Area igienico-sanitaria e tecnico-operativa - Studio Infermieristico ...
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<strong>Area</strong> <strong>igienico</strong>‐<strong>sanitaria</strong><br />
e <strong>tecnico</strong>‐<strong>operativa</strong><br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 1
IL SISTEMA SUEM 118<br />
Istituito con il DPR 27 marzo 1992 (delega alle<br />
Regioni)<br />
FINALITA’<br />
Cordinare, organizzare e gestire l’emergenza sul<br />
territorio<br />
Ogni provincia ha una centrale <strong>operativa</strong> che<br />
attraverso la gestione dei mezzi e risorse di quel<br />
territorio, realizza il coordinamento e la gestione<br />
delle richieste di assistenza.<br />
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La centrale <strong>operativa</strong> 118<br />
• Costituita da Medici e infermieri formati<br />
• Raccoglie e filtra tutte le richieste effettuate<br />
attraverso il numero unico<br />
• Gestione della risposta a ogni chiamata<br />
• Coordina e gestisce l’attività di assistenza<br />
<strong>sanitaria</strong> nel corso di maxiemergenza<br />
• Coordina e gestisce l’attività di assistenza<br />
<strong>sanitaria</strong> durante grandi manifestazioni<br />
• Gestione dei trasporti <strong>sanitaria</strong> assistiti<br />
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LE FASI<br />
1) Allertamento (chiamata alla centrale)<br />
Raccolta informazioni con intervista telefonica<br />
‐ luogo evento<br />
‐ caratteristiche malore<br />
‐ nr. persone coinvolte e condizioni (stato di<br />
coscienza, traumi ecc)<br />
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2) Analisi e valutazione dei dati raccolti<br />
L’operatore della centrale <strong>operativa</strong> sceglie il<br />
mezzo di soccorso ritenuto più idoneo e attiva<br />
eventuali altri enti (Forze dell’o Ordine,<br />
Pubblica sicurezza, Vigili del Fuoco)<br />
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3) Invio del mezzo di soccorso più idoneo<br />
L’operatore della centrale attiva il soccorso<br />
assegnando un codice di livello di urgenza<br />
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I codici colore<br />
• Codice Verde: è il codice di priorità minore, e viene usato nel caso in<br />
cui non siano compromesse le funzioni vitali del paziente. Tipici codici<br />
verdi sono piccole lesioni, dolori o patologie in cui il paziente è<br />
comunque stabile.<br />
• Codice Giallo: in caso la condizione del soggetto sia a rischio, ed il<br />
paziente non sia quindi stabile. Una forte dispnea ovvero difficoltà<br />
respiratoria, emorragie, ustioni di secondo grado non troppo estese o<br />
sospette lesioni ad organi interni sono solitamente codici gialli.<br />
• Codice Rosso: indica la massima urgenza. Il paziente ha una o più<br />
funzioni vitali compromesse, quindi è incosciente, o in arresto<br />
respiratorio o cardiocircolatorio. Secondo nuove direttive, anche il<br />
dolore toracico irradiato in una persona cosciente è dato come codice<br />
rosso per sospetto infarto del miocardio.<br />
• I codici bianchi sono interventi programmati (trasporti sanitari ecc)<br />
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IL RUOLO DELL’OSS<br />
• In relazione al contesto in cui egli si trova a operare<br />
1) Solo allertamento sistema 118<br />
2) Allertamento del sistema 118 e effettuazione<br />
manovre di primo soccorso nell’attesa dell’arrivo dei<br />
mezzi di soccorso inviati dall’operatore della centrale<br />
<strong>operativa</strong><br />
3) Allertamento del sistema 118 e nel supporto al<br />
personale infermieristico e medico negli interventi di<br />
primo soccorso che precedono l’arrivo dei mezzi<br />
idonei inviati<br />
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Finalità del primo soccorso<br />
• Aiuto che si dà alla persona coinvolta in un<br />
incidente stradale, domestico, sul lavoro, o<br />
colpita da un malore, in attesa di un<br />
intervento da parte di personale qualificato<br />
(medico o infermiere)<br />
a) mantenere le funzioni vitali<br />
b) prevenire eventuali peggioramenti<br />
c) migliorare, se possibile, le condizioni della<br />
persona infortunata<br />
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Conseguire le suddette finalità NON<br />
SIGNIFICA SOSTITUIRSI AL MEDICO O<br />
ALL’INFERMIERE, bensì coprire l’intervallo di<br />
tempo che intercorre tra il momento<br />
dell’accaduto e l’arrivo del soccorso<br />
qualificato, compiendo azioni semplici,<br />
determinate e ben ponderate evitando atti<br />
avventati e deleteri.<br />
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Prima di intervenire con manovre di primo<br />
soccorso…..<br />
Atteggiamento di buon senso<br />
Atteggiamento che denota Calma<br />
Atteggiamento razionale<br />
“ è meglio NON FARE piuttosto che<br />
fare male”<br />
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Concetto di urgenza e emergenza<br />
• Urgenza : (stato patologico acuto) è una situazione che<br />
esige decisioni e interventi immediati perché può evolvere<br />
rapidamente in modo negativo. Si cerca di giungere al più<br />
presto ad una diagnosi perché c’è rischio per le funzioni<br />
vitali della persona (pericolo di vita imminente) esempio:<br />
gravi emorragie, A.C, arresto respiratorio)<br />
• Emergenza: è una situazione critica di una certa gravità,<br />
che richiedono attenzioni ed interventi costanti perché le<br />
condizioni della persona sono gravi (compromissione delle<br />
funzioni vitali) ma non c’è un immediato pericolo per la<br />
vita. Si cerca di correggere la sintomatologia e in un<br />
secondo tempo la ricerca diagnostica<br />
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PRIMA DEL SOCCORSO<br />
• Valutazione della zona dell’evento<br />
Creare le condizioni tali da evitare ulteriori<br />
problemi alla persona infortunata e<br />
permettere al soccorritore di operare in<br />
SICUREZZA<br />
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Cosa fare:<br />
• Non somministrare farmaci, liquidi e alimenti che<br />
possono alterare la sintomatologia riferita<br />
dell’infortunato<br />
• Comunicare la dinamica dell’accaduto se<br />
conosciuta<br />
• Segnalare al soccorso qualificato/avanzato i<br />
sintomi e segni rilevati sulla persona infortunata<br />
• Comunicare gli interventi effettuati prima<br />
dell’arrivo del mezzo di soccorso qualificato<br />
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CENNI DI ANATOMIA E<br />
FISIOLOGIA<br />
DELL’APPARATO<br />
CARDIO‐RESPIRATORIO<br />
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Apparato cardiocircolatorio<br />
• E’ costituito da un insieme di condottidivario<br />
calibro nei quali circolano il sangue (sistema<br />
circolatorio sanguigno) e la linfa (sistema<br />
circolatorio linfatico). I due sistemi sono<br />
strettamente collegati tra di loro.<br />
• Il Cuore , funzione di pompare il sangue nelle<br />
arterie che si distribuiscono a tutti i tessuti dove<br />
danno origine ad un ampio letto di capillari; qui<br />
avvengono gli scambi di gas, materiali nutritizi e<br />
scorie tra tessuti ed il sangue che ritorna poi al<br />
cuore attraverso le vene.<br />
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Il Cuore<br />
Organo muscolare cavo, posto nella parte<br />
mediana della cavità toracica, rivestito da un<br />
sacco fibroso (pericardio) e situato nel<br />
mediastino anteriore tra i due polmoni. Ha la<br />
forma di un cono con base superiore ed asse<br />
obliquo in avanti, in basso ed a sinistra.<br />
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• SI divide in due cavità (separate dal setto<br />
interatriale e interventricolare)<br />
DESTRA (Sangue venoso)<br />
SINISTRA (Sangue arterioso)<br />
Ogni cavità è costituita da una parte superiore<br />
con pareti più sottili (Atrio) e una parte<br />
inferiore con pareti più spesse (Ventricolo)<br />
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Le valvole atrioventricolari<br />
• Hanno la forma di un imbuto membranoso<br />
inserito al contorno dell’orificio atrio‐<br />
ventricolare e sporgente nel ventricolo con la<br />
parte ristretta.<br />
• Valvola tricuspide a destra<br />
• Valvola bicuspide o mitrale a sinistra<br />
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• Le valvole fanno in modo che il sangue possa<br />
defluire dagli atrii ai ventricoli (imbuto<br />
valvolare) evitando il meccanismo inverso<br />
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Il miocardio<br />
• Il miocardio e’ lo strato più spesso<br />
delle pareti cardiache e costituisce la<br />
muscolatura del cuore (tessuto<br />
muscolare striato involontario)<br />
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Il sistema di conduzione<br />
atrioventricolare<br />
• E’ la parte elettrica del cuore<br />
• È costituito dal tessuto miocardico specifico<br />
che serve a generare l’eccitamento per la<br />
contrazione cardiaca<br />
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Il sistema elettrico del cuore<br />
• In un cuore sano, ogni battito ha inizio nel<br />
nodo del seno (il pacemaker naturale del<br />
cuore) che si trova nell'atrio destro, allo<br />
sbocco della vena cava superiore. Il segnale<br />
elettrico, proveniente dal nodo del seno (seno<br />
atriale o nodo SA), scatena una reazione a<br />
catena elettrica che provoca la contrazione<br />
degli atri e il pompaggio del sangue nei<br />
ventricoli.<br />
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Il sistema elettrico del cuore<br />
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Il ciclo cardiaco<br />
Il cuore funziona come una pompa che aspira e<br />
preme.<br />
La fase di aspirazione e di riposo è detta<br />
diastole.<br />
La fase di contrazione ed espulsione è detta<br />
sistole.<br />
.<br />
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Diastole: durante questa fase il sangue carico<br />
di rifiuti entra attraverso le due vene cave<br />
superiore ed inferiore nell’atrio destro,<br />
contemporaneamente il sangue ossigenato,<br />
proveniente dal circolo polmonare, entra<br />
attraverso le vene polmonari nell’atrio sinistro.<br />
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• Sistole atriale: in questa fase gli atri destro e<br />
sinistro si contraggono, le valvole atrio<br />
ventricolari (tricuspide e mitrale) si aprono e il<br />
sangue entra rispettivamente, nel ventricolo<br />
destro e sinistro; al termine le valvole si<br />
richiudono impedendo al sangue di tornare<br />
indietro.<br />
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Sistole ventricolare: le valvole polmonare ed<br />
aortica si aprono, i ventricoli destro e sinistro si<br />
contraggono pompando il sangue dalla parte<br />
destra, nelle arterie polmonari, per immettersi<br />
nel circolo polmonare ed andare ad ossigenarsi<br />
dalla parte sinistra nell’aorta che distribuirà,<br />
attraverso le numerose ramificazioni, il sangue<br />
ossigenato a tutto l’organismo.<br />
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In condizioni di riposo il cuore si contrae 60‐80<br />
volte al minuto, ma in condizioni di sforzo fisico la<br />
frequenza cardiaca (f. c.) aumenta e con essa<br />
anche la quantità di sangue pompato ogni<br />
minuto. Nei bambini la f. c. è fisiologicamente più<br />
elevata, intorno ai 100 battiti al minuto.<br />
La pressione arteriosa (P.A.) è la forza esercitata<br />
dal flusso sanguigno contro le pareti delle arterie<br />
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• Nel grande circolo le arterie sono vasi che<br />
portano il sangue ossigenato dal cuore alla<br />
periferia; le vene sono vasi che portano il<br />
sangue povero di ossigeno, dalla periferia<br />
verso il cuore; i capillari sono piccoli vasi, tra le<br />
arterie e le vene, dotati di pareti permeabili<br />
attraverso le quali avvengono gli scambi<br />
nutritizi e gassosi tra sangue e tessuti.<br />
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• Nel piccolo circolo le arterie sono vasi che<br />
portano il sangue poco ossigenato dal cuore<br />
verso i polmoni; le vene sono vasi che portano<br />
il sangue ricco di ossigeno dai polmoni verso il<br />
cuore<br />
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Fisiologia dell’apparato<br />
cadiocircolatorio<br />
• Lo scopo principale della circolazione come già<br />
detto è quello di fornire a tutti i tessuti le<br />
sostanze necessarie al metabolismo cellulare<br />
(ossigeno, aminoacidi, carboidrati, lipidi,<br />
vitamine, ormoni) e di portare via i prodotti<br />
del catabolismo.<br />
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• Esistono inoltre funzioni accessorie per<br />
esempio la termoregolazione, regolando il<br />
flusso ematico in relazione ad eventi esterni<br />
quali modifiche della temperatura esterna, o<br />
interna corporea.<br />
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IL SANGUE<br />
• L’uomo ha un volume di sangue di circa 5‐6<br />
litri<br />
• Il sangue e la linfa sono tessuti connettivali<br />
caratterizzati dalla presenza abbondante di<br />
sostanza intercellulare liquida<br />
• Il sangue è costituito dalla parte liquida detta<br />
PLASMA (55%) e da elementi corpuscolati<br />
(45%) quali i globuli rossi, bianchi e piastrine.<br />
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Funzioni del sangue<br />
• Trasporto dei gas, sostanze nutritizie e scorie<br />
• Omeostasi del ph, temperatura, volume dei<br />
liquidi, pressione osmotica, difesa contro gli<br />
agenti patogeni.<br />
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PLASMA<br />
• Acqua oltre il 90%<br />
• Fattori coagulazione (fibrinogeno)<br />
• Proteine<br />
• Sostanze organiche (glucosio, aminoacidi,<br />
colesterolo, urea, creatinina, enzimi, ormoni)<br />
• Elettroliti<br />
• Sali<br />
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Elementi corpuscolati<br />
• Eritrociti (5 milioni per microlitro)<br />
• Leucociti (da 5000 a 9000 per microlitro)<br />
• Piastrine<br />
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LA LINFA<br />
• Origina dal liquido interstiziale dei tessuti<br />
• Costituito da plasma e da linfociti<br />
• Trasporta i materiali catabolici dal liquido<br />
interstiziale al sangue (attraverso i capillari<br />
linfatici, vasi linfatici, condotto toracico)<br />
• Linfonodi (tessuto linfatico) funzione di difesa<br />
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Apparato respiratorio<br />
Complessa struttura che garantisce uno<br />
scambio di alcuni gas tra l’aria atmosferica ed<br />
il sangue. Per le funzioni vitali ed energetiche<br />
(combustioni organiche) dell’organismo è<br />
richiesto ossigeno (consumo) e l’eliminazione<br />
dell’’anidride carbonica.<br />
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• La respirazione consiste appunto in questi<br />
scambi gassosi (ossigeno – anidride carbonica)<br />
che avvengono in corrispondenza degli alveoli<br />
polmonari, strutture microscopiche dove l’aria<br />
è separata dal sangue da una sottile lamina<br />
permeabile ai gas<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 43
L’aria per giungere agli alveoli polmonari deve<br />
percorrere una serie di condotti….<br />
‐ Vie aeree superiori , che non partecipano agli<br />
scambi gassosi: cavità nasali, faringe, laringe,<br />
trachea<br />
‐ Via aeree inferiori : albero bronchiale<br />
bronchioli, alveoli polmonari<br />
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Cavità nasali<br />
• Divisa da una parete : il setto nasale<br />
• Rivestita da mucosa ricca di capillari sanguigni<br />
• Ricoperte di ciglia vibratili<br />
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La faringe<br />
• Condotto fibro‐muscolare posto davanti alle<br />
prime sei vertebre cervicali, lungo circa 12 cm<br />
• Rappresenta l’incrocio tra le vie aerifere e<br />
quelle digerenti<br />
• E’ divisa in tre porzioni: rinofaringe,<br />
orofaringe, ipofaringe<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 46
Laringe<br />
• Organo a forma piramidale triangolare con<br />
apice tronco in basso percorso da un canale<br />
che unisce la faringe alla trachea<br />
• Costituita da anelli di cartilagine uniti tra loro<br />
da legamenti e da muscoli.<br />
• Al suo interno sono tese le corde vocali<br />
(fonazione)<br />
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Trachea<br />
• Davanti all’esofago<br />
• Costituita da 16‐20 anelli di cartilagine<br />
incompleti nella parte posteriore<br />
• Nella parte inferiore si divide in due bronchi<br />
principali (dx‐sx)<br />
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Funzioni vie aeree superiori<br />
• Olfattoria<br />
• Fonazione<br />
• Depurazione (trattenimento particelle più<br />
grosse attraverso le vibrisse e delle ciglia<br />
dell’epitelio nasale)<br />
• Umidificazione e riscaldamento attraverso le<br />
mucose nasali<br />
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L’albero bronchiale<br />
• La trachea si continua con due condotti: Bronchi<br />
principali di dx – six<br />
• Si inseriscono nei polmoni attraverso l’ilo polmonare<br />
(polmone dx tre lobi, polmoni sx due lobi)<br />
• Si ramificano all’interno dei polmoni in bronchioli e<br />
successivamente in bronchioli terminali (o respiratori)<br />
• Il bronchiolo respiratorio è un breve canale dalla cui<br />
parete protrude un piccolo numero di formazioni<br />
emisferiche, gli alveoli polmonari (scambi gassosi =<br />
ematosi)<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 50
• L’albero bronchiale è ricoperto all’interno da<br />
una mucosa respiratoria.<br />
• I polmoni sono organi spugnosi pari quasi<br />
simmetrici che occupano la maggior parte<br />
della gabbia toracica, costituiti dall’albero<br />
bronchiale, vasi sanguigni, linfatici e nervi.<br />
Sono rivestiti da delle membrane sierose dette<br />
pleure (dx –sx) che servono a facilitare i<br />
movimenti durante la respirazione<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 51
Il ciclo respiratorio<br />
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Le quattro fasi<br />
1) Inspirazione : contrazione muscoli inspiratori<br />
che determinano un aumento del volume<br />
toracico, la diminuizione della pressione<br />
intratoracica e l’espansione dei polmoni. Il<br />
diaframma si abbassa. La pressione delle vie<br />
aeree diventa negativa e l’aria entra nei<br />
polmoni<br />
2) Breve pausa<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 53
• 3) Espirazione: retrazione elastica dei polmoni<br />
che riporta la parete toracica nella pressione<br />
espiratoria (aumento della pressione vie<br />
aeree). Il Diaframma si alza facendo comprire i<br />
polmoni.<br />
• 4) Grande pausa<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 54
• L’aria inspirata contiene circa il 21% di<br />
ossigeno, 78% di azoto e una piccola<br />
percentuale di anidride carbonica e di altri<br />
gas.<br />
• Il numero di atti respiratori al minuto<br />
(frequenza respiratoria) è di 13‐16 atti/m<br />
ritmico nell’adulto.<br />
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Le principali azioni<br />
A.B.C<br />
• Valutazione dello stato di coscienza<br />
• Pervietà vie aeree (Airway)<br />
• Funzione respiratoria (Breathing)<br />
• Funzione cardiocircolatoria (Circulation)<br />
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Stato di incoscienza<br />
con funzioni vitali presenti<br />
• Respiro presente ma incosciente :<br />
a) Garantire la pervietà vie aeree e che la lingua<br />
non cada all’indietro andando a ostruire la<br />
faringe (cannula faringea)<br />
b) In assenza di traumi alla colonna, è indicato<br />
far assumere all’ infortunato la posizione<br />
laterale di sicurezza<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 58
La Cannula oro‐faringea<br />
• è un presidio medico in materiale plastico rigido<br />
utilizzata nelle manovre di rianimazione. Di forma<br />
anatomica, una volta inserita nella cavità orale<br />
impedisceallalinguadicadereediostruirelevie<br />
aeree superiori, assicurando un adeguato afflusso<br />
di aria. Le varie versioni esistenti sono : cannula di<br />
Mayo, di Guedel. Si differiscono pochissimo fra di<br />
loro e spesso questi termini sono utilizzati per<br />
identificare una qualunque cannula orofaringea,<br />
senza riferirsi ad una di un tipo specifico.<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 59
• Si utilizza ogni volta che ci si trovi di fronte a<br />
soggetti in stato di incoscienza, sia in respiro<br />
spontaneo, sia in corso di ventilazione<br />
artificiale con assenza del riflesso della<br />
deglutizione (riflesso faringeo)<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 60
I principali scopi dell'utilizzo della<br />
cannula oro‐faringea sono:<br />
• impedire la caduta della base della lingua e garantire<br />
così una via sicura per il transito dell'aria, dal momento<br />
che la cannula nel loro interno è cava.<br />
• assicurarsi una via d'accesso per una eventuale<br />
aspirazione di secreti.<br />
• talvolta viene usata insieme al tubo endotracheale per<br />
impedire che il paziente intubato morsichi il tubo<br />
stesso.<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 61
La misura della cannula faringea<br />
distanza tra lobo orecchio e angolo bocca<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 62
Posizionamento cannula faringea<br />
1. ripristinare la pervietà delle vie aeree (iperestensione del<br />
capo, sollevamento del mento, sollevamento della<br />
mandibola, ecc.);<br />
2. aprire la bocca del soggetto con pollice ed indice di una<br />
mano;<br />
3. inserire la cannula della giusta misura con la concavità<br />
rivolta verso il palato del soggetto;<br />
4. eseguire una rotazione di 180° della cannula, spingendo<br />
delicatamente verso il basso e "caricando" la lingua, fino al<br />
completo posizionamento.<br />
5. fissare la cannula con un bendino.<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 63
Se conati di vomito….<br />
• Se all'inserimento della cannula il soggetto<br />
reagisce con conati di vomito e/o tosse, è<br />
opportuno non insistere nel tentativo di<br />
inserimento e non impiegare la cannula. La<br />
pervietà delle vie aeree verrà garantita<br />
semplicemente con l'iperestensione del capo<br />
ed il sollevamento del mento, o, se è il caso e<br />
solo da personale specializzato, anche con la<br />
sublussazione della mandibola.<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 64
Ostruzioni delle vie aeree<br />
• E’ un evenienza grave che se non risolta<br />
rapidamente, porta in tempi brevi all’arresto<br />
cardiaco<br />
Cause più frequenti:<br />
Corpi estranei quali cibi, liquidi, piccoli<br />
oggetti.<br />
Interventi da fare : Manovra di Heimlich<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 65
Manovra di Heimlich<br />
• 5 colpi dorsali tra le scapole<br />
• 5 compressioni “rapide,<br />
intermittenti ed elastiche”<br />
effettuate a livello del muscolo<br />
diaframma<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 66
Manovra di Heimlich<br />
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 67
16/12/2010 Corso OSS Diurno ‐ Luca Cecchetto 68
• La persona infortunata può essere seduta o<br />
eretta. Lo scopo delle compressioni così<br />
effettuate è quello di provocare l’espulsione<br />
del corpo estraneo attraverso una variazione<br />
(aumento) delle pressioni nella cavità toracica.<br />
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• Se l’infortunato è incosciente, la manovra di<br />
Heimlich viene effettuata da personale<br />
sanitario esperto, in posizione supina con<br />
compressioni toraciche seguito dal controllo<br />
delle vie aeree e supportate con ventilazione.<br />
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LE EMORRAGIE<br />
• Fuoriuscita di sangue da un vaso. L’intensità<br />
dell’emorragia dipende dal numero dei vasi<br />
interrotti e dal loro calibro. Distinguiamo:<br />
• Emorragie interne<br />
• Emorragie esterne<br />
• Emorragie esteriorizzate<br />
Una emorragia grave può portare rapidamente<br />
ad uno SHOCK IPOVOLEMICO<br />
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In base ai vasi sanguigni<br />
• Arteriose (il sangue zampilla a flotti)<br />
• Venose (continuo e regolare)<br />
• Capillari<br />
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Intervento del soccorritore<br />
Compressione sul punto di fuoriuscita del<br />
sangue e compressione…<br />
• sul vaso arterioso che sanguina a monte dal<br />
punto di uscita (emorragia arteriosa)<br />
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• La compressione indiretta effettuata a monte<br />
della ferita, manualmente o con una fasciatura<br />
o con un laccio emostatico (allentando<br />
periodicamente) viene effettuata alzando<br />
l’arto coinvolto<br />
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USO DEL LACCIO EMOSTATICO<br />
In tutti i casi di ferita agli arti è possibile<br />
adoperare il laccio emostatico ma occorre<br />
sempre tener presente che il suo uso è molto<br />
rischioso perché viene a privare tutti i tessuti a<br />
valle di ogni apporto di ossigeno.<br />
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Emorragia dalle cavità nasali<br />
• Si definisce EPISTASSI<br />
• Si comprime la narice che sanguina,<br />
• Impacchi freddi sulla fronte e sulla nuca<br />
mantenendo la testa inclinata in avanti;<br />
Se il paziente ha subìto un trauma cranico,<br />
l'epistassi può essere l'espressione di una<br />
frattura della base cranica; in questo caso non<br />
si deve procedere ad alcuna manovra di<br />
compressione sulle narici.<br />
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LE FERITE<br />
• Sono lesioni che determinano un’interruzione<br />
della continuità della cute. In relazione<br />
all’estensione e alla profondità distinguiamo:<br />
‐ Abrasioni o escoriazioni (strato cutaneo più<br />
superficiale)<br />
‐ Ferite da taglio (ferita presenta margini netti e<br />
regolari)<br />
‐ Ferite lacero contuse (margini frastagliati e<br />
irregolari)<br />
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• Ferite da punta (corpo contundente)<br />
• Avulsioni (esportazioni lembi di cute o tessuti)<br />
• Eviscerazione (fuoriuscita di organi interni)<br />
• Amputazioni (taglio parziale o netto di un<br />
arto)<br />
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Le azioni da fare :<br />
• Valutare la sede e l’estensione e i fattori di causa<br />
• Valutare la presenza e le caratteristiche<br />
dell’emorragia<br />
• Verificare e valutare l’eventuale presenza di corpi<br />
estranei<br />
• Cercare di arrestare emorragia<br />
• Detergere la ferita<br />
• Proteggere la ferita con una medicazione<br />
adeguata<br />
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LE FRATTURE<br />
• E’ considerata fattura qualsiasi interruzione<br />
parziale o completa della continuità del<br />
tessuto osseo. Le fratture possono essere di<br />
origine traumatica o patologica<br />
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Le azioni da fare…<br />
• Far assumere dall’infortunato una posizione<br />
definita “di difesa” , antalgica.<br />
• Osservare l’arto se presenta una posizione non<br />
fisiologica (asimmetrica, forma, lunghezza)<br />
• Attendere il soccorso qualificato (attrezzature<br />
per l’immobilizzazione)<br />
Non effettuare trazioni o allineamenti di arti o<br />
segmenti ossei di cui si sospetta la frattura !<br />
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INTOSSICAZIONI E AVVELENAMENTI<br />
• Sostanze tossiche possono venire a contatto<br />
con l’organismo attraverso:<br />
‐ apparato digerente (ingestione)<br />
‐ apparato respiratorio (inalazione)<br />
‐ contatto cutaneo<br />
‐ via ematica<br />
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Segni e sintomi<br />
• Dipendono dalla quantità e dalle caratteristiche<br />
della sostanza tossica<br />
INGESTIONE : dolore deglutizione, salivazione<br />
eccessiva, ustione cavo orale, addominalgia,<br />
nausea, vomito<br />
INALAZIONE: bruciore occhi, dispnea, irritazione vie<br />
respiratorie<br />
CONTATTO CUTANEO: reazione locale, rossore,<br />
gonfiore, dolore<br />
VIA EMATICA: gonfiore, rossore, dolore<br />
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Le azioni da fare…<br />
• In tutte le circostanze che presentano segni e<br />
sintomi sospetti con una raccolta dati che<br />
depone per una sospetta intossicazione…<br />
• Allertamento tempestivo del 118<br />
• Assistenza di base alla persona nell’attesa<br />
dell’arrivo del personale qualificato<br />
• Raccolta e conservazione della sostanza<br />
potenzialmente causa dell’intossicazione<br />
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LE USTIONI<br />
• Rischio di infezioni e di shock<br />
• Vastità della superficie corporea<br />
• Profondità ustione (classificazione)<br />
• Agenti fisici e chimici<br />
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Classificazione:<br />
1 grado (strato superficiale della cute)<br />
2 grado (epidermide, derma, comparsa flittene)<br />
3 grado (muscolare e osseo)<br />
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Azioni da fare<br />
• Se ustione estesa, l’area deve essere coperta<br />
da una medicazione pulita ed asciutta<br />
• Se ustione è superficiale e circoscritta,<br />
quest’ultima deve essere coperta da<br />
compresse di garza sterili (se possibile<br />
applicare sol.fisiologica)<br />
Mai tentare di rimuovere i vestiti di un’area<br />
ustionata, né applicare cotone o sostanze oleose o<br />
pomate. Le vesciche di flittene non devono essere<br />
rotte (protezione) !<br />
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CRISI EPILETTICHE<br />
• Per epilessia si intende una sindrome<br />
neurologica conseguente a un disturbo<br />
elettrico cerebrale che può essere dovuto a<br />
cause:<br />
‐ organiche (tumori, traumi, malformazioni)<br />
‐ funzionali (febbre alta, alterazioni elettroliti)<br />
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Si distinguono in:<br />
• Parziali : contrazioni muscolari involontarie<br />
diffuse alle estremità e si diffondono verso il<br />
centro<br />
• Generalizzate (due fasi)<br />
a) fase tonica (perdita di coscienza e una<br />
contrazione muscolare con irrigidimento)<br />
b) fase clonica “scuotimento generale del<br />
corpo dovuto a una continua e rapida<br />
flessione ed estensione delle estremità<br />
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Segni e sintomi…<br />
Durante la crisi, la vittima presenta momenti di<br />
apnea accompagnati da cianosi della cute,<br />
spesso si morde la lingua (contrazione dei<br />
muscoli del volto) e perdita del controllo degli<br />
sfinteri.<br />
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Le azioni da fare…<br />
• Mettere in sicurezza l’infortunato durante la<br />
crisi per prevenire ulteriori traumi o lesioni<br />
• Non impedire la crisi bloccando il movimento<br />
degli arti<br />
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