8 DICEMBRE 2008 inchiesta Per gli intervistati non esistono pericoli di natura deliquenziale maggiori rispetto alle altre zone della città. Si trovano bene e nessuno desidera trasferirsi parte della città e di qualunque estrazione sociale. Ciò che fa andare bene un’attività, credo, sono la professionalità e la cortesia verso i clienti». Gaetano Antronaco Tabacchi, via della Concordia «1. «Mi sono trasferito a Catania dalla Germania, dove ero andato per lavoro. Non conoscevo il quartiere e ho scelto di aprire il locale in questa zona per puro caso». 2. «Fin da subito mi sono trovato bene. <strong>impresa</strong> <strong>informa</strong> Nessun problema per i commercianti delle aree considerate “a rischio” “ ” Abbiamo chiesto ad alcuni commercianti che h<strong>anno</strong> deciso di investire nelle cosiddette zone a rischio di spiegare il perché di questa scelta, come si trovano nel quartiere (sia dal punto di vista commerciale, sia dell’integrazione sociale) se h<strong>anno</strong> mai pensato di trasferire la propria attività per motivi legati alla delinquenza. Infine abbiamo chiesto loro di “fotografare” il loro cliente-tipo. Laura Rossella Pastorelli L’Ostello del Plebiscito 1. «Mio padre ha sempre vissuto nella zona. Possedeva l’immobile dove ora abbiamo realizzato l’Ostello del Plebiscito perché vi svolgeva la sua attività di ebanista». 2. «Benissimo, conosciamo tutti e non abbiamo mai avuto problemi né con i “colleghi” né con i vicini di casa. Anzi la ristrutturazione che abbiamo fatto dell’immobile ha contribuito a migliorare l’aspetto del cortile comune». 3. «No. Il rischio è dappertutto. Il centro storico poi è la zona ideale per le strutture ricettive, anzi credo che queste attività aiutino a valorizzare la città e a incentivare il funzionamento dei servizi turistici». 4. «Molti i turisti del Nord Italia (soprattutto giovani coppie e famiglie) che f<strong>anno</strong> richiesta e anche molti stranieri». Salvatore Rocca La Motoristica, via Plebiscito 1. «Gestisco il negozio di ricambi e vendita di moto La Motoristica da circa 30 anni. Ho iniziato da ragazzino lavorando come commesso sempre qui, a San Cristoforo». 2. «Mi sono sempre trovato bene: sono nato in questo quartiere. Purtroppo la deliquenza è ovunque, ma qui c’è in più la cattiva fama». 3. «Ho provato ad aprire punti vendita in altre zone della città, ma da nessun’altra parte l’attività ha mai funzionato altrettanto bene». 4. «Da me arrivano clienti da qualunque ? LE DOMANDE 1. Perché ha scelto di investire in una zona “a rischio”? 2. Come si trova nel quartiere? 3. Cambierebbe zona? 4. Descriva il suo cliente-tipo Anche dal punto di vista dell’inserimento sociale, non ho avuto nessun tipo di problema». 3. «No, non credo». 4. «La maggior parte dei clienti, un buon 60 per cento, è gente del quartiere, anche se non capita raramente che si fermino persone di passaggio». Paolina Tramontana Bar-Tabacchi, Plaja 1. «Abitavo già nel quartiere, in via Plebiscito, e i prezzi non erano troppo alti, così ho avuto la possibilità di acquistare la bottega». 2. «Onestamente mi trovo bene. Dal punto di vista commerciale non ci sono grossi problemi, si lavora in maniera tranquilla. Anche per quanto riguarda l’aspetto sociale non ci sono difficoltà. Viviamo qui da sempre, siamo del quartiere e conosciamo praticamente tutti». 3. «No, non cambierei zona. Sia perchè ormai mi trovo vicina all’età della pensione, sia perché qui, per me, è come una famiglia». 4. «I miei clienti tipo sono muratori, marinai, pescivendoli e fruttivendoli. A volte, ma non spesso, capita qualche cliente di passaggio, che magari si trova casualmente in zona o che ha sbagliato strada». interviste raccolte da Irene Alì e Michele Spalletta
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