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Una pista di pattinaggio con impianto a CO - Istituto Italiano del Rame

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Dal mondo HVAC&R<br />

Lo Sveriges Energi & Kylcentrum (SEK) è<br />

un centro ricerche/laboratorio svedese<br />

che si occupa <strong>di</strong> energia e refrigerazione<br />

per usi civili ed industriali.<br />

Ad esso si sono rivolte le Autorità Locali per limitare<br />

i costi <strong>di</strong> una <strong>pista</strong> <strong>di</strong> <strong>pattinaggio</strong> su<br />

ghiaccio a Katrineholm, una città situata ad un<br />

centinaio <strong>di</strong> chilometri da Stoccolma.<br />

Generalmente una <strong>pista</strong> <strong>di</strong> ghiaccio <strong>con</strong>suma<br />

1.000 - 1.500 MWh all’anno, <strong>di</strong> cui metà va per<br />

il sistema <strong>di</strong> raffreddamento e il resto in riscal-<br />

LE SUPERIORI PRESTAZIONI DEL RAME<br />

<strong>Una</strong> <strong>pista</strong> <strong>di</strong> <strong>pattinaggio</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>impianto</strong> a <strong>CO</strong> 2<br />

Un sistema costituito da un circuito tubiero <strong>di</strong> rame e da un <strong>impianto</strong><br />

<strong>di</strong> refrigerazione a <strong>CO</strong> 2 per una <strong>pista</strong> <strong>di</strong> <strong>pattinaggio</strong> in Svezia, ha <strong>con</strong>fermato<br />

le capacità <strong>del</strong> rame <strong>di</strong> lavorare <strong>con</strong> le elevate pressioni caratteristiche<br />

<strong>di</strong> questo fluido, ha permesso importanti risparmi nell’utilizzo<br />

<strong>del</strong>l’energia, e perciò nei costi <strong>di</strong> gestione, oltre che un’azione efficace<br />

verso la tutela <strong>del</strong>l’ambiente<br />

Il riciclo <strong>del</strong> rame<br />

Il riciclo può essere visto come un’altra forma<br />

<strong>di</strong> risparmio energetico. Uno dei motivi<br />

che hanno spinto i progettisti svedesi a scegliere<br />

il rame è stata proprio la sua totale riciclabilità,<br />

senza che le sue caratteristiche fisiche<br />

e tecnologiche iniziali subiscano un deca<strong>di</strong>mento.<br />

Infatti, producendo “nuovo” rame da “vecchi”<br />

rottami si ottengono tre risultati <strong>con</strong>temporaneamente:<br />

si riduce lo sfruttamento<br />

<strong>del</strong>le miniere, si risparmia fino all’85% <strong>di</strong><br />

energia rispetto all’estrazione mineraria <strong>di</strong><br />

partenza e non si incrementa il volume dei<br />

rifiuti accumulato nelle <strong>di</strong>scariche o da smaltire.<br />

I paesi tecnologicamente evoluti, tra cui l’Italia,<br />

hanno un tasso <strong>di</strong> riciclo superiore al<br />

40%: e tale limite è imposto esclusivamente<br />

dalla <strong>di</strong>sponibilità attuale <strong>di</strong> rottami; è anzi<br />

molto probabile che una parte <strong>del</strong> rame negli<br />

oggetti <strong>di</strong> uso quoti<strong>di</strong>ano (tubi, fili, lastre<br />

e oggetti artistici) sia stato estratto anche secoli<br />

fa, lavorato e fuso più volte.<br />

damento e illuminazione.<br />

La scelta compiuta dalla SEK è stata quella <strong>di</strong><br />

adottare tubi <strong>di</strong> rame e <strong>CO</strong> 2 come fluido refrigerante,<br />

al posto <strong>del</strong>la classica miscela <strong>di</strong> acqua<br />

e sale -generalmente cloruro <strong>di</strong> calcioutilizzata<br />

<strong>con</strong> i tubi <strong>di</strong> materiale plastico.<br />

La <strong>CO</strong> 2 , cioè il biossido <strong>di</strong> carbonio, è stata<br />

scelta per le sue vantaggiose caratteristiche,<br />

che permettono <strong>di</strong> ridurre <strong>del</strong> 90% l’energia<br />

da fornire alle pompe. Inoltre il biossido <strong>di</strong><br />

carbonio non deve essere prodotto appositamente<br />

essendo un sottoprodotto <strong>di</strong> altri processi<br />

industriali. Con questo fluido la scelta<br />

<strong>del</strong> materiale per le tubazioni è ristretta tra rame<br />

e acciaio, gli unici in grado <strong>di</strong> sopportare<br />

le alte pressioni <strong>di</strong> esercizio, intorno ai 40 bar.<br />

Storicamente, i vecchi impianti per le piste <strong>del</strong><br />

ghiaccio erano in acciaio, ma ora la scelta è<br />

caduta sul tubo <strong>di</strong> rame, molto più facile da<br />

installare, <strong>con</strong> giunzioni a brasare a tenuta e la<br />

<strong>di</strong>sponibilità in rotoli <strong>di</strong> lunghezze elevate.<br />

I vantaggi <strong>del</strong> rame<br />

Oltre a permettere l’utilizzo <strong>del</strong>la <strong>CO</strong> 2 , il rame<br />

ha il vantaggio <strong>del</strong>la eccezionale <strong>con</strong>duttività<br />

termica, che lo rende ideale per i processi <strong>di</strong><br />

scambio <strong>di</strong> calore: questo permette una regolazione<br />

più veloce ed efficace <strong>del</strong>la temperatura<br />

<strong>del</strong> ghiaccio, il che procura anche una<br />

migliore qualità <strong>del</strong> ghiaccio stesso. Non ultimo,<br />

il rame è stato scelto anche per la sua<br />

completa riciclabilità, fattore molto importante<br />

una volta che la <strong>pista</strong> <strong>di</strong> <strong>pattinaggio</strong> sarà<br />

smantellata o ricostruita.<br />

I tubi <strong>di</strong> rame che corrono sotto la <strong>pista</strong> (<strong>di</strong>mensioni:<br />

1/2” x 0,85 mm, <strong>con</strong> una sottile pel-<br />

<strong>di</strong> Marco Crespi*<br />

IN ALTO. UNA VISTA D’INSIEME DELLA STESURA DEI TUBI DI RAME<br />

SULLA PISTA, PRIMA DI ESSERE <strong>CO</strong>PERTI DA UN FILM DI POLIETILENE<br />

DALLO SPESSORE DI 0,5 MM.<br />

IN BASSO. UNA FASE DELLA POSA IN OPERA DEI TUBI DI RAME<br />

SULLA BASE DI CEMENTO.<br />

licola <strong>di</strong> plastica) hanno una purezza <strong>del</strong><br />

99,90% (tipo Cu-DHP) e sono adatti per usi <strong>di</strong><br />

<strong>con</strong><strong>di</strong>zionamento e refrigerazione; posseggono<br />

composizione chimica e pulizia interna se<strong>con</strong>do<br />

la norma EN 12735. Il loro sviluppo<br />

complessivo è <strong>di</strong> 18 km e sono stati posati<br />

<strong>con</strong> un passo <strong>di</strong> 10 cm.<br />

Le caratteristiche <strong>del</strong>la <strong>pista</strong><br />

Le <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong>la <strong>pista</strong> sono <strong>di</strong> 30x60 m, ed<br />

è destinata a competizioni <strong>di</strong> hockey.<br />

Ogni circuito <strong>di</strong> tubo <strong>di</strong> rame è lungo 120 metri<br />

(quin<strong>di</strong> percorre due volte la lunghezza<br />

<strong>del</strong>la <strong>pista</strong>, tra andata e ritorno).<br />

La <strong>pista</strong> è realizzata all’interno <strong>di</strong> un apposito<br />

e<strong>di</strong>ficio per lo sport. Prima <strong>di</strong> costruire la <strong>pista</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>pattinaggio</strong> vera e propria, ne è stata costruita<br />

una pilota <strong>di</strong> 50 m 2 , dalle <strong>di</strong>mesnioni <strong>di</strong><br />

5 x 10 metri, che ha permesso <strong>di</strong> verificare i<br />

potenziali risparmi e i costi <strong>di</strong> gestione, nonché<br />

testare aspetti legati all’<strong>impianto</strong>, al <strong>con</strong>-<br />

18 Marzo 2008 n. 54


Dal mondo HVAC&R<br />

trollo <strong>del</strong>le pompe e alla costruzione <strong>del</strong>la superficie<br />

<strong>del</strong>la <strong>pista</strong> stessa.<br />

Il comportamento <strong>del</strong> rame nel cemento<br />

La SEK ha anche valutato il comportamento<br />

<strong>del</strong> rame nel cemento: dal momento che quest’ultimo<br />

è <strong>di</strong> natura basica, non sono stati ris<strong>con</strong>trati<br />

problemi; sebbene ci sia una certa<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> espansione termica tra cemento<br />

e tubo, gli stress meccanici rimangono bassi:<br />

nella pratica la <strong>pista</strong> pilota è stata sottoposta a<br />

cicli oscillanti tra –15°C e + 20°C (<strong>con</strong><strong>di</strong>zioni<br />

invernali ed estive), senza che vi fossero segni<br />

<strong>di</strong> danni tecnici sull’intero sistema.<br />

I vantaggi gestionali<br />

E’ stata calcolata la <strong>di</strong>fferenza tra i costi <strong>di</strong> gestione<br />

annuali <strong>di</strong> questo nuovo <strong>impianto</strong> e<br />

quelli <strong>di</strong> uno tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> pari caratteristiche:<br />

i minori costi dovuti al risparmio nell’utilizzo<br />

<strong>del</strong>l’energia elettrica per la refrigerazione<br />

sono stati quantificati 20.000 euro, quelli<br />

per il minor utilizzo <strong>di</strong> riscaldamento (grazie<br />

al recupero <strong>di</strong> calore) in 13.500 euro, perciò<br />

per un totale <strong>di</strong> 33.500 euro/anno.<br />

IN ALTO. I <strong>CO</strong>LLETTORI DI MANDATA E RITORNO DELLA <strong>CO</strong>2 SONO<br />

STATI INSTALLATI SUL LATO <strong>CO</strong>RTO DELLA PISTA, PER RIDURRE LA<br />

LORO LUNGHEZZA E IL NUMERO DI GIUNZIONI NECESSARIE. SONO<br />

STATE ESEGUITE BRASATURE AL RAME-FOSFORO.<br />

IN BASSO. IL TUBO DI RAME È STATO SCELTO NON SOLO<br />

PER LA SUA ECCELLENTE <strong>CO</strong>NDUTTIVITÀ TERMICA, MA ANCHE<br />

PER LA MAGGIORE LAVORABILITÀ RISPETTO ALL'ACCIAIO E LA<br />

DISPONIBILITÀ DI ROTOLI DI LUNGHEZZA ELEVATA.<br />

LE SUPERIORI PRESTAZIONI DEL RAME<br />

Un’analisi nel dettaglio permette <strong>di</strong> verificare<br />

come si ottengono questi risparmi: i minori<br />

quantitativi <strong>di</strong> energia elettrica richiesta dalle<br />

pompe <strong>di</strong> circolazione <strong>con</strong>sentono un risparmio<br />

<strong>di</strong> circa 100 MWh (che al costo <strong>del</strong> kWh<br />

in Svezia si traduce in un risparmio <strong>di</strong> 10.000<br />

€); oltre a questo, grazie all’alta <strong>con</strong>duttività<br />

termica <strong>del</strong> rame e alla temperatura <strong>del</strong>la <strong>CO</strong> 2<br />

nei tubi, si ottiene un ulteriore risparmio <strong>di</strong> altri<br />

50 MWh. Infine, altri risparmi relativi a questa<br />

struttura specifica (ma non compresi nel<br />

“sistema” tubi <strong>di</strong> rame +<strong>CO</strong> 2 ) portano il risparmio<br />

complessivo <strong>di</strong> energia elettrica fino a<br />

200 MWh su base annua.<br />

Oltre al risparmio <strong>di</strong> 20.000 € sopra citato, ce<br />

n’è uno ulteriore <strong>di</strong> 13.500 € dovuto al seguente<br />

accorgimento: il calore generato dal sistema<br />

<strong>di</strong> refrigerazione è stato usato per riscaldare<br />

l’acqua necessaria per ripristinare la<br />

superficie usurata <strong>del</strong> ghiaccio, gli spogliatoi<br />

e la protezione anti-gelo sotto la <strong>pista</strong> ( evitando<br />

così il permafrost e la spaccatura <strong>del</strong> cemento).<br />

Il tutto permette un risparmio <strong>di</strong> 400<br />

MWh all’anno altrimenti necessari per il riscaldamento.<br />

La stima e<strong>con</strong>omica, che tiene <strong>con</strong>to anche<br />

degli investimenti extra <strong>di</strong> circa 170.000 €<br />

(75.000-100.000 € per l’<strong>impianto</strong> a <strong>CO</strong> 2 e<br />

70.000 € per il sistema <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong> calore)<br />

prevede un pay-back in un tempo poco superiore<br />

ai 5 anni. Un valore ben accettabile,<br />

<strong>con</strong>siderando un ciclo <strong>di</strong> vita compreso tra i<br />

20 e i 40 anni.<br />

Conclusioni<br />

Si possono, in <strong>con</strong>clusione, riassumere le caratteristiche<br />

<strong>di</strong> questo nuovo <strong>impianto</strong> <strong>con</strong> tubi<br />

<strong>di</strong> rame:<br />

• Il risparmio elettrico complessivo <strong>del</strong> “sistema<br />

<strong>con</strong> tubi <strong>di</strong> rame e <strong>CO</strong> 2 “ è <strong>di</strong> circa 150<br />

MWh all’anno.<br />

• L’energia elettrica non prodotta corrisponde<br />

a circa 11 tonnellate <strong>di</strong> <strong>CO</strong> 2 non emesse in<br />

atmosfera.<br />

• Inoltre si evita ogni anno l’emissione <strong>di</strong> 132<br />

kg <strong>di</strong> ossido <strong>di</strong> azoto, 50 <strong>di</strong> zolfo e 17 <strong>di</strong> polveri.<br />

• Si risparmiano inoltre 400 MWh all’anno per<br />

il riscaldamento <strong>del</strong>l’intero sistema<br />

Il progetto <strong>di</strong> questo <strong>impianto</strong> è stato premiato<br />

dalla Naturvårdsverket (l’Agenzia <strong>del</strong>la protezione<br />

Ambientale <strong>del</strong>la Svezia - Swe<strong>di</strong>sh En-<br />

viromental Protection Agency) <strong>con</strong> il Guldklimpar<br />

(“la pepita d’oro”), per il suo <strong>con</strong>tributo<br />

al taglio <strong>del</strong>le emissioni dei gas responsabili<br />

<strong>del</strong>l’effetto serra.<br />

Si ringraziano per la collaborazione Mariann<br />

Sundberg e Pia Voutilainen (Scan<strong>di</strong>navian<br />

Copper Development Association), David<br />

Sharp (Outokumpu Copper Products AB), Jorgen<br />

Rogstam (Sveriges Energi & Kylcentrum).<br />

* <strong>Istituto</strong> <strong>Italiano</strong> <strong>del</strong> <strong>Rame</strong>, Milano<br />

La <strong>CO</strong> 2 vantaggi e limiti<br />

L’anidride carbonica, anche nota come biossido<br />

<strong>di</strong> carbonio, è formata da un atomo <strong>di</strong><br />

carbonio e due atomi <strong>di</strong> ossigeno e, in <strong>con</strong><strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> temperatura e pressione normali,<br />

si presenta in forma gassosa. La molecola è<br />

relativamente inerte: non è infiammabile,<br />

dal momento che il suo carbonio non è ulteriormente<br />

ossidabile dall’ossigeno.<br />

E’ un gas incolore, inodore e facilmente reperibile,<br />

dal momento che è presente nell’atmosfera<br />

(intorno alle 380 parti per milione).<br />

La <strong>CO</strong> 2 era già largamente utilizzata come<br />

fluido frigorigeno prima <strong>del</strong>la se<strong>con</strong>da<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale, quando venne abbandonata<br />

per i CFC e altri gas sintetici. Recentemente,<br />

in base a <strong>con</strong>siderazioni ambientali,<br />

si sta ritornando ai gas “naturali”, grazie alla<br />

loro e<strong>con</strong>omicità, non tossicità e non dannosità<br />

per l’ambiente. Quest’ultimo aspetto<br />

può essere sorprendente, dal momento che<br />

negli ultimi anni la <strong>CO</strong> 2 è associata all’effetto<br />

serra, ma in realtà il suo GWP (Global<br />

Warning Potential, cioè il suo effetto potenziale<br />

sul surriscaldamento globale) è inferiore<br />

a quello <strong>di</strong> altri gas, come l’ozono, il metano<br />

e altri idrocarburi alogenati usati nella<br />

refrigerazione.<br />

Gli svantaggi sono legati alla bassa temperatura<br />

critica (31°C) rispetto ai refrigeranti<br />

sintetici tra<strong>di</strong>zionali e alle più alte pressioni<br />

<strong>di</strong> lavoro, ma la tecnologia attuale ha superato<br />

<strong>con</strong> successo questi due ostacoli, fornendo<br />

macchinari efficienti e sicuri.<br />

I campi <strong>di</strong> impiego più interessanti per il<br />

biossido <strong>di</strong> carbonio come refrigerante sono<br />

quelli <strong>del</strong>la refrigerazione industriale e commerciale,<br />

per i <strong>con</strong><strong>di</strong>zionatori degli autoveicoli<br />

e pompe <strong>di</strong> calore per la produzione <strong>di</strong><br />

acqua calda sanitaria<br />

20 Marzo 2008 n. 54

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