Wealth Planet rivista 3 2012 - Wealthplanet.it
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Cultura e Società<br />
Il nuovo paradigma scientifico<br />
la vera natura della crisi e come uscirne a cura di Marco Mandarini<br />
In questo periodo, in tutta la stampa nazionale ed internazionale, sono presenti articoli, saggi, con i quali, pol<strong>it</strong>ici,<br />
economisti, sociologi cercano di spiegare la grave s<strong>it</strong>uazione che stiamo vivendo. Le risposte date dagli addetti ai<br />
lavori hanno però un defic<strong>it</strong> culturale di fondo: non sono organiche e strutturali, ma parziali e frammentate.<br />
In buona sostanza, non sembrano soddisfare le domande complesse, che vengono dal profondo della società.<br />
R<strong>it</strong>engo infatti che i problemi che hanno invest<strong>it</strong>o il pianeta, sono ancor prima che economico-finanziari, di natura<br />
morale e spir<strong>it</strong>uale. Il punto è che le certezze che la cultura ufficiale ci ha tramandato nel corso dei secoli fino ad oggi<br />
sulla natura della realtà non corrispondono a ver<strong>it</strong>à, quindi non funzionano.<br />
Qual è il significato della crisi collettiva che sta colpendo tutti i settori della nostra v<strong>it</strong>a, dove stiamo andando?<br />
R<strong>it</strong>engo che non si può parlare seriamente di questi argomenti senza fare i conti con gli sviluppi della scienza degli<br />
ultimi 50/60 anni. Mi riferisco soprattutto alla matematica frattale, alla fisica quantistica, alla biologia evolutiva,<br />
alle neuroscienze, i cambiamenti che queste discipline favoriscono, stanno accompagnando l’uman<strong>it</strong>à verso nuovi<br />
orizzonti. Quello che appare sempre più chiaro è che la v<strong>it</strong>a che abbiamo scelto di condurre, non è coerente con chi<br />
siamo veramente. Mi rendo perfettamente conto che il ragionamento che andrò a fare esce dai schemi a cui siamo<br />
ab<strong>it</strong>uati, ma credo sia giunto il momento di cominciare a vedere le cose da una prospettiva diversa.<br />
Ciò che non funziona più, è la visione meccanicistica e materialistica che domina da secoli la nostra cultura, la<br />
globalizzazione rappresenta la massima espressione di questa idea, ma anche il più alto punto di crisi.<br />
Viviamo questa grande contraddizione, nel corso dei secoli, c’è stato un enorme progresso tecnologico, ma non c’è<br />
stata cresc<strong>it</strong>a dal punto di vista spir<strong>it</strong>uale. La cultura di mercato che ci domina, ha deviato l’uomo da quelli che sono<br />
i suoi veri interessi: salute, amore, benessere psico-fisico, difesa dell’ambiente, alimentando bisogni inutili e dannosi.<br />
Questa visione artificiale della v<strong>it</strong>a ha allontanato le persone da se stesse, creando una specie di ipnosi collettiva.<br />
Le cose stanno cambiando, c’è un risveglio delle persone, i vecchi schemi sono saltati, c’è una coscienza nuova che<br />
cresce di giorno in giorno, nei giovani, donne e uomini, dotati di onestà intellettuale che vogliono una giustizia vera,<br />
libertà e prosper<strong>it</strong>à per tutti. I c<strong>it</strong>tadini sono sempre meno interessati al pil, allo sviluppo quant<strong>it</strong>ativo e sempre più<br />
cercano di dare un senso di autentic<strong>it</strong>à alla loro v<strong>it</strong>a.<br />
Ma ora entriamo nel mer<strong>it</strong>o delle questioni vediamo:<br />
a) i quattro punti(schematicamente) su cui si basa il paradigma scientifico tradizionale<br />
b) come questo ha plasmato il senso comune della gente<br />
c) come la nuova visione metta in discussione il tutto.<br />
1) La vecchia concezione, dice che il mondo fisico che vediamo è tutto ciò che esiste, ogni cosa vivente è solo materia,<br />
una combinazione di materiali ordinari, di elementi chimici, la coscienza è solo un epifenomeno della realtà fisica.<br />
Un secolo fa Planck ed Einstein dimostrarono che ogni cosa nell’universo è fatta di energia e che di conseguenza il<br />
campo energetico è l’unica realtà. Gesù Cristo duemila anni fa, aveva parlato di spir<strong>it</strong>o, ed è incredibile il fatto che<br />
il campi modellanti che plasmano la materia di cui parlano i fisici hanno le stesse caratteristiche delle forme invisibili<br />
e immateriali di cui parlano le religioni.<br />
Nell’universo quantistico dove tutto è collegato, l’amore è la colla che tiene un<strong>it</strong>e tutte le cose. Nonostante questi<br />
insegnamenti, la maggior parte degli uomini, vive con i vecchi schemi. Se tutto è materia, si ha sempre timore di<br />
non possedere abbastanza cose ed oggetti e si ha paura che qualcuno possa portarceli via, quindi sono l’egoismo<br />
e l’avid<strong>it</strong>à le molle fondamentali. Certo i corpi fisici sembrano separati, semplicemente perché noi osserviamo solo la<br />
luce elettromagnetica, che interagisce esclusivamente con la materia ordinaria solo il 3% di tutta la massa esistente.<br />
Lo strumento occhio umano (la retina) è sensibile e solo ad una banda ristretta che chiamiamo luce visibile e che<br />
rappresenta uno spiraglio infin<strong>it</strong>esimo di tutte le frequenze possibili. Se osservassimo il mondo con i raggi x, infrarossi<br />
o ultravioletti ecc.. vedremmo altre realtà, nelle quali i campi energetici delle persone sono collegati.<br />
A quel punto la regola aurea avrebbe un senso ben chiaro: se tutto è uno, e in realtà non siamo separati, io non farò<br />
del male ad un altro, perché l’altro sono io. Ci dovremmo preoccupare del prossimo, non per buonismo e non solo<br />
perché moralmente giusto, ma anche perché è utile e conveniente a noi stessi, dal momento che siamo fatti tutti della<br />
stessa energia.<br />
2) La vecchia concezione dice che la natura favorirebbe la sopravvivenza del più forte (Darwin) e la legge naturale<br />
è quella della giungla, naturalmente questa impostazione era funzionale all’Inghilterra del XIX secolo, in piena<br />
42 <strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine