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€4<br />
CALABRIA<br />
PRODUTTIVA<br />
Amalia Bruni e la neurogenetica<br />
Sila, tra patate igp e fattorie aperte<br />
Catanzaro, l'incanto delle Valli Cupe<br />
Acri, il museo Vigliaturo<br />
Luzzi, abbazia della Sambucina<br />
Calabresi di Milano e Buenos Aires<br />
Big agency editore<br />
Anno 7 n°21<br />
quadrimestrale di informazione - tariffa a regime libero-poste italiane - sped.in a.p.70% cns/cbpa-sud/cs/124/2006 valida dal 13/11/2006<br />
www.<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it
Sommario<br />
Aut. Tribunale di Cosenza<br />
n°699 del 06/12/2001<br />
Quadrimestrale - Anno 7 n°21<br />
copertina ph. piesse<br />
Editrice<br />
BIG AGENCY Srl<br />
Tel. e fax 0984 939891 - info@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />
Amministratore unico<br />
PIERO SCIAMMARELLA piero@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />
Amministrazione e Redazione<br />
Via Pianette - Residence Luna 4 - Montalto Uffugo (CS)<br />
Tel. e fax 0984 939891 - info@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />
Direttore Responsabile<br />
ADELE FILICE adele@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />
Coordinatrice Editoriale<br />
ROSSANA DE ANGELIS rossana@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />
Hanno collaborato<br />
Rossana De Angelis<br />
Pier Paolo De Salvo<br />
Franco Dionesalvi<br />
Pilerio Falcone<br />
Terresa Grano<br />
Bonaventura Scalercio - Antonio Scarcello<br />
Fotografie<br />
A.R.N. - Ag. Zefiro (Bruno Coppola)<br />
C. Candiloro<br />
A. H. Coccimiglio - Consorzio GOEL<br />
Coop. Segreti Mediterranei<br />
Aldo Oliverio - Francesco Perri<br />
Luigi Petrone - Piesse<br />
Eugenio Sciammarella<br />
Commerciale<br />
ANGEL HECTOR COCCIMIGLIO direttore marketing<br />
PATRIZIA CURATOLO consulente cs e prov.<br />
CESARE CANDILORO consulente kr e prov.<br />
Abbonamenti<br />
Gianluca Sciammarella - responsabile<br />
Telefax 0984 939891<br />
abbonamenti@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />
Impaginazione<br />
Big agency srl<br />
Stampa<br />
Stab. tip. De Rose - Montalto Uffugo (CS)<br />
chiuso in redazione il 16 novembre 2007<br />
2007 © Big Agency Srl<br />
Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero<br />
non possono essere riprodotti, neppure parzialmente<br />
senza lʼautorizzazione scritta dellʼeditore.<br />
La società non si assume nessuna responsabilità sulla<br />
veridicità dei dati forniti dalle aziende.<br />
Pertanto declina ogni responsabilità per eventuali errori,<br />
omissioni o sostituzioni dei dati riportati.<br />
Periodico associato allʼ U.S.P.I.<br />
(unione stampa periodica italiana)<br />
Casa editrice iscritta al R.O.C. n°13098<br />
(registro operatori di comunicazione)<br />
AVVISO IMPORTANTE<br />
Si avvisano i lettori che dal prossimo numero, e fino a data da definire, la nostra rivista nelle provincie<br />
di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria, sarà distribuita<br />
esclusivamente tramite abbonamento postale e in punti strategici che di volta in volta comunicheremo<br />
(ipermercati, stazioni, ecc...). Ciò si rende necessario per l’ insistente richiesta degli<br />
abbonamenti e per il rinnovo del contratto con i distributori locali. Inoltre da questo numero la<br />
rivista, oltre che visionabile sul sito www.<strong>calabria</strong>produtiva.it è spedita tramite corriere espresso<br />
alle comunità di calabresi presenti in Italia e nel resto del mondo. Infine per una maggiore efficacia<br />
e sicurezza di consegna degli abbonamenti, la rivista può essere inviata anche con corriere<br />
espresso (costi da definire). Per qualsiasi chiarimento abbonamenti@<strong>calabria</strong>produtiva.it oppure<br />
0984 939891. L’ editore<br />
Guida alla casa perfetta<br />
8 Giochi di colore su soffitti e...<br />
14<br />
22<br />
28<br />
Risorse<br />
Porte aperte in fattoria<br />
Risorse<br />
Palazzo Castriota a Corigliano<br />
Il buon mangiare<br />
La patata silana<br />
36 Castelli di Calabria<br />
Morano Calabro<br />
40<br />
46<br />
52<br />
66<br />
Santi di Calabria<br />
Gioacchino da Fiore II parte<br />
Chiese e conventi<br />
Abazia della Sambucina<br />
Ambiente<br />
Le Valli Cupe<br />
58 Musei di Calabria<br />
Acri: Silvio Vigliaturo<br />
Girovagando<br />
Cariati<br />
Editoriale<br />
Carissimi Amiche ed Amici, consentitemi di aprire<br />
questo editoriale con una confidenza. Mi risulta davvero<br />
difficile, in certi momenti, e soprattutto negli ultimi<br />
tempi, continuare a parlare di una Calabria <strong>produttiva</strong>;<br />
di conservare l’entusiasmo per le notizie, le persone,<br />
le situazioni belle e speranzose che pure si<br />
riscontrano in mezzo alla dilagante negatività che<br />
caratterizza il vissuto calabrese di ogni giorno, e purtroppo<br />
non solo quello. L’assoluta inadeguatezza, la<br />
totale incapacità, l’aberrante volontà di soggetti (neanche<br />
più meritevoli di essere chiamate persone) di partito,<br />
che giocano alla Politica sulla vita, sul futuro e sui<br />
sogni che pure la comunità calabrese sana ed onesta<br />
continua a coltivare, hanno raggiunto livelli sommi di<br />
insopportabilità. Ovunque è visibile il dilagare dell’indecenza,<br />
della spudoratezza, del meschino e volgare<br />
tornaconto personale mascherati dalla difficoltà contingente<br />
a risolvere i troppi, grandi problemi ereditati<br />
dal passato. Eppure, malgrado il propagarsi di questi<br />
melmosi processi che mortificano ogni giorno di più le<br />
intelligenze, le energie, le speranze calabresi migliori,<br />
ci sono uomini e donne che vanno avanti, guardando<br />
al futuro. È il caso di Amalia Bruni, la neurologa che<br />
da anni conduce studi campali sulle demenze e<br />
sull’Alzheimer e che, a Lamezia, ha fondato un’esemplare<br />
associazione per la ricerca ed il volontariato. È il<br />
caso di Mario Grillo che, con l’aiuto di Albino Carli,<br />
dopo decenni di lavoro e soddisfazioni professionali<br />
in giro per il mondo, ritorna alla sua Sila e s’inventa le<br />
“fattorie aperte”. È ancora il caso di Francesco Perri,<br />
plurispecialista della Musica, che con un attivo di concerti,<br />
direzioni e composizioni internazionali, vive e<br />
lavora in Calabria con una piccola grande orchestra di<br />
belle speranze. E poi, ancora, è il caso di Aldo<br />
Oliverio, il maestro vetrinista di Rocca di Neto, adottato<br />
da Magenta, al momento il professionista del settore<br />
più famoso e impegnato, in Italia ed all’estero.<br />
Anche questo numero è ricco e sostanzioso. Abbiamo<br />
spaziato dall’altopiano silano, con la preziosa coltivazione<br />
delle patate, all’incanto fatato delle Valli Cupe,<br />
custodite con amorevole rispetto da Carmine Lupia, al<br />
meraviglioso museo d’arte contemporanea di Acri,<br />
dedicato a Silvio Vigliaturo, passando per l’eroe ottocentesco<br />
Falcone e gli straordinari protagonisti dell’esperienza<br />
consortile del Goel, nella Locride. Senza tralasciare<br />
le mille Calabrie del mondo, rappresentate in<br />
questo numero dai nostri conterranei in Argentina.<br />
Grazie a tutti loro. Grazie a tutti i calabresi che custodiscono<br />
con dignità l’appartenenza alla propria storia.<br />
Un grazie speciale, ai collaboratori tutti e all’editore,<br />
compagni di viaggio in questa meravigliosa avventura<br />
che, nonostante tutto, è Calabria Produttiva. Grazie a<br />
voi, Amiche ed Amici che ci leggete. Un gioioso e<br />
sereno Natale, di cuore, dalla vostra Adele.<br />
4 Calabria Produttiva<br />
Calabria Produttiva 5<br />
76<br />
78<br />
80<br />
81<br />
83<br />
84<br />
86/87<br />
88<br />
91<br />
92<br />
93<br />
94<br />
Le ricette di nonna Elisa<br />
4 ricette tradizionali<br />
Eventi<br />
Sogni e segni di cambiamento<br />
Storia e storie<br />
Eran trecento, giovani...<br />
Autori diCalabria<br />
Franco Costabile<br />
Personaggi<br />
Francesco Perri - Vita di note<br />
Calabria futura<br />
Dieci anni di (r)esistenza<br />
Calabria altrove<br />
Italo Aloisio/Franco Arena<br />
Personaggi<br />
Aldo Oliverio - Calabria in vetrina<br />
L’edicola<br />
iNscena - 30x30<br />
Calabria voli<br />
Orari voli da e per Lamezia<br />
Svago<br />
Ne abbiamo per tutti...<br />
Utilità<br />
Tutti i CAP della Calabria
REDAZIONALE<br />
Chianu ʻe Piru<br />
fiore dellʼagriturismo<br />
L’Azienda agrituristica<br />
Chianu ‘e Piru<br />
nasce dall’amore<br />
della famiglia Colonna per<br />
la natura, gli animali, la cucina<br />
tipica e i sapori di una<br />
volta. A pochi chilometri<br />
da Cosenza (12 Km) si può<br />
trovare questo piccolo pa-<br />
radiso dove poter trascorrere<br />
una giornata a<br />
contatto con la natura, godendo<br />
di una vista panoramica<br />
su tutta la vallata del<br />
Busento, facendo una passeggiata<br />
lungo il sentiero<br />
che porta alla Timpa e<br />
l’arpe, provando l’esperienza<br />
di un giro a cavallo<br />
in compagnia del maestro<br />
Fabrizio, e gustando la cucina<br />
casereccia di Anna e<br />
Franco. È il posto ideale<br />
per i bambini che possono<br />
6 Calabria Produttiva<br />
giocare all’aperto, vedere le<br />
caprette e le pecore che pascolano<br />
libere nel recinto, i<br />
cavalli che corrono liberi, le<br />
oche, i maialini, i conigli e<br />
altre specie. L’azienda agrituristica<br />
Chianu ‘e Piru organizza<br />
banchetti e<br />
ricevimenti rurali per festeggiare<br />
tutte le vostre ricorrenze,<br />
compleanni,<br />
anniversari, lauree, matrimoni,<br />
battesimi, comunioni<br />
e cresime. Alla bellezza e<br />
armonia dell’ambiente curato<br />
nei minimi particolari<br />
si accompagna la bontà dei<br />
piatti tipici, dagli antipasti<br />
a base di salsiccia e sopres-<br />
sata fatte in casa con la<br />
carne dei suini neri di Calabria<br />
allevati allo stato<br />
semi brado, ai sott’olii e<br />
sott’aceti, le ottime polpette<br />
di carne e frittelle con<br />
verdure di stagione, le parmigiane<br />
e le frittatine fantasia.<br />
Tra i primi piatti, la<br />
pasta e patate ara tiella di<br />
Franco, alla pasta alla siciliana<br />
al forno di Anna, alla<br />
lasagna casereccia, i fusilli<br />
con zucchine e fiori di zucca,<br />
e tante altre specialità. I se-<br />
condi piatti sono la specialità<br />
di Aldo, come il capretto<br />
e l’agnello, nonché il<br />
prosciutto intero al forno,<br />
gli stinchi e l’arista di maiale.<br />
Milena prepara, invece,<br />
torte di mele e<br />
crostate di frutta e di marmellata<br />
fatte in casa. Il<br />
pasto viene accompagnato<br />
dall’ottimo vino della casa<br />
fatto con uve nero d’avola.<br />
L’atmosfera che si respira<br />
nell’azienda agrituristica<br />
Chianu ‘e Piru è familiare e<br />
accogliente. È possibile trascorrere<br />
un fine settimana<br />
all’insegna del riposo, della<br />
natura e del divertimento<br />
degustando tutti i piatti tipici<br />
e assaporando il buon<br />
vino. Attualmente sono a<br />
disposizione degli ospiti<br />
quattro posti letto in un ac-<br />
C.da Piano di Pero<br />
87045 Dipignano (Cs)<br />
cogliente bilocale attrezzato<br />
con angolo cottura e stufa a<br />
legna, bagno/doccia, televisione.<br />
L’appartamento può<br />
essere prenotato per il solo<br />
pernottamento, oppure con<br />
la prima colazione, la<br />
mezza pensione o la pensione<br />
completa.<br />
Per ulteriori informazioni<br />
e per le prenotazioni telefonare<br />
ai numeri<br />
0984/621674<br />
329/7243524 - 320/4828370<br />
REDAZIONALE<br />
Presso il punto vendita<br />
dell’azienda agrituristica<br />
Chianu ‘e Piru, all’interno<br />
della stessa, è possibile acquistare<br />
prodotti tipici locali.<br />
Spiccano, per sapore e<br />
genuinità, le salsiccie, le<br />
soppressate e i capicolli<br />
fatti con la carne dei suini<br />
neri di Calabria e, volendo,<br />
possono essere preparati<br />
anche su ordinazione. Tutti<br />
i salumi, preparati con dedizione<br />
e con accurata sapienza,<br />
ricordano i sapori<br />
antichi. Antica è anche la<br />
tradizione della famiglia<br />
Colonna ed è rievocata<br />
nella squisita frittuliata che<br />
viene proposta nell’agriturismo,<br />
sempre su prenotazione,<br />
nel periodo<br />
autunnale ed invernale.<br />
Durante la frittuliata vengono<br />
servite le frittole, i<br />
corie, u mussu, u pede, gli<br />
ossi di soffritto, u figatu<br />
‘ccuru picchiu e tutte ma<br />
proprio tutte le parti del<br />
maiale, accompagnate<br />
dall’ottima minestra di<br />
verza. Chiudono la frittuliata<br />
il sanguinaccio e i turdilli!<br />
A fine frittuliata è<br />
possibile acquistare la gelatina<br />
e gli scarafogli!!!<br />
... e dal 2008 con noi volerete in alto<br />
Calabria Produttiva 7
GUIDA ALLA CASA PERFETTA di Rossanda De Angelis ph piesse<br />
Giochi di colore<br />
su soffitti e pareti<br />
La tinteggiatura della casa è importante per personalizzare<br />
con colori e decori gli ambienti domestici.<br />
Varietà cromatiche, decorazioni e tecniche differenti<br />
per avere una casa che rifletta la nostra personalità<br />
8 Calabria Produttiva<br />
Tinteggiare e decorare<br />
la casa rientra in<br />
quel desiderio di<br />
personalizzare gli spazi e<br />
gli ambienti che viviamo<br />
quotidianamente, per sentirli<br />
più familiari o, magari,<br />
più congeniali ai nostri<br />
umori o stati d’animo.<br />
Colori, giochi d’ombre e di<br />
luce sono gli effetti che una<br />
pittura accuratamente<br />
scelta può creare nei diversi<br />
locali, a seconda della<br />
loro esposizione e struttura,<br />
avendo a disposizione<br />
una molteplicità di materiali<br />
e di tecniche semplici<br />
da applicare, magari per<br />
sostituire il tradizionale<br />
bianco, troppo neutro e<br />
privo di coinvolgimento<br />
emotivo. Pitture che offrono<br />
un elegante effetto<br />
vellutato, altre che danno<br />
un raffinato effetto perlato<br />
oppure pitture a base di<br />
minerali di calce, che offrono<br />
ai nostalgici la possibilità<br />
di creare sulle pareti i<br />
chiaroscuri tipici dei muri<br />
di una volta. Le pitture,<br />
inoltre, svolgono un efficace<br />
ruolo disinfettante e<br />
antimuffa, che protegge<br />
dall’umidità quegli ambienti<br />
poco esposti a fonti<br />
di luce e calore. Per gli interni<br />
di prestigio, c’è la<br />
possibilità di usare pitture<br />
che creano l’elegante effetto<br />
dello stucco veneziano<br />
classico, che<br />
conferisce brillantezza e lucentezza.<br />
Anche se le pitture<br />
sono variegate e<br />
numerose, le tecniche decorative<br />
permettono di personalizzare<br />
i propri spazi in<br />
maniera estrosa e creativa.<br />
E per chi vuole sperimentare<br />
il fai da te, è sempre<br />
consigliabile la prima<br />
prova su un foglio di carta,<br />
proprio per non rischiare<br />
di impiastricciare le pareti.<br />
Tecniche decorative<br />
Con la cienciatura a mettere<br />
si ottiene una finitura<br />
versatile, veloce, di facile<br />
esecuzione e che, nel fai da<br />
te, non richiede attrezzi<br />
Calabria Produttiva<br />
9
GUIDA ALLA CASA PERFETTA<br />
speciali. Si può ottenere sia<br />
un effetto morbido, delicato<br />
e poco appariscente,<br />
sia un effetto più aggressivo,<br />
incisivo, definito, secondo<br />
la gamma di colori e<br />
il tipo di straccio usato. Si<br />
esegue tamponando con<br />
uno straccio, preferibilmente<br />
di cotone (non<br />
troppo imbevuto di pittura),<br />
con leggeri tocchi<br />
sulla parete mediante una<br />
rotazione del polso e una<br />
battitura a largo raggio. Per<br />
aggiungere profondità, si<br />
possono utilizzare due colori<br />
contemporaneamente<br />
oppure mani distinte di<br />
due diversi colori. Abitualmente,<br />
si procede usando<br />
su un fondo tenue una pittura<br />
un po’ più scura.<br />
La velatura è una tecnica<br />
versatile e disinvolta, il cui<br />
effetto può variare a seconda<br />
del modo in cui si rimuove<br />
la pittura. Si<br />
possono utilizzare un<br />
panno, un pennello da tappezziere<br />
o una pennellessa.<br />
Ovviamente, ciascun attrezzo<br />
produrrà un diverso<br />
aspetto e una diversa consistenza<br />
della superficie.<br />
Con un panno si otterrà un<br />
effetto molto raddolcito,<br />
per l’assenza di pennellate.<br />
In ogni caso, il risultato<br />
sarà migliore se rimarrà<br />
solo un sottile velo di pittura,<br />
che va ben lavorato<br />
finché non è asciutto. Le<br />
tinte chiare danno migliori<br />
risultati con un fondo<br />
bianco o bianco sporco: il<br />
risultato sarà simile a<br />
un’imbiancatura data un<br />
po’ casualmente. In generale,<br />
i colori tenui sono più<br />
adatti a case di campagna,<br />
quelli più scuri e intensi ad<br />
abitazioni urbane. Inoltre, è<br />
una finitura adatta a pareti<br />
in cattive condizioni. Le<br />
pareti possono essere irregolari,<br />
con un intonaco a<br />
tacche e grumi. Se però si<br />
usano tonalità simili per il<br />
fondo e per la pittura di velatura,<br />
qualsiasi imperfezione<br />
risulterà comunque<br />
attenuata, divenendo parte<br />
della finitura e confondendosi<br />
con essa.<br />
La tecnica della parato, invece,<br />
richiede concentrazione<br />
e mano ferma. Le<br />
strisce devono essere parallele<br />
e non deviare irregolarmente<br />
a destra o a sinistra<br />
della direzione principale.<br />
La pittura è stesa con un<br />
pennello comune, secondo<br />
un movimento verticale,<br />
mentre con un pennello da<br />
battitura si trascina la pittura<br />
a strisce, conferendo<br />
un aspetto variegato e<br />
striato. A seconda dell‘ef-<br />
GUIDA ALLA CASA PERFETTA<br />
fetto che si vuole ottenere o<br />
della superficie, si sceglieranno<br />
i pennelli da utilizzare.<br />
La patinatura è uno<br />
schema decorativo ottenibile<br />
con un comune pennello,<br />
con cui si rimuove<br />
l’impregnante, che viene<br />
steso in modo da creare<br />
l’effetto di un intreccio,<br />
concatenato come quello di<br />
un canestro. È una finitura<br />
moderna derivata dalla tecnica<br />
della velatura. Ha un<br />
aspetto irregolare, di carattere<br />
rustico e suggerisce<br />
l’idea delle stuoie di vimini;<br />
di conseguenza, per<br />
questa decorazione si prestano<br />
meglio i colori a tinta<br />
naturale, le varie tinte di<br />
rosa e i colori “fangosi”.<br />
Questa tecnica necessita di<br />
un po’ di tempo per definire<br />
la struttura dello<br />
schema, ma una volta capito,<br />
non sarà difficile ese-<br />
guirla. La tecnica a pergamena<br />
o frottage, che tradotto<br />
letteralmente<br />
significa “strofinare”, è<br />
adatta soprattutto nel caso<br />
di murali, i cui soggetti richiedano<br />
una consistenza<br />
delle superfici mossa e irregolare.<br />
A pittura ancora<br />
10 Calabria Produttiva Calabria Produttiva<br />
11
GUIDA ALLA CASA PERFETTA<br />
12 Calabria Produttiva<br />
fresca, mettete un foglio di<br />
giornale sulla parete e strofinate<br />
delicatamente con le<br />
mani: se la pittura che<br />
avete usato è troppo densa,<br />
si stenderà a forma di<br />
chiazza sotto il giornale; se<br />
invece è troppo diluita, il<br />
frottage non riuscirà. Si<br />
tratta di provare e riprovare<br />
finché si trova la giusta<br />
consistenza della<br />
pittura, ottenendo casualmente<br />
effetti gradevoli e<br />
non previsti.<br />
La decorazione ornamentale<br />
rapper è una tecnica<br />
estremamente facile e versatile<br />
che permette di ottenere<br />
effetti molto morbidi<br />
ed eleganti. Sulla parete<br />
precedentemente preparata<br />
con il colore di base si<br />
passa con un rullo di pelle<br />
increspata la finitura decorativa,<br />
o in senso verticale<br />
o incrociando verticalmente<br />
e orizzontalmente le<br />
rullate.<br />
Dopo aver intinto il rullo<br />
nella bacinella contenente<br />
la finitura decorativa<br />
(smalto acrilico inodore o<br />
vernice brillante per legno<br />
ad acqua) si toglie eventualmente<br />
l’eccesso di prodotto<br />
passandolo su un<br />
pezzo di cartone. Infine, ci<br />
sono diversi tipi di rullo<br />
che consentono decorazioni<br />
eterogenee: rullo a<br />
nido d’ape grosso (water<br />
line), rullo a nido d’ape<br />
fine (mimosa), rullo scamosciato<br />
increspato (delta),<br />
rullo di tela con frange in<br />
pelle (blades-paddle). Ora<br />
resta solo da scegliere!
RISORSE di Adele Filice ph Eugenio Sciammarella<br />
Da due anni, alcune aziende agricole e di allevamento<br />
silane promuovono la conoscenza<br />
del lavoro e dei prodotti con visite e<br />
degustazioni. Da questʼanno, lʼiniziativa si<br />
arricchisce con lʼesperienza di affiancare,<br />
per un giorno, il fattore nelle sue occupazioni<br />
Porte aperte in fattoria<br />
14 Calabria Produttiva<br />
Immaginate di essere su<br />
un altopiano, magari<br />
quello della Sila, nel<br />
cuore della Calabria verde,<br />
dove il vento solletica le<br />
narici con l’odore delle<br />
mammole o della resina di<br />
pini ed abeti. Immaginate<br />
di tuffare lo sguardo nello<br />
smeraldo dei laghi, di osservare<br />
lente mandrie di<br />
bovini che punteggiano i<br />
prati; o ancora di spiare il<br />
musetto curioso e lo<br />
sguardo dolcissimo di un<br />
daino o di un capriolo, il<br />
guizzo iridato delle trote,<br />
avendo attorno, a portata<br />
di carezza, tanti domestici<br />
animaletti che, nella fantasia<br />
dei bambini di città, vivono<br />
ormai solo in tivù o,<br />
peggio, in scatole di latta,<br />
vasetti di vetro o nei vassoi<br />
dei supermercati. Immaginate<br />
ancora, di tornare indietro<br />
nel tempo e vivere la<br />
naturalezza dei ritmi della<br />
terra, scanditi dal sole e<br />
della luna, dal bel tempo e<br />
dalla pioggia. Aprite gli<br />
occhi e, se non l’avete ancora<br />
fatto, prenotate, per la<br />
prossima estate, una visita<br />
alle “Fattorie aperte in Sila<br />
(www.fattorieaperte.it) e<br />
tutto quello che avete potuto<br />
immaginare potrete<br />
viverlo e toccare con mano.<br />
L’iniziativa, intrapresa da<br />
appena due anni, sta registrando<br />
risultati sempre<br />
più apprezzabili mentre<br />
l’idea di aprire ai turisti ed<br />
alle famiglie le porte delle<br />
fattorie silane è nata con<br />
molteplici obiettivi, il cui<br />
comun divisore è la conoscenza<br />
dell’antico valore<br />
del lavoro dei campi; di un<br />
territorio unico nel suo genere,<br />
delle sue attività e dei<br />
suoi prodotti; della qualità<br />
di tali prodotti, il cui valore<br />
aggiunto si esprime nei termini<br />
del rispetto di tradizioni<br />
centenarie. In più,<br />
non è da trascurare<br />
l’aspetto ludico, dove<br />
svago ed apprendimento,<br />
per chi ne ha voglia, avvengono<br />
all’aria aperta, in<br />
case coloniche, stalle,<br />
campi, orti e frutteti che si<br />
Calabria Produttiva<br />
15
RISORSE<br />
mucche sull’altopiano silano<br />
16 Calabria Produttiva<br />
presentano in tutta la loro<br />
semplicità e soprattutto in<br />
compagnia di uomini e<br />
donne che lavorano duramente,<br />
con enorme passione.<br />
E di passione ne sa<br />
qualcosa Mario Grillo -<br />
promotore dell’iniziativa<br />
insieme ad Albino Carli e<br />
titolare di una fattoria biologica<br />
– che, dopo lavorato<br />
nel settore bancario, come<br />
analista funzionale nell’ambito<br />
del controllo di<br />
gestione nazionale ed internazionale;<br />
dopo aver vissuto<br />
e lavorato a Siena, a<br />
Milano, in Irlanda, in Slovacchia<br />
a macinare esperienze<br />
e ritmi incalzanti;<br />
dopo aver respirato mondanità<br />
e benessere, con la<br />
realizzazione professionale<br />
e personale, si scopre mancante<br />
di un’indispensabile<br />
serenità perché pensa continuamente<br />
alla sua terra;<br />
con la moglie, donna in<br />
carriera ed innamorata, de-<br />
RISORSE<br />
cide dopo grandi sofferenze<br />
di lasciare tutto e tornare<br />
in Calabria, dove<br />
riprende in mano le sorti<br />
dell’azienda di famiglia. Il<br />
grande salto è compiuto;<br />
dalla vita di professionista<br />
affermato a Milano, in Calabria<br />
a fare il fattore! Il<br />
dubbio che in testa gli serpeggi<br />
un po’ di follia, coglie<br />
spesso il Nostro ex<br />
bancario; ma le cose vanno<br />
abbastanza bene, il lavoro e<br />
gli impegni sono infiniti<br />
anche se i ritorni economici<br />
assolutamente incomparabili<br />
a prima. Con la brillante<br />
idea di “Fattorie<br />
aperte in Sila”, si mette in<br />
moto un meccanismo che<br />
genera lavoro, sinergia tra<br />
gli operatori (sono infatti<br />
sette le aziende che vi partecipano<br />
finora) e, forse,<br />
l’inizio di quel progresso<br />
che un autentico patrimonio<br />
come l’ambiente silano<br />
aspetta da sempre. “Anche<br />
quest’anno - dice Mario<br />
Grillo - sono stati confermati<br />
i risultati dello scorso anno;<br />
abbiamo registrato circa<br />
30.000 visitatori, tremila visite<br />
sul sito, tante richieste<br />
alla proloco di Camigliatello e,<br />
cosa più importante, i magazzini<br />
delle fattorie sono vuoti,<br />
come non accadeva da tempo.<br />
Intanto sono aumentate le richieste<br />
di adesione al circuito<br />
di Fattorie aperte e, per l’edizione<br />
2008, si è messo in movimento<br />
un complesso<br />
meccanismo di promozione e<br />
marketing con tour operators<br />
nazionali ed internazionali.<br />
Abbiamo partecipato con successo<br />
alla fiera specialistica<br />
TTI di Rimini ed ora stiamo<br />
realizzando dei pacchetti a<br />
tema con un’offerta completa<br />
in collaborazione con gli operatori<br />
alberghieri di Camigliatello”.<br />
Insomma, gli<br />
ingredienti buoni per un<br />
autentico boom ci sono<br />
tutti: fiducia nell’iniziativa,<br />
risultati incoraggianti e soprattutto,<br />
un inizio di sinergie<br />
tra pubblico e<br />
privato – aziende, sindaci,<br />
assessori provinciali e regionali<br />
– che, alle nostre latitudini,<br />
rappresenta un<br />
il lago arvo<br />
evento prodigioso.<br />
L’augurio per l’iniziativa,<br />
per il territorio silano<br />
e la regione tutta è che,<br />
d’ora in avanti, questa sia<br />
invece la normale<br />
quotidianità.<br />
Calabria Produttiva<br />
17
REDAZIONALE<br />
Vivere ...naturalmente<br />
Qualcuno disse: Se quarantʼanni fa avessi detto<br />
che a Maurizio (frazione di Bianchi - Cs) sarebbe<br />
stata costruita una struttura come quella della Fattoria,<br />
non ci avrebbe creduto assolutamente nessuno<br />
che fosse stata una cosa possibile. Quindi<br />
se qualcuno avesse avuto lʼidea di realizzare una<br />
struttura come questa sarebbe stata accettata da<br />
tutti con grande entusiasmo, ma, dati i tempi, era<br />
una proposta di realizzazione priva di qualsiasi<br />
speranza e perciò rimaneva un sogno”.<br />
Grazie all’intraprendenza<br />
e all’amore<br />
morboso per la propria<br />
terra, dove i proprietari<br />
erano e sono legati<br />
sentimentalmente, la Fattoria<br />
è realtà. Una struttura<br />
immersa nel verde rigoglioso<br />
della contrada Maurizio.<br />
Circondata da un<br />
immenso castagneto, la<br />
Fattoria ha un ruolo trainante<br />
e di primaria importanza<br />
nel territorio e<br />
nell’ambito sociale di Bian-<br />
18<br />
Calabria Produttiva<br />
chi (piccolo comune alle<br />
pendici della Sila). La Fattoria,<br />
sapientemente gestita<br />
dai proprietari, è costituita<br />
da 2 sale per la ristorazione;<br />
la sala Iolanda capace<br />
di ospitare fino a 300<br />
posti a sedere, e la sala Briganti<br />
fino a 140 posti a sedere.<br />
Inoltre, nell’immediato futuro,<br />
sarà possibile alloggiare<br />
in 16 camere per un<br />
totale di circa 50 posti.<br />
L’attività che il turista può<br />
svolgere all’interno della<br />
Fattoria è caratterizzata dal<br />
contatto diretto con la natura;<br />
passeggiate a cavallo,<br />
pesca sportiva, tiro al piattello<br />
(affiliato F.I.T.A.V.),<br />
giri in mountain bike e<br />
trekking i principali servizi<br />
da sviluppare in 40 ettari di<br />
terreno che spazia dal pascolo<br />
al bosco, dal seminativo<br />
all’irriguo.<br />
Come raggiungerci:<br />
Autostrada A3 uscita<br />
Altilia/Grimaldi direzione<br />
Sila per Bianchi, a 5 minuti<br />
In alto a dx<br />
i titolari con il personale<br />
In alto a sx<br />
veduta del ristorante<br />
In alto a dx centro pagina<br />
sopra sala Briganti<br />
sotto sala Iolanda<br />
A alto a sx<br />
insieme di prelibatezze<br />
pronte da gustare
RISORSE testo Piero Sciammarella ph Luigi Petrone<br />
...E per albergo<br />
una nobile dimora<br />
22 Calabria Produttiva<br />
Palazzo Castriota, a Corigliano<br />
Calabro, è al centro di un intervento<br />
di restauro che trasformerà<br />
lʼaristocratica costruzione<br />
in albergo di lusso. Atmosfere,<br />
arredi, leggende dʼaltri tempi<br />
ed un panorama che spazia<br />
dal centro storico al mare daranno<br />
il benvenuto agli ospiti<br />
L’antico palazzo dei<br />
Castriota sta per essere<br />
riportato allo<br />
splendore d’altri tempi.<br />
Dopo il Castello Ducale, un<br />
altro rilevante edificio di<br />
Corigliano viene restaurato<br />
e restituito alla città. I lavori<br />
sono iniziati lo scorso<br />
mese di aprile e procedono<br />
alacremente. E presto il palazzo<br />
diventerà un albergo.<br />
La richiesta di strutture ricettive<br />
è connessa all’esigenza<br />
di un turismo<br />
sostenibile, che sappia<br />
anche valorizzare il patrimonio<br />
immobiliare. La Calabria<br />
è ricca di borghi<br />
antichi e affascinanti, ma<br />
spesso non c’è per il turista<br />
la possibilità di pernottarvi.<br />
A Corigliano, però,<br />
qualcosa sta cambiando.<br />
Grazie all’iniziativa di privati<br />
e al Programma Operativo<br />
Regionale (POR<br />
2000-2006, asse IV, misura<br />
4.4, azione 4.4.b, tipologia<br />
4.4.b.2), l’edificio di Palazzo<br />
Castriota sta per essere<br />
trasformato in un<br />
albergo di qualità. La primitiva<br />
costruzione del palazzo<br />
risale alla fine del<br />
Cinquecento. Uno tra i<br />
primi abitanti fu don Cesare<br />
Castriota, discendente<br />
del celebre re albanese<br />
Giorgio Castriota “Scanderberg”.<br />
I Castriota lo tennero<br />
per oltre tre secoli,<br />
quando per ragioni ereditarie<br />
l’edificio passò dapprima<br />
ai Solazzi, poi al<br />
conte d’Alife e infine al<br />
duca di Bovino. Ceduto per<br />
ragioni economiche, alla<br />
fine del secolo scorso pervenne<br />
all’attuale proprietà.<br />
Ora questo vecchio edificio<br />
tardo-medievale viene finalmente<br />
ristrutturato. Palazzo<br />
Castriota è un<br />
esempio di casa padronale<br />
tipicamente calabrese.<br />
Ampio, compatto, arioso.<br />
L’edificio ha una forma che<br />
ricorda la chiglia di una<br />
nave e una doppia facciata,<br />
l’una rivolta su una silenziosa<br />
piazzola a pochi passi<br />
dal Castello, l’altra, più<br />
ampia, rivolta verso il<br />
Calabria Produttiva<br />
23
RISORSE<br />
mare. La posizione elevata<br />
regala uno stupendo panorama<br />
del paese e della<br />
costa. La costruzione ha<br />
cominciato la sua metamorfosi.<br />
Le stanze di quelli<br />
che un tempo erano il<br />
Piano della servitù e il<br />
Piano nobile si preparano a<br />
diventare confortevoli<br />
24 Calabria Produttiva<br />
stanze d’albergo. L’ampia<br />
scalinata interna porta ai<br />
piani inferiori, i più antichi<br />
poiché ricavati direttamente<br />
nella cinta muraria<br />
tardo-medievale. Si scopre<br />
che il palazzo fu edificato<br />
direttamente sulla roccia,<br />
come le fondamenta del castello<br />
normanno. I lavori di<br />
rimozione del pavimento<br />
hanno riportato alla luce<br />
antichissimi reperti: contenitori<br />
del Seicento per la<br />
conservazione di legumi e<br />
granaglie, due enormi vasi<br />
e grosse giare interrate, che<br />
si ritiene risalgano ai primi<br />
decenni del XVII secolo,<br />
utilizzati per la raccolta<br />
dell’olio. Luigi Petrone,<br />
studioso del territorio, medico<br />
e padrone di casa, è<br />
l’iniziatore dell’opera. Il<br />
progetto di restauro è<br />
dell’architetto Antonio<br />
Aprelino e dell’ingegnere<br />
Vincenzo Genovese. Esso<br />
apporterà nuove destinazioni<br />
d’uso all’edificio, ma<br />
RISORSE<br />
Calabria Produttiva<br />
25
RISORSE<br />
le sue caratteristiche resteranno<br />
intatte. Tipicità,<br />
quiete e accoglienza speciale<br />
sono le promesse<br />
per i futuri ospiti. Ogni<br />
stanza avrà una finestra<br />
sul mare e un elemento<br />
caratteristico: il soffitto<br />
dipinto, un vecchio cassone,<br />
un armadio. Non ci<br />
saranno due camere esattamente<br />
uguali, per rendere<br />
unica la<br />
permanenza, personalizzando<br />
anche il servizio.<br />
L’albergo sarà una tranquilla<br />
alternativa al soggiorno<br />
marino, ma senza<br />
rinunciare a questa possibilità.<br />
Il palazzo avrà poi<br />
le sue storie da raccontare<br />
ai turisti. Come l’esorcismo<br />
di Donna Isabella<br />
Gonzaga, che avvenne<br />
nel 1640 in queste stanze.<br />
Forse sono solo fantasie,<br />
ma qualcuno giura che<br />
sia tutto vero e che la<br />
bella Isabella vaghi ancora<br />
nel palazzo.<br />
26 Calabria Produttiva
IL BUON MANGIARE di Rossana De Angelis ph Piesse - Ag. Zefiro (per gentile concesione di Bruno Coppola)<br />
Dalle Ande<br />
allʼAltopiano silano<br />
Eʼ questo il percorso che ha compiuto<br />
la patata in casa nostra, dove i fertili terreni<br />
della Sila hanno accolto il tubero forestiero<br />
e lo hanno fatto diventare prelibato,<br />
ricercato ed oggi tutelato anche<br />
dallʼIndicazione Geografica Protetta<br />
Un po’ di storia<br />
Rimedio contro la carestia,<br />
riserva calorica,<br />
feticcio. La<br />
patata ha una lunga storia<br />
e una lunga serie di appellativi<br />
che possono descriverla.<br />
Originaria del Perù e<br />
della Bolivia, era coltivata<br />
già nel III millennio a.C.<br />
dalle popolazioni andine.<br />
Si ritiene che sia stata proprio<br />
essa - per la capacità<br />
di vegetare ad altezze elevate<br />
e sopportare temperature<br />
molto basse - a<br />
rendere possibile la sopravvivenza<br />
umana su quegli<br />
altipiani prima della coltivazione<br />
del mais. Risalgono<br />
alla seconda metà del<br />
XVI secolo, invece, le notizie<br />
della sua introduzione<br />
in Europa. La celebrità e,<br />
soprattutto, l’affidabilità<br />
della patata, in campo nutrizionale,<br />
si affermano durante<br />
i periodi di guerra, a<br />
causa della scarsità dei cereali.<br />
Scrivono gli storici<br />
che le patate assunsero, col<br />
tempo, una tale importanza<br />
che la Guerra di successione<br />
bavarese – durata<br />
dal 1778 al 1779 - fu detta<br />
anche “Guerra delle Patate”<br />
poiché gli eserciti, affamati<br />
e stanchi, iniziarono<br />
a battersi per il possesso di<br />
territori coltivati a patate,<br />
piuttosto che per i motivi<br />
dinastici legati all’origine<br />
del conflitto. Ben presto,<br />
perciò, l’Europa continentale<br />
iniziò una battaglia che<br />
vedeva schierarsi gli agronomi<br />
piuttosto che i soldati,<br />
per imporre il tubero<br />
nella panificazione, nelle<br />
conserve e, soprattutto,<br />
nella razione di minestra.<br />
La patata ha incontrato,<br />
però, resistenza e diffidenza,<br />
sia per l’aspetto inconsueto<br />
sia per<br />
l’appartenenza alle Solanacee,<br />
piante dalle foglie velenose<br />
che evocavano la<br />
stregoneria o erano considerate<br />
dannose per la salute.<br />
Peggio ancora è<br />
accaduto in Italia, dove è<br />
diventata un alimento comune<br />
soltanto nel XIX<br />
28 Calabria Produttiva Calabria Produttiva<br />
29
IL BUON MANGIARE<br />
secolo, molto tempo dopo<br />
essere entrata nell’alimentazione<br />
quotidiana di altri<br />
Paesi. Essa, inoltre, dava<br />
un ulteriore problema, la<br />
conservazione, dal momento<br />
che era molto più<br />
deteriorabile del frumento<br />
e dei cereali in genere.<br />
Verso la fine del XVIII se-<br />
30 Calabria Produttiva<br />
colo furono sperimentati i<br />
primi metodi per la produzione<br />
di farina e di fecola<br />
per la panificazione. Molto<br />
più tardi, durante la Prima<br />
e la Seconda guerra mondiale,<br />
fu sperimentata la<br />
conservazione per essiccamento,<br />
ma i prodotti così<br />
ottenuti, utilissimi in quel<br />
IL BUON MANGIARE<br />
periodo, non incontrarono<br />
consenso di gusto e sparirono<br />
dalla circolazione a<br />
guerra finita. Nella seconda<br />
metà del Novecento<br />
subentrano altri procedimenti,<br />
dalla liofilizzazione<br />
alla surgelazione. Se si<br />
pensa che, nel 1990, circa la<br />
metà della produzione di<br />
patate dei paesi industrializzati<br />
era sottoposta a processi<br />
di lavorazione e di<br />
conservazione, e di questa<br />
circa la metà veniva surgelata,<br />
ci si rende conto che la<br />
storia della patata non è<br />
poi finita così male. E a ragione,<br />
per l’umile e prezioso<br />
tubero, viste le sue<br />
Calabria Produttiva<br />
31
IL BUON MANGIARE<br />
proprietà nutritive che la<br />
indicano come ottima fonte<br />
di amido, vitamine ( e B5)<br />
sali minerali (magnesio, fosforo,<br />
ferro e zinco) e fibre.<br />
La patata della Sila<br />
In Calabria, la zona dell’altopiano<br />
silano, sia dal versante<br />
cosentino sia da<br />
quello catanzarese, costituisce<br />
un piccolo, grande<br />
giacimento di ricchezza<br />
agro-alimentare, per la presenza<br />
di grandi estensioni<br />
di terreno adibite alla coltivazione<br />
della pregiata “Patata<br />
della Sila”, cui il<br />
Ministero delle Politiche<br />
Agricole Alimentari e Forestali<br />
ha conferito il riconoscimento<br />
di Indicazione<br />
Geografica Protetta (IGP)<br />
in base al Regolamento<br />
(CE) n. 510/2006. L’IGP<br />
“Patata della Sila” è riservata<br />
esclusivamente al prodotto<br />
che risponde ai<br />
requisiti stabiliti nel disciplinare<br />
di produzione e designa<br />
il tubero della specie<br />
Solanum tuberosum, della<br />
famiglia delle Solanacee ottenuto<br />
dalle varietà Agria,<br />
Desirée, Ditta, Majestic,<br />
Marabel, Nicola, che deve<br />
presentare determinate caratteristiche<br />
fisiche. Allora,<br />
come si può riconoscere<br />
un’autentica patata della<br />
Sila? Essa deve presentarsi<br />
in forma tonda, tondaovale,<br />
lunga-ovale; calibro<br />
compreso tra 28 mm e 42<br />
mm (mezzanella o tondello)<br />
oppure tra 43 mm e<br />
75 mm (prima) o ancora<br />
oltre 76 mm (fiorone); buccia<br />
consistente dopo lo<br />
sfregamento; polpa consistente.<br />
La patata silana non<br />
ha solo questi “segni particolari”<br />
sulla carta d’identità,<br />
ma deve provenire<br />
esclusivamente dai territori<br />
dei ventisei comuni designati<br />
dalla delibera (Acri,<br />
Aprigliano, Bocchigliero,<br />
Celico, Colosimi, Longo-<br />
IL BUON MANGIARE<br />
bucco, Parenti, Pedace, Rogliano,<br />
San Giovanni in<br />
Fiore, Serra Pedace, Spezzano<br />
della Sila, Spezzano<br />
Piccolo (CS); comuni di<br />
Albi, Carlopoli, Cicala,<br />
Confluenti, Decollatura,<br />
Magisano, Martirano, Martirano<br />
Lombardo, Motta<br />
S.Lucia, Serrastretta, Sorbo<br />
San Basile, Soveria Mannelli,<br />
Taverna (CZ).<br />
Una delle caratteristiche<br />
che rende specialissime le<br />
patate silane è il terreno<br />
della Sila, tendenzialmente<br />
sabbioso, a grana fine e<br />
quindi molto permeabile e<br />
facilmente lavorabile.<br />
Inoltre, esso è ben dotato di<br />
sostanze organiche e<br />
quindi garantisce una fertilità<br />
naturale. Da un punto<br />
di vista climatico, l’altopiano<br />
della Sila è secco<br />
d’estate e freddo d’inverno,<br />
con temperature crescenti<br />
nel periodo primaverile,<br />
ideale per le semine.<br />
La crescita delle piante è<br />
anche favorita dall’escursione<br />
termica giornaliera e<br />
dalla irradiazione solare<br />
prolungata.<br />
Oltre ad essere conosciuta<br />
e consumata nei mercati regionali,<br />
la patata della Sila<br />
è particolarmente rinomata<br />
anche nei mercati della<br />
Sicilia, della Puglia e<br />
della Campania, che mantengono<br />
legami stabili di<br />
commercio con i nostri territori<br />
fin dagli anni ‘50.<br />
Il “Centro Silano di Moltiplicazione<br />
e Selezione delle Patate<br />
da seme”, con il compito<br />
di preservare la qualità<br />
della specie e favorire la<br />
diffusione del seme certificato,<br />
nasce già nel 1955.<br />
La coltivazione della patata<br />
ha rappresentato da<br />
sempre un’importante<br />
fonte economica per<br />
questo territorio e, nel<br />
corso degli anni, le famiglie<br />
contadine ne hanno continuamente<br />
tramandato la<br />
coltivazione.<br />
32 Calabria Produttiva Calabria Produttiva 33
IL BUON MANGIARE<br />
Il Consorzio dei<br />
Produttori di Patate silane<br />
Oggi, il destino della patata<br />
della Sila è affidato al<br />
Consorzio Produttori di<br />
Patate Altopiano Silano,<br />
presieduto da Pietro Tarasi,<br />
tra l’altro presidente provinciale<br />
della Coldiretti di<br />
Cosenza. La situazione attuale<br />
della coltivazione e<br />
della produzione è così illustrata<br />
dal presidente “La<br />
coltivazione della patata silana<br />
ha consentito lo sviluppo<br />
attuale di molte aziende che si<br />
suddividono in strutture di<br />
lavorazione, di conservazione,<br />
con dimensioni aziendali abbastanza<br />
elevate - circa una<br />
diecina di ettari di terreno -<br />
dal momento che una maggiore<br />
estensione garantisce<br />
una maggiore redditività. Le<br />
vicende passate ci hanno permesso<br />
di costruire il presente,<br />
che ci ha portato all’ottenimento<br />
dell’IGP e ad una produzione<br />
che si aggira sui<br />
settecentomila quintali annui.<br />
Grazie ad un Piano Integrato<br />
di Filiera, molte aziende in<br />
34 Calabria Produttiva<br />
Sila si sono rinnovate, ristrutturate<br />
e si dirigono verso un<br />
tipo di lavorazione orientato<br />
alla qualità; tutto ciò consente<br />
di guardare con serenità e fiducia<br />
in una maggiore redditività<br />
ai mercati che si<br />
apriranno in futuro. Negli<br />
anni passati, è accaduto che<br />
molto prodotto che non era silano,<br />
veniva venduto per tale;<br />
questa situazione ha incrinato<br />
la credibilità presso i consumatori.<br />
Poi ci sono stati momenti<br />
in cui, per motivi di<br />
politica territoriale, di relazioni<br />
sociali sul territorio tra<br />
amministratori e produttori,<br />
si sono create tensioni che<br />
hanno indotto a dire che in<br />
Sila si facevano imbrogli e<br />
tutto questo si è trasformato<br />
in un boomerang presso i consumatori.<br />
La costituzione di<br />
un’IGP è anche un modo,<br />
oggi, di riguadagnare la fiducia<br />
dei consumatori grazie<br />
anche alla tracciabilità e rintracciabilità<br />
del prodotto”. Il<br />
Consorzio ha tutti i numeri<br />
per aspirare a diventare un<br />
punto di riferimento: circa<br />
quaranta aziende societarie<br />
Curiosità<br />
La patata silana è protagonista anche di numerose<br />
sagre e pietanze tradizionali. A Camigliatello Silano,<br />
dal 1978 si celebra, ad ottobre, l’ormai famosa Sagra<br />
della Patata della Sila, insieme alla Mostra Mercato<br />
della Patata e delle Macchine Agricole. A Parenti, dal<br />
1980, l’ultima domenica di agosto si svolge un’importante<br />
manifestazione a carattere folcloristico e gastronomico,<br />
dove le famose “patate ‘mpacchiuse” (fette sottili<br />
di patate fritte nell’olio di oliva che si amalgamano in<br />
una pietanza morbida) da sole o in aggiunta di peperoni,<br />
cipolle o zucchine; la “pasta e patate ‘ntieddra”,<br />
crocchette, patate al forno o cotte alla brace diventano i<br />
protagonisti assoluti della festa, pronti a deliziare il palati<br />
del sempre più numeroso pubblico.<br />
dove però sono presenti alcune<br />
cooperative che rappresentano<br />
più soci; di<br />
fatto, dunque, sono presenti<br />
circa ottanta aziende;<br />
una produzione - quella<br />
che coinvolge il Consorzio<br />
- di circa trecentomila quintali<br />
che rappresenta il 40-45<br />
% di tutta la produzione di<br />
massa silana. Per quanto riguarda<br />
il territorio, invece,<br />
dei duemila ettari circa su<br />
cui si estende la produzione,<br />
il consorzio rappresenta<br />
circa novecento<br />
ettari. “Siamo ancora agli<br />
inizi –conclude fiducioso il<br />
presidente - ma lo sforzo e le<br />
energie investite fanno ben<br />
sperare che il Consorzio possa<br />
rappresentare presto, quando<br />
potrà lavorare a regime, non<br />
solo la maggior parte dei produttori<br />
e del territorio ma soprattutto<br />
il soggetto<br />
catalizzatore di interessi da<br />
parte dei buyers”.<br />
La sfida è lanciata ed un’altra,<br />
e più moderna, “battaglia”<br />
attende il gustoso<br />
tubero di casa nostra.
CASTELLI DI CALABRIA di Pier Paolo De Salvo ph piesse<br />
Il castello sul borgo<br />
36<br />
Calabria Produttiva<br />
L'incantevole centro di Morano, nei pressi del massiccio<br />
del Pollino, ancora oggi è sovrastato dai suggestivi<br />
resti della fortificazione che sorgeva sul tracciato<br />
della consolare Popilia. La sua storia s'intreccia<br />
con le vicende più remote del territorio e della comunità<br />
Un cocuzzolo completamentericoperto<br />
di case sulla<br />
cui sommità sorgono i resti<br />
dell’antico castello. Appare<br />
così Morano Calabro a<br />
guardarlo dal basso. Un<br />
presepe di pietra con le sue<br />
case abbarbicate l’un l’altra,<br />
quasi concatenate tra<br />
loro alla collina. Pezzi di<br />
storia millenaria che si<br />
stringono in un abbraccio<br />
solidale come a volersi<br />
dare una maggiore forza e<br />
sicurezza. E più su, dopo<br />
un intricato dedalo di<br />
strade e viuzze, il castello,<br />
corona preziosa, emblema<br />
di forza e potere con lo<br />
sguardo proiettato a scrutare<br />
l’orizzonte di un paesaggio<br />
che è da sempre<br />
strada di comunicazione. I<br />
nomi Muranum e Summuranum<br />
che caratterizzarono<br />
in passato l’attuale centro<br />
urbano calabrese risalgono<br />
all’epoca romana. Da qui<br />
passava un tratto importante<br />
della consolare Popilia<br />
che collegava Reggio a<br />
Capua. Nella Lapide di<br />
Polla, una pietra miliare<br />
del II secolo d.C. in cui<br />
sono citate le stazioni della<br />
via Popilia, compare anche<br />
Muranum. Ma il territorio<br />
doveva essere abitato<br />
anche in epoca precedente<br />
se si pensa che i siti romani,<br />
spesso e volentieri<br />
insistevano su abitati già<br />
presenti sul territorio. Un<br />
avamposto che vigilava<br />
anche il passaggio tra Ionio<br />
e Tirreno attraverso il valico<br />
di Campotenese. E’<br />
certo che i Sibariti, risalendo<br />
le acque del fiume<br />
Sybaris mantenevano, grazie<br />
a questo passaggio, i<br />
propri contatti con le colonie<br />
tirreniche di Lao e Scidro<br />
e più in là con<br />
Posidonia, l’attuale Paestum.<br />
Nella stessa posizione<br />
degli attuali ruderi, i<br />
Romani costruirono una<br />
fortificazione che controllava<br />
strategicamente il passaggio.<br />
Saranno i<br />
Normanni con la conquista<br />
della Calabria a costruire, a<br />
Calabria Produttiva<br />
37
CASTELLI DI CALABRIA<br />
Morano, una fortificazione<br />
che per successive aggiunte<br />
assumerà la connotazione<br />
vera e propria del castello.<br />
Tra storia e leggenda si riporta<br />
l’evento della conquista<br />
normanna<br />
concomitante alla cacciata<br />
dei Mori da Morano avvenuta<br />
nel 1076. Si fa risalire<br />
proprio a questo evento la<br />
presenza del moro nello<br />
stemma cittadino. Del<br />
resto, le lotte tra abitanti<br />
del luogo e Saraceni erano<br />
il tema dominante delle<br />
scaramucce guerresche dell’epoca;<br />
tanto sulla costa<br />
della Calabria quanto all’interno,<br />
dove le incursioni<br />
piratesche spesso si spingevano<br />
con altrettanta forza<br />
così da convincere i Normanni<br />
a operare un ampliamento<br />
delle<br />
fortificazioni e degli avam-<br />
38 Calabria Produttiva<br />
posti di difesa a ridosso del<br />
mare quanto nei centri più<br />
interni. Idea che fu sposata<br />
anche da Svevi, Angioini e<br />
Aragonesi. Il primo feudatario<br />
del luogo, citato in<br />
documenti risalenti al XII<br />
secolo, è tale Apollonio di<br />
Morano. Per consolidare<br />
l’apparato difensivo territoriale<br />
si amplierà il castello<br />
di matrice normanna<br />
sostituendo alla prima fortificazione<br />
una serie di torri<br />
e di rinforzi, che con l’aggiunta<br />
di cinta murarie daranno<br />
alla costruzione<br />
l’aspetto del maniero medievale.<br />
Tre di quelle torri<br />
sono visibili ancora oggi e<br />
assieme ai resti della cinta<br />
muraria rinvenuti nell’abitato<br />
testimoniano quale<br />
piccola città fortificata doveva<br />
essere all’epoca Morano.<br />
La cittadina crescerà<br />
d’importanza tanto che gli<br />
Aragonesi eleveranno il castello<br />
al rango di regio<br />
come citato in un diploma<br />
dell’Archivio l’Occaso di<br />
Castrovillari. Nel periodo<br />
tra il 1515 e il 1546 il castello<br />
riceverà nuove attenzioni<br />
attraverso una<br />
ricostruzione operata da<br />
architetti militari napoletani<br />
che lo caratterizzeranno<br />
con una pianta<br />
rettangolare e sei torrioni<br />
secondo i dettami più in<br />
voga dell’epoca. È questo il<br />
periodo della dominazione<br />
dei Sanseverino, feudatari<br />
investiti del feudo di Morano<br />
da Ferdinando I<br />
d’Aragona che scacciò<br />
dallo stesso possedimento i<br />
Fasanella. Successivi proprietari<br />
del castello diventeranno,<br />
nel 1614, i principi<br />
Spinelli di Scalea che ne<br />
manterranno il possesso<br />
fino al 1806. In questo periodo,<br />
le lotte napoleoniche<br />
che imperversano sul territorio<br />
calabrese, porteranno<br />
il castello ad essere cannoneggiato<br />
dai Francesi. Comincia<br />
così la lenta<br />
decadenza e lo scempio del<br />
castello. Sventrato dalle<br />
granate francesi, questo<br />
splendido maniero subirà<br />
inesorabilmente le ingiurie<br />
del tempo e degli elementi.<br />
Ma anche degli uomini che<br />
vi sottrarranno tufo e legname<br />
per nuove costruzioni<br />
che prenderanno vita<br />
proprio dalle rovine del castello.<br />
L’epoca moderna ce<br />
lo ha restituito malconcio,<br />
ma ancora lì a testimoniare<br />
sfarzi e potere di un passato<br />
moranese incredibilmente<br />
ricco di storia e<br />
tradizioni antichissime.<br />
CASTELLI DI CALABRIA<br />
La Festa della Bandiera<br />
Legata al castello, al potere<br />
che esso rappresenta ed<br />
alla strenua lotta che i Calabresi<br />
dovettero sovente ingaggiare<br />
con le<br />
popolazioni moresche, per<br />
difendere la vita e la libertà,<br />
è la rievocazione storica<br />
conosciuta come “Festa<br />
della Bandiera”. Le sue origini,<br />
ancora oggi, non sono<br />
del tutte chiare; si sa che<br />
essa si svolse sin dall’antichità<br />
- molto verosimilmente<br />
a partire dal XVI secolo,<br />
anche se non esistono documenti<br />
storici a sostegno<br />
della data – per rievocare<br />
una battaglia, avvenuta nei<br />
pressi di Morano, in cui i<br />
Saraceni furono sconfitti,<br />
ma sulla cui datazione gli<br />
storici non sono affatto concordi,<br />
tanto da indicare tre<br />
CURIOSITÀ<br />
diversi anni: 827, 903 e<br />
1077. Essa si celebra il 19<br />
ed il 20 di maggio, in concomitanza<br />
con la festività<br />
religiosa di San Bernardino<br />
da Siena, patrono della<br />
città. La Festa della Bandiera,<br />
peraltro soppressa<br />
durante la dominazione<br />
francese, e poi ripresa con<br />
alterne vicende, ha sempre<br />
osservato un preciso e<br />
lungo rituale, come riporta<br />
un Anonimo storico locale<br />
che la descrive minuziosamente,<br />
in un regesto risalente<br />
al 1850<br />
(www.prolocomorano.it). La<br />
rievocazione storica, in sostanza,<br />
rimarca il sentimento<br />
d’identità e<br />
l’impegno che la collettività<br />
si assume per difendere il<br />
paese.<br />
Durante la cerimonia, il Mastrogiurato,<br />
rappresentante<br />
la popolazione moranese,<br />
in gran pompa e seguito<br />
dalla sua famiglia e dalla<br />
comunità, si reca nel piano<br />
adiacente il castello per<br />
fare solenne promessa di<br />
difendere la città. Qui è ricevuto<br />
dal Notaro che sottoscrive<br />
l’impegno con atto<br />
solenne, e dal Castellano<br />
che custodisce i simboli cerimoniali:<br />
la bandiera<br />
regia, la bandiera con la<br />
testa di Moro, una pistola,<br />
oggi sostituita da un sacco<br />
di monete d’oro, un grosso<br />
mazzo di chiavi ed uno di<br />
candele, per rimarcare la<br />
solenne promessa civile e la<br />
fede religiosa nei confronti<br />
del protettore celeste della<br />
città.<br />
Calabria Produttiva<br />
39
SANTI DI CALABRIA di Bonaventura Scalercio ph piesse<br />
Una vita di conflitti<br />
Gli aspri scontri e i dissidi religiosi caratterizzarono tutta<br />
la vita di Gioacchino da Fiore che, pochi anni dopo<br />
la morte, durante il IV Concilio Lateranense, venne anche<br />
tacciato di eresia per il contenuto dei suoi scritti<br />
40 Calabria Produttiva<br />
Parte II<br />
Proseguiamo nel racconto<br />
della figura di Gioacchino<br />
da Fiore, collocando<br />
il personaggio nel suo<br />
tempo. Sono poche le notizie<br />
relative alla prima metà della<br />
sua vita. Ma c’è da sperare<br />
che sempre maggiori elementi<br />
possano venire alla luce, visto<br />
che tanti studiosi nel mondo<br />
lo hanno eletto ad oggetto del<br />
proprio studio.<br />
Le fonti coeve, utili per ricostruire<br />
la vita di Gioacchino,<br />
sono due: le notizie<br />
fornite da Luca Campano,<br />
suo scriba per un breve periodo<br />
e più tardi arcivescovo<br />
di Cosenza – e la<br />
biografia di cui è autore un<br />
altro discepolo (forse Ruggero<br />
di Aprigliano) pochi<br />
anni dopo la morte dell’Abate.<br />
Tuttavia queste<br />
opere ci sono giunte attraverso<br />
interpolazioni risalenti<br />
al XVI secolo. Allora<br />
ancor più difficile è il raccapezzarsi<br />
su questa figura<br />
così complessa. Si sa che<br />
nasce a Celico, presso Cosenza,<br />
nel 1130 circa. Poco<br />
si sa invece della sua giovinezza.<br />
Se certamente centrale<br />
è il viaggio in Oriente,<br />
forse in Terrasanta (secondo<br />
alcuni studiosi, databile<br />
al 1167), osiamo<br />
affermare, pur senza voler<br />
negare la storicità del viaggio<br />
stesso, che il suo è soprattutto<br />
un itinerario<br />
spirituale, grazie al quale<br />
matura la determinazione<br />
di abbracciare una vita dedita<br />
allo studio e alla spiritualità,<br />
abbandonando così<br />
la carriera secolare avviata<br />
nella cancelleria normanna<br />
di Guglielmo I.<br />
L’incontro-scontro con<br />
l’ordine dei cistercensi<br />
L’ideale del suo tempo è<br />
quello monastico. Di particolare<br />
importanza appare<br />
allora il rapporto di Gioacchino<br />
con l’ordine dei cistercensi;<br />
dopo aver<br />
trascorso, di ritorno dalla<br />
Terrasanta, un breve periodo<br />
da eremita, viene accolto<br />
nell’abbazia luzzese<br />
Calabria Produttiva<br />
41
SANTI DI CALABRIA<br />
L’Abbazia Florense a San Giovanni in Fiore<br />
della Sambucina, cistercense,<br />
e, successivamente,<br />
in quella di “ispirazione cistercense”<br />
di Santa Maria<br />
di Corazzo, della quale nel<br />
1177 diviene abate (priore).<br />
Per un anno e mezzo, dal<br />
1183, soggiorna a Casamari,<br />
altra abbazia apparte-<br />
42 Calabria Produttiva<br />
nente all’ordine di Citeaux<br />
(in latino Cistercium). Il<br />
rapporto si configura però<br />
ben presto come scontro,<br />
sempre più duro. Tornato<br />
in Calabria e persuaso<br />
dell’avvicinarsi di un periodo<br />
di tribolazioni bibliche,<br />
poco dopo la Pasqua<br />
del 1186, egli lascia Corazzo<br />
per un luogo isolato:<br />
Petra Lata. Attratto dapprima<br />
dall’ordine che lo accoglie,<br />
Gioacchino se ne<br />
distacca dunque ormai insofferente.<br />
Due anni dopo,<br />
il papa lo esonera addirittura<br />
dai suoi doveri di<br />
abate. Probabilmente, proprio<br />
nello stesso anno, Gioacchino<br />
fa i suoi primi<br />
viaggi perlustrativi per le<br />
montagne della Sila alla ricerca<br />
di un luogo (Fiore)<br />
dove fondare il monastero<br />
di San Giovanni. Ma nel<br />
capitolo generale dell’or-<br />
SANTI DI CALABRIA<br />
dine, svoltosi nel settembre<br />
del 1192, si arriva allo scontro:<br />
gli viene intimato, insieme<br />
ad un suo valido<br />
compagno, Rainero di<br />
Ponza – con la minaccia di<br />
essere considerati fugitivi –<br />
di rientrare a Corazzo. Da<br />
qui, si sono allontanati<br />
mossi dalla volontà di gettare<br />
le basi di un nuovo<br />
monachesimo purificato.<br />
L’ostilità dell’ordine è attestata<br />
dalle parole di fuoco -<br />
rivolte più tardi alla sua<br />
persona da Goffredo di Auxerre,<br />
già segretario, verso<br />
la metà del XII secolo, di<br />
san Bernardo di Chiaravalle<br />
- che definiscono Gioacchino<br />
“falso profeta”<br />
attribuendogli inoltre una,<br />
improbabile, origine<br />
ebraica. Tuttavia, dopo<br />
averlo accusato di “diserzione”<br />
in vita, gli stessi cistercensi<br />
giungeranno a<br />
venerarlo successivamente<br />
come beato. Occorre soffermarsi,<br />
a questo punto, sul<br />
già citato soggiorno, dal<br />
gennaio 1183 per un anno e<br />
mezzo, a Casamari, abbazia<br />
nella diocesi laziale di<br />
Veroli, quando già Gioacchino<br />
ha superato i cinquant’anni.<br />
Qui, infatti,<br />
dispone di una ricca biblioteca<br />
ed è circondato da un<br />
gruppo di monaci scrittori<br />
(Luca, appunto, Giovanni e<br />
Nicola) messi a sua disposizione<br />
dall’abate Geraldo.<br />
A Calamari, Gioacchino ha<br />
due visioni, una in occasione<br />
della Pasqua, l’altra<br />
della Pentecoste. Coglie<br />
«con gli occhi della mente»,<br />
come racconta egli stesso,<br />
la «concordia» tra l’Antico e<br />
il Nuovo Testamento, alla<br />
luce di un’inaspettata interpretazione<br />
del libro dell’Apocalisse.<br />
Tali visioni<br />
sono fonte preziosa di ispirazione<br />
per la composizione<br />
delle sue opere se,<br />
come si ritiene, proprio a<br />
partire dal soggiorno di<br />
Casamari, Gioacchino comincia<br />
a comporre i suoi<br />
testi più importanti, dedicati<br />
al mistero trinitario.<br />
Il rapporto dell’eremita<br />
con i potenti del tempo<br />
Egli è certo un “eremita”<br />
sui generis. Oggetto di discussione<br />
storiografica è la<br />
frequentazione con i potenti<br />
della terra, dai papi ai<br />
sovrani. Nel giro di sei<br />
anni incontra tre pontefici:<br />
Lucio III a Veroli; Urbano<br />
III a Verona; Clemente III a<br />
Roma. Proprio a queste tre<br />
figure si riferirà poi,<br />
quando, ormai prossima la<br />
morte, redigerà la letteratestamento<br />
in cui egli<br />
stesso fissa il desiderio di<br />
sottomettere i propri scritti<br />
all’approvazione papale. È<br />
in occasione del primo incontro,<br />
quello con Lucio III,<br />
che Gioacchino dà una<br />
prima grande prova di esegesi<br />
testamentaria; analizzando<br />
la profezia<br />
conosciuta come Sibilla<br />
Samia, opera un parallelo<br />
tra le sette tribolazioni subite<br />
dagli Ebrei nel Vecchio<br />
Testamento e quelle subite<br />
dalla Chiesa (in quel momento<br />
lo scontro con l’impero):<br />
la sua conclusione –<br />
non opporsi al potere temporale<br />
– ha evidentemente<br />
risvolti politici ma anche<br />
spirituali. A nostro avviso,<br />
non può infatti essere compresa<br />
la pratica di vita eremitica<br />
di Gioacchino senza<br />
un riferimento a quello che<br />
crediamo sia il senso più<br />
profondo dell’essere disponibili<br />
al soffio… dello Spirito<br />
santo. Sospinto da tale<br />
soffio, egli “si muove”<br />
tanto: e lasciandosi muovere,<br />
“muove” a sua volta.<br />
Oltre a ricevere prove di<br />
amicizia – sotto forma di<br />
elargizioni di terre per le<br />
sue fondazioni – da parte<br />
di sovrani normanni (Tancredi<br />
e Costanza) ma non<br />
solo, determinante è il suo<br />
ruolo, tipicamente biblico,<br />
di profeta che si rivolge ai<br />
re (la storia si ripete: nel<br />
1187 Gerusalemme è “caduta”<br />
per mano del Saladino).<br />
In questa veste,<br />
incontra il sovrano inglese<br />
Riccardo Cuor di Leone, a<br />
Messina, in attesa di imbarcarsi<br />
per la crociata (la<br />
terza, detta anche “Crociata<br />
dei re”), e l’imperatore<br />
Enrico VI impegnato,<br />
con l’assedio di Napoli, nel<br />
rivendicare il Regno di Sicilia<br />
in quanto marito della<br />
normanna Costanza d’Altavilla.<br />
In entrambe le occasioni,<br />
i due potenti uomini<br />
riflettono sulle parole visionarie<br />
del povero uomo disarmato:<br />
Enrico VI,<br />
successivamente, gli riconoscerà<br />
pubblicamente il<br />
Calabria Produttiva<br />
43
SANTI DI CALABRIA<br />
merito di avergli predetto<br />
la vittoria, seppur conseguita<br />
dopo vicende sfavorevoli.<br />
Nell’agosto del 1196,<br />
l’ultranovantenne Celestino<br />
III premia l’operato<br />
del Nostro, riconoscendo il<br />
nuovo ordine da lui fondato<br />
– secondo Francesco<br />
Russo la data di nascita del<br />
novus ordo è il 1189. Qualcuno<br />
potrebbe ironizzare:<br />
c’è da chiedersi quanto il<br />
papa sia stato cosciente di<br />
ciò che faceva se, colpito da<br />
una grave forma di dimi-<br />
44 Calabria Produttiva<br />
nuzione della memoria, appena<br />
un anno dopo, si raccontava<br />
malignamente, era<br />
diventato oggetto di<br />
scherno da parte dei visitatori<br />
stranieri. Gioacchino<br />
muore il 30 marzo del 1202,<br />
mentre sovrintende alla costruzione<br />
dell’eremo di San<br />
Martino in Giove, presso<br />
Pietrafitta; la salma viene<br />
traslata in San Giovanni in<br />
Fiore; recentemente, è stata<br />
compiuta, su impulso dello<br />
studioso medievalista Pietro<br />
De Leo, un’analisi dei<br />
Navata centrale dell’Abbazia Florense<br />
resti scheletrici conservati<br />
nel reliquiario. Dopo la sua<br />
morte, si apre il lungo capitolo<br />
del gioachimismo, che<br />
giunge sino a noi in molte<br />
versioni e interpretazioni.<br />
Ma di questo parleremo<br />
nella prossima e ultima<br />
parte, dedicata alla “fortuna”<br />
dell’Abate calabrese;<br />
mentre ora vogliamo almeno<br />
ricordare che, a tredici<br />
anni dalla sua<br />
scomparsa, egli, o, meglio,<br />
le sue opere furono oggetto<br />
di discussione, e infine di<br />
condanna, durante il IV<br />
Concilio Lateranense (che<br />
con i suoi 400 vescovi e 800<br />
abati è considerato il più<br />
frequentato del Medioevo):<br />
precisamente nella terza e<br />
ultima sessione del concilio<br />
– svoltasi nel giorno 30 novembre<br />
1215 – la sua opera,<br />
come quella di Amalrico di<br />
Bena, venne ridotta al<br />
rango di eresia. In quello<br />
stesso giorno veniva approvato<br />
solennemente il<br />
Credo e “benedetta” la Crociata.
CHIESE E CONVENTI di Antonio Scarcello ph Piesse<br />
Fede, Spirito ed Arte<br />
nella solitudine dei boschi<br />
LʼAbbazia cistercense di Santa Maria della Sambucina<br />
fu un importante centro religioso e di studio per tutta la<br />
Calabria altomedievale. Fra le sue mura, dopo un breve<br />
eremitaggio, fu accolto e visse il noviziato Gioacchino<br />
da Fiore<br />
46 Calabria Produttiva<br />
In un luogo appartato<br />
della Sila greca, a poca<br />
distanza dall’abitato di<br />
Luzzi, in provincia di Cosenza<br />
e lontano dal consorzio<br />
umano, immersa nel<br />
“deserto” lussureggiante e<br />
incontaminato di secolari<br />
castagni e sambuchi profumati,<br />
sorge la celebre abbazia<br />
di Santa Maria della<br />
Sambucina, già cenacolo<br />
dello spirito e fucina artistica<br />
e culturale di prim’ordine,<br />
ancorché luogo di<br />
culto e centro di potere monastico<br />
assai influente, fino<br />
ad almeno il secolo XVI.<br />
Sulla data di fondazione<br />
del monastero, ad oggi,<br />
non si hanno notizie sicure.<br />
E come spesso accade, la<br />
mancanza di date storicamente<br />
inoppugnabili ha<br />
dato vita ad una vexata<br />
quaestio storiografica su cui<br />
eruditi e storici hanno dibattuto<br />
appassionatamente<br />
per decenni, proponendo<br />
ora ipotesi plausibili e perspicaci,<br />
ora fantasiose congetture<br />
imperniate su<br />
documenti pontifici e privilegi<br />
dei quali non v’è traccia<br />
nei repertori più<br />
accreditati. Per alcuni studiosi<br />
si tratta della prima<br />
fondazione cistercense in<br />
Calabria, filia dell’abbazia<br />
madre di Casamari, a sua<br />
volta emanazione del<br />
ceppo principale di Clairvaux.<br />
Per altri fu inizialmente<br />
benedettina, poi<br />
cistercense. Padre F. Russo,<br />
profondo conoscitore della<br />
storia ecclesiastica della regione,<br />
nella Storia dell’Arcidiocesi<br />
di Cosenza ha scritto<br />
che “verso il 1135 vennero<br />
nella Valle del Crati i Cistercensi,<br />
inviati da San Bernardo.<br />
Fondarono l’Abbazia<br />
della Sambucina, presso<br />
Luzzi, che divenne il centro<br />
economico e culturale più importante<br />
ed il perno della propaganda<br />
latina in tutta la<br />
Calabria settentrionale”. Soltanto<br />
di recente, Pietro De<br />
Leo, nel pregevole volume<br />
Certosini e Cisterciensi nel<br />
Regno di Sicilia, ha fissato<br />
alcuni punti fermi dai quali<br />
Calabria Produttiva<br />
47
partire per ulteriori indagini.<br />
Tra questi, la indubitabile<br />
appartenenza del<br />
monastero luzzese all’Ordo<br />
Cisterciensis e la continuità<br />
tra la stessa Sambucina e la<br />
chiesa di Santa Maria Requisita,<br />
suffragata da una<br />
donatio pro amina, nel dicembre<br />
1145 pubblicata da<br />
Alessandro Pratesi (Carte<br />
latine di abbazie calabresi provenienti<br />
dall’Archivio Aldobrandini),<br />
la quale riporta la<br />
notizia che Berta di Loritello,<br />
madre di Goffredo<br />
conte di Catanzaro e di<br />
Conza, concesse alla erigenda<br />
chiesa di Santa<br />
Maria della Requisita – e<br />
per essa all’abate Sigismondo<br />
ed alla comunità<br />
monastica da lui diretta – il<br />
terreno su cui costruire<br />
l’abbazia. Ma se la reticenza<br />
delle carte superstiti<br />
con ci consente di considerare<br />
chiusa la querelle sulle<br />
origini della famosa badia,<br />
ciò che ci preme sottolineare<br />
è il ruolo di primissimo<br />
piano che essa svolse<br />
per lunghi secoli nelle vicende<br />
temporali e spirituali<br />
della Calabria Citra. Insediatisi<br />
nella Val di Crati, intorno<br />
alla metà del XII<br />
secolo (si vedano, al ri-<br />
guardo, le Epistulae di San<br />
Bernardo curate criticamente<br />
da Dom Leclerq)<br />
chiamati dal sovrano Ruggero<br />
II “più per calcolo che<br />
per lo zelo religioso” i monaci<br />
bigi incrementarono<br />
notevolmente il loro patrimonio,<br />
acquisendo terreni<br />
in tutta la Calabria settentrionale<br />
ed esercitando il<br />
potere giurisdizionale su<br />
vasi possedimenti, grancie<br />
e filiazioni conventuali (ne<br />
sono esempio le due abbazie<br />
di Santa Maria di Acquaformosa<br />
(CS) 1195, e<br />
Sant’Angelo del Frigillo<br />
(oggi Mesoraca, KR) 1202,<br />
sorte sotto la reggenza di<br />
Luca Campano) sparsi<br />
entro e fuori dai confini regionali.<br />
Di notevole rilevanza<br />
anche la produzione<br />
artistica e libraria prodotta<br />
nello scriptorium sambucinese<br />
ed il ruolo tutt’altro<br />
che trascurabile che i monaci<br />
ebbero “nell’orientare e<br />
indirizzare le coscienze dei fedeli,<br />
alimentando anche i loro<br />
modelli di culto e di spiritualità”.<br />
Tra i tanto motivi che<br />
hanno reso celebre l’abbazia<br />
non va dimenticato<br />
quello di aver ospitato nel<br />
suo chiostro, tra il 1150 ed<br />
il 1160 - quando era ancora
CHIESE E CONVENTI<br />
un imberbe novicius attratto<br />
dall’abito cistercense<br />
e desideroso di<br />
ascendere agli ordini<br />
sacri - Gioacchino da<br />
Fiore, il Veggente celichese<br />
divenuto abate e<br />
poi fondatore dell’Ordine<br />
Florense, evocato<br />
nella Commedia dantesca<br />
e assurto al ruolo di auctoritas<br />
della civiltà religiosa<br />
del Medioevo<br />
occidentale, per il messaggio<br />
profetico e la tensione<br />
spirituale dei suoi<br />
scritti.<br />
Nelle pagine precedenti:<br />
a pag.46/47 veduta esterna dell’abbazia<br />
di Santa Maria della Sambucina<br />
a pag.48/49 l’entrata dell’ abbazia<br />
a pag.50 particolare dell’entrata<br />
in questa pagina a sx<br />
quadro all’interno dell’abbazia<br />
a dx confessionale<br />
Calabria Produttiva 51
AMBIENTE di Rossana De Angelis ph Cooperativa Segreti Mediterranei<br />
Una fiaba<br />
da toccare con mano<br />
52 Calabria Produttiva<br />
Il territorio delle Valli Cupe, meta<br />
ambita di numerosi turisti, è un<br />
autentico scrigno di gioielli ambientali.<br />
Fiumi e canyons, rocce e<br />
cascate, natura e borghi, storie e<br />
leggende si fondono in uno scenario<br />
impareggiabile dove lʼumile bellezza<br />
naturale è padrona assoluta<br />
canyon timpe rosse<br />
AMBIENTE<br />
Custodite nella Presila<br />
catanzarese, le Valli<br />
Cupe sono un favoloso<br />
patrimonio naturalistico.<br />
Le caratteristiche<br />
geologiche ne fanno un<br />
luogo di grande fascino,<br />
meta di un turismo sostenibile.<br />
Un viaggio nelle Valli<br />
Cupe è una esperienza indimenticabile.<br />
Nella Sila<br />
Piccola, nei dintorni di Sersale<br />
e dei centri montani limitrofi,<br />
si ergono delle<br />
meraviglie per cui queste<br />
valli diventano sempre più<br />
rinomate, i canyon. Quelli<br />
delle Valli Cupe, di Barbaro,<br />
delle Timpe Rosse,<br />
dell’Inferno, di Melissaro e<br />
di Razzone e le gole del<br />
Crocchio; unici in Italia per<br />
le loro caratteristiche geo-<br />
morfologiche e ricchi di<br />
splendide specie vegetali.<br />
Pareti aspre e monoliti impreziosiscono<br />
il suolo come<br />
gioielli. Rarissima è, ad<br />
esempio, la Felce bulbifera<br />
(Woodwardia radicans), un<br />
fossile vegetale ancora vivente<br />
risalente a circa 350<br />
milioni di anni fa. Anche la<br />
fauna locale vanta le sue<br />
rarità, come la salamandrina<br />
dagli occhiali, il nibbio,<br />
il gufo reale, il<br />
gheppio, il corvo imperiale,<br />
l’avvoltoio egiziano e<br />
molte altre specie. Le<br />
piante tipiche della macchia<br />
mediterranea (albero<br />
della manna, della gomma da<br />
masticare, ma anche il rinomato<br />
albero della ciofeca)<br />
ornano i sentieri che con-<br />
ducono nei pressi delle<br />
vecchie carvunere, le radure<br />
dove si lavorava e si produceva<br />
il carbone. Le Valli<br />
Cupe non sono soltanto<br />
roccia e alberi. Sono anche<br />
e soprattutto acqua. L’aggettivo<br />
“cupe”, infatti, richiama<br />
l’azione lenta e<br />
corrosiva dell’acqua che<br />
scava e buca la roccia. Cupare,<br />
nel dialetto locale<br />
vuol dire proprio scavare,<br />
ma con pazienza. E come<br />
ogni canyon che si rispetti,<br />
prima o poi esso ci conduce<br />
alle cascate, di cui le<br />
Valli Cupe sono davvero<br />
ricche. Un centinaio i corsi<br />
di acqua spumeggiante. La<br />
più alta è la Cascata Campanaro<br />
che, nonostante sia<br />
protetta dalla natura incon-<br />
veduta dall’alto delle valli cupe<br />
taminata della zona, resta<br />
comunque facilmente raggiungibile.<br />
Alta circa 22<br />
metri, è immersa in una natura<br />
onirica. Il colore della<br />
roccia che fa da sfondo al<br />
salto dell’acqua si staglia<br />
tra due specie di felci tropicali<br />
molto rare, la Felcetta<br />
lanosa e la Pteride di Creta. E<br />
non possono mancare gli<br />
alberi, grandi, maestosi,<br />
eterni si potrebbe dire. Il<br />
Parco dei Giganti dei Melitani<br />
è proprio questo, una<br />
foresta primigenia, unica in<br />
Europa. Castagni plurisecolari<br />
di straordinaria bellezza,<br />
che sfiorano i dieci<br />
metri di circonferenza. A<br />
vegliare sugli altri sono il<br />
Gigante Buono, “l’albero<br />
del pane”, un castagno di<br />
Calabria Produttiva<br />
53
AMBIENTE<br />
circa 500 anni, di oltre otto<br />
metri di circonferenza,<br />
adottato dai bambini delle<br />
scuole elementari di Sersale.<br />
Buono perché un<br />
tempo era parte di un castagneto<br />
che sfamava le popolazioni<br />
locali, che<br />
usavano la farina di castagne<br />
come si fa oggi con<br />
quella di grano. Come ogni<br />
altro luogo, le Valli Cupe<br />
raccontano anche la loro<br />
storia. Zagarise, Cerva, Sersale,<br />
Cropani conservano le<br />
loro tradizioni e sono<br />
pronte a farle conoscere al<br />
viaggiatore avido di curiosità.<br />
E come ogni tesoro che<br />
si rispetti, anche le Valli<br />
Cupe hanno il loro prezioso<br />
e fedele custode, Carmine<br />
Lupia, laureato in<br />
agraria, profondo conosci-<br />
AMBIENTE<br />
cascata campanaro canyon valli cupe<br />
pareti nel canyon valli cupe<br />
tore di botanica e di questo<br />
ambiente, il quale per farlo<br />
conoscere ed accogliere i<br />
viaggiatori, trasformando<br />
anche questi in… una risorsa<br />
, ha creato una cooperativa,<br />
Segreti mediterranei<br />
a.r.l.. Questa si fonda unicamente<br />
sul progetto di<br />
“coniugare lo sviluppo sociale<br />
ed economico con la salvaguardia<br />
del territorio e la valorizzazione<br />
delle risorse<br />
locali”. Promozione del turismo<br />
naturalistico, ricerche<br />
di etnobotanica ed<br />
etnozoologia, riscoperta<br />
della memoria popolare locale<br />
che è espressione di<br />
una cultura rurale e contadina<br />
caratterizzante il territorio<br />
sono le sue direttrici.<br />
La cooperativa organizza<br />
numerose attività, grazie<br />
all’appoggio di associazioni<br />
che operano sul territorio:<br />
visite guidate,<br />
escursioni in jeep o su<br />
dorso d’asino, balneazione<br />
fluviale nei luoghi delle cascate,<br />
corsi specifici per ap-<br />
54 Calabria Produttiva Calabria Produttiva 55
AMBIENTE<br />
cascata dell’inferno<br />
passionati naturalisti. Gli<br />
itinerari per le scuole, invece,<br />
comprendono anche<br />
visite nelle fattorie e nei<br />
luoghi dell’artigianato locale.<br />
Un modo per avvicinare<br />
viaggiatori e residenti<br />
alla genuinità, alla semplicità<br />
ed alle meraviglie della<br />
Natura.<br />
Per saperne di più<br />
Coop. Segreti Mediterranei<br />
via C. Borelli VII^ Trav.<br />
88054 - Sersale (Cz)<br />
Tel. 333-8643601 - 333-6988835<br />
Fax 0961-934165<br />
E-mail: info@vallicupe.it<br />
www.vallicupe.it.<br />
entrata canyon valli cupe<br />
AMBIENTE<br />
cascata campanaro<br />
56 Calabria Produttiva Calabria Produttiva 57<br />
canyon valli cupe
MUSEI DI CALABRIA di Teresa Grano ph Eugenio Sciammarella<br />
Una Casa calabrese<br />
per lʼarte senza tempo e confini<br />
58 Calabria Produttiva<br />
MUSEI DI CALABRIA<br />
Il museo civico dʼarte contemporanea di Acri, dedicato<br />
a Silvio Vigliaturo, accoglie le opere del maestro acrese<br />
insieme ad un laboratorio che ospita ogni anno<br />
aspiranti giovani artisti. Una fucina dalle porte spalancate<br />
dove lʼarte vive, si respira e genera bellezza<br />
Nel panorama composito<br />
delle realtà<br />
museali calabresi, il<br />
museo civico d’arte contemporanea<br />
“Silvio Vigliaturo”<br />
di Acri rappresenta<br />
sicuramente un’eccezione,<br />
e non solo per quella caratteristica<br />
strutturale che lo<br />
colloca in una dimensione<br />
sospesa, in bilico tra passato<br />
e futuro. L’intreccio tra<br />
lo storico Palazzo Sanseverino<br />
Falcone e la disponibilità<br />
di uno spazio capace di<br />
contenere le opere di uno<br />
dei più importanti maestri<br />
contemporanei della vetrofusione,<br />
si realizza a partire<br />
dal bisogno precipuo di offrire,<br />
in itinere, un centro<br />
espositivo e un laboratorio<br />
per l’arte. Sono diverse le<br />
sale del palazzo settecentesco<br />
adibite alla collezione<br />
delle opere di Silvio Vigliaturo;<br />
nella suggestiva cornice<br />
di un edificio da poco<br />
restituito alla cittadinanza,<br />
particolare attenzione merita<br />
la grande sala del<br />
piano mansardato, con<br />
l’esposizione permanente<br />
in cui si può ammirare una<br />
selezione della vasta produzione<br />
del maestro dal<br />
1961 al 2004; a questa si aggiungono<br />
poi tre sale, rispettivamente<br />
dedicate<br />
all’esposizione temporanea<br />
che raccoglie i suoi lavori<br />
più recenti, alla direzione e<br />
al bookshop.<br />
Attraverso le duecentotrentasette<br />
opere donate alla<br />
città di Acri da Silvio Vigliaturo,<br />
dal figlio Valerio,<br />
direttore artistico del<br />
museo, e dal suo curatore<br />
Adriano Berengo della Berengo<br />
Fine Arts di Murano,<br />
in provincia di Venezia, è<br />
possibile ripercorrere la vicenda<br />
professionale ed<br />
umana di un artista che<br />
sembra ridefinire ogni<br />
volta il suo rapporto con le<br />
origini (Vigliaturo è nato<br />
ad Acri nel 1949), a partire<br />
da un anelante desiderio di<br />
scoperta che plasma la mutevolezza<br />
delle sue creazioni<br />
e suggerisce nello<br />
Calabria Produttiva<br />
59
MUSEI DI CALABRIA<br />
60 Calabria Produttiva<br />
stesso tempo una tensione<br />
continua. Ma il museo<br />
vuole essere anche luogo di<br />
condivisione progettuale,<br />
con l’obiettivo di una compartecipazione<br />
che sia capace<br />
di stimolare<br />
concretamente l’immaginario<br />
collettivo sul valore<br />
universale dell’arte. A cominciare<br />
dagli studenti<br />
delle scuole, coinvolti ogni<br />
anno nei workshop, grazie<br />
ai quali si possono affinare<br />
le abilità manuali e le percezioni<br />
sensoriali. Poi, le<br />
mostre. Quella sullo spazialismo<br />
veneto, ad esem-<br />
MUSEI DI CALABRIA<br />
pio, conclusasi lo scorso<br />
settembre, ha consentito<br />
uno sguardo prospettico su<br />
un movimento culturale<br />
particolarmente significativo<br />
del secondo dopoguerra,<br />
con l’esposizione<br />
delle creazioni di Anton<br />
Giulio Ambrosini, Edmondo<br />
Bacci, Mario De<br />
Luigi, Bruno De Toffoli,<br />
Ennio Finzi, Lucio Fontana,<br />
Bruna Gasparini, insieme<br />
alle grafiche di alcuni<br />
grandi maestri dell’arte del<br />
Novecento come Remo<br />
Brindisi, Giorgio De Chirico,<br />
Salvatore Fiume, Re-<br />
Calabria Produttiva<br />
61
MUSEI DI CALABRIA<br />
62 Calabria Produttiva<br />
nato Guttuso e Francesco<br />
Messina. Opere, queste,<br />
che Germano Patrito, ex<br />
sindaco di Chieri (To), la<br />
città che ospita il laboratorio<br />
di vetro-fusione di Silvio<br />
Vigliaturo, ha donato<br />
per l’occasione a quella di<br />
Acri. Per il 24 novembre,<br />
invece, è prevista l’inaugurazione<br />
della mostra “Le<br />
montagne si incontrano”,<br />
di Dorino Ouvrier, lo scultore<br />
valdostano conosciuto<br />
a livello internazionale per<br />
il taglio appassionato ed<br />
originale delle sue forme.<br />
Le sue sculture in legno e<br />
MUSEI DI CALABRIA<br />
in bronzo richiamano i<br />
temi della terra e la fatica<br />
dei campi, raccontano memorie<br />
della tradizione storica<br />
e materiale delle genti<br />
di montagna nel flusso immaginifico<br />
di un sapere ancestrale<br />
che riconosce la<br />
forza di un sostrato culturale<br />
comune, nonostante le<br />
distanze geografiche. Il<br />
messaggio che il museo<br />
vuole veicolare riguarda<br />
proprio la modernità scultorea<br />
di Ouvrier, “il fascino<br />
di una natura rivisitata, la<br />
modernità nelle radici della<br />
tradizione”.<br />
scultura di Dorino Ouvrier<br />
Calabria Produttiva<br />
63
MUSEI DI CALABRIA<br />
64 Calabria Produttiva<br />
La mostra resterà aperta al<br />
pubblico fino al 16 febbraio<br />
2008. Un altro importante<br />
appuntamento è stato fissato<br />
per il mese di marzo<br />
2008, quando il museo Vigliaturo<br />
ospiterà la prima<br />
edizione della manifestazione<br />
“Triennale di arte<br />
contemporanea”, con le<br />
opere donate dagli artisti<br />
che parteciperanno al progetto;<br />
da giugno a settembre<br />
2008, invece, la mostra<br />
“Pittori degli Dei”, “la più<br />
antica arte moderna” degli<br />
aborigeni australiani, con-<br />
MUSEI DI CALABRIA<br />
durrà i visitatori attraverso<br />
un misterioso viaggio pittorico<br />
nella Terra di Arnen,<br />
con una quarantina di<br />
opere su tela e di oggetti<br />
dipinti della collezione privata<br />
di Claudio Polles, l’artista<br />
italo-australiano che le<br />
ha raccolte e collezionate<br />
preoccupandosi inoltre di<br />
immortalare gli autori con<br />
il filtro sottile dello scatto<br />
fotografico, fornendo così<br />
un prezioso strumento conoscitivo<br />
per carpirne l’essenza<br />
e non solo la<br />
bellezza.<br />
Calabria Produttiva<br />
65
GIROVAGANDO di Pilerio Falcone ph piesse - candiloro<br />
La città sospesa<br />
tra mare azzurro e mura antiche<br />
Le origini<br />
Recenti ritrovamenti fanno<br />
risalire l’origine di Cariati<br />
alla civiltà brettia, ma non<br />
mancano gli studiosi che<br />
avanzano ipotesi di collegamento<br />
con l’epoca greca.<br />
È certo, comunque, che in<br />
età medievale, il Guiscardo,<br />
dopo lungo assedio,<br />
la conquistò per la sua<br />
posizione strategica e da<br />
allora Cariati fu soggetta al<br />
dominio di molte famiglie<br />
aristocratiche. Nel Trecento<br />
fu possedimento dei Ruffo<br />
di Montalto. Alla fine del<br />
1400, alla morte di Marino<br />
Marzano Ruffo, la cittàstato<br />
fu spezzettata e venduta<br />
prima alla famiglia<br />
Riario, poi ai Coppola e<br />
quindi ai Borgia d’Aragona,<br />
per passare infine<br />
agli Spinelli fino all’eversione<br />
della feudalità. Sotto<br />
i Francesi divenne Comune<br />
e, nella metà del 1800, il<br />
territorio cariatese fu attraversato<br />
dal nodo ferroviario<br />
che collegava Reggio<br />
Calabria con Taranto. Il<br />
nuovo collegamento diede<br />
l’inizio ad un massiccio<br />
movimento di emigrazione<br />
mentre agli inizi del XX secolo<br />
tutto il comprensorio<br />
subì le disastrose conseguenze<br />
del terremoto e di<br />
una frana che ridusse in<br />
macerie un’intera borgata.<br />
Le tradizioni<br />
economiche e religiose<br />
Storicamente, l’economia<br />
di Cariati si basava sull’agricoltura<br />
e la pesca. In<br />
tempi relativamente recenti,<br />
si potevano ancora<br />
vedere al lavoro alcuni mastri<br />
d’ascia intenti alla realizzazione<br />
di piccole<br />
imbarcazioni. Attualmente,<br />
a mantenere viva la tradizione,<br />
ne rimane solo uno<br />
di loro, Antonio Montesano<br />
che costruisce barche<br />
da pesca e per il piccolo diporto.<br />
Al momento, le attività<br />
economiche sono<br />
ancora sostenute in buona<br />
parte dall’agricoltura; sono<br />
66 Calabria Produttiva Calabria Produttiva 67
diverse, infatti, le aziende –<br />
olivicole, vinicole e di trasformazioneagroalimentare<br />
- che hanno raggiunto<br />
importanti risultati anche<br />
nell’esportazione all’estero.<br />
Comincia a diffondersi, con<br />
buon successo, l’agricoltura<br />
biologica. Discreti<br />
sono i risultati nel settore<br />
della pesca e del commercio<br />
ittico, mentre si avviano<br />
allo sviluppo anche<br />
il turismo, l’agriturismo ed<br />
il pesca-turismo imper-<br />
niato su speciali tours su<br />
pescherecci, in compagnia<br />
di pescatori che offrono ai<br />
turisti le emozioni della<br />
pesca dal vivo ed il gusto<br />
di una pietanza cucinata in<br />
barca. Sono presenti alcune<br />
aziende che lavorano gli<br />
infissi metallici e risultano<br />
ancora una risorsa i proventi<br />
degli emigrati. Anche<br />
il comparto del terziario dà<br />
il suo contributo all’economia<br />
locale e malgrado gli<br />
sforzi e gli intenti, il paese<br />
fa registrare un alto tasso<br />
di disoccupazione giovanile.<br />
Un cenno a parte merita<br />
il settore<br />
dell’artigianato, soprattutto<br />
quello femminile, un<br />
tempo molto più fiorente<br />
rispetto ad oggi, quando al<br />
telaio venivano confezionati<br />
interi corredi per le<br />
spose. Oggi, la tradizione è<br />
ancora viva, per quanto riguarda<br />
la realizzazione di<br />
coperte e tappeti mentre<br />
sono decisamente pochi gli<br />
artigiani della terracotta<br />
che confezionano per lo<br />
più boccali ed utensili per<br />
le bevande.<br />
Per quanto riguarda le tradizioni<br />
religiose, il nome di<br />
Cariati è immediatamente<br />
associato a San Cataldo<br />
protettore, il cui busto, in<br />
occasione della festa che si<br />
celebra il 10 maggio, viene<br />
portato in processione<br />
dalla Cattedrale al Santuario,<br />
nella marina, dove rimane<br />
per qualche<br />
settimana.<br />
Durante questo tempo<br />
tutta la comunità cariatese<br />
rende omaggio al Santo<br />
mentre la serata conclusiva<br />
dei festeggiamenti è allietata<br />
da spettacoli e tradizionali<br />
fuochi d’artificio.<br />
Anticamente, il percorso<br />
che oggi si effettua a terra,<br />
avveniva per mare, con<br />
una suggestiva processione<br />
di barche, dove trovava<br />
posto anche la banda musicale.<br />
Altre ricorrenze importanti<br />
sono il 6<br />
novembre - festa di san<br />
Leonardo che è patrono di<br />
Cariati, quando alla celebrazione<br />
della messa segue<br />
la processione con la banda<br />
musicale – e il 16 agosto,<br />
festa di San Rocco, durante<br />
la quale, la statua del Santo<br />
viene portata in processione<br />
sul mare e salutata, a<br />
68 Calabria Produttiva Calabria Produttiva<br />
69
GIROVAGANDO<br />
sera, dai fuochi artificiali<br />
che ogni contrada prepara<br />
per allestire un grande<br />
spettacolo pirotecnico sulla<br />
spiaggia. Ancora molto<br />
sentite e partecipate sono le<br />
tradizioni del periodo pasquale,<br />
soprattutto al Sabato<br />
Santo, quando<br />
vengono portate in processione<br />
le statue del Cristo<br />
Morto e dell’Addolorata.<br />
I monumenti<br />
e i luoghi dell’arte<br />
Di particolare fascino, nel<br />
centro storico di Cariati,<br />
sono le mura d’epoca ara-<br />
gonese che circondano la<br />
cittadina e che servirono<br />
anticamente alla sua difesa.<br />
Esse sono inframmezzate<br />
da torrioni e da antiche<br />
porte d’accesso, a cui fanno<br />
GIROVAGANDO<br />
da complemento le viuzze<br />
lastricate dei vicoli. Interessanti<br />
da visitare sono anche<br />
le chiese, i palazzi nobiliari,<br />
un importante sito di interesse<br />
archeologico e le at-<br />
trazioni marittime, soprattutto<br />
la spiaggia, attrezzata<br />
in molti punti con lidi,<br />
punti di ristoro e un porticciolo<br />
turistico. Tra gli edifici<br />
religiosi più importanti,<br />
sono da menzionare la cattedrale<br />
dedicata a san Michele<br />
Arcangelo, risalente<br />
al XV secolo, il cui interno<br />
a pianta basilicale presenta<br />
tre imponenti navate divise<br />
da variopinte colonne di<br />
marmo; il santuario di san<br />
Cataldo, alla marina, a tre<br />
ingressi, dove si conservano<br />
diverse statue di santi<br />
cari alla devozione caria-<br />
70 Calabria Produttiva Calabria Produttiva<br />
71
GIROVAGANDO<br />
tese. Al Quattrocento risale<br />
pure la chiesa degli Osservanti,<br />
dedicata a santa Filomena,<br />
mentre del Seicento<br />
sono le chiese di sant’Antonio,<br />
dell’Annunziata, della<br />
Trinità e di Santa Maria<br />
delle Grazie.<br />
Di recente costruzione<br />
sono invece gli edifici religiosi<br />
dedicati a Cristo Re,<br />
la chiesa evangelica e il<br />
Centro Missionario delle<br />
suore di santa Gemma. La<br />
sede vescovile, affianco<br />
della Cattedrale, risale alla<br />
metà del Seicento. Di parti-<br />
GIROVAGANDO<br />
colare interesse archeologico<br />
è la tomba brettia, rinvenuta<br />
alla fine degli anni<br />
Ottanta, in località Salto,<br />
che ha portato alla luce un<br />
corredo funerario, suppellettili,<br />
recipienti, una corazza<br />
e dei cinturoni che gli<br />
esperti fanno risalire al IV<br />
secolo a.C.<br />
La Gastronomia<br />
La tavola cariatese è ricca<br />
di alimenti semplici e gustosi,<br />
in particolare prodotti<br />
ittici e verdure.<br />
Una specialità della zona è<br />
la famosa sardella salata, le<br />
alici appena nate, messe<br />
sotto sale e condite con peperoncino<br />
ed olio, che si<br />
adattano magnificamente<br />
ad essere spalmate sui crostini<br />
di pane e a fare da ripieno<br />
nelle ciambelle salate<br />
e nelle pizze rustiche.<br />
Una particolare delizia, infatti<br />
conosciuta con il nome<br />
di pitta con le dita, cioè impastata,<br />
come tradizione<br />
vuole, dalle abili mani<br />
delle massaie, utilizza la<br />
sardella come ripieno di un<br />
impasto di pane, dove la<br />
sapida pietanza viene stesa<br />
ed insaporita con origano<br />
ed aglio e messa a cuocere<br />
in forno, meglio se a legna.<br />
Due piatti caratteristici del<br />
luogo sono le alici scattiate<br />
- alici di media grandezza,<br />
fritte nell’olio d’oliva insaporito<br />
dall’aglio, a cui si<br />
aggiunge poi il peperoncino<br />
rosso in polvere, un<br />
po’ di aceto da fare evaporare<br />
e, come tocco finale,<br />
una spolverata di origano -<br />
e le melanzane ripiene alla<br />
cariatese, dove la polpa<br />
dell’ortaggio, scottato in<br />
acqua calda salata, viene<br />
mescolata ad uova, capperi,<br />
olive, acciughe salate<br />
e mollica di pane e le melanzane<br />
ripiene sono cotte<br />
nel sugo di pomodoro.<br />
Per quanto riguarda i dolci,<br />
di particolare bontà risultano<br />
i crustoli - tocchetti di<br />
farina impastata con olio,<br />
vino bianco, buccia e succo<br />
d’arance, cannella, acqua e<br />
sale che, una volta lavorati,<br />
si tagliano come piccoli<br />
tronchetti e si rigano come<br />
gli gnocchi, vengono fritti<br />
nell’olio di oliva e poi si insaporiscono,<br />
a piacere, nel<br />
miele – e le crespelle a ventu<br />
– un impasto di farina, zucchero,<br />
acqua olio e sale che<br />
si fa cuocere prima in una<br />
pentola sul fuoco, come accade<br />
per la preparazione<br />
dei bigné, e poi fritta in abbondante<br />
olio, quando alla<br />
pasta si dà la forma desiderata.<br />
Le crespelle sono poi cosparse<br />
di zucchero.<br />
72 Calabria Produttiva Calabria Produttiva<br />
73
GIROVAGANDO GIROVAGANDO<br />
74 Calabria Produttiva<br />
Manifestazioni Data<br />
Festa di San Leonardo 6 novembre<br />
Festa di San Cataldo<br />
Festa di San Rocco<br />
Festa di Madonna delle Grazie<br />
Cattedrale<br />
Chiesetta di Sant’Antonio<br />
Chiesa deli Osservanti<br />
Chiesa dei Francescani<br />
Tomba Brezia (330 circa a.C.)<br />
Ponte nuovo<br />
Palazzo del Seminario<br />
Palazzo Vescovile<br />
Utilità<br />
Municipio 0983 96075<br />
Den. Abitanti Cariatesi<br />
Sito internet nd<br />
E-mail com.cariati@abramo.it<br />
Altimetria 50m.s.l.m.<br />
CAP 87062<br />
Polizia Municipale 0983 96079<br />
Inform. Turistiche nd<br />
9 e 10<br />
maggio<br />
16 agosto<br />
8 settembre<br />
Accoglienza & Ricettività<br />
Strutture Telefono<br />
Alberghi:<br />
Berlin<br />
Madonnina<br />
Nettuno<br />
Il Pettirosso<br />
Ostello del Pellegrino<br />
S. Cataldo<br />
Da visitare<br />
0983 91686<br />
0983 96687<br />
0983 91459<br />
0983 968171<br />
0983 969488<br />
0983 968575<br />
Calabria Produttiva<br />
75
LE RICETTE DI NONNA ELISA<br />
Turdilli classici<br />
Ingredienti<br />
1 bicchiere di olio di semi<br />
1 bicchiere pieno di uova<br />
1 bicchiere di vermouth<br />
miele d’api<br />
1 arancia spremuta e la buccia grattugiata<br />
2 bustine di lievito per dolci<br />
farina q.b.<br />
Preparazione<br />
Sbattere bene tutti gli ingredienti.<br />
Aggiungere la farina e impastare il tutto per<br />
bene.<br />
L’impasto deve essere morbido.<br />
Fare gnocchi grossi e friggere in abbondante olio.<br />
In una padella sciogliere il miele e passare i turdilli.<br />
Polpettone<br />
Ingredienti<br />
½ kg. di carne tritata di maiale<br />
200 gr. di formaggio grattugiato<br />
1 piatto di mollica di pane raffermo<br />
uova q.b.<br />
aglio grattugiato<br />
prezzemolo tritato<br />
sale q.b.<br />
Preparazione<br />
Impastare tutti gli ingredienti e farne un<br />
polpettone (meglio se si fa il giorno prima).<br />
Avvolgere in un canovaccio e lasciar riposare.<br />
In una teglia mettere abbondante olio e<br />
aggiungere due spicchi di aglio, un rametto di<br />
salvia, uno di rosmarino e un po di origano.<br />
Cuocere per un’ora circa avendo cura nel girarlo, di<br />
non romperlo e di aggiungere ogni tanto un po di<br />
acqua. Quando è quasi cotto mettere un dado vegetale e<br />
quando è quasi freddo tagliarlo a fette.<br />
76 Calabria Produttiva<br />
Pasta e mollica (tradizione antica natalizia)<br />
Ingredienti<br />
spaghettini<br />
200 gr. di alici salate<br />
200 gr. di mollica di pane<br />
olio<br />
pepe nero grattugiato<br />
Preparazione<br />
In una padella scaldare l’olio e le alici (lavate<br />
e senza lische).<br />
Schiacciarle con la forchetta e farle sciogliere.<br />
Aggiungere la mollica di pane con il pepe nero<br />
e far soffriggere un po.<br />
Rimestando bene lessare la pasta e condire.<br />
LE RICETTE DI NONNA ELISA<br />
I turdilli i na vota<br />
Ingredienti<br />
2 bicchieri di vino bianco<br />
1 bicchiere di olio<br />
miele di fichi<br />
farina q.b.<br />
Preparazione<br />
In una pentola mettere l’olio e il vino.<br />
Portare ad ebollizione.<br />
Togliere dal fuoco e mettere la farina girando<br />
il tutto con un mestolo.<br />
Posare l’impasto su un tavolo e lavorare, con le mani,<br />
aggiungendo, se occorre, altra farina. L’impasto deve<br />
essere morbido.<br />
Stendere l’impasto facendone degli gnocchi grossi lunghi<br />
5-6 cm. Friggere in abbondante olio.<br />
Riscaldare il miele e immergere i turdilli.<br />
Spolverare con zucchero a velo.<br />
È possibile sostituire il vino con dell’acqua usando le<br />
stesse dosi.<br />
Nonna Elisa<br />
augura a tutti i lettori di<br />
trascorrere un buon Natale,<br />
un felice anno nuovo e...<br />
buon appetito<br />
Calabria Produttiva<br />
77
EVENTI di Adele Filice ph per gentile concessione del Consorzio Goel<br />
Sogni e Segni di cambiamento<br />
“Il sogno è lʼideale, la spinta alla santità, il non fare sconti<br />
sulle vette. Ma mai il sogno senza il segno. Sarebbe<br />
astrazione illusoria e alienante. Cʼè sempre bisogno<br />
di concretizzare il sogno in un segno visibile e tattile:<br />
un gesto, una passione che cambia, un volontariato…”.<br />
Sogni Irriverenti-Cantieri<br />
di cambiamento!<br />
E’ stato questo il tema<br />
dell’edizione 2007 per la<br />
festa del Consorzio Goel<br />
che, da cinque anni, si<br />
svolge in agosto a Roccella<br />
Jonica.<br />
Appuntamento quanto mai<br />
significativo, quest’anno,<br />
con i sogni, in una Calabria<br />
dove la contingenza imporrebbe<br />
di guardare con disicanto<br />
alla realtà e dove,<br />
invece, uomini e donne<br />
hanno imparato ad esercitare<br />
con maestria l’arte dei<br />
sognatori.<br />
Che possono essere, come<br />
dice Flaiano, quelli “con i<br />
piedi fortemente appoggiati<br />
sulle nuvole”, ma che, in<br />
questo caso, hanno la capacità<br />
di sapersi elevare per<br />
osservare orizzonti più<br />
ampi.<br />
E se la capacità di elevarsi<br />
è anche frutto del sostegno<br />
di un uomo di fede qual è<br />
monsignor Bregantini, è indubbio<br />
che le esperienze<br />
maturate dai soci delle coo-<br />
78 Calabria Produttiva<br />
Monsignor Giancarlo M. Bregantini<br />
perative consentono di<br />
guardare con maggiore fiducia<br />
al futuro e coltivare<br />
“il sogno della cooperazione”<br />
affinché tutto il territorio<br />
possa beneficiare<br />
degli sforzi collettivi e<br />
“l’ideale di cambiamento…<br />
faccia diventare il sogno realtà<br />
e…possa essere irriverente<br />
verso una realtà di potere che<br />
sembra invincibile”.<br />
Il riferimento, neanche<br />
tanto implicito, è a quella<br />
parte di società rappresentata<br />
dalla malapolitica, che<br />
consente la crescita rigogliosa<br />
di ‘ndrangheta e malaffare.<br />
Da tempo, però, nella Locride,<br />
la società onesta sta<br />
lanciando dei segnali e comincia<br />
a lasciare dei segni<br />
concreti con l’impegno, il<br />
lavoro, la produzione di<br />
beni e servizi e la festa, momento<br />
simbolico e reale di<br />
un raccolto di materia ed<br />
idee, quando è già tempo<br />
di pensare alla nuova semina.<br />
È questo, in sintesi, il senso<br />
della manifestazione estiva<br />
che, anche quest’anno, si è<br />
articolata in più giorni, con<br />
dibattiti, discussione di<br />
programmi, sfilate di<br />
moda, esposizione di prodotti<br />
tipici e spettacoli sulla<br />
spiaggia e sul lungomare.<br />
I lavori si sono conclusi con<br />
la discussione dei progetti<br />
a breve scadenza; nei prossimi<br />
due anni, gli obiettivi<br />
da raggiungere riguardano<br />
la realizzazione di un turismo<br />
responsabile che, partendo<br />
dalla Locride possa<br />
investire tutta la regione.<br />
Da poco, informa Vincenzo<br />
Linarello, presidente del<br />
Consorzio, è stata autorizzata<br />
l’apertura di un’agenzia<br />
viaggi e di un tour<br />
operator e presto sarà realizzato<br />
un marchio di turismo<br />
responsabile e di<br />
pacchetti turistici da vendere<br />
in Italia.<br />
Questo progetto segue<br />
l’inaugurazione dell’hotel<br />
Città del Sole, avvenuta a<br />
luglio a Stilo, struttura 3<br />
stelle, 80 posti letto, sala<br />
conferenze e ristorante che<br />
presto sarà affiancata da un<br />
ristorante-caffè culturale.<br />
La Locride, dunque, punta<br />
moltissimo sul turismo responsabile,<br />
per diffondere<br />
la conoscenza di un territorio<br />
che lotta, che vuole<br />
cambiare e che già oggi è in<br />
grado di offrirsi ai visitatori<br />
col suo bagaglio di immense<br />
risorse umane ed<br />
ambientali.<br />
Sono ancora tanti i problemi<br />
che soffocano la crescita<br />
delle cooperative e<br />
con esse quella della migliore<br />
società: scarse opportunità<br />
di sviluppo per<br />
le cooperative sociali che, a<br />
stento, possono sostenersi;<br />
scarsa formazione manageriale<br />
della classe dirigente;<br />
povertà di capitali, difficoltà<br />
a dialogare in maniera<br />
pulita con le<br />
istituzioni, a parte qualche<br />
raro esempio di amministrazione<br />
comunale.<br />
Ciò nonostante, per il Consorzio<br />
sono in crescita tutti<br />
i numeri a cominciare dal<br />
EVENTI<br />
capitale sociale, per passare<br />
al valore della produzione,<br />
ai costi di produzione e finire<br />
al numero dei soci.<br />
Un faticoso trend ma in salita<br />
che, in questi giorni subisce<br />
una violenta battuta<br />
d’arresto sul piano dell’entusiasmo<br />
e della speranza,<br />
col trasferimento di monsignor<br />
Bregantini in Molise.<br />
Il buon pastore, l’appassionato<br />
giardiniere, il fiducioso<br />
contadino della<br />
Calabria se ne va, per obbedienza.<br />
Ma il buon senso ed una<br />
speranza autentica suggeriscono,<br />
pur tra enormi difficoltà<br />
che vengono dallo<br />
sgomento e dal senso di<br />
abbandono contingenti, di<br />
continuare a curare, ancora<br />
con più amore, i semi che<br />
lui ha piantato.<br />
Calabria Produttiva 79
STORIA E STORIE di Teresa Grano<br />
Eran trecento, giovani e forti<br />
e cʼera un calabrese<br />
Della spedizione di Carlo Pisacane, ricordata da Luigi Mercantini<br />
nella Spigolatrice di Sapri, fece parte anche un nobile acrese<br />
rivoluzionario, a cui il paese ha dedicato un monumento nel 1888<br />
Ci sono tanti modi per<br />
raccontare la vicenda<br />
dell’eroe<br />
acrese Giovambattista Falcone.<br />
Si può inquadrare la<br />
narrazione nell’ambito di<br />
quel sussulto risorgimentale<br />
caro alla storiografia<br />
ufficiale, o inseguire la prospettiva<br />
di un’indagine capace<br />
di rivelare le<br />
sfaccettature di un periodo<br />
storico scandito da tensioni<br />
ideali e passioni politiche.<br />
Al pari dei suoi<br />
compagni più fedeli, Carlo<br />
Pisacane e Giovanni Nicotera,<br />
Falcone era pervaso<br />
da sentimenti di libertà e<br />
giustizia sociale di chiara<br />
ispirazione socialista: la<br />
spedizione di Sapri, di cui<br />
egli fu uno degli artefici,<br />
racchiudeva, infatti, tutto il<br />
bisogno di liberare le genti<br />
del Mezzogiorno dall’oppressione<br />
feudale e del governo<br />
borbonico. Dopo<br />
aver lasciato Acri, dov’era<br />
nato nel 1836, e la sua facoltosa<br />
famiglia, nell’aprile<br />
1856, Falcone si era imbarcato<br />
da Paola per Napoli.<br />
Gli insegnamenti dell’abate<br />
Antonio Mirabelli, del<br />
poeta Vincenzo Padula e di<br />
suo zio, Biagio Giannone,<br />
avevano esercitato un’influenza<br />
profonda sulla sua<br />
formazione intellettuale.<br />
Partendo dalla causa patriottica,<br />
sembrava necessario<br />
pensare anzitutto alla<br />
risoluzione delle più impellenti<br />
questioni economiche<br />
e sociali. Da Napoli a<br />
Malta, in un affannoso peregrinare<br />
per scampare agli<br />
arresti della polizia, dopo<br />
la feroce repressione scatenata<br />
dal re, uscì incolume<br />
80 Calabria Produttiva<br />
dall’attentato dell’amico<br />
Agesilao Milano. Poi fu a<br />
Genova, dove nel 1850 Pisacane<br />
aveva concertato<br />
con Mazzini una spedizione<br />
insurrezionale nel<br />
Napoletano. Il piroscafo<br />
postale Cagliari, partito la<br />
sera del 25 giugno 1857, era<br />
diretto a Tunisi. Il dirottamento<br />
era stato studiato<br />
nei minimi particolari: “sarebbe<br />
partita una grossa<br />
barca, carica di armi e di uomini,<br />
che avrebbe aiutato i<br />
compagni del piroscafo a impadronirsene,<br />
per procedere<br />
poi verso Ponza”. Falcone fu<br />
nominato segretario di Pisacane.<br />
All’alba del 27 giugno,<br />
circa trecento detenuti<br />
furono liberati dal penitenziario<br />
politico situato nell’isola.<br />
I membri della<br />
spedizione si mossero<br />
quindi alla volta di Sapri,<br />
nel golfo di Policastro, con<br />
l’intenzione di fomentare la<br />
rivolta antiborbonica. Effettuato<br />
lo sbarco, il piccolo<br />
esercito contò di entrare<br />
prima nella cittadina, per<br />
poi fare tappa a Torraca e a<br />
Padula, dove lo scontro<br />
sanguinoso tra patrioti e<br />
forze borboniche spinse Pisacane,<br />
Falcone e i pochi rimasti<br />
a proseguire per<br />
Sanza. Il drammatico eccidio<br />
fu consumato proprio<br />
in questa località il 2 luglio<br />
1857, quando il comandante<br />
della guardia urbana,<br />
Michele La Veglia,<br />
ordinò alle truppe di sparare.<br />
Alle loro spalle, il popolo<br />
aizzato dal prete<br />
Francesco Bianco. Nel momento<br />
in cui Carlo Pisacane<br />
fu raggiunto da un<br />
colpo di fucile, Falcone<br />
estrasse la pistola per reagire.<br />
“Non si versa mai sangue<br />
fraterno!”gridò<br />
Pisacane. Così anche Falcone<br />
cadde ferito, per essere<br />
poi finito a colpi di<br />
ronca dai servi contadini,<br />
ovvero quei fratelli che,<br />
nell’illusione della rivoluzione,<br />
il giovane sognatore<br />
calabrese aveva immaginato<br />
di redimere.<br />
AUTORI DI CALABRIA di Franco Dionesalvi<br />
Essenze di Calabria in versi<br />
Franco Costabile è stato il cantore per eccellenza della<br />
Calabria e dei suoi sentimenti; dopo una dolorosa esistenza<br />
morì suicida e Giuseppe Ungaretti compose<br />
lʼepitaffio che oggi si legge sulla sua tomba, a Sambiase<br />
Se volete capire la Calabria,<br />
i sorrisi e le lacrime,<br />
le tensioni e le<br />
frustrazioni, le speranze<br />
della regione, attraverso la<br />
poesia, dovete leggere i<br />
versi di Franco Costabile.<br />
Perché egli meglio di<br />
chiunque altro ha saputo<br />
incarnare nelle sue parole i<br />
ritmi, le passioni e i tormenti<br />
della Calabria e dei<br />
suoi abitanti. E soprattutto<br />
i ritmi, scanditi, come nella<br />
poesia che qui pubblichiamo,<br />
in quell’incedere<br />
cadenzato del treno, nel risuono<br />
polveroso della ferraglia<br />
sulle rotaie, mentre il<br />
mondo scorre intorno e si<br />
può vedere dai vetri appannati<br />
del finestrino; e il<br />
protagonista è l’emigrante,<br />
costretto a marciare e viaggiare<br />
per dare risposta ai<br />
bisogni primari suoi e della<br />
sua famiglia.<br />
Oppure, in un’altra sua famosa<br />
lirica, “Rosa nel bicchiere”,<br />
brevi ed essenziali<br />
strofe danno delle percezioni<br />
folgoranti e complessive<br />
della vita nella nostra<br />
terra, come degli haiku occidentali,<br />
come dei flash<br />
che riescono però a zummare<br />
dall’universale al dettaglio,<br />
e poi di nuovo<br />
allargarsi a restituire a quel<br />
particolare una significazione<br />
più ampia, una valenza<br />
simbolica che<br />
consente di diversamente<br />
interpretare tutto l’insieme:<br />
“Scialli neri / il tuo mattino /<br />
di emigranti. / Calabria, /<br />
pane e cipolla”. I dolori, le solitudini,<br />
ma ancora la luce del<br />
cielo e della fiamma interiore:<br />
“Francesco di Paola / il tuo<br />
sole. / Calabria / casa sempre<br />
aperta”. E l’usanza popo-<br />
lare di mettere un fiore in<br />
un contenitore casuale, ed<br />
esporlo sul davanzale, è<br />
un’immagine attraverso la<br />
quale il poeta apre uno<br />
squarcio su quel mondo e<br />
ce lo fa capire, ci trasmette<br />
la sua emozione e la sua<br />
profonda comprensione:<br />
“Un arancio /il tuo cuore, /<br />
succo d’aurora. / Calabria, /<br />
rosa nel bicchiere”. Franco<br />
Costabile nacque a Sambiase<br />
nel 1924. Non frequentò<br />
la società letteraria,<br />
visse appartato.<br />
Ciò nonostante fu notato, e<br />
così si esprimeva Libero Bigiaretti:<br />
“Buon per lui gli<br />
studi letterari non lo hanno<br />
fatto diventare un letterato,<br />
cioè nulla hanno potuto contro<br />
la sua natura di paesano<br />
meridionale. Nella veemenza<br />
del suo risentimento (un dolore<br />
più antico di lui, un bisogno<br />
di giustizia inappagato da<br />
secoli) non troviamo enfasi<br />
oratoria, ma la misteriosa<br />
forza di persuasione di una<br />
poesia naturale”.<br />
Si trasferì a Roma, e lì lavorò<br />
come insegnante. Si<br />
impegnò in battaglie politiche<br />
e sindacali, militò nella<br />
sinistra. Pubblicò le raccolte<br />
di poesia “Via degli<br />
ulivi” e “La rosa nel bicchiere”,<br />
con la quale ottenne<br />
il “premio Lentini”.<br />
Ma i suoi tormenti interiori<br />
e la sua ansia di giustizia<br />
non trovarono sbocchi sufficienti,<br />
e nel 1965, a Roma,<br />
morì suicida. La sua resta<br />
una vicenda emblematica,<br />
intrisa di sofferenza, ma capace<br />
anche di rischiarare,<br />
in profondità, una percezione<br />
delle cose più intensa<br />
e più vivida. E dopo la sua<br />
morte diversi critici nazio-<br />
nali hanno studiato e valorizzato<br />
le sue poesie, e,<br />
anche al di fuori dell’ambiente<br />
poetico, la sua fama<br />
si è affermata: una compagnia<br />
cosentina, il Centro<br />
RAT, gli ha dedicato uno<br />
spettacolo teatrale, ed<br />
anche il turismo ha puntato<br />
su di lui, infatti esiste<br />
da “MIO SUD”<br />
Mio sud,<br />
pianura mia, mia carretta lenta.<br />
Anime di emigranti<br />
Vengono la notte a piangere<br />
sotto gli ulivi,<br />
e domani alle nove il sole già brucia,<br />
i passeri a mezz’ora di cammino<br />
non hanno più niente da cantare.<br />
Mio sud,<br />
mio brigante sanguigno,<br />
portami notizie della collina.<br />
Siedi, bevi un altro bicchiere<br />
E raccontami del vento di quest’anno.<br />
Mio treno di notte<br />
lento nella pianura<br />
Battipaglia… Salerno…<br />
mio paesano, stanco sulla valigia,<br />
cane vagabondo.<br />
un Parco Letterario dedicato<br />
a Costabile.<br />
È auspicabile che i giovani<br />
si accostino alla poesia di<br />
Costabile, che dà un esempio<br />
di come, attraverso<br />
versi secchi ed essenziali<br />
(come la gente di Calabria)<br />
si possa comunicare tutto<br />
un mondo.<br />
Mio questurino<br />
davanti a un'ambasciata,<br />
potevi startene adesso in collina<br />
a dare sotto le foglie il verderame,<br />
sentire l'aria la terra,<br />
le ragazze dell'altro versante darti una voce.<br />
Potevi essere anche un perito agrario<br />
se a casa potevano,<br />
intenderti di migliorìe, d'allevamenti,<br />
e pensare un trapianto a primavera.<br />
O forse eri solo un manovale, lavoravi a giornate,<br />
forse non lavoravi.<br />
Adesso un silenzio, il giorno:<br />
da qui a lì, e niente succede.<br />
Franco Costabile<br />
Calabria Produttiva<br />
81
LE AVVENTURE DI<br />
Siamo Partiti abbiamo attraversato l’ Italia<br />
e dopo aver distribuito circa 30.000 copie<br />
tra riviste, guide turistiche e altro,<br />
non sapevamo più dove sbattere la testa<br />
ATTENTI A QUEI DUE<br />
destinazione RHO<br />
abbiamo fatto<br />
una bella figura<br />
(come siamo abituati a fare)<br />
abbiamo lavorato tanto<br />
siamo atterrati a Milano<br />
e hanno fatto una<br />
GRAN BELLA FIGURA<br />
(come sono abituati a fare<br />
i nostri beneamati politici)<br />
alla prossima avventura<br />
PERSONAGGI di Adele Filice ph per gentile concessione Francesco Perri<br />
Vita di note<br />
Eʼ quella di Francesco Perri, pianista, direttore, compositore<br />
e ricercatore del patrimonio musicale calabrese<br />
e non solo che, con la sua orchestra si avvia<br />
ad essere il Morricone o il Piovani di casa nostra<br />
Nei suoi ricordi più<br />
vivi c’è un pianoforte<br />
verticale che il<br />
papà, oggi scomparso,<br />
portò a casa prima di qualunque<br />
altro mobile o<br />
pezzo d’arredo, tanta era la<br />
passione per la musica, che<br />
suonava ad orecchio. “La<br />
vita lo aveva costretto a fare<br />
scelte diverse da quelle artistiche<br />
(era insegnante di italiano<br />
e latino) ed il pallino della<br />
musica gli era sempre<br />
rimasto”. Così confida Francesco<br />
Perri - maestro in<br />
Pianoforte, Composizione,<br />
Strumentazione e Direzione<br />
d’orchestra, nonché<br />
dottore in Filosofia e in<br />
Dams - ricordando la presenza<br />
di quel piano, poco<br />
ingombrante nello spazio<br />
fisico della casa, enorme in<br />
quello della memoria e per<br />
la futura carriera, su cui,<br />
sin da bambino, trovandoselo<br />
davanti, vi ha sempre<br />
suonato qualcosa. Una vita<br />
di sacrifici, “solo due o tre<br />
partite di pallone, giusto il<br />
tempo di rompermi le mani” e<br />
poi musica, musica, musica,<br />
fino ai risultati di<br />
oggi, che parlano da soli.<br />
Francesco Perri è direttore<br />
dell’orchestra SerrEnsem-<br />
ble, nata nel 1999, col duplice<br />
intento di essere<br />
punto di riferimento per i<br />
giovani musicisti calabresi<br />
e di dotare la regione di<br />
un’orchestra stabile.<br />
Quest’ultimo obiettivo non<br />
è mai stato raggiunto ma la<br />
Serrensemble resiste e si indirizza<br />
sempre più decisamente<br />
verso l’esecuzione<br />
di colonne sonore per il cinema<br />
e la televisione. Per<br />
quanto riguarda l’attività<br />
di composizione “ho musicato<br />
il film “I Pagliacci” –<br />
continua Perri - uscito in<br />
agosto; prima c’era stato<br />
“Uno scatto nell’Agri” coprodotto<br />
dalla Regione Basilicata<br />
e Francis Coppola; adesso<br />
esce, a Roma, “Texas al di là<br />
del buio” mentre è già in circuito<br />
l’ultimo film di Dario<br />
Argento, dove ho collaborato;<br />
inoltre, è stato trasmessa la<br />
fiction su san Giuseppe Moscati<br />
dove ho inserito un<br />
brano di Giuseppe Giacomantonio”.<br />
Ed a proposito di musicisti<br />
nostrani, anche questo è lavoro<br />
per il Nostro: rivalutare,<br />
con la ricerca, i<br />
numerosi musicisti calabresi,<br />
su cui esiste corposo<br />
materiale da scoprire e ca-<br />
talogare e che, invece, giace<br />
dimenticato negli archivi.<br />
“Riscoprire il nostro patrimonio<br />
genetico musicale -<br />
continua Francesco - è fondamentale<br />
e, a tal proposito,<br />
ho in mente una stesura della<br />
storia dei musicisti calabresi.<br />
Sino ad oggi, ho trattato argomenti<br />
su Quintieri, Giacomantonio<br />
e la storia della<br />
musica in Calabria, in un lavoro<br />
iniziato nel ’99 in cui cominciavo<br />
ad avere una visione<br />
generale del percorso musicale<br />
dei nostri autori. Oggi mi ritrovo<br />
partiture inedite di Giacomantonio,<br />
Quintieri,<br />
Capizzano che sto facendo conoscere<br />
al pubblico nei miei<br />
concerti. Il riscontro è positivo,<br />
perché ci si rende conto<br />
che il nostro patrimonio, pur<br />
non essendo paragonabile a<br />
quello di Milano, Venezia o<br />
Napoli, pure esiste e, se c’è,<br />
vuol dire che ci sono state persone<br />
che hanno fatto musica e<br />
che bisognerebbe far conoscere,<br />
far sentire”. Ed anche<br />
qui, l’impegno di Francesco<br />
Perri, come autore letterario<br />
e discografico<br />
rasenta lo stacanovismo; al<br />
suo attivo, ha una cinquantina<br />
di composizioni di cui<br />
quarantadue pubblicate e<br />
le altre inedite, di vario genere<br />
mentre, per il futuro,<br />
intende assolutamente portare<br />
a termine i lavori editoriali<br />
e discografici sulla<br />
letteratura musicale calabrese.<br />
Ma non finisce qui.<br />
Francesco Perri è direttore<br />
artistico delle Giornate rendaniane,<br />
nonché socio onorario<br />
dell’associazione “A.<br />
Rendano”; socio fondatore<br />
dell’Accademia “E. Sabato”<br />
per cui ha studiato e sta facendo<br />
ricerche sui musicisti<br />
calabresi autori di tango; è<br />
direttore artistico del<br />
ProvinciaTangoFestival; ha<br />
eseguito, come pianista, e<br />
diretto concerti in tutto il<br />
mondo e non pago di tutto<br />
ciò, tira fuori un sogno dal<br />
cassetto: un film su San<br />
Francesco, le cui riprese<br />
dovrebbero iniziare a<br />
marzo, tra Calabria, Sicilia<br />
e la Francia perché “l’idea<br />
che sia passato l’anno del cinquecentenario<br />
senza fare nulla<br />
proprio non mi va. Bisognerà<br />
lasciare un segno per questo<br />
evento straordinario”.<br />
E conoscendo la granitica e<br />
serena determinazione del<br />
Maestro, ci sono pochi<br />
dubbi che non sarà così.<br />
Calabria Produttiva<br />
83
CALABRIA FUTURA di Adele Filice e Rossana De Angelis ph per gentile concessione dell’ ARN<br />
Dieci anni di (r)esistenza<br />
e di successi<br />
Sono quelli celebrati per la ricerca sulle demenze e sullʼAlzheimer<br />
dal Centro regionale per la ricerca neurogenetica<br />
e lʼomonima associazione di volontariato. Il<br />
punto della situazione e i programmi futuri con Amalia<br />
Bruni, pasionaria della ricerca e della buona vecchiaia<br />
Anche in Calabria si<br />
fa ricerca ad altissimi<br />
livelli, con<br />
équipes di lavoro internazionali<br />
e risultati di sommi<br />
interesse ed utilità, non<br />
solo per la comunità scientifica<br />
mondiale ma anche<br />
per quella civile. E’ questo,<br />
in sintesi, il motivo che ha<br />
spinto, quest’anno, il Centro<br />
Regionale e l’Associazione<br />
per la Ricerca<br />
Neurogenetica (ARN), a celebrare<br />
il decennale di attività,<br />
con un focus<br />
sull’invecchiamento cerebrale,<br />
la malattia di Alzheimer<br />
e altre demenze. Cuore<br />
e motore, del Centro e<br />
dell’Associazione da lei<br />
stesa fondata, Amalia<br />
84 Calabria Produttiva<br />
Bruni, neurologa di formazione,<br />
oggi scienziata e ricercatrice,<br />
donna di gran<br />
carattere e maggior cuore<br />
da sempre che, alla calabrese<br />
capatosta, aggiunge<br />
mediterranea dolcezza e<br />
teutonica volontà. L’inizio<br />
della conversazione non<br />
può che riguardare un consuntivo<br />
dell’attività “ricco e<br />
corposo – esordisce la dottoressa<br />
Bruni - perché siamo<br />
nati come Centro all’indomani<br />
di un risultato che era<br />
l’isolamento della Presenilina”.<br />
A questa, prosegue la<br />
dottoressa, hanno fatto seguito<br />
altre tappe importanti<br />
(che hanno portato<br />
all’identificazione di geni<br />
diversi ma tutti responsa-<br />
bili dell’Alzheimer, come la<br />
Nicastrina e la Sortilina 1 e<br />
2, ndr). Inoltre, sono state<br />
individuate altre forme di<br />
demenza: una patologia<br />
fronto-temporale di alcune<br />
famiglie di Bivongi; una<br />
malattia spino-cerebellare,<br />
la Sca 17; nuove mutazioni<br />
genetiche e nuovi casi di<br />
pazienti con Alzheimer ad<br />
esordio molto avanzato; è<br />
stato condotto uno studio<br />
su seimila pazienti provenienti<br />
da tutto il mondo,<br />
che ha portato all’individuazione<br />
della Sortilina ed<br />
ora “stiamo lavorando tantissimo<br />
– conclude l’elenco la<br />
dottoressa - sulle demenze<br />
fronto-temporali, che non<br />
sono ancora codificate; questa<br />
Il tavolo dei lavori all’Unical nella<br />
prima giornata del convegno. La prima<br />
a sx è la dott.ssa Amalia Bruni<br />
modalità di interesse non investe<br />
solo la ricerca di laboratorio<br />
ma anche quella clinica<br />
perché tali aspetti sono intrecciati<br />
e le ricadute del nostro<br />
lavoro devono riflettersi sui<br />
pazienti e sulle loro famiglie”.<br />
Pazienti e famiglie, parole<br />
chiave nel vocabolario<br />
umano e professionale<br />
della Bruni che ci tiene a<br />
sottolineare come il lavoro<br />
sia condotto non su ma con<br />
i malati e i familiari. A tal<br />
proposito, ella racconta,<br />
con giustificata fierezza, un<br />
episodio da considerare<br />
simbolico per la sua attività,<br />
riguardante gli abitanti<br />
di Bivongi.<br />
L’assessore comunale alla<br />
Sanità si presenta da lei<br />
come delegato del sindaco<br />
per farle presente che<br />
anche lì sono a conoscenza<br />
dei suoi studi, che la comunità<br />
bivongese ha grossi<br />
problemi di invecchiamento<br />
e nessuno sa cosa<br />
fare. La dottoressa Bruni<br />
avvia una ricerca e, attraverso<br />
delle analisi, effettua<br />
una raccolta di dati molto<br />
interessanti sulla popolazione<br />
anziana, che porta all’identificazione<br />
della<br />
patologia fronto-temporale.<br />
“La disponibilità delle persone<br />
– continua Amalia Bruni -<br />
ha consentito uno scambio di<br />
informazioni con cui abbiamo<br />
costruito insieme un pezzo di<br />
ricerca; lì noi siamo stati solo<br />
uno strumento, la scoperta<br />
della ricerca è una loro conquista,<br />
anche se a noi ha permesso<br />
di farci nuove<br />
domande, di identificare<br />
nuovi bisogni collettivi. Que-<br />
CALABRIA FUTURA<br />
sta è anche la famosa integrazione<br />
socio-sanitaria, che non<br />
c’è mai. Attraverso le ricerche<br />
e le risposte che ne vengono<br />
fuori, noi cerchiamo di trasferire<br />
delle informazioni ai sindaci<br />
che ne possono far tesoro<br />
per meglio operare verso la<br />
collettività. La ricerca è tutto<br />
questo, non solo la nostra attività<br />
di laboratorio. Innescare<br />
questa capacità di processo<br />
culturale all’interno di una<br />
collettività, significa tanto; significa<br />
che ognuno, nel suo<br />
ambito, può fare ricerca perché<br />
questa è la molla della conoscenza,<br />
del futuro, della<br />
buona soddisfazione personale.<br />
Credo siano queste le<br />
cose fondamentali e questo benessere<br />
psichico si traduce in<br />
una collettività più felice, in<br />
maggiori determinazione e<br />
forza che possiamo esprimere<br />
come calabresi”.<br />
Concetti e pensieri ineccepibili,<br />
che hanno come rovescio<br />
di medaglia la nota<br />
sempre dolente, dei finanziamenti.<br />
Una sorpresa,<br />
dunque, é la notizia che “il<br />
Centro può disporre – informa<br />
la dottoressa - di un<br />
budget di 500 mila euro<br />
l’anno, con un collegato alla<br />
finanziaria, sollecitato da due<br />
consiglieri regionali, Pacenza<br />
e Borrello, i quali hanno proposto,<br />
in totale autonomia,<br />
una modifica ed una legge regionale<br />
nuova, votata all’unanimità.<br />
Tutto ciò significa che<br />
possiamo stare ragionevolmente<br />
sereni per il futuro; ma<br />
questo non diminuisce la nostra<br />
voglia di partecipare a<br />
progetti europei, del ministero,<br />
delle fondazioni bancarie.<br />
Io mi auguro di avere<br />
tanti filoni di ricerca da seguire,<br />
con i vari fondi a cui<br />
poter attingere, per avere<br />
tanti ragazzi da mandare in<br />
giro a prepararsi ancora di<br />
più. È decisamente controtendenza<br />
la previsione che<br />
tanti giovani e brillanti intelletti<br />
possano fare esperienza<br />
altrove e poi tornare<br />
in Calabria, a lavorare e<br />
fare ricerca; viene spontaneo<br />
chiedersi, da questo<br />
versante, cosa rappresenta<br />
il Centro. “Intanto - risponde<br />
la Bruni - costituisce<br />
uno stimolo costante per la<br />
collettività, dove stimolo significa<br />
dimostrare a noi stessi<br />
che qui si può fare ricerca,<br />
senza emigrare; bisogna guardarsi<br />
intorno, avere molta<br />
forza di volontà e determinazione<br />
perché è certo che qui si<br />
trovano più ostacoli rispetto a<br />
fuori, ma questo è messo nel<br />
conto. L’amore che abbiamo<br />
per la nostra terra, però, è talmente<br />
forte che desideriamo<br />
non solo interessarci di<br />
scienza ma fare sì che questa<br />
possa essere fruita dai calabresi,<br />
in termini di cultura, di<br />
globalità; per rivendicare una<br />
capacità propositiva; perché<br />
noi calabresi ce l’abbiamo,<br />
connaturata nel dna, ma ci<br />
sentiamo ultimi della lista per<br />
le vicende poco gratificanti e<br />
gradevoli che ci stanno intorno.<br />
Quindi, se si riesce a<br />
stabilire un legame a livello<br />
culturale (la scienza che rientra<br />
in una dimensione più<br />
ampia di cultura), tra chi fa<br />
scienza, chi fa cultura, chi fa<br />
impresa, abbiamo la possibilità<br />
di mostrare un’immagine<br />
differente di questa terra, dove<br />
si può lavorare. E’ importante<br />
il forte legame che abbiamo<br />
con l’Unical, non solo di istituzioni<br />
ma soprattutto di persone<br />
che sono in sintonia<br />
sulla modalità di attrarre il<br />
patrimonio intellettivo dei<br />
giovani, di dar loro la possibilità<br />
di formarsi”. E se occorressero<br />
altre dimostrazioni<br />
a sostegno di tali affermazioni,<br />
è sufficiente sapere,<br />
come sottolinea la dottoressa<br />
Bruni, che sono numerose<br />
le famiglie, anche<br />
non direttamente assistite<br />
da lei, che chiedono l’analisi<br />
neuro-patologica post<br />
mortem per i loro congiunti<br />
poiché “la gente ha perfettamente<br />
capito che, per queste<br />
malattie, la diagnosi vera arriva<br />
solo dopo la morte e questo<br />
può dare un impulso<br />
straordinario alla ricerca, allo<br />
studio e di conseguenza alla<br />
cura, quando ci sarà. Quindi<br />
il bisogno non è solo quello<br />
immediato, personale o sociale<br />
ma quello di avere un panorama<br />
quanto più ampio possibile,<br />
in cui tutte le domande<br />
possano essere soddisfatte,<br />
anche quelli che sono punti<br />
interrogativi dibattuti”.<br />
Un bel salto nella mentalità<br />
della popolazione calabrese,<br />
storicamente poco o<br />
niente avvezza a pensare in<br />
termini di bene comune,<br />
forse perché comincia a diventare<br />
comunemente diffuso<br />
il desiderio di una<br />
buona e bella vecchiaia. “Io<br />
stessa - confida la Nostra -<br />
ho sempre detto che lavoravo<br />
per la mia vecchiaia e vorrei<br />
trovare un farmaco prima di<br />
diventare sufficientemente demente<br />
per poterlo fare; se riusciamo<br />
ad identificare le cause<br />
di determinate malattie, identificando<br />
il meccanismo patogenetico,<br />
diciamo che abbiamo<br />
la possibilità, tra qualche<br />
anno, di avere dei farmaci, il<br />
nostro più grande desiderio”.<br />
In conclusione? “Sono consapevole<br />
- afferma con evidente<br />
sincerità Amalia<br />
Bruni - che il livello della nostra<br />
ricerca, del lavoro, delle<br />
prestazioni sono assolutamente<br />
alti, ma io voglio guardare<br />
avanti non indietro e<br />
quindi i paragoni li faccio con<br />
chi è più bravo di noi”.<br />
Cronache da una Calabria<br />
straordinariamente normale!<br />
La dott.ssa Amalia Bruni in visita all’Unical<br />
Calabria Produttiva<br />
85
CALABRIA ALTROVE di Adele Filice ph Angel Hector Coccimiglio<br />
Il futuro è unità<br />
Eʼ operante da quasi un anno, presso<br />
la grande comunità dei calabresi in<br />
Argentina, una nuova associazione<br />
che vuole aiutare soprattutto i giovani<br />
a trovare un lavoro. Un gruppo di imprenditori<br />
e le loro famiglie uniti da<br />
obiettivi di sostegno e collaborazione<br />
Sono diverse decine di<br />
migliaia i calabresi<br />
che oggi vivono in<br />
Argentina, riuniti in associazioni<br />
e fondazioni che<br />
hanno in comune lo scopo<br />
di riannodare i fili, un<br />
tempo spezzati, con la madrepatria<br />
calabrese. Nondimeno,<br />
la volontà di darsi<br />
degli obiettivi nuovi e diversi<br />
è sempre viva, per<br />
cui, ancora attualmente,<br />
può capitare di dover registrare<br />
la nascita di una<br />
nuova associazione.<br />
Ed è proprio quello che è<br />
accaduto per “Calabria<br />
Unita”, un nuovo sodalizio<br />
presieduto da Italo Aloisio<br />
che si pone, tra gli obiettivi<br />
principali, quello di aiutare<br />
i giovani, attraverso percorsi<br />
di formazione professionale,<br />
ad inserirsi nella<br />
realtà lavorativa argentina<br />
e non solo. Fermi e concreti,<br />
a tal proposito, gli intenti<br />
del presidente che si<br />
prefigge di “parlare con i<br />
fatti e non con le parole”.<br />
Infatti, nei primi mesi di<br />
quest’anno hanno già preso<br />
l’avvio dei corsi per la preparazione<br />
di idraulici, gassisti,<br />
arredatori di interni<br />
ed esterni, addetti alla confezione<br />
di abbigliamento<br />
femminile e maschile mentre<br />
sono in programma<br />
altri corsi di meccanica automobilistica<br />
ed arti visive.<br />
Pragmatismo puro, a giudicare<br />
da questi primissimi<br />
risultati, forse anche grazie<br />
alle stesse esperienze del<br />
presidente che arrivato in<br />
Argentina, da Aiello Calabro,<br />
nei primi anni Cinquanta,<br />
è stato sempre<br />
impegnato in diverse attività<br />
– ha esercitato il mestiere<br />
di sarto, ha gestito un<br />
bar, poi si è dato all’imprenditoria,<br />
realizzando<br />
un’azienda di rivestimenti,<br />
ha aperto una catena di negozi<br />
nel settore edile - e<br />
non ha mai fatto mancare il<br />
suo contributo nella causa<br />
degli emigrati.<br />
L’Associazione è nata sulla<br />
spinta originaria di un<br />
gruppo di calabresi, oggi<br />
Italo Aloisio<br />
oltre il migliaio, che si<br />
erano trovati uniti nell’intento<br />
di costituire un<br />
sodalizio di mutuo soccorso,<br />
se così possiamo definirlo.<br />
L’associazione,<br />
infatti, oltre agli obiettivi<br />
prima precisati, offre ai<br />
suoi iscritti – molti dei<br />
quali imprenditori e loro<br />
familiari – la possibilità di<br />
usufruire di servizi agevolati<br />
per l’acquisto di medicinali,<br />
per la<br />
intermediazione con gli<br />
enti pubblici e per le operazioni<br />
nel settore turistico,<br />
attraverso sconti ed agevolazioni<br />
varie. Alla notizia<br />
della nascita di questa<br />
nuova associazione, non<br />
sono mancati i commenti<br />
entusiastici di alcuni amministratori<br />
regionali calabresi.<br />
L’occasione è<br />
propizia per ricordare sommessamente<br />
a lorsignori<br />
che, se i calabresi di Calabria,<br />
nell’immediato, non<br />
hanno molte possibilità di<br />
cambiare le regole del<br />
gioco – e dunque hanno<br />
margini d’intervento minimi<br />
per scegliere un loro<br />
rappresentate politico -<br />
hanno sicuramente puntati<br />
addosso gli occhi delle diverse<br />
comunità di calabresi<br />
all’estero e con le sacrosante<br />
rivendicazioni da<br />
questi portate avanti, la nostalgia<br />
e talvolta la rabbia<br />
che anima chi è stato costretto<br />
a lasciare la propria<br />
terra, per inventarsi la vita<br />
ed il futuro in un altro<br />
posto del mondo, forse è il<br />
caso che la politica ritorni<br />
ad essere una cosa seria;<br />
servizio e non privilegio.<br />
CALABRIA ALTROVE di Adele Filice ph Angel Hector Coccimiglio<br />
Frequenze calabresi<br />
a Buenos Aires<br />
Amabile ed impegnata conversazione con Franco<br />
Arena, giornalista e conduttore radiofonico calabro-argentino<br />
che racconta del suo programma e delle idee<br />
sulla cooperazione tra Calabria e calabresi allʼestero<br />
L’occasione è stata di<br />
quelle da non perdere.<br />
Il nostro sempre<br />
errante direttore commerciale,<br />
Angel Hector Coccimiglio<br />
- formidabile lettore,<br />
amante della scrittura e del<br />
giornalismo, che ha conosciuto<br />
e ha dialogato con<br />
José Luis Borges (e scusate<br />
se è poco) e che mantiene<br />
solidi legami con la “sua”<br />
terra d’oltreoceano - ha incontrato<br />
Franco Arena, uno<br />
dei giornalisti di punta di<br />
Radio Splendid, che trasmette<br />
da Buenos Aires e<br />
che, ogni domenica mattina,<br />
con il programma Italia<br />
Tricolore, rinsalda i<br />
legami con i calabresi di<br />
tutto il mondo, attraverso<br />
interviste a politici, uomini<br />
di cultura e di arte e personaggi<br />
di spicco di vario genere.<br />
Da una chiacchiera<br />
all’altra, la conversazione<br />
si è dipanata tra pubblico e<br />
privato, tra storia recente e<br />
cronaca. Il nostro corregionale,<br />
originario del Vibonese,<br />
ricorda come la<br />
prima domenica di luglio<br />
del 1995 sia andata in onda<br />
la prima puntata della trasmissione,<br />
che prese vita<br />
da un’idea sua e dell’imprenditore<br />
Domenico Pugliese<br />
“persona di grande<br />
sensibilità – racconta Arena<br />
- due volte presidente dell’associazione<br />
calabrese, che ha<br />
adottato la filosofia che . Il programma<br />
era di intrattenimento<br />
di informazione; “io<br />
sono giornalista – prosegue<br />
il Nostro - specializzato nelle<br />
inchieste; dunque, non aspetto<br />
la notizia, la vado a cercare” e<br />
pescava nella calabresità<br />
per mantenere vivi i le-<br />
gami.<br />
“Abbiamo creato una redazione<br />
con tutta la comunità<br />
con cui lavoro da 40 anni e<br />
siamo noi a pagare la trasmissione<br />
e le spese, i collegamenti<br />
anche sui cellulari”.<br />
Un bell’esempio di abnegazione<br />
e desiderio di libertà,<br />
di voler sapere e<br />
voler informare; è inevitabile<br />
che il discorso scivoli<br />
sulla condizione dei calabresi<br />
all’estero, sulle continue<br />
richieste, quasi<br />
sempre disattese, di una<br />
maggiore collaborazione<br />
tra governo calabrese ed<br />
associazioni e comunità<br />
all’estero.<br />
E qui viene fuori tutta la<br />
grinta del giornalista di<br />
razza.<br />
“Io mi domando spesso - continua<br />
Arena - se gli italiani<br />
all’estero, ed in particolare i<br />
calabresi per la Calabria,<br />
siamo una risorsa o un peso.<br />
Se abbiamo il diritto al voto<br />
abbiamo anche altri diritti e<br />
doveri.<br />
Noi siamo stati i veri ambasciatori<br />
dell’Italia, abbiamo<br />
fatto conoscere il made in<br />
italy in tutto il mondo…<br />
Oggi, non chiediamo l’impossibile,<br />
ma cose che si possono<br />
risolvere con la volontà del<br />
funzionario di turno.<br />
Io non ho mai chiesto una lira<br />
di sovvenzione per la radio,<br />
anche nei peggiori momenti<br />
che ha vissuto l’Argentina.<br />
Se siamo una risorsa, dobbiamo<br />
avere l’appoggio del governo<br />
calabrese anche perché<br />
ci sono tante cose che noi calabresi<br />
all’estero possiamo aiutare<br />
a sviluppare in<br />
Calabria; mancano solo l’intelligenza,<br />
la volontà, ma è<br />
necessario mettersi d’accordo”.<br />
Intelligenza, volontà…Parole<br />
strane per il vocabolario<br />
dei nostri politici!<br />
86 Calabria Produttiva Calabria Produttiva 87<br />
Franco Arena
PERSONAGGI di Adele Filice ph Aldo Oliverio<br />
Calabria... in vetrina<br />
Aldo Oliverio è uno dei professionisti più apprezzati del<br />
momento, nellʼarte della vetrinistica. Una storia umile<br />
alle spalle, i sacrifici e lʼaffermazione, il successo e lʼorgoglio<br />
di essere un calabrese, e famoso, nel mondo<br />
Una produzione calabrese<br />
esiste anche<br />
per un settore apparentemente<br />
lontano dai canoni<br />
classici della<br />
produttività regionale, qual<br />
è l’arte vetrinistica, che<br />
trova la massima espressione<br />
- in tutti i sensi - in<br />
Aldo Oliverio, maestro richiesto<br />
da maisons e griffes<br />
come Alviero Martini, Annabella,<br />
Bassetti, Richard<br />
Ginori, Krizia, Trussardi,<br />
Valentino, Versace, solo<br />
per citarne qualcuna. La<br />
storia del maestro Oliverio<br />
è simile, in origine, a quella<br />
di tanti corregionali partiti<br />
dal paesello per cercare migliore<br />
fortuna altrove.<br />
Rocca di Neto lo vede nascere<br />
ed accoglie i giochi<br />
della sua infanzia; Magenta<br />
- dove si trasferisce con la<br />
88 Calabria Produttiva<br />
famiglia appena quattordicenne<br />
- gli dà lavoro in<br />
una fabbrica di macchine<br />
da caffè. Ma la vita dell’operaio<br />
sta stretta ad<br />
Aldo, e non per la fatica -<br />
che non ha mai spaventato<br />
ne lui né la sua famiglia,<br />
soprattutto mamma Domenica<br />
Leotta e papà Armando<br />
- quanto per le<br />
angustie e le mortificazioni,<br />
a cui deve sottoporre<br />
la fantasia, l’inventiva, la<br />
creatività che scorrono<br />
nelle sue vene.<br />
La grande occasione si presenta<br />
nel 1978, con un<br />
corso per vetrinista - organizzato<br />
dal Comune di Milano,<br />
e pubblicizzato con<br />
dei depliants che arrivano<br />
per caso anche nelle mani<br />
di Aldo - che il Nostro decide<br />
subito di frequentare.<br />
Per tre anni, varcati i cancelli<br />
della fabbrica magentina,<br />
anziché tornare a casa,<br />
Aldo si reca a Milano, per<br />
apprendere gli insegnamenti<br />
dell’arte, in una routine<br />
faticosa ed<br />
appassionante che lo vede<br />
impegnato letteralmente<br />
dall’alba a notte fonda. I<br />
primi frutti, però, maturano<br />
subito e già durante il<br />
corso, il suo nome inizia a<br />
circolare ed importanti<br />
firme della moda chiedono<br />
il suo intervento, in occasione<br />
di fiere nazionali ed<br />
estere. La stura al genio è<br />
data! Da quel momento è<br />
un susseguirsi di successi,<br />
affermazioni e riconoscimenti.<br />
Viaggi di perfezionamento<br />
e di lavoro in<br />
Messico; il Circolo della<br />
Stampa di Milano che, nel<br />
1992, gli tributa il massimo<br />
riconoscimento del settore,<br />
il titolo di Maestro d’arte<br />
vetrinistica e da lì ha inizio<br />
una nuova stagione per il<br />
Maestro, che ora può dedicarsi<br />
anche all’insegnamento<br />
della “sua”<br />
disciplina.<br />
Poi, ancora, nel 1994, il<br />
primo premio al “Futur<br />
Shop” di Milano, la prima<br />
rassegna vetrinistica a livello<br />
mondiale dove Aldo<br />
Oliverio, grazie alla sua<br />
arte impareggiabile, difende<br />
i colori nazionali e<br />
sbaraglia la concorrenza,<br />
con l’allestimento di una<br />
vetrina preparata per la<br />
ditta Ballerina. All’anno<br />
PERSONAGGI<br />
scorso, invece, data il<br />
primo corso per il Maestro<br />
Oliverio, in Russia, dove il<br />
made in Italy, anzi… in Calabria<br />
è particolarmente<br />
apprezzato.<br />
Di queste ultime settimane<br />
è la designazione a presidente<br />
della Commissione<br />
di Didattica Artistica dell’Accademia<br />
di Vetrinistica<br />
Italiana, che prima aveva<br />
visto Oliverio nel ruolo di<br />
consigliere.<br />
Il segreto del successo? Innato<br />
senso del colore, valorizzazione<br />
della luce e<br />
degli oggetti essenziali e<br />
poi passione viscerale e<br />
creatività, creatività, creatività!<br />
Che il nostro vuole<br />
elargire a piene mani, con<br />
l’insegnamento nell’Accademia<br />
e con corsi che “possono<br />
aprire – come afferma<br />
egli stesso – prospettive del<br />
tutto nuove e gratificanti ai<br />
giovani calabresi. Perché chiamare<br />
persone che vengono da<br />
fuori regione e non darsi la<br />
possibilità di fare un lavoro<br />
interessante, diverso e pieno<br />
di soddisfazioni?”.<br />
Aldo Oliverio ha già tenuto<br />
dei corsi a Crotone, ma non<br />
fa mistero che accoglie-<br />
rebbe volentieri l’invito ad<br />
insegnare in altre città della<br />
Calabria. Per i giovani di<br />
talento e belle speranze di<br />
casa nostra, allora, un indirizzo<br />
per il futuro può essere<br />
senz’altro<br />
www.vetrinisticaitaliana.it.<br />
Calabria Produttiva 89
L’EDICOLA<br />
Stavolta la nostra Edicola presenta due riviste<br />
degne d’attenzione, diverse e affini allo<br />
stesso tempo. Si consiglia la lettura a un pubblico<br />
più o meno adulto. Dipende dai gusti.<br />
30x30 è la testata. Una<br />
rivista insolita, anche<br />
nel formato. Quadrato<br />
in/formato recita, infatti, il<br />
sottotitolo. E “recita” è il<br />
giusto verbo perché questo<br />
fantastico bimestrale è nato<br />
in occasione dei trent’anni<br />
di attività del Centro RAT di Cosenza.<br />
In abbinamento con Il Quotidiano, al modico prezzo di € 2,<br />
quasi cinquanta pagine di goduria per gli occhi e per la<br />
mente! Naturalmente, per gli appassionati. Ebbene, sì,<br />
30x30 è una rivista di settore davvero ben fatta.<br />
Approfondimenti e storia del teatro in scena, legati al centro<br />
RAT e non solo.<br />
E una impaginazione grafica d’impatto.<br />
Direttore responsabile è Alessandro Chidichimo.<br />
Diverse le rubriche fisse, ottimi gli approfondimenti e gli<br />
speciali: dossier è la prima rubrica e, secondo noi, la migliore.<br />
Un lungo approfondimento di storia e analisi critica<br />
condensate, per riportare il lettore nell’atmosfera composta<br />
e meditativa del teatro; dell’utopia mancante apre alla riflessione<br />
su temi sociali, non seppellitemi vivo è, invece,<br />
l’angolo delle interviste agli artisti; nel ventre della bestia e il<br />
velo e la sfida mettono in discussione i temi caldi della cultura;<br />
cani randagi affronta in modi diversi l’arte di autoprodursi<br />
e cavarsela da soli; al di là del mare è un viaggio in<br />
luoghi diversi del globo, mentre dentro è un viaggio in un<br />
medium prescelto. Si chiude con il belvedere, una vetrina<br />
per appuntamenti imperdibili.<br />
Ogni rubrica si caratterizza per il colore della pagina e per<br />
il gioco di rimbalzi tra figure e testi.<br />
Un ottimo esempio di editoria di qualità.<br />
L'autore dell'opera presente sulla copertina nel riquadro è<br />
di Bruno La Vergata, fotografata da Claudio Valerio.<br />
L'opera realizzata per la copertina è stata creata in esclusiva<br />
per la nascita della rivista.<br />
E' prevista per Natale una mostra al Teatro dell'Acquario,<br />
a Cosenza, dove si esporranno tutte le illustrazioni, foto e<br />
opere originali che hanno "colorato" le pagine di "30x30".<br />
Finora ne sono usciti due numeri.<br />
I lettori se ne aspettano altri.<br />
Segnaliamo<br />
Ogni domenica dalle ore 14.00 alle<br />
16.00 italiane (ore 10.00/12.00 in Argentina)<br />
va in onda Italia Tricolore su<br />
Radio Splendid AM 990, un programma<br />
condotto da Franco Arena<br />
(nativo di Vibo Valentia). Dieci anni<br />
nella stazione radiale più ascoltata dell'Argentina.<br />
www.amsplendid.com.ar<br />
Finalmente si va In-<br />
Scena! Una nuova rivista<br />
mensile di arte,<br />
musica, spettacolo, costume<br />
e società nasce<br />
quest’anno e viaggia in<br />
allegato alla Gazzetta del<br />
Sud. E porta sempre ai<br />
suoi lettori un omaggio!<br />
Ogni mese un cd di band<br />
emergenti, locali o nazionali.<br />
Non è da tutti!<br />
Costo esiguo (€1,50, escluso il quotidiano) per cinquanta<br />
pagine di approfondimenti culturali.<br />
Direttore responsabile è Manuela Iatì, la redazione è a<br />
Reggio Calabria.<br />
Approfondimenti, interviste, speciali e molto altro ancora<br />
per una rivista che si mostra promettente.<br />
Diverse sono le rubriche fisse:<br />
- iNcittà è l’approfondimento dedicato alla cultura urbana,<br />
per cui ogni città calabrese ha il suo spazio, relativo agli<br />
avvenimenti che ospita;<br />
- iNcopertina è uno speciale sull’artista che si mostra per<br />
primo, in copertina, appunto, spesso con tanto<br />
di intervista;<br />
- iNesclusiva parla da sé.<br />
Grande spazio è riservato alla musica locale e nazionale<br />
(Musica iNCalabria, Musica dal mondo, iNclassifica), ma c’è<br />
spazio anche per il teatro (iNteatro), la danza (iNballo), il cinema<br />
(cinemaiN, iNproiezione) e la moda (iNpasserella).<br />
In Costume e Società si fa, invece, il punto su fenomeni contemporanei.<br />
E per finire: il cibo con le ricette di una ormai<br />
celebre zia iNes e l’oroscopo del Mago Varenne!<br />
Unica pecca: una impaginazione talvolta troppo ariosa.<br />
Ma si perdona facilmente!<br />
E voi lettori, che volete di più?<br />
Calabria Produttiva<br />
91
CALABRIA VOLI ph piesse<br />
VOLI DI<br />
LINEA<br />
SACAL AIRPORT<br />
periodo 29/10/2007 - 29/03/2008<br />
partenze da Lamezia Terme<br />
partenze per Lamezia Terme<br />
destinazione partenza arrivo giorno<br />
Bergamo 16.45 18.25 mar. gio. sab.<br />
Bologna 13.20 14.45<br />
Londra SNT 11.00<br />
21.15<br />
Milano Lin. 14.20<br />
18.00<br />
13.10<br />
23.30<br />
16.00<br />
19.40<br />
Milano Malp. 06.15 08.05<br />
Monaco<br />
Pisa<br />
Roma<br />
LAMEZIA<br />
13.00<br />
15.30<br />
11.35<br />
12.05<br />
06.35<br />
06.50<br />
11.20<br />
14.55<br />
15.00<br />
19.00<br />
19.10<br />
15.00<br />
17.00<br />
13.10<br />
13.40<br />
Torino 10.30 12.10<br />
ven.<br />
lun.<br />
gio.<br />
dom.<br />
92 Calabria Produttiva<br />
ven.<br />
lun. mer.dom.<br />
07.40<br />
08.10<br />
12.35 escluso dom.<br />
16.10<br />
16.05<br />
20.05<br />
20.25<br />
Venezia 16.00 17.30 lun. mer. ven. dom.<br />
Verona 08.45 10.15 sab. dom.<br />
Zurigo 19.50<br />
21.15<br />
22.10 gio.dal13-12al10-01<br />
23.30 dom.<br />
da partenza arrivo giorno<br />
Bergamo 14.40 16.20 mar. gio. sab.<br />
Bologna 15.30 16.55<br />
Londra SNT 06.35<br />
16.50<br />
11.00<br />
Milano Linate 11.55<br />
15.50<br />
10.35<br />
20.45<br />
12.35<br />
13.35<br />
17.25<br />
Milano Malp. 21.40 23.25<br />
Monaco<br />
Pisa<br />
Roma<br />
10.15<br />
12.45<br />
09.35<br />
10.05<br />
08.40<br />
09.20<br />
13.05<br />
17.15<br />
20.35<br />
21.20<br />
12.15<br />
14.45<br />
11.10<br />
11.40<br />
Torino 16.35 18.15<br />
ven.<br />
lun.<br />
gio.<br />
dom.<br />
ven.<br />
lun. mar.dom.<br />
09.55<br />
10.30 escluso dom.<br />
14.15<br />
18.25<br />
21.45<br />
22.25<br />
Venezia 13.40 15.10 lun. mer. ven. dom.<br />
Verona 13.40 15.10 sab. dom.<br />
Zurigo 16.55<br />
18.00<br />
19.10 gio.dal13-12al10-01<br />
20.00 dom.<br />
Società Aeroportuale Calabrese S.p.A.<br />
c/o Aeroporto Internazionale 88040 Lamezia Terme (CZ) tel.+39 0968.414333<br />
Le informazioni contenute in questa pagina sono pubblicate grazie alla Torrefazione Caffè Arnone<br />
Ridi che fa<br />
bene allo<br />
spirito.<br />
il tuo Omar<br />
Antico proverbio cinese:<br />
se non hai bocca Lidi con occhi,<br />
se non hai occhi Lidi con naso,<br />
se non hai naso Lidi con olecchie,<br />
se non hai neanche oLecchie,<br />
Che cavolo Lidi a fare?<br />
È Pasqua e il maresciallo Cataldo,<br />
con sotto braccio un bell'uovo di<br />
pasqua acquistato per la moglie,<br />
va al bar per farsi un bicchierino.<br />
Entra: "un marsala, per favore".<br />
E il barista: “all'uovo?”<br />
Il carabiniere: no!!! A me!<br />
Ne abbiamo per tutti...<br />
Lettera scritta dalla mamma al figlio militare nell’Arma:<br />
Caro figlio,<br />
ti scrivo queste poche righe perche tu sappia che ti ho scritto. Se ricevi questa<br />
lettera, vuol dire che è arrivata. Se non la ricevi, fammelo sapere, così<br />
te la rimanderò. Scrivo lentamente perché so che tu non sai leggere in<br />
fretta. Qualche tempo fa tuo padre ha letto sul giornale che la maggior<br />
parte degli incidenti capitano entro un raggio di un chilometro dal luogo di<br />
abitazione. Allora abbiamo deciso di traslocare un po' più lontano. La<br />
nuova casa è meravigliosa. C'è una lavatrice, ma non sono sicura che funzioni.<br />
Proprio ieri ci ho messo dentro il bucato, ho tirato lo scarico e poi il<br />
bucato è sparito completamente.<br />
Il tempo qui non è troppo brutto. La settimana scorsa ha piovuto due volte:<br />
la prima volta per tre giorni e la seconda per quattro. A proposito della<br />
giacca che mi avevi chiesto, tuo zio Pasquale mi ha detto che spedirtela<br />
coi bottoni sarebbe costato molto caro (per via del peso dei bottoni). Allora<br />
li ho staccati. Se pensi di riattaccarli, te li ho messi tutti nella tasca interna.<br />
Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con la macchina: è<br />
sceso e ha chiuso di scatto la portiera lasciando dentro le chiavi. Allora è<br />
dovuto rientrare a casa a prendere il secondo mazzo di chiavi, e così<br />
anche noi abbiamo potuto scendere dalla macchina.<br />
Se vedi Margherita salutala da parte mia. Se non la vedi, non dirle niente.<br />
La tua mamma che ti vuole tanto bene!<br />
Guardo il sole e vedo te....<br />
guardo il mare e vedo te....<br />
guardo il prato e vedo te....<br />
CAVOLO SPOSTATI che devo fare<br />
la foto!!!!<br />
Lo zio anziano incontra dopo due<br />
anni il nipote: "caro nipotino è da<br />
tanto tempo che non ti vedo, dove<br />
sei stato in questi due anni?"<br />
E il nipote: "sono stato alla facoltà<br />
di medicina".<br />
E lo zio: " a poverino e, dimmi<br />
adesso stai bene???".<br />
Una signora catanzarese telefona<br />
al dottore e dice : “dottore dottore<br />
me figghiu si manciau 1 euru, lei<br />
pensa ca mori???”. E Il dottore: “signora<br />
in italia s'anna mmuccatu i<br />
miliardi e ancora su tutti vivi!!!”.<br />
Un appuntato chiede al maresciallo:<br />
- Signore cosa vuol dire "pourquoi"?<br />
Il maresciallo: Perché...<br />
- Così... curiosità mia...<br />
PS volevo metterti anche un po' di soldi, ma avevo gia chiuso la busta.<br />
7 3 6<br />
3 2 9<br />
1 2 7<br />
7 2 4<br />
2 7 1<br />
9 1 5<br />
9 7 5 1<br />
8 7<br />
SVAGO<br />
2 9<br />
Facciamo il SUDOKU. Ecco come si gioca<br />
Le origini del Sudoku sono antichissime. Il nome è giapponese ed è composto<br />
da “su” (numero) e “doku” (singolo). Il Sudoku classico è composto da<br />
una griglia di 9x9 quadrati nei quali bisogna scrivere un solo numero da 1 a<br />
9. La griglia è suddivisa in 9 sezioni di 3x3 quadrati. L’unica regola è che in<br />
ogni quadrato dovrà essere apposto un solo numero che non dovrà mai scontrarsi<br />
con uno che si trova sulla stessa direzione sia verticale che orizzontale.<br />
Un consiglio:<br />
scrivete con una matita, perchè se sbagliate potrete correggere.<br />
Riccardo Albini esperto di giochi, in merito al Sudoku dice: “La vera grande<br />
differenza tra le parole crociate e il Sudoku sta nel fatto che le prime ti chiedono<br />
cosa sai, il secondo ti chiede come ragioni”.<br />
Buon divertimento<br />
La soluzione è a pagina 96<br />
Calabria Produttiva<br />
93
UTILITÀ<br />
CAP Cosenza<br />
Cap Localita'<br />
87010 ACQUAFORMOSA<br />
87020 ACQUAPPESA<br />
87041 ACRI<br />
87031 AIELLO CALABRO<br />
87020 AIETA<br />
87070 ALBIDONA<br />
87070 ALESSANDRIA CARRETTO<br />
87040 ALTILIA<br />
87042 ALTOMONTE<br />
87032 AMANTEA<br />
87071 AMENDOLARA<br />
87051 APRIGLIANO<br />
87033 BELMONTE CALABRO<br />
87030 BELSITO<br />
87021 BELVEDERE MARITTIMO<br />
87050 BIANCHI<br />
87043 BISIGNANO<br />
87060 BOCCHIGLIERO<br />
87020 BONIFATI<br />
87020 BUONVICINO<br />
87060 CALOPEZZATI<br />
87060 CALOVETO<br />
87052 CAMIGLIATELLO<br />
87061 CAMPANA<br />
87030 CAMPORA S. GIOVANNI<br />
87070 CANNA<br />
87062 CARIATI<br />
87063 CARIATI MARINA<br />
87030 CAROLEI<br />
87050 CARPANZANO<br />
87050 CASOLE BRUZIO<br />
87011 CASSANO ALLO IONIO<br />
87040 CASTIGLIONE COSENTINO<br />
87040 CASTROLIBERO<br />
87070 CASTROREGIO<br />
87012 CASTROVILLARI<br />
87053 CELICO<br />
87050 CELLARA<br />
87070 CERCHIARA DI CALABRIA<br />
87044 CERISANO<br />
87010 CERVICATI<br />
87040 CERZETO<br />
87022 CETRARO<br />
87010 CIVITA<br />
87030 CLETO<br />
87050 COLOSIMI<br />
87064 CORIGLIANO CALABRO<br />
94 Calabria Produttiva<br />
87065 CORIGLIANO C. STAZ.<br />
87100 COSENZA<br />
87060 CROPALATI<br />
87060 CROSIA<br />
87023 DIAMANTE<br />
87045 DIPIGNANO<br />
87030 DOMANICO<br />
87030 DONNICI<br />
87013 FAGNANO CASTELLO<br />
87030 FALCONARA ALBANESE<br />
87050 FIGLINE VEGLIATURO<br />
87010 FIRMO<br />
87030 FIUMEFREDDO BRUZIO<br />
87030 FIUMEFREDDO MARINA<br />
87072 FRANCAVILLA MARITTIMA<br />
87010 FRASCINETO<br />
87024 FUSCALDO<br />
87034 GRIMALDI<br />
87020 GRISOLIA<br />
87020 GUARDIA PIEMONTESE<br />
87035 LAGO<br />
87014 LAINO BORGO<br />
87015 LAINO CASTELLO<br />
87050 LAPPANO<br />
87010 LATTARICO<br />
87040 LAURIGNANO<br />
87030 LONGOBARDI<br />
87066 LONGOBUCCO<br />
87010 LUNGRO<br />
87040 LUZZI<br />
87060 MACCHIA ALBANESE<br />
87020 MAIERÀ<br />
87030 MALITO<br />
87010 MALVITO<br />
87060 MANDATORICCIO<br />
87050 MANGONE<br />
87040 MARANO MARCHESATO<br />
87040 MARANO PRINCIPATO<br />
87050 MARZI<br />
87040 MENDICINO<br />
87060 MIRTO CROSIA<br />
87040 MONGRASSANO<br />
87046 MONTALTO UFFUGO<br />
87070 MONTEGIORDANO<br />
87016 MORANO CALABRO<br />
87026 MORMANNO<br />
87010 MOTTAFOLLONE<br />
87070 NOCARA<br />
87073 ORIOLO<br />
87020 ORSOMARSO<br />
87060 PALUDI<br />
87050 PANETTIERI<br />
87027 PAOLA<br />
87020 PAPASIDERO<br />
87040 PARENTI<br />
87040 PATERNO CALABRO<br />
87050 PEDACE<br />
87050 PEDIVIGLIANO<br />
87050 PIANE CRATI<br />
87050 PIETRAFITTA<br />
87060 PIETRAPAOLA<br />
87070 PLATACI<br />
87028 PRAIA A MARE<br />
87036 RENDE<br />
87074 ROCCA IMPERIALE<br />
87017 ROGGIANO GRAVINA<br />
87054 ROGLIANO<br />
87040 ROSE<br />
87070 ROSETO CAPO SPULICO<br />
87067 ROSSANO<br />
87010 ROTA GRECA<br />
87050 ROVITO<br />
87055 SAN GIOVANNI IN FIORE<br />
87040 SAN IPPOLITO DI COSENZA<br />
87040 SAN LORENZO DEL VALLO<br />
87010 SAN MARTINO DI FINITA<br />
87030 SAN PIETRO IN AMANTEA<br />
87047 SAN PIETRO IN GUARANO<br />
87030 SAN VINCENZO LA COSTA<br />
87010 SAN BASILE<br />
87040 SAN BENEDETTO ULLANO<br />
87060 SAN COSMO ALBANESE<br />
87069 SAN DEMETRIO CORONE<br />
87010 SAN DONATO DI NINEA<br />
87037 SAN FILI<br />
87060 SAN GIORGIO ALBANESE<br />
87070 SAN LORENZO BELLIZZI<br />
87038 SAN LUCIDO<br />
87018 SAN MARCO ARGENTANO<br />
87020 SAN NICOLA ARCELLA<br />
87010 SAN SOSTI<br />
87020 SANGINETO<br />
87010 SANT'AGATA DI ESARO<br />
87010 SANTA CATERINA ALBANESE<br />
87020 SANTA DOMENICA TALAO<br />
87020 SANTA MARIA DEL CEDRO<br />
87048 SANTA SOFIA D'EPIRO<br />
87056 SANTO STEFANO ROGLIANO<br />
87010 SARACENA<br />
87010 SARTANO<br />
87060 SCALA COELI<br />
87029 SCALEA<br />
87057 SCIGLIANO<br />
87030 SERRA D'AIELLO<br />
87050 SERRA PEDACE<br />
87070 SIBARI STAZIONE<br />
87019 SPEZZANO ALBANESE<br />
87058 SPEZZANO DELLA SILA<br />
87050 SPEZZANO PICCOLO<br />
87040 TARSIA<br />
87010 TERRANOVA DA SIBARI<br />
87060 TERRAVECCHIA<br />
87010 TORANO CASTELLO<br />
87020 TORTORA<br />
87075 TREBISACCE<br />
87050 TRENTA<br />
87060 VACCARIZZO ALBANESE<br />
87020 VERBICARO<br />
87076 VILLAPIANA<br />
87040 ZUMPANO<br />
CAP Catanzaro<br />
Cap Localita'<br />
88011 ACQUARO<br />
88050 ALBI<br />
88050 AMARONI<br />
88040 AMATO<br />
88050 ANDALI<br />
88012 ARENA<br />
88060 ARGUSTO<br />
88061 BADOLATO<br />
88050 BELCASTRO<br />
88021 BORGIA<br />
88070 BOTRICELLO<br />
88050 CARAFFA DI CATANZARO<br />
88062 CARDINALE<br />
88040 CARLOPOLI<br />
88100 CATANZARO<br />
88060 CENADI<br />
88060 CENTRACHE<br />
88050 CERVA<br />
88064 CHIARAVALLE CENTRALE<br />
88040 CICALA<br />
88040 CONFLENTI<br />
88020 CORTALE<br />
CAP Crotone<br />
Cap Localita'<br />
88824 BELVEDERE SPINELLO<br />
88833 CACCURI<br />
88817 CARFIZZI<br />
88822 CASABONA<br />
88834 CASTELSILANO<br />
88833 CERENZIA<br />
88813 CIRÒ<br />
88051 CROPANI<br />
88022 CURINGA<br />
88075 CUTRO<br />
88060 DAVOLI<br />
88041 DECOLLATURA<br />
88042 FALERNA<br />
88043 FEROLETO ANTICO<br />
88050 FOSSATO SERRALTA<br />
88046 FRONTI<br />
88060 GAGLIATO<br />
88060 GASPERINA<br />
88045 GIMIGLIANO<br />
88024 GIRIFALCO<br />
88040 GIZZERIA<br />
88065 GUARDAVALLE<br />
88020 IACURSO<br />
88060 ISCA SULLO IONIO<br />
88046 LAMEZIA TERME<br />
88050 MAGISANO<br />
88025 MAIDA<br />
88050 MARCEDUSA<br />
88040 MARCELLINARA<br />
88040 MARTIRANO<br />
88811 CIRÒ MARINA<br />
88836 COTRONEI<br />
88900 CROTONE<br />
88812 CRUCOLI<br />
88842 CUTRO<br />
88841 ISOLA CAPO RIZZUTO<br />
88817 MELISSA<br />
88040 MARTIRANO LOMBARDO<br />
88040 MIGLIERINA<br />
88060 MONTAURO<br />
88060 MONTEPAONE<br />
88040 MOTTA SANTA LUCIA<br />
88046 NICASTRO<br />
88047 NOCERA TERINESE<br />
88060 OLIVADI<br />
88020 PALERMITI<br />
88050 PENTONE<br />
88060 PETRIZZI<br />
88050 PETRONÀ<br />
88040 PIANOPOLI<br />
88040 PLATANIA<br />
88048 SAMBIASE<br />
88050 SAN FLORO<br />
88040 SAN MANGO D'AQUINO<br />
88040 SAN MICHELE<br />
88020 SAN PIETRO A MAIDA<br />
88040 SAN PIETRO APOSTOLO<br />
88060 SAN SOSTENE<br />
88067 SAN VITO SULLO IONIO<br />
88066 SANT’ANDREA APOSTOLO<br />
88838 MESORACA<br />
88818 PALLAGORIO<br />
88837 PETILIA POLICASTRO<br />
88821 ROCCA DI NETO<br />
88835 ROCCABERNARDA<br />
88831 SAN MAURO MARCHESATO<br />
88817 SAN NICOLA DELL'ALTO<br />
UTILITÀ<br />
88060 SANTA CATERINA IONIO<br />
88100 SANT'ELIA<br />
88028 SANT'EUFEMIA LAMEZIA<br />
88060 SATRIANO<br />
88050 SELLIA<br />
88050 SELLIA MARINA<br />
88029 SERRA SAN BRUNO<br />
88040 SERRASTRETTA<br />
88054 SERSALE<br />
88040 SETTINGIANO<br />
88050 SIMERI E CRICHI<br />
88050 SORBO SAN BASILE<br />
88068 SOVERATO<br />
88049 SOVERIA MANNELLI<br />
88050 SOVERIA SIMERI<br />
88069 SQUILLACE<br />
88060 STALETTÌ<br />
88055 TAVERNA<br />
88056 TIRIOLO<br />
88060 TORRE DI RUGGIERO<br />
88050 VALLEFIORITA<br />
88020 VENA DI MAIDA<br />
88050 ZAGARISE<br />
88832 SANTA SEVERINA<br />
88825 SAVELLI<br />
88831 SCANDALE<br />
88816 STRONGOLI<br />
88814 TORRE MELISSA<br />
88823 UMBRIATICO<br />
88819 VERZINO<br />
Calabria Produttiva<br />
95
UTILITÀ<br />
CAP Vibo Valentia<br />
Cap Localita'<br />
89832 ACQUARO<br />
89832 ARENA<br />
89817 BRIATICO<br />
89822 BROGNATURO<br />
89818 CAPISTRANO<br />
89863 CARONITI<br />
89816 CESSANITI<br />
89832 DASÀ<br />
89833 DINAMI<br />
89862 DRAPIA<br />
89823 FABRIZIA<br />
89814 FILADELFIA<br />
89851 FILANDARI<br />
Cap Localita'<br />
89030 AFRICO<br />
89040 AGNANA CALABRA<br />
89020 ANOIA<br />
89040 ANTONIMINA<br />
89031 ARDORE<br />
89060 BAGALADI<br />
89011 BAGNARA CALABRA<br />
89010 BARRITTERI<br />
89030 BENESTARE<br />
89032 BIANCO<br />
89040 BIVONGI<br />
89060 BOCALE SECONDO<br />
89033 BOVA<br />
89035 BOVA MARINA<br />
89034 BOVALINO<br />
89036 BRANCALEONE<br />
89030 BRUZZANO ZEFFIRIO<br />
89050 CALANNA<br />
89040 CAMINI<br />
89052 CAMPO CALABRO<br />
89020 CANDIDONI<br />
89010 CANNITELLO<br />
89040 CANOLO<br />
89030 CARAFFA DEL BIANCO<br />
89060 CARDETO<br />
89030 CARERI<br />
89843 FILOGASO<br />
89815 FRANCAVILLA ANGITOLA<br />
89851 FRANCICA<br />
89831 GEROCARNE<br />
89851 IONADI<br />
89863 IOPPOLO<br />
89844 LIMBADI<br />
89811 LONGOBARDI<br />
89843 MAIERATO<br />
89852 MILETO<br />
89823 MONGIANA<br />
89819 MONTEROSSO CALABRO<br />
89824 NARDODIPACE<br />
89844 NICOTERA<br />
CAP Reggio Calabria<br />
96 Calabria Produttiva<br />
89030 CASIGNANA<br />
89060 CATAFORIO<br />
89053 CATONA<br />
89041 CAULONIA<br />
89040 CIMINÀ<br />
89021 CINQUEFRONDI<br />
89022 CITTANOVA<br />
89030 CONDOFURI<br />
89050 COSOLETO<br />
89012 DELIANUOVA<br />
89010 FAVAZZINA<br />
89050 FEROLETO CHIESA<br />
89030 FERRUZZANO<br />
89050 FIUMARA<br />
89054 GALATRO<br />
89055 GALLICO<br />
89061 GALLINA<br />
89040 GERACE<br />
89020 GIFFONE<br />
89013 GIOIA TAURO<br />
89042 GIOIOSA IONICA<br />
89043 GROTTERIA<br />
89050 LAGANADI<br />
89023 LAUREANA DI BORRELLO<br />
89044 LOCRI<br />
89045 MAMMOLA<br />
89046 MARINA GIOIOSA ION.<br />
89861 PARGHELIA<br />
89812 PIZZO<br />
89834 PIZZONI<br />
89813 POLIA<br />
89866 RICADI<br />
89841 ROMBIOLO<br />
89842 SAN CALOGERO<br />
89851 SAN COSTANTINO<br />
89010 SAN COSTANTINO CALABRO<br />
89900 SAN GREGORIO D'IPPONA<br />
89821 SAN NICOLA DA CRISSA<br />
89843 SANT'ONOFRIO<br />
89822 SERRA SAN BRUNO<br />
89822 SIMBARIO<br />
89020 MAROPATI<br />
89054 MARTONE<br />
89020 MELICUCCÀ<br />
89020 MELICUCCO<br />
89063 MELITO PORTO SALVO<br />
89010 MESSIGNADI<br />
89010 MOLOCHIO<br />
89040 MONASTERACE<br />
89064 MONTEBELLO IONICO<br />
89065 MOTTA SAN GIOVANNI<br />
89014 OPPIDO MAMERTINA<br />
89030 PALIZZI<br />
89015 PALMI<br />
89040 PAZZANO<br />
89066 PELLARO<br />
89010 PELLEGRINA<br />
89010 PIMINORO<br />
89040 PLACANICA<br />
89039 PLATÌ<br />
89024 POLISTENA<br />
89040 PORTIGLIOLA<br />
89050 R.C. VILLA SAN GIUSEPPE<br />
89100 REGGIO CALABRIA<br />
89051 REGGIO CALABRIA ARCHI<br />
89053 REGGIO CALABRIA CATONA<br />
89066 REGGIO CALABRIA PELLARO<br />
89067 RAVAGNESE<br />
CALABRIA PRODUTTIVA<br />
ricerca in Calabria n°3 agenti pubblicitari<br />
per le provincie di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro.<br />
Si richiede<br />
predisposizione ai rapporti interpersonali<br />
spiccata capacità organizzativa<br />
automuniti<br />
Si offre<br />
cospicuo portafoglio clienti<br />
alte provvigioni<br />
incentivi<br />
Inviare curriculum: info@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />
Fax 0984 939891<br />
89831 SORIANELLO<br />
89831 SORIANO CALABRO<br />
89822 SPADOLA<br />
89864 SPILINGA<br />
89843 STEFANACONI<br />
89861 TROPEA<br />
89821 VALLELONGA<br />
89834 VAZZANO<br />
89800 VIBO VALENTIA<br />
89811 VIBO VALENTIA MARINA<br />
89867 ZACCANOPOLI<br />
89868 ZAMBRONE<br />
89867 ZUNGRI<br />
89040 RIACE<br />
89016 RIZZICONI<br />
89060 ROCCAFORTE DEL GRECO<br />
89047 ROCCELLA IONICA<br />
89060 ROGHUDI<br />
89050 ROSALÌ<br />
89025 ROSARNO<br />
89030 S.AGATA DEL BIANCO<br />
89050 S.ALESSIO IN ASPROM.<br />
89056 S.CRISTINA D'ASPROM.<br />
89027 S.EUFEMIA D'ASPROM.<br />
89040 S.GIOVANNI DI GERACE<br />
89040 S.ILARIO DELLO IONIO<br />
89020 S.PIETRO DI CARIDÀ<br />
89057 S.STEFANO IN ASPROM.<br />
89050 SALICE CALABRO<br />
89050 SAMBATELLO<br />
89030 SAMO<br />
89026 SAN FERDINANDO<br />
89017 SAN GIORGIO MORGETO<br />
89069 SAN LORENZO<br />
89030 SAN LUCA<br />
89020 SAN PROCOPIO<br />
89050 SAN ROBERTO<br />
89010 SCIDO<br />
89058 SCILLA<br />
89028 SEMINARA<br />
89020 SERRATA<br />
89048 SIDERNO<br />
89020 SINOPOLI<br />
89058 SOLANO<br />
89030 STAITI<br />
89040 STIGNANO<br />
89049 STILO<br />
89029 TAURIANOVA<br />
89010 TERRANOVA SAPPO MINULIO<br />
89010 VARAPODIO<br />
89018 VILLA SAN GIOVANNI<br />
soluzione del sudoku a pagina 93<br />
7 9 4 5 8 3 2 1 6<br />
8 3 6 7 2 1 4 9 5<br />
1 5 2 4 9 6 7 8 3<br />
3 7 1 2 6 4 9 5 8<br />
5 2 9 3 7 8 1 6 4<br />
6 4 8 9 1 5 3 2 7<br />
9 6 7 8 3 2 5 4 1<br />
4 8 3 1 5 9 6 7 2<br />
2 1 5 6 4 7 8 3 9
Difronte ad un buon caffè il<br />
mio pensiero vola verso quelle<br />
aziende che nell’anno 2007<br />
hanno reso possibile la pubblicazione<br />
di CALABRIA PRODUTTIVA,<br />
ai nostri sempre più affezionati lettori<br />
e a tutta la redazione.<br />
A tutti auguro Buon Natale e Felice anno nuovo<br />
Sappiamo bene che ciò che facciamo<br />
non è che una goccia nellʼoceano.<br />
Ma se questa goccia non ci fosse<br />
allʼoceano mancherebbe.<br />
Piero Sciammarella<br />
Madre Teresa di Calcutta