di - La Riviera

Mercoledì scorso il partito
democratico presenta una
mozione alla Camera per la
Calabria. Primo firmatario
Bersani. Focalizzare la
Calabria come punto
nevralgico dell’Italia è un
fatto decisamente positivo.
Tuttavia qualche osservazione
ci sembra legittima.
continua a pagina 15

DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 02

Estate. Giorno e notte nella nostra provincia
martedì31
domenica29 luglio
luglio
SIDERNO
“Giù al Sud”
Pino Aprile, presenterà il suo
ultimo lavoro “Giù al
Sud” perché i terroni
salveranno l'Italia.
Presso libreria
Mondadori.
DELIANUOVA
Gli Stadio
in concerto
Concerto degli Stadio
in Calabria in piazza
S.Elia a Delia Nuova.
Info: www.stadio.com
MARINA DI GIOIOSA JONICA
Giorgio Canali in concerto
Blue Dhalia: concerto di Giorgio
Canali, ex chitarrista dei CCCP e
della sua nuova band Rossofuoco.
lunedi
luglio
30
MARINA DI
GIOIOSA JONICA
Blue Dhalia
Si esibirà la band -
Sopravvissuti e
Ssopravventi con la
cover di Ligabue
PALMI
Racconto
di un Uomo
venerdì2
agosto
ARDORE
“La Calabria prima o
dopo l’Unità d’Italia”
Presentazione del libro
di Domenico Romeo
“La Calabria prima o dopo l'Unità
MARINA DI GIOIOSA JONICA
d'Italia”. Ardore M.na , lungomare
Festa della birra
ex lido Ardor.
Festa della Birra: Lungomare Cristoforo
Colombo.
mercoledi
agosto
L'Isola Ritrovata
Pino Insegno, Edgar Allan
Poe, Racconto di un uomo.
Dal profondo nord un racconto
CITTANOVA
per il mio sud
Teatro all'aperto in
Stroncatura e Zimbatò
località Motta
Sagra della “Stroncatura e
Zimbatò”. Ore 08:30 Piazza
S.Rocco - Cittanova.
Info:346|5134488
STIGNANO
Convegno sul pittore Francesco Cozza
L'Amministrazione comunale con il Circolo di Studi
“Le Calabrie” organizza un Convegno di Studi
sul Pittore Francesco Cozza, a Stignano presso
la Chiesa dell'Annunciazione.
MARINA DI GIOIOSA JONICA
“Scialuarti Festival”
“Scialuarti Festival” I edizione. Musica popolare. Ore 22:00
SIDERNO
Riapre Cinemax-Arena
L’unico cinema all’aperto in Calabria riapre sul
Lungomare lato nord di Siderno. In
programmazione The amazing spiderman
ore 20.30 e 22.30.
POLISTENA
La Bohème
Alle 21.30 in Piazza del Popolo Puccini
saranno allestiti due spettacoli teatrali.
Andranno in scena la Bohème e il
Rigoletto di Giacomo Puccini.
1
LOCRI
Festa della Birra
Dal 3 al 5 Agosto sul
Lungomare di Locri
scorreranno
fiumi di birra.
giovedi3
agosto
GIOIA TAURO
Zero Assoluto
in concerto
Zero Assoluto in concerto a
Gioia Tauro presso Porto. Info:
www.zero assoluto.it
CITTANOVA
Tradizionandu
Etnofestival
“Tradizionandu Etnofestival” a
Cittanova dal 3 al 5 agosto.
Primo giorno concerto di Luigi
Lai - Kalàscima e gli altri giorni
successivi concerti dei
Quartaumentata e Loccisano.
sabato4
agosto
REGGIO CALABRIA
Nilla Zilli in concerto
La cantautrice piacentina
sta girano l’Italia con la sua
tournée L’amore è
femmina che è anche il
titolo del suo ultimo cd.
La tappa calabrese si
svolgerà al Teatro di
Catona (Rc).
MARINA DI
GIOIOSA JONICA
Indie Rock
Blue Dhalia: concerto
Indie Rock del gruppo
“Sans Papier”
GIOIA TAURO
Concerto Gemelli Diversi
Alle ore 21.00 al Porto di Gioia Tauro si terrà la tappa calabrese
del tour del gruppo.
GIOIOSA IONICA
Festa degli emigranti
Alle 21.00 in Piazza Sen.
Rocco Agostino presso
il Circolo dei pensionati
si svolgerà
la Festa degli emigranti.
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 03

Parlando di...
NORDICI & SUDICI
DI GIOACCHINO CRIACO
La befana in anticipo
porterà il carbone
Le feste arriveranno prima quest’anno sulla
Jonica, e come al solito porteranno un
sacco di regali alla faccia della crisi. I
miliardi per costruire la centrale a carbone di
Saline saranno un presente gradito che come al
solito finirà nella pancia già gonfia di una qualche
grande impresa nordica. Ingrasseranno i
fianchi di una qualche politica e sfameranno la
bocca di qualche amministratore locale.
Daranno pala e piccone a qualche centinaio di
disoccupati. In cambio delle regalie ci si dovrà
cercare un posto lontano dove fare il bagno, si
dovrà accettare la svalutazione di case e terreni,
rinunciare al turismo, accontentarsi di una certa
aria. Alla mafia stracciona porterà qualche
lavoro in subappalto, un po’ di camion e ruspe
da impiegare nel movimento terra e poi forse
qualche morto ammazzato e di sicuro un bel
po’ di galera per spendersi i magri guadagni. La
nostra terra verrà arata fino a Rizziconi per collegare
la centrale alla rete nazionale. Il paesaggio
dello Stretto sarà oscurato da qualche torre
imponente e da un qualche fumo in grado di
gareggiare con quello dell’Etna. Di tutto questo
paiono lamentarsi in pochi, come per magia gli
ostacoli alla centrale, all’inizio insormontabili,
vengono superati uno a uno dagli svizzeri senza
sforzo apparente. Restano a opporsi le associazioni
ambientaliste e i comuni dell’aria interessata.
Fra gli irredentisti spicca tal Paolo Laganà,
già ingegnere e sindaco di Motta S. Giovanni
che forse non ha capito che si tratta di una festa
e ci sarà da riempirsi le tasche. Ma, povero lui,
magari è un tipo all’antica, di quelli che pensano
che se la befana arriva e lascia il carbone
non è un regalo che ti fa. Se ti tinge del suo
nero è per segnarti e mostrare a tutti che sei
cattivo. E in effetti chi gioisce del carbone se ne
meriterebbe recapitato a casa un bel sacco.
Laganà, e quelli insieme a lui, si meriterebbe
un regalo per la resistenza, ma i calabresi si sa
sono bambini e a loro basteranno un po’ di
caramelle per lasciare il sindaco da solo.
ESTATE SENZA SUSSULTI * Gli amministratori della Locride senza idee e senza coraggio
Basta
GIOVANNI DROGO
La Calabria, donna dal fascino antico, non
trova amanti capaci di soddisfarla. È stata
definitivamente sedotta e abbandonata,
“femmina” vogliosa di amore, di svago e
cultura, governata da latin-lover di quarto
livello, millantatori di prestazioni, seduttori
più vicini allo Scopone di Sergio Citti che
al Richard Gere di American Gigolò.
Insomma un fallimento su tutti i fronti. La
tarantella, per quanto di rilievo, sovrapposta
al Roccella Jazz, manifestazioni assenti
e incentivi per i turisti pari allo zero. È
cilecca, di quelle che non si scordano. Si è
andati allo sfascio per assenza di competenze,
e le poche risorse presenti si sono
fatte scappare per arroganza e strategie
La modernità
arriverà
anche qui
DANIELE MANGIOLA
Un minuto e sei fuori dal centro abitato,
su un anonimo tornante della SS 106. Ti
accoglie un macabro cimitero di resti
umani: buste di plastica, rimasugli di
cibo, cartoni di pizza, ciabatte che non
hanno resistito all’avventura, poi d’improvviso
il mondo cambia, una fitta
giuncaglia di canne ti sovrasta, ti avvolge
minacciosa, ti sfiora il corpo, il viso.
Passato oltre, lo scheletro triste di un
chiosco che in questi giorni si sveglierà
vestendosi per una sobria festa di poche
settimane. Sei giù, infine. Ombrelloni
sparsi, bimbi si lanciano la palla in
scacchistiche della politica. Le amministrazioni
pubbliche vivono un dramma irreversibile,
da una parte l’assoluta mancanza di
capacità oggettive, dall’altra quella di
assenza di amor proprio da tramutare in
un sussulto di coraggio. Siamo nel cuore
acqua, una coppia amoreggia sulla
spiaggia. Lì in fondo una famiglia ha
costruito la casa al mare, quattro pali
circondati da telo verde. Là dentro si
mangia, si dorme, si vive, infine, sotto
questo sole sullo Jonio.
Sulla sabbia il mare e l’uomo, fratelli
maleducati, lasciano detriti di ogni
genere, ramaglie, cassette di legno, bicchieri
di plastica, pneumatici, puzzo di
piscio. Le grotte naturali, gli scogli, cambiano
volto ogni anno che ci torni, scavati
dal tempo e dall’acqua. Ti liberi del
fardello e il primo pensiero e corre ad
arrampicarti lì, dai solo un’occhiata
adesso, ci torni tra mezz’ora. E affronti
gli altri scogli a piedi nudi, aiutandoti
con le mani, fa male ma non ti interessa.
Guarda, di là, il paradiso. La natura
senza fronzoli, senza trucco né inganno.
Conche d’acqua bassa tra le rocce,
spruzzi di schiuma. Arriverà, anche qui.
La modernità avanza.
Costruiranno parcheggi sicuri, lassù, poi
dell’estate 2012 e riecheggiano i fasti delle
sere in cui, a cavallo degli anni ‘80 e ‘90,
sembrava che la Locride dovesse diventare
la nuova Versilia d’Italia. Siderno era una
“vasca” capace di accogliere turisti e non
solo da ogni parte della Provincia di
una bella rampa pulita. Giù, poi, vari lidi
si contenderanno lo splendido angolo di
costa. Nelle grotte, alcuni chioschi spacceranno
bibite e panini. Poi, tra le rocce,
costruiranno solidi e sicuri passaggi, ben
ancorati alle pareti. Sarà tutto pulito,
moderno, turistico qui. La natura si
donerà all’uomo d’affari. Arriverà
anche il lucro. Cancro della terra.
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 04

“ “
Non c’è capacità, la politica
fallisce il rilancio del turismo
Reggio Calabria ma perfino dal catanzarese.
Bovalino esprimeva cantanti, canzoni e
balere nemmeno fosse l’antesignana di
Rimini. Erano gli anni in cui emergeva anno
dopo anno, fino ad imporsi, il Roccella Jazz
Festival. Tempi passati, e come tali vanno
solo guardati con nostalgia, ma tempi che
avevano un comune filo conduttore per tutti
i chilometri che coprono la costa Jonica:
politici preparati e capaci. Oggi la Locride è
stata spazzata via dalle inchieste giudiziarie,
i comuni non hanno una guida e traballano
tra commissioni d’accesso e commissari
prefettezi, ma questo è anche l’alibi più diffuso
per giustificare un immobilismo che
viene da ben più lontano. È almeno da una
decina di anni che nel nostro territorio non
si ha uno scatto di orgoglio, non si volta
pagina. Insomma manette e processi sono
solo l’ultimo anello di un fallimento consumato
da chi non ha inteso dare un futuro a
questa terra. Per anni abbiamo assistito a
cartelloni estivi che a partire dal 10 o 15
Luglio giorno dopo giorno scandivano concerti
di musica classica in piazza (entusiasmante),
concorsi di poesia dialettale (coinvolgente),
sagra di zeppole e carne di capra
(succulento), e ancora sfilate di moda, balli
e balletti di ogni genere di scuola danzante,
e convegni di una noia mortale tagliati e
cuciti per compiacere il massone di turno o
il vecchio politico con le mani in pasta. Il
risultato è un appiattimento del livello verso
il basso e una spesa comunque cospicua da
La scogliera
di Africo
non è sporca
Sporco è chi non cura l’igiene,
chi non si lava, chi
produce lordure che non
provvede a nettare. Sporco
è l’uomo che suda, che
mangia, che vive e le tossine
della sua esistenza le
scarica senza cautele. La
Scogliera non produce
sporcizia, non ha tossine
sue. Spande bellezze insite
nella sua natura, non sporca
ma è sporcata da piccoli
e insulsi sporcaccioni. Il
tratto di mare tra Africo e
Ferruzzano è uno dei tanti
Siamo ancora alla sagra delle zeppole
e ai noiosissimi convegni culturali.
capolavori regalati gratuitamente
ai calabresi, che
come al solito provvedono
a infettare. Dire che è pulitissimo,
perfetto non serve
a farci arrivare torme di
turisti carichi di denari.
Dire a noi stessi che facciamo
schifo quando dopo
averne goduto della bellezza
lo lasciamo carico dei
nostri rifiuti, plastica pannolini
e quant’altro ci
siamo portati dietro per
una giornata al mare, serve
per farci capire che gente
siamo. Chi popola il nostro
mare non viene dalla luna,
arriva dai paesi della
Calabria. Chi ci lascia le
proprie schifezze dopo
essersene servito è calabrese.
Fortunatamente il
depuratore di Africo è uno
parte degli enti pubblici.I comuni devono
accontentare i loro elettori delle contrade, e
quindi via con il festival della canzone con
“mastro nando” e “mastru micu”, e poi frittolate
e premi. Le spiagge restano vuote, i
ristoranti piangono e il circuito alberghiero
non trova sbocchi di mercato. Non c’è un’iniziativa
degna di nota. Lo ripetiamo da
anni, ma se i comuni si consorziassero e
organizzassero anche solo due o tre eventi,
ma di livello non regionale ma nazionale?
Lanciamo un’idea, un grande evento nella
zona centro-Nord della Locride, e uno in
quella centro-Sud, uno a Luglio e uno ad
Agosto, o tre manifestazioni che partano
anche da Giugno. Forse troppo complicato
per le illustre menti che ci governano che
non hanno mai avuto, non solo nell’ultimo
anno, il coraggio di sconvolgere il loro cartellone
estivo. E forse troppo difficile perchè
ognuno lo vorrebbe nel proprio comune.
Che tristezza, Calabria mia, non ci sono
più gli amanti di una volta.
dei pochi ad aver sempre
funzionato, quindi scarichi
fognari nel mare dello
Zefiro non ne arrivano, ne
esistono scarichi industriali.
La spiaggia tutt’al più si
ritrova cosparsa di rami
portati dalle mareggiate,
che non sono belli da vedere
ma almeno non inquinano.
Il danno peggiore che
si fa al mare da questa
parti sono i rifiuti lasciati
dai bagnanti. Il turismo
non arriverà mai da noi, e
un turismo di massa con
parcheggi e alberghi è
meglio che non ci arrivi
mai. Il mare per adesso è a
nostro esclusivo uso e consumo.
E la Scogliera non è
sporca, siamo noi calabresi
a essere degli zozzoni. G.C.
la Riviera
DIAVOLO NERO
Giuseppe Lombardo,
un PM che fa sul serio
Non è la prima volta che il
pm dr. Giuseppe Lombardo
entra nel circuito della strategia
dell’intimidazione ad
opera degli ambienti criminali
di Reggio. I quali, promuovendo
le loro minacce, non hanno certamente
come unica preoccupazione quella
di preservare e salvare se stessi. Mi sembra
chiaro.
Il pm Giuseppe Lombardo, come non va
dimenticato, è tra quei magistrati che maggiormente,
se non unicamente, calano la
loro attenzione sul rapporto mafia-istituzioni
o, più comunemente,mafia-politica.
Uno dei nodinon
il solo- cruciali e
decisivi per la soluzione
della complessa
questione criminale.
Questo è Rodi, e
qui bisogna saltare.
Ma c’è tanta brava
gente interessata a
far saltare piuttosto il dr. Giuseppe
Lombardo, che, guidato da buona dottrina
giuridica e scortato da ottima preparazione
storica, sa bene che a partire dagli anni
Cinquanta la ‘ndrangheta è stata una struttura
permanente prima e preminente poi
della vita politica della città di Reggio e
della sua Provincia. Ed è questa la direzione
in cui si è mosso e si muove tra grandi
difficoltà, anche all’interno della Procura.
Poiché, quando si tratta di inchieste sulla
criminalità e i suoi affari di droga e traffico
d’armi, suonano tutte le trombe capaci non
solo di fare crollare le mura di Gerico. Ma,
quando si tratta d’inchieste che affondano
le mani sul rapporto mafia-politica, c’è
sempre un Guatemala che ti attende: oggi
Antonio Ingroia. E domani Giuseppe
Lombardo? Non se sia cosentito a me
Diavolo nero di dire: Dio non voglia.
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 05

DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 06

FUNERALI E VUOTO ISTITUZIONALE
Tre lutti hanno colpito profondamente la Cittadina per la scomparsa di tre
persone diverse in tutto, ma accomunate, per fili sottili, da un’unica onesta fatica
intellettuale, che fa l’orgoglio di Siderno e si eleva a vanto di tutta la Calabria.
Sto parlando di Giuseppe Correale, Anna Multari, Giorgio Calafati.
Commissariati
anche nella morte
ROSARIO VLADIMIR CONDARCURI
La morte è un fatto naturale, anche se sempre dolorosa, tra
i suoi tanti effetti ha la capacità di farti riflettere oltre quello
che tu pensavi possibile.
In questi giorni il mio paese, Siderno, è stato funestato da
tre storie giunte al termine. Tre lutti che hanno colpito
profondamente la Cittadina per la dipartita di tre persone
diverse in tutto, ma legate, per fili sottili, dall'onesta fatica
intellettuale, che fa l’orgoglio di Siderno e si eleva a vanto
di tutta la Calabria. Sto parlando di Giuseppe Correale,
Anna Multari, Giorgio Calafati.
Eppure, oggi il mio paese visto da
fuori e anche da dentro viene come
purificato da queste presenze intellettuali.
Solo criminalità e criminalizzazione,
ma niente orgoglio, nessuna
soddisfazione, nessuna buona
notizia nei media nazionali che ci
riguardi (come spiega bene
Antonella Italiano). Allora cosa
c'entrano Giuseppe Correale, Anna
Multari e Giorgio Calafati con le
buone notizie? Le loro vite sono
state buone notizie.
Giuseppe Correale, ormai anziano,
è stato uno dei maggiori scultori italiani
del nostro tempo, e con la sua
presenza, tra l'altro, nelle maggiori gallerie di New York ha
inorgoglito i calabresi nel mondo. Anna portata via da un
tumore a soli 35 anni, tutti la ricordano per il suo bellissimo
sorriso a Palazzo Campanella. E anche io ne godevo quando
la incontravo nella sede del Consiglio regionale, e me ne
facevo titolo di gloria, dicendo a chi mi stava vicino: “ È una
mia compaesana”. Di Giorgio ricordo la sua eleganza linguistica
e il fascino con cui ci parlava di autori e cantautori,
a me e ad altri sconosciuti. E anche lui a Roma si era
affermato nel suo campo. È questa alta milizia intellettua-
Uno scioglimento dopo un altro di
Consiglio comunale, e la
compartecipazione istituzionale al
dolore a Siderno è come impedita,
e lo sarà per molto tempo ancora.
Questo è ingiusto. Colpire chi
sbaglia non può significare la
condanna di un’intera comunità
che in questo modo è spinta a
credere sempre meno nello Stato e
nella giustizia.
le, senza bisogno di orpelli e timbri, che accomuna questi
caduti nella tomba. Onorati dal popolo cui fatto orrendo
spettacolo il vuoto istituzionale che il paese ha offerto
durante le commemorazioni. Quanto siamo mutati.
Ricordo ancora, e paragono- ma solo per spiegarmi- il lutto
più sofferto per me, la morte di mio padre con la presenza
del sindaco Alessandro Figliomeni, di Riccardo Ritorto,
allora consigliere provinciale, il picchetto d'onore al comune.
Certo, la morte conservò la sua irreversibilità, ma quel
rispetto istituzionale rese meno dolorosa la triste esperienza
della mortedi mio padre. Ma ora,uno scioglimento dopo
un altro, la compartecipazione isti-
tuzionale al dolore a Siderno è
come impedita, e lo sarà' per molto
tempo ancora. Questo è ingiusto.
Colpire chi sbaglia non può significare
la condanna di un'intera
comunità che in questo modo crede
sempre meno nello stato e nella
giustizia. Può sembrare una reazione
provinciale, e lo sarà anche, ma
sono convinto che chi rappresenta
le istituzioni non può esentarsi dal
rendere omaggio ai cittadini illustri
di una comunità. Chi riveste cariche
pubbliche non si deve limitare a
perseguire il male e deve essere
presente quando a essere evidenziato
dovrebbe essere il bene. È una parabola, tristemente
discendente, quella che caratterizza la Siderno di questu
recenti anni. Lo è per vicende reali e apparenti, ma anche
per un cinismo istituzionale che può produrre solo diffamazione.
Io e il settimanale, di cui sono editore, alle tre vite
illustri tributiamo l'onore, che s'addice a chi ha condotto la
propria esistenza sotto le bandiere del lavoro creativo, con
la schiena sempre diritta, con lo sguardo rivolto all'avvenire.
Peggio per chi ai funerali non c'era. Innanzitutto, l’assessore
regionale alla Cultura, prof. Mario Caligiuri.
Quegli occhioni che palesavano
sensibilità e nostalgia
Annarella cara,
in questo momento di dolore e di sconforto,
io, Nunzio, desidero esprimere a nome
di tutti i tuoi ex compagni la vicinanza ai
tuoi cari con qualche immagine di te.
Personalità evidente la tua.
Quanti rumori generati negli anni di liceo.
Ricordo il tuo denunciare, anche con
modi discutibili, le mancanze inconsapevoli
dei nostri docenti. Le tue
corse fuori dall’aula quando ti
risentivi per qualcosa. La
sedia che a un certo punto è
volata fuori dalla finestra. La
gita dell’ultimo anno. Le canzoni
gridate. Le risate. I balletti
di “Non è la Rai”. I compiti
in classe. Le interrogazioni.
Il tuo astuccio. La tua matita di “Pucci”.
Gli schiaffoni a Paolo e a Peppe. I tuoi
capricci. Le cene insieme. La raccolta delle
“quote” di ciascuno per i regali per i nostri
professori…
E poi quegli occhioni, quei fari meravigliosi
che esprimevano sempre la tua inquietudine
e latua Verità, occhioni che palesavano
sensibilità e nostalgia…
continua a pagina 8
La Calabria culturalmente più
povera per il vuoto lasciato
da Giuseppe Correale
DOMENICO LOGOZZO
Appena ho appreso la notizia della morte
del grande artista Giuseppe Correale, scultore
immenso, che ci lascia in eredità opere
di una bellezza unica, ho pensato a Rocco
Ritorto, l’altro grande uomo di cultura sidernese
venuto a mancare poco meno di un
anno fa, il 14 Agosto 2011 (domenica 12 sarà
ricordato in occasione del Premio Trichilo).
Perdite gravi. Maestri d’arte, di
cultura, di vita. Esempi limpidi.
Hanno fatto grande Siderno
con il loro ingegno. E la città
deve essere grata a questi due
personaggi illustri, soprattutto
in un momento difficile come
quello attuale. La “scuola
sidernese” deve ritornare ad
essere un faro luminoso,per uscire dal buio
che avvolge il presente e rende difficile la
ricostruzione. C’è dolore e rimpianto tra la
gente di Siderno per il vuoto che viene
lasciato da Giuseppe Correale.
Straordinario artista. E la tristezza di un
anno addietro ritorno a provarla in questo
caldo pomeriggio di luglio,in Abruzzo.
Lontano dalla mia terra, ma così vicino con
la mente .
continua a pagina9
Epicedio per Giorgio Calafati
Come un poeta maledetto
Al reparto rianimazione dell’Ospedale
civile di Locri è venuto a mancare la mattina
di martedì 24 luglio l’avv. Giorgio
Calafati. Malato da tempo, gli sono stati
fatali gli effetti di una caduta subita presso
la Casa di cura per lungodegenti di
Antonimina. Nato a Siderno 54 anni fa,
Giorgio è stato uno dei
"ragazzi" più brillanti della
sua generazione, capace di
coniugare la festosa convivialità
delle amicizie giovanili con
la serietà delle riflessioni
filosofiche e letterarie sul
senso della vita, sul significato
dell'umana esistenza.
Seguendo la strada paterna dovette dedicarsi
agli studi giuridici e si laureò a pieni
voti presso l'Università di Bologna.
Ma la cosiddetta libera professione gli
andava stretta. Si trasferì a Roma ed entrò
nell'Ufficio legale del Ministero della
Sanità, dove collaborò col ministro Rosy
Bindi all'attuazione della riforma sanitaria
nazionale.
continua a pagina 8-9
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 07

PRIMO PIANO
Fu in quel dolore che a me venne l’amore, una voce
piena d'armonia disse: vivi ancora, io sono la vita
Annaré, l’amore
non muore
IN EVIDENZA
Il Consiglio regionale ha
dedicato un minuto di
raccogliemento a
mezzogiorno di lunedì
23 luglio. Ed è stata
vicino alla famiglia con
un gonfalone il giorno
del funerale a Siderno.
Inoltre, il 2 Agosto alle
ore 11.00 si terrà una
messa in memoria di
Anna presso
l’Auditorium Callipari di
Reggio Calabria.
Quest’iniziativa è stata
voluta dal presidente
Tallarico.
Sono entrato stamane in
punta di piedi. Ti ho fissato
come se fosse la prima volta,
distesa in un letto di rose che celebravano
il tuo dolce splendore. La
morte non può sfiorare la bellezza,
né in assenza del corpo queste
anime, in un supplizio di lacrime,
smetteranno di vibrare del tuo
amore.
È una certezza che trascende ogni
forma di dolore.
Ho abbracciato tuo padre, sorriso
a tua madre, visto tua sorella e
pensato alla bimba, che troppo
presto hanno dovuto rinunciare a
te, ai tuoi occhi, alla tua pelle
bianca, al tuo sorriso abbagliante,
alla tua energia che da sola li ha
stretti per mano e accompagnati a
questo momentaneo congedo.
C’è una strada che conduce al tramonto,
in cui abbiamo osservato
il tuo solerte cammino, scandito
da un passo di danza, leggero
come i sogni che si fanno durante
le notti stellate.
Sono entrato stamane in punta di
piedi e nessuno ha accennato una
parola, pensato più a nulla.
Qualcuno ha preferito singhiozzare
ai tuoi piedi e rassicurarsi negli
sguardi di altri.
Un’immagine di te mi ha d’un
tratto ravvivato. Una sera autunnale
di qualche anno fa, eri seduta
al fresco e si parlava della tua
situazione. Mi hai avvicinato con
un gesto e quasi sussurrandomi
ad un orecchio, dicesti: «Tu fingi
di non credere! Nascondi la tua
fede in Dio ma non quella negli
uomini, perché non è la stessa
cosa?» Risposi imbarazzato: «Ho
paura di affidarmi a qualcosa o a
qualcuno, ma so che non potrei
farne a meno», e tu soddisfatta,
hai tuonato: «Ecco, stavolta hai
scelto, mai più menzogne!» In
effetti come contraddirti, hai
avuto la stessa fede in tuo padre
che in Dio, senza mai sovrapporli,
riscontrando ogni giorno che la
missione di chi ti stava accanto
sarebbe stata dura e atroce quanto
la tua, ma non eravamo lì per
caso. C’è una strada che conduce
al tramonto, e la si percorre scalzi,
scevri di qualsiasi lamento, tenendo
la mano agli amori di vita, che
ancora oggi non l’hanno mollata.
Sono entrato stamane in punta di
piedi e ho abbracciato un uomo
straordinario, che in questi anni
non ha neppure considerato la
resa.
Un uomo che si è caricato sulle
spalle un macigno grosso quanto
il tuo amore, capace di essere sorretto
solo da un eroe, ce l'ha fatta,
tu per prima hai capito che in
quel posto non ci sarebbe potuto
essere nessun’altro che lui.
Accompagnato attimo dopo attimo
da tre donne fantastiche, di
cui una innocente e piccolina ma
non per questo meno capace di
condividere.
C’è una strada che conduce a te,
costeggiata da un giardino selvaggio
e profuma di mare, dei nostri
gelsomini salmastri, di un qualcosa
che oggi è sbocciato e mai più
sfiorirà.
Sono entrato stamane in punta di
piedi e ho visto sfilare accanto a
te gli amici di una vita, i compagni
d’avventura. Una processione di
anime smarrite che ha perso il
suo riferimento, e non per questo
abbattute, perché sapevano ad
ogni istante che quel calore che
proveniva da dentro eri tu.
Bruno Strangio
Come un poeta
maledetto
Tornò in Calabria sperando di ritrovare un po’ del mondo che
aveva sognato, fatto di valori autentici e di solidarietà. Fece i
conti, invece, con la morte dei suoi genitori e con il
dissolvimento di quell’universo in cui si era felicemente
consumato il tempo dell’infanzia e della giovinezza.
Quegli occhioni
CONTINUA DA PAGINA 7
La tua bellezza lasciava il segno. In pochi al liceo non hanno invidiato
almeno una volta, la nostra classe per il fatto di poter godere della tua
vista. Dell’amore e Anna, poi, si potrebbe scrivere un libro: eri una “sentimentalona”,
cara amica! Inizi l’università, ma sei stufa di studiare e dopo una
bella gavetta, il tuo posto in Regione. Eri soddisfatta, orgogliosa, contenta… un
po’ meno della tua vita sentimentale. Eri alla ricerca del grande amore…
E poi quest’avventura, una nuova prova, forse la più ardua.
Nonostante stessi soffrendo fisicamente e stessi male anche per le trasformazioni
del tuo corpo, ti preoccupavi per noi, ci spronavi, ci spingevi ad andare
avanti. A quanti hai parlato della mia attività, vantando la mia competenza che
non hai mai potuto provare… solo per fiducia, solo per amore.
E questa tua avventura ha ri-avvicinato molti di noi…ha fatto crescere tanti di
noi mettendoci di fronte la precarietà della vita e quanto realmente si debba
goderne al meglio in ogni suo aspetto. Anna, Grazie! Grazie per l’esempio che
ci hai dato! Grazie per la tua testimonianza! Grazie per l'emblema di dignità
che sei stata fino all'ultimo!grazie per la lezione che hai appreso e ci hai passato!
Tu ci hai ricordato con veemenza che la vita è bella e che l'amicizia e gli
affetti sono quanto di più importante abbiamo. Ed è questo il messaggio che
voglio portare ai tuoi e a chi, come noi, ti ha voluto bene: «Coraggio! Bisogna
andare avanti anche per Lei, non farci annichilire dal dolore, nonostante il
vuoto da colmare sia immenso… Non è questo che Anna vorrebbe».
Anna sono sicuro che stai continuando il tuo percorso, spogliata dalla materia e
dalla sofferenza. Stamane, a casa tua, in mezzo a tanto dolore, ti fissavo e mi sei
apparsa radiosa, bellissima come ai tempi del liceo, sorridente e serena. Eterea
come un angelo. Un angelo luminoso sei…Veglia su di noi e dacci forza di
“consapevolizzare” che ci sei accanto, che sei qui e chi ci farai compagnia in
ogni momento, semplicemente chiamandoti, sussurrando il tuo nome…
Cara amica, buon viaggio! Ancora grazie di tutto!
I tuoi ex compagni della mitica VD
CONTINUA DA PAGINA 7
Il periodo romano fu pieno di stimoli
e però, al contempo, segnato
dallo stress e dalla solitudine.
Cominciò a insinuarsi in lui un sottile
mal di vivere: tornò in Calabria
sperando di ritrovare un po’ del
mondo che aveva sognato, fatto di
valori autentici e di solidarietà. Fece
i conti, invece, con la morte dei suoi
genitori e con il dissolvimento di
quell’universo in cui si era felicemente
consumato il tempo dell’infanzia
e della giovinezza.
Di fronte all’ineluttabilità del cambiamento
non c’era difesa. Il male di
Giorgio divenne cronico e lo
costrinse a lasciare il lavoro. Ma
dentro egli non cambiò mai. Chi lo
andava a trovare nel suo "ritiro termale"
ne ritrovava la proverbiale
generosità, l’affabilità, la dolcezza
venata di ironia verso se stesso e
verso il mondo. Giorgio era sempre
pronto a dare tutto all’altro, che
fosse un aiuto materiale o una
buona parola. Ed aveva la capacità
di andare oltre: segnato dalla malattia,
egli questionava di libri, di musica
e di poesie. Mandava a memoria
le canzoni di Battiato, i versi
d’amore di Eluard, di Neruda o di
Brecht. E quando ci si congedava da
lui si aveva sempre l'impressione di
andarsene col cuore arricchito.
La lirica che amava di più era la
famosa, stupenda, malinconica elegia
di Jacques Prévert, Questo amore
(che riportiamo a pagina 9 come un
regalo di Giorgio a tutti noi). A
Prévert si sentiva particolarmente
legato per i richiami alla libertà, al
sogno, alla fantasia, alla compassione,
all’umorismo, per la satira
contro i potenti e l’avversità per l’oppressione
sociale.
Giorgio ha scelto di andarsene come
un poeta maledetto, scrivendo col
suo dolore dignitoso gli ultimi straordinari
versi di un’esistenza che meritava
altre fortune. Siamo sicuri che
Qualcuno, lassù, gli avrà teso la
mano e lo avrà abbracciato.
un amico
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 08

LA CALABRIA
culturalmente più
povera con la morte
del Maestro Correale
CONTINUA DA PAGINA 7
Distanza geografica che i sentimenti
annullano.
Purtroppo da oggi non solo
Siderno è culturalmente più povera,
ma l’intera Calabria: se ne è
andato un altro pezzo importante
della Grande Arte del Novecento
italiano. Un ulteriore impoverimento.
Una eredità che non deve
essere dispersa. La Regione innanzitutto
deve dimostrare con i fatti
che intorno a figure d’alto profilo
non può e non deve cadere il silenzio
assordande, l’oblio completo.
Sarebbe una grave omissione culturale.
Imperdonabile. Mentre scrivo
questa nota mi viene alla mente un
vecchio libro di Rocco Ritorto. È
del 1979. Si intitola ‘a hjaratta, poesie
in vernacolo calabrese. Le illustrazioni
sono di Giuseppe
Correale e Nik Spatari. Lo riprendo
dalla mia biblioteca, dove lo
conservo gelosamente da 33 anni. Il
Maestro Rocco ha avuto l’amabilità
di farmene dono con questa dedica:
«A Mimmo Logozzo, affettuosamente,
Gioiosa Jonica 23 Luglio
La dipartita di un cittadino onorario polistenese
GIOVANNI RUSSO
1979». In quegli anni ero il Capo
Redattore del “Giornale di
Calabria” diretto da Piero Ardenti
e Rocco era un attento e prezioso
punto di riferimento per il giornale
che nella Locride aveva un notevole
seguito. Sfoglio il libro, la cui
presentazione è firmata da Saverio
Strati, e scelgo una illustrazione di
Correale che ritengo molto significativa:
‘U pappù. La saggezza antica
del nonno. Generazioni a confronto.
Il colloquio tra il vecchio ed il
bambino: «Tra ‘nu ciurru e ‘na pippata/
‘Nu proverbiu mi dicia».
Chissà, lassù, cosa si staranno
dicendo Rocco e Peppino.
Parleranno dei tempi difficili della
loro gioventù, della dittatura, della
guerra, della rinascita e di questi
anni complicati per la loro bella ed
amata Siderno. La grande arte del
Maestro Correale, la grande ironia
del Professore Ritorto: ci mancheranno,
ma dovranno servire per
dare consistenza all’idea di
«Siderno città della cultura e della
buona politica».
Domenico Logozzo
Nel caldo pomeriggio di domenica 22 Luglio, quando
abbiamo salutato definitivamente il maestro Giuseppe
Correale, la tristezza è stata tanta. Emozioni, sensazioni,
sentimenti, ricordi aleggiavano: in quella casa dove lui
non era più in carrozzella, ma in una semplice bara (che ci
ricordava quella di Giovanni Paolo II), con alle spalle
quella sua Madonna lignea che gli offriva la celestiale e
materna protezione; nel deserto corso dove anche quel
suo bronzo di Michele Bello si è certamente inchinato al
passaggio del suo autore; in quel Duomo, impreziosito da
quella porta bronzea che si è aperta, questa volta, per lui
che l’aveva realizzata e dove le orazioni funebri dei suoi
più cari amici, Luigi Vento e Carlo Pascale, ricordarono
l’uomo e l’artista, apprezzandone la sua arte e la sua bella
Questo amore
Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore cosi vero
Questo amore cosi bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un
bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel
cuore della notte
Questo amore che impauriva gli
altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato
ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato
ferito calpestato ucciso
negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora cosi vivo
E tutto soleggiato
E tuo
E mio
E stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l’estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
personalità umana, invitando i presenti e gli assenti a non
dimenticare quell’illustre sidernese, applaudito da una
folla commossa. Anch’io incontrai, la prima volta, il maestro
Giuseppe Correale nel 1997, allorquando, il Centro
Studi Polistenesi, collaborato dalla Pro Loco e con il
patrocinio del Comune, aveva organizzato la 2 a edizione
del “Premio Polistena” che, quell’anno, venne assegnato
ad Elena Lattanzi (per l’archeologia), a Gustavo Valente
(per la storia), a Giuseppe Correale (per l’arte), a
Domenico Laruffa (per l’editoria calabrese) e a Mimmo
Calopresti (per il cinema). Il maestro Giuseppe Correale,
cui ebbi l'occasione di comunicargli la nostra scelta per il
premio, mi considerò, fin da allora, un amico. Non abbiamo
avuto, inizialmente, molte occasioni per coltivare la
nostra amicizia ma quei pochi momenti che ho potuto
condividere con lui sono stati intensi e profondi.
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
Il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro
che si amano
E che si sono amati
L’articolo integrale
può essere letto
sul nostro sito
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Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un
bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.
‘Ndrangheta,
Calabria...
e Corriere
della Sera
ANTONELLA ITALIANO
Corriere della Sera, 23 Luglio
2012: «‘Ndrangheta e imprenditoria:
un legame inossidabile
in Calabria. L’operazione “Route 106”
condotta nella Locride dalla squadra
mobile di Reggio Calabria guidata da
Gennaro Semeraro e dagli agenti del
commissariato di Siderno ha definito,
ancora una volta, gli intrecci tra
imprenditori e ‘ndranghetisti…».
Corriere della Sera, 23 luglio 2012:
«Calabria, ex concorrente del Grande
Fratello indagata per favoreggiamento
alla ‘ndrangheta. Era stata una delle
tante meteore del Grande Fratello, ora
è indagata per favoreggiamento alla
‘ndrangheta: Rosa Stagnitti, di
Taurianova nel Reggino, aveva partecipato
alla quinta edizione del reality
insieme al marito, Alfio Dessì…».
Corriere della Sera, 24 luglio 2012:
«È considerato l'uomo dai mille volti,
forse il più potente uomo d’affari legato
alla ‘ndrangheta calabrese. Aldo
Miccichè, di Maropati, il faccendiere
ex esponente della Democrazia
Cristiana, uomo di fiducia di Marcello
Dell'Utri, è stato arrestato lunedì in
Venezuela…».
È sufficiente digitare “Calabria” sui
motori di ricerca dei siti web e subito la
notizia filo-ndranghetista salta fuori.
Noi e l’onorata società rappresentiamo
uno dei binomi più in voga sulle maggiori
testate nazionali. È così, come se
la ‘ndrangheta fosse per noi un’eccellenza,
non una piaga. Come se desse
da mangiare ai calabresi, e non li
strappasse via all’improvviso e violentemente.
Troppo furbi per continuare coi sequestri,
troppo avanti per commettere
omicidi, noi calabresi ormai ci infiltriamo
negli affari economici mondiali,
viviamo di iniziazioni, riciclaggi e santuari.
Ogni tanto ci scappa la tarantella,
condita da coltelli e carne di capra.
La tradizione è tradizione!
Morra per i nostri bambini, sovrapposto
per i giovanotti, una bella mercedes
e villa con bunker per le giovani coppie.
E la galera? Quella si che fa l’uomo
“omo”. Qualche annetto dentro lo
consigliamo a tutti, per temprare fisico
e spirito naturalmente. Ed è meglio se
dentro si finisce per delitto… d’onore.
Una volta fuori il rispetto è assicurato.
L’esperienza insegna.
Un solo favore, non chiamateci ‘ndranghetisti
calabresi, come se ce ne fossero
degli altri liguri, piemontesi o valdostani.
Al massimo: calabresi ‘ndranghetisti.
Ma potete chiamarci anche solo
‘ndranghetisti!
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 09

UNA STORIA
Bambù
è tornato
Bambù. Lo chiamano così per
certe sue doti nascoste, e per un
certo tipo di fumo che gli annebbia
continuamente il cervello. Ha
sessant'anni suonati, porta i
capelli lunghi e sogna ancora la
rivoluzione. Parlare con lui è
bello perché ti fa sentire partecipe
di qualcosa di grande.. e
soprattutto perché ha sempre
con se il fumo più buono del
mondo. Il problema è quando
dalle enunciazioni di principio si
deve passare ai fatti. Lui pecca di
analisi ed è per l'azione immediata,
gli altri prima di agire preferirebbero
ponderare la cosa.
Ogni tanto se ne arriva con progetti
folli per migliorare il
mondo, rimane solo in campo e
spesso le sue azioni finiscono in
tragedia. Vi ho già raccontato
della volta che voleva dissuadere
un tale dal bruciare i copertoni
nel greto del fiume. Era finita
male e il tale l'aveva fatto finire
in ospedale. L'altra sera mi è
arrivato in casa all'ora di cena,
ero davanti a un piatto di peperoni
e patate. La sua idea era di
andare a far razzia in una piantagione
di canapa per far provvista
d'erba per tutto l'anno. Gli ho
esposto le mie convinzioni sulla
cannabis, frutto di un'approfondita
ricerca su internet. Di fronte
alla mia tesi se ne andato via
deluso, io con l'acquolina in
bocca davanti ai peperoni gli ho
gridato dietro di lasciar perdere.
Ha chiuso la porta sulle mie
parole “l'erba fa male”. E' sparito
per un paio di giorni, e io per
senso di colpa sono andato a cercare
sue notizie. L'ho ritrovato in
un letto d'ospedale. I coltivatori
erano due e l'avevano beccato
mentre usciva dalla piantagione
col sacco pieno. Ci erano andati
giù pesante e solo dopo averlo
conciato per le feste si erano
inteneriti e l'avevano accompagnato
fin davanti al pronto soccorso.
Aveva il volto gonfio
povero Bambù, e la testa fasciata.
Ma il suo spirito non l'aveva
perso, così al momento del commiato
mi ha gridato dietro “avevi
ragione, l'erba fa male. Meglio i
peperoni che le canne”.
LE CHEVALIER
CAR ARTOLINE TOLINE PER LA PAD PADANIA
ANIA * di Antonio Calabrò
Le notizie più lette della
settimana su larivieraonline.com
1) OPERAZIONE ROUTE 106: ARRESTATO IL BOSS DEL CLAN CATALDO
2) ‘NDRANGHETA: DIA ROMA CONFISCA BENI PER 20 MILIONI DI EURO
3) LA LOCRIDE CRIMINALE DAL BARBIERE
4) È MORTO GIUSEPPE CORREALE, SCULTORE
5) INTERVISTA A SANDRO FIGLIOMENI
6) CATANZARO: ARRESTATO UFFICIALE DEI CARABINIERI
7) GIORGIO CALAFATI, L’AVVOCATO CHE LAVORÒ CON LA BINDI
Dati larivieraonline.com
CANADAIR
Tu li vedi che solcano il cielo
e sfiorano il mare, dove
s’abbeverano assetati, e poi
tornano a sfidare fuochi e
fiamme nei punti più impervi
delle montagne aspre. Li vedi
che s’inoltrano verso fumi
lontani, e fai il tifo per loro, il
tuo augurio li sorregge in
cielo e sei laggiù, esultante,
quando domano gli incendi.
Un Estate di fuoco, e i nostri
volatili d’acciaio.
Riace: sospeso lo sciopero della fame
I sindaci di Riace e
Acquaformosa, Domenico Lucano
e Giovanni Manoccio, e Giovanni
Maiolo della Rete dei comuni
solidali hanno sospeso lo sciopero
della fame iniziato da oltre una
settimana per protestare contro i
ritardi nell’erogazione dei fondi
per l’accoglienza e l’integrazione
degli immigrati.
La decisione è giunta al termine di
una assemblea a ‘Borgo Donna
Rosa’ di Riace dove hanno partecipato
numerose persone, rappresentanti
istituzionali ed immigrati.
LE COLONNE DI ERCOLE
Una salsiccia
non vi salverà
Agosto, il mese degli sciacalli. I
senza lavoro avanzano verso il
miraggio coi soliti mezzi.
E l’insaccato made in Calabria,
quello the original, quando i
pomodori diventano un contorno
di lusso, acquista sexy appeal: le
nostre salsicce appese hanno la
stessa stima del perizoma di
Belen sganciato.
I pezzi grossi, tornati per la ferie
nei luoghi d’origine, promettono
e scroccano, scroccano e spruzzano
stelle di plastica nella sere
di mezz’estate. E s’illuminano
d’importanza con la speranza
riflessa. Poi imbandiscono
approdi quotidiani: le tavole
sembrano quelle truccate di vecchie
bettole nel porto di
Marsiglia, piene di calamite
sotto il truciolato grezzo.
Doppia coppia: una cassa di
Mantonico e una di Greco.
Tris di salsicce tagliate a mano
del noir d’Aspromonte.
Colore, rosso come la ‘nduja.
Grazie a un metro di Spilinga lo
scorso anno un ragazzo di
Siderno è entrato nella cooperativa
che pulisce i bagni della stazione
Tiburtina. 450 euro al
mese più le mance. Un miracolo.
Poker, rien ne va plus. Dopo 40
chili di soppressate di Canolo in
tre anni senza risultati per il
figlio, un padre è ritornato con
aria malmessa dallo spacciatore
di promesse anche quest’anno.
Gli ha calato sul tavolo quattro
calibro nove. Nere. Come la
disoccupazione calabrese.
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 10

DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 11

Parlando di...
ATTUALITÀ
SCOPELLITI NELLA TEMPESTA
Rinvio a giudizio o giudizio finale?
PASQUINO CRUPI
Come era da prevedere e come era nell'augurale
cuore della Sinistra giudiziaria - dal Pd a Sel a
Idv- il Governatore Giuseppe Scopelliti è stato
rinviato a giudizio per abuso d'ufficio e falso in atto
pubblico. I due reati imputatigli dal Gup sono collegati
alla finanza creativa della quale è stata protagonista
tragica Orsola Fallara le cui verità ed errori li nasconde
la terra. Il processo, quando sarà celebrato, dovrà
necessariamente fare a meno d'una imputata-testimone
di primaria importanza.
Siccome né a Reggio né a Roma c'è chi sa stare sul
piano del diritto, la notizia del rinvio a giudizio del
Governatore per imputazione di fatti, legati alla sua
attività di sindaco di Reggio, ha suscitato un clamore
antigiuridico, che non ha risparmiato né i suoi oppositori
gongolanti né i suoi tremebondi sostenitori. I
primi, esagerando il rinvio a giudizio come fosse già un
giudizio finale, capace di promuovere le dimissioni del
TABULARASA A MONASTERACE
Ancora una serata del Tabularasa, organizzato
da “Strill.it” nella Locride. Il 25
Luglio la manifestazione si è svolta a
Monasterace in Piazza senza Croce. La
serata, iniziata con circa un’ora di ritardo
sul programma, aveva un potenziale enorme.
Gli ospiti sul palco erano il sindaco
Maria Carmela Lanzetta, Manuela Iatì,
ex corrispondente di Sky tg24, e Paride
Leporace, direttore “il Quotidiano della
Basilicata”. I temi trattati sono stai molteplici.
Il mancato rinnovo del contratto
della Iatì da parte del canale satellitare.
La mancanza di una rete di corrispondenza
continua e professionale sul nostro territorio
e su come queste carenze influenzino
negativamente il racconto del nostro
territorio. L’unilateralità con cui siamo
raccontati sui media nazionali.
L’importanza di far vivere la nostra terra e
di riuscire a creare una vera comunità e di
superare l’individualismo.
Il clima teso che attanaglia il Comune
locrideo negli ultimi tempi poteva fornire
molti spunti per trattare temi importanti.
Invece il tutto si è svolto nel massimo
rispetto della retorica, con uno scambio di
complimenti e ringraziamenti tra il sindaco
e i giornalisti. Un fair play d’altri tempi.
L’unica stoccata è stata lanciata da
Leporace che ha punzecchiato la
Lanzetta. «Mi rivolgo al sindaco. Credo
sia iscritta al Partito democratico. Tu hai
fatto bene a sollevare alcune questioni,
ma mi permetto di dire che è vergognoso
che il più grande partito italiano sia commissariato
in Calabria. Io mi chiedo quale
lista si presenterà alle prossime elezioni
nazionali che sono fondamentali vista la
crisi in cui siamo. Dobbiamo decidere chi
deve stare in Parlamento a risolvere questioni
fondamentali il più grande partito
italiano non può essere commissariato e
non può decidere sulle beghe di cinque
dieci o quindici persone chi deve rappre-
Governatore, gli altri, cancellandone di
già ogni eventuale responsabilità
penale. Ma, a colpire di più, è la
testardaggine del fronte democratico
e popolare della Sinistra, che,
abbandonata ogni prospettiva d'opposizione
sociale, prolunga l'infausto
capitolo nazionale della via giudiziaria
al potere i cui esiti fausti son stati quelli
di sbalzare al potere d'Italia per quasi
vent'anni il Cavaliere nero. Se un rinvio
vale le dimissioni, non sarebbe il caso di
chiedersi: e dopo Scopelliti, chi? Un generale
alla Mori o alla Ganzer ? Visto che in
Calabria, soprattutto in provincia di Reggio
Calabria, si governa con i commissariamenti,
e che il centrosinistra,
con l'orecchio attaccato
alle pareti della Procura,
un leader non lo trova
AIUTO! il tempo sta per scadere
sentare questo partito. Questo ancora una
volta ricade sui calabresi è una vergogna
che questa cosa non trova né uno sbocco
di discussione nazionale, ma neanche
locale. […] Che sia la base a farsi sentire e
risolva la situazione. Lei che è ascoltata ne
approfitti e nelle sedi nazionali sollevi la
questione».
Ci sarebbe piaciuto che tutta la serata
fosse stata di questo tenore e interesse.
E.A.
IL CASO
Sky licenzia
Manuela Iatì e
l’informazione
calabrese
FERDINANDO SAGADO
Sky non ha provveduto a rinnovare
il contratto in scadenza della giornalista,
e corrispondente da
Reggio per l’informazione della testata,
Manuela Iatì. Il problema non è tanto
personale, Manuela è una giornalista e
una scrittrice in gamba non ha e non
avrà problemi a svolgere la sua attività.
La questione grave è la rinuncia di
un'importante network ad avere una
informazione costante e attendibile che
viene dal territorio. Il dramma è la certezza
di sapere che la Calabria sia consi-
neppure a cercarlo con la lampada di Aladino.
Il problema sta qui, ma è solo una parte del problema.
L'altra parte riguarda la moralità politica, che ha a suo
criterio inflessibile l'imparzialità del giudizio sugli stessi
fatti o misfatti, caricati sulle spalle delle figure istituzionali
del Centrodestra e del Centrosinistra. E, invece,
no. I rinviati a giudizio non sono tutti uguali e neppure
gli indagati. Giuseppe Scopelliti deve dimettersi,
ma Nichi Vendola deve restare al suo posto. E al
loro posto di vedette devono rimanere Penati,
Errani, e, discendendo per li rami fragili, la deputata
Maria Grazia Laganà, Nicola Adamo, Naccari
Carlizzi. Poiché sarà anche vero che siamo tutti
uguali di fronte alla morte, ma è sicuramente vero
che non tutti possiamo essere eguali di fronte a un
rinvio a giudizio. Passaporto d'innocenza per i
governatori, i deputati, i consiglieri regionali del Pd.
Clava d'infallibile e anticipata giustizia per i governatori,
i deputati, i consiglieri regionali della
Destra.
I sepolcri imbiancati erano più sinceri. Ma
vale anche ricordare che lo
Stato di diritto non è una
giacca che si può tirare
da una parte o dall'altra,
secondo come
comoda.
derata una realtà marginale a cui l'informazione
nazionale possa dedicare quattro
righe in cronaca e nulla più. La cosa
disarmante e allarmante nella mancata
conferma della Iatì è la certezza che alla
realtà della situazione calabrese verrà
preferita la sua rappresentazione, perché
tale è un'informazione priva del
contatto col luogo che produce i servizi.
Il fatto negativo della vicenda non è la
perdita di un posto di lavoro, ma la
mancanza di una voce calabrese che
parli della Calabria con cognizione di
causa. Questo è il fatto grave che solo in
pochi hanno colto. Una brutta pagina di
un brutto libro che ogni giorno viene
scritto sulla pelle della nostra regione in
un silenzio devastante rotto solo da
alcune testate d'informazione (strill in
testa) che hanno ben compreso la funzione
che i media nazionali vogliono
riservare alla Calabria. Noi serviamo a
produrre cronaca, vicende nere che per
giunta non ci permetteranno di spiegare
in loco ma che verranno opportunamente
trattate in altra sede.
DOMENICA 29 LUGLIO 2011 LA RIVIERA 12

DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 13

Parlando di...
Locride
SIDERNO: ANCORA CASI DI STAMPA “CLANDESTINA”
Diffidate dalle Copertine
CONTESSA LARA
Non è difficile usare Photoshop, conosciamo
il programma e lo diamo per
scontato. Forse ai grafici della misteriosa
brochure, apparsa magicamente a Siderno
in questi giorni, sarà apparso bello deformare
l’immagine del Municipio della Città proprio
in copertina. Tra noi e il duomo di Milano,
infondo, c’è solo qualche chilometro di distanza.
Come dire “Semper ad maiora”; è vero, ma
il palazzo comunale ci piace in versione (e proporzione)
originale. Non sottovalutate le
nostre potenzialità.
Stampa clandestina, grafici improvvisati, prodotti
di editoria scadenti e anonimi, una battaglia
(la nostra) persa in partenza. Perché per
partire, partimmo. E per arrivare, arrivammo…
a nulla però. E che sia chiaro a tutti: il
nostro lavoro non si improvvisa. Pubblicizzare
e descrivere i territori della Locride è un’arte
che merita rispetto e grande cura, e dopo, solo
dopo, si potrà godere dell’ammirazione degli
FOTO NOTIZIA
IL DITO NELL’OCCHIO
RODERIGO DI CASTIGLIA
Intervistato da Giovanni Bianconi per il
“Corriere della Sera” (22 Luglio), il Capo della
Procura di Roma, dr. Giuseppe Pignatone,
pone fervidamente, tra l'altro, la sua attenzione
giuridica sull'istituto della prescrizione, che, ove
non riformato, si risolverebbe oggettivamente
nel mandare esenti da pena protagonisti importanti
della criminalità economica. E sul punto
dichiara esplicitamente: «Sarebbe ora di valutare
seriamente la possibilità che la prescrizione
non operi più dopo il rinvio a giudizio; in questo
modo verrebbe meno ogni interesse dilatorio
degli imputati». Ma intanto che la proposta
del dr. Pignatone giunga all’impossibile traguardo,
a me pare che sia stato molto attivo l’interesse
dilatorio, per esempio, nel processo di
fronte alla Corte d’Appello di Locri che vede
sul banco degli imputati per truffa, falso e
abuso ai danni della locridea ex Azienda sanitaria
la deputata Maria Grazia Laganà, all’epoca
dei fatti vicedirettora dell’Ospedale di Locri,
Maurizio Marchese, ex direttore amministrativo,
Pasquale Rappoccio, titolare dell’impresa di
altri. Eppure li abbiamo beccati un’altra volta!
“Chi” non sappiamo, forse la Pro-loco ci potrà
aiutare ad individuare gli autori della squallida
cartina dall’ambizioso titolo: Siderno, Reggio
Calabria, edizioni 2012. Cartina che tra le varie
vie, i cui nomi vanno letti “a mezzo” lento di
ingrandimento, mette in bellissima mostra le
pubblicità degli sponsor. Ah! Quelle si che si
leggono bene.
Commercianti di Siderno siete avvisati: o cercate
un posto in prima fila (in cartina) o i turisti
non sapranno nulla di voi. A pagamento,
chiaramente. Abbiate un solo accorgimento,
cari grafici clandestini: il Nord geografico.
Ogni cartina che si rispetti ne ha uno. Può darsi
che Siderno viva solo nei fantasy, ed è terra di
mezzo… non di Calabria. Orchi, hobbit, ed elfi
non avranno problemi ad orientarsi dunque, i
turisti forse si. Può darsi che qualcuno si sia
affidato alle indicazioni di Tolkien per la stampa
e questo spiegherebbe le magiche deformazioni
del Municipio. Può darsi che, alla fine,
siamo noi ad essere malelingue. Che viziaccio!
Ardore: via libera
al sottopasso!
2 a 3 per il sindaco Campisi, che mette a segno la seconda “rete”
con l’apertura del sottopasso, importante punto di comunicazione
tra la strada statale 106 e il lungomare lato sud. Dopo la tripletta
de la Riviera, e ormai giunto in zona Cesarini, il Primo cittadino
ardorese recupera lo svantaggio e, con quest’altra acrobazia, accorcia
ulteriormente. Se arrivasse pure “la raccolta differenziata” si
finirebbe con un bel pareggio! Andremo ai supplementari?
IN BREVE
Il cardiochirurgo
sidernese che
“riaccende i cuori”
ARISTIDE BAVA
Il cardiochirurgo sidernese Gaetano Gargiulo non si
smentisce. Dopo essere stato il primo cardiochirurgo
ad operare, a Bologna, il primo trapianto di cuore
in Italia, ed aver effetuato , nell’arco della sua carriera,
tante operazioni che lo hanno fatto conscere ed apprezzare
in tutto il mondo, ha fatto, adesso, un’altro piccolo
miracolo. Le cronache giornalistiche
bolognesi di questi
giorni riportano infatti il caso
di una bimba di due anni, che,
due mesi addietro, data clinicamente
per morta , è stata
ricoverata presso il padiglone
25 dell’ Ospedale S. Orsola di
Bologna, ed è stata salvata,
in questi giorni , con una delicatissima
operazione , proprio
da Gargiulo definito “ l’uomo
che riaccende i cuori”. Una
notizia rimbalzata a Siderno dove Gaetano Gargiulo
era atteso, in questo periodo, per le sue tradizionali
ferie che ogni anno lo riportano nella “sua” amatissima
città ma che ha fatto slittare proprio per il delicatissimo
caso della piccola bimba di due anni con la speranza di
poter fare, in tempi utili, il trapianto necessario.
Il tempo non conta nel processo alla Laganà.
Verso la prescrizione?
forniture di medicinali Medinex di Reggio
Calabria, Nunzio Papa, funzionario amministrativo
dell’Ente, la dott.ssa Alvina Michelotta.
Questo 17 Luglio il Collegio giudicante doveva
pronunziare la sentenza e mettere finalmente
fine a questo processo, che prima o poi
dovrebbe suscitare la passione scentifica dei
giuristi italiani per l'apparizione del teorema
Cincinnato: temporeggiare, rinviare, vincere,
cioè prescrivere. E, tuttavia, a differenza del dr.
Giuseppe Pignatone, giudico che questa tattica
sia giuridicamente lecita. Poiché non soffro di
tanto torcicollo da sospirare, come il Simancas,
gran giurista della Santa Inquisizione, il processo
“senza lo strepito degli avvocati”. Gli avvocati
possono e debbono ricorrere a tutti i mezzi,
offerti loro dal Codice penale, per difendere i
loro clienti, per sottrarli alla pena. E la strategia
del rinvio per acchiappare i termini della prescizione
è un classico da manuale. Nel processo
di Locri è ciò che si viene rificando, trovando il
punto d’avviamento e di snodo nel comportamento
dell'eccellente imputata deputata Maria
Grazia Laganà, che ha invocato più volte il
legittimo impedimento di natura istituzionale
per non comparire in aula , e non sappiamo che
cosa per avvalersi della facoltà di non rispondere.
Legittimo impedimento che il
Collegio giudicante non ha mai messo in
discussione, sempre accogliendolo. Eppure,
la deputata Maria Grazia non presiede nessuna
Commissione parlamentare, non è
stata mai impegnata in missioni, e il suo voto
non era decisivo in nessuna votazione parlamentare.
E può vantare, se vanto è, solo il
79,59% di presenze in Aula (8311 su 10442).
Azzardo che in quel 79,59% di presenze in
Aula ci siano stati i giorni in cui doveva essere
in Tribunale. Ne ha sofferto la Giustizia,
ma ne ha guadagnato l'Italia da salvare.
Ma noi vogliamo stare sul piano del diritto.
La deputata Maria Grazia Laganà al processo
di cui stiamo discorrendo non è testimone,
ma imputata. Da imputata, per difendersi,
può non dire il vero, avvalersi della
facoltà di non rispondere, tirare il can per
l'aia, puntare ai continui rinvii, aspirare alla
prescrizione. Tutto legittimo. Incorre, però,
una domanda: il giudizio di legittimità coincide
con il giudizio di moralità? Tutto ciò che
è legale è morale?
La signora Maria Grazia Laganà, sempre
pronta a condannare fin dalle conferenze dei
magistrati i caduti nella rete giudiziaria, non è
una citadina qualunque. È una deputata, portata
alla Camera dall'assassinio del marito, dr.
Francesco Fortugno, Vicepresidente del
Consiglio regionale della Calabria. È stata
membro della Commissione parlamentare
antimafia dalla quale poi è stata deposta.
Nessuna ombra dovrebbe e deve ingombrare il
suo status di donna-simbolo. Non deve predicare
bene e razzolare male. Dire alto e chiaro con
il gruppo dirigente del PD che ci si difende nel
processo e non dal processo, e poi battere le
strade dell’ avvocato di Silvio Berlusconi, di
quell’avvocato Nicola Ghedini, mastro di tutte
le imboscate contro la celebrazione dei processi.
L’appuntamento ora è al 3 Ottobre, data in cui
il collegio giudicante dovrà pronunciarsi. Se
non ci saranno altri legittimi impedimenti.
Come in questo decorso 17 Luglio. Dove, a
onor del vero, impedita non era la deputata
Laganà, ma, per motivi di salute, altro imputato.
Non si usa in tribunale, ma la staffetta è sempre
utile.
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 14

ELEONORA ARAGONA
Finita la giornata di lavoro prendete
la macchina. Vi immettete nel
traffico delle sette. Trovate un
semaforo rosso. Aspettate con un po’
d’impazienza. Scatta il verde svoltate e
iniziate a percorrere Via dei Colli con
tutte le sue macchine parcheggiate da
entrambe i lati. Fate un po’ di slalom.
Ad un certo punto della vostra salita
verso Siderno Superiore vi trovate nel
mezzo di un incrocio anarchico.
L’incrocio incriminato è quello che collega
Via dei Colli, Circonvallazione Nord
e Sud e Via F. Macrì. In questo punto si
assiste spesso a una sorta di balletto
delle precedenze. Chi arriva dalla strada
principale (Via dei Colli) si trova davanti
una macchina che da Via Macrì ha iniziato
ad attraversare l’incrocio, ma contemporaneamente
un’altra vettura ha
preso l’iniziativa di passare da una circonvallazione
all’altra. A queste due si
potrebbe essere aggiunto un terzo guidatore
che vorrebbe partecipare a questo
groviglio cercando di proseguire la sua
corsa da Siderno Superiore verso la
Marina. Per non dimenticare chi dalla
strada del centro sportivo vuole andare
in una delle tre direzioni. Tutta la matassa
è o dovrebbe essere regolata dalla presenza
di alcuni stop e dalla conoscenza
delle norme sul dare e avere precedenza.
Ma sapendo che spesso i conducenti
sono imprudenti e indisciplinati la sola
segnaletica verticale dovrebbe essere
supportata anche da strisce e segnali
orizzontali più evidenti. In questo punto
di strada urbana manca infatti la delimitazione
delle carreggiate, i segnali di stop
sono ormai sbiaditi e praticamente invisibili.
Secondo quanto afferma un recente
studio condotto dall’Ordine degli
ingegneri della Provincia di Roma
«Sapendo che il guidatore
molto
spesso regola
il suo comportamento
soprattutto
sulla segnaletica orizzontale,
che è più facilmente
visibile». Proprio
l’incrocio di cui stiamo parlando
era stato oggetto di studio
nel 2008. L’amministrazione
Figliomeni aveva affidato l’incarico di
riprogettare questo ramo di strada all’architetto
Futia e a tre ingegneri,
Commisso, Bruno e Scordo prevedendo
una rotatoria che agevolasse la regolamentazione
del traffico caotico della
zona. Come i cittadini possono notare il
progetto non è mai stato realizzato e le
condizioni della strada sono disastrose.
La mancanza della segnaletica orizzontale
è solo uno degli aspetti, il manto stradale
in quel punto è usurato e pieno di
buche che poi proseguono per tutta la
strada verso il paese. Visto che in questi
giorni si sta riverniciando il centro di
Siderno sarà il caso che gli operai si
allunghino anche in quest’altra parte
della città. Ma l’ideale sarebbe
realizzare quel progetto nel cassetto
del Comune.
Maltempo devasta i raccolti
dei vigneti di Bianco e Casignana
Pioggia battente e forti raffiche di vento.
Un mix tremendo che in poche ore,
lunedì scorso ha devastato decine di ettari
di vigneti da cui derivano i due più preziosi
vini del nostro: il Greco di Bianco
D.O.C. e il Mantonico Passito. I danni ai
raccolti variano a seconda delle zone dal
60 al 90 per cento. Un bilancio più preciso
sarà fatto nei prossimi giorni, una
volta terminato il lavoro di stima dei tecnici
della provincia. Il sindaco di Bianco
prof. Antonio Scordino si stringe attorno
ai contadini e viticultori colpiti.
Negli ultimi tempi il Greco di Bianco è
tornato a rappresentare un punto di riferimento
importante per lo sviluppo del
nostro territorio. Ed è impensabile che il
lavoro di un anno, dei viticultori possa
andare così distrutto, in così poco tempo.
Per questo le istituzioni, lo stesso
Comune, la nostra Provincia e la
Regione devono fare di tutto per sostenere
i viticoltori. «Ci mobiliteremo per
SEGNALETICA ORIZZONTALE
Passa tu che passo io
ESSENZIALE
Ad un certo punto della vostra salita
verso Siderno Superiore vi trovate
nel mezzo di un incrocio anarchico.
L’incrocio incriminato è
quello che collega Via dei Colli,
Circonvallazione Nord e Sud e Via
F. Macrì. In questo punto si assiste
spesso a una sorta di balletto delle
precedenze.
chiedere interventi di sostegno straordinari
e il riconoscimento dello stato di
calamità» afferma Cosimo Canturi, presidente
di Megale Hellas l’associazione
che riunisce i piccoli produttori e viticultori
del Greco di Bianco e del
Mantonico Passito I.G.T. Locride.
Quel che dispiace è che sicuramente
sarebbe stata un’ottima annata a livello
qualitativo per i due vini che danno
lustro e prestigio all’intero territorio
Calabrese. In poche ore il vento e la
pioggia hanno distrutto tutto. Per questo,
ribadisce il presidente di Megale
Hellas, è necessario che le istituzioni facciano
il possibile per superare questo
drammatico momento.
Considerato peraltro che quasi nessuno
degli agricoltori colpiti è coperto da
polizza assicurativa per questi eventi, che
raramente si sono manifestati in modo
così devastante. L’unica speranza è che
venga accolta la richiesta di un intervento
straordinario da parte degli Enti preposti
e il riconoscimento della calamità
naturale per le zone colpite. Questi di
certo rappresenterebbero un apprezzabile
sostegno alla preservazione di questi
due rarissimi vini e un incentivo alla continuazione
nei confronti delle aziende
danneggiate che sono oggi nella condizione
di dover riorganizzare tutto da
capo dopo i danni subiti lunedì scorso.
Particolarmente degna di nota è la passione
e la forza di volontà dimostrata dai
produttori in un momento così difficile
nel non rinunciare all’apertura degli
stands degustativi nella quattro giorni di
“Festa del mare” di Bianco, che si svolgerà
dal 26 al 29 Luglio (manifestazione
in memoria del concittadino Alfonso
Ielasi, amante del mare ma anche grande
appassionato e produttore di Greco
di Bianco e Mantonico).
L.R.
la Riviera
VERTENZA CALABRIA
continua dalla prima
Si legge che il Pd «impegna il governo a utilizzare
i fondi nazionali aggiuntivi derivanti dall’abbassamento
della quota di cofinaziamento nazionale in
materia di fondi strutturali per finanziare il programma
straordinario per gli uffici giudiziari e la
polizia giudiziaria della Calabria».
Queste parole mi ricordano i versi di una canzone
di guerra «Capitano non voglio pane, voglio piombo
per il mio moschetto». Chiunque avesse messo
in discussione lo spirito di questi versi sarebbe
stato accusato di alto tradimento e fucilato.
Invece i soldati, che inutilmente morivano tra strazi
e atrocità, tutto avrebbero voluto tranne che il
piombo, desideravano soprattutto la fine della
guerra e della violenza, sognavano un mondo
migliore e più umano.
Quando spende lo Stato in Calabria per “assicurare”
l’ordine?
Non ci sono cifre ufficiali. Ho motivi di credere
che ben oltre il 50% delle risorse dello Stato centrale
sia impiagato in questa direzione. Molto di
più di quanto non si impieghi per lo sviluppo, la
cultura, l’istruzione, il lavoro, l’agricoltura,la ricerca
messe insieme. Una cifra anomala e patologica,.
Tuttavia se dici di “non voler piombo” o
quantomeno “non solo piombo” subito ti accusano
di diserzione … Ho avuto modo di leggere un
progetto di recupero degli anni 90 su Haarlem ,
che era allora un quartiere molto degradato ed
alto rischio di criminalità. Nessun programma
straordinario teso alla repressione del crimine ma
solo perché l’intero intervento era teso ad un recupero
complessivo del quartiere e ciò ha portato
alla conseguente drastica diminuzione del tasso di
criminalità che oggi è più o meno lo stesso che a
Manhattan .
Basterebbe riflettere su un dato: Roma in questo
momento ha un tasso di criminalità maggiore che
in Calabria, ma nessun partito si sognerebbe di
presentare una mozione che chieda al primo
punto «… un programma straordinario per gli
uffici giudiziari e la polizia giudiziaria».
Dietro una apparente asetticità c’è un oggettivo
razzismo nei confronti dei calabresi.
Perché accade ciò?
La stragrande maggioranza dei parlamentari
“democratici” calabresi è composta da persone
intelligenti, spesso colti, sempre molto accorti.
Perché allora questo drammatico limite ?
Non è un fatto personale, ma frutto della grave
scissione che si è consumata tra popolo e gruppi
parlamentari.
La mozione denota una scissione , quantomeno
parziale, tra la deputazione parlamentare ed il
popolo calabrese e ciò non è un caso. L’uomo non
è solo ciò che mangia ma soprattutto chi frequenta.
Quando la vita si snoda tra salotti televisivi,
alberghi di lusso, occasioni mandane, non puoi
avere più il polso del Paese e non hai altra scelta
che cantare nel coro.
Il popolo è una grande scuola di vita e di impegno
politico. E’ una scuola faticosa e gli esami sono
severi. . Non è né facile, ma soprattutto non è
comodo diventare “carne e sangue” con il tuo
popolo ma è necessario se vuoi dare sostanza e
voce alla sovranità popolare .Una cosa è certa: non
si può vivere marcando una distanza siderale dalla
propria gente, altrimenti il dirigente diventa burocrate
e quindi casta. Probabilmente i parlamentari
democratici riscuoteranno qualche freddo cenno di
adesione da parte di qualche magistrato o da parte
di qualche funzionario di questura, ma marcheranno
sempre di più la distanza dal loro popolo.
Personalmente credo che senza il pd sia molto difficile
pensare ad una seria alternativa. Tuttavia, proprio
per questo, sono convinto che sia ora di dirci la
verità !La Calabria non potrà avere alcun futuro
finché non riuscirà a disporre di una narrazione
veritiera della propria storia e del presente che la
renda consapevole degli errori , delle loro cause e
di eventuali responsabili. Già dire la verità può
essere ,se non rivoluzionario, quantomeno salutare.
Ilario Ammendolia
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 15

DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 16

Apericena
in giardino.
Le novità di Micuicola
All’enoteca Micuicola di Gioiosa Marina arrivano altre
novità. Merito dell’attenta gestione di Milena Mesiti e di
questa estate 2012 calda e raggiante, giorni che ci portano a
desiderare un po’ di pace per fuggire dal traffico delle nostre
cittadine. Caldo afoso, dunque, persino al mare, ma dalle
19.00 in poi il fresco Apericena di Micuicola, da gustare in
giardino, saprà rigenerarvi.
E non stupitevi, perché è proprio questa la novità! Oggi il
locale apre le porte ad un’accattivante oasi di profumi e colori;
un posto per staccare dallo stress quotidiano e gustarsi il
noto mix di antipasti rustici, rigorosamente fatti in casa. Tutti
prodotti locali a chilometro zero: melanzane ripiene, invitanti
involtini, gustose polpette di carne e di verdure, pomodori
e zucchine in tutte le salse. E poi pasta sfoglia, zeppole, arancini.
Un giardino in cui sorseggiare in compagnia vino frizzante,
o un buon prosecco, da scegliere tra le marche più pregiate,
ed assaggiare formaggi, marmellate d’uva o piccanti,
marmellate di nero d’avola, gelatina di vino moscatello, confettura
di mele cotogne, miele di castagno.
E per chi, altre all’aperitivo, volesse fermarsi per la cena un
menu a base di pesce fresco e carni nazionali e internazionali.
Micuicola è un ristorante aperto alle famiglie e ai bambini,
un’enoteca per i degustatori, una location per il dopocena dei
più giovani. E tante sono le prelibatezze che gli chef vi proporranno:
mozzarella calda di bufala servita con il lardo di
Colonnata, pappardelle fatte in casa con asparagi, tortelli con
gustosi e svariati ripieni, paccheri con zucchine e gamberetti
su vellutata di ceci, spaghetti con guanciale e pomodori, spaghetti
cozze e fave, di tortini di gamberi e mozzarella di bufala
con fiori di zucca, tagliata, costata di vitello e la richiestissima
fiorentina servita ancora cruda su una pietra di sale
rovente con contorni di verdure grigliate. E per chiudere
golosi dessert e frutta di stagione. Per i più golosi, inoltre,
torta al cioccolato, flan di cioccolato caldo con cuore di cioccolato
bianco, tiramisù normale o alle fragole, torta di pera e
cioccolata, semifreddi, sorbetto al limone.
Lunedì sera, a dare il via alla stagione della migliore musica
live, sarà la voce di Manuela Cricelli, accompagnata dal maestro
Peppe Platani. La serata, che si aprirà con un Apericena
alle 19.00, sarà solo l’inizio dei numerosi appuntamenti che si
susseguiranno per tutta l’estate. Ed una chicca: l’attesissima
“Festa della birra” nei primi giorni di agosto. Occhio alle
date!
LUNEDÌ 30 LUGLIO
la musica
di Manuela
Cricelli
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 17

Parlando di...
Calabrese: dimissioni
e niente compromessi
Al giorno d’oggi è raro assistere alle dimissioni
di qualcuno, perché Giovanni Calabrese si è
dimesso da Assessore della Provincia di
Reggio Calabria?
Il mio era un incarico a termine con accordi
prestabiliti e pertanto la restituzione del mandato
ritengo essere stato un atto corretto e
doveroso da parte mia.
Quella appena vissuta è stata una esperienza
interessante e positiva e, pertanto, ringrazio il
Governatore, Giuseppe Scopelliti ed il
Capogruppo della LSP in Regione Calabria,
Gianni Bilardi, per la fiducia accordatami e per
il sostegno nel corso del mandato, malgrado i
rapporti tesi e difficili proprio con alcuni componenti
del Gruppo Consiliare provinciale
della Lista Scopelliti Presidente.
Proprio alla luce di tale difficoltà e degli accordi
politici iniziali ho preferito chiudere definitivamente
questa esperienza.
Si evince dalle sue parole che durante l’anno
ha avuto problemi con il suo gruppo di riferimento.
Praticamente si. Ed avrei molto da dire su questo
anno di intenso lavoro politico amministrativo
e sui rapporti “difficili”, sin dal secondo
giorno di questa vicenda, soprattutto, con il
consigliere Arruzzolo, “maggiore azionista”
del gruppo provinciale della “Lista Scopelliti
Presidente”. Probabilmente il suddetto consigliere,
in costante preda di “turbe politiche-psichiche”
per la mancata nomina di assessore –
di cui il sottoscritto non è sicuramente responsabile
-, immaginava che l’Assessore, individuato
esternamente, proprio perché le condizioni
politiche e territoriali non avevano consentito
la sua nomina, dovesse ricoprire, non il prestigioso
ed importante ruolo di componente
dell’Esecutivo provinciale, ma di “maggiordomo”
di casa Arruzzolo.
Idea politicamente errata, ovviamente dal
punto di vista politico ma, soprattutto, per il
carattere e per la dignità del sottoscritto, indubbiamente
ossequioso delle giuste “regole della
politica” – nel caso specifico parliamo di regole
elementari – ma, da sempre, “uomo libero”
non disponibile al compromesso o a comportamenti
servili al fine di tutelare la “poltrona”.
L’arroganza e la prepotenza politica che hanno
contraddistinto e contraddistinguono lo stile
del consigliere Arruzzolo sono state oggetto di
quotidiani confronti con il Capogruppo consi-
liare, Peppe Saletta, al quale oggi, suo malgrado,
è stato, per come confermato dallo stesso,
“imposto” un comportamento ostile al
“Calabrese Assessore”. Tengo a precisare che
con il Capogruppo Saletta vi è stato, malgrado
tutto, un confronto continuo, sereno ed armonioso
in relazione all’azione politica di governo
quotidianamente sostenuta nel corso del man-
Giovanni Calabrese: «Sono un uomo libero. Sono
stato chiamato per fare l’Assessore e contribuire allo
sviluppo della nostra Provincia e non per essere
“servo” e scaldare la poltrona»
dato. In ogni caso pur non condividendo il
comportamento di Arruzzolo ne comprendo
bene le ragioni politiche che lo hanno indotto
ad un tale modo di agire avendo, lo stesso, visto
nella mia persona un ostacolo alle proprie
ambizioni politiche finalizzate alla risoluzione
dei numerosi “impegni” e “richieste” provenienti
dal proprio territorio di riferimento per
come spesso affermato. Il consigliere
Arruzzolo, leader incontrastato del gruppo, ha
esercitato in modo continuo e costante un’azione
persecutoria e denigratoria nei confronti
dell’Assessore non “gradito”. Tale azione si è
anche palesata su importanti politiche istituzionali.
Potrei ricordare, a tal proposito, nel settore
Istruzione dove è evidente che con grande
fatica, impegno e dedizione si è raggiunto un
successo importante, e sono stati salvaguardati
numerosi posti di lavoro e solamente tre Istituti
su ottantaquattro in Calabria andranno in reggenza
nella provincia di Reggio Calabria, questo
risultato ha rischiato di non essere tale a
causa del comportamento “irresponsabile”,
ma finemente pianificato, del Gruppo
Consiliare LSP, che, lo scorso 29 novembre, ha
”disertato” l’aula consiliare, facendo slittare ad
altra data l’approvazione del Piano di
Razionalizzazione dell’offerta didattica e formativa
della provincia reggina e, di fatto,
“attenzionando” e “contrastando” l’operato
del proprio rappresentante nell’esecutivo provinciale
con il solo fine dimo-
strativo della propria supremazia.
È normale che un tale atteggiamento
ha, di fatto, compromesso
in modo irreversibile i rapporti
politici – personali non ci
sono mai stati - con il consigliere
Arruzzolo, ideatore ed attuatore
di tale ignobile piano basato
esclusivamente su un’azione di “forza ed
arroganza” finalizzata a delegittimare l’operato
di chi invece con serietà, imparzialità e dedizio-
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 18

la Riviera
«Probabilmente il consigliere Arruzzolo, in costante preda di “turbe politiche-psichiche”
per la mancata nomina di assessore, immaginava che Calabrese, individuato
esternamente, dovesse ricoprire il ruolo di “maggiordomo” di casa Arruzzolo»
ne intendeva svolgere il ruolo affidatogli.
Non aggiungo altro, perché l’elenco degli
atteggiamenti ostili alla mia persona ed alla
stessa Istituzione che rappresentano, da parte
di alcuni soggetti “apparentemente” appartenenti
al Movimento per il quale sono stati eletti,
è molto lungo e, soprattutto, perché immaginavo
di essere stato chiamato a fare
l’Assessore e non a portare avanti “regolamenti
di conti” e/o altre azioni che a mio avviso
non dovrebbero rientrare nell’agire politico
che notoriamente contraddistingue l’area politica
di “destra” della quale rivendico con orgoglio
la mia provenienza ed appartenenza.
Da qui le dimissioni, convinte ed irrevocabili,
malgrado l’incondizionata fiducia del
Presidente Raffa, persona intellettualmente
onesta, che ringrazio per le parole di stima che
ha avuto nei confronti del sottoscritto e comprendo
bene il suo imbarazzo politico essendo
lo stesso a conoscenza di tale situazione ma nel
contempo non potendosi sottrarre alla legge
dei numeri spesso impietosa nei confronti di
chi governa.
“Amico” del consigliere Saletta, avversato da
Arruzzolo, manca all’appello un terzo consigliere,
Pier Francesco Campisi.
Su Campisi, no comment. Per quel che mi
riguarda non pervenuto. Pur considerando le
Province un Ente importante e fondamentale
a volte comprendo il Governo Monti perché le
considera enti inutili. Noto però, con piacere,
che il Presidente Raffa, da buon medico e persona
umana e sensibile, ha individuato, ultimamente,
la giusta diagnosi ed avviato l’adeguata
terapia di recupero.
Come aveva preannunciato accuse pesanti
che chiariscono le sue dimissioni. Continuerà
a far parte del Movimento che fa capo al
Governatore Scopelliti e quale sarà in ogni
caso il suo impegno futuro?
Non si tratta di accuse ma la presa d’atto di
uno stravagante comportamento politico da
parte di soggetti la cui azione e formazione
politica è incompatibile ed inconciliabile con
quella del sottoscritto.
Malgrado il costante “verticistico” invito a continuare
ed ignorare tali atteggiamenti ho pre-
ferito mollare. Il nostro è stato un “matrimonio
improvviso”, non previsto e non programmato,
tra persone che non si conoscevano ed è
andato male. Cose che capitano. Anche se con
qualche turbolenza ed un po’ di disagio, lo
abbiamo risolto.
Le rispettive storie politiche continueranno
sicuramente anche se su percorsi totalmente
differenti e nella stessa lettera di dimissioni
inviata al Presidente Raffa ho auspicato che,
malgrado tutto, si “concretizzasse il previsto
turnover con il consigliere Arruzzolo, formulando
a quest’ultimo gli auguri per l’importante
e prestigioso incarico”.
Per quel che mi riguarda, non vedo nessun
motivo per lasciare il “Movimento Lista
Scopelliti Presidente”.
Ho in instaurato negli ultimi anni un sincero
ed affettuoso rapporto di amicizia con l’On.
Bilardi, che va sicuramente oltre il rapporto
politico, mentre è notorio il legame di militanza,
amicizia e vicinanza con il governatore
Peppe Scopelliti. A chi sostiene che il
Governatore non ha preso le mie difese posso
tranquillamente replicare che le cose non stanno
così, ho pregato il Governatore di non
prendere parte a questa disputa interna al
Movimento, anche perché ritengo che chi oggi
è chiamato quotidianamente a risolvere i tanti
problemi del popolo calabrese non deve essere
tirato dalla giacchetta su questioni infantili
che poco hanno a che vedere con le decisioni
politiche serie che anche con l’esecutivo provinciale
abbiamo dovuto affrontare in questo
anno.
Quindi il mio impegno politico continua tranquillamente
indipendentemente dall’incarico
provinciale. Nei miei progetti politici e delle
persone che condividono il mio impegno, vi è
grande attenzione ai problemi seri che oggi
affliggono i cittadini, la disoccupazione, la
sanità, i trasporti, la sicurezza insieme allo sviluppo
della Locride, che notoriamente mi sta
a cuore, ed il confronto politico sulla possibile
realizzazione di una “grande città ionica” con
la fusione di importanti comuni e piccoli
comuni limitrofi, e contemporaneamente la
creazione di una provincia Jonio - Tirreno.
Concludendo qual è il bilancio di un “anno da
assessore provinciale”?
Ritengo positivo, poi non sta a me giudicare.
In ogni caso malgrado la suddetta situazione
politica e la grave difficoltà economica
dell’Ente, sono state fatte numerose iniziative
politiche e approfitto per ringraziare tutti i
consiglieri provinciali, sia di maggioranza che
di opposizione, per la collaborazione in questo
percorso. Altro doveroso ringraziamento ai
dirigenti ed il personale dell’ente che mi hanno
sostenuto in un breve e difficile percorso di
“cambio di passo”. Nella pubblica Istruzione
in ossequio alla vigente normativa abbiamo
realizzato il Piano di dimensionamento scolastico,
cercando di salvaguardare e tutelare i
posti di lavoro, ho effettuato un “tour” in tutte
le scuole della provincia che mi ha consentito
di toccare con mano i problemi delle stesse e
degli studenti e, conseguentemente, pianificare
molti interventi che sono stati effettuati.
Abbiamo messo in “Rete” gli Istituti Agrari
della provincia di Reggio, riprendendo un vecchio
progetto avviato dalle precedenti ammi-
nistrazioni. Intrapreso, in partenariato con
associazioni di volontariato, numerosi progetti
educativi e formativi finalizzati a ridurre la
dispersione scolastica ed il bullismo nelle scuo-
le. Affrontato con “criterio” la ripartizione dei
fondi per il diritto allo studio e previsto le
“regole” per la scelta degli Assistenti
Educativi. Collegato le Scuole con l’innovativo
sistema “Voip” risparmiando circa 200 mila
euro, ridotto gli immobili in locazione con un
risparmio di oltre 1 milione di euro, risolto il
problema dell’Istituto Agrario di Caulonia
che, anche se in ritardo, avrà una sede adeguata
e dignitosa per il prossimo anno scolastico,
pubblicato il Bando per la realizzazione della
struttura del Liceo Musicale di Cinquefrondi,
del Professionale e dell’Alberghiero di Locri e
tanti altri interventi importanti finalizzati a
creare in sistema scolastico all’avanguardia
nella nostra provincia. Nel settore della
Formazione Professionale”, avevo riproposto
una vecchia idea di rimodulare i Centri di
Formazione Professionale e trasformarli in tre
Agenzie Formative (Reggio, Locri, Gioia
Tauro).
Oggi, purtroppo, per mancanza di risorse”
(bilancio 2011 – 20mila euro) viene erogata
pochissima formazione, contemporaneamente
spendiamo oltre 500 mila euro per locazioni
di immobili e oltre un milione per il costo
del personale che viene male utilizzato. Mi
sembrava l’avvio di un percorso interessante.
Poi però mi è stato detto che la “delega alla
Formazione Professionale” era solo sulla
“carta”, in quanto la “competenza e gestione”
della stessa spettava a titolo di “compensazione”
al solito consigliere Arruzzolo, il quale per
lo svolgimento delle funzioni assessorili “fuori
Malgrado tutto, e in breve tempo, importanti risultati nel settore della
pubblica istruzione e dell’edilizia scolastica. Ridotte drasticamente le
“locazioni” di immobili che rappresentano un costo passivo per l’Ente
giunta” si è avvalso della nomina di un importante
“consulente”. I risultati dopo un anno?
Provate a chiederglieli. Ubaldo Sgambellone
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 19

La
gerenza
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Lettere, note e schermaglie
CRONACHE DAL NORD
di Vincenzo Carrozza Non
Piemontesi e conquista
del meridione
PARTE I
Emblematica è l’immagine del re di
Napoli che si inchina al passaggio del presidente
della corte d’appello della città.
Emblematica perché è la misura dell’autonomia
e del conto che del potere giudiziario
si teneva nel Regno delle Due Sicilie.
Con la conquista del meridione da parte
dei piemontesi, e soprattutto con la promulgazione
della legge numero 1409 del
15/08/1863, altrimenti detta legge Pica o
del sospetto, che conferisce al potere militare
competenze giurisdizionali, il potere
giudiziario viene posto sotto tutela del
potere militare e di conseguenza sotto il
potere politico del re piemontese. La
magistratura perde l’autonomia di cui
godeva nel regno delle Due Sicilie. I magistrati
che protestano presso il ministro di
Grazia e Giustizia e degli Interni per le
continue prevaricazioni subite, vengono
posti a riposo, rimossi e sostituiti con
magistrati più malleabili, ubbidienti al
potere del conquistatore. Le carceri si
riempiono all’inverosimile e il 70% dei
detenuti non verrà mai processato e condannato,
ma rimarrà fino al dicembre
1865 a disposizione dei militari. Il generale
La Marmora intima ai magistrati di non
porre “nessuno” in libertà senza il consenso
dell’autorità militare. Così che i pochissimi
che subiscono processi e sono prosciolti
dalle accuse non sono posti in
libertà. L’on. Ricciardi, membro del nuovo
parlamento, con un suo intervento del 18
e 20 aprile del 1863, affronta il problema
generale dello stato disumano in cui versano
i prigionieri nelle carceri, del lentissimo
corso della giustizia e dell’arbitrio costante
dell’esercito occupante. Questi alcuni
dati che porta a conoscenza dell’assemblea
parlamentare: “Solo a Palermo imputridiscono
tra vermi e seminudi 1.440 prigionieri
sui 400 compatibili. Alla vicaria di
Napoli 1000 detenuti nelle più pessime condizione
sui 300 compatibili. A Catanzaro 1200
detenuti ignudi e con la rogna sui 250 compatibili.
Si trovano imprigionati nelle carceri
più di 23.000 soggetti, tutti in condizioni che
dire orribili è poca cosa. I più si trovano
imprigionati da più di 22 mesi senza giudizio.
Il pane che si dà ai carcerati non l’augurerei
al conte Ugolino, né ai porci. La vita e la
libertà dei nostri concittadini dipende dal
capriccio di un capitano, di un luogotenente,
di un sergente, di un caporale.” Ma non è
solo l’on. Ricciardi a relazionare sulle condizioni
delle carceri e dei detenuti, anche
il marchese Gustavo Benso di Cavour, il
Bellazzi e il Lazzaro, tutti deputati nordici
del nuovo Stato Italiano, relazionano con
lo stesso tono sulle carceri di Torino,
Alessandria, Asti, Novara, dunque su carceri
gestite da sempre dai piemontesi.
Tutti e tre lamentano : “l’orribile stato di
sordidezza contrario all’umanità, l’angustia
in cui sono accatastati i detenuti, si che nelle
stanze capaci di cinque o sei posti debbono
imputridire nella sporcizia, coperti di vermini,
almeno il triplo e talvolta anche di più….
La promiscuità è immorale e crudele. Inoltre
spesso vengono associati alle carceri i malati
di mente che non è possibile ricoverare nei
manicomi.”
……CONTINUA
FRANCO CRINÒ
la Riviera
Registrazione Tribunale di
Locri (RC)
n. 1 del 19/06/1998
R.O.C. n°11602 del 02/11/98
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica
Italiana AmministratoreUnico
Rosario Vladimir Condarcuri
Facendo il loro difficile lavoro, capita
che i magistrati cambino talvolta il
corso della politica. Scoprono reati e
incorrono anche, in errori, tanto che continuiamo
a considerare improcrastinabile
un’amministrazione della giustizia rapida e
giusta. Prima che si arrivi alle disavventure
giudiziarie dei politici, bisogna che vengano
debitamente considerati la volontà e il giudizio
dei cittadini. La solidarietà espressa
nei riguardi di Riccardo Ritorto, che raggiunto
da un avviso di garanzia, si è dimesso
da sindaco di Siderno, a ridosso dell’invio
della Commissione d’accesso da parte del
Prefetto di Reggio Calabria, cosa ci dice?
Che chi lo aveva votato come sindaco desiderava
che rimanesse al suo posto, riteneva
che si trovasse nelle condizioni di rappresentarlo.
Il forte consenso che aveva realizzato
l’ex-sindaco di Siderno, bisogna riconoscerlo,
era stata un’apertura di credito degli
elettori, per avere - dicevamo - una buona
amministrazione. Ora, non si può sapere
come sarebbe stato il sindacato di Riccardo
Ritorto, che ha riflettuto e deciso di dimettersi
per essere più libero di chiarire le vicende
per le quali è chiamato in causa. O,
andando sul piano squisitamente politico,
come sarebbe stata la Locride con qualche
presenza in Parlamento e al Consiglio regionale,
con un assessore provinciale non di
passaggio come è stato Giovanni Calabrese,
con un gruppo dirigente con ambizioni
maggiori, che ne so, di passare le vacanze in
montagna nella comitiva dell’Assessore
Caridi e di farlo sapere ai giornali. La validità
di un eletto si valuta per le cose che fa,
per la competenza nelle questioni di bilancio,
per la concretezza, per l’autonomia di
giudizio e per l’assenza di condizionamenti
Direttore responsabile
PASQUINO CRUPI
Direttore Editoriale
ERCOLE MACRÌ
Coordinatrice di redazione:
MARIA ELENA FILIPPONE
In redazione:
ANTONELLA ITALIANO, DOMENICO MACRÌ,
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO, ELEONORA
ARAGONA, NINO SIGILLI, ILARIO AMMENDOLIA.
Editorialista: GIOACCHINO CRIACO
Art Director: PAOLA D’ORSA
Impaginazione: EUGENIO FIMOGNARI
di qualsiasi natura, nella dimostrazione che
la politica si fa senza perseguire interessi
personali. Va da sé che un giudizio guadagnato
senza violare le regole e le procedure
assegna una grande responsabilità a chi è
deputato a verificarlo a livello di organi
inquirenti, senza mai sottacere o saltare,
appunto, la condivisione o meno dei cittadini.
È lo stesso elettorato che deve essere
tranquillizzato sul versante della moralità.
Deve vigilare, partecipare, accordare con
ragionevole fiducia il voto, non rimanere
distante, astenersi, demonizzare tutta la
politica. Questi pericoli danno motivi in più
per far ritrovare alla politica lucidità e,
anche, forza. I principi che postulano la divisione
dei poteri, l’assoggettamento a certi
vincoli, la democrazia del voto sono discorsi
che non riusciamo a imporre. Cicerone
ebbe modo di dire in Senato «Io non mi
sognerei di impartire ai militari ordini sul
campo di battaglia . Perché, allora,credono
di saperne più di noi in politica?» Non c’è
bisogno di conflitti, c’è bisogno di sapere
con certezza se un sindaco può andare avanti
a testa alta, cosa sa fare per il territorio,
come vive. Il grande avvocato e affascinante
oratore dell’antica Roma rifletteva sul fatto
RUBRICHE
Ritratti di Diego Cataldo,
Brizzolato di Ruggero Brizzi, Loqui
e sproloqui di Filomena Cataldo,
COLLABORATORI
Anna Laura Tringali, Mara
Rechichi, Benjamin Boson, Nik
Spatari, Angelo Letizia, Marilene
Bonavita, Francesca Rappoccio,
Mario Labate, Franco Crinò,
Isabella Galimi ,Maria Teresa
D’Agostino.
provocare altri effetti
negativi per la Locridie
LOQUI E SPROLOQUI
di Filomena Cataldo
Animali sociali?
che un suo lunghissimo intervento poteva
far dimenticare il cuore del problema e
accettò il consiglio ovvio che gli venne dato:
«Accorcia il discorso!». Lo concentrò, l’intervento,
sulla evidente natura di onestà del
cliente, sul delicato compito della giuria,
sulla richiesta di non fare andare le cose per
le lunghe. Nella Locride c’è un incremento
di inchieste giudiziarie su mafia e politica, di
comuni sciolti o nei quali si è insediata la
Commissione d’Accesso. Si denuncia un
clima di esponenziale delegittimazione e i
centri di decisione della politica sembrano
approfittarne per penalizzarla. Perciò, le
vicende giudiziarie devono trovare esito in
tempi giusti e il dibattito politico non deve
lasciarsi paralizzare dalla crisi del Pdl nazionale
o dalle incombenze di Scopelliti o dall’assunto
sbagliato che la Locride sia la zona
a maggiore rischio ambientale. Lo stesso
“caso Siderno” non è intricato come sembra.
Per poter superare questo clima di
incertezza che domina la Locride, è necessario,
con le indagini e i processi, leggere
bene la realtà, con i compiti che la politica
deve tornare ad avere, prima ancora raccogliere
il giudizio che arriva dai cittadini, non
provocare altri effetti negativi .
Aristotele, nella sua opera "Politica", sostiene che "l'uomo sia una animale sociale". Un animale,
dunque, che è incline ad aggregarsi ad altri individui e a vivere in società, costituendola.
Fin qui, pur non volendo obiettare nulla all'insigne filosofo, mi pare che sia alla stregua
degli animali propriamente detti. Alcuni di loro
vivono in gruppo, alcuni di loro costituiscono piccole
comunità. Alcuni di questi, immagino, sappiano vivere
all'interno del gruppo, altri no. Idem per gli animali
sociali, alias uomini. L'uomo, forse intendeva dire que-
sto Aristotele, è “l'animale“ che più si è evoluto rispetto ad ogni altra specie. Egli possiede facoltà d'intelletto e di linguaggio che lo
distinguono: è in grado, potremmo dire, di ragionare, di ponderare, di inventare materialmente o anche con la fantasia; interviene sull'ambiente
naturale, lo modifica, lo bonifica e lo distrugge, anche, in nome dei propri bisogni. Leggittimi, proprio perchè animale
sociale. Quante cose, dunque, in più degli animali propriamente detti. L'educazione, purtroppo, non è qualcosa che abbiamo sviluppato,
noi animali sociali, più delle bestie; questa è una costituente umana che o la si trasmette per conduzione familiare o per induzione
culturale. Altrimenti non appartiene, o non apparterrebbe, a nessun animale sociale. Tutti gli animali, dunque, se addestrati, sono
educati. Quelli non addestrati si chiamano serbaggi. Gli animali sociali, alias uomini, anch'essi se educati, sono educati. Quelli non
educati, si chiamano maleducati ossia educati male da altri. La responsabilità, quindi, non ricade sull'soggetto agente ma sul suo educatore.
I maleducati sono ragazzetti educati male dal proprio educatore. Ma quando ad essere "non educati" sono gli adulti, trattasi di
maleducati o di serbaggi? Voglio dire, una questione è essere educati male da ragazzi, un'altra è perseverare in età adulta, quando -
per ritornare ad Aristotele - ci si confronta con altri individui e si convive. Stante così le cose, mi domando, che senso avrebbe distinguersi
dalle altre specie animali se pur ragionando, ragioniamo male; pur parlando, parliamo a bambera; pur ponderando, strabordiamo
oltremisura; pur inventando materialmente, creiamo il pericolo; pur inventando con la fantasia, diffamiamo; pur definendoci
sociali, non sappiamo vivere in società. Un loquio così pasionario mi è stato suggerito da una serie di immagini di "disadattamento al
vivere in società" ( più volgarmente di maldeucazione) quali lasciare le macchine parcheggiate dinanzi ad una discesa per disabili, passeggini
o altro; berciare in modo sussultorio mentre a fianco qualcuno dorme, legge o semplicemente siede; discorrere senza alcuna
fretta da una macchina all'altra o da una macchina al marciapiede mentre dietro una fila di macchine si scioglie al sol leone; saltare
comodamente la fila facendo dei numeri un optional pa fissi. Eccoli gli animali sociali.
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 20

HANNO COLLABORATO
Francesco Laddarina,
Giuseppe Patamia, ,Bruno
Gemelli, Carmelo Carabetta,
Antonio Cormaci, Giulio
Romeo, Ilario Ammendolia,
Sara Caccamo, Giuseppe
Fiorenza, Daniele Mangiola.
GUIDO BRUSOFERRI
Egregie SS.vv.,
Mi chiamo Guido Brusoferri, sono
recluso dal 16 Settembre 2009, in regime
di Alta Sicurezza. Vi scrivo perché,
avendo notato la grande sensibilità che,
degnamente e giustamente è presente
in uno Stato democratico e civile come
il nostro Paese verso i maltrattamenti
degli animali, vorrei condividere insieme
a voi giornalisti, onorevoli e persone
appartenenti al mondo dello spettacolo,
la battaglia per la Difesa dei Diritti
degli animali. Io mi trovo a Reggio
Calabria in una cella chiuso con tre,
quattro persone (dipende dal
Sopraffollamento), ma comunque, non
meno di tre e mai più di quattro persone,
perché purtroppo l'altezza delle
mura non consente la collocazione
della quinta branda. Prima di giungere
al fulcro del problema di cui voglio rendervi
informati e partecipi, desidererei
descrivervi il luogo in cui vivo per concedervi
la possibilità di avere un quadro
completo della situazione. Sono recluso
in una cella lunga 4 m e larga 1,80 m
ove vi sono oltre alle brande, 4 bilancine
(c.d. Cassettiere) alte 1,30 m e larghe
50 cm, 4 bilancine alta 70 cm e larghe 50
cm, 2 tavoli lunghi rispettivamente 1 m
x 60 cm e n. 4 sgabelli. Io non m i
lamento di nulla però, soffro nell'assistere
al patimento fisico, e perché no!
Anche morale, dei vari gatti che entravano
nelle celle, dei vari topolini che
risalgono dai tubi delle acque nere rallegrandoci
con le loro acrobazie, infine,
che dire dei poveri scarafaggi, i quali
spesso vengono inavvertitamente calpestati.
Vi assicuro che è uno strazio
vederli calpestati e distesi sul pavimento
privi di vita. L'unica nota positiva per
questi poveri e indifesi animali, è che le
celle sono prive di pavimentazione in
LA RETTIFICA
Sciogliamo
l’anonimato
Gent.ma Redazione,
sono padre Luca Saraceno e ricopro
attualmente la carica di rettore
del Santuario della Madonna
delle Lacrime di Siracusa. In merito
a un articolo apparso quest'oggi
sulla vostra rivista online, dal titolo
«Il caso: Lacrime di Madonnine (o
di Zingarelle?)», e segnalatomi da
uno dei nostri fedeli, desidero solo
rettificare quanto segue.
L'anonimo autore così scrive:
«Corrono i secoli e si giunge al più
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla
sottoscrizione di preventivi accordi tra
l’editore e gli autori sono da intendersi
gratuite.
FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla
redazione, anche se non pubblicati, non
verranno restituiti.
I SERVIZI sono coperti da copyright diritto
esclusivo di “la Riviera Editore” per tutto il
territorio nazionale ed estero.
GLI AUTORI delle rubriche in cui si
esprimono giudizi o riflessioni personali, sono
da ritenersi direttamente responsabili.
RISPONDE il direttore
PUBBLICITÀ
Abbiate pietà per gli animali
Per i carcerati c’è sempre tempo
ceramica, infatti è costituito da cemento
grezzo che fortunatamente si sbriciola
facilmente, anche le pareti non sono
ricoperte di ceramica e calcinacci staccatesi
danno un po' di riparo ai piccoli
scarafaggi. Ora a gran voce chiedo
aiuto per questi indifesi ed inoffensivi
animali. Che grande gioia sarebbe nel
vedere il sig. Stoppa, l'on. Brambilla, i
c.d. Vip che con gran forza e senza esibizionismo
possono aiutarmi a vincere
questa impari lotta dando di fatto un
posto migliore a queste povere creature,
tanto da non vederle più soffrire a
causa di noi reclusi.
Dimenticavo: data la calura impressionante
che c'è, ma succede anche in
pieno inverno, per non creare maggiore
ed ulteriore disagio ai nostri piccoli
coinquilini, facciamo la doccia una
clamoroso dei fenomeni lacrimatori
mariani, il prodigio della
Madonna delle Lacrime di
Siracusa, riconosciuto dalla
Chiesa, che lo dichiarò fenomeno
soprannaturale, vale a dire
“Miracolo”. Nulla da eccepire: la
Chiesa, prima ancora della scienza,
assume l'autorità di asseverare che
un evento non ha spiegazione e,
pertanto, dev'essere classificato
come “Miracolo”, cioè effetto
della Volontà divina, di fronte alla
quale l'umiltà umana s'inginocchia,
ma la scienza ha l'obbligo di indagare
non sul Volere Supremo, ma
sulla furbizia cialtrona degli
umani».
Tralasciando ovviamente le considerazioni
del tutto personali e sullo
stile e sul contenuto dell'articolo,
desidero solo ricordare allo scrivente
che la Commissione
Scientifica istituita dal Laboratorio
Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl
info 0964342679
GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari
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di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai
legittimi proprietari.
STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA)
DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J.
ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane
volta al dì spesso con acqua fredda.
Questo è ciò che mi preme, poi qualora
la desideraste vi parlerò anche della
giustizia italiana.
N.B. Noi detenuti dell'Alta sicurezza
restiamo chiusi in cella 20 ore al giorno
quindi è umano pensare agli animali
tralasciando le sciocchezze, come , la
disoccupazione, le famiglie abbandonate
al proprio destino, il sovraffollamento
delle carceri italiane, etc.. Del resto
noi siamo un Paese civile e democraticamente
avanzato per non impegnarci
in questa piaga prioritaria rappresentata
dalla salvaguardia degli animali indifesi.
Per qualsiasi dibattito sono disponibile
come testimonianza viva di quanto
asserito, mettendo a disposizione
dati di fatto.
Caro Guido Brusoferri, è giusto che sia così, che ci sia un'avanguardia fiammante
dell'umanità che si riga ogni giorno di lacrime per l'aspra condizione degli animali
domestici e delle bestie, già selvagge, recluse negli zoo o mortificate nei circhi
equestri. Questa vena lacrimatoria è l'unico segno che possiamo dirci ancora civili,
soprattutto cristiani. Poiché non va dimenticato che Geova, decidendo d'allagare il
mondo, volle salvaguardare alcune specie animali e Francesco d'Assisi ebbe a fratello il
lupo di Gubbio. Troppo grande per entrare in cella, così come troppo grandi non sono
i topi, i gatti, gli scarafaggi, che - ci pensi, signor Brusoferri- una utilità vantaggiosa a
voi detenuti dell'Alta Sicurezza la rappresentano. Contribuiscono, infatti, a limitare la
vostra solitudine. Accadeva anche nei lager di quel grande amatore di animali, che fu
Adolfo Hitler. E mi scusi, signor Brusoferri, se contagiato dalla sua ironia sconsolante,
anch'io ho fatto un esercizio d'ironia su un tema- questo della condizione inumana dei
detenuti- che ammette, viceversa, il massimo dell'indignazione e della protesta civile.
Ma Lei riuscirebbe a trovarli a Reggio più 100 persone, disposte a pensare che i detenuti,
qualunque sia la gravità del loro reato, son sempre degli esseri umani ?
Comunque, attenda e speri. Quando i nuovi poeti della sensibilità del dolore e dell'accoglienza
per le betioline, si decideranno a dare forma animale a voi detenuti, il problema
è risolto.
di Igiene e Profilassi di Siracusa, e
il cui presidente il Dott.Cassola era
dichiaratamente un non credente,
diede risultato delle analisi sul
liquido sgorgato dagli occhi del
quadretto di gesso il 9 settembre
1953 defininendo quelle come
"lacrime umane". La Chiesa, così
astrattamente definita sempre dell'anonimo
autore, nelle figure dei
vescovi delle diocesi di Sicilia riuniti
in conferenza episcopale, diedero
parere favorevole solo il 12
dicembre 1953, e dunque più di tre
mesi dopo. Dunque quel "prima
ancora della scienza" mi sembra
quantomeno improprio oltre che
intelletualmente disonesto.
Così, solo per la chiarezza, sapendo
che naturalmente questo non
comporterà una rettifica nè dall'autore
nè dalla vostra illustre
redazione.
P.Luca Saraceno
KAPPADUE di RUGGERO CALVANO
..E voi continuate a inseguire
la vita. Voi che avete accolto
con entusiasmo le nostre iniziative:
quella del recupero del
borgo antico, quella della coltivazione
biologica, quella di
scrivere in Aspromonte.. Ci
avete dato un sacco di pacche
sulle spalle. Ci date un sacco di
consigli sul fare questo e quello..
Bravi, ma voi continuate a
stare immersi nella vostra
civiltà morente che, a chiacchiere,
tanto criticate. In
Aspromonte ci sono sempre i
soliti fetenti. C'è l'Accademia
delle belle arti di Reggio di
Gianni Curatola, c'è la facoltà
di architettura di Maurizio
Malaspina, c'è l'ex presidente
del parco Autelitano. C'è venuto
Varano, Gangemi, Calabrò.
C' è arrivata da sola e senza
guide Pierangela da Cosenza.
C'è chi ci vuol essere e non
aspetta una carrozza che lo
vada a prendere. E ci sono i
soliti fetenti che alimentano il
sogno da anni. Un sogno che
vi hanno offerto, perché per
loro la dimensione onirica ha
lasciato il posto alla realtà da
parecchio. I fetenti il loro
sogno lo hanno realizzato e la
vita la vivono, stanno nella
natura, lavorano per vivere e si
godono il mondo fantastico
la Riviera
Intanto a Kampusa si lavora...
che li circonda. Le loro proposte
non sono a vantaggio di
loro stessi. E a voi che offrono
un'opportunità. Hanno spezzato
il loro pane e ve lo hanno
messo sotto il naso. Non
hanno bisogno di voi, vi danno
uno scampolo di paradiso che
già hanno. Se voi pensate che
senza il vostro aiuto non si
andrà da nessuna parte siete in
errore. Voi non andrete in un
posto meraviglioso che i fetenti
già abitano. Quindi smettetela
di scrivere e telefonare.
Kampusa sta in Calabria, ci si
va in macchina da Bova
Marina, si supera Bova
Superiore, si prende il bivio
per Carrà ed eccolo il progetto.
Finitela di attendere carrozze
o aspirare a residenze
comode. Kampusa è un sogno
scomodo, faticoso, che fa sudare
ma da soddisfazione. E vi
prego, esentaci dai vostri consigli
non è per mancanza di idee
che non facciamo di più. Noi
facciamo quello che basta a far
stare bene noi. Se i consigli
riguardano la vostra comodità
venitevela a guadagnare. Fino
a prova contraria siamo noi ad
avere qualcosa che voi non
possedete. Se volete condividerla
mettetevi lo zaino in
spalla.
Ritratti * di Diego Cataldo
Fine lavori
Si è conclusa la mia esperienza
con la rubrica "ritratti" con gli
amici del giornale settimanale
"La Riviera". Colgo l'occasione
di ringraziare l'editore Rosario
Condarcuri e il direttore
Pasquino Crupi e tutta la redazione.
Un anno insieme dunque,
importante e impegnativo.
Ho raccontato per quanto possibile
alcune personalità del
mondo della cultura nella prov.
di Reggio Calabria, purtroppo,
e di questo chiedo scusa, gli
spazi e il tempo non mi hanno
permesso di poter indicare
altrettanti nomi interessanti e
valevoli della nostra terra.
Ringrazio inoltre e non per ultimi,
chi ogni domenica mi seguiva
in questo appuntamento, i
lettori e gli amici di facebook.
Un grazie a tutti, ad ognuno di
voi, che con i vostri commenti
di elogio al mio lavoro e di critica
anche negativa mi avete
emozionato e reso vivo.
GRAZIE
Grazie a te Diego per questo
anno meraviglioso inieme
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 21

DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 22

Sport
Altro che top(less)player!
Ese vi dicessi che nell'articolo
che vi state apprestando a leggere
non troverete nulla
riguardante Juventus, Calcio Inter, Milan,
Roma, Napoli, calcio mercato e calcio
scommesse? Che i restanti tremilacinquecento
caratteri - carattere
più, carattere meno - , hanno per
argomento il Pescara, il Torino e
l'Udinese, insomma, squadre di seconda
fascia? Scommetto che solo
pochi di voi arriverebbero alla fine,
la maggior parte continuerebbe a
sfogliare il giornale e magari si soffermerebbe
sul “pezzo” che più lo
aggrada. Ebbene, oggi ho deciso di
raccontarvi il calcio che non compare
in copertina, quello che non
avrà mai i titoli cubitali nelle prime
pagine. A dire il vero, è un'operazione
che stavo meditando da
qualche tempo a questa parte. Non
per puro spirito anticonformista, ma
perché cari lettori, se ci pensate
bene, potrei riscrivere quanto fatto
un mese fa, e magari riproporlo, con
qualche piccola, insignificante variabile,
tra qualche settimana. La verità
è che non sta succedendo nulla di
rilevante negli affari delle big.
Provate a leggere i quotidiani
nazionali di qualche giorno fa, o a
rivedervi i servizi delle principali testate
radiotelevisive. Ci raccontano,
in salsa diversa, sempre le stesse
cose. Il top player al centro di fantomatici
intrecci di calciomercato,
neanche stessimo parlando di CIA e
K.G.B., della nuova ondata di
indagini che finalmente darà un
volto nuovo al nostro calcio, del
colpo ad “effetto” che prima o poi si
realizzerà. Ricordo ancora quando
si raccontò il trasferimento di
Ronaldo (l'ex Fenomeno, quello
brasiliano, all'Inter). Il compianto
Maurizio Mosca, nella sua esilarante
rubrica “Le bombe di Mosca”
sparava nel mucchio, tanto così ci
avrebbe preso. “Ronaldo all'Inter!”
“Clamoroso, il Fenomeno al
Milan”, “Il brasiliano va al
Manchester United”. Insomma, alla
fine per forza doveva azzeccarci. Lo
stesso sta succedendo in tempi non
sospetti, si fanno illazioni, si inventano
cifre e il gioco è fatto. Non
nascondo che è un giochino che funziona
sempre, un po' come la stampa
scandalistica, che tanto, alla fine,
leggiamo, ops, sbirciamo tutti. Che
«si fanno
illazioni, si
inventano cifre e il
gioco è fatto»
faccio, cado anche io nel tranello di
una pseudo notizia sportiva? No, ve
lo giuro, almeno per questa volta. E
allora,come promessovi all'inizio, vi
faccio un piccolo, ma significativo
resoconto delle cosiddette squadre
di seconda fascia. D'altronde, tra di
voi, possibile che non ci sia un tifoso
del Pescara o del Torino? O qualcuno
che segue le vicende della bella
Udinese di Guidolin? E iniziamo
con quest'ultima. Venduti tre pezzi
da novanta come Isla e Asamoah ai
Campioni d'Italia, Handanovic
all'Inter e lasciati partire Floro
Flores e Torje, i friulani anche
quest'anno saranno sotto la linea
d'ingrandimento per vedere quale
giovane valorizzeranno. Muriel
dopo l'ottima stagione col Lecce
cerca la consacrazione, così come
Faraoni che con i preziosi consigli di
mister Guidolin può completare un
percorso di maturazione. Tra tutti
continua a brillare la stella del “vecchietto”
Totò di Natale, che siamo
certi, anche quest'anno finirà sul
podio dei goleador. La neopromossa
Pescara, persi i propri gioielli,
Insigne, Verratti, Immobile e soprattutto
Zeman, affida la panchina proprio
ad un allievo del boemo,
Giovanni Stroppa, per tentare la
permanenza nella massima serie. La
squadra è stata rinnovata per cinque
undicesimi con gli acquisti di
Abbruscato, Quintero, Bjarnason,
Colucci e Cosic. Solito modulo 4-3-
3 e solita voglia di stupire. Come il
Pescara, anche il Toro ha cambiato
qualcosa. Confermata l'esperienza
alla guida tecnica con Ventura, la
rivoluzione si è avuta nei reparti
avanzati con gli innesti di Brighi,
Gazzi, Sansone e Santana. Che poi,
a pensarci bene, avrei potuto commentare
insieme a voi il varo dei calendari,
ma per questo, pensateci, ne
abbiamo di tempo. Vi ringrazio per
l'attenzione dimostratami, per i
titoloni e la stampa gossippara, oggi
non c'è spazio. A proposito, avete
visto l'ultimo topless di…?!!
Massimo Petrungaro
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 23

A proposito
di...
Sport
Dopo una breve malattia si è spento il ragioniere
Gigi Frascà, uno dei grandi del calcio bovalinese.
Aveva 74 anni. Ha indossato la maglia amaranto
negli anni ‘50 partecipando al grande successo del
campionato di Serie D nella stagione calcistica
1958-1959. Convocato più volte nella
Rappresentativa Regionale, si deve a lui la vittoria
sul campo della Bovalinese della Rappresentativa
Calabria sulla Lombardia con gol realizzato da
Frascà. Nella Coppa Italia Dilettanti, nelle semifinali
del 1958-59, quando allenatore della squadra
era Voros, fu il principale attore così come nella
finale del 1973-74 a Montecatini. Ha militato in
squadre blasonate come Roccella, Brancaleone e
Siderno. È stato professionista impeccabile nell’attività
di tecnico dei ragazzi. Nella memoria la
breve intervista che ci rilasciò nel 2008 in occasione
della morte del mister Michele Voros: «Ho
giocato nell’A.S. Bovalinese nel 1958 proprio
quando è arrivato il mister. Per noi era un “divo”.
Avere la fortuna di essere allenati da un campione
mondiale che aveva giocato nella nazionale
ungherese e che aveva fatto parlare di sé quando
militava in serie “A” con il Bari, era per noi ragazzi
un fatto eccezionale. La sua presenza bastava a
farci sentire più forti, insuperabili».
ARTI MARZIALI
La disciplina sportiva è stata
protagonista sulla spiaggia di
Siderno e nella città di
Mammola nei giorni 29 e 30
di Giugno. Direttore Tecnico
del Campus è stato il
Vincenzo Ursino, Presidente
del Centro Studi Karate , che
ha coinvolto in questo evento
lo Shinken Shobu Kai di
Roma. Le due associazioni
sportive hanno fatto coinvolto
numerosi adepti dai
bambini agli adulti. Gli
allenamenti si sono svolti in
spiaggia e nell’Hotel “Casa del
Gourmet” diretti dal Docente del
Campus il Luciano Mazzà, professore
di Educazione Fisica; Docente di
Discipline di Combattimento e Difesa
SI È SPENTO IL GRANDE
GIGI FRASCÀ BANDIERA
DEL CALCIO BOVALINESE
Le arti marziali protagoniste
a Siderno e Mammola
Personale, Facoltà di Scienze Motorie
– Università degli Studi di Cassino;
Caposcuola fondatore del metodo
Shinken-Shobu-Kai (6° DAN); D.T.
Nazionale Acyam International; D.T.
nazionale WELCAM (World Earth
Life Confederation of
Martials Arts and personal
defence);
Insegnante tecnico federale
FILJKAM (5°
DAN).
I temi trattati sono stati:
Il ju jitsu (antica arte
marziale di difesa dei
samurai) e i Il kobudo
(arte marziale che studia
l’uso delle armi
tradizionali). La manifestazione
finale si è svolta
nella piazza Ferrari di
Mammola con le performance degli
atleti dei Maestri Ursino e Mazzà.
L’evento è stato patrocinato dall’assessore
allo Sport, Pino Agostino.
Una calabrese alle olimpiadi
Rosalba Forciniti, grande Judoka calabrese, di
Longobucco, atleta dei Carabinieri, ha sfiorato
l’impresa conquistando il secondo posto nella
tappa di World Cup a Varsavia, l’ultima tappa
prima degli Europei in Russia dal 26 al 28
aprile che hanno chiuso la corsa per ottenere
il pass olimpico. Vedremo la nostra campionessa
impegnata nelle prove della meravigliosa
atmosfera delle olimpiadi di Londra 2012,,
XXX edizione dei giochi. Congratulazioni per
questo traguardo e…in bocca al lupo!
MARATONA
IL CAMPIONE DEL MONDO
DELLA GIORGIO CALCATERRA
ALLA CORRIBIANCO
E' una presenza di prestigio quella del tassista romano, due
volte Campione del Mondo della 100km (2011 - 2012).
Sicuramente le sue qualità di ultramaratoneta
non si sposano molto con una
gara di 10km come la Corribianco, che si
terrà il prossimo 4 agosto in notturna,
lungo il litorale calabrese della costa dei
gelsomini. Ciò che invece lo fa essere uno
di “casa” alla Corribianco, è il suo spirito,
la sua personalità semplice e solidale, che
è poi l'anima di questo evento che, da
sempre, devolve tutto il ricavato delle
iscrizioni all'A.I.L. Calcaterra è stato l'uomo
dei record della maratona; fino al
2008 ne ha corse veramente molte, Nel
2000, oltre a realizzare il primato personale
con 2h13'15”, stabilì ance il record
mondiale di maratone corse in un anno
sotto le 2h20' (16), ricevendo per questo
un importante riconoscimento da parte
della rivista americana RUNNER'S WORLD.
Giovanni Certomà
Siderno Calcio 2012
Un nuovo gruppo di Imprenditori sta cercando
di rilanciare il “calcio” a Siderno.
Invita tutta la cittadinanza ad aiutare il gruppo
dirigente a credere che una migliore realtà calcistica
in questo paese è possibile.
Incontro organizzativo :
Domenica 29 luglio ore 10,30, presso la sede
in via Fiume.
Ordine del giorno:
1)Invito a chiunque voglia sostenere la squadra.
La Partecipazione anche societaria è
aperta.
2) Campagna Abbonati.
Campionato d’Eccellenza 2012\2013
3) Accordo con due scuole calcio per far crescere
il settore giovanile:
a)Juventina b)Fossa dei Leoni.
4) Acquisti: Savino - Leone
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BIBLIOTECA MERIDIONALISTA
CIAO PASQUALE
“Ci vuole il Rosso”… Una delle tue più belle battute
allo stadio. Sei stato un grande tifoso ma
soprattutto sei stato un grande uomo! La morte ti
ha portato via ma il tuo ricordo rimarrà sempre
vivo per tutti quelli che ti hanno conosciuto e
soprattutto per noi e la tua famiglia, alla quale
non verrà mai meno il nostro supporto e la nostra
amicizia.
Con affetto, i tuoi più cari amici: Pippo Galeano,
Gino Serra, Peppe Belligerante, Giuseppe
Muzzì, Giomo Fragomeni, Franco Caccamo,
Aurelio Romeo, Pasquale Spirlì, Federico
Trifiletti, Giovanni Belligerante, Vincenzo
Fragomeni, Antonio Trimboli, Francesco
Barillaro, Raffaele Trimboli e Antonio Laganà.
Non ti dimenticheremo mai!
gli amici
La Riviera
Antonio La Tella, la vita
di un grande giornalista
ANTONELLA ITALIANO
Antonio La Tella, noto giornalista calabrese,
l’8 maggio 2012 scrisse sul suo blog:
«Cari amici lettori, sono vecchio da un bel
po’ di tempo, ma solo ora, uscendo dall’ospedale
rimesso a nuovo, si fa per dire,
capisco che cosa è davvero la vecchiaia.
Un luogo freddo e oscuro, attraversato da
gente interessata solo alle cose sue e da
vecchi amici - tanti - dalla memoria labile.
Nei miei anni felici mi cercavano, mi adulavano,
persino mi coccolavano. In questa
stagione della mia vita che dall’autunno
volge verso l’inverno è tutto un nascondersi,
un negarsi, un voltarsi dall’altra
parte. I giovani d’oggi che si sentono
padroni del mondo sono avvertiti. Quello
che ho appena descritto è il destino che li
attende. Si mostrino, almeno, più umili e
caritatevoli. Se ci riescono. Sempre così?
Dunque, non ci sono eccezioni? Certo
che ce ne sono. Ed è l’unico aspetto consolante,
nel panorama senza confini e
senza memoria di tanti contemporanei
senza morale.
Sofferenza o scelta di vita?
Stasera, 29 Luglio 2012, alle ore 21.00 si
terrà a Bovalino, presso Hotel Villa
Afrodite, un convegno in onore di Luigi
de Marchi. Una manifestazione estiva a
cura della Scuola di Specializzazione di
Psicoterapia Umanistica Esistenziale
diretta da Antonella Filastro. La scuola
è stata fondata dallo stesso Luigi De
Marchi, scomparso due anni fa. Il tema
trattato sarà La solitudine: Sofferenza o
scelta di vita? Sarà un’occasione per mettere
in risalto come, spesso, il ritiro dalla
società e l’estraniarsi non dipendano da
uno stato d’inferiorità ma da una esigenza:
quella di non volersi aprire al
mondo. Uno stato di chiusura, dunque,
prodotto da uno stato d’animo che rifiuta
a priori il contatto con la realtà. Si
cercherà insieme di comprendere la
radice di questi atteggiamenti.
Per concludere, questo piccolo blog non
chiude. Io non mi arrendo. Contro ogni
logica, seguito a dar credito agli amici lettori
- pochi o molti che siano - interessati
alle voci che si levano dal mondo di ieri
che si propone oggi con tutte le sue spensieratezze
ma anche le sue virtù. Ahimè,
dimenticate. Dimenticatissime».
Il monito del giornalista arriva dritto al
cuore dei lettori. Lui, Antonio La Tella, fu
un grande professionista e collaborò, in
tempi diversi, a quotidiani come “Il
Giornale di Sicilia”, “La Voce di
Calabria”, “La Gazzetta del Sud”, “Il
Messaggero” e ai periodici “L'Airone” e
“Calabria”. Fu redattore de “Il Tempo”
ricoprendo, negli anni, ruoli delicati e
importanti nella Capitale. Stabilì con la
sede Rai di Napoli un rapporto di collaborazione,
per poi riassumere le sue esperienze
di vita e di lavoro in un libro di
memorie (“Taccuino Segreto”) che racconta
episodi dell’Italia - di Reggio in
particolare - del secolo appena trascorso.
Sessant’anni di carriera che fanno impallidire
le più giovani leve. Aspiranti gior-
nalisti che lo seguono, ammirati, sul suo
blog.
Ricordo, nei miei primi giorni di redazione,
l’incontro col direttore Pasquino
Crupi. Appariva inafferrabile in quel suo
cappotto scuro, con il sigaro, il cappello, i
giornali sotto il braccio. Piansi quando
corresse i miei primi articoli, poi capii, ma
non del tutto, pur restando incantata da
quel mare di sapere che furono le sue
spiegazioni. Un mare che tutta la vita non
mi sarebbe bastata ad esplorare. Il tempo
mi mostrò anche la sua dolcezza, e un’innata
capacità di dialogo ad ogni livello.
Che meraviglioso strumento la cultura!
Il professore ci regalò bellissime storie e
lo fece con la mimica tipica dell’oratore, e
con un’energia tale da rendere l’aria
vibrante.
La nostra società ha bisogno di questi
uomini, dei loro inverni ricchi, densi di
colori e di odori, tesi ad attenuare le giovanili
estati afose e sconsiderate. Uomini
che neanche la bufera più crudele è riuscita
a fermare. E, noi, ne saremo all’altezza?
nella foto
Antonella
Filastro,
Alessandro
Meluzzo, il sindaco
Mittiga e
Francesco
Fuda
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Parlando di...
Cultura e società
in BREVE
BOVALINO SUPERIORE
Borgo in Festa
per la Vergine del
Carmine
In quest’ultima domenica di luglio, si
rinnova l’appuntamento con la festa
della Madonna del Carmine. Le
viuzze bovalinesi, notoriamente
silenziose, saranno invase da allegre
comitive di pellegrini. La Vergine ed
il Bambino indosseranno vesti di
broccato con ricami in oro e due preziose
corone, corredate da stelle. La
statua della Madonna, che sorregge
con la mano destra l’abitino, è posta
su una piccola “Vara”. Dopo la
messa domenicale pomeridiana, il
borgo in processione accompagnerà
la statua della Vergine, preceduta
dalle note festose della banda, per le
stradine. Tra gli spari dei mortaretti e
le acclamazioni di giubilo, dopo un
lungo giro, farà lentamente ritorno
nella chiesetta di Santa Caterina. La
statua, opera dello scultore napoletano
Giuseppe Sarno, è del 1776.
SIDERNO
Un progetto
per i giovani
L’ultimo capolavoro di Paolo
Imperitura si chiama Visioni nel
Parco. Un progetto d’arte nato per
esprimere la propria creazione senza
curarsi che sia qualcosa che in seguito
possa pian piano svanire ma semplicemente
sviluppare le proprie idee
dando libero sfogo all’interpretazione.
Si tratta di un video multimediale
che segue la musica cercando di
riprodurla in immagini. La base di
questa filosofia sono: L’Amore, la
Giustizia sociale e la Speranza. È un
progetto rivolto a tutta la Locride in
particolare ai giovani sperando così
di riuscire a trasmettergli quei valori
che purtroppo oggi tendono a scemare.
AL LULU’S BEACH PER UNA NOTTE DA NUMERI 1
Torna "The Night" l'evento clou dell'estate del Lulu's Beach. Martedì 21 agosto
si rinnova l'appuntamento con la grande festa che ogni estate si svolge al
Lulu's Beach di Marina di Gioiosa, anche quest'anno grandi ospiti ed un tema a
sorpresa per una notte da numeri 1.
Giuseppe
nei sentieri
delle memoria
ROSARIO ROCCA
«Ricordi mamma quand’ero bambino/ tu mi
insegnavi a camminare/ e mi lasciavi anche
cadere/ perché io stessi in piedi da me …» si
commuove Giuseppe mentre canta questi versi
tra il silenzio ed il profumo d’Aspromonte. Mi
spiega che non si tratta di un canto gioioso, ma
di parole tristi che lui stesso ha scritto in occasione
del funerale dei suoi cugini: due ragazzi
sfortunati che, qualche anno addietro, trovarono
la morte in un incidente stradale sul ponte
di Natile Vecchio. Giuseppe è un pastore di 35
anni. Ama i sentieri naturali della montagna,
ama l’aria aspromontana, così come ama le
pietre, gli animali e il paesaggio. Giuseppe ama
le piccole cose. Mi racconta del lavoro dei
SISSIZIO A LOCRI
ANTONELLA ITALIANO
«Quando Antonio era bambino, sua
mamma aveva una capra. Anche la capra
aveva un figlio, un capretto. Una sera la
donna ricoverò i due animali al pian terreno,
che faceva da piccola stalla, staccò
dalla madre il capretto e lo portò dal
macellaio vicino che gli infilò in gola lo
scannatore, un lungo coltello stretto e ben
affilato. Il capretto storse il muso
mostrando i dentini, e rimase a occhi aperti
quando tutto il sangue gli uscì dalla gola.
Il macellaio lo scuoiò, lo sventrò e lo diede
alla donna che lo avvolse in una tovaglia di
lino […].
All’alba la madre di Antonio si alzò, andò
al pianterreno e vide la capra, con le
IN EVIDENZA
Giuseppe è un pastore
di 35 anni.
Ama i sentieri naturali
della montagna, ama l’aria
aspromontana, così come
ama le pietre, gli animali
e il paesaggio. Giuseppe
ama le piccole cose.
zampe anteriori appoggiate contro la
parete, che cercava di raggiungere la tovaglia
e leccare il sangue del figlio scannato.
Sembrava la Madonna Addolorata ai
piedi della croce, raccontava la donna che
vide la mamma-capra stringere la mascella
barbuta, chiudere gli occhi verdi e morire
per il dolore. Erano passati sessanta
anni e da allora Antonio non aveva più
mangiato carne».
Con questo racconto si apre il libro di
Salvatore Mongiardo “Cristo ritorna da
Crotone” (gratuito in rete). Un libro che
spiega l’essenza del Sissizio, il banchetto
di origine spartana, che oggi vuole essere
un momento di incontro, confronto, e la
scelta di uno stile di vita più giusto. Una
tradizione centenaria, dai colori affascinanti,
che dopo quasi 15 anni ritorna a
pochi pastori rimasti e dei loro avi. Mi spiega
che fare il pastore a Pietra Cappa è molto faticoso.
Soprattutto d’inverno, quando per portare
carichi di legna a spalla, salendo per i sentieri
tortuosi, bisogna affrontare anche la neve.
Penso per un attimo ai versi di Corrado Alvaro
“non è bella la vita dei pastori in Aspromonte …”
e prendo coscienza di un mondo reale di cui le
fatiche di donne e uomini mai dei versi potranno
rendere.
Penso che i ragazzi delle scuole dovrebbero
studiare Gente in Aspromonte in montagna, per
Rinasce dalla Calabria
il banchetto spartano
«La perdita della cultura
calabrese è un lusso che
il mondo non può
permettersi»Kosmàs,
monaco greco ortodosso
Locri. Sarà la pineta del campeggio
Helios, a Marina di Portigliola, ad accogliere
quanti volessero presenziare; l’appuntamento,
previsto per il 31 luglio alle
ore 19.00, sarà un’occasione per assaggiare
il famoso “Bue di Pane Pitagorico”, la
delizia vegetariana che Pitagora offrì agli
dei per pregarli di risparmiare la vita all’animale.
Oggi il bue di pane è caratteristico
di ogni Sissizio, perché simboleggia la fine
di ogni violenza. La location della Locride
è particolarmente significativa per l’occasione:
fu nelle nostre terre che nacque la
prima legge al mondo tesa a proibire la
schiavitù, parole impresse nelle Tavole di
Zaleuco: “Ai Locresi non è consentito possedere
né schiavi né schiave”.
Precisa Salavatore Mongiardo: «Persino
l’eucaristia trova la sua lontana origine nel
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 28

capire cosa significhi sacrificarsi per sopravvivere.
E per capire soprattutto cosa significhi
portarsi sulle spalle il gravoso peso, oltre che
delle fatiche quotidiane, di un pregiudizio
negativo e criminalizzante che tante persone
perbene, qui da noi, subiscono tragicamente.
Ma lui, Giuseppe, afferma che il sacrificio è
appagante e bello. Così come è bello rapportarsi
con Dio e intonare, tra i sentieri, i canti
della Madonna. Come ogni 22 luglio, ha
luogo la marcia “I sentieri della memoria” con
partenza da Bovalino e arrivo a Pietra
Sissizio degli Itali, l’atto fondativo dell’Italia
con re Italo, il convivio dove ognuno portava
il cibo che divideva con gli altri come atto di
giustizia sociale: dello stesso pane un pezzo a
tutti, dello stesso vino un sorso a tutti.
Numerose ricerche mi hanno condotto a capire
l’arcano dell’ostia bianca e rotonda che il
celebrante leva sopra l’altare. Quella forma è
nata in Calabria, a Crotone, dove i Pitagorici
adoravano il sorgere del sole che diventò simbolo
di Gesù. Il sole di giustizia. Tante altre
cose vi racconterò durante il Sissizio, dove vi
chiedo di portare solo pietanze vegetariane
che divideremo in amicizia, né carne né
pesce: almeno in quella occasione sia pace tra
tutte le creature». E si congeda con l’antico
saluto greco che risuonò a lungo proprio qui,
in Calabria: Evoè!
“per capire soprattutto cosa significhi portarsi sulle spalle il
gravoso peso, oltre che delle fatiche quotidiane, di un
pregiudizio negativo e criminalizzante che tante persone
perbene, qui da noi, subiscono tragicamente. Ma lui,
Giuseppe, afferma che il sacrificio è appagante e bello”
Cappa. La destinazione del percorso è il
luogo dove furono ritrovate le spoglie del
povero Lollò Cartisano, rapito dall’anonima
sequestri nel 1993 e ucciso durante la sua prigionia.
Ho voluto, quest’anno, andarci con
Francesca, la ragazza che sposerò il 29 settembre
prossimo. Non essendo riuscito a
raggiungere Deborah e tutti gli altri partiti
dal bivio per San Luca alle otto del mattino,
ho deciso di raggiungere Pietra Cappa lo
stesso, ma passando da Natile Vecchio. Ho
incontrato tanta brava gente lassù. Ho visto
tante donne vestite di nero stendere i panni
sui balconi di case modeste. Ho incontrato,
per le strade strette e in salita del borgo,
diversi passanti che, con educazione, salutavano
i nostri volti forestieri.
Due signori, ad un certo punto, mi hanno
chiesto di fermarmi, ma solo perché volevano
invitarci a prendere un buon caffè al bar
del paese. E giungendo nella parte più alta
ho incontrato un giovane pastore, Giuseppe.
Subito dopo avergli chiesto se gentilmente ci
Appello degli intellettuali e degli artisti a favore del Kaulonia Tarantella festival.
Un patrimonio che
non deve dissolversi
ILARIO AMMENDOLIA
Il Kaulonia Tarantella festival è tra le più importante
manifestazioni di musica popolare nel Sud.
Un festival che attira migliaia di persone da tutta la
Calabria e dall’Italia intera.
La tarantella, come tutta la musica popolare in
Calabria, era diventata una musica marginale, quasi
clandestina, espressione di un popolo sconfitto.
In tanti anni, giorno dopo giorno, il festival di
Caulonia, unitamente ad altre manifestazioni, ha
riscattato la musica popolare ed oggi la tarantella è
la musica italiana più diffusa nel mondo.
Il festival di Caulonia è importante perché delinea
un progetto: il riscatto della nostra musica come propedeutico
al riscatto della nostra Terra.
Contemporaneamente è di vitale importanza perché
costruisce una identità non retorica, aperta, non
dipendente delle immagini esterne.
Non è un caso che appena cinque anni fa Mimmo
Cavallaro era un artista di Caulonia assolutamente
sconosciuto mentre, questo anno, ha aperto la manifestazione
del 1° maggio a Roma..
Serve alla Calabria che questa manifestazione chiuda?
Serve alla Regione ,caratterizzarsi solo con doppioni,
sagre, feste di modesto respiro locale ?
Serve alla Provincia di Reggio perdere un patrimonio
costruito in tanti anni ?
Eppure da parte delle Istituzioni si manifesta una
attenzione inadeguata, verso una manifestazione così
importante.
Siamo assolutamente consapevoli che la crisi non
consente sprechi.
Noi chiediamo che si faccia una manifestazione di
alto livello ma decisamente austera.
E’ ingiusto penalizzare le eccellenze , è ingiusto inde-
indicava la strada che conduce a Pietra
Cappa, lui si è generosamente offerto a farci
da Cicerone. Avrà intuito il nostro scarso
senso d’orientamento, perciò ha deciso di
accompagnarci. Mi ha detto che per lui era
un piacere - ieu non perdu nenti - ha esclamato
con un sorriso. Abbiamo camminato oltre
due ore costeggiando l’imponente roccia e le
sue tre figlie. Non lo sapevo che le pietre più
piccole della principale per la mitologia rurale
sono considerate le figlie di Pietra Cappa.
Abbiamo sostato presso una fontana di
acqua fresca e sorgiva prima di scendere nel
ben curato sito dedicato a Lollò. Al posto dei
fiori c’erano delle pietre decorate che i ragazzi
di Libera hanno raccolto sulla spiaggia di
Bovalino. Giuseppe si è inchinato dinnanzi
alla croce e ci ha invitati a pregare intonando
uno dei tanti canti religiosi che conosce e che
ha imparato nella chiesa del paese. Una
devozione profonda e semplice la sua. Così
come la sua cultura contadina radicata lungo
i sentieri della memoria.
bolire ulteriormente la Locride..
Non questue, né elemosine, né protettori, né padrini,
solo un giusto e doveroso impegno da parte di chi è
preposto affinchè il Kaulonia Tarantella festival conosca
una ulteriore crescita.
Chiediamo il Tuo sostegno così come lo chiediamo a
tutte le pubbliche Istituzioni , agli operatori economici
, ai cittadini tutti.
Firme
Luigi Lombardi Satriani, (professore Università “La
Sapienza “ di Roma e all’Università Benincasa di
Napoli.) Primo firmatario.
In ordine di adesione:
Marco Ravelli docente universitario, storico; Pasquino
Crupi intellettuale meridionalista, docente universitario,Gioacchino
Criaco scrittore,Tonino Perna professore
universitario,Vito Teti professore Universitario,Mimmo
Rizzuti Università Mediterranea della Calabria,Piero
Bevilacqua storico, Franco Piperno professore universitario;Silvio
Messinetti giornalista del Manifesto ,Giovanni
Scarfò direttore cineteca Calabria., Silvana Iannelli,
archeologa, Antonio Larosa, Mimma Pacifici.editore,
direzione e redazione della “Riviera”.
Gli artisti:
Enzo Avitabile,Benedetto Vecchio e Musicisti del Basso
LazioEnrico Capuano e Tammurriata Rock,Mimmo
Cavallaro,Cosimo Papandrea,Taranproject,Tarumba,A3
Apulia Project,Edoardo De Angelis,Paolo Dossena
Nour Eddine Fatty e L’Orchestra della Primavera
Araba,Orchestra Popolare del Roma Tarantella
Festival,Nidi D’Arac,Antonio Grosso e Le Muse del
Mediterraneo,Anna Invidia Malicanti,Anima Partenopea
Astiokena, Valerio Filippi del Tarantella festival di
Roma, Francesco Loccisano.
la Riviera
foto NOTIZIE
Centrale a carbone? E noi andiamo
in piazza a manifestare! Concerti, musica e
slogan contro la minaccia di Saline. La
Calabria ambientalista si fa sentire e le
“canta” al resto del mondo.
Rotary Club Locri passaggio di
consegne: da Francesco Agostino a Stefania
Rossi, nuovo presidente dell’associazione.
Una storia di oltre cinquanta anni per il
Rotary della Locride ed è la prima volta che
ha una donna “al comando”.
Lions Club Locri ha un nuovo
presidente, si chiama Rocco Vasile, e un
nuovo direttore responsabile della rivista
distrettuale “108 ya”, lui è Aristide Bava.
Spira vento di cambiamento dunque, e
nuovi programmi per questa stagione 2012.
Deborah Cartisano sarà insignita del
Premio Solidarietà “Nello Vincelli” 2012
per gli alti valori civili e morali, per le opere
concrete del suo movimento, fondato in
seguito al sequestro (e perdita) del padre.
Un dolore che portò amore, e non odio.
DOMENICA 29 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 29

Parlando
di
Cinema
L’OROSCOPO
ARIETE
Sul lavoro ottime chance per dimostrare a
tutti le vostre capacità, anche quelle che
finora non avete potuto esprimere. Vi
sentirete così gratificati. In campo sentimentale
muovetevi con circospezione,
un’iniziativa spregiudicata potrebbe sciupare
un rapporto che sta per iniziare.
Incontri/scontri.
GEMELLI
Clima di coppia eccitante. Saprete comprendere
le esigenze della persona amata,
la quale si lascerà trascinare dalla vostra
passionalità. Riuscirete a chiudere progetti
e avrete il tempo per discuterne di nuovi
con il vostro gruppo di lavoro. Con gli atri
così bene allineati, non solo starete benissimo,
farete un pieno di energie.
LEONE
Il periodo sarà declinato tutto al superlativo
assoluto per quanto riguarda la vostra
vita affettiva: sarà intensissimo, emozionante
e coinvolgente al sommo grado.
Sotto il profilo professionale la settimana
porterà ampie soddisfazioni alla maggior
parte di voi Leone.
BILANCIA
Una partenza di settimana riflessiva sarà
seguita da una splendida Luna nel vostro
segno, che esalterà le vostre qualità estetiche,
con la gratificante sensazione di essere
al posto giusto nel momento giusto. Vi
ritroverete ad essere incisivi e determinati
più che mai nella difesa del vostro territorio,
o delle vostre opinioni.
SAGITTARIO
Una vena di scontentezza potrebbe creare
distanza tra voi e il partner. Tale sentimento
per gran parte di voi è del tutto
immotivato. Pensate, invece, al bello della
vostra relazione. Buon periodo per la vita
professionale perché avrete le idee chiare
e sarete trainanti per il gruppo di lavoro.
Attenti alle critiche, devono stimolarvi.
ACQUARIO
Le vostre giornate saranno piene di
soprassalti romantici e di insolite suggestioni
emotive. Sarà facile lasciarsi andare
a sogni e illusioni. Sul lavoro muovetevi
con prudenza. Difficoltà di intesa con colleghi
e superiori. Impegnatevi.
CINEMA NUOVO
Siderno, info: 0964/ 342776
nessun film in programmazione
CINEMAX ARENA
lungomare lato nord Siderno,
info: 333/7672151
Rock of Ages/
Spettacolo unico ore 21.45
CINEMA VITTORIA
Locri, info: 339/7153696
The Amazing Spider-Man (3D)/
17.30
Biancaneve e il cacciatore/
TORO
La tranquillità e la sicurezza sentimentali
hanno sempre un’importanza fondamentale.
La settimana vi darà tutto quello che
desiderate e magari anche qualcosa in più.
Saprete godere di una vastissima gamma di
sensazioni, una più piacevole dell’altra, che
renderanno la vostra armonia di coppia
sempre più intensa.
CANCRO
L’inizio della settimana sarà perfetto per
coltivare i contatti con clienti, o, nel privato,
per organizzare un ritrovo con amici
che avevate perso di vista. Potreste essere
focalizzati dai problemi di un figlio o di
un parente: cercate di fare appello a sentimenti
di equità e conciliazione. Visite a
sorpresa nel weekend.
VERGINE
Siate disponibili ad ascoltare la voce della
persona amata per accoglierne la sue
richieste affettive e rispondere adeguatamente.
Un dialogo sincero vi aiuterebbe a
ritrovare l’intesa. Lavoro.Visto che l’appoggio
astrale è carente, dovrete applicarvi
con maggior costanza e impegno.
SCORPIONE
La maggior parte di voi potrà contare su un
periodo niente male in quanto a eros, che si
farà più intenso quel tanto che basta a regalarvi
un brivido in più. La situazione è pericolosissima
per tutti coloro che preferiscono
l’avventura ai legami impegnativi: la settimana
offre un banchetto di occasioni davvero
emozionanti!
CAPRICORNO
Precisi e fantasiosi al tempo stesso costituirete
un porto sicuro per colleghi, amici
o per il partner. Possibili problemi organizzativi
sul lavoro: un pizzico di diplomazia
gioverà. La Luna in Scorpione garantirà
acume e tenacia nelle collaborazioni,
e nelle attività in team: sarà il momento
perfetto per proporre le vostre idee.
PESCI
Coppia. Potrebbero emergere vecchi rancori,
ripicche e critiche. Atteggiamento
ben poco costruttivo per l’andamento
della vita di coppia. Lavoro. La vostra
posizione potrebbe attraversare una fase
di incertezza. Siate pazienti.
20.00 - 22.00
CINEMA GARIBALDI
Polistena, info: 0966/ 932622
nessun film per chiusura estiva
CINEMA POLITEAMA
Gioia T., info: 0966/ 51498
nessun film per chiusura estiva
CINEMA ODEON
Reggio C., info: 0965/ 898168
nessun film per chiusura estiva
CINEMA AURORA
Reggio C., info: 0965/ 45373
nessun film per chiusura estiva
NUOVA PERGOLA
Reggio C., info: 0965/ 21515
Un anno da leoni/
alle 19.00 - 21.00 - 23.00
MULTISALA LUMIERE
Reggio C., info: 0965/ 51036
Sala De Curtis
The Amazing Spider-Man (2D)/
17.00
The Amazing Spider-Man (3D)/
19.30 - 22.00
Sala Sordi
La leggenda del cacciatore di
Figli del Sud, figli inferiori
“Nel 1860 il Sud era agricolo e il
Nord industriale, si legge nei libri di
storia che vengono imposti ai ragazzi
meridionali perché introiettino sin
dall’infanzia il complesso d’inferiorità
del figlio spurio. Il fanciullo sudico
(e non solo il fanciullo) immagina
la vecchia Milano, ancora austriaca,
pullulante di fabbriche, il porto di
Genova intasato di navi, la regal
Torino che sforna vagoni e locomotive
a migliaia. In realtà solo Torino
mostrava una qualche ripresa, e solo
nel campo della speculazione finanziaria[...].
Genova scontava un rassegnato
declino. Anche peggiore era
la condizione di Venezia, un tempo
La verità dell’Iride
di Benjamin Bowson
vampiri (2D)/ 19.00
La leggenda del cacciatore di
vampiri (3D)/ 21.00
Contraband/ 23.00
Sala De Sica
Biancaneve e il cacciatore/
18.10 - 20.40 - 23.00
Sala Mastroianni
Biancaneve e il cacciatore/
17.00
Contraband/ 19.05 - 21.00
AL
CINEMA
...è il punto di incontro di chi lotta per il
Sud. Se ami il Sud unisciti a noi.
gloriosa. La sua emarginazione era
appena nascosta dal fatto che il
porto faceva da base, insieme a
quello di Trieste per la flotta austriaca.
Più vivace era Firenze, sia sul terreno
bancario sia su quello del
dibattito politico. Comunque nessuna
delle altre capitali italiane aveva
qualcosa di paragonabile agli splendori
culturali e commerciali di una
capitale mondiale come Napoli. E
poi per la verità storica, in quei fotogrammi
su cui si costruisce l’immaginario
industriale di uno scolaro,
come navi e treni, il Sud non stava
dietro al Nord; al contrario lo sopravanzava
e di parecchio” N. Zitara
Ormai il quadro internazionale va chiarificandosi.
C'è un potere economico transnazionale che sfida
apertamente le sovranità nazionali e c'è un gruppuscolo
di nazioni che tenta di resistere. L'America alla
fine ce la farà, mantenendo
la sua posi-
Non vi resta che l’erba
zione nel campo del
benessere. In
Europa gli Stati centrali
pensano di superare la crisi e raggiungere un accordo con l'economia. Grecia, Spagna, Portogallo,
Irlanda e una parte dell'Italia verranno sacrificate sperando ciò basti a conservare un po' di ricchezza. Monti
e Napolitano tentano di resistere ma pensare di salvare la penisola con la zavorra del sud diventa sempre
più mission impossibile. Alla fine molleranno anche loro e voi sarete abbandonati al vostro destino che è il
solito, quello degli ultimi due secoli. Sarete di nuovo emigrazione, forza lavoro, sacca di povertà necessaria
intorno a un mondo ricco. Niente di nuovo quindi per voi se non una ricongiunzione al destino che fu dei
vostri padri. Certo adesso siete meno ignoranti, il giochetto lo conoscete bene. Ma dubito che darete risposte
alternative rispetto al passato. Del resto la via di fuga che vi suggerisco non è per tutti. E' un mezzaccio
per pecore nere. I più inorridiranno alla proposta, preferendogli un posto nelle nuove fabbriche tedesche
che stanno sorgendo apposta per loro. Per quelli che avranno il pelo sullo stomaco la via ci sarebbe. Tornare
all'erba. Non nel senso di tuffarsi a pascolare nei campi a contendersi le stoppie con le pecore. Nel senso
peggiore del termine. L'erba calabrese è la migliore del mondo, non c'è cannabis in grado di competere con
la vostra per qualità. Potreste tornare a produrla come un tempo, quando la Calabria era la terra del vino
del latte del miele e.. del fumo. Vi siete lasciati infinocchiare e l'avete estirpata ma è lì che dovrete tornare,
alle vostre vocazioni naturali. E la vocazione per eccellenza della Calabria è il fumo. Non fate i moralisti,
mica sono meno innocui i veleni che diffondono le multinazionali. Fatevi furbi, invece di tornare a fare i
minatori in Belgio. Infrattatevi nei calanchi dell'Aspromonte e mischiate le canne alle felci. Starete meglio
voi e il mondo occidentale che vi circonda.
DOMENICA 22 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 30

Blob of the week
Giorno 19/07/2012 - Presso
l'Università della Calabria, Facoltà
(Scienze Politiche) veniva proclamata
Dottoressa in Scienza
dell'Amministrazione Elisa Lupis, con
il punteggio di 110 e lode.
Con te abbiam capito che la vita è un pentagramma
fatto di righi e di spazi. Ci son stati
bemolle che ci hanno fatto arretrare e diesis
che ci hanno fatto crescere. Poi ci son state
pause che sembravano annunciare una battuta
d'arresto, ma che in realtà ci hanno permesso
di prender fiato e di creare una piacevole
melodia, intitolata "Jubilate Deo". Ma è da sola
che hai raggiunto una delle note più alte in
questo tuo percorso, la Laurea! Il Compositore,
l'Istruttore, ora sei Tu! ...Ci hai reso tutti edotti...
Noi non possiamo che ringraziarti per averci
reso tante piccole note nel tuo spartito e augurarti
di suonare il meglio che da questo
momento vivrai!
Congratulazioni!!! Papà, Mamma e Katia.
Al consiglio regionale ...
O capitano! Mio capitano!
Auguri a papà Domenico e a zia
Rosanna per i loro 50 anni. Siete delle
persone speciali. Con amore Antonio,
Marco e Rita.
la Riviera
Da Da Um Pa "Risorse Umane d'Eccellenza"
La house di Jimmy contro il revival di Carletto
Jimmy e Carletto
sono pivelli al suo cospetto
Cavallaro & Loccisano
Kukù Lorena
Il Moro e la Bianchini
Il Mago del Crotonese
«L’ amore non è un sorpasso
ma uno stop alla vita»
Passeggiando per
Bergamo
Alta...una vetrina
tutta calabrese,
con la liquirizia
di ogni specie e
forma!
foto di Guido
Spanò
DOMENICA 22 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 31