maneggiare<br />

oggetti condivisi, non scambiare posate, bicchieri, baci e<br />

20 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

usare un asciugamano per la parte del volto infetta e un<br />

altro per il resto del viso.<br />

La prima infezione da herpes simplex avviene di sol<strong>it</strong>o<br />

durante l’infanzia; dopo il contagio il virus rimane in stato<br />

latente nell’organismo, all’interno dei gangli del sistema<br />

nervoso, senza dare alcun fastidio, per poi, in particolari<br />

casi, riattivarsi, quasi sempre nella stessa sede, in segu<strong>it</strong>o a<br />

s<strong>it</strong>uazioni di indebolimento del nostro organismo, come stress<br />

fisici ed emotivi, febbre, esposizione alla luce ultravioletta,<br />

mestruazioni, freddo, influenza. Per il trattamento dell’herpes<br />

in genere si applicano farmaci che sono utili per ridurre<br />

il dolore e accelerare la risoluzione del processo, ma non<br />

sono in grado di eliminare defin<strong>it</strong>ivamente il virus. Vengono<br />

utilizzate farmaci ad azione antivirale (aciclovir, penciclovir,<br />

valaciclovir, famciclovir) per lo più sotto forma di creme. Gli<br />

antivirali per via orale sono riservati alle forme più gravi<br />

o recidivanti per prevenire la comparsa di riacutizzazioni.<br />

Per avere efficacia, tuttavia il trattamento dovrebbe iniziare<br />

appena si avvertono i primi sintomi (“quel leggero fastidio<br />

su una parte del labbro”); se però il processo infettivo è<br />

già evidente l’applicazione della crema è inutile, per cui<br />

è meglio munirsi di pazienza e aspettare che finisca il<br />

decorso infettivo.<br />

Dal momento che la lesione herpetica si verifica in segu<strong>it</strong>o<br />

a stress di varia natura, un po’ di prevenzione è sempre<br />

utile. In caso di esposizione alla luce solare o ad aria molto<br />

fredda (come per esempio quando si va a sciare) è bene<br />

applicare sulle labbra creme protettive ed emollienti.


Origini<br />

dell’ ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO in Italia<br />

a cura del Prof. Luigi Bertini - Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Perugia - Scienze Motorie e Sportive<br />

Con la diffusione, dai primi dell’800, del gioco del pallone<br />

come spettacolo pubblico, con l’utilizzo delle “piazze d’armi”,<br />

delle piazze e dei primi sferisteri per le sfide della palla col<br />

bracciale, si ebbe l’atto di nasc<strong>it</strong>a dello sport moderno in Italia.<br />

I protagonisti, via via che l’attiv<strong>it</strong>à si affermava, non erano solo<br />

i nobili, ma anche lo strato borghese e popolare, che avevano<br />

così le prime occasioni di mescolarsi all’aristocrazia: l’abil<strong>it</strong>à<br />

del giocatore diveniva dunque, almeno durante le fasi della<br />

part<strong>it</strong>a, un mezzo per appianare le differenze di censo. 1<br />

Torino, diventata la cap<strong>it</strong>ale del nuovo Regno, introduceva<br />

con la legge Casati l’insegnamento ginnico e i relativi corsi<br />

magistrali, e le prime associazioni ginnastiche, rafforzando<br />

così la sua posizione di c<strong>it</strong>tà guida di una nazione tutta da<br />

organizzare.<br />

Le origini delle varie associazioni di scherma, di tiro a segno,<br />

di alpinismo, che erano una diretta emanazione delle Società<br />

ginnastiche, sono da considerarsi direttamente collegate al<br />

nostro Risorgimento. In questo modo il carattere neutrale dello<br />

sport venne ulteriormente incoraggiato e legato all’obiettivo di<br />

unire la gente attorno ad ideali patriottici e nazionalistici. La<br />

salute e la robustezza fisica, erano i caposaldi del pensiero<br />

popolare tendente a voler primeggiare nelle varie difficoltà<br />

1 S.Pivato, I terzini della borghesia, Milano, Leonardo, 1991, p. 118<br />

22 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

della v<strong>it</strong>a di tutti i giorni. In particolare l’esempio del “Turnen”<br />

tedesco aveva caratterizzato l’educazione fisica posta a<br />

servizio del nazionalismo. Motivo esteriore di associazione<br />

erano soprattutto il legame tra idee e fini comuni sulla base<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à che si praticava. 2 Il fenomeno sportivo era nato<br />

anche dall’esigenza dell’uomo di misurarsi con altri uomini<br />

allo scopo di accertare e verificare, attraverso il risultato<br />

consegu<strong>it</strong>o, il livello del proprio valore, e poterlo poi migliorare<br />

per superare quello degli avversari. Questo impulso spingeva<br />

le persone a riconoscersi in questi fini comuni ed associarsi<br />

insieme per perseguire meglio i propri obiettivi. Lo sport,<br />

quindi, è stato fin dalle origini un fattore di aggregazione,<br />

facilmente riconducibile alla realizzazione di se stessi mediante<br />

il confronto con altri. Praticare un’attiv<strong>it</strong>à sportiva diventava,<br />

in questa fase pionieristica, farsi portatori di una missione di<br />

lancio e di diffusione di quella stessa disciplina, ma nello stesso<br />

tempo erano presenti specialmente nei terr<strong>it</strong>ori sotto il dominio<br />

austro-ungarico, quei fermenti nazionalistici che mobil<strong>it</strong>avano<br />

l’opinione pubblica nella lotta per l’indipendenza dal dominio<br />

straniero.<br />

Garibaldi e il tiro a segno, Quintino Sella e l’alpinismo,<br />

l’associazionismo ginnastico triestino e l’irredentismo sono<br />

2 L.Minerva, Lo sport, Ed<strong>it</strong>ori Riun<strong>it</strong>i, 1982, p. 38


alcune tra le più significative endiadi che contribuiscono a<br />

conferire alle origini del movimento sportivo <strong>it</strong>aliano delle<br />

stimmate inequivocabilmente risorgimentali. (...) La lettura degli<br />

Statuti e dei programmi specifica ulteriormente il patrimonio di<br />

valori ideali e simbolici di cui l’associazionismo ginnastico si<br />

faceva portavoce: la “difesa della patria”, il “miglioramento<br />

fisico ed intellettuale del popolo”, il “c<strong>it</strong>tadino-soldato”... 3<br />

La san<strong>it</strong>à, la robustezza ed il vigore fisico, erano r<strong>it</strong>enuti i<br />

capisaldi di una cultura popolare diretta ad esaltare il “primato<br />

della v<strong>it</strong>toria” nelle difficoltà quotidiane della v<strong>it</strong>a e del lavoro.<br />

Quindi le ideal<strong>it</strong>à dell’educazione fisica erano direttamente<br />

relazionabili ad una delle più diffuse ideologie di fine ‘800:<br />

ossia quella del “self-help”. 4 La palestra di ginnastica e il campo<br />

di tiro a segno, divenendo i luoghi di una nuova “sociabil<strong>it</strong>à”<br />

sportiva, non erano più luoghi di una sano divertimento, ma<br />

venivano inser<strong>it</strong>i in un nuovo contesto socio-educativo legato<br />

alla “difesa della Patria”. Una riprova di queste asserzioni<br />

e dell’imponenza del fenomeno la troviamo in una statistica<br />

del 1880 che riferisce che oltre un terzo dei soci delle società<br />

ginnastiche appartenevano al Veneto, al Trentino e al Friuli<br />

3 S.Pivato, op. c<strong>it</strong>., p. 249<br />

4 G.Verucci, L’Italia laica prima e dopo l’Un<strong>it</strong>à 1848-1876. Anticlecricalismo, libero<br />

pensiero e ateismo nella società <strong>it</strong>aliana, Roma-Bari, Laterza, 1981, pp. 127-128<br />

Venezia Giulia; in particolare la Ginnastica Triestina, aveva<br />

da sola il 10% degli aderenti tra tutte le 87 società ginnastiche<br />

<strong>it</strong>aliane. Come è facile immaginare, ebbe diverse traversie<br />

con le autor<strong>it</strong>à asburgiche, che prima ostacolarono e poi<br />

soppressero più volte l’attiv<strong>it</strong>à della palestra ginnastica.<br />

Non è tuttavia solo la consistenza numerica a rendere di<br />

primaria importanza il movimento ginnastico irredentistico, la<br />

cui analisi va verosimilmente considerata come una delle chiavi<br />

ermeneutiche privilegiate per comprendere uno dei caratteri<br />

cost<strong>it</strong>utivi della pratica sportiva nell’età contemporanea:<br />

ovverosia la stretta correlazione, se non l’identificazione, fra<br />

nazionalismo e sport. 5<br />

I documenti storici che si hanno sulle prime associazioni sportive<br />

narrano più che altro i successi e le rival<strong>it</strong>à campanilistiche,<br />

senza peraltro interpretare il ruolo e il particolare spessore<br />

patriottico di tutto il movimento sportivo.<br />

. 6<br />

Interessante notare come era diffuso il tiro a segno nelle società<br />

ginnastiche, allo scopo di preparare mil<strong>it</strong>armente i giovani ed<br />

anche di tenere eserc<strong>it</strong>ati gli altri adepti. Ma erano anche le<br />

grandi feste sociali e le g<strong>it</strong>e sulle montagne oltre ai concorsi<br />

ginnastici, i momenti più significativi e il pretesto per definire<br />

maggiormente il ruolo sociale e aggregante delle Società,<br />

e dove spesso la solidarietà di gruppo si trasformava in<br />

atteggiamenti contestativi contro l’austro-ungarico. <br />

5 S.Pivato, op. c<strong>it</strong>., p. 253<br />

6 S.Pivato, ibidem<br />

Cultura e Società<br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 23


Cultura e Società<br />

Perché leggere i classici<br />

a cura di Lina Lo Giudice Sergi<br />

Presidente Accademia Italiana di Poesia, Sociologa, Psicologa sociale, Giurista, già Direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione,<br />

Provved<strong>it</strong>ore agli studi e Rettore dell'Univers<strong>it</strong>à di Castel S.Angelo dell'UNLA<br />

Perchè leggere i classici” è il t<strong>it</strong>olo di una tavola rotonda,<br />

organizzata dall’Accademia <strong>it</strong>aliana di poesia, d’intesa<br />

con E.I.P., a Roma, palazzo Valentini.<br />

Oltre ai presidenti delle due associazioni: Lina Lo Giudice<br />

Sergi e Paola Tantucci, hanno dato il loro contributo:<br />

Osvaldo Avallone, Direttore della Biblioteca nazionale,<br />

Nino Borsellino (Sapienza) Vincenzo Cappelletti (Sapienza)<br />

Piergiorgio Parroni (Sapienza) Elio Pecora (poeta)<br />

l’on. Paola Stella (assessore provinciale), l’on. Walter Tocci e<br />

il sen. Vincenzo V<strong>it</strong>a. All’evento ha partecipato Pino Colizzi<br />

che ha letto brani “classici e in particolare alcuni sonetti di<br />

Shakespeare, dallo stesso tradotti<br />

La manifestazione si è conclusa con il conferimento del<br />

PREMIO “VITTORIO TANTUCCI” allo studente Luca Zipoli<br />

del Liceo “Giulio Cesare di Roma, vinc<strong>it</strong>ore del “Certamen<br />

di poesia latina”per l’anno 2011, indetto dall’Accademia<br />

<strong>it</strong>aliana di poesia, per la VI edizione. E‘ stato confer<strong>it</strong>o<br />

il PREMIO “EUGENIA TANTUCCI”, per la narrativa e la<br />

saggistica, I'edizione (creato dall’Accademia Italiana di<br />

poesia) a Giovanna Napol<strong>it</strong>ano per il libro “le case hanno<br />

un’anima”<br />

Eugenia Tantucci è una icona della cultura <strong>it</strong>aliana del nostro<br />

24 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

secolo, in quanto ha racchiuso in sé, oltre alla vocazione<br />

per la diffusione della lettura e della scr<strong>it</strong>tura, specie tra i<br />

giovani, anche, e soprattutto la necess<strong>it</strong>à di una coscienza<br />

civica e la difesa dei beni naturali e culturali, la prevalenza<br />

dell’interesse comune alla difesa del terr<strong>it</strong>orio, rispetto agli<br />

interessi privati, miranti alla speculazione, cinica e al mero<br />

prof<strong>it</strong>to di pochi a danno dell’ambiente e della salute dei<br />

c<strong>it</strong>tadini.<br />

“Come si può pensare di vendere o di acquistare il cielo o<br />

il calore della terra? se la brezza dell’aria o la luminos<strong>it</strong>à<br />

dell’acqua no ci appartengono, come potete pensare di<br />

comprarle da noi? questo sappiamo: la Terra no appartiene<br />

all’uomo, è l’uomo che appartiene alla Terra. Questo<br />

sappiamo. ogni cosa è correlata, come il sangue che unisce<br />

la nostra famiglia umana. Ogni cosa è correlata” queste<br />

parole, tratte dal discorso che che Capo Seattle pronunciò<br />

nel lontano 1848, in difesa dei dir<strong>it</strong>ti connessi al pianeta<br />

Terra, le dedichiamo oggi a Eugenia Tantucci e a tutti coloro<br />

che avranno la sensibil<strong>it</strong>à e il coraggio di seguire il suo<br />

esempio.


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Cultura e Società<br />

Caro avvocato,<br />

ho saputo da qualcuno che le sta molto vicino, che lei, fin<br />

dal mese di luglio 2011, sta riunendo attorno a se persone<br />

che aderiscono ad un movimento di opinione da lei<br />

promosso. Chi sono queste persone e cosa si propongono?<br />

Il movimento è operante? Da quello che ho sent<strong>it</strong>o si tratta<br />

di una serissima iniziativa che io la inv<strong>it</strong>o a portare avanti.<br />

Chi conosce la sua professional<strong>it</strong>à non potrà che esserne<br />

entusiasta.<br />

Alessandro Rossi<br />

Rubrica curata dall’Avvocato<br />

Oreste Bisazza Terracini<br />

Caro sig. Rossi,<br />

Grazie per la sua simpatia che apprezzo e mi lusinga.<br />

La notizia è vera.<br />

Le persone che hanno ader<strong>it</strong>o alla iniziativa sono uomini<br />

che credono nel valore morale dell’onore e dell’amor di<br />

patria e vorrebbero vedere l’Italia guidata da coloro i quali<br />

anteponessero l’interesse collettivo al proprio personale, che<br />

non considerassero la pol<strong>it</strong>ica una professione dalla quale<br />

debbano ricevere vantaggi economici e di potere, che<br />

fossero disposti a sacrificarsi, ciascuno nel proprio campo,<br />

al fine di promuovere il progresso della nostra società.<br />

L’Italia è affollata di gente per bene, di galantuomini che<br />

fanno il proprio dovere, che lavorano e producono, che sono<br />

rispettosi della legge e che non si riconoscono in nessuno<br />

dei part<strong>it</strong>i pol<strong>it</strong>ici che fermentano nel nostro parlamento.<br />

Sono c<strong>it</strong>tadini che rappresentano l’Italia viva che articola la<br />

nostra democrazia repubblicana.<br />

Essi sono mossi non da spir<strong>it</strong>o velle<strong>it</strong>ario, ma modestamente<br />

intenti ad osservare il procedere degli eventi ed a<br />

considerarne il divenire.<br />

Non dispongono dei mezzi che potrebbero consentire di<br />

presentarsi fin d’ora con un programma costruttivo al quale<br />

si potesse chiedere consenso e supporto; pur tuttavia nel<br />

loro esiguo numero el<strong>it</strong>ario covano una potenzial<strong>it</strong>à che,<br />

qualora potessero organizzare la loro forza propos<strong>it</strong>iva<br />

di cambiamento in movimento, essi susc<strong>it</strong>erebbero una<br />

incondizionata adesione popolare.<br />

Può darsi che il nostro continuerà a restare un sogno sul<br />

quale cullare una ambizione patriotticamente sostenuta ma,<br />

26 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Il Dir<strong>it</strong>to nella v<strong>it</strong>a quotidiana<br />

se le possibil<strong>it</strong>à e le circostanze lo dovessero consentire,<br />

potrebbe darsi che anche noi avessimo la possibil<strong>it</strong>à di<br />

scendere nell’agone pol<strong>it</strong>ico per dimostrare che le forze<br />

sane del Paese sono maggior<strong>it</strong>arie e disposte a pretendere<br />

il governo degli onesti, dei competenti, dei volenterosi, un<strong>it</strong>i<br />

da una comune determinazione di contribuire ad attuare<br />

un programma che, sia pure a piccoli passi, conducesse<br />

il Paese verso una migliore coscienza civile, sia dei singoli<br />

che collettiva.<br />

Mi auguro, con la fine dell’estate, di potere rispondere<br />

conclusivamente a lei ed a tutti coloro che mostrassero<br />

interesse per le nostre idee e per il nostro programma.<br />

Programma sul quale siamo disposti ad impegnare la<br />

volontà e l’onore.<br />

Se ciò non ci sarà consent<strong>it</strong>o, vorrà dire che noi, idealisti<br />

e sognatori, io per primo, non saremmo stati capaci di<br />

motivare coloro i quali attualmente sono abbandonati al<br />

pessimistico convincimento che gli <strong>it</strong>aliani non riusciranno<br />

mai ad uscire dalla loro rassegnata rinuncia.<br />

Se tra qualche settimana ci risentissimo, mi farebbe piacere<br />

poterla annoverare tra i nostri associati.<br />

E’ indubbio che l’attuale l’iniziativa del presidente della<br />

repubblica ed il governo tecnico che ne è segu<strong>it</strong>o, stanno<br />

rappresentando un coraggioso tentativo di progresso<br />

rispetto alla precedente s<strong>it</strong>uazione, ma, anche se il fine<br />

è lodevole, la marcia è lunga e non riscuote il consenso<br />

popolare perché ostacolata da insidie e cosparsa di errori.<br />

Noi crediamo che si debba, e forse si potrà in segu<strong>it</strong>o, fare<br />

di più e meglio e non solo a vantaggio delle generazioni<br />

future ma anche, e specialmente, nell’interesse dei c<strong>it</strong>tadini<br />

di oggi che hanno dir<strong>it</strong>to di vivere in un miglior contesto<br />

sociale, nel rispetto della morale, della legal<strong>it</strong>à, della nostra<br />

cost<strong>it</strong>uzione repubblicana.<br />

Oreste Bisazza Terracini


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Cultura e Società<br />

Libertà<br />

un tema attuale<br />

a cura di Juan Carlos Gallici<br />

Nato in Argentina, 1936 laurea a<br />

Còrdoba e Roma, specializzazione<br />

V<strong>it</strong>erbo, docente e giornalista<br />

I secoli passati hanno prodotto uomini le cui conquiste sono<br />

alla base di tutto il progresso successivo. La nostra società<br />

è il prodotto diretto dell’operato di milioni di uomini e<br />

donne prima di noi. Dobbiamo ai vari Federico II, Gregorio<br />

VII, Matilde di Canossa, Cristina di Svevia, Bernardo di<br />

Chiaravalle e a tutti i grandi di quei tempi se oggi possiamo<br />

vantare una civiltà per molti versi raffinata, articolata e<br />

complessa di cui andiamo giustamente fieri.<br />

Ma non sempre fu così. Dalla notte dei tempi l’uomo<br />

ha sprecato sudore e fatica per mettere insieme questa<br />

incommensurabile ricchezza di esperienza, cultura e libertà<br />

come mai il mondo prima aveva conosciuto. Un percorso di<br />

secoli per costruire la nostra modern<strong>it</strong>à.<br />

Molte sono state le cause di questa grande e felice<br />

proliferazione del sapere. Alcune fortu<strong>it</strong>e, altre programmate,<br />

altre frutto dell’inventiva e del coraggio di tanti singoli<br />

individui. Ma tanto per restare sulle generali, possiamo<br />

r<strong>it</strong>enere che ai fasti storici sono concorsi circostanze allora<br />

ignorate che oggi sono perfettamente inquadrate nel novero<br />

delle scoperte. Per esempio la lim<strong>it</strong>atezza del patrimonio<br />

delle conoscenze è andato crescendo passo a passo con<br />

un inatteso vantaggio: la possibil<strong>it</strong>à di incamerare quasi<br />

tutte le conoscenze del momento e di sintetizzarle in poche<br />

discipline. Si apprese allora che senza cultura non c’è<br />

progresso e senza progresso non c’è libertà.<br />

I secoli successivi sono stati la coniugazione di questo<br />

assioma in salsa diversa secondo i tempi. Nel ’600 e ‘700<br />

questa dinamica apportò costanti e profonde modifiche<br />

all’idea stessa di cultura e al contenuto concettuale della<br />

28 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

parola “libertà”. La prerogativa individuale lascia il posto<br />

al valore collettivo. I dir<strong>it</strong>ti inalienabili che ne conseguono,<br />

come la libertà, sono attendibili solo se sono di tutti e molto<br />

meno rispettabili se si tratta di singoli individui.<br />

In questa subdola modifica concettuale s’intravedono due


circostanze che avranno vigenza da allora in poi fino ai<br />

nostri giorni. La prima, che l’industrializzazione massifica<br />

i rapporti. Non conta l’individuo il cui infimo valore<br />

economico è sempre lim<strong>it</strong>ato, ma conta la massa, la quant<strong>it</strong>à<br />

umana che riesce a produrre molto di più assumendo il<br />

ruolo di interlocutore unico degli investimenti produttivi.<br />

Ecco la nasc<strong>it</strong>a di “corporazioni, categorie e sindacati” con<br />

la conseguente spersonalizzazione del singolo, ridotto a<br />

semplice strumento di lavoro. Addio agli ideali umanistici<br />

di dir<strong>it</strong>to e libertà!.<br />

Successivamente, con la seconda Rivoluzione industriale<br />

a segu<strong>it</strong>o della Rivoluzione Francese (1789), il confl<strong>it</strong>to si<br />

radicalizza ma rientra sotto traccia nell’alveo non già della<br />

lotta ad oltranza, ma del confronto più o meno costruttivo<br />

che arriverà quasi fino a noi.<br />

La seconda circostanza, nata dalla reazione in termini<br />

ideologici alla massificazione dei rapporti produttivi, è<br />

l’apparire di meccanismi pol<strong>it</strong>ico-sociali che poco a poco<br />

monopolizzeranno il dialogo lavoro-produzione, economiacultura,<br />

individuo-proprietà, salario-prof<strong>it</strong>to. E’ l’ora del<br />

socialismo. Il suo epigono più importante, tra ‘700 e ‘800,<br />

è stato il sociologo e filosofo francese Claude Henri de<br />

Saint-Simon. che cercò di mediare tra lavoro e produzione,<br />

tra salario e prof<strong>it</strong>to, tra individuo e collettiv<strong>it</strong>à. In circa 50<br />

anni di dialettica sociale, a metà ‘800 Karl Max porterà<br />

l’idea socialista verso quella comunista, con ulteriore<br />

radicalizzazione dei problemi nei confronti della borghesia<br />

e del cap<strong>it</strong>ale.<br />

K.Marx, sociologo e filosofo tedesco, elaborò a lungo le<br />

teorie del tempo circa il confl<strong>it</strong>to borghesia industrialeproletariato<br />

e lavoro-cap<strong>it</strong>ale. Nel 1848 pubblica il<br />

Manifesto del Part<strong>it</strong>o Comunista, documento chiave per<br />

l’interpretazione del suo pensiero e della società del suo<br />

tempo, in cui ipotizza l’abbattimento della borghesia<br />

economico-finanziaria e l’affermazione del proletariato<br />

mondiale.<br />

Marx, in collaborazione con l’amico filosofo Hengels, capì<br />

in profond<strong>it</strong>à le antinomie delle diverse posizioni circa il<br />

Cultura e Società<br />

confl<strong>it</strong>to sociale. Capì l’ampiezza del problema e ipotizzò<br />

non felici conseguenze future se non lo si portava sulla strada<br />

delle soluzioni socio-culturali. Prima di tutto ribadì l’enorme<br />

impoverimento delle classi proletarie in termini di cultura,<br />

dign<strong>it</strong>à umana, dir<strong>it</strong>ti sociali e, soprattutto, la costante e<br />

strisciante erosione della libertà individuale e collettiva.<br />

Nel 1843-44 Marx denuncia la più contradd<strong>it</strong>toria e fallace<br />

di queste antinomie. In uno studio sulla “Questione Ebraica”<br />

(MEO III, p. 164) sottolinea il rapporto tra emancipazione<br />

pol<strong>it</strong>ica ed emancipazione umana, affermando che<br />

“l’emancipazione pol<strong>it</strong>ica non è il modo compiuto<br />

(…) dell’emancipazione umana. Tale lim<strong>it</strong>e appare<br />

immediatamente nel fatto (…) che lo Stato può essere un<br />

libero Stato senza che l’uomo sia un uomo libero”. Marx<br />

rovesciando alcune affermazioni di Hegel, asseriva senza<br />

ombra di dubbio che non è lo Stato a generare la famiglia,<br />

ma sono le famiglie a generare lo Stato.<br />

Marx certamente era di parte, ma non era un esaltato.<br />

Sicuramente profonda e geniale è la sua intuizione di uno<br />

Stato che può essere certamente libero senza che i suoi<br />

c<strong>it</strong>tadini lo siano affatto.<br />

Ed è quello che da un certo tempo a questa parte sta<br />

succedendo nel nostro Paese. Vediamo con stupore lo<br />

strisciante trasferimento di libertà dal popolo allo Stato,<br />

vero scippo cost<strong>it</strong>uzionale a volte palesemente brutale.<br />

La giusta e normale autonomia dei c<strong>it</strong>tadini è un attributo<br />

oltreché cost<strong>it</strong>uzionale, correlato alla sua natura di<br />

individuo e uomo. Se lo Stato teme questo innato privilegio,<br />

viene meno alla sua natura, denuncia un pauroso defic<strong>it</strong><br />

di sicurezza e la fragil<strong>it</strong>à delle Ist<strong>it</strong>uzioni. Il risultato è che<br />

più lo Stato si sente insicuro, anzi che r<strong>it</strong>rovare in sé stesso<br />

le risorse naturali per il buon governo (la qual<strong>it</strong>à degli<br />

uomini), più accentua le misure discriminatorie palesemente<br />

repressive impossessandosi di spicchi di libertà che non gli<br />

appartengono. E ciò non ammette scuse. E’semplicemente<br />

inammissibile in un Paese che si crede democratico e<br />

propala ai quattro venti la Cost<strong>it</strong>uzione repubblicana. <br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 29


Cultura e Società<br />

a cura dell’Avvocato Pier Paolo Poggioni<br />

Esperto in Dir<strong>it</strong>to di Impresa, Docente Univers<strong>it</strong>ario<br />

A sostegno<br />

delle piccole<br />

e medie imprese<br />

30 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Il Governo ha recentemente emanato il c.d. “decreto sviluppo”<br />

ove, tra le misure adottate, vi è quella prevedente nuovi<br />

strumenti di deb<strong>it</strong>o a sostegno delle piccole e medie imprese<br />

(Pmi) consistenti nella possibil<strong>it</strong>à di emissione di cambiali<br />

finanziarie, obbligazioni e obbligazioni partecipative<br />

subordinate.<br />

Le cambiali finanziarie sono uno strumento pensato per<br />

garantire la liquid<strong>it</strong>à a breve delle imprese e, come tali, che<br />

potranno essere emesse per un termine non inferiore ad un<br />

mese e non superiore a 18 mesi.<br />

Le obbligazioni sono uno strumento di medio-lungo periodo<br />

che dovrebbero avere, quali destinatari, invest<strong>it</strong>ori ist<strong>it</strong>uzionali<br />

cost<strong>it</strong>uendo il sostegno per nuovi investimenti.<br />

Per il lungo periodo, sono previste le obbligazioni partecipate<br />

contenenti clausole di partecipazione agli utili di impresa e<br />

possono contemplare una remunerazione in parte fissa ad<br />

un determinato saggio di interesse ed in parte variabile. Tale<br />

strumento è contemplato quale soluzione per il rafforzamento<br />

del cap<strong>it</strong>ale dell’impresa e, in tale ottica, infatti, ne è prevista<br />

una vigenza lunga e cioè non inferiore a 60 mesi.<br />

La principale innovazione che viene dettata attraverso tale<br />

novella normativa è da individuare nella neutral<strong>it</strong>à fiscale<br />

dei c<strong>it</strong>ati strumenti che viene estesa, in tal modo, anche alle<br />

società non quotate e, pertanto, il mondo delle piccole e<br />

delle medie imprese.<br />

Tali strumenti mirano alla creazione di un canale alternativo<br />

a quello bancario stante l’attuale s<strong>it</strong>uazione che può essere<br />

r<strong>it</strong>enuta in cred<strong>it</strong> crunch e cioè quella in cui l’accesso al<br />

cred<strong>it</strong>o bancario è assi difficoltoso.<br />

Gli ist<strong>it</strong>uti di cred<strong>it</strong>o, peraltro, anche in tale previsione,<br />

assumono un ruolo che è quello dello sponsor e cioè colui<br />

che supporta l’impresa nella sua attiv<strong>it</strong>à di emissione dei<br />

predetti strumenti di deb<strong>it</strong>o e al loro collocamento. Inoltre,<br />

possono sottoscrivere e mantenere nel loro portafoglio una<br />

parte dei t<strong>it</strong>oli.<br />

Sempre nell’ottica del tentativo di rianimare il mondo delle<br />

imprese, il Governo, inoltre, ha strutturato una nuova forma<br />

di concordato preventivo. Quest’ultimo è uno strumento a<br />

disposizione delle imprese in crisi che vogliono ev<strong>it</strong>are il<br />

fallimento attraverso un piano di soddisfacimento dei cred<strong>it</strong>i<br />

che deve essere approvato dalla maggioranza dei cred<strong>it</strong>ori e<br />

omologato dal Tribunale.<br />

Nel nuovo concordato, viene facil<strong>it</strong>ato l’accesso a tale<br />

ist<strong>it</strong>uto mediante la possibil<strong>it</strong>à di ev<strong>it</strong>are che alla domanda<br />

venga contestualmente un<strong>it</strong>o il piano concordatario. Ciò<br />

comporta che l’imprend<strong>it</strong>ore, con la mera presentazione della<br />

domanda, può immediatamente fruire della interruzione delle<br />

azioni esecutive da parte dei cred<strong>it</strong>ori senza attendere i tempi,<br />

spesso non brevi, della predisposizione del piano.<br />

I c<strong>it</strong>ati interventi cost<strong>it</strong>uiscono, come detto, il tentativo rianimare<br />

l’attiv<strong>it</strong>à di impresa gravemente compromessa dalla ormai<br />

datata crisi in atto. Tuttavia, a tali iniziative se ne dovrebbero<br />

affiancare altre come quelle dirette a diminuire la pressione<br />

fiscale e ad agevolare l’accesso agli strumenti afferenti al<br />

cred<strong>it</strong>o, anche in misura maggiore rispetto all’epoca pre-crisi.


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il cinema (e non solo) in download


Cultura e Società<br />

a cura del Dott. Mauro Andretta - Dott. Comm.sta Revisore contabile<br />

Il conto corrente di base<br />

In arrivo il conto corrente di base, un conto di pagamento<br />

pensato per chi ha lim<strong>it</strong>ate esigenze di operativ<strong>it</strong>à, aperto<br />

a tutti, ma offerto gratu<strong>it</strong>amente per le fasce svantaggiate,<br />

quelle cioè il cui ISEE non supera i 7.500 euro e per<br />

i pensionati t<strong>it</strong>olari di trattamento pensionistico fino a<br />

1.500 euro al mese.<br />

Un prodotto standard le cui caratteristiche sono<br />

state individuate in una convenzione sottoscr<strong>it</strong>ta<br />

da Ministero dell’Economia e delle Finanze, Banca<br />

d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Poste Italiane<br />

e l’Associazione degli Ist<strong>it</strong>uti di pagamento e moneta<br />

elettronica e che sarà offerto a partire dal 1° giugno<br />

<strong>2012</strong>.<br />

Il conto di base<br />

Il conto di base si configura come un importante ed efficace<br />

strumento per realizzare un’effettiva partecipazione al<br />

mercato unico di tutti i consumatori.<br />

E’ uno strumento che s’inserisce nel quadro delle iniziative<br />

assunte dal Governo tecnico in tema di lotta al contante<br />

e di promozione di strumenti di pagamento più efficienti.<br />

I destinatari del conto di base<br />

I destinatari del conto in questione sono: tutti i consumatori,<br />

inclusi quelli già clienti che hanno quindi già in essere un<br />

rapporto di conto corrente che rappresentano le fasce<br />

socialmente svantaggiate della clientela, con un Isee<br />

annuo non superiore a 7.500 euro, a cui il conto corrente<br />

è offerto senza spese e con l’esenzione dall’imposta di<br />

bollo; i t<strong>it</strong>olari di trattamenti pensionistici fino a 1.500<br />

euro mensili, per i quali le spese di apertura e di gestione<br />

dei conti di base, destinati all’accred<strong>it</strong>o e al prelievo<br />

della pensioni, sono gratu<strong>it</strong>i, ma rimangono a carico del<br />

pensionato in questione eventuali servizi aggiuntivi che<br />

richiede.<br />

I servizi inclusi per i soggetti meno abbienti<br />

Il conto di base include a fronte di un canone annuale<br />

comprensivo, un certo numero di operazioni annue che<br />

sono riportate nella tabella seguente.<br />

32 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Tipologie di servizi inclusi nel canone annuale del<br />

Conto di base<br />

Numero di operazioni<br />

annue incluse nel<br />

canone<br />

Elenco movimenti 6<br />

Prelievo contante allo sportello 6<br />

Prelievo tram<strong>it</strong>e ATM del prestatore di servizi di<br />

pagamento o del suo Gruppo, sul terr<strong>it</strong>orio nazionale<br />

Illim<strong>it</strong>ate<br />

Prelievo tram<strong>it</strong>e Atm di altro prestatore di servizi di<br />

pagamento sul terr<strong>it</strong>orio nazionale<br />

12<br />

Operazioni di addeb<strong>it</strong>o diretto nazionale o addeb<strong>it</strong>o<br />

diretto SEPA<br />

Illim<strong>it</strong>ate<br />

Pagamenti ricevuti tram<strong>it</strong>e bonifico nazionale o Sepa 36<br />

Pagamenti ricorrenti effettuati tram<strong>it</strong>e bonifico nazionale<br />

o Sepa effettuati con addeb<strong>it</strong>o in conto<br />

12<br />

Pagamenti effettuati tram<strong>it</strong>e bonifico nazionale o Sepa<br />

con addeb<strong>it</strong>o in conto<br />

6<br />

Versamenti contanti e versamenti assegni 12<br />

Comunicazioni da trasparenza (incluso spese postali) 1<br />

Invio informativa periodica (estratti conto e documenti<br />

di sintesi e spese postali)<br />

4<br />

Operazioni di pagamento attraverso carta di deb<strong>it</strong>o Illim<strong>it</strong>ate<br />

Emissione, rinnovo e sost<strong>it</strong>uzione carta di deb<strong>it</strong>o 1<br />

Le caratteristiche del conto<br />

Il conto di base viene offerto senza spese, oneri o<br />

commissioni, ed è esente dall’imposta di bollo per i soggetti<br />

il cui Isee in corso di valid<strong>it</strong>à sia inferiore a 7.500 euro.<br />

Viene fatta salva comunque la possibil<strong>it</strong>à di addeb<strong>it</strong>are<br />

ai clienti in questione, le spese per quelle operazioni che<br />

eccedono i lim<strong>it</strong>i indicati nella tabella di cui sopra.<br />

Gli adempimenti<br />

I soggetti che possono fruire di questo conto a zero spese<br />

devono presentare al momento della richiesta di apertura<br />

del conto di base un’autocertificazione in cui attestano di<br />

non essere t<strong>it</strong>olari di altro conto di base. I t<strong>it</strong>olari di tale<br />

conto devono poi comunicare ogni anno, entro il 1° marzo,<br />

al prestatore di servizi di pagamento, l’autocertificazione<br />

attestante il proprio Isee in corso di valid<strong>it</strong>à.<br />

Perd<strong>it</strong>a dell’esenzione da spese e bollo<br />

In caso di mancata attestazione entro il termine previsto<br />

ovvero se l’Isee attestato comporta la perd<strong>it</strong>a dell’esenzione<br />

dalle spese e dall’imposta di bollo, il prestatore dei servizi<br />

di pagamento addeb<strong>it</strong>a le spese e ove applicabile, anche


Cultura e Società<br />

l’imposta di bollo, con decorrenza dal 1° gennaio dell’anno<br />

di riferimento.<br />

I t<strong>it</strong>olari di pensioni fino a 1.500 euro<br />

Tra i destinatari del conto corrente di base figurano anche<br />

gli aventi dir<strong>it</strong>to a trattamenti pensionistici fino a 1.500<br />

euro mensili. Essi in particolare hanno dir<strong>it</strong>to a chiedere in<br />

alternativa: l’apertura di un conto di base che sia gratu<strong>it</strong>o<br />

per la tipologia di servizi e il numero di operazioni indicate<br />

nella tabella sottostante; l’apertura di un conto gratu<strong>it</strong>o che<br />

permetta solo la tipologia di servizi e il numero di operazioni<br />

indicate nella tabella sottostante, anche se viene fatta salva<br />

la possibil<strong>it</strong>à di offrire un numero di operazioni superiore a<br />

quello indicato.<br />

Tipologie di servizi offerti gratu<strong>it</strong>amente<br />

Numero di operazioni<br />

annue<br />

Elenco movimenti 6<br />

Prelievo contante allo sportello 12<br />

Prelievo tram<strong>it</strong>e ATM del prestatore di servizi di<br />

pagamento o del suo Gruppo, sul terr<strong>it</strong>orio nazionale<br />

Illim<strong>it</strong>ate<br />

Pagamenti ricevuti tram<strong>it</strong>e bonifico nazionale o Sepa<br />

(incluso accred<strong>it</strong>o stipendio e pensione)<br />

Illim<strong>it</strong>ate<br />

Comunicazioni da trasparenza (incluse spese postali) 1<br />

Invio informativa periodica (estratti conto e documenti di<br />

sintesi incluse spese postali)<br />

4<br />

Operazioni di pagamento attraverso carta di deb<strong>it</strong>o Illim<strong>it</strong>ate<br />

Emissione, rinnovo e sost<strong>it</strong>uzione carta di deb<strong>it</strong>o 1<br />

34 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Gli adempimenti per i pensionati<br />

I t<strong>it</strong>olari di trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro mensili<br />

devono presentare, al momento della richiesta di apertura<br />

del conto di base, un’autocertificazione in cui attestano di<br />

non essere t<strong>it</strong>olari di altro conto di base, nonché di percepire<br />

trattamenti pensionistici complessivi fino all’importo di<br />

1.500 euro.<br />

I t<strong>it</strong>olari di questo conto inoltre devono comunicare ogni<br />

anno al prestatore di servizi di pagamento, entro il 1°<br />

marzo, l’autocertificazione che attesta il proprio trattamento<br />

pensionistico dell’anno, ai fini del mantenimento della<br />

gratu<strong>it</strong>à del conto.<br />

Perd<strong>it</strong>a della gratu<strong>it</strong>à del conto di base<br />

La mancata attestazione entro il termine indicato o un<br />

trattamento pensionistico attestato che sia eccedente il lim<strong>it</strong>e<br />

di 1.500 euro al mese, comporta la perd<strong>it</strong>a della gratu<strong>it</strong>à a<br />

decorrere dal 1° gennaio dell’anno di riferimento.


spring summer <strong>2012</strong><br />

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Cultura e Società<br />

L’Agente di spettacolo<br />

Verso una regolamentazione dell'attiv<strong>it</strong>à:<br />

dalla prassi alle ultime proposte di legge<br />

a cura di Luca Roberto Sevardi<br />

Professore e avvocato specializzato in dir<strong>it</strong>to<br />

d’autore, legislazione dello spettacolo e dir<strong>it</strong>to<br />

sportivo, agente di calciatori autorizzato FIGC/FIFA<br />

La figura dell’agente di spettacolo o manager - già diffusa<br />

nel passato durante l’organizzazione dei ludi o giochi di<br />

epoca romana (si pensi al c.d lanista, ovvero all’allenatore<br />

dei gladiatori o “dannati dello spettacolo” che si arricchiva<br />

vendendo le prestazioni artistico-sportive dei propri atleti) - si<br />

va delineando, nelle forme a noi note, nel periodo di tempo<br />

che va dal XVII al XIX sec. d.c.<br />

Dal rapporto di mecenatismo che legava gli artisti, mediante<br />

contratti di rend<strong>it</strong>a anche v<strong>it</strong>alizia, a famiglie nobili o al<br />

clero, principali finanziatori di spettacoli, si passa, infatti,<br />

alla figura dell’agente teatrale e/o impresario (le due<br />

figure professionali sono, sostanzialmente, parallele e<br />

concom<strong>it</strong>anti in questo periodo storico), che procacciava<br />

scr<strong>it</strong>ture per i propri attori o produceva, anche, a proprie<br />

spese, lo spettacolo nel quale si esibivano gli artisti della<br />

propria c.d. scuderia.<br />

Significative delle consuetudini teatrali e dei rapporti<br />

lavorativi dell’epoca sono le testimonianze contenute nel<br />

Carteggio Lanari (Alessandro Lanari 1787-1852), noto<br />

impresario/agente teatrale del tempo, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da circa<br />

15.000 lettere, dove si trovano consigli quasi paternalistici<br />

forn<strong>it</strong>i ai propri artisti che testimoniano l’operato di colui<br />

che per le sue doti fu defin<strong>it</strong>o il “napoleone degli impresari”<br />

ed, altresì, conosciuto per il suo grande fiuto artistico;<br />

al Lanari devono l’ascesa compos<strong>it</strong>ori come Donizetti,<br />

Bellini e Verdi (Per approfondimenti sulla figura del Lanari:<br />

http://www.fondazionelanari.<strong>it</strong>).<br />

L’agente teatrale diviene, dunque, il predecessore dell’agente<br />

o manager di spettacolo, che, oggi, a prescindere dall’amb<strong>it</strong>o<br />

di esercizio della propria attiv<strong>it</strong>à (teatro, cinema, televisione,<br />

moda, musica, ecc.), si identifica con colui che gestisce e<br />

promuove la carriera di un artista.<br />

Già nel Codice di Commercio del 1882 l’agente di spettacolo<br />

veniva defin<strong>it</strong>o, infatti, come un commerciante che svolgeva<br />

attiv<strong>it</strong>à di intermediazione delle prestazioni professionali degli<br />

artisti e che percepiva per il proprio operato un compenso<br />

percentuale, in genere, del 5% sulle paghe dei contratti<br />

stipulati in Italia, del 6% all’estero e dell’8% in America, terra<br />

da sempre sognata da tutti gli artisti ed impresari/agenti.<br />

Altrettanto utile per ricostruire l’evoluzione storica della figura<br />

36 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

dell’agente di spettacolo e del mondo in cui operava è il<br />

Codice del Teatro di Nicola Tabanelli (1876-1950), noto<br />

avvocato e pioniere nel ramo della legislazione teatrale; in<br />

esso si rinvengono quelle regole rigide di un tempo in cui<br />

la carriera artistica della donna era spesso assoggettata ai<br />

voleri dell’uomo: “La professione di artista teatrale richiede<br />

da parte di chi la eserc<strong>it</strong>a una v<strong>it</strong>a così nomade e nello stesso<br />

tempo anche così indipendente, che mail si può conciliare coi<br />

doveri ai quali una buona madre di famiglia deve adempiere,<br />

sia verso il mar<strong>it</strong>o, sia in generale come cooperatrice di questi<br />

nel buon andamento della famiglia. La valid<strong>it</strong>à o null<strong>it</strong>à di<br />

una scr<strong>it</strong>tura contratta da una donna mar<strong>it</strong>ata dipende quindi<br />

dall’apprezzamento delle conseguenze ch’essa produce. Tale<br />

apprezzamento sarà fatto dal mar<strong>it</strong>o stesso come colui cui più<br />

che ad altri deve interessare l’integr<strong>it</strong>à morale della sposa e<br />

l’educazione della famiglia….”.<br />

Il contratto di manageriato artistico e la figura dell’agente di<br />

spettacolo hanno, però, ancora oggi, nell’ordinamento <strong>it</strong>aliano<br />

- nonostante i c<strong>it</strong>ati tentativi di una prima regolamentazione -<br />

una qualificazione incerta.<br />

La normativa relativa al collocamento dei lavoratori dello<br />

spettacolo (legge 8/1979; già, legge 800/1967 c.d. Legge<br />

Corona) imponeva, infatti, il ricorso ad appos<strong>it</strong>o ufficio di<br />

collocamento per l’assunzione del personale artistico e<br />

vietava l’attiv<strong>it</strong>à di mediazione, anche gratu<strong>it</strong>a, eserc<strong>it</strong>ata da<br />

privati per ottenere scr<strong>it</strong>ture o ingaggi di artisti presso terzi,<br />

sia nel caso di prestazioni artistiche rese in rapporto di lavoro<br />

subordinato che autonomo (Legge 264/1949).<br />

Tuttavia la stessa legge 8/1979, all’art. 4, prevedeva la<br />

possibil<strong>it</strong>à per l’artista di indicare all’ufficio di collocamento<br />

il nome di un proprio “rappresentante” (è richiesto appos<strong>it</strong>o<br />

documento dal quale risultino i poteri confer<strong>it</strong>i al rappresentante<br />

secondo le norme dettate in materia dal cod. civ.).<br />

Tale disposizione è stata, però, successivamente abrogata<br />

dal Decreto Legge n. 112/2008 che ha soppresso l’obbligo<br />

formale di depos<strong>it</strong>o di procura speciale del rappresentante<br />

presso l’Ufficio di Collocamento.<br />

Nulla, però, è stato chiar<strong>it</strong>o sia, in mer<strong>it</strong>o alla natura<br />

giuridica del rapporto tra artista e rappresentante, che alle<br />

caratteristiche relative alla figura professionale dell’agente<br />

e/o rappresentante artistico.<br />

La valid<strong>it</strong>à del contratto di manageriato artistico, quale<br />

fonte del potere di rappresentanza, sembrerebbe, pertanto,<br />

discendere dall’inquadramento dello stesso nello schema<br />

generale del contratto di mandato o di agenzia.<br />

Ciò nonostante, numerose pronunce giurisprudenziali hanno<br />

sanc<strong>it</strong>o, in passato, sulla base del divieto di intermediazione<br />

nel lavoro e a prescindere dalla qualificazione giuridica del<br />

rapporto in questione (contratto di mediazione o mandato o<br />

agenzia, ecc.), la null<strong>it</strong>à dei contratti di manageriato stipulati<br />

tra artista e agente, per illice<strong>it</strong>à dell’oggetto (art. 1418 c.c. e<br />

1346 c.c.) o per illice<strong>it</strong>à della causa, ovvero per la contrarietà<br />

alla legge (art. 1343 c.c.).<br />

Tale orientamento giurisprudenziale è, oggi, superato da<br />

alcune recenti sentenze che - pur dichiarando, talvolta, la


null<strong>it</strong>à della clausola di esclusiva nel contratto di manageriato<br />

artistico, quando l’agente rivendichi la provvigione per<br />

lavori procacciati direttamente dall’artista - hanno affermato,<br />

espressamente, la valid<strong>it</strong>à della stessa, quando la provvigione<br />

venga richiesta per contratti negoziati dall’agente, e,<br />

implic<strong>it</strong>amente, la valid<strong>it</strong>à del contratto di manageriato<br />

artistico.<br />

Ad analoga conclusione, ovvero, alla implic<strong>it</strong>a valid<strong>it</strong>à del<br />

contratto atipico di manageriato artistico, si è giunti con<br />

le pronunce dei giudici che hanno condannato, talvolta,<br />

l’artista al risarcimento dei danni, per violazione del patto di<br />

esclusiva, nei confronti dell’agente, che aveva sostenuto spese<br />

di promozione, assistenza e consulenza in favore dello stesso<br />

artista.<br />

Il dato importante che emerge dalle c<strong>it</strong>ate sentenze, senza<br />

soffermarci sulle questioni relative alla qualificazione giuridica<br />

del rapporto intercorrente tra agente e artista e, ovviamente,<br />

alle conseguenze giuridiche che ne discendono, è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

dall’ormai unanime riconoscimento della valid<strong>it</strong>à del contratto<br />

di manageriato artistico e, di conseguenza, della figura<br />

professionale dell’agente di spettacolo, che, però, ancora<br />

oggi attende una vera e propria regolamentazione.<br />

E’ divenuta, pertanto, indispensabile, come evidenziato<br />

anche da numerose e recenti proposte di legge tra cui la<br />

Legge Quadro per lo spettacolo dal vivo nel Nuovo Testo<br />

Cultura e Società<br />

Unificato del 23.05.<strong>2012</strong>, una immediata regolamentazione<br />

della figura dell’agente di spettacolo, che, preveda, come già<br />

avviene da tempo nel mondo del calcio (Cfr. Regolamento<br />

Agenti di Calciatori FIGC/FIFA), oltre all’ist<strong>it</strong>uzione di un albo<br />

di rappresentanti artistici o agenti di spettacolo, un vero e<br />

proprio percorso di formazione per gli stessi.<br />

Proprio per rispondere a questa esigenza di formazione sono<br />

organizzati da circa dieci anni dall’Associazione Culturale<br />

“Dir<strong>it</strong>to&Spettacolo” (www.dir<strong>it</strong>toespettacolo.<strong>it</strong> - il portale<br />

giuridico dello spettacolo), che ho l’onore di presiedere, i<br />

primi corsi in Italia di formazione professionale per agenti di<br />

spettacolo, finalizzati proprio a sensibilizzare sull’argomento<br />

sia gli operatori del settore che le Ist<strong>it</strong>uzioni, nonchè a<br />

rispondere, nell’immediato, all’esigenza di conoscenza,<br />

formazione e specializzazione di coloro che rappresentano<br />

e gestiscono la carriera degli artisti dello spettacolo e<br />

soddisfare, quindi, le esigenze di un mercato che necess<strong>it</strong>a di<br />

profili professionali sempre più specializzati. <br />

L’articolo è, in parte, tratto da un contributo del sottoscr<strong>it</strong>to int<strong>it</strong>olato “Il contratto<br />

di manageriato artistico e la clausola di esclusiva”, pubblicato dalla “Guida per<br />

l’Artista e l’Operatore della Cultura e dello Spettacolo” (Ed<strong>it</strong>ore Imago<br />

Media s.r.l., 2004, V° edizione, pag. 27 e ss., nonché, da un contributo, sempre<br />

del sottoscr<strong>it</strong>to, contenuto nel cap<strong>it</strong>olo int<strong>it</strong>olato “L’Attore e la Legge”, pubblicato<br />

nel libro “Ciao Artista, strumenti per attori . esercizi, informazioni,<br />

suggerimenti per avere successo nel mondo dello spettacolo” di Fioretta<br />

Mari e Manuela Metri – Salani Ed<strong>it</strong>ore, 2005, pag. 201.<br />

S.Arcangelo di Magione presso Camping Polvese pranzi e cene di cucina tipica.<br />

Info: locandaallabaia@libero.<strong>it</strong> - Tel. 342 0324781 - Fax 075 5738595<br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 37


Cultura e Società<br />

PIANETA TERRA<br />

“UN DESTINO COMUNE”<br />

a cura di di Luciano Giannelli<br />

Dal Centro Internazionale per la Pace fra i Popoli di Assisi un<br />

contributo per una sempre più accentuata e generalizzata<br />

consapevolezza di “destino comune”, quale condizione<br />

indispensabile per il superamento di dolorose povertà<br />

estreme e tragici confl<strong>it</strong>ti e l’avvio di un percorso verso una<br />

uman<strong>it</strong>à giusta e pacificata, certamente possibile avendo<br />

discernimento per pensarlo e forza v<strong>it</strong>ale per riuscirci.<br />

E’ sotto gli occhi di tutti il perdurare, in un mondo ormai<br />

globalizzato, della scandalosa tragedia della guerra e<br />

della fame e del diffuso convincimento dell’impossibil<strong>it</strong>à<br />

della sua sconf<strong>it</strong>ta. Una s<strong>it</strong>uazione tragica ed insostenibile<br />

che può essere affrontata soltanto in una logica di un<br />

pianeta “casa comune” e, quindi, della conseguente<br />

percezione di “destino comune”, efficace antidoto alle<br />

divisioni, alle competizioni, agli egoismi, alle egemonie,<br />

alle esasperazioni individualistiche ed ident<strong>it</strong>arie, cause<br />

prime di tragici confl<strong>it</strong>ti e disuguaglianze abissali.<br />

Anche perché, in realtà, il nostro pianeta Terra “casa”<br />

comune ormai lo è; basti pensare alle comunicazioni in<br />

tempo reale, ai velocissimi spostamenti, alla popolazione<br />

in continua rapida cresc<strong>it</strong>a, a internet non come rete di<br />

computer ma di persone, a interdipendenze economiche e<br />

pol<strong>it</strong>iche.<br />

Una casa comune sempre più angusta dove si vanno<br />

accumulando problemi tensioni e paure certamente non<br />

risolvibili nell’ottica della separatezza e della competizione.<br />

Si stanno in sostanza determinando le condizioni di un<br />

contesto fortemente contradd<strong>it</strong>torio.<br />

Da un lato la casa comune, dall’altro gli ab<strong>it</strong>anti della casa<br />

che hanno grande difficoltà a percepirsi come c<strong>it</strong>tadini del<br />

pianeta Terra restando prigionieri di logiche domestiche.<br />

Una contraddizione grave e foriera di grandi tragedie in<br />

una fase epocale caratterizzata da radicali cambiamenti.<br />

Variazioni climatiche dovute all’innalzamento della<br />

temperatura, progressiva riduzione di risorse alimentari,<br />

energetiche, idriche, depauperamento del suolo arabile,<br />

del patrimonio faunistico ed <strong>it</strong>tico, impetuoso incremento<br />

demografico, estinzione di specie animali e vegetali,<br />

inquinamento e degrado ambientale, povertà estreme,<br />

disuguaglianze abissali e tragici confl<strong>it</strong>ti, cost<strong>it</strong>uiscono<br />

38 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

un quadro minaccioso con una specie umana sull’orlo<br />

dell’abisso.<br />

Sulla duplice spinta della percezione di un “destino<br />

comune” e della consapevolezza della ineluttabil<strong>it</strong>à del<br />

cambiamento pena la sopravvivenza di specie, è però<br />

possibile concretizzare un progetto adeguato a contrastare<br />

una pericolosa deriva, rimuovendo anche alla radice le<br />

cause che determinano il perdurare dell’attuale grave<br />

s<strong>it</strong>uazione.<br />

Si tratta, in buona sostanza, di sottrarsi alla trappola di<br />

minimalismi irresponsabili e di catastrofismi bloccanti<br />

affrontando con lucid<strong>it</strong>à il tema del necessario cambiamento,<br />

affermando prior<strong>it</strong>ariamente la necess<strong>it</strong>à di una accentuata<br />

consapevolezza nelle coscienze sia della grav<strong>it</strong>à della<br />

s<strong>it</strong>uazione che della essenzial<strong>it</strong>à di affrontarla in una ottica<br />

di grande cooperazione internazionale.<br />

Cambiamento quindi da governare a livello globale e<br />

sostanzialmente riferibile alla necess<strong>it</strong>à di uno sviluppo<br />

sostenibile (quale economia), della stabilizzazione<br />

della popolazione (quale demografia), di una più equa<br />

ripartizione delle risorse (quale giustizia sociale).<br />

Ambiente e il suo utilizzo, l’uomo e le sue attiv<strong>it</strong>à, l’uomo e<br />

il godimento delle risorse, dimensioni antropologiche queste<br />

da correggere appunto (cambiamento) in funzione del<br />

perseguimento di una possibile grande armonia planetaria.<br />

Su queste tematiche il Centro Internazionale per la Pace<br />

fra i Popoli di Assisi è impegnato a dare, con le più<br />

diverse modal<strong>it</strong>à, il proprio contributo di conoscenza<br />

e sensibilizzazione anche attraverso la promozione e<br />

valorizzazione del progetto dei “Cavalieri del Millennio per<br />

la Pace”; donne e uomini, una nuova nobiltà, al servizio<br />

di un impegno perché l’utopia di una uman<strong>it</strong>à giusta e<br />

pacificata possa diventare realtà.


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Cultura e Società<br />

Come il mondo vero<br />

finì per diventare favola<br />

Storia di un errore<br />

a cura di Mirina Hoxha<br />

40 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine


Il mondo vero, attingibile dal saggio,<br />

dal pio, dal virtuoso: egli vive in esso,<br />

lui stesso è questo mondo. (La forma più<br />

antica dell’idea, relativamente intelligente,<br />

semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi:<br />

«Io, Platone, sono la ver<strong>it</strong>à»).<br />

Il mondo vero, per il momento inattingibile,<br />

ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso<br />

(«al peccatore che fa pen<strong>it</strong>enza»). (Progresso<br />

dell’idea: […] si fa più capziosa, si<br />

cristianizza).<br />

Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile,<br />

impromettibile, ma già in quanto pensato una<br />

consolazione, un obbligo, un imperativo. (In<br />

fondo l’antico sole, ma attraverso nebbia e<br />

scetticismo. L’idea sublimata, pallida, nordica,<br />

königsbergica).<br />

Il mondo vero – inattingibile? Comunque<br />

non raggiunto. E in quanto non raggiunto,<br />

anche sconosciuto. Di conseguenza neppure<br />

consolante, salvifico, vincolante: a chi ci<br />

potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?<br />

(Grigio mattino. Primo sbadiglio della<br />

ragione. Canto del gallo del pos<strong>it</strong>ivismo).<br />

Il «mondo vero» – un’idea, che non serve più<br />

a niente, nemmeno più vincolante – un’idea<br />

divenuta inutile e superflua, quindi un’idea<br />

confutata: eliminiamola! (Giorno chiaro;<br />

prima colazione; r<strong>it</strong>orno al bon sens e della<br />

seren<strong>it</strong>à; rossore di Platone per la vergogna;<br />

baccano indiavolato di tutti gli spir<strong>it</strong>i liberi).<br />

Abbiamo tolto di mezzo il mondo vero: Quale<br />

mondo ci è rimasto? Forse quello apparente?<br />

Ma no! Col mondo vero abbiamo eliminato<br />

anche quello apparente!<br />

Friedrich NIETZSCHE, Il crepuscolo degli idoli<br />

[1887].<br />

Se non fossimo a conoscenza che queste frasi<br />

sono state scr<strong>it</strong>te più di un secolo fa, molto<br />

probabilmente le avremmo attribu<strong>it</strong>e ad un<br />

filosofo che contempla tutti i giorni la realtà<br />

che ci circonda.<br />

Ciò che la mente fina del filosofo tedesco<br />

aveva percep<strong>it</strong>o, scr<strong>it</strong>to e trascr<strong>it</strong>to ora è alla<br />

portata di tutti.<br />

Il mondo dell’essenza, intesa come tale<br />

la genuin<strong>it</strong>à dei rapporti umani, la loro<br />

importanza, il valore dell’essere umano<br />

guardato con gli occhi dell’anima, del<br />

perdono e della comprensione che la<br />

Cultura e Società<br />

religione cristiana ci ha insegnato hanno<br />

lasciato il posto nei secoli ad un mondo<br />

basato sull’apparenza, la finta comprensione,<br />

lo spiccato egoismo mascherato sotto forma<br />

di pietà.<br />

Era un mondo in cui non solo Nietzche ma<br />

anche Pirandello decenni dopo hanno visto<br />

un grande teatro.<br />

Una commedia umana dove gli attori non<br />

venivano pagati per rec<strong>it</strong>are, anzi erano loro<br />

che davano in cambio la loro anima per poter<br />

avere una parte più consona al loro credo<br />

meno profondo.<br />

Come la marionetta nel teatro di Pirandello<br />

ruppe il cielo di carta, così la voce dell’anima<br />

ha saputo farsi strada, scavare nel profondo<br />

e porci di fronte a tante domande e poche<br />

certezze.<br />

Ci siamo accorti che il mondo apparente è<br />

venuto meno con tutto il suo finto equilibrio.<br />

Siamo totalmente indifferenti a tutto ciò che<br />

ci circonda, stiamo fermi, con gli occhi vuoti,<br />

ad ammirare il nostro grande capolavoro di<br />

distruzione.<br />

Un mondo vuoto che non si riconosce, che ha<br />

saputo con maestria rendere relativi i legami<br />

più profondi, che ha fatto di questi legami<br />

non più il suo punto di forza ma la sua vera<br />

debolezza.<br />

In una società in cui nessuno ha dei doveri<br />

ma tutti hanno dei dir<strong>it</strong>ti, in una società<br />

in cui il dir<strong>it</strong>to di parola non richiede un<br />

precedente ragionamento ma viene preso<br />

senza cognizione di causa.<br />

Di fronte a questo mondo non ci può essere<br />

altro se non “ il rossore di vergogna di<br />

Platone”. <br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 41


Cultura e Società<br />

Il nuovo paradigma scientifico<br />

la vera natura della crisi e come uscirne a cura di Marco Mandarini<br />

In questo periodo, in tutta la stampa nazionale ed internazionale, sono presenti articoli, saggi, con i quali, pol<strong>it</strong>ici,<br />

economisti, sociologi cercano di spiegare la grave s<strong>it</strong>uazione che stiamo vivendo. Le risposte date dagli addetti ai<br />

lavori hanno però un defic<strong>it</strong> culturale di fondo: non sono organiche e strutturali, ma parziali e frammentate.<br />

In buona sostanza, non sembrano soddisfare le domande complesse, che vengono dal profondo della società.<br />

R<strong>it</strong>engo infatti che i problemi che hanno invest<strong>it</strong>o il pianeta, sono ancor prima che economico-finanziari, di natura<br />

morale e spir<strong>it</strong>uale. Il punto è che le certezze che la cultura ufficiale ci ha tramandato nel corso dei secoli fino ad oggi<br />

sulla natura della realtà non corrispondono a ver<strong>it</strong>à, quindi non funzionano.<br />

Qual è il significato della crisi collettiva che sta colpendo tutti i settori della nostra v<strong>it</strong>a, dove stiamo andando?<br />

R<strong>it</strong>engo che non si può parlare seriamente di questi argomenti senza fare i conti con gli sviluppi della scienza degli<br />

ultimi 50/60 anni. Mi riferisco soprattutto alla matematica frattale, alla fisica quantistica, alla biologia evolutiva,<br />

alle neuroscienze, i cambiamenti che queste discipline favoriscono, stanno accompagnando l’uman<strong>it</strong>à verso nuovi<br />

orizzonti. Quello che appare sempre più chiaro è che la v<strong>it</strong>a che abbiamo scelto di condurre, non è coerente con chi<br />

siamo veramente. Mi rendo perfettamente conto che il ragionamento che andrò a fare esce dai schemi a cui siamo<br />

ab<strong>it</strong>uati, ma credo sia giunto il momento di cominciare a vedere le cose da una prospettiva diversa.<br />

Ciò che non funziona più, è la visione meccanicistica e materialistica che domina da secoli la nostra cultura, la<br />

globalizzazione rappresenta la massima espressione di questa idea, ma anche il più alto punto di crisi.<br />

Viviamo questa grande contraddizione, nel corso dei secoli, c’è stato un enorme progresso tecnologico, ma non c’è<br />

stata cresc<strong>it</strong>a dal punto di vista spir<strong>it</strong>uale. La cultura di mercato che ci domina, ha deviato l’uomo da quelli che sono<br />

i suoi veri interessi: salute, amore, benessere psico-fisico, difesa dell’ambiente, alimentando bisogni inutili e dannosi.<br />

Questa visione artificiale della v<strong>it</strong>a ha allontanato le persone da se stesse, creando una specie di ipnosi collettiva.<br />

Le cose stanno cambiando, c’è un risveglio delle persone, i vecchi schemi sono saltati, c’è una coscienza nuova che<br />

cresce di giorno in giorno, nei giovani, donne e uomini, dotati di onestà intellettuale che vogliono una giustizia vera,<br />

libertà e prosper<strong>it</strong>à per tutti. I c<strong>it</strong>tadini sono sempre meno interessati al pil, allo sviluppo quant<strong>it</strong>ativo e sempre più<br />

cercano di dare un senso di autentic<strong>it</strong>à alla loro v<strong>it</strong>a.<br />

Ma ora entriamo nel mer<strong>it</strong>o delle questioni vediamo:<br />

a) i quattro punti(schematicamente) su cui si basa il paradigma scientifico tradizionale<br />

b) come questo ha plasmato il senso comune della gente<br />

c) come la nuova visione metta in discussione il tutto.<br />

1) La vecchia concezione, dice che il mondo fisico che vediamo è tutto ciò che esiste, ogni cosa vivente è solo materia,<br />

una combinazione di materiali ordinari, di elementi chimici, la coscienza è solo un epifenomeno della realtà fisica.<br />

Un secolo fa Planck ed Einstein dimostrarono che ogni cosa nell’universo è fatta di energia e che di conseguenza il<br />

campo energetico è l’unica realtà. Gesù Cristo duemila anni fa, aveva parlato di spir<strong>it</strong>o, ed è incredibile il fatto che<br />

il campi modellanti che plasmano la materia di cui parlano i fisici hanno le stesse caratteristiche delle forme invisibili<br />

e immateriali di cui parlano le religioni.<br />

Nell’universo quantistico dove tutto è collegato, l’amore è la colla che tiene un<strong>it</strong>e tutte le cose. Nonostante questi<br />

insegnamenti, la maggior parte degli uomini, vive con i vecchi schemi. Se tutto è materia, si ha sempre timore di<br />

non possedere abbastanza cose ed oggetti e si ha paura che qualcuno possa portarceli via, quindi sono l’egoismo<br />

e l’avid<strong>it</strong>à le molle fondamentali. Certo i corpi fisici sembrano separati, semplicemente perché noi osserviamo solo la<br />

luce elettromagnetica, che interagisce esclusivamente con la materia ordinaria solo il 3% di tutta la massa esistente.<br />

Lo strumento occhio umano (la retina) è sensibile e solo ad una banda ristretta che chiamiamo luce visibile e che<br />

rappresenta uno spiraglio infin<strong>it</strong>esimo di tutte le frequenze possibili. Se osservassimo il mondo con i raggi x, infrarossi<br />

o ultravioletti ecc.. vedremmo altre realtà, nelle quali i campi energetici delle persone sono collegati.<br />

A quel punto la regola aurea avrebbe un senso ben chiaro: se tutto è uno, e in realtà non siamo separati, io non farò<br />

del male ad un altro, perché l’altro sono io. Ci dovremmo preoccupare del prossimo, non per buonismo e non solo<br />

perché moralmente giusto, ma anche perché è utile e conveniente a noi stessi, dal momento che siamo fatti tutti della<br />

stessa energia.<br />

2) La vecchia concezione dice che la natura favorirebbe la sopravvivenza del più forte (Darwin) e la legge naturale<br />

è quella della giungla, naturalmente questa impostazione era funzionale all’Inghilterra del XIX secolo, in piena<br />

42 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine


Cultura e Società<br />

espansione coloniale. La cultura che respiriamo è ancora<br />

dentro questa logica, infatti la crisi nel pianeta, dipende dalle<br />

multinazionali, dalle banche, dai potentati economici che<br />

hanno messo in pratica questa teoria. C’è molta ipocrisia nei<br />

pol<strong>it</strong>ici, quando si parla di etica e bene comune, in realtà<br />

quello che prevale nei governi sono gli interessi di pochi.<br />

Anche queste idee sono superate, la biologia evolutiva dice<br />

che la natura segue la massima efficienza e questa si ottiene<br />

con la collaborazione delle varie specie. La cooperazione è<br />

la molla dell’evoluzione, non la competizione. Il cambiamento<br />

ha luogo nel contesto di un ambiente e non separatamente<br />

da questo, il vero principio evolutivo, è dettato da quegli<br />

organismi che meglio si adattano al contesto, contribuendo a<br />

sostenere l’armonia globale del sistema. Due miliardi di anni<br />

fa, i batteri hanno smesso di farsi la guerra, e hanno sviluppato<br />

organismi più complessi. Nel nostro organismo ci sono 50<br />

trilioni di cellule che cooperano all’unisono perche il nostro<br />

corpo sia in buona salute, nessuna cellula lotta per essere la<br />

regina ma coopera con le compagne; immaginiamo che i sette<br />

miliardi di individui, siano le cellule del pianeta. Gli umani<br />

si combattono dall’inizio della storia, invece di capire che<br />

dovrebbero collaborare perché sono una famiglia, una specie,<br />

una razza, un<strong>it</strong>a dal comune codice genetico. Il pianeta andrà<br />

verso la cancrena se non rimetteremo al centro rapidamente gli<br />

interessi generali delle comun<strong>it</strong>à, rispetto agli individualismi.<br />

3) La vecchia concezione dice che l’evoluzione è casuale,<br />

la v<strong>it</strong>a è un fatto puramente fortu<strong>it</strong>o nata da una serie di<br />

cause e concause scatur<strong>it</strong>e dal caso. Questa visione ha<br />

inciso profondamente nel senso comune della gente, perché<br />

tutto ciò ha alimentato cinismo, relativismo culturale e un<br />

pessimismo di fondo sulla v<strong>it</strong>a. Esiste un’altra strada che è<br />

spiegata dalla matematica frattale, l’energia segue la massima<br />

efficienza nel campo biologico, questo è il principio antropico.<br />

L’evoluzione ha una direzione che è quella dello sviluppo<br />

della consapevolezza. Dalla cosmologia, alla geologia, dalla<br />

paleontologia, all’Antropologia, confortata dai dati in possesso<br />

della ricerca microbiologica, ci sono conferme sull’attendibil<strong>it</strong>à<br />

di un processo cosmico, che ha portato allo sviluppo di un<br />

fenomeno apparentemente unico: a partire dalla comparsa<br />

della v<strong>it</strong>a biologica sulla superficie della terra c’è stata una<br />

lunghissima evoluzione durata miliardi di anni, che ha portato<br />

l’universo organico a configurarsi fino ad assumere il corpo<br />

del suo stesso osservatore. L’energia dopo il big-bang si è<br />

strutturata in modo sempre più complesso, gli uomini non sono<br />

che l’espressione più alta di questa organizzazione evolutiva è<br />

la crisalide proveniente dalla sua matrice.<br />

4) La vecchia concezione dice che noi siamo v<strong>it</strong>time della<br />

nostra ered<strong>it</strong>à biologica, se in famiglia c’è stata qualche<br />

patologia grave, è probabile che cap<strong>it</strong>i anche a noi., quindi<br />

noi saremmo impotenti rispetto ai nostri geni. Ma anche questo<br />

assioma è sbagliato, le nostre malattie non sono genetiche, ma<br />

dipendono dall’inquinamento elettromagnetico ed acustico,<br />

dalla v<strong>it</strong>a compet<strong>it</strong>iva e stressante che conduciamo, dalle nostre<br />

44 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

convinzioni e credenze. La mente è più forte dei geni, le nostre<br />

emozioni possono modificare il nostro dna. Il corpo umano<br />

non è un mero apparato meccanico, ma comprende il ruolo<br />

della mente e dello spir<strong>it</strong>o. Troppo spesso l’uomo moderno si<br />

lascia ingabbiare da una serie di convinzioni lim<strong>it</strong>anti che lo<br />

ancorano a identificarsi con un corpo, ma noi non siamo il<br />

nostro corpo e non dobbiamo lasciarci ingannare dai nostri<br />

geni. La scienza dell’epigenetica riconosce che è l’ambiente,<br />

non il dna racchiuso nel nucleo a determinare le azioni delle<br />

cellule. Questo prova che non siamo degli automi genetici,<br />

v<strong>it</strong>timizzati dalle ered<strong>it</strong>à biologiche dei nostri antenati, siamo<br />

invece i co-creatori della nostra v<strong>it</strong>a e della nostra biologia.<br />

Ognuno di noi deve essere protagonista e consapevole della<br />

propria natura spir<strong>it</strong>uale e divina, in modo da non essere<br />

passivo rispetto alle scelte che pochi operano nel loro esclusivo<br />

interesse; i “poteri forti” del pianeta stanno cercando di<br />

asservire, omologare, l’immaginazione e la creativ<strong>it</strong>à di noi<br />

tutti.<br />

Riassumendo la visione che emerge dalla cr<strong>it</strong>ica dei quattro<br />

punti ci dice che l’universo non è un meccanismo, ma un<br />

organismo vivo, ed ha una coscienza che pervade il tutto.<br />

Ad un livello più profondo siamo tutti interconnessi, la nostra<br />

natura più profonda non è circoscrivibile al corpo, il nostro<br />

fisico è solamente la manifestazione del campo energetico,<br />

non siamo separati gli uni dagli altri.<br />

E’ il corpo eterico la matrice olografica che fa crescere,<br />

modella e sviluppa il nostro corpo fisico, l’ignoranza dell’uomo<br />

sulla propria natura è alla radice della sua alienazione. Le<br />

scienze di frontiera sono l’ossatura della nuova visione, stanno<br />

studiando come i campi di energia guidano fenomeni di cresc<strong>it</strong>a<br />

e dimostrano che non è possibile spiegare la v<strong>it</strong>a all’interno<br />

dei vigenti modelli di pensiero deterministici e materialisti. E’<br />

un approccio non dedicato a pochi addetti, ma al servizio<br />

dell’uman<strong>it</strong>à, in grado di migliorare la qual<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a di tutti.<br />

Dobbiamo risvegliarci dall’oblio e cambiare le nostre credenze,<br />

siamo stati convinti dalle èl<strong>it</strong>es che detengono il potere che<br />

questa è l’unica realtà possibile, per cui dovremmo assistere<br />

passivamente alle ingiustizie, violenze, devastazioni. Basta. E’<br />

possibile cambiare, dipende solo da noi, ma è chiaro che da<br />

questa crisi non si esce con i vecchi schemi e ideologie, con<br />

le alchimie pol<strong>it</strong>iche. Occorre un vero cambiamento, basato<br />

su una nuova consapevolezza che metta al centro l’uomo con<br />

i suoi bisogni il suo desiderio di evolvere, la sua volontà di<br />

raggiungere la felic<strong>it</strong>à. La pol<strong>it</strong>ica che è l’arte più nobile deve<br />

rinnovarsi profondamente e r<strong>it</strong>rovare la sua naturale visione nel<br />

perseguire il bene comune.<br />

Questo concetto alto della pol<strong>it</strong>ica come servizio farebbe<br />

evolvere in avanti tutta la s<strong>it</strong>uazione, non ci sarebbe più la<br />

spasmodica ricerca del potere, ma ci si impegnerebbe<br />

esclusivamente per la gioia che si prova nel fare il bene<br />

alla comun<strong>it</strong>à. L’utopia è possibile, se abbiamo il coraggio<br />

di riconoscere la ver<strong>it</strong>à e cioè che siamo tutti responsabili<br />

di questo vecchio mondo, possiamo vivere e organizzarci in<br />

modo nuovo, realizzare i sogni, soddisfare i nostri bisogni,<br />

accrescere la qual<strong>it</strong>à della nostra v<strong>it</strong>a.


Cultura e Società<br />

CINECARTOLINE da JAMES BOND<br />

a cura di Orazio Anania<br />

Le prime scene d’azione del film “Quantum of Solace”del<br />

2008 diretto da Marc Forster, sono state girate a Siena,<br />

dove James Bond insegue un nemico durante il Palio. Queste<br />

sequenze hanno anticipato l’inizio ufficiale dei lavori che<br />

iniziarono il 3 gennaio 2008, negli studi cinematografici di<br />

Pinewood per poi proseguire a Panamá. Il palio era quello<br />

dell’agosto 2007.<br />

James Bond in arte Daniel Craig si ripresenterà a Siena dal<br />

4 al 12 aprile del 2008, dove girerà alcune delle scene<br />

più spettacolari del film; inseguimenti sui tetti della c<strong>it</strong>tadina<br />

toscana con l’utilizzo per la prima volta di strumentazioni<br />

innovative come le cable cam. Ma la scena più spettacolare<br />

è quella che prevede James Bond uscire dai bottini della<br />

c<strong>it</strong>tà direttamente dalla Fonte Gaia di piazza del Campo<br />

durante il Palio.<br />

Naturalmente alcune scene sono state girate ricreando<br />

l’atmosfera del Palio. Piazza del campo è stata allest<strong>it</strong>a in<br />

modo tale che tutto fosse realistico con l’uso di tufo e terra<br />

senese, così come viene fatto per la rievocazione storica.<br />

Oltre 1000 le comparse a rappresentare gli spettatori. Si<br />

dice che questa scena secondo copione doveva svolgersi<br />

davanti al Duomo di Siena ma è stata cambiata perché<br />

r<strong>it</strong>enuta irrispettosa nei confronti della religios<strong>it</strong>à del luogo.<br />

Non sono mancate le finzioni con due case create per la<br />

scenografia, che in realtà non esistono nel panorama della<br />

c<strong>it</strong>tà senese, proposte con le facciate fatte di pannelli dipinti,<br />

ma capaci di ingannare chiunque. Rifatti i balconi di via del<br />

Rialto, per garantire una maggiore stabil<strong>it</strong>à ai salti degli<br />

stunts. Le vie sono state comunque addobbate con le bandiere<br />

delle contrade della Torre, del Nicchio e del Valdimontone.<br />

Il 22º film di spionaggio della serie di James Bond ha avuto<br />

46 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

dunque come location anche la Toscana e altre regioni<br />

<strong>it</strong>aliane. In ver<strong>it</strong>à non è la prima volta che il m<strong>it</strong>ico agente<br />

segreto opera sulla nostra penisola era accaduto anche in<br />

alcune scene del precedente Casino Royale (2006).<br />

In Italia le scene più suggestive sono state girate oltre che<br />

a Siena, a Talamone, nelle cave di Carrara, e lungo le<br />

bellissime coste del lago di Garda ed infine la zona mar<strong>it</strong>tima<br />

di Maratea e la c<strong>it</strong>tà fantasma di Craco, rispettivamente in<br />

provincia di Potenza e Matera.<br />

Suggestive le scene girate a Talamone con James Bond che<br />

naviga lungo le coste grossetane a bordo di un potente<br />

motoscafo; alcune immagini sono riprese dall’alto e qui<br />

domina tutta la bellezza della costa rocciosa e imperiosa<br />

della bassa Toscana.<br />

Tra i marmi di Carrara e precisamente presso le cave di<br />

Fantiscr<strong>it</strong>ti altre scene di azione.<br />

Nei teatri di posa dei Pinewood Studios di Uxbridge,<br />

invece, é stata riprodotta la Galleria d’Arte di Siena, dove<br />

é ambientata una scena di lotta con esplosioni ed effetti<br />

speciali, un sotterraneo che osp<strong>it</strong>a la base del servizio<br />

segreto br<strong>it</strong>annico e un complesso di tunnel che dovrebbe<br />

riproporre i bottini senesi. Di James Bond a Siena rimarrà<br />

soltanto la scena di quando lui abbandona la galleria<br />

appeso ad una fune.<br />

L’allora sindaco di Siena si preoccupò delle possibili<br />

contaminazioni che avrebbero potuto danneggiare la<br />

manifestazione più amata dai senesi e tanto conosciuta al<br />

mondo. Per questo motivo volle incontrare la produzione per<br />

porre condizioni molto rigide. Infatti tutto é stato vagliato<br />

dall’attento Consorzio per la Tutela del Palio di Siena.


Spazio aperto<br />

Isole Fiji<br />

natura lussureggiante ed opulenta<br />

a cura di A. G.


Spazio aperto<br />

Un tempo queste terre furono celebri come le ‘Isole dei<br />

Cannibali’ e la loro popolazione era r<strong>it</strong>enuta fiera e<br />

ostile. Vantano infatti una storia davvero unica in tutto il<br />

Pacifico e presentano attualmente un interessante intreccio<br />

di caratteristiche melanesiane, polinesiane, micronesiane,<br />

indiane, cinesi ed europee. Per quasi cinquant’anni, fino<br />

al colpo di stato mil<strong>it</strong>are del 1987, le popolazioni indigene<br />

delle Fiji hanno cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o una minoranza etnica in seno alla<br />

loro stessa patria. L’arcipelago fu il centro dei commerci del<br />

Pacifico meridionale per tutto il XIX secolo e gli inglesi lo<br />

rivendicarono come propria colonia nel 1874. Anche se<br />

nei quasi cento anni di dominazione br<strong>it</strong>annica delle Fiji<br />

furono importate decine di migliaia di braccianti indiani,<br />

destinati a lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero,<br />

gli aborigeni riuscirono comunque a conservare i propri<br />

costumi e i r<strong>it</strong>i tradizionali - come i meke (un particolare tipo<br />

di danze), la tecnica bure per la costruzione delle case, le<br />

cerimonie kava, i tessuti ricavati dalla corteccia (masi) e la<br />

ceramica. Oggi Isole Fiji evocano immagini paradisiache<br />

fatte di cieli limpidi e blu, albe potenti, vere e proprie<br />

esplosioni di luce, suggestivi tramonti densi di colori, che<br />

scompaiono velocemente nelle onde dell’Oceano. Oltre<br />

alle incantevoli spiagge esotiche e suggestive lagune, a<br />

rendere indimenticabile una vacanza alle Isole Fiji è anche<br />

una popolazione locale osp<strong>it</strong>ale ed allegra, un mix di cinesi,<br />

polinesiani, indiani e maori. Dodici fusi orari separano la<br />

vecchia Europa da queste meraviglie del Pacifico, l’unico<br />

posto al mondo sulla terraferma a cadere sulla linea del<br />

cambiamento di data internazionale. Perché recarsi alle<br />

Fiji ? Per vis<strong>it</strong>are Suva, cap<strong>it</strong>ale di questo arcipelago,<br />

sull’isola di V<strong>it</strong>i Levu, isola che incanta sia con la sua<br />

parte occidentale secca e soleggiata sia con la sua parte<br />

orientale lussureggiante ed opulenta, per scoprire la Coral<br />

Coast, il celebre l<strong>it</strong>orale di origine corallina imprezios<strong>it</strong>o<br />

da palmeti che si inseguono tra le baie e le lagune; per<br />

vivere in prima persona le atmosfere del film “Laguna Blu”<br />

con Brooke Shields, ambientato proprio in quest’angolo<br />

di paradiso, per regalarsi un soggiorno in un luogo<br />

che ha davvero dell’irreale, dove ogni angolo che affiora<br />

dall’immensa distesa d’acqua dell’Oceano Pacifico regala<br />

un’emozione unica.<br />

Gastronomia: Una ricca tradizione culinaria fa<br />

considerare i figiani come un popolo che ama il cibo<br />

pesante e robusto come la carne di manzo e di maiale;<br />

quest’ultima, come anche il pesce spesso sono fr<strong>it</strong>ti e molti<br />

piatti vengono preparati con il latte di cocco, che è molto<br />

nutriente. La gente del luogo mangia enormi quant<strong>it</strong>à di cibo<br />

a ogni pasto: un tipico pasto figiano di un giorno qualsiasi<br />

può consistere in manzo o pesce fr<strong>it</strong>to, foglie di taro boll<strong>it</strong>e<br />

(verdura simile ai nostri spinaci) ricoperte di crema di cocco<br />

con contorno di radici di manioca o di taro. Nelle Fiji si<br />

può scegliere tra diversi tipi di cucina: locale o fijiana,<br />

europea, cinese e indiana. La cucina fijana è simile a quella<br />

che si trova nel resto del sud Pacifico: non mancheranno<br />

sicuramente pesce, frutti di mare, dalo (colocasia), tavioka<br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 49


Spazio aperto<br />

50 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

(manioca), maiale, manzo, pollo, patate dolci, riso, lolo<br />

(latte di cocco), frutti tropicali, tra cui le banane, e vari tipi<br />

di verdura come le foglie di colocasia o felci. Il condimento<br />

è ridotto e si lim<strong>it</strong>a essenzialmente a sale, succo di limone<br />

o peperoncino. Se ci si vuol calare completamente nella<br />

realtà locale, è consigliabile provare uno degli onnipresenti<br />

ristoranti indiani. Qui si potrà gustare pollo al curry, manzo,<br />

pesce, granchio o verdure. I piatti sono generalmente<br />

accompagnati da dahl (zuppa) e roti (una specie di tortilla)<br />

o riso. Anche il cibo cinese sta guadagnando sempre più<br />

popolar<strong>it</strong>à anche grazie alla presenza di tipici ristoranti sia<br />

in stile Cantonese che Sezchuan. Il consumo delle verdure è<br />

più frequente nei villaggi che nelle aree urbane. I banchetti<br />

tradizionali figiani sono sempre preparati dagli uomini nei<br />

“lovo” (forni tradizionali scavati nel terreno), dove i cibi,<br />

avvolti in foglie di banano, vengono cotti al vapore su pietre<br />

incandescenti, dalle sei alle otto ore.<br />

Lingua: Fijiano, hindi, inglese; il Fijano è la lingua ufficiale delle<br />

isole Fiji insieme con l’inglese, parlato da tutti in quanto rappresenta<br />

il punto di contatto tra la l’etnia Melanesiana di lingua Fijana e<br />

l’etnia Indiana di lingua Hindi. ) Valuta: Dollaro delle Fiji (FJD)<br />

Clima: Il clima è tropicale, temperato dai venti di sud-est e senza<br />

rilevanti variazioni di temperatura. Fuso orario: +11h rispetto<br />

all’Italia; +10h quando in Italia vige l’ora legale.


CANTONI


Spazio aperto<br />

Perchè la terra trema ?<br />

a cura di Irene Carloni e Nunzio Sannino - Dottori in Scienza della Terra<br />

Per capire i fenomeni che hanno interessato l’Italia<br />

settentrionale in questi ultimi mesi, dobbiamo per prima<br />

cosa comprendere i meccanismi che portano alla<br />

formazione di un terremoto. Un terremoto è il risultato<br />

della propagazione dell’energia, sottoforma di onde,<br />

rilasciata al momento della rottura delle rocce. Tale stato<br />

si verifica perché le rocce sono sottoposte a sollec<strong>it</strong>azioni,<br />

chiamate stress, alle quali reagiscono deformandosi e, se<br />

si verificano le condizioni idonee, possono raggiungere<br />

la rottura. Uno dei presupposti per cui le rocce vengono<br />

a trovarsi sotto forti regimi di stress è legato alla struttura<br />

della crosta terrestre. Questa, infatti, è frammentata in aree<br />

dette placche che, muovendosi reciprocamente tra di loro,<br />

creano o subiscono sollec<strong>it</strong>azioni. Alcune di queste placche<br />

si allontanano tra di loro (margini divergenti), altre si<br />

avvicinano (margini convergenti), e altre ancora scorrono<br />

lateralmente tra loro (margini trasformi). Questi movimenti<br />

guidano la genesi degli oceani e delle catene montuose del<br />

nostro pianeta da quando si è formata la crosta. I terremoti<br />

si distribuiscono principalmente lungo i margini di placca.<br />

Studiando i movimenti relativi delle varie placche si può<br />

teorizzare l’evoluzione futura dello spostamento di queste<br />

e quindi presumere che un certo movimento possa portare<br />

alla formazione di un terremoto.<br />

Analizzando i dati storici sui terremoti e le recenti<br />

registrazioni è possibile stimare la potenza attesa<br />

(magn<strong>it</strong>udo) per un evento sismico. Questo a meno di<br />

eventi eccezionali che possono provocare terremoti con<br />

magn<strong>it</strong>udo superiore a quella prevista. La pericolos<strong>it</strong>à di un<br />

terremoto è legata anche ai danni che potrebbe provocare<br />

a edifici, infrastrutture, economia, beni culturali e alla<br />

popolazione. L’analisi di questi dati permette la suddivisione<br />

del terr<strong>it</strong>orio in aree caratterizzate da una determinata<br />

pericolos<strong>it</strong>à sismica, in questo modo si arriva a ottenere la<br />

classificazione sismica del terr<strong>it</strong>orio. In segu<strong>it</strong>o alle Norme<br />

Tecniche delle Costruzioni (D.M. del 14 gennaio 2008)<br />

tutto il nostro paese, ad eccezione della Sardegna, viene<br />

classificato come sismico.<br />

La penisola <strong>it</strong>aliana ricade su due placche, la placca<br />

Europea e la microplacca Adria (un’appendice della<br />

placca Africana con movimento differente da questa).<br />

L’interazione tra queste placche ha dato origine alle Alpi<br />

e agli Appennini e a tutte le strutture che sono presenti tra<br />

52 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

di essi. In questo contesto si inseriscono anche gli ultimi<br />

eventi sismici avvenuti nella pianura Padana – Emiliana. Le<br />

conoscenze della struttura del sottosuolo di questi terr<strong>it</strong>ori<br />

sono note grazie agli studi finalizzati all’esplorazione<br />

petrolifera. Da questi risulta che, sotto i depos<strong>it</strong>i superficiali,<br />

si trova un margine convergente chiamato Dorsale Ferrarese.<br />

Associata a questo è stata individuata una sorgente sismica<br />

denominata Mirandola. Questa struttura è caratterizzata da<br />

un movimento compressivo con direzione all’incirca Nord<br />

– Sud e da valori massimi attesi di magn<strong>it</strong>udo coerenti<br />

con quelli dell’evento del 20 Maggio. Fino a ora nessun<br />

terremoto storico e/o strumentale non era stato associato<br />

alla struttura di Mirandola.<br />

Riassumendo, non è possibile prevedere scientificamente<br />

il momento in cui avverrà un terremoto, è però possibile<br />

individuare le aree a rischio sulla base degli eventi storici e<br />

della conoscenza delle strutture geologiche che potrebbero<br />

essere sottoposte a stress.


Spazio aperto<br />

La casa a Yokohama (Giappone) è un mix fra un loft<br />

ed una tipica casa orientale, è un perfetto connubio fra<br />

l’essenzial<strong>it</strong>à degli arredi e la stessa struttura, tinte calde,<br />

chiare che sottolineano il design pul<strong>it</strong>o degli arredi! Si crea<br />

54 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

La casa di Takeshi Hosaka<br />

a Yokohama<br />

a cura di Giuseppina Ascione<br />

così un ambiente raffinato e moderno, capace di trasmettere<br />

seren<strong>it</strong>à e sicurezza. Progettata da Takeshi Hosaka sorge in<br />

un’area iper densificata, tra grattacieli e edifici commerciali.<br />

Essendo priva di finestre sui lati, cerca un contatto con il


mondo esterno verso l’alto. A caratterizzare l’edificio sono i lucernari disposti<br />

ordinatamente sul tetto, uno accanto all’altro a formare una sorta di scacchiera.<br />

Una serie di pannelli in acrilico curvi filtrano i raggi del sole, creando<br />

un’illuminazione naturale all’interno della casa, come suggerisce il nome<br />

stesso del progetto, “Day light House”.<br />

I movimenti del sole scandiscono così le varie fasi della giornata, dalla<br />

mattina, chiara e diretta, alla sera, con un’illuminazione più tenue e non meno<br />

affascinante.<br />

All’interno quello che sembra essere un unico ambiente è diviso in tante piccole<br />

stanze con pareti sottili che arrivano solo fino a metà dell’altezza dello spazio,<br />

per lasciare aperto il soff<strong>it</strong>to.<br />

Al contrario di quello che si potrebbe pensare, l’edificio è dotato di un sistema<br />

di isolamento termico ricavato tra il tetto e i pannelli che garantisce la giusta<br />

temperatura in tutte le stagioni.


Spazio aperto<br />

Molti dicono che gli impianti eolici hanno un impatto visivo<br />

sgradevole, r<strong>it</strong>enendo che la presenza di gigantesche e<br />

rumorose pale “inquinano” il campo visivo di ambienti<br />

naturali con costruzioni artificiali dal design non troppo<br />

ricercato. Ma, pensandoci, non ci sono molte alternative<br />

se non quelle di concepire i nuovi impianti in porzioni di<br />

terr<strong>it</strong>orio scarsamente ab<strong>it</strong>ato o in mare aperto, in acque di<br />

cui l’Italia è abbondantemente circondata non attraversate<br />

da rotte commerciali o turistiche. Se invece proviamo a<br />

riflettere e a guardare un po’ più in là del nostro naso, una<br />

dimostrazione di creativ<strong>it</strong>à e buone azioni la vediamo nel<br />

tentativo di coniugare arte ed energia pul<strong>it</strong>a. Come ad<br />

esempio nelle c<strong>it</strong>tà dove, costruendo mini impianti belli da<br />

vedere, si potrebbe far capire ai c<strong>it</strong>tadini l’importanza delle<br />

energie rinnovabili.<br />

L’idea arriva a noi proprio dal paese dei mulini a vento. Un<br />

team olandese NL Arch<strong>it</strong>ects di Amsterdam ha ideato un<br />

prototipo di impianto eolico alternativo alle classiche pale<br />

dando loro la forma di un albero, silenzioso, gradevole<br />

alla vista e al tempo stesso funzionale al suo scopo. Ogni<br />

ramo dell’albero, il cui numero varia da tre a nove,<br />

56 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Dal paese dei mulini a vento l’eolico artistico<br />

pale come alberi silenziosi ed efficienti<br />

a cura di L. A.<br />

corrisponde a un asse di turbina, in grado di sfruttare<br />

il vento proveniente da qualsiasi direzione.<br />

I punti di forza dei Flower Power, questo il loro nome, sono:<br />

• Facil<strong>it</strong>à di montaggio: è sufficiente poco meno di un’ora.<br />

• Grande resistenza: sopportano venti fino a 190 km/h<br />

• Produzione media annua di energia: variabile tra<br />

13.000 kw/h per l’albero a tre rami con meno di 42.8<br />

db di rumore, fino a 55.000 kw/h per l’albero a nove<br />

rami.<br />

Il risultato finale è un oggetto perfettamente integrato alla<br />

scala degli spazi aperti di una c<strong>it</strong>tà, dotato di una propria<br />

impronta stilistica molto ben riconoscibile. Una delle possibili<br />

ambientazioni è all’interno di un parco urbano, utilizzando<br />

la vegetazione ad alto fusto per incanalare i flussi del vento<br />

secondo le direzioni dominanti, allo scopo di massimizzare<br />

la produzione energetica e, al contempo, inserire elementi<br />

scultorei mobili in un contesto paesaggistico altrimenti<br />

disadorno.


Trexya srl<br />

sede operativa - Via Gramsci, 6 - Centro Commerciale la Galleria (2° piano) - 06074 Ellera Umbra (PG)<br />

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Spazio aperto<br />

Sistemi fotovoltaici a concentrazione<br />

a cura di A. L.<br />

Il fotovoltaico può contribuire alla generazione distribu<strong>it</strong>a di<br />

energia, riducendo così le perd<strong>it</strong>e legate al trasporto, e al<br />

peak shaving di rete.<br />

A questo si deve aggiungere che la grande modular<strong>it</strong>à dei<br />

sistemi fotovoltaici permette di adattarsi a diverse tipologie<br />

di utenza.<br />

Come pregio ulteriore si deve aggiungere che il fotovoltaico<br />

è percep<strong>it</strong>o come la fonte rinnovabile più pul<strong>it</strong>a eserc<strong>it</strong>ando<br />

grande fascino ed attrattiva verso il pubblico ecologicamente<br />

informato. Una sua diffusione può quindi contribuire<br />

sostanzialmente allo sviluppo di una coscienza ecologica<br />

e consapevole dei problemi energetici creando il consenso<br />

sociale per interventi di maggior portata.<br />

Due sono i principali problemi associati, da parte degli<br />

utenti, all’energia fotovoltaica. Il primo è legato ad un<br />

elevato costo dei sistemi, stimabile a tutt’oggi in 6000-7000<br />

Euro/kWp installato, dipendente dalla taglia dell’impianto<br />

considerato. Il secondo è legato alla compless<strong>it</strong>à di<br />

installazione di un sistema fotovoltaico per uso privato.<br />

La progettazione è svolta da un esperto caso per caso,<br />

introducendo costi e compless<strong>it</strong>à procedurali supplementari,<br />

e ciascun impianto è diverso. Le connessioni alla rete<br />

elettrica sono ancora complesse, anche se molti passi sono<br />

stati fatti in questa direzione.<br />

Questo ha ripercussioni sui tempi tra la decisione di installare<br />

il sistema e l’effettiva installazione e quindi sulla caduta di<br />

interesse da parte del potenziale utente.<br />

Non è inoltre da trascurare che una progettazione meno che<br />

ottimale riduce il rendimento di sistema e può accorciarne<br />

la v<strong>it</strong>a. Il sistema fotovoltaico ideale dovrebbe quindi essere<br />

facile da installare e da controllare, affidabile e facile da<br />

riparare in caso di necess<strong>it</strong>à. Si deve tenere comunque<br />

presente che gran parte del costo di un sistema fotovoltaico<br />

è dovuto all’elevato costo del silicio impiegato per le celle<br />

fotovoltaiche che è difficilmente destinato a diminuire con<br />

l’aumento della produzione.<br />

Ciò ci porta a considerare i sistemi fotovoltaici a<br />

concentrazione che con la stessa cella fotovoltaica può<br />

58 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

teoricamente produrre più energia se esposta a flussi luminosi<br />

superiori, si impiega qualche sistema per concentrare molta<br />

luce solare su una ridotta quant<strong>it</strong>à di celle fotovoltaiche di<br />

grande efficienza.<br />

Vari esempi di sistemi a concentrazione sono stati<br />

sperimentati nei decenni passati ricorrendo alle più varie<br />

soluzioni ed accumulando un notevole, anche se poco noto,<br />

bagaglio tecnico che ne ha dimostrato la funzional<strong>it</strong>à.<br />

La convenienza economica è stata per molto tempo un<br />

problema per la scarsa disponibil<strong>it</strong>à di celle fotovoltaiche<br />

progettate per operare in concentrazione e di sistemi di<br />

raffreddamento movimentazione ed inseguimento solare<br />

affidabili.<br />

Recentemente, tuttavia, tutte queste tecnologie hanno<br />

raggiunto, per motivi indipendenti, un grado di<br />

maturazione sufficiente per sviluppare sistemi affidabili ed<br />

economicamente convenienti.<br />

Il punto chiave per comprendere i potenziali vantaggi<br />

economici di questa tecnologia è che la maggior parte<br />

dei materiali e delle risorse impiegate nella costruzione<br />

di un sistema a concentrazione sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da superfici<br />

riflettenti, supporti e sistemi di movimento e controllo, le<br />

cui filiere industriali sono già mature nella nostra realtà<br />

produttiva.<br />

La quant<strong>it</strong>à di celle fotovoltaiche impiegate, il cui mercato<br />

ha invece una offerta “rigida”, è grandemente ridotta.<br />

Questo tipo di sistemi può quindi avvantaggiarsi di<br />

economie di scala molto di più dei sistemi a pannelli piani<br />

vincolati ad un materiale di alto costo intrinseco.<br />

Uno degli aspetti importanti dei sistemi a concentrazione<br />

è che, per operare correttamente, il sole deve trovarsi<br />

sempre sull’asse ottico del concentratore primario. Il sistema<br />

necess<strong>it</strong>a quindi di un qualche tipo di movimento che gli<br />

permetta di seguire il moto apparente del sole.<br />

Questo ha anche un vantaggio in termini dell’energia<br />

prodotta dal sistema poiché, al contrario dei pannelli piani<br />

stazionari, il sistema offre sempre la massima superficie al<br />

sole raccogliendone al meglio l’energia.


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Eventi<br />

Storie di Ville e Giardini<br />

Itinerario guidato fra ville e giardini,<br />

castelli e palazzi<br />

17 giugno - 15 settembre <strong>2012</strong><br />

Dal 2005, ogni anno nel periodo estivo, l’iniziativa viene<br />

organizzata dall’Assessorato al Turismo della Provincia<br />

di Perugia, in collaborazione con l’Associazione Dimore<br />

Storiche - Sezione Umbria, grazie ad un Protocollo d’Intesa<br />

per la valorizzazione e promozione di tale inestimabile<br />

patrimonio storico, arch<strong>it</strong>ettonico e ambientale diffuso nel<br />

terr<strong>it</strong>orio provinciale.<br />

“Viene proposta un’originale prospettiva di conoscenza<br />

del paesaggio con l’apertura straordinaria al pubblico di<br />

“gioielli” d’arte e di storia altrimenti esclusi dagli <strong>it</strong>inerari<br />

turistici più noti, - sottolinea Roberto Bertini Assessore al<br />

Turismo della Provincia di Perugia - che vuole offrire un<br />

numero sempre crescente di occasioni per rendere il nostro<br />

terr<strong>it</strong>orio turisticamente più attrattivo”.<br />

L’iniziativa nell’arco delle sette edizioni ha coinvolto,<br />

assicurandone l’apertura al pubblico, di ben 65 s<strong>it</strong>i, tra cui<br />

13 pubblici e 42 privati, di cui uno in terr<strong>it</strong>orio toscano,<br />

ed ha ottenuto un crescente apprezzamento dei vis<strong>it</strong>atori<br />

registrando oltre 5.000 presenze, con una richiesta di<br />

partecipazione largamente eccedente l’effettiva capienza<br />

delle vis<strong>it</strong>e (a numero chiuso e su prenotazione).<br />

Il programma dell’edizione <strong>2012</strong> offre undici appuntamenti<br />

di vis<strong>it</strong>a.<br />

- Il primo appuntamento si terrà a Perugia domenica 17<br />

giugno con i Palazzi Rufini, piccolo borgo nel comune di<br />

Corciano.<br />

- A Spoleto il 24 giugno sarà possibile vis<strong>it</strong>are Palazzo<br />

62 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Castello di Prodo<br />

Zacchei Corvi Travaglini, edificato nel ‘500 sull’area di<br />

vecchie case medievali.<br />

- Si torna domenica 8 luglio nuovamente a Corciano con<br />

Villa Pieve, antica residenza del 1700.<br />

- Tappa successiva a Orvieto (Tr), con il Castello di Prodo<br />

sabato 14 luglio, eretto nella prima metà del ‘300 dalla<br />

nobile famiglia dei Prodenzani.<br />

- Si prosegue sabato 21 luglio con l’Abbazia dei Sette Frati<br />

a Piegaro, risalente al XIII in onore di sette fratelli martirizzati<br />

a Roma nel 164 d.C..<br />

- A seguire Villa Colle del Cardinale, Perugia domenica 22<br />

luglio, fatta costruire dal Cardinale Fulvio della Corgna, su<br />

probabile progetto dell’Alessi intorno al 1570.<br />

- Immancabile la vis<strong>it</strong>a a Villa Fidelia, Spello, di proprietà<br />

della Provincia di Perugia, sabato 28 luglio, sorta sull’area<br />

di un santuario romano.<br />

- A Monte del Lago, Magione, apre le sue porte Villa Schnabl<br />

sabato 1 settembre, sorta sulle mura dell’antico borgo come<br />

dimora di campagna della famiglia Danzetta Alfani.<br />

- Domenica 2 settembre a grande richiesta viene riproposto<br />

il Castello di Castelleone, Deruta, importante monumento<br />

storico artistico arch<strong>it</strong>ettonico risalente al XII-XVI-XIX sec.<br />

- Altro forte Il Castello dell’Oscano, Perugia, domenica 9<br />

settembre, rimasto abbandonato fino agli inizi del 1900<br />

finchè la famiglia austriaca Telfner costruì l’attuale castello.<br />

- L’<strong>it</strong>inerario di vis<strong>it</strong>e si chiude con Palazzo Ranieri di Sorbello,<br />

Perugia, sabato 15 settembre, antico palazzo risalente al<br />

XVII seolo, dimora dei Marchesi Bourbon di Sorbello.<br />

L’edizione <strong>2012</strong> riproporrà la formula vincente degli<br />

appuntamenti pomeridiani concentrati nei weekend estivi<br />

da giugno a settembre, con partecipazione gratu<strong>it</strong>a, a<br />

numero chiuso, con prenotazione obbligatoria. <br />

Per informazioni e prenotazioni:<br />

Provincia di Perugia, Ufficio Promozione Turismo e Sport<br />

Tel. +39.075.3681657<br />

turismo@provincia.perugia.<strong>it</strong> - www.provincia.perugia.<strong>it</strong><br />

Villa Fidelia


1 2 3<br />

4 5 6<br />

7 8 9<br />

* 0 #


RIAPERTURA DEL MUSEO<br />

DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PERUGIA<br />

MUSEO<br />

DELL'ACCADEMIA<br />

Perugia<br />

64 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine


Introduzione<br />

a cura di Mirina Hoxha<br />

Eventi<br />

Il Museo dell’Accademia di Belle Arti di<br />

Perugia ha riaperto al pubblico dallo scorso<br />

1 Luglio.<br />

Ai vis<strong>it</strong>atori il Museo si è presentato in una<br />

nuova veste frutto di studi pluriennali di<br />

esperti di chiara fama.<br />

La Fondazione Cassa di Risparmio<br />

di Perugia che ha interamente finanziato<br />

il progetto e ha reso possibile la riapertura<br />

dell’Accademia.<br />

Il presidente Avv. Mario Rampini ha<br />

approvato il progetto e si è impegnato<br />

affinchè venisse realizzata una struttura<br />

espos<strong>it</strong>iva originale e moderna in grado di<br />

comprendere il patrimonio dell’Accademia.<br />

L’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di<br />

Perugia è stata fondata nel 1573 dal p<strong>it</strong>tore<br />

Orazio Alfani e dall’arch<strong>it</strong>etto e matematico<br />

Raffaello Sozi, nasce come Accademia del<br />

Disegno, seconda solo a quella fiorentina<br />

nata nel 1562.<br />

Nel corso dei secoli l’Accademia ha visto<br />

il susseguirsi di varie ed altalenanti vicende<br />

sino al 1901 anno in cui trova la propria<br />

sede nell’antico convento di San Francesco<br />

al Prato di Perugia.<br />

Nel 1974 iniziano a prendere v<strong>it</strong>a le preziose<br />

e uniche raccolte d’arte che oggi possiamo<br />

trovare ordinate in tre sezioni: Gipsoteca<br />

(galleria dei gessi), Galleria dei dipinti,<br />

Gabinetto dei disegni e delle stampe.<br />

Il ricco patrimonio artistico formatosi nel corso<br />

dei secoli è il risultato di donazioni di enti e<br />

di privati oltre che dei lavori dei professori e<br />

degli studenti dell’Accademia stessa.<br />

Il patrimonio della Fondazione Accademia<br />

di Belle Arti “Pietro Vannucci” comprende<br />

circa 600 gessi, 430 dipinti, 12.000 disegni<br />

e 6.300 incisioni. Fra i gessi, eccezionali per<br />

fattura e varietà, si distinguono il gigantesco<br />

Ercole Farnese, Il pugilatore Damòsseno,<br />

Amore e Psiche e Le Tre Grazie di Antonio<br />

Canova, copia originale donata dall’artista.<br />

Antonio Canova (Possagno 1757 - Venezia 1821)<br />

Le tre grazie 1815 - 1817 - 76x100x60 cm<br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 65


Eventi<br />

Nuovo allestimento di<br />

Gipsoteca<br />

Galleria dei dipinti<br />

Gabinetto dei disegni e delle stampe<br />

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica<br />

Italiana Giorgio Napol<strong>it</strong>ano, da domenica 1° luglio <strong>2012</strong>,<br />

dopo quindici anni di letargo e di esilio, riapre i battenti al<br />

pubblico il Museo dell’Accademia di Belle Arti di Perugia,<br />

con un nuovo allestimento, espressione di una intelligente<br />

selezione dell’imponente patrimonio storico-artistico<br />

sedimentatovi nei secoli.<br />

Questo miracolo, che riempie un vuoto doloroso nel<br />

panorama museale c<strong>it</strong>tadino e umbro, lo si deve alla<br />

lungimiranza generosa della Fondazione Cassa di<br />

Risparmio di Perugia che ha interamente finanziato<br />

l’oneroso e complesso insieme dei costi, su originaria<br />

segnalazione del presidente Alfredo De Poi, prematuramente<br />

scomparso.<br />

Antonio Canova 1807 - Testa di cavallo<br />

66 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Emilio Notte (Ceglie Messapico, Brindisi 1891 - Napoli 1982)<br />

Modella in rosso 1914 - Olio su tela 102,5x69,5 cm<br />

Il consiglio di amministrazione, guidato dall’attuale<br />

presidente avvocato Mario Rampini, ha fatto propria l’idea<br />

di innovare il Museo, predisponendo tutte le misure idonee<br />

alla ricost<strong>it</strong>uzione e “ricostruzione” della struttura espos<strong>it</strong>iva,<br />

realizzata anche con materiali e colori di assoluta original<strong>it</strong>à.<br />

Gipsoteca del Museo


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maiolicata dipinta a mano,<br />

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Eventi<br />

L’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia<br />

- fondata dal p<strong>it</strong>tore Orazio Alfani e dall’arch<strong>it</strong>etto<br />

e matematico Raffaello Sozi - nasce nel 1573, come<br />

Accademia del Disegno, seconda solo a quella fiorentina<br />

(1562).<br />

Dopo altalenanti vicende, dal 1901 l’Accademia trova<br />

la propria sede nell’antico convento di San Francesco al<br />

Prato (accanto al celebre Oratorio di San Bernardino di<br />

Agostino di Duccio), dove nel 1974 prendono corpo e<br />

forma le preziose e uniche raccolte d’arte, oggi ordinate<br />

in tre sezioni: Gipsoteca (galleria dei gessi), Galleria dei<br />

dipinti, Gabinetto dei disegni e delle stampe.<br />

Il ricco patrimonio artistico che si è formato nel corso dei<br />

secoli è il risultato non solo di donazioni di enti e di privati,<br />

ma soprattutto di lavori prodotti dagli accademici che, in<br />

qual<strong>it</strong>à di studenti, docenti o collezionisti hanno voluto<br />

lasciare un segno tangibile del proprio attaccamento ai<br />

“colori” della scuola.<br />

Il primo nucleo della collezione è nato contestualmente alla<br />

formazione dell’Accademia del Disegno con la donazione<br />

dei calchi in gesso, esegu<strong>it</strong>i dal perugino Vincenzo Danti,<br />

nel 1573, delle sculture michelangiolesche che sottolineano<br />

i sarcofagi delle tombe medicee della Sacrestia nuova di<br />

San Lorenzo di Firenze: Aurora, Giorno, Crepuscolo, Notte.<br />

Il patrimonio accademico viene ad arricchirsi con la<br />

requisizione napoleonica dei beni ecclesiastici (1814), che<br />

andrà a formare la base della raccolta d’arte della Galleria<br />

Nazionale dell’Umbria, assolvendo anche a una funzione di<br />

tutela e conservazione. Con l’Un<strong>it</strong>à d’Italia del 1861, viene<br />

riconosciuto all’Accademia un gruppo di queste opere,<br />

ampliate con lavori del Settecento e, massimamente, grazie<br />

al risveglio delle arti visive, dell’Ottocento, periodo storico<br />

al quale l’Ist<strong>it</strong>uzione dette contenuto e forma, divenendo<br />

guida e motore artistico per la generazione degli artisti<br />

umbri. Il flusso dell’accrescimento del patrimonio continua<br />

per tutto il Novecento, tanto che la presenza di protagonisti<br />

di rilievo nazionale e locale contribuisce a qualificare il<br />

lavoro e la produzione dei giovani studenti, cogliendo un<br />

significativo riconoscimento nel mondo dell’arte e della<br />

cr<strong>it</strong>ica.<br />

Fin dalla sua cost<strong>it</strong>uzione, il Museo dell’Accademia si<br />

pone per completezza di espressione, di comunicazione<br />

e per qual<strong>it</strong>à contenutistiche ai primi livelli nel panorama<br />

museale regionale e non.<br />

Oggi il Museo si riappropria, dopo tre lustri di silenzio<br />

e di polvere, degli spazi “rapinati” dal terremoto<br />

dell’autunno del 1997, che ne ha causato la chiusura<br />

forzata, lo sfollamento delle opere nei depos<strong>it</strong>i e talvolta<br />

la momentanea esposizione in altre sedi. Attraverso un<br />

allestimento moderno concep<strong>it</strong>o secondo la più innovativa<br />

concezione museale, l’Accademia ridona luce al suo<br />

patrimonio, offrendone al pubblico una significativa<br />

selezione scand<strong>it</strong>a dall’originaria articolazione in Gessi,<br />

Dipinti, Disegni e Stampe.<br />

Un programma di mostre temporanee, organizzate negli<br />

68 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

spazi adiacenti al museo, permetterà di ammirare e godere<br />

delle altre opere che non possono essere esposte in maniera<br />

permanente.<br />

Nel <strong>2012</strong>, dunque, la secolare v<strong>it</strong>a dell’Accademia di<br />

Belle Arti di Perugia ricompone la propria fisionomia<br />

riconsegnando al pubblico una pagina che narra le vicende<br />

storiche e artistiche di una Ist<strong>it</strong>uzione che rappresenta un<br />

bene della intera collettiv<strong>it</strong>à.<br />

Il patrimonio della Fondazione Accademia di Belle Arti<br />

“Pietro Vannucci” comprende circa 600 gessi, 430 dipinti,<br />

12.000 disegni e 6.300 incisioni. Fra i gessi, eccezionali<br />

per fattura e varietà, si distinguono il gigantesco Ercole<br />

Farnese, Il pugilatore Damòsseno, Amore e Psiche e Le<br />

Tre Grazie di Antonio Canova, copia originale donata<br />

dall’artista, Il Laocoonte, Il Pastorello di Bertel Thorvaldsen.<br />

Fra i dipinti spiccano Autor<strong>it</strong>ratto con pappagallo di<br />

Mariano Guardabassi e quadri di Annibale Brugnoli,<br />

Domenico Bruschi, Armando Spadini, Mario Mafai, Alberto<br />

Burri, Gerardo Dottori. <br />

Mariano Guardabassi (Perugia 1823 - 1880)<br />

Autor<strong>it</strong>ratto con pappagallo<br />

1855 c.<br />

Olio su tela - 88x72 cm


MUSEO DELL’ACCADEMIA<br />

DI BELLE ARTI DI PERUGIA<br />

Notizie utili<br />

Giuliano Giuman<br />

Direttore<br />

Eventi<br />

Indirizzo<br />

piazza San Francesco al Prato<br />

Orario<br />

dal giovedì alla domenica 10 - 13/15.30 - 18<br />

Biglietto d’ingresso<br />

intero € 5, ridotto € 3<br />

Info<br />

tel. +39 075 5730631<br />

S<strong>it</strong>o ufficiale<br />

www.abaperugia.org<br />

Ufficio stampa<br />

Studio Begnini, Roma<br />

Main sponsor<br />

Fondazione Cassa Risparmio di Perugia<br />

Contributo all’inaugurazione<br />

Minimetrò SpA, Perugia<br />

Progetto e direzione artistica<br />

Arch. Fabio De Chirico<br />

Progetto<br />

Arch. Fabio Mongelli, Roma<br />

Direttore dei lavori<br />

Ing. Arch. Massimo Mariani<br />

Ing. Paolo Anderlini, Perugia<br />

Coordinamento sicurezza<br />

Ing. Paolo Anderlini, Perugia<br />

Allestimento<br />

Totem Group, Perugia<br />

Progetto grafico e divulgativo<br />

Intorno Design - Grafica, Roma<br />

Impiantistica<br />

Chiocchi Impianti, Perugia<br />

Gruppo Cet (iGuzzini), Roma<br />

Progetto illuminotecnica<br />

Arch. Adriana Annunziata, Roma<br />

Progetto impianto elettrico<br />

Ing. Mario Lucarelli<br />

Pavimento e basi<br />

CS 81 di Marcello Spaccapanico, Perugia<br />

Trasporti<br />

Apice, Firenze


Eventi<br />

L’Italia bissa il successo di Gent<br />

vincendo al CAMPIONATO EUROPEO di Genova<br />

ben 16 medaglie<br />

Due atleti perugini Campioni d’Europa<br />

a cura del M° Massimo Bistocchi - Direttore generale Nazionale Italiana Ju-J<strong>it</strong>su<br />

Ottima prova della Nazionale Italiana di Ju-J<strong>it</strong>su ai<br />

Campionati Europei U18 & U21 svoltisi dall’11 al 13<br />

maggio a Genova.<br />

Gli azzurri hanno ottenuto sedici medaglie: due ori, sei<br />

argenti e otto bronzi, replicando il bottino conquistato a<br />

Gent (B) al Campionato Mondiale.<br />

L’Umbria ha rec<strong>it</strong>ato un ruolo da protagonista: Andrea<br />

Calzoni e Jessica Scricciolo, due atleti del G.S. Ju-J<strong>it</strong>su<br />

Perugia, si sono laureati Campioni d’Europa.<br />

Jessica Scricciolo (Classe 1994, Fighting System, 55kg) ha<br />

confermato il t<strong>it</strong>olo Europeo conquistato a Vienna nel 2010;<br />

Andrea Calzoni (Classe 1997, Fighting System, 50kg), già<br />

bronzo ai Mondiali 2011, si è aggiudicato il t<strong>it</strong>olo Europeo,<br />

confermando tutto il proprio valore.<br />

Ad arricchire ulteriormente il palmares azzurro sono arrivate<br />

le due medaglie di bronzo conquistate da Alice Bartoccetti<br />

e dalla coppia del Duo System Jessica Castellani/Martina<br />

Pacioselli.<br />

70 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Alla fine della manifestazione il M° Bistocchi riceveva<br />

il Trofeo per il quarto posto ottenuto dall’Italia da Igor<br />

Lanzoni, delegato dalla Regione Liguria; tutto ciò non<br />

senza un velo si amarezza che traspariva palesemente dal<br />

volto del Maestro perugino, il quale doveva assistere ad<br />

una Russia nuova detentrice del t<strong>it</strong>olo europeo, segu<strong>it</strong>a da<br />

Germania e Olanda.<br />

A tale delusione si associa un sentimento di inquietudine e<br />

risentimento per quanto dimostrato dalla classe arb<strong>it</strong>rale,<br />

rivelatasi costantemente ostile nei confronti degli atleti<br />

Azzurri, che hanno fatto di tutto per difendere il t<strong>it</strong>olo<br />

Europeo.<br />

Il M° Bistocchi ha rivolto parole di elogio e conforto a<br />

tutti i ragazzi ed a tutto lo Staff Tecnico e l’entourage che<br />

ha operato costantemente in assoluta sintonia a favore di<br />

tutta la squadra, mer<strong>it</strong>ando gli scroscianti applausi di una<br />

tifoseria mai vista in precedenza.


Atleti medagliati:<br />

FIGHTING SYSTEM U 18<br />

ORO: Andrea Calzoni (Perugia, 55kg);<br />

ARGENTO: Antonella Farnè (Cento-FE, 52kg);<br />

BRONZO: Aurora Intini (Fasano-BR, 57kg), Armando<br />

Nardelli (Taranto, kg 81+),<br />

DUO SYSTEM U 18<br />

BRONZO: Alessandro Ghiaccio / Gabriele Greco<br />

(Gallipoli-TA)<br />

FIGHTING SYSTEM U 21<br />

ORO: Jessica Scricciolo (Perugia, 55kg).<br />

ARGENTO: Piero Alessi (Capaci-PA, 62kg), Luca Cirelli<br />

(Genova, 77kg), Francesco Di Placido (Roma, kg 94+),<br />

Eleonora Melloni (Cento-FE, kg 70+), Andrea Ventimiglia<br />

(Capaci-PA, 56kg).<br />

BRONZO: Alice Bartoccetti (Perugia, 70kg), V<strong>it</strong>torio<br />

Marino (Genova, 55kg), Adele Zunino (Genova, 49kg)<br />

DUO SYSTEM U 21<br />

BRONZO: Giada Anzalone/Fabrizio Di Michele<br />

(Capaci-PA); Jessica Castellani/Martina Pacioselli<br />

(Perugia)<br />

Staff:<br />

ALLENATORI:<br />

Fighting System: M° Paolo Palma (Perugia), Istr. Marco<br />

Baratti (Parma, all. in 2a), Istr. Francesco Scolti (Fasano-<br />

BR, assistente);<br />

Duo System: M° Claudio Corazza (Modena).<br />

STAFF MEDICO:<br />

Dott. Mauro Paltracca, Dott. Marco Facincani, M°<br />

Claudio Faraghini (Perugia), M° Sergio Man<strong>it</strong>to<br />

(Genova).<br />

STAFF ORGANIZZATIVO:<br />

Raffaele Calzoni (Perugia, coordinatore), Giampiero<br />

Zuccherini (Perugia, fotografo), Alessandro Cofanelli<br />

(Spoleto, Videooperatore per Rai Sport)<br />

Nazionale Italiana Ju-J<strong>it</strong>su<br />

M° Massimo Bistocchi<br />

D.G. – D.T. <br />

Eventi<br />

<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 71


Eventi<br />

72 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Apoxiomeno <strong>2012</strong><br />

a cura di Orazio Anania<br />

L’Apoxiomeno è un premio che viene assegnato a personaggi<br />

dello sport, dello spettacolo e della cultura <strong>it</strong>aliana che<br />

attraverso la loro attiv<strong>it</strong>à lavorativa o professionale hanno<br />

dato lustro alle forze dell’ordine.<br />

Le Forze dell’ordine non sono soltanto tutori della legge<br />

e garanti delle ist<strong>it</strong>uzioni; vicini al c<strong>it</strong>tadino comune,<br />

cost<strong>it</strong>uiscono il tram<strong>it</strong>e fra la società civile e le ist<strong>it</strong>uzioni.<br />

I c<strong>it</strong>tadini, le hanno collocate sempre, senza es<strong>it</strong>azioni, tra<br />

le ist<strong>it</strong>uzioni che occupano una posizione di rilievo, nella<br />

graduatoria delle ist<strong>it</strong>uzioni nelle quali riporre fiducia.<br />

Il cinema, la televisione, la stampa e la letteratura <strong>it</strong>aliana,<br />

negli anni, hanno contribu<strong>it</strong>o a rafforzare e cristallizzare<br />

questo sentimento. C’è come una sottile linea di continu<strong>it</strong>à<br />

nella rappresentazione filmica della v<strong>it</strong>a operativa e della<br />

quotidian<strong>it</strong>à del tutore dell’ordine, che ne sottolinea la<br />

dimensione umana, la tendenza a essere partecipi delle<br />

vicende quotidiane e la disponibil<strong>it</strong>à a porsi come punto<br />

di riferimento per il c<strong>it</strong>tadino, oltre che, naturalmente,<br />

l’orgoglio di indossare un’uniforme che è diventata essa<br />

stessa un simbolo.<br />

Il pubblico del grande schermo ha mostrato di apprezzare<br />

siffatta rappresentazione (e basterebbe ricordare in<br />

propos<strong>it</strong>o il successo della serie di pellicole Pane, amore<br />

e... interpretate da V<strong>it</strong>torio De Sica nella prima metà degli<br />

anni Cinquanta od anche quello del film “I due carabinieri”,<br />

realizzato nel 1984, con la consulenza e il supporto<br />

determinante dell’Arma dei carabinieri, protagonisti due<br />

bravissimi attori come Carlo Verdone ed Enrico Montesano,<br />

oppure il recentissimo Commissario Montalbano), mentre<br />

non ha grad<strong>it</strong>o - e ben a ragione - alcuni sottoprodotti<br />

centrati su una satira di basso livello, che ben poco ha a<br />

che fare con la sana ironia e con il buon gusto.<br />

Tale sottile linea di simpatia si riscontra anche quando<br />

realmente i rappresentanti delle Forze dell’ordine operano<br />

direttamente dando lustro alle ist<strong>it</strong>uzioni e alla Nazione<br />

attraverso imprese sportive degne di racconti m<strong>it</strong>ologici che<br />

riportano emozioni e passioni che solo lo sport attraverso le<br />

varie discipline sa regalare.<br />

L’Associazione “Divertiamoci correndo”, che ha una sua<br />

sede operativa ad Arezzo organizza, con il patrocinio del<br />

comune, per la 14° volta questo evento a Calenzano (Fi). La<br />

serata di gala si svolgerà presso il Castello della c<strong>it</strong>tadina<br />

fiorentina il 12 luglio <strong>2012</strong> con inizio alle ore 21,00.<br />

Calenzano, stretta tra le pendici brulle della Calvana e i<br />

contrafforti boscosi di Monte Morello, a pochi passi da<br />

Firenze e dal casello autostradale omonimo, è s<strong>it</strong>uato<br />

sull’asse di sviluppo Firenze-Prato. Oggi è diventata una<br />

delle realtà produttive più importanti della Toscana e<br />

tutt’oggi cost<strong>it</strong>uisce il cuore dinamico del sistema economico<br />

fiorentino.


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Eventi<br />

Accanto a questa vocazione produttiva e manifatturiera,<br />

che è quella conosciuta ai più, esiste un’altra realtà che<br />

mer<strong>it</strong>a di essere scoperta ed apprezzata.<br />

Un terr<strong>it</strong>orio rimasto sostanzialmente intatto per circa il<br />

90% della sua estensione, che conserva ancora oggi le<br />

testimonianze del suo passato in un paesaggio ricco di<br />

boschi ed oliveti, punteggiato da insediamenti sparsi tra<br />

cui spiccano scenograficamente antiche pievi, castelli e<br />

torri medievali, ville storiche.<br />

I premiati di quest’anno sono: per la Letteratura Dacia<br />

Maraini, per il cinema Lando Buzzanca, per la televisione<br />

Gualtiero Burzi, per il giornalismo il Gen CC Luciano<br />

74 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

Garofalo e per lo sport la tuffatrice Valentina marocchi del<br />

Gs carabinieri.<br />

Il premio ideato dall’Associazione è opera dello scultore<br />

aretino Carlo Badiì e rappresenta un atleta greco che<br />

alla fine delle gare si deterge con lo strigile dagli olii<br />

che lo rendevano più virile; tema ripreso dal più famoso<br />

Apoxiomeno di Lisippo.<br />

A queste serate di gala hanno partecipato negli anni passati<br />

artisti di fama nazionale.<br />

Hanno infatti ricevuto ”l’Apoxiomeno filippese”:<br />

V<strong>it</strong>torio Visini (pluricampione della marcia, tecnico federale<br />

e allenatore del G.S. Carabinieri), Giovanni Corsaro<br />

(marciatore della Guardia di Finanza e tecnico federale),<br />

Stefano Mei (campione europeo sui 10000 mt. a Stoccarda<br />

nel 1986), Livio Berruti (medaglia d’oro sui 200 mt. alle<br />

olimpiadi di Roma 1960), Giacomo Crosa (giornalista<br />

Mediaset e campione nel salto in alto con la maglia<br />

dell’Aeronautica), Pietro Franza (presidente del Messina<br />

calcio promosso per la prima volta in serie A), Enzo Sindoni<br />

(presidente dell’Orlandina basket promossa nella massima<br />

serie), Maria Guida (campione d’Europa di maratona a<br />

Monaco di Baviera nel 2002), Laura Fogli (campionessa di<br />

maratona), Alessandro Lambruschini (campione d’Europa e<br />

plurimedagliato alle Olimpiadi, e ai campionati mondiali),<br />

Annar<strong>it</strong>a Sidoti (campione del mondo di marcia) e Michele<br />

Didoni.


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Eventi<br />

Per la categoria comunicazione, spettacolo e società sono<br />

stati premiati Flavio INSINNA (attore protagonista con la<br />

divisa dell’Arma dei carabinieri nella serie televisiva Don<br />

Matteo), Francesco GRAZIANI (campione del mondo<br />

di calcio nel 1982 ed opinionista Mediaset), Roberto<br />

GUELI, Nicola ALOSI e Franco BRAGAGNA (giornalisti<br />

Rai), Domenico FORTUNATO (attore protagonista con<br />

la divisa dell’Arma dei carabinieri nella serie televisiva<br />

Gente di mare), Albano CARRISI (notissimo cantante<br />

produttore di un vino dedicato all’Arma dei carabinieri),<br />

Simone MONTEDORO (attore protagonista con la divisa<br />

dell’Arma dei carabinieri nella serie televisiva Don Matteo),<br />

Paolo CUOMO (giornalista della Gazzetta del sud),<br />

Angelo RUSSO (il divertente Tatarella della serie televisiva<br />

“Il commissario Montalbano”), Gatto PANCERI (notissimo<br />

cantautore milanese), Marco VITO (protagonista nel ruolo<br />

di Romeo del musical ideato da Riccardo Cocciante),<br />

l’ex ambasciatore <strong>it</strong>aliano presso l’ONU Paolo FULCI,<br />

Alessio PULEO (scr<strong>it</strong>tore autore del libro “La mamma dei<br />

carabinieri”), Enzo SCARTONI (imprend<strong>it</strong>ore impegnato nel<br />

sociale) e Massimo RANIERI (più volte impegnato in film<br />

cinematografici e televisivi in ruoli ho ha vest<strong>it</strong>o una divisa<br />

mil<strong>it</strong>are, tra questi: “La sciantosa” e “Salvo D’Acquisto”);<br />

76 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

nella passata edizione sono stati premiati: gli attori Franco<br />

NERO e Michele CASAGRANDE, lo scr<strong>it</strong>tore Andrea<br />

CAMILLERI, la giornalista Carmen LASORELLA e il gruppo<br />

musicale dei SONHORA.


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OROSCOPO<br />

della bellezza<br />

Segni d’Aria Gemelli, Bilancia, Acquario: la maggior<br />

parte dei segni d’aria hanno affascinanti occhi che lasciano<br />

senza parole lo spettatore. La forma generale del corpo<br />

sprigiona alti livelli di energia e agil<strong>it</strong>à. Le mani eleganti<br />

parlano per loro. Sono attenti a tutte le tonal<strong>it</strong>à, sebbene<br />

la maggior parte sono attratti da colori futuristici - argento,<br />

lilla, indaco e blu royal. Per il make-up, si potrebbe iniziare<br />

con una base di matte beige che crea una certa profond<strong>it</strong>à e<br />

accentuare leggermente le sopracciglia. Usare tonal<strong>it</strong>à chiare<br />

di viola sugli occhi, per sottolineare un aria avventurosa<br />

osare con un mascara blu o un ombretto argento. Per finire,<br />

sottolineare le labbra di rosa e stendere un rossetto rosa<br />

iridescente o damascato. Illuminare il viso con del fard rosa<br />

sulle guance. Per il viso è possibile utilizzare una maschera<br />

di bianco d’uovo per mantenere la grazia della pelle di<br />

porcellana. I capelli hanno la tendenza al crespo, lisciateli<br />

verso il basso e massaggiate velocemente con una sciarpa<br />

di seta. I profumi possono variare da Zingy felici - Clinique<br />

Happy, Fleur D’Eau (Rochas), per SO (Oscar de la Renta),<br />

Le Monde est Beau (Kenzo).<br />

Segni di Terra Toro, Vergine, Capricorno: la maggior<br />

parte dei segni di terra hanno difficoltà a gestire la pelle<br />

che va trattata con maschere d’argilla per opacizzare i<br />

punti grassi. Per ridare luminos<strong>it</strong>à ad un color<strong>it</strong>o spento o<br />

olivastro usare creme idratanti. La loro caratteristica migliore<br />

è la bocca generosa e appassionata. Spesso hanno zigomi<br />

predominanti, i colori più adatti al loro stile sono i verdi<br />

della terra, muschi e ocra. Il look comprende una make up<br />

con toni rossi. È possibile utilizzare tonal<strong>it</strong>à caffè e bruno<br />

per accentuare gli occhi, per delineare le labbra usare<br />

marroni profondi e gloss su tonal<strong>it</strong>à cioccolato. La maggior<br />

parte dei segni di terra hanno occhi intensi che esprimono<br />

dolcezza. Le fragranze comprendono, Le Must de Cartier,<br />

Dune, Youth Dew (Estee Lauder), Chanel n ° 5, Paris (YSL).<br />

Segni d’acqua Cancro, Scorpione, Pesci: sono quasi<br />

sempre dotati di grande luminos<strong>it</strong>à, con una pelle<br />

78 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine<br />

traslucida. Il corpo, ha un taglio femminile, con tutte le curve<br />

al posto giusto, sono noti per essere tipi ultra sensuali. I<br />

colori che meglio si adattano a queste personal<strong>it</strong>à sono<br />

tutte le sfumature dei blu, acquamarina, baby azzurro<br />

e blu mare. Si può anche giocare con incarnati pallidi<br />

ma luminosi in coppia con ombretti fumo per gli occhi e<br />

mat<strong>it</strong>a blu navy o grigia. Importante è mantenere le labbra<br />

morbide e tingerle di rosa, le rende molto femminili. Il<br />

segreto di bellezza è nell’acqua ed è bene bere almeno 8<br />

o 10 bicchieri al giorno per mantenere la pelle umida ed<br />

idratata, ev<strong>it</strong>are notti insonni e stress che si mostrano sul<br />

viso con le occhiaie. Includere nelle cure per la bellezza<br />

dei sieri affinchè la pelle resti tonica. Le fragranze adatte<br />

sono Allure di Chanel, Etern<strong>it</strong>y, Champs Elysees (Guerlain),<br />

Tocade (Rochas), Safari (Ralph Lauren).<br />

Segni di Fuoco Ariete, Leone, Sag<strong>it</strong>tario: la caratteristica<br />

migliore è la capigliatura, le donne di questi segni hanno<br />

lussureggianti chiome e si prendono molta cura di se<br />

stesse. La linea è magra e muscolosa con un andatura<br />

elegante e sinuosa. Devono però fare attenzione a non<br />

mettere su peso. I colori sono caldi, includono toni del<br />

rosso, arancio e giallo. Il make-up ideale comprende<br />

rossetto rosso aggiungendo un effetto lucido. Aggiungere<br />

della polvere luccicante d’oro sulle palpebre e zigomi, per<br />

avere più carisma. Occhi ard<strong>it</strong>i con fumosi toni di grigio e<br />

nero. Se si vuole smorzare il look, andare sugli ocra tenui e<br />

pesca. Per rilassarsi il buon vecchio bagno di sole, o con il<br />

latte e petali di rosa in ammollo. Si consiglia un trattamento<br />

settimanale di maschere ai capelli. Molto spesso questi<br />

segni sono caratterizzati dalla presenza di lentiggini sul<br />

viso, è possibile utilizzare una patata cruda per attenuarle.<br />

I profumi consigliati sono Opium di YSL, Shalimar di<br />

Guerlain, Poison di Christian Dior, Coco Chanel.


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