TIGULLIO OCCIDENTALE - Turismo in Provincia di Genova

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TIGULLIO
OCCIDENTALE
Costa e Entroterra
Provincia di Genova,
scaglie di mare, profumi di bosco.
TIGULLIO OCCIDENTALE
Camogli
Portofino
Santa Margherita
Rapallo
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Chiavari
Lumarzo
Tribogna
Neirone
Moconesi
Favale di Malvaro
Lorsica
Orero
Coreglia Ligure
San Colombano Certenoli
Leivi
Carasco
Cicagna
Provincia di Genova
Assessorato al Turismo

Portofino

TIGULLIO OCCIDENTALE
Da Camogli fino a Chiavari uno show di bellezze ambientali straordinarie,
come il Parco del Monte di Portofino, spiagge e calette incantate, fondali
mozzafiato. Non solo mare. Dalla costa si sale nell’entroterra di Chiavari lungo
la Val Fantanabuona, regno dell’ardesia. L’agricoltura delle alture e degli orti
sospesi sul mare produce ottime verdure e frutta. Mentre ulivi e viti danno olii
e vini di qualità. Anche la pesca gioca un ruolo importante. Cooperative di
pescatori permettono di gustare pesce fresco e le famose acciughe sotto sale.
Tra palme e pitosfori profumati spuntano sapori e piatti genuini. Tutti da
gustare. Sete, velluti, ricami, merletti e ardesia sono espressione di un
artigianato risalente ai maestri del passato. Sapienza antica che si è
tramandata di padre in figlio. Golf green, regate veliche, porticcioli turistici,
trekking e immersioni, ma anche mondanità e ospitalità di charme. Alberghi di
ogni categoria, negozi trendy, ristoranti gran gourmet, bar, pub e locali notturni
alla moda sono il fiore all’occhiello di un’offerta turistica di alto livello.

Il porticciolo di Camogli

Chiavari, Statua di Colombo
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TIGULLIO OCCIDENTALE
EMOZIONI SUL MARE
La costa più amata dal jet set
e i ricchi fondali del mare
Intense e indimenticabili le visioni di questo tratto di costa, che da Camogli
toccando Santa Margherita, Paraggi, Portofino e Rapallo arriva a Chiavari. Da
sempre crocevia del jet set internazionale e del turismo d’élite, senza dimenticare le
sue secolari tradizioni marinare e pescherecce come a Camogli e a Santa
Margherita. Coste alte e rocciose si alternano a spiagge dedicate agli amanti del
sole. Acque incontaminate e trasparenti, habitat di numerose specie marine e
ittiche, come i fondali di Punta Chiappa e dell’Area Marina Protetta di Portofino,
sono tra i più ricchi e intatti del Mediterraneo. Porticcioli turistici ospitano barche
da diporto, a vela o a motore a Portofino, Santa Margherita, Rapallo e Chiavari.
Nel nome di
Colombo
L’Itinerario Storico
Colombiano, panoramico
sentiero segnalato
(segnavia ISC, 19 km),
ripercorre l’antica via che
da Terrarossa Colombo
di Moconesi nella Val
Fontanabuona scende a
Nervi e Quinto, passando
per Tribogna, Colle
Caprile, Calcinara,
Cornua, valico del
Monte Becco e valico
del Monte Cordona.
Pare che da qui siano
passati gli avi del
Grande Navigatore per
trasferirsi a Quinto.
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TIGULLIO OCCIDENTALE
EMOZIONI SUL MARE
Camogli e i luoghi della mondanità
Camogli Santa Margherita
Camogli, città dei mille velieri bianchi.
Nel passato gli uomini navigavano il mondo
sui mille velieri dalle candide vele, che resero
famosa e prospera Camogli affacciata
nell'estremo limite est del Golfo Paradiso. Le
donne ad aspettare, amministrare il
patrimonio familiare e accudire i figli. Gli alti
palazzi colorati del borgo marinaro, il cui
nome significa la Cà de Muggé (Casa delle
mogli), si specchiano nel porticciolo,
circondato in parte da pesanti arconi
medioevali, dove sono all’ancora barche, gozzi
e pescherecci. Vi sono anche le motobarche
che circumnavigando il Monte di Portofino
portano i turisti a Punta Chiappa e a San
Fruttuoso. In estate sono effettuate minicrociere
per le Cinque Terre, Portovenere e il
Golfo del Tigullio con sosta a Portofino
(www.golfoparadiso.it). La tradizione della
pesca è continuata dai 30 soci della
Cooperativa Pescatori che dispone di un
impianto di reti fisse con tre barche che
costituiscono la struttura della tonnara, nelle
acque di Punta Chiappa, unica del Tirreno.
Il Castello della Dragonara (XII sec.), vecchio
forte di difesa dai Saraceni, conserva un
torrione quadrato che si è mantenuto in
perfetto stato. Salotto del borgo, la Passeggiata
Garibaldi, affacciata sulla spiaggia dotata di
attrezzature balneari, con caffé, pasticcerie e
boutique, vede nelle profumate sere d'estate il
passeggio della gioventù locale e dei vacanzieri
rivieraschi. Poco più avanti, la storia
avventurosa di Camogli è rivissuta nel Museo
Marinaro Gio Bono Ferrari. Tra polene, carte
nautiche, strumenti di navigazione ed ex-voto,
spicca il modello del brigantino a palo che portò
in salvo Giuseppe Garibaldi incalzato
dall’esercito sabaudo.
I luoghi del jet set, fra mondanità e natura.
Superata la galleria di Ruta, si apre l'arco
perfetto del Golfo del Tigullio con Santa
Margherita, Portofino, Rapallo e Zoagli, ormai
consegnati alla storia delle vacanze di teste
coronate e personaggi del jet set internazionale.
Si lascia l’Aurelia all’altezza di San Lorenzo della
Costa e si scende con strette curve su Santa
Margherita il cui lungomare è tempestato di
ristoranti e grandi alberghi, dove principi, star e
i più bei nomi della finanza sono di casa. Dietro
si apre la quinta del borgo marinaro con le case
affrescate a motivi trompe-l’oeil in un

Camogli, Museo navale
susseguirsi di fregi architettonici, finte finestre e
ghirlande di fiori nei colori di Liguria. Il
porticciolo turistico è sempre affollato di yacht e
fuoribordo. Il pontile nord è riservato all’attracco
dei servizi pubblici per escursioni a Rapallo,
Portofino, San Fruttuoso, Camogli, Cinque Terre
e Portovenere (www.traghettiportofino.it). Vi
sono attraccati anche i gozzi e i pescherecci dei
pescatori che vendono il pesce appena pescato
nel Mercato del pesce, situato al di là della
strada sotto portici dalle volte a crociera.
Bella la spiaggia, tutta tirata a lucido, con
stabilimenti balneari dotati di ogni comfort.
Da Santa la strada litoranea si dirige verso
Portofino fra panorami mozzafiato. Poco più
oltre, ecco Paraggi, minuscola bomboniera di
poche case. Adagiata su una breve caletta
sabbiosa esclusiva, dotata di un ottimo
stabilimento balneare, è guardata a vista dal
goticheggiante Castello Bonomi, dimora
privata ottocentesca, riadattamento di una
fortezza genovese, appollaiato su un
promontorio roccioso. Nota fin dal XII sec. per la
sua ricchezza d’acqua, possedeva numerosi
mulini, alcuni dei quali esistono ancora in
località Acqua Viva.
Panorami d’autore
A San Rocco, frazione sopra Camogli,
vi è la Parrocchiale Madonna della
Salute, barocca, sorta sul luogo di una
cappella dedicata al Santo dalla
gamba piagata. Da qui il sentiero a
gradoni s’inabissa nel verde tra le
visioni del Golfo Paradiso e delle
palazzate di Camogli. Scendendo si
incontra la Chiesa di San Nicolò di
Capodimonte, romanica (XII sec.),
attorniata da un gruppo di case.
Custodisce tracce di affreschi, tra cui
un graffito quattrocentesco legato al
culto della Stella Maris che
rappresenta la Vergine nell’atto di
proteggere una barca durante una
tempesta. Sempre più giù, fino alla
scogliera, passando accanto ad una
trattoria che imbandisce piatti di
croccanti fritti misti, si arriva prima
all’approdo del traghetto per
Camogli-San Fruttuoso, e poi a
Punta Chiappa che si protende nel
mare come un lungo e gigantesco dito
tra fondali trasparenti. Notti
romantiche in particolare quando
la luce della luna piena si rovescia
a picco sul mare.
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TIGULLIO OCCIDENTALE
EMOZIONI SUL MARE
My love in Portofino
Portofino
Dopo Paraggi la strada carrozzabile termina a
Portofino. La romana Portus Delphini, come la
chiamò Plinio il Vecchio probabilmente a
causa della forma del suo promontorio, era
nota anche ai Greci come borgo marinaro
famoso per la sua suggestiva configurazione
geografica. Fiordo mediterraneo, situato
all'estremità sud-orientale del promontorio
omonimo, Portofino è raccolto in
un'insenatura profonda e ben riparata, tra la
penisoletta rocciosa che chiude a ponente il
Golfo del Tigullio e la Punta Carega, protesa in
mare, e a sud dell'insenatura di Paraggi.
Dalla metà dell’800 è la meta turistica più
esclusiva del mondo, molto amata da
Tedeschi, Inglesi e Nordamericani. Le tipiche
case liguri, alte e a colori vivaci, che circondano
la mitica e mondanissima piazzetta, si
riflettono sulla baia, priva di spiaggia, e sul
piccolo porto che è affollato di yacht e panfili
di gran lusso. Sotto i portici a sesto acuto,
lungo la Calata Marconi e il molo, boutique
glamour, bar e ristoranti esclusivi fanno da
cornice ad eventi, manifestazioni e regate
nazionali e internazionali. Il borgo è dominato
dalla Chiesa di San Giorgio sotto la quale inizia
Rapallo
una stradina che, fra giardini profumati e
uliveti, raggiunge la punta rocciosa del Capo.
Avvolto da secolari pini marittimi, con il faro,
incanta per le visioni del Golfo del Tigullio e
della costa fino a Sestri Levante.
Torri e castelli sul mare
Superata Santa Margherita, si raggiunge
dopo un pugno di chilometri, San Michele di
Pagana, minuscolo borgo di pescatori
formato dalle tre baie di Travello, Pomaro e
Prelo, caratterizzate da fondali
prevalentemente sabbiosi con larghe distese
di poseidonia. Dopo la spiaggia di Prelo,
spunta Punta Pagana, promontorio coperto di
pini marittimi e lecci. Qui svetta una Torre
(XVI sec.), a pianta quadrata, una delle poche
torri saracene liguri non inserite in abitazioni
o profondamente manomesse. Documento di
un'epoca in cui le coste liguri erano
minacciate dalle incursioni delle navi corsare
barbaresche, è stata donata al Fondo Italiano
per l’Ambiente (FAI) che l’ha restaurata
ripristinando in copertura la camera della
bombarda, riportando alla luce il pavimento
originario in mattoni disposti a coltello e
preservando gli intonaci esterni risalenti al

Cristo degli abissi
‘600. Inoltre il FAI ha curato anche la
sopravvivenza delle specie arboree della zona
circostante.
Subito dopo si apre Rapallo, incastonata
nell’insenatura più interna del Golfo del
Tigullio, protetta da un anfiteatro di colline
che si elevano alle sue spalle. Il suo clima mite
e temperato tutto l’anno ha consentito di
trasformare l’antico borgo marinaro in centro
di vacanze fin dalla seconda metà dell’800.
L’elegante ed animato lungomare Vittorio
Veneto, con numerosi alberghi e caffé, ricorda
quei mitici anni cosmopoliti della belle
époque. Di fronte vi sono la vasta spiaggia
con gli stabilimenti balneari e il porto
turistico internazionale, dotato di moderne
attrezzature e capace di più di 900 postibarca.
Quasi al centro del vasto arco sabbioso
si eleva il Castello (1550) che sorge su di uno
scoglio protendendosi nel mare. La
fortificazione, con la sua singolare struttura
ad absidi contrapposte in edifici fortificati, fu
usata come dimora del capitano della città e
poi divenne una prigione. Restaurato dal
Comune che ne è proprietario dal 1959, è
sede di eventi culturali, mostre ed esposizioni.
In festa sul mare
> San Fruttuoso. Festa del Cristo degli
Abissi. Il Cristo degli Abissi è una statua di
bronzo opera di Guido Galletti, calata in
mare nel 1954 a protezione dei marinai e
molto amata da tutti i subacquei. La
processione si svolge l’ultimo sabato di
luglio in notturna alla luce delle torce e
raggiunge la spiaggia. Un gruppo di sub si
immerge e depone una corona ai piedi del
Cristo sommerso.
> Camogli. San Valentino, Innamorati a
Camogli, settimana del 14 febbraio. Cene,
concorsi di poesie e pittura, sconti negli
hotel e nei ristoranti per gli innamorati.
Sagra del Pesce, secondo week end di
maggio. La sera del sabato i
rappresentanti dei quartieri Porto e
Pinetto danno fuoco alle strutture
costruite sulla spiaggia con legni di scarto.
La domenica mattina nella piazza del
porticciolo sono fritti 5 q di pesce azzurro
nella grande padella (4 m di diametro,
pesante 26 q) e distribuiti gratuitamente.
Stella Maris, prima domenica di agosto.
Processione di barche per onorare la Stella
del Mare, come i pescatori chiamano la
Vergine, fino a Punta Chiappa, dove c’è
il suo altare. La sera migliaia di lumini
accesi sono messi in mare.
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TIGULLIO OCCIDENTALE
EMOZIONI SUL MARE
Passeggiando accanto al mare
Zoagli Chiavari, Porto turistico
Zoagli, vertiginosa passeggiata a mare.
L’Aurelia, stretta fra la collina e il mare, da
Rapallo sale fra ville e hotel storici,
circondati da uliveti, pini marittimi e
giardini con piante tropicali, fino a Zoagli
che incantò il filosofo Friedrich Nietzsche,
il poeta Ezra Pound e il drammaturgo Sem
Benelli. Il centro principale del borgo,
inserito in una piccola conca alla foce del
torrente Semorile, in gran parte coperto,
regala con le sue passeggiate a mare,
ricavate nell’alta scogliera rocciosa tra
scogli e calette, visioni incantevoli e
romantiche su tutto il Golfo del Tigullio da
Portofino a Sestri Levante. La Passeggiata
Canevaro, verso Levante, ai due lati della
spiaggia centrale, fu realizzata negli anni
Trenta del secolo scorso con il contributo
finanziario e il lavoro degli abitanti di
Zoagli. La nuova Passeggiata dei Naviganti
(2003), verso Ponente, consente una
percorrenza sicura anche nei mesi
invernali. Da non perdere la Spiaggia del
Duca, sotto il Castello Canevaro. Ci si
accede mediante l’antica scala di pietra
scavata nella roccia che scende alla
spiaggia, splendida e appartata fra alte
scogliere. La statua di bronzo della
Madonna del Mare, alta circa 1,60 m,
opera della scultrice Marian Hastianatte,
è stata collocata nel 1997, a 9 m di
profondità, nella baia antistante la
spiaggia centrale. La si può vedere dal
molo grazie alla vicinanza alla costa, alla
scarsa profondità e la trasparenza delle
acque. Il 6 agosto molti subacquei si
danno appuntamento in una fiaccolata
subacquea, immergendosi fino ad essa,
per ricordare i caduti del mare. I fondali di
fronte a Zoagli rivelano un habitat marino
di grande interesse sia per chi fa
snorkeling sia per chi fa scubadiving nelle
loro profondità.
Chiavari, il mare in città.
Infiniti viali di palme, oleandri e aranci,
numerosissimi grazie al clima, dolce e
temperato anche in inverno, portano a
Chiavari, città costiera al centro del Golfo
del Tigullio, estesa nella piana alluvionale
racchiusa fra il fiume Entella, che la separa
da Lavagna, e un vasto entroterra
occupato dalla Val Fontanabuona. Terza

città per numero di abitanti della
Provincia dopo Genova e Rapallo, nel 2007
gli è stata conferita la Bandiera Blu per la
qualità dei servizi del porto turistico e
delle sue spiagge. Il suo Lungomare,
alberato, orlato da chilometri di spiaggia
attrezzata, è completato dal porto
turistico, rinomato per la nautica da
diporto, e punto d'osservazione
privilegiato per assistere alle periodiche
gare di off-shore che si svolgono nello
specchio d'acqua antistante.
Il progetto della riqualificazione dell'area
della Colmata a Mare, in fase di
attuazione, prevede due ristoranti, un
albergo affacciato sul mare, un centro
culturale multimediale, 50 appartamenti,
3 piscine, negozi, un parco giochi, una
pista ciclabile di collegamento con il lungo
fiume Entella e più di 900 posteggi,
prevalentemente interrati, un ponte
girevole. Un auditorium seminterrato,
invece, servirà ad ospitare convegni e
conferenze. Questo progetto trasformerà
Chiavari, dandole nuovi spazi per la cultura
e lo sport e grandi risorse per il turismo.
Fuochi e regate
> Portofino. Festa patronale di San
Giorgio, 23 aprile. Nella piazzetta è
allestita una grande catasta di legna
che viene poi incendiata. A seguire
distribuzione in Piazza di piatti tipici
liguri. Tutte le case del borgo sono
illuminate da mille luci che le rendono
ancor più suggestive.
> Rapallo. Festa patronale di Nostra
Signora di Montallegro, 1-2-3 luglio.
Funzioni religiose, pellegrinaggi e
spettacoli pirotecnici che rendono
omaggio alla venerata Patrona di
Rapallo sia in città sia sulle alture
dove si trova il suo Santuario.
> Palio Marinaro del Tigullio, date
variabili. Le regate si svolgono a
rotazione nelle acque di 7 località:
Chiavari, Rapallo, Santa Margherita
Ligure, Sestri Levante negli anni
dispari; Lavagna, San Michele di
Pagana e Zoagli negli anni pari.
Ogni anno è stabilito il calendario
delle domeniche interessate fra
giugno e agosto. Vi prendono parte
gozzi in legno e in vetroresina.
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L’arte dell’impagliatori di Chiavari

Ruta di Camogli
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TIGULLIO OCCIDENTALE
SCENARI D’ARTE
Arte e artigianalità per creare
straordinarie meraviglie
Tutti gli stili architettonici sono rappresentati sia nei centri della costa sia in quelli
dell’interno, fondendosi mirabilmente fra loro. Non solo nelle chiese e nei santuari,
ma anche nei castelli, nei palazzi e nelle ville che testimoniano la creatività, la
prosperità e la variegata e complessa storia del Tigullio occidentale. Come i suoi
numerosi musei, molti dei quali legati alle attività marinare, alla produzione di ricami,
merletti, sete, damaschi e velluti e alla lavorazione dell’ardesia. Senza dimenticare
l’epopea dell’emigrazione che ha visto protagonisti moltissimi abitanti, in particolare
di Chiavari e della Val Fontanabuona che, dalla metà ‘800 fino agli anni Cinquanta,
partirono a cercare fortuna negli Stati Uniti e nell’America Latina.
Ruta: seduzioni
nicciane
Friedrich Nietzsche
soggiornò a Ruta (1886)
e rimase affascinato da
questa balconata a
269 m. su Camogli. Un
pugno di case dai colori
accesi sparse sui pendii
attorno alla Parrocchiale
di San Michele (XVII sec).
Si scoprono prima la
Chiesa Millenaria (XII
sec.), in pietra a vista,
aulico esempio di
romanico ligure, e poi,
dopo 90 minuti di
cammino, il Santuario
della Madonna di
Caravaggio (1833).
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SCENARI D’ARTE
Chiese, Santuari e scienza
Basilica di Santa Maria Assunta
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Camogli, chiese-salotto e santuari. Dal
porticciolo una scalinata di marmo porta al
sagrato della Basilica di Santa Maria Assunta
che sorge sul promontorio chiamato Isola.
All'interno splendidi stucchi barocchi, marmi
policromi, statue lignee, fra cui quella
dell’Assunta, soffitti affrescati e due grandi
vetrate che raffigurano San Fortunato e San
Prospero, patroni di Camogli. Nel centro del
paese il Museo Civico Archeologico custodisce
reperti risalenti all'Età del Bronzo trovati sulla
collina Castellaro. Più in alto, seguendo il
tracciato dell'Antica Via Romana si arriva al
Monastero di San Prospero costruito dagli
Olivetani (XIX sec). Da questo eremo, immerso
nella luce argentea degli ulivi, lo sguardo
spazia su panorami infiniti. Oltre ad alcuni
dipinti di fine Ottocento, nel Monastero è
conservata un'importante Biblioteca con
pregevoli edizioni e antiche pergamene.
Miracoloso è l'Unguento Benedettino,
preparato dai monaci, efficace per estrarre
corpi estranei penetrati nella pelle e risanare
ferite. Il Santuario di Nostra Signora del
Boschetto, sulla strada per Ruta, fu edificato
per ricordare l’apparizione che ebbe Angiola
Villa Durazzo
Schiaffino in questo luogo (1518). Vi sono
conservati molti ex-voto marinari.
Santa Margherita e gli esperimenti di Marconi.
Nel cuore del centro storico di Santa si trova la
Basilica di Santa Margherita di Antochia, a croce
latina, con due campanili ai lati. Sul poggio che
la sovrasta si aprono le antiche stanze della Villa
Durazzo Centurione. Costruita su progetto di
Galeazzo Alessi (1560), l’architetto delle grandi
famiglie genovesi del tempo, ha le facciate
ritmate da ampie finestre, da modanature in
rilievo, terrazzi e statue. Nell’interno saloni dalle
volte affrescate e uno solenne scalone in
ardesia che porta ai piani superiori con mobili
d’epoca e quadri d’autore, fra cui quelli di
Domenico Piola e Gerolamo de Ferrari, maestri
secenteschi liguri. Nelle due sale
dell’ammezzato sono stati ricostruiti lo studio e
la biblioteca dello scrittore Vittorio G. Rossi, nato
a Santa, con oggetti raccolti durante i suoi
viaggi che costituiscono un piccolo museo di
cult. Accanto vi è la Chiesa di San Giacomo di
Corte, con la scenografica facciata barocca.
Sotto si ammira la mole tozza del Castello
(1550), dalle ridotte dimensioni, con una torre
sul lato nord e una sala centrale dai soffitti a

Il Sagrato di San Giorgio a Portofino
volta. Oltre un secolo di storia italiana e d'Europa
nel Grand Hotel Miramare aperto nel 1903. Di
qui sono passate teste coronate, politici, attori,
finanzieri, aristocratici, intellettuali e scienziati.
Guglielmo Marconi dalla terrazza dell'albergo
riuscì a trasmettere, tra il 2 e il 6 agosto 1933
per la prima volta nel mondo, segnali
radiotelegrafici e radiotelefonici alla distanza di
150 km. Per ricordare lo storico evento sono
state restaurate le attrezzature usate dallo
scienziato ed è stata posta una lapide di marmo
sulla facciata liberty.
Portofino, nel nome di San Giorgio. Subito dopo
Santa Margherita, prima di arrivare a Portofino,
una deviazione porta a Nozarego con la Chiesa
di Santa Maria Assunta (1725). Bellissimo il
sagrato a ciottoli colorati e l’interno con dipinti
di Luca Cambiaso e un organo settecentesco. A
Portofino, scendendo lungo Via Roma, si
incontrano prima l’Oratorio dell’Assunta, che
possiede elementi gotici e rinascimentali (XIV
sec.), e poi la Parrocchiale di San Martino (XII
sec.), in stile romanico-lombardo. In alto, ecco la
Chiesa di San Giorgio che custodisce le reliquie
del santo patrono portate fin qui da marinai che
avevano preso parte alle Crociate.
Pizzi, merletti, velluti
e damaschi
Nei secoli passati i borghi del Golfo del
Tigullio erano noti per i loro
ricamatori. Uomini e donne hanno
impreziosito con i loro ricami
paramenti sacri, gonfaloni,
gualdrappe dei cavalli, abiti di gala e,
nell'Ottocento, corredi nuziali.
Contemporanea all'arte del ricamo è
quella del merletto al tombolo. Gli
esemplari più belli si ammirano a
Rapallo nel Museo del tessuto, pizzo e
tombolo di Villa Tigullio (fatta
costruire dagli Spinola), dove fra i
pezzi più significativi c'è un pizzo
lungo oltre 8 m. fatto su disegno di
Emanuele Luzzati per una nave da
crociera statunitense.
A Zoagli e Lorsica è tuttora attiva la
tessitura della seta che fiorì nel XV sec.
con storiche aziende che ancora
tessono con telai a mano e meccanici
taffetà, shantung di seta, velluti e
damaschi.
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TIGULLIO OCCIDENTALE
SCENARI D’ARTE
Rapallo, Zoagli e Chiavari
La funivia di Montallegro Nostra Signora dell’Orto
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A Rapallo e Zoagli mistiche devozioni e musei.
Nel centro di Rapallo all’interno dell’ex-
Monastero delle Clarisse (1633) vi sono il
Teatro-Auditorium e il Civico Museo Attilio e
Cleofe Gaffoglio, dove sono esposti avori,
porcellane, sculture e dipinti (XIV-XX sec.), che
Attilio Gaffoglio ha collezionato e donato al
Comune. Sulle alture il Santuario Nostra
Signora di Montallegro è il centro devozionale
fra i più importanti della Riviera di Levante. Il 2
Luglio 1557 apparve al contadino Giovanni
Chichizola la Madonna che gli consegnò una
icona greco-bizantina e gli chiese la
costruzione di un tempio. Due anni dopo il
Santuario fu aperto al culto. Di forme
cinquecentesche, ha la facciata in stile goticolombardo,
opera di Luigi Rovelli (1896). Ci si
arriva anche con una funivia. Vicino alla
frazione di San Maurizio di Monti vi è il
Complesso Molitorio La Cipressa e Museo
dell’Arte Contadina costituito da costruzioni
rurali d’epoca e da due mulini, che formano un
complesso di grande interesse storico.
Lungo le creuze che conducono a Zoagli si
incontrano San Pantaleo, di origine romanica,
con arcate ogivali, Sant’Ambrogio, neoclassica,
e San Pietro di Rovereto, con un’urna cineraria
romana usata come acquasantiera.
Chiavari, il segno della storia. Il Palazzo dei Portici
Neri (XIII sec.) in Piazza Fenice, è il monumento
più significativo di architettura civile medioevale
di tutta Chiavari. Il Teatro Cantero, dal doppio
ordine di palchi con stucchi dorati, è un gioiello
ottocentesco. Imponente è la Cattedrale, sede
del Santuario Nostra Signora dell'Orto. Nel 1493
dopo una grave pestilenza, una donna scampata
al flagello fece dipingere nel muro del suo orto,
per la grazia ricevuta, l'immagine di una
Madonna con il Bambino dal pittore Benedetto
Borzone, venerata poi come la Madonna
dell'Orto. Nella Chiesa seicentesca, con
colonnato di marmo e interno a tre navate, si
conservano statue lignee del Maragliano e tele
di Orazio De Ferrari. Splendida dimora patrizia, il
Palazzo Rocca fu fatto edificare dai marchesi
Costaguta (1629). Il suo parco è aperto al
pubblico. Nelle sale del piano terra è stato
allestito il Museo Archeologico, con reperti
preistorici della zona, ai piani superiori la
Quadreria appartenuta alla famiglia Rocca.
Val Fontanabuona, ardesia e damaschi.
All'orizzonte sfuma la visione azzurra del Golfo

Chiavari, Villa Rocca Favale di Malvaro
del Tigullio. Fra le fasce terrazzate delle colline
tempestate di ulivi si apre la Val Fontanabuona,
centro della lavorazione dell’ardesia e della seta.
La sapiente arte dei maestri artigiani di Cicagna
trasforma la pietra nera di Liguria in oggetti
d'arredamento dal design moderno, oltre che in
piani da biliardo e abbaini per i tetti delle case,
esportati in tutto il mondo. Isolata nel centro
svetta la Torre Campanaria di San Giovanni,
sopravvissuta alla demolizione della chiesa. Al
di là del ponte della Vittoria sul torrente
Lavagna sorge il Santuario della Madonna dei
Miracoli, meta di pellegrinaggi per i discendenti
degli emigranti. Pietro Solari ha scolpito il
Monumento all’Emigrante a Monleone di
Cicagna. Su di un poggio Lorsica è un altro
luogo top dell'artigianato serico ligure. In
questa zona sono molti i paesi a contendersi la
gloria di aver dato origine alla famiglia di
Cristoforo Colombo e Moconesi è uno di questi.
Nella frazione Terrarossa Colombo vi è la casa
attribuita al grande navigatore. A Lumarzo, in
località Pannesi, il Santuario della Madonna del
Bosco (XVI sec.), con un campanile in pietra a
vista, è sorto sul luogo dove la Vergine apparve
ad un sordomuto che riacquistò la parola.
I musei della
Val Fontanabuona
> Cicagna. Nel Palazzetto Poliuso,
a Chiapparino, è in riallestimento
il Museo dell’Ardesia che ne
ricostruisce la storia.
> Favale di Malvaro. Il Museo
dell’Emigrante Casa Giannini
ripercorre l’avventura di Pietro
Giannini che fondò la Banca
d'America e d'Italia. Terra di
emigrazione, qui si tiene l’ultima
domenica di giugno la Giornata
dell’emigrante.
> Moconesi. In località Gattorna vi è
il Polimuseo del Giocattolo con
esposizione di giocattoli poveri in
stoffa e cartone.
> Orero. Ad Isolona vi è una tappa del
Museo itinerante La Via dell'Ardesia,
dove sono state illuminate le cave.
> San Colombano Certenoli. A Calvari
vi è il Museo Marinaro Tommasino
Andreatta con modelli di navi a vela e
naviganti radiocomandati raccolti da
Tommasino Andreatta. Il Museo del
Lascito Cuneo conserva oggetti e libri
della famiglia Cuneo, fra cui il volume
sulla vita di Cristoforo Colombo scritta
dal figlio Fernando.
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L’Abbazia di San Fruttuoso

Chiavari, Mercatino dell’antiquariato Monumento al cane fedele
>
TIGULLIO OCCIDENTALE
TRACCE DI STORIA
Le tracce del passato attraverso
torri, ponti, abbazie e ville
Un filo rosso di antiche storie unisce fra loro i paesi del Tigullio occidentale e
della Val Fontanabuona, dagli antichi Liguri ai Romani fino ai giorni nostri. Fatti
e misfatti di una storia complessa testimoniata da castelli, ponti in pietra, torri
erette per difendersi dalle incursioni dei pirati, abbazie e monasteri. Ma anche
ville e grandi alberghi. Perché qui, oggi come nel passato, l’ospitalità è
impeccabile e ha stregato grandi nomi come Ernest Hemingway, la Duchessa di
Windsor, Greta Garbo e Winston Churchill. Nel salone ovale dell’Imperiale Palace
Hotel a Punta Pagana, tutto stucchi e fregi in stile pompeiano, il 6 aprile 1922,
si è svolto il Trattato di Rapallo, per siglare la pace fra Russia e Germania.
Cani fedeli e
antiquariato
> San Rocco di Camogli.
Dal 1962 il 16 agosto
si svolge il Premio
Internazionale Fedeltà
del cane. Sono premiati i
cani che si sono distinti
per azioni di coraggio e
fedeltà. Dal 1966 sono
premiate anche le
persone che hanno
operato con gesti di
bontà in loro favore.
> Chiavari. Sotto i portici
delle vie del centro, ogni
secondo week end del
mese, si tiene la Mostra
mercato
dell'antiquariato.
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TIGULLIO OCCIDENTALE
TRACCE DI STORIA
Abbazie e monasteri nel tempo
San Fruttuoso, la torre di Andrea Doria San Fruttuoso La Cervara
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San Fruttuoso, minuscolo borgo di pescatori
situato nelle breve insenatura orlata da una
spiaggia ghiaiosa, che si apre alla base del
Monte di Portofino, si stringe attorno
all’Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte.
Sorta nel 711 quando San Prospero, vescovo
di Tarragona, in fuga dalla Spagna per
sottrarsi all’invasione degli Arabi, vi si
rifugiò trasportando le ceneri del Santo.
Dopo le incursioni saracene fu ricostruita
dai Benedettini (984). Venne poi ampliata
dai Doria che vi seppellirono, dal 1275 al
1305, sette membri della loro famiglia. Fu
donata dai Doria-Pamphilj nel 1983 al FAI,
che l’ha ristrutturata valorizzandone le
caratteristiche romanico-gotiche. Aperta al
pubblico nel 1987, conserva il piccolo
chiostro su due livelli chiusi da due ordini di
portici e la cripta con le tombe dei Doria.
Nella sala dedicata ad Andrea Doria, al
primo livello, è custodito un sarcofago
romano (II sec. d.C.) raffigurante Achille a
Sciro. La facciata della Chiesa, mutilata
dall’inondazione del 1915, è sovrastata da
una torre campanaria, ottagonale,
ricoperta da una cupola sferica a spicchi
(X sec.). Il prospetto del complesso abbaziale
è ritmato da pesanti arconi alla base e da
due ordini di trifore incorniciate da archetti.
Nel 1550 Andrea Doria fece erigere la Torre
quadrangolare, in posizione arretrata
rispetto all’Abbazia, per difendere il borgo
dalle incursioni dei pirati turchi. La caletta di
San Fruttuoso può essere raggiunta o con i
battelli che fanno servizio da Camogli,
Portofino e Santa Margherita o a piedi dal
sentiero che da Pietre Strette, a Portofino
Vetta, scende fino all’Abbazia. Vi sono alcuni
ristoranti che propongono piatti di pesce e
una locanda-ristorante dove è possibile
pernottare. E’ indimenticabile trascorrervi
una notte di plenilunio in estate.
Da Santa Margherita, seguendo la sinuosa
strada che costeggia il golfo in direzione di
Portofino, si sale dopo una brevissima
deviazione di pochi metri a La Cervara, dove
vi è l'Abbazia di San Girolamo. Il vasto
complesso benedettino, che raggiunse il suo
massimo splendore intorno al XVII sec.,
restaurato verso la fine dell’800, da qualche
anno è stato completamente rinnovato
dagli attuali proprietari. Dichiarata

Monastero di Valle Christi
Monumento Nazionale nel 1912, l’Abbazia
deve il suo nome all’ambiente naturale in
cui è inserita. Pare, infatti, che Cervara derivi
da sylvaria (selva). Fra le sue meraviglie vi
sono la quattrocentesca Sala Capitolare, il
Chiostro cinquecentesco, il Giardino
all'italiana con siepi di mortella, la Chiesa di
San Girolamo e la Cripta. Nella Torre
Saracena vi fu rinchiuso per qualche tempo
Francesco I re di Francia, sconfitto a Pavia
nel 1525 da Carlo V di Spagna. Se si visita in
primavera quando è fiorito l'enorme glicine
secolare, che ricopre un'ala del complesso, si
è immersi in un profumo inebriante,
mescolato a quello delle zagare e dei
gelsomini disseminati nel parco.
Sulle alture alle spalle di Rapallo, nella
frazione di San Massimo, avvolti da alberi
secolari, sorgono su un prato all’inglese i
resti Monastero di Valle Christi. Appartenuto
all’ordine cistercense femminile (1204),
passato alle monache clarisse, fu abolito nel
1535 da Paolo III. Delle forme romanicogotiche-lombarde
rimangono il campanile,
suddiviso in tre ordini di archetti pensili, e la
zona presbiteriale.
A Portofino
i castelli divenuti
dimore storiche
> Il Castello di San Giorgio, forse
antico lazzaretto dove erano accolti
i marinai infermi, è in realtà una villa
appartenuta alla fine dell’800 al
barone Alfons von Mumm. Nel suo
parco è stato aperto il Museo del
Parco-Centro Internazionale di
Scultura all’Aperto con opere di
Pomodoro, Messina e altri famosi
artisti contemporanei.
> La Fortezza di San Giorgio (XVI sec.),
baluardo difensivo potenziato da
Napoleone. Più noto come Castello
Brown, in quanto acquistato da Sir
Yeats Brown, console britannico a
Genova (1870), che ne fece la sua
residenza, fu ceduto al Comune nel
1961 che lo utilizza per esposizioni.
Circondato da un giardino
mediterraneo, incantevole è il
panorama che si gode dal suo
terrazzo.
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>
TIGULLIO OCCIDENTALE
TRACCE DI STORIA
Castelli, torri e antichi ponti
Chiavari, panorama
Zoagli e Leivi, torri e castelli. Nella prima
metà del’500 Zoagli, oltre alla peste,
dovette affrontare le incursioni dei pirati.
Per difendersi furono costruite due torri di
avvistamento situate all’estremità
dell’abitato. Ad est si eleva la Torre Saracena
di Levante che assunse l’aspetto attuale
nell’800 dopo una serie di modifiche. Ad
ovest la Torre Saracena di Ponente,
trasformata in villa padronale, è stata
inglobata nel complesso del Castello
Canevaro, incantevole maniero a picco sul
mare, situato a ponente del centro abitato
sul promontorio della Torre, circondato da
un profumatissimo giardino mediterraneo.
Completamente ristrutturato e riservato
all’ospitalità, ha conservato inalterato lo
charme e l’atmosfera di una residenza
privata con monumentali saloni dai soffitti
affrescati e dai pavimenti a scacchi di
marmo e ardesia.
In fondo al paese si trova la Chiesa di San
Martino (1725) dalla facciata marmorea
restaurata dopo i danni subiti nell’ultima
guerra mondiale. Nell’interno vi sono alcuni
inediti tesori d’arte: due sculture lignee
Chiavari
attribuite al Maragliano e la Madonna e
Santi, tavola di Teramo Piaggio.
A picco sul mare, proprio sull’Aurelia, in
direzione di Chiavari, si staglia il Castello di
Sem Benelli, drammaturgo di successo dei
primi decenni del ‘900 autore della famosa
opera teatrale La cena delle beffe. Delirio
liberty e neogotico, tra ferri battuti e sinuose
decorazioni, è un aulico esempio dello stile in
voga in quegli anni. Attualmente è diviso in
appartamenti privati. Di fronte la Villa
Merello, circondata dall’omonimo parco, è
stata progettata da Gino Coppedè (1913) nel
suo inconfondibile stile neomedioevale.
La valletta di Rupiano, incuneata
verticalmente tra Chiavari e la Val
Fontanabuona, è immersa in uliveti famosi
per il loro olio d’oliva. Qui si trova il comune
di Leivi, detto delle Cinque Torri per le 4 torri
campanarie e la torre medioevale, collegate
fra loro dall’omonimo sentiero.
Il Medio Evo a Chiavari.
Chiavari abitata fin dal 700 a.C. dalla tribù
preromana dei Liguri Tigullii, come
testimonia la necropoli scoperta nel 1959,
divenne nel Medio Evo centro marinaro e

Zoagli, Torre Saracena di Ponente
mercantile di primaria importanza. Di quel
glorioso passato rimangono testimonianze
d'eccezione. Basta addentrarsi nel suo centro
storico. Un intrico di strade dai possenti
portici medievali, con i pilastri in pietra nera
dal tipico capitello. Il cuore antico della città è
Via Martiri della Liberazione, chiamata il
Caroggio drito, dove si affacciano negozi e
boutique. Regno dello shopping. Si trova di
tutto: dalle griffe più note dell'alta moda al
pane sotto testo e alla farinata chiavarese,
preparati secondo le ricette tradizionali.
Val Fontanabuona: ponti storici e castelli.
Alle spalle di Chiavari, Carasco è la porta di
accesso alle Valli Fontanabuona, Sturla,
Graveglia e Aveto. Il Ponte Vecchio (XVII sec.),
costruito sul torrente Lavagna, in pietra e
mattoni, fu distrutto più volte dalle frequenti
alluvioni. Sulla vicina collina di Rivarola si
staglia l’omonimo Castello eretto (1132) dalla
Superba per contrastare la potenza dei
Fieschi, signori di Lavagna. Caduto in rovina,
rimangono alcuni resti delle mura. Nella
frazione di Ognio, nel comune di Neirone, vi
sono un ponte a schiena d’asino e un mulino
in pietra risalenti ai secoli passati.
Dal sacro al profano
Dopo Zoagli, prima di arrivare a
Chiavari, si visita il Santuario di Nostra
Signora delle Grazie (XV sec.),
a picco sul Golfo del Tigullio.
Nell'interno un ciclo di affreschi del
XVI sec. raccontano la Vita di Gesù e
il Giudizio Universale, opera di alto
valore artistico di Luca Cambiaso
(metà XVI sec.). Sull’altare maggiore la
statua lignea, d’origine fiamminga,
della Madonna delle Grazie.
A Chiavari fu Gaetano Descalzi detto
“Il Campanino”, nel 1808, a rendere
famose in tutto il mondo le
chiavarine: sedie leggere come foglie,
dalla struttura arcuata, con sedile di
canne d'India intrecciate. Specialità
locale è anche il macramé fatto a
mano, dalle lunghe frange ritorte.
Nome genovese per dire asciugamano,
dal turco makramà (fazzoletto). Le
donne del luogo lo avevano copiato da
esemplari turchi portati in Liguria dai
marinai intorno al ‘500.
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Le gallette del marinaio

Reti per la raccolta delle olive
>
TIGULLIO OCCIDENTALE
PROFUMI E SAPORI
Tanti prodotti tipici che sanno
di qualità certificata
La gastronomia locale è quella tipica di tutto il Levante con specialità a base di
pesce, ma anche con una presenza vasta di verdure fresche e frutta di stagione. Il
tutto condito con l’olio extravergine Riviera ligure Dop-Riviera del Levante, prodotto
dagli uliveti che ricoprono i pendii del Golfo del Tigullio e del suo entroterra fino al
mare. Sono da gustare i golosissimi dolci: dai Camogliesi alla Torta Ciävai e ai Sorrisi
di Chiavari. Infine, dopo l’acciuga sotto sale di Camogli, già promossa a pieni voti, è
ora la volta del gambero rosso di Santa Margherita. Le due specialità top del Mar
Ligure, avranno in comune l’Igp (Indicazione geografica protetta) che è stata
richiesta alla Comunità Europea, all’insegna della qualità certificata.
L’oro giallo
Le olive degli ulivi
Pignola, Rossese,
Mortina e Lavagnina,
diffusi dai monaci
Benedettini nel Medio
Evo, sono la base del
Riviera ligure Dop-Riviera
del Levante. Olio
extravergine con un
elevato contenuto in
acido oleico (maggiore
del 70%), basso
contenuto in acido
linoleico e bassa acidità,
presenta le seguenti
caratteristiche: colore
tendente al verde-giallo,
odore fruttato maturo,
sapore dolce e retrogusto
amaro e piccante.
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TIGULLIO OCCIDENTALE
PROFUMI E SAPORI
Il dolce e il salato
Sosta d'obbligo a Camogli ai tavolini dei
bar e delle gelaterie per gustare
l'inimitabile paciugo, gelato affogato nello
sciroppo d'amarena e rinforzato da rhum.
Golosissimi sono anche i Camogliesi,
pasticcini fatti con pasta di bigné e crema
pasticcera al rhum. Ottimi anche quelli al
Caffé, alla Crema d’Amaretto, alla
Mandorla, all’Arancia, alla Nocciola,
all’Amaretto e al Gianduia.
Riguardo al pesce, si possono comprare dai
pescatori saraghi e branzini freschi freschi,
oppure le arbanelle di vetro con le acciughe
sotto sale conservate secondo i metodi di
un tempo. Infatti la lavorazione delle
acciughe appena pescate è eseguita dai
pescatori camogliesi in forma
rigorosamente artigianale. Dopo un
periodo di maturazione, seguita
attentamente, le acciughe sono
confezionate nelle arbanelle per la vendita.
Il risultato di questo accurato processo di
lavorazione conferisce al prodotto le
caratteristiche preziose che lo rendono
ricercatissimo tra gli estimatori.
Nei fondali di Santa Margherita Ligure
sono pescati, fin dagli inizi del ‘900, i
gamberi rossi, che per le loro
caratteristiche scientifiche ed
organolettiche, ma anche commerciali e
culturali, sono un prodotto tipico del Mar
Ligure da salvaguardare e valorizzare.
Chiamato gambero rampante, diversi
ristoratori locali lo propongono nei loro
menù, organizzano apposite serate
gastronomiche e assegnano ad ottobre ad
autorevoli esponenti del mondo
dell’enogastronomia l’omonimo premio.
A Chiavari si possono gustare vari tipi di
torte salate, i ravioli, la croccante farinata,
il pane sotto testo, il minestrone di
verdure, la zuppa di ceci e farro, le seppie
in umido, lo stoccafisso accomodato, la
Torta di Chiavari (Ciävai) ricoperta di
panna, impreziosita da briciole di pan di
Spagna e circondata da biscotti ben
disposti è una vera e propria torta da fiaba.
Ma anche i Caruggetti e i Sorrisi, due tipi di
cioccolatini artigianali dalla lunga
tradizione: i primi uniscono al cacao le
nocciole e sono di pasta dura, i secondi
hanno un cuore di rhum.

Leivi e Val Fontanabuona olio e frantoi.
Ulivi e ancora ulivi, dai tronchi nodosi e
dalle foglie argentate, sulle colline
attraversate da aerei terrazzamenti,
sostenuti da muretti a secco, che
circondano Leivi, Zoagli, Chiavari e alcuni
paesini della Val Fontanabuona.
Un mondo arcaico dove ogni giorno
si rinnova la fatica e il lavoro antichi
dei contadini.
Leivi è ormai consacrato come il paese
dove si produce il migliore olio
extravergine Riviera ligure Dop-Riviera del
Levante della zona. Una tradizione che si
tramanda di generazione in generazione,
visto che già nel XIX secolo, risultavano
funzionanti a Leivi il maggior numero di
frantoi pro capite del Tigullio.
Di pregio anche la produzione di Coreglia
Ligure, minuscolo centro agricolo della Val
Fontanabuona, alle falde del Monte
Pegge, sull’antica via che univa Rapallo a
Piacenza. Il tracciato nel Medio Evo, oltre
ai mercanti, veniva utilizzato anche dai
pellegrini in cammino verso Santiago di
Compostela in Spagna.
Per i più golosi
> Chiavari. Mercatino dei Sapori e
delle Tradizioni, ogni ultimo week end
del mese. La rassegna ed esposizione
di prodotti tipici e locali, con mostra
mercato in Piazza Fenice e Piazzetta
Verdi, è la vetrina della gastronomia
locale.
> Coreglia Ligure. Festa di San
Giacomo, primo fine settimana di
agosto. Si tiene nella frazione
Canevale. Insieme a stand
gastronomici, è organizzata la Corsa
del Santo a cavallo. La statua di San
Giacomo su un bianco destriero, con la
spada impugnata contro due mori, è
portata in processione da 8 devoti che,
giunti ai piedi della gradinata che
porta alla Chiesa, affrontano di corsa
i gradini con il Santo che sembra
galoppare.
> Leivi. La festa dell’olio d’oliva, fine
luglio. Stand di produttori, assaggi
gratuiti di olio, focaccia al formaggio
di Recco e piatti tipici della zona dove
l’olio è sovrano.
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Golf a Rapallo

Biciclette a Chiavari
Fare sport alla scoperta di
paesaggi incontaminati
>
TIGULLIO OCCIDENTALE
ITINERARI DI SPORT
L’attività all’aria aperta che un territorio come la Liguria regala ai suoi
frequentatori non ha eguali. E uno spicchio di territorio come quello del
Tigullio Occidentale non ha eguali anche per la bellezza e la ricchezza del
proprio paesaggio. Così è possibile scoprirne angoli sorprendenti proprio
facendo sport, in mezzo al verde dei campi da golf o delle colline a picco sul
mare amate dagli escursionisti, oppure ancora tuffandosi nel blu assoluto della
riserva marina di Portofino. Lo specchio di mare di fronte al Tigullio è molto
amato anche dai velisti, che tutto l’anno si possono cimentare in prestigiose
regate, oppure sbizzarirsi facendo kitesurf.
Chiavari in bici
Chiavari è una delle
cittadine liguri in cui
è più piacevole
girare in bicicletta.
Con la bici si può girare
tutto il centro storico,
di gran fascino, e la
passeggiata in bicicletta
per la città è comoda
e adatta a tutti.
E poi può essere un
ottimo punto di
partenza per le tante
escursioni nel
circondario adatte
agli amanti
delle due ruote.
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TIGULLIO OCCIDENTALE
ITINERARI DI SPORT
Vela, bici, trekking
Portofino non ha bisogno di presentazioni,
ed è un centro turistico di valore mondiale
non solo perché è così incredibilmente
bello il borgo e i suoi dintorni, ma anche
perché l’offerta sportiva che offre il suo
comprensorio è di tutto rispetto. Non solo
acqua ma anche escursioni, a piedi e in
mountain bike, non solo mare ma anche il
tipico paesaggio ligure in tutta la sua
bellezza. Una bellezza che a volte fa quasi
male agli occhi, da quanto è assoluta.
Il monte di Portofino: un’attrattiva per chi
ama cimentarsi nel trekking a piedi, perché,
nella sua estensione di circa mille ettari, ci
sono oltre settanta chilometri di percorsi
da fare. Sembra incredibile poter girare in
lungo e in largo questo monte da cui si
godono panorami da lasciare senza fiato. Le
porte d’ingresso al Parco di Portofino sono
San Rocco, Portofino Vetta, Nozarego e
Portofino. Da qui si può partire per itinerari
che soddisfano tutti i tipi di trekker, dai
principianti a quelli più esperti. Non sono
itinerari nati da un tracciato deciso da
qualche escursionista, ma per la maggior
parte sono la testimonianza della vita
antica che su questo monte lavorava e
prosperava. Sono infatti tracciati in selciato
o in terra battuta che servivano a
raggiungere i luoghi di culto (la Cervara,
l’Abbazia di San Fruttuoso, San Nicolò),
collegare i luoghi abitati o anche per
raggiungere i posti dove si lavorava: oliveti,
boschi, pascoli, carbonaie. L’asse principale,
comunque, è quello sulla direttrice
Portofino Vetta - Portofino mare.
Sport su percorsi che traspirano e
trasudano vita da secoli, e che solo per
questo sarebbero affascinanti, ma in più,
appena si lasciano alle spalle i rumori del
traffico, ci si ritrova immersi in
un’atmosfera senza tempo, nei silenzi del
bosco, nei suoi odori e nei suoi colori. Non
esiste palestra migliore per mettersi alla
prova. A piedi e in mountain bike.
Sempre in tema di itinerari da percorrere
sia a piedi che in bicicletta, non si può non
parlare del sentiero delle Cinque Torri,
chiamato così perché durante il percorso ci
si imbatte in una torre medievale e quattro
torri campanarie. Si parte da Chiavari, si
arriva a Leivi e si torna indietro, godendo

del panorama di tutto il Tigullio e della Val
Graveglia. Una escursione non troppo
impegnativa, che però dà modo di vivere
dal di dentro la natura di questa parte di
Liguria. Che, come è facile immaginare, è
ricca come non mai di questi percorsi che
fanno la gioia di chi ama camminare e
impegnarsi all’aria aperta. A Zoagli ce n’è
un altro tra quelli più conosciuti e
apprezzati della zona. È il sentiero dei
Cinque Campanili, così chiamato perché
collega le antiche chiese frazionarie di
San Pietro di Rovereto, Semorile, Sexi,
San Pantaleo e Sant’Ambrogio, per un
totale complessivo di circa dodici
chilometri di cammino tra antiche creuze
e paesaggi da ricordare.
C’è poi un itinerario che andrebbe
assolutamente praticato da tutti i veri
appassionati di trekking e di Liguria. Perché
il percorso da Favale di Malvaro fino al
Monte Caucaso (la cima più alta del Val
Fontanabuona con i suoi 1245 metri sul
livello del mare), è quasi paradigmatico di
tutto quello che si trova in Liguria e nella
provincia di Genova.
Un’immersione
nel sacro
Quella al Cristo degli Abissi è una delle
immersioni più belle e suggestive che
si possano fare nel Mediterraneo.
La statua del Cristo, protettore
della gente di mare e dei subacquei,
immersa nel 1954, è stata
recentemente restaurata. Le mani
della statua sono a dodici metri di
profondità, mentre il basamento
arriva a diciotto. Per questi motivi è
considerata un’ottima immersione di
fine corso ed è adatta a tutti, anche
agli appassionati di apnea.
Un tuffo nelle acque davanti a
San Fruttuoso diventa l’occasione
di incontri sorprendenti.
Poco più avanti rispetto alla statua,
infatti, c’è una grotta dove vivono
murene e piccole aragoste, scendendo
un po’ di quota si trova una parete di
gorgonie ed è facile, tra i massi,
scorgere le cernie rintanate.
Un’immersione facile
ma dal gusto impareggiabile,
un appuntamento da non perdere.
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TIGULLIO OCCIDENTALE
ITINERARI DI SPORT
Sul green o sull’acqua
Partendo da Favale e salendo verso la vetta,
si passa proprio attraverso un confine non
segnato, ma netto. Quello tra il clima
marittimo della costa ligure e quello alto
montano. Quello tra la vegetazione
mediterranea che preferisce il caldo, come
ginestre o lecci, e la flora tipica della
foresta montana, come faggi, noccioli o
sorbi. Un itinerario che dura circa cinque
ore, e che è la conferma della bellezza del
Tigullio, e delle innumerevoli possibilità di
fare attività fisica all’aria aperta. Anche con
la bicicletta, perché, per esempio anche il
Monte Caucaso è raggiungibile in
mountain bike, così come ci sono, per
esempio in Val Fontanabuona, una
quantità incredibile di percorsi affrontabili
con il “rampichino”, ma anche con le
normali bici da corsa, con saliscendi
impegnativi in grado di essere apprezzati
dai ciclisti più esperti che ogni giorno
affollano le strade del Tigullio. Restando
sempre in Valfontanabuona, a Carasco si
trovano accoglienti strutture sportive con
un centro ippico e il minigolf. Non è raro
vedere cavalieri lungo le strade del paese,
dopo aver seguito sentieri nei dintorni. E
sempre in questo piccolo centro della Val
Fontanabuona è ora attivo anche un circuito
di kart, aperto tutto l’anno. Girare sui kart, in
massima sicurezza, è divertente e fa
assaporare, in scala ridotta, quel brivido per
la velocità che è il sentimento
imprescindibile per i campioni
dell’automobilismo. E per restare in tema di
sport terrestri, impossibile non ricordare uno
dei campi da golf più rinomati e apprezzati,
non solo in Liguria, ma in tutta Italia.
Il Circolo Golf e Tennis di Rapallo è uno dei
fiori all’occhiello del Tigullio. Nato negli anni
’30, inizialmente a nove buche, dagli anni
’70 è cresciuto fino ad accogliere un
percorso di diciotto buche. Ma soprattutto
uno tra i percorsi più belli e suggestivi tra i
campi da golf italiani. Assolutamente
inserito nel tessuto cittadino, il percorso del
Circolo Golf e Tennis di Rapallo è famoso
anche per la varietà di alberi che ne
delimitano la via. Tra l’altro, poi questo
circolo è stato anche il primo in Italia
certificato per l’accoglienza ai giocatori
disabili. Un primato di cui andare fieri.

Ma ora è il momento di tuffarci in acqua. E
con un’acqua così, e un litorale unico al
mondo, le occasioni per gli sport acquatici
abbondano, e ce n’è veramente per tutti i
gusti. Da quelli dei campioni, con le regate
veliche di Portofino e di Santa Margherita
Ligure, e tante altre occasioni che spesso
uniscono sport e mondanità, a quelli dei
principianti, che hanno a disposizione varie
scuole vela per imparare i primi rudimenti
dell’andar per mare. Dal windsurf al kite surf,
disciplina nata sulle ali del vento, e che da
qualche anno ha preso sempre più piede. La
Liguria è un palcoscenico naturale per le
evoluzioni di chi ama cavalcare le onde
sospinto dalla forza del vento. Andar per
mare, dunque, ma anche andare sotto il mare.
I fondali di questa parte del Tigullio, grazie
all’Area Marina Protetta di Portofino, sono da
non perdere per tutti quelli che amano
indossare muta e pinne e andare a vedere
cosa succede lì sotto. Uno sport affascinante,
per il quale sono a disposizione istruttori capaci
e tante imbarcazioni, lungo tutta la costa, per
assicurare il massimo del divertimento senza
mai dimenticare la sicurezza.
La meraviglia
a portata di pinna
Area marina protetta di Portofino.
Un nome di quelli un po’ burocratici,
che a prima vista non desta
particolari emozioni. Ma chiedete
a chi c’è stato, nell’area marina
protetta di Portofino: uno dei
fondali più ricchi e intatti del
Mediterraneo, uno dei paradisi
assoluti per i subacquei e non solo.
Per gli appassionati di mare c’è la
possibilità di vivere questo pezzo di
Mediterraneo lasciandosi guidare
dai subacquei esperti di uno dei
numerosi centri di immersione
sparsi sul territorio. Ricordando che
nella zona di riserva integrale
l’ingresso non è consentito, mentre
nelle altre due zone sono possibili
nuoto, snorkeling e apnea. E per chi
ama la pesca, è possibile trascorrere
una giornata con i pescatori che
effettuano la piccola pesca costiera,
un tipo di attività tradizionale che
affonda le sue radici nel passato.
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Villa Durazzo di Santa Margherita

Portofino
La natura preziosa dei
giardini e dei Parchi
>
TIGULLIO OCCIDENTALE
UN MARE DI GIARDINI
Fiore all’occhiello di tutta la Liguria è il Parco Regionale del Monte di Portofino,
ormai cult per gli ambientalisti e gli amanti della natura di ogni parte del mondo.
Infatti, può capitare di incontrare lungo i suoi sentieri escursionisti provenienti
anche dal Giappone e degli Stati Uniti. Ma quest’angolo incantato della Provincia
di Genova custodisce altre gemme scintillanti nello scrigno delle sue bellezze
naturali. Parchi e giardini sono stati disegnati da esperti architetti per impreziosire
ville patrizie di notevole pregio artistico. Come il Parco di Villa Durazzo a Santa
Margherita, quello dell'Abbazia di San Girolamo a La Cervara, quello della Villa
Merello a Zoagli e soprattutto il Parco Botanico di Palazzo Rocca a Chiavari.
Erba d’Oriente
L’Erba Persa è il nome con
cui è chiamata in Liguria
la maggiorana. Persa
deriva da persiana, ossia
erba orientale. In realtà,
la maggiorana, originaria
dell’Africa del Sud, è
arrivata in Liguria e in
Italia dal Portogallo.
E’ utilizzata da sempre in
cucina e in medicina,
per i Romani era simbolo
di felicità.
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>
TIGULLIO OCCIDENTALE
UN MARE DI GIARDINI
Il Monte di Portofino, a piedi nel parco
Oasi naturale protetta a picco sul mare e
campionario eccellente della flora
mediterranea, il Monte di Portofino, alto
610 m, si protende con il suo capo nel mare
per oltre 3 km, separando il Golfo Paradiso
dal Golfo del Tigullio, Camogli da Portofino,
Paraggi e Santa Margherita. Dal 1977 fa
parte del Parco Naturale Regionale di
Portofino.
La fauna. Tra i mammiferi sono presenti la
volpe, il tasso, il riccio, lo scoiattolo rosso, la
faina ed il cinghiale. Fra i rapaci si
osservano la poiana, il gheppio, il falco
pellegrino. Gli uccelli più comuni sono il
pettirosso, la capinera, il fringuello,
l’occhiocotto, la cinciallegra, il merlo, la
ghiandaia, la tortora dal collare orientale e
il colombaccio. Esistono diverse specie di
uccelli migratori tra cui aironi, anatre,
gabbiani e bianconi. Gli anfibi presenti
sono la salamandrina dagli occhiali, la
salamandra pezzata, il geotritone, la
raganella mediterranea, il rospo comune, la
rana dalmatina e la rana appenninica.
Mentre fra i rettili si trovano il geco
verrucoso, il geco comune, la lucertola
Genzianella
muraiola, il ramarro occidentale, l'orbettino,
il colubro di Riccioli, il saettone comune e il
biacco. Vicino ai torrenti e alle zone umide è
possibile incontrare la biscia dal collare e la
natrice viperina.
La flora. Sulle pendici del Parco s’incontrano
il bosco fresco e ombroso, tipico dei climi più
rigidi, e la vegetazione spontanea. In totale
esistono 900 specie vegetali superiori. Per cui
nello stesso habitat convivono conifere, il
pinus pinea, pino marittimo, il pino d’Aleppo,
i roveri, gli ontani, i frassini, la macchia
mediterranea e rare specie botaniche che
danno colore e profumi al paesaggio. Qui
cresce l’erba lisca, cespuglio con steli lunghi
fino a 4 m, un tempo usata per fabbricare le
funi delle navi e le reti dei pescatori. Ma
anche l'euforbia arborea, l’agrifoglio, il
cittisio, il mirto, il timo, la sassifraga
spatolata originaria degli ambienti delle
regioni subartiche, l'erica arborea, le
minuscole orchidee, la genzianella
campestre, il croco bianco, il finocchio
marino e le ginestre.
I sentieri. Per chi ama le escursioni nella
natura vi sono 12 sentieri ben segnalati che

Salamandrina dagli occhiali
percorrono i fianchi del Monte, immersi nella
sua lussureggiante vegetazione. Questi
quelli consigliati e più spettacolari.
- Da San Rocco, sopra Camogli, si diramano
una serie di sentieri che consentono di
scendere alla Chiesa di San Nicolò di
Capodimonte e a Punta Chiappa.
- Da Portofino Vetta, alle spalle dell’Hotel
Portofino Kulm, in località Pietre Strette, un
lungo sentiero scavato nella roccia porta in
circa 90 minuti alla visione azzurra di San
Fruttuoso.
- Da San Rocco si rimane a mezza costa fino
ai nuclei di Poggio e Mortola, fra coltivi e
case sparse. Si giunge al bivio di Fornelli (230
m.) e ci si inoltra in una pineta di pini
marittimi. Si giunge al Poggio, sperone di
roccia posto sul crinale che scende a Punta
Chiappa. Si sorpassa Località Fornelli, ora
chiamata Batterie per le batterie antiaeree e
le strutture costruite durante la seconda
guerra mondiale. Dopo ci si inoltra in una
zona ad anfiteatro. Superato il passo del
Bacio la discesa verso San Fruttuoso è
attraverso in una specie di lussureggiante
tunnel vegetale.
La conformazione
geologica del Parco
Il Parco disegna uno scenografico
paesaggio costituito da vertiginose
pareti a picco sul mare e pendii con
terrazzamenti di ulivi. Nella zona più
settentrionale si trovano i Calcari del
Monte Antola costituiti da strati
calcareo-marmosi alternati ad argille
e arenarie (90-55 milioni di anni fa).
I ripidi versanti meridionali sono
formati dal Conglomerato di Portofino
(puddinga). Materiale roccioso
giovane (30 milioni di anni fa),
resistente all’erosione marina,
costituito da una base argillosabbiosa
con piccoli ciottoli
arrotondati, cementati fra loro da
carbonato di calcio. La costa
meridionale, lunga 6 km, molto alta,
presenta torrioni, grotte e calette
come Cala dell’Oro e San Fruttuoso.
Nella costa orientale vi sono alcune
spiagge.
Ente Parco di Portofino
Viale Rainusso 1, Santa Margherita
tel. 0185.289479
www.parcoportofino.it
Sono organizzate escursioni guidate
35

TIGULLIO OCCIDENTALE
UN MARE DI GIARDINI
Scenografie di fiori e profumi esotici
Villa Durazzo di Santa Margherita Villa Durazzo dettaglio di un risseu
36
Santa Margherita Ligure in fiore. Villa Durazzo
Centurione è circondata da una splendida
terrazza con balaustra panoramica affacciata
su Santa Margherita e orlata da statue (XVII e
XVIII sec.). Attorno si apre il parco in cui è
immersa la Villa, suddiviso in un giardino
all’italiana, dalle linee geometriche delle siepi
di bosso, creato dalla famiglia Centurione, che
subentrò ai Durazzo (XIX sec.), in un bosco
all’inglese e in un piccolo agrumeto (aranci,
pompelmi, limoni) che rappresenta il nucleo
più antico. Sono numerose le cycadaceae, fra
cui alcune piante maschili rare di Cycas
revoluta, magnolie, un esemplare di
Encephalartos lehmannii molto prezioso,
diverse specie di Camelia japonica, fra cui la
famosa varietà Contessa Lavinia Maggi. La
scenografia di piante e fiori è arricchita da
statue e fontane. La proprietà nel 1919 passò
al Commendatore Alfredo Chierichetti, che
ampliò il Parco, sistemò definitivamente il
Bosco romantico all’inglese introducendovi
lecci, cipressi, canfore, tigli e palme in un
singolare mix di piante esotiche e
mediterranee. Fece realizzare anche i sentieri
in risseu, fatti con pietre bianche nere, che
vanno ad infrangersi sulla terrazza della villa, i
cui preziosi mosaici floreali creano l’effetto di
prolungare le piante del Parco fino alla soglia
della dimora. Suggestivo è anche il romantico
Giardino Segreto dei Principi Centurione,
inserito nel verde della vegetazione, dove si
rifugiavano gli innamorati del passato.
Per l’importanza della sua flora e delle specie
arboree contenute, il parco è stato gemellato
(1998) con i Giardini botanici Hanbury di
Ventimiglia.
Il Parco Carmagnola, in Viale Rainusso, è stato
trasformato (1998) nel Parco del Flauto
Magico, parco giochi ispirato all'opera di
Mozart il Flauto Magico. E’ stato Emanuele
Luzzati ad ideare e a disegnare i percorsi
fantasiosi, a creare le sagome e le sculture di
raffinata bellezza e le divertenti zone gioco. Il
risultato dimostra la travolgente fantasia di
questo grande artista, che ha ricevuto la
cittadinanza onoraria di Santa Margherita
Ligure. A misura di bambino, il parco consente
ai piccoli di divertirsi seguendo il sogno di
Tamino, principe egiziano protagonista
dell'opera, inventando nuovi giochi in spazi
ideati apposta per loro. La storia del Flauto

La Bananiera
Magico è rappresentata sul muro di cinta, lungo
23 m., con dipinti su piastrelle di ceramica.
Durante i mesi estivi il Parco del Flauto Magico
ospita spettacoli dedicati alle fiabe.
Chiavari, profumo d’America Latina. Alle spalle
di Palazzo Rocca, nel centro di Chiavari, si apre il
Parco Botanico realizzato dall’architetto Polinice
Caccia (1908) su incarico di Giuseppe Rocca, che
nel 1903 aveva acquistato anche il Palazzo. Fu lo
stesso Rocca a procurare numerose piante rare
ed esotiche dal Sudamerica che conosceva bene
in quanto era emigrato in Argentina dove aveva
fatto fortuna. Tutto in verticale, il Parco si
articola su differenti livelli. Le serre sono state
perfettamente restaurate, in particolare quella
chiamata la Bananiera, molto alta per potere
accogliere appunto i banani. Poi vi sono un
lecceto, quasi un bosco in città, giochi d’acqua in
una grotta artificiale, il Tempietto della Musica,
la Villetta del Tè con ringhiere di ferro battuto
molto complesse e affreschi sui soffitti. I sentieri
con decorazioni a mosaico di ciottoli in pietra
conducono al giardino all’italiana con siepi di
bosso, aiuole geometriche e un piccolo
agrumeto. Qui si organizzano manifestazioni
culturali e spettacoli.
Mostre e mondanità
a Villa Durazzo
Si affaccia sul Parco la gradevole
Coffee House, aperta tutto l’anno.
Vi sono organizzati numerosi
eventi fra cui: Erba Persa.
Mostra Mercato Nazionale del
giardinaggio, dei fiori e delle
piante rare che si svolge in
primavera, con la partecipazione
di vivaisti qualificati, produttori
ed importatori di arredamento da
giardino, case editrici
specializzate ed associazioni
nazionali ed internazionali.
37

TIGULLIO OCCIDENTALE
GLI EVENTI
> Festival della Scienza varie date in diverse località
> Cartoons on the bay aprile in diverse località
> Palco sul mare estate in diverse località
CAMOGLI
> San Valentino Innamorati a Camogli settimana del 14 febbraio
> Sagra del Pesce 2a domenica maggio
> Festa del Cristo degli Abissi ultimo sabato luglio
> Stella Maris 1a domenica agosto
> Premio Internazionale Fedeltà del Cane 16 agosto
> Madonna del Boschetto settembre
PORTOFINO
> Regate di Primavera aprile/maggio
> Festa Patronale di San Giorgio 23 aprile
SANTA MARGHERITA LIGURE
> Regate di Primavera aprile/maggio
RAPALLO
> Cerimonia del Confuoco fine dicembre
> Festeggiamenti di N.S. di Montallegro inizio luglio
ZOAGLI
> Festa della Madonnina del Mare 6 agosto
LEIVI
> Festa dell’Olio d’Oliva fine luglio
CHIAVARI
> Mostra mercato Antiquariato 2° fine settimana del mese
> Mercatino dei Sapori e delle Tradizioni ultimo fine settimana del mese
COREGLIA LIGURE
> Festa di San Giacomo 1° fine settimana agosto
SAN COLOMBANO CERTENOLI
> Expo fontanabuona agosto/settembre
Sul territorio della Provincia di Genova operano due Sistemi Turistici Locali che,
attraverso la collaborazione tra soggetti pubblici e privati, elaborano, realizzano e
promuovono progetti di miglioramento e arricchimento dell’offerta turistica locale
seguendo le esigenze del mercato e valorizzando le risorse presenti.
STL del Genovesato (da Cogoleto a Sori e relativo entroterra)
Palazzo Ducale Piazza Matteotti, 9 - 16123 Genova
Tel. +39 010 5574095 - Fax +39 010 5574857
www.stlgenovesato.it Email: info@stlgenovesato.it
STL Terre di Portofino (da Recco a Moneglia e relativo entroterra)
Piazza Molfino, 10 - 16035 Rapallo (GE)
Tel. +39 0185 64761 - Fax +39 0185 238391
www.terrediportofino.eu Email: info@terrediportofino.eu

PAG. 2
PAG. 10
PAG. 16
PAG. 22
PAG. 26
PAG. 32
> EMOZIONI SUL MARE
> SCENARI D’ARTE
> TRACCE DI STORIA
> PROFUMI E SAPORI
> ITINERARI DI SPORT
> UN MARE DI GIARDINI
>
TIGULLIO OCCIDENTALE
SOMMARIO

TIGULLIO OCCIDENTALE
LA MAPPA
Europa
Liguria
ITALIA
PROVINCIA
DI GENOVA
© 2009 Provincia di Genova - Assessorato al Turismo. Progetto grafico e impaginazione: Paroledavendere. Testi: Pietro Tarallo e Carla Scarsi, per "Itinerari di
Sport" Gabriele Remaggi. Fotografie: Fulvio Fossati - Ufficio Stampa e Audiovisivi della Provincia di Genova. Altri contributi fotografici: Claudio Aristarchi,
Giuseppe Benini, Sabrina Bertolotto, Massimo Ferrari, Lucia Fossa, Claudio Fossati, Marco Fossati, Nicola Ghio, Ghita Isola, Alessandro Lugli, Franco Martini,
Roberto Martini, Sandro Mazzoni, Eraldo Minetti, Ermanno Nucci, Natalia Olivi, Simona Paletta, Roberta Parodi, Luigina Renzi, Alessandro Ricci, Elena Ricciardi,
Orietta e Raffaella Rimassa, Alessandro Tiro, Pierluigi Togni, Marina Vallino, Maurizio Zilli, Comune di Cogoleto, Comune di Arenzano, Comune di Borzonasca,
Ente Parco dell’Aveto, Gruppo Storico Sestieri di Lavagna. Elaborazione cartografica: Flavio Rossi - Servizio Sistemi Informativi della Provincia di Genova.
Coordinamento: Marco Fezzardi, Marina Vallino e Antonella Migliazza - Servizio Promozione Turistica e Sportiva della Provincia di Genova. La carta utilizzata per
questa pubblicazione è stata prodotta secondo i principi di gestione sostenibile per salvaguardare le foreste. La patina di protezione sulle copertine è ecologica.

Provincia di Genova
Assessorato al Turismo
MAR LIGURE
Tigullio Occidentale

TIGULLIO OCCIDENTALE
I MUSEI
CAMOGLI
Museo Marinaro Gio Bono Ferrari
Via Ferrari 41
Tel 0185 729049 Comune
www.comune.camogli.ge.it
Museo Archeologico
Via Ferrari 41
Tel 0185 729048 Comune
www.comune.camogli.ge.it
biblioteca.camogli@libero.it
CHIAVARI
Civica Galleria di Palazzo Rocca
Via Costaguta 2
Tel 0185 308577 - Comune
Museo Lorenzo Garaventa
Via Ravaschieri 15
Tel 0185 324713 - Soc. Economica di Chiavari
www.societaeconomica.com
Museo Storico del Risorgimento della Società
Economica di Chiavari
Via Ravaschieri 15
Tel 0185 324713 - Soc. Economica di Chiavari
www.societaeconomica.com
Quadreria Cassani-Copello della Società
Economica di Chiavari
Via Ravaschieri 15
Tel 0185 324713 - Soc. Economica di Chiavari
www.societaeconomica.com
Museo Archeologico per la Preistoria
e la Protostoria del Tigullio
Via Costaguta 4 Tel 0185 320829 - Comune
Museo Diocesano di Arte Sacra
Piazza N. S. dell'Orto 7 Tel 0185 59051
www.chiavari.chiesacattolica.it
Museo Meteosismologico G.Sanguineti -
G. Leonardini
Piazza N. S. dell'Orto 8
Tel 0185 325250 Seminario Vescovile
CICAGNA
Centro Espositivo del Chiapparino e Necropoli
Preromana di Chiavari (chiusura temporanea)
Località Chiapparino 26
Tel 0185 97181 Comunità Mont. Fontanabuona
www.fontanabuona.ge.it/chiapparino.htm
Museo Archeologico della Fontanabuona
Palazzo Comunale Viale Italia 25
Tel 0185 92854 biblioteca civica
www.fontanabuona.ge.it/cicagna.htm
Museo dell'Ardesia
Viale Italia 25 b
Tel 0185 92854 biblioteca civica
www.fontanabuona.ge.it/cicagna.htm
FAVALE DI MALVARO
Museo dell'Emigrante "Casa Giannini"
Località Acereto 16 Tel 0185 975195 Comune
LORSICA
Museo dei Damaschi
Via Casali 109 Tel 0185 95019 Comune
MOCONESI
Polimuseo del Giocattolo e Naturalistico di Gattorna
Via Vallecalda Tel 0185 931032
ORERO
Cava-Museo di Isolona di Orero
Isolona di Orero
Tel 0185 97181 Com. Montana Fontanabuona
PORTOFINO
Museo del Parco di Portofino - Centro
Internazionale di Scultura all'Aperto
Molo Umberto I Tel 337 333737
www.museodiportofino.it
RAPALLO
Civico Museo del Merletto al Tombolo
Parco Casale Villa Tigullio Tel 0185 63305
Complesso Molitorio Secolo XVII e Museo Civiltà
Contadina Cap. G. Pendola
Strada Antica di Monti 16 - Rapallo
Tel 0185 56952 - 339 8045593
www.lacipressa.it paolopendola@libero.it
Museo Civico Attilio e Cleofe Gaffoglio
Piazzale Libia - ex Convento delle Clarisse
Tel 0185 234497 Comune
SAN COLOMBANO CERTENOLI
Museo del "Lascito Cuneo"
Largo Lavezzo 4 - fraz. Calvari
Tel 0185 358791
Museo Marinaro Tommasino Andreatta
Via Soracco 7 - fraz. Calvari
Tel 0185 97181 Com. Montana Fontanabuona
S. MARGHERITA LIGURE
Museo Vittorio G. Rossi
Piazzale San Giacomo 3 Tel 0185 205449
Parco del Flauto Magico
Viale Rainusso Tel 0185 205471 Comune
VAL FONTANABUONA
Ecomuseo dell'Ardesia - La Via della Pietra Nera
(museo a tappe)
Località Chiapparino 26
Tel 0185 97181 Com. Montana Fontanabuona

UFFICI DI INFORMAZIONE TURISTICA IAT DELLA PROVINCIA DI GENOVA
COMUNE DI GENOVA
- Aeroporto C. Colombo
Tel. e Fax +39 010.6015247
genovaturismoaeroporto@comune.genova.it
- IAT De Ferrari
Tel. + 39 010.8606122
genovaturismodeferrari@comune.genova.it
- IAT Via Garibaldi
Tel. + 39 010.5572903
IAT ARENZANO
Lungomare Kennedy
Tel. e Fax +39 010.9127581
iat@comune.arenzano.ge.it
IAT BOGLIASCO-GOLFO PARADISO
Via Aurelia, 106
Tel. e Fax +39 010.3470429
iat@prolocobogliasco.it
IAT CAMOGLI
Via XX Settembre, 33
Tel. +39 0185.771066
Fax +39 0185.777111
info@prolococamogli.it
IAT CAMPOLIGURE VALLI STURA E ORBA
Via della Giustizia, 5 - stagionale
Tel. e Fax +39 010.921055
prolococampo@yahoo.it
IAT CASELLA
Stazione Ferroviaria - stagionale
Tel. +39 010.9682128
iat@comune.casella.ge.it
IAT CHIAVARI
Corso Assarotti, 1
Tel. +39 0185.325198
Fax +39 0185.324796
iat.chiavari@provincia.genova.it
GORRETO - Punto Informazioni
Turistiche C/o Comune,
Via Capoluogo - stagionale
Tel. e Fax +39 010.9543022
info@gorreto.org
IAT LAVAGNA
Piazza Torino (Stazione F.S.)
Tel. +39 0185.395070
Fax +39 0185.392442
iat.lavagna@gmail.com
IAT LAVAGNA CAVI
Via Lombardia, 53 - stagionale
Tel. e Fax +39 0185.395680
iat.lavagna@gmail.com
IAT MONEGLIA
c/o Pro Loco - Corso L. Longhi, 32
Tel. e Fax +39 0185.490576
info@prolocomoneglia.it
IAT NE
c/o Pro Loco -Piazza dei Mosto, 19
Tel. e Fax +39 0185.387022
info@nevalgraveglia.it
IAT PORTOFINO
Via Roma, 35
Tel. e Fax +39 0185.269024
iat.portofino@provincia.genova.it
IAT RAPALLO
Lungomare Vittorio Veneto, 7
Tel. +39 0185.230346
Fax +39 0185.63051
iat.rapallo@provincia.genova.it
IAT RECCO
Via Ippolito d’Aste, 2 A
Tel.+39 0185.722440
Fax +39 0185.721958
iatpro@libero.it
Provincia di Genova
Assessorato al Turismo
IAT REZZOAGLIO
c/o Pro Loco,Via Roma - stagionale
Tel. +39 0185.870432
proloco.rezzoaglio@aveto.it
IAT RIVA TRIGOSO
Via Verdi, 1 - stagionale
Tel. +39 0185.457011
Fax +39 0185.459575
IAT SANTA MARGHERITA LIGURE
Piazza Vittorio Veneto
Tel. +39 0185.287485
Fax +39 0185.283034
iat.santamargheritaligure@provincia.genova.it
IAT SANTO STEFANO D’AVETO
Piazza del Popolo, 6
Tel. +39 0185.88046
Fax +39 0185.887007
turismo@comune.santostefanodaveto.ge.it
IAT SESTRI LEVANTE
Piazza S. Antonio, 10
Tel. +39 0185.457011
Fax +39 0185.459575
iat.sestrilevante@provincia.genova.it
IAT TORRIGLIA
Via Nostra Signora della Provvidenza, 3
Tel. +39 010.944175
Fax +39 010.9453007
info@parcoantola.it
IAT USCIO
c/o Pro Loco - Via Vittorio Veneto 100
Tel e Fax +39 0185.91101
prolocouscio@libero.it
IAT ZOAGLI
Via Merello, 6 A - stagionale
Tel. e Fax +39 0185.259127
iat.zoagli.ge@email.it
PROVINCIA DI GENOVA - Turismo - Tel. +39 01054991 www.provincia.genova.it promozione.turistica@provincia.genova.it