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Ricerca – Carta e Deiana Integratori alimentari e ... - Diabetando

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“Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. n. 353/2003, (conv. in L. 27/02/2004, n. 46), art.1,comma1 - C/CA”<br />

Omecan°<br />

7 • Luglio • 2010<br />

PERIODICO DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI www.omeca.it<br />

<strong>Ricerca</strong> <strong>–</strong> <strong>Carta</strong> e <strong>Deiana</strong><br />

<strong>Integratori</strong> <strong>alimentari</strong> e farmaci<br />

Ortopedia <strong>–</strong> Dimopoulos e altri<br />

Artroscopia dell’anca<br />

Azienda ospedaliero universitaria Cagliari<br />

I progetti di Gian Benedetto Melis<br />

Non solo 33 <strong>–</strong> Martinetti e Solinas<br />

Comunicazione sanitaria


4<br />

5<br />

10<br />

13<br />

15<br />

16<br />

19<br />

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22<br />

23<br />

24<br />

26<br />

Agenda 10<br />

Da cento anni all’opera per tutelare la salute<br />

Raimondo Ibba<br />

Centenario<br />

La nascita degli ordini professionali<br />

Enrico Fanni<br />

<strong>Ricerca</strong><br />

Farmacologia <strong>–</strong> <strong>Integratori</strong> e farmaci<br />

Valeria <strong>Deiana</strong>, Paolo <strong>Carta</strong><br />

Ortopedia<br />

Artroscopia dell’anca<br />

Dimopoulos e altri<br />

Dibattito<br />

Omeopatia<br />

Wanda Frau<br />

L’intervista<br />

Azienda ospedaliera universitaria<br />

Gian Benedetto Melis<br />

Convegnistica<br />

Neuro <strong>–</strong> oncologia, Tumori cerebrali primitivi<br />

Primo piano<br />

Mobilitazione a Medicina<br />

Mario Piga<br />

Attualità<br />

Giornata mondiale senza tabacco<br />

Piero Ballicu<br />

Non solo 33<br />

Comunicazione sanitaria<br />

Marco Martinetti, Raffaele Solinas<br />

MedicinaLex<br />

Enpam e dintorni<br />

Marcello Pili<br />

Brevi<br />

Ventirighe<br />

Raccontano che…<br />

Mahatama Gandhi<br />

27 Letteratura<br />

I barboni di Piazza della Stazione<br />

Beniamino Pilia<br />

Bacheca<br />

PERIODICO DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI n°7 • LUGLIO • 2010


Anno XXVIII<br />

n. 7 - luglio 2010<br />

Organo ufficiale dell’ordine dei<br />

medici chirurghi e odontoiatri<br />

della provincia di Cagliari<br />

Registrato al tribunale<br />

di Cagliari 431 - 6/1/1982<br />

Direttore responsabile:<br />

Mario Frongia<br />

mariofrongia1960@katamail.com<br />

Direttore editoriale:<br />

Raimondo Ibba<br />

Editore: consiglio direttivo<br />

dell’ordine dei medici<br />

di Cagliari<br />

Direzione, redazione,<br />

amministrazione:<br />

Via dei Carroz 14 - Cagliari<br />

www.omeca.it info@omeca.it<br />

Foto: archivio immagini<br />

Progetto Grafico e<br />

impaginazione:<br />

GruppoMisto Comunicazione<br />

Stampa e allestimento:<br />

Tiemme Officine Grafiche srl<br />

Assemini (CA)<br />

chiuso in tipografia:<br />

il 23 luglio 2010<br />

tiratura 6800 copie<br />

Consiglio direttivo<br />

dell’ordine:<br />

Presidente Raimondo Ibba<br />

Vicepresidente Alberto Puddu<br />

Tesoriere Giuseppe Chessa<br />

Segretario Susanna Tronci<br />

Consiglieri Maria Annunziata<br />

Baldussi, Laura Concas,<br />

Giovanni Congera, Francesca<br />

D’Agostino, Luigi Demelia, Anna<br />

Rita Ecca, Maurizio Locci, Emilio<br />

Montaldo, Cesare Moretti,<br />

Andrea Tola, Paolo Valle<br />

Consiglieri odontoiatri:<br />

Stefano Dessì, Enrico Lai<br />

Collegio dei revisori<br />

dei conti:<br />

Presidente Francesco Sanna<br />

Revisori effettivi:<br />

Marco Vinicio Grussu,<br />

Elisabetta Marrocu<br />

Revisore supplente:<br />

Davide Matta<br />

Commissione per gli iscritti<br />

all’albo degli odontoiatri:<br />

Presidente Gerhard Konrad<br />

Seeberger<br />

Componenti: Rolando Pinna,<br />

Claudia Cherchi, Stefano Dessì,<br />

Enrico Lai<br />

Uffici di segreteria:<br />

Via dei Carroz 14 Cagliari.<br />

Dal 22 giugno all’11 settembre:<br />

Orari lunedì - venerdì<br />

ore 10 - 13<br />

Gli Uffici rimarranno chiusi il<br />

pomeriggio e il sabato<br />

Centralino<br />

Tel: 070-528001<br />

Fax: 070-5280034<br />

Marco Lumia<br />

070-5280023<br />

lumia@omeca.it<br />

Maria Grazia Schirru<br />

Tel: 070-5280020<br />

schirru@omeca.it<br />

Carla Sideri<br />

Tel: 070-5280019<br />

sideri@omeca.it<br />

Maddalena Moi<br />

Tel: 070-5280013<br />

moi@omeca.it<br />

Francesca Bruno<br />

Tel: 070-5280024<br />

bruno@omeca.it<br />

Marinella Fois<br />

Tel: 070-5280026<br />

fois@omeca.it<br />

La copertina del mese<br />

Da cento anni all’opera<br />

per tutelare la salute<br />

Raimondo Ibba<br />

agenda10<br />

Nel luglio del 1910 venivano istituiti<br />

in Italia gli Ordini delle professioni sanitarie.<br />

Una storia lunga, faticosa e silente<br />

Compie 100 anni la prima legge istitutiva degli ordini delle professioni sanitarie<br />

in Italia (L.455/1910); 100 anni trascorsi a dare benessere e migliorare la qualità<br />

della vita dei cittadini. Una storia lunga la nostra, scritta ogni giorno, quasi sempre<br />

in silenzio, spesso con sacrificio e fatica, con l’immancabile errore della imperfezione<br />

umana, ma anche con la ostinata determinazione ad andare avanti e migliorarsi,<br />

nonostante tutto e spesso contro tutti, consapevoli dell’importanza del nostro ruolo<br />

per il benessere e il progresso. Vogliamo continuare a essere ancor più determinanti.<br />

Il futuro che vorremmo ci chiede di fare sintesi di ciò che siamo stati per proiettarci<br />

verso il domani, consapevoli che Ippocrate non basta più da solo a scrivere la storia<br />

che verrà. Dobbiamo accompagnarlo con importanti conoscenze di economia,<br />

programmazione, gestione aziendale; dobbiamo scavalcare lo stretto orizzonte<br />

dell’intervento sul singolo malato per allungare il nostro sguardo e il nostro impegno,<br />

il nostro intervento materiale e civile, su ambiente e clima, sviluppo demografico<br />

e industriale, lavoro, economia e stili di vita, mobilità e comunicazione. Tutti<br />

determinanti per la salute umana. È dal dissesto di queste fonti che nasce il nostro<br />

nuovo ruolo futuro, è lì che si determinano le nostre aree di intervento; su di esse<br />

e sui loro effetti noi medici siamo oggi chiamati ad intervenire con una funzione<br />

postuma e riparatrice. C’è chi scassa e chi deve riparare! Non può più funzionare così.<br />

È la prima lezione dei cento anni. Dobbiamo risalire la china e conquistare la fortezza<br />

della “salute globale”. Lo sviluppo tecnologico non è mai stato come oggi travolgente<br />

e imprevisto (e la sua ascesa non è ancora conclusa!); per la prima volta<br />

la popolazione di età compresa tra 0 e 15 anni è inferiore rispetto a quella degli ultra<br />

65enni; mai come oggi constatiamo il rifiuto di dedicarsi alla cura della persona;<br />

mai come oggi questa è stata debole, trascurata, offesa. Si prospetta la necessità<br />

di definire una nuova etica sociale della professione e rivitalizzare la cultura<br />

dell’attenzione per l’uomo. Abbiamo bisogno di “un’etica forte e di un diritto mite”.<br />

La sensibilità culturale non si forma con le leggi, ma con il coinvolgimento<br />

delle coscienze. La variegata moltitudine dei casi particolari non può trovare posto<br />

nell’angusto e rigido spazio di una norma di legge. Abbiamo bisogno di un futuro<br />

ricco di geriatri, oncologi, neurologi e psichiatri, riabilitatori; di educatori che<br />

insegnino a vivere secondo ciò che ci possiamo permettere, non per quanto e per<br />

ciò che vorremmo. Dobbiamo prevedere un progressivo trasferimento dei servizi<br />

dall’ospedale al territorio, dare una nuova interpretazione al ruolo di quello che oggi<br />

chiamiamo medico di base, sostenere la ricerca e la formazione permanente. Cento<br />

anni di storia ci indicano con chiarezza questa direzione. O la salute dell’uomo diventa<br />

il baricentro dell’interesse e dell’attenzione della politica e intorno alle sue garanzie<br />

di vita ruota tutto il sistema economico e sociale, oppure questa società non avrà<br />

futuro, perché nessuna comunità, né vasta né circoscritta, può sopravvivere se malata,<br />

incapace di essere produttrice di benessere e di ricchezza, incapace di creare<br />

le premesse della felicità. Non si può uscire dalla crisi, anche economica, della sanità<br />

senza un investimento grosso e senza un’ipotesi di lavoro che veda afferire alla sanità<br />

anche le competenze di tutti quei settori i cui effetti ricadono sulla salute,<br />

dall’ambiente agli stili di vita! Non risolve una gestione della salute fondata sui tagli<br />

o annunciata commentando sprechi e malaffare, mentre si dimenticano le strutture<br />

di eccellenza e le professionalità alte di migliaia e migliaia di operatori, medici<br />

e non, che riescono a far andare avanti il sistema con la loro passione professionale<br />

e il senso civico dell’appartenenza. È trascorso un secolo di medicina italiana, non<br />

solo per l’Italia; è trascorso un secolo di medicina sarda, non solo per la Sardegna.<br />

Non si è concluso alcun processo, la storia prosegue. Noi siamo nella storia, perché<br />

nell’Ordine ci sono tutti i medici <strong>–</strong> a differenza di quanto accade nei sindacati,<br />

nelle Società Scientifiche, all’Università! <strong>–</strong> e a nome di tutti e nell’interesse<br />

dei cittadini combattiamo disinformazione, speculazioni culturali, ipocriti silenzi<br />

e incapacità organizzativa.<br />

A tutti noi buon futuro e… buon compleanno!


Klint - Medicina, 1900<br />

La nascita degli Ordini professionali:<br />

le origini cagliaritane<br />

Dai Gremi e le Confraternite medievali ai Comitati medici<br />

provinciali fino al Codice deontologico.<br />

Un cammino che nel 1899 ha un momento chiave


Enrico Fanni*<br />

una fredda serata di marzo, alcuni uomini che parlano<br />

In concitatamente, infagottati nei loro pastrani e coi loro grandi<br />

cappelli, accelerano il passo per raggiungere il luogo caldo dove sono<br />

attesi. Siamo nel 1899 e stiamo per assistere alla prima riunione<br />

di una giovane “Associazione fra i Medici Liberi Esercenti di Cagliari”,<br />

che raccoglierà nomi noti di nostri celebri predecessori. Il presidente è<br />

infatti il cav. Luigi Brotzu, ufficiale sanitario comunale, padre<br />

del più celebre Giuseppe, scopritore delle cefalosporine. Dalla prima<br />

riunione di 14 pionieri dell’Ordine dei Medici di Cagliari scaturisce la<br />

volontà di costituire un’associazione tra medici “avente per iscopo la<br />

tutela degli interessi professionali del ceto”. La discussione s’intreccia<br />

fitta, il parlare è sicuro come l’animo, deciso finalmente a dare un volto<br />

a un’associazione vitale alla stregua di quelle che si stanno formando<br />

nel continente. Si formula l’invito a lavorare su uno “schema di statuto<br />

speciale” che i convenuti s’impegnano con entusiasmo a considerare,<br />

richiedendo anche quelli adottati da altre società italiane. Ma da dove<br />

arriva questo impulso corporativistico? L’origine del corporativismo<br />

medico va ricercato nei Gremi e Confraternite medioevali, libere<br />

associazioni nate sotto l’impulso ecclesiastico come conseguenza<br />

dell’esercizio di una comune attività artigiana e commerciale o sanitaria.<br />

La componente sanitaria, costituita da medici, chirurghi e farmacisti,<br />

si associava in Confraternite sotto l’invocazione dei santi medici,<br />

specialmente i SS. Cosma e Damiano. Queste associazioni compivano i<br />

loro doveri religiosi, difendevano gli interessi professionali<br />

dei loro membri, lottavano contro le intrusioni e l’esercizio abusivo<br />

della professione, aiutavano e soccorrevano i loro appartenenti più<br />

bisognosi, s’incaricavano di organizzare e regolare l’attività sanitaria<br />

a livello locale o municipale. A Cagliari, nel tardo Cinquecento,<br />

i sanitari, allo scopo di regolare con norme ben precise l’esercizio<br />

dell’arte, si riunirono nell’aprile 1586 in una Confraternita, anche<br />

qui sotto l’invocazione dei SS. Cosma e Damiano, accolta nel convento<br />

dei Frati Mercedari sul colle cagliaritano di Bonaria, che funzionerà<br />

ininterrottamente con le sue regole fino ad Ottocento inoltrato.<br />

In epoca sabauda l’Università e lo Stato assumeranno una funzione<br />

più importante per quanto riguarda l’organizzazione del sistema sanitario,<br />

anche se non priveranno mai il Gremio o Confraternita del suo potere<br />

corporativistico. Si succederanno importanti leggi sul riordino del servizio<br />

igienico-sanitario fino alle Regie Patenti del 1842, con le quali Carlo<br />

Alberto approvava un nuovo Regolamento per le professioni sanitarie,<br />

vero preludio per la successiva legge che scioglierà tutte le associazioni<br />

e corporazioni lavorative. Sono ancora lontani i tempi dell’avvento<br />

degli Ordini professionali, dell’assunzione e del rispetto dei codici<br />

deontologici. Infatti, si deve attendere la legge 455 del 1910 per vedere<br />

l’istituzione degli Ordini professionali dei medici chirurghi, dei veterinari<br />

e farmacisti. L’iniziativa di Gaetano Strambio del 1861 aveva portato<br />

alla nascita di una Associazione Medica Italiana, che adottò una carta<br />

dei diritti e dei doveri di tutti i sanitari. La Sardegna stavolta non fu<br />

tra le ultime a muoversi, e già nel 1863 nacque la rivista Sardegna Medica<br />

come primo passo alla costituzione del Comitato Medico cagliaritano.<br />

L’attività scientifico-divulgativa della rivista fu cementante per i rapporti<br />

etici tra i sanitari: secondo Antonio Carruccio, direttore e anima<br />

del periodico, tutti i medici avrebbero trovato accoglienza sulle pagine<br />

della Sardegna Medica a patto che si fossero superate le divisioni tra<br />

medici e si fossero tralasciate le liti per fronteggiare con unità d’intenti<br />

la grave situazione sanitaria della Sardegna. Come ha sottolineato<br />

Giuseppe Dodero, si formarono i primi Comitati Medici provinciali,<br />

che raccoglievano medici chirurghi, farmacisti e veterinari e tutte<br />

le “altre notabilità scientifiche che il Comitato a maggioranza assoluta<br />

di voti crederà di ammettere”. Intanto la libera Associazione tra i Medici<br />

Liberi Esercenti cagliaritani eleggeva i suoi rappresentanti, fissava<br />

le quote annuali, si dotava di una biblioteca e si abbonava alle riviste<br />

scientifiche italiane e straniere dell’epoca. Trasformata in Ordine<br />

dei Medici, nel 1901 discuteva positivamente la richiesta di aderire<br />

alla Federazione degli Ordini dei Medici del Regno. All’ordine del giorno<br />

delle riunioni i problemi attuali del tempo, la deontologia medica,<br />

gli abusi delle amministrazioni nei confronti dei sanitari, le iniziative


di legge sui medici condotti, sulla riorganizzazione della professione<br />

e sul codice deontologico. I tempi erano maturi per una legge di cui<br />

si sentiva il bisogno e si percepivano nell’aria i primi cambiamenti:<br />

l’Ordine di Sassari fu tra i primi a concretizzare quest’aria di rinnovamento,<br />

arrivando nel 1903 all’elaborazione del primo Codice deontologico<br />

in Italia, compilato da una commissione formata dai medici Puggioni,<br />

Dasara-Cao, Usai, con l’apporto esterno importante del presidente<br />

dell’Ordine, il professor Angelo Roth. Nel 1910 si arrivava finalmente<br />

a una legge istitutiva che sanciva definitivamente la nascita degli Ordini<br />

professionali. A Cagliari questi fermenti partirono da quella serata<br />

del marzo 1899, che crediamo di indicare come data della fase costituente<br />

il nascente Ordine professionale cagliaritano.<br />

*Medico - Seg. Ass. Clemente Susini<br />

COGNOME E NOME MANDATO ORDINISTICO E CARICA NASCITA<br />

IBBA RAIMONDO 8 MANDATI 1982/2005 <strong>–</strong> PRESIDENTE 17/05/1954<br />

PUDDU ALBERTO 8 MANDATI 1982/2005 <strong>–</strong> VICE-PRESIDENTE 02/05/1950<br />

TRONCI SUSANNA 6 MANDATI 1985/1987 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 10/07/1954<br />

1988/2005 <strong>–</strong> SEGRETARIO<br />

CHESSA GIUSEPPE 5 MANDATI 1991/2005 <strong>–</strong> TESORIERE 29/08/1957<br />

ADAMO MARIA<br />

1991/1993 <strong>–</strong> REVISORE SUPPL.<br />

1994/1996 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1 MANDATO 2003/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 29/10/1953<br />

ANCIS SALVATORE 2 MANDATI 2000/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 01/03/1935<br />

(DECEDUTO)<br />

BARBAROSSA FABIO 1 MANDATO 2003/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 17/05/1954<br />

LOCCI MAURIZIO 3 MANDATI 1997/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 22/01/1955<br />

MEREU EUGENIO 2 MANDATI 2000/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1994/1996 <strong>–</strong> REVISORE SUPPL.<br />

22/06/1962<br />

MURGIA ROBERTO 4 MANDATI 1997/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 22/01/1955<br />

PIRAS SILVIO 1 MANDATO 2003/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 18/01/1964<br />

SANTA CRUZ GIUSEPPE 8 MANDATI 1982/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 18/01/1945<br />

SPAGNESI ALFONSO 1 MANDATO 2003/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 02/01/1965<br />

VALLE PAOLO 5 MANDATI 1991/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 01/01/1946<br />

VARGIU PIERPAOLO 7 MANDATI 1985/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 21/07/1957<br />

SANNA FRANCESCO 8 MANDATI 1997/2005 <strong>–</strong> REV.RE PRESIDENTE<br />

1985/1996 <strong>–</strong> REVISORE<br />

1982/1984 <strong>–</strong> REVISORE SUPPL.<br />

12/11/1941<br />

BIBLIOgrAfIA<br />

centenario<br />

SALVATORE ERBÌ, Fu così che il medico rispose agli … Ordini,<br />

in Bollettino dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia<br />

di Cagliari, anno XIV n° 4, aprile 1995, pagg. 31-33.<br />

GIUSEPPE DODERO, Storia della Medicina e della sanità pubblica<br />

in Sardegna, Aipsa ed., Cagliari 1999, pagg. 153-155.<br />

FEDERICA LOI - ENRICO FANNI, All’origine dell’Ordine professionale<br />

cagliaritano:<br />

il Gremio o Confraternita dei SS. Cosma e Damiano, Atti del IV Congresso<br />

di Storia della Medicina in Sardegna 29-30 aprile 2008 (in corso di stampa).<br />

Sessant’anni di incarichi sociali<br />

Centotrentuno protagonisti in Ordine<br />

COGNOME E NOME MANDATO ORDINISTICO E CARICA NASCITA<br />

CASTALDI PIER GIORGIO 6 MANDATI 2003/2005 <strong>–</strong> REVISORE<br />

2000/2002 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1997/1999 <strong>–</strong> REVISORE<br />

1988/1996 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

05/01/1944<br />

PATTI SEBASTIANO 2 MANDATI 2003/2005 <strong>–</strong> REVISORE<br />

2000/2002 <strong>–</strong> REVISORE SUPPL.<br />

02/08/1966<br />

DESOGUS ANNA 1 MANDATO 2003/2005 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 09/07/1965<br />

DIANA GIOVANNI MARIO 6 MANDATI 2003/2005 <strong>–</strong> PRES. COMM. ODONT.<br />

2000/2002 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT.<br />

1988/1999 <strong>–</strong> PRES. COMM. ODONT.<br />

16/07/1953<br />

ROBBA ROBERTO 2 MANDATI 2000/2005 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 06/06/1962<br />

DESSÌ STEFANO 5 MANDATI 2003/2005 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT.<br />

1988/1999 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT.<br />

13/11/1957<br />

FLORIS PIETRO 3 MANDATI 2003/2005 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT.<br />

2000/2002 <strong>–</strong> PRES. COMM. ODONT.<br />

1988/1990 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT.<br />

29/06/1961<br />

PILIA LUCA 1 MANDATO 2003/2005 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 27/04/1962<br />

MASSA CARLO 2 MANDATI 1997/2000 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 06/06/1946<br />

MELIS GIORGIO 3 MANDATI 1994/2002 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 04/12/1953<br />

MOSTALLINO BASILIO 1 MANDATO 2000/2002 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 06/06/1946<br />

GAMBONI SALVATORE 7 MANDATI 1997/2002 <strong>–</strong> REVISORE<br />

1982/1996 <strong>–</strong> REV.RE PRESIDENTE<br />

15/05/1949<br />

RAVARINO ALBERTO 1 MANDATO 2000/2002 <strong>–</strong> REVISORE 22/09/1958


COGNOME E NOME MANDATO ORDINISTICO E CARICA NASCITA<br />

BAIRE SERGIO 1 MANDATO 2000/2002 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 29/01/1953<br />

GARAU VALENTINO 1 MANDATO 2000/2002 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 28/03/1962<br />

BERTOCCHI GIANSILVIO 1 MANDATO 1997/1999 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 07/01/1951<br />

MUSCAS ENEIDE 2 MANDATI 1994/1999 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 24/12/1951<br />

SATTA LUIGI 3 MANDATI 1991/1999 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 31/05/1953<br />

BACCOLI ALESSANDRO 1 MANDATO 1997/1999 <strong>–</strong> REVISORE SUPPL. 09/06/1964<br />

COCCO GIULIO 3 MANDATO 1991/1999 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 14/11/1942<br />

MEREU PAOLO 1 MANDATO 1997/1999 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 26/04/1942<br />

PIRAS VINCENZO 1 MANDATO 1997/1999 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 06/02/1952<br />

CARTA ANTONIO 2 MANDATI 1991/1996 <strong>–</strong> TESORIERE 14/01/1951<br />

MILIA BENITO 3 MANDATI 1988/1996 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 31/10/1928<br />

PACIFICO NAZZARENO 3 MANDATI 1988/1996 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 01/06/1955<br />

PLAISANT FRANCESCO 4 MANDATI 1985/1996 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 24/05/1943<br />

GRANARA ANTONIO 1 MANDATO 1994/1996 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 08/05/1955<br />

CABULA CARLO 1 MANDATO 1991/1993 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 24/08/1956<br />

ONALI ALBERTO 1 MANDATO 1991/1993 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 21/07/1947<br />

VINCI FRANCO 1 MANDATO 1991/1993 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 23/03/1954<br />

DEMURTAS ANTONELLO 4 MANDATI 1982/1993 <strong>–</strong> REVISORE 13/06/1949<br />

PUTZOLU GABRIELE 3 MANDATI 1985/1990 <strong>–</strong> TESORIERE 27/09/1949<br />

1982/1984 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

LADU TARQUINIO 3 MANDATI 1982/1990 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 05/08/1926<br />

MULAS PATRIZIO 3 MANDATI 1988/1990 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 27/01/1948<br />

1982/1987 <strong>–</strong> SEGRETARIO<br />

SCHIRRU PIERLUIGI 2 MANDATI 1985/1990 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 03/12/1937<br />

SERRA ANGELO 1 MANDATO 1988/1990<strong>–</strong> CONSIGLIERE 15/07/1934<br />

SERRA ANTONIO 3 MANDATI 1982/1990 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 02/10/1946<br />

LOTà MARIA LUISA 1 MANDATO 1988/1990 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 29/07/1954<br />

PINNA ROLANDO 2 MANDATI 1985/1990 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 01/06/1956<br />

MIGLIARI MARIO 1 MANDATO 1985/1987 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 23/01/1958<br />

CICCU RITA M. MADDALENA 2 MANDATI 1982/1987 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 26/08/1949<br />

PIRASTU ROBERTO 1 MANDATO 1985/1987 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 16/02/1951<br />

SATTA MARIANO 2 MANDATI 1982/1987 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 29/07/1947<br />

CHESSA GIORGIO 1 MANDATO 1985/1987 <strong>–</strong> REVISORE SUPPL. 06/08/1945<br />

CONGIU MAURIZIO 1 MANDATO 1985/1987 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 26/10/1957<br />

FRATTA ANTONELLO 1 MANDATO 1985/1987 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 22/04/1957<br />

SOLINAS MARIA TERESA 1 MANDATO 1985/1987 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 22/10/1960<br />

MATTANA GESUINO 1 MANDATO 1982/1984 <strong>–</strong> TESORIERE 27/01/1944<br />

ALBA GIUSEPPE 1 MANDATO 1982/1984 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 18/12/1948<br />

CALABRò GIAMPAOLO 1 MANDATO 1982/1984 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 25/08/1943<br />

GIORDANO DOMENICO 1 MANDATO 1982/1984 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 11/06/1943<br />

MATTA RAFFAELE IGNAZIO 1 MANDATO 1982/1984 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 23/07/1950<br />

USALA EMILIO 1 MANDATO 1982/1984 <strong>–</strong> REVISORE 29/11/1963<br />

FADDA BRUNO 9 MANDATI 1982/1984 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 16/01/1926<br />

FALQUI ANDREA<br />

1961/1981 <strong>–</strong> PRESIDENTE<br />

1958/1960 <strong>–</strong> SEGRETARIO<br />

10 MANDATI 1961/1981 <strong>–</strong> VICEPRESIDENTE (DECEDUTO)<br />

1957/1960 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

COGNOME E NOME MANDATO ORDINISTICO E CARICA NASCITA<br />

SCARPA ANTONIO LUIGI 8 MANDATI 1961/1981 <strong>–</strong> SEGRETARIO<br />

1958/1960 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

25/03/1917<br />

(DECEDUTO)<br />

TOCCO LUIGI 8 MANDATI 1961/1981 <strong>–</strong> TESORIERE<br />

1958/1960 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

11/11/1919<br />

(DECEDUTO)<br />

AROMANDO PIERO 8 MANDATI 1958/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 13/02/1916<br />

(DECEDUTO)<br />

CARDIA EDMONDO 2 MANDATI 1976/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE (DECEDUTO)<br />

CASULA MARCO 6 MANDATI 1964/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 02/08/1927<br />

DEMONTIS BERNARDO 2 MANDATI 1976/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 14/03/1927<br />

MASSAZZA GIULIANO 2 MANDATI 1973/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 26/09/1928<br />

MAMELI TITO 2 MANDATI 1979/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1976/1978 <strong>–</strong> REVISORE SUPPL.<br />

04/01/1929<br />

MASSENTI LUCIANO 1 MANDATO 1979/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 15/02/1926<br />

(DECEDUTO)<br />

ORRù PIPPO 3 MANDATI 1973/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 13/10/1926<br />

(DECEDUTO)<br />

PISANO GIANFRANCO 1 MANDATO 1979/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 22/08/1930<br />

(DECEDUTO)<br />

SANTARELLI GIUSEPPE 2 MANDATI 1976/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 07/05/1925<br />

ZUCCA FRANCESCO 6 MANDATI 1976/1981 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1964/1975 <strong>–</strong> REVISORE SUPPL.<br />

26/09/1924<br />

MOLLE ANTONIO 10 MANDATI 1973/1981 <strong>–</strong> PRESID. REVISORI<br />

1956/1972 <strong>–</strong> REVISORE<br />

21/07/1925<br />

PETTINAU DOMENICO 6 MANDATI 1964/1981 <strong>–</strong> REVISORE 07/05/1925<br />

PEIS GIOVANNI 1 MANDATO 1979/1981 <strong>–</strong> REVISORE 06/07/1926<br />

SOLINAS GIULIO 1 MANDATO 1979/1981 <strong>–</strong> REVISORE 09/10/1929<br />

FRATTA ALESSANDRO 1 MANDATO 1976/1978 <strong>–</strong> REVISORE 23/08/1922<br />

DESSY ANGELO 2 MANDATI 1976/1978 <strong>–</strong> CONSIGLIERE (DECEDUTO)<br />

LAI FAUSTO<br />

1967/1969 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1 MANDATO 1976/1978 <strong>–</strong> CONSIGLIERE (DECEDUTO)<br />

MASSENTI SERGIO 1 MANDATO 1976/1978 <strong>–</strong> CONSIGLIERE (DECEDUTO)<br />

FLORIS GIOVANNI 2 MANDATI 1970/1975 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 02/05/1924<br />

TORE MARIANO 1 MANDATO 1973/1975 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 12/07/1928<br />

PILLONI ACHILLE 1 MANDATO 1973/1975 <strong>–</strong> REVISORE<br />

RUDINU IVALDO 1 MANDATO 1970/1972 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 21/07/1907<br />

(DECEDUTO)<br />

PARGENTINO PIERO 5 MANDATI 1958/1972 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 27/06/1920<br />

( DECEDUTO)<br />

CARA GIUSEPPE 4 MANDATI 1961/1972 <strong>–</strong> REVISORE 07/05/1925<br />

(DECEDUTO)<br />

ASUNI MAGGIORINO 2 MANDATI 1967/1969 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1952/1954 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

27/06/1903<br />

(DECEDUTO)<br />

CAMOGLIO GIOVANNI 5 MANDATI 1957/1966 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

10/10/1906<br />

(DECEDUTO)<br />

PAVANI SETTIMIO 1 MANDATO 1964/1966 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 04/10/1914<br />

(DECEDUTO)<br />

MACCIONI ATTILIO 4 MANDATI 1961/1963 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1956/1960 <strong>–</strong> PRESIDENTE<br />

19/09/1902<br />

(DECEDUTO)


COGNOME E NOME MANDATO ORDINISTICO E CARICA NASCITA<br />

MACCIOTTA ANIELLO 2 MANDATI 1958/1963 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 20/05/1928<br />

ROBERTO FRANCO 4 MANDATI 1955/1963 <strong>–</strong> REVISORE 15/11/1924<br />

ADDARI ENRICO 3 MANDATI 1958/1960 <strong>–</strong> VICEPRESIDENTE 30/09/1901<br />

MONTALDO BRUNO<br />

1957 <strong>–</strong> TESORIERE<br />

1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

2 MANDATI 1957/1958 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 12/07/1912<br />

COCCO RAFFAELE 3 MANDATI 1956/1960 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

PORRU GIUSEPPE 5 MANDATI 1952/1960 <strong>–</strong> REVISORE<br />

1956/1960 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1947/1951 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

28/02/1902<br />

(DECEDUTO)<br />

MURGIA GIACOMO 4 MANDATI 1956/1963 <strong>–</strong> REVISORE 13/08/1913<br />

(DECEDUTO)<br />

MAXIA VINCENZO 2 MANDATI 1957 <strong>–</strong> SEGRETARIO<br />

1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

31/05/1906<br />

(DECEDUTO)<br />

PUXEDDU GIUSEPPE 7 MANDATI 1955/1956 <strong>–</strong> PRESIDENTE<br />

1947/1954 <strong>–</strong> TESORIERE<br />

31/08/1896<br />

(DECEDUTO)<br />

CARDIA ANTONIO 7 MANDATI 1955/1956 <strong>–</strong> VICE<strong>–</strong>PRESIDENTE<br />

1947/1951 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

13/06/1897<br />

(DECEDUTO)<br />

LIGAS ALFONSO 1 MANDATO 1955/1956 <strong>–</strong> TESORIERE 10/04/1904<br />

(DECEDUTO)<br />

GIUNTI GIULIO 7 MANDATI 1955/1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1947/1954 <strong>–</strong> SEGRETARIO<br />

23/03/1904<br />

(DECEDUTO)<br />

TORRIGGIA RAFFAELE 2 MANDATI 1952/1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 13/09/1887<br />

(DECEDUTO)<br />

C’è ANChE FEDERICO II<br />

PRIMA DELLA LEGGE N. 455<br />

DEL 10 LUGLIO 1910<br />

“Niuno medico nuovo, o fisico o cerusico, possa,<br />

debba o presumma esercitare l’arte della medicina<br />

o medicare in fisica o in cerusica nella città<br />

di firenze, il quale non sarà contentato, se prima<br />

non sarà examinato pè consoli medici..”. Nel 1349<br />

lo Statuto fiorentino dell’Arte dei medici<br />

e degli speziali traduce in volgare l’editto emanato<br />

nel 1224 da Federico II. Dopo sette secoli la legge<br />

22 dicembre 1888, n. 5849, la legge Crispi-<br />

Pagliano per “la tutela dell’igiene e della sanità<br />

pubblica”, dispone all’art. 22: “È sottoposto<br />

a vigilanza speciale l’esercizio della medicina<br />

e della chirurgia..” e, all’art. 23, «Nessuno può<br />

esercitare la professione di medico chirurgo …<br />

se non abbia conseguito la laurea in un’Università<br />

del regno». Questi antichi provvedimenti<br />

testimoniano quanto è sentito da sempre<br />

dallo Stato il problema di garantire ai cittadini<br />

la professionalità dei medici, così come i medici<br />

sentono il problema di difendersi da ogni sorta<br />

di ciarlataneria. L’Ordine dei Medici è istituito<br />

con la legge n. 455 del 10 luglio 1910 che “fissa<br />

norme per gli ordini sanitari”.<br />

L’articolo 1 recita: In ogni Provincia sono<br />

costituiti gli Ordini dei medici-chirurghi,<br />

dei veterinari e dei farmacisti inscritti<br />

negli albi corrispondenti.<br />

La legge istitutiva attribuisce al consiglio<br />

amministrativo dell’Ordine compiti di redazione<br />

e tenuta degli Albi e di vigilanza sul decoro<br />

e sull’indipendenza dell’Ordine stesso, nonché<br />

compiti sanzionatori nei confronti dei medici<br />

centenario<br />

COGNOME E NOME MANDATO ORDINISTICO E CARICA NASCITA<br />

COIS RAFFAELE 7 MANDATI 1947/1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 30/08/1911<br />

(DECEDUTO)<br />

PIRASTU VIRGILIO 4 MANDATI 1950/1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 17/11/1883<br />

(DECEDUTO)<br />

ONNIS FRANCESCO 2 MANDATI 1952/1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 28/04/1891<br />

(DECEDUTO)<br />

MARONGIU SALVATORE 2 MANDATI 1955/1956 <strong>–</strong> PRESIDENTE<br />

1952/1954 <strong>–</strong> REVISORE<br />

16/11/1902<br />

(DECEDUTO)<br />

PALA LUIGI 3 MANDATI 1952/1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE<br />

1950 <strong>–</strong> PRES. REVISORI<br />

19/03/1891<br />

(DECEDUTO)<br />

PUDDU ANTONIO 2 MANDATI 1952/1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 11/10/1897<br />

(DECEDUTO)<br />

MANDUCO GIUSEPPE 2 MANDATI 1956 <strong>–</strong> SEGRETARIO 26/06/1911<br />

(DECEDUTO)<br />

FANNI LUIGI 1 MANDATO 1956 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 21/04/1910<br />

(DECEDUTO)<br />

MOSSA GIOVANNI 6 MANDATI 1947/1954 <strong>–</strong> PRESIDENTE 21/11/1901<br />

(DECEDUTO)<br />

DIANA PAOLO 5 MANDATI 1947/1951 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 28/01/1892<br />

(DECEDUTO)<br />

MENESINI PIERO 2 MANDATI 1950/1951 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 13/05/1921<br />

(DECEDUTO)<br />

DEPLANO EFISIO 1 MANDATO 1950 <strong>–</strong> REVISORE (DECEDUTO)<br />

PEDDIS CARLO 1 MANDATO 1950 <strong>–</strong> REVISORE 22/02/1910<br />

(DECEDUTO)<br />

MARONGIU SALVATORE 1 MANDATO 1950 <strong>–</strong> REVISORE SUPPL. 16/11/1902<br />

(DECEDUTO)<br />

FIGUS MARIO GRAZIANO 1 MANDATO 1997/1999 <strong>–</strong> CONSIGLIERE 13/11/1942<br />

GAVIANO MARCO 3 MANDATI 1985/1996 <strong>–</strong> CONS. COMM. ODONT. 22/10/1954<br />

responsabili di mancanze nell’esercizio<br />

della professione. Infine, compito degli Ordini<br />

è anche quello di interporsi nelle controversie tra<br />

Medici e pazienti. Nel periodo fascista gli Ordini<br />

vennero soppressi e trasformati in sindacati,<br />

vennero ripristinati nel 1946, col DLCPS n. 233<br />

del 13 settembre e gli furono riattribuiti gli stessi<br />

compiti previsti dalla legge istitutiva del 1910.


0<br />

<strong>Integratori</strong> <strong>alimentari</strong> e farmaci<br />

È simile il principio attivo ma è differente la denominazione.<br />

Lo studio degli specialisti coordinati dalla neurofarmacologa Maria Del Zompo<br />

Valeria <strong>Deiana</strong>*<br />

Paolo <strong>Carta</strong>*<br />

Caso clinico. Una donna di 60 anni,<br />

seguita presso l’Unità Complessa<br />

di farmacologia Clinica - Azienda Ospedaliero-<br />

Universitaria di Cagliari (AOUCA) per<br />

il trattamento di un disturbo bipolare 2, per<br />

il quale assume cronicamente carbamazepina<br />

dal 1999. La paziente soffre inoltre<br />

di ipercolesterolemia, che potrebbe in parte<br />

essere dovuta all’uso di carbamazepina.<br />

Infatti è stato suggerito che il trattamento<br />

con carbamazepina possa essere associato<br />

all’incremento dei valori ematici di colesterolo<br />

totale, LDL, hDL e trigliceridi, mediante<br />

l’induzione del sistema CYP450 che catalizza<br />

tappe fondamentali nella sintesi del colesterolo.<br />

Tale condizione nel caso di questa paziente<br />

assume particolare rilevanza clinica in quanto<br />

dall’anamnesi emerge un’importante familiarità<br />

per patologie cardiovascolari (padre deceduto<br />

per ictus, fratello deceduto per infarto<br />

del miocardio e sorella affetta<br />

da ipercolesterolemia). Per tale motivo,<br />

la paziente ha iniziato ad assumere<br />

un integratore alimentare (Colesan) a base<br />

di riso rosso fermentato e altri principi attivi<br />

come policosanoli, gamma orizanolo e cromo,<br />

che, inserito nell’ambito di una dieta bilanciata,<br />

può avere effetti benefici nel controllo<br />

dei livelli del colesterolo plasmatico. L’utilizzo<br />

di questo integratore da parte della paziente<br />

ha comportato un miglioramento del profilo<br />

lipidico (vedi tabella 1).<br />

Tabella 1<br />

RISO ROSSO FERMENTATO<br />

Principi attivi e meccanismo d’azione<br />

Il riso rosso fermentato, contenuto<br />

nel Colesan e in altri integratori, si ottiene<br />

dalla fermentazione del comune riso<br />

da cucina (Oryza sativa) con un particolare<br />

lievito chiamato Monascus purpureus.<br />

Tra i diversi principi attivi contenuti nel riso<br />

rosso fermentato, le monacoline (circa 0,4%<br />

della quantità totale di riso rosso fermentato)<br />

condividono lo stesso meccanismo d’azione<br />

delle statine in quanto inibiscono<br />

la 3-idrossi-3-metilglutaril coenzima A<br />

(hMG-CoA) riduttasi, enzima che catalizza<br />

una tappa precoce e limitante la velocità<br />

nella biosintesi del colesterolo. La monacolina<br />

K, strutturalmente identica alla lovastatina<br />

(figura 1), costituisce il 50% circa<br />

delle monacoline contenute negli integratori<br />

a base di riso rosso fermentato.<br />

Efficacia<br />

Diversi lavori in letteratura suggeriscono<br />

che i principi attivi contenuti nel riso rosso<br />

fermentato siano clinicamente efficaci come<br />

ipocolesterolemizzanti. Le monacoline giocano<br />

sicuramente un ruolo fondamentale<br />

in quest’azione, sebbene non si possa<br />

escludere che altri principi attivi (tra cui<br />

β-sitosterolo, campesterolo, stigma sterolo,<br />

saponina, sapogenina, isoflavoni, selenio<br />

Data Colesterolo totale Colesterolo LDL Colesterolo HDL Trigliceridi<br />

13/01/2010* 254 mg/dl 141 mg/dl 98 mg/dl 75 mg/dl<br />

07/06/2010** 197 mg/dl 94 mg/dl 94 mg/dl 45 mg/dl<br />

* Prima dell’inserimento del Colesan<br />

** Dopo l’inserimento del Colesan<br />

Valori di riferimento: Colesterolo totale (< 200 mg/dl), Colesterolo LDL (< 100 mg/dl),<br />

Colesterolo hDL (≥ 60 mg/dl), Trigliceridi (< 160 mg/dl)<br />

e zinco) possano contribuirvi inibendo<br />

la sintesi del colesterolo endogeno, prevenendo<br />

l’assorbimento intestinale del colesterolo<br />

alimentare o aumentando la rimozione<br />

del colesterolo dal circolo ematico1, 2 .<br />

Interazioni farmacologiche<br />

I principi attivi contenuti negli integratori<br />

<strong>alimentari</strong>, allo stesso modo di quelli contenuti<br />

nei medicinali, possono essere soggetti<br />

a interazioni farmacologiche. Nel caso<br />

del riso rosso fermentato, va ricordato che<br />

la monacolina K è un substrato del CYP3A4,<br />

pertanto la sua associazione con farmaci<br />

induttori di tale sistema enzimatico (barbiturici,<br />

carbamazepina, nevirapina, oxacarbazepina,<br />

fenitoina, rifampina, iperico ecc.) può<br />

determinare una riduzione dell’azione<br />

ipocolesterolemizzante. D’altra parte,<br />

l’associazione con farmaci inibitori<br />

(amiodarone, claritromicina, antifungini azolici,<br />

ciclosporina ecc.), può aumentare il rischio<br />

di sviluppare reazioni avverse anche di tipo B<br />

gravi e imprevedibili.<br />

Reazioni avverse<br />

Per ottenere un effetto ipocolesterolemizzante<br />

clinicamente significativo, è necessario<br />

assumere una quantità di principi attivi che sia<br />

equivalente a quella abitualmente assunta<br />

dai pazienti in terapia con statine; questo<br />

comporta ovviamente il rischio di sviluppare<br />

le stesse reazioni avverse, tra cui miopatie<br />

ed epatopatie, come confermato dai dati<br />

riportati in letteratura (vedi tabella 2).<br />

Nella maggior parte dei casi, la reazione<br />

è andata in remissione dopo la sospensione<br />

dell’integratore (dechallenge positivo).<br />

In un caso è stato evidenziato un rechallenge<br />

positivo, poiché, otto mesi dopo<br />

la sospensione dell’integratore, il paziente<br />

ha ripreso l’assunzione sviluppando


nuovamente la reazione avversa 5 . Fra i pazienti<br />

che presentavano in anamnesi intolleranza<br />

alle statine, in un caso la reazione avversa<br />

da riso rosso fermentato non è andata<br />

in remissione con la sospensione6 . Nel 1998,<br />

il riso rosso fermentato è stato decretato<br />

dall’FDA statunitense non conforme<br />

alla definizione di supplemento dietetico<br />

secondo il Dietary Supplement and health<br />

Education Act (DShEA), il quale afferma<br />

che un integratore alimentare commercializzato<br />

non può contenere composti già approvati<br />

come farmaci, a meno che il prodotto non fosse<br />

entrato in commercio prima dell’approvazione<br />

del farmaco. Pertanto gli integratori a base<br />

di riso rosso fermentato sono stati ritirati<br />

dal commercio negli Stati Uniti. In Italia,<br />

Figura 1 - Monacolina K: struttura chimica e biosintesi<br />

secondo la Circolare del Ministero<br />

della Salute n°3 del 18 luglio 2002,<br />

gli integratori <strong>alimentari</strong> a base di ingredienti<br />

costituiti da piante o derivati possono essere<br />

commercializzati purché presentino<br />

una composizione compatibile con un’azione<br />

salutistica e non terapeutica e forniscano<br />

le necessarie garanzie in termini di sicurezza<br />

(in base a criteri di purezza, ai loro effetti,<br />

alla concentrazione dei principi attivi<br />

e alle eventuali associazioni). Pertanto,<br />

gli integratori <strong>alimentari</strong> contenenti riso rosso<br />

fermentato sono disponibili in commercio<br />

nel nostro Paese.<br />

Conclusioni<br />

Il riso rosso fermentato, nonostante sia<br />

ricerca<br />

PreViDenZa<br />

considerato un integratore alimentare, contiene<br />

diversi principi attivi dotati di azione<br />

ipocolesterolemizzante, tra cui la monacolina K<br />

che è strutturalmente identica alla lovastatina<br />

presente in commercio come medicinale.<br />

Considerato che il Colesan può essere<br />

acquistato senza prescrizione medica,<br />

è possibile che un paziente assuma dosi<br />

di monacoline paragonabili ai dosaggi<br />

di statine utilizzati secondo la comune pratica<br />

clinica, con lo stesso rischio di sviluppare<br />

miopatie ed epatopatie. A nostro parere<br />

gli integratori a base di riso rosso fermentato<br />

dovrebbero essere utilizzati sotto il controllo<br />

medico per ridurre al minimo il rischio<br />

di interazioni farmacologiche clinicamente<br />

rilevanti e di reazioni avverse, eventualmente<br />

valutando periodicamente gli enzimi epatici<br />

e quelli muscolari (a giudizio del medico<br />

curante). Inoltre, dovrebbe essere evitato<br />

l’utilizzo di tali prodotti come alternativa<br />

alle statine in caso di intolleranza, poiché esiste<br />

il rischio di mancata remissione della reazione<br />

avversa. Purtroppo, nonostante gli integratori<br />

<strong>alimentari</strong> possano contenere principi attivi<br />

identici a quelli presenti nei farmaci, non<br />

è prevista la presenza di un foglietto illustrativo<br />

che informi i consumatori dei rischi potenziali<br />

connessi alla loro assunzione. Parallelamente,<br />

anche il medico può non esserne a conoscenza<br />

a causa della mancata disponibilità di schede<br />

tecniche di tali prodotti. Ovviamente<br />

la mancanza di informazioni può creare


Tabella 2 <strong>–</strong> Casi clinici di reazioni avverse da preparati a base di riso rosso fermentato riportati in letteratura<br />

Sesso; età (anni) Terapie concomitanti;<br />

Reazioni avverse;<br />

Azione intrapresa;<br />

osservazioni<br />

esordio dall’inizio dell’assunzione esito<br />

F; 28 Ciclosporina, azatioprina, prednisone, Rabdomiolisi, aumento CPK (fino a 2600 Sospensione;<br />

enalapril, diltiazem, famotidina;<br />

U/l);<br />

2 mesi<br />

remissione<br />

M; 50 5 Quinapril, clonazepam, rofecoxib, paroxetina,<br />

ginseng<br />

F; 61 Estradiolo, aspirina, vitamine;<br />

pregressa miopatia durante terapia con<br />

simvastatina risoltasi con l’interruzione del<br />

farmaco<br />

Mialgia, aumento CPK (358 U/l);<br />

1 mese<br />

Mialgia, aumento CPK;<br />

2 mesi<br />

F; 62 Montelukast, fluoxetina Febbre, aumento ALT (1034 U/l), AST (211<br />

U/l), VES (60 mm/h), steatosi epatica all’ecografia,<br />

infiammazione lobulare con aree di<br />

necrosi parenchimale alla biopsia epatica;<br />

4 mesi<br />

F; 53 Nessuna terapia concomitante Aumento CPK (288 U/l), ALT, AST e GGT;<br />

2 mesi<br />

M; 49 Nessuna terapia concomitante Aumento CPK (386 U/l), ALT e AST;<br />

2 mesi<br />

F; 43 Nessuna terapia concomitante Mialgia, aumento CPK (401 U/l);<br />

6 mesi<br />

F; 60 6 Nessuna terapia concomitante;<br />

paziente intollerante alle statine<br />

F; 63 Nessuna terapia concomitante;<br />

pregressa epatite durante terapia con lovastatina<br />

risoltasi con l’interruzione del farmaco<br />

Aumento CPK (356 U/l), ALT (28 U/l) e AST<br />

(37 U/l);<br />

6 mesi<br />

Aumento ALT (1760 U/l), AST (1046 U/l),<br />

ALP (722 U/l), GGT (157 U/l), bilirubina (1,9<br />

mg/dl), infiammazione lobulare con aree<br />

di necrosi parenchimale e lieve fibrosi alla<br />

biopsia epatica;<br />

6 mesi<br />

Sospensione;<br />

remissione, dopo 8 mesi riassunzione e<br />

nuovo aumento CPK (212 U/l)<br />

Sospensione;<br />

remissione<br />

Sospensione;<br />

remissione<br />

Sospensione;<br />

remissione<br />

Sospensione;<br />

remissione<br />

Sospensione;<br />

remissione<br />

Sospensione;<br />

mancata remissione<br />

Sospensione;<br />

remissione<br />

Abbreviazioni (valori di riferimento): CPK Creatin Fosfochinasi (24 - 195 U/l), ALT Alanina Aminotransferasi (0 - 35 U/l), AST Aspartato Aminotransferasi (0 <strong>–</strong> 35 U/l),<br />

VES Velocità di Eritrosedimentazione (1 - 25 mm/h), ALP Fosfatasi Alcalina (30 <strong>–</strong> 120 U/l), GGT γ-Glutamiltrasferasi (1 <strong>–</strong> 94 U/l).<br />

dei problemi anche clinicamente rilevanti.<br />

Questo rende necessario il ricorso a fonti<br />

di informazione affidabili e aggiornate. Il sito<br />

www.farmaci-fc.it, il cui contenuto è totalmente<br />

gestito dalla UOC di Farmacologia Clinica<br />

e pertanto privo di conflitti di interessi,<br />

è uno dei possibili strumenti per sopperire<br />

alla carenza di tali informazioni. Oltre a fornire<br />

una selezione di articoli dalla letteratura<br />

scientifica nazionale e internazionale,<br />

il sito permette di interagire direttamente con<br />

specialisti in farmacologia e farmacologia<br />

clinica per poter richiedere specifiche<br />

informazioni.<br />

* Unità farmacologia clinica<br />

dipartimento neuroscienze università Cagliari<br />

Bibliografia<br />

1 . heber D, Yip I, Ashley JM, Elashoff DA,<br />

Elashoff RM, Go VL. Cholesterol-lowering<br />

effects of a proprietary Chinese red-yeast-rice<br />

dietary supplement. Am J Clin Nutr. 1999 Feb;<br />

69(2):231-6.<br />

2 . Journoud M, Jones PJ. Red yeast rice: a new<br />

hypolipidemic drug. Life Sci. 2004 Apr 16;<br />

74(22):2675-83.<br />

3 . Lu Z, Kou W, Du B, Wu Y, Zhao S, Brusco OA,<br />

Morgan JM, Capuzzi DM; Chinese Coronary<br />

Secondary Prevention Study Group, Li S. Effect<br />

of Xuezhikang, an extract from red yeast Chinese<br />

rice, on coronary events in a Chinese population<br />

with previous myocardial infarction. Am J<br />

Cardiol. 2008 Jun 15; 101(12):1689-93.<br />

ricerca<br />

4 . Gheith O, Sheashaa h, Abdelsalam M, Shoeir<br />

Z, Sobh M. Efficacy and safety of Monascus<br />

purpureus Went rice in children and young<br />

adults with secondary hyperlipidemia: a<br />

preliminary report. Eur J Intern Med. 2009 May;<br />

20(3): e57-61.<br />

5 . Smith DJ, Olive KE. Chinese red riceinduced<br />

myopathy. South Med J. 2003 DPAec;<br />

96(12):1265-7.<br />

6 . Lapi F, Gallo E, Bernasconi S, Vietri M,<br />

Menniti-Ippolito F, Raschetti R, Gori L,<br />

Firenzuoli F, Mugelli A, Vannacci A. Myopathies<br />

associated with red yeast rice and liquorice:<br />

spontaneous reports from the Italian Surveillance<br />

System of Natural health Products. Br J Clin<br />

Pharmacol. 2008 Oct; 66(4):572-4.


Artroscopia dell’anca.<br />

Scelta conservativa<br />

e chirurgia protesica<br />

Lo sviluppo della disciplina tra minore invasività e trattamenti precoci<br />

Andrea Uccheddu*<br />

Piernicola Dimopoulos*<br />

Dall’alto: Andrea Uccheddu e Piernicola Dimopoulos<br />

fino a pochi anni fa era considerata esercizio<br />

di tecnica per chirurghi audaci, oggi l’artroscopia<br />

dell’anca comincia ad avere un ruolo rilevante<br />

per la diagnosi e la cura di alcune patologie<br />

dell’articolazione coxo-femorale. Di questo<br />

si è discusso nel corso dell’Arthromeeting (incontri<br />

di aggiornamento monotematici itineranti)<br />

che la Sia (Società italiana di artroscopia) ha affidato<br />

alla Sardegna, e che abbiamo organizzato,<br />

in collaborazione con il professor Tranquilli Leali<br />

e il dottor Manunta dell’università<br />

di Sassari, ad Alghero lo scorso maggio. L’evento,<br />

animato da alcuni tra i più noti specialisti<br />

dell’articolazione coxo-femorale, è stata un’ottima<br />

occasione sia per presentare una metodica poco<br />

conosciuta e da pochissimi praticata (la tecnica<br />

è giovane, il set-up della sala operatoria abbastanza<br />

lungo, le complicanze neuro-vascolari insidiose),<br />

sia per fare il punto sulle cause più o meno note<br />

Alberto Bonfiglio*<br />

Luca Putzulu*<br />

di anca dolorosa. Sappiamo infatti che, oltre<br />

all’artrosi conclamata, per la quale, secondo i dati<br />

della letteratura a oggi disponibili, l’artroscopia<br />

risulta scarsamente efficace, esistono altre patologie<br />

articolari (il conflitto femoro-acetabolare,<br />

nelle varianti Cam e Pincer, le lesioni traumatiche<br />

del labbro e della cartilagine, le lesioni<br />

del legamento rotondo, etc) e periarticolari<br />

(le sindromi trocanteriche, l’anca a scatto, etc)<br />

di non facile inquadramento clinico, per il cui<br />

riconoscimento sono necessarie corrette indagini<br />

strumentali (radiografie tradizionali, soprattutto,<br />

e risonanza magnetica, quando necessario),<br />

e che possono essere trattate con la tecnica<br />

artroscopica. Un corretto approccio consente<br />

di limitare il ricorso alla artroscopia dell’anca ai soli<br />

casi in cui sia realmente necessaria. La chimera<br />

della mini-invasività non deve, infatti, incoraggiare<br />

l’abuso di artroscopie semplicemente diagnostiche,<br />

né creare l’illusione della risoluzione di patologie<br />

degenerative severe, che necessitano<br />

di altre soluzioni.<br />

Uno dei ruoli principali che l’artroscopia<br />

ha giocato nello sviluppo della chirurgia<br />

ortopedica è stato quello di consentire, accanto<br />

a una minore invasività, l’individuazione<br />

e il trattamento precoce delle patologie<br />

articolari, è alcune delle quali fino<br />

a quel momento non conosciute, a causa<br />

della difficoltà di una valutazione funzionale<br />

propria della convenzionale chirurgia a cielo<br />

aperto. Un esempio su tutti è rappresentato<br />

dalla fisiopatologia della spalla<br />

che ha conosciuto una vera rivoluzione<br />

nell’inquadramento e trattamento degli stati<br />

patologici, sia traumatici che degenerativi.<br />

Quando parliamo di sviluppo della chirurgia<br />

ortoPeDia PreViDenZa<br />

artroscopica di un distretto articolare, dunque,<br />

non ci stiamo riferendo ai semplici “buchini”<br />

al posto del “taglio”, ma a una importante<br />

evoluzione del modo di guardare<br />

a quell’articolazione. Fino a tempi relativamente<br />

recenti, l’articolazione dell’anca è rimasta fuori<br />

dall’opzione artroscopica, essendo profonda,<br />

non palpabile direttamente (a differenza<br />

del ginocchio, della caviglia o della spalla),<br />

e circondata da grandi gruppi muscolari<br />

e da importanti strutture vascolari e nervose.<br />

Numerosi studi clinici e anatomo-patologici,<br />

hanno negli anni arricchito di quadri patologici<br />

anche questa importante articolazione, così<br />

come precedentemente era accaduto per altre<br />

sedi. Chi ha contribuito a un nuovo<br />

inquadramento della fisiopatologia dell’anca<br />

è stato sicuramente Reinold Ganz<br />

con i suoi studi sull’impingement<br />

femoro-acetabolare, condizione patologica<br />

pre-artrosica responsabile di forme precoci<br />

di coxartrosi, spesso bilaterale. Tale condizione<br />

si manifesta in due forme: Cam e Pincer.<br />

La prima, di pertinenza femorale, consiste<br />

in una alterazione della morfologia<br />

della giunzione della giunzione testa-collo<br />

femorale che conferisce un aspetto a “gobba”<br />

della giunzione stessa con conseguente<br />

deformità e perdita della congruenza testa<br />

femorale-cavità acetabolare in alcune fasi<br />

del movimento. La seconda, è caratterizzata<br />

da un profilo anteriore dell’acetabolo<br />

particolarmente accentuato, con conseguenze<br />

contatto precoce sul collo femorale soprattutto<br />

in flessione e intrarotazione dell’anca.<br />

Si tratta di un quadro patologico i cui primi<br />

segni clinici sono riscontrabili in pazienti<br />

di giovane età, spesso in sportivi, e che può


oggi, se diagnosticato in tempo, essere trattato<br />

conservativamente, con tecnica artroscopica,<br />

salvaguardando l’articolazione e mettendola<br />

al riparo da un trattamento protesico precoce.<br />

Altre patologie sono oggi trattabili<br />

artroscopicamente: rimozione di corpi liberi<br />

osteo-condrali di natura traumatica o meno,<br />

regolarizzazione e/o sutura di lesioni<br />

del Labrum acetabolare, “shaving”<br />

e microfratture in alcune lesioni condrali,<br />

biopsie sinoviali e sinoviectomie, trattamento<br />

dell’ipertrofia del pulvinar e delle lesioni<br />

del legamento rotondo. Oltre alla patologia<br />

prettamente articolare, di pertinenza cioè<br />

dell’articolazione coxo-femorale in senso<br />

stretto, la tecnica artroscopica è stata<br />

applicata con successo anche allo spazio<br />

peritrocanterico, cosicchè le forme di conflitto<br />

trocanterico del tratto ileo-tibiale, compresa<br />

l’anca a scatto, sintomatiche e refrattarie<br />

ai trattamenti conservativi, possono essere<br />

trattate con successo per via endoscopica.<br />

Allo stesso modo, le sindromi trocanteriche<br />

dello sportivo da lesione tendinea del vasto<br />

laterale e/o del medio gluteo alla loro<br />

inserzione sul grande trocantere, costituiscono<br />

una patologia non rara. Anche queste ultime<br />

possono essere suscettibili di “debris”<br />

e sutura con tecnica artrocopica. L’artroscopia<br />

dell’anca trova applicazione, al contrario<br />

della chirurgia protesica, nel paziente giovane<br />

e attivo, favorita dalla diffusione<br />

della pratica sportiva e dalla sua esasperazione<br />

ad alti livelli fin dalla giovane età. Questo,<br />

unitamente a una migliore conoscenza<br />

della fisiopatologia articolare, fa si che l’anca<br />

sia, negli Stati Uniti, la terza articolazione<br />

per numero di trattamenti artroscopici, dopo<br />

il ginocchio e la spalla. L’intervento può essere<br />

eseguito con il paziente in decubito supino<br />

o laterale, con l’arto in trazione (di entità<br />

variabile nelle differenti fasi operatorie),<br />

ed esige l’utilizzo di uno strumentario dedicato,<br />

soprattutto cannule e pinze più lunghe rispetto<br />

alle misure standard, per via della profondità<br />

dell’articolazione, nonché di ottiche orientate<br />

sia a 30° che a 70°, per meglio visualizzare<br />

i recessi di un’articolazione poco distendibile<br />

e che consente quindi limitati movimenti<br />

al suo interno. Da qui la necessità di eseguire<br />

accessi particolarmente precisi, anche<br />

per rispettare delicate strutture neuro vascolari:<br />

i vasi e il nervo femorale, il nervo femorocutaneo<br />

laterale, l’arteria circonflessa mediale<br />

e laterale, nelle sue branche ascendente<br />

e terminale, il nervo sciatico. Tuttavia<br />

gli studi su cadavere dimostrano che tali<br />

accessi sono relativamente sicuri. Dal punto<br />

di vista artroscopico, suddividiamo l’anca<br />

in due comparti, centrale e periferico. Il primo<br />

è rappresentato, sinteticamente, dall’articolazione<br />

coxo-femorale in senso stretto, comprendendo<br />

gran parte della testa femorale, la cavità<br />

acetabolare, il labrum glenoideo, il fondo<br />

acetabolare con il pulvinar, il legamento<br />

rotondo. Il compartimento periferico include<br />

il rimanente spazio intracapsulare,<br />

ma extrarticolare, rappresentato in massima<br />

parte dal collo e da una piccola porzione<br />

della testa femorale. Il primo accesso<br />

all’articolazione, l’antero-laterale, è il più<br />

sicuro, ma non essendo possibile realizzarlo<br />

sotto il controllo diretto dell’artroscopio, esige<br />

una procedura in più fasi. La prima consiste<br />

nell’infissione di un lungo ago da spinale, sotto<br />

controllo radioscopico, per verificare<br />

il raggiungimento della piccola cavità<br />

articolare. Si procede quindi all’iniezione<br />

di soluzione fisiologica per distendere<br />

la capsula, e alla infissione nel lume dell’ago<br />

di un sottile filo metallico, che consentirà<br />

di estrarre l’ago stesso mantenendo in sede<br />

una guida per il trocar cannulato, che può<br />

essere preceduto da appositi dilatatori<br />

di calibro crescente. Solo dopo aver introdotto<br />

in articolazione il trocar si introdurrà<br />

la camicia del trocar nel lume della quale sarà<br />

ortoPeDia<br />

possibile posizionare la telecamera<br />

con l’ottica a 70°, che consentirà finalmente<br />

la visualizzazione del comparto centrale<br />

nella sua porzione anteriore, rendendo<br />

possibile la realizzazione dell’accesso anteriore<br />

sotto visione diretta di un triangolo, delimitato<br />

dalla testa femorale, dal ciglio acetabolare<br />

e dalla capsula articolare. Il riferimento<br />

cutaneo per eseguire tale accesso risulta<br />

dall’intersezione tra la linea mediana<br />

passante per la spina iliaca antero-superiore<br />

e la trasversa tangente all’apice del grande<br />

trocantere, un cm circa laterale a tale<br />

intersezione, per evitare il fascio vascolonervoso<br />

femorale. La costruzione<br />

di un triangolo equilatero avente come lato<br />

la distanza tra i primi due accessi consentirà<br />

di individuare il punto di ingresso dei portali<br />

medio-anteriore e medio-anteriore prossimale,<br />

costruendo tale triangolo con vertice<br />

rispettivamente distale o prossimale. Si tratta<br />

di due accessi classicamente dedicati<br />

alle manovre nel compartimento periferico,<br />

ma in taluni casi, come nell’introduzione<br />

di ancorette per reinserire il labrum acetabolare,<br />

uno di essi può risultare assai utile anche per<br />

il trattamento di patologie del compartimento<br />

centrale. è stato dimostrato che, dei vari accessi<br />

descritti e utilizzati nella pratica, solo due si<br />

trovano nelle vicinanze di strutture vascolari<br />

e nervose e pertanto devono essere eseguiti<br />

con particolare cautela. Essi sono il portale<br />

anteriore e medio-anteriore che lambiscono<br />

rispettivamente le terminazioni del nervo femorocutaneo<br />

laterale (portale anteriore) e le branche<br />

terminale (portale anteriore e medio-anteriore)<br />

e ascendente (portale medio-anteriore)<br />

dell’arteria circonflessa laterale del femore.<br />

*Casa di Cura Polispecialistica Sant’Elena,<br />

Quartu Sant’Elena (CA)


Omeopatia via di salute<br />

Viene consigliata dall’Oms e dall’Istituto superiore di sanità<br />

Wanda Frau*<br />

omeopatia fa paura solo a chi è radicato<br />

L’ nelle sue (in)certezze e non si apre<br />

alla ricerca e all’approfondimento. Se sono<br />

vere le critiche mosse dal farmacologo<br />

Gaetano Di Chiara sulla prima pagina di<br />

lunedì 31 maggio, come mai l’Organizzazione<br />

mondiale della sanità da tempo stimola la<br />

conoscenza dell’omeopatia da parte dei medici<br />

e l’uso più diffuso dei rimedi omeopatici?<br />

Lo stesso Istituto superiore di sanità invita a<br />

conoscerla per usarla al meglio. Come mai<br />

una regione come la Toscana, esempio di<br />

eccellenza nel Servizio sanitario nazionale,<br />

ha ambulatori convenzionati di omeopatia<br />

e ha aperto il primo ospedale di omeopatia<br />

in Italia, con riscontri clinici e economici<br />

non indifferenti? In Francia e in altri Paesi<br />

europei l’omeopatia è diffusissima e gran<br />

parte dei medici la conosce e apprezza. Tutto<br />

questo deriva dalla sua efficacia, confermata<br />

da innumerevoli studi clinici e dalla ricerca.<br />

Di Chiara è ancora fermo all’effetto placebo.<br />

Potrebbe spiegare i risultati dell’omeopatia nei<br />

bambini, notoriamente non condizionabili? O<br />

le risposte eccellenti degli animali alle cure<br />

omeopatiche? Una pecora, una cavia o una<br />

mucca non sono impressionabili. Di recente si<br />

è svolto il terzo congresso sardo di Medicine<br />

complementari, voluto dall’Ordine dei medici<br />

di Cagliari e dalla sua commissione di esperti;<br />

sono stati presentati molti lavori, che hanno<br />

creato interesse anche in ambito universitario,<br />

oltreché politico. Tra i tanti lavori, forse<br />

l’avrebbe convinta la guarigione documentata<br />

di un cane malato, destinato a morte dal<br />

veterinario classico e guarito dall’omeopatia.<br />

Non c’era effetto placebo. Quanto all’etica,<br />

non abbiamo niente da imparare da nessuno.<br />

Non abbiamo dimenticato il giuramento di<br />

Ippocrate. Il malato è al centro del nostro lavoro<br />

quotidiano, sia che lo si curi con la medicina<br />

classica o che si usi l’omeopatia, o altro<br />

della cultura medica che conosciamo. Molti<br />

omeopati sono medici di famiglia, come me,<br />

o pediatri, o specialisti che amano la medicina<br />

classica e ne conoscono bene i successi, ma<br />

anche i limiti. Nessuna medicina è fine a se<br />

stessa. Conoscere altre terapie convalidate<br />

ci permette di offrire al malato un ventaglio<br />

ampio di possibilità terapeutiche. La diagnosi<br />

deve guidare la nostra scelta terapeutica, che<br />

deve sempre essere la migliore per il malato.<br />

Nessun fanatismo, solo professionalità e<br />

voglia di conoscenza. Non incombe un nuovo<br />

medioevo. Il medico non si appropria come<br />

un demone dell’anima dei pazienti, che oggi<br />

sono ben svegli, documentati e consapevoli.<br />

E meritano la nostra stima e tanto rispetto.<br />

Evitiamo il terrorismo dell’ignoranza, la scienza<br />

va avanti affrontando i problemi e cercando le<br />

risposte, senza pregiudizi. O vogliamo di nuovo<br />

condannare Galileo Galilei?<br />

*medico e omeopata<br />

commissione Medicine complementari<br />

Ordine dei medici di Cagliari<br />

Dibattito<br />

PreViDenZa


Tra riorganizzazioni e trasferimenti<br />

per un’azienda al fianco dei cittadini<br />

Ambizioni e progetti di Gian Benedetto Melis: “Dobbiamo ultimare le incompiute<br />

della precedente amministrazione”<br />

Mario Frongia<br />

sente come una sorta di traghettatore:<br />

Si “Sono qui per contribuire<br />

a ultimare alcune iniziative avviate<br />

dalla precedente amministrazione”. Polo<br />

pastello, jeans, mocassini, cronografo griffato,<br />

Giambenedetto Melis, pesa le parole.<br />

Il direttore sanitario dell’Azienda ospedalierauniversitaria<br />

snocciola con flemma glaciale<br />

l’immensità del compito che lo attende.<br />

“Sì, c’è tanto da fare. Ci proveremo” dice<br />

ai saluti. Diretto e senza scorciatoie, anche<br />

su temi caldissimi, il prof taglia corto.<br />

L’incontro <strong>–</strong> in un salottino viola fresco<br />

di restyling: arredi neri laccati e divano bianco<br />

panna <strong>–</strong> è dello scorso 15 luglio.<br />

Al San giovanni di Dio: struttura <strong>–</strong> tra<br />

emergenze e dure scelte di politica sanitaria<br />

- ben presente nell’agenda del ginecologo<br />

prestato al management.<br />

Professor Melis, quali sono<br />

le priorità del suo mandato?<br />

La conclusione dei lavori e la definizione<br />

del ruolo del Padiglione Q a Monserrato.<br />

Il trasferimento nella Cittadella universitaria<br />

del materno-infantile per consentire<br />

lo svuotamento del San giovanni<br />

e del complesso pediatrico. Su questi obiettivi<br />

lavorano l’assessore Antonello Liori,<br />

il rettore di Cagliari Giovanni Melis,<br />

il commissario straordinario dell’Aou Ennio<br />

Filigheddu, e il direttore amministrativo<br />

Attilio Murru.<br />

Se dovesse scandire i tempi tecnici?<br />

Dipende dalla burocrazia e dalla mancanza<br />

di parte dei fondi. Stiamo risolvendo la parte<br />

burocratica dei lavori eseguiti dall’università<br />

e consegnati alla regione. La quale, ha poi<br />

passato all’Azienda l’uso del Padiglione Q<br />

stanziando un iniziale fondo di tre milioni<br />

di euro nell’attesa di avere il conteggio<br />

definitivo per renderlo operativo a tutti<br />

gli effetti.<br />

Quanto vi serve?<br />

Tra i dieci e i dodici milioni di euro, compresi<br />

quelli già a disposizione dell’assessorato.<br />

Quando sarà operativa la struttura?<br />

Entro la fine del 2010 avremo la possibilità di<br />

iniziare il trasferimento. Poi, nel giro<br />

di un anno, la ginecologia-ostetricia,<br />

la pediatria e la terapia intensiva neonatale<br />

saranno a Monserrato.<br />

Con il professor Melis si riaprono le interviste ai<br />

direttore sanitari delle aziende ospedaliere sarde<br />

Voltiamo pagina. Cosa si prefigge?<br />

La riorganizzazione delle strutture assistenziali<br />

dell’Aou e l’omogeneizzazione delle prestazioni<br />

delle attività delle strutture, partite con compiti<br />

e organizzazioni diverse ma che dovrebbero,<br />

in questi mesi, grazie agli input regionali<br />

e universitari, eliminare le differenze.<br />

Qual è il futuro del pronto soccorso<br />

del San Giovanni?<br />

Va trasferito, raddoppiandolo, al complesso<br />

di Monserrato. Sui tempi siamo in linea con<br />

quelli del Padiglione Q. Inoltre, dobbiamo<br />

trasferire anche un reparto di Chirurgia<br />

e di Otorino. Così ci sarebbe un ospedale<br />

per le urgenze anche a Monserrato.<br />

E al San giovanni porteremo l’odontoiatria<br />

e l’ortopedia.<br />

Personalmente, qual è il suo traguardo?<br />

fare in modo che le strutture rispondano<br />

sempre più alle esigenze della popolazione.<br />

Con dei modesti cambiamenti organizzativi<br />

ridurremo anche le liste d’attesa dei soggetti<br />

affetti da importanti malattie.<br />

Quali?<br />

reumatologia, gastroenterologia, allergologia,<br />

malattie del sangue e della coagulazione,<br />

epatologia. C’è un’ampia discrepanza tra<br />

esigenze della popolazione e disponibilità<br />

dei posti letto. Inoltre, vorremmo evitare<br />

la sovrappopolazione in alcuni reparti dove<br />

abbiamo i letti nei corridoi. Mi riferisco,<br />

in particolare, alla medicina del San giovanni.<br />

Quali sono le risposte?<br />

Penso a una nuova divisione di medicina<br />

universitaria, in simbiosi con le malattie<br />

del metabolismo e con l’accordo della facoltà,<br />

con una decina di letti a Monserrato<br />

che alleggeriranno sia Pascalis che Brundu.<br />

Poi, puntiamo a migliorare l’accesso<br />

ai laboratori che abbiamo centralizzato<br />

al San giovanni. Su richiesta della regione<br />

li abbiamo ridotti da 23 a 7, dimostrando<br />

che si può risparmiare senza peggiorare<br />

i servizi.<br />

Ci sono in pentola nodi retributivi?<br />

Sì. Vogliamo aggiustare le retribuzioni<br />

del personale. Ci sono differenze che,<br />

con la legge 517, correggeremo.<br />

Quando?<br />

Entro la fine dell’anno pareggeremo


il contenzioso. Lo abbiamo già fatto<br />

con gli ospedalieri e ora stiamo completando<br />

la parte universitaria.<br />

Cosa farete per riassestare<br />

l’azienda mista?<br />

Le ingiustizie subite dalla regione sono<br />

note. Alla fondazione dell’Aou non sono state<br />

concesse garanzie per coprire i costi aziendali.<br />

Per i primi tre anni non abbiamo avuto<br />

finanziamenti per l’aggiornamento tecnologico.<br />

A fronte, invece, di una disponibilità regionale<br />

per ogni singola azienda di circa 1,3 milioni<br />

di euro. Con forti costi per l’upgrading<br />

delle apparecchiature e la manutenzione.<br />

Ma anche l’anamnesi delle patologie<br />

cardiologiche e cerebrali, le urgenze dei tumori<br />

hanno costituito un grave handicap. Quest’anno<br />

l’assessorato alla Sanità ci ha concesso<br />

un finanziamento di 3,5-4 milioni di euro<br />

che serviranno per mettere al passo almeno<br />

le cose più urgenti.<br />

Professor Melis, perché<br />

ha accettato l’incarico?<br />

Perché, raggiunti i miei obiettivi professionali,<br />

era giusto mettere a disposizione<br />

la mia esperienza per migliorare<br />

la situazione lavorativa.<br />

È fiducioso?<br />

Migliorare il pessimo esistente è semplice.<br />

Ciò non vuol dire che tutto ciò che ha fatto<br />

l’assessore Dirindin sia da bruciare. Si può<br />

dire a posteriori che avevamo ragione. Quello<br />

che ha fatto, l’ha fatto male.<br />

Un esempio?<br />

Il Piano sanitario regionale. È stato fatto<br />

in maniera consapevolmente repressiva<br />

verso certe attività.<br />

Dica una cosa fatta bene dalla Dirindin<br />

Nessuna. Ha solamente fatto male<br />

alla sanità sarda.<br />

Valentino Martelli ha detto:<br />

“Non fatemi rimpiangere la Dirindin”.<br />

Il dottor Martelli è andato in pensione<br />

e la pensa in un certo modo. Io, avendo vissuto<br />

un’esperienza drammatica nei cinque anni<br />

dell’ex assessore, credo ci sia la speranza<br />

che, se non cambia la linea politica in questo<br />

primo periodo del centro destra, ci sarà<br />

la possibilità, nei prossimi mesi, di migliorare.<br />

Il dramma della sanità sono i conti in disordine.<br />

Siete preoccupati?<br />

Intanto, non è vero che la Dirindin li ha rimessi<br />

a posto. Nel suo mandato sono state fatte spese<br />

enormi in settori che non avevano bisogno.<br />

Per esempio, un Centro donna in una città<br />

dove esistono diverse strutture di riferimento.<br />

“con il finanziamento<br />

regionale di circa<br />

quattro milioni<br />

di euro potremo<br />

rimetterci al passo sia<br />

con l’aggiornamento<br />

tecnologico, sia per la<br />

manutenzione delle<br />

apparecchiature”<br />

O gestire l’assistenza psichiatrica senza tener<br />

conto delle sacche di povertà e di difficoltà<br />

economico-sociale, che lei da piemontese<br />

non poteva conoscere. Ha messo su una sanità<br />

per pochi eletti. Ed è facile fare le cose pagando<br />

decine di consulenti. Dalla sua gestione stiamo<br />

ancora scontando il sistema computerizzato<br />

Sisar. Un fallimento totale.<br />

Dicono: “Melis è duro con la Dirindin<br />

perché gli ha tagliato i fondi”.<br />

Ospedale Businco,Cagliari<br />

l’interVista PreViDenZa<br />

Verissimo. Ma il mio non era un discorso<br />

personale. Della Dirindin, che ci ha tolto<br />

i finanziamenti e non ci ha permesso<br />

di acquisire neanche un’apparecchiatura,<br />

ricordo ancora una frase detta quando venne<br />

a trovarci nella nostra struttura, appena<br />

ristrutturata con fondi del genio civile. Le dissi:<br />

“Assessore, abbiamo completato qui e, per<br />

quest’altra parte, basterebbero poche migliaia<br />

di euro”. Lei mi disse: “È meglio averne<br />

una di parte ristrutturata o nessuna?”. risposi:<br />

“Certo, è meglio averne almeno una”. E lei:<br />

“Allora si accontenti”. Da allora ha chiuso<br />

i rubinetti.<br />

Voltiamo pagina. Come farete<br />

per le risorse?<br />

Il problema è generalizzato. Si hanno perdite<br />

e un bilancio negativo perché la sanità costa<br />

sempre di più e la Sardegna è una regione<br />

povera. La sanità ha un ruolo fondamentale,<br />

non solo quello di curare ma anche quello<br />

di dare stipendi a tanti sardi.<br />

Quanto è difficile tagliare<br />

i piccoli ospedali?<br />

Nell’isola abbiamo circa 30mila dipendenti<br />

e la sanità è l’industria più importante. Togliere<br />

i piccoli ospedali è dura. Certo, ci sono stati<br />

degli sprechi e manca talvolta la professionalità<br />

nel gestire la cosa pubblica.<br />

Cosa intende?<br />

La sanità è un’organizzazione e un servizio<br />

per i quali servono conoscenza ed esperienza.<br />

Essere manager sanitari significa avere idea<br />

di dove investire, di quali siano le reali<br />

necessità della popolazione e degli ospedali.<br />

Certamente, si può migliorare e risparmiare.<br />

Anche chiudendo qualche ospedale.<br />

Ma alla guida deve esserci gente capace.<br />

La politica che input dà?<br />

In Sardegna dobbiamo decidere se la sanità


Il professor Melis con lo staff<br />

deve avere un ruolo sociale. Questa<br />

è una scelta politica.<br />

A proposito, come va<br />

con le liste d’attesa?<br />

Sono nettamente diminuite.<br />

E i centri periferici?<br />

far funzionare la periferia è il compito più<br />

importante che spetta alla sanità sarda.<br />

Non ho visto, in questa fase, i risultati positivi<br />

che ci attendevamo. Dobbiamo riorganizzare<br />

in funzione delle necessità e delle statistiche.<br />

Perché le scuole di medicina<br />

per qualcuno sono al palo?<br />

Non sono d’accordo. Come in tutte le facoltà,<br />

ci sono eccellenza e materie che vengono<br />

trascurate. Questo è legato alla politica,<br />

ma anche alle presenza di persone<br />

che stimolino di più quei settori.<br />

In questi giorni di protesta universitaria<br />

si riparla dei baroni…<br />

Il baronato è un fatto negativo quando sfrutta le<br />

parentele per vincere immeritatamente<br />

dei concorsi. Ma è molto importante per dare<br />

la sensazione, al gruppo, di appartenere<br />

a una scuola che porta avanti discorsi comuni.<br />

Lei è un barone?<br />

Non lo sono e non lo sono mai stato.<br />

Neanche nell’accezione che ha indicato?<br />

Come senso di appartenenza e protezione dei<br />

ChI è<br />

GIAN BENEDETTO MELIS<br />

Il direttore sanitario dell’azienda mista, Gian<br />

Benedetto Melis, dirige anche il dipartimento<br />

Chirurgico Materno Infantile e di Scienze<br />

delle Immagini. è responsabile della clinica<br />

ginecologica Ostetrica e di fisiopatologia<br />

della riproduzione Umana dell’Università<br />

di Cagliari. Classe ’48, laurea a Cagliari,<br />

specializzazioni in Ostetricia e Ginecologia,<br />

Endocrinologia, dal ’90 è ordinario<br />

di Ostetricia e Ginecologia. ha insegnato<br />

anche a Pisa. è stato visiting professor<br />

più validi, forse sì. Come è stato fatto<br />

dal mio maestro, il professor Piero Fioretti,<br />

cattedratico a Cagliari che si è trasferito a Pisa,<br />

dove l’ho seguito. Io dimostro che non serve<br />

essere raccomandati. Ho avuto la fortuna<br />

che, in quel momento, il professore investisse<br />

sulle mie capacità e potenzialità. Ha lottato,<br />

a livello nazionale, per mettermi in cattedra.<br />

Non ero raccomandato, così come i miei allievi.<br />

Però…<br />

Ho sempre portato avanti le persone che<br />

ritenevo più valide. Se parliamo di un posto<br />

di lavoro, di un ingresso in scuola, queste cose<br />

le abbiamo avute anche noi. Ma, per gli allievi,<br />

è un discorso diverso. Li ho costruiti nel tempo<br />

e loro hanno creduto in me. Si sono affezionati,<br />

non erano figli di papà e si sono raccomandati<br />

da soli col lavoro. Ovviamente, grazie anche<br />

negli atenei di Milano, Londra, Parma, Pisa,<br />

San Diego, Vancouver. ha presieduto<br />

la Società sarda di ginecologia e Ostetricia e<br />

la Società Italiana di Endoscopia ginecologica.<br />

Per la ricerca, si occupa, tra l’altro,<br />

di Controllo Neuroendocrino degli Ormoni<br />

Gonadotropici; Patofisiologie<br />

della Menopausa; Terapie Ormonali<br />

della Sterilità; Ultrasuoni in Ostetricia<br />

e Ginecologia e Chirurgia. ha pubblicato oltre<br />

800 lavori scientifici su riviste italiane<br />

e internazionali, 7 monografie e 6 capitoli<br />

di libri.<br />

l’interVista<br />

alla politica della nostra scuola, è stato<br />

possibile premiarli con il titolo di professore<br />

ordinario, associato o anche di ricercatore<br />

o aiuto ospedaliero. Quasi tutti questi ragazzi<br />

sono stati all’estero e sono riusciti a farsi<br />

conoscere. Altri sono ancora fuori. La loro<br />

attività è attestata dai lavori e pubblicazioni.<br />

Politica, baroni e massoneria.<br />

Quanto entrano nello scenario?<br />

fino a qualche anno fa vi sono entrati<br />

pochissimo. La massoneria non lo so,<br />

francamente. Ma non credo che abbia una<br />

grande importanza nella scelta dei baroni.<br />

La politica è più importante. Se pensiamo<br />

che i manager della sanità sono solo di nomina<br />

politica, significa che la politica vuole entrare<br />

di più in questi meccanismi con un’interferenza<br />

sempre maggiore.<br />

Preoccupante e avvilente.<br />

È molto importante che la politica capisca,<br />

e dobbiamo pensarci anche noi,<br />

che le raccomandazioni possono influenzare<br />

solo scegliendo su una popolazione<br />

già selezionata. Ovvero, se mi chiedono<br />

di segnalare qualcuno, io segnalo i miei interni.<br />

Così si scelgono sempre i migliori.<br />

Stiamo in ateneo: cosa pensa<br />

dei recenti “Stati generali”?<br />

La situazione è difficile. Lo Stato cerca<br />

di togliersi di dosso il peso dell’educazione<br />

universitaria e della ricerca che, per motivi<br />

di carattere economico, non è più in grado<br />

di sostenere. Ciò significa che, sbagliato<br />

o giusto, dobbiamo riorganizzarci su basi<br />

diverse. Si deve fare un’attività scientifica<br />

e culturale da proiettare al contesto sociale.<br />

Legata, soprattutto, alle forze produttive.


Tumori cerebrali primitivi<br />

Il corso di aggiornamento in neuro oncologia curato<br />

dal gruppo interdisciplinare del Businco e del Brotzu<br />

scorso 12 luglio, all’ospedale<br />

Lo Oncologico di Cagliari, si è tenuto<br />

il III corso di aggiornamento in Neuro-Oncologia,<br />

organizzato dal relativo gruppo interdisciplinare<br />

degli ospedali Businco e Brotzu, di cui è<br />

responsabile scientifico Daniele Farci<br />

(Oncologia medica Businco). Il titolo del corso<br />

era Tumori cerebrali primitivi high-grade<br />

in progressione clinico-strumentale: analisi<br />

critica delle opzioni terapeutiche.<br />

La relazione introduttiva sull’inquadramento<br />

anatomo-patologico dei gliomi è stata tenuta<br />

da Felice Giangaspero, docente<br />

alla Sapienza di Roma, che si è soffermato<br />

sui fattori biomolecolari come Mgmt e Idh1<br />

che rivestono un importante ruolo prognostico<br />

in queste malattie. Umberto Godano,<br />

Neurochirurgia Brotzu, ha esaminato<br />

i progressi chirurgici nella terapia dei gliomi,<br />

sottolineando la necessità di un’exeresi<br />

della neoplasia quanto più ampia possibile,<br />

pur col rispetto delle strutture nervose sane<br />

adiacenti. Marco Possanzini, Radioterapia<br />

Businco, ha parlato del trattamento<br />

radioterapico standard per i pazienti<br />

con glioblastoma che prevede l’irradiazione<br />

della sede di malattia, in combinazione<br />

con un chemioterapico orale, la Temozolomide<br />

(Tmz). Il dottor Farci ha parlato dello stato<br />

dell’arte della terapia medica del glioblastoma<br />

di nuova diagnosi. Ribadendo che la Tmz<br />

è efficace in concomitanza con la radioterapia<br />

e successivamente a questa, Farci ha esposto<br />

Daniele farci<br />

le prospettive terapeutiche più promettenti,<br />

dalla Tmz a dosaggio intensificato all’impiego<br />

in associazione a questa di farmaci<br />

antiangiogenetici, come Cilengitide<br />

e Bevacizumab. La sessione successiva ha<br />

riguardato un problema rilevante nella gestione<br />

dei pazienti con glioblastoma sottoposti<br />

a trattamento radiochemioterapico<br />

concomitante, i quali, alla prima risonanza<br />

magnetica dell’encefalo successiva alla terapia<br />

radiante presentano, nel 30 per cento dei casi,<br />

un quadro radiologico di pseudo progressione.<br />

In pazienti rioperati con questo sospetto<br />

si è evidenziata, nella maggior parte dei casi,<br />

una necrosi cellulare indotta dalla radioterapia,<br />

in assenza di cellule neoplastiche. Questa<br />

condizione è stata analizzata in due ottiche.<br />

Quella del radiologo Annarella Pelaghi,<br />

e quella del neuro-oncologo Roberta<br />

Rudà, dell’ospedale Molinette di Torino.<br />

Nella terza sessione si è discusso di recidive<br />

di glioblastoma. Riccardo Boccaletti,<br />

Neurochirurgia Sassari, ha sottolineato come<br />

nelle condizioni in cui il performance status<br />

e la sede della recidiva lo consentissero,<br />

un reintervento può migliorare la prognosi.<br />

In quest’ottica può essere utile<br />

il posizionamento nel cavo chirurgico all’atto<br />

del reintervento di un wafer biodegradabile<br />

contenente un chemioterapico a lento<br />

rilascio, Carmustina. Maurizio Amichetti,<br />

responsabile della Radioterapia dell’Oncologico<br />

di Cagliari e del Centro di Protonterapia<br />

della provincia di Trento, ha confutato<br />

la vecchia teoria secondo la quale non fosse<br />

possibile riutilizzare la radioterapia in pazienti<br />

con glioblastoma recidivato, esponendo<br />

le più recenti novità nel settore. Riccardo<br />

Soffietti, Molinette Torino, ha tenuto<br />

una brillante relazione sulle opzioni<br />

della terapia medica nelle recidive<br />

di glioblastoma. Partendo dalla possibilità<br />

di riutilizzare la Tmz secondo differenti<br />

schedule, ha presentato gli ultimi studi<br />

clinici sulle target therapies, come Erlotinib,<br />

conVegnistica<br />

Enzastaurina e Bevacizumab. L’ultima relazione<br />

è stata di Andrea Pace, Istituto Regina Elena<br />

Roma, che ha parlato della gestione sintomatica<br />

dei pazienti con tumori cerebrali. Dalla terapia<br />

cortisonica a quella antiepilettica, fino alle fasi<br />

terminali della malattia, con un riferimento<br />

al ruolo de sa accabadora nella medicina<br />

tradizionale sarda. è intervenuto anche<br />

l’assessore alla Sanità, Antonello Liori.<br />

IL RUOLO DELLA MEDICINA<br />

LEGALE: BENCHMARKING<br />

INTERISTITUZIONALE<br />

Con il 9° Congresso Nazionale,<br />

che si svolgerà a Cagliari dal 30 settembre<br />

al 2 ottobre 2010, il COMLAS celebra<br />

i 10 anni di vita dell’Associazione e sceglie<br />

come temi centrali il confronto tra i Servizi<br />

di Medicina Legale dei Sistemi Sanitari<br />

Regionali e le esperienze maturate nei settori<br />

Previdenziali. Il Programma congressuale<br />

è ricco e le giornate di lavoro saranno<br />

certamente occasione di arricchimento<br />

professionale. Invitiamo pertanto i Soci<br />

e tutti i Colleghi interessati a partecipare<br />

numerosi a questo nostro tradizionale<br />

appuntamento di confronto e di scambio.<br />

L’accreditamento ECM, oltre che per i medici<br />

legali, è previsto per i colleghi specialisti<br />

in Igiene e Medicina del Lavoro. Programma<br />

completo e ulteriori informazioni sul sito:<br />

www.comlas.it<br />

ERRATA CORRIGE<br />

Nel numero di giugno, nell’articolo<br />

sul congresso di Portorico a pagina 12,<br />

il dottor Francesco Piras è stato<br />

erroneamente citato come fisiatra<br />

e non come medico sportivo.<br />

Ci scusiamo con l’interessato e con i lettori.


PrimoPIAnO<br />

0<br />

Università, mobilitazione<br />

a medicina<br />

Il taglio dei finanziamenti e il blocco del turn over mettono a rischio il funzionamento della facoltà<br />

Mario Piga*<br />

facoltà di Medicina e chirurgia<br />

La dell’ateneo cagliaritano manifesta<br />

il suo stato di grave sofferenza in relazione, tra<br />

l’altro, ai drastici tagli economici attuati<br />

e ai provvedimenti che bloccano il turn-over<br />

dei docenti e rischiano di ridurre l’offerta<br />

formativa malgrado la domanda legata<br />

a importanti esigenze sanitarie della nostra<br />

Regione. Nel corso della seduta di facoltà<br />

del 29 giugno è stata approvata una mozione<br />

che rappresenta lo scenario attuale e prossimo<br />

segnalando le ricadute nella formazione<br />

delle nuove generazioni di giovani che si<br />

avvicinano al mondo della Sanità. La mozione,<br />

considerate le cause recenti di tale condizione,<br />

legate alla gravità internazionale del periodo<br />

economico, precisa che esse sono aggravate<br />

da provvedimenti che possono minare<br />

alla base la sopravvivenza dell’Università<br />

pubblica. La mozione fa chiaro riferimento<br />

anche alla “Mobilitazione dei ricercatori che,<br />

in attesa di significativi cambiamenti<br />

del disegno di legge 1905, hanno dichiarato<br />

la propria indisponibilità ad assumere<br />

nel prossimo anno accademico” compiti<br />

didattici, impropri per il loro ruolo<br />

e “Denuncia forte preoccupazione per<br />

la ricaduta” che l’insieme di queste cause<br />

hanno nell’immediato, ma soprattutto avranno<br />

nel breve e lungo termine, “Sulla cultura,<br />

sulla qualità della formazione, sull’efficienza<br />

della docenza e qualità e quantità<br />

della ricerca. Tali ripercussioni saranno,<br />

nel nostro territorio isolano, ancor più sentite<br />

poiché le due università della nostra regione<br />

per ragioni geografiche, storiche e sociali,<br />

hanno una valenza e una ricaduta peculiari<br />

sulla collettività, e ridurre le loro capacità<br />

e incisività significa un regresso per le nostre<br />

giovani generazioni”. Innanzi a questo scenario<br />

il corpo accademico non può rimanere inerte<br />

e affidarsi al solo senso di responsabilità<br />

confidando che lo Stato “Non potrà chiudere<br />

le università pubbliche per asfissia”.<br />

“La facoltà di Medicina e chirurgia<br />

dell’università di Cagliari ribadisce la sua<br />

estrema apprensione per la ricaduta di tali<br />

misure, pur riconoscendo che innanzi<br />

al noto momento di crisi internazionale non<br />

è in discussione la necessità di severe misure<br />

attuate con dispositivo finanziario”. Tuttavia,<br />

l’andata in quiescenza, accelerata per molti,<br />

“Di un imponente numero di docenti<br />

e personale tecnico-amministrativo” produrrà<br />

uno scenario di estrema gravità: a fronte<br />

dei pensionamenti previsti, il programmato<br />

reclutamento, ridotto nei numeri, cagionerà<br />

una prevedibile perdita di generazioni<br />

di giovani ricercatori causando alla comunità<br />

accademica e al Paese un gravissimo<br />

danno, riducendo, anziché accrescere, la sua<br />

competitività internazionale. La nostra protesta,<br />

legittima e accorata, vuole essere un grido<br />

di allarme per l’assenza di una credibile politica<br />

rivolta allo sviluppo del sistema universitario,<br />

da circa un millennio fucina di ricerca<br />

e di trasmissione del sapere da cui trae origine<br />

l’innovazione e la crescita culturale, sociale<br />

ed economica della nazione. Il disagio<br />

profondo per quanto accade vede unito l’intero<br />

corpo docente che non intende rendersi<br />

partecipe dell’ineluttabile degrado che si avrà,<br />

non solo per la caduta della qualità dell’offerta<br />

formativa e della quantità dei corsi di studio,<br />

ma anche per la qualità della ricerca. Gli attuali<br />

ruoli di professore sono, e saranno ancor più<br />

nei prossimi anni, falcidiati dai pensionamenti<br />

e dai pre-pensionamenti. E aggiunge che si<br />

sta per attuare un danno irreparabile in ambito<br />

assistenziale con la “Progressiva scomparsa<br />

dall’Azienda ospedaliera universitaria<br />

delle figure universitarie”. Non va dimenticato<br />

che i corsi di Medicina e chirurgia, Odontoiatria<br />

e quelli delle professioni sanitarie, offrono<br />

ai giovani un’immediata immissione nel modo<br />

del lavoro. La facoltà di Medicina e chirurgia,<br />

responsabile del futuro delle generazioni<br />

che forma, chiede che vengano apportate,<br />

con urgenza, modifiche al dispositivo<br />

della manovra economica e che il ddl 1905<br />

venga riconsiderato. In particolare, si chiede<br />

l’eliminazione della riduzione del turn-over,<br />

il riconoscimento dello stato giuridico<br />

di docenza per i ricercatori, l’apertura<br />

delle idoneità nazionali per i ricercatori<br />

confermati e per gli associati<br />

con i finanziamenti adeguati per le chiamate.<br />

L’alternativa sarà la fine per asfissia<br />

della facoltà di Medicina e chirurgia con grave<br />

danno culturale della nostra isola. “La facoltà<br />

di Medicina e Chirurgia dell’università<br />

di Cagliari si pone, pertanto, in stato<br />

di mobilitazione per vigilare la sequenza<br />

dei prossimi eventi non volendo sentirsi<br />

corresponsabile della fine preannunciata<br />

dell’Università pubblica, non escludendo<br />

in futuro, il blocco di attività didattiche”.<br />

*preside facoltà medicina<br />

università Cagliari


Giornata mondiale<br />

senza tabacco<br />

Prevenzione e sensibilizzazione nelle attività della Lega italiana per<br />

la lotta ai tumori. Il fumo è coinvolto nella patogenesi di otto tipi di cancro<br />

Piero Ballicu*<br />

Per sensibilizzare la popolazione sui danni<br />

e rischi del fumo l’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità da oltre vent’anni<br />

organizza, unitamente alla Lega Italiana per<br />

la Lotta contro i Tumori, la Giornata Mondiale<br />

senza Tabacco. Il 31 maggio è stata<br />

una giornata di riflessione sui danni legati<br />

al fumo di tabacco, battaglia che vede<br />

impegnata la Lega Tumori con campagne<br />

informative e numerose manifestazioni.<br />

Il fumo di tabacco costituisce uno dei maggiori<br />

fattori di rischio nello sviluppo delle patologie,<br />

spesso croniche e invalidanti, che influiscono<br />

negativamente sul benessere e sull’economia<br />

di ogni paese. Secondo l’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità (OMS) rappresenta<br />

la principale causa delle morti evitabili<br />

nel mondo. Il fumo è coinvolto nella<br />

patogenesi di almeno otto tipi di cancro<br />

(polmone, vie respiratorie, fegato pancreas,<br />

esofago, stomaco, rene, cervice uterina,<br />

leucemia) e di diverse malattie non tumorali,<br />

ma potenzialmente mortali, quali il cuore,<br />

la bronco pneumopatia cronica. Il fumo<br />

aumenta il rischio di aborti spontanei,<br />

di gravidanze extrauterine, di scarso peso<br />

alla nascita, nonché di difetti congeniti<br />

alla nascita. I danni causati sono legati non<br />

solo al catrame ma anche alla presenza<br />

di oltre quattromila sostanze nocive contenute<br />

nel prodotto della combustione. Fra queste:<br />

la nicotina, che determina tachicardia, aumento<br />

della pressione; l’ossido di carbonio, che<br />

riduce il trasporto dell’ossigeno dai polmoni<br />

ai vari tessuti, favorendo l’infarto cardiaco<br />

e il morbo di Busher; il benzopirene, che<br />

provoca il cancro polmonare; il fenolo che<br />

impedisce ai bronchi di espellere<br />

le sostanze cancerogene. A questi si<br />

aggiungono i danni provocati dal fumo passivo,<br />

dovuto all’inalazione involontaria di chi si trova<br />

a condividere lo stesso ambiente del fumatore,<br />

responsabile di circa il 20% dei decessi per<br />

cancro al polmone. Nel mondo i fumatori sono<br />

650 milioni d cui 5,4 milioni i morti a causa<br />

del fumo, 19 mila i morti a causa del fumo<br />

passivo. In Italia i fumatori sono 11 milioni,<br />

i morti per cause legata al fumo tra i 70 mila<br />

e gli 83 mila di cui il 25% riguarda persone<br />

con età compresa tra i 35 ed i 65 anni di età.<br />

In aumento il numero dei fumatori fra i giovani<br />

di età compresa tra i 15 ed i 24 anni, di cui<br />

il 24% nell’italia centrale, il 23% nel nord<br />

e il 22,3% nel sud e nelle isole. Oggi grazie<br />

alla legge (3/2003) voluta dall’allora Ministro<br />

alla Sanità Sirchia, il fumo è bandito da tutti<br />

attualità PreViDenZa<br />

i locali pubblici. Il bilancio di tale legge<br />

è positivo: le vendite di sigarette si sono ridotte<br />

del 2,2% equivalenti a 140 milioni<br />

di pacchetti di sigarette, con degli effetti<br />

positivi quantificabili con la riduzione del 5%<br />

dei fumatori, la popolazione ha dimostrato<br />

favore e consenso alla legge, i controlli<br />

dei Carabinieri dei Nas sono stati nel 2005,<br />

oltre 14mila. L’impegno del Ministero<br />

della Salute si concretizza in una attiva<br />

cooperazione e coinvolgimento<br />

delle amministrazioni centrali, regionali<br />

e locali, e della scuola in campagne<br />

informative sui danni del fumo<br />

e sull’importanza di modificare gli stili di vita.<br />

*Commissario Regionale Lega Tumori


nonsOLO33<br />

Empowerment, strategia di educazione sanitaria<br />

e promozione dei comportamenti favorevoli alla salute<br />

Marco Martinetti*, Raffaele Solinas*<br />

sempre la figura del medico è stata<br />

Da connotata dal carisma derivante<br />

dal ruolo assunto nella società e dalle sue<br />

conoscenze,per cui decideva autonomamente<br />

della sorte dei suoi pazienti. Dopo la nascita<br />

delle Unità Sanitarie Locali le cose sono<br />

cambiate e i medici, generalisti, ospedalieri<br />

e perfino universitari, stanno acquisendo<br />

una nuova coscienza interpretando<br />

la professione come un servizio a favore<br />

del cittadino il quale ha, oggi, una nuova<br />

considerazione di se stesso e domanda<br />

un’assistenza più adeguata alle sue esigenze.<br />

Egli ha scoperto nuovi diritti sconosciuti prima,<br />

aiutato in ciò dai media, dai giornali<br />

e programmi televisivi. La classe medica<br />

ha dovuto revisionare i propri canoni<br />

e reinterpretare le esigenze del paziente.<br />

Si è passati dalla unilateralità<br />

delle decisioni del medico al coinvolgimento<br />

del paziente e alla sua condivisione<br />

delle scelte, dalla cultura dell’IO (il medico),<br />

alla percezione dell’ALTRO (il paziente).<br />

Un paziente con peculiarità personali come<br />

Dalla cultura dell’IO<br />

alla percezione dell’ALTRO<br />

educazione, cultura, abitudini, religione,<br />

professione, stato sociale, provenienza, lingua<br />

etc… che non sono mai le stesse per differenti<br />

pazienti e che vanno considerate<br />

e accettate come immodificabili. Modificare<br />

le proprie abitudini è difficile, talvolta proprio<br />

impossibile; ma in questi casi è necessario<br />

farlo se si pensa che spesso il paziente che<br />

esce dal nostro studio, se insoddisfatto per<br />

la insufficiente attenzione dedicata a lui, si reca<br />

altrove a chiedere il completamento<br />

della visita o una verifica delle “nostre”scelte.<br />

Ci siamo mai chiesti cosa veramente vuole<br />

il nostro paziente? Abbiamo mai provato<br />

a metterci nei suoi panni cercando<br />

di mantenere la lucidità di giudizio<br />

del medico? Abbiamo mai valutato quale<br />

giudizio daremmo su di noi stessi se fossimo<br />

al posto suo? Queste riflessioni conducono<br />

inevitabilmente a operare ragionando<br />

di concerto con il paziente e con tutto ciò che<br />

lo circonda, sforzandoci di capire, attraverso<br />

un ascolto attento, il suo mondo e il suo<br />

problema inserito nel suo contesto, e non<br />

nel nostro,come istintivamente si tende a fare.<br />

Misurare le cose con il nostro metro, che può<br />

paradossalmente avere numeri diversi da quello<br />

dell’ALTRO, può portare a risultati fuori scala<br />

erroneamente interpretati. La parola d’ordine<br />

in questi casi è “interesse”, perché il paziente<br />

sarà collaborante se capirà di essere ascoltato,<br />

se capirà che “ci interessa”, che il medico<br />

“si interessa” a lui e che ciò che diciamo<br />

“lo interessa”. Tre passaggi fondamentali per<br />

raggiungere l’obiettivo di concordare una cura,<br />

non solo farmacologica, ma della persona che<br />

permetta a noi di svolgere il nostro mandato<br />

di medici,al paziente di soddisfare le sue<br />

aspettative e alle istituzioni di avere<br />

un guadagno dalla razionalizzazione<br />

delle risorse. Nella letteratura medica<br />

internazionale tutto ciò va sotto il termine<br />

di “empowerment” cioè di quella strategia<br />

che,attraverso l’educazione sanitaria<br />

e la promozione dei comportamenti<br />

favorevoli alla salute, fornisce alle persone<br />

gli strumenti critici per prendere le decisioni<br />

migliori per il loro benessere, riducendo<br />

così le disuguaglianze culturali e sociali.<br />

Semplici attenzioni che non hanno bisogno<br />

di strumenti particolari se non la nostra<br />

attenzione e la conoscenza di elementi base<br />

della comunicazione come l’ascolto attivo e<br />

la verifica della comprensione;cose che tutti<br />

noi giornalmente potremmo mettere in pratica<br />

con un minimo impegno di tempo da dedicare<br />

all’ALTRO.<br />

* medico


In principio era Enpam<br />

Come difendersi da ingerenze spropositate e pretestuose<br />

Marcello Pili*<br />

“Ti<br />

tornerà utile quando sarai più<br />

grande”. Così scriveva Parodi<br />

dalle pagine patinate del giornalino<br />

d’ordinanza, quando, disoccupato e piuttosto<br />

in bolletta, ero obbligato a chiedere in casa<br />

i soldi per pagare la quota A dell’Enpam.<br />

Una cifra non impossibile, ma non indifferente<br />

per le finanze familiari del tempo, imposta<br />

quando il lavoro era ancora un lontano<br />

miraggio, figuriamoci una pensione da<br />

percepire da lì a quarant’anni. Diversi anni<br />

dopo entrai in ospedale, e nonostante<br />

l’amministrazione abbia cominciato da subito<br />

ad accantonare il dovuto per la pensione,<br />

l’obbligo del versamento della quota A<br />

è persistito, spiegato dai salmodianti<br />

dell’Enpam, dall’esistenza di un “fantomatico<br />

patto generazionale” che permette ai medici<br />

di ieri di avere le pensioni pagate<br />

dai medici di oggi. Una roba da gentiluomini.<br />

Prudenzialmente imposta come obbligatoria.<br />

Infine, ho iniziato a fare libera professione<br />

e dopo diverso tempo ho superato, sia pur<br />

di poco, la soglia che generava l’obbligo<br />

di contribuzione ridotta al due per cento (previa<br />

domanda). Oberato come tanti dai mutui<br />

indispensabili a vivere, tartassato dal fisco<br />

per gli introiti generati sia dal lavoro pubblico<br />

che da quello privato, già gravato degli oneri<br />

contributivi per pensione, riscatti di anni<br />

di laurea e specializzazione, ho ritenuto di non<br />

avere nessun vantaggio dal versamento delle<br />

poche decine di euro derivanti dal pagamento<br />

del 2 per cento della quota B. Quel versamento<br />

avrebbe garantito un aumentato gettito<br />

di qualche centesimo alla miserrima pensione<br />

generata da quel contributo obbligatorio che,<br />

se non esistesse, non cambierebbe niente<br />

a chi come me già versa per un’altra cassa<br />

di previdenza obbligatoria. Sebbene sapessi<br />

di una qualche possibilità di controllo, ho<br />

ritenuto erroneamente che, considerata<br />

l’esiguità dell’importo omesso (pochi euro),<br />

la sua finalità (incrementare di una cifra ridicola<br />

la pensione dell’Enpam in aggiunta a quella<br />

dell’Inpdap) e l’evidente invasività dell’ente<br />

nel caso specifico, ho ritenuto che non fosse<br />

fondamentale adempiere a questo ennesimo<br />

prelievo. Sono stato beccato. ho ricevuto<br />

una cartella dall’Enpam concernente l’omessa<br />

contribuzione della quota B del 2004<br />

e un invito a pagare il dovuto (sulla base<br />

del 12,5 per cento e non del 2) più multe<br />

e sanzioni varie che hanno generato una cifra<br />

finale circa dieci volte maggiore di quella che<br />

avrei potuto versare in prima istanza. Qualora<br />

non pagassi verrei iscritto a ruolo da Equitalia,<br />

roba che non esita a mettere un’ipoteca sulla<br />

casa, quando ci sono presupposti legali per<br />

esigere anche cifre modeste. Potrei fare delle<br />

considerazioni riguardo alla sproporzione tra<br />

come lo Stato permetta all’Enpam di sanzionare<br />

FNOMCEO<br />

Facendo seguito alla comunicazione 47<br />

dello scorso giugno, la Fnomceo segnala<br />

che la Cassazione sezione civile,<br />

con la sentenza 11533 del 12 maggio 2010,<br />

si è espressa sulla questione Irap - Medici<br />

di medicina generale. In particolare, il collegio<br />

giudicante ha ritenuto che debba essere<br />

“affermato il principio di diritto secondo<br />

il quale, in tema di Irap, per i medici<br />

di medicina generale convenzionati<br />

con il Ssn, la disponibilità di uno studio,<br />

avente le caratteristiche e dotato<br />

delle attrezzature indicate nell’articolo 22<br />

dell’Accordo collettivo nazionale per<br />

la disciplina dei rapporti con i medici<br />

di medicina generale, rientra nell’ambito<br />

del minimo indispensabile per l’esercizio<br />

dell’attività professionale, attesa<br />

l’obbligatorietà di tale disponibilità ai fini<br />

dell’instaurazione e del mantenimento<br />

del rapporto convenzionale e, pertanto,<br />

non integra, di per sé, in assenza di personale<br />

dipendente, il requisito dell’autonoma<br />

organizzazione ai fini del presupposto<br />

meDicinaLEX<br />

un’omessa contribuzione pensionistica (fosse<br />

stata anche quella principale) e l’apparato<br />

sanzionatorio previsto, per esempio lo scudo<br />

fiscale, ma non otterrei né soddisfazione<br />

né nessun risultato concreto. Mi rivolgo invece<br />

ai colleghi che dovessero ritenere di fare<br />

qualcosa per difendersi da quest’ingerenza<br />

spropositata e pretestuosa da parte<br />

di un ente che, da una parte con belle parole<br />

e frasi a effetto, c’imbonisce riguardo al perché<br />

alimentare le sue pingui casse, dall’altra,<br />

con la copertura di leggi capestro, preleva,<br />

intima, sanziona. Chi fosse interessato<br />

a modificare questo stato di cose mi contatti<br />

alla mia casella di posta: pilimar@tin.it.<br />

Cordiali saluti.<br />

*medico<br />

impositivo del tributo”.<br />

_____________________________<br />

La Fnomceo informa che sono pervenute<br />

in federazione le segnalazioni di alcuni ordini<br />

concernenti una richiesta, da parte dell’Agenzia<br />

Ems Research, di registrazione al suo sito,<br />

inviata a diversi iscritti. Tale agenzia effettua<br />

ricerche di mercato in merito a nuovi<br />

trattamenti medici contattando i sanitari<br />

e chiedendo loro la compilazione di questionari<br />

o di rispondere a interviste telefoniche<br />

o di persona, tutto ciò dietro pagamento<br />

di somme di denaro. L’estrema genericità<br />

del messaggio inviato ai medici da parte<br />

della Ems Research non permette,<br />

da un punto di vista legale, di esprimere<br />

un parere definitivo. Non sembra però inutile<br />

ricordare gli articoli 30 e 65, comma 3,<br />

del vigente Codice di deontologia medica.<br />

La Federazione evidenzia le proprie perplessità<br />

per quanto riguarda l’adesione al Progetto<br />

retributivo per professionisti del campo<br />

medico, nonché la necessità di chiedere<br />

ai promotori chiarimenti ancora più specifici.


PAOLA PILI PRIMARIO<br />

DI ANATOMIA PATOLOGICA<br />

AL BUSINCO<br />

dottoressa Paola Pili,<br />

La vincitrice di concorso<br />

pubblico, è il nuovo primario<br />

di Anatomia patologica<br />

dell’Oncologico “A.Businco” Asl 8<br />

di Cagliari. Nata l’11 giugno 1952<br />

a Cagliari, ha frequentato il corso<br />

di laurea in Medicina e chirurgia<br />

nell’ateneo del capoluogo sardo,<br />

dove ha conseguito la laurea<br />

nel 1981 discutendo la tesi su<br />

“Studi clinici e anatomopatologici<br />

su un caso di miopatia congenita<br />

familiare” con il professor<br />

Macciotta. Specializzata<br />

in Anatomia patologica nel 1986<br />

con una tesi su “Disgerminoma<br />

ovarico: rielievi istologici<br />

e immunoistochimici” discussa<br />

con il professor Ferreli, riportava<br />

votazione massima con lode<br />

e, nel contempo, frequentava<br />

da tirocinante il servizio<br />

di Anatomia patologica al Businco<br />

di Cagliari. Nell’83, vincitrice<br />

di concorso all’Asl 21 di Cagliari,<br />

ha iniziato la sua carriera<br />

di anatomo patologa nello stesso<br />

servizio diretto da Antonello Ferreli,<br />

sotto la cui guida ha mosso i primi<br />

passi nella materia. Negli anni<br />

successivi si è dedicata<br />

con interesse alla patologia<br />

dermatologica e, in particolare, alla<br />

diagnostica precoce<br />

del melanoma, tessendo<br />

una fitta collaborazione<br />

anche con colleghi dermatologi<br />

universitari. Nel 1996 è stata<br />

assegnata all’unità ospedaliera<br />

di Anatomia patologica<br />

del Centro di prevenzione<br />

oncologica dell’Asl 8 di Cagliari<br />

con distaccamento al Marino<br />

e, successivamente, al Binaghi<br />

e, in quelle sedi, ha contribuito<br />

alla diagnostica istologica<br />

delle patologie osteo-articolari,<br />

dell’apparato gastro-enterico<br />

e della cervice uterina. Nel 2002<br />

è stata richiamata nell’Anatomia<br />

patologica del Businco, diretta<br />

da Marco Rais, dove<br />

le è stata assegnata l’unità operativa<br />

semplice di Dermatopatologia.<br />

ha frequentato e organizzato corsi<br />

di formazione su Anatomia<br />

patologica e, Dermatopatologia<br />

e di Citopatologia. Alla dottoressa<br />

Pili, prima donna primario<br />

di Anatomia patologica in Sardegna,<br />

le più fervide congratulazioni per gli<br />

obiettivi raggiunti e i migliori auguri<br />

per quelli ancora da realizzare.<br />

________________________<br />

PER COMBATTERE<br />

L’ALZHEIMER<br />

Sardegna sono circa<br />

In quindicimila le persone<br />

colpite dalla malattia di Alzheimer:<br />

promuovere l’informazione<br />

su questa patologia, favorire<br />

la diagnosi precoce, creare<br />

una rete di supporto per i pazienti<br />

e i loro familiari, incentivare<br />

il ricorso all’uso delle terapie<br />

farmacologiche più efficaci, sono<br />

stati gli obiettivi della campagna<br />

nazionale “Una città per<br />

l’Alzheimer”, ospitata a Cagliari<br />

lo scorso giugno. L’iniziativa,<br />

realizzata grazie a un libero<br />

contributo di Novartis<br />

e con la consulenza scientifica<br />

del Gruppo di ricerca geriatrica<br />

di Brescia, è partita il 21 giugno<br />

con l’allestimento di un punto<br />

informativo all’ospedale Santissima<br />

Trinità. La campagna, dopo i tre<br />

giorni di consulenza effettuata<br />

nei punti informativi, ha avuto<br />

il suo clou con l’incontro svoltosi<br />

al Teatro civico di Castello, con<br />

l’obiettivo di sostenere i pazienti,<br />

i familiari e chi si occupa<br />

della malattia, offrendo loro<br />

le informazioni utili sul morbo<br />

di Alzheimer.<br />

________________________<br />

TRAPIANTI, A PIENO<br />

RITMO AL BROTZU<br />

Nuovo trapianto di cuore<br />

al Brotzu. L’intervento è stato<br />

eseguito dall’équipe<br />

di Cardiochirurgia, diretta<br />

da Emiliano Cirio, su un giovane<br />

paziente affetto da una grave<br />

cardiopatia. Sono stati, infatti,<br />

trapiantati un fegato e due reni,<br />

donati grazie al consenso<br />

dei genitori di una ragazza deceduta<br />

in seguito a un incidente stradale<br />

avvenuto nell’oristanese. A questi<br />

si aggiungono un trapianto<br />

di fegato e due di reni, eseguiti<br />

grazie a degli organi arrivati<br />

da Sassari. Poi c’è stato<br />

un trapianto di cuore (l’organo<br />

è arrivato da Brescia)<br />

su una ragazza di quattordici anni<br />

affetta da una grave cardiopatia.<br />

Un lavoro frenetico dunque,<br />

a cui si è aggiunto un doppio<br />

trapianto di reni, entrambi<br />

provenienti da Nuoro.<br />

Per Roberto Sequi, direttore<br />

sanitario del Brotzu, “Si tratta<br />

di un’importante risposta<br />

ai pazienti in lista d’attesa grazie<br />

a un intenso impegno da parte<br />

di tutto il personale coinvolto<br />

nella macchina organizzativa<br />

dell’attività dei trapianti: non solo<br />

del Brotzu ma anche del Centro<br />

di coordinamento regionale<br />

trapianti. Se da una parte<br />

la disponibilità degli organi significa<br />

un evento luttuoso per la perdita<br />

di una vita, dall’altra c’è la gioia<br />

per aver ridato la speranza di una<br />

nuova vita per i pazienti trapiantati”.<br />

Dall’inizio dell’anno al Brotzu sono<br />

stati effettuati quindici trapianti<br />

di rene singolo, tre doppi, due<br />

da vivente. Inoltre, sono stati<br />

eseguiti undici trapianti di fegato,<br />

due di cuore e altrettanti di cornea.<br />

Altre due cornee sono state invece<br />

prelevate e inviate alla Banca<br />

degli occhi di Mestre.<br />

________________________<br />

MEDICI SPECIALISTI<br />

AMBULATORIALI<br />

ELETTI I RAPPRESENTANTI<br />

Sono stati eletti i rappresentanti<br />

dei medici specialisti<br />

ambulatoriali di cui all’accordo<br />

collettivo nazionale (art. 24 A.C.N.<br />

Provvedimento 23 marzo 2005,<br />

aggiornato dall’intesa 29 luglio


2009 - rep. 95/CSR).<br />

Per la costituzione del Comitato<br />

consultivo zonale, gli Effettivi<br />

sono Mario Nieddu, Giovanni<br />

Diana e Andrea Tola. Supplenti,<br />

Paoletto Porru, Paolo Fancello<br />

e Laura Canu.<br />

________________________<br />

LA SUPER LAUREA<br />

DI MARTA MELIS<br />

Brava, veloce<br />

e pronta al decollo<br />

Wonder Woman figlia d’arte.<br />

Lo scorso 19 giugno Marta<br />

Melis (primogenita di Maurizio<br />

Melis, direttore della Stroke Unit<br />

dell’azienda Brotzu) si è laureata<br />

in Medicina. Un percorso stellare:<br />

110/110 e lode, menzione speciale<br />

della Commissione, medaglia<br />

d’argento (per essersi laureata<br />

in corso) e abbraccio accademico<br />

per il curriculum studiorum che<br />

ha anche incluso la frequenza per<br />

nove mesi alla facoltà di Medicina<br />

dell’Università di Strasburgo<br />

(Francia), nell’ambito<br />

del programma Socrates-Erasmus.<br />

La commissione di laurea era<br />

presieduta da Gianluigi Demelia<br />

(nella foto) e dal preside<br />

di Medicina, Mario Piga.<br />

La candidata ha discusso<br />

una tesi dal titolo “Natalizumab<br />

nella sclerosi multipla, dati clinici,<br />

immunoligici e neuroradiologici<br />

in una coorte di pazienti sarda”,<br />

sotto la supervisione del relatore,<br />

Marisa Marrosu. Contro relatore,<br />

Franco Marrosu. Marta, 24<br />

anni compiuti il 18 giugno, è stata<br />

la prima laureata del suo corso,<br />

insieme al collega Alessandro<br />

Muroni, laureatosi sempre<br />

lo stesso giorno. Congratulazioni.<br />

________________________<br />

BROtzu, I RIspARmI COn LA<br />

dIstRIBuzIOne deI fARmACI<br />

Dieci milioni di euro all’anno.<br />

È quanto risparmierebbe<br />

il Brotzu se attuasse il progetto<br />

di automazione della distribuzione<br />

dei farmaci predisposto<br />

dal commissario straordinario<br />

Antonio Garau. Ma se il piano<br />

venisse esteso al resto<br />

degli ospedali sardi e se venisse<br />

centralizzato l’acquisto<br />

dei farmaci il risparmio,<br />

quantificato tra il 20 e il 25<br />

per cento, lieviterebbe a oltre 80<br />

milioni, considerato che<br />

per l’assistenza farmaceutica<br />

il fabbisogno regionale stimato<br />

è di circa 350 milioni all’anno.<br />

Una prospettiva interessante per<br />

una Sanità che costa 2,7 miliardi<br />

all’anno e con i conti in debito<br />

d’ossigeno. Garau, commercialista<br />

di lungo corso prestato alla Sanità,<br />

ha elaborato due progetti:<br />

uno generale che prevede<br />

la centralizzazione degli acquisti<br />

e dei pagamenti, un altro<br />

che riguarda l’ospedale di cui<br />

sarà commissario, salvo ulteriori<br />

proroghe, sino alla fine del mese.<br />

Il piano si basa su elementari<br />

principi economici: maggiori<br />

sono le quantità acquistate più si<br />

risparmia. Da qui la proposta<br />

di centralizzare, a livello<br />

di singole Asl o aziende<br />

ospedaliere, l’acquisto<br />

dei farmaci, presidii e attrezzature<br />

diagnostiche, appalti di grandi<br />

lavori e per sale operatorie,<br />

le polizze assicurative.<br />

“In questo modo si risparmierebbe<br />

tra il 20 e il 30 per cento della spesa<br />

sanitaria” - ipotizza Garau - “A farsi<br />

carico dei pagamenti centralizzati<br />

sarebbero la regione e la Sfirs”.<br />

Oggi, per somministrare i farmaci<br />

ai pazienti ricoverati al Brotzu<br />

- 600 posti letto - vengono<br />

impiegati dodici ausiliari<br />

e occorrono undici passaggi:<br />

prescrizione medica, trascrizione<br />

nel registro infermieristico, ricerca<br />

nell’armadio, preparazione<br />

delle terapie, somministrazione<br />

al paziente, nuovo controllo<br />

e verifica dell’armadio, verifica<br />

della richiesta, richiesta<br />

alla farmacia per il reintegro<br />

dell’armadio. “In questo modo<br />

sprechiamo tempo e risorse:<br />

pensiamo ai tempi di preparazione<br />

e somministrazione dei farmaci,<br />

al personale impiegato, alle perdite<br />

economiche che derivano<br />

dai farmaci scaduti. Se gli infermieri<br />

risparmiassero il tempo dedicato<br />

alla preparazione dei farmaci<br />

avrebbero più tempo da dedicare ai<br />

pazienti”, aggiunge Garau. Nasce<br />

da qui il nuovo sistema di gestione<br />

della farmacia proposto dal<br />

numero uno del Brotzu fondato<br />

sulla somministrazione della dose<br />

inBREVE<br />

unitaria. Per attuare il piano<br />

sarebbe necessario investire<br />

poco più di un milione di euro<br />

per l’acquisto del macchinario.<br />

O meglio, di un macchinario più<br />

grande di quello che l’ospedale<br />

sperimenta con successo<br />

da circa due anni su 250<br />

dei 600 posti letto. “Con la dose<br />

unitaria migliora la sicurezza<br />

del servizio, si personalizza<br />

l’impiego dei farmaci, si riducono<br />

le scorte (che sarebbero limitate<br />

a quelle per le emergenze<br />

e i ricoveri notturni) e gli sprechi,<br />

si monitora meglio tutto il processo.<br />

I passaggi, inoltre, verrebbero ridotti<br />

da undici a cinque”, spiega<br />

il commissario: prescrizione<br />

medica, farmacia, preparazione<br />

robotizzata della dose, invio<br />

al reparto tramite la posta<br />

pneumatica e somministrazione<br />

al paziente. Una piccola parte<br />

del programma è in fase<br />

di realizzazione: con 300 milioni<br />

di euro sta per essere completato<br />

il circuito di posta pneumatica.<br />

Saranno realizzate quaranta<br />

stazioni da cui partiranno,<br />

dalla farmacia e dai laboratori,<br />

medicinali e provette destinate<br />

ai reparti e ai laboratori del più<br />

grande ospedale della Sardegna.<br />

In questo modo, secondo Garau,<br />

si risparmierà il lavoro di dodici<br />

ausiliari. Il risparmio per le casse<br />

dell’ospedale sarebbe più<br />

consistente: “Il 20-25 per cento<br />

della spesa farmaceutica”, certifica<br />

Garau. Cioè almeno dieci milioni,<br />

una parte consistente del bilancio<br />

dell’azienda, 160 milioni.<br />

unionesarda.it


Ventirighe<br />

Raccontano che ....<br />

Un sant’uomo ebbe un giorno da conversare<br />

con Dio (qualsiasi esso sia) e gli chiese:<br />

“Signore, mi piacerebbe sapere come sono il<br />

Paradiso e l’Inferno”<br />

Dio condusse il sant’uomo verso due porte.<br />

Ne aprì una e gli permise di guardare<br />

all’interno.<br />

C’era una grandissima tavola rotonda.<br />

Al centro della tavola si trovava un<br />

grandissimo recipiente contenente cibo dal<br />

profumo delizioso.<br />

Il sant’uomo sentì l’acquolina in bocca.<br />

Le persone sedute attorno al tavolo erano<br />

magre, dall’aspetto livido e malato.<br />

Avevano tutti l’aria affamata.<br />

Avevano dei cucchiai dai manici<br />

lunghissimi, attaccati alle loro braccia.<br />

Tutti potevano raggiungere il piatto di<br />

cibo e raccoglierne un po’, ma poiché il<br />

manico del cucchiaio era piu’ lungo del<br />

loro braccio non potevano accostare il cibo<br />

alla bocca.<br />

Il sant’uomo tremò alla vista della loro<br />

miseria e delle loro sofferenze.<br />

Dio disse: “Hai appena visto l’Inferno”.<br />

Dio e l’uomo si diressero verso la seconda<br />

porta.<br />

Dio l’aprì.<br />

La scena che l’uomo vide era identica alla<br />

precedente.<br />

C’era la grande tavola rotonda, il<br />

recipiente che gli fece venire l’acquolina.<br />

Le persone intorno alla tavola avevano<br />

anch’esse i cucchiai dai lunghi manici.<br />

Questa volta, però, erano ben nutrite,<br />

felici e conversavano tra di loro sorridendo.<br />

Il sant’uomo disse a Dio: “Non capisco!”<br />

“È semplice - rispose Dio - essi hanno<br />

imparato che il manico del cucchiaio<br />

troppo lungo, non consente di nutrire se<br />

stessi....ma permette di nutrire il proprio<br />

vicino. Perciò hanno imparato a nutrirsi<br />

gli uni con gli altri! Quelli dell’altra<br />

tavola, invece, non pensano che a loro<br />

stessi... Inferno e Paradiso sono uguali nella<br />

struttura... La differenza la portiamo<br />

dentro di noi!!!”.<br />

Mi permetto di aggiungere:<br />

“Sulla terra c’è abbastanza per soddisfare<br />

i bisogni di tutti ma non per soddisfare<br />

l’ingordigia di pochi. I nostri pensieri, per<br />

quanto buoni possano essere, sono perle false<br />

fintanto che non vengono trasformati in<br />

azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere<br />

avvenire nel mondo”.<br />

(Mohandas Karamchand Gandhi)<br />

Mohandas Karamchand Gandhi (Porbandar, 2 ottobre 1869 <strong>–</strong> Nuova<br />

Delhi, 30 gennaio 1948), è stato un politico e filosofo indiano. Importante<br />

guida spirituale per il suo paese, lo si conosce soprattutto col nome<br />

di Mahatma (in sanscrito “grande anima”), appellativo che gli fu conferito<br />

per la prima volta dal poeta Rabindranath Tagore. Gandhi è stato<br />

uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all’oppressione<br />

tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l’India<br />

all’indipendenza. Il satyagraha è fondato sulla satya (verità) e sull’ahimsa<br />

(nonviolenza). Con le sue azioni Gandhi ha ispirato molti movimenti<br />

di difesa dei diritti civili e grandi personalità quali Martin Luther King,<br />

Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi.


I barboni di Piazza della Stazione<br />

Gente che va<br />

gente che viene<br />

gente che sta<br />

Piazza della Stazione è un formicaio<br />

Dove padrona di casa è l’attesa.<br />

Tutta la vita è un’incosciente attesa<br />

di un’alba o di un tramonto,<br />

della nascita o della morte.<br />

Testimoni muti di arrivi e partenze<br />

son le panchine di ferro<br />

con i sedili arrotondati.<br />

Quante storie potrebbero narrare<br />

se potessero parlare!<br />

Gli attimi ansiosi di coloro<br />

che attendono l’incontro di un affetto!<br />

I momenti impazienti di quelli<br />

che partono pieni di speranza e di gioia!<br />

Piccole storie di gente comune<br />

che durano il tempo di una fermata.<br />

Ma vi è anche il dramma senza fine<br />

di chi vive su quelle panchine.<br />

Li chiamano barboni, senza un nome,<br />

ed hanno un’anima, come noi.<br />

Anche gli assassini hanno un nome.<br />

Ma loro non hanno diritti civili.<br />

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Uomini in fuga dalla società<br />

vivono da eremiti tra la folla<br />

e subiscono il disprezzo degli sguardi.<br />

Vivi o morti non suscitano pietà.<br />

Sono uomini senza fede<br />

e la speranza è un inutile pensiero.<br />

Il disprezzo degli altri è vana crudeltà.<br />

Di notte, sulla fredda panchina,<br />

hanno per compagna una coperta lisa<br />

che sotto la pioggia non dona protezione.<br />

Per loro l’attesa<br />

è il profumo di una minestra<br />

o il tepore di un raggio di sole.<br />

Troppa distanza tra le sponde umane!<br />

Chiedono ciò che serve per un giorno<br />

come se fosse l’ultimo.<br />

Il tempo per loro si è fermato,<br />

non esiste né un passato né un futuro.<br />

Sono aggrappati ad una roccia<br />

in mezzo ad un mare indifferente<br />

che custodisce nel suo fondo<br />

un tesoro sepolto nella sabbia:<br />

la coscienza!<br />

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