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<strong>CALABRIA</strong><br />
<strong>PRODUTTIVA</strong><br />
FOTOGRAFIA TURISMO ITINERARI AMBIENTE GASTRONOMIA STORIA<br />
www.piessegroup.com<br />
Eventi FESTA DEL GRANO<br />
Ambiente<br />
RISERVA MARINA<br />
DI ISOLA CAPO RIZZUTO<br />
Personaggi GIANPAOLO TIESI<br />
Risorse BIBLIOTECA CIVICA DI COSENZA<br />
Buon mangiare ORTAGGI DEL POLLINO<br />
Saperi e Sapori CUCINA CREATIVA
K<br />
Eventi testo Elena Antonietta Santoro ph piesse<br />
KLICHÈ<br />
44<br />
La Festa del Grano<br />
Da due anni, il Club Red Moon organizza<br />
una manifestazione che, dalla semina<br />
al raccolto, illustra il lungo processo<br />
della coltivazione del grano e della<br />
lavorazione del pane<br />
Alle evoluzioni<br />
di ciascuna societàcorrisponde<br />
sempre<br />
una trasformazione<br />
dell’assetto tradizionale<br />
e, contestualmente,<br />
culturale. Così credenze,<br />
usi, tecniche artigianali ed<br />
agricole, consuetudini alimentari,<br />
appannaggio di un<br />
modus vivendi rurale e ciclico,<br />
vengono sostituiti da<br />
altri valori, che si nutrono di<br />
dinamismo, progresso e tecnologie<br />
avanzate. Tuttavia,<br />
permane sempre la volontà<br />
di riappropriarsi delle origini,<br />
di pescare dagli archivi<br />
del passato usanze obsolete<br />
che, peraltro, custodiscono<br />
la peculiare identità di un<br />
gruppo sociale. Il Club Red<br />
Moon, che opera dal 1994 a<br />
Regina, frazione del comune<br />
di Lattarico, è mosso<br />
proprio da questi intendi-<br />
menti, allo scopo di tutelare<br />
un territorio agreste, la cui<br />
unica fonte di sostentamento,<br />
fino a qualche decennio<br />
fa, era appunto<br />
l’agricoltura. In epoche più<br />
o meno remote, il piccolo<br />
centro era un grande produttore<br />
di grano e pare che<br />
fissasse il prezzo del cereale<br />
su tutta la provincia di Cosenza.<br />
Da qui a concepire la<br />
Festa del Grano è stato automatico.<br />
La manifestazione si<br />
è svolta il 16 agosto del<br />
2009, ma era stata avviata<br />
dall’ottobre dell’anno precedente,<br />
nel periodo della semina.<br />
Nei progetti dei<br />
fautori già balenava l’idea<br />
di vivere e far vivere tutte le<br />
fasi della lavorazione del<br />
frumento, il cui raccolto -lo<br />
sapevano bene i contadini -<br />
era alla mercé del cielo.<br />
Dopo aver dissodato il terreno<br />
con l’aratro trainato<br />
dai buoi, i novelli agricoltori<br />
hanno piantato i semi su<br />
una collina che domina un<br />
incantevole scenario campestre.<br />
Poi, intorno a fine giugno,<br />
hanno mietuto e<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong><br />
trasportato i covoni sull’aia,<br />
disponendoli a formare ‘a timugna,<br />
una sorta di “casa di<br />
grano” per proteggere le<br />
messi dall’acqua piovana.<br />
Anticamente su di essa si
K<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong> Eventi<br />
piantava una croce fatta di<br />
spighe, da conservare nelle<br />
abitazioni a protezione<br />
dell’ambiente domestico. Il<br />
grano, infatti, veicola una<br />
serie di simboli mitici e religiosi,<br />
oltre ad essere la<br />
pianta più diffusa nel<br />
mondo e una delle principali<br />
componenti della dieta<br />
mediterranea, tornata in<br />
auge nei regimi dietetici salutisti.<br />
L’arrivo della mietitrebbiatrice,<br />
in agosto,<br />
salutato da grandi e piccini,<br />
è stato accompagnato da<br />
momenti di sana convivialità,<br />
come avveniva nel passato,<br />
quando i contadini,<br />
per rinvigorirsi dopo le estenuanti<br />
fatiche, mangiavano<br />
e bevevano a sazietà, in un<br />
clima di gioiosa allegria, enfatizzata<br />
dai canti popolari.<br />
La serata di mezza estate a<br />
Regina, culminata in un’autentica<br />
festa campestre, ha<br />
registrato grande successo,<br />
catturando l’interesse dei<br />
giovani, non avvezzi a tali<br />
occupazioni, e suscitando la<br />
commozione degli anziani,<br />
che hanno rievocato i bei<br />
tempi che furono. I soci del<br />
Club intendono ripetere<br />
l’esperimento e rinnovano<br />
l’appuntamento per la seconda<br />
edizione della Festa<br />
del Grano. Un modo per rivitalizzare<br />
le tradizioni e<br />
per valorizzare un borgo<br />
dell’entroterra, altrimenti<br />
destinato ad essere inghiottito<br />
dalle fitte nebbie dell’oblio.<br />
L’ appuntamento per la II<br />
Edizione della Festa del<br />
Grano - Rivivere la Nostra<br />
Terra - è per il 31 luglio e 1<br />
agosto c.a.<br />
Per partecipare o per informazioni<br />
potete contattare il<br />
presidente del Club Red<br />
Moon cell. 360619423<br />
Le foto si riferiscono alla<br />
manifestazione del 2009<br />
KLICHÈ<br />
45
K<br />
Folklore testo Alessandra Colamartino ph archivio Girovaghiamo<br />
KLICHÈ<br />
46<br />
Riti agresti tra sacro e profano<br />
La cultura contadina, specie nel Meridione,<br />
risente ancora oggi dei retaggi<br />
pagani e paleocristiani che convivono<br />
con la fede. Gli affascinanti sincretismi<br />
legati alla terra e al grano<br />
Feste del grano,<br />
sagre e processioni<br />
patronali nel Meridione<br />
convivono<br />
indisturbate con la<br />
rapida evoluzione della tecnologia<br />
e le conquiste della<br />
scienza. La Calabria non<br />
solo resiste all’onda d’urto<br />
della modernità ma si riconferma,<br />
nonostante il fluire<br />
del tempo, come sacro scrigno<br />
di un denso passato<br />
culturale, ereditato dalla colonizzazione<br />
greca dell’VIII<br />
secolo a.C. e dalle epoche<br />
più remote, indissolubilmente<br />
legate al culto della<br />
Madre Terra. Tra gli esempi<br />
più emblematici di questo<br />
percorso storico-religioso, si<br />
può annoverare la Festa del<br />
Grano a Regina di Lattarico,<br />
in provincia di Cosenza, che<br />
ogni anno fa rivivere le antiche<br />
tradizioni della civiltà<br />
contadina profondamente<br />
radicata alla terra, alle fasi<br />
del raccolto e in balia degli<br />
umori della natura. La Calabria<br />
brulica di tradizioni e<br />
di riti propiziatori in onore<br />
del “dio” grano e i suoi derivati,<br />
di cui resta traccia<br />
nella devozione religiosa<br />
verso i santi e nella gastronomia<br />
popolare, ad esempio<br />
la cuccìa dal greco ta koukkia,<br />
i grani. Senza il pane, si sa,<br />
fame e carestia sono dietro<br />
l’angolo. Tale semplice combinazione<br />
di formule, necessarie<br />
alla sopravvivenza<br />
sociale, ha reso le nostre<br />
campagne depositarie di arcani<br />
saperi, ricordi ancestrali<br />
e culti ctonii finalizzati<br />
a proteggere i raccolti dalle<br />
cattive stagioni e dai malefici.<br />
Come l’usanza di benedire<br />
le campagne per il<br />
giorno dell’Ascensione che i<br />
parroci espletavano per propiziarsi<br />
la fecondità della<br />
terra (feste popolari di Caccuri<br />
e Cerenzia a Crotone).<br />
La religiosità cristiana nell’Italia<br />
meridionale, nonostante<br />
i divieti e i sinodi<br />
diocesani, è stata contaminata<br />
dai rituali pagani e<br />
dagli echi profani della falloforia,<br />
processione degli antichi<br />
Greci che portavano in<br />
giro il fallo dell’uomo, simbolo<br />
di fertilità. Durante la<br />
festa si distribuivano amuleti<br />
che riproducevano le<br />
parti generanti virili come<br />
antidoto contro il malocchio<br />
e per favorire la gravidanza<br />
delle mogli sterili. La fertilità<br />
dei campi coincideva<br />
con quella della donna e<br />
quindi con la vita, la procreazione<br />
e la continuità<br />
della specie. Ciò spiega il<br />
fiorire dei culti primitivi in<br />
onore della Madre Terra. Né<br />
stupiscono le affinità tangibili<br />
con la Madre di Cristo.<br />
Il Cristianesimo ha osteggiato<br />
e filtrato il sincretismo<br />
religioso ed il politeismo dei<br />
centri rurali, garantendo,<br />
paradossalmente, la sua<br />
conservazione. Implicite,<br />
ma evidenti, le relazioni con<br />
il culto di Priapo, protettore<br />
dei campi e della continuità<br />
della vita, caratterizzato da<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong><br />
una vistosa opulenza virile;<br />
divinità molto apprezzata<br />
nel mondo ellenico e diffusa<br />
nel nostro Sud. La Chiesa ha<br />
sostituito l’antica ostentazione<br />
fallica con oggetti appuntiti,<br />
gigli, guglie, ceri (i<br />
pellegrinaggi in cui le<br />
donne sfilano con ceri decorati<br />
sul capo), le candele<br />
(festa della Madonna di Costantinopoli<br />
a Paola - Cs -<br />
dove le donne portano in<br />
testa candele e danzano intorno<br />
alla statua), le travi<br />
(festa di sant’Antonio a<br />
Laino Borgo - Cs - in cui<br />
coppie di buoi ornati trainano<br />
travi votive) e i pani<br />
votivi (feste di san Nicola e<br />
sant’Antonio). Il clero condannò<br />
queste usanze, ritenute<br />
oscene, ma non riuscì<br />
ad estirparle del tutto dalle<br />
comunità contadine e per<br />
non perdere il proprio<br />
“gregge” dovette farle proprie,<br />
riadattandole ai santi o<br />
creando nuovi “beati” che<br />
assimilassero le iconografie<br />
pagane. Durante la festa di<br />
San Nicola, a Sartano - Cs,<br />
le donne infilano nei pali<br />
sporgenti della vara processionale<br />
le cosiddette pitte,<br />
pani rotondi con un buco al<br />
centro. Gli antropologi sostengono<br />
che l’atto sublimi<br />
e simboleggi il momento<br />
dell’accoppiamento tra<br />
uomo e donna; sorta di rivisitazione<br />
cattolica del culto<br />
di Pan/Fauno. Le stesse<br />
feste patronali calabresi<br />
sembrano ricalcare gli antichi<br />
trionfi romani, dove sfilava<br />
l’eroe (il santo), i<br />
collegi sacerdotali ed il popolo<br />
esultante tra lazzi e<br />
giochi. Qui si riconoscono<br />
anche dei cerimoniali in<br />
onore di Dioniso, nei quali i<br />
suoi rapitori si macchiavano<br />
il volto di polvere e cenere.<br />
Gli esperti vi ravvisano<br />
l’origine del nostro carnevale<br />
con annessi eccessi, alimentari,<br />
comportamentali e<br />
sessuali. Il passato, sotto<br />
mentite spoglie, continua a<br />
vivere nel presente mentre<br />
l’immenso patrimonio di<br />
credenze e magia colma gli<br />
intimi silenzi della storia.
K<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong> Appuntamenti testo Simona Ruffolo ph Ennio Guido<br />
KLICHÈ<br />
47<br />
Artisti in erba crescono<br />
Successo di pubblico e partecipazione<br />
per la prima tappa del festival canoro<br />
“Certe Piccole Voci”<br />
Sesta edizione per<br />
il festival canoro<br />
“Certe Piccole<br />
Voci” ideato<br />
dall’Associazione<br />
di Promozione Sociale Centro<br />
Turistico Giovanile gruppo<br />
OPS! Quest’anno è stato<br />
dato spazio a cantautori e<br />
giovani interpreti, dedicando<br />
loro un’apposita categoria<br />
e omaggiando il<br />
primo classificato con l’accesso<br />
all’altrettanto rinomato<br />
festival “Pino Piraino”<br />
di Terranova da Sibari (Cs),<br />
gemellato con Castrocaro.<br />
Piccoli traguardi, grandi<br />
collaborazioni e buona organizzazione,<br />
un mix perfetto<br />
che, come sempre, riesce a<br />
coinvolgere spettatori di<br />
ogni generazione.<br />
Sedici i concorrenti in gara<br />
per la categoria dei brani<br />
editi e quattro, invece, gli<br />
interpreti per i brani inediti:<br />
numeri che sono frutto di<br />
un’accurata selezione che ha<br />
visto eliminati altrettanti artisti.<br />
Ecco la terna dei vincitori<br />
della categoria Editi:<br />
primo posto a Ida Scarlato<br />
di Castrovillari (Cs); secondo<br />
posto al quattordicenne<br />
Alfredo Veltri di San<br />
Pietro in Guarano (Cs);<br />
terzo posto a Rosa Libero di<br />
Cosenza. Per la categoria<br />
Inediti ha vinto Debora<br />
Perri con il brano “Non<br />
amarti più” scritto e musicato<br />
da Cecilia Cesario. Meritatissimo<br />
il premio della<br />
critica per il giovane cantautore<br />
Giacomo Runco che<br />
si è esibito con un brano<br />
scritto e musicato da lui<br />
stesso “Sono dunque<br />
penso”.<br />
Un ulteriore premio, per la<br />
migliore esibizione e interpretazione<br />
offerto da Piesse<br />
Group, è stato assegnato<br />
all’intraprendente Alessia<br />
Scarpelli di Mendicino (Cs).<br />
Accanto a “Certe Piccole<br />
Voci”, che quest’anno ha<br />
fatto la prima tappa nel comune<br />
di Marano Principato<br />
(Cs), il primo festival canoro<br />
per bambini e ragazzi intitolato<br />
“MusiCanto”.<br />
Quest’ultimo, organizzato<br />
dalla medesima associazione,<br />
ha voluto dare uno<br />
spazio più ampio alle piccole<br />
ugole: diciotto ragazzi<br />
dai 9 ai 14 anni, provenienti<br />
da diversi comuni della provincia<br />
di Cosenza, hanno<br />
fatto sfoggio diloro tecnica<br />
vocale e professionalità nonostante<br />
la giovane età.<br />
Il primo premio è stato assegnato<br />
a Ilaria Longobardi,<br />
tredicenne di Corigliano Calabro<br />
(Cs), dalla voce possente<br />
e travolgente tanto da<br />
permetterle di esibirsi con<br />
un pezzo del grande Claudio<br />
Villa.<br />
Secondo posto per un giovanissimo<br />
cantautore di Regina<br />
di Lattarico (Cs),<br />
Giammarco Guido, che ha<br />
colpito la giuria con il suo<br />
brano inedito “A te<br />
mamma” e con la sua chitarra<br />
ha coinvolto l’intera<br />
piazza. Il terzo posto a una<br />
giovane cantante, Mysia<br />
Guglielmelli, di Castiglione<br />
Cosentino (Cs).<br />
La prossima tappa è prevista<br />
per il 23 luglio a Piazza<br />
Loreto a Cosenza e, successivamente,<br />
gli artisti di<br />
“Certe Piccole Voci” saranno<br />
ospiti, il 21 agosto, a<br />
Regina di Lattarico in occasione<br />
della “Festa dell’emigrante”.
K Ambiente testo Sandra Granata ph Ostro<br />
48<br />
KLICHÈ<br />
Un tuffo<br />
nella leggenda di Calipso<br />
Secondo il racconto<br />
omerico, scampata<br />
ai gorghi di Cariddi,<br />
la nave di<br />
Odisseo venne sospinta<br />
dal vento del Sud,<br />
chiamato Ostro, fino ad Ogigia,<br />
l’isola “antica per splendore”.<br />
Qui l’eroe greco si<br />
trattenne per otto lunghi<br />
anni. Secoli e secoli dopo,<br />
l’isola della ninfa Calipso<br />
venne identificata con il<br />
suggestivo borgo di Le Castella,<br />
ad Isola Capo Rizzuto,<br />
in provincia di<br />
Crotone e, ancora oggi, in<br />
quei luoghi incontaminati,<br />
l’Ostro conduce i viaggiatori<br />
alla scoperta delle bellezze<br />
che, secondo la leggenda,<br />
soggiogarono la volontà di<br />
Odisseo. Nel 1999, Francesco<br />
De Santis ha fondato la<br />
società che, per prima in Calabria,<br />
propone agli studenti<br />
delle scuole di ogni ordine e<br />
grado percorsi didattico-naturalistici<br />
nell’Area Marina<br />
Protetta “Capo Rizzuto”, la<br />
riserva più grande d’Europa.<br />
Il progetto è nato dal<br />
desiderio di educare i ragazzi<br />
al rispetto della fauna<br />
acquatica e da allora ogni<br />
anno, tra aprile ed ottobre,<br />
guide specializzate condu-<br />
Da anni, a Isola Capo Rizzuto, in provincia<br />
di Crotone, la Cooperativa Ostro<br />
organizza visite guidate nell’Area Marina<br />
protetta e negli affascinanti dintorni<br />
dove aleggia il fascino della storia e<br />
del mito. Navi dallo scafo trasparente<br />
consentono la visione dei fondali<br />
cono le scolaresche su motonavi<br />
con scafo trasparente<br />
nell’Area che si estende per<br />
oltre quaranta chilometri da<br />
Capo Donato al promontorio<br />
di Le Castella. I fondali,<br />
ricchissimi di flora e fauna<br />
delle più diverse specie, custodiscono<br />
tesori archeologici<br />
che giacciono a poca<br />
profondità. Allo scopo di<br />
consentire ai suoi ospiti di<br />
osservare gli antichi reperti,<br />
la Ostro organizza corsi di<br />
escursioni subacquee con<br />
safari fotografici e la possibilità<br />
di esplorare da vicino<br />
anche relitti di navi. Il percorso<br />
è arricchito da visite<br />
all’Aquarium con venti vasche<br />
didattiche e una tattile<br />
e al maestoso Castello Aragonese<br />
situato su un isolotto<br />
collegato alla terraferma da<br />
un breve istmo. È possibile,<br />
inoltre, fare tappa al Museo<br />
Archeologico di Crotone,<br />
ricco di reperti di età greca e<br />
romana, al Parco Archeologico<br />
di Capo Colonna su cui<br />
sorgeva il tempo di Hera<br />
Lacinia e ai luoghi in cui Pitagora<br />
fondò la sua scuola.<br />
Immersi in questo posto fascinoso<br />
e carico di storia, al<br />
di là delle suggestioni instillate<br />
da miti e leggende, non<br />
si può che comprendere<br />
perché Odisseo avesse rischiato<br />
di dimenticare per<br />
sempre Penelope ed Itaca.<br />
In questa pagina<br />
La Spiaggia Vurga<br />
nella pagina accanto in alto<br />
Un branco di barracuda<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong>
K<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong> Ambiente<br />
KLICHÈ<br />
49
K<br />
Redazionale ph piesse<br />
KLICHÈ<br />
50<br />
Villa Gilda<br />
...e ti senti a casa tua<br />
Villa Gilda, a<br />
Torre Melissa –<br />
luogo mitico<br />
delle ninfe e<br />
delle api – è<br />
una graziosa residenza privata<br />
che Francesco e Gilda<br />
Sasso, da ospitali padroni di<br />
casa, hanno voluto trasformare<br />
in un luogo di accoglienza<br />
ed aprire a tutti<br />
coloro che, per il tempo di<br />
un pranzo, una cena o in occasione<br />
di un banchetto, vogliono<br />
deliziare non solo il<br />
gusto, ma anche la vista e<br />
l’olfatto e soddisfare il desiderio<br />
di una ricerca di bellezza<br />
discreta e raffinata. Un<br />
ombroso giardino, recintato<br />
da profumate tuje, circonda<br />
Villa Gilda ed accoglie diversi<br />
tavoli dove gli ospiti<br />
possono trovare refrigerio<br />
nelle calde giornate estive,<br />
coccolando l’udito al fresco<br />
zampillare di una graziosa<br />
fontana. Le arcate tondeggianti<br />
del portico che cir-<br />
conda la villa introducono<br />
in un luminoso salone, dove<br />
spicca un domestico ed elegante<br />
caminetto. L’atmosfera<br />
che qui accoglie<br />
l’ospite è proprio quella del<br />
salotto buono di casa. Arredi<br />
e complementi di arredo<br />
parlano di un gusto<br />
discreto ed elegante, che<br />
continua nei candidi coprisedie<br />
di lino e nei tovagliati<br />
damascati e di Fiandra. Villa<br />
Gilda ha aperto le porte in<br />
primavera, ma Francesco<br />
Sasso, come operatore della<br />
ristorazione, ha dalla sua<br />
un’esperienza trentennale,<br />
avendo iniziato giovanissimo<br />
la nobile, gustosa e familiare<br />
arte della<br />
pasticceria. Ora i clienti, meglio<br />
gli ospiti, come amano<br />
definirli i padroni di casa, a<br />
Villa Gilda possono deliziare<br />
il palato dall’antipasto<br />
al dolce, scegliendo nel variegato<br />
“menu à la carte” le<br />
specialità di tutta la cucina<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong>
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong><br />
italiana, anche se le proposte<br />
della casa prediligono la<br />
straordinaria cucina locale,<br />
in particolare le pietanze di<br />
mare con grigliate, zuppe<br />
ed altre delizie di stagione,<br />
di cui il pescoso ed azzurro<br />
Ionio è sempre generoso dispensatore.<br />
Non mancano,<br />
ovviamente, le pietanze a<br />
base di carne, specie ovine e<br />
caprine, i gustosi e pregiati<br />
prodotti caseari del Crotonese<br />
e i prodotti dell’orto,<br />
freschi e conservati sotto il<br />
dorato olio d’oliva. La cantina,<br />
al momento, fornisce i<br />
vini locali e del Cirotano ed<br />
il vino si accompagna, su<br />
esperto consiglio, in armonia<br />
con le pietanze scelte. In<br />
estate, il giardino è un’oasi<br />
di frescura e di profumi ed<br />
un civettuolo gazebo, posto<br />
al centro dello spazio verde,<br />
accoglie gli ospiti desiderosi<br />
di un pranzo o una cenetta<br />
deliziosamente intimi.<br />
Una parte del terrazzo, inoltre,<br />
offre lo scorcio sull’affascinante<br />
orizzonte marino<br />
che la leggenda vuole attraversato<br />
da Ulisse.<br />
Cosa chiedere di più ad un<br />
luogo che ti fa sentire a casa<br />
tua?<br />
Banchetti per ogni evento<br />
Piatti tipici locali<br />
Specialità marinare<br />
È gradita la prenotazione<br />
Via Campo Sportivo, 2<br />
88814 Torre Melissa (KR)<br />
Tel. 0962 865575<br />
Cell. 333 2188650<br />
web: www.villagilda.net<br />
e-mail: ristorantevillagilda@libero.it
K<br />
Personaggi testo e ph A. Filice<br />
KLICHÈ<br />
52<br />
Una passione per l’apprendistato<br />
Gianpaolo Tiesi, poliedrica figura di musicista<br />
ed apprendista liutaio, si cimenta<br />
da anni e con successo alla costruzione<br />
di strumenti elettrici<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong><br />
“Nonno Oreste, autodidatta<br />
appassionato,<br />
suonava la fisarmonica<br />
ed il mandolino; i<br />
miei cinque fratelli<br />
strimpellavano diversi strumenti,<br />
per cui è stato normale<br />
che, sin da piccolo, anch’io mi<br />
avvicinassi alla musica; poi, col<br />
tempo, ho capito che l’amore<br />
della mia vita era il basso”.<br />
Così esordisce, col suo racconto<br />
inarrestabile e infervorato,<br />
il poliedrico<br />
Gianpaolo Tiesi - assicuratore<br />
per mestiere, apprendista<br />
liutaio e bassista per<br />
passione – parlando del suo<br />
amore per la musica e non<br />
solo; caratteristica costante<br />
di famiglia ma che per lui<br />
ha rappresentato anche una<br />
sfida e la soddisfazione di<br />
una forte curiosità. “Da ragazzino<br />
ero affascinato dal funzionamento<br />
degli strumenti,<br />
mi piaceva il confronto con<br />
cose difficili e complicate per<br />
cui, dopo aver insistito con mio<br />
padre fino alla noia, per farmi<br />
comprare un basso, la curiosità<br />
è stata più forte di tutto e - mescolata<br />
all’audacia - non mi ha<br />
suggerito niente di meglio che<br />
romperlo per vedere com’era<br />
dentro e come funzionava; mi<br />
sono privato a lungo di uno<br />
strumento da suonare, ma ne è<br />
valsa la pena, perché dopo aver<br />
fracassato quel dono tanto desiderato<br />
– anche se avevo avuto<br />
la previdenza di rompere con<br />
delicatezza diverse parti – ho<br />
cominciato a comprendere<br />
molte cose”. I risultati di questa<br />
“comprensione”, oggi<br />
sono sotto i nostri occhi:<br />
due bassi elettrici ed un<br />
contrabbasso acustico che<br />
Tiesi, dopo aver costruito<br />
con amore e fatica, considera,<br />
a buon titolo, sue creature,<br />
e che proprio come<br />
creature sono costate sacri-
K<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong> Personaggi<br />
fici, lavoro e notti insonni,<br />
per essere tirate su. “Con<br />
tantissimo tempo ed infinita<br />
pazienza, riuscii ad aggiustare<br />
il basso regalatomi da mio<br />
padre, che riprese a suonare<br />
malissimo, ma mi regalò<br />
l’enorme soddisfazione di poter<br />
carpire moltissimi segreti della<br />
sua costruzione. Dopo aver deciso<br />
di cimentarmi nella costruzione<br />
del primo strumento,<br />
dovetti superare molte difficoltà<br />
per andare avanti e completarlo;<br />
erano tantissime le<br />
cose che non sapevo e che mi<br />
risultavano misteriose, ma alla<br />
fine ce l’ho fatta. E questo lo<br />
dicono musicisti preparati e<br />
competenti”. Il “cocco” di<br />
papà, il bellissimo contrabbasso<br />
di acero ed ebano che<br />
splende imponente nel salottino<br />
del laboratorio, invece,<br />
ha una storia più<br />
lunga e sofferta; è stato finito<br />
di costruire, una prima<br />
volta, nel 2003 - poi è stato<br />
smontato pezzo per pezzo,<br />
alleggerito, rimaneggiato e<br />
rimontato due anni fa - e ha<br />
rappresentato per Tiesi l’impatto<br />
più impegnativo con<br />
la liuteria. “Sul finire dei lavori,<br />
sono state infinite le notti<br />
in cui, intorno alle tre, le quattro<br />
mi svegliavo e correvo nel<br />
laboratorio per cercare di ultimare<br />
prima possibile l’impresa”;<br />
anche se ci tiene a<br />
precisare: “non mi considero<br />
un liutaio; tra me ed un artigiano<br />
del settore c’è un mare di<br />
differenza; comunque ho stabilito<br />
molti rapporti di amicizia e<br />
di collaborazione con alcuni<br />
liutai del Cremonese che molto<br />
spesso, in questi anni, mi<br />
hanno dato dritte straordinarie<br />
sull’utilizzo dei legni, delle<br />
colle, delle catene interne;<br />
molti di loro sono stati davvero<br />
gentili e disponibili e in questa<br />
impresa mi sono misurato con<br />
me stesso e il forte desiderio di<br />
fare qualcosa che ritengo importante.<br />
La parte elettrica riesce<br />
a “pulire” molto<br />
efficacemente il suono ma aver<br />
creato questa grande cassa armonica<br />
e averne tirato fuori un<br />
buon suono, a detta di musicisti<br />
provetti che lo hanno esaminato<br />
e suonato, per me ha<br />
significato davvero cominciare<br />
ad avvicinarmi alla liuteria,<br />
anche se ripeto: per me questa è<br />
ancora una meta lontana”.<br />
Al di là dei titoli, il Nostro<br />
ha già raggiunto importanti<br />
obiettivi “Essendo un’autodidatta<br />
in tutto, mi è stata molto<br />
utile anche la faccia tosta nel<br />
prendere contatti, con chi credevo<br />
mi potesse aiutare. Nel<br />
2001, ho esposto anche al<br />
Disma Music Show di Rimini<br />
(una delle fiere più importanti<br />
del settore, ndr), dove<br />
ho portato due bassi e un contrabbasso<br />
piccolino e, contro<br />
qualunque aspettativa, ho<br />
avuto un enorme riscontro di<br />
pubblico. Da lì, si è sviluppato<br />
anche un bel contatto col<br />
grande Massimo Moriconi<br />
(bassista di fama internazionale<br />
che tra le sue infinite<br />
collaborazioni vanta nomi<br />
quali Liza Mannelli, Jerry<br />
Lewis, Enrico Rava, Paolo<br />
Fresu, Mina, Fabio Concato,<br />
ndr) ed anche il suo giudizio è<br />
stato lusinghiero. Da quel momento<br />
mi sono autodefinito<br />
aspirante liutaio, votato più all’acustico,<br />
malgrado con l’elettrico<br />
lavori molto bene”. Va da<br />
sé che la caratteristica singo-<br />
lare delle creazioni Teman<br />
(così ribattezzate da Gianpaolo<br />
che ha voluto dedicare<br />
questa passione al<br />
figlio Emanuele, è che sono<br />
costruite per essere utilizzate<br />
dal suo creatore il quale<br />
identifica nell’istinto e nella<br />
passione gli ingredienti fondamentali<br />
delle ricerca continua<br />
e della creazione.<br />
Anche se… “Mi piacerebbe<br />
fare pure per altri quello che<br />
faccio per me, perché è bello sapere<br />
che una piccola parte di<br />
me e della mia grande passione<br />
è sparsa qua e là. Pensare alle<br />
emozioni che provo, ogni volta<br />
che mi accingo ad una nuova<br />
opera, immaginare di tirare<br />
fuori, da un pezzo di legno,<br />
uno strumento che esiste già in<br />
quel groviglio di materia, mi<br />
sembra davvero di liberare da<br />
un ingombro una parte della<br />
mia persona, perché un pizzico<br />
di me rimane in ogni strumento”.<br />
E con questa conclusione<br />
presa in prestito dal genio<br />
di Michelangelo, Gianpaolo<br />
Tiesi pizzica anche le corde<br />
della poesia.<br />
KLICHÈ<br />
53
K Risorse testo Sandra Granata ph A. Filice<br />
54<br />
KLICHÈ<br />
Il nome della rosa... cosentina<br />
Prima istituzione pubblica calabrese<br />
dopo l’Unità d’Italia, terzo fondo europeo<br />
per studi di storia albanese, la Civica<br />
di Cosenza vanta un patrimonio<br />
inestimabile di antifonari, incunaboli e<br />
pergamene<br />
Entrare nella Biblioteca<br />
Civica di Cosenza<br />
fa sempre<br />
un certo effetto; si<br />
procede a passi<br />
lievi e si abbassa d’istinto la<br />
voce, quasi si temesse di<br />
turbare la quiete del chiostro<br />
cinquecentesco nell’attiguo<br />
ex convento di Santa<br />
Chiara. Inaugurata nel 1871<br />
per volere dell’Accademia<br />
Cosentina, la Civica è la<br />
prima biblioteca pubblica<br />
aperta in Calabria dopo<br />
l’Unità d’Italia. Michele<br />
Chiodo, bibliotecario capo<br />
da oltre un ventennio, ci descrive<br />
i tesori che essa contiene<br />
e che, come una madre<br />
gravata dagli anni, sembra<br />
non essere più in grado di<br />
proteggere. Quello della Civica,<br />
è il patrimonio tipico<br />
delle biblioteche di conservazione<br />
e studio per specialisti.<br />
È composto da testi<br />
antichi e rari divisi in sezioni,<br />
ognuna delle quali ha<br />
peculiarità bibliografiche e<br />
bibliologiche. In particolare,<br />
la bibliologia ha il compito,<br />
complesso ed affascinante,<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong><br />
d’indagare sulla storia del<br />
volume, su come sia passato<br />
da un monastero alle mani<br />
di uno studioso e analizzare<br />
i dorsi, le legature e la carta<br />
utilizzata non trascurando<br />
di valutarne la parte artistica,<br />
ossia la decorazione<br />
tramite silografia e la decorazione<br />
in rilievo. Fino agli<br />
anni Trenta, la Civica possedeva<br />
un fondo di circa cinquecento<br />
Pergamene, la<br />
maggior parte delle quali<br />
andò perduta durante i<br />
bombardamenti dell’ultima<br />
guerra e soltanto cinquanta<br />
di esse, la cui datazione risale<br />
ad un periodo di tempo<br />
compreso tra il 1298 al 1700,<br />
si salvarono dalla distruzione.<br />
Il loro contenuto è<br />
vario: bolle papali, atti di<br />
matrimonio, contratti privati<br />
e di dote, in molti casi<br />
ancora provviste del sigillo.<br />
Degne di nota due pergamene<br />
miniate, qualche pergamena<br />
non tagliata che<br />
mostra ancora i segni della<br />
base del collo degli animali<br />
da cui fu ricavata e una preziosa<br />
testimonianza del ge-
K<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong> Risorse<br />
mellaggio tra la Congregazione<br />
del S.S. Sacramento<br />
del Duomo di Cosenza e<br />
l’omologa della Chiesa di<br />
Santa Maria sopra Minerva<br />
a Roma, avvenuto nel Cinquecento.<br />
Un settore è dedicato<br />
ai ventotto Antifonari<br />
rinascimentali che provengono<br />
dai monasteri soppressi<br />
della provincia di<br />
Cosenza, opera di due monaci<br />
calabresi, Fra’ Francesco<br />
Serris da Policastro e<br />
Fra’ Giardino da Malito. In<br />
essi è ancora visibile l’antico<br />
rigo musicale composto da<br />
quattro righe e tre spazi.<br />
Tutti gli antifonari – eccetto<br />
un esemplare fatto restaurare<br />
a Grottaferrata nel 1961<br />
– sono giunti a noi in ottime<br />
condizioni, con le tavole originali<br />
e legature, copertine e<br />
dorsi in cuoio intatti. Pregiato<br />
è anche il fondo degli<br />
Incunaboli, i primi prodotti<br />
della tipografia dopo l’invenzione<br />
della stampa a caratteri<br />
mobili e antenati del<br />
libro moderno realizzato in<br />
serie. Il termine “incunabolo”<br />
(dal latino incunabulum,<br />
“in culla”) fu coniato<br />
da uno studioso olandese<br />
nel 1668 per identificare i<br />
primi prodotti librari nati<br />
grazie all’ingegno di Johann<br />
Gutenberg. Dei pochi esemplari<br />
esistenti in tutto il<br />
mondo, circa 110.000 si trovano<br />
in Italia e la Civica,<br />
con i suoi quarantotto esem-<br />
plari, è in possesso del più<br />
cospicuo fondo tra le biblioteche<br />
pubbliche calabresi. Il<br />
valore degli incunaboli non<br />
è dovuto tanto ai testi dal<br />
contenuto non più raro,<br />
come bibbie, opere di tema<br />
religioso o giuridico e classici<br />
greci e latini, quanto al<br />
fatto che documentano la<br />
fase di passaggio dal codice<br />
manoscritto al libro vero e<br />
proprio. Il più delle volte<br />
privi di frontespizio, gli incunaboli<br />
recano soltanto il<br />
colophon (dal greco “finitura”)<br />
che riporta nell’ultima<br />
pagina il nome dello<br />
stampatore, il luogo, la data<br />
di stampa accanto al timbro<br />
dell’editore e talvolta anche<br />
il nome dell’autore. Per<br />
quanto pionieristica, la nascita<br />
del libro destò non<br />
poche perplessità fra i dotti<br />
del Cinquecento, che ne<br />
profetizzarono un veloce<br />
declino. Forse per questo<br />
motivo i capilettera, ossia le<br />
vocali o le consonanti iniziali<br />
della prima parola di<br />
un testo, scritte generalmente<br />
con caratteri più<br />
grandi delle altre, non furono<br />
più miniate secondo la<br />
tradizione amanuense e lasciate<br />
in bianco. Dopo essere<br />
rimaste rinchiuse per<br />
oltre due secoli in un cassettone,<br />
fanno bella mostra di<br />
sé nella sala di consultazione,<br />
le cento Incisioni donate<br />
dalla Cartografia<br />
Nazionale nel 1788. Esse<br />
vennero realizzate su rame<br />
da orafi che già godevano di<br />
chiara fama nel XVIII secolo,<br />
ma anche da miniatori<br />
oscuri la cui straordinaria<br />
bravura è stata riconosciuta<br />
soltanto in tempi moderni.<br />
La tecnica utilizzata per la<br />
loro realizzazione viene<br />
chiamata “niellatura”, dal<br />
nome della lega metallica di<br />
colore nero usata come intarsio<br />
nella fusione dei metalli.<br />
Sono notevoli anche il<br />
fondo ottocentesco donato<br />
dall’Accademia Cosentina<br />
composto da tutte le riviste<br />
e i periodici locali stampati<br />
dal 1840 in poi, importanti<br />
per la ricostruzione della<br />
storia locale e le raccolte private<br />
donate da famiglie facoltose<br />
all’inizio del<br />
Novecento. Tra esse, vanno<br />
ricordate le raccolte De<br />
Chiara, Salfi e Rendano,<br />
quest’ultima composta per<br />
lo più da spartiti, fotografie<br />
e dalla corrispondenza del<br />
Maestro. È doveroso sottolineare<br />
che Cosenza vanta<br />
anche un primato a livello<br />
europeo: è suo il terzo<br />
fondo per importanza sugli<br />
studi di storia albanese<br />
dopo Tirana e Copenaghen.<br />
Il patrimonio è arricchito<br />
anche dalle Platee, diari su<br />
pergamena provenienti dai<br />
conventi su cui veniva riportato<br />
ogni evento degno<br />
di nota. Infine un importante<br />
settore è occupato dal<br />
vasto archivio privato della<br />
biblioteca non ancora inventariato.<br />
KLICHÈ<br />
55
K<br />
Il buon mangiare testo Bruna Larosa ph Arssa CEDA n.2 Castrovillari<br />
KLICHÈ<br />
56<br />
Bellezze da gustare<br />
Nel Parco del Pollino, tra natura, paesaggi<br />
e cultura si fa spazio anche un<br />
progetto di agricoltura ecocompatibile<br />
a sostegno del territorio<br />
Il fiume Lao scorre frizzante<br />
e cristallino<br />
mentre il profumo intenso<br />
del sottobosco e<br />
i giochi di luce ed<br />
ombra tra gli aghi di pino offrono<br />
scenari quasi fiabeschi.<br />
Il Parco Nazionale del Pollino<br />
racchiude uno dei territori<br />
più suggestivi ed<br />
interessanti d’Italia, tanto da<br />
attirare ormai da ogni parte<br />
un turismo consapevole e attento<br />
allo spettacolo della<br />
natura. È interessante sapere,<br />
però, che nel rispetto del patrimonio<br />
naturale, è possibile<br />
creare e sperimentare<br />
anche modelli di sviluppo<br />
eco-compatibili del territorio.<br />
È Luigi Gallo, del Centro<br />
di Divulgazione Agricola n.<br />
2 dell’Arssa (Agenzia Regionale<br />
per lo Sviluppo e per i<br />
Servizi in Agricoltura) di Ca-<br />
strovillari, che ci illustra in<br />
dettaglio le possibilità offerte<br />
dalle nuove frontiere produttive<br />
in un ambiente praticamente<br />
incontaminato. Da<br />
circa venti anni, ci informa<br />
Gallo, l’Agenzia ha investito<br />
sul territorio con i servizi di<br />
assistenza tecnica e divulgazione<br />
agricola, al fine di accostare<br />
alle colture<br />
tradizionali della zona del<br />
Parco, per lo più in asciutto,<br />
delle nuove coltivazioni irrigue,<br />
utilizzando il completamento<br />
degli impianti per<br />
l’irrigazione, realizzati dal<br />
Consorzio di bonifica integrale<br />
dei Bacini Settentrionali<br />
del Cosentino.<br />
Attualmente, l’area di nuova<br />
irrigazione, ricadente nei comuni<br />
di Mormanno, Laino<br />
Castello e Laino Borgo, raggiunge<br />
un’estensione di circa<br />
duemila ettari mentre il sistema<br />
dell’irrigazione a goccia<br />
consente un utilizzo<br />
davvero razionale dell’acqua<br />
irrigua. È da questo progetto<br />
che nascono le coltivazioni<br />
di fagiolo borlotto ceroso nano,<br />
fagiolo borlotto ceroso rampicante,<br />
fagiolo bianco ceroso<br />
rampicante, oltre a quelle di<br />
zucchino, pomodoro, ed al<br />
prezioso recupero di due colture,<br />
prima a rischio di estinzione:<br />
il fagiolo poverello<br />
bianco e la lenticchia di Mormanno.<br />
Questi tipi di colture<br />
ben si armonizzano con le<br />
nuove, particolari esigenze<br />
dei consumatori, oggi sempre<br />
più attenti ad acquistare<br />
prodotti che non abbiano subìto<br />
dei trattamenti che possono<br />
alterarne le qualità. In<br />
effetti, le caratteristiche di<br />
questi cibi incontrano il desi-<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong>
K<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong> Il buon mangiare<br />
derio di nutrirsi in maniera<br />
sana e naturale in quanto la<br />
loro produzione, all’interno<br />
di un’area protetta, fa sì che<br />
siano genuini, poiché prodotti<br />
con il minimo o in totale<br />
assenza di prodotti<br />
chimici di sintesi, e gustosi,<br />
senza trascurare l’enfasi di<br />
provare il sapore delle bellezze<br />
del Parco! La distribuzione<br />
di tali prodotti,<br />
continua Gallo, avviene su<br />
scala locale, all’interno del<br />
Parco stesso, nel resto della<br />
regione, soprattutto nelle località<br />
balneari più vicine al<br />
territorio del Pollino e in al-<br />
cune zone della Campania.<br />
Molto interessanti, poi, le<br />
prospettive occupazionali,<br />
anche per i giovani; la coltivazione<br />
di questi ortaggi è<br />
estremamente semplice e<br />
non supera, per durata, i cinque<br />
mesi all’anno, rivelandosi<br />
una ghiotta occasione di<br />
integrazione del reddito. Se<br />
dal punto di vista sociale,<br />
l’iniziale sensibilizzazione ha<br />
portato alla nascita di alcune<br />
cooperative locali, è dal<br />
punto di vista economico<br />
che si rivela il potere e la<br />
lungimiranza del progetto.<br />
La redditività è davvero alta,<br />
perché in molti casi è lo<br />
stesso coltivatore che espleta<br />
da sé l’intero ciclo produttivo;<br />
ciò unito al basso investimento<br />
iniziale, rende i<br />
guadagni davvero soddisfacenti.<br />
Dal confronto tra questo<br />
piccolo sistema<br />
economico con quello della<br />
vicina Piana di Sibari si può<br />
evidenziare come alcune tra<br />
le colture più diffuse della<br />
Sibaritide, cioè pesche e clementine,<br />
permettano un<br />
guadagno di circa 3000<br />
euro/ha, mentre l’orticoltura<br />
tipica del Pollino dai 5000 ai<br />
10000 euro/ha, delineando<br />
ancor di più l’opportunità<br />
che il Parco è in grado di offrire.<br />
Scopriamo così che accanto<br />
alle belle leggende che<br />
da sempre accompagnano<br />
l’uomo e i boschi, popolate<br />
da eroi, briganti, folletti e<br />
magie si apre lo spiraglio<br />
anche per una positiva realtà,<br />
tutta da conoscere e toccare<br />
con mano.<br />
KLICHÈ<br />
57
K<br />
58<br />
KLICHÈ<br />
Saperi e Sapori a cura di Luigi Ferraro<br />
con portulaca ai pomodori<br />
secchi, gelatina di pesca e<br />
pesto di olive nere infornate.<br />
Dosi per 4 persone<br />
Per i ravioli<br />
pesce spada 500 g.<br />
scampi n.12<br />
pepe di Szeuchan 5 g.<br />
sale q.b.<br />
pepe bianco q.b.<br />
limone (buccia e succo) n.1<br />
olio extravergine q.b.<br />
zucchero di canna 50 g.<br />
pane raffermo 30 g.<br />
finocchietto selvatico q.b.<br />
basilico a foglie n. 3<br />
Inauguriamo da questo<br />
numero la rubrica<br />
Saperi e Sapori dove<br />
accanto alla ricetta potrete<br />
trovare anche<br />
una breve descrizione di<br />
uno o più ingredienti insoliti<br />
o particolari. Cominciamo<br />
con lo chef Luigi<br />
Ferraro e la sua cucina creativa<br />
che ci presenta i ravioli<br />
di pesce spada e la sfoglia croccante,<br />
mentre, per presentare<br />
se stesso, afferma: “ho iniziato<br />
la mia attività professionale<br />
nel mondo della<br />
ristorazione nel 1996 con<br />
una prima esperienza in un<br />
RAVIOLI DI PESCE SPADA<br />
Per il pesce spada<br />
coprire il tronchetto di pesce<br />
spada con 50 g. di sale, 50 g.<br />
di zucchero di canna, 10 g.<br />
di pepe bianco, aneto q.b.<br />
far riposare in frigo per 12<br />
ore.<br />
Per il ripieno<br />
Marinare gli scampi per 3<br />
ore con olio extravergine, 5<br />
g. di pepe di Szeuchan<br />
schiacciato, succo di limone,<br />
foglie di basilico ed un pizzico<br />
di sale.<br />
Condire il pane con sale,<br />
pepe, buccia di limone grattugiata,<br />
olio extravergine e<br />
finocchietto tritato.<br />
ristorante della Piana di Sibari<br />
(Cs), per poi continuare<br />
lungo la costa ionica e in<br />
giro per l’Italia tra Basilicata,<br />
Campania, Sardegna e<br />
Toscana. Dopo aver conseguito<br />
la maturità, ho iniziato<br />
le esperienze fuori<br />
dall’Italia tra Sharm el<br />
Sheik, Stoccarda, Londra e<br />
Bangkok; ho rappresentato,<br />
inoltre, la Calabria con la<br />
mia cucina creativa in tre<br />
grandi occasioni:<br />
Word Travel Market a Londra<br />
nel 2007, The International<br />
Wine e Food Society<br />
alle Isole Cayman nel 2009.<br />
Per la composizione<br />
formare dei dischi di spada<br />
con l’aiuto del coppapasta e<br />
adagiare al centro uno<br />
scampo passato leggermente<br />
nel pane aromatizzato.<br />
Per l’insalata di portulaca e<br />
pomodori secchi<br />
Portulaca 200 g.<br />
Pomodori secchi n.20<br />
Succo di pesca 30 g.<br />
Sale e pepe q.b.<br />
Olio extravergine q.b.<br />
Limone (succo e buccia) n.1<br />
Per la composizione<br />
condire la portulaca ed i po-<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong><br />
The Westchester Italian<br />
Cultural Center a New York<br />
nel 2009.<br />
La mia filosofia è basata sull’utilizzo<br />
dei prodotti di stagione<br />
e la soddisfazione dei<br />
gusti del territorio. Sono<br />
continuamente alla ricerca<br />
di innovazioni perché ho<br />
sempre immaginato la cucina<br />
in nuovi modi e ho incessantemente<br />
voluto<br />
proporre e diffondere la<br />
qualità. Amo osare e credo<br />
vivamente che tutto è rinnovabile<br />
e modificabile, in particolar<br />
modo l’arte del<br />
cucinare”.<br />
modori secchi con tutti gli<br />
ingredienti.<br />
Per la gelatina<br />
Succo di pesca 500 g.<br />
Gelatina bianca 10 g.<br />
portare 1/4 di succo a 60° e<br />
poi aggiungere la gelatina<br />
bianca far raffreddare per<br />
qualche minuto e unire agli<br />
altri 3/4.<br />
Per il pesto di olive<br />
Olive nere infornate 100 g.<br />
Olio extravergine q.b.<br />
Sale e pepe q.b.<br />
Origano 3 g.<br />
Aglio 2 g.<br />
mixare ed emulsionare tutti<br />
gli ingredienti.<br />
Guarnizione<br />
Ciuffetti di finocchietto selvatico<br />
Composizione del piatto<br />
Disporre al centro di un<br />
piatto rettangolare i ravioli e<br />
condirli con il pesto di olive<br />
nere, da un lato sistemare<br />
piccoli cubi di gelatina e<br />
dall’altro l’insalata di portulaca<br />
e pomodori secchi.
K<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong> Saperi e Sapori<br />
Sfoglia croccante La portulaca<br />
con polpa di melanzana,<br />
pesce spada e menta,<br />
crema di zucca al rosmarino<br />
e pistacchi<br />
Dosi per 4 persone<br />
Per la pasta all’uovo<br />
farina di semolino 500 g.<br />
farina “0” 500 g.<br />
uova n.8<br />
olio d’oliva q.b.<br />
impastare il tutto e poi far<br />
riposare per 30 minuti sottovuoto;<br />
quindi stendere al<br />
matterello. Fare dei dischi<br />
con l’aiuto del coppapasta e<br />
cuocerli in acqua bollente<br />
salata per poi finire la cottura<br />
al microonde.<br />
Per il ripieno<br />
melanzane n.2<br />
pesce spada 150 g.<br />
olio all’aglio q.b.<br />
menta fresca 5 g.<br />
parmigiano grattugiato 10g.<br />
sale e pepe q.b.<br />
cuocere le melanzane in<br />
forno a 150°, quindi eliminare<br />
la buccia e far sgocciolare<br />
la polpa per 12 ore.<br />
Tagliare il pesce spada a<br />
pezzetti e cuocere in forno a<br />
180°. Far raffreddare e condire<br />
con menta, poco parmigiano,<br />
olio all’aglio, polpa<br />
di melanzane, sale e pepe<br />
Per la composizione<br />
stendere uno strato di sfoglia<br />
e con l’aiuto di una<br />
sacca da pasticceria aggiungere<br />
il ripieno creando tre<br />
strati.<br />
Per la crema<br />
olio extravergine q.b.<br />
aglio a spicchi n.1<br />
scalogno 50 g.<br />
sedano 30 g.<br />
rosmarino 5 g.<br />
pistacchi 50 g.<br />
zucca 500 g.<br />
brodo vegetale q.b.<br />
preparare un fondo di olio,<br />
scalogno, aglio, sedano e rosmarino,<br />
far imbiondire e<br />
poi aggiungere la zucca tagliata<br />
a pezzetti e i pistacchi;<br />
rosolare e sfumare con<br />
porto bianco, far evaporare<br />
e coprire con brodo vegetale;<br />
lasciar cuocere lentamente,<br />
salare pepare,<br />
mixare e passare al colino<br />
cinese.<br />
Guarnizione<br />
Buccia di melanzana, chips di<br />
zucca e granella di pistacchi.<br />
Composizione del piatto<br />
Versare alla base di un<br />
piatto fondo la crema di<br />
zucca e adagiare sopra la<br />
sfoglia croccante.<br />
Conosciuta e utilizzatanell’antico<br />
Egitto come<br />
pianta medicinale,<br />
coltivata<br />
ancora nel Medioevo, è diffusissima<br />
in tutto il bacino<br />
del Mediterraneo, nei Paesi<br />
Arabi e anche ai tropici.<br />
Cresce allo stato spontaneo<br />
o si può coltivare e di essa<br />
sono commestibili i fusti, i<br />
fiori e i semi. Molto caratteristiche<br />
sono le sue foglioline<br />
succose e acidule che si<br />
possono consumare crude<br />
ad insalata, insieme ad altri<br />
ortaggi o cotte e ancora conservate<br />
sottaceto. Peculiare<br />
è la presenza nella pianta<br />
dell’acido grasso Omega3<br />
ottimo coadiuvante per la<br />
cura del colesterolo e la salute<br />
del cuore. La farmacopea<br />
popolare, soprattutto in<br />
passato, la indicava come<br />
ottimo rimedio per combattere<br />
foruncoli, punture di<br />
insetti, eczemi mentre veniva<br />
usata in infuso per la<br />
cura della dissenteria, dell’enterite,<br />
delle emorroidi e<br />
anche in caso di emorragie<br />
post parto.<br />
KLICHÈ<br />
59
K<br />
Iniziative testo Katia Cairo ph Accademia delle Imprese Europea<br />
KLICHÈ<br />
60<br />
Quando fare impresa diventa<br />
un lavoro di... Accademia<br />
L’Accademia delle Imprese Europea, con<br />
sede a Reggio Calabria, si propone di<br />
mettere in rete le eccellenze della regione,<br />
assicurando estrema qualità e diffusione<br />
capillare dei prodotti<br />
Avere l’idea giusta<br />
non basta e<br />
il saper fare va<br />
coniugato con<br />
le giuste competenze.<br />
Un’impresa possibile<br />
se si riesce a conciliare<br />
le proprie attitudini con le<br />
vocazioni del territorio. Le<br />
leggi del mercato globale<br />
impongono un disciplinare<br />
sempre più severo rispetto<br />
alla cultura d’impresa. E per<br />
avere i numeri vincenti bi-<br />
sogna fare in modo che esigenze<br />
etiche, sociali, economiche<br />
e ambientali si<br />
intersechino. Questa la sfida<br />
dell’Accademia delle Imprese<br />
Europea, presieduta<br />
da Giuseppe Ariobazzani. Il<br />
sodalizio nasce a Reggio Calabria<br />
nel 2007 con la finalità<br />
di promuovere la cultura<br />
d’impresa. Diversi sono i<br />
percorsi che l’associazione<br />
intende avviare per consolidare<br />
nelle micro-imprese e<br />
nei piccoli imprenditori un<br />
modello in rete e una sinergia<br />
tra l’impresa, il territorio<br />
e l’istituzione. L’Accademia<br />
ha già pianificato un sistema<br />
che consentirà tra<br />
pochi mesi di realizzare in<br />
alcune città italiane ed internazionali<br />
i Centri Espositivi<br />
Permanenti che, grazie alla<br />
competenza nel settore<br />
degli esperti dell’area strategica,<br />
un sistema di logistica<br />
consentirà alle nostre pic-<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong><br />
cole imprese di penetrare i<br />
mercati nazionali ed esteri<br />
con maggiore fluidità: organizzati<br />
e garantiti.<br />
Un’esperienza in tal senso<br />
ha già avuto valido riscontro<br />
in una manifestazione<br />
tenutasi a Marsiglia organizzata<br />
dal Conservatorio<br />
delle Cucine Mediterranee.<br />
“A settembre - spiega il presidente<br />
Ariobazzani - partirà il<br />
primo master per export-manager<br />
ideato dall’Accademia e<br />
realizzato in collaborazione con
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong><br />
la Provincia di Reggio Calabria<br />
e l’Università Dante Alighieri.<br />
Siamo partner per la formazione<br />
e la comunicazione del<br />
Consorzio Internazionale<br />
Inter-Ceep-Associates di Ginevra.<br />
Abbiamo già avviato, in<br />
collaborazione con la direzione<br />
di Calabria e Basilicata, tirocini<br />
formativi presso le aziende<br />
di minori a rischio, finanziati<br />
da Azienda Calabria Lavoro.<br />
È già pronto un progetto di inclusione<br />
sociale, nella città di<br />
Genova, con le istituzioni lo-<br />
cali”. L’Accademia, inoltre, è<br />
editore del periodico Notizie<br />
strumento di informazione<br />
e di comunicazione a favore<br />
dello sviluppo territoriale.<br />
Ultimo importante progetto<br />
messo a punto dall’associazione<br />
è l’EnoAgriArt una<br />
ricca rassegna del gusto calabrese<br />
che si è svolta i<br />
primi di giugno nella capitale.<br />
Una piattaforma originale<br />
per veicolare saperi e sapori<br />
della nostra terra.
K KLICHÈ<br />
62<br />
Cap<br />
CAP Cosenza<br />
Cap Localita'<br />
87010 ACQUAFORMOSA<br />
87020 ACQUAPPESA<br />
87041 ACRI<br />
87031 AIELLO CALABRO<br />
87020 AIETA<br />
87070 ALBIDONA<br />
87070 ALESSANDRIA CARRETTO<br />
87040 ALTILIA<br />
87042 ALTOMONTE<br />
87032 AMANTEA<br />
87071 AMENDOLARA<br />
87051 APRIGLIANO<br />
87033 BELMONTE CALABRO<br />
87030 BELSITO<br />
87021 BELVEDERE MARITTIMO<br />
87050 BIANCHI<br />
87043 BISIGNANO<br />
87060 BOCCHIGLIERO<br />
87020 BONIFATI<br />
87020 BUONVICINO<br />
87060 CALOPEZZATI<br />
87060 CALOVETO<br />
87052 CAMIGLIATELLO<br />
87061 CAMPANA<br />
87030 CAMPORA S. GIOVANNI<br />
87070 CANNA<br />
87062 CARIATI<br />
87063 CARIATI MARINA<br />
87030 CAROLEI<br />
87050 CARPANZANO<br />
87050 CASOLE BRUZIO<br />
87011 CASSANO ALLO IONIO<br />
87040 CASTIGLIONE COSENTINO<br />
87040 CASTROLIBERO<br />
87070 CASTROREGIO<br />
87012 CASTROVILLARI<br />
87053 CELICO<br />
87050 CELLARA<br />
87070 CERCHIARA DI <strong>CALABRIA</strong><br />
87044 CERISANO<br />
87010 CERVICATI<br />
87040 CERZETO<br />
87022 CETRARO<br />
87010 CIVITA<br />
87030 CLETO<br />
87050 COLOSIMI<br />
87064 CORIGLIANO CALABRO<br />
87065 CORIGLIANO C. STAZ.<br />
87100 COSENZA<br />
87060 CROPALATI<br />
87060 CROSIA<br />
87023 DIAMANTE<br />
87045 DIPIGNANO<br />
87030 DOMANICO<br />
87030 DONNICI<br />
87013 FAGNANO CASTELLO<br />
87030 FALCONARA ALBANESE<br />
87050 FIGLINE VEGLIATURO<br />
87010 FIRMO<br />
87030 FIUMEFREDDO BRUZIO<br />
87030 FIUMEFREDDO MARINA<br />
87072 FRANCAVILLA MARITTIMA<br />
87010 FRASCINETO<br />
87024 FUSCALDO<br />
87034 GRIMALDI<br />
87020 GRISOLIA<br />
87020 GUARDIA PIEMONTESE<br />
87035 LAGO<br />
87014 LAINO BORGO<br />
87015 LAINO CASTELLO<br />
87050 LAPPANO<br />
87010 LATTARICO<br />
87040 LAURIGNANO<br />
87030 LONGOBARDI<br />
87066 LONGOBUCCO<br />
87010 LUNGRO<br />
87040 LUZZI<br />
87060 MACCHIA ALBANESE<br />
87020 MAIERÀ<br />
87030 MALITO<br />
87010 MALVITO<br />
87060 MANDATORICCIO<br />
87050 MANGONE<br />
87040 MARANO MARCHESATO<br />
87040 MARANO PRINCIPATO<br />
87050 MARZI<br />
87040 MENDICINO<br />
87060 MIRTO CROSIA<br />
87040 MONGRASSANO<br />
87046 MONTALTO UFFUGO<br />
87070 MONTEGIORDANO<br />
87016 MORANO CALABRO<br />
87026 MORMANNO<br />
87010 MOTTAFOLLONE<br />
87070 NOCARA<br />
87073 ORIOLO<br />
87020 ORSOMARSO<br />
87060 PALUDI<br />
87050 PANETTIERI<br />
87027 PAOLA<br />
87020 PAPASIDERO<br />
87040 PARENTI<br />
87040 PATERNO CALABRO<br />
87050 PEDACE<br />
87050 PEDIVIGLIANO<br />
87050 PIANE CRATI<br />
87050 PIETRAFITTA<br />
87060 PIETRAPAOLA<br />
87070 PLATACI<br />
87028 PRAIA A MARE<br />
87036 RENDE<br />
87074 ROCCA IMPERIALE<br />
87017 ROGGIANO GRAVINA<br />
87054 ROGLIANO<br />
87040 ROSE<br />
87070 ROSETO CAPO SPULICO<br />
87067 ROSSANO<br />
87010 ROTA GRECA<br />
87050 ROVITO<br />
87055 SAN GIOVANNI IN FIORE<br />
87040 SAN IPPOLITO DI COSENZA<br />
87040 SAN LORENZO DEL VALLO<br />
87010 SAN MARTINO DI FINITA<br />
87030 SAN PIETRO IN AMANTEA<br />
87047 SAN PIETRO IN GUARANO<br />
87030 SAN VINCENZO LA COSTA<br />
87010 SAN BASILE<br />
87040 SAN BENEDETTO ULLANO<br />
87060 SAN COSMO ALBANESE<br />
87069 SAN DEMETRIO CORONE<br />
87010 SAN DONATO DI NINEA<br />
87037 SAN FILI<br />
87060 SAN GIORGIO ALBANESE<br />
87070 SAN LORENZO BELLIZZI<br />
87038 SAN LUCIDO<br />
87018 SAN MARCO ARGENTANO<br />
87020 SAN NICOLA ARCELLA<br />
87010 SAN SOSTI<br />
87020 SANGINETO<br />
87010 SANT'AGATA DI ESARO<br />
87010 SANTA CATERINA ALBANESE<br />
87020 SANTA DOMENICA TALAO<br />
87020 SANTA MARIA DEL CEDRO<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong><br />
87048 SANTA SOFIA D'EPIRO<br />
87056 SANTO STEFANO ROGLIANO<br />
87010 SARACENA<br />
87010 SARTANO<br />
87060 SCALA COELI<br />
87029 SCALEA<br />
87057 SCIGLIANO<br />
87030 SERRA D'AIELLO<br />
87050 SERRA PEDACE<br />
87070 SIBARI STAZIONE<br />
87019 SPEZZANO ALBANESE<br />
87058 SPEZZANO DELLA SILA<br />
87050 SPEZZANO PICCOLO<br />
87040 TARSIA<br />
87010 TERRANOVA DA SIBARI<br />
87060 TERRAVECCHIA<br />
87010 TORANO CASTELLO<br />
87020 TORTORA<br />
87075 TREBISACCE<br />
87050 TRENTA<br />
87060 VACCARIZZO ALBANESE<br />
87020 VERBICARO<br />
87076 VILLAPIANA<br />
87040 ZUMPANO
Cap KLICHÈ<br />
<strong>CALABRIA</strong> <strong>PRODUTTIVA</strong> K<br />
63<br />
CAP Catanzaro<br />
Cap Localita'<br />
88011 ACQUARO<br />
88050 ALBI<br />
88050 AMARONI<br />
88040 AMATO<br />
88050 ANDALI<br />
88012 ARENA<br />
88060 ARGUSTO<br />
88061 BADOLATO<br />
88050 BELCASTRO<br />
88021 BORGIA<br />
88070 BOTRICELLO<br />
88050 CARAFFA DI CATANZARO<br />
88062 CARDINALE<br />
88040 CARLOPOLI<br />
88100 CATANZARO<br />
88060 CENADI<br />
88060 CENTRACHE<br />
88050 CERVA<br />
88064 CHIARAVALLE CENTRALE<br />
88040 CICALA<br />
88040 CONFLENTI<br />
88020 CORTALE<br />
88051 CROPANI<br />
88022 CURINGA<br />
88075 CUTRO<br />
88060 DAVOLI<br />
88041 DECOLLATURA<br />
88042 FALERNA<br />
88043 FEROLETO ANTICO<br />
CAP Crotone<br />
Cap Localita'<br />
88824 BELVEDERE SPINELLO<br />
88833 CACCURI<br />
88817 CARFIZZI<br />
88822 CASABONA<br />
88834 CASTELSILANO<br />
88833 CERENZIA<br />
88813 CIRÒ<br />
88050 FOSSATO SERRALTA<br />
88046 FRONTI<br />
88060 GAGLIATO<br />
88060 GASPERINA<br />
88045 GIMIGLIANO<br />
88024 GIRIFALCO<br />
88040 GIZZERIA<br />
88065 GUARDAVALLE<br />
88020 IACURSO<br />
88060 ISCA SULLO IONIO<br />
88046 LAMEZIA TERME<br />
88050 MAGISANO<br />
88025 MAIDA<br />
88050 MARCEDUSA<br />
88040 MARCELLINARA<br />
88040 MARTIRANO<br />
88811 CIRÒ MARINA<br />
88836 COTRONEI<br />
88900 CROTONE<br />
88812 CRUCOLI<br />
88842 CUTRO<br />
88841 ISOLA CAPO RIZZUTO<br />
88817 MELISSA<br />
88040 MARTIRANO LOMBARDO<br />
88040 MIGLIERINA<br />
88060 MONTAURO<br />
88060 MONTEPAONE<br />
88040 MOTTA SANTA LUCIA<br />
88046 NICASTRO<br />
88047 NOCERA TERINESE<br />
88060 OLIVADI<br />
88020 PALERMITI<br />
88050 PENTONE<br />
88060 PETRIZZI<br />
88050 PETRONÀ<br />
88040 PIANOPOLI<br />
88040 PLATANIA<br />
88048 SAMBIASE<br />
88050 SAN FLORO<br />
88838 MESORACA<br />
88818 PALLAGORIO<br />
88837 PETILIA POLICASTRO<br />
88821 ROCCA DI NETO<br />
88835 ROCCABERNARDA<br />
88831 SAN MAURO MARCHESATO<br />
88817 SAN NICOLA DELL'ALTO<br />
88040 SAN MANGO D'AQUINO<br />
88040 SAN MICHELE<br />
88020 SAN PIETRO A MAIDA<br />
88040 SAN PIETRO APOSTOLO<br />
88060 SAN SOSTENE<br />
88067 SAN VITO SULLO IONIO<br />
88066 SANT’ANDREA APOSTOLO<br />
88060 SANTA CATERINA IONIO<br />
88100 SANT'ELIA<br />
88028 SANT'EUFEMIA LAMEZIA<br />
88060 SATRIANO<br />
88050 SELLIA<br />
88050 SELLIA MARINA<br />
88029 SERRA SAN BRUNO<br />
88040 SERRASTRETTA<br />
88054 SERSALE<br />
88040 SETTINGIANO<br />
88050 SIMERI E CRICHI<br />
88050 SORBO SAN BASILE<br />
88068 SOVERATO<br />
88049 SOVERIA MANNELLI<br />
88050 SOVERIA SIMERI<br />
88069 SQUILLACE<br />
88060 STALETTÌ<br />
88055 TAVERNA<br />
88056 TIRIOLO<br />
88060 TORRE DI RUGGIERO<br />
88050 VALLEFIORITA<br />
88020 VENA DI MAIDA<br />
88050 ZAGARISE<br />
88832 SANTA SEVERINA<br />
88825 SAVELLI<br />
88831 SCANDALE<br />
88816 STRONGOLI<br />
88814 TORRE MELISSA<br />
88823 UMBRIATICO<br />
88819 VERZINO
K Cap<br />
KLICHÈ<br />
64<br />
CAP Vibo Valentia<br />
Cap Localita'<br />
89832 ACQUARO<br />
89832 ARENA<br />
89817 BRIATICO<br />
89822 BROGNATURO<br />
89818 CAPISTRANO<br />
89863 CARONITI<br />
89816 CESSANITI<br />
89832 DASÀ<br />
89833 DINAMI<br />
89862 DRAPIA<br />
89823 FABRIZIA<br />
89814 FILADELFIA<br />
89851 FILANDARI<br />
Cap Localita'<br />
89030 AFRICO<br />
89040 AGNANA CALABRA<br />
89020 ANOIA<br />
89040 ANTONIMINA<br />
89031 ARDORE<br />
89060 BAGALADI<br />
89011 BAGNARA CALABRA<br />
89010 BARRITTERI<br />
89030 BENESTARE<br />
89032 BIANCO<br />
89040 BIVONGI<br />
89060 BOCALE SECONDO<br />
89033 BOVA<br />
89035 BOVA MARINA<br />
89034 BOVALINO<br />
89036 BRANCALEONE<br />
89030 BRUZZANO ZEFFIRIO<br />
89050 CALANNA<br />
89040 CAMINI<br />
89052 CAMPO CALABRO<br />
89020 CANDIDONI<br />
89010 CANNITELLO<br />
89040 CANOLO<br />
89030 CARAFFA DEL BIANCO<br />
89060 CARDETO<br />
89030 CARERI<br />
89030 CASIGNANA<br />
89060 CATAFORIO<br />
89053 CATONA<br />
89041 CAULONIA<br />
89040 CIMINÀ<br />
89021 CINQUEFRONDI<br />
89022 CITTANOVA<br />
89030 CONDOFURI<br />
89050 COSOLETO<br />
89012 DELIANUOVA<br />
89010 FAVAZZINA<br />
89050 FEROLETO CHIESA<br />
89030 FERRUZZANO<br />
89050 FIUMARA<br />
89054 GALATRO<br />
89055 GALLICO<br />
89061 GALLINA<br />
89843 FILOGASO<br />
89815 FRANCAVILLA ANGITOLA<br />
89851 FRANCICA<br />
89831 GEROCARNE<br />
89851 IONADI<br />
89863 IOPPOLO<br />
89844 LIMBADI<br />
89811 LONGOBARDI<br />
89843 MAIERATO<br />
89852 MILETO<br />
89823 MONGIANA<br />
89819 MONTEROSSO CALABRO<br />
89824 NARDODIPACE<br />
89844 NICOTERA<br />
CAP Reggio Calabria<br />
KNEWSMAGAZINE<br />
lichè<br />
89040 GERACE<br />
89020 GIFFONE<br />
89013 GIOIA TAURO<br />
89042 GIOIOSA IONICA<br />
89043 GROTTERIA<br />
89050 LAGANADI<br />
89023 LAUREANA DI BORRELLO<br />
89044 LOCRI<br />
89045 MAMMOLA<br />
89046 MARINA GIOIOSA ION.<br />
89020 MAROPATI<br />
89054 MARTONE<br />
89020 MELICUCCÀ<br />
89020 MELICUCCO<br />
89063 MELITO PORTO SALVO<br />
89010 MESSIGNADI<br />
89010 MOLOCHIO<br />
89040 MONASTERACE<br />
89064 MONTEBELLO IONICO<br />
89065 MOTTA SAN GIOVANNI<br />
89014 OPPIDO MAMERTINA<br />
89030 PALIZZI<br />
89015 PALMI<br />
89040 PAZZANO<br />
89066 PELLARO<br />
89010 PELLEGRINA<br />
89010 PIMINORO<br />
89040 PLACANICA<br />
89039 PLATÌ<br />
89024 POLISTENA<br />
89040 PORTIGLIOLA<br />
89050 R.C. VILLA SAN GIUSEPPE<br />
89100 REGGIO <strong>CALABRIA</strong><br />
89051 REGGIO <strong>CALABRIA</strong> ARCHI<br />
89053 REGGIO <strong>CALABRIA</strong> CATONA<br />
89066 REGGIO <strong>CALABRIA</strong> PELLARO<br />
89067 RAVAGNESE<br />
89040 RIACE<br />
89016 RIZZICONI<br />
89060 ROCCAFORTE DEL GRECO<br />
89047 ROCCELLA IONICA<br />
89060 ROGHUDI<br />
89050 ROSALÌ<br />
89025 ROSARNO<br />
Ti augura buone vacanze<br />
e ti aspetta in edicola a dicembre<br />
<strong>Klichè</strong>... chi ti dà di più<br />
89861 PARGHELIA<br />
89812 PIZZO<br />
89834 PIZZONI<br />
89813 POLIA<br />
89866 RICADI<br />
89841 ROMBIOLO<br />
89842 SAN CALOGERO<br />
89851 SAN COSTANTINO<br />
89010 SAN COSTANTINO CALABRO<br />
89900 SAN GREGORIO D'IPPONA<br />
89821 SAN NICOLA DA CRISSA<br />
89843 SANT'ONOFRIO<br />
89822 SERRA SAN BRUNO<br />
89822 SIMBARIO<br />
89030 S.AGATA DEL BIANCO<br />
89050 S.ALESSIO IN ASPROM.<br />
89056 S.CRISTINA D'ASPROM.<br />
89027 S.EUFEMIA D'ASPROM.<br />
89040 S.GIOVANNI DI GERACE<br />
89040 S.ILARIO DELLO IONIO<br />
89020 S.PIETRO DI CARIDÀ<br />
89057 S.STEFANO IN ASPROM.<br />
89050 SALICE CALABRO<br />
89050 SAMBATELLO<br />
89030 SAMO<br />
89026 SAN FERDINANDO<br />
89017 SAN GIORGIO MORGETO<br />
89069 SAN LORENZO<br />
89030 SAN LUCA<br />
89020 SAN PROCOPIO<br />
CERCHIAMO PROPRIO TE<br />
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89831 SORIANELLO<br />
89831 SORIANO CALABRO<br />
89822 SPADOLA<br />
89864 SPILINGA<br />
89843 STEFANACONI<br />
89861 TROPEA<br />
89821 VALLELONGA<br />
89834 VAZZANO<br />
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89811 VIBO VALENTIA MARINA<br />
89867 ZACCANOPOLI<br />
89868 ZAMBRONE<br />
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89050 SAN ROBERTO<br />
89010 SCIDO<br />
89058 SCILLA<br />
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89020 SERRATA<br />
89048 SIDERNO<br />
89020 SINOPOLI<br />
89058 SOLANO<br />
89030 STAITI<br />
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S.S. 106 - Loc. Sant’Anna - 88841 Isola di Capo Rizzuto (Kr)<br />
tel.+39 0962 794388<br />
Bologna V52332 02/04/2010 29/10/2010 14.20 16.40 venerdì<br />
Bologna V52234 04/04/2010 24/10/2010 16.30 18.50 domenica<br />
Bologna V52232 01/07/2010 30/09/2010 14.20 16.40 giovedì<br />
Bolzano A62707 30/05/2010 25/07/2010 09.10 11.25 domenica<br />
Milano BGY V52512 26/06/2010 31/07/2010 19.40 22.10 sabato<br />
Milano BGY V52512 07/08/2010 04/092010 12.30 15.00 sabato<br />
Milano LIN AZ1184 28/03/2010 30/10/2010 12.15 14.00 lmmgvsd<br />
Roma FCO AZ1180 28/03/2010 30/10/2010 06.40 08.00 lmmgvsd<br />
Roma FCO AZ1182 28/03/2010 30/10/2010 18.30 19.45 lmmgvsd