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Operatori Anni Azzurri Relazione Finale - Residenze Anni Azzurri

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Progetto “<strong>Residenze</strong> per Anziani”<br />

Sperimentazione presso la RSA <strong>Anni</strong> <strong>Azzurri</strong><br />

“Melograno” - Cassina de’ Pecchi (MI)<br />

RELAZIONE FINALE<br />

a cura di<br />

Maria Grazia Piazzolla (Psicologa ed educatrice RSA Melograno)<br />

e<br />

Domenica Pasqua (Educatrice RSA Melograno)<br />

con la supervisione di<br />

Antonio Ferriero (Direttore sanitario RSA Melograno)<br />

Johnny Vinella (Direttore RSA Melograno)<br />

La sordità nell'anziano è senza dubbio una delle patologie più frequenti, ma anche più complesse, in<br />

quanto vi partecipano fattori psicologici, emozionali e degenerativi. L'isolamento prodotto<br />

dall'insufficienza di stimolazioni uditive va sicuramente a peggiorare la già precaria qualità di vita<br />

dell'anziano e riduce ulteriormente il livello di autosufficienza, ma anche di benessere della persona.<br />

L’udito rappresenta un canale fondamentale d’interazione con il mondo che ci circonda e ancor più<br />

una funzione irrinunciabile per la comunicazione umana e la vita di relazione. Appare quindi con<br />

immediata evidenza la necessità di proteggere e salvaguardare l’integrità funzionale dell’udito, ai<br />

fini della migliore qualità di vita della persona, in tutte le età, anche quella anziana.<br />

Obiettivo principale del progetto Fonema è stato quello di restituire all’ospite una maggior socialità<br />

attraverso l’ascolto. Pertanto, si è cercato, in primo luogo, di educare e informare gli ospiti della<br />

residenza e le loro famiglie sulle conseguenze di un isolamento uditivo e sulle possibilità mediche,<br />

ma soprattutto rieducative, abbattendo in tal modo le resistenze psicologiche, ancora troppo radicate<br />

nella popolazione in generale. Inoltre, obiettivo futuro è quello di assistere l'ospite in tutto il<br />

percorso di sperimentazione, promuovendo incontri periodici con personale qualificato, affinché<br />

lentamente, ma fattivamente, possa avvantaggiarsi in pieno della correzione offerta dal progetto di<br />

rieducazione all'ascolto.<br />

La sperimentazione Fonema ha previsto, per ciascun gruppo di ospiti della Residenza <strong>Anni</strong> <strong>Azzurri</strong><br />

Melograno, un trattamento di riabilitazione acustica con sessioni di musicoterapia e laser-terapia a<br />

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asso dosaggio in un arco di tempo di due settimane, con la finalità di migliorare il potenziale<br />

relazionale e di creare, quindi, un senso di generale benessere nell’anziano.<br />

Come ben si sa da molti studi, la musica arriva dove la parola non ha più spazio e la capacità di<br />

comunicare con la musica è tra le ultime a deperire, perché:<br />

• la musica ha un enorme potere evocativo, e quindi ha la facoltà di riallacciare i ricordi di<br />

momenti vissuti molto intensamente nel passato, con il conseguente piacere che questo<br />

comporta;<br />

• la musica è, per definizione, un'attività sociale;<br />

• in situazioni di grave deterioramento cognitivo, in persone anziane, il canale della<br />

comunicazione musicale spesso rimane intatto. In più, quando l'ascolto dell’altro viene a<br />

scemare a causa del progressivo isolamento causato dall'avanzare dell'età, sovente, l'attività<br />

musicale diventa un grande stimolo alla socialità.<br />

Il primo gruppo sottoposto alla sperimentazione Fonema (dal 5 al 16 marzo 2012) era formato da 12<br />

ospiti, con un’età media di 85 anni e un grado di deterioramento cognitivo moderato (MMSE medio<br />

di 19/30) e un livello di ipoacusia lieve. Di questi ospiti solo due non hanno completato l’intero<br />

percorso: la sig.ra Teresa per un improvviso peggioramento delle condizioni cliniche generali, che<br />

l’ha costretta ad abbandonare il progetto, e la sig.ra Olga, l’unica all’interno di questo primo gruppo<br />

con un’ipoacusia grave, che ha mostrato una maggior fatica a socializzare con gli altri ospiti proprio<br />

a causa della sua sordità più accentuata rispetto agli altri anziani del suo gruppo.<br />

Nel primo gruppo l’ascolto della musica, contenente molte frequenze acute, ha avuto un effetto<br />

energizzante, migliorando in tal modo la capacità di attenzione, concentrazione e memoria. In tal<br />

modo la sessione di musicoterapia (della durata di 50 minuti) è riuscita ad accrescere il senso di<br />

vitalità e di motivazione personale in ospiti affetti da una sindrome ansioso-depressiva di grado<br />

moderato in metà dei casi.<br />

E’ risaputo, infatti, che le forme di depressione nell’anziano possono essere contenute con la<br />

creazione di contesti di dialogo e di fiducia, affinché la persona possa trovare nuove motivazioni ad<br />

attivare le parti positive del sé. In questo senso la partecipazione attiva della persona, stimolata a<br />

"fare insieme" è un fattore importante per il raggiungimento di un benessere globale.<br />

Infine i 10 ospiti del primo gruppo che hanno concluso l’intero percorso si sono dichiarati molto<br />

soddisfatti di aver partecipato a tale iniziativa, considerata da tutti un’esperienza positiva per la sua<br />

capacità di rompere la routine quotidiana, ma soprattutto per l’aspetto di novità e di utilità percepita<br />

dall’intero gruppo. Tutti gli ospiti, nessuno escluso, hanno apprezzato moltissimo l’aspetto di<br />

socialità offerto dal gruppo, per la possibilità che veniva data loro di confrontarsi su quanto si stava<br />

sperimentando. Si è cercato, infatti, in ogni momento di assicurarsi che l’ospite si sentisse a proprio<br />

agio e comprendesse lo scopo generale dell’attività. E’ stato, inoltre, importante non essere stati<br />

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frettolosi, approssimativi, superficiali e aver dato la possibilità a ciascuno di loro di uno scambio di<br />

vedute e di esprimere il proprio pensiero e ciò che provava in quella situazione.<br />

L’attività proposta non voleva essere una “produzione forzata”, pertanto sono stati rispettati i tempi<br />

di ciascuno e si è sempre cercato di rivolgersi a ciascuno di loro in maniera gentile e valorizzando i<br />

loro pensieri e le loro emozioni.<br />

Il secondo gruppo sottoposto alla sperimentazione Fonema (dal 19 al 30 marzo 2012) era formato<br />

da 12 persone. Due anziani si sono ritirati dopo la prima parte del primo incontro, un altro ospite ha<br />

cambiato Residenza, mentre un'altra anziana non ha più partecipato per problemi di salute.<br />

I primi due giorni degli incontri tutti i membri del gruppo erano un po’ demotivati. Sono stati<br />

stimolati, accompagnati e seguiti dal team che si è occupato della sperimentazione. Abbiamo diviso<br />

il gruppo in due: 4 ospiti per gruppo. Maria Antonia, Luigi, Edwige e Giuseppina che hanno un<br />

deterioramento cognitivo lieve e medio, iniziavano gli incontri con 20 minuti di laser terapia e 40<br />

minuti di musico terapia, durante questa prima parte dell’incontro, si è creato un setting adeguato. Il<br />

senso del progetto è lavorare insieme, discutere sugli enormi problemi di anziani esclusi soprattutto<br />

per problemi di udito. Si è creato un dialogo empatico che si colloca nei gesti dell’amore e della<br />

cura. Ascoltare e raccontare storie è un evento cruciale. Eventi raccontati da chi davvero ha vissuto<br />

momenti indimenticabili come la paura, il distacco dalla famiglia, il lavoro, ecc., questo è quello<br />

che si è creato all’interno del gruppo. Tutti i componenti hanno raccontato un po’ di sé , il disagio<br />

maggiore che è emerso da questi 4 anziani è il problema dell’udito che spesso li fa isolare anche in<br />

un contesto dove è pieno di persone. Nella seconda fase del progetto c’era l’ascolto di musica e la<br />

visione di immagini come paesaggi e/o monumenti.<br />

Il sig. Luigi fin dall’inizio ha dimostrato grande interesse verso l’attività proposta, si è integrato<br />

bene con gli altri ospiti del gruppo, è stato sempre puntuale e disponibile; gli ultimi tre giorni prima<br />

della fine degli incontri il sig. Luigi ha perso l’entusiasmo iniziale ed ha avuto dei piccoli dolori<br />

all’orecchio sinistro. Nonostante questo ha voluto partecipare fino alla fine degli incontri<br />

confermando che per lui è stata un’esperienza positiva.<br />

La sig.ra Giuseppina inizialmente praticava gli incontri con più entusiasmo, forse perché l’ospite si<br />

aspettava che dopo gli incontri avrebbe migliorato l’udito. Successivamente dopo le sedute di laser<br />

terapia e musico terapia della prima settimana la sig.ra Giuseppina ha iniziato ad avere un calo a<br />

livello emotivo che non le dava più quella tranquillità a presenziare alle attività, manifestando una<br />

difficoltà nell’ascoltare la musica. Dopo l’incontro mostrava irritabilità, irrequietezza e tono<br />

dell’umore deflesso. Tutti i giorni durante queste due settimane l’ospite ha avuto bisogno di essere<br />

stimolata, seguita e accompagnata agli incontri.<br />

La sig.ra Maria Antonia ha iniziato a frequentare gli incontri del progetto Fonema con grande<br />

entusiasmo e tanta voglia di fare. Durante gli incontri sono emerse delle realtà che la turbano ma<br />

soprattutto è emersa la grande difficoltà che ha la sig.ra nello stare assieme ad altre persone in<br />

quanto non ci sente e questo spesso la fa isolare dal resto del gruppo e dagli ospiti che sono<br />

all’interno della nostra residenza, nonostante la voglia di interagire con gli altri. Questi incontri per<br />

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l’ospite sono stati molto positivi poiché la speranza che in qualche modo possa sentire meglio le ha<br />

dato la carica e la forza di migliorare il tono dell’umore.<br />

La sig.ra Edwige ha iniziato a partecipare agli incontri del progetto Fonema, fin dall’inizio. Ha<br />

presenziato con grande entusiasmo a tutti gli incontri, è migliorato molto il tono dell’umore. Questa<br />

esperienza per la signora è stata positiva e l’unica cosa che l’ospite vorrebbe in questo momento è<br />

quella di sentire meglio.<br />

Il secondo gruppo formato da Aurora, Angela, Cesare e Marta nonostante un decadimento cognitivo<br />

più grave rispetto al primo, ha avuto dei risultati soddisfacenti.<br />

Angela nonostante il decadimento cognitivo ha dimostrato interesse e soprattutto il tono dell’umore<br />

è migliorato. Tutti i giorni veniva incoraggiata dagli operatori, non ricordava eventi e cose dette<br />

durante gli incontri precedenti ma dimostrava entusiasmo e tranquillità durante i colloqui, sorrideva<br />

ascoltando la musica. Solo durante un incontro di musicoterapia dove c’era un video che riguardava<br />

il mare e i pesci la sig.ra si è irrigidita. Per quanto concerne il risultato a livello emozionale<br />

dell’ospite è stato positivo e il tono dell’umore è migliorato.<br />

Cesare ha iniziato a seguire gli incontri del progetto Fonema e nonostante l’evidente deterioramento<br />

cognitivo l’ospite si è distinto da tutto il resto del gruppo per la partecipazione attiva agli incontri di<br />

laser terapia e musico terapia, manifestando una chiara preferenza per l’ascolto musicale. Si è<br />

evidenziato che l’ospite durante l’arco della giornata era spesso agitato, mentre durante gli incontri<br />

era tranquillo e rilassato interessandosi molto a quella che era l’attività svolta. Si è dimostrato<br />

partecipe, nonostante il deficit cognitivo, sempre attento disponibile e sorridente.<br />

Marta ha partecipato al progetto Fonema nel seguente modo: i primi giorni degli incontri la sig.ra<br />

Marta aveva bisogno di essere stimolata, seguita e accompagnata. Successivamente il tono<br />

dell’umore diventava sempre più positivo. Nonostante il decadimento cognitivo ha partecipato con<br />

entusiasmo a tutti gli incontri senza grosse difficoltà.<br />

Aurora ha iniziato gli incontri del progetto Fonema, la prima settimana, frequentando con molta<br />

tranquillità e rilassandosi molto durante le sedute di laser terapia e musico terapia. Per ciò che<br />

concerne l’attività della seconda settimana, l’ospite ha manifestato il desiderio di non partecipare<br />

più, nonostante i ripetuti tentativi da parte degli operatori, non è stato più possibile coinvolgerla.<br />

Concludendo, il progetto Fonema, con la sua sperimentazione sui due gruppi, ha affrontato la<br />

situazione uditiva dell’anziano, ma anche la sua socialità, prendendo in carico un primo gruppo di<br />

ospiti che, per vari motivi, hanno meno rapporti sociali, tendono ad abbandonare i loro hobbies,<br />

esercitano sempre meno le proprie abilità intellettive, con la conseguenza che, non solo non<br />

migliorano le proprie capacità, ma perdono progressivamente anche quelle possedute. Durante gli<br />

incontri di laser-terapia e musicoterapia gli ospiti hanno avuto la possibilità di valorizzare le proprie<br />

storie di vita, accrescere l’autostima, sentendosi ancora una fonte preziosa di valori, ma soprattutto<br />

stimolare la socializzazione con la creazione di nuovi legami tra gli ospiti.<br />

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