Padre Juan come arepa - Rauscedo.org

popolo infatti, oltre a riempire bene lo stomaco, rappresentava valori
come la tradizione, la storia, la famiglia e l’amicizia.
Così come la polenta costituisce un richiamo alle radici profonde ed
un legame ideale con la sua terra e con la sua gente, anche il pane ha
un significato non meno importante e fondamentale nella sua scelta di
vita missionaria, come testimone della fede.
Il pane, che P. Giovanni univa alla polenta in quel suo amabile
motto, mentre rimanda al segno sacramentale del Santo Sacrificio della
Messa, associa a quello stesso Sacrificio il dono della sua vita a Cristo
ed ai fratelli.
A dieci anni dalla sua scomparsa egli vive nel ricordo dei suoi
confratelli, dei parenti e degli amici, ma soprattutto nel cuore dei
parrocchiani di quelle comunità che, attraverso la sua dedizione senza
confini, hanno appreso il significato autentico della Carità, della Fede
e della Fratellanza.
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La giovinezza
Giovanin “di Noda” venne alla luce il 10 dicembre 1919 a Rauscedo,
frazione del comune di S. Giorgio della Richinvelda, all’epoca in provincia
di Udine, in casa Noda, l’antica residenza degli Adam, che i
suoi genitori Natale e Santa condividevano in quegli anni con un altro
nucleo familiare.
Giovanin arriva ultimo in una nidiata di sei figli, essendo stato
preceduto da Angelo (1905), Caterina (1906), Ida (1908), Isaia (1910)
e Vittorio (1913). L’indomani stesso, 11 dicembre, fu portato al sacro
fonte dove gli venne amministrato il Battesimo dal curato don Carlo
Sabot; gli fu da padrino Sante Fornasier e da testimoni Primo D’Andrea
e la levatrice Corinna Bisutti. Gli fu imposto il nome di Giovanni
Battista; nome augurale, che si sarebbe rivelato profetico, quasi un
presagio della futura impresa missionaria di quel bambino, che un