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Legionella e tubazioni: una ricerca sui materiali - Istituto Italiano del ...

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come simulare il consumo di acqua<br />

potabile per <strong>una</strong> famiglia comune. La<br />

temperatura di 37 °C per l’acqua fu<br />

scelta perché quella <strong>del</strong> corpo umano,<br />

quella media <strong>del</strong>l’acqua di <strong>una</strong> doccia<br />

e, sfort<strong>una</strong>tamente, quella ottimale<br />

per la proliferazione <strong>del</strong>la <strong>Legionella</strong>.<br />

I batteri si sviluppano nel biofi lm, che<br />

fornisce nutrimento e protezione. Il<br />

KIWA Water Research ha misurato<br />

indirettamente la quantità di biofi lm<br />

sviluppata sulle pareti interne <strong>del</strong>le<br />

<strong>tubazioni</strong> attraverso il livello di ATP<br />

(l’adenosin-trifosfato), <strong>una</strong> molecola<br />

presente in tutti gli organismi viventi.<br />

Uno dei dati più signifi cativi per<br />

valutare l’infl uenza <strong>del</strong> materiale è<br />

la velocità di sviluppo <strong>del</strong> biofi lm: la<br />

velocità media è stata di 3,4 pg di<br />

ATP per cm2 al giorno nel tubo di<br />

rame, 3,8 nel tubo d’acciaio e 14,8 nel<br />

tubo di PeX (cioè 4,3 volte maggiore<br />

rispetto al rame).<br />

Un altro parametro importantissimo<br />

è la quantità di <strong>Legionella</strong> all’interno<br />

<strong>del</strong> biofi lm, che conferma l’infl uenza<br />

<strong>del</strong> materiale <strong>del</strong>le <strong>tubazioni</strong>: tenendo<br />

conto di tutte le misure effettuate, il<br />

massimo valore trovato per il tubo di<br />

rame è di 600 cfu/cm2, contro gli 8.000<br />

cfu/cm2 <strong>del</strong>l’acciaio e i 20.000 cfu/<br />

cm2 <strong>del</strong> PeX (cfu è acronimo inglese<br />

di unità formanti colonie, parametro<br />

che indica approssimativamente la<br />

quantità di batteri).<br />

I nuovi parametri<br />

Approfondiamo ora le differenze tr il<br />

2003 e il 2007, ricordando che alcuni<br />

parametri <strong>del</strong>la <strong>ricerca</strong> (come i valori<br />

<strong>del</strong>la temperatura stessa) sono stati<br />

fi ssati in base alla legislazione e alla<br />

normativa in vigore nei Paesi Bassi.<br />

Nella vecchia <strong>ricerca</strong> era simulata la<br />

conduzione di un impianto domestico<br />

familiare, tenendo la temperatura<br />

a 37 °C (la temperatura di massima<br />

proliferazione <strong>del</strong>la legionella), intervallati<br />

da shock termici. In realtà, i<br />

37 °C vengono raggiunti solo miscelando<br />

acqua fredda e calda; ma nella<br />

maggior parte <strong>del</strong> percorso lungo le<br />

TECNOLOGIA<br />

<strong>tubazioni</strong> l’acqua non scorre a questa temperatura. Per<br />

questo motivo nella nuova <strong>ricerca</strong> la proliferazione <strong>del</strong>la<br />

<strong>Legionella</strong> è stata studiata a 25 °C (massima temperatura<br />

che può raggiungere l’acqua fredda), a 55 °C (minima temperatura<br />

<strong>del</strong>l’acqua calda negli edifi ci) e a 60 °C (minima<br />

temperatura <strong>del</strong>l’acqua calda nelle installazioni<br />

pubbliche). Nella vecchia <strong>ricerca</strong>, ogni materiale era<br />

costituito da un proprio impianto, con <strong>una</strong> coppia di<br />

<strong>tubazioni</strong> lunga 5,9 metri, con segmenti rimovibili per<br />

permettere le analisi. Nella nuova <strong>ricerca</strong> il percorso è salito<br />

a 15 metri: la maggiore lunghezza (e quindi <strong>una</strong> più ampia<br />

superfi cie di contatto acqua-tubo ) permette di avere dati<br />

più affi dabili e aderenti alla realtà. L’impianto ha simulato il<br />

consumo di acqua potabile secondo quanto dettato dalla<br />

norma olandese NEN 5128, cioè uno schema base con<br />

un’utenza doccia. Nel 2003 i <strong>materiali</strong> <strong>del</strong>le <strong>tubazioni</strong> erano<br />

rame, acciaio inox e polietilene reticolato PE-Xa; nel 2007<br />

si è aggiunto un quarto impianto, in PVC-C.<br />

I risultati <strong>del</strong>la <strong>ricerca</strong> Per far partire l’esperimento è stato<br />

necessario inoculare i batteri di <strong>Legionella</strong> nel circuito, ma<br />

la loro crescita non è stata facile: per l’impianto in rame, che<br />

ha confermato fi n da subito le sue qualità batteriostatiche,<br />

sono stati necessari 5 inoculazioni extra, contro “solo”<br />

<strong>una</strong> degli altri <strong>materiali</strong>. Nel resto <strong>del</strong>l’esperimento, anche<br />

qui con l’eccezione <strong>del</strong> rame, sono state rilevate poche<br />

differenze tra i vari <strong>materiali</strong>: a tutte le temperature il tubo di<br />

rame ha mostrato la più bassa colonizzazione sia nell’acqua<br />

che nel biofi lm. Alla temperatura di 25 °C, mantenuta per<br />

circa 100 giorni, è stato osservato che la <strong>Legionella</strong> poteva<br />

sopravvivere nell’acqua e nel biofi lm negli impianti in<br />

PeXa, PVC-C e acciaio inox, ma non era rilevabile in quello<br />

con i tubi di rame. Un trend analogo è stato osservato<br />

alle temperature più alte: a 55 °C la <strong>Legionella</strong> subiva<br />

pochissime “perdite”, o addirittura ness<strong>una</strong>, nell’acqua<br />

dei tubi in PeXa, PVC-C e acciaio, mentre in quelli rame<br />

scompariva completamente.<br />

Bisogna giungere a fi no a 60 °C per osservare la completa<br />

disinfezione anche negli altri <strong>materiali</strong>. La velocità di<br />

riduzione <strong>del</strong> numero di legionelle alla temperatura di<br />

55 °C e 60 °C ha permesso di prevedere che i batteri<br />

possono parzialmente “riprendersi” negli intervalli in cui<br />

normalmente non scorre l’acqua calda: infatti durante ogni<br />

giornata l’acqua ha fl uito per 36 minuti complessivi, con<br />

un massimo di 13 minuti consecutivi (caso <strong>del</strong>la doccia)<br />

e <strong>una</strong> pausa massima di 7 ore (periodo notturno). Sulla<br />

base di questi riscontri, le conclusioni che il KIWA Water<br />

Research ha tratto sono le seguenti. Dal punto di vista <strong>del</strong>la<br />

proliferazione, la scelta <strong>del</strong> materiale non conta quando<br />

si sta al di sotto dei 25 °C per l’acqua fredda o si tiene<br />

quella calda ad un minimo di 60 °C, dal momento che la<br />

<strong>Legionella</strong> presente nell’impianto è sottoposta al controllo<br />

termico. Quando invece si è nel range <strong>del</strong>imitato da queste<br />

due temperature, il rame è il materiale migliore. Anche nel<br />

Attualità<br />

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