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Eucarestia negli scritti di san Vincenzo Pallotti, Jan Kupka, SAC

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APOSTOLATO UNIVERSALE. Continuità e sviluppo.<br />

Rivista semestrale dell’Istituto S. <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>, anno II, n. 4/2000<br />

EUCARESTIA NEGLI SCRITTI DEL PALLOTTI<br />

INTRODUZIONE<br />

1 Cfr. San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> e l’Eucaristia, in: «Regina degli Apostoli» (Bollettino mensile della Società<br />

dell’Apostolato Cattolico, <strong>Pallotti</strong>ni), anno XXX, n. 7/Luglio, Roma 1965, p. 15-21 e n. 8/Agosto, Roma 1965,<br />

p. 21-24.<br />

2 Cfr. San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>, Opere complete (a cura <strong>di</strong> d. Francesco Moccia), voll. I-XIII, Roma 1964-<br />

1997 (= OOCC).<br />

3<br />

<strong>Jan</strong> <strong>Kupka</strong> <strong>SAC</strong><br />

Roma, 06 aprile 2000<br />

Nell’elaborazione del tema “<strong>Eucarestia</strong> <strong>negli</strong> <strong>scritti</strong> del <strong>Pallotti</strong>”, inserito nel programma degli<br />

Incontri <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e formazione dell’anno 2000, ho incontrato alcune <strong>di</strong>fficoltà. Prima <strong>di</strong> tutto<br />

attualmente la bibliografia relativa a questo tema è quasi inesistente. Ho trovato solo un contributo<br />

1<br />

intitolato “San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> e l’<strong>Eucarestia</strong>” , pubblicato nel 1965 nella rivista Regina degli<br />

Apostoli. Manca il nome dell’autore, ma dallo stile e dalla presentazione mi sembra che si tratti <strong>di</strong><br />

un contributo <strong>di</strong> d. Francesco Amoroso. Il tema è troppo vasto per poterlo svolgere in modo<br />

esaustivo unicamente con una relazione. Esige una ricerca molto approfon<strong>di</strong>ta. In questa sede si<br />

daranno solo alcune tracce.<br />

Fonti della mia analisi sono in primo luogo gli <strong>scritti</strong> <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>, pubblicati<br />

2<br />

nell’e<strong>di</strong>zione delle Opere complete in tre<strong>di</strong>ci volumi . E’ ovvio che in questo mare magnum non<br />

potevo prendere in considerazione tutti gli aspetti dell’<strong>Eucarestia</strong>. Ho cercato <strong>di</strong> svilupparne alcuni.<br />

3<br />

In particolare, non ho preso in considerazione le lettere pubblicate finora , nonostante in esse si<br />

trovino preziose in<strong>di</strong>cazioni. D. Bruno Bayer, data la sua esperienza, potrà, in futuro, approfon<strong>di</strong>re<br />

questa parte. Nell’analisi degli <strong>scritti</strong>, inoltre, mi sono state utili le biografie su <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> per<br />

capire meglio i passi <strong>di</strong> non facile interpretazione.<br />

Nella presentazione del tema cerco <strong>di</strong> dare una risposta alle seguenti domande: Come ha<br />

venerato il Santissimo Sacramento <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>? Quale significato ha avuto nella sua vita<br />

la celebrazione eucaristica? Qual è il contenuto essenziale della sua teologia dell’<strong>Eucarestia</strong>? Qual<br />

è il suo messaggio nell’insegnamento sull’<strong>Eucarestia</strong>? Ho articolato le risposte in tre parti:<br />

1) La venerazione dell’<strong>Eucarestia</strong> nella vita del <strong>Pallotti</strong>;<br />

2) La dottrina del <strong>Pallotti</strong> sull’<strong>Eucarestia</strong>;<br />

3) L’<strong>Eucarestia</strong> e l’apostolato.<br />

I. LA VENERAZIONE DELL’EUCARESTIA NELLA VITA DEL PALLOTTI<br />

L’<strong>Eucarestia</strong> costituisce nella vita <strong>di</strong> ogni fedele e della Chiesa un momento <strong>di</strong> grande portata<br />

spirituale. La celebrazione eucaristica, con i momenti più alti della consacrazione e della comunione,<br />

costituisce il vertice della comunicazione <strong>di</strong> amore fra Cristo e la Chiesa, fra Dio e l’umanità. La<br />

comunione con Cristo <strong>di</strong>venta unione con la Trinità stessa, in cui si manifesta la pienezza del mistero<br />

<strong>di</strong> Dio Trino e Uno.<br />

Non dobbiamo quin<strong>di</strong> meravigliarci del fatto che <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> abbia dato grande<br />

importanza nella sua vita <strong>di</strong> unione con Dio proprio all’<strong>Eucarestia</strong>. L’adorazione del Santissimo<br />

Sacramento e la celebrazione della S. Messa, con il tempo riservato alla preparazione e al<br />

Cfr. San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>, Lettere (a cura <strong>di</strong> d. Bruno Bayer), voll. I-III, Roma 1995-1999.


ingraziamento, mettono <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> tra i fervi<strong>di</strong> adoratori <strong>di</strong> Dio nell’<strong>Eucarestia</strong>.<br />

I.1 L’adorazione eucaristica<br />

Dalle biografie su <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> emerge come già nella sua famiglia egli ha vissuto<br />

l’amore per Gesù Cristo nel Sacramento dell’<strong>Eucarestia</strong>. La madre Maddalena e il padre Pietro Paolo<br />

insistevano, affinché i loro figli accompagnassero il sacerdote, che portava il Viatico ai malati. Li<br />

portavano con sé nelle solenni processioni con il Santissimo. Il <strong>Pallotti</strong> ha appreso sicuramente dai<br />

suoi genitori l’uso <strong>di</strong> visitare le chiese e <strong>di</strong> fermarsi per l’adorazione. Era chierichetto nelle chiese<br />

vicine alla casa paterna, spesso serviva la S. Messa nella chiesa <strong>di</strong> S. Maria in Vallicella. Quando fece<br />

la prima comunione, all’età <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni, la famiglia preparò una grande festa e per il giovane <strong>Pallotti</strong><br />

4<br />

questa fu un’esperienza molto profonda . La devozione al Santissimo Sacramento ha trovato le sue<br />

fondamenta nella formazione cristiana ricevuta in famiglia.<br />

È significativo che nel 1816, formulando per sé un programma settimanale <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong> pietà,<br />

<strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> articoli il suo proposito con queste parole: “Intendo <strong>di</strong> essere sempre in profon<strong>di</strong>ssima<br />

adorazione della SS.a Trinità, <strong>di</strong> Gesù Sacramentato adorandolo in tutti i luoghi, ove si ritrova” . 5<br />

Egli realizza questo proposito nella viva fede, “con cui - come <strong>di</strong>ce Luigi Vaccari - venerava<br />

il N. S. Gesù Cristo nella Santissima Eucaristia... Quanta venerazione, e quanto amore egli portasse<br />

a tanto mistero, l’attestano i testimoni <strong>di</strong> vista, <strong>di</strong>cendo, che egli <strong>di</strong> giorno e <strong>di</strong> notte, genuflesso<br />

6<br />

<strong>di</strong>ffondeva innanzi a Gesù in Sacramento le sue preci, il suo cuore” . Soprattutto la preghiera della<br />

Liturgia delle Ore (il Divino Ufficio), <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> compiva “or<strong>di</strong>nariamente genuflesso e quando<br />

poteva innanzi al Ssmo Sagramento” .<br />

7<br />

Si narra, come nel Ritiro de’ Divoti <strong>di</strong> Maria al Gianicolo, dove spesso assisteva coloro che<br />

attendevano agli esercizi spirituali, quando gli altri dormivano, egli pregava tutta la notte<br />

nell’oratorio, dove si conservava il Ssmo Sacramento .<br />

8<br />

Anche nell’Eremo de’ Camaldolesi sopra Frascati, dove spesso soggiornava per riposarsi o per<br />

gli esercizi, passava l’intera notte pregando nel coretto della chiesa che guardava il Santissimo<br />

Sacramento .<br />

9<br />

Quando era rettore della chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani, a sue spese aveva fatto<br />

costruire una piccola finestra, che sporgeva nella chiesa, ed era lieto <strong>di</strong> poter così vedere il<br />

Tabernacolo e adorare il Signore. Nella stanza dove era la detta finestra genuflesso rispondeva <strong>di</strong><br />

giorno e <strong>di</strong> notte alle tante lettere che gli pervenivano, ed altresì metteva in iscritto altre cose che<br />

riguardavano la maggior gloria <strong>di</strong> Dio. Egli aveva l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> trattare con Gesù Cristo nel<br />

10<br />

Sacramento le opere per la salvezza delle anime, prima che cogli uomini .<br />

Luigi Vaccari riferisce un particolare, espressione della sua peculiare venerazione del<br />

Santissimo: “Portava seco una piccola imagine del Santissimo Sacramento, <strong>di</strong>pinta a miniatura e<br />

sovente la baciava, ed era desideroso <strong>di</strong> ricevere la bene<strong>di</strong>zione Eucaristica, e quando poteva, assai<br />

4 Cfr. Josef Frank, Vinzenz <strong>Pallotti</strong>, Gründer des Werkes vom Katholischen Apostolat, vol. I, Friedberg<br />

bei Augsburg, <strong>Pallotti</strong>-Verlag 1952, p. 16-25.<br />

5<br />

OOCC X, p. 526.<br />

6 Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita del venerabile Servo <strong>di</strong> Dio <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>, Roma 1888, p.<br />

133-134.<br />

7<br />

8<br />

9<br />

Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 29.<br />

Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 134.<br />

Cfr. Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 134.<br />

10 Cfr., Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 134; anche Josef Frank, Vinzenz <strong>Pallotti</strong>, op.<br />

cit, vol. II, p. 62.


11<br />

volentieri la impartiva agli altri” .<br />

Significativo a proposito è il fatto che si iscrisse alla Pia Unione degli Adoratori del <strong>san</strong>tissimo<br />

12<br />

Sacramento, un’associazione con lo scopo <strong>di</strong> adorarlo .<br />

Quando parlava cercava <strong>di</strong> trasmettere agli altri la fede e l’amore verso la Santissima Eucaristia,<br />

soprattutto ai membri della Pia Società, ai sacerdoti congregati e alle suore. Ai primi aveva, infatti,<br />

prescritto la visita quoti<strong>di</strong>ana al SS. Sacramentato, sia in comune che in privato, alle seconde, oltre<br />

13<br />

a questo, aveva posto per regola, <strong>di</strong> adorarlo .<br />

I.2 La celebrazione della S. Messa<br />

La venerazione dell’<strong>Eucarestia</strong> da parte <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> giunge il culmine nella<br />

celebrazione della S. Messa e soprattutto nel suo modo <strong>di</strong> celebrarla. Luigi Vaccari <strong>di</strong>ce che “la <strong>san</strong>ta<br />

14<br />

Messa era celebrata dal Servo <strong>di</strong> Dio con grande umiltà, esattezza e fervore” .<br />

In quel tempo circolava un libretto ad uso dei sacerdoti, intitolato Praeparatio ad Missam et<br />

15<br />

gratiarum actio post ipsam ... . Molto probabilmente <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> lo conosceva, infatti dai<br />

16<br />

suoi <strong>scritti</strong> emerge quanto ritenesse fondamentale la “preparazione” alla celebrazione eucaristica .<br />

Ricche <strong>di</strong> significato sono le sue parole in relazione alla preparazione per la S. Messa, cioè:<br />

«Prepararsi a <strong>di</strong>re bene Domine non sum <strong>di</strong>gnus»... Luigi Vaccari sottolinea l’umiltà del <strong>san</strong>to<br />

durante la celebrazione eucaristica: “Chi può <strong>di</strong>re poi con quale umiltà <strong>di</strong>cesse il Salmo Iu<strong>di</strong>ca me<br />

Deus, considerandosi come il più grande peccatore innanzi al Divin Giu<strong>di</strong>ce, e meritevole <strong>di</strong> stare<br />

sotto i pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> tutti i demoni. Come pure il Confiteor, confes<strong>san</strong>do innanzi al cielo e alla terra, con<br />

un cuore grandemente contrito ed umiliato, le sue colpe, implorando una perfetta contrizione ed il<br />

17<br />

perdono” .<br />

La celebrazione eucaristica occupava una posizione centrale nella sua vita, costituiva un<br />

momento <strong>di</strong> ringraziamento per i doni ricevuti e fonte <strong>di</strong> rigenerazione per il futuro. Prima <strong>di</strong> essa,<br />

come momento <strong>di</strong> preparazione spirituale, recitava l’Ufficio, faceva la me<strong>di</strong>tazione e qualche “breve<br />

considerazione speciale, che teneva stampata e appesa alla porta della stanza, e che dava anche ai<br />

18<br />

suoi e ad altri sacerdoti, da servire per avanti e dopo la Messa per tutti i giorni del mese” . Ancora<br />

oggi possiamo vedere il testo <strong>di</strong> queste brevi considerazioni per ogni giorno del mese sulla parete<br />

19<br />

nella camera <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> .<br />

Puntualmente entrava in sacrestia; preparava il Messale, si lavava le mani, preparava il calice<br />

e, a suo tempo, indossava i sacri paramenti recitando le preghiere ingiunte, guardandosi dal parlare<br />

e invitando gli altri a fare lo stesso. Così preparato, tutto raccolto in Dio, si portava all’altare. Il<br />

tempo che vi impiegava nel celebrare era circa la mezz’ora celebrando in pubblico e circa tre quarti<br />

in privato. Ma sia in privato, sia in pubblico osservava tutto ciò che la Santa Madre Chiesa<br />

prescriveva: pronunciando le parole a voce alta e chiara e metteva una attenzione speciale quando<br />

11 Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 135.<br />

12 Cfr. OOCC X, p. 498-499; anche Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 135; Josef Frank,<br />

Vinzenz <strong>Pallotti</strong>, op. cit. vol. I, p. 179.<br />

13<br />

14<br />

Cfr., Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 134-135.<br />

Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 31.<br />

15 Praeparatio ad Missam et gratiarum actio post ipsam quibus accedunt nonnullae piae orationes tam<br />

ante, quam post <strong>di</strong>cendae, Montispolitiani, ex Typographia Fumi, 1836.<br />

16<br />

17<br />

Cfr. Josef Frank, Vinzenz <strong>Pallotti</strong>, op. cit., vol. I, p. 157.<br />

Cfr. Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 31.<br />

18 Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 32; cfr. anche Josef Frank, Vinzenz <strong>Pallotti</strong>, op. cit.,<br />

vol. I, p. 159-160.<br />

19<br />

Il testo viene anche riportato nelle Opere complete, cfr. OOCC XI, 441-443.


20<br />

pronunciava le parole <strong>di</strong> Gesù .<br />

Per una persona innamorata totalmente del Santissimo Sacramento, come il <strong>Pallotti</strong>, non era<br />

cosa <strong>di</strong>fficile celebrare i <strong>di</strong>vini misteri, dramma del medesimo Sacramento con devozione veramente<br />

celestiale. E tale era il fervore <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> il quale all’Altare non era più uomo ma <strong>di</strong>veniva un<br />

serafino d’amore. E infatti si racconta che un religioso, vedendolo per la prima volta celebrare alla<br />

Santissima Trinità dei Monti, la Messa dei Pre<strong>san</strong>tificati, e considerando il suo aspetto angelico, le<br />

21<br />

parole e le azioni così devote <strong>di</strong>sse: “Questo sacerdote dev’essere un Santo” . I testimoni ci <strong>di</strong>cono<br />

che all’altare l’abbate <strong>Pallotti</strong> sembrava un angelo, veniva paragonato a <strong>san</strong> Filippo Neri o a <strong>san</strong><br />

22<br />

Giuseppe da Copertino, a volte sembrava in estasi dopo l’elevazione e prima della comunione .<br />

Don Francesco Vaccari che gli serviva la Messa nella cappella <strong>di</strong> S. Pancrazio lo vide colle<br />

braccia in forma <strong>di</strong> Croce, sollevato, dopo la elevazione, un palmo da terra, ed Elisabetta Sanna, in<br />

23<br />

Spirito Santo dei Napoletani ne vide i1 capo circondato <strong>di</strong> splen<strong>di</strong><strong>di</strong> raggi .<br />

Voleva che i Crocefissi degli altari non fossero piccoli, ma gran<strong>di</strong>, così da generare<br />

24<br />

compunzione nei sacerdoti che celebrano e nei fedeli che assistono .<br />

Dopo la Messa davanti al Crocefisso e alla Madonnina non <strong>di</strong>menticava mai <strong>di</strong> rendere il suo<br />

25<br />

ringraziamento al Sommo Sacerdote .<br />

Ascoltava molto volentieri le Messe sia in preparazione che in ringraziamento della sua, ed<br />

invitava i suoi Congregati a fare altrettanto, ed esortava i secolari ad ascoltare ogni giorno la S.<br />

26 Messa .<br />

San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> non trascurava mai <strong>di</strong> celebrare, se non costretto dal me<strong>di</strong>co per grave<br />

malattia, e perciò nel 1832 ottenne dal Sommo Pontefice Gregorio XVI il privilegio dell’Oratorio<br />

privato nella casa paterna, per poter celebrare o far celebrare da altri, e ricevere la Santa Comunione<br />

anche quando stava male. Quando andava a far gli esercizi dei Confessori nella Casa della Missione,<br />

otteneva la facoltà <strong>di</strong> poter celebrare anche nei tre giorni in cui gli esercitanti sogliono astenersi, cosa<br />

che volentieri gli era concessa dai Superiori; e nell’ultima malattia, non potendo celebrare la S.<br />

Messa, ottenne <strong>di</strong> poter ricevere il Ssmo Viatico nei tre giorni consecutivi che precedettero la sua<br />

27<br />

morte .<br />

Nel suo quarantesimo anno <strong>di</strong> vita, <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> fa un esame <strong>di</strong> coscienza e tra le<br />

domande che si pone, troviamo le seguenti relative alla S. Messa: “Come ti sei <strong>di</strong>sposto a celebrare<br />

il <strong>di</strong>vin Sagrifizio? Hai fatto sempre come si deve la preparazione alla S. Messa? Hai celebrato sempre<br />

come si deve la S. Messa? Hai fatto sempre il Ringraziamento come si deve dopo la S. Messa?<br />

Ricevendo ogni giorno Gesù Cristo al S. Altare hai imitato Gesù Cristo nelle sue qualità virtuose <strong>di</strong><br />

sacerdote? Ti sei preparato all’amministrazione del SS. Sagramento della Eucaristia? Come lo hai<br />

20 Cfr., Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 32; cfr. anche, Josef Frank, Vinzenz <strong>Pallotti</strong>,<br />

op. cit., vol. I, p. 158.<br />

21<br />

22<br />

Cfr., Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 33.<br />

Cfr., Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 33.<br />

23 Cfr., Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 33; cfr. anche, Josef Frank, Vinzenz <strong>Pallotti</strong>,<br />

op. cit., vol. II, p. 558-559; San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> e l’Eucaristia, in: «Regina degli Apostoli» (Bollettino<br />

mensile della Società dell’Apostolato Cattolico, <strong>Pallotti</strong>ni), anno XXX, n. 8/Agosto, Roma 1965, p. 22.<br />

24<br />

Cfr. Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 33.<br />

25 Cfr. Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 33-34; Josef Frank, Vinzenz <strong>Pallotti</strong>, op. cit.,<br />

vol. I, p. 161-162; San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> e l’Eucaristia, in: «Regina degli Apostoli» (Bollettino mensile della<br />

Società dell’Apostolato Cattolico, <strong>Pallotti</strong>ni), anno XXX, n. 8/Agosto, Roma 1965, p. 23.<br />

26<br />

Cfr. Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 34.<br />

27 Cfr. Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 34; Josef Frank, Vinzenz <strong>Pallotti</strong>, op. cit., vol.<br />

I, p. 156.


28<br />

amministrato? Ne hai profittato?” .<br />

E mentre si trovava a Osimo nel 1840 malato, chiede la grazia a chi lo assisterà nell’infermità<br />

riconosciuta con il pericolo <strong>di</strong> morte: “Che ogni giorno mi legga, o mi faccia leggere la Messa del<br />

29<br />

giorno corrente, e ciò dal primo giorno in cui per la Infermità non potrà celebrare” .<br />

I.3 Esperienze mistiche durante o dopo la celebrazione eucaristica<br />

Le parole della rivelazione e l’insegnamento della Chiesa attribuiscono all’Eucaristia una serie<br />

<strong>di</strong> profon<strong>di</strong> significati: unione con la Trinità, comunione con Cristo nel suo sacrificio, congiunzione<br />

con le altre membra del suo Corpo, alleanza sponsale dell’amore <strong>di</strong> Cristo con la Chiesa. Tutto ciò<br />

noi lo cre<strong>di</strong>amo per fede, ma non lo sperimentiamo attraverso una visione soprannaturale. Tuttavia<br />

ci sono nella Chiesa alcuni fedeli ai quali Dio rivela, rende visibile e percepibile, con una particolare<br />

luci<strong>di</strong>tà e con una squisita certezza, con imme<strong>di</strong>atezza e semplicità, per puro dono, irraggiungibile<br />

con le sole forze umane, le verità e le realtà <strong>di</strong>vine, alle quali si aderisce per la fede e per l’amore.<br />

Questi sono i mistici.<br />

San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> ha vissuto tali momenti <strong>di</strong> esperienza mistica, prima, durante o dopo la<br />

celebrazione eucaristica. Riporto in seguito alcuni esempi, nei quali si attua una significativa<br />

espressione <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>: “Dopo la S. Messa Dio mi ha fatto sentire...”.<br />

Prima <strong>di</strong> tutto si deve affermare che <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> ha vissuto il ringraziamento dopo la S.<br />

Messa come momento <strong>di</strong> rinnovamento spirituale. Egli si propone: “Ogni mattina dopo la Messa<br />

rinnovare lo spirito; eccitarne la fiducia; e sebbene supponga tale accrescimento pure ad ogni<br />

30<br />

momento sia nella sua pienezza” .<br />

Il 9 gennaio 1835, dopo la <strong>san</strong>ta Messa si sente chiamato a promuovere un’opera<br />

dell’apostolato che abbracci tutto il mondo cristiano. Ecco come egli descrive questo momento<br />

d’ispirazione: “Dio mio dopo le innumerabili, e inconcepibili misericor<strong>di</strong>e che mi avete usate sino al<br />

presente momento <strong>di</strong> questo giorno (Venerdì dopo la S. Messa celebrata per particolarissimo tratto<br />

della <strong>di</strong>vina Misericor<strong>di</strong>a il <strong>di</strong> 9. Gennaro 1835) Voi vedete la mia ingratitu<strong>di</strong>ne, la mia <strong>negli</strong>genza<br />

in profittarne, i miei peccati, scelleragini, empietà... Sì, mio Dio, lo credo, le vostre Misericor<strong>di</strong>e non<br />

sono abbreviate, ma credo con certezza che ora incomincino sopra <strong>di</strong> me: il primo tratto <strong>di</strong><br />

misericor<strong>di</strong>a che vi domando è che vi sia fra le vostre creature chi collo spirito vostro mi <strong>di</strong>sprezzi,<br />

mi batta, mi percuota, mi umilii per tenere in freno le mie malvagie passioni, e specialmente la<br />

superbia... L’altro tratto <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a che vi domando è questo, che a forza <strong>di</strong> patimenti, tormenti,<br />

martiri etc. etc. senza numero, senza misura <strong>di</strong> gravezza e senza fine vi degniate <strong>di</strong> darmi tutto per<br />

<strong>di</strong>struggere ogni peccato, ed ogni altro male esistente o che sarebbe per esistere, e promuovere ogni<br />

31<br />

bene possibile in tutto il Mondo adesso e sempre” . In tale esperienza <strong>di</strong> profonda unione con Dio,<br />

dopo la <strong>san</strong>ta Messa, <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> decide <strong>di</strong> promuovere l’opera dell’Apostolato Cattolico.<br />

Il 14 luglio 1839, dopo la <strong>san</strong>ta Messa sente che il pro<strong>di</strong>gio <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a ha operato in lui<br />

ed egli deve desiderarlo per tutti. Ecco le parole <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>: “... per quel pro<strong>di</strong>gio <strong>di</strong><br />

misericor<strong>di</strong>a che la infinita Misericor<strong>di</strong>a ha operato in me ed opererà in me per tutta la Eternità,<br />

pro<strong>di</strong>gio che credo fermamente come la Misericor<strong>di</strong>a infinita me ne ha assicurato in questa mattina<br />

(Domenica VIII dopo la Pentecoste dell’an: 1839, giorno sagro alla memoria del <strong>di</strong>voto <strong>di</strong> Maria SS.<br />

S. Bonaventura Dottore) dopo la S. Messa mentre considerava che per la SS. Comunione Eucaristica<br />

la Misericor<strong>di</strong>a infinita, coi suoi infiniti attributi tutti infinitamente misericor<strong>di</strong>osi si è fatto cibo,<br />

alimento, e nutrimento dell’Anima mia, ed ho sentito che la stessa infinita Giustizia <strong>di</strong> Dio, è<br />

infinitamente misericor<strong>di</strong>osa; ho sentito <strong>di</strong>co che il pro<strong>di</strong>gio <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a, che la infinita<br />

28 OOCC X, p. 635-636.<br />

29<br />

30<br />

31<br />

OOCC X, p. 386.<br />

OOCC X, p. 152.<br />

OOCC X, p. 196-198.


misericor<strong>di</strong>a ha operato in me doveva desiderarlo per tutti, e sento una fiducia che ciò oltre a riuscire<br />

<strong>di</strong> gran vantaggio per molti IDDio resterà glorificato come si fosse operato, e si operasse in tutti per<br />

32<br />

tutta la Eternità, e tutto per i meriti <strong>di</strong> Gesù, <strong>di</strong> Maria SS., degli Angeli, e dei Santi” .<br />

Il 17 luglio 1839, dopo la <strong>san</strong>ta Messa, Dio gli fa sentire che l’opera della redenzione si compie<br />

nel sacrificio della S. Messa: “Prego tutti gli Angeli, e tutti i Santi, e la loro Regina Maria SS. Madre<br />

<strong>di</strong> Misericor<strong>di</strong>a... <strong>di</strong> ringraziare per sempre la infinita Misericor<strong>di</strong>a, e la Sapienza infinita poiché in<br />

questa mattina per torre ogni dubbio dalla mia mente, e ogni timore dal mio cuore, per confermarmi<br />

nella fiducia, e sicurezza della partecipazione, e della comunicazione <strong>di</strong> tutte le grazie, favori, doni,<br />

comunicazioni, e trasformazioni <strong>di</strong>vine, e dell’essere fatto pro<strong>di</strong>gio, trofeo, e Abisso della <strong>di</strong>vina<br />

Misericor<strong>di</strong>a in contraposto a Maria SS. che è abisso <strong>di</strong> Grazia, in questa mattina 17. Luglio 1839<br />

dopo la SS. Comunione fatta nella Messa celebrata per pura misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio ... la stessa infinita<br />

Misericor<strong>di</strong>a fatta cibo, alimento, e nutrimento dell’Anima mia mi ha fatto sentire che ... per la sua<br />

infinita misericor<strong>di</strong>a si è degnata con amore infinito... operare l’opera della Redenzione non solo per<br />

tutto il genere umano, ma tutto ha fatto per ciascuna creatura, e per tutte ogni giorno rinnova il<br />

33<br />

Sagrifizio incruento <strong>di</strong> valore ...” .<br />

Il 10 ottobre 1840 (<strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> sta a Osimo), dopo la <strong>san</strong>ta Messa, Dio fa sentire a <strong>san</strong><br />

<strong>Vincenzo</strong> che Egli nell’<strong>Eucarestia</strong> è cibo e nutrimento per la vita: “Il dì <strong>di</strong>eci Ottobre 1840 dopo la<br />

S. Messa in raccoglimento il N. S. G. C. mi ha fatto sentire che Egli nel SS. Sagramento Eucharistico<br />

è mio cibo, e nutrimento non solo per ciò che risguarda la comunicazione della sua <strong>san</strong>tità, e<br />

perfezione, ma eziam<strong>di</strong>o col comunicarmi la sua vita, la sua fortezza, e col darmi tanto <strong>di</strong> forze da<br />

vivere più o meno <strong>san</strong>o conforme la maggiore sua gloria, e vantaggio delle Anime secondo<br />

l’adorabile sua <strong>san</strong>tissima volontà, e un tal sentimento mi ha cagionato una più tranquilla sicurezza<br />

che qualunque è, o sarà per essere lo stato <strong>di</strong> mia salute corporale, sarà come lo vuole IDDio<br />

secondo la sua misericor<strong>di</strong>a, e non secondo la sua giustizia come ho meritato per i miei innumerabili<br />

34<br />

peccati” .<br />

Il 19 ottobre 1842, durante la preparazione alla <strong>san</strong>ta Messa, <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> sente vivo il<br />

desiderio che Dio dovrà essere glorificato e lui stesso <strong>di</strong>menticato: “Nell’anno 1842. il <strong>di</strong> 19. Ottobre<br />

Festa <strong>di</strong> S. Pietro <strong>di</strong> Alcantera..., mi portai a celebrare l’Incruento Sagrifizio nella Chiesa delle<br />

Teresiane in Regina Coeli in Roma..., mentre mi tratteneva genuflesso avanti il SS. Sagramento in<br />

preparazione alla S. Messa mi venne in cuore <strong>di</strong> domandare quello spirito, e quella virtù per la quale<br />

S. Pietro era sì caro a Dio; poco dopo ebbi un pacifico, e dolce sentimento del cuore, onde intesi il<br />

vivo desiderio che Id<strong>di</strong>o fosse glorificato e io perfino <strong>di</strong>menticato, e quin<strong>di</strong> passai a pregare IDDio<br />

così «Memento tui, et obliviscere mei» [Ricordati <strong>di</strong> Te, e <strong>di</strong>mentica me]... Quin<strong>di</strong> mi venne in mente<br />

che il più impegno efficace <strong>di</strong> promuovere la maggiore gloria <strong>di</strong> Dio, e l’entrare <strong>negli</strong> interessi <strong>di</strong> Dio<br />

colla <strong>di</strong>menticanza <strong>di</strong> se stesso fosse quella virtù per la quale S. Pietro <strong>di</strong> Alcantera tanto piacque a<br />

Dio - e perciò - Dio mio da tutta la Eternità, e per tutta la Eternità ad ogni momento infinitesimo<br />

intendo <strong>di</strong> avere fatto, e <strong>di</strong> fare la stessa Preghiera - Memento tui et operum tuorum, et obliviscere<br />

35<br />

mei - etc. etc. - e intendo avere operato, ed operare collo spirito della stessa Preghiera” .<br />

II. DOTTRINA DEL PALLOTTI SULL’EUCARESTIA<br />

Si può presentare la dottrina <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> sull’<strong>Eucarestia</strong> sulla base delle narrazioni<br />

autobiografiche. Si tratta delle sue esperienze straor<strong>di</strong>narie dell’<strong>Eucarestia</strong>, della sua percezione del<br />

mistero della presenza <strong>di</strong> Cristo nell’<strong>Eucarestia</strong>. Qui assumono importanza gli appunti spirituali <strong>di</strong><br />

<strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>, dove sono attestati la sua fede nell’<strong>Eucarestia</strong> e il suo insegnamento su essa.<br />

32 OOCC X, p. 321-322.<br />

33<br />

34<br />

35<br />

OOCC X, p. 353-355.<br />

OOCC X, p. 450.<br />

OOCC X, p. 217-219.


San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> parlava dell’Eucaristia con grande rispetto e profonda venerazione, come<br />

36<br />

attesta il frequente uso <strong>di</strong> superlativi, p. e. “augustissima e sacro<strong>san</strong>ta <strong>Eucarestia</strong>” , “<strong>san</strong>tissimo<br />

37<br />

Sacramento dell’<strong>Eucarestia</strong>” .<br />

Secondo <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>, nell’<strong>Eucarestia</strong> è presente Dio, nell’interezza del mistero della<br />

Santissima Trinità e con tutti i suoi attributi <strong>di</strong>vini. Nell’<strong>Eucarestia</strong> è presente non solo Gesù Cristo,<br />

ma anche il Padre e lo Spirito Santo. Questa sua fede la esprime in un testo scritto a Osimo nel 1840:<br />

“IDDio fatto Uomo si è fatto ancora Cibo dell’Anima mia così vuole nutrirmi con tutto Se stesso<br />

colla sua Essenza e Natura Divina, e coi suoi infiniti Attributi tutti infinitamente misericor<strong>di</strong>osi; e<br />

poiché nella SS. Eucaristia per la Circonsessione non solo v’è la Persona <strong>di</strong>vina del Verbo incarnato,<br />

ma ancora il Padre, e lo Spirito Santo; e poiché IDDio eternamente, e infinitamente contempla Se<br />

38<br />

stesso, così Egli misericor<strong>di</strong>osamente mi nutrisce colla sua Eterna, Infinita Contemplazione” .<br />

E’ molto significativa in questo passo l’espressione del <strong>Pallotti</strong>: “nella SS. <strong>Eucarestia</strong> per la<br />

Circonsessione”. E’ un termine teologico che viene dal latino circuminsessio e che al tempo del<br />

<strong>Pallotti</strong> veniva usato per esprimere l’esistenza delle tre persone <strong>di</strong>vine le une nelle altre, secondo le<br />

39<br />

parole <strong>di</strong> Gesù Cristo: “Il Padre è in me e io nel Padre” (Gv 10, 38) .<br />

Continuando la contemplazione <strong>di</strong> Dio nell’<strong>Eucarestia</strong>, <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> afferma che proprio<br />

nell’<strong>Eucarestia</strong> Dio si comunica interamente all’uomo e si fa suo cibo. Nell’<strong>Eucarestia</strong> sono cibo<br />

dell’uomo: la <strong>san</strong>tità <strong>di</strong> Dio - “Nella SS. Eucaristia mi nutrisce misericor<strong>di</strong>osamente colla stessa sua<br />

Santità infinita, e <strong>di</strong>strugge tutta la mia malvagità, e <strong>di</strong>strutto tutto io rimane in me IDDio <strong>san</strong>tità<br />

40<br />

infinita, immensa, eterna, incomprensibile” ; la perfezione <strong>di</strong> Dio - “IDDio è Perfezione infinita,<br />

eterna, immensa, e infinitamente misericor<strong>di</strong>osa, e nella SS. Eucaristia misericor<strong>di</strong>osamente mi<br />

nutrisce colla stessa sua Perfezione infinita, e <strong>di</strong>strugge tutte le mie innumerabili imperfezioni, e tutte<br />

41<br />

le loro orribili conseguenze” ; la giustizia <strong>di</strong> Dio - “Nella SS. Eucaristia mi nutrisce<br />

misericor<strong>di</strong>osamente colla stessa sua Giustizia, e <strong>di</strong>strugge in me tutte le mie ingiustizie, e tutte le<br />

42<br />

loro orren<strong>di</strong>ssime conseguenze” ; la purezza <strong>di</strong> Dio - “IDDio è Purità per essenza, Purità infinita,<br />

ed io sono impurità per essenza. Egli è che nella SS. Eucaristia mi nutrisce colla stessa sua Purità<br />

Infinita eterna, e infinitamente misericor<strong>di</strong>osa, e <strong>di</strong>strugge in me tutta la mia Impurità, e tutte le<br />

43<br />

orribili conseguenze <strong>di</strong> essa” ; l’eternità <strong>di</strong> Dio - “IDDio mi nutrisce colla sua Eternità nella SS.<br />

44<br />

Eucaristia, e <strong>di</strong>strugge in me tutte le per<strong>di</strong>te del tempo” .<br />

San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> crede profondamente nella presenza viva <strong>di</strong> Gesù Cristo nell’<strong>Eucarestia</strong>.<br />

Nei suoi <strong>scritti</strong> si evidenzia fortemente l’aspetto cristologico dell’<strong>Eucarestia</strong>. Gesù Cristo nel<br />

Sacramento dell’Altare è per lui fratello e amico che lo aspetta e vuole parlare con lui: “Gesù con<br />

amore infinito notte e giorno mi sta aspettando nel SS. Sagramento dell’Altare e vi fa premura che<br />

45<br />

voi stesso o Angelo <strong>san</strong>to mi portiate a visitarlo” .<br />

San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> ha espresso la <strong>di</strong>mensione cristologica dell’<strong>Eucarestia</strong> in tutta la sua<br />

ampiezza nelle me<strong>di</strong>tazioni per i sacerdoti prima e dopo la Santa Messa. Si tratta <strong>di</strong> brevi<br />

438.<br />

36 OOCC X, p. 183.<br />

37<br />

38<br />

39<br />

OOCC III, p. 37.<br />

OOCC X, p. 451.<br />

Cfr. Enciclope<strong>di</strong>a ecclesiastica (a cura <strong>di</strong> Pietro Piaton), Venezia 1862, vol. VII, voce “Trinità”, p.<br />

40 OOCC X, p. 459.<br />

41<br />

42<br />

43<br />

44<br />

45<br />

OOCC X, p. 459.<br />

OOCC X, p. 456.<br />

OOCC X, p. 456.<br />

OOCC X, p. 457.<br />

OOCC XI, p. 55; cfr. anche XI, p. 58-62, dove il <strong>Pallotti</strong> parla della visita al SS. Sacramento.


considerazioni per ciascun giorno del mese, da tenersi presenti durante il giorno, per vivere sempre<br />

46<br />

in preparazione e ringraziamento . In esse sono formulate le verità teologiche relative all’<strong>Eucarestia</strong><br />

e nello stesso tempo le in<strong>di</strong>cazioni per la vita sacerdotale. Ecco il testo del <strong>Pallotti</strong>: “1. Gesù<br />

Sagrificio, e Sacramento nell’Eucaristia; 2. Gesù figura, e verità nell’Eucaristia; 3. Gesù Sacerdote,<br />

e vittima nell’Eucaristia; 4. Gesù nell’Eucaristia, Sagrificio, Olocausto, ed Eucaristia; 5. Gesù<br />

Sagrificio propiziatorio, ed impetratorio nell’Eucaristia; 6. Gesù nostro Dio, e nostro Re<br />

nell’Eucaristia; 7. Gesù nostro Creatore, e Redentore nell’Eucaristia; 8. Gesù nostro Pastore, e Padre<br />

nell’Eucaristia; 9. Gesù nostro Sposo, e Fratello nell’Eucaristia; 10. Gesù nostro Maestro, e<br />

Salvatore nell’Eucaristia; 11. Gesù nostro Convito, e Viatico nell’Eucaristia; 12. Gesù nostro<br />

Me<strong>di</strong>co, e rime<strong>di</strong>o nell’Eucaristia; 13. Gesù nostro Consigliere, ed amico nell’Eucaristia; 14. Gesù<br />

nostra guida, e compagno nell’Eucaristia; 15. Gesù nostro me<strong>di</strong>atore, e pace nell’Eucaristia; 16. Gesù<br />

nell’Eucaristia, testimonio, e giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> nostre Operazioni; 17. Gesù nostro prezzo, e ricompenso<br />

nell’Eucaristia; 18. Gesù vita, e morte nell’Eucaristia; 19. Gesù nostro cibo, e grazia nell’Eucaristia;<br />

20. Gesù nostro rifugio, e speranza nell’Eucaristia; 21. Gesù nostro tesoro, e felicità nell’Eucaristia;<br />

22. Gesù nostro modello, e fine nell’Eucaristia; 23. Gesù nell’Eucaristia è il dono da offerirsi dagli<br />

Uomini a Dio, e il Dono <strong>di</strong> Dio, da darsi agli Uomini; 24. La potenza, e sapienza <strong>di</strong> Gesù<br />

nell’Eucaristia; 25. La bontà, e l’amore <strong>di</strong> Gesù nell’Eucaristia; 26. L’ubbi<strong>di</strong>enza, e pazienza <strong>di</strong> Gesù<br />

nell’Eucaristia; 27. La povertà, e l’umiltà <strong>di</strong> Gesù nell’Eucaristia; 28. Gesù infinitamente adorante,<br />

ed adorabile nell’Eucaristia; 29. Gesù infinitamente amante, ed amabile nell’Eucaristia; 30. Gesù<br />

nell’Eucaristia il più grande, il più Santo <strong>di</strong> tutti li nostri Misterj; 31. Lo stato <strong>di</strong> Gesù nell’Eucaristia,<br />

47<br />

e il potere dei Sacerdoti in questo Mondo” .<br />

L’<strong>Eucarestia</strong> è per il <strong>Pallotti</strong> la continuazione della vita <strong>di</strong> Gesù Cristo e l’opera della<br />

redenzione. Nello scritto Memoria pratica egli <strong>di</strong>ce: “Ricor<strong>di</strong>amo sempre la infinita misericor<strong>di</strong>a e<br />

l’amore infinto del N. S. G. C., che per continuare la sua vita <strong>san</strong>tissima in noi, si è degnato rimanere<br />

fra noi nel SS. Sagramento della <strong>Eucarestia</strong>, e si comunica a noi come cibo e nutrimento dell’anima<br />

48 nostra” .<br />

Un riassunto della dottrina del <strong>Pallotti</strong> sull’<strong>Eucarestia</strong> troviamo nello scritto intitolato Fervorini<br />

49<br />

per la comunione eucaristica . A quelli che si sono già comunicati, <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> raccomanda <strong>di</strong><br />

spiegare il significato dell’<strong>Eucarestia</strong> per la vita cristiana e nello stesso tempo esprime la sua dottrina<br />

sull’<strong>Eucarestia</strong>. “S. Fede! E’ il corpo, il <strong>san</strong>gue, l’anima, la <strong>di</strong>vinità <strong>di</strong> Gesù Cristo vivo, vero e<br />

50<br />

glorioso come sta in cielo” . “La Fede mi <strong>di</strong>ce che voi siete cibo spirituale dell’anima... Dunque<br />

51<br />

alimentate la fede, la speranza” . “La Chiesa mi <strong>di</strong>ce che per questo Sagramento si forma una unione<br />

strettissima dell’anima con Gesù... Dunque trasformatemi e fatemi sentire quelle parole che<br />

risuonarono agli orecchi del penitente S. Agostino non ego mutabor in te sed tu mutaberis in me<br />

52<br />

[Non io sarò trasformato in Te, ma Tu ti trasformerai in me]” . “La Fede mi <strong>di</strong>ce che questo<br />

53<br />

Sagramento è un pegno <strong>di</strong> resurrezione e <strong>di</strong> gloria” . “La Chiesa mi <strong>di</strong>ce che questo Sagramento est<br />

antidotum quo a peccatis mortalibus praeservamur [è antidoto per il quale siamo preservati dai<br />

54<br />

peccati mortali]” .<br />

46 Cfr. OOCC XI, p. 441-443.<br />

47<br />

48<br />

Ibidem.<br />

OOCC III, 37-38; cfr. anche X, p. 153.<br />

49 Cfr. OOCC XII, p. 188-193.<br />

50<br />

51<br />

52<br />

53<br />

54<br />

OOCC XII, p. 188.<br />

OOCC XII, p. 192.<br />

OOCC XII, p. 192.<br />

OOCC XII, p. 192.<br />

OOCC XII, p. 193.


Davanti a un tesoro così ricco <strong>di</strong> grazie, l’<strong>Eucarestia</strong>, <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> non si sente degno<br />

e chiede l’aiuto <strong>di</strong> Gesù Cristo, affinché possa saper profittare tutti i meriti dell’<strong>Eucarestia</strong>:<br />

“Confesso, e intendo confessare per tutta la eternità innanzi al Cielo, e alla terra, che io non ho<br />

profittato giammai del SS. Sagramento della Eucaristia, anzi mi confesso reo d’innumerabili<br />

profanazioni <strong>di</strong> ogni specie, e reo <strong>di</strong> tutte le profanazioni passate, presenti, future, e possibili <strong>di</strong> tutto<br />

il Mondo, perché sono io la causa principalissima <strong>di</strong> tutti i Mali fisici, e morali, ma in unione dei vostri<br />

meriti infiniti o mio Gesù Cristo offro adesso e sempre ad ogni momento infinitesimo all’Eterno<br />

vostro <strong>di</strong>vin Padre il merito, le virtù, e il frutto che dal SS. Sagramento dell’Altare, e dall’Incruento<br />

Sagrifizio in qualsivoglia modo, e con qualunque <strong>di</strong>vota pratica hanno ricavato, e ricaveranno, e<br />

55<br />

potrebbono ricavare tutte le Creature passate, presenti, e future se tutte ne avessero profittato” . E’<br />

significativo il fatto che voglia apprendere a trarre i meriti dall’<strong>Eucarestia</strong> dalle <strong>san</strong>te donne, dai laici<br />

e dai secolari: “Mio Dio fate che dalle Sante Donne, Laici e Secolari io impari a profittare del SS.<br />

56<br />

Sagramento della Eucaristia, e della Penitenza, e del Divin Sagrifizio” .<br />

E’ stato già detto sul modo <strong>di</strong> celebrare l’Eucaristia e sul significato che aveva la <strong>san</strong>ta Messa<br />

per il cammino spirituale <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>. Per la nostra riflessione è importante mettere in<br />

evidenza il contenuto teologico della S. Messa, possiamo quasi <strong>di</strong>re la teologia della celebrazione<br />

eucaristica.<br />

Parlando della celebrazione della S. Messa, Luigi Vaccari <strong>di</strong>ce: “gran<strong>di</strong>ssimo il fervore con cui<br />

il Servo <strong>di</strong> Dio celebrava l’incruente Sacrificio avendo una fede vivissima che in quello si rinnuova<br />

il Sacrificio che si compì sul Calvario, non che tutti i misteri, tutta l’opera della Redenzione, come<br />

lo <strong>di</strong>ce la Chiesa nella Secreta della Messa della nona domenica dopo Pentecoste: Quoties hujus<br />

57<br />

hostiae commemoratio celebratur, opus nostrae redemptionis exercetur” . Nel Messale in uso al<br />

tempo del <strong>Pallotti</strong>, il testo <strong>di</strong> questa preghiera, chiamato Secreta, è il seguente: “Conce<strong>di</strong> a noi, o<br />

Signore, <strong>di</strong> partecipare degnamente a questi misteri, perché ogni volta che viene celebrato il<br />

58<br />

memoriale <strong>di</strong> questo sacrificio, si attua l’opera della nostra redenzione” . Come si vede dagli <strong>scritti</strong>,<br />

<strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> credeva profondamente in questa verità e celebrava la <strong>san</strong>ta Messa come<br />

sacrificio <strong>di</strong> Cristo Redentore che è morto sulla croce per la salvezza del mondo.<br />

59<br />

San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> comprendeva la <strong>san</strong>ta Messa come “il Sacrificio <strong>di</strong> Gesù Cristo” , “il<br />

60 61 62 63<br />

<strong>di</strong>vino Sacrificio” , “l’incruente Sacrificio” , “<strong>san</strong>to Sacrificio” , “Mensa eucaristica” . Con questi<br />

termini cercava <strong>di</strong> esprimere tutto il mistero della celebrazione eucaristica.<br />

Il significato del sacrificio della <strong>san</strong>ta Messa, così come era stato compreso al tempo del<br />

<strong>Pallotti</strong>, trova fondamento nel libretto del beato Leonardo da Porto Maurizio che con molta<br />

64<br />

probabilità <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> conosceva . Ivi si spiega che nella <strong>san</strong>ta Messa “non si fa una<br />

semplice rappresentanza, ma si fa lo stesso Sacrifizio incruentemente, che si fece sulla Croce con<br />

effusione <strong>di</strong> Sangue. Quello stesso numero corpo, quello stesso <strong>san</strong>gue, quello stesso Gesù, che si<br />

55 OOCC X, p. 361.<br />

56<br />

57<br />

58<br />

OOCC X, p. 266.<br />

Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 31.<br />

Messale Romanum, ex decreto sacro<strong>san</strong>cti Concilii Tridentini, Macerate 1826, p. 233.<br />

59 Cfr. OOCC X, p. 673..<br />

60 Cfr. OOCC X, p. 148, 193, 655, 724.<br />

61<br />

Cfr. OOCC X, p. 361; anche XI, p. 55.<br />

62 Cfr. OOCC X, p. 571.<br />

63 Cfr. OOCC XI, p. 53.<br />

64 Si tratta del libretto intitolato Il tesoro nascosto ovvero I pregj e l’eccellenza della Santa Messa, con<br />

un modo pratico e <strong>di</strong>voto per ascoltarla con frutto del beato Leonardo da Porto Maurizio, 9 ed., Roma, nella<br />

Tipografia Perego-Salvoni, 1828, p. 211. Viene conservato tra i libri nella camera <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong>.


65<br />

offrì allora sul Calvario, si offerisce ora nella Santa Messa” .<br />

San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> raccomanda ai sacerdoti <strong>di</strong> celebrare la <strong>san</strong>ta Messa come ci fosse il<br />

compimento del sacrificio <strong>di</strong> Gesù Cristo. In un testo in<strong>di</strong>rizzato ai sacerdoti, in cui parla sul modo<br />

della <strong>di</strong>sposizione per celebrare con devozione la <strong>san</strong>ta Messa, egli scrive: “Consideriamo<br />

<strong>di</strong>votamente la corrispondenza fra le azioni <strong>di</strong> Gesù nella sua passione e quelle del sacerdote<br />

all’altare... Il sacerdote: và all’altare - Gesù sommo ed eterno Sacerdote: và all’Orto <strong>di</strong> Getsemani;<br />

[il sacerdote] ascende i gra<strong>di</strong>ni, prega e bacia l’altare - avanzano i soldati, Gesù è pronto per<br />

sacrificarsi al Padre e Giuda lo tra<strong>di</strong>sce col bacio; ... [il sacerdote] innalza l’Ostia consagrata - [Gesù]<br />

66<br />

è levato in alto sulla Croce...” .<br />

Il sacrificio eucaristico è quin<strong>di</strong> il sacrificio <strong>di</strong> Cristo: Egli è la vittima ed è anche il sacerdote<br />

che opera tramite i ministri che agiscono in suo nome.<br />

III. EUCARESTIA ED APOSTOLATO<br />

L’<strong>Eucarestia</strong> è la presenza viva <strong>di</strong> Cristo, è la vita <strong>di</strong> Cristo nel presente. Da questa vita <strong>di</strong><br />

Cristo scaturisce l’energia e la forza per ogni apostolato. Di questo era convinto <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong><br />

<strong>Pallotti</strong>. Per lui, l’uomo apostolico prende il suo alimento proprio dall’<strong>Eucarestia</strong>. Perciò, nelle<br />

in<strong>di</strong>cazioni riguardanti l’azione apostolica nei <strong>di</strong>versi campi non manca mai un riferimento<br />

all’<strong>Eucarestia</strong>. Lo possiamo vedere in alcuni esempi.<br />

In primo luogo si deve <strong>di</strong>re che <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> era veramente l’apostolo dell’<strong>Eucarestia</strong>.<br />

Egli si sforzava <strong>di</strong> preparare bene il popolo ad accogliere con amore Gesù presente nell’<strong>Eucarestia</strong>.<br />

All’offertorio proponeva <strong>di</strong> pronunciare le seguenti parole: “Apritevi o cieli, e prima che noi<br />

riceviamo Gesù fatecelo vedere come egli siede alla destra del Padre... Ecco Gesù che sta per venire.<br />

Ma da chi viene? E cosa fai per riceverlo? Prega gli Angeli, i Santi e la Regina degli Angeli e dei<br />

67<br />

Santi Maria SS. che per te faccino quegli atti <strong>di</strong> amore” . Mentre il sacerdote somministrava l’Ostia<br />

ai comunicanti, <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> proponeva <strong>di</strong> eccitare il popolo con le parole: “Ascoltate una voce che<br />

viene dal S. Altare, ed è la voce del vostro fratello Gesù Cristo - pax vobis nolite timere - remittuntur<br />

tibi peccata tua, vade in pace, noli amplius peccare [che vi <strong>di</strong>ce: pace a voi, non temete, vi sono<br />

rimessi i vostri peccati, andate in pace e non peccate più...] Lo sentite dentro <strong>di</strong> voi che pace, che<br />

consolazione vi ha apportato il vostro fratello Gesù Cristo, ecco che avete dentro <strong>di</strong> voi il Verbo<br />

eterno fatto uomo, il figlio della Madonna, il vostro Dio, Re, e Padre. Sentite cosa sta facendo dentro<br />

<strong>di</strong> voi? Purifica il vostro intelletto, la vostra memoria, la vostra volontà, i vostri occhi. Adoratelo<br />

profondamente coll’anima e col corpo, e adoratelo coll’adorazione degli Angeli, dei Santi, <strong>di</strong> Maria<br />

68<br />

SS., e colla stessa adorazione <strong>di</strong> Gesù” . Questo è il suo modo <strong>di</strong> portare i fedeli all’intima unione<br />

con Dio nell’<strong>Eucarestia</strong>.<br />

San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> si impegnava ad approfon<strong>di</strong>re la fede in <strong>di</strong>versi campi <strong>di</strong> vita cristiana.<br />

E questa azione apostolica era sempre accompagnata dalla venerazione al Santissimo Sacramento,<br />

anzi la considerava come culmine <strong>di</strong> ogni impegno apostolico.<br />

Tra i compiti del Procuratore sotto la protezione <strong>di</strong> s. Giovanni evangelista c’è la promozione<br />

degli oratori notturni. Il <strong>Pallotti</strong> scrive che per coltivare la devozione del popolo bisogna procurarsi<br />

<strong>di</strong> aprire nella Città uno o più Oratori, secondo il bisogno, per soli uomini. Dopo la lezione spirituale,<br />

le preghiere del Rosario si fanno gli esercizi devoti: da domenica a mercoledì il catechismo, “nel<br />

giovedì tributo <strong>di</strong> ossequio per la istituzione del SS. Sagramento della <strong>Eucarestia</strong>, e breve <strong>di</strong>scorso<br />

65 Il tesoro nascosto ovvero pregj ed eccellenze della Santa Messa, operetta composta dal beato<br />

Leonardo da Porto Maurizio, Roma 1853, p. 12.<br />

66 OOCC II, p. 331-335.<br />

67<br />

68<br />

OOCC XII, p. 188-189.<br />

OOCC XII, p. 190-191.


69 analogo” . Negli oratori notturni ogni esercizio finisce con l’atto <strong>di</strong> contrizione, quin<strong>di</strong> si cantano<br />

le litanie della B. V. Maria, il Tantum ergo Sacramentum, “e si comparte in ultimo la bene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

70<br />

Gesù Sagramentato nella Pisside” .<br />

I conta<strong>di</strong>ni che vengono nella città per <strong>di</strong>versi bisogni nei giorni festivi, hanno bisogno della<br />

formazione religiosa. Il procuratore sotto la protezione <strong>di</strong> s. Filippo per eccitare lo zelo del clero e<br />

del popolo, per promuovere la cultura religiosa della campagna del <strong>di</strong>stretto e dei conta<strong>di</strong>ni in città<br />

nei giorni festivi, “impegnerà lo zelo e la carità <strong>di</strong> zelanti sacerdoti, cherici e pii secolari, i quali in<br />

tutti i giorni festivi <strong>di</strong>stribuiti per le varie piazze ove si riuniscono i conta<strong>di</strong>ni si presteranno a fare<br />

71<br />

quanto possono per la <strong>san</strong>tificazione <strong>di</strong> quelle povere anime” . Le pre<strong>di</strong>che si faranno in piazza, il<br />

catechismo in chiesa. In chiesa, “appena terminato il catechismo vi sarà la S. Messa, e nel tempo della<br />

S. Messa si reciterà una terza parte del S. Rosario colla Salve Regina, e le litanie della Beatissima<br />

Vergine, in suffragio dei conta<strong>di</strong>ni defonti, e in ultimo si leggerà una breve me<strong>di</strong>tazione delle massime<br />

eterne, o della passione del N. S. G. C. In ultimo cantato il Tantum ergo si darà la bene<strong>di</strong>zione con<br />

72<br />

Gesù Sagramentato nella Pisside” .<br />

Durante gli esercizi per i militari ogni pomeriggio, come ultima funzione, “accese almeno sei<br />

candele si aprirà il S. Ciborio, si leggerà dal sacerdote all’altare una preghiera <strong>di</strong> visita al SS.<br />

Sagramento, cinque Pater noster, Ave, e Gloria e con tuono corale le litanie della Madonna SS. -<br />

Tantum ergo Sagramentum etc. - col Versetto e Orazione e si da la S. Bene<strong>di</strong>zione col SS.<br />

Sagramento nella Pisside; e nel momento della elevazione della SS. Ostia, e Calice nella Messa, e<br />

della bene<strong>di</strong>zione si canta «Sia lodato ogni momento il SS. e <strong>di</strong>vinissimo Sagramento. Vi adoro ogni<br />

73<br />

momento o vivo Pane del Cielo gran Sagramento, o vivo Pane del Cielo gran Sagramento»” .<br />

Secondo Vaccari “La sua viva fede verso un tanto Sacramento a preferenza si appalesava,<br />

quando amministrava la Santa Eucaristia ai condannati a morte: poiché il praticava con tanta<br />

74<br />

commozione, da piangere egli stesso, e da far piangere i circostanti” . Il compito del procuratore<br />

sotto la protezione <strong>di</strong> s. Bartolomeo è <strong>di</strong> promuovere le preghiere per i condannati a morte. “Quando<br />

il Procuratore Deputato arriva ad avere la notizia della sentenza <strong>di</strong> morte <strong>di</strong> alcun reo deve procurare<br />

<strong>di</strong> fare e promuovere l’esercizio <strong>di</strong> molte preghiere... In quelle città o luoghi in cui non vi fosse l’uso<br />

<strong>di</strong> esporre il SS. Sagramento alla pubblica venerazione con preci private e pubbliche nella mattina che<br />

si eseguisce la sentenza <strong>di</strong> morte sino al momento della esecuzione si procuri <strong>di</strong> fare la esposizione<br />

75<br />

anche in più chiese nel maggior numero possibile” .<br />

Una delle esponenti opere <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> è l’istituzione del solenne Ottavario<br />

dell’Epifania. “Alle ore 12 italiane (nota: partendo dall’Avemaria della sera) si apre la chiesa e si dà<br />

il primo segno della pre<strong>di</strong>ca colla campana. Dopo un quarto si dà il secondo segno e si celebra la<br />

prima Messa letta colla recita della terza parte del S. Rosario: colla Salve Regina: litanie della<br />

Beatissima Vergine: gli atti delle virtù teologali coll’atto <strong>di</strong> contrizione e con la preghiera analoga<br />

alla solennità del giorno corrente del sagro Ottavario. Terminata la S. Messa v’è la pre<strong>di</strong>ca morale<br />

atta alla capacità del popolo basso, e analoga al SS. Mistero, e <strong>di</strong>retta a <strong>di</strong>sporre il popolo alla<br />

confessione e comunione generale... Finita la pre<strong>di</strong>ca si canta il salmo 116 - Laudate Dominum<br />

omnes gentes etc. Gloria Patri etc. - il Tantum ergo col versetto e orazione e si dà al popolo la<br />

76<br />

bene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Gesù Sagramentato nella Pisside” . Nell’ultimo giorno dell’Ottavario. “Si espone il<br />

69 OOCC I, p. 235.<br />

70 OOCC I, p. 236.<br />

71 OOCC I, p. 286.<br />

72 OOCC I, p. 287-288.<br />

73 OOCC I, p. 325.<br />

74<br />

Luigi Vaccari, Compen<strong>di</strong>o della vita, op. cit., p. 135.<br />

75 OOCC I, p. 297.<br />

76 OOCC I, p. 341-342.


SS. Sagramento con grande illuminazione. Si cantano le litanie della beatissima Vergine coll’orazione<br />

del tempo natalizio e colle orazioni pro papa e pro quacumque necessitate. Un Eminentissimo<br />

Porporato assistito dai ministri con dalmatiche preceduto dal clero si porta all’altare per compartire<br />

77<br />

al popolo la trina bene<strong>di</strong>zione secondo il rito della S. Chiesa Romana” .<br />

San <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> raccomanda <strong>di</strong> promuovere l’adorazione del Santissimo Sacramento<br />

nelle chiese, ove è istituita la procura della pia Società e nelle chiese dei ss. ritiri. “Ogni giorno ad<br />

ora comoda pel popolo, per averlo più frequente, si reciterà una terza parte del S. Rosario colla<br />

Salve Regina, colla preghiera alla Beatissima Vergine Regina degli Apostoli, le litanie lauretane,<br />

78<br />

e la visita al SS. Sagramento e in fine la bene<strong>di</strong>zione col SS. Sagramento nella pisside” . “In tutte<br />

le domeniche e altri giorni festivi <strong>di</strong> precetto vi sarà la Messa cantata con canto gregoriano, un’ora<br />

e mezza prima del mezzogiorno... In ultimo si espone il SS. Sagramento, si cantano le litanie<br />

lauretane della Beatissima Vergine coll’Oremus del tempo, il Tantum ergo e si dà la<br />

79<br />

bene<strong>di</strong>zione” .<br />

CONCLUSIONE<br />

In conclusione vorrei riportare un testo del <strong>Pallotti</strong> , in cui viene presentato il modo <strong>di</strong><br />

80<br />

adorazione del Santissimo Sacramento, la sua spiritualità eucaristica e il suo desiderio <strong>di</strong><br />

trasmettere agli altri la fede nella presenza <strong>di</strong> Dio nell’<strong>Eucarestia</strong> e un’autentica adorazione del<br />

Santissimo. Emergono cinque punti.<br />

1) Prima <strong>di</strong> tutto, con grande umiltà, il <strong>Pallotti</strong> riconosce la sua nullità, il suo essere indegno<br />

e inadeguato all’incomprensibile Amore <strong>di</strong> Dio che si rivela nell’<strong>Eucarestia</strong>: “Oh il Mostro<br />

incomprensibile d’ingratitu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> sconoscenza, <strong>di</strong> empietà, e <strong>di</strong> sagrilegio che io sono stato<br />

sempre, e sono verso il SS. Sagramento della SS. Eucaristia nella Comunione, <strong>negli</strong> Altari, nelle<br />

Processioni, nel Viatico e sempre, e da per tutto notte e giorno. Oh Mostro <strong>di</strong> durezza <strong>di</strong> cuore,<br />

che io sono dopo innumerabili, e infinite prove dell’Amore infinito <strong>di</strong> Gesù”.<br />

2) In un secondo passo risveglia in sé i sentimenti <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> fiducia, e chiede al Signore<br />

la grazia <strong>di</strong> essere sempre con Gesù presente nell’<strong>Eucarestia</strong>: “Mio Dio, misericor<strong>di</strong>a mia sebbene<br />

io abbia infinitamente infinite volte meritato <strong>di</strong> restare privo della SS. Eucaristia nei SS. Altari,<br />

nelle Comunioni, e sempre pure ho fiducia che Voi mi farete stare sempre d’appresso a Voi<br />

Sagramentato mio Gesù, e Bene infinito, che mi farete comunicare ogni giorno sino all’ultimo<br />

della mia Vita, e che mi stabilirete la più viva presenza <strong>di</strong> spirito alla SS. Eucaristia come se<br />

sempre fosse nel mio petto realmente come sempre si trova nelle SS. Pissi<strong>di</strong>, e in me come cibo<br />

dell’Anima mia”.<br />

3) Poi, presenta al Signore due domande che hanno un fine apostolico: “mi darete la grazia<br />

<strong>di</strong> accrescere gli Adoratori, e participatori della SS. Eucaristia e formarete in me una Vita <strong>di</strong><br />

perpetua preparazione, <strong>di</strong> perpetua nutrizione, <strong>di</strong> perpetua azione <strong>di</strong> grazie, <strong>di</strong> perpetua<br />

partecipazione degl’infiniti effetti della SS. Eucaristia”.<br />

4) Poi, offre se stesso per riparare le offese fatte a Dio nell’<strong>Eucarestia</strong>: “a costo <strong>di</strong> mia<br />

umiliazione infinita, eterna, immensa, e universale, e d’infiniti, ed eterni, immensi, e universali miei<br />

tormenti riparate l’Onore, e le adorazioni, e le partecipazioni non fatte della SS. Eucaristia”.<br />

5) Infine, esprime la fiducia che la Santissima <strong>Eucarestia</strong> opererà in lui e in tutti gli uomini<br />

nel futuro: “che per un Pro<strong>di</strong>gio <strong>di</strong> Misericor<strong>di</strong>a opererà in me la SS. Eucaristia ad ogni momento<br />

tutti quegli effetti, che averebbe operato, e opererebbe in tutte le creature passate, presenti, e<br />

future, e possibili se tutte sempre colle più perfette <strong>di</strong>sposizioni avessero profittato, e profittassero<br />

77 OOCC I, p. 344-345, cfr. anche OOCC I, p. 346.<br />

78 OOCC I, p. 377.<br />

79 OOCC I, p. 378.<br />

80<br />

Per tutto testo, ve<strong>di</strong> OOCC X, p. 721-723; cfr. anche OOCC XI, p. 51-55.


della SS. Eucaristia ad ogni momento per tutta la Eternità... questa è la fiducia ferma che mi ispira<br />

la vostra infinita Misericor<strong>di</strong>a, fiducia che non posso rigettare senza offendere la stessa<br />

misericor<strong>di</strong>a, e l’amore infinito <strong>di</strong> Gesù, col quale ha istituito la SS. Eucaristia”.<br />

L’<strong>Eucarestia</strong> è stata per <strong>san</strong> <strong>Vincenzo</strong> <strong>Pallotti</strong> punto centrale della vita spirituale ed<br />

apostolica, il mistero della fede che supera l’intelligenza umana. Dio gli ha concesso per pura<br />

grazia e in vista della sua missione <strong>di</strong> vivere e <strong>di</strong> contemplare questo dono ineffabile. Nei momenti<br />

più alti della celebrazione eucaristica o del ringraziamento dopo la celebrazione una luce svelava<br />

a lui le profon<strong>di</strong>tà del mistero eucaristico e lo spingeva alla totale de<strong>di</strong>zione. In forza <strong>di</strong> questa<br />

esperienza ha potuto anche testimoniare che l’<strong>Eucarestia</strong>, dono del Padre, presenza viva <strong>di</strong> Cristo<br />

e l’effusione dello Spirito Santo, ci introduce nella comunione con la Santissima Trinità e<br />

costituisce il fondamento dell’unione tra i fratelli e sorelle in Cristo. Perciò non è da meravigliarsi<br />

che ha dato tanta importanza all’<strong>Eucarestia</strong> nella vita dei membri dell’Opera dell’Apostolato<br />

Cattolico.<br />

<br />

SUMMARY of the relation of <strong>Jan</strong> <strong>Kupka</strong> <strong>SAC</strong> - Eucharist in the writings of Saint Vincent<br />

<strong>Pallotti</strong>.<br />

In the presentation of the theme I tried to give an answers to the following questions: How<br />

<strong>di</strong>d Saint Vincent <strong>Pallotti</strong> revere the Holy Sacrament? What significant had the celebration of the<br />

Eucharist in his life? What was for him the theological concept of the Eucharist? What are the<br />

massage and the purpose?<br />

St. Vincent <strong>Pallotti</strong> had given great importance to the Eucharist in his life. The adoration<br />

of the Holy Sacrament and the celebration of the Holy Mass, with the time reserved to the<br />

preparation and to thanks giving, put him among the fervent worshippers of God in the adoration<br />

of the Holy Eucharist.<br />

From the biographies of the Saint it emerges as it was already in his family, he lived for the<br />

love for Jesus Christ in the Sacrament of the Eucharist. It is notable that in 1816, while<br />

formulating for himself a weekly program of exercises of piety, Saint Vincent writes: “I intend to<br />

be always in deep adoration of the Holy Trinity, of Jesus signified, adoring him in all places, where<br />

he can be found” (OOCC X, 526).<br />

When he was rector of the Church of the Holy Spirit of the Neapolitans, on his own<br />

expenses he built a small window, that stuck out in the church to enable him to see through to the<br />

Tabernacle and to adore the Lord. It was not by chance that he enrolled himself in the Pious Union<br />

of the Worshippers of the Holy Sacrament, an association with the purpose to adore it.<br />

The veneration of the Eucharist for Saint Vincent <strong>Pallotti</strong> reached it highest peak in the<br />

celebration of the Holy Mass and especially in the way of celebrating it. The celebration of the<br />

Eucharist constituted a moment of thanksgiving for the gifts received and the source of life, so<br />

much that he would have desired to celebrate it in the point of death.<br />

Always on the occasion of the celebration of the Eucharist Saint Vincent <strong>Pallotti</strong> had lived<br />

moments of mystical experiences. Meaningful by the way he expressed, “After the Holy Mass he<br />

said, God has let me feel”.<br />

Accor<strong>di</strong>ng to Saint Vincent <strong>Pallotti</strong>, in the Eucharist is present not only Jesus Christ, but<br />

also the Father and the Spirit Saint, the Holy Trinity. He affirms, further, in the Eucharist God is<br />

entirely communicated to man and is made his food. It constitutes for him the continuation of the<br />

life of Jesus Christ and the work of the redemption. From the writings it emerges that Saint<br />

Vincent <strong>Pallotti</strong> conceived the holy Mass as sacrifice of Christ who <strong>di</strong>ed on the cross for the<br />

salvation of the world. Therefore he recommended to priests to celebrate it as if such sacrifice was<br />

renewed.<br />

The Eucharist is the life of Christ in the present. From it spring the energy and the strength<br />

of every apostolate. Saint Vincent <strong>Pallotti</strong> was so much convinced of this reality. For him, the


apostle takes his proper nourishment from the Eucharist. The Holy Eucharist constituted for him,<br />

the central moment during the activities of the nighttime oratories, in the religious formation of<br />

pea<strong>san</strong>ts, in the popular missions, in pastoral activities to the sick in hospitals, in the assistance to<br />

the inmates in death row, in the celebration of the Octave of the Epiphany, in all moments of life<br />

of the communities promoted by him and above all of the pious Society of the Catholic<br />

Apostolate.<br />

The Eucharist was for Saint Vincent <strong>Pallotti</strong> a central point of the spiritual and apostolic life,<br />

the mystery of the faith that overcame the human intelligence. God granted to him the grace and<br />

vision of the mission to live and to contemplate this ineffable gift. By the strength he gained from<br />

this experience, Vincent <strong>Pallotti</strong> was able to say that the Eucharist, Father's gift, living presence<br />

of Christ and the effusion of the Spirit Saint, introduces us in the communion with the Holy Trinity<br />

and constitutes the fundament of the union between brothers and sisters in Christ. Therefore, he<br />

had given so much importance to Eucharist in the life of members and the work of the Catholic<br />

Apostolate.

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