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calabria produttiva

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€4<br />

CALABRIA<br />

PRODUTTIVA<br />

Amalia Bruni e la neurogenetica<br />

Sila, tra patate igp e fattorie aperte<br />

Catanzaro, l'incanto delle Valli Cupe<br />

Acri, il museo Vigliaturo<br />

Luzzi, abbazia della Sambucina<br />

Calabresi di Milano e Buenos Aires<br />

Big agency editore<br />

Anno 7 n°21<br />

quadrimestrale di informazione - tariffa a regime libero-poste italiane - sped.in a.p.70% cns/cbpa-sud/cs/124/2006 valida dal 13/11/2006<br />

www.<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it


Sommario<br />

Aut. Tribunale di Cosenza<br />

n°699 del 06/12/2001<br />

Quadrimestrale - Anno 7 n°21<br />

copertina ph. piesse<br />

Editrice<br />

BIG AGENCY Srl<br />

Tel. e fax 0984 939891 - info@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />

Amministratore unico<br />

PIERO SCIAMMARELLA piero@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />

Amministrazione e Redazione<br />

Via Pianette - Residence Luna 4 - Montalto Uffugo (CS)<br />

Tel. e fax 0984 939891 - info@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />

Direttore Responsabile<br />

ADELE FILICE adele@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />

Coordinatrice Editoriale<br />

ROSSANA DE ANGELIS rossana@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />

Hanno collaborato<br />

Rossana De Angelis<br />

Pier Paolo De Salvo<br />

Franco Dionesalvi<br />

Pilerio Falcone<br />

Terresa Grano<br />

Bonaventura Scalercio - Antonio Scarcello<br />

Fotografie<br />

A.R.N. - Ag. Zefiro (Bruno Coppola)<br />

C. Candiloro<br />

A. H. Coccimiglio - Consorzio GOEL<br />

Coop. Segreti Mediterranei<br />

Aldo Oliverio - Francesco Perri<br />

Luigi Petrone - Piesse<br />

Eugenio Sciammarella<br />

Commerciale<br />

ANGEL HECTOR COCCIMIGLIO direttore marketing<br />

PATRIZIA CURATOLO consulente cs e prov.<br />

CESARE CANDILORO consulente kr e prov.<br />

Abbonamenti<br />

Gianluca Sciammarella - responsabile<br />

Telefax 0984 939891<br />

abbonamenti@<strong>calabria</strong><strong>produttiva</strong>.it<br />

Impaginazione<br />

Big agency srl<br />

Stampa<br />

Stab. tip. De Rose - Montalto Uffugo (CS)<br />

chiuso in redazione il 16 novembre 2007<br />

2007 © Big Agency Srl<br />

Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero<br />

non possono essere riprodotti, neppure parzialmente<br />

senza lʼautorizzazione scritta dellʼeditore.<br />

La società non si assume nessuna responsabilità sulla<br />

veridicità dei dati forniti dalle aziende.<br />

Pertanto declina ogni responsabilità per eventuali errori,<br />

omissioni o sostituzioni dei dati riportati.<br />

Periodico associato allʼ U.S.P.I.<br />

(unione stampa periodica italiana)<br />

Casa editrice iscritta al R.O.C. n°13098<br />

(registro operatori di comunicazione)<br />

AVVISO IMPORTANTE<br />

Si avvisano i lettori che dal prossimo numero, e fino a data da definire, la nostra rivista nelle provincie<br />

di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria, sarà distribuita<br />

esclusivamente tramite abbonamento postale e in punti strategici che di volta in volta comunicheremo<br />

(ipermercati, stazioni, ecc...). Ciò si rende necessario per l’ insistente richiesta degli<br />

abbonamenti e per il rinnovo del contratto con i distributori locali. Inoltre da questo numero la<br />

rivista, oltre che visionabile sul sito www.<strong>calabria</strong>produtiva.it è spedita tramite corriere espresso<br />

alle comunità di calabresi presenti in Italia e nel resto del mondo. Infine per una maggiore efficacia<br />

e sicurezza di consegna degli abbonamenti, la rivista può essere inviata anche con corriere<br />

espresso (costi da definire). Per qualsiasi chiarimento abbonamenti@<strong>calabria</strong>produtiva.it oppure<br />

0984 939891. L’ editore<br />

Guida alla casa perfetta<br />

8 Giochi di colore su soffitti e...<br />

14<br />

22<br />

28<br />

Risorse<br />

Porte aperte in fattoria<br />

Risorse<br />

Palazzo Castriota a Corigliano<br />

Il buon mangiare<br />

La patata silana<br />

36 Castelli di Calabria<br />

Morano Calabro<br />

40<br />

46<br />

52<br />

66<br />

Santi di Calabria<br />

Gioacchino da Fiore II parte<br />

Chiese e conventi<br />

Abazia della Sambucina<br />

Ambiente<br />

Le Valli Cupe<br />

58 Musei di Calabria<br />

Acri: Silvio Vigliaturo<br />

Girovagando<br />

Cariati<br />

Editoriale<br />

Carissimi Amiche ed Amici, consentitemi di aprire<br />

questo editoriale con una confidenza. Mi risulta davvero<br />

difficile, in certi momenti, e soprattutto negli ultimi<br />

tempi, continuare a parlare di una Calabria <strong>produttiva</strong>;<br />

di conservare l’entusiasmo per le notizie, le persone,<br />

le situazioni belle e speranzose che pure si<br />

riscontrano in mezzo alla dilagante negatività che<br />

caratterizza il vissuto calabrese di ogni giorno, e purtroppo<br />

non solo quello. L’assoluta inadeguatezza, la<br />

totale incapacità, l’aberrante volontà di soggetti (neanche<br />

più meritevoli di essere chiamate persone) di partito,<br />

che giocano alla Politica sulla vita, sul futuro e sui<br />

sogni che pure la comunità calabrese sana ed onesta<br />

continua a coltivare, hanno raggiunto livelli sommi di<br />

insopportabilità. Ovunque è visibile il dilagare dell’indecenza,<br />

della spudoratezza, del meschino e volgare<br />

tornaconto personale mascherati dalla difficoltà contingente<br />

a risolvere i troppi, grandi problemi ereditati<br />

dal passato. Eppure, malgrado il propagarsi di questi<br />

melmosi processi che mortificano ogni giorno di più le<br />

intelligenze, le energie, le speranze calabresi migliori,<br />

ci sono uomini e donne che vanno avanti, guardando<br />

al futuro. È il caso di Amalia Bruni, la neurologa che<br />

da anni conduce studi campali sulle demenze e<br />

sull’Alzheimer e che, a Lamezia, ha fondato un’esemplare<br />

associazione per la ricerca ed il volontariato. È il<br />

caso di Mario Grillo che, con l’aiuto di Albino Carli,<br />

dopo decenni di lavoro e soddisfazioni professionali<br />

in giro per il mondo, ritorna alla sua Sila e s’inventa le<br />

“fattorie aperte”. È ancora il caso di Francesco Perri,<br />

plurispecialista della Musica, che con un attivo di concerti,<br />

direzioni e composizioni internazionali, vive e<br />

lavora in Calabria con una piccola grande orchestra di<br />

belle speranze. E poi, ancora, è il caso di Aldo<br />

Oliverio, il maestro vetrinista di Rocca di Neto, adottato<br />

da Magenta, al momento il professionista del settore<br />

più famoso e impegnato, in Italia ed all’estero.<br />

Anche questo numero è ricco e sostanzioso. Abbiamo<br />

spaziato dall’altopiano silano, con la preziosa coltivazione<br />

delle patate, all’incanto fatato delle Valli Cupe,<br />

custodite con amorevole rispetto da Carmine Lupia, al<br />

meraviglioso museo d’arte contemporanea di Acri,<br />

dedicato a Silvio Vigliaturo, passando per l’eroe ottocentesco<br />

Falcone e gli straordinari protagonisti dell’esperienza<br />

consortile del Goel, nella Locride. Senza tralasciare<br />

le mille Calabrie del mondo, rappresentate in<br />

questo numero dai nostri conterranei in Argentina.<br />

Grazie a tutti loro. Grazie a tutti i calabresi che custodiscono<br />

con dignità l’appartenenza alla propria storia.<br />

Un grazie speciale, ai collaboratori tutti e all’editore,<br />

compagni di viaggio in questa meravigliosa avventura<br />

che, nonostante tutto, è Calabria Produttiva. Grazie a<br />

voi, Amiche ed Amici che ci leggete. Un gioioso e<br />

sereno Natale, di cuore, dalla vostra Adele.<br />

4 Calabria Produttiva<br />

Calabria Produttiva 5<br />

76<br />

78<br />

80<br />

81<br />

83<br />

84<br />

86/87<br />

88<br />

91<br />

92<br />

93<br />

94<br />

Le ricette di nonna Elisa<br />

4 ricette tradizionali<br />

Eventi<br />

Sogni e segni di cambiamento<br />

Storia e storie<br />

Eran trecento, giovani...<br />

Autori diCalabria<br />

Franco Costabile<br />

Personaggi<br />

Francesco Perri - Vita di note<br />

Calabria futura<br />

Dieci anni di (r)esistenza<br />

Calabria altrove<br />

Italo Aloisio/Franco Arena<br />

Personaggi<br />

Aldo Oliverio - Calabria in vetrina<br />

L’edicola<br />

iNscena - 30x30<br />

Calabria voli<br />

Orari voli da e per Lamezia<br />

Svago<br />

Ne abbiamo per tutti...<br />

Utilità<br />

Tutti i CAP della Calabria


REDAZIONALE<br />

Chianu ʻe Piru<br />

fiore dellʼagriturismo<br />

L’Azienda agrituristica<br />

Chianu ‘e Piru<br />

nasce dall’amore<br />

della famiglia Colonna per<br />

la natura, gli animali, la cucina<br />

tipica e i sapori di una<br />

volta. A pochi chilometri<br />

da Cosenza (12 Km) si può<br />

trovare questo piccolo pa-<br />

radiso dove poter trascorrere<br />

una giornata a<br />

contatto con la natura, godendo<br />

di una vista panoramica<br />

su tutta la vallata del<br />

Busento, facendo una passeggiata<br />

lungo il sentiero<br />

che porta alla Timpa e<br />

l’arpe, provando l’esperienza<br />

di un giro a cavallo<br />

in compagnia del maestro<br />

Fabrizio, e gustando la cucina<br />

casereccia di Anna e<br />

Franco. È il posto ideale<br />

per i bambini che possono<br />

6 Calabria Produttiva<br />

giocare all’aperto, vedere le<br />

caprette e le pecore che pascolano<br />

libere nel recinto, i<br />

cavalli che corrono liberi, le<br />

oche, i maialini, i conigli e<br />

altre specie. L’azienda agrituristica<br />

Chianu ‘e Piru organizza<br />

banchetti e<br />

ricevimenti rurali per festeggiare<br />

tutte le vostre ricorrenze,<br />

compleanni,<br />

anniversari, lauree, matrimoni,<br />

battesimi, comunioni<br />

e cresime. Alla bellezza e<br />

armonia dell’ambiente curato<br />

nei minimi particolari<br />

si accompagna la bontà dei<br />

piatti tipici, dagli antipasti<br />

a base di salsiccia e sopres-<br />

sata fatte in casa con la<br />

carne dei suini neri di Calabria<br />

allevati allo stato<br />

semi brado, ai sott’olii e<br />

sott’aceti, le ottime polpette<br />

di carne e frittelle con<br />

verdure di stagione, le parmigiane<br />

e le frittatine fantasia.<br />

Tra i primi piatti, la<br />

pasta e patate ara tiella di<br />

Franco, alla pasta alla siciliana<br />

al forno di Anna, alla<br />

lasagna casereccia, i fusilli<br />

con zucchine e fiori di zucca,<br />

e tante altre specialità. I se-<br />

condi piatti sono la specialità<br />

di Aldo, come il capretto<br />

e l’agnello, nonché il<br />

prosciutto intero al forno,<br />

gli stinchi e l’arista di maiale.<br />

Milena prepara, invece,<br />

torte di mele e<br />

crostate di frutta e di marmellata<br />

fatte in casa. Il<br />

pasto viene accompagnato<br />

dall’ottimo vino della casa<br />

fatto con uve nero d’avola.<br />

L’atmosfera che si respira<br />

nell’azienda agrituristica<br />

Chianu ‘e Piru è familiare e<br />

accogliente. È possibile trascorrere<br />

un fine settimana<br />

all’insegna del riposo, della<br />

natura e del divertimento<br />

degustando tutti i piatti tipici<br />

e assaporando il buon<br />

vino. Attualmente sono a<br />

disposizione degli ospiti<br />

quattro posti letto in un ac-<br />

C.da Piano di Pero<br />

87045 Dipignano (Cs)<br />

cogliente bilocale attrezzato<br />

con angolo cottura e stufa a<br />

legna, bagno/doccia, televisione.<br />

L’appartamento può<br />

essere prenotato per il solo<br />

pernottamento, oppure con<br />

la prima colazione, la<br />

mezza pensione o la pensione<br />

completa.<br />

Per ulteriori informazioni<br />

e per le prenotazioni telefonare<br />

ai numeri<br />

0984/621674<br />

329/7243524 - 320/4828370<br />

REDAZIONALE<br />

Presso il punto vendita<br />

dell’azienda agrituristica<br />

Chianu ‘e Piru, all’interno<br />

della stessa, è possibile acquistare<br />

prodotti tipici locali.<br />

Spiccano, per sapore e<br />

genuinità, le salsiccie, le<br />

soppressate e i capicolli<br />

fatti con la carne dei suini<br />

neri di Calabria e, volendo,<br />

possono essere preparati<br />

anche su ordinazione. Tutti<br />

i salumi, preparati con dedizione<br />

e con accurata sapienza,<br />

ricordano i sapori<br />

antichi. Antica è anche la<br />

tradizione della famiglia<br />

Colonna ed è rievocata<br />

nella squisita frittuliata che<br />

viene proposta nell’agriturismo,<br />

sempre su prenotazione,<br />

nel periodo<br />

autunnale ed invernale.<br />

Durante la frittuliata vengono<br />

servite le frittole, i<br />

corie, u mussu, u pede, gli<br />

ossi di soffritto, u figatu<br />

‘ccuru picchiu e tutte ma<br />

proprio tutte le parti del<br />

maiale, accompagnate<br />

dall’ottima minestra di<br />

verza. Chiudono la frittuliata<br />

il sanguinaccio e i turdilli!<br />

A fine frittuliata è<br />

possibile acquistare la gelatina<br />

e gli scarafogli!!!<br />

... e dal 2008 con noi volerete in alto<br />

Calabria Produttiva 7


GUIDA ALLA CASA PERFETTA di Rossanda De Angelis ph piesse<br />

Giochi di colore<br />

su soffitti e pareti<br />

La tinteggiatura della casa è importante per personalizzare<br />

con colori e decori gli ambienti domestici.<br />

Varietà cromatiche, decorazioni e tecniche differenti<br />

per avere una casa che rifletta la nostra personalità<br />

8 Calabria Produttiva<br />

Tinteggiare e decorare<br />

la casa rientra in<br />

quel desiderio di<br />

personalizzare gli spazi e<br />

gli ambienti che viviamo<br />

quotidianamente, per sentirli<br />

più familiari o, magari,<br />

più congeniali ai nostri<br />

umori o stati d’animo.<br />

Colori, giochi d’ombre e di<br />

luce sono gli effetti che una<br />

pittura accuratamente<br />

scelta può creare nei diversi<br />

locali, a seconda della<br />

loro esposizione e struttura,<br />

avendo a disposizione<br />

una molteplicità di materiali<br />

e di tecniche semplici<br />

da applicare, magari per<br />

sostituire il tradizionale<br />

bianco, troppo neutro e<br />

privo di coinvolgimento<br />

emotivo. Pitture che offrono<br />

un elegante effetto<br />

vellutato, altre che danno<br />

un raffinato effetto perlato<br />

oppure pitture a base di<br />

minerali di calce, che offrono<br />

ai nostalgici la possibilità<br />

di creare sulle pareti i<br />

chiaroscuri tipici dei muri<br />

di una volta. Le pitture,<br />

inoltre, svolgono un efficace<br />

ruolo disinfettante e<br />

antimuffa, che protegge<br />

dall’umidità quegli ambienti<br />

poco esposti a fonti<br />

di luce e calore. Per gli interni<br />

di prestigio, c’è la<br />

possibilità di usare pitture<br />

che creano l’elegante effetto<br />

dello stucco veneziano<br />

classico, che<br />

conferisce brillantezza e lucentezza.<br />

Anche se le pitture<br />

sono variegate e<br />

numerose, le tecniche decorative<br />

permettono di personalizzare<br />

i propri spazi in<br />

maniera estrosa e creativa.<br />

E per chi vuole sperimentare<br />

il fai da te, è sempre<br />

consigliabile la prima<br />

prova su un foglio di carta,<br />

proprio per non rischiare<br />

di impiastricciare le pareti.<br />

Tecniche decorative<br />

Con la cienciatura a mettere<br />

si ottiene una finitura<br />

versatile, veloce, di facile<br />

esecuzione e che, nel fai da<br />

te, non richiede attrezzi<br />

Calabria Produttiva<br />

9


GUIDA ALLA CASA PERFETTA<br />

speciali. Si può ottenere sia<br />

un effetto morbido, delicato<br />

e poco appariscente,<br />

sia un effetto più aggressivo,<br />

incisivo, definito, secondo<br />

la gamma di colori e<br />

il tipo di straccio usato. Si<br />

esegue tamponando con<br />

uno straccio, preferibilmente<br />

di cotone (non<br />

troppo imbevuto di pittura),<br />

con leggeri tocchi<br />

sulla parete mediante una<br />

rotazione del polso e una<br />

battitura a largo raggio. Per<br />

aggiungere profondità, si<br />

possono utilizzare due colori<br />

contemporaneamente<br />

oppure mani distinte di<br />

due diversi colori. Abitualmente,<br />

si procede usando<br />

su un fondo tenue una pittura<br />

un po’ più scura.<br />

La velatura è una tecnica<br />

versatile e disinvolta, il cui<br />

effetto può variare a seconda<br />

del modo in cui si rimuove<br />

la pittura. Si<br />

possono utilizzare un<br />

panno, un pennello da tappezziere<br />

o una pennellessa.<br />

Ovviamente, ciascun attrezzo<br />

produrrà un diverso<br />

aspetto e una diversa consistenza<br />

della superficie.<br />

Con un panno si otterrà un<br />

effetto molto raddolcito,<br />

per l’assenza di pennellate.<br />

In ogni caso, il risultato<br />

sarà migliore se rimarrà<br />

solo un sottile velo di pittura,<br />

che va ben lavorato<br />

finché non è asciutto. Le<br />

tinte chiare danno migliori<br />

risultati con un fondo<br />

bianco o bianco sporco: il<br />

risultato sarà simile a<br />

un’imbiancatura data un<br />

po’ casualmente. In generale,<br />

i colori tenui sono più<br />

adatti a case di campagna,<br />

quelli più scuri e intensi ad<br />

abitazioni urbane. Inoltre, è<br />

una finitura adatta a pareti<br />

in cattive condizioni. Le<br />

pareti possono essere irregolari,<br />

con un intonaco a<br />

tacche e grumi. Se però si<br />

usano tonalità simili per il<br />

fondo e per la pittura di velatura,<br />

qualsiasi imperfezione<br />

risulterà comunque<br />

attenuata, divenendo parte<br />

della finitura e confondendosi<br />

con essa.<br />

La tecnica della parato, invece,<br />

richiede concentrazione<br />

e mano ferma. Le<br />

strisce devono essere parallele<br />

e non deviare irregolarmente<br />

a destra o a sinistra<br />

della direzione principale.<br />

La pittura è stesa con un<br />

pennello comune, secondo<br />

un movimento verticale,<br />

mentre con un pennello da<br />

battitura si trascina la pittura<br />

a strisce, conferendo<br />

un aspetto variegato e<br />

striato. A seconda dell‘ef-<br />

GUIDA ALLA CASA PERFETTA<br />

fetto che si vuole ottenere o<br />

della superficie, si sceglieranno<br />

i pennelli da utilizzare.<br />

La patinatura è uno<br />

schema decorativo ottenibile<br />

con un comune pennello,<br />

con cui si rimuove<br />

l’impregnante, che viene<br />

steso in modo da creare<br />

l’effetto di un intreccio,<br />

concatenato come quello di<br />

un canestro. È una finitura<br />

moderna derivata dalla tecnica<br />

della velatura. Ha un<br />

aspetto irregolare, di carattere<br />

rustico e suggerisce<br />

l’idea delle stuoie di vimini;<br />

di conseguenza, per<br />

questa decorazione si prestano<br />

meglio i colori a tinta<br />

naturale, le varie tinte di<br />

rosa e i colori “fangosi”.<br />

Questa tecnica necessita di<br />

un po’ di tempo per definire<br />

la struttura dello<br />

schema, ma una volta capito,<br />

non sarà difficile ese-<br />

guirla. La tecnica a pergamena<br />

o frottage, che tradotto<br />

letteralmente<br />

significa “strofinare”, è<br />

adatta soprattutto nel caso<br />

di murali, i cui soggetti richiedano<br />

una consistenza<br />

delle superfici mossa e irregolare.<br />

A pittura ancora<br />

10 Calabria Produttiva Calabria Produttiva<br />

11


GUIDA ALLA CASA PERFETTA<br />

12 Calabria Produttiva<br />

fresca, mettete un foglio di<br />

giornale sulla parete e strofinate<br />

delicatamente con le<br />

mani: se la pittura che<br />

avete usato è troppo densa,<br />

si stenderà a forma di<br />

chiazza sotto il giornale; se<br />

invece è troppo diluita, il<br />

frottage non riuscirà. Si<br />

tratta di provare e riprovare<br />

finché si trova la giusta<br />

consistenza della<br />

pittura, ottenendo casualmente<br />

effetti gradevoli e<br />

non previsti.<br />

La decorazione ornamentale<br />

rapper è una tecnica<br />

estremamente facile e versatile<br />

che permette di ottenere<br />

effetti molto morbidi<br />

ed eleganti. Sulla parete<br />

precedentemente preparata<br />

con il colore di base si<br />

passa con un rullo di pelle<br />

increspata la finitura decorativa,<br />

o in senso verticale<br />

o incrociando verticalmente<br />

e orizzontalmente le<br />

rullate.<br />

Dopo aver intinto il rullo<br />

nella bacinella contenente<br />

la finitura decorativa<br />

(smalto acrilico inodore o<br />

vernice brillante per legno<br />

ad acqua) si toglie eventualmente<br />

l’eccesso di prodotto<br />

passandolo su un<br />

pezzo di cartone. Infine, ci<br />

sono diversi tipi di rullo<br />

che consentono decorazioni<br />

eterogenee: rullo a<br />

nido d’ape grosso (water<br />

line), rullo a nido d’ape<br />

fine (mimosa), rullo scamosciato<br />

increspato (delta),<br />

rullo di tela con frange in<br />

pelle (blades-paddle). Ora<br />

resta solo da scegliere!


RISORSE di Adele Filice ph Eugenio Sciammarella<br />

Da due anni, alcune aziende agricole e di allevamento<br />

silane promuovono la conoscenza<br />

del lavoro e dei prodotti con visite e<br />

degustazioni. Da questʼanno, lʼiniziativa si<br />

arricchisce con lʼesperienza di affiancare,<br />

per un giorno, il fattore nelle sue occupazioni<br />

Porte aperte in fattoria<br />

14 Calabria Produttiva<br />

Immaginate di essere su<br />

un altopiano, magari<br />

quello della Sila, nel<br />

cuore della Calabria verde,<br />

dove il vento solletica le<br />

narici con l’odore delle<br />

mammole o della resina di<br />

pini ed abeti. Immaginate<br />

di tuffare lo sguardo nello<br />

smeraldo dei laghi, di osservare<br />

lente mandrie di<br />

bovini che punteggiano i<br />

prati; o ancora di spiare il<br />

musetto curioso e lo<br />

sguardo dolcissimo di un<br />

daino o di un capriolo, il<br />

guizzo iridato delle trote,<br />

avendo attorno, a portata<br />

di carezza, tanti domestici<br />

animaletti che, nella fantasia<br />

dei bambini di città, vivono<br />

ormai solo in tivù o,<br />

peggio, in scatole di latta,<br />

vasetti di vetro o nei vassoi<br />

dei supermercati. Immaginate<br />

ancora, di tornare indietro<br />

nel tempo e vivere la<br />

naturalezza dei ritmi della<br />

terra, scanditi dal sole e<br />

della luna, dal bel tempo e<br />

dalla pioggia. Aprite gli<br />

occhi e, se non l’avete ancora<br />

fatto, prenotate, per la<br />

prossima estate, una visita<br />

alle “Fattorie aperte in Sila<br />

(www.fattorieaperte.it) e<br />

tutto quello che avete potuto<br />

immaginare potrete<br />

viverlo e toccare con mano.<br />

L’iniziativa, intrapresa da<br />

appena due anni, sta registrando<br />

risultati sempre<br />

più apprezzabili mentre<br />

l’idea di aprire ai turisti ed<br />

alle famiglie le porte delle<br />

fattorie silane è nata con<br />

molteplici obiettivi, il cui<br />

comun divisore è la conoscenza<br />

dell’antico valore<br />

del lavoro dei campi; di un<br />

territorio unico nel suo genere,<br />

delle sue attività e dei<br />

suoi prodotti; della qualità<br />

di tali prodotti, il cui valore<br />

aggiunto si esprime nei termini<br />

del rispetto di tradizioni<br />

centenarie. In più,<br />

non è da trascurare<br />

l’aspetto ludico, dove<br />

svago ed apprendimento,<br />

per chi ne ha voglia, avvengono<br />

all’aria aperta, in<br />

case coloniche, stalle,<br />

campi, orti e frutteti che si<br />

Calabria Produttiva<br />

15


RISORSE<br />

mucche sull’altopiano silano<br />

16 Calabria Produttiva<br />

presentano in tutta la loro<br />

semplicità e soprattutto in<br />

compagnia di uomini e<br />

donne che lavorano duramente,<br />

con enorme passione.<br />

E di passione ne sa<br />

qualcosa Mario Grillo -<br />

promotore dell’iniziativa<br />

insieme ad Albino Carli e<br />

titolare di una fattoria biologica<br />

– che, dopo lavorato<br />

nel settore bancario, come<br />

analista funzionale nell’ambito<br />

del controllo di<br />

gestione nazionale ed internazionale;<br />

dopo aver vissuto<br />

e lavorato a Siena, a<br />

Milano, in Irlanda, in Slovacchia<br />

a macinare esperienze<br />

e ritmi incalzanti;<br />

dopo aver respirato mondanità<br />

e benessere, con la<br />

realizzazione professionale<br />

e personale, si scopre mancante<br />

di un’indispensabile<br />

serenità perché pensa continuamente<br />

alla sua terra;<br />

con la moglie, donna in<br />

carriera ed innamorata, de-<br />

RISORSE<br />

cide dopo grandi sofferenze<br />

di lasciare tutto e tornare<br />

in Calabria, dove<br />

riprende in mano le sorti<br />

dell’azienda di famiglia. Il<br />

grande salto è compiuto;<br />

dalla vita di professionista<br />

affermato a Milano, in Calabria<br />

a fare il fattore! Il<br />

dubbio che in testa gli serpeggi<br />

un po’ di follia, coglie<br />

spesso il Nostro ex<br />

bancario; ma le cose vanno<br />

abbastanza bene, il lavoro e<br />

gli impegni sono infiniti<br />

anche se i ritorni economici<br />

assolutamente incomparabili<br />

a prima. Con la brillante<br />

idea di “Fattorie<br />

aperte in Sila”, si mette in<br />

moto un meccanismo che<br />

genera lavoro, sinergia tra<br />

gli operatori (sono infatti<br />

sette le aziende che vi partecipano<br />

finora) e, forse,<br />

l’inizio di quel progresso<br />

che un autentico patrimonio<br />

come l’ambiente silano<br />

aspetta da sempre. “Anche<br />

quest’anno - dice Mario<br />

Grillo - sono stati confermati<br />

i risultati dello scorso anno;<br />

abbiamo registrato circa<br />

30.000 visitatori, tremila visite<br />

sul sito, tante richieste<br />

alla proloco di Camigliatello e,<br />

cosa più importante, i magazzini<br />

delle fattorie sono vuoti,<br />

come non accadeva da tempo.<br />

Intanto sono aumentate le richieste<br />

di adesione al circuito<br />

di Fattorie aperte e, per l’edizione<br />

2008, si è messo in movimento<br />

un complesso<br />

meccanismo di promozione e<br />

marketing con tour operators<br />

nazionali ed internazionali.<br />

Abbiamo partecipato con successo<br />

alla fiera specialistica<br />

TTI di Rimini ed ora stiamo<br />

realizzando dei pacchetti a<br />

tema con un’offerta completa<br />

in collaborazione con gli operatori<br />

alberghieri di Camigliatello”.<br />

Insomma, gli<br />

ingredienti buoni per un<br />

autentico boom ci sono<br />

tutti: fiducia nell’iniziativa,<br />

risultati incoraggianti e soprattutto,<br />

un inizio di sinergie<br />

tra pubblico e<br />

privato – aziende, sindaci,<br />

assessori provinciali e regionali<br />

– che, alle nostre latitudini,<br />

rappresenta un<br />

il lago arvo<br />

evento prodigioso.<br />

L’augurio per l’iniziativa,<br />

per il territorio silano<br />

e la regione tutta è che,<br />

d’ora in avanti, questa sia<br />

invece la normale<br />

quotidianità.<br />

Calabria Produttiva<br />

17


REDAZIONALE<br />

Vivere ...naturalmente<br />

Qualcuno disse: Se quarantʼanni fa avessi detto<br />

che a Maurizio (frazione di Bianchi - Cs) sarebbe<br />

stata costruita una struttura come quella della Fattoria,<br />

non ci avrebbe creduto assolutamente nessuno<br />

che fosse stata una cosa possibile. Quindi<br />

se qualcuno avesse avuto lʼidea di realizzare una<br />

struttura come questa sarebbe stata accettata da<br />

tutti con grande entusiasmo, ma, dati i tempi, era<br />

una proposta di realizzazione priva di qualsiasi<br />

speranza e perciò rimaneva un sogno”.<br />

Grazie all’intraprendenza<br />

e all’amore<br />

morboso per la propria<br />

terra, dove i proprietari<br />

erano e sono legati<br />

sentimentalmente, la Fattoria<br />

è realtà. Una struttura<br />

immersa nel verde rigoglioso<br />

della contrada Maurizio.<br />

Circondata da un<br />

immenso castagneto, la<br />

Fattoria ha un ruolo trainante<br />

e di primaria importanza<br />

nel territorio e<br />

nell’ambito sociale di Bian-<br />

18<br />

Calabria Produttiva<br />

chi (piccolo comune alle<br />

pendici della Sila). La Fattoria,<br />

sapientemente gestita<br />

dai proprietari, è costituita<br />

da 2 sale per la ristorazione;<br />

la sala Iolanda capace<br />

di ospitare fino a 300<br />

posti a sedere, e la sala Briganti<br />

fino a 140 posti a sedere.<br />

Inoltre, nell’immediato futuro,<br />

sarà possibile alloggiare<br />

in 16 camere per un<br />

totale di circa 50 posti.<br />

L’attività che il turista può<br />

svolgere all’interno della<br />

Fattoria è caratterizzata dal<br />

contatto diretto con la natura;<br />

passeggiate a cavallo,<br />

pesca sportiva, tiro al piattello<br />

(affiliato F.I.T.A.V.),<br />

giri in mountain bike e<br />

trekking i principali servizi<br />

da sviluppare in 40 ettari di<br />

terreno che spazia dal pascolo<br />

al bosco, dal seminativo<br />

all’irriguo.<br />

Come raggiungerci:<br />

Autostrada A3 uscita<br />

Altilia/Grimaldi direzione<br />

Sila per Bianchi, a 5 minuti<br />

In alto a dx<br />

i titolari con il personale<br />

In alto a sx<br />

veduta del ristorante<br />

In alto a dx centro pagina<br />

sopra sala Briganti<br />

sotto sala Iolanda<br />

A alto a sx<br />

insieme di prelibatezze<br />

pronte da gustare


RISORSE testo Piero Sciammarella ph Luigi Petrone<br />

...E per albergo<br />

una nobile dimora<br />

22 Calabria Produttiva<br />

Palazzo Castriota, a Corigliano<br />

Calabro, è al centro di un intervento<br />

di restauro che trasformerà<br />

lʼaristocratica costruzione<br />

in albergo di lusso. Atmosfere,<br />

arredi, leggende dʼaltri tempi<br />

ed un panorama che spazia<br />

dal centro storico al mare daranno<br />

il benvenuto agli ospiti<br />

L’antico palazzo dei<br />

Castriota sta per essere<br />

riportato allo<br />

splendore d’altri tempi.<br />

Dopo il Castello Ducale, un<br />

altro rilevante edificio di<br />

Corigliano viene restaurato<br />

e restituito alla città. I lavori<br />

sono iniziati lo scorso<br />

mese di aprile e procedono<br />

alacremente. E presto il palazzo<br />

diventerà un albergo.<br />

La richiesta di strutture ricettive<br />

è connessa all’esigenza<br />

di un turismo<br />

sostenibile, che sappia<br />

anche valorizzare il patrimonio<br />

immobiliare. La Calabria<br />

è ricca di borghi<br />

antichi e affascinanti, ma<br />

spesso non c’è per il turista<br />

la possibilità di pernottarvi.<br />

A Corigliano, però,<br />

qualcosa sta cambiando.<br />

Grazie all’iniziativa di privati<br />

e al Programma Operativo<br />

Regionale (POR<br />

2000-2006, asse IV, misura<br />

4.4, azione 4.4.b, tipologia<br />

4.4.b.2), l’edificio di Palazzo<br />

Castriota sta per essere<br />

trasformato in un<br />

albergo di qualità. La primitiva<br />

costruzione del palazzo<br />

risale alla fine del<br />

Cinquecento. Uno tra i<br />

primi abitanti fu don Cesare<br />

Castriota, discendente<br />

del celebre re albanese<br />

Giorgio Castriota “Scanderberg”.<br />

I Castriota lo tennero<br />

per oltre tre secoli,<br />

quando per ragioni ereditarie<br />

l’edificio passò dapprima<br />

ai Solazzi, poi al<br />

conte d’Alife e infine al<br />

duca di Bovino. Ceduto per<br />

ragioni economiche, alla<br />

fine del secolo scorso pervenne<br />

all’attuale proprietà.<br />

Ora questo vecchio edificio<br />

tardo-medievale viene finalmente<br />

ristrutturato. Palazzo<br />

Castriota è un<br />

esempio di casa padronale<br />

tipicamente calabrese.<br />

Ampio, compatto, arioso.<br />

L’edificio ha una forma che<br />

ricorda la chiglia di una<br />

nave e una doppia facciata,<br />

l’una rivolta su una silenziosa<br />

piazzola a pochi passi<br />

dal Castello, l’altra, più<br />

ampia, rivolta verso il<br />

Calabria Produttiva<br />

23


RISORSE<br />

mare. La posizione elevata<br />

regala uno stupendo panorama<br />

del paese e della<br />

costa. La costruzione ha<br />

cominciato la sua metamorfosi.<br />

Le stanze di quelli<br />

che un tempo erano il<br />

Piano della servitù e il<br />

Piano nobile si preparano a<br />

diventare confortevoli<br />

24 Calabria Produttiva<br />

stanze d’albergo. L’ampia<br />

scalinata interna porta ai<br />

piani inferiori, i più antichi<br />

poiché ricavati direttamente<br />

nella cinta muraria<br />

tardo-medievale. Si scopre<br />

che il palazzo fu edificato<br />

direttamente sulla roccia,<br />

come le fondamenta del castello<br />

normanno. I lavori di<br />

rimozione del pavimento<br />

hanno riportato alla luce<br />

antichissimi reperti: contenitori<br />

del Seicento per la<br />

conservazione di legumi e<br />

granaglie, due enormi vasi<br />

e grosse giare interrate, che<br />

si ritiene risalgano ai primi<br />

decenni del XVII secolo,<br />

utilizzati per la raccolta<br />

dell’olio. Luigi Petrone,<br />

studioso del territorio, medico<br />

e padrone di casa, è<br />

l’iniziatore dell’opera. Il<br />

progetto di restauro è<br />

dell’architetto Antonio<br />

Aprelino e dell’ingegnere<br />

Vincenzo Genovese. Esso<br />

apporterà nuove destinazioni<br />

d’uso all’edificio, ma<br />

RISORSE<br />

Calabria Produttiva<br />

25


RISORSE<br />

le sue caratteristiche resteranno<br />

intatte. Tipicità,<br />

quiete e accoglienza speciale<br />

sono le promesse<br />

per i futuri ospiti. Ogni<br />

stanza avrà una finestra<br />

sul mare e un elemento<br />

caratteristico: il soffitto<br />

dipinto, un vecchio cassone,<br />

un armadio. Non ci<br />

saranno due camere esattamente<br />

uguali, per rendere<br />

unica la<br />

permanenza, personalizzando<br />

anche il servizio.<br />

L’albergo sarà una tranquilla<br />

alternativa al soggiorno<br />

marino, ma senza<br />

rinunciare a questa possibilità.<br />

Il palazzo avrà poi<br />

le sue storie da raccontare<br />

ai turisti. Come l’esorcismo<br />

di Donna Isabella<br />

Gonzaga, che avvenne<br />

nel 1640 in queste stanze.<br />

Forse sono solo fantasie,<br />

ma qualcuno giura che<br />

sia tutto vero e che la<br />

bella Isabella vaghi ancora<br />

nel palazzo.<br />

26 Calabria Produttiva


IL BUON MANGIARE di Rossana De Angelis ph Piesse - Ag. Zefiro (per gentile concesione di Bruno Coppola)<br />

Dalle Ande<br />

allʼAltopiano silano<br />

Eʼ questo il percorso che ha compiuto<br />

la patata in casa nostra, dove i fertili terreni<br />

della Sila hanno accolto il tubero forestiero<br />

e lo hanno fatto diventare prelibato,<br />

ricercato ed oggi tutelato anche<br />

dallʼIndicazione Geografica Protetta<br />

Un po’ di storia<br />

Rimedio contro la carestia,<br />

riserva calorica,<br />

feticcio. La<br />

patata ha una lunga storia<br />

e una lunga serie di appellativi<br />

che possono descriverla.<br />

Originaria del Perù e<br />

della Bolivia, era coltivata<br />

già nel III millennio a.C.<br />

dalle popolazioni andine.<br />

Si ritiene che sia stata proprio<br />

essa - per la capacità<br />

di vegetare ad altezze elevate<br />

e sopportare temperature<br />

molto basse - a<br />

rendere possibile la sopravvivenza<br />

umana su quegli<br />

altipiani prima della coltivazione<br />

del mais. Risalgono<br />

alla seconda metà del<br />

XVI secolo, invece, le notizie<br />

della sua introduzione<br />

in Europa. La celebrità e,<br />

soprattutto, l’affidabilità<br />

della patata, in campo nutrizionale,<br />

si affermano durante<br />

i periodi di guerra, a<br />

causa della scarsità dei cereali.<br />

Scrivono gli storici<br />

che le patate assunsero, col<br />

tempo, una tale importanza<br />

che la Guerra di successione<br />

bavarese – durata<br />

dal 1778 al 1779 - fu detta<br />

anche “Guerra delle Patate”<br />

poiché gli eserciti, affamati<br />

e stanchi, iniziarono<br />

a battersi per il possesso di<br />

territori coltivati a patate,<br />

piuttosto che per i motivi<br />

dinastici legati all’origine<br />

del conflitto. Ben presto,<br />

perciò, l’Europa continentale<br />

iniziò una battaglia che<br />

vedeva schierarsi gli agronomi<br />

piuttosto che i soldati,<br />

per imporre il tubero<br />

nella panificazione, nelle<br />

conserve e, soprattutto,<br />

nella razione di minestra.<br />

La patata ha incontrato,<br />

però, resistenza e diffidenza,<br />

sia per l’aspetto inconsueto<br />

sia per<br />

l’appartenenza alle Solanacee,<br />

piante dalle foglie velenose<br />

che evocavano la<br />

stregoneria o erano considerate<br />

dannose per la salute.<br />

Peggio ancora è<br />

accaduto in Italia, dove è<br />

diventata un alimento comune<br />

soltanto nel XIX<br />

28 Calabria Produttiva Calabria Produttiva<br />

29


IL BUON MANGIARE<br />

secolo, molto tempo dopo<br />

essere entrata nell’alimentazione<br />

quotidiana di altri<br />

Paesi. Essa, inoltre, dava<br />

un ulteriore problema, la<br />

conservazione, dal momento<br />

che era molto più<br />

deteriorabile del frumento<br />

e dei cereali in genere.<br />

Verso la fine del XVIII se-<br />

30 Calabria Produttiva<br />

colo furono sperimentati i<br />

primi metodi per la produzione<br />

di farina e di fecola<br />

per la panificazione. Molto<br />

più tardi, durante la Prima<br />

e la Seconda guerra mondiale,<br />

fu sperimentata la<br />

conservazione per essiccamento,<br />

ma i prodotti così<br />

ottenuti, utilissimi in quel<br />

IL BUON MANGIARE<br />

periodo, non incontrarono<br />

consenso di gusto e sparirono<br />

dalla circolazione a<br />

guerra finita. Nella seconda<br />

metà del Novecento<br />

subentrano altri procedimenti,<br />

dalla liofilizzazione<br />

alla surgelazione. Se si<br />

pensa che, nel 1990, circa la<br />

metà della produzione di<br />

patate dei paesi industrializzati<br />

era sottoposta a processi<br />

di lavorazione e di<br />

conservazione, e di questa<br />

circa la metà veniva surgelata,<br />

ci si rende conto che la<br />

storia della patata non è<br />

poi finita così male. E a ragione,<br />

per l’umile e prezioso<br />

tubero, viste le sue<br />

Calabria Produttiva<br />

31


IL BUON MANGIARE<br />

proprietà nutritive che la<br />

indicano come ottima fonte<br />

di amido, vitamine ( e B5)<br />

sali minerali (magnesio, fosforo,<br />

ferro e zinco) e fibre.<br />

La patata della Sila<br />

In Calabria, la zona dell’altopiano<br />

silano, sia dal versante<br />

cosentino sia da<br />

quello catanzarese, costituisce<br />

un piccolo, grande<br />

giacimento di ricchezza<br />

agro-alimentare, per la presenza<br />

di grandi estensioni<br />

di terreno adibite alla coltivazione<br />

della pregiata “Patata<br />

della Sila”, cui il<br />

Ministero delle Politiche<br />

Agricole Alimentari e Forestali<br />

ha conferito il riconoscimento<br />

di Indicazione<br />

Geografica Protetta (IGP)<br />

in base al Regolamento<br />

(CE) n. 510/2006. L’IGP<br />

“Patata della Sila” è riservata<br />

esclusivamente al prodotto<br />

che risponde ai<br />

requisiti stabiliti nel disciplinare<br />

di produzione e designa<br />

il tubero della specie<br />

Solanum tuberosum, della<br />

famiglia delle Solanacee ottenuto<br />

dalle varietà Agria,<br />

Desirée, Ditta, Majestic,<br />

Marabel, Nicola, che deve<br />

presentare determinate caratteristiche<br />

fisiche. Allora,<br />

come si può riconoscere<br />

un’autentica patata della<br />

Sila? Essa deve presentarsi<br />

in forma tonda, tondaovale,<br />

lunga-ovale; calibro<br />

compreso tra 28 mm e 42<br />

mm (mezzanella o tondello)<br />

oppure tra 43 mm e<br />

75 mm (prima) o ancora<br />

oltre 76 mm (fiorone); buccia<br />

consistente dopo lo<br />

sfregamento; polpa consistente.<br />

La patata silana non<br />

ha solo questi “segni particolari”<br />

sulla carta d’identità,<br />

ma deve provenire<br />

esclusivamente dai territori<br />

dei ventisei comuni designati<br />

dalla delibera (Acri,<br />

Aprigliano, Bocchigliero,<br />

Celico, Colosimi, Longo-<br />

IL BUON MANGIARE<br />

bucco, Parenti, Pedace, Rogliano,<br />

San Giovanni in<br />

Fiore, Serra Pedace, Spezzano<br />

della Sila, Spezzano<br />

Piccolo (CS); comuni di<br />

Albi, Carlopoli, Cicala,<br />

Confluenti, Decollatura,<br />

Magisano, Martirano, Martirano<br />

Lombardo, Motta<br />

S.Lucia, Serrastretta, Sorbo<br />

San Basile, Soveria Mannelli,<br />

Taverna (CZ).<br />

Una delle caratteristiche<br />

che rende specialissime le<br />

patate silane è il terreno<br />

della Sila, tendenzialmente<br />

sabbioso, a grana fine e<br />

quindi molto permeabile e<br />

facilmente lavorabile.<br />

Inoltre, esso è ben dotato di<br />

sostanze organiche e<br />

quindi garantisce una fertilità<br />

naturale. Da un punto<br />

di vista climatico, l’altopiano<br />

della Sila è secco<br />

d’estate e freddo d’inverno,<br />

con temperature crescenti<br />

nel periodo primaverile,<br />

ideale per le semine.<br />

La crescita delle piante è<br />

anche favorita dall’escursione<br />

termica giornaliera e<br />

dalla irradiazione solare<br />

prolungata.<br />

Oltre ad essere conosciuta<br />

e consumata nei mercati regionali,<br />

la patata della Sila<br />

è particolarmente rinomata<br />

anche nei mercati della<br />

Sicilia, della Puglia e<br />

della Campania, che mantengono<br />

legami stabili di<br />

commercio con i nostri territori<br />

fin dagli anni ‘50.<br />

Il “Centro Silano di Moltiplicazione<br />

e Selezione delle Patate<br />

da seme”, con il compito<br />

di preservare la qualità<br />

della specie e favorire la<br />

diffusione del seme certificato,<br />

nasce già nel 1955.<br />

La coltivazione della patata<br />

ha rappresentato da<br />

sempre un’importante<br />

fonte economica per<br />

questo territorio e, nel<br />

corso degli anni, le famiglie<br />

contadine ne hanno continuamente<br />

tramandato la<br />

coltivazione.<br />

32 Calabria Produttiva Calabria Produttiva 33


IL BUON MANGIARE<br />

Il Consorzio dei<br />

Produttori di Patate silane<br />

Oggi, il destino della patata<br />

della Sila è affidato al<br />

Consorzio Produttori di<br />

Patate Altopiano Silano,<br />

presieduto da Pietro Tarasi,<br />

tra l’altro presidente provinciale<br />

della Coldiretti di<br />

Cosenza. La situazione attuale<br />

della coltivazione e<br />

della produzione è così illustrata<br />

dal presidente “La<br />

coltivazione della patata silana<br />

ha consentito lo sviluppo<br />

attuale di molte aziende che si<br />

suddividono in strutture di<br />

lavorazione, di conservazione,<br />

con dimensioni aziendali abbastanza<br />

elevate - circa una<br />

diecina di ettari di terreno -<br />

dal momento che una maggiore<br />

estensione garantisce<br />

una maggiore redditività. Le<br />

vicende passate ci hanno permesso<br />

di costruire il presente,<br />

che ci ha portato all’ottenimento<br />

dell’IGP e ad una produzione<br />

che si aggira sui<br />

settecentomila quintali annui.<br />

Grazie ad un Piano Integrato<br />

di Filiera, molte aziende in<br />

34 Calabria Produttiva<br />

Sila si sono rinnovate, ristrutturate<br />

e si dirigono verso un<br />

tipo di lavorazione orientato<br />

alla qualità; tutto ciò consente<br />

di guardare con serenità e fiducia<br />

in una maggiore redditività<br />

ai mercati che si<br />

apriranno in futuro. Negli<br />

anni passati, è accaduto che<br />

molto prodotto che non era silano,<br />

veniva venduto per tale;<br />

questa situazione ha incrinato<br />

la credibilità presso i consumatori.<br />

Poi ci sono stati momenti<br />

in cui, per motivi di<br />

politica territoriale, di relazioni<br />

sociali sul territorio tra<br />

amministratori e produttori,<br />

si sono create tensioni che<br />

hanno indotto a dire che in<br />

Sila si facevano imbrogli e<br />

tutto questo si è trasformato<br />

in un boomerang presso i consumatori.<br />

La costituzione di<br />

un’IGP è anche un modo,<br />

oggi, di riguadagnare la fiducia<br />

dei consumatori grazie<br />

anche alla tracciabilità e rintracciabilità<br />

del prodotto”. Il<br />

Consorzio ha tutti i numeri<br />

per aspirare a diventare un<br />

punto di riferimento: circa<br />

quaranta aziende societarie<br />

Curiosità<br />

La patata silana è protagonista anche di numerose<br />

sagre e pietanze tradizionali. A Camigliatello Silano,<br />

dal 1978 si celebra, ad ottobre, l’ormai famosa Sagra<br />

della Patata della Sila, insieme alla Mostra Mercato<br />

della Patata e delle Macchine Agricole. A Parenti, dal<br />

1980, l’ultima domenica di agosto si svolge un’importante<br />

manifestazione a carattere folcloristico e gastronomico,<br />

dove le famose “patate ‘mpacchiuse” (fette sottili<br />

di patate fritte nell’olio di oliva che si amalgamano in<br />

una pietanza morbida) da sole o in aggiunta di peperoni,<br />

cipolle o zucchine; la “pasta e patate ‘ntieddra”,<br />

crocchette, patate al forno o cotte alla brace diventano i<br />

protagonisti assoluti della festa, pronti a deliziare il palati<br />

del sempre più numeroso pubblico.<br />

dove però sono presenti alcune<br />

cooperative che rappresentano<br />

più soci; di<br />

fatto, dunque, sono presenti<br />

circa ottanta aziende;<br />

una produzione - quella<br />

che coinvolge il Consorzio<br />

- di circa trecentomila quintali<br />

che rappresenta il 40-45<br />

% di tutta la produzione di<br />

massa silana. Per quanto riguarda<br />

il territorio, invece,<br />

dei duemila ettari circa su<br />

cui si estende la produzione,<br />

il consorzio rappresenta<br />

circa novecento<br />

ettari. “Siamo ancora agli<br />

inizi –conclude fiducioso il<br />

presidente - ma lo sforzo e le<br />

energie investite fanno ben<br />

sperare che il Consorzio possa<br />

rappresentare presto, quando<br />

potrà lavorare a regime, non<br />

solo la maggior parte dei produttori<br />

e del territorio ma soprattutto<br />

il soggetto<br />

catalizzatore di interessi da<br />

parte dei buyers”.<br />

La sfida è lanciata ed un’altra,<br />

e più moderna, “battaglia”<br />

attende il gustoso<br />

tubero di casa nostra.


CASTELLI DI CALABRIA di Pier Paolo De Salvo ph piesse<br />

Il castello sul borgo<br />

36<br />

Calabria Produttiva<br />

L'incantevole centro di Morano, nei pressi del massiccio<br />

del Pollino, ancora oggi è sovrastato dai suggestivi<br />

resti della fortificazione che sorgeva sul tracciato<br />

della consolare Popilia. La sua storia s'intreccia<br />

con le vicende più remote del territorio e della comunità<br />

Un cocuzzolo completamentericoperto<br />

di case sulla<br />

cui sommità sorgono i resti<br />

dell’antico castello. Appare<br />

così Morano Calabro a<br />

guardarlo dal basso. Un<br />

presepe di pietra con le sue<br />

case abbarbicate l’un l’altra,<br />

quasi concatenate tra<br />

loro alla collina. Pezzi di<br />

storia millenaria che si<br />

stringono in un abbraccio<br />

solidale come a volersi<br />

dare una maggiore forza e<br />

sicurezza. E più su, dopo<br />

un intricato dedalo di<br />

strade e viuzze, il castello,<br />

corona preziosa, emblema<br />

di forza e potere con lo<br />

sguardo proiettato a scrutare<br />

l’orizzonte di un paesaggio<br />

che è da sempre<br />

strada di comunicazione. I<br />

nomi Muranum e Summuranum<br />

che caratterizzarono<br />

in passato l’attuale centro<br />

urbano calabrese risalgono<br />

all’epoca romana. Da qui<br />

passava un tratto importante<br />

della consolare Popilia<br />

che collegava Reggio a<br />

Capua. Nella Lapide di<br />

Polla, una pietra miliare<br />

del II secolo d.C. in cui<br />

sono citate le stazioni della<br />

via Popilia, compare anche<br />

Muranum. Ma il territorio<br />

doveva essere abitato<br />

anche in epoca precedente<br />

se si pensa che i siti romani,<br />

spesso e volentieri<br />

insistevano su abitati già<br />

presenti sul territorio. Un<br />

avamposto che vigilava<br />

anche il passaggio tra Ionio<br />

e Tirreno attraverso il valico<br />

di Campotenese. E’<br />

certo che i Sibariti, risalendo<br />

le acque del fiume<br />

Sybaris mantenevano, grazie<br />

a questo passaggio, i<br />

propri contatti con le colonie<br />

tirreniche di Lao e Scidro<br />

e più in là con<br />

Posidonia, l’attuale Paestum.<br />

Nella stessa posizione<br />

degli attuali ruderi, i<br />

Romani costruirono una<br />

fortificazione che controllava<br />

strategicamente il passaggio.<br />

Saranno i<br />

Normanni con la conquista<br />

della Calabria a costruire, a<br />

Calabria Produttiva<br />

37


CASTELLI DI CALABRIA<br />

Morano, una fortificazione<br />

che per successive aggiunte<br />

assumerà la connotazione<br />

vera e propria del castello.<br />

Tra storia e leggenda si riporta<br />

l’evento della conquista<br />

normanna<br />

concomitante alla cacciata<br />

dei Mori da Morano avvenuta<br />

nel 1076. Si fa risalire<br />

proprio a questo evento la<br />

presenza del moro nello<br />

stemma cittadino. Del<br />

resto, le lotte tra abitanti<br />

del luogo e Saraceni erano<br />

il tema dominante delle<br />

scaramucce guerresche dell’epoca;<br />

tanto sulla costa<br />

della Calabria quanto all’interno,<br />

dove le incursioni<br />

piratesche spesso si spingevano<br />

con altrettanta forza<br />

così da convincere i Normanni<br />

a operare un ampliamento<br />

delle<br />

fortificazioni e degli avam-<br />

38 Calabria Produttiva<br />

posti di difesa a ridosso del<br />

mare quanto nei centri più<br />

interni. Idea che fu sposata<br />

anche da Svevi, Angioini e<br />

Aragonesi. Il primo feudatario<br />

del luogo, citato in<br />

documenti risalenti al XII<br />

secolo, è tale Apollonio di<br />

Morano. Per consolidare<br />

l’apparato difensivo territoriale<br />

si amplierà il castello<br />

di matrice normanna<br />

sostituendo alla prima fortificazione<br />

una serie di torri<br />

e di rinforzi, che con l’aggiunta<br />

di cinta murarie daranno<br />

alla costruzione<br />

l’aspetto del maniero medievale.<br />

Tre di quelle torri<br />

sono visibili ancora oggi e<br />

assieme ai resti della cinta<br />

muraria rinvenuti nell’abitato<br />

testimoniano quale<br />

piccola città fortificata doveva<br />

essere all’epoca Morano.<br />

La cittadina crescerà<br />

d’importanza tanto che gli<br />

Aragonesi eleveranno il castello<br />

al rango di regio<br />

come citato in un diploma<br />

dell’Archivio l’Occaso di<br />

Castrovillari. Nel periodo<br />

tra il 1515 e il 1546 il castello<br />

riceverà nuove attenzioni<br />

attraverso una<br />

ricostruzione operata da<br />

architetti militari napoletani<br />

che lo caratterizzeranno<br />

con una pianta<br />

rettangolare e sei torrioni<br />

secondo i dettami più in<br />

voga dell’epoca. È questo il<br />

periodo della dominazione<br />

dei Sanseverino, feudatari<br />

investiti del feudo di Morano<br />

da Ferdinando I<br />

d’Aragona che scacciò<br />

dallo stesso possedimento i<br />

Fasanella. Successivi proprietari<br />

del castello diventeranno,<br />

nel 1614, i principi<br />

Spinelli di Scalea che ne<br />

manterranno il possesso<br />

fino al 1806. In questo periodo,<br />

le lotte napoleoniche<br />

che imperversano sul territorio<br />

calabrese, porteranno<br />

il castello ad essere cannoneggiato<br />

dai Francesi. Comincia<br />

così la lenta<br />

decadenza e lo scempio del<br />

castello. Sventrato dalle<br />

granate francesi, questo<br />

splendido maniero subirà<br />

inesorabilmente le ingiurie<br />

del tempo e degli elementi.<br />

Ma anche degli uomini che<br />

vi sottrarranno tufo e legname<br />

per nuove costruzioni<br />

che prenderanno vita<br />

proprio dalle rovine del castello.<br />

L’epoca moderna ce<br />

lo ha restituito malconcio,<br />

ma ancora lì a testimoniare<br />

sfarzi e potere di un passato<br />

moranese incredibilmente<br />

ricco di storia e<br />

tradizioni antichissime.<br />

CASTELLI DI CALABRIA<br />

La Festa della Bandiera<br />

Legata al castello, al potere<br />

che esso rappresenta ed<br />

alla strenua lotta che i Calabresi<br />

dovettero sovente ingaggiare<br />

con le<br />

popolazioni moresche, per<br />

difendere la vita e la libertà,<br />

è la rievocazione storica<br />

conosciuta come “Festa<br />

della Bandiera”. Le sue origini,<br />

ancora oggi, non sono<br />

del tutte chiare; si sa che<br />

essa si svolse sin dall’antichità<br />

- molto verosimilmente<br />

a partire dal XVI secolo,<br />

anche se non esistono documenti<br />

storici a sostegno<br />

della data – per rievocare<br />

una battaglia, avvenuta nei<br />

pressi di Morano, in cui i<br />

Saraceni furono sconfitti,<br />

ma sulla cui datazione gli<br />

storici non sono affatto concordi,<br />

tanto da indicare tre<br />

CURIOSITÀ<br />

diversi anni: 827, 903 e<br />

1077. Essa si celebra il 19<br />

ed il 20 di maggio, in concomitanza<br />

con la festività<br />

religiosa di San Bernardino<br />

da Siena, patrono della<br />

città. La Festa della Bandiera,<br />

peraltro soppressa<br />

durante la dominazione<br />

francese, e poi ripresa con<br />

alterne vicende, ha sempre<br />

osservato un preciso e<br />

lungo rituale, come riporta<br />

un Anonimo storico locale<br />

che la descrive minuziosamente,<br />

in un regesto risalente<br />

al 1850<br />

(www.prolocomorano.it). La<br />

rievocazione storica, in sostanza,<br />

rimarca il sentimento<br />

d’identità e<br />

l’impegno che la collettività<br />

si assume per difendere il<br />

paese.<br />

Durante la cerimonia, il Mastrogiurato,<br />

rappresentante<br />

la popolazione moranese,<br />

in gran pompa e seguito<br />

dalla sua famiglia e dalla<br />

comunità, si reca nel piano<br />

adiacente il castello per<br />

fare solenne promessa di<br />

difendere la città. Qui è ricevuto<br />

dal Notaro che sottoscrive<br />

l’impegno con atto<br />

solenne, e dal Castellano<br />

che custodisce i simboli cerimoniali:<br />

la bandiera<br />

regia, la bandiera con la<br />

testa di Moro, una pistola,<br />

oggi sostituita da un sacco<br />

di monete d’oro, un grosso<br />

mazzo di chiavi ed uno di<br />

candele, per rimarcare la<br />

solenne promessa civile e la<br />

fede religiosa nei confronti<br />

del protettore celeste della<br />

città.<br />

Calabria Produttiva<br />

39


SANTI DI CALABRIA di Bonaventura Scalercio ph piesse<br />

Una vita di conflitti<br />

Gli aspri scontri e i dissidi religiosi caratterizzarono tutta<br />

la vita di Gioacchino da Fiore che, pochi anni dopo<br />

la morte, durante il IV Concilio Lateranense, venne anche<br />

tacciato di eresia per il contenuto dei suoi scritti<br />

40 Calabria Produttiva<br />

Parte II<br />

Proseguiamo nel racconto<br />

della figura di Gioacchino<br />

da Fiore, collocando<br />

il personaggio nel suo<br />

tempo. Sono poche le notizie<br />

relative alla prima metà della<br />

sua vita. Ma c’è da sperare<br />

che sempre maggiori elementi<br />

possano venire alla luce, visto<br />

che tanti studiosi nel mondo<br />

lo hanno eletto ad oggetto del<br />

proprio studio.<br />

Le fonti coeve, utili per ricostruire<br />

la vita di Gioacchino,<br />

sono due: le notizie<br />

fornite da Luca Campano,<br />

suo scriba per un breve periodo<br />

e più tardi arcivescovo<br />

di Cosenza – e la<br />

biografia di cui è autore un<br />

altro discepolo (forse Ruggero<br />

di Aprigliano) pochi<br />

anni dopo la morte dell’Abate.<br />

Tuttavia queste<br />

opere ci sono giunte attraverso<br />

interpolazioni risalenti<br />

al XVI secolo. Allora<br />

ancor più difficile è il raccapezzarsi<br />

su questa figura<br />

così complessa. Si sa che<br />

nasce a Celico, presso Cosenza,<br />

nel 1130 circa. Poco<br />

si sa invece della sua giovinezza.<br />

Se certamente centrale<br />

è il viaggio in Oriente,<br />

forse in Terrasanta (secondo<br />

alcuni studiosi, databile<br />

al 1167), osiamo<br />

affermare, pur senza voler<br />

negare la storicità del viaggio<br />

stesso, che il suo è soprattutto<br />

un itinerario<br />

spirituale, grazie al quale<br />

matura la determinazione<br />

di abbracciare una vita dedita<br />

allo studio e alla spiritualità,<br />

abbandonando così<br />

la carriera secolare avviata<br />

nella cancelleria normanna<br />

di Guglielmo I.<br />

L’incontro-scontro con<br />

l’ordine dei cistercensi<br />

L’ideale del suo tempo è<br />

quello monastico. Di particolare<br />

importanza appare<br />

allora il rapporto di Gioacchino<br />

con l’ordine dei cistercensi;<br />

dopo aver<br />

trascorso, di ritorno dalla<br />

Terrasanta, un breve periodo<br />

da eremita, viene accolto<br />

nell’abbazia luzzese<br />

Calabria Produttiva<br />

41


SANTI DI CALABRIA<br />

L’Abbazia Florense a San Giovanni in Fiore<br />

della Sambucina, cistercense,<br />

e, successivamente,<br />

in quella di “ispirazione cistercense”<br />

di Santa Maria<br />

di Corazzo, della quale nel<br />

1177 diviene abate (priore).<br />

Per un anno e mezzo, dal<br />

1183, soggiorna a Casamari,<br />

altra abbazia apparte-<br />

42 Calabria Produttiva<br />

nente all’ordine di Citeaux<br />

(in latino Cistercium). Il<br />

rapporto si configura però<br />

ben presto come scontro,<br />

sempre più duro. Tornato<br />

in Calabria e persuaso<br />

dell’avvicinarsi di un periodo<br />

di tribolazioni bibliche,<br />

poco dopo la Pasqua<br />

del 1186, egli lascia Corazzo<br />

per un luogo isolato:<br />

Petra Lata. Attratto dapprima<br />

dall’ordine che lo accoglie,<br />

Gioacchino se ne<br />

distacca dunque ormai insofferente.<br />

Due anni dopo,<br />

il papa lo esonera addirittura<br />

dai suoi doveri di<br />

abate. Probabilmente, proprio<br />

nello stesso anno, Gioacchino<br />

fa i suoi primi<br />

viaggi perlustrativi per le<br />

montagne della Sila alla ricerca<br />

di un luogo (Fiore)<br />

dove fondare il monastero<br />

di San Giovanni. Ma nel<br />

capitolo generale dell’or-<br />

SANTI DI CALABRIA<br />

dine, svoltosi nel settembre<br />

del 1192, si arriva allo scontro:<br />

gli viene intimato, insieme<br />

ad un suo valido<br />

compagno, Rainero di<br />

Ponza – con la minaccia di<br />

essere considerati fugitivi –<br />

di rientrare a Corazzo. Da<br />

qui, si sono allontanati<br />

mossi dalla volontà di gettare<br />

le basi di un nuovo<br />

monachesimo purificato.<br />

L’ostilità dell’ordine è attestata<br />

dalle parole di fuoco -<br />

rivolte più tardi alla sua<br />

persona da Goffredo di Auxerre,<br />

già segretario, verso<br />

la metà del XII secolo, di<br />

san Bernardo di Chiaravalle<br />

- che definiscono Gioacchino<br />

“falso profeta”<br />

attribuendogli inoltre una,<br />

improbabile, origine<br />

ebraica. Tuttavia, dopo<br />

averlo accusato di “diserzione”<br />

in vita, gli stessi cistercensi<br />

giungeranno a<br />

venerarlo successivamente<br />

come beato. Occorre soffermarsi,<br />

a questo punto, sul<br />

già citato soggiorno, dal<br />

gennaio 1183 per un anno e<br />

mezzo, a Casamari, abbazia<br />

nella diocesi laziale di<br />

Veroli, quando già Gioacchino<br />

ha superato i cinquant’anni.<br />

Qui, infatti,<br />

dispone di una ricca biblioteca<br />

ed è circondato da un<br />

gruppo di monaci scrittori<br />

(Luca, appunto, Giovanni e<br />

Nicola) messi a sua disposizione<br />

dall’abate Geraldo.<br />

A Calamari, Gioacchino ha<br />

due visioni, una in occasione<br />

della Pasqua, l’altra<br />

della Pentecoste. Coglie<br />

«con gli occhi della mente»,<br />

come racconta egli stesso,<br />

la «concordia» tra l’Antico e<br />

il Nuovo Testamento, alla<br />

luce di un’inaspettata interpretazione<br />

del libro dell’Apocalisse.<br />

Tali visioni<br />

sono fonte preziosa di ispirazione<br />

per la composizione<br />

delle sue opere se,<br />

come si ritiene, proprio a<br />

partire dal soggiorno di<br />

Casamari, Gioacchino comincia<br />

a comporre i suoi<br />

testi più importanti, dedicati<br />

al mistero trinitario.<br />

Il rapporto dell’eremita<br />

con i potenti del tempo<br />

Egli è certo un “eremita”<br />

sui generis. Oggetto di discussione<br />

storiografica è la<br />

frequentazione con i potenti<br />

della terra, dai papi ai<br />

sovrani. Nel giro di sei<br />

anni incontra tre pontefici:<br />

Lucio III a Veroli; Urbano<br />

III a Verona; Clemente III a<br />

Roma. Proprio a queste tre<br />

figure si riferirà poi,<br />

quando, ormai prossima la<br />

morte, redigerà la letteratestamento<br />

in cui egli<br />

stesso fissa il desiderio di<br />

sottomettere i propri scritti<br />

all’approvazione papale. È<br />

in occasione del primo incontro,<br />

quello con Lucio III,<br />

che Gioacchino dà una<br />

prima grande prova di esegesi<br />

testamentaria; analizzando<br />

la profezia<br />

conosciuta come Sibilla<br />

Samia, opera un parallelo<br />

tra le sette tribolazioni subite<br />

dagli Ebrei nel Vecchio<br />

Testamento e quelle subite<br />

dalla Chiesa (in quel momento<br />

lo scontro con l’impero):<br />

la sua conclusione –<br />

non opporsi al potere temporale<br />

– ha evidentemente<br />

risvolti politici ma anche<br />

spirituali. A nostro avviso,<br />

non può infatti essere compresa<br />

la pratica di vita eremitica<br />

di Gioacchino senza<br />

un riferimento a quello che<br />

crediamo sia il senso più<br />

profondo dell’essere disponibili<br />

al soffio… dello Spirito<br />

santo. Sospinto da tale<br />

soffio, egli “si muove”<br />

tanto: e lasciandosi muovere,<br />

“muove” a sua volta.<br />

Oltre a ricevere prove di<br />

amicizia – sotto forma di<br />

elargizioni di terre per le<br />

sue fondazioni – da parte<br />

di sovrani normanni (Tancredi<br />

e Costanza) ma non<br />

solo, determinante è il suo<br />

ruolo, tipicamente biblico,<br />

di profeta che si rivolge ai<br />

re (la storia si ripete: nel<br />

1187 Gerusalemme è “caduta”<br />

per mano del Saladino).<br />

In questa veste,<br />

incontra il sovrano inglese<br />

Riccardo Cuor di Leone, a<br />

Messina, in attesa di imbarcarsi<br />

per la crociata (la<br />

terza, detta anche “Crociata<br />

dei re”), e l’imperatore<br />

Enrico VI impegnato,<br />

con l’assedio di Napoli, nel<br />

rivendicare il Regno di Sicilia<br />

in quanto marito della<br />

normanna Costanza d’Altavilla.<br />

In entrambe le occasioni,<br />

i due potenti uomini<br />

riflettono sulle parole visionarie<br />

del povero uomo disarmato:<br />

Enrico VI,<br />

successivamente, gli riconoscerà<br />

pubblicamente il<br />

Calabria Produttiva<br />

43


SANTI DI CALABRIA<br />

merito di avergli predetto<br />

la vittoria, seppur conseguita<br />

dopo vicende sfavorevoli.<br />

Nell’agosto del 1196,<br />

l’ultranovantenne Celestino<br />

III premia l’operato<br />

del Nostro, riconoscendo il<br />

nuovo ordine da lui fondato<br />

– secondo Francesco<br />

Russo la data di nascita del<br />

novus ordo è il 1189. Qualcuno<br />

potrebbe ironizzare:<br />

c’è da chiedersi quanto il<br />

papa sia stato cosciente di<br />

ciò che faceva se, colpito da<br />

una grave forma di dimi-<br />

44 Calabria Produttiva<br />

nuzione della memoria, appena<br />

un anno dopo, si raccontava<br />

malignamente, era<br />

diventato oggetto di<br />

scherno da parte dei visitatori<br />

stranieri. Gioacchino<br />

muore il 30 marzo del 1202,<br />

mentre sovrintende alla costruzione<br />

dell’eremo di San<br />

Martino in Giove, presso<br />

Pietrafitta; la salma viene<br />

traslata in San Giovanni in<br />

Fiore; recentemente, è stata<br />

compiuta, su impulso dello<br />

studioso medievalista Pietro<br />

De Leo, un’analisi dei<br />

Navata centrale dell’Abbazia Florense<br />

resti scheletrici conservati<br />

nel reliquiario. Dopo la sua<br />

morte, si apre il lungo capitolo<br />

del gioachimismo, che<br />

giunge sino a noi in molte<br />

versioni e interpretazioni.<br />

Ma di questo parleremo<br />

nella prossima e ultima<br />

parte, dedicata alla “fortuna”<br />

dell’Abate calabrese;<br />

mentre ora vogliamo almeno<br />

ricordare che, a tredici<br />

anni dalla sua<br />

scomparsa, egli, o, meglio,<br />

le sue opere furono oggetto<br />

di discussione, e infine di<br />

condanna, durante il IV<br />

Concilio Lateranense (che<br />

con i suoi 400 vescovi e 800<br />

abati è considerato il più<br />

frequentato del Medioevo):<br />

precisamente nella terza e<br />

ultima sessione del concilio<br />

– svoltasi nel giorno 30 novembre<br />

1215 – la sua opera,<br />

come quella di Amalrico di<br />

Bena, venne ridotta al<br />

rango di eresia. In quello<br />

stesso giorno veniva approvato<br />

solennemente il<br />

Credo e “benedetta” la Crociata.


CHIESE E CONVENTI di Antonio Scarcello ph Piesse<br />

Fede, Spirito ed Arte<br />

nella solitudine dei boschi<br />

LʼAbbazia cistercense di Santa Maria della Sambucina<br />

fu un importante centro religioso e di studio per tutta la<br />

Calabria altomedievale. Fra le sue mura, dopo un breve<br />

eremitaggio, fu accolto e visse il noviziato Gioacchino<br />

da Fiore<br />

46 Calabria Produttiva<br />

In un luogo appartato<br />

della Sila greca, a poca<br />

distanza dall’abitato di<br />

Luzzi, in provincia di Cosenza<br />

e lontano dal consorzio<br />

umano, immersa nel<br />

“deserto” lussureggiante e<br />

incontaminato di secolari<br />

castagni e sambuchi profumati,<br />

sorge la celebre abbazia<br />

di Santa Maria della<br />

Sambucina, già cenacolo<br />

dello spirito e fucina artistica<br />

e culturale di prim’ordine,<br />

ancorché luogo di<br />

culto e centro di potere monastico<br />

assai influente, fino<br />

ad almeno il secolo XVI.<br />

Sulla data di fondazione<br />

del monastero, ad oggi,<br />

non si hanno notizie sicure.<br />

E come spesso accade, la<br />

mancanza di date storicamente<br />

inoppugnabili ha<br />

dato vita ad una vexata<br />

quaestio storiografica su cui<br />

eruditi e storici hanno dibattuto<br />

appassionatamente<br />

per decenni, proponendo<br />

ora ipotesi plausibili e perspicaci,<br />

ora fantasiose congetture<br />

imperniate su<br />

documenti pontifici e privilegi<br />

dei quali non v’è traccia<br />

nei repertori più<br />

accreditati. Per alcuni studiosi<br />

si tratta della prima<br />

fondazione cistercense in<br />

Calabria, filia dell’abbazia<br />

madre di Casamari, a sua<br />

volta emanazione del<br />

ceppo principale di Clairvaux.<br />

Per altri fu inizialmente<br />

benedettina, poi<br />

cistercense. Padre F. Russo,<br />

profondo conoscitore della<br />

storia ecclesiastica della regione,<br />

nella Storia dell’Arcidiocesi<br />

di Cosenza ha scritto<br />

che “verso il 1135 vennero<br />

nella Valle del Crati i Cistercensi,<br />

inviati da San Bernardo.<br />

Fondarono l’Abbazia<br />

della Sambucina, presso<br />

Luzzi, che divenne il centro<br />

economico e culturale più importante<br />

ed il perno della propaganda<br />

latina in tutta la<br />

Calabria settentrionale”. Soltanto<br />

di recente, Pietro De<br />

Leo, nel pregevole volume<br />

Certosini e Cisterciensi nel<br />

Regno di Sicilia, ha fissato<br />

alcuni punti fermi dai quali<br />

Calabria Produttiva<br />

47


partire per ulteriori indagini.<br />

Tra questi, la indubitabile<br />

appartenenza del<br />

monastero luzzese all’Ordo<br />

Cisterciensis e la continuità<br />

tra la stessa Sambucina e la<br />

chiesa di Santa Maria Requisita,<br />

suffragata da una<br />

donatio pro amina, nel dicembre<br />

1145 pubblicata da<br />

Alessandro Pratesi (Carte<br />

latine di abbazie calabresi provenienti<br />

dall’Archivio Aldobrandini),<br />

la quale riporta la<br />

notizia che Berta di Loritello,<br />

madre di Goffredo<br />

conte di Catanzaro e di<br />

Conza, concesse alla erigenda<br />

chiesa di Santa<br />

Maria della Requisita – e<br />

per essa all’abate Sigismondo<br />

ed alla comunità<br />

monastica da lui diretta – il<br />

terreno su cui costruire<br />

l’abbazia. Ma se la reticenza<br />

delle carte superstiti<br />

con ci consente di considerare<br />

chiusa la querelle sulle<br />

origini della famosa badia,<br />

ciò che ci preme sottolineare<br />

è il ruolo di primissimo<br />

piano che essa svolse<br />

per lunghi secoli nelle vicende<br />

temporali e spirituali<br />

della Calabria Citra. Insediatisi<br />

nella Val di Crati, intorno<br />

alla metà del XII<br />

secolo (si vedano, al ri-<br />

guardo, le Epistulae di San<br />

Bernardo curate criticamente<br />

da Dom Leclerq)<br />

chiamati dal sovrano Ruggero<br />

II “più per calcolo che<br />

per lo zelo religioso” i monaci<br />

bigi incrementarono<br />

notevolmente il loro patrimonio,<br />

acquisendo terreni<br />

in tutta la Calabria settentrionale<br />

ed esercitando il<br />

potere giurisdizionale su<br />

vasi possedimenti, grancie<br />

e filiazioni conventuali (ne<br />

sono esempio le due abbazie<br />

di Santa Maria di Acquaformosa<br />

(CS) 1195, e<br />

Sant’Angelo del Frigillo<br />

(oggi Mesoraca, KR) 1202,<br />

sorte sotto la reggenza di<br />

Luca Campano) sparsi<br />

entro e fuori dai confini regionali.<br />

Di notevole rilevanza<br />

anche la produzione<br />

artistica e libraria prodotta<br />

nello scriptorium sambucinese<br />

ed il ruolo tutt’altro<br />

che trascurabile che i monaci<br />

ebbero “nell’orientare e<br />

indirizzare le coscienze dei fedeli,<br />

alimentando anche i loro<br />

modelli di culto e di spiritualità”.<br />

Tra i tanto motivi che<br />

hanno reso celebre l’abbazia<br />

non va dimenticato<br />

quello di aver ospitato nel<br />

suo chiostro, tra il 1150 ed<br />

il 1160 - quando era ancora


CHIESE E CONVENTI<br />

un imberbe novicius attratto<br />

dall’abito cistercense<br />

e desideroso di<br />

ascendere agli ordini<br />

sacri - Gioacchino da<br />

Fiore, il Veggente celichese<br />

divenuto abate e<br />

poi fondatore dell’Ordine<br />

Florense, evocato<br />

nella Commedia dantesca<br />

e assurto al ruolo di auctoritas<br />

della civiltà religiosa<br />

del Medioevo<br />

occidentale, per il messaggio<br />

profetico e la tensione<br />

spirituale dei suoi<br />

scritti.<br />

Nelle pagine precedenti:<br />

a pag.46/47 veduta esterna dell’abbazia<br />

di Santa Maria della Sambucina<br />

a pag.48/49 l’entrata dell’ abbazia<br />

a pag.50 particolare dell’entrata<br />

in questa pagina a sx<br />

quadro all’interno dell’abbazia<br />

a dx confessionale<br />

Calabria Produttiva 51


AMBIENTE di Rossana De Angelis ph Cooperativa Segreti Mediterranei<br />

Una fiaba<br />

da toccare con mano<br />

52 Calabria Produttiva<br />

Il territorio delle Valli Cupe, meta<br />

ambita di numerosi turisti, è un<br />

autentico scrigno di gioielli ambientali.<br />

Fiumi e canyons, rocce e<br />

cascate, natura e borghi, storie e<br />

leggende si fondono in uno scenario<br />

impareggiabile dove lʼumile bellezza<br />

naturale è padrona assoluta<br />

canyon timpe rosse<br />

AMBIENTE<br />

Custodite nella Presila<br />

catanzarese, le Valli<br />

Cupe sono un favoloso<br />

patrimonio naturalistico.<br />

Le caratteristiche<br />

geologiche ne fanno un<br />

luogo di grande fascino,<br />

meta di un turismo sostenibile.<br />

Un viaggio nelle Valli<br />

Cupe è una esperienza indimenticabile.<br />

Nella Sila<br />

Piccola, nei dintorni di Sersale<br />

e dei centri montani limitrofi,<br />

si ergono delle<br />

meraviglie per cui queste<br />

valli diventano sempre più<br />

rinomate, i canyon. Quelli<br />

delle Valli Cupe, di Barbaro,<br />

delle Timpe Rosse,<br />

dell’Inferno, di Melissaro e<br />

di Razzone e le gole del<br />

Crocchio; unici in Italia per<br />

le loro caratteristiche geo-<br />

morfologiche e ricchi di<br />

splendide specie vegetali.<br />

Pareti aspre e monoliti impreziosiscono<br />

il suolo come<br />

gioielli. Rarissima è, ad<br />

esempio, la Felce bulbifera<br />

(Woodwardia radicans), un<br />

fossile vegetale ancora vivente<br />

risalente a circa 350<br />

milioni di anni fa. Anche la<br />

fauna locale vanta le sue<br />

rarità, come la salamandrina<br />

dagli occhiali, il nibbio,<br />

il gufo reale, il<br />

gheppio, il corvo imperiale,<br />

l’avvoltoio egiziano e<br />

molte altre specie. Le<br />

piante tipiche della macchia<br />

mediterranea (albero<br />

della manna, della gomma da<br />

masticare, ma anche il rinomato<br />

albero della ciofeca)<br />

ornano i sentieri che con-<br />

ducono nei pressi delle<br />

vecchie carvunere, le radure<br />

dove si lavorava e si produceva<br />

il carbone. Le Valli<br />

Cupe non sono soltanto<br />

roccia e alberi. Sono anche<br />

e soprattutto acqua. L’aggettivo<br />

“cupe”, infatti, richiama<br />

l’azione lenta e<br />

corrosiva dell’acqua che<br />

scava e buca la roccia. Cupare,<br />

nel dialetto locale<br />

vuol dire proprio scavare,<br />

ma con pazienza. E come<br />

ogni canyon che si rispetti,<br />

prima o poi esso ci conduce<br />

alle cascate, di cui le<br />

Valli Cupe sono davvero<br />

ricche. Un centinaio i corsi<br />

di acqua spumeggiante. La<br />

più alta è la Cascata Campanaro<br />

che, nonostante sia<br />

protetta dalla natura incon-<br />

veduta dall’alto delle valli cupe<br />

taminata della zona, resta<br />

comunque facilmente raggiungibile.<br />

Alta circa 22<br />

metri, è immersa in una natura<br />

onirica. Il colore della<br />

roccia che fa da sfondo al<br />

salto dell’acqua si staglia<br />

tra due specie di felci tropicali<br />

molto rare, la Felcetta<br />

lanosa e la Pteride di Creta. E<br />

non possono mancare gli<br />

alberi, grandi, maestosi,<br />

eterni si potrebbe dire. Il<br />

Parco dei Giganti dei Melitani<br />

è proprio questo, una<br />

foresta primigenia, unica in<br />

Europa. Castagni plurisecolari<br />

di straordinaria bellezza,<br />

che sfiorano i dieci<br />

metri di circonferenza. A<br />

vegliare sugli altri sono il<br />

Gigante Buono, “l’albero<br />

del pane”, un castagno di<br />

Calabria Produttiva<br />

53


AMBIENTE<br />

circa 500 anni, di oltre otto<br />

metri di circonferenza,<br />

adottato dai bambini delle<br />

scuole elementari di Sersale.<br />

Buono perché un<br />

tempo era parte di un castagneto<br />

che sfamava le popolazioni<br />

locali, che<br />

usavano la farina di castagne<br />

come si fa oggi con<br />

quella di grano. Come ogni<br />

altro luogo, le Valli Cupe<br />

raccontano anche la loro<br />

storia. Zagarise, Cerva, Sersale,<br />

Cropani conservano le<br />

loro tradizioni e sono<br />

pronte a farle conoscere al<br />

viaggiatore avido di curiosità.<br />

E come ogni tesoro che<br />

si rispetti, anche le Valli<br />

Cupe hanno il loro prezioso<br />

e fedele custode, Carmine<br />

Lupia, laureato in<br />

agraria, profondo conosci-<br />

AMBIENTE<br />

cascata campanaro canyon valli cupe<br />

pareti nel canyon valli cupe<br />

tore di botanica e di questo<br />

ambiente, il quale per farlo<br />

conoscere ed accogliere i<br />

viaggiatori, trasformando<br />

anche questi in… una risorsa<br />

, ha creato una cooperativa,<br />

Segreti mediterranei<br />

a.r.l.. Questa si fonda unicamente<br />

sul progetto di<br />

“coniugare lo sviluppo sociale<br />

ed economico con la salvaguardia<br />

del territorio e la valorizzazione<br />

delle risorse<br />

locali”. Promozione del turismo<br />

naturalistico, ricerche<br />

di etnobotanica ed<br />

etnozoologia, riscoperta<br />

della memoria popolare locale<br />

che è espressione di<br />

una cultura rurale e contadina<br />

caratterizzante il territorio<br />

sono le sue direttrici.<br />

La cooperativa organizza<br />

numerose attività, grazie<br />

all’appoggio di associazioni<br />

che operano sul territorio:<br />

visite guidate,<br />

escursioni in jeep o su<br />

dorso d’asino, balneazione<br />

fluviale nei luoghi delle cascate,<br />

corsi specifici per ap-<br />

54 Calabria Produttiva Calabria Produttiva 55


AMBIENTE<br />

cascata dell’inferno<br />

passionati naturalisti. Gli<br />

itinerari per le scuole, invece,<br />

comprendono anche<br />

visite nelle fattorie e nei<br />

luoghi dell’artigianato locale.<br />

Un modo per avvicinare<br />

viaggiatori e residenti<br />

alla genuinità, alla semplicità<br />

ed alle meraviglie della<br />

Natura.<br />

Per saperne di più<br />

Coop. Segreti Mediterranei<br />

via C. Borelli VII^ Trav.<br />

88054 - Sersale (Cz)<br />

Tel. 333-8643601 - 333-6988835<br />

Fax 0961-934165<br />

E-mail: info@vallicupe.it<br />

www.vallicupe.it.<br />

entrata canyon valli cupe<br />

AMBIENTE<br />

cascata campanaro<br />

56 Calabria Produttiva Calabria Produttiva 57<br />

canyon valli cupe


MUSEI DI CALABRIA di Teresa Grano ph Eugenio Sciammarella<br />

Una Casa calabrese<br />

per lʼarte senza tempo e confini<br />

58 Calabria Produttiva<br />

MUSEI DI CALABRIA<br />

Il museo civico dʼarte contemporanea di Acri, dedicato<br />

a Silvio Vigliaturo, accoglie le opere del maestro acrese<br />

insieme ad un laboratorio che ospita ogni anno<br />

aspiranti giovani artisti. Una fucina dalle porte spalancate<br />

dove lʼarte vive, si respira e genera bellezza<br />

Nel panorama composito<br />

delle realtà<br />

museali calabresi, il<br />

museo civico d’arte contemporanea<br />

“Silvio Vigliaturo”<br />

di Acri rappresenta<br />

sicuramente un’eccezione,<br />

e non solo per quella caratteristica<br />

strutturale che lo<br />

colloca in una dimensione<br />

sospesa, in bilico tra passato<br />

e futuro. L’intreccio tra<br />

lo storico Palazzo Sanseverino<br />

Falcone e la disponibilità<br />

di uno spazio capace di<br />

contenere le opere di uno<br />

dei più importanti maestri<br />

contemporanei della vetrofusione,<br />

si realizza a partire<br />

dal bisogno precipuo di offrire,<br />

in itinere, un centro<br />

espositivo e un laboratorio<br />

per l’arte. Sono diverse le<br />

sale del palazzo settecentesco<br />

adibite alla collezione<br />

delle opere di Silvio Vigliaturo;<br />

nella suggestiva cornice<br />

di un edificio da poco<br />

restituito alla cittadinanza,<br />

particolare attenzione merita<br />

la grande sala del<br />

piano mansardato, con<br />

l’esposizione permanente<br />

in cui si può ammirare una<br />

selezione della vasta produzione<br />

del maestro dal<br />

1961 al 2004; a questa si aggiungono<br />

poi tre sale, rispettivamente<br />

dedicate<br />

all’esposizione temporanea<br />

che raccoglie i suoi lavori<br />

più recenti, alla direzione e<br />

al bookshop.<br />

Attraverso le duecentotrentasette<br />

opere donate alla<br />

città di Acri da Silvio Vigliaturo,<br />

dal figlio Valerio,<br />

direttore artistico del<br />

museo, e dal suo curatore<br />

Adriano Berengo della Berengo<br />

Fine Arts di Murano,<br />

in provincia di Venezia, è<br />

possibile ripercorrere la vicenda<br />

professionale ed<br />

umana di un artista che<br />

sembra ridefinire ogni<br />

volta il suo rapporto con le<br />

origini (Vigliaturo è nato<br />

ad Acri nel 1949), a partire<br />

da un anelante desiderio di<br />

scoperta che plasma la mutevolezza<br />

delle sue creazioni<br />

e suggerisce nello<br />

Calabria Produttiva<br />

59


MUSEI DI CALABRIA<br />

60 Calabria Produttiva<br />

stesso tempo una tensione<br />

continua. Ma il museo<br />

vuole essere anche luogo di<br />

condivisione progettuale,<br />

con l’obiettivo di una compartecipazione<br />

che sia capace<br />

di stimolare<br />

concretamente l’immaginario<br />

collettivo sul valore<br />

universale dell’arte. A cominciare<br />

dagli studenti<br />

delle scuole, coinvolti ogni<br />

anno nei workshop, grazie<br />

ai quali si possono affinare<br />

le abilità manuali e le percezioni<br />

sensoriali. Poi, le<br />

mostre. Quella sullo spazialismo<br />

veneto, ad esem-<br />

MUSEI DI CALABRIA<br />

pio, conclusasi lo scorso<br />

settembre, ha consentito<br />

uno sguardo prospettico su<br />

un movimento culturale<br />

particolarmente significativo<br />

del secondo dopoguerra,<br />

con l’esposizione<br />

delle creazioni di Anton<br />

Giulio Ambrosini, Edmondo<br />

Bacci, Mario De<br />

Luigi, Bruno De Toffoli,<br />

Ennio Finzi, Lucio Fontana,<br />

Bruna Gasparini, insieme<br />

alle grafiche di alcuni<br />

grandi maestri dell’arte del<br />

Novecento come Remo<br />

Brindisi, Giorgio De Chirico,<br />

Salvatore Fiume, Re-<br />

Calabria Produttiva<br />

61


MUSEI DI CALABRIA<br />

62 Calabria Produttiva<br />

nato Guttuso e Francesco<br />

Messina. Opere, queste,<br />

che Germano Patrito, ex<br />

sindaco di Chieri (To), la<br />

città che ospita il laboratorio<br />

di vetro-fusione di Silvio<br />

Vigliaturo, ha donato<br />

per l’occasione a quella di<br />

Acri. Per il 24 novembre,<br />

invece, è prevista l’inaugurazione<br />

della mostra “Le<br />

montagne si incontrano”,<br />

di Dorino Ouvrier, lo scultore<br />

valdostano conosciuto<br />

a livello internazionale per<br />

il taglio appassionato ed<br />

originale delle sue forme.<br />

Le sue sculture in legno e<br />

MUSEI DI CALABRIA<br />

in bronzo richiamano i<br />

temi della terra e la fatica<br />

dei campi, raccontano memorie<br />

della tradizione storica<br />

e materiale delle genti<br />

di montagna nel flusso immaginifico<br />

di un sapere ancestrale<br />

che riconosce la<br />

forza di un sostrato culturale<br />

comune, nonostante le<br />

distanze geografiche. Il<br />

messaggio che il museo<br />

vuole veicolare riguarda<br />

proprio la modernità scultorea<br />

di Ouvrier, “il fascino<br />

di una natura rivisitata, la<br />

modernità nelle radici della<br />

tradizione”.<br />

scultura di Dorino Ouvrier<br />

Calabria Produttiva<br />

63


MUSEI DI CALABRIA<br />

64 Calabria Produttiva<br />

La mostra resterà aperta al<br />

pubblico fino al 16 febbraio<br />

2008. Un altro importante<br />

appuntamento è stato fissato<br />

per il mese di marzo<br />

2008, quando il museo Vigliaturo<br />

ospiterà la prima<br />

edizione della manifestazione<br />

“Triennale di arte<br />

contemporanea”, con le<br />

opere donate dagli artisti<br />

che parteciperanno al progetto;<br />

da giugno a settembre<br />

2008, invece, la mostra<br />

“Pittori degli Dei”, “la più<br />

antica arte moderna” degli<br />

aborigeni australiani, con-<br />

MUSEI DI CALABRIA<br />

durrà i visitatori attraverso<br />

un misterioso viaggio pittorico<br />

nella Terra di Arnen,<br />

con una quarantina di<br />

opere su tela e di oggetti<br />

dipinti della collezione privata<br />

di Claudio Polles, l’artista<br />

italo-australiano che le<br />

ha raccolte e collezionate<br />

preoccupandosi inoltre di<br />

immortalare gli autori con<br />

il filtro sottile dello scatto<br />

fotografico, fornendo così<br />

un prezioso strumento conoscitivo<br />

per carpirne l’essenza<br />

e non solo la<br />

bellezza.<br />

Calabria Produttiva<br />

65


GIROVAGANDO di Pilerio Falcone ph piesse - candiloro<br />

La città sospesa<br />

tra mare azzurro e mura antiche<br />

Le origini<br />

Recenti ritrovamenti fanno<br />

risalire l’origine di Cariati<br />

alla civiltà brettia, ma non<br />

mancano gli studiosi che<br />

avanzano ipotesi di collegamento<br />

con l’epoca greca.<br />

È certo, comunque, che in<br />

età medievale, il Guiscardo,<br />

dopo lungo assedio,<br />

la conquistò per la sua<br />

posizione strategica e da<br />

allora Cariati fu soggetta al<br />

dominio di molte famiglie<br />

aristocratiche. Nel Trecento<br />

fu possedimento dei Ruffo<br />

di Montalto. Alla fine del<br />

1400, alla morte di Marino<br />

Marzano Ruffo, la cittàstato<br />

fu spezzettata e venduta<br />

prima alla famiglia<br />

Riario, poi ai Coppola e<br />

quindi ai Borgia d’Aragona,<br />

per passare infine<br />

agli Spinelli fino all’eversione<br />

della feudalità. Sotto<br />

i Francesi divenne Comune<br />

e, nella metà del 1800, il<br />

territorio cariatese fu attraversato<br />

dal nodo ferroviario<br />

che collegava Reggio<br />

Calabria con Taranto. Il<br />

nuovo collegamento diede<br />

l’inizio ad un massiccio<br />

movimento di emigrazione<br />

mentre agli inizi del XX secolo<br />

tutto il comprensorio<br />

subì le disastrose conseguenze<br />

del terremoto e di<br />

una frana che ridusse in<br />

macerie un’intera borgata.<br />

Le tradizioni<br />

economiche e religiose<br />

Storicamente, l’economia<br />

di Cariati si basava sull’agricoltura<br />

e la pesca. In<br />

tempi relativamente recenti,<br />

si potevano ancora<br />

vedere al lavoro alcuni mastri<br />

d’ascia intenti alla realizzazione<br />

di piccole<br />

imbarcazioni. Attualmente,<br />

a mantenere viva la tradizione,<br />

ne rimane solo uno<br />

di loro, Antonio Montesano<br />

che costruisce barche<br />

da pesca e per il piccolo diporto.<br />

Al momento, le attività<br />

economiche sono<br />

ancora sostenute in buona<br />

parte dall’agricoltura; sono<br />

66 Calabria Produttiva Calabria Produttiva 67


diverse, infatti, le aziende –<br />

olivicole, vinicole e di trasformazioneagroalimentare<br />

- che hanno raggiunto<br />

importanti risultati anche<br />

nell’esportazione all’estero.<br />

Comincia a diffondersi, con<br />

buon successo, l’agricoltura<br />

biologica. Discreti<br />

sono i risultati nel settore<br />

della pesca e del commercio<br />

ittico, mentre si avviano<br />

allo sviluppo anche<br />

il turismo, l’agriturismo ed<br />

il pesca-turismo imper-<br />

niato su speciali tours su<br />

pescherecci, in compagnia<br />

di pescatori che offrono ai<br />

turisti le emozioni della<br />

pesca dal vivo ed il gusto<br />

di una pietanza cucinata in<br />

barca. Sono presenti alcune<br />

aziende che lavorano gli<br />

infissi metallici e risultano<br />

ancora una risorsa i proventi<br />

degli emigrati. Anche<br />

il comparto del terziario dà<br />

il suo contributo all’economia<br />

locale e malgrado gli<br />

sforzi e gli intenti, il paese<br />

fa registrare un alto tasso<br />

di disoccupazione giovanile.<br />

Un cenno a parte merita<br />

il settore<br />

dell’artigianato, soprattutto<br />

quello femminile, un<br />

tempo molto più fiorente<br />

rispetto ad oggi, quando al<br />

telaio venivano confezionati<br />

interi corredi per le<br />

spose. Oggi, la tradizione è<br />

ancora viva, per quanto riguarda<br />

la realizzazione di<br />

coperte e tappeti mentre<br />

sono decisamente pochi gli<br />

artigiani della terracotta<br />

che confezionano per lo<br />

più boccali ed utensili per<br />

le bevande.<br />

Per quanto riguarda le tradizioni<br />

religiose, il nome di<br />

Cariati è immediatamente<br />

associato a San Cataldo<br />

protettore, il cui busto, in<br />

occasione della festa che si<br />

celebra il 10 maggio, viene<br />

portato in processione<br />

dalla Cattedrale al Santuario,<br />

nella marina, dove rimane<br />

per qualche<br />

settimana.<br />

Durante questo tempo<br />

tutta la comunità cariatese<br />

rende omaggio al Santo<br />

mentre la serata conclusiva<br />

dei festeggiamenti è allietata<br />

da spettacoli e tradizionali<br />

fuochi d’artificio.<br />

Anticamente, il percorso<br />

che oggi si effettua a terra,<br />

avveniva per mare, con<br />

una suggestiva processione<br />

di barche, dove trovava<br />

posto anche la banda musicale.<br />

Altre ricorrenze importanti<br />

sono il 6<br />

novembre - festa di san<br />

Leonardo che è patrono di<br />

Cariati, quando alla celebrazione<br />

della messa segue<br />

la processione con la banda<br />

musicale – e il 16 agosto,<br />

festa di San Rocco, durante<br />

la quale, la statua del Santo<br />

viene portata in processione<br />

sul mare e salutata, a<br />

68 Calabria Produttiva Calabria Produttiva<br />

69


GIROVAGANDO<br />

sera, dai fuochi artificiali<br />

che ogni contrada prepara<br />

per allestire un grande<br />

spettacolo pirotecnico sulla<br />

spiaggia. Ancora molto<br />

sentite e partecipate sono le<br />

tradizioni del periodo pasquale,<br />

soprattutto al Sabato<br />

Santo, quando<br />

vengono portate in processione<br />

le statue del Cristo<br />

Morto e dell’Addolorata.<br />

I monumenti<br />

e i luoghi dell’arte<br />

Di particolare fascino, nel<br />

centro storico di Cariati,<br />

sono le mura d’epoca ara-<br />

gonese che circondano la<br />

cittadina e che servirono<br />

anticamente alla sua difesa.<br />

Esse sono inframmezzate<br />

da torrioni e da antiche<br />

porte d’accesso, a cui fanno<br />

GIROVAGANDO<br />

da complemento le viuzze<br />

lastricate dei vicoli. Interessanti<br />

da visitare sono anche<br />

le chiese, i palazzi nobiliari,<br />

un importante sito di interesse<br />

archeologico e le at-<br />

trazioni marittime, soprattutto<br />

la spiaggia, attrezzata<br />

in molti punti con lidi,<br />

punti di ristoro e un porticciolo<br />

turistico. Tra gli edifici<br />

religiosi più importanti,<br />

sono da menzionare la cattedrale<br />

dedicata a san Michele<br />

Arcangelo, risalente<br />

al XV secolo, il cui interno<br />

a pianta basilicale presenta<br />

tre imponenti navate divise<br />

da variopinte colonne di<br />

marmo; il santuario di san<br />

Cataldo, alla marina, a tre<br />

ingressi, dove si conservano<br />

diverse statue di santi<br />

cari alla devozione caria-<br />

70 Calabria Produttiva Calabria Produttiva<br />

71


GIROVAGANDO<br />

tese. Al Quattrocento risale<br />

pure la chiesa degli Osservanti,<br />

dedicata a santa Filomena,<br />

mentre del Seicento<br />

sono le chiese di sant’Antonio,<br />

dell’Annunziata, della<br />

Trinità e di Santa Maria<br />

delle Grazie.<br />

Di recente costruzione<br />

sono invece gli edifici religiosi<br />

dedicati a Cristo Re,<br />

la chiesa evangelica e il<br />

Centro Missionario delle<br />

suore di santa Gemma. La<br />

sede vescovile, affianco<br />

della Cattedrale, risale alla<br />

metà del Seicento. Di parti-<br />

GIROVAGANDO<br />

colare interesse archeologico<br />

è la tomba brettia, rinvenuta<br />

alla fine degli anni<br />

Ottanta, in località Salto,<br />

che ha portato alla luce un<br />

corredo funerario, suppellettili,<br />

recipienti, una corazza<br />

e dei cinturoni che gli<br />

esperti fanno risalire al IV<br />

secolo a.C.<br />

La Gastronomia<br />

La tavola cariatese è ricca<br />

di alimenti semplici e gustosi,<br />

in particolare prodotti<br />

ittici e verdure.<br />

Una specialità della zona è<br />

la famosa sardella salata, le<br />

alici appena nate, messe<br />

sotto sale e condite con peperoncino<br />

ed olio, che si<br />

adattano magnificamente<br />

ad essere spalmate sui crostini<br />

di pane e a fare da ripieno<br />

nelle ciambelle salate<br />

e nelle pizze rustiche.<br />

Una particolare delizia, infatti<br />

conosciuta con il nome<br />

di pitta con le dita, cioè impastata,<br />

come tradizione<br />

vuole, dalle abili mani<br />

delle massaie, utilizza la<br />

sardella come ripieno di un<br />

impasto di pane, dove la<br />

sapida pietanza viene stesa<br />

ed insaporita con origano<br />

ed aglio e messa a cuocere<br />

in forno, meglio se a legna.<br />

Due piatti caratteristici del<br />

luogo sono le alici scattiate<br />

- alici di media grandezza,<br />

fritte nell’olio d’oliva insaporito<br />

dall’aglio, a cui si<br />

aggiunge poi il peperoncino<br />

rosso in polvere, un<br />

po’ di aceto da fare evaporare<br />

e, come tocco finale,<br />

una spolverata di origano -<br />

e le melanzane ripiene alla<br />

cariatese, dove la polpa<br />

dell’ortaggio, scottato in<br />

acqua calda salata, viene<br />

mescolata ad uova, capperi,<br />

olive, acciughe salate<br />

e mollica di pane e le melanzane<br />

ripiene sono cotte<br />

nel sugo di pomodoro.<br />

Per quanto riguarda i dolci,<br />

di particolare bontà risultano<br />

i crustoli - tocchetti di<br />

farina impastata con olio,<br />

vino bianco, buccia e succo<br />

d’arance, cannella, acqua e<br />

sale che, una volta lavorati,<br />

si tagliano come piccoli<br />

tronchetti e si rigano come<br />

gli gnocchi, vengono fritti<br />

nell’olio di oliva e poi si insaporiscono,<br />

a piacere, nel<br />

miele – e le crespelle a ventu<br />

– un impasto di farina, zucchero,<br />

acqua olio e sale che<br />

si fa cuocere prima in una<br />

pentola sul fuoco, come accade<br />

per la preparazione<br />

dei bigné, e poi fritta in abbondante<br />

olio, quando alla<br />

pasta si dà la forma desiderata.<br />

Le crespelle sono poi cosparse<br />

di zucchero.<br />

72 Calabria Produttiva Calabria Produttiva<br />

73


GIROVAGANDO GIROVAGANDO<br />

74 Calabria Produttiva<br />

Manifestazioni Data<br />

Festa di San Leonardo 6 novembre<br />

Festa di San Cataldo<br />

Festa di San Rocco<br />

Festa di Madonna delle Grazie<br />

Cattedrale<br />

Chiesetta di Sant’Antonio<br />

Chiesa deli Osservanti<br />

Chiesa dei Francescani<br />

Tomba Brezia (330 circa a.C.)<br />

Ponte nuovo<br />

Palazzo del Seminario<br />

Palazzo Vescovile<br />

Utilità<br />

Municipio 0983 96075<br />

Den. Abitanti Cariatesi<br />

Sito internet nd<br />

E-mail com.cariati@abramo.it<br />

Altimetria 50m.s.l.m.<br />

CAP 87062<br />

Polizia Municipale 0983 96079<br />

Inform. Turistiche nd<br />

9 e 10<br />

maggio<br />

16 agosto<br />

8 settembre<br />

Accoglienza & Ricettività<br />

Strutture Telefono<br />

Alberghi:<br />

Berlin<br />

Madonnina<br />

Nettuno<br />

Il Pettirosso<br />

Ostello del Pellegrino<br />

S. Cataldo<br />

Da visitare<br />

0983 91686<br />

0983 96687<br />

0983 91459<br />

0983 968171<br />

0983 969488<br />

0983 968575<br />

Calabria Produttiva<br />

75


LE RICETTE DI NONNA ELISA<br />

Turdilli classici<br />

Ingredienti<br />

1 bicchiere di olio di semi<br />

1 bicchiere pieno di uova<br />

1 bicchiere di vermouth<br />

miele d’api<br />

1 arancia spremuta e la buccia grattugiata<br />

2 bustine di lievito per dolci<br />

farina q.b.<br />

Preparazione<br />

Sbattere bene tutti gli ingredienti.<br />

Aggiungere la farina e impastare il tutto per<br />

bene.<br />

L’impasto deve essere morbido.<br />

Fare gnocchi grossi e friggere in abbondante olio.<br />

In una padella sciogliere il miele e passare i turdilli.<br />

Polpettone<br />

Ingredienti<br />

½ kg. di carne tritata di maiale<br />

200 gr. di formaggio grattugiato<br />

1 piatto di mollica di pane raffermo<br />

uova q.b.<br />

aglio grattugiato<br />

prezzemolo tritato<br />

sale q.b.<br />

Preparazione<br />

Impastare tutti gli ingredienti e farne un<br />

polpettone (meglio se si fa il giorno prima).<br />

Avvolgere in un canovaccio e lasciar riposare.<br />

In una teglia mettere abbondante olio e<br />

aggiungere due spicchi di aglio, un rametto di<br />

salvia, uno di rosmarino e un po di origano.<br />

Cuocere per un’ora circa avendo cura nel girarlo, di<br />

non romperlo e di aggiungere ogni tanto un po di<br />

acqua. Quando è quasi cotto mettere un dado vegetale e<br />

quando è quasi freddo tagliarlo a fette.<br />

76 Calabria Produttiva<br />

Pasta e mollica (tradizione antica natalizia)<br />

Ingredienti<br />

spaghettini<br />

200 gr. di alici salate<br />

200 gr. di mollica di pane<br />

olio<br />

pepe nero grattugiato<br />

Preparazione<br />

In una padella scaldare l’olio e le alici (lavate<br />

e senza lische).<br />

Schiacciarle con la forchetta e farle sciogliere.<br />

Aggiungere la mollica di pane con il pepe nero<br />

e far soffriggere un po.<br />

Rimestando bene lessare la pasta e condire.<br />

LE RICETTE DI NONNA ELISA<br />

I turdilli i na vota<br />

Ingredienti<br />

2 bicchieri di vino bianco<br />

1 bicchiere di olio<br />

miele di fichi<br />

farina q.b.<br />

Preparazione<br />

In una pentola mettere l’olio e il vino.<br />

Portare ad ebollizione.<br />

Togliere dal fuoco e mettere la farina girando<br />

il tutto con un mestolo.<br />

Posare l’impasto su un tavolo e lavorare, con le mani,<br />

aggiungendo, se occorre, altra farina. L’impasto deve<br />

essere morbido.<br />

Stendere l’impasto facendone degli gnocchi grossi lunghi<br />

5-6 cm. Friggere in abbondante olio.<br />

Riscaldare il miele e immergere i turdilli.<br />

Spolverare con zucchero a velo.<br />

È possibile sostituire il vino con dell’acqua usando le<br />

stesse dosi.<br />

Nonna Elisa<br />

augura a tutti i lettori di<br />

trascorrere un buon Natale,<br />

un felice anno nuovo e...<br />

buon appetito<br />

Calabria Produttiva<br />

77


EVENTI di Adele Filice ph per gentile concessione del Consorzio Goel<br />

Sogni e Segni di cambiamento<br />

“Il sogno è lʼideale, la spinta alla santità, il non fare sconti<br />

sulle vette. Ma mai il sogno senza il segno. Sarebbe<br />

astrazione illusoria e alienante. Cʼè sempre bisogno<br />

di concretizzare il sogno in un segno visibile e tattile:<br />

un gesto, una passione che cambia, un volontariato…”.<br />

Sogni Irriverenti-Cantieri<br />

di cambiamento!<br />

E’ stato questo il tema<br />

dell’edizione 2007 per la<br />

festa del Consorzio Goel<br />

che, da cinque anni, si<br />

svolge in agosto a Roccella<br />

Jonica.<br />

Appuntamento quanto mai<br />

significativo, quest’anno,<br />

con i sogni, in una Calabria<br />

dove la contingenza imporrebbe<br />

di guardare con disicanto<br />

alla realtà e dove,<br />

invece, uomini e donne<br />

hanno imparato ad esercitare<br />

con maestria l’arte dei<br />

sognatori.<br />

Che possono essere, come<br />

dice Flaiano, quelli “con i<br />

piedi fortemente appoggiati<br />

sulle nuvole”, ma che, in<br />

questo caso, hanno la capacità<br />

di sapersi elevare per<br />

osservare orizzonti più<br />

ampi.<br />

E se la capacità di elevarsi<br />

è anche frutto del sostegno<br />

di un uomo di fede qual è<br />

monsignor Bregantini, è indubbio<br />

che le esperienze<br />

maturate dai soci delle coo-<br />

78 Calabria Produttiva<br />

Monsignor Giancarlo M. Bregantini<br />

perative consentono di<br />

guardare con maggiore fiducia<br />

al futuro e coltivare<br />

“il sogno della cooperazione”<br />

affinché tutto il territorio<br />

possa beneficiare<br />

degli sforzi collettivi e<br />

“l’ideale di cambiamento…<br />

faccia diventare il sogno realtà<br />

e…possa essere irriverente<br />

verso una realtà di potere che<br />

sembra invincibile”.<br />

Il riferimento, neanche<br />

tanto implicito, è a quella<br />

parte di società rappresentata<br />

dalla malapolitica, che<br />

consente la crescita rigogliosa<br />

di ‘ndrangheta e malaffare.<br />

Da tempo, però, nella Locride,<br />

la società onesta sta<br />

lanciando dei segnali e comincia<br />

a lasciare dei segni<br />

concreti con l’impegno, il<br />

lavoro, la produzione di<br />

beni e servizi e la festa, momento<br />

simbolico e reale di<br />

un raccolto di materia ed<br />

idee, quando è già tempo<br />

di pensare alla nuova semina.<br />

È questo, in sintesi, il senso<br />

della manifestazione estiva<br />

che, anche quest’anno, si è<br />

articolata in più giorni, con<br />

dibattiti, discussione di<br />

programmi, sfilate di<br />

moda, esposizione di prodotti<br />

tipici e spettacoli sulla<br />

spiaggia e sul lungomare.<br />

I lavori si sono conclusi con<br />

la discussione dei progetti<br />

a breve scadenza; nei prossimi<br />

due anni, gli obiettivi<br />

da raggiungere riguardano<br />

la realizzazione di un turismo<br />

responsabile che, partendo<br />

dalla Locride possa<br />

investire tutta la regione.<br />

Da poco, informa Vincenzo<br />

Linarello, presidente del<br />

Consorzio, è stata autorizzata<br />

l’apertura di un’agenzia<br />

viaggi e di un tour<br />

operator e presto sarà realizzato<br />

un marchio di turismo<br />

responsabile e di<br />

pacchetti turistici da vendere<br />

in Italia.<br />

Questo progetto segue<br />

l’inaugurazione dell’hotel<br />

Città del Sole, avvenuta a<br />

luglio a Stilo, struttura 3<br />

stelle, 80 posti letto, sala<br />

conferenze e ristorante che<br />

presto sarà affiancata da un<br />

ristorante-caffè culturale.<br />

La Locride, dunque, punta<br />

moltissimo sul turismo responsabile,<br />

per diffondere<br />

la conoscenza di un territorio<br />

che lotta, che vuole<br />

cambiare e che già oggi è in<br />

grado di offrirsi ai visitatori<br />

col suo bagaglio di immense<br />

risorse umane ed<br />

ambientali.<br />

Sono ancora tanti i problemi<br />

che soffocano la crescita<br />

delle cooperative e<br />

con esse quella della migliore<br />

società: scarse opportunità<br />

di sviluppo per<br />

le cooperative sociali che, a<br />

stento, possono sostenersi;<br />

scarsa formazione manageriale<br />

della classe dirigente;<br />

povertà di capitali, difficoltà<br />

a dialogare in maniera<br />

pulita con le<br />

istituzioni, a parte qualche<br />

raro esempio di amministrazione<br />

comunale.<br />

Ciò nonostante, per il Consorzio<br />

sono in crescita tutti<br />

i numeri a cominciare dal<br />

EVENTI<br />

capitale sociale, per passare<br />

al valore della produzione,<br />

ai costi di produzione e finire<br />

al numero dei soci.<br />

Un faticoso trend ma in salita<br />

che, in questi giorni subisce<br />

una violenta battuta<br />

d’arresto sul piano dell’entusiasmo<br />

e della speranza,<br />

col trasferimento di monsignor<br />

Bregantini in Molise.<br />

Il buon pastore, l’appassionato<br />

giardiniere, il fiducioso<br />

contadino della<br />

Calabria se ne va, per obbedienza.<br />

Ma il buon senso ed una<br />

speranza autentica suggeriscono,<br />

pur tra enormi difficoltà<br />

che vengono dallo<br />

sgomento e dal senso di<br />

abbandono contingenti, di<br />

continuare a curare, ancora<br />

con più amore, i semi che<br />

lui ha piantato.<br />

Calabria Produttiva 79


STORIA E STORIE di Teresa Grano<br />

Eran trecento, giovani e forti<br />

e cʼera un calabrese<br />

Della spedizione di Carlo Pisacane, ricordata da Luigi Mercantini<br />

nella Spigolatrice di Sapri, fece parte anche un nobile acrese<br />

rivoluzionario, a cui il paese ha dedicato un monumento nel 1888<br />

Ci sono tanti modi per<br />

raccontare la vicenda<br />

dell’eroe<br />

acrese Giovambattista Falcone.<br />

Si può inquadrare la<br />

narrazione nell’ambito di<br />

quel sussulto risorgimentale<br />

caro alla storiografia<br />

ufficiale, o inseguire la prospettiva<br />

di un’indagine capace<br />

di rivelare le<br />

sfaccettature di un periodo<br />

storico scandito da tensioni<br />

ideali e passioni politiche.<br />

Al pari dei suoi<br />

compagni più fedeli, Carlo<br />

Pisacane e Giovanni Nicotera,<br />

Falcone era pervaso<br />

da sentimenti di libertà e<br />

giustizia sociale di chiara<br />

ispirazione socialista: la<br />

spedizione di Sapri, di cui<br />

egli fu uno degli artefici,<br />

racchiudeva, infatti, tutto il<br />

bisogno di liberare le genti<br />

del Mezzogiorno dall’oppressione<br />

feudale e del governo<br />

borbonico. Dopo<br />

aver lasciato Acri, dov’era<br />

nato nel 1836, e la sua facoltosa<br />

famiglia, nell’aprile<br />

1856, Falcone si era imbarcato<br />

da Paola per Napoli.<br />

Gli insegnamenti dell’abate<br />

Antonio Mirabelli, del<br />

poeta Vincenzo Padula e di<br />

suo zio, Biagio Giannone,<br />

avevano esercitato un’influenza<br />

profonda sulla sua<br />

formazione intellettuale.<br />

Partendo dalla causa patriottica,<br />

sembrava necessario<br />

pensare anzitutto alla<br />

risoluzione delle più impellenti<br />

questioni economiche<br />

e sociali. Da Napoli a<br />

Malta, in un affannoso peregrinare<br />

per scampare agli<br />

arresti della polizia, dopo<br />

la feroce repressione scatenata<br />

dal re, uscì incolume<br />

80 Calabria Produttiva<br />

dall’attentato dell’amico<br />

Agesilao Milano. Poi fu a<br />

Genova, dove nel 1850 Pisacane<br />

aveva concertato<br />

con Mazzini una spedizione<br />

insurrezionale nel<br />

Napoletano. Il piroscafo<br />

postale Cagliari, partito la<br />

sera del 25 giugno 1857, era<br />

diretto a Tunisi. Il dirottamento<br />

era stato studiato<br />

nei minimi particolari: “sarebbe<br />

partita una grossa<br />

barca, carica di armi e di uomini,<br />

che avrebbe aiutato i<br />

compagni del piroscafo a impadronirsene,<br />

per procedere<br />

poi verso Ponza”. Falcone fu<br />

nominato segretario di Pisacane.<br />

All’alba del 27 giugno,<br />

circa trecento detenuti<br />

furono liberati dal penitenziario<br />

politico situato nell’isola.<br />

I membri della<br />

spedizione si mossero<br />

quindi alla volta di Sapri,<br />

nel golfo di Policastro, con<br />

l’intenzione di fomentare la<br />

rivolta antiborbonica. Effettuato<br />

lo sbarco, il piccolo<br />

esercito contò di entrare<br />

prima nella cittadina, per<br />

poi fare tappa a Torraca e a<br />

Padula, dove lo scontro<br />

sanguinoso tra patrioti e<br />

forze borboniche spinse Pisacane,<br />

Falcone e i pochi rimasti<br />

a proseguire per<br />

Sanza. Il drammatico eccidio<br />

fu consumato proprio<br />

in questa località il 2 luglio<br />

1857, quando il comandante<br />

della guardia urbana,<br />

Michele La Veglia,<br />

ordinò alle truppe di sparare.<br />

Alle loro spalle, il popolo<br />

aizzato dal prete<br />

Francesco Bianco. Nel momento<br />

in cui Carlo Pisacane<br />

fu raggiunto da un<br />

colpo di fucile, Falcone<br />

estrasse la pistola per reagire.<br />

“Non si versa mai sangue<br />

fraterno!”gridò<br />

Pisacane. Così anche Falcone<br />

cadde ferito, per essere<br />

poi finito a colpi di<br />

ronca dai servi contadini,<br />

ovvero quei fratelli che,<br />

nell’illusione della rivoluzione,<br />

il giovane sognatore<br />

calabrese aveva immaginato<br />

di redimere.<br />

AUTORI DI CALABRIA di Franco Dionesalvi<br />

Essenze di Calabria in versi<br />

Franco Costabile è stato il cantore per eccellenza della<br />

Calabria e dei suoi sentimenti; dopo una dolorosa esistenza<br />

morì suicida e Giuseppe Ungaretti compose<br />

lʼepitaffio che oggi si legge sulla sua tomba, a Sambiase<br />

Se volete capire la Calabria,<br />

i sorrisi e le lacrime,<br />

le tensioni e le<br />

frustrazioni, le speranze<br />

della regione, attraverso la<br />

poesia, dovete leggere i<br />

versi di Franco Costabile.<br />

Perché egli meglio di<br />

chiunque altro ha saputo<br />

incarnare nelle sue parole i<br />

ritmi, le passioni e i tormenti<br />

della Calabria e dei<br />

suoi abitanti. E soprattutto<br />

i ritmi, scanditi, come nella<br />

poesia che qui pubblichiamo,<br />

in quell’incedere<br />

cadenzato del treno, nel risuono<br />

polveroso della ferraglia<br />

sulle rotaie, mentre il<br />

mondo scorre intorno e si<br />

può vedere dai vetri appannati<br />

del finestrino; e il<br />

protagonista è l’emigrante,<br />

costretto a marciare e viaggiare<br />

per dare risposta ai<br />

bisogni primari suoi e della<br />

sua famiglia.<br />

Oppure, in un’altra sua famosa<br />

lirica, “Rosa nel bicchiere”,<br />

brevi ed essenziali<br />

strofe danno delle percezioni<br />

folgoranti e complessive<br />

della vita nella nostra<br />

terra, come degli haiku occidentali,<br />

come dei flash<br />

che riescono però a zummare<br />

dall’universale al dettaglio,<br />

e poi di nuovo<br />

allargarsi a restituire a quel<br />

particolare una significazione<br />

più ampia, una valenza<br />

simbolica che<br />

consente di diversamente<br />

interpretare tutto l’insieme:<br />

“Scialli neri / il tuo mattino /<br />

di emigranti. / Calabria, /<br />

pane e cipolla”. I dolori, le solitudini,<br />

ma ancora la luce del<br />

cielo e della fiamma interiore:<br />

“Francesco di Paola / il tuo<br />

sole. / Calabria / casa sempre<br />

aperta”. E l’usanza popo-<br />

lare di mettere un fiore in<br />

un contenitore casuale, ed<br />

esporlo sul davanzale, è<br />

un’immagine attraverso la<br />

quale il poeta apre uno<br />

squarcio su quel mondo e<br />

ce lo fa capire, ci trasmette<br />

la sua emozione e la sua<br />

profonda comprensione:<br />

“Un arancio /il tuo cuore, /<br />

succo d’aurora. / Calabria, /<br />

rosa nel bicchiere”. Franco<br />

Costabile nacque a Sambiase<br />

nel 1924. Non frequentò<br />

la società letteraria,<br />

visse appartato.<br />

Ciò nonostante fu notato, e<br />

così si esprimeva Libero Bigiaretti:<br />

“Buon per lui gli<br />

studi letterari non lo hanno<br />

fatto diventare un letterato,<br />

cioè nulla hanno potuto contro<br />

la sua natura di paesano<br />

meridionale. Nella veemenza<br />

del suo risentimento (un dolore<br />

più antico di lui, un bisogno<br />

di giustizia inappagato da<br />

secoli) non troviamo enfasi<br />

oratoria, ma la misteriosa<br />

forza di persuasione di una<br />

poesia naturale”.<br />

Si trasferì a Roma, e lì lavorò<br />

come insegnante. Si<br />

impegnò in battaglie politiche<br />

e sindacali, militò nella<br />

sinistra. Pubblicò le raccolte<br />

di poesia “Via degli<br />

ulivi” e “La rosa nel bicchiere”,<br />

con la quale ottenne<br />

il “premio Lentini”.<br />

Ma i suoi tormenti interiori<br />

e la sua ansia di giustizia<br />

non trovarono sbocchi sufficienti,<br />

e nel 1965, a Roma,<br />

morì suicida. La sua resta<br />

una vicenda emblematica,<br />

intrisa di sofferenza, ma capace<br />

anche di rischiarare,<br />

in profondità, una percezione<br />

delle cose più intensa<br />

e più vivida. E dopo la sua<br />

morte diversi critici nazio-<br />

nali hanno studiato e valorizzato<br />

le sue poesie, e,<br />

anche al di fuori dell’ambiente<br />

poetico, la sua fama<br />

si è affermata: una compagnia<br />

cosentina, il Centro<br />

RAT, gli ha dedicato uno<br />

spettacolo teatrale, ed<br />

anche il turismo ha puntato<br />

su di lui, infatti esiste<br />

da “MIO SUD”<br />

Mio sud,<br />

pianura mia, mia carretta lenta.<br />

Anime di emigranti<br />

Vengono la notte a piangere<br />

sotto gli ulivi,<br />

e domani alle nove il sole già brucia,<br />

i passeri a mezz’ora di cammino<br />

non hanno più niente da cantare.<br />

Mio sud,<br />

mio brigante sanguigno,<br />

portami notizie della collina.<br />

Siedi, bevi un altro bicchiere<br />

E raccontami del vento di quest’anno.<br />

Mio treno di notte<br />

lento nella pianura<br />

Battipaglia… Salerno…<br />

mio paesano, stanco sulla valigia,<br />

cane vagabondo.<br />

un Parco Letterario dedicato<br />

a Costabile.<br />

È auspicabile che i giovani<br />

si accostino alla poesia di<br />

Costabile, che dà un esempio<br />

di come, attraverso<br />

versi secchi ed essenziali<br />

(come la gente di Calabria)<br />

si possa comunicare tutto<br />

un mondo.<br />

Mio questurino<br />

davanti a un'ambasciata,<br />

potevi startene adesso in collina<br />

a dare sotto le foglie il verderame,<br />

sentire l'aria la terra,<br />

le ragazze dell'altro versante darti una voce.<br />

Potevi essere anche un perito agrario<br />

se a casa potevano,<br />

intenderti di migliorìe, d'allevamenti,<br />

e pensare un trapianto a primavera.<br />

O forse eri solo un manovale, lavoravi a giornate,<br />

forse non lavoravi.<br />

Adesso un silenzio, il giorno:<br />

da qui a lì, e niente succede.<br />

Franco Costabile<br />

Calabria Produttiva<br />

81


LE AVVENTURE DI<br />

Siamo Partiti abbiamo attraversato l’ Italia<br />

e dopo aver distribuito circa 30.000 copie<br />

tra riviste, guide turistiche e altro,<br />

non sapevamo più dove sbattere la testa<br />

ATTENTI A QUEI DUE<br />

destinazione RHO<br />

abbiamo fatto<br />

una bella figura<br />

(come siamo abituati a fare)<br />

abbiamo lavorato tanto<br />

siamo atterrati a Milano<br />

e hanno fatto una<br />

GRAN BELLA FIGURA<br />

(come sono abituati a fare<br />

i nostri beneamati politici)<br />

alla prossima avventura<br />

PERSONAGGI di Adele Filice ph per gentile concessione Francesco Perri<br />

Vita di note<br />

Eʼ quella di Francesco Perri, pianista, direttore, compositore<br />

e ricercatore del patrimonio musicale calabrese<br />

e non solo che, con la sua orchestra si avvia<br />

ad essere il Morricone o il Piovani di casa nostra<br />

Nei suoi ricordi più<br />

vivi c’è un pianoforte<br />

verticale che il<br />

papà, oggi scomparso,<br />

portò a casa prima di qualunque<br />

altro mobile o<br />

pezzo d’arredo, tanta era la<br />

passione per la musica, che<br />

suonava ad orecchio. “La<br />

vita lo aveva costretto a fare<br />

scelte diverse da quelle artistiche<br />

(era insegnante di italiano<br />

e latino) ed il pallino della<br />

musica gli era sempre<br />

rimasto”. Così confida Francesco<br />

Perri - maestro in<br />

Pianoforte, Composizione,<br />

Strumentazione e Direzione<br />

d’orchestra, nonché<br />

dottore in Filosofia e in<br />

Dams - ricordando la presenza<br />

di quel piano, poco<br />

ingombrante nello spazio<br />

fisico della casa, enorme in<br />

quello della memoria e per<br />

la futura carriera, su cui,<br />

sin da bambino, trovandoselo<br />

davanti, vi ha sempre<br />

suonato qualcosa. Una vita<br />

di sacrifici, “solo due o tre<br />

partite di pallone, giusto il<br />

tempo di rompermi le mani” e<br />

poi musica, musica, musica,<br />

fino ai risultati di<br />

oggi, che parlano da soli.<br />

Francesco Perri è direttore<br />

dell’orchestra SerrEnsem-<br />

ble, nata nel 1999, col duplice<br />

intento di essere<br />

punto di riferimento per i<br />

giovani musicisti calabresi<br />

e di dotare la regione di<br />

un’orchestra stabile.<br />

Quest’ultimo obiettivo non<br />

è mai stato raggiunto ma la<br />

Serrensemble resiste e si indirizza<br />

sempre più decisamente<br />

verso l’esecuzione<br />

di colonne sonore per il cinema<br />

e la televisione. Per<br />

quanto riguarda l’attività<br />

di composizione “ho musicato<br />

il film “I Pagliacci” –<br />

continua Perri - uscito in<br />

agosto; prima c’era stato<br />

“Uno scatto nell’Agri” coprodotto<br />

dalla Regione Basilicata<br />

e Francis Coppola; adesso<br />

esce, a Roma, “Texas al di là<br />

del buio” mentre è già in circuito<br />

l’ultimo film di Dario<br />

Argento, dove ho collaborato;<br />

inoltre, è stato trasmessa la<br />

fiction su san Giuseppe Moscati<br />

dove ho inserito un<br />

brano di Giuseppe Giacomantonio”.<br />

Ed a proposito di musicisti<br />

nostrani, anche questo è lavoro<br />

per il Nostro: rivalutare,<br />

con la ricerca, i<br />

numerosi musicisti calabresi,<br />

su cui esiste corposo<br />

materiale da scoprire e ca-<br />

talogare e che, invece, giace<br />

dimenticato negli archivi.<br />

“Riscoprire il nostro patrimonio<br />

genetico musicale -<br />

continua Francesco - è fondamentale<br />

e, a tal proposito,<br />

ho in mente una stesura della<br />

storia dei musicisti calabresi.<br />

Sino ad oggi, ho trattato argomenti<br />

su Quintieri, Giacomantonio<br />

e la storia della<br />

musica in Calabria, in un lavoro<br />

iniziato nel ’99 in cui cominciavo<br />

ad avere una visione<br />

generale del percorso musicale<br />

dei nostri autori. Oggi mi ritrovo<br />

partiture inedite di Giacomantonio,<br />

Quintieri,<br />

Capizzano che sto facendo conoscere<br />

al pubblico nei miei<br />

concerti. Il riscontro è positivo,<br />

perché ci si rende conto<br />

che il nostro patrimonio, pur<br />

non essendo paragonabile a<br />

quello di Milano, Venezia o<br />

Napoli, pure esiste e, se c’è,<br />

vuol dire che ci sono state persone<br />

che hanno fatto musica e<br />

che bisognerebbe far conoscere,<br />

far sentire”. Ed anche<br />

qui, l’impegno di Francesco<br />

Perri, come autore letterario<br />

e discografico<br />

rasenta lo stacanovismo; al<br />

suo attivo, ha una cinquantina<br />

di composizioni di cui<br />

quarantadue pubblicate e<br />

le altre inedite, di vario genere<br />

mentre, per il futuro,<br />

intende assolutamente portare<br />

a termine i lavori editoriali<br />

e discografici sulla<br />

letteratura musicale calabrese.<br />

Ma non finisce qui.<br />

Francesco Perri è direttore<br />

artistico delle Giornate rendaniane,<br />

nonché socio onorario<br />

dell’associazione “A.<br />

Rendano”; socio fondatore<br />

dell’Accademia “E. Sabato”<br />

per cui ha studiato e sta facendo<br />

ricerche sui musicisti<br />

calabresi autori di tango; è<br />

direttore artistico del<br />

ProvinciaTangoFestival; ha<br />

eseguito, come pianista, e<br />

diretto concerti in tutto il<br />

mondo e non pago di tutto<br />

ciò, tira fuori un sogno dal<br />

cassetto: un film su San<br />

Francesco, le cui riprese<br />

dovrebbero iniziare a<br />

marzo, tra Calabria, Sicilia<br />

e la Francia perché “l’idea<br />

che sia passato l’anno del cinquecentenario<br />

senza fare nulla<br />

proprio non mi va. Bisognerà<br />

lasciare un segno per questo<br />

evento straordinario”.<br />

E conoscendo la granitica e<br />

serena determinazione del<br />

Maestro, ci sono pochi<br />

dubbi che non sarà così.<br />

Calabria Produttiva<br />

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CALABRIA FUTURA di Adele Filice e Rossana De Angelis ph per gentile concessione dell’ ARN<br />

Dieci anni di (r)esistenza<br />

e di successi<br />

Sono quelli celebrati per la ricerca sulle demenze e sullʼAlzheimer<br />

dal Centro regionale per la ricerca neurogenetica<br />

e lʼomonima associazione di volontariato. Il<br />

punto della situazione e i programmi futuri con Amalia<br />

Bruni, pasionaria della ricerca e della buona vecchiaia<br />

Anche in Calabria si<br />

fa ricerca ad altissimi<br />

livelli, con<br />

équipes di lavoro internazionali<br />

e risultati di sommi<br />

interesse ed utilità, non<br />

solo per la comunità scientifica<br />

mondiale ma anche<br />

per quella civile. E’ questo,<br />

in sintesi, il motivo che ha<br />

spinto, quest’anno, il Centro<br />

Regionale e l’Associazione<br />

per la Ricerca<br />

Neurogenetica (ARN), a celebrare<br />

il decennale di attività,<br />

con un focus<br />

sull’invecchiamento cerebrale,<br />

la malattia di Alzheimer<br />

e altre demenze. Cuore<br />

e motore, del Centro e<br />

dell’Associazione da lei<br />

stesa fondata, Amalia<br />

84 Calabria Produttiva<br />

Bruni, neurologa di formazione,<br />

oggi scienziata e ricercatrice,<br />

donna di gran<br />

carattere e maggior cuore<br />

da sempre che, alla calabrese<br />

capatosta, aggiunge<br />

mediterranea dolcezza e<br />

teutonica volontà. L’inizio<br />

della conversazione non<br />

può che riguardare un consuntivo<br />

dell’attività “ricco e<br />

corposo – esordisce la dottoressa<br />

Bruni - perché siamo<br />

nati come Centro all’indomani<br />

di un risultato che era<br />

l’isolamento della Presenilina”.<br />

A questa, prosegue la<br />

dottoressa, hanno fatto seguito<br />

altre tappe importanti<br />

(che hanno portato<br />

all’identificazione di geni<br />

diversi ma tutti responsa-<br />

bili dell’Alzheimer, come la<br />

Nicastrina e la Sortilina 1 e<br />

2, ndr). Inoltre, sono state<br />

individuate altre forme di<br />

demenza: una patologia<br />

fronto-temporale di alcune<br />

famiglie di Bivongi; una<br />

malattia spino-cerebellare,<br />

la Sca 17; nuove mutazioni<br />

genetiche e nuovi casi di<br />

pazienti con Alzheimer ad<br />

esordio molto avanzato; è<br />

stato condotto uno studio<br />

su seimila pazienti provenienti<br />

da tutto il mondo,<br />

che ha portato all’individuazione<br />

della Sortilina ed<br />

ora “stiamo lavorando tantissimo<br />

– conclude l’elenco la<br />

dottoressa - sulle demenze<br />

fronto-temporali, che non<br />

sono ancora codificate; questa<br />

Il tavolo dei lavori all’Unical nella<br />

prima giornata del convegno. La prima<br />

a sx è la dott.ssa Amalia Bruni<br />

modalità di interesse non investe<br />

solo la ricerca di laboratorio<br />

ma anche quella clinica<br />

perché tali aspetti sono intrecciati<br />

e le ricadute del nostro<br />

lavoro devono riflettersi sui<br />

pazienti e sulle loro famiglie”.<br />

Pazienti e famiglie, parole<br />

chiave nel vocabolario<br />

umano e professionale<br />

della Bruni che ci tiene a<br />

sottolineare come il lavoro<br />

sia condotto non su ma con<br />

i malati e i familiari. A tal<br />

proposito, ella racconta,<br />

con giustificata fierezza, un<br />

episodio da considerare<br />

simbolico per la sua attività,<br />

riguardante gli abitanti<br />

di Bivongi.<br />

L’assessore comunale alla<br />

Sanità si presenta da lei<br />

come delegato del sindaco<br />

per farle presente che<br />

anche lì sono a conoscenza<br />

dei suoi studi, che la comunità<br />

bivongese ha grossi<br />

problemi di invecchiamento<br />

e nessuno sa cosa<br />

fare. La dottoressa Bruni<br />

avvia una ricerca e, attraverso<br />

delle analisi, effettua<br />

una raccolta di dati molto<br />

interessanti sulla popolazione<br />

anziana, che porta all’identificazione<br />

della<br />

patologia fronto-temporale.<br />

“La disponibilità delle persone<br />

– continua Amalia Bruni -<br />

ha consentito uno scambio di<br />

informazioni con cui abbiamo<br />

costruito insieme un pezzo di<br />

ricerca; lì noi siamo stati solo<br />

uno strumento, la scoperta<br />

della ricerca è una loro conquista,<br />

anche se a noi ha permesso<br />

di farci nuove<br />

domande, di identificare<br />

nuovi bisogni collettivi. Que-<br />

CALABRIA FUTURA<br />

sta è anche la famosa integrazione<br />

socio-sanitaria, che non<br />

c’è mai. Attraverso le ricerche<br />

e le risposte che ne vengono<br />

fuori, noi cerchiamo di trasferire<br />

delle informazioni ai sindaci<br />

che ne possono far tesoro<br />

per meglio operare verso la<br />

collettività. La ricerca è tutto<br />

questo, non solo la nostra attività<br />

di laboratorio. Innescare<br />

questa capacità di processo<br />

culturale all’interno di una<br />

collettività, significa tanto; significa<br />

che ognuno, nel suo<br />

ambito, può fare ricerca perché<br />

questa è la molla della conoscenza,<br />

del futuro, della<br />

buona soddisfazione personale.<br />

Credo siano queste le<br />

cose fondamentali e questo benessere<br />

psichico si traduce in<br />

una collettività più felice, in<br />

maggiori determinazione e<br />

forza che possiamo esprimere<br />

come calabresi”.<br />

Concetti e pensieri ineccepibili,<br />

che hanno come rovescio<br />

di medaglia la nota<br />

sempre dolente, dei finanziamenti.<br />

Una sorpresa,<br />

dunque, é la notizia che “il<br />

Centro può disporre – informa<br />

la dottoressa - di un<br />

budget di 500 mila euro<br />

l’anno, con un collegato alla<br />

finanziaria, sollecitato da due<br />

consiglieri regionali, Pacenza<br />

e Borrello, i quali hanno proposto,<br />

in totale autonomia,<br />

una modifica ed una legge regionale<br />

nuova, votata all’unanimità.<br />

Tutto ciò significa che<br />

possiamo stare ragionevolmente<br />

sereni per il futuro; ma<br />

questo non diminuisce la nostra<br />

voglia di partecipare a<br />

progetti europei, del ministero,<br />

delle fondazioni bancarie.<br />

Io mi auguro di avere<br />

tanti filoni di ricerca da seguire,<br />

con i vari fondi a cui<br />

poter attingere, per avere<br />

tanti ragazzi da mandare in<br />

giro a prepararsi ancora di<br />

più. È decisamente controtendenza<br />

la previsione che<br />

tanti giovani e brillanti intelletti<br />

possano fare esperienza<br />

altrove e poi tornare<br />

in Calabria, a lavorare e<br />

fare ricerca; viene spontaneo<br />

chiedersi, da questo<br />

versante, cosa rappresenta<br />

il Centro. “Intanto - risponde<br />

la Bruni - costituisce<br />

uno stimolo costante per la<br />

collettività, dove stimolo significa<br />

dimostrare a noi stessi<br />

che qui si può fare ricerca,<br />

senza emigrare; bisogna guardarsi<br />

intorno, avere molta<br />

forza di volontà e determinazione<br />

perché è certo che qui si<br />

trovano più ostacoli rispetto a<br />

fuori, ma questo è messo nel<br />

conto. L’amore che abbiamo<br />

per la nostra terra, però, è talmente<br />

forte che desideriamo<br />

non solo interessarci di<br />

scienza ma fare sì che questa<br />

possa essere fruita dai calabresi,<br />

in termini di cultura, di<br />

globalità; per rivendicare una<br />

capacità propositiva; perché<br />

noi calabresi ce l’abbiamo,<br />

connaturata nel dna, ma ci<br />

sentiamo ultimi della lista per<br />

le vicende poco gratificanti e<br />

gradevoli che ci stanno intorno.<br />

Quindi, se si riesce a<br />

stabilire un legame a livello<br />

culturale (la scienza che rientra<br />

in una dimensione più<br />

ampia di cultura), tra chi fa<br />

scienza, chi fa cultura, chi fa<br />

impresa, abbiamo la possibilità<br />

di mostrare un’immagine<br />

differente di questa terra, dove<br />

si può lavorare. E’ importante<br />

il forte legame che abbiamo<br />

con l’Unical, non solo di istituzioni<br />

ma soprattutto di persone<br />

che sono in sintonia<br />

sulla modalità di attrarre il<br />

patrimonio intellettivo dei<br />

giovani, di dar loro la possibilità<br />

di formarsi”. E se occorressero<br />

altre dimostrazioni<br />

a sostegno di tali affermazioni,<br />

è sufficiente sapere,<br />

come sottolinea la dottoressa<br />

Bruni, che sono numerose<br />

le famiglie, anche<br />

non direttamente assistite<br />

da lei, che chiedono l’analisi<br />

neuro-patologica post<br />

mortem per i loro congiunti<br />

poiché “la gente ha perfettamente<br />

capito che, per queste<br />

malattie, la diagnosi vera arriva<br />

solo dopo la morte e questo<br />

può dare un impulso<br />

straordinario alla ricerca, allo<br />

studio e di conseguenza alla<br />

cura, quando ci sarà. Quindi<br />

il bisogno non è solo quello<br />

immediato, personale o sociale<br />

ma quello di avere un panorama<br />

quanto più ampio possibile,<br />

in cui tutte le domande<br />

possano essere soddisfatte,<br />

anche quelli che sono punti<br />

interrogativi dibattuti”.<br />

Un bel salto nella mentalità<br />

della popolazione calabrese,<br />

storicamente poco o<br />

niente avvezza a pensare in<br />

termini di bene comune,<br />

forse perché comincia a diventare<br />

comunemente diffuso<br />

il desiderio di una<br />

buona e bella vecchiaia. “Io<br />

stessa - confida la Nostra -<br />

ho sempre detto che lavoravo<br />

per la mia vecchiaia e vorrei<br />

trovare un farmaco prima di<br />

diventare sufficientemente demente<br />

per poterlo fare; se riusciamo<br />

ad identificare le cause<br />

di determinate malattie, identificando<br />

il meccanismo patogenetico,<br />

diciamo che abbiamo<br />

la possibilità, tra qualche<br />

anno, di avere dei farmaci, il<br />

nostro più grande desiderio”.<br />

In conclusione? “Sono consapevole<br />

- afferma con evidente<br />

sincerità Amalia<br />

Bruni - che il livello della nostra<br />

ricerca, del lavoro, delle<br />

prestazioni sono assolutamente<br />

alti, ma io voglio guardare<br />

avanti non indietro e<br />

quindi i paragoni li faccio con<br />

chi è più bravo di noi”.<br />

Cronache da una Calabria<br />

straordinariamente normale!<br />

La dott.ssa Amalia Bruni in visita all’Unical<br />

Calabria Produttiva<br />

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CALABRIA ALTROVE di Adele Filice ph Angel Hector Coccimiglio<br />

Il futuro è unità<br />

Eʼ operante da quasi un anno, presso<br />

la grande comunità dei calabresi in<br />

Argentina, una nuova associazione<br />

che vuole aiutare soprattutto i giovani<br />

a trovare un lavoro. Un gruppo di imprenditori<br />

e le loro famiglie uniti da<br />

obiettivi di sostegno e collaborazione<br />

Sono diverse decine di<br />

migliaia i calabresi<br />

che oggi vivono in<br />

Argentina, riuniti in associazioni<br />

e fondazioni che<br />

hanno in comune lo scopo<br />

di riannodare i fili, un<br />

tempo spezzati, con la madrepatria<br />

calabrese. Nondimeno,<br />

la volontà di darsi<br />

degli obiettivi nuovi e diversi<br />

è sempre viva, per<br />

cui, ancora attualmente,<br />

può capitare di dover registrare<br />

la nascita di una<br />

nuova associazione.<br />

Ed è proprio quello che è<br />

accaduto per “Calabria<br />

Unita”, un nuovo sodalizio<br />

presieduto da Italo Aloisio<br />

che si pone, tra gli obiettivi<br />

principali, quello di aiutare<br />

i giovani, attraverso percorsi<br />

di formazione professionale,<br />

ad inserirsi nella<br />

realtà lavorativa argentina<br />

e non solo. Fermi e concreti,<br />

a tal proposito, gli intenti<br />

del presidente che si<br />

prefigge di “parlare con i<br />

fatti e non con le parole”.<br />

Infatti, nei primi mesi di<br />

quest’anno hanno già preso<br />

l’avvio dei corsi per la preparazione<br />

di idraulici, gassisti,<br />

arredatori di interni<br />

ed esterni, addetti alla confezione<br />

di abbigliamento<br />

femminile e maschile mentre<br />

sono in programma<br />

altri corsi di meccanica automobilistica<br />

ed arti visive.<br />

Pragmatismo puro, a giudicare<br />

da questi primissimi<br />

risultati, forse anche grazie<br />

alle stesse esperienze del<br />

presidente che arrivato in<br />

Argentina, da Aiello Calabro,<br />

nei primi anni Cinquanta,<br />

è stato sempre<br />

impegnato in diverse attività<br />

– ha esercitato il mestiere<br />

di sarto, ha gestito un<br />

bar, poi si è dato all’imprenditoria,<br />

realizzando<br />

un’azienda di rivestimenti,<br />

ha aperto una catena di negozi<br />

nel settore edile - e<br />

non ha mai fatto mancare il<br />

suo contributo nella causa<br />

degli emigrati.<br />

L’Associazione è nata sulla<br />

spinta originaria di un<br />

gruppo di calabresi, oggi<br />

Italo Aloisio<br />

oltre il migliaio, che si<br />

erano trovati uniti nell’intento<br />

di costituire un<br />

sodalizio di mutuo soccorso,<br />

se così possiamo definirlo.<br />

L’associazione,<br />

infatti, oltre agli obiettivi<br />

prima precisati, offre ai<br />

suoi iscritti – molti dei<br />

quali imprenditori e loro<br />

familiari – la possibilità di<br />

usufruire di servizi agevolati<br />

per l’acquisto di medicinali,<br />

per la<br />

intermediazione con gli<br />

enti pubblici e per le operazioni<br />

nel settore turistico,<br />

attraverso sconti ed agevolazioni<br />

varie. Alla notizia<br />

della nascita di questa<br />

nuova associazione, non<br />

sono mancati i commenti<br />

entusiastici di alcuni amministratori<br />

regionali calabresi.<br />

L’occasione è<br />

propizia per ricordare sommessamente<br />

a lorsignori<br />

che, se i calabresi di Calabria,<br />

nell’immediato, non<br />

hanno molte possibilità di<br />

cambiare le regole del<br />

gioco – e dunque hanno<br />

margini d’intervento minimi<br />

per scegliere un loro<br />

rappresentate politico -<br />

hanno sicuramente puntati<br />

addosso gli occhi delle diverse<br />

comunità di calabresi<br />

all’estero e con le sacrosante<br />

rivendicazioni da<br />

questi portate avanti, la nostalgia<br />

e talvolta la rabbia<br />

che anima chi è stato costretto<br />

a lasciare la propria<br />

terra, per inventarsi la vita<br />

ed il futuro in un altro<br />

posto del mondo, forse è il<br />

caso che la politica ritorni<br />

ad essere una cosa seria;<br />

servizio e non privilegio.<br />

CALABRIA ALTROVE di Adele Filice ph Angel Hector Coccimiglio<br />

Frequenze calabresi<br />

a Buenos Aires<br />

Amabile ed impegnata conversazione con Franco<br />

Arena, giornalista e conduttore radiofonico calabro-argentino<br />

che racconta del suo programma e delle idee<br />

sulla cooperazione tra Calabria e calabresi allʼestero<br />

L’occasione è stata di<br />

quelle da non perdere.<br />

Il nostro sempre<br />

errante direttore commerciale,<br />

Angel Hector Coccimiglio<br />

- formidabile lettore,<br />

amante della scrittura e del<br />

giornalismo, che ha conosciuto<br />

e ha dialogato con<br />

José Luis Borges (e scusate<br />

se è poco) e che mantiene<br />

solidi legami con la “sua”<br />

terra d’oltreoceano - ha incontrato<br />

Franco Arena, uno<br />

dei giornalisti di punta di<br />

Radio Splendid, che trasmette<br />

da Buenos Aires e<br />

che, ogni domenica mattina,<br />

con il programma Italia<br />

Tricolore, rinsalda i<br />

legami con i calabresi di<br />

tutto il mondo, attraverso<br />

interviste a politici, uomini<br />

di cultura e di arte e personaggi<br />

di spicco di vario genere.<br />

Da una chiacchiera<br />

all’altra, la conversazione<br />

si è dipanata tra pubblico e<br />

privato, tra storia recente e<br />

cronaca. Il nostro corregionale,<br />

originario del Vibonese,<br />

ricorda come la<br />

prima domenica di luglio<br />

del 1995 sia andata in onda<br />

la prima puntata della trasmissione,<br />

che prese vita<br />

da un’idea sua e dell’imprenditore<br />

Domenico Pugliese<br />

“persona di grande<br />

sensibilità – racconta Arena<br />

- due volte presidente dell’associazione<br />

calabrese, che ha<br />

adottato la filosofia che . Il programma<br />

era di intrattenimento<br />

di informazione; “io<br />

sono giornalista – prosegue<br />

il Nostro - specializzato nelle<br />

inchieste; dunque, non aspetto<br />

la notizia, la vado a cercare” e<br />

pescava nella calabresità<br />

per mantenere vivi i le-<br />

gami.<br />

“Abbiamo creato una redazione<br />

con tutta la comunità<br />

con cui lavoro da 40 anni e<br />

siamo noi a pagare la trasmissione<br />

e le spese, i collegamenti<br />

anche sui cellulari”.<br />

Un bell’esempio di abnegazione<br />

e desiderio di libertà,<br />

di voler sapere e<br />

voler informare; è inevitabile<br />

che il discorso scivoli<br />

sulla condizione dei calabresi<br />

all’estero, sulle continue<br />

richieste, quasi<br />

sempre disattese, di una<br />

maggiore collaborazione<br />

tra governo calabrese ed<br />

associazioni e comunità<br />

all’estero.<br />

E qui viene fuori tutta la<br />

grinta del giornalista di<br />

razza.<br />

“Io mi domando spesso - continua<br />

Arena - se gli italiani<br />

all’estero, ed in particolare i<br />

calabresi per la Calabria,<br />

siamo una risorsa o un peso.<br />

Se abbiamo il diritto al voto<br />

abbiamo anche altri diritti e<br />

doveri.<br />

Noi siamo stati i veri ambasciatori<br />

dell’Italia, abbiamo<br />

fatto conoscere il made in<br />

italy in tutto il mondo…<br />

Oggi, non chiediamo l’impossibile,<br />

ma cose che si possono<br />

risolvere con la volontà del<br />

funzionario di turno.<br />

Io non ho mai chiesto una lira<br />

di sovvenzione per la radio,<br />

anche nei peggiori momenti<br />

che ha vissuto l’Argentina.<br />

Se siamo una risorsa, dobbiamo<br />

avere l’appoggio del governo<br />

calabrese anche perché<br />

ci sono tante cose che noi calabresi<br />

all’estero possiamo aiutare<br />

a sviluppare in<br />

Calabria; mancano solo l’intelligenza,<br />

la volontà, ma è<br />

necessario mettersi d’accordo”.<br />

Intelligenza, volontà…Parole<br />

strane per il vocabolario<br />

dei nostri politici!<br />

86 Calabria Produttiva Calabria Produttiva 87<br />

Franco Arena


PERSONAGGI di Adele Filice ph Aldo Oliverio<br />

Calabria... in vetrina<br />

Aldo Oliverio è uno dei professionisti più apprezzati del<br />

momento, nellʼarte della vetrinistica. Una storia umile<br />

alle spalle, i sacrifici e lʼaffermazione, il successo e lʼorgoglio<br />

di essere un calabrese, e famoso, nel mondo<br />

Una produzione calabrese<br />

esiste anche<br />

per un settore apparentemente<br />

lontano dai canoni<br />

classici della<br />

produttività regionale, qual<br />

è l’arte vetrinistica, che<br />

trova la massima espressione<br />

- in tutti i sensi - in<br />

Aldo Oliverio, maestro richiesto<br />

da maisons e griffes<br />

come Alviero Martini, Annabella,<br />

Bassetti, Richard<br />

Ginori, Krizia, Trussardi,<br />

Valentino, Versace, solo<br />

per citarne qualcuna. La<br />

storia del maestro Oliverio<br />

è simile, in origine, a quella<br />

di tanti corregionali partiti<br />

dal paesello per cercare migliore<br />

fortuna altrove.<br />

Rocca di Neto lo vede nascere<br />

ed accoglie i giochi<br />

della sua infanzia; Magenta<br />

- dove si trasferisce con la<br />

88 Calabria Produttiva<br />

famiglia appena quattordicenne<br />

- gli dà lavoro in<br />

una fabbrica di macchine<br />

da caffè. Ma la vita dell’operaio<br />

sta stretta ad<br />

Aldo, e non per la fatica -<br />

che non ha mai spaventato<br />

ne lui né la sua famiglia,<br />

soprattutto mamma Domenica<br />

Leotta e papà Armando<br />

- quanto per le<br />

angustie e le mortificazioni,<br />

a cui deve sottoporre<br />

la fantasia, l’inventiva, la<br />

creatività che scorrono<br />

nelle sue vene.<br />

La grande occasione si presenta<br />

nel 1978, con un<br />

corso per vetrinista - organizzato<br />

dal Comune di Milano,<br />

e pubblicizzato con<br />

dei depliants che arrivano<br />

per caso anche nelle mani<br />

di Aldo - che il Nostro decide<br />

subito di frequentare.<br />

Per tre anni, varcati i cancelli<br />

della fabbrica magentina,<br />

anziché tornare a casa,<br />

Aldo si reca a Milano, per<br />

apprendere gli insegnamenti<br />

dell’arte, in una routine<br />

faticosa ed<br />

appassionante che lo vede<br />

impegnato letteralmente<br />

dall’alba a notte fonda. I<br />

primi frutti, però, maturano<br />

subito e già durante il<br />

corso, il suo nome inizia a<br />

circolare ed importanti<br />

firme della moda chiedono<br />

il suo intervento, in occasione<br />

di fiere nazionali ed<br />

estere. La stura al genio è<br />

data! Da quel momento è<br />

un susseguirsi di successi,<br />

affermazioni e riconoscimenti.<br />

Viaggi di perfezionamento<br />

e di lavoro in<br />

Messico; il Circolo della<br />

Stampa di Milano che, nel<br />

1992, gli tributa il massimo<br />

riconoscimento del settore,<br />

il titolo di Maestro d’arte<br />

vetrinistica e da lì ha inizio<br />

una nuova stagione per il<br />

Maestro, che ora può dedicarsi<br />

anche all’insegnamento<br />

della “sua”<br />

disciplina.<br />

Poi, ancora, nel 1994, il<br />

primo premio al “Futur<br />

Shop” di Milano, la prima<br />

rassegna vetrinistica a livello<br />

mondiale dove Aldo<br />

Oliverio, grazie alla sua<br />

arte impareggiabile, difende<br />

i colori nazionali e<br />

sbaraglia la concorrenza,<br />

con l’allestimento di una<br />

vetrina preparata per la<br />

ditta Ballerina. All’anno<br />

PERSONAGGI<br />

scorso, invece, data il<br />

primo corso per il Maestro<br />

Oliverio, in Russia, dove il<br />

made in Italy, anzi… in Calabria<br />

è particolarmente<br />

apprezzato.<br />

Di queste ultime settimane<br />

è la designazione a presidente<br />

della Commissione<br />

di Didattica Artistica dell’Accademia<br />

di Vetrinistica<br />

Italiana, che prima aveva<br />

visto Oliverio nel ruolo di<br />

consigliere.<br />

Il segreto del successo? Innato<br />

senso del colore, valorizzazione<br />

della luce e<br />

degli oggetti essenziali e<br />

poi passione viscerale e<br />

creatività, creatività, creatività!<br />

Che il nostro vuole<br />

elargire a piene mani, con<br />

l’insegnamento nell’Accademia<br />

e con corsi che “possono<br />

aprire – come afferma<br />

egli stesso – prospettive del<br />

tutto nuove e gratificanti ai<br />

giovani calabresi. Perché chiamare<br />

persone che vengono da<br />

fuori regione e non darsi la<br />

possibilità di fare un lavoro<br />

interessante, diverso e pieno<br />

di soddisfazioni?”.<br />

Aldo Oliverio ha già tenuto<br />

dei corsi a Crotone, ma non<br />

fa mistero che accoglie-<br />

rebbe volentieri l’invito ad<br />

insegnare in altre città della<br />

Calabria. Per i giovani di<br />

talento e belle speranze di<br />

casa nostra, allora, un indirizzo<br />

per il futuro può essere<br />

senz’altro<br />

www.vetrinisticaitaliana.it.<br />

Calabria Produttiva 89


L’EDICOLA<br />

Stavolta la nostra Edicola presenta due riviste<br />

degne d’attenzione, diverse e affini allo<br />

stesso tempo. Si consiglia la lettura a un pubblico<br />

più o meno adulto. Dipende dai gusti.<br />

30x30 è la testata. Una<br />

rivista insolita, anche<br />

nel formato. Quadrato<br />

in/formato recita, infatti, il<br />

sottotitolo. E “recita” è il<br />

giusto verbo perché questo<br />

fantastico bimestrale è nato<br />

in occasione dei trent’anni<br />

di attività del Centro RAT di Cosenza.<br />

In abbinamento con Il Quotidiano, al modico prezzo di € 2,<br />

quasi cinquanta pagine di goduria per gli occhi e per la<br />

mente! Naturalmente, per gli appassionati. Ebbene, sì,<br />

30x30 è una rivista di settore davvero ben fatta.<br />

Approfondimenti e storia del teatro in scena, legati al centro<br />

RAT e non solo.<br />

E una impaginazione grafica d’impatto.<br />

Direttore responsabile è Alessandro Chidichimo.<br />

Diverse le rubriche fisse, ottimi gli approfondimenti e gli<br />

speciali: dossier è la prima rubrica e, secondo noi, la migliore.<br />

Un lungo approfondimento di storia e analisi critica<br />

condensate, per riportare il lettore nell’atmosfera composta<br />

e meditativa del teatro; dell’utopia mancante apre alla riflessione<br />

su temi sociali, non seppellitemi vivo è, invece,<br />

l’angolo delle interviste agli artisti; nel ventre della bestia e il<br />

velo e la sfida mettono in discussione i temi caldi della cultura;<br />

cani randagi affronta in modi diversi l’arte di autoprodursi<br />

e cavarsela da soli; al di là del mare è un viaggio in<br />

luoghi diversi del globo, mentre dentro è un viaggio in un<br />

medium prescelto. Si chiude con il belvedere, una vetrina<br />

per appuntamenti imperdibili.<br />

Ogni rubrica si caratterizza per il colore della pagina e per<br />

il gioco di rimbalzi tra figure e testi.<br />

Un ottimo esempio di editoria di qualità.<br />

L'autore dell'opera presente sulla copertina nel riquadro è<br />

di Bruno La Vergata, fotografata da Claudio Valerio.<br />

L'opera realizzata per la copertina è stata creata in esclusiva<br />

per la nascita della rivista.<br />

E' prevista per Natale una mostra al Teatro dell'Acquario,<br />

a Cosenza, dove si esporranno tutte le illustrazioni, foto e<br />

opere originali che hanno "colorato" le pagine di "30x30".<br />

Finora ne sono usciti due numeri.<br />

I lettori se ne aspettano altri.<br />

Segnaliamo<br />

Ogni domenica dalle ore 14.00 alle<br />

16.00 italiane (ore 10.00/12.00 in Argentina)<br />

va in onda Italia Tricolore su<br />

Radio Splendid AM 990, un programma<br />

condotto da Franco Arena<br />

(nativo di Vibo Valentia). Dieci anni<br />

nella stazione radiale più ascoltata dell'Argentina.<br />

www.amsplendid.com.ar<br />

Finalmente si va In-<br />

Scena! Una nuova rivista<br />

mensile di arte,<br />

musica, spettacolo, costume<br />

e società nasce<br />

quest’anno e viaggia in<br />

allegato alla Gazzetta del<br />

Sud. E porta sempre ai<br />

suoi lettori un omaggio!<br />

Ogni mese un cd di band<br />

emergenti, locali o nazionali.<br />

Non è da tutti!<br />

Costo esiguo (€1,50, escluso il quotidiano) per cinquanta<br />

pagine di approfondimenti culturali.<br />

Direttore responsabile è Manuela Iatì, la redazione è a<br />

Reggio Calabria.<br />

Approfondimenti, interviste, speciali e molto altro ancora<br />

per una rivista che si mostra promettente.<br />

Diverse sono le rubriche fisse:<br />

- iNcittà è l’approfondimento dedicato alla cultura urbana,<br />

per cui ogni città calabrese ha il suo spazio, relativo agli<br />

avvenimenti che ospita;<br />

- iNcopertina è uno speciale sull’artista che si mostra per<br />

primo, in copertina, appunto, spesso con tanto<br />

di intervista;<br />

- iNesclusiva parla da sé.<br />

Grande spazio è riservato alla musica locale e nazionale<br />

(Musica iNCalabria, Musica dal mondo, iNclassifica), ma c’è<br />

spazio anche per il teatro (iNteatro), la danza (iNballo), il cinema<br />

(cinemaiN, iNproiezione) e la moda (iNpasserella).<br />

In Costume e Società si fa, invece, il punto su fenomeni contemporanei.<br />

E per finire: il cibo con le ricette di una ormai<br />

celebre zia iNes e l’oroscopo del Mago Varenne!<br />

Unica pecca: una impaginazione talvolta troppo ariosa.<br />

Ma si perdona facilmente!<br />

E voi lettori, che volete di più?<br />

Calabria Produttiva<br />

91


CALABRIA VOLI ph piesse<br />

VOLI DI<br />

LINEA<br />

SACAL AIRPORT<br />

periodo 29/10/2007 - 29/03/2008<br />

partenze da Lamezia Terme<br />

partenze per Lamezia Terme<br />

destinazione partenza arrivo giorno<br />

Bergamo 16.45 18.25 mar. gio. sab.<br />

Bologna 13.20 14.45<br />

Londra SNT 11.00<br />

21.15<br />

Milano Lin. 14.20<br />

18.00<br />

13.10<br />

23.30<br />

16.00<br />

19.40<br />

Milano Malp. 06.15 08.05<br />

Monaco<br />

Pisa<br />

Roma<br />

LAMEZIA<br />

13.00<br />

15.30<br />

11.35<br />

12.05<br />

06.35<br />

06.50<br />

11.20<br />

14.55<br />

15.00<br />

19.00<br />

19.10<br />

15.00<br />

17.00<br />

13.10<br />

13.40<br />

Torino 10.30 12.10<br />

ven.<br />

lun.<br />

gio.<br />

dom.<br />

92 Calabria Produttiva<br />

ven.<br />

lun. mer.dom.<br />

07.40<br />

08.10<br />

12.35 escluso dom.<br />

16.10<br />

16.05<br />

20.05<br />

20.25<br />

Venezia 16.00 17.30 lun. mer. ven. dom.<br />

Verona 08.45 10.15 sab. dom.<br />

Zurigo 19.50<br />

21.15<br />

22.10 gio.dal13-12al10-01<br />

23.30 dom.<br />

da partenza arrivo giorno<br />

Bergamo 14.40 16.20 mar. gio. sab.<br />

Bologna 15.30 16.55<br />

Londra SNT 06.35<br />

16.50<br />

11.00<br />

Milano Linate 11.55<br />

15.50<br />

10.35<br />

20.45<br />

12.35<br />

13.35<br />

17.25<br />

Milano Malp. 21.40 23.25<br />

Monaco<br />

Pisa<br />

Roma<br />

10.15<br />

12.45<br />

09.35<br />

10.05<br />

08.40<br />

09.20<br />

13.05<br />

17.15<br />

20.35<br />

21.20<br />

12.15<br />

14.45<br />

11.10<br />

11.40<br />

Torino 16.35 18.15<br />

ven.<br />

lun.<br />

gio.<br />

dom.<br />

ven.<br />

lun. mar.dom.<br />

09.55<br />

10.30 escluso dom.<br />

14.15<br />

18.25<br />

21.45<br />

22.25<br />

Venezia 13.40 15.10 lun. mer. ven. dom.<br />

Verona 13.40 15.10 sab. dom.<br />

Zurigo 16.55<br />

18.00<br />

19.10 gio.dal13-12al10-01<br />

20.00 dom.<br />

Società Aeroportuale Calabrese S.p.A.<br />

c/o Aeroporto Internazionale 88040 Lamezia Terme (CZ) tel.+39 0968.414333<br />

Le informazioni contenute in questa pagina sono pubblicate grazie alla Torrefazione Caffè Arnone<br />

Ridi che fa<br />

bene allo<br />

spirito.<br />

il tuo Omar<br />

Antico proverbio cinese:<br />

se non hai bocca Lidi con occhi,<br />

se non hai occhi Lidi con naso,<br />

se non hai naso Lidi con olecchie,<br />

se non hai neanche oLecchie,<br />

Che cavolo Lidi a fare?<br />

È Pasqua e il maresciallo Cataldo,<br />

con sotto braccio un bell'uovo di<br />

pasqua acquistato per la moglie,<br />

va al bar per farsi un bicchierino.<br />

Entra: "un marsala, per favore".<br />

E il barista: “all'uovo?”<br />

Il carabiniere: no!!! A me!<br />

Ne abbiamo per tutti...<br />

Lettera scritta dalla mamma al figlio militare nell’Arma:<br />

Caro figlio,<br />

ti scrivo queste poche righe perche tu sappia che ti ho scritto. Se ricevi questa<br />

lettera, vuol dire che è arrivata. Se non la ricevi, fammelo sapere, così<br />

te la rimanderò. Scrivo lentamente perché so che tu non sai leggere in<br />

fretta. Qualche tempo fa tuo padre ha letto sul giornale che la maggior<br />

parte degli incidenti capitano entro un raggio di un chilometro dal luogo di<br />

abitazione. Allora abbiamo deciso di traslocare un po' più lontano. La<br />

nuova casa è meravigliosa. C'è una lavatrice, ma non sono sicura che funzioni.<br />

Proprio ieri ci ho messo dentro il bucato, ho tirato lo scarico e poi il<br />

bucato è sparito completamente.<br />

Il tempo qui non è troppo brutto. La settimana scorsa ha piovuto due volte:<br />

la prima volta per tre giorni e la seconda per quattro. A proposito della<br />

giacca che mi avevi chiesto, tuo zio Pasquale mi ha detto che spedirtela<br />

coi bottoni sarebbe costato molto caro (per via del peso dei bottoni). Allora<br />

li ho staccati. Se pensi di riattaccarli, te li ho messi tutti nella tasca interna.<br />

Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con la macchina: è<br />

sceso e ha chiuso di scatto la portiera lasciando dentro le chiavi. Allora è<br />

dovuto rientrare a casa a prendere il secondo mazzo di chiavi, e così<br />

anche noi abbiamo potuto scendere dalla macchina.<br />

Se vedi Margherita salutala da parte mia. Se non la vedi, non dirle niente.<br />

La tua mamma che ti vuole tanto bene!<br />

Guardo il sole e vedo te....<br />

guardo il mare e vedo te....<br />

guardo il prato e vedo te....<br />

CAVOLO SPOSTATI che devo fare<br />

la foto!!!!<br />

Lo zio anziano incontra dopo due<br />

anni il nipote: "caro nipotino è da<br />

tanto tempo che non ti vedo, dove<br />

sei stato in questi due anni?"<br />

E il nipote: "sono stato alla facoltà<br />

di medicina".<br />

E lo zio: " a poverino e, dimmi<br />

adesso stai bene???".<br />

Una signora catanzarese telefona<br />

al dottore e dice : “dottore dottore<br />

me figghiu si manciau 1 euru, lei<br />

pensa ca mori???”. E Il dottore: “signora<br />

in italia s'anna mmuccatu i<br />

miliardi e ancora su tutti vivi!!!”.<br />

Un appuntato chiede al maresciallo:<br />

- Signore cosa vuol dire "pourquoi"?<br />

Il maresciallo: Perché...<br />

- Così... curiosità mia...<br />

PS volevo metterti anche un po' di soldi, ma avevo gia chiuso la busta.<br />

7 3 6<br />

3 2 9<br />

1 2 7<br />

7 2 4<br />

2 7 1<br />

9 1 5<br />

9 7 5 1<br />

8 7<br />

SVAGO<br />

2 9<br />

Facciamo il SUDOKU. Ecco come si gioca<br />

Le origini del Sudoku sono antichissime. Il nome è giapponese ed è composto<br />

da “su” (numero) e “doku” (singolo). Il Sudoku classico è composto da<br />

una griglia di 9x9 quadrati nei quali bisogna scrivere un solo numero da 1 a<br />

9. La griglia è suddivisa in 9 sezioni di 3x3 quadrati. L’unica regola è che in<br />

ogni quadrato dovrà essere apposto un solo numero che non dovrà mai scontrarsi<br />

con uno che si trova sulla stessa direzione sia verticale che orizzontale.<br />

Un consiglio:<br />

scrivete con una matita, perchè se sbagliate potrete correggere.<br />

Riccardo Albini esperto di giochi, in merito al Sudoku dice: “La vera grande<br />

differenza tra le parole crociate e il Sudoku sta nel fatto che le prime ti chiedono<br />

cosa sai, il secondo ti chiede come ragioni”.<br />

Buon divertimento<br />

La soluzione è a pagina 96<br />

Calabria Produttiva<br />

93


UTILITÀ<br />

CAP Cosenza<br />

Cap Localita'<br />

87010 ACQUAFORMOSA<br />

87020 ACQUAPPESA<br />

87041 ACRI<br />

87031 AIELLO CALABRO<br />

87020 AIETA<br />

87070 ALBIDONA<br />

87070 ALESSANDRIA CARRETTO<br />

87040 ALTILIA<br />

87042 ALTOMONTE<br />

87032 AMANTEA<br />

87071 AMENDOLARA<br />

87051 APRIGLIANO<br />

87033 BELMONTE CALABRO<br />

87030 BELSITO<br />

87021 BELVEDERE MARITTIMO<br />

87050 BIANCHI<br />

87043 BISIGNANO<br />

87060 BOCCHIGLIERO<br />

87020 BONIFATI<br />

87020 BUONVICINO<br />

87060 CALOPEZZATI<br />

87060 CALOVETO<br />

87052 CAMIGLIATELLO<br />

87061 CAMPANA<br />

87030 CAMPORA S. GIOVANNI<br />

87070 CANNA<br />

87062 CARIATI<br />

87063 CARIATI MARINA<br />

87030 CAROLEI<br />

87050 CARPANZANO<br />

87050 CASOLE BRUZIO<br />

87011 CASSANO ALLO IONIO<br />

87040 CASTIGLIONE COSENTINO<br />

87040 CASTROLIBERO<br />

87070 CASTROREGIO<br />

87012 CASTROVILLARI<br />

87053 CELICO<br />

87050 CELLARA<br />

87070 CERCHIARA DI CALABRIA<br />

87044 CERISANO<br />

87010 CERVICATI<br />

87040 CERZETO<br />

87022 CETRARO<br />

87010 CIVITA<br />

87030 CLETO<br />

87050 COLOSIMI<br />

87064 CORIGLIANO CALABRO<br />

94 Calabria Produttiva<br />

87065 CORIGLIANO C. STAZ.<br />

87100 COSENZA<br />

87060 CROPALATI<br />

87060 CROSIA<br />

87023 DIAMANTE<br />

87045 DIPIGNANO<br />

87030 DOMANICO<br />

87030 DONNICI<br />

87013 FAGNANO CASTELLO<br />

87030 FALCONARA ALBANESE<br />

87050 FIGLINE VEGLIATURO<br />

87010 FIRMO<br />

87030 FIUMEFREDDO BRUZIO<br />

87030 FIUMEFREDDO MARINA<br />

87072 FRANCAVILLA MARITTIMA<br />

87010 FRASCINETO<br />

87024 FUSCALDO<br />

87034 GRIMALDI<br />

87020 GRISOLIA<br />

87020 GUARDIA PIEMONTESE<br />

87035 LAGO<br />

87014 LAINO BORGO<br />

87015 LAINO CASTELLO<br />

87050 LAPPANO<br />

87010 LATTARICO<br />

87040 LAURIGNANO<br />

87030 LONGOBARDI<br />

87066 LONGOBUCCO<br />

87010 LUNGRO<br />

87040 LUZZI<br />

87060 MACCHIA ALBANESE<br />

87020 MAIERÀ<br />

87030 MALITO<br />

87010 MALVITO<br />

87060 MANDATORICCIO<br />

87050 MANGONE<br />

87040 MARANO MARCHESATO<br />

87040 MARANO PRINCIPATO<br />

87050 MARZI<br />

87040 MENDICINO<br />

87060 MIRTO CROSIA<br />

87040 MONGRASSANO<br />

87046 MONTALTO UFFUGO<br />

87070 MONTEGIORDANO<br />

87016 MORANO CALABRO<br />

87026 MORMANNO<br />

87010 MOTTAFOLLONE<br />

87070 NOCARA<br />

87073 ORIOLO<br />

87020 ORSOMARSO<br />

87060 PALUDI<br />

87050 PANETTIERI<br />

87027 PAOLA<br />

87020 PAPASIDERO<br />

87040 PARENTI<br />

87040 PATERNO CALABRO<br />

87050 PEDACE<br />

87050 PEDIVIGLIANO<br />

87050 PIANE CRATI<br />

87050 PIETRAFITTA<br />

87060 PIETRAPAOLA<br />

87070 PLATACI<br />

87028 PRAIA A MARE<br />

87036 RENDE<br />

87074 ROCCA IMPERIALE<br />

87017 ROGGIANO GRAVINA<br />

87054 ROGLIANO<br />

87040 ROSE<br />

87070 ROSETO CAPO SPULICO<br />

87067 ROSSANO<br />

87010 ROTA GRECA<br />

87050 ROVITO<br />

87055 SAN GIOVANNI IN FIORE<br />

87040 SAN IPPOLITO DI COSENZA<br />

87040 SAN LORENZO DEL VALLO<br />

87010 SAN MARTINO DI FINITA<br />

87030 SAN PIETRO IN AMANTEA<br />

87047 SAN PIETRO IN GUARANO<br />

87030 SAN VINCENZO LA COSTA<br />

87010 SAN BASILE<br />

87040 SAN BENEDETTO ULLANO<br />

87060 SAN COSMO ALBANESE<br />

87069 SAN DEMETRIO CORONE<br />

87010 SAN DONATO DI NINEA<br />

87037 SAN FILI<br />

87060 SAN GIORGIO ALBANESE<br />

87070 SAN LORENZO BELLIZZI<br />

87038 SAN LUCIDO<br />

87018 SAN MARCO ARGENTANO<br />

87020 SAN NICOLA ARCELLA<br />

87010 SAN SOSTI<br />

87020 SANGINETO<br />

87010 SANT'AGATA DI ESARO<br />

87010 SANTA CATERINA ALBANESE<br />

87020 SANTA DOMENICA TALAO<br />

87020 SANTA MARIA DEL CEDRO<br />

87048 SANTA SOFIA D'EPIRO<br />

87056 SANTO STEFANO ROGLIANO<br />

87010 SARACENA<br />

87010 SARTANO<br />

87060 SCALA COELI<br />

87029 SCALEA<br />

87057 SCIGLIANO<br />

87030 SERRA D'AIELLO<br />

87050 SERRA PEDACE<br />

87070 SIBARI STAZIONE<br />

87019 SPEZZANO ALBANESE<br />

87058 SPEZZANO DELLA SILA<br />

87050 SPEZZANO PICCOLO<br />

87040 TARSIA<br />

87010 TERRANOVA DA SIBARI<br />

87060 TERRAVECCHIA<br />

87010 TORANO CASTELLO<br />

87020 TORTORA<br />

87075 TREBISACCE<br />

87050 TRENTA<br />

87060 VACCARIZZO ALBANESE<br />

87020 VERBICARO<br />

87076 VILLAPIANA<br />

87040 ZUMPANO<br />

CAP Catanzaro<br />

Cap Localita'<br />

88011 ACQUARO<br />

88050 ALBI<br />

88050 AMARONI<br />

88040 AMATO<br />

88050 ANDALI<br />

88012 ARENA<br />

88060 ARGUSTO<br />

88061 BADOLATO<br />

88050 BELCASTRO<br />

88021 BORGIA<br />

88070 BOTRICELLO<br />

88050 CARAFFA DI CATANZARO<br />

88062 CARDINALE<br />

88040 CARLOPOLI<br />

88100 CATANZARO<br />

88060 CENADI<br />

88060 CENTRACHE<br />

88050 CERVA<br />

88064 CHIARAVALLE CENTRALE<br />

88040 CICALA<br />

88040 CONFLENTI<br />

88020 CORTALE<br />

CAP Crotone<br />

Cap Localita'<br />

88824 BELVEDERE SPINELLO<br />

88833 CACCURI<br />

88817 CARFIZZI<br />

88822 CASABONA<br />

88834 CASTELSILANO<br />

88833 CERENZIA<br />

88813 CIRÒ<br />

88051 CROPANI<br />

88022 CURINGA<br />

88075 CUTRO<br />

88060 DAVOLI<br />

88041 DECOLLATURA<br />

88042 FALERNA<br />

88043 FEROLETO ANTICO<br />

88050 FOSSATO SERRALTA<br />

88046 FRONTI<br />

88060 GAGLIATO<br />

88060 GASPERINA<br />

88045 GIMIGLIANO<br />

88024 GIRIFALCO<br />

88040 GIZZERIA<br />

88065 GUARDAVALLE<br />

88020 IACURSO<br />

88060 ISCA SULLO IONIO<br />

88046 LAMEZIA TERME<br />

88050 MAGISANO<br />

88025 MAIDA<br />

88050 MARCEDUSA<br />

88040 MARCELLINARA<br />

88040 MARTIRANO<br />

88811 CIRÒ MARINA<br />

88836 COTRONEI<br />

88900 CROTONE<br />

88812 CRUCOLI<br />

88842 CUTRO<br />

88841 ISOLA CAPO RIZZUTO<br />

88817 MELISSA<br />

88040 MARTIRANO LOMBARDO<br />

88040 MIGLIERINA<br />

88060 MONTAURO<br />

88060 MONTEPAONE<br />

88040 MOTTA SANTA LUCIA<br />

88046 NICASTRO<br />

88047 NOCERA TERINESE<br />

88060 OLIVADI<br />

88020 PALERMITI<br />

88050 PENTONE<br />

88060 PETRIZZI<br />

88050 PETRONÀ<br />

88040 PIANOPOLI<br />

88040 PLATANIA<br />

88048 SAMBIASE<br />

88050 SAN FLORO<br />

88040 SAN MANGO D'AQUINO<br />

88040 SAN MICHELE<br />

88020 SAN PIETRO A MAIDA<br />

88040 SAN PIETRO APOSTOLO<br />

88060 SAN SOSTENE<br />

88067 SAN VITO SULLO IONIO<br />

88066 SANT’ANDREA APOSTOLO<br />

88838 MESORACA<br />

88818 PALLAGORIO<br />

88837 PETILIA POLICASTRO<br />

88821 ROCCA DI NETO<br />

88835 ROCCABERNARDA<br />

88831 SAN MAURO MARCHESATO<br />

88817 SAN NICOLA DELL'ALTO<br />

UTILITÀ<br />

88060 SANTA CATERINA IONIO<br />

88100 SANT'ELIA<br />

88028 SANT'EUFEMIA LAMEZIA<br />

88060 SATRIANO<br />

88050 SELLIA<br />

88050 SELLIA MARINA<br />

88029 SERRA SAN BRUNO<br />

88040 SERRASTRETTA<br />

88054 SERSALE<br />

88040 SETTINGIANO<br />

88050 SIMERI E CRICHI<br />

88050 SORBO SAN BASILE<br />

88068 SOVERATO<br />

88049 SOVERIA MANNELLI<br />

88050 SOVERIA SIMERI<br />

88069 SQUILLACE<br />

88060 STALETTÌ<br />

88055 TAVERNA<br />

88056 TIRIOLO<br />

88060 TORRE DI RUGGIERO<br />

88050 VALLEFIORITA<br />

88020 VENA DI MAIDA<br />

88050 ZAGARISE<br />

88832 SANTA SEVERINA<br />

88825 SAVELLI<br />

88831 SCANDALE<br />

88816 STRONGOLI<br />

88814 TORRE MELISSA<br />

88823 UMBRIATICO<br />

88819 VERZINO<br />

Calabria Produttiva<br />

95


UTILITÀ<br />

CAP Vibo Valentia<br />

Cap Localita'<br />

89832 ACQUARO<br />

89832 ARENA<br />

89817 BRIATICO<br />

89822 BROGNATURO<br />

89818 CAPISTRANO<br />

89863 CARONITI<br />

89816 CESSANITI<br />

89832 DASÀ<br />

89833 DINAMI<br />

89862 DRAPIA<br />

89823 FABRIZIA<br />

89814 FILADELFIA<br />

89851 FILANDARI<br />

Cap Localita'<br />

89030 AFRICO<br />

89040 AGNANA CALABRA<br />

89020 ANOIA<br />

89040 ANTONIMINA<br />

89031 ARDORE<br />

89060 BAGALADI<br />

89011 BAGNARA CALABRA<br />

89010 BARRITTERI<br />

89030 BENESTARE<br />

89032 BIANCO<br />

89040 BIVONGI<br />

89060 BOCALE SECONDO<br />

89033 BOVA<br />

89035 BOVA MARINA<br />

89034 BOVALINO<br />

89036 BRANCALEONE<br />

89030 BRUZZANO ZEFFIRIO<br />

89050 CALANNA<br />

89040 CAMINI<br />

89052 CAMPO CALABRO<br />

89020 CANDIDONI<br />

89010 CANNITELLO<br />

89040 CANOLO<br />

89030 CARAFFA DEL BIANCO<br />

89060 CARDETO<br />

89030 CARERI<br />

89843 FILOGASO<br />

89815 FRANCAVILLA ANGITOLA<br />

89851 FRANCICA<br />

89831 GEROCARNE<br />

89851 IONADI<br />

89863 IOPPOLO<br />

89844 LIMBADI<br />

89811 LONGOBARDI<br />

89843 MAIERATO<br />

89852 MILETO<br />

89823 MONGIANA<br />

89819 MONTEROSSO CALABRO<br />

89824 NARDODIPACE<br />

89844 NICOTERA<br />

CAP Reggio Calabria<br />

96 Calabria Produttiva<br />

89030 CASIGNANA<br />

89060 CATAFORIO<br />

89053 CATONA<br />

89041 CAULONIA<br />

89040 CIMINÀ<br />

89021 CINQUEFRONDI<br />

89022 CITTANOVA<br />

89030 CONDOFURI<br />

89050 COSOLETO<br />

89012 DELIANUOVA<br />

89010 FAVAZZINA<br />

89050 FEROLETO CHIESA<br />

89030 FERRUZZANO<br />

89050 FIUMARA<br />

89054 GALATRO<br />

89055 GALLICO<br />

89061 GALLINA<br />

89040 GERACE<br />

89020 GIFFONE<br />

89013 GIOIA TAURO<br />

89042 GIOIOSA IONICA<br />

89043 GROTTERIA<br />

89050 LAGANADI<br />

89023 LAUREANA DI BORRELLO<br />

89044 LOCRI<br />

89045 MAMMOLA<br />

89046 MARINA GIOIOSA ION.<br />

89861 PARGHELIA<br />

89812 PIZZO<br />

89834 PIZZONI<br />

89813 POLIA<br />

89866 RICADI<br />

89841 ROMBIOLO<br />

89842 SAN CALOGERO<br />

89851 SAN COSTANTINO<br />

89010 SAN COSTANTINO CALABRO<br />

89900 SAN GREGORIO D'IPPONA<br />

89821 SAN NICOLA DA CRISSA<br />

89843 SANT'ONOFRIO<br />

89822 SERRA SAN BRUNO<br />

89822 SIMBARIO<br />

89020 MAROPATI<br />

89054 MARTONE<br />

89020 MELICUCCÀ<br />

89020 MELICUCCO<br />

89063 MELITO PORTO SALVO<br />

89010 MESSIGNADI<br />

89010 MOLOCHIO<br />

89040 MONASTERACE<br />

89064 MONTEBELLO IONICO<br />

89065 MOTTA SAN GIOVANNI<br />

89014 OPPIDO MAMERTINA<br />

89030 PALIZZI<br />

89015 PALMI<br />

89040 PAZZANO<br />

89066 PELLARO<br />

89010 PELLEGRINA<br />

89010 PIMINORO<br />

89040 PLACANICA<br />

89039 PLATÌ<br />

89024 POLISTENA<br />

89040 PORTIGLIOLA<br />

89050 R.C. VILLA SAN GIUSEPPE<br />

89100 REGGIO CALABRIA<br />

89051 REGGIO CALABRIA ARCHI<br />

89053 REGGIO CALABRIA CATONA<br />

89066 REGGIO CALABRIA PELLARO<br />

89067 RAVAGNESE<br />

CALABRIA PRODUTTIVA<br />

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89016 RIZZICONI<br />

89060 ROCCAFORTE DEL GRECO<br />

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89060 ROGHUDI<br />

89050 ROSALÌ<br />

89025 ROSARNO<br />

89030 S.AGATA DEL BIANCO<br />

89050 S.ALESSIO IN ASPROM.<br />

89056 S.CRISTINA D'ASPROM.<br />

89027 S.EUFEMIA D'ASPROM.<br />

89040 S.GIOVANNI DI GERACE<br />

89040 S.ILARIO DELLO IONIO<br />

89020 S.PIETRO DI CARIDÀ<br />

89057 S.STEFANO IN ASPROM.<br />

89050 SALICE CALABRO<br />

89050 SAMBATELLO<br />

89030 SAMO<br />

89026 SAN FERDINANDO<br />

89017 SAN GIORGIO MORGETO<br />

89069 SAN LORENZO<br />

89030 SAN LUCA<br />

89020 SAN PROCOPIO<br />

89050 SAN ROBERTO<br />

89010 SCIDO<br />

89058 SCILLA<br />

89028 SEMINARA<br />

89020 SERRATA<br />

89048 SIDERNO<br />

89020 SINOPOLI<br />

89058 SOLANO<br />

89030 STAITI<br />

89040 STIGNANO<br />

89049 STILO<br />

89029 TAURIANOVA<br />

89010 TERRANOVA SAPPO MINULIO<br />

89010 VARAPODIO<br />

89018 VILLA SAN GIOVANNI<br />

soluzione del sudoku a pagina 93<br />

7 9 4 5 8 3 2 1 6<br />

8 3 6 7 2 1 4 9 5<br />

1 5 2 4 9 6 7 8 3<br />

3 7 1 2 6 4 9 5 8<br />

5 2 9 3 7 8 1 6 4<br />

6 4 8 9 1 5 3 2 7<br />

9 6 7 8 3 2 5 4 1<br />

4 8 3 1 5 9 6 7 2<br />

2 1 5 6 4 7 8 3 9


Difronte ad un buon caffè il<br />

mio pensiero vola verso quelle<br />

aziende che nell’anno 2007<br />

hanno reso possibile la pubblicazione<br />

di CALABRIA PRODUTTIVA,<br />

ai nostri sempre più affezionati lettori<br />

e a tutta la redazione.<br />

A tutti auguro Buon Natale e Felice anno nuovo<br />

Sappiamo bene che ciò che facciamo<br />

non è che una goccia nellʼoceano.<br />

Ma se questa goccia non ci fosse<br />

allʼoceano mancherebbe.<br />

Piero Sciammarella<br />

Madre Teresa di Calcutta

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