Il passaggio, romanzo - LesWiki

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colpito piegarsi, accettar la sorte, accettar di sparire. Per Tuomo malato e le- gato, per r incanto di quel suo sguardo avido d'illudersi, d' affiorare a rive verdi, nulla con più tremanti adoranti mani po- tevo svellere ad olocausto, nulla di più mio e puro. I baci del fanciullo avevano inseguito brividi: vento, sole, notturni silenzi: avevan fatto convergere gioia e canto nel mio petto. Intorno erano mirti fra dure lave. Pronta scontai la super- bia di tanta rinuncia. Un'unica ora il mondo parve trasfigurarsi per la tetra anima virile, poi che gli dissi eh' ero sua : sconfinati al pensiero s'apersero i mari e dorati ; fummo una sola certezza, una sola prodigiosa attesa. E qualcuno bussò. (Ecco, mentre rievoco guardo sur un'acqua ferma lo svolìo d'uno stormo di rondini, è perlaceo, ma mutando d'un colpo la rotta si confonde con la ferrigna super- • 170 •
ficie). Qualcuno nella notte rivoleva il proprio bottino. Nella perduta stanza di locanda dove fui lasciata sola, convulse grida giunsero di creatura, di donna : so- rella mia ? A grado a grado s' acquieta- rono. Le sere scendono su la mia libertà. Io violava con il mio amore il dolore dell'uomo. Io aggiungeva al suo dio il mio. Quando, attraverso gli evi, V uomo ha detto d'agognare air eterno femminino, auto-inganno è stato. <strong>Il</strong> maggiore ed il più bello di quanti gli si sian formati nella coscienza. Che può far egli d'una integrante forza creativa, egli già così gravato e tormentato ? Noli me tangere. Un solo si volse realmente per ascoltare e per conoscere, e Diotima gli rispose. • 171 •
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IL PASSAGGIO
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SIBILLA ALERAMO K^iMt^f. ) IL PASSA
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IL SILENZIO. IL silenzio attende. I
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Fuori, nel buio, qualcosa dilegua,
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unendosi, mi dicevo: è nella diver
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unica, che vivesse la vita intera,
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zano. Sembra che danzino, in accord
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venissi, sì, più grande per ognun
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nedetta. Ma quando son venute le or
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stato un altro, se anch'egli fosse
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mano sul mio cuore. Una volta che i
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Fuggente il suo riso e pur come que
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tempo in cui lo dimenticherò ? Il
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LA LETTERA. C' È una strada, fra t
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Eri mio, eri insieme con V anima mi
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der per mano la giovane assorta ch'
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cera, fremente senso di infinite po
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a quella sera a me stessa celata, c
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samente sorta dal fondo della mia s
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lui che amo, e con lui mi fondo, la
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anni e il mio bimbo e la passione e
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Evocavo per V amore la bella adole-
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Anima mia, tutte le angosce hai co-
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lito, presentimento intraducibile,
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fu come se mi donassi la tua vita
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Da sola, da sola prendere il timone
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LA FEDE. MENTALI imagini, lampi d'
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ebbe ingiusto, verso entrambi. Alla
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Manca a tutti costoro una piccola c
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Perchè Felice non è qui ? Ora che
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venti di mare idee ferme, idee ines
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serve la libertà. Si rende libero
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sua poesia è d'una sensibilità so
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madre, una donna si abbatte un pome
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creatura, fra le mie braccia dormie
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che ci si curvi. Così come ci si d
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trasceso. Vittoria estatica. Se T o
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le vie borghesi, stridìo di rondin
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qualche tempo potè accostare il su
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nella luce della vita come le gradi
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quella sua realtà bisognosa. Fiori
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lamino che d'ali migranti, poi ch'e
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otonda comprende questo, ella è in
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stanza coi muri bianchi lassù pres
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IL PECCATO. SETTE gliame. anni. Un
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tre, quelle che non ti si son date
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scermi, di là dar^ tutto quanto av
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mi faceva sobbalzar di terrore la v
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ene. Questo annegare lucido del mio
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tanto verginee le linee virili dell
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E silenzi, gorghi, distrazioni, ind
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morto mi parve finita la mia giovin
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LE CAROVANE. LE stagioni si seguono
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Una pagina di bravura : scritta com
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Donne in sale d'ospedale mi porsero
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cristallo che stesse appena sorgend
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Come se posta io alla sua sinistra
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