Comprendere la terapia compressiva - Wounds International
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INTRODUZIONE<br />
IL CALCOLO DELLA<br />
PRESSIONE ESERCITATA<br />
DAL BENDAGGIO<br />
Legge di Lap<strong>la</strong>ce<br />
Prestazioni del<br />
bendaggio<br />
LEGGE DI LAPLACE<br />
P ∝T/R<br />
P è <strong>la</strong> pressione<br />
T è <strong>la</strong> tensione<br />
R è il raggio<br />
∝ significa: proporzionale<br />
La pressione è direttamente<br />
proporzionale al<strong>la</strong> tensione del<br />
bendaggio e inversamente<br />
proporzionale al raggio del<strong>la</strong><br />
curvatura dell’arto al quale è<br />
applicato (P aumenta<br />
all’aumentare di T ma diminuisce<br />
all’aumentare di R).<br />
BENDE ELASTICHE/<br />
ANELASTICHE<br />
Le bende ane<strong>la</strong>stiche forniscono<br />
una pressione di riposo bassa e<br />
una pressione di <strong>la</strong>voro alta (cioè<br />
creano pressioni di picco).<br />
Le bende e<strong>la</strong>stiche forniscono<br />
pressioni costanti con variazioni<br />
minime durante <strong>la</strong> deambu<strong>la</strong>zione.<br />
Ricercatore Senior, Unità di ricerca<br />
cura lesioni, University of Wales<br />
College of Medicine, Cardiff, Regno<br />
Unito.<br />
COMPRENDERE LA TERAPIA COMPRESSIVA<br />
Bendaggi compressivi: principi e<br />
definizioni<br />
M C<strong>la</strong>rk<br />
L’intensità di compressione di un bendaggio nel corso di un dato periodo dipende da<br />
interazioni complesse tra quattro fattori principali: <strong>la</strong> struttura fisica e le proprietà<br />
e<strong>la</strong>stomeriche del bendaggio, <strong>la</strong> grandezza e <strong>la</strong> forma dell’arto a cui viene applicato,<br />
l’abilità e l’esperienza dell’infermiere che lo applica e l’attività fisica del paziente. Il<br />
presente articolo descrive i modi in cui viene ottenuta e mantenuta <strong>la</strong> compressione e<br />
prende in esame alcuni problemi pratici che si presentano nel<strong>la</strong> misurazione del<strong>la</strong><br />
pressione esercitata dal bendaggio.<br />
La pressione esercitata da un bendaggio immediatamente dopo l’applicazione dipende<br />
principalmente dal<strong>la</strong> tensione del tessuto, dal numero di strati applicati e dal<strong>la</strong> curvatura<br />
dell’arto. La re<strong>la</strong>zione tra tali grandezze viene espressa dal<strong>la</strong> legge di Lap<strong>la</strong>ce (vedi<br />
riquadro). L’applicazione di tale formu<strong>la</strong> viene descritta da Thomas 1 ma rimane tuttora un<br />
argomento controverso 2 .<br />
Tensione<br />
La tensione è inizialmente determinata dal<strong>la</strong> forza applicata sul tessuto quando il<br />
bendaggio viene effettuato. La capacità di un bendaggio di mantenere una tensione<br />
specifica (e quindi <strong>la</strong> pressione esercitata dal bendaggio stesso) dipende dalle sue<br />
proprietà e<strong>la</strong>stomeriche, a loro volta dipendenti dal fi<strong>la</strong>to e dal metodo costruttivo del<br />
tessuto.<br />
Estensibilità<br />
La capacità di un bendaggio di allungarsi quando sottoposto a una forza tirante viene<br />
chiamata estensibilità (capacità di allungamento). Nel descrivere le caratteristiche delle<br />
bende, sono ormai entrati nell’uso comune in Europa termini quali corta estensibilità<br />
(minimamente estensibile, ane<strong>la</strong>stico, passivo) e lunga estensibilità (molto estensibile,<br />
e<strong>la</strong>stico, attivo).<br />
Una volta raggiunto un certo grado di estensione, <strong>la</strong> struttura fisica di una benda<br />
impedisce ulteriori allungamenti: tale condizione è denominata “bloccaggio”. Secondo<br />
Stemmer e colleghi 3 le bende a corta estensibilità dovrebbero bloccarsi raggiunto al<br />
massimo il 70% dell’estensione (e preferibilmente tra il 30% e il 40% dell’estensione)<br />
mentre le bende a lunga estensibilità non dovrebbero bloccarsi se non oltre il 140%.<br />
Purtroppo non hanno specificato <strong>la</strong> forza da applicare per ottenere tali estensioni: bende<br />
diverse possono infatti raggiungere estensioni simili quando vengono applicate forze di<br />
intensità molto diversa 4 . Senza valori di riferimento del<strong>la</strong> forza, definizioni quali “corta<br />
estensibilità” e “lunga estensibilità” non hanno molto significato ed è preferibile<br />
impiegare i termini “e<strong>la</strong>stico” e “ane<strong>la</strong>stico”.<br />
Nei bendaggi e<strong>la</strong>stici, piccole variazioni dell’estensione (che possono verificarsi durante<br />
<strong>la</strong> deambu<strong>la</strong>zione) causano fluttuazioni minime del<strong>la</strong> pressione del bendaggio. Questo<br />
tipo di bende è anche in grado di assorbire le variazioni del<strong>la</strong> circonferenza dell’arto che si<br />
verificano con <strong>la</strong> riduzione dell’edema, contenendo le variazioni del<strong>la</strong> pressione entro<br />
livelli minimi. D’altro canto con le bende ane<strong>la</strong>stiche <strong>la</strong> pressione <strong>compressiva</strong> può variare<br />
sensibilmente quando si verificano cambiamenti minimi nel<strong>la</strong> forma del polpaccio. Questo<br />
tipo di bende può fornire una pressione elevata durante <strong>la</strong> deambu<strong>la</strong>zione ma una bassa<br />
pressione di riposo (vedi riquadro).<br />
Potenza<br />
La forza richiesta per ottenere un allungamento specifico di una benda e<strong>la</strong>stica ne indica <strong>la</strong><br />
potenza 5 ; tale parametro determina <strong>la</strong> pressione esercitata dal bendaggio a un’estensione<br />
determinata.<br />
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