"Zharn & Alakhai" by Aurora Torchia thanks to MCIC
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ichies<strong>to</strong> la nostra attenzione per<br />
già troppo tempo." concluse l'Apos<strong>to</strong>lo,<br />
interrompendo il loro parlottare.<br />
"E... Oh, per il Vuo<strong>to</strong>, abbiamo<br />
supera<strong>to</strong> i 27 secondi previsti di<br />
ben 4 decimi!!!"<br />
"27 secondi?" chiese Algeroth, perplesso.<br />
"Si..." rispose Ilian con aria distratta.<br />
"Lo dicevamo gius<strong>to</strong> 28 secondi<br />
fa a Chang Dang-Vu e a Nirvana..."<br />
Alakhai e <strong>Zharn</strong> si fissarono: Ilian<br />
era in quella stanza da almeno 5<br />
minuti.<br />
Il Signore della Guerra sospirò,<br />
impaziente: "Beh, andiamo allora!<br />
Non ho tutta la notte da perdere<br />
qua, sai? Se dobbiamo riunirci,<br />
riuniamoci e che sia pres<strong>to</strong> finita!"<br />
E con queste parole, gli occhi della<br />
statua si spensero e la lava ai suoi<br />
piedi <strong>to</strong>rnò a fluire placida.<br />
Ilian svanì come se non fosse mai<br />
esistita.<br />
"Beh, avete ancora 10 secondi per<br />
attaccarmi: io vi suggerirei di sbrigarvi."<br />
"PER LA FRATELLANZA!"<br />
L'urlo di Nirvana risuonò forte e<br />
chiaro nel buio uniforme che li circondava:<br />
era un grido carico di rabbia<br />
e di sfida.<br />
Con la spada saldamente in pugno,<br />
si gettò alla carica.<br />
"Hai buoni polmoni." commentò la<br />
Signora del Vuo<strong>to</strong>, senza scomporsi<br />
né spostarsi da dove si trovava.<br />
"E ti rimangono ancora 8 secondi."<br />
La spada di Nirvana incontrò solo<br />
l'aria, come se avesse colpi<strong>to</strong> nient'altro<br />
che un ologramma.<br />
"Chiediamo scusa," disse Ilian con<br />
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voce quasi contrita, la sua immagine<br />
che perdeva di consistenza.<br />
"ma temiamo che quella che tu hai<br />
colpi<strong>to</strong> sia solo un'immagine illusoria."<br />
"MARIA!" urlò Chang, scattando<br />
verso di lei. "Attenta! La vera Ilian..."<br />
Nirvana si voltò di scat<strong>to</strong>, ma era<br />
troppo tardi: Ilian, gius<strong>to</strong> dietro di<br />
lei, aveva già proteso una mano<br />
nella sua direzione. La Guerriera<br />
Sacra non poté fare altro che alzare<br />
la spada in posizione di guardia<br />
preparandosi all'impat<strong>to</strong>.<br />
Dalla mano aperta dell'Apos<strong>to</strong>lo<br />
apparvero dei cioccolatini.<br />
"Su, su, non è il caso di essere tan<strong>to</strong><br />
spaventati, piccolina!" la canzonò<br />
la creatura. "Un dolcet<strong>to</strong> per una<br />
brava bambina..."<br />
"Smettila di prenderti gioco di noi!"<br />
urlò Maria Garcia, lanciandosi in un<br />
affondò, che ancora una volta passò<br />
attraverso la bimba-Apos<strong>to</strong>lo<br />
che aveva davanti.<br />
I cioccolatini caddero a terra.<br />
"Ora basta giocare, Signora del<br />
Vuo<strong>to</strong>." la voce del Cus<strong>to</strong>de dell'Arte<br />
era ferma, mentre protendeva<br />
una mano verso il cielo.<br />
Un chiarore abbagliante si diffuse<br />
tutt'in<strong>to</strong>rno a loro, scacciando la<br />
nebbia che li aveva avvolti e rendendo<br />
visibile la figura della vera<br />
Ilian, che si trovava esattamente<br />
sopra le loro teste.<br />
"Scusami, Nirvana!" disse l'uomo<br />
con voce contrita. "Mi ci è volu<strong>to</strong> un<br />
pò per capire che incantesimo stesse<br />
usando!"<br />
"Vergogna!" lo sgridò l'Apos<strong>to</strong>lo.<br />
"Mi hai trova<strong>to</strong> solo adesso! E man-<br />
<strong>to</strong>, incornicia<strong>to</strong> da lunghi capelli<br />
viola, era umano. D'altra parte, però,<br />
le due corna ai lati della testa e<br />
il corno centrale, gli occhi rossastri<br />
e la pelle bianchissima non lasciavano<br />
spazio a dubbi: era un Nefarita.<br />
Portava vesti neri, senza particolari<br />
decorazioni, e il fat<strong>to</strong> che<br />
sedesse in mezzo ai Magi lo identificava<br />
come uno di essi.<br />
“Iniziamo.” la voce del Signore della<br />
Guerra rimbombò nella grande<br />
sala come un tuono.<br />
Golgotha ticchettò sul tavolo il suo<br />
artiglio necrobionico: “Per iniziare...”<br />
interloquì, con un sorriso crudele,<br />
gettando un'occhiata alla sua<br />
destra, dove avrebbe dovu<strong>to</strong> esserci<br />
sedu<strong>to</strong> Alakhai. “Si potrebbe stabilire<br />
di lasciare fuori dalla porta i<br />
Nefariti ritardatari.”<br />
Molti Nefariti ridacchiarono, ma<br />
furono zittiti da una singola occhiata<br />
di Algeroth. Lo sguardo del Signore<br />
della Guerra si spostò, poi,<br />
su Golgotha: ella chinò subi<strong>to</strong> la<br />
testa in segno di scusa, ma non era<br />
affat<strong>to</strong> pentita di quello che aveva<br />
det<strong>to</strong>.<br />
“Mio Signore...” intervenne Abazar.<br />
“Prima di iniziare, sarei curioso di<br />
conoscere l'identità del nuovo Magus.”<br />
Saladin si mosse leggermente, fissando<br />
con aria annoiata tan<strong>to</strong> Golgotha<br />
quan<strong>to</strong> Abazar: era evidente<br />
come trovasse insopportabili e prive<br />
di senso quelle insulsaggini iniziali.<br />
Il Magus misterioso non degnò<br />
di uno sguardo Abazar, ma<br />
lanciò un'occhiata implorante ad<br />
Algeroth. Il Signore della Guerra lo<br />
fulminò con lo sguardo, poi si rivolse<br />
a Golgotha: “Invece di farmi<br />
sprecare tempo prezioso con le tue<br />
battute, comincia a farmi un rappor<strong>to</strong><br />
dettaglia<strong>to</strong> sulle tue operazioni.”<br />
Il <strong>to</strong>no usa<strong>to</strong> da Algeroth fece impallidire<br />
leggermente l'Overlord (già<br />
mol<strong>to</strong> pallida di suo...), che si affrettò<br />
a rispondere. I due continuarono<br />
a discutere a lungo, mentre gli altri<br />
Nefariti seguivano quello che veniva<br />
det<strong>to</strong> chi con estrema attenzione,<br />
chi con un più tiepido interesse.<br />
Il Magus dai capelli viola osservava<br />
uno dei candelieri, con un'espressione<br />
indecifrabile, fra il tetro l'annoia<strong>to</strong>.<br />
Improvvisamente, la porta che dava<br />
sul salone fu spalancata. Tutti si<br />
volsero in direzione dell'entrata,<br />
anche se sapevano già di chi si<br />
trattava. Solo una persona, infatti,<br />
era sfacciata a tal pun<strong>to</strong> da entrare<br />
nella sala del trono senza preoccuparsi<br />
di farsi annunciare: Alakhai.<br />
E, infatti, il Nefarita favori<strong>to</strong> di Algeroth<br />
entrò a grandi passi nella sala:<br />
indossava la sua armatura preferita<br />
e le sue vesti erano decorate da<br />
elaborate rune che narravano, a<br />
tutti coloro che erano in grado di<br />
leggerle, tutte le atrocità che aveva<br />
commesso; la sua adorata spada,<br />
la Straziacarne, era ovviamente al<br />
suo fianco. Subi<strong>to</strong> l'Overlord si inchinò<br />
profondamente di fronte al<br />
suo Signore: “Chiedo perdono per il<br />
ritardo, ma ho avu<strong>to</strong> dei contrattempi.”<br />
Algeroth sorrise, ma non era cer<strong>to</strong><br />
un sorriso benevolo il suo: “Non ha<br />
importanza... sei arriva<strong>to</strong> gius<strong>to</strong> in<br />
tempo...”<br />
“Gius<strong>to</strong> in tempo?” chiese Alakhai,<br />
non capendo cosa intendesse il<br />
Signore della Guerra.<br />
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