Il catalogo - Philip Watch

In questo senso la riedizione del Caribbean 1000 con lunetta
da “decompressione” è oggi un’operazione più nostalgica che
altro, anche se l’orologio è tecnicamente ineccepibile. Anzi, a
dirla tutta, consente, nel confronto con l’originale, di rendersi
conto di quanti e quali progressi ha compiuto l’orologeria
in questi anni. La cassa, ad esempio, appare decisamente più
solida e meglio realizzata. La finitura, in particolare, è straordinariamente
migliore a partire dalle anse, le cui parti terminali
erano una volta piuttosto taglienti e sono ora ben smussate. Sia
il quadrante che la lunetta sono realizzate con una precisione
impensabile nel modello originale che, anche in relazione ai
tempi, era leggermente più caro.
Il balzo in avanti è ancor più evidente nel bracciale: solido,
privo di quei rumori di ferraglia tipici dei bracciali dell’epoca
(facevano eccezione pochissimi orologi i cui bracciali, però,
costavano da soli quanto un paio di Philip Watch), è per giunta
dotato di una chiusura pieghevole a doppia sicura: c’è un ponticello
che impedisce le aperture accidentali e, in aggiunta, una
seconda sicura con pulsanti laterali; non mancano, infine, le
lamelle pieghevoli per estendere rapidamente il bracciale, consentendo
di indossare l’orologio all’esterno della muta.
Logo Philip Watch vintage e lunetta con scala
di decompressione storica della Marina Militare
statunitense
Caribbean 1000 con
quadrante blu
Insomma: va bene l’operazione
nostalgia, ma il Caribbean 1000 attuale
è innanzitutto un buon orologio
subacqueo ben fatto (notevole
la lente d’ingrandimento sul vetro,
per la migliore lettura del datario),
garantito impermeabile fino a 10
atmosfere e soprattutto, come tradizione
del marchio, offerto ad un
prezzo più che onesto.
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