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La rivoluzione astronomica e la nuova filosofia dell'infinito

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<strong>La</strong> <strong>rivoluzione</strong><br />

<strong>astronomica</strong> e <strong>la</strong> <strong>nuova</strong><br />

<strong>filosofia</strong> dell’infinito


Universo degli antichi e dei<br />

medioevali<br />

• Unico: pensato come il solo universo esistente,<br />

soprattutto per <strong>la</strong> teoria dei luoghi naturali<br />

secondo cui ogni materie deve essere concentrato<br />

in un determinato posto<br />

• Chiuso: immaginato come una sfera limitata da<br />

cielo delle stelle fisse, oltre il quale non c’era<br />

nul<strong>la</strong>, neppure il vuoto<br />

• Finito: essendo chiuso; in quanto l’infinito era<br />

so<strong>la</strong>mente un idea e non una realtà attuale<br />

• Fatto di sfere concentriche: oltre al<strong>la</strong> sfera<br />

delle stelle fisse c’erano i cieli di Saturno, Giove,<br />

Marte, Mercurio, Venere, Sole, Luna.<br />

• Diviso qualitativamente: differenziato in<br />

mondo Sopralunare e Sublunare.<br />

<strong>La</strong> testimonianza dei sensi, l’autorità di Aristotele, i<br />

teoremi del<strong>la</strong> metafisica e al paro<strong>la</strong> divina del<strong>la</strong><br />

Bibbia avevano quindi finito per convergere in una<br />

comune attenzione del<strong>la</strong> validità assoluta del<br />

sistema tolemaico.


Nico<strong>la</strong>us Copernicus<br />

• Nasce a Thorn nel 1473<br />

• Studia a Cracovia, Bologna, Padova, Ferrara.<br />

• Scrive il De Revolutionibus orbium coelestum<br />

• Studioso di fisica celeste riteneva <strong>la</strong> dottrina tolemaica<br />

“antieconomica” e quindi errata poiché troppo complessa.<br />

• Cerca continuamente sui libri degli antichi delle soluzioni<br />

alternative al geocentrismo, si imbatte così<br />

nell’eliocentrismo<br />

• “ mi sono assunto il compito di rileggere le opere di tutti i<br />

filosofi, che fossi in grado di avere, per cercare se<br />

qualcuno di loro avesse mai pensato che le sfere<br />

dell’universo potessero muoversi secondo moti diversi da<br />

quelliche propongono gli insegnatnti di matematica delle<br />

scuole” (De Revolutionibus orbium coelestum, prefazione)<br />

• Scopre che Iceta, pitagorici, Eraclide Pontico ecc. erano<br />

già giunti all’ipotesi eliocentrica<br />

• E<strong>la</strong>bora quindi il sistema copernicano<br />

• muore a Frauenburg nel 1543


Sistema copernicano<br />

• Attorno al Sole ruotano i pianeti<br />

• <strong>La</strong> terra prende posto tra questi e ruota su<br />

se stessa, dando origine al moto apparente<br />

del Sole su di essa dei pianeti e delle stelle<br />

• <strong>La</strong> luna ruota attorno al<strong>la</strong> terra<br />

• Lontane dal Sole e dai pianeti stanno fisse le<br />

stelle<br />

MA…<br />

• Non ci si allontana dal<strong>la</strong> vecchia immagine<br />

di universo<br />

• Copernico concepiva l’universo ancora<br />

come unico e chiuso dal cielo delle stelle<br />

fisse<br />

• Accettava il principio del<strong>la</strong> perfezione dei<br />

moti circo<strong>la</strong>ri uniformi delle sfere cristalline,<br />

pensate come entità reali ed incorruttibili.


Ostacoli all’affermazione delle teorie<br />

copernicane<br />

1. Il teologo luterano Andreas Osiander premise al<br />

capo<strong>la</strong>voro di Copernico, senza il consenso<br />

dell’autore una prefazione anonima, in cui si<br />

sosteneva <strong>la</strong> natura puramente ipotetica e<br />

matematica del<strong>la</strong> dottrina. Ciò attutiva l’effetto<br />

dirompente delle sue idee, infatti le sue teorie<br />

erano una riproduzione fedele del<strong>la</strong> struttura reale<br />

del cosmo, non uno dei tanti modelli possibili


Ostacoli all’affermazione delle teorie<br />

copernicane<br />

• Il mancato progresso tecnologico, scientifico, <strong>la</strong><br />

fisica del tempo non era in grado di argomentare e<br />

sostenere tali teorie<br />

• Obiezioni anti-copernicane :<br />

• se <strong>la</strong> terra si muove perché non provoca il <strong>la</strong>ncio<br />

degli oggetti lontano dal<strong>la</strong> superficie terrestre?<br />

• Perché non si sollevano le persone e le cose?<br />

• Come si spiega <strong>la</strong> caduta dei gravi da una torre?


Tycho Brahe<br />

• Fu un astronomo<br />

danese(1546-1601)<br />

• Nega l’esistenza di sfere<br />

solide e reali dell’astronomia<br />

antica<br />

• Passaggio da concetto di<br />

orbe a orbita<br />

• Ideatore del sistema ticonico,<br />

riprende Eraclide Pontico<br />

• I pianeti girano attorno al<br />

sole, mentre il sole gira a sua<br />

volta attorno al<strong>la</strong> terra al<br />

centro del mondo


Johannes Kepler(1571-1630)<br />

Professore di matematica, assistente di Tycho Brahe<br />

- al centro del mondo sta il sole, immagine di Dio<br />

Padre, dal quale deriva luce, calore, vita<br />

- I 6 pianeti (Saturno, Giove, Marte, Mercurio, Venere,<br />

Terra) costituiscono un poliedro rego<strong>la</strong>re e si<br />

muovono secondo sfere inscritte al poliedro<br />

delineato dal<strong>la</strong> loro posizione reciproca<br />

- al posto delle intelligenze motrici pose forze<br />

puramente fisiche


Johannes Kepler(1571-1630)<br />

Prima legge di Keplero:<br />

Le orbite dei pianeti sono delle ellissi con il Sole in uno<br />

dei due fuochi.<br />

L'immagine e' solo un'illustrazione. In realta' le orbite sono molto meno<br />

schiacciate.<br />

Alcune conseguenze importanti:<br />

l'orbita di un pianeta e' completamente contenuta da un piano;<br />

l'orbita e' chiusa e periodica;<br />

<strong>La</strong> distanza tra sole e pianeta non e costante.


Johannes Kepler(1571-1630)<br />

Seconda legge di Keplero:<br />

Il raggio vettore che congiunge il pianeta al sole<br />

spazza aree uguali in tempi uguali


Johannes Kepler(1571-1630)<br />

Terza legge di Keplero:<br />

Il rapporto tra il quadrato del periodo impiegato<br />

per descrivere l’orbita e il cubo del semiasse<br />

maggiore delle ellissi è costante per tutti i pianeti<br />

Questa terza legge implica che il periodo dei pianeti<br />

aumenta velocemente all'aumentare del raggio<br />

dell'orbita e dunque con <strong>la</strong> distanza dal sole: i pianeti<br />

piu' distanti ruotano molto piu' lentamente. Per<br />

questo i pianeti piu' distanti hanno degli "anni" molto<br />

piu' lunghi dei pianeti piu' interni


<strong>La</strong> <strong>nuova</strong> scienza<br />

1954 : A.R. Hall, The scientific revolution ne<br />

definisce l’ambito cronologico tra <strong>la</strong> pubblicazione<br />

del capo<strong>la</strong>voro di Copernico <strong>La</strong> <strong>rivoluzione</strong> degli<br />

astri celesti (1543) e l’opera di Newton, I principi<br />

matematici di <strong>filosofia</strong> naturale (1687)<br />

1. Natura come ordine oggettivo strutturato su<br />

re<strong>la</strong>zioni causali governate da leggi;<br />

2. Scienza come sapere sperimentale-matematico<br />

valido universalmente e avente come scopo <strong>la</strong><br />

conoscenza del mondo e il suo dominio a vantaggio<br />

dell’uomo


<strong>La</strong> natura<br />

a) Natura è un ordine oggettivo spogliato di ogni<br />

valore o qualità umana (come nel<strong>la</strong> magia)<br />

b) natura è ordine causale. Delle 4 cause di<br />

Aristotele l’unica riconosciuta è quel<strong>la</strong> efficiente<br />

c) natura è un insieme di re<strong>la</strong>zioni e non di essenze<br />

d) i fatti sono governati da leggi


<strong>La</strong> scienza<br />

a) è un sapere sperimentale, si fonda<br />

sull’osservazione dei fatti, e sull’esperimento cioè<br />

una procedura di verifica<br />

b) sapere intersoggettivo con procedimenti pubblici e<br />

control<strong>la</strong>bili; non un sapere occulto per iniziati o per<br />

una casta (sacerdotale)<br />

c) suo fine è <strong>la</strong> conoscenza oggettiva del mondo e<br />

delle sue leggi (per garantirne il controllo umano)


Ambiente favorevole<br />

Cultura rinascimentale con <strong>la</strong> sua tendenziale<br />

<strong>la</strong>icizzazione del sapere; libertà del<strong>la</strong> ricerca<br />

intellettuale nei confronti del<strong>la</strong> tradizione culturale e<br />

religiosa.<br />

Ripresa di dottrine come atomista di Democrito;<br />

eliocentriche di Pitagora<br />

naturalismo rinascimentale / spiegazione del<strong>la</strong><br />

natura con <strong>la</strong> natura senza ricorrere a forze estranee<br />

importanza delle idee extrascientifiche (metafisiche<br />

e teologiche che ne stanno al<strong>la</strong> base)


L’opposizione dei teologi<br />

Scienza portatrice di uno schema teorico antifinalistico<br />

e anti-essenzialistico<br />

contrappone l’esperienza e <strong>la</strong> verifica all’arma del<br />

ragionamento<br />

scardinava una visione cosmologica a cui si<br />

riferivano le credenze di fede<br />

inquietava un metodo che si fondava sul principio<br />

del<strong>la</strong> libera ricerca (eretica come le tesi del “libero<br />

esame” delle Scritture proposto dai protestanti)


IL SECONDO PASSO DELLA RIVOLUZIONE<br />

ASTRONOMICA: DAL MONDO “CHIUSO” DI<br />

COPERNICO ALL’UNIVERSO “APERTO” DI BRUNO<br />

• Copernico, a parte l’eliocentrismo, propone<br />

una teoria ancora re<strong>la</strong>tiva alle ideologie<br />

passate, un universo composto di sfere<br />

solide e reali, limitato dal<strong>la</strong> ultima sphera<br />

mundi, se ipsam et omnia continens, di fatto<br />

il suo universo è finito. Di conseguenza <strong>la</strong><br />

<strong>rivoluzione</strong> copernicana avrebbe rischiato di<br />

fermarsi a metà senza un ulteriore apertura<br />

del cosmo


IL SECONDO PASSO DELLA RIVOLUZIONE<br />

ASTRONOMICA: DAL MONDO “CHIUSO” DI<br />

COPERNICO ALL’UNIVERSO “APERTO” DI BRUNO<br />

• Con Democrito e Lucrezio (sul<strong>la</strong> Natura) appare per<br />

<strong>la</strong> prima volta <strong>la</strong> molteplicità dei mondi e l’infinità del<br />

Tutto<br />

• Cusano pur negando che l’universo sia finito e<br />

racchiuso dalle sfere celesti, non ne afferma <strong>la</strong><br />

positiva infinità<br />

• Con Giordano Bruno si raggiunge l’esplicita<br />

affermazione dell’infinità dell’universo - dedotta dal<br />

principio teologico secondo cui il mondo, creato da<br />

un Essere infinito, deve essere per forza degno del<br />

Creatore e quindi esso stesso infinito


Giordano Bruno<br />

• Giordano Bruno giunge a<br />

conclusioni che non derivano da<br />

osservazioni astronomiche o calcoli<br />

matematici, bensì dall’intuizione<br />

riguardo all’infinità dell’universo<br />

alimentata dal copernicanesimo.<br />

• “Se <strong>la</strong> terra è un pianeta che gira<br />

attorno al sole, le stelle che si<br />

vedono nelle notti serene e che gli<br />

antichi immaginarono attaccate<br />

all’ultima parete del mondo, non<br />

potrebbero essere tutte, o almeno in<br />

parte, immobili soli circondati da<br />

rispettivi pianeti?”


Giordano Bruno<br />

• “Per cui l’universo anziché essere<br />

composto da un sistema unico, il nostro,<br />

non potrebbe ospitare in sé un numero<br />

illimitato di stelle- soli, disseminate nei<br />

vasti spazi del firmamento e centri di<br />

rispettivi mondi?”<br />

• “Non è chi io l’abbia osservato”<br />

• “Sono dunque soli innumerabili, sono terre<br />

infinite, che similmente circuiscono quei<br />

soli, come veggiamo queste sette circuire<br />

questo sole a noi vicino “<br />

• Di conseguenza l’universo è infinito poiché<br />

<strong>la</strong> creazione di Dio per essere all’altezza del<br />

creatore deve essere essa stessa infinita e<br />

straripante di vita


Le tesi cosmologiche<br />

rivoluzionarie<br />

1. Abbattimento delle mura esterne dell’universo<br />

2. Pluralità dei mondi e loro abitabilità: “ così si magnifica<br />

l’eccellenza di Dio, si manifesta <strong>la</strong> grandezza de l’imperio<br />

suo: non si glorifica in uno, ma in soli innumerevoli: non in<br />

una terra, un mondo, ma in duecentomi<strong>la</strong>, dico infiniti”<br />

3. Unificazione del cosmo = identità di struttura fra cielo e terra<br />

4. Geometrizzazione dello spazio cosmico: “uno è il loco, uno il<br />

spacio immenso che chiamar possiamo liberamente vacuo”,<br />

sostituzione dello spazio aristotelico (gerarchico), in quello<br />

euclideo infinito e omogeneo, in cui non esiste punto di<br />

riferimento assoluto<br />

5. Infinità dell’universo


<strong>La</strong> <strong>nuova</strong> cosmologia e religione<br />

• “fermati o sole, su Gabon e tu <strong>la</strong> Luna sul<strong>la</strong> valle di Aialon!” (Giosuè,<br />

10,12)<br />

• “Una generazione va e una generazione viene, eppure <strong>la</strong> terra<br />

rimane sempre al suo posto” (Ecclesiaste, 1, 4-5)<br />

• “ sulle sue basi fondasti <strong>la</strong> terra, e starà immota negli evi degli evi”<br />

(Salmi, 104)<br />

• All’inizio <strong>la</strong> chiesa non si mosse, forse a causa dei problemi urgenti<br />

derivanti dall’eresia protestante<br />

• <strong>La</strong> teoria del<strong>la</strong> pluralità dei mondi abitati metteva in discussione il<br />

dogma dei dogmi: l’incarnazione<br />

• Come doveva essere interpretato adesso?<br />

• In seguito le reazioni del<strong>la</strong> chiesa nei confronti di Bruno furono<br />

estreme, lo dichiararono emblema demoniaco e lo bruciarono vivo


L’uomo e l’universo<br />

• Bruno pur non essendo uno spirito<br />

moderno, ha un intuizione possente e<br />

profetica per il fatto che è raggiunta<br />

mediante strumenti extrascientifici<br />

• Brahe, Keplero, Galileo lo accolsero<br />

freddamente e lo rifiutarono in gran parte,<br />

respingendo <strong>la</strong> pluralità dei mondi


L’uomo e l’universo<br />

• <strong>La</strong> teoria del<strong>la</strong> diversità e del<strong>la</strong> molteplicità<br />

introdotta da Bruno e Copernico provocano un<br />

trauma e una caduta delle certezze<br />

• Il geocentrismo conteneva motivi atti a deprimere<br />

l’uomo, allo stesso tempo lo esaltava<br />

• Uomo al centro del mondo, ma il mondo poteva<br />

essere definito anche come centro del peccato<br />

• Geocentrismo interpretabile come<br />

“diabolocentrismo”<br />

• <strong>La</strong> terra è “lordura e melma del mondo”(Montaigne)<br />

• “Toilette del mondo”(Voltaire)<br />

• Analogamente l’eliocentrismo esaltava e deprimeva<br />

l’uomo


Dal rifiuto all’accettazione<br />

• L’odio contro Bruno per ironia del<strong>la</strong> sorte si<br />

trasformò in accettazione con le medesime<br />

motivazioni : idea per cui un universo infinito<br />

risultava più adatto a rispecchiare l’infinita potenza<br />

di Dio<br />

• = eresia bruniana capovolta in ortodossia<br />

• Freud = sistema tolemaico l’illusione narcisistica;<br />

cioè <strong>la</strong> proiezione a livello cosmico dell’amore<br />

infantile che l’uomo nutre per sé…<br />

• Banfi L’uomo copernicano, 1950 = immagine di una<br />

umanità adulta che mette da parte ogni illusione<br />

accettandosi per quel che è e costruisce<br />

autonomamente il proprio destino nel mondo.


Le scoperte astronomiche di<br />

Le macchie lunari<br />

Galileo Galilei<br />

• diversamente da ciò che si pensava Galileo mediante l’utilizzo del<br />

cannocchiale scopre che <strong>la</strong> Luna presenta una superficie rugosa e montuosa<br />

come <strong>la</strong> terra<br />

• In primo luogo diremo dell’emisfero del<strong>la</strong> Luna che è volto verso di noi. Per <strong>la</strong><br />

maggior chiarezza divido l’emisfero in due parti, più chiara l’una, più scura l’altra: <strong>la</strong><br />

più chiara sembra circondare e riempire tutto l’emisfero, <strong>la</strong> più scura invece offusca<br />

come nube <strong>la</strong> faccia stessa e <strong>la</strong> fa apparire cosparsa di macchie. Queste macchie<br />

alquanto scure e abbastanza ampie, ad ognuno visibili, furono scorte in ogni tempo; e<br />

perciò le chiameremo grandi o antiche, a differenza di altre macchie minori per<br />

ampiezza ma pure così frequenti da coprire l’intera superficie del disco lunare,<br />

soprattutto <strong>la</strong> parte più luminosa: e queste non furono viste da altri prima che da noi.»<br />

• Da osservazioni più volte ripetute di tali macchie fummo tratti al<strong>la</strong> convinzione che <strong>la</strong><br />

superficie del<strong>la</strong> Luna non è levigata, uniforme ed esattamente sferica, come gran<br />

numero di filosofi credette di essa e degli altri corpi celesti, ma ineguale, scabra e con<br />

molte cavità e sporgenze, non diversamente dal<strong>la</strong> faccia del<strong>la</strong> Terra, variata da<br />

catene di monti e profonde valli.»


I pianeti medicei<br />

• Galileo scopre i 4 satelliti di Giove,<br />

battezzati pianeti medicei, che<br />

compivano attorno ad esso analoghi<br />

movimenti del<strong>la</strong> luna attorno al<strong>la</strong><br />

terra<br />

• «Il giorno 7 Gennaio, dunque dell’anno<br />

1610, a un’ora del<strong>la</strong> notte, mentre con il<br />

cannocchiale osservavo gli astri mi si<br />

presentò Giove. Poiché mi ero preparato<br />

uno strumento eccellente, vidi (e ciò<br />

prima non mi era mai accaduto per <strong>la</strong><br />

debolezza dell’altro) che intorno gli<br />

stavano tre stelle piccole ma<br />

luminosissime; e quantunque le credessi<br />

del numero delle fisse, mi destarono una<br />

certa meraviglia, perché apparivano<br />

disposte esattamente secondo una linea<br />

retta e paralle<strong>la</strong> all’eclittica e più<br />

splendenti di altre di grandezza uguale a<br />

loro...»


Le macchie so<strong>la</strong>ri<br />

• Dimostrando che il sole era in<br />

continua trasformazione<br />

affermava che <strong>la</strong> materia celeste<br />

non era perfetta<br />

• Le macchie so<strong>la</strong>ri sono quelle<br />

chiazze scure facilmente<br />

osservabili sul<strong>la</strong> superficie del<br />

sole. Si osservano quasi sempre<br />

in gruppi di due o multipli di due.<br />

Sono così scure perché sono le<br />

zone più fredde del sole. In queste<br />

zone, potenti campi magnetici<br />

impediscono al calore di salire in<br />

superficie. <strong>La</strong> rotazione<br />

differenziata del<strong>la</strong> superficie del<br />

sole (più veloce alle basse<br />

piuttosto che alle alte <strong>la</strong>titudini) è<br />

un fattore determinante nel<strong>la</strong><br />

formazione delle macchie so<strong>la</strong>ri. I<br />

bril<strong>la</strong>menti so<strong>la</strong>ri (che sono delle<br />

spaventose emissioni esplosive di<br />

energia) avvengono spesso in<br />

gruppi di macchie so<strong>la</strong>ri che sono<br />

in rapida crescita e che ruotano<br />

come un uragano. Il numero delle<br />

macchie so<strong>la</strong>ri varia secondo un<br />

ciclo undecennale


Le fasi di Venere<br />

• Nell’antichità si pensava<br />

che soltanto <strong>la</strong> terra fosse<br />

un corpo opaco, illuminato<br />

dal sole e privo di luce<br />

propria<br />

• Invece <strong>la</strong> scoperta delle fasi<br />

di venere,induce a pensare<br />

che tale astro ricevesse <strong>la</strong><br />

luce da sole girandovi<br />

attorno, offriva lo spunto per<br />

ritenere che tale ipotesi<br />

fosse valida per tutti i<br />

pianeti


Le tesi cosmologiche<br />

rivoluzionarie e <strong>la</strong> scienza<br />

contemporanea<br />

• Nonostante <strong>la</strong> mancata certificazione<br />

scientifica del<strong>la</strong> tesi dell’esistenza di<br />

altri esseri viventi e dell’infinità spaziale<br />

dell’universo, e nonostante <strong>la</strong> dichiarata<br />

insolubilità critica di questa ultima<br />

ipotesi, <strong>la</strong> visione bruniana dell’universo<br />

fu accettata in blocco<br />

• Un colpo decisivo di questo quadro<br />

verrà soltanto nel Novecento, in<br />

partico<strong>la</strong>re con Einstein che utilizzerà<br />

geometrie non euclidee per ipotizzare un<br />

universo finito<br />

• <strong>La</strong> materia in fatti si incurverebbe,<br />

secondo <strong>la</strong> teoria del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tività, su se<br />

stessa per cui il mondo sarebbe<br />

illimitato ma finito, simile ad una sfera<br />

illimitatamente percorribile

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