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Area igienico-sanitaria e tecnico-operativa - Studio Infermieristico ...

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<strong>Area</strong> <strong>igienico</strong>‐<strong>sanitaria</strong><br />

e <strong>tecnico</strong>‐<strong>operativa</strong><br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 1


IL SISTEMA SUEM 118<br />

Istituito con il DPR 27 marzo 1992 (delega alle<br />

Regioni)<br />

FINALITA’<br />

Cordinare, organizzare e gestire l’emergenza sul<br />

territorio<br />

Ogni provincia ha una centrale <strong>operativa</strong> che<br />

attraverso la gestione dei mezzi e risorse di quel<br />

territorio, realizza il coordinamento e la gestione<br />

delle richieste di assistenza.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 2


La centrale <strong>operativa</strong> 118<br />

• Costituita da Medici e infermieri formati<br />

• Raccoglie e filtra tutte le richieste effettuate<br />

attraverso il numero unico<br />

• Gestione della risposta a ogni chiamata<br />

• Coordina e gestisce l’attività di assistenza<br />

<strong>sanitaria</strong> nel corso di maxiemergenza<br />

• Coordina e gestisce l’attività di assistenza<br />

<strong>sanitaria</strong> durante grandi manifestazioni<br />

• Gestione dei trasporti <strong>sanitaria</strong> assistiti<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 3


LE FASI<br />

1) Allertamento (chiamata alla centrale)<br />

Raccolta informazioni con intervista telefonica<br />

‐ luogo evento<br />

‐ caratteristiche malore<br />

‐ nr. persone coinvolte e condizioni (stato di<br />

coscienza, traumi ecc)<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 4


2) Analisi e valutazione dei dati raccolti<br />

L’operatore della centrale <strong>operativa</strong> sceglie il<br />

mezzo di soccorso ritenuto più idoneo e attiva<br />

eventuali altri enti (Forze dell’o Ordine,<br />

Pubblica sicurezza, Vigili del Fuoco)<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 5


3) Invio del mezzo di soccorso più idoneo<br />

L’operatore della centrale attiva il soccorso<br />

assegnando un codice di livello di urgenza<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 6


I codici colore<br />

• Codice Verde: è il codice di priorità minore, e viene usato nel caso in<br />

cui non siano compromesse le funzioni vitali del paziente. Tipici codici<br />

verdi sono piccole lesioni, dolori o patologie in cui il paziente è<br />

comunque stabile.<br />

• Codice Giallo: in caso la condizione del soggetto sia a rischio, ed il<br />

paziente non sia quindi stabile. Una forte dispnea ovvero difficoltà<br />

respiratoria, emorragie, ustioni di secondo grado non troppo estese o<br />

sospette lesioni ad organi interni sono solitamente codici gialli.<br />

• Codice Rosso: indica la massima urgenza. Il paziente ha una o più<br />

funzioni vitali compromesse, quindi è incosciente, o in arresto<br />

respiratorio o cardiocircolatorio. Secondo nuove direttive, anche il<br />

dolore toracico irradiato in una persona cosciente è dato come codice<br />

rosso per sospetto infarto del miocardio.<br />

• I codici bianchi sono interventi programmati (trasporti sanitari ecc)<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 7


IL RUOLO DELL’OSS<br />

• In relazione al contesto in cui egli si trova a operare<br />

1) Solo allertamento sistema 118<br />

2) Allertamento del sistema 118 e effettuazione<br />

manovre di primo soccorso nell’attesa dell’arrivo dei<br />

mezzi di soccorso inviati dall’operatore della centrale<br />

<strong>operativa</strong><br />

3) Allertamento del sistema 118 e nel supporto al<br />

personale infermieristico e medico negli interventi di<br />

primo soccorso che precedono l’arrivo dei mezzi<br />

idonei inviati<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 8


Finalità del primo soccorso<br />

• Aiuto che si dà alla persona coinvolta in un<br />

incidente stradale, domestico, sul lavoro, o<br />

colpita da un malore, in attesa di un<br />

intervento da parte di personale qualificato<br />

(medico o infermiere)<br />

a) mantenere le funzioni vitali<br />

b) prevenire eventuali peggioramenti<br />

c) migliorare, se possibile, le condizioni della<br />

persona infortunata<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 9


Conseguire le suddette finalità NON<br />

SIGNIFICA SOSTITUIRSI AL MEDICO O<br />

ALL’INFERMIERE, bensì coprire l’intervallo di<br />

tempo che intercorre tra il momento<br />

dell’accaduto e l’arrivo del soccorso<br />

qualificato, compiendo azioni semplici,<br />

determinate e ben ponderate evitando atti<br />

avventati e deleteri.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 10


Prima di intervenire con manovre di primo<br />

soccorso…..<br />

Atteggiamento di buon senso<br />

Atteggiamento che denota Calma<br />

Atteggiamento razionale<br />

“ è meglio NON FARE piuttosto che<br />

fare male”<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 11


Concetto di urgenza e emergenza<br />

• Urgenza : (stato patologico acuto) è una situazione che<br />

esige decisioni e interventi immediati perché può evolvere<br />

rapidamente in modo negativo. Si cerca di giungere al più<br />

presto ad una diagnosi perché c’è rischio per le funzioni<br />

vitali della persona (pericolo di vita imminente) esempio:<br />

gravi emorragie, A.C, arresto respiratorio)<br />

• Emergenza: è una situazione critica di una certa gravità,<br />

che richiedono attenzioni ed interventi costanti perché le<br />

condizioni della persona sono gravi (compromissione delle<br />

funzioni vitali) ma non c’è un immediato pericolo per la<br />

vita. Si cerca di correggere la sintomatologia e in un<br />

secondo tempo la ricerca diagnostica<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 12


PRIMA DEL SOCCORSO<br />

• Valutazione della zona dell’evento<br />

Creare le condizioni tali da evitare ulteriori<br />

problemi alla persona infortunata e<br />

permettere al soccorritore di operare in<br />

SICUREZZA<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 13


Cosa fare:<br />

• Non somministrare farmaci, liquidi e alimenti che<br />

possono alterare la sintomatologia riferita<br />

dell’infortunato<br />

• Comunicare la dinamica dell’accaduto se<br />

conosciuta<br />

• Segnalare al soccorso qualificato/avanzato i<br />

sintomi e segni rilevati sulla persona infortunata<br />

• Comunicare gli interventi effettuati prima<br />

dell’arrivo del mezzo di soccorso qualificato<br />

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CENNI DI ANATOMIA E<br />

FISIOLOGIA<br />

DELL’APPARATO<br />

CARDIO‐RESPIRATORIO<br />

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Apparato cardiocircolatorio<br />

• E’ costituito da un insieme di condottidivario<br />

calibro nei quali circolano il sangue (sistema<br />

circolatorio sanguigno) e la linfa (sistema<br />

circolatorio linfatico). I due sistemi sono<br />

strettamente collegati tra di loro.<br />

• Il Cuore , funzione di pompare il sangue nelle<br />

arterie che si distribuiscono a tutti i tessuti dove<br />

danno origine ad un ampio letto di capillari; qui<br />

avvengono gli scambi di gas, materiali nutritizi e<br />

scorie tra tessuti ed il sangue che ritorna poi al<br />

cuore attraverso le vene.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 16


Il Cuore<br />

Organo muscolare cavo, posto nella parte<br />

mediana della cavità toracica, rivestito da un<br />

sacco fibroso (pericardio) e situato nel<br />

mediastino anteriore tra i due polmoni. Ha la<br />

forma di un cono con base superiore ed asse<br />

obliquo in avanti, in basso ed a sinistra.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 17


• SI divide in due cavità (separate dal setto<br />

interatriale e interventricolare)<br />

DESTRA (Sangue venoso)<br />

SINISTRA (Sangue arterioso)<br />

Ogni cavità è costituita da una parte superiore<br />

con pareti più sottili (Atrio) e una parte<br />

inferiore con pareti più spesse (Ventricolo)<br />

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Le valvole atrioventricolari<br />

• Hanno la forma di un imbuto membranoso<br />

inserito al contorno dell’orificio atrio‐<br />

ventricolare e sporgente nel ventricolo con la<br />

parte ristretta.<br />

• Valvola tricuspide a destra<br />

• Valvola bicuspide o mitrale a sinistra<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 20


• Le valvole fanno in modo che il sangue possa<br />

defluire dagli atrii ai ventricoli (imbuto<br />

valvolare) evitando il meccanismo inverso<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 21


Il miocardio<br />

• Il miocardio e’ lo strato più spesso<br />

delle pareti cardiache e costituisce la<br />

muscolatura del cuore (tessuto<br />

muscolare striato involontario)<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 22


Il sistema di conduzione<br />

atrioventricolare<br />

• E’ la parte elettrica del cuore<br />

• È costituito dal tessuto miocardico specifico<br />

che serve a generare l’eccitamento per la<br />

contrazione cardiaca<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 23


Il sistema elettrico del cuore<br />

• In un cuore sano, ogni battito ha inizio nel<br />

nodo del seno (il pacemaker naturale del<br />

cuore) che si trova nell'atrio destro, allo<br />

sbocco della vena cava superiore. Il segnale<br />

elettrico, proveniente dal nodo del seno (seno<br />

atriale o nodo SA), scatena una reazione a<br />

catena elettrica che provoca la contrazione<br />

degli atri e il pompaggio del sangue nei<br />

ventricoli.<br />

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Il sistema elettrico del cuore<br />

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Il ciclo cardiaco<br />

Il cuore funziona come una pompa che aspira e<br />

preme.<br />

La fase di aspirazione e di riposo è detta<br />

diastole.<br />

La fase di contrazione ed espulsione è detta<br />

sistole.<br />

.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 27


Diastole: durante questa fase il sangue carico<br />

di rifiuti entra attraverso le due vene cave<br />

superiore ed inferiore nell’atrio destro,<br />

contemporaneamente il sangue ossigenato,<br />

proveniente dal circolo polmonare, entra<br />

attraverso le vene polmonari nell’atrio sinistro.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 28


• Sistole atriale: in questa fase gli atri destro e<br />

sinistro si contraggono, le valvole atrio<br />

ventricolari (tricuspide e mitrale) si aprono e il<br />

sangue entra rispettivamente, nel ventricolo<br />

destro e sinistro; al termine le valvole si<br />

richiudono impedendo al sangue di tornare<br />

indietro.<br />

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Sistole ventricolare: le valvole polmonare ed<br />

aortica si aprono, i ventricoli destro e sinistro si<br />

contraggono pompando il sangue dalla parte<br />

destra, nelle arterie polmonari, per immettersi<br />

nel circolo polmonare ed andare ad ossigenarsi<br />

dalla parte sinistra nell’aorta che distribuirà,<br />

attraverso le numerose ramificazioni, il sangue<br />

ossigenato a tutto l’organismo.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 30


In condizioni di riposo il cuore si contrae 60‐80<br />

volte al minuto, ma in condizioni di sforzo fisico la<br />

frequenza cardiaca (f. c.) aumenta e con essa<br />

anche la quantità di sangue pompato ogni<br />

minuto. Nei bambini la f. c. è fisiologicamente più<br />

elevata, intorno ai 100 battiti al minuto.<br />

La pressione arteriosa (P.A.) è la forza esercitata<br />

dal flusso sanguigno contro le pareti delle arterie<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 31


16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 32


• Nel grande circolo le arterie sono vasi che<br />

portano il sangue ossigenato dal cuore alla<br />

periferia; le vene sono vasi che portano il<br />

sangue povero di ossigeno, dalla periferia<br />

verso il cuore; i capillari sono piccoli vasi, tra le<br />

arterie e le vene, dotati di pareti permeabili<br />

attraverso le quali avvengono gli scambi<br />

nutritizi e gassosi tra sangue e tessuti.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 33


• Nel piccolo circolo le arterie sono vasi che<br />

portano il sangue poco ossigenato dal cuore<br />

verso i polmoni; le vene sono vasi che portano<br />

il sangue ricco di ossigeno dai polmoni verso il<br />

cuore<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 34


Fisiologia dell’apparato<br />

cadiocircolatorio<br />

• Lo scopo principale della circolazione come già<br />

detto è quello di fornire a tutti i tessuti le<br />

sostanze necessarie al metabolismo cellulare<br />

(ossigeno, aminoacidi, carboidrati, lipidi,<br />

vitamine, ormoni) e di portare via i prodotti<br />

del catabolismo.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 35


• Esistono inoltre funzioni accessorie per<br />

esempio la termoregolazione, regolando il<br />

flusso ematico in relazione ad eventi esterni<br />

quali modifiche della temperatura esterna, o<br />

interna corporea.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 36


IL SANGUE<br />

• L’uomo ha un volume di sangue di circa 5‐6<br />

litri<br />

• Il sangue e la linfa sono tessuti connettivali<br />

caratterizzati dalla presenza abbondante di<br />

sostanza intercellulare liquida<br />

• Il sangue è costituito dalla parte liquida detta<br />

PLASMA (55%) e da elementi corpuscolati<br />

(45%) quali i globuli rossi, bianchi e piastrine.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 37


Funzioni del sangue<br />

• Trasporto dei gas, sostanze nutritizie e scorie<br />

• Omeostasi del ph, temperatura, volume dei<br />

liquidi, pressione osmotica, difesa contro gli<br />

agenti patogeni.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 38


PLASMA<br />

• Acqua oltre il 90%<br />

• Fattori coagulazione (fibrinogeno)<br />

• Proteine<br />

• Sostanze organiche (glucosio, aminoacidi,<br />

colesterolo, urea, creatinina, enzimi, ormoni)<br />

• Elettroliti<br />

• Sali<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 39


Elementi corpuscolati<br />

• Eritrociti (5 milioni per microlitro)<br />

• Leucociti (da 5000 a 9000 per microlitro)<br />

• Piastrine<br />

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LA LINFA<br />

• Origina dal liquido interstiziale dei tessuti<br />

• Costituito da plasma e da linfociti<br />

• Trasporta i materiali catabolici dal liquido<br />

interstiziale al sangue (attraverso i capillari<br />

linfatici, vasi linfatici, condotto toracico)<br />

• Linfonodi (tessuto linfatico) funzione di difesa<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 41


Apparato respiratorio<br />

Complessa struttura che garantisce uno<br />

scambio di alcuni gas tra l’aria atmosferica ed<br />

il sangue. Per le funzioni vitali ed energetiche<br />

(combustioni organiche) dell’organismo è<br />

richiesto ossigeno (consumo) e l’eliminazione<br />

dell’’anidride carbonica.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 42


• La respirazione consiste appunto in questi<br />

scambi gassosi (ossigeno – anidride carbonica)<br />

che avvengono in corrispondenza degli alveoli<br />

polmonari, strutture microscopiche dove l’aria<br />

è separata dal sangue da una sottile lamina<br />

permeabile ai gas<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 43


L’aria per giungere agli alveoli polmonari deve<br />

percorrere una serie di condotti….<br />

‐ Vie aeree superiori , che non partecipano agli<br />

scambi gassosi: cavità nasali, faringe, laringe,<br />

trachea<br />

‐ Via aeree inferiori : albero bronchiale<br />

bronchioli, alveoli polmonari<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 44


Cavità nasali<br />

• Divisa da una parete : il setto nasale<br />

• Rivestita da mucosa ricca di capillari sanguigni<br />

• Ricoperte di ciglia vibratili<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 45


La faringe<br />

• Condotto fibro‐muscolare posto davanti alle<br />

prime sei vertebre cervicali, lungo circa 12 cm<br />

• Rappresenta l’incrocio tra le vie aerifere e<br />

quelle digerenti<br />

• E’ divisa in tre porzioni: rinofaringe,<br />

orofaringe, ipofaringe<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 46


Laringe<br />

• Organo a forma piramidale triangolare con<br />

apice tronco in basso percorso da un canale<br />

che unisce la faringe alla trachea<br />

• Costituita da anelli di cartilagine uniti tra loro<br />

da legamenti e da muscoli.<br />

• Al suo interno sono tese le corde vocali<br />

(fonazione)<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 47


Trachea<br />

• Davanti all’esofago<br />

• Costituita da 16‐20 anelli di cartilagine<br />

incompleti nella parte posteriore<br />

• Nella parte inferiore si divide in due bronchi<br />

principali (dx‐sx)<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 48


Funzioni vie aeree superiori<br />

• Olfattoria<br />

• Fonazione<br />

• Depurazione (trattenimento particelle più<br />

grosse attraverso le vibrisse e delle ciglia<br />

dell’epitelio nasale)<br />

• Umidificazione e riscaldamento attraverso le<br />

mucose nasali<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 49


L’albero bronchiale<br />

• La trachea si continua con due condotti: Bronchi<br />

principali di dx – six<br />

• Si inseriscono nei polmoni attraverso l’ilo polmonare<br />

(polmone dx tre lobi, polmoni sx due lobi)<br />

• Si ramificano all’interno dei polmoni in bronchioli e<br />

successivamente in bronchioli terminali (o respiratori)<br />

• Il bronchiolo respiratorio è un breve canale dalla cui<br />

parete protrude un piccolo numero di formazioni<br />

emisferiche, gli alveoli polmonari (scambi gassosi =<br />

ematosi)<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 50


• L’albero bronchiale è ricoperto all’interno da<br />

una mucosa respiratoria.<br />

• I polmoni sono organi spugnosi pari quasi<br />

simmetrici che occupano la maggior parte<br />

della gabbia toracica, costituiti dall’albero<br />

bronchiale, vasi sanguigni, linfatici e nervi.<br />

Sono rivestiti da delle membrane sierose dette<br />

pleure (dx –sx) che servono a facilitare i<br />

movimenti durante la respirazione<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 51


Il ciclo respiratorio<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 52


Le quattro fasi<br />

1) Inspirazione : contrazione muscoli inspiratori<br />

che determinano un aumento del volume<br />

toracico, la diminuizione della pressione<br />

intratoracica e l’espansione dei polmoni. Il<br />

diaframma si abbassa. La pressione delle vie<br />

aeree diventa negativa e l’aria entra nei<br />

polmoni<br />

2) Breve pausa<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 53


• 3) Espirazione: retrazione elastica dei polmoni<br />

che riporta la parete toracica nella pressione<br />

espiratoria (aumento della pressione vie<br />

aeree). Il Diaframma si alza facendo comprire i<br />

polmoni.<br />

• 4) Grande pausa<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 54


• L’aria inspirata contiene circa il 21% di<br />

ossigeno, 78% di azoto e una piccola<br />

percentuale di anidride carbonica e di altri<br />

gas.<br />

• Il numero di atti respiratori al minuto<br />

(frequenza respiratoria) è di 13‐16 atti/m<br />

ritmico nell’adulto.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 55


16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 56


Le principali azioni<br />

A.B.C<br />

• Valutazione dello stato di coscienza<br />

• Pervietà vie aeree (Airway)<br />

• Funzione respiratoria (Breathing)<br />

• Funzione cardiocircolatoria (Circulation)<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 57


Stato di incoscienza<br />

con funzioni vitali presenti<br />

• Respiro presente ma incosciente :<br />

a) Garantire la pervietà vie aeree e che la lingua<br />

non cada all’indietro andando a ostruire la<br />

faringe (cannula faringea)<br />

b) In assenza di traumi alla colonna, è indicato<br />

far assumere all’ infortunato la posizione<br />

laterale di sicurezza<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 58


La Cannula oro‐faringea<br />

• è un presidio medico in materiale plastico rigido<br />

utilizzata nelle manovre di rianimazione. Di forma<br />

anatomica, una volta inserita nella cavità orale<br />

impedisceallalinguadicadereediostruirelevie<br />

aeree superiori, assicurando un adeguato afflusso<br />

di aria. Le varie versioni esistenti sono : cannula di<br />

Mayo, di Guedel. Si differiscono pochissimo fra di<br />

loro e spesso questi termini sono utilizzati per<br />

identificare una qualunque cannula orofaringea,<br />

senza riferirsi ad una di un tipo specifico.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 59


• Si utilizza ogni volta che ci si trovi di fronte a<br />

soggetti in stato di incoscienza, sia in respiro<br />

spontaneo, sia in corso di ventilazione<br />

artificiale con assenza del riflesso della<br />

deglutizione (riflesso faringeo)<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 60


I principali scopi dell'utilizzo della<br />

cannula oro‐faringea sono:<br />

• impedire la caduta della base della lingua e garantire<br />

così una via sicura per il transito dell'aria, dal momento<br />

che la cannula nel loro interno è cava.<br />

• assicurarsi una via d'accesso per una eventuale<br />

aspirazione di secreti.<br />

• talvolta viene usata insieme al tubo endotracheale per<br />

impedire che il paziente intubato morsichi il tubo<br />

stesso.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 61


La misura della cannula faringea<br />

distanza tra lobo orecchio e angolo bocca<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 62


Posizionamento cannula faringea<br />

1. ripristinare la pervietà delle vie aeree (iperestensione del<br />

capo, sollevamento del mento, sollevamento della<br />

mandibola, ecc.);<br />

2. aprire la bocca del soggetto con pollice ed indice di una<br />

mano;<br />

3. inserire la cannula della giusta misura con la concavità<br />

rivolta verso il palato del soggetto;<br />

4. eseguire una rotazione di 180° della cannula, spingendo<br />

delicatamente verso il basso e "caricando" la lingua, fino al<br />

completo posizionamento.<br />

5. fissare la cannula con un bendino.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 63


Se conati di vomito….<br />

• Se all'inserimento della cannula il soggetto<br />

reagisce con conati di vomito e/o tosse, è<br />

opportuno non insistere nel tentativo di<br />

inserimento e non impiegare la cannula. La<br />

pervietà delle vie aeree verrà garantita<br />

semplicemente con l'iperestensione del capo<br />

ed il sollevamento del mento, o, se è il caso e<br />

solo da personale specializzato, anche con la<br />

sublussazione della mandibola.<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 64


Ostruzioni delle vie aeree<br />

• E’ un evenienza grave che se non risolta<br />

rapidamente, porta in tempi brevi all’arresto<br />

cardiaco<br />

Cause più frequenti:<br />

Corpi estranei quali cibi, liquidi, piccoli<br />

oggetti.<br />

Interventi da fare : Manovra di Heimlich<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 65


Manovra di Heimlich<br />

• 5 colpi dorsali tra le scapole<br />

• 5 compressioni “rapide,<br />

intermittenti ed elastiche”<br />

effettuate a livello del muscolo<br />

diaframma<br />

16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 66


Manovra di Heimlich<br />

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• La persona infortunata può essere seduta o<br />

eretta. Lo scopo delle compressioni così<br />

effettuate è quello di provocare l’espulsione<br />

del corpo estraneo attraverso una variazione<br />

(aumento) delle pressioni nella cavità toracica.<br />

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• Se l’infortunato è incosciente, la manovra di<br />

Heimlich viene effettuata da personale<br />

sanitario esperto, in posizione supina con<br />

compressioni toraciche seguito dal controllo<br />

delle vie aeree e supportate con ventilazione.<br />

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LE EMORRAGIE<br />

• Fuoriuscita di sangue da un vaso. L’intensità<br />

dell’emorragia dipende dal numero dei vasi<br />

interrotti e dal loro calibro. Distinguiamo:<br />

• Emorragie interne<br />

• Emorragie esterne<br />

• Emorragie esteriorizzate<br />

Una emorragia grave può portare rapidamente<br />

ad uno SHOCK IPOVOLEMICO<br />

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In base ai vasi sanguigni<br />

• Arteriose (il sangue zampilla a flotti)<br />

• Venose (continuo e regolare)<br />

• Capillari<br />

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Intervento del soccorritore<br />

Compressione sul punto di fuoriuscita del<br />

sangue e compressione…<br />

• sul vaso arterioso che sanguina a monte dal<br />

punto di uscita (emorragia arteriosa)<br />

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• La compressione indiretta effettuata a monte<br />

della ferita, manualmente o con una fasciatura<br />

o con un laccio emostatico (allentando<br />

periodicamente) viene effettuata alzando<br />

l’arto coinvolto<br />

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USO DEL LACCIO EMOSTATICO<br />

In tutti i casi di ferita agli arti è possibile<br />

adoperare il laccio emostatico ma occorre<br />

sempre tener presente che il suo uso è molto<br />

rischioso perché viene a privare tutti i tessuti a<br />

valle di ogni apporto di ossigeno.<br />

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Emorragia dalle cavità nasali<br />

• Si definisce EPISTASSI<br />

• Si comprime la narice che sanguina,<br />

• Impacchi freddi sulla fronte e sulla nuca<br />

mantenendo la testa inclinata in avanti;<br />

Se il paziente ha subìto un trauma cranico,<br />

l'epistassi può essere l'espressione di una<br />

frattura della base cranica; in questo caso non<br />

si deve procedere ad alcuna manovra di<br />

compressione sulle narici.<br />

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LE FERITE<br />

• Sono lesioni che determinano un’interruzione<br />

della continuità della cute. In relazione<br />

all’estensione e alla profondità distinguiamo:<br />

‐ Abrasioni o escoriazioni (strato cutaneo più<br />

superficiale)<br />

‐ Ferite da taglio (ferita presenta margini netti e<br />

regolari)<br />

‐ Ferite lacero contuse (margini frastagliati e<br />

irregolari)<br />

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• Ferite da punta (corpo contundente)<br />

• Avulsioni (esportazioni lembi di cute o tessuti)<br />

• Eviscerazione (fuoriuscita di organi interni)<br />

• Amputazioni (taglio parziale o netto di un<br />

arto)<br />

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Le azioni da fare :<br />

• Valutare la sede e l’estensione e i fattori di causa<br />

• Valutare la presenza e le caratteristiche<br />

dell’emorragia<br />

• Verificare e valutare l’eventuale presenza di corpi<br />

estranei<br />

• Cercare di arrestare emorragia<br />

• Detergere la ferita<br />

• Proteggere la ferita con una medicazione<br />

adeguata<br />

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LE FRATTURE<br />

• E’ considerata fattura qualsiasi interruzione<br />

parziale o completa della continuità del<br />

tessuto osseo. Le fratture possono essere di<br />

origine traumatica o patologica<br />

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Le azioni da fare…<br />

• Far assumere dall’infortunato una posizione<br />

definita “di difesa” , antalgica.<br />

• Osservare l’arto se presenta una posizione non<br />

fisiologica (asimmetrica, forma, lunghezza)<br />

• Attendere il soccorso qualificato (attrezzature<br />

per l’immobilizzazione)<br />

Non effettuare trazioni o allineamenti di arti o<br />

segmenti ossei di cui si sospetta la frattura !<br />

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INTOSSICAZIONI E AVVELENAMENTI<br />

• Sostanze tossiche possono venire a contatto<br />

con l’organismo attraverso:<br />

‐ apparato digerente (ingestione)<br />

‐ apparato respiratorio (inalazione)<br />

‐ contatto cutaneo<br />

‐ via ematica<br />

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Segni e sintomi<br />

• Dipendono dalla quantità e dalle caratteristiche<br />

della sostanza tossica<br />

INGESTIONE : dolore deglutizione, salivazione<br />

eccessiva, ustione cavo orale, addominalgia,<br />

nausea, vomito<br />

INALAZIONE: bruciore occhi, dispnea, irritazione vie<br />

respiratorie<br />

CONTATTO CUTANEO: reazione locale, rossore,<br />

gonfiore, dolore<br />

VIA EMATICA: gonfiore, rossore, dolore<br />

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Le azioni da fare…<br />

• In tutte le circostanze che presentano segni e<br />

sintomi sospetti con una raccolta dati che<br />

depone per una sospetta intossicazione…<br />

• Allertamento tempestivo del 118<br />

• Assistenza di base alla persona nell’attesa<br />

dell’arrivo del personale qualificato<br />

• Raccolta e conservazione della sostanza<br />

potenzialmente causa dell’intossicazione<br />

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LE USTIONI<br />

• Rischio di infezioni e di shock<br />

• Vastità della superficie corporea<br />

• Profondità ustione (classificazione)<br />

• Agenti fisici e chimici<br />

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Classificazione:<br />

1 grado (strato superficiale della cute)<br />

2 grado (epidermide, derma, comparsa flittene)<br />

3 grado (muscolare e osseo)<br />

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Azioni da fare<br />

• Se ustione estesa, l’area deve essere coperta<br />

da una medicazione pulita ed asciutta<br />

• Se ustione è superficiale e circoscritta,<br />

quest’ultima deve essere coperta da<br />

compresse di garza sterili (se possibile<br />

applicare sol.fisiologica)<br />

Mai tentare di rimuovere i vestiti di un’area<br />

ustionata, né applicare cotone o sostanze oleose o<br />

pomate. Le vesciche di flittene non devono essere<br />

rotte (protezione) !<br />

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CRISI EPILETTICHE<br />

• Per epilessia si intende una sindrome<br />

neurologica conseguente a un disturbo<br />

elettrico cerebrale che può essere dovuto a<br />

cause:<br />

‐ organiche (tumori, traumi, malformazioni)<br />

‐ funzionali (febbre alta, alterazioni elettroliti)<br />

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Si distinguono in:<br />

• Parziali : contrazioni muscolari involontarie<br />

diffuse alle estremità e si diffondono verso il<br />

centro<br />

• Generalizzate (due fasi)<br />

a) fase tonica (perdita di coscienza e una<br />

contrazione muscolare con irrigidimento)<br />

b) fase clonica “scuotimento generale del<br />

corpo dovuto a una continua e rapida<br />

flessione ed estensione delle estremità<br />

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Segni e sintomi…<br />

Durante la crisi, la vittima presenta momenti di<br />

apnea accompagnati da cianosi della cute,<br />

spesso si morde la lingua (contrazione dei<br />

muscoli del volto) e perdita del controllo degli<br />

sfinteri.<br />

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Le azioni da fare…<br />

• Mettere in sicurezza l’infortunato durante la<br />

crisi per prevenire ulteriori traumi o lesioni<br />

• Non impedire la crisi bloccando il movimento<br />

degli arti<br />

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