Ludwig Feuerbach - Cucinapadovana.it
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VITA<br />
<strong>Ludwig</strong> <strong>Feuerbach</strong><br />
I Problemi:<br />
L’inversione soggetto/predicato<br />
L’essenza di dio e della religione<br />
La creazione di dio ad opera dell’uomo<br />
struttura dell’alienazione religiosa<br />
L’ateismo<br />
Cr<strong>it</strong>ica alla filosofia di Hegel<br />
La filosofia dell’avvenire<br />
Importanza di <strong>Feuerbach</strong><br />
1. Il Progetto filosofico di <strong>Feuerbach</strong><br />
Landshut 1804 – Rechenberg 1872<br />
Il viaggio filosofico di <strong>Feuerbach</strong> si sviluppa con il seguente percorso<br />
punto di partenza è la cr<strong>it</strong>ica radicale alla concezione idealistico religiosa<br />
dell’uomo e del mondo;<br />
<strong>Feuerbach</strong> si sofferma quindi ad esaminare l’erronea premessa di idealismo e<br />
religione che operano l’ inversione del corretto rapporto tra uomo – realtà –<br />
concreto e dio – ideale e astratto;<br />
Quindi <strong>Feuerbach</strong> riporta l’uomo alla dimensione materiale propugnando una<br />
filosofia dell’avvenire nella forma di un umanesimo naturalistico<br />
2. Il Rovesciamento dell’Idealismo e la cr<strong>it</strong>ica alla filosofia speculativa<br />
Il problema 1: individuazione della logica erronea su cui si fondano sia la religione<br />
che la tradizione filosofica moderna.<br />
Presupposto della filosofia speculativa: Occorre una rottura radicale con tutta la<br />
filosofia moderna che si sviluppa sul fondamento del pensiero di Cartesio per cui la<br />
sola realtà di cui si abbia certezza evidente è quella del Cog<strong>it</strong>o, il pensiero.<br />
Nella religione e nella filosofia speculativa (l’idealismo) tale premessa è pienamente<br />
esplic<strong>it</strong>ata e diviene il fondamento della concezione dell’uomo e del mondo:<br />
il Fin<strong>it</strong>o è una manifestazione dell’Infin<strong>it</strong>o
La Causa primaria e originaria, il soggetto di cui la realtà e l’uomo sono un semplice<br />
attributo è l’infin<strong>it</strong>o. Nel linguaggio di <strong>Feuerbach</strong> questa premessa viene così<br />
formulata:<br />
Il concreto è una produzione-manifestazione dell’astratto<br />
Soggetto<br />
Astratto<br />
Quindi religione e idealismo operano una inversione del reale rapporto tra concreto<br />
e astratto. Ma cosa intende esattamente <strong>Feuerbach</strong> con queste due espressioni?<br />
Concreto Astratto<br />
Fin<strong>it</strong>o Infin<strong>it</strong>o<br />
Uomo Dio<br />
Reale Ideale<br />
Natura - Realtà Pensiero – Ragione<br />
Corretto Rapporto<br />
Causa Effetto<br />
Primario Secondario<br />
Appare qui chiaramente la premessa della filosofia speculativa secondo cui la vera<br />
realtà, il vero essere non è il concreto, ma l’astratto: ”il Soggetto è l’astratto di cui il<br />
concreto è predicato”. La religione, la filosofia speculativa, hanno rovesciato il<br />
corretto rapporto tra pensiero ed essere.<br />
Predicato<br />
Concreto<br />
Tutta la tradizione filosofica occidentale è dominata dall’idea di dio, posto come<br />
causa prima e fine ultimo del reale e “fuori” dal reale (trascendente).Da ciò il<br />
carattere religioso della cultura occidentale, anche di quella moderna. L’uomo assume<br />
come<br />
cr<strong>it</strong>erio di conoscenza (filosofia Teoretica) e come<br />
cr<strong>it</strong>erio di azione (filosofia Pratica),<br />
Dio<br />
Ver<strong>it</strong>à assoluta Bene assoluto<br />
La filosofia hegeliana non è che religione razionalizzata in cui, all’idea<br />
antropomorfica e personale di dio si sost<strong>it</strong>uisce quella dell’Assoluto, dello Spir<strong>it</strong>o,<br />
della Ragione, di cui la realtà sarebbe una manifestazione.
L’inversione della filosofia speculativa: Occorre ristabilire il corretto rapporto di<br />
predicazione tra pensiero e realtà per eliminare l’inversione di esso operata<br />
dall’idealismo:<br />
”Il vero rapporto tra pensiero ed essere non può essere che questo: l’essere è il<br />
soggetto, il pensiero il predicato. Il pensiero dunque deriva dall’essere, ma non<br />
l’essere dal pensiero”<br />
L’inizio della filosofia non è Dio, non è l’Assoluto, non è l’essere come predicato<br />
dell’assoluto o dell’idea: l’inizio della filosofia è il fin<strong>it</strong>o, il determinato, il reale”<br />
Si può definire la proposta di <strong>Feuerbach</strong> come tipica di una metodologia<br />
materialista<br />
3. La cr<strong>it</strong>ica alla religione<br />
Problema 2: come viene a cost<strong>it</strong>uirsi il concetto di dio frutto, secondo la metodologia<br />
materialistica, di una creazione compiuta dall’uomo? In altri termini:<br />
qual è la vera essenza dio?<br />
quale la vera essenza della religione?<br />
Essenza di Dio<br />
Dio è il prodotto di una proiezione delle proprie qual<strong>it</strong>à (ragione –<br />
volontà – amore) che l’uomo personifica<br />
in un ente<br />
che pone come trascendente<br />
nella forma dell’altro da sé<br />
La teologia è quindi una antropologia capovolta, è l’uomo che ha<br />
creato dio e non dio che ha creato l’uomo:<br />
coscienza che l’uomo ha di sé ma oggettivata<br />
la propria essenza in quanto considerata autonoma e posta fuori di sé<br />
Essenza della religione<br />
Essenza della religione<br />
Essenza di ogni religione è quella di essere<br />
un’idolatria in cui l’uomo divinizzato<br />
viene adorato come un ente sovra umano<br />
La teologia è una antropologia capovolta<br />
Infatti ogni religione si afferma come smascheramento del carattere<br />
idolatrico di quella precedente.
U O M O<br />
A U T O C O S C I E N Z A<br />
Q U A L I T A '<br />
R A G I O N E V O L O N T A '<br />
V E R I T A ' P O T E N Z A<br />
P R O I E Z I O N E<br />
I L L U S O R I A<br />
P O N E D I O F U O R I D I S E<br />
C O M E A L T R O D A S E<br />
c r e a z i o n e d i d i o<br />
I N F I N I T I Z Z A Z I O N E<br />
F U O R I D A L M O N D O<br />
T R A S C E N D E N Z A<br />
A M O R E<br />
B E N E<br />
O G G E T T I V A Z I O N E<br />
F A N T A S T I C A<br />
P O N E D I O C O M E E N T E<br />
A V E N T E A U T O N O M A E S I S T E N Z A
Problema 3: Chiar<strong>it</strong>a l’essenza di dio resta da chiarire quali sono i motivi che<br />
portano l’uomo a “creare dio”.<br />
Dio come coscienza dell’infin<strong>it</strong>à del proprio essere<br />
1. L’uomo percepisce se come individuo fin<strong>it</strong>o<br />
2. mentre come specie percepisce l’uman<strong>it</strong>à come onnipotente<br />
3. Dio è allora la personificazione e oggettivazione dell’immagine che l’uomo ha<br />
di sé come specie<br />
Dio come ottativo del cuore<br />
Dio nasce dall’opposizione esistente nell’uomo tra il suo<br />
1. Volere infin<strong>it</strong>o: i desideri umani sono infin<strong>it</strong>i per quant<strong>it</strong>à e qual<strong>it</strong>à<br />
2. Potere fin<strong>it</strong>o: il potere dell’uomo è lim<strong>it</strong>ato (morte, malattia, fame,<br />
ignoranza, imperfezioni morali, ecc.)<br />
L’uomo è un groviglio di contraddizioni e sarebbe condannato alla frustrazione e alla<br />
sofferenza se non ponesse in un ente superiore la possibil<strong>it</strong>à di esaudire i suoi desideri<br />
(immortal<strong>it</strong>à amore, onniscienza, giustizia, libertà, felic<strong>it</strong>à, ecc.<br />
“Dio è l’ente in cui ciò che è possibile secondo i miei desideri e le mie<br />
rappresentazioni, ma impossibile per le mie forze, diventa possibile”<br />
Dio come potere soverchiante della natura<br />
Dio è generato dal senso di dipendenza dell’uomo di fronte al superiore potere della<br />
natura:<br />
La natura è ciò da cui l’esistenza umana dipende<br />
Adorazione della natura come strumento per<br />
Piegarla ai propri fini e soddisfare i propri bisogni primari
Problema 4: Qual è l’esatta dinamica attraverso cui si attua la “genesi di dio”? In<br />
altri termini qual è la struttura dell’alienazione religiosa?<br />
Alienazione:<br />
Rousseau è quel processo attraverso cui l’uomo viene privato di qualcosa che<br />
appartiene alla sua essenza (per esempio i suoi dir<strong>it</strong>ti naturali) o di qualcosa che è<br />
frutto della sua attiv<strong>it</strong>à.<br />
Hegel: processo attraverso cui la coscienza diviene estranea a se stessa.<br />
<strong>Feuerbach</strong>: processo attraverso cui l’uomo pone Dio come realtà infin<strong>it</strong>a esistente<br />
fuori di sé. Si articola secondo la schema triadico della dialettica in tre momenti:<br />
1. Tesi: l’uomo percepisce se come ente autonomo fin<strong>it</strong>o;<br />
2. Ant<strong>it</strong>esi: concepisce le proprie qual<strong>it</strong>à come infin<strong>it</strong>e;<br />
3. Sintesi: pone un ente autonomo, fuori di sé, come soggetto delle qual<strong>it</strong>à<br />
umane infin<strong>it</strong>izzate.
T E S I<br />
P o l o N e g a t i v o<br />
P o n e s é c o m e<br />
e n t e a u t o n o m o f i n i t o<br />
F I N I T O<br />
M o r t e<br />
I g n o r a n z a<br />
I n g i u s t i z i a<br />
I m p o t e n z a<br />
U o m o<br />
S c i s s i o n e<br />
C O N T R A D D I Z I O N E<br />
S I N T E S I<br />
1 . e n t e a u t o n o m o f u o r i d i s é<br />
2 . e n t e i n f i n i t o e p e r f e t t o<br />
R i s u l t a t o<br />
A N T I T E S I<br />
P o l o P o s i t i v o<br />
P o n e l e s u e q u a l i t à<br />
c o m e i n f i n i t e<br />
I N F I N I T O<br />
I m m o r t a l i t à<br />
O n n i s c i e n z a<br />
G i u s t i z i a<br />
O n n i p o t e n z a<br />
U o m o S O T T O M I S S I O N E<br />
D i o<br />
L’alienazione è quindi uno stato patologico per cui l’uomo si sottomette ad una potenza<br />
che lo domina.
Ateismo<br />
Chiar<strong>it</strong>a la struttura dell’alienazione religiosa, la successiva mossa di <strong>Feuerbach</strong> è:<br />
filosofica: impostare correttamente il rapporto tra Uomo e Dio. Porre come<br />
predicato ciò che nella religione è soggetto (Dio) e come soggetto ciò che nella<br />
religione è predicato (qual<strong>it</strong>à umane);<br />
morale: liberazione dell’uomo dal senso di dipendenza verso Dio. L’uomo deve<br />
riappropriarsi della sua essenza;<br />
conclusione: fondamento vera filosofia non è porre il fin<strong>it</strong>o come espressione del<br />
fin<strong>it</strong>o, ma porre l’infin<strong>it</strong>o come manifestazione del fin<strong>it</strong>o.<br />
L’ateismo in F. è quindi una strategia pos<strong>it</strong>iva perché non si lim<strong>it</strong>a a negare<br />
Dio, ma a liberare l’uomo facendo in modo che acquisisca una ver<strong>it</strong>iera<br />
consapevolezza di sé.<br />
La Cr<strong>it</strong>ica alla filosofia di Hegel<br />
Tesi <strong>Feuerbach</strong>: la filosofia di Hegel non è altro che teologia mascherata<br />
“La dottrina hegeliana, secondo cui la natura, o la realtà, è posta dall’idea, non è<br />
altro che l’espressione in termini razionali della dottrina teologica, secondo cui<br />
la natura è creata da Dio, o l’essere materiale è creato da un essere immateriale,<br />
cioè astratto”<br />
Ragionamento:<br />
contenuto filosofia hegeliana identico a quello della religione:<br />
realtà – fin<strong>it</strong>o<br />
manifestazione del pensiero – infin<strong>it</strong>o, solo che Hegel esprime tal e contenuto in forma<br />
razionale;<br />
logica della religione e dell’hegelismo è la stessa:<br />
mostrare come ciascuna<br />
determinazione del reale (fin<strong>it</strong>o, creato) sia una determinazione dell’Idea (ragione – Dio)<br />
che la trascende<br />
es<strong>it</strong>o: anche questo è identico. L’uomo smarrisce se stesso, perde l’autentica<br />
consapevolezza della propria natura e del proprio valore.<br />
“L’essere della teologia è l’essere trascendente, l’essere dell’uomo posto<br />
al di fuori dell’uomo; l’essere della logica di Hegel è il pensiero<br />
trascendente, il pensiero dell’uomo posto al di fuori dell’uomo”
Problema 5: Porre le basi di una nuova filosofia che capovolgendo la premessa della<br />
religione e dell’idealismo si fondi sull’uomo e la sua liberazione<br />
Le basi della filosofia dell’avvenire:<br />
umanesimo: uomo oggetto e scopo della filosofia<br />
naturalismo: poiché l’uomo viene visto nella concretezza sensibile, corporea e<br />
naturale dell’esistenza<br />
amore: perché la v<strong>it</strong>a si configura come amore<br />
social<strong>it</strong>à: perché il singolo io non può esistere senza il tu<br />
Umanesimo Naturalistico<br />
L’uomo non è spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à, ma corpore<strong>it</strong>à, la dimensione ontologica propria dell’uomo è<br />
quella materiale, corporea, sensibile:<br />
“Il reale nella sua realtà, o, il reale in quanto reale,è il reale in quanto è<br />
oggetto dei sensi, è ciò che è sensibile. Ver<strong>it</strong>à, realtà, senso, sono tutt’uno.<br />
Soltanto un essere sensibile è un essere vero, un essere reale”<br />
Amore<br />
Liberato l’amore dalla fede che fa di esso un amore alienante rivolto verso dio<br />
L’amore può essere diretto verso l’uomo<br />
In questo modo si ristabilirà il fondamentale amore per la v<strong>it</strong>a<br />
Infatti l’amore è apertura verso il mondo e verso gli altri<br />
Su questa base sarà possibile l’incivilimento dell’uman<strong>it</strong>à<br />
“Non essere alcuna cosa e non amare alcuna cosa sono tutt’uno. Tanto più<br />
uno partecipa all’essere, quanto più ama e viceversa”<br />
Conclusione: mentre la religione desacralizza la dimensione terrena e relega il sacro e<br />
l’amore in una dimensione f<strong>it</strong>tizia, <strong>Feuerbach</strong> pone come sacra la v<strong>it</strong>a<br />
terrena e sacralizza l’uomo in una sorta di religios<strong>it</strong>à centrata sull’uomo:<br />
Social<strong>it</strong>à<br />
Homo homini deus est - l’uomo come un dio per l’altro uomo<br />
Cost<strong>it</strong>utivamente l’ident<strong>it</strong>à dell’io implica la sua relazione con il tu. Tolto il tu è tolto<br />
anche l’io.<br />
L’essenza dell’uomo è quindi sociale e l’ident<strong>it</strong>à personale, la razional<strong>it</strong>à, la natura<br />
dell’uomo si cost<strong>it</strong>uiscono attraverso la comunicazione
L’importanza di <strong>Feuerbach</strong><br />
Fondamentale per le cr<strong>it</strong>iche che rivolge ad Hegel e che innescano<br />
una cr<strong>it</strong>ica serrata al suo sistema<br />
La religione dell’uman<strong>it</strong>à teorizzata da F. sarà alla base del<br />
filantropismo ottocentesco<br />
Il suo ateismo e la sua analisi dell’alienazione religiosa cost<strong>it</strong>uiscono<br />
un punto di confronto obbligato per qualsiasi discorso sulla religione<br />
l’affermazione del condizionato dell’esistenza umana, del ruolo dei<br />
bisogni e della natura, cost<strong>it</strong>uiscono un punto comunemente accettato nella<br />
cultura contemporanea
La V<strong>it</strong>a<br />
1804 <strong>Ludwig</strong> Andreas <strong>Feuerbach</strong> nasce a Landshut, in Baviera. Suo padre sarebbe<br />
diventato un giurista famoso.<br />
1805- Trascorre l'infanzia a Monaco.<br />
1814- Frequenta il ginnasio a Bamberg e successivamente ad Ansbach dove ottiene la<br />
licenza liceale.<br />
1823 Inizia i suoi studi di teologia protestante.<br />
1824 Si trasferisce a Berlino, dove segue i corsi di Hegel; dopo un anno abbandona<br />
gli studi di teologia per quelli filosofici, che prosegue dal 1826 a Erlangen.<br />
1828 Si laurea.<br />
1829- Tiene presso l'Univers<strong>it</strong>à di Erlangen lezioni di storia della filosofia, di<br />
logica e di metafisica. La pubblicazione nel 1830 dei 'Pensieri sulla morte e<br />
sull'immortal<strong>it</strong>à', in cui <strong>Feuerbach</strong> nega 'immortal<strong>it</strong>à personale, compromette<br />
defin<strong>it</strong>ivamente la sua carriera accademica.<br />
1833 Pubblica la 'Storia della filosofia moderna'.<br />
1835 Inizia la collaborazione agli 'Annali di cr<strong>it</strong>ica scientifica'.<br />
1837 Pubblica una monografia su 'Leibniz'. Sposa Berta Low e si stabilisce nel<br />
castello di Bruckberg, in Baviera, dove sua moglie è proprietaria di una<br />
fabbrica di porcellane. Nella sol<strong>it</strong>udine di Bruckberg, dove vive 24 anni,<br />
scrive quasi tutte le sue opere. Comincia a coltivare lo studio delle scienze<br />
naturali.<br />
1838 Rompe con l'hegelismo ufficiale iniziando a collaborare agli 'Annali di Halle'.<br />
Esce una monografia su 'Pierre Bayle'.<br />
1841 Esce il suo scr<strong>it</strong>to più celebre, 'L'essenza del cristianesimo'.<br />
1842 Compone le ' Tesi provvisorie per la riforma della filosofia'.<br />
1843 Escono la seconda edizione della 'Essenza del cristianesimo' e i 'Principi<br />
della filosofia dell'avvenire'.<br />
1844 Pubblica il saggio ' L'essenza della fede secondo Lutero'.<br />
1845 Esce 'L'unico e la sua proprietà'. Compone 'L'essenza della religione'.<br />
1850 Recensisce calorosamente la 'Teoria dell'alimentazione' di Moleschott. La<br />
recensione, int<strong>it</strong>olata 'La scienza della natura e la rivoluzione', contiene la<br />
famosa frase "l'uomo è ciò che mangia".<br />
1857 Pubblica, dopo un lungo studio su fonti dell'antich<strong>it</strong>à classica ebraica e<br />
cristiana, la 'Teogonia'.<br />
1860 Fall<strong>it</strong>a la fabbrica di porcellane, si trasferisce a Rechenberg,vicino a<br />
Norimberga, dove rimane fino alla morte.<br />
1866 Esce il X vol. delle opere, contenente tra l'altro uno scr<strong>it</strong>to di etica:<br />
'Spir<strong>it</strong>ualismo e materialismo, specialmente in rapporto alla libertà del<br />
volere'.<br />
1868 Redige un nuovo scr<strong>it</strong>to di etica che sarà pubblicato postumo con il t<strong>it</strong>olo 'Per<br />
la filosofia morale'.