La cometa di Halley

More documents

Recommendations

Info

I I I l I I I, I I I I I ~~~~ LA SEGGIOVIA DI CASTELGANDOLFO Ieri e oggi nei Castelli Romani Trent'anni fa, un premio ancora bello grosso, di quelli ben pesati dalla decisione paterna (stabilita, in questo caso, una settimana, ed anche quindici giorni prima da un: « ti ci porterò se sei bravo!»), poteva essere, per quelle interminabili giornate consumate tra gli affanni dei libri e della scuola, una « gita» ai Castelli, di domenica. Non tanto per la « scavallata» fra i canneti e gli scarafossi del castellanoche avrebbe elevato noi ragazzini al ruolo di autentici pro- tagonisti della festa, quanto per la sibaritica possibilità dei « grandi» ~ nonni paterni e materni compresi - di vedere composte e riaddol- Clte,sotto una frasca e davanti a una distesa omerica di abbacchi, insa- latine, carciofi, litri e mezzi litri magici e trasparenti come l'ambra, ~luriennali discussioni su eredità, inconciliabili disfunzioni epatiche, unpenitenti celibati e nubi lati, che stavano lì lì per incancrenire. :> 265 l'I " " Il III Il " 111 " " '\1 Il " I Il Il 'ti I "I
.......... Il traguardo era allettante e interessante, specie di pril11aver Poiché d'inverno, nelle giornate di sole, c'eran soltanto il Pincio, Vil~ Borghese ed eccezionalmente la Madonna del Riposo, la TOrra . CCla sulla Casilina, i prati della Sedia del Diavolo, i Cessati Spiriti e l'Acqua Santa, con l'avventurosa escursione delle grotte. L'interesse, poi, aumentava in proporzione alla laboriosità dei preparativi degni di una partenza in piena regola. La quale era prece. duta da accordi, non certamente telefonici, ma stipulati con fatica nel corso della settimana, fra le zie, le mamme, le cognate, cui spettav~ l'alta responsabilità di armonizzare i « fagotti». Che poi, con brutta parola forestiera - importata dai « cispadani» a Roma - doveva chiamarsi pic-nic. Allo scoccare dell'ora X - che nostro padre chiamava l'ora della sedia elettrica -, quando le ansie di noi ragazzi stavano per tra. sformarsi in altrettante bombe a mano cariche di tritolo, l'assalto al trenin(), con tutta la generazione al completo, diventava, per tutti coloro della compagnia che non avevano tanto il cuore a posto, le gambe, i reni ben funzionanti, un autentico gesto lirico di insuperato olocausto, per assicurare ai minorenni della compagine familiare la conquista di una fetta di verde e di cielo nei Castelli Romani. Grigia e lunga, con case alte e gessose senza sguardo come muraglie di un carcere, sembrava la via (alla Stazione Termini) sulla quale scivolava il trenino che doveva portarci verso l'aria e il sole. Tutto questo ben di Dio, Roma non ce l'aveva più, in quel momento. Ci aspettava, il ben di Dio, in fondo alla via. Lunga e griga, in fondo in fondo, alle striscette argentazzurre dei binari. Il trenino sembrava che facesse apposta ad andare piano, a non finirla più di indugiare sull'acciottolato, con circospezione, con sospetto, quasi i palazzi alti e tristi gli dovessero cascare addosso. Si sarebbe fermato anche davanti a un gatto che in quel momento avesse att~aversato la strada, praticamente fluida e libera, dopo piazza Vittono. Monte . Cavo, . intanto . - verdecupo ovunque lo guardi da Roma l d d . " h l . t . stava quasI vo eSSe Ire: « ncor ah c e Cl sono lO a sorveg lar 1» - . lì, a far da sfondo, come uno scenario di cartapesta, alla felic~tà di quel manipolo di romani, imbottigliato fra i legni fumosi e dUri, che 266 Il Il I " i I I Il In l I I I Il I Il il 1\1 Il Il "I Il
Page 1 and 2: I I I I j I I I II ~ La cometa di H
Page 3 and 4: Profilo d'un poeta ed erudito di R0
Page 5 and 6: I I I I l I Accanto . f d Ilall'att
Page 7 and 8: I I i I J I I ~. Un editore calmo e
Page 9 and 10: I I I I I J I I I ~" l volere, ma s
Page 11 and 12: I I I I I i I I i I segretario di S
Page 13: I II I II I , poiché al prezzo con

La cometa di Halley

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?