2°Semestre - Ministero Dell'Interno

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70 60 50 40 30 20 10 0 28 relazione DEL MINISTRO DELL’INTERNO AL PARLAMENTO SULL’ATTIVITÀ SVOLTA E SUI RISULTATI CONSEGUITI DALLA direzione investigativa antimafi a - 2° SEMESTRE 2009 Riciclaggio e impiego di denaro (fatti reato) 2° Sem. 2007 1° Sem. 2008 2° Sem. 2008 1° Sem. 2009 PROVINCIA DI PALERMO TAV. 9 2° Sem. 2009 Come riferito in precedenza, l’analisi di cosa nostra nella provincia palermitana mette in risalto il tentativo di raggiungere più stabili equilibri, a fronte del perdurare di una fase di transizione, che, da molto tempo ormai, la caratterizza. La condizione attuale delle famiglie, impegnate nei nuovi assetti, non permette una agevole lettura dei nuovi organigrammi e dei territori di influenza, anche in considerazione dei continui mutamenti, susseguenti alle catture degli affiliati. Tuttavia, è possibile tracciare, anche nel semestre in esame, una certa instabilità degli equilibri mafiosi nelle zone di Belmonte Mezzagno – Misilmeri e di Partinico, dove nel recente passato si sono verificati vari omicidi, quasi sicuramente in relazione ad una lotta intestina in atto per la conquista del potere all’interno dei mandamenti o delle varie famiglie che ne fanno parte. L’attuale situazione, infatti, continua a far registrare al vertice della famiglia mafiosa un deciso riemergere del gruppo SPERA, attraverso la guida di SPERA Antonino classe ’64 (nipote di Benedetto) e la gestione operativa di un triumvirato costituito da TUMMINIA Benedetto, CALVO Pietro e BISCONTI Salvatore, a scapito del gruppo avverso, in declino dopo il suicidio di PASTOIA Francesco e la collaborazione con la giustizia intrapresa da GRECO Giacomo, genero di quest’ultimo, che ha fornito una precisa chiave di lettura circa la faida in corso, l’attività di favoreggiamento di PROVENZANO, nonché le alleanze con gli uomini d’onore dei vicini centri di Misilmeri e Villabate nella gestione delle attività illecite. La zona di Partinico rimane sempre in evidenza per la presenza di tensioni ed attriti tra le fazioni contrapposte di Partinico e Borgetto. Nel semestre in esame, come in precedenza già accennato, è stato assicurato alla giu-
2 . ORGANIZZAZIONI DI TIPO MAFIOSO AUTOCTONE stizia un personaggio di indubbio spessore criminale, quale RACCUGLIA Domenico 8 . Il 15 novembre 2009, il capomafia di Altofonte, latitante dal 1996, è stato tratto in arresto a Calatafimi (TP), nascosto all’interno di un appartamento. La circostanza che avesse trovato rifugio in provincia di Trapani non desta meraviglia, ove si considerino gli stretti rapporti intrattenuti dal RACCUGLIA con Matteo MESSINA DENARO, come evidenziato dai riscontri della fondamentale indagine “Perseo”. È altamente probabile, pertanto, che la sua latitanza fosse protetta dal latitante di Castelvetrano e che tra i due esistesse un accordo. La cattura di RACCUGLIA ha anche una valenza altamente simbolica, perché era considerato l’anello di congiunzione del sistema palermitano con la provincia di Trapani, quale “uomo cuscinetto” influenzava i territori di confine. Non è un caso, infatti, che esponenti mafiosi di Alcamo (TP) abbiano cercato in passato contatti con RACCUGLIA per la risoluzione di problematiche interne alla loro consorteria, nonostante l’incombente presenza di Matteo MESSINA DENARO nella provincia trapanese. Occorrerà seguire in futuro gli sviluppi della situazione venutasi a creare dopo l’arresto del RACCUGLIA, episodio che è sicuramente destinato ad incidere sugli equilibri, già critici, di cosa nostra. L’ex latitante, come noto, era uomo di fiducia dei fratelli Vito e Leonardo VITALE (entrambi detenuti con condanna all’ergastolo), con i quali ha mantenuto stretti rapporti, non essendo ritenuto estraneo agli ultimi omicidi perpetrati a Partinico e Borgetto ai danni del clan dei GIAMBRONE, avverso ai Fardazza. Se questa fazione trovasse la forza e le possibilità di ricostituirsi, è probabile che potrebbero verificarsi, nella zona, serie ripercussioni per la “corsa alla successione”, tanto da non poter escludere la possibilità di altri gravi eventi delittuosi. È rimasto senza guida, infatti, un vasto contesto mafioso, a cavallo tra Palermo, Altofonte, Monreale, San Giuseppe Jato, Piana degli Albanesi, Camporeale, Borgetto, Montelepre fino a Partinico, Balestrate e Trappeto, ai confini con Alcamo. È da tenere in considerazione, quindi, la possibilità dell’insorgere di contrasti violenti tra singole fazioni, sempre meno governabili, in ragione dell’assenza di rappresentativi ed efficienti organi decisionali comuni. Da non sottovalutare, inoltre, le conseguenze dell’arresto, il 19 settembre 2009, di BAGLIESI Salvatore 9 , in esecuzione dell’ordine di carcerazione nr. 328/2009 del Sistema Informativo Esecuzioni Penali emesso dalla Corte di Appello di Palermo. Il BAGLIESI, condannato all’ergastolo per il duplice omicidio, commesso il 10.04.1999 ai danni di ALDUINO Paolo e ROSSELLO Roberto, si era proposto alla guida del mandamento di Partinico, con l’intenzione di raccogliere l’eredità della famiglia VITALE. 8 Nato il 27.10.1964 ad Altofonte (PA). 9 Nato a Partinico (PA) il 06.02.1958. 29
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