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Chaux-de-Fonds<br />
Linea Chaux-de-Fonds<br />
Anni Quaranta<br />
Ref. 274-125<br />
Cronografo a due pulsanti<br />
Cassa in metallo cromato,<br />
con fondello a pressione in acciaio spazzolato,<br />
vetro in esalite<br />
Diametro: 39 mm<br />
Spessore: 12 mm<br />
Movimento meccanico a carica manuale,<br />
calibro ETA Valjoux 22,<br />
con minuti cronografi ci e secondi continui<br />
Quadrante in metallo con scala tachimetrica esterna.<br />
Cinturino in pelle, non originale.<br />
È un esemplare di epoca successiva al precedente, nonostante<br />
sia in condizioni peggiori: l’impostazione estetica<br />
è infatti più moderna, anche se il quadrante in metallo è<br />
molto ossidato, addirittura consumato, letteralmente.<br />
La cosa non deve stupire: si trattava di un problema usuale, in quel periodo storico,<br />
dovuto non tanto al fatto che nell’immediato dopoguerra era diffi cile reperire materiali<br />
di buona qualità, quanto alla totale assenza di impermeabilità tipica della quasi totalità<br />
degli orologi. I costruttori si rendevano conto dell’inconveniente e cercavano di risolvere<br />
il problema in vari modi: per il quadrante con l’utilizzo di vernici protettive che però<br />
avevano comunque un’effi cacia limitata nel tempo; miglior eff etto sortiva l’adozione<br />
di lancette e indici in oro, che assicuravano un’ottima leggibilità in grado di sfi dare gli<br />
anni, tant’è che ancora oggi, a fronte del degrado del quadrante, indici e lancette sono<br />
perfettamente conservati.<br />
Va sottolineato che, dal punto di vista tecnico, ricorrere agli indici applicati è un’operazione<br />
di gran lunga più costosa rispetto all’uso di indici stampati: il che dimostra la volontà<br />
di puntare sulle caratteristiche di rilievo (la buona leggibilità nel tempo), cercando<br />
invece di risparmiare sui dettagli meno signifi cativi. Sempre a proposito del quadrante,<br />
va notato come gli indici siano leggermente spostati verso l’interno per lasciare spazio<br />
alla scala tachimetrica, posizionata appunto sul perimetro esterno; a ore 12 è applicato<br />
un doppio indice, mentre nel contatore dei minuti (in corrispondenza del terzo, del<br />
sesto e del nono minuto) sono presenti 3 indici stampati.<br />
Oggi è diffi cile comprenderne il senso, ma una volta erano utilissimi per le chiamate<br />
interurbane il cui costo raddoppiava ogni tre minuti. Ciascun indice corrisponde ad un<br />
intervallo di tre minuti e ciò consentiva, magari calcolando i tempi con un po’ di prudenza,<br />
di gestire al meglio la chiamata tenendone sotto controllo il costo.