LO SCANDALO DI MEDJUGORJE (11) - La Nuova Chiesa
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NOTA ILLUSTRATIVA<br />
riguardo ai fatti di Medjugorje e ai presupposti del reato di abuso della credulità popolare<br />
(art. 661 C.P.)<br />
1) Per quanto riguarda la storia delle presunte apparizioni faccio riferimento a quanto<br />
dettagliatamente illustrato nel mio scritto “Medium-gorje”.<br />
Qui basta ricordare che il luogo dove sono iniziati gli eventi in questione è Medjugorje, un<br />
piccolo paese dell’ex Jugoslavia, ora Bosnia ed Erzegovina.<br />
L’inizio delle apparizioni è stato il 24 giugno 1981, ma poiché i veggenti sono scappati per la<br />
paura si può dire che esse sono cominciate il 25 giugno 1981, quando i veggenti stessi hanno<br />
incominciato a dialogare con l’apparizione, che si è definita “Regina della Pace”.<br />
I veggenti (dopo alcuni cambiamenti iniziali), all’epoca delle prime apparizioni erano (e sono<br />
tuttora) sei: Ivanka Ivanković (15 anni), Mirjana Dragićević (16 anni), Vicka Ivanković (16<br />
anni), Ivan Dragićević (16 anni), Marija Pavlović (16 anni) e Jakov Čolo (10 anni).<br />
Di essi alcuni continuano ad avere ancora apparizioni quotidiane; gli altri non hanno più<br />
apparizioni quotidiane, ma solo in particolari giorni.<br />
L’apparizione ha affidato ai veggenti dei segreti che essi non possono ancora rivelare: essi<br />
sono in totale dieci, ma alcuni dei veggenti non li hanno ancora ricevuti tutti.<br />
Nella guida della Parrocchia si sono alternati diversi sacerdoti facenti parti dell’ordine dei<br />
frati francescani della provincia locale: in particolare padre Tomislav Vlasić (che<br />
successivamente sarà sospeso a divinis per disobbedienza nei confronti dell’autorità diocesana e<br />
per peccati di impurità), padre Jozo Zovko (anch’egli sospeso a divinis) e padre Slavko<br />
Barbarić (pure sospeso a divinis).<br />
Tutti i predetti sono stati guide spirituali dei veggenti (in particolare il primo) ed hanno avuto<br />
sempre rapporti molto conflittuali con la Diocesi di Mostar-Duvno, che fin dall’inizio si è<br />
dimostrata ostile al “fenomeno Medjugorje”, come emerge dai numerosi interventi dei due<br />
Vescovi Mons. Pavao Žanić (che era alla guida della Diocesi all’inizio delle presunte<br />
apparizioni e che poi è deceduto) e Mons. Ratko Perić (che è subentrato al predetto e che è<br />
tuttora in carica). Gli interventi dei due vescovi sono inseriti nel mio scritto intitolato “Mediumgorje”.<br />
<strong>La</strong> situazione di imbarazzo nella <strong>Chiesa</strong> dell’ex Jugoslavia portò alla decisione di delegare alla<br />
Conferenza Episcopale Jugoslava il compito di pronunciarsi sull’argomento. Il 10 aprile 1991<br />
nella seduta ordinaria di Zara essa dichiarò: “Sulla base delle indagini finora condotte, non è<br />
possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali”. <strong>La</strong> formula<br />
“non constat de supernaturalitate” significa che non esistono elementi certi che possano<br />
giustificare un giudizio positivo. Non si tratta di una negazione del fenomeno, come sarebbe con<br />
la formula “constat de non supernaturalitate”, ma neppure di un’approvazione.<br />
Da allora l’atteggiamento ufficiale della <strong>Chiesa</strong> è stato quello di consentire i pellegrinaggi,<br />
ma senza dare ad essi valore di riconoscimento del fenomeno.<br />
Tale atteggiamento è stato recentemente confermato dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario<br />
di Stato, nel libro "L'ultima veggente di Fatima" - Ed. Rai-Eri-Rizzoli 2007 - pag 105. In tale<br />
libro, avvalorato dalla personale prefazione del Papa Benedetto XVI, si dichiara: “Per quanto<br />
concerne i pellegrinaggi a Medjugorje che si svolgono in maniera privata, questa<br />
Congregazione (per la Dottrina della Fede, n.d.r.) ritiene che sono permessi a condizione che<br />
non siano considerati come un’autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono<br />
ancora un esame da parte della <strong>Chiesa</strong>”.<br />
Se i pellegrinaggi a Medjugorje non devono essere considerati come un’autenticazione<br />
degli avvenimenti in corso, quanto più dovrebbe essere vietato ad un’emittente radiofonica<br />
come Radio Maria, con quasi 2 milioni di ascoltatori al giorno, di diffondere come autentici<br />
i messaggi della cosiddetta “Regina della Pace”!<br />
Dato il protrarsi dei tempi di queste presunte apparizioni (sono passati più di trent’anni dal 25<br />
giugno 1981!) e tenuto conto delle tante richieste di chiarezza pervenute dai cattolici di tutto il<br />
mondo, il 17 marzo 2010, la Santa Sede ha deciso di istituire presso la Congregazione per la