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Pera Mòra 2009 - C.A.I. Pianezza

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pera<br />

mòra<br />

Notiziario annuale a diffusione interna<br />

della Sezione di <strong>Pianezza</strong> del Club Alpino Italiano.<br />

<strong>Pera</strong> mòra viene consegnato gratuitamente a tutti i Soci<br />

e sostenitori del C.A.I. <strong>Pianezza</strong>.<br />

Esso si avvale della collaborazione gratuita di tutti i Soci.<br />

Gli articoli non firmati si intendono della redazione<br />

REDAZIONE - Luca Borelli, Pietro Campanella, Walter Castella,Alberto Fiorentini, Germano Graglia, Diego<br />

Picco, Achille Torchio<br />

Club Alpino Italiano - Piazzetta Donatori Sangue 10044 PIANEZZA


Editoriale<br />

Cari soci, per questo bollettino è gia tempo di bilanci.<br />

Tempo di bilanci<br />

Uno dei motivi del mio entusiasmo nell’assumere l’incarico che mi veniva proposto nel 2006 con l’elezione a<br />

presidente, nasceva dalla voglia di lavorare con spirito di servizio desideroso di voler dare un contributo<br />

costruttivo.<br />

Di sicuro non sono stato allettato dagli aspetti legati al prestigio della carica, essendo incline ad apparire il<br />

meno possibile.<br />

Sono tuttavia consapevole che l’apparire sarebbe stato un aspetto importante del ruolo del presidente, il<br />

quale è chiamato a rappresentare al meglio l’associazione nelle strutture interne del CAI e davanti a<br />

soggetti pubblici e privati.<br />

Mi sono impegnato in questo ruolo a me meno congeniale con convinzione e determinazione e spero di<br />

essermela cavata decorosamente.<br />

L’entusiasmo dell’incarico e la voglia di fare mi ha aiutato a raggiungere gli obiettivi voluti sia dai soci che<br />

dalle nuove necessità organizzative bisognose di ammodernamenti. La fortuna mi ha assistito e in questi tre<br />

anni mi sono trovato affiancato da persone eccellenti, sia nel consiglio direttivo che fuori. Questo ha<br />

consentito agli organi sezionali di impegnarsi a fondo in importanti cambiamenti: creazione di un sito<br />

internet della sezione, gestione on-line del tesseramento, il nuovo statuto sezionale (in via di approvazione a<br />

Milano), alpinismo giovanile, vertical rock, incontri di arrampicata con le scuole elementari di <strong>Pianezza</strong>, ecc.<br />

Anche la nuova veste del nostro bollettino è sinonimo del tempo che cambia. Vogliamo essere coerenti con<br />

le nostre tradizioni per assicurare ad anziani e giovani il meglio di una vita sociale integrata e serena.<br />

Per ultimo un appello a tutti i soci perché intervengano numerosi alla prossima assemblea del 12 marzo<br />

<strong>2009</strong> poiché in tale data decadrà l’intero Consiglio Direttivo, occorrono nuove idee.<br />

Questo rappresenterà un momento significativo della vita sezionale.<br />

Un unico rimpianto, il non aver ottenuto nuovi locali per la sede della sezione (promesse tante, ma<br />

fatti pochi o insoddisfacenti).<br />

Il <strong>2009</strong> è alle porte, un buon Natale e un felice anno a tutti<br />

il presidente<br />

Piercarlo Rabezzana


Note dalla segreteria<br />

Per la segreteria e soprattutto per la segretaria è stato un anno molto sofferto e solo grazie all’aiuto di<br />

Marisa e Clara siamo riuscite a concluderlo nel migliore dei modi.<br />

Tesseramento: il numero dei soci è pressoché invariato (una lieve diminuzione).<br />

Programma gite: la primavera molto piovosa ha costretto a parecchie cancellazioni e spostamenti.<br />

Questo naturalmente ha compromesso il normale svolgimento delle stesse.<br />

Trekking: la settimana in dolomiti si è svolta in un clima estremamente variabile (pioggia, neve e due giorni<br />

di sole).<br />

Comunque il soggiorno è stato piacevole e divertente.<br />

Stage: i bambini delle Scuole elementari sono sempre più attivi e simpatici.<br />

Quest’anno sono stati particolarmente gratificanti.<br />

Lo Stage di arrampicata bambini ha avuto un successone!<br />

Peccato per Vertical Rock danneggiato dalle piogge primaverili, ma il prossimo anno si riprenderà alla<br />

grande!<br />

Evergreen: proseguono le uscite del mercoledì capitanate dai coniugi Panero.<br />

Nascite: i nostri soci si sono dati “molto da fare”.<br />

Per il <strong>2009</strong> abbiamo cercato di far tesoro delle critiche (immancabili) preparando un calendario gite che dia<br />

spazio a tutte le attività. Siamo comunque sempre disponibili a nuove idee.<br />

Quest’anno con la prossima Assemblea Generale di marzo decade l’intero consiglio direttivo e quindi si<br />

spera che nuovi soci si facciano avanti per continuare a svolgere nel miglior modo possibile l’attività della<br />

nostra Sezione.<br />

Tesseramento 2008<br />

Soci ordinari n. 317<br />

famigliari n. 157<br />

giovani n. 79<br />

Per un totale di n. 553 soci<br />

Congratulazioni al nostro socio Guido Campanella per la brillante LAUREA conseguita in agroecologia.


Momenti di vita sociale<br />

Riceveranno l’ambito premio i Soci venticinquennali:<br />

Carlone Lucia<br />

Giardina Claudio<br />

Musanti Dario<br />

Pianca Gabriella<br />

Roberto Ines<br />

Volpiano Claudio<br />

inoltre l’aquilotto d’oro dei 50 e più anni: Ponsero Pier Massimo<br />

I nostri Soci sposi nel 2008<br />

il 21-6-08 si sono uniti in matrimonio Stefano Granzino con Lucia Caffo<br />

l’11-11-07 si sono uniti in matrimonio Massimo Robba con Daniela Vincenzi<br />

Nell’anno 2008 sono nati:<br />

Marta, figlia di Claudia e Bruno Cibrario<br />

Aurora, figlia di Michela e Tullio Cuatto<br />

Isaac, figlio di Luna ed Enrico Griotto<br />

Matteo, figlio di Elena e Stefano Vallero<br />

Arianna, figlia di Laura Bianco e Davide Spatola<br />

Davide, figlio di Daniela e Massimo Robba<br />

Matilde, nipote di Enrico e Linda Zorio<br />

Zeno, nipote di Albina e Achille Torchio<br />

Ci hanno preceduto:<br />

11-12-2007 Finello Gaetano (papà di Franco)<br />

31-12-2007 Deligia Luigia (mamma di Stefania Gerolla)<br />

18-01-2008 la mamma di Renato Nozza<br />

08-04-2008 Bergagna Franco<br />

26-05-2008 Porzio Giuseppe (papà di Roberto)<br />

05-07-2008 la mamma di Achille Torchio<br />

soci ordinari euro 37<br />

soci famigliari euro 19<br />

soci giovani euro 13 (nati nel 1992 e seguenti)<br />

Tesseramento <strong>2009</strong><br />

I nuovi Soci devono aggiungere euro 4 per tessera, distintivo, ecc.<br />

Inoltre quest’anno nella quota è compresa l’assicurazione antinfortunistica<br />

(vedi pagina seguente).


NUOVA POLIZZA ASSICURAZIONI INFORTUNI<br />

Sono assicurati tutti i soci in tutte le attività e iniziative istituzionali organizzate sia dalle strutture centrali<br />

che da quelle territoriali del CAI, quali ad esempio:<br />

gite di alpinismo ed escursionismo;<br />

altre attività di alpinismo ed escursionismo;<br />

corsi;<br />

gestione e manutenzione dei sentieri e rifugi;<br />

riunioni e consigli direttivi;<br />

altre attività organizzate dalle Sezioni CAI o altri organi istituzionali.<br />

Si attiva automaticamente con l’iscrizione al CAI<br />

Il primo anno la copertura entrerà in vigore dal primo gennaio <strong>2009</strong> e cesserà al 31 marzo 2010<br />

La polizza copre gli infortuni con i seguenti massimali:<br />

- morte: € 55.000,00<br />

- invalidità permanente: € 80.000,00<br />

- spese di cura: € 1.600,00<br />

I non soci possono aggregarsi alle gite sezionali pagando la quota assicurativa entro il giovedì antecedente<br />

alla gita. L’importo è di euro 4 per gli adulti ed euro 2 per i minori di 18 anni.


Tutto quanto si è detto e proposto al Consiglio Direttivo del CAI <strong>Pianezza</strong><br />

Riunione Direttivo del 2 dicembre 2007<br />

Presenti: 10 – Assenti: 5<br />

Invito all’inaugurazione del parco Bettini l’8/12.<br />

Rabezzana informa sulla serata di presentazione del libro “<strong>Pianezza</strong> ieri”. Si è notato che il Cai <strong>Pianezza</strong><br />

viene appena nominato.<br />

Gita Intersezionale ad Annecy (205 partecipanti); Castagnata sul Masso, poca partecipazione. Fiorentini fa<br />

la relazione sul convegno LPV a Vicoforte: molto interessante. Si è parlato molto di come incentivare i<br />

giovani. Bonicatto fa notare che siamo l’unica sezione che offre ai neonati figli dei Soci, il bollino gratis per il<br />

primo anno. Gili si pone il problema di come far conoscere il sito del Cai <strong>Pianezza</strong>.<br />

Riconoscimento giuridico: sono sufficienti due bilanci attivi.Progetto TAM per la regolamentazione delle<br />

strade militari.<br />

Nella Commissione Sport Rabezzana ha sostituito Graglia, dimissionario.<br />

Auguri di Ntatale: organizzare la lotteria ed i pacchi per i bambini. Capodanno in sede.<br />

Probabile serata il 25 gennaio con Christian Core e Stella Marchisio. Coro Bric Boucie. Si discute di ordinare<br />

vari gadget (magliette, gagliardetti, ecc.). Il computer Cai è obsoleto. Campanella offre il suo con modica<br />

spesa. Approvato. Nuovo direttore scuola Giorda: Enrico Griotto.<br />

Riunione Direttivo del 7 gennaio 2008<br />

Presenti: 9 – Assenti: 5<br />

Il Presidente sottopone all’approvazione il modello del nuovo gagliardetto.<br />

Graglia sottopone il bozzetto dell’invito per la serata del 25 gennaio.<br />

Rabezzana fa notare che bisognerebbe fare un po’ di pulizia nel locale materiale (è troppo intasato). Si<br />

ricorda di portare lo statuto corretto alla prossima riunione. Il Direttivo deve prendere posizione sul<br />

progetto “Masso Gastaldi”. Si decide di formare una commissione: Torchio, Gili, Rabezzana, Campanella,<br />

Nozza, Graglia.<br />

Riunione Direttivo del 4 febbraio 2008<br />

Presenti: 11 – Assenti: 3<br />

Rabezzana comunica di aver sporto denuncia ai carabinieri sugli atti di vandalismo alla buca delle lettere.<br />

Rabezzana dà lettura delle dimissioni di Bertini da tesoriere.<br />

Presentato in Comune il progetto Masso Gastaldi. Si ordinano le fascette Cai (15 per tipo, grigio e blu). Si<br />

decide che chi non ritira gli aquilotti d’oro non ne avrà più diritto. Graglia fa notare che nessuno si occupa<br />

degli articoli sui giornali. Si potrebbe nominare Marchisio addetto stampa. Si dà lettura dello Statuto<br />

Sezionale e relative correzioni. Bertini illustra il bilancio 2007. Fiorentini relaziona sull’incontro<br />

Intersezionale a Bussoleno e sulle proposte per i giovani.<br />

Riunione Direttivo del 3 marzo 2008<br />

Presenti: 9 – Assenti 3


Si inizia la discussione relazionando sulle gite sia estive che invernali.<br />

Cercheremo di evitare il più possibile gli errori dello scorso anno.<br />

Prenotato il pullman per la gita a Camogli (euro 15). Marisa e Mario<br />

Richiesta partecipazione al tour dello Châberton (3 agosto, Gastaldi Secondino).<br />

Riunione Commissione Sport: ventilato aumento dell’affitto (prima di aumentare dovrebbero ovviare ai<br />

numerosi disagi).<br />

Il Presidente comunica che non sarà presente all’Assemblea Generale: verrà sostituito dai Vice-Presidenti.<br />

Le classi medie di <strong>Pianezza</strong> hanno chiesto la disponibilità della palestra di arrampicata per due giorni.<br />

Seguirà lettera: vedremo cosa fare per l’assicurazione. Le scuole elementari hanno confermato le solite<br />

uscite sul Masso Gastaldi. È stato fatto un programma di massima. Fare un nuovo elenco per i turni pulizie<br />

(sono sempre i soliti che si rendono disponibili). Lotteria per i bambini ucraini. Gili fa notare il cattivo<br />

funzionamento del proiettore e Borelli e Picco si incaricano di metterlo a posto.<br />

Preparazione assemblea generale del 20 marzo 2008.<br />

Germano Graglia illustra l’attività con le scuole elementari e invita ad un incontro tra i volontari prima di<br />

iniziare le lezioni per accordarci su come procedere.<br />

Informa che Estate Ragazzi della Parrocchia ha chiesto la nostra partecipazione: vedremo se è possibile.<br />

Alberto Fiorentini relaziona sull’escursionismo che è l’attività più seguita. Informa inoltre che al più presto<br />

egli inizierà un corso di addestramento per diventare Accompagnatore di Escursionismo. Campanella<br />

relaziona sugli spettacoli facendo presente che si cercherà di privilegiare argomenti meno usuali dell’andar<br />

per monti e non solo. Fiorentini relaziona sulle attività invernali e sul settore sci alpino decisamente in crisi.<br />

Molto bene lo sci di fondo e le ciaspole.<br />

Pertanto il prossimo anno si proporranno uscite miste. Molto bene anche lo sci alpinismo.<br />

Borelli fa notare che lo spazio biblioteca e materiale è sempre più ristretto.<br />

Germano Graglia parla della stampa sociale.<br />

Quest’anno siamo passati ad una sola edizione guadagnando nell’aspetto grafico.<br />

Se sarà necessario si potrà fare a metà anno un foglio illustrativo.<br />

Diego Picco informa che il sito ha raccolto circa 5000 visite e chiede collaborazione per gli aggiornamenti.<br />

Borelli e Fiorentini partecipano alle riunioni infrasettimanali. Alberto Fiorentini partecipa anche a tutti gli<br />

incontri a livello regionale, molto importanti.<br />

Fiorentini relaziona sull’attività di MTB: Le gite impegnative sono state pressoché deserte, bene quelle<br />

escursionistiche. Si cercherà di privilegiare queste in futuro.<br />

Masso Gastaldi: il solito gruppetto continua ad occuparsene. Depositato in Comune un progetto per<br />

riqualificarlo.<br />

Diego Picco ha incominciato un percorso di Alpinismo Giovanile e si incomincia a vedere qualche risultato.<br />

Borelli ricorda che Vertical Rock continua a riscuotere successo. Il tesoriere Mario Bertini illustra il Bilancio<br />

2007 che è molto simile al 2006.


Poiché Bertini è dimissionario verrà sostituito da Eleonora Ponte. Si fa presente che si è preparata una<br />

bozza di Statuto Sezionale che verrà votato ed approvato per poi trasmetterlo alla Sede Centrale per la<br />

definitiva approvazione. La riunione si chiude alle ore 22,50.<br />

Riunione Direttivo del 7 aprile 2008<br />

Presenti: 10 assenti: 2<br />

Rabezzana sottopone le fatture di Giachino per lo sci invernale.<br />

Uscita al Pian dei Resinelli (ponte del 2 giugno) 16 posti disponibili.<br />

Lettera del Comune per la serata sul Bilancio di previsione/CISSA: non siamo intervenuti.. Martedì 18<br />

riunione Commissione Sport: Rabezzana andrà.<br />

Statuto Sezionale: Chiederemo a Geninatti se è meglio spedirlo prima a Milano e dopo andare dal notaio.<br />

Domani inizieranno gli incontri con le scuole elementari. Graglia fa presente che sul Masso ci sono degli<br />

scalini da sistemare. Lavori da eseguire prima delle uscite di maggio. Ginnastica pre-sciistica: Campanella fa<br />

presente che nel caso Zorio non potesse continuare si potrebbe contattare l’insegnante del centro<br />

anziani.Bonicatto propone di anticipare l’orario: Rabezzana si informerà in Comune.<br />

Sito del Cai <strong>Pianezza</strong>: Picco comunica che è possibile inserire foto. Bonicatto propone un mercatino. Si<br />

vedrà se è possibile e come gestirlo.Vallero aveva chiesto la nostra partecipazione ad Estate Ragazzi ma,<br />

nostro malgrado, abbiamo dovuto rifiutare per mancanza di volontari.<br />

Picco comunica di aver risolto il problema proiettore: adesso funziona. Fiorentini relaziona sul corso da<br />

accompagnatore. Finora tutto bene: prossima lezione fine maggio, conclusione l’8 novembre.<br />

Riunione Direttivo del 5 maggio 2008<br />

Presenti: 10 – Assenti: 2<br />

Il Presidente comunica che ha chiesto in Comune per spostare l’orario della ginnastica ma, purtroppo, non<br />

è possibile. Al Masso Gastaldi abbiamo dovuto cambiare il lucchetto (causa vandali). I suddetti vandali<br />

hanno anche rotto tutte le cassette delle luci. Il 25 aprile ha presenziato Pianca con il nostro gagliardetto. Il<br />

14 aprile riunione a Susa dell’Intersezionale: causa disguidi nessuno di noi ha presenziato. Rileggendo il<br />

verbale ci sono alcuni punti da chiarire alla prossima riunione del 19 maggio a Chiomonte. Graglia informa<br />

di aver inviato una lettera al vice sindaco per informarlo sulla pulizia del Masso e sugli atti di vandalismo. Ha<br />

inoltre allegato un manifesto della Regione Piemonte sulla salvaguardia dei massi erratici. Rabezzana ha<br />

inviato euro 500 a Moena come caparra per la settimana in dolomiti. Bonicatto relaziona sugli adempimenti<br />

sezionali: inviato bilancio e nomi dei delegati. Il tesseramento procede come gli scorsi anni. Il 16/17 maggio<br />

Assemblea dei delegati a Mantova: non sappiamo ancora chi andrà perché molto dispendioso il<br />

trasferimento. Si consiglia di cercare aiuto per il materiale e la biblioteca: si suggerisce Renata Camagna.<br />

Campanella suggerisce di fare la tessera al piccolo Vellano: si approva ma bisogna attendere che il padre<br />

venga a rinnovare.<br />

Guglielmino sottopone un preventivo per magliette tecniche. La serata si conclude con una carrellata sui<br />

programmi prossimi e futuri.<br />

Riunione Direttivo del 9 giugno 2008<br />

Presenti: 9 – Assenti 4<br />

Rabezzana informa che la sede che il Comune ha concesso agli alpini ha una convenzione di soli 20 anni.<br />

Fiorentini relaziona sulla festa dell’Intersezionale sotto il diluvio. Partecipanti circa 150, per fortuna la<br />

braciolata era al coperto (<strong>Pianezza</strong> 5 partecipanti). Vertical Rock: Borelli informa che purtroppo a causa del


maltempo non si è ancora potuto fare nemmeno un’uscita. Domenica 15 è in programma la falesia “La<br />

Baita”. Purtroppo ci sono grossi problemi per le altre uscite e si vedrà se inserirle al mese di settembre con<br />

lo stage dei bambini. Graglia chiede di iniziare a consegnare articoli per il bollettino di fine anno. Bonicatto<br />

lamenta le poche gite di escursionismo a causa dei pochi capo-gita proponenti. Riunione in Comune per il<br />

Masso Gastaldi: Graglia aveva informato il vice sindaco che la Regione Piemonte aveva indetto una riunione<br />

per la protezione dei massi erratici, in particolare quelli della collina morenica. Il vice sindaco e la Valfrè<br />

(ambiente) hanno relazionato sull’incontro ma sono state risposte molto politiche. Gili si è dimostrato<br />

insoddisfatto.<br />

Gili propone di fare una richiesta in Comune per materiale di manutenzione al Masso (come fanno le altre<br />

Associazioni) tanto più che noi non abbiamo mai chiesto nulla. Graglia propone di fare un preventivo per<br />

una cancellata che sostituisca la rete.<br />

Se ne parla ma si pensa di fare una cosa a parte. Portare l’elenco materiale occorrente alla prossima<br />

riunione. Graglia fa presente che sono due mesi che ha richiesto l’acquisto di una batteria per il perforatore<br />

e non ha ancora avuto risposta. Se non si decide al più presto lui non è più disposto ad occuparsi della<br />

spittatura palestre.<br />

Fa inoltre notare che è necessario essere più presenti sul territorio (manifestazioni varie, apertura Masso,<br />

ecc.) e comunque prima di inserire o meno la nostra partecipazione è necessario parlarne al direttivo.<br />

Assicurazioni del CAI: Borelli relaziona sull’incontro a Venaria. Le novità: tutela legale, copertura infortunio<br />

individuale, ecc. Con il bollino del prossimo anno sarà inserita anche l’assicurazione infortunistica.<br />

Prenotare la palestra entro giugno. Tessera gratuita per la bambina dei soci Borsani/Ballario. La proiezione<br />

del 27/11 di Davide Pianezze è soppressa perché il suddetto è irreperibile. Campanella la sostituirà<br />

probabilmente con la Russia. Il nostro socio Appiano compie 80 anni: vorremmo festeggiarlo degnamente.<br />

Guglielmino si incarica di ordinare le nuove magliette “tecniche”.<br />

Riunione Direttivo del 7 luglio 2008<br />

Presenti: 8 - Assenti: 5<br />

Rabezzana informa che le scuole elementari vorrebbero il calendario delle uscite di arrampicata per il<br />

prossimo anno. Si stabiliscono le date.<br />

Martedì si riunisce la Commissione Sport. All’ordine del giorno la Festa dello Sport per il 5 ottobre. Per<br />

quella data siamo impegnati con l’arrampicata. Si fa un calendario per l’apertura sede mese di agosto: 7,<br />

14/8 Graglia, 21/8 Campanella, 28/8 Picco/Fiorentini. Pulizie del giovedì sera: si cercheranno altri volontari.<br />

Bollettino <strong>2009</strong>: Graglia ricorda di portare articoli e gite per il prossimo anno.<br />

Programma invernale: Si progetta di fare una gita al mese raggruppando le diverse attività (sci, fondo,<br />

racchette, sci-alpinismo). Rabezzana è dubbioso, gli altri favorevoli. Per prenotare il pranzo sociale si<br />

propone di fare il prossimo direttivo a San Giorio. Graglia propone di fare alcune raccomandazioni per<br />

l’uscita in Dolomiti. Si propone di fare una gita al Monte Soglio il 31/8 per ricordare Franco Bergagna ed in<br />

tale occasione porre una targhetta ricordo. Le uscite con i francesi non si faranno perché non hanno<br />

formato il gruppo. Gili ricorda nuovamente di fare un elenco del materiale occorrente per il Masso Gastaldi<br />

da consegnare in Comune. Graglia fa presente che si è acquistato come Cai una parte dell’attrezzatura di<br />

Franco Bergagna, che potrà servire egregiamente per le nostre uscite.<br />

Borelli propone di intitolare una via di Rocca Barale a Franco.<br />

Riunione Direttivo dell’8 settembre 2008<br />

Presenti: 11 + 2 esterni. - Assenti: 2


Questa riunione del direttivo si è tenuta all’Hotel Gallia.<br />

Il Presidente dà lettura della posta: offerta da parte del Comune dei locali del Circolo Primo maggio (non<br />

interessa). Prossima riunione in Comune per le politiche giovanili. Domenica 14 Festa di <strong>Pianezza</strong>: apertura<br />

del Masso al mattino (Gili, Rabezzana), Pomeriggio arrampicata. Sci di pista: proposta di Caglio da<br />

vagliare.Si sollecitano gli articoli del prossimo bollettino e soprattutto si parla del prossimo calendario gite.<br />

Si pensa di incrementare l’escursionismo ed almeno due gite di alpinismo. La settimana di trekking (si<br />

attendono alcuni preventivi) e qualche gita di due giorni. Fiorentini propone un trekking in MTB in alta Valle<br />

Maria per agosto. Per il pranzo sociale si chiederà un preventivo al ristorante vicino a San Giorio dove<br />

eravamo andati con il gruppo dei francesi.<br />

Campanella si è interessato per la castagnata sopra Traves interpellando la pro-loco. A tale scopo ha<br />

preparato una lettera di prenotazione del posto. Nella prossima Assemblea di marzo decadranno consiglieri<br />

e Presidente. Bisognerà cercare dei volontari per integrare il Consiglio Direttivo.<br />

A fine riunione Graglia comunica la decisione di smembrare la tipografia poichè i costi di spedizione sono<br />

troppo onerosi e la macchina da stampa risente dell’usura.<br />

È una decisione molto dolorosa perché il settore stampa è stato molto importante per lo sviluppo della<br />

nostra sezione. Si pensa di fare un elenco del materiale e vedere se si trova qualcuno interessato al tutto o<br />

ad una parte di esso. La riunione si conclude.<br />

Riunione Direttivo del 6 ottobre 2008<br />

Presenti: 8 - Assenti: 5<br />

Il Presidente dà lettura della corrispondenza. Ipotesi utilizzo “Barrocco” ma mancano ancora le modalità.<br />

Fiorentini comunica che dal Cai di Chieri è arrivato un invito per istruttori MTB: a metà ottobre la<br />

Commissione valuterà. Il programma gite <strong>2009</strong> è in via di definizione. MTB consegnerà entro fine ottobre.<br />

Graglia invita a puntare sull’escursionismo. Rabezzana presenta le ipotesi di Trekking nel Pollino, Isola<br />

d’Elba e Gran Sasso. Il Pranzo Sociale si terrà presso il Ristorante la Baita di San Giorio di Susa. € 25<br />

compresa la visita alla Cappella del Conte di recente restauro (con guida).<br />

La Castagnata Sociale del 26 ottobre è gestita dal Sig. Campanella il quale è assente e quindi si definirà al<br />

suo rientro. A Rocca Barale la via “Ciao Franco” è terminata e completamente attrezzata, Picco relaziona<br />

sullo “Stage arrampicata bambini”. Grande successo (18 partecipanti) ed alto indice di gradimento. Al<br />

contrario Vertical<br />

Rock è stato un po’ in ribasso a causa del maltempo che ha costretto a continui spostamenti delle uscite.<br />

Nell’ultima riunione Intersezionale si sono definite le quote bollino <strong>2009</strong>: ordinario € 37, familiare € 19,<br />

giovane € 13. Gite Intersezionali: 14<br />

Giugno e 2 Novembre. Quota per Intersezionale <strong>2009</strong>: € 0,5 per socio. Proposta per Gite in pullman non<br />

soci: € 5 in più per Assicurazione?<br />

Gili e Rabezzana presentano il “Progetto Giovani”.


Attività invernale<br />

L’unione fa la forza. Proprio così, un lampo di genio si è acceso nella mente dei nostri organizzatori dello sci<br />

di pista. Reduci dalle ultime esperienze un po’ deludenti, aiutati dalla ditta Caglio viaggi, promotore di<br />

innumerevoli nostri progetti sulla neve, ci siamo ritrovati tutti insieme giovedì 30 ottobre in sede CAI, noi<br />

Caglio viaggi, CAI Valdellatorre, Sci club Slalom, per produrre insieme un calendario delle prossime attività<br />

invernali. Ne sono scaturite quattro uscite su pista nelle seguenti località:<br />

11 gennaio <strong>2009</strong> a Puy St. Vincent<br />

25 gennaio <strong>2009</strong> a La Toussuire<br />

8 febbraio <strong>2009</strong> a St. François Longchamp<br />

8 marzo <strong>2009</strong> a Les Karellis<br />

Costo del solo bus € 17,00 a persona<br />

Costo bus + ski pass € 33,00<br />

Partenza piazzale supermercato GS Alpignano alle ore 7,00<br />

Le adesioni alle gite sopra descritte devono essere confermate entro il giovedì<br />

sera in sede CAI accompagnate dalla rispettiva quota.<br />

Per tutti i soci CAI che desiderano partecipare alla scuola di sci da pista, sono<br />

previste 6 lezioni della durata di tre ore ciascuna. La località dove si svolgeranno<br />

le lezioni è MONGINEVRO.<br />

Le rispettive date saranno:<br />

18 gennaio <strong>2009</strong><br />

01 febbraio<br />

15 febbraio<br />

01 marzo<br />

15 marzo<br />

29 marzo<br />

Il costo dell’intero corso è fissato in € 90,00 per persona.<br />

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi il giovedì sera in sede CAI ai signori<br />

Achille Torchio e Carlo Rabezzana, oppure direttamente in segreteria.


Accadde all’inizio 2008<br />

Un grande spettacolo offerto completamente dalla sezione CAI <strong>Pianezza</strong>. È un appuntamento al quale gli<br />

affezionati pianezzesi cercano di non mancare, perché lo spettacolo è sempre piacevole ed il rinfresco a<br />

fine serata è decisamente superbo!<br />

Se ne vanno tutti soddisfatti e con la bocca dolce. Peccato che i nostri soci, sempre super impegnati, chi per<br />

un motivo, chi per un altro, disertino questa serata che, in fondo, è proprio dedicata a loro. Ma il colmo del<br />

disinteresse è addirittura accentuato da alcuni che vengono insigniti dell’aquilotto d’oro. Pensate che dopo<br />

esser stati avvertiti con lettera di invito e contattati telefonicamente hanno la faccia tosta di non<br />

presentarsi e nemmeno incaricare qualcuno per il ritiro del premio, dicendo:<br />

“Lo ritirerò poi (quando mi farà comodo) in sede”.<br />

Ebbene, partendo da quest’anno, vogliamo ricordare a queste persone che la Sezione si fa carico della<br />

spesa (non indifferente) del piccolo distintivo d’oro comprese le assicurazioni per la spedizione da Milano,<br />

ecc., ma che NON È TENUTA per regolamento ad omaggiare i Soci venticinquennali e cinquantennali con<br />

l’aquilotto d’oro. È un atto di affetto verso coloro che si presume si siano affezionati al CAI <strong>Pianezza</strong>, ma che<br />

sarebbe molto più giusto e logico che la spesa se la addossasse la Sede Centrale come riconoscimento a<br />

tanti anni di contributo associativo. Quindi cari Soci anziani NON è un vostro diritto l’aquilotto d’oro, ma<br />

semplicemente un gesto carino e costoso che la vostra sezione vi offre, pensando di far cosa gradita.<br />

Se il gesto non è apprezzato, è del tutto inutile sciupare tempo e denaro dei soci!<br />

Nella serata di premiazione<br />

degli aquilotti d’oro<br />

svoltasi lo scorso anno<br />

al Salone delle Feste di <strong>Pianezza</strong><br />

su 7 premiati<br />

si sono presentati in 3.


Nello spettacolo organizzato per premiare i Soci venticinquennali è intervenuto il<br />

famoso coro “Bric Boucie” di Pinerolo che ha riscosso un grande successo.<br />

Nelle fotografie due aspetti della serata molto ben riuscita.


La settimana bianca !<br />

Settimana bianca a St. François Longchamp<br />

che più bianca non si può!<br />

Siamo partiti sabato 12 gennaio ed abbiamo dovuto mettere le catene sotto una copiosa nevicata. Poi tutte<br />

le notti cadevano dai 10 ai 15 cm di neve fresca e le piste al mattino erano perfette.<br />

Qualche inconveniente per chi dopo anni ed anni di sci alpinismo ha dovuto riprendere confidenza con gli<br />

impianti.<br />

Una rovinosa caduta all’arrivo della prima seggiovia ed un’altra alla partenza, ma poi piano piano “il<br />

qualcuno” è riuscito a sopravvivere.<br />

Anzi è riuscito ad apprezzare la salita, molto meno faticosa, e la partenza sci ai piedi appena usciti<br />

dall’ascensore. Siamo anche riusciti a fare una sci alpinistica/ciaspolata fino al Colle de la Madeleine. Il<br />

ritorno è stato un po’ “laborioso” perché con un tazzone di “vin chaud” nello stomaco era dura prendere le<br />

curve nel modo giusto.<br />

Alla sera poi si scatenava la bagarre perché tutti avevano qualcosa da finire e così a turno ci si doveva<br />

sacrificare nell’alloggio di uno o dell’altro a consumare torte e dolcetti vari annaffiati naturalmente da buon<br />

vino.<br />

In questo modo nessuno ha patito d’insonnia! L’ultima sera siamo andati ad assaggiare le specialità del<br />

luogo in un ristorante tipico.<br />

L’opinione generale è stata molto positiva e ci siamo salutati pensando di ripetere l’esperienza il prossimo<br />

anno.<br />

Adriana


Le lacrime degli angeli<br />

Avete mai sentito dire che a volte gli Angeli piangono? Certo, lo fanno nel vedere le miserie umane, e<br />

quando le loro lacrime cadono sulle montagne e scivolano verso valle scorrendo sulle pareti e sulle pietre,<br />

formano dapprima i rigagnoli che poi diventano torrenti ed infine fiumi... e quando nella loro corsa verso<br />

valle incontrano dei salti formano le ... CASCATE!<br />

Proprio così. Quando questo succede durante l’inverno, con le temperature che scendono sotto zero, le<br />

lacrime si induriscono e come d’incanto si trasformano in scale di ghiaccio e sembra quasi che, svettando<br />

verso l’alto, indichino all’uomo una strada verso il cielo. A prima vista il loro colore è bianco, come quello<br />

della neve che le circonda, ma guardandole meglio ci si accorge che assumono tutte le colorazioni<br />

dell’azzurro, quasi che racchiudano in sé una parte del cielo.<br />

Gli alpinisti, attratti da quelle linee verticali biancoazzurre, si sono ingegnati per forgiarsi degli utensili che<br />

gli permettessero di arrampicarsi su tali concrezioni scivolose, e così nei primi anni del 1900 cominciarono<br />

ad inventare svariati attrezzi e chiodi che potessero sostenerli nelle salite di quei castelli incantati di<br />

ghiaccio. Oggi i materiali sono molto più evoluti, ma qualcosa è rimasto che accomuna i vecchi ed i nuovi<br />

amanti delle cascate: lo spirito d’avventura che questa disciplina richiede. Il magico gioco ghiacciato ha<br />

portato molti a cimentarsi con queste affascinanti avventure, alcuni hanno rinunciato, altri hanno<br />

perseverato e si sono appassionati, tanto da esprimere il meglio di se stessi.<br />

Quest’anno, ho coinvolto l’amico Alfredo, ed abbiamo salito ben cinque cascate (sarebbero state molte di<br />

più se io non lavorassi ancora!), complice un buon inverno che ha protratto per molto tempo temperature<br />

basse, permettendoci di scalare dai primi di dicembre fino ai primi di marzo.<br />

Per il prossimo anno abbiamo già in mente altre salite, ma ci piacerebbe condividere la nostra passione per<br />

questo bellissimo sport con altri, sia già esperti che alle prime armi.<br />

Insieme vivremo degli ambienti magici, che metteranno sì a dura prova le braccia e la mente, stancando il<br />

nostro fisico, ma che ci appagheranno dei nostri sforzi proiettandoci in una dimensione fantastica, quasi<br />

irreale, tanto che ci sembrerà di vivere a stretto contatto con tutte le forze della natura e di farne parte.<br />

Questa mia passione per le scalate su ghiaccio è nata tanti anni fa, grazie ad un vero amico appassionato<br />

che per primo cominciò a frequentare questi terreni ludici, e poi con grande pazienza è riuscito a<br />

trasmettermi le sue emozioni vissute.<br />

Grazie Germano, per tutto quello che mi hai insegnato nel corso degli anni e per essere un grande<br />

compagno di cordata. È tempo di rispolverare gli attrezzi ed i ramponi...<br />

Il prossimo anno ti vogliamo nuovamente con noi!<br />

Le nostre salite: Castello, Gomorra, Jolanda, Patrì, Valeria.<br />

Marino Cuccotto


CAI e scuole elementari di <strong>Pianezza</strong> sul Masso Gastaldi<br />

Oggi 26 maggio 2008 sono ormai più di 5 giorni che piove ininterrottamente. Scruto il cielo alla ricerca di un<br />

piccolo segnale di cambiamento, Niente! Le previsioni ci danno tutta la settimana piovosa. Con un po’ di<br />

nostalgia del bel tempo torno indietro di qualche settimana e mi rivedo al Masso Gastaldi circondato da<br />

piccoli scalatori chiassosi ma decisamente interessati alle nostre varie proposte di arrampicata sulla rugosa<br />

roccia del nostro Masso Gastaldi definito dai nostri piccoli allievi “testone”. Occorre proprio dire che ci è<br />

decisamente andata bene fino all’ultima lezione sulle vie ferrate. Aprile e maggio ci hanno regalato<br />

parecchie settimane di bel tempo e così abbiamo potuto svolgere il nostro nutrito programma per gli allievi<br />

delle terze elementari della Nino Costa e della Manzoni. Gli incontri con i piccoli allievi in cifre: quattro<br />

lezioni per 5 classi per un totale di 20 giornate di presenza con 10 giornate complete (mattino e<br />

pomeriggio) hanno visto l’avvicendamento di circa 400 allievi al Masso Gastaldi e nella palestra comunale di<br />

via Moncenisio. La media dei nostri Soci che con grande passione e dedizione hanno presenziato e diretto le<br />

lezioni alternandosi è stata di circa 20 persone. Al di là di queste cifre, già di per sé molto significative,<br />

occorre sottolineare la simpatica e produttiva partecipazione delle diverse insegnanti, tutte attente e vigili<br />

per l’incolumità dei piccoli scalatori e l’interessamento di alcuni genitori, un po’ curiosi ed un po’ allarmati.<br />

Questo fatto assume una grande importanza per la riuscita di questa disciplina altrimenti considerata dai<br />

meno informati pericolosa.<br />

Mi preme segnalare un simpatico episodio che ci ha veramente commosso. Durante lo svolgimento<br />

dell’ultima lezione di giovedì 22 maggio, nella mattinata alcune mamme dei piccoli allievi si sono presentate<br />

ai volontari della nostra sezione CAI con panini imbottiti di salame e varie bevande in segno di simpatica<br />

riconoscenza per il nostro operato. Una classe ha persino recitato a cura dei piccoli alunni una simpatica<br />

poesia sul Masso Gastaldi (preparata e corretta dalle gentili insegnati) una vera “chicca” che ci ha fatto<br />

sorridere per la genuinità, ed inorgoglire non poco per aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissi.<br />

Bravi ragazzi, avete colpito nel segno! Noi siamo sicuri che anche quando crescerete e inevitabilmente,<br />

forse, vi dedicherete ad altri sport “più ricchi” con i vostri begli occhi sognanti vi ricorderete delle belle<br />

giornate passate con i volontari del CAI <strong>Pianezza</strong> su questo bel sito a volte scomodo e senza senso per tanti<br />

abitanti di <strong>Pianezza</strong>.<br />

Momenti di arrampicata sul Masso Gastaldi.<br />

Germano


Il Masso Gastaldi<br />

Nell’oscura preistoria<br />

non arriva la memoria;<br />

non essendo allor presente<br />

non ricordo proprio niente.<br />

Però di questo masso<br />

noi sappiamo che andava a spasso;<br />

era libero nel mondo<br />

questo insigne vagabondo:<br />

non per niente il Masso Erratico<br />

era… un sasso geografico.<br />

E da tempo immemorabile<br />

a <strong>Pianezza</strong> è sempre stabile,<br />

più di lui nessuno è statico,<br />

il suo nome è “Masso Erratico”.<br />

Un milione di anni fa<br />

Egli è rotolato qua.<br />

Da che monte si è staccato<br />

questo celebre spostato?<br />

Per capir questo argomento<br />

basta un po’ d’orientamento<br />

e se appena ti orizzonti<br />

verso SUSA ed i suoi monti<br />

puoi pensare che da quelli,<br />

a gran salti e saltarelli<br />

rotolò, finchè a <strong>Pianezza</strong><br />

si fermò per la stanchezza.<br />

Forse andava verso il Po<br />

ma in quel luogo si fermò,<br />

perché volle far dimora<br />

sulle rive della Dora.<br />

A chi vuol sapere il vero,<br />

bisogna dire che il masso intero<br />

qui non venne rotolando<br />

venne placido sul dorso<br />

d’un ghiacciaio in lento corso.<br />

Quando il ghiacciaio fu tutto sciolto<br />

fu piantato questo rocco.<br />

Il ghiacciaio dal groppone<br />

scaricò questo poltrone.<br />

Rilasciato su questo suolo<br />

si trovò davvero solo,<br />

solo, senza compagnia<br />

chissà quanta nostalgia.<br />

Emergeva solitario<br />

sullo stato quaternario.<br />

Ma a <strong>Pianezza</strong><br />

pensava già al futuro<br />

quel testone così duro.<br />

Ed infatti finalmente<br />

arrivò poi molta gente<br />

che piantò le sue case


proprio attorno alla sua base.<br />

A <strong>Pianezza</strong> è di famiglia<br />

quest’antica meraviglia<br />

con il C.A.I. sempre presente<br />

Qui accorre tanta gente!<br />

CLASSE TERZA B, scuola MANZONI <strong>Pianezza</strong>


Alcune nostre attività<br />

Domenica 30 marzo<br />

GITA SOCIALE CAMOGLI-PORTOFINO<br />

Grande partecipazione ad una delle prime gite della stagione (1 pullman più alcune auto al seguito).<br />

La lunga fila dei gitanti si snodava sui sentieri scoscesi dell’entroterra ligure alla ricerca di panorami da<br />

fotografare, all’inizio chiaccherando allegramente. Verso il termine del giro quasi più nessuno parlava per<br />

risparmiare quel po’ di fiato che restava per raggiungere il pullman che ci aspettava a Recco.<br />

I primi crampi non tardarono a farsi sentire per alcuni che raggiunsero il mezzo per il ritorno in notevole<br />

ritardo.<br />

La solita scena che si ripete da anni, con gli sprovveduti che non hanno tenuto conto dello scarso<br />

allenamento dopo un lungo letargo invernale, ed i super allenati scialpinisti che da più di un’ora<br />

aspettavano sbuffando per il rientro.<br />

Alla fine però, tutti contenti della bella giornata passata, avevano presto dimenticato la lunga attesa.<br />

Domenica 6 aprile: BARS D’LA TAJOLA<br />

Tanto angusti, misteriosi, pieni di storia gli itinerari come quello del Bars d’la tajola che fanno pensare alla<br />

cattiveria umana, alle invidie, ed a persone che innocentemente hanno sofferto. In contrapposizione,<br />

aperte e riposanti le vigne del Roero che ci ispirano riposo, allegria e spensieratezza (oltre al buon vino).


Domenica 13 aprile: ROERO escursionistico e MTB<br />

Domenica 22 giugno 2008. A conferma che quasi tutte le ciambelle riescono col buco dobbiamo<br />

sottolineare che la gita organizzata in sordina qualche settimana prima causa lo spostamento a settembre<br />

di Vertical Rock è riuscita perfettamente. Circa 30 persone, e forse anche più si sono sparpagliate<br />

festosamente lungo l’alta val Argentera, i più allenati sul monte Giornalet, altri un po’ più pigri alle tre<br />

pozze (vedi foto), altri ancora un po’ più sotto verso le sette fontane, però tutti presenti alla merenda<br />

sinoira, offerta con grande generosità dai nostri soci Merlin e consorte che hanno fatto degnamente gli<br />

“onori di casa”. Bellissima giornata trascorsa in compagnia e terminata festosamente in allegria.<br />

L’escursionismo al CAI <strong>Pianezza</strong> non è mai tramontato, si era solo, per così dire, un po’ impigrito nel periodo<br />

invernale!<br />

La scoscesa e severa Conca Cialancia(MTB)


Domenica 12 ottobre: VALLON DU VALLON<br />

Piacevole gita autunnale che ci ha fatto scoprire un angolo selvaggio della valle Clarée che pochi<br />

conoscevano.<br />

Domenica 26 ottobre<br />

POLENTA E CASTAGNE al pian Bracun (Traves)<br />

Questa gita sociale era nata per i giovani del nostro CAI i quali per varie vicissitudini dirigenziali (gli adulti<br />

bisticciano ed i giovani disertano) non avevano più partecipato a questi incontri. Quest’anno abbiamo<br />

riscontrato una grande presenza di giovani, specialmente di giovanissimi, ma per la verità erano<br />

rappresentati quasi tutti, da 40 giorni a 81 anni e questo gradito ritorno ci fa ben sperare in un futuro di<br />

rinnovamento. Grazie a tutti.


Carton rapid race<br />

TREMATE TREMATE LE NONNE SON TORNATE!<br />

Il nome di un B-Movie di second’ordine? No.<br />

Un messaggio mafioso in codice? Nemmeno.<br />

In effetti di fantasia ce ne vuole per immaginarsi una barca di cartone capitanata da 4 nonnine pelose (alias<br />

Alfredo Croce, Gaspare Sansica, Gianni Frezzan e Rocco Porcaro); eppure il 6 luglio 2008 questi impavidi<br />

personaggi hanno sfidato le rapide della Dora a bordo della “Tremate tremate le nonne son tornate”:<br />

Scenario di questa manifestazione (la Carton Rapid Race) è Cesana, che per l’occasione ha adibito il suo<br />

fiume a passerella per i tanti cre...creativi che decidono di mettersi nelle mani di cartone a doppia onda e<br />

nastro adesivo.<br />

Il CAI <strong>Pianezza</strong> è stato onorevolmente rappresentato da nonna Alfreda, come già da 3 anni a questa parte.<br />

L’importante non è vincere, ma partecipare, e soprattutto sperare di arrivare al fondo, anche se non<br />

proprio asciutti. Quest’anno la barca non è arrivata scossa ma, come nel 2006, è giunta integra e trionfante<br />

all’arrivo. Le nonnine sono state accolte dall’ovazione del pubblico seduto sugli spalti: invece i malcapitati<br />

che guardavano dalla riva, colpiti dalle bombe d’acqua lanciate in corsa da nonna Rocca, avevano le facce<br />

attapirate.<br />

La festa inizia dal sabato, dove i componenti dei vari equipaggi si carburano con grappini e ciliegie sotto<br />

spirito nei rispettivi accampamenti.<br />

Anche in questo l’equipaggio 23 si è distinto, facendo della propria postazione una sorta di pista di<br />

atterraggio, muniti di torce segnaletiche, è diventata meta di pellegrinaggio per molti.<br />

La Carton è diventata una tradizione di famiglia, un’occasione per stare in compagnia intorno al falò di sera,<br />

e per vedere il proprio papà con le calze a rete tinta daino.<br />

Alla prossima nonne!<br />

Valentina Croce


Buon compleanno caro Enzo<br />

Giovedì 26 giugno serata speciale al CAI <strong>Pianezza</strong> per festeggiare<br />

insieme gli 80 anni del nostro super socio Enzo APPIANO. Gli veniva<br />

consegnato dal Presidente l’aquilotto d’oro dei 50 anni (nonostante<br />

fossero più di sessanta di appartenenza al CAI) ma l’importante è<br />

stato il gesto di affetto di tutto il mondo CAI <strong>Pianezza</strong> attorno al<br />

personaggio unico.<br />

Di Enzo non occorre curriculum: basta aprire una qualsiasi guida di<br />

arrampicata, Lui c’era e c’è ancora.<br />

Auguroni sinceri caro vecchiaccio!


Una settimana in…Dolomiti<br />

Moena 12/19 luglio 2008


Vecchietti al pascolo<br />

Fine aprile ci regala qualche bella giornata, ed allora i vecchietti del CAI <strong>Pianezza</strong> approfittano di qualche<br />

baldo giovane (paziente) per farsi condurre su qualche bella falesia ed approfittando dei primi tepori<br />

scaldarsi sulle belle placche rocciose come dei lucertoloni in cerca di tepore.<br />

La fotografia mostra due di questi ormai rari esemplari di vecchietti terribili su una famosa via della Rocca<br />

Sbarua. Al “giovane” che li accompagna è stata volutamente tagliata l’espressione del viso per evitare<br />

commenti e divagazioni strane.<br />

C’è da commentare che i due “vecchietti” sembrano veramente soddisfatti della bella salita e vi assicuro<br />

che, conoscendoli, stanno già studiando qualche altra impresa alla faccia di tanti giovani cosiddetti<br />

“sportivi” che passano la domenica in qualche stadio a imprecare o tanto peggio a distruggere tutto ciò che<br />

viene loro a tiro.<br />

Ci sono tanti modi per godersi la vita oltre ai due sopra citati diametralmente opposti, ma, secondo voi,<br />

quale di questi lascia tanto amaro in bocca?


Dal mare al MonteBianco?<br />

• Se c’è un modo per svilire, annichilire e annebbiare la potenza, la maestosità delle nostre montagne è<br />

proprio quello di dare importanza mediatica a imprese come quella pubblicata il 21 luglio sul quotidiano<br />

la Stampa, sul quale si parla con toni entusiastici di un salita effettuata da un atleta trentino alla vetta del<br />

Monte Bianco in giornata, partendo però con maschera e pinne dal fondale del Mar Ligure, a -10 metri,<br />

effettuando il trasferimento in bici in Val Veny e salita finale in vetta con vari mezzi (sci, ramponi e<br />

piccozze).<br />

• Niente da eccepire sulla performance atletica, però a questo punto…a quando la traversata a nuoto dalla<br />

Corsica e salita in vetta su due mani e testa all’in giù vestiti da uomini-rana? A vedere come si parla del<br />

modo di andare e frequentare la montagna non resta che pensare che si tratta solo di tempo!<br />

• A parere nostro non è questo il modo di parlare di montagna, mi permetto di includere in questo tipo di<br />

pensiero tutte le persone che ancora frequentano la montagna in modo “umano”, nonostante le continue e<br />

più disparate notizie che tendono a trasformarla in un circo o in uno stadio.<br />

• Nessuno ha chiesto a questo signore trentino, cosa ha provato (oltre alla comprensibile voglia di battere<br />

un record, che tra l’altro non esisteva nemmeno!) e apprezzato, salendo il Monte Bianco in bici/skyrunning/sci-alpinismo/ghiaccio?<br />

.<br />

• Nessuno ha chiesto cosa ha visto dalla vetta?<br />

• Un dubbio poi sorge, infine, visto che viene menzionata esclusivamente l’ascesa: è sceso dalla vetta dopo<br />

19 ore di tale travaglio? E se si, in che modo?<br />

• Secondo l’associazione e la sezione CAI (Club Alpino Italiano e non Centro alpino italiano come scritto<br />

recentemente!) a cui appartengo, non sono questi gli esempi da portare in risalto affinché i nostri giovani<br />

imparino a frequentare la montagna in modo adeguato, rispettoso, imparandola a conoscere, con i suoi<br />

ritmi, i suoi pericoli e le sue bellezze.<br />

• Chiamatelo modo “antico” di vedere le cose e lo sport; ma Vi assicuriamo che alla “gente” che ama<br />

veramente la montagna poco importa che uno “sportivo” salga il monte Bianco partendo immerso, in<br />

mezzo a banchi di sogliole!!!<br />

Gianni Ballor


Traversata del Castore<br />

In sostituzione della gita al Monte Disgrazia per mancanza del giusto numero di iscritti, si è potuto<br />

realizzare la traversata del Castore, organizzata in pochi giorni tenendo conto delle buone previsioni del<br />

tempo e della disponibilità dei posti in rifugio. Partiti il giorno 01/08/08 da St. Jacques (1689 m) su sterrata<br />

fino al Pian di Verra Inferiore e poi risalendo la morena a sx (dx orografica) costeggiando il Lago Blu (non<br />

solo di nome ma anche di fatto) passando dal Pian di Verra Superiore (2380 m circa) e risalendo la dorsale<br />

morenica sx (orografica), si è giunti con una leggera pioggerellina al rifugio Mezzalama (c’erano solo due<br />

alpinisti! (3030 m - 3,5-4 ore), quindi in parte su pietraia in parte su nevaio tra risalti rocciosi, abbiamo<br />

pernottato al rif. Guide Val d’Ayas (3420 m). Partiti dal rifugio (ottimo pernottamento, una camerata a<br />

nostro esclusivo uso) alle 6,45 con due cordate da due (Angela, Mario, Gianfranco, Marina) insieme a altre<br />

due o tre cordate si è giunti in punta alle 9,30: neve perfetta, temperatura sullo zero, crepacci chiusi, ponte<br />

sicuro sulla terminale, cresta eccellente, panorama a 360°, cielo limpido.<br />

Su una cresta affilata con poche tracce e neve sicura, si è proseguiti fino al rifugio Quintino Sella raggiunto<br />

alle 11,30. Si è proseguito fino al colle della Bettaforca, incontrando una moltitudine di alpinisti che hanno<br />

pernottato al rifugio Sella (non oso immaginare in quali condizioni di affollamento) dove ci ha raggiunti<br />

(prenotato telefonicamente da noi) un provvidenziale taxi per portarci comodamente fino alla macchina,<br />

chiudendo un anello perfetto. Il servizio taxi è da prendere in considerazione per gli ultimi 1000 metri, con<br />

costo per 5 persone pari a 50 euro compreso la gentilezza del conducente.<br />

Mario Di Noia


Il capogita<br />

Considerazioni sul capo gita<br />

Un capo gita non è soltanto una definizione, un’etichetta, ma un modo di essere, non basta solo deciderlo o<br />

essere incaricati a tale compito e sentirsi automaticamente tale, non si tratta solo di un attento<br />

organizzatore sia logistico che contabile; si riconosce facilmente dal numero di partecipanti che riesce ad<br />

aggregare nelle gite sociali.<br />

Un buon capo gita è tale se:<br />

• Illustra chiaramente le caratteristiche della gita, difficoltà e tempi<br />

• Definisce gli orari ed i costi da sostenere<br />

• Si informa sulle condizioni di fattibilità di quanto proposto<br />

• S’incarica delle prenotazioni nei rifugi e ne cura la contabilità<br />

• Durante lo svolgimento della gita si assicura che venga rispettato il percorso definito<br />

• Stabilisce chi apre e chi chiude il gruppo mantenendone i contatti<br />

• In caso di incidenti di percorso cerca di risolvere il problema coinvolgendo tutti e pronto a sacrificarsi di<br />

persona<br />

• Non transige sui cambiamenti di percorso o sulle iniziative personali<br />

• Riesce persino a prenotare il bel tempo<br />

Queste mie considerazioni sono derivate dall’esperienza personalmente da me vissuta in occasione della<br />

gita sociale del Vallese.<br />

Posso affermare che le suddette caratteristiche di Capo Gita ben si addicono a Santini-Ballor-Somano.<br />

Per la prima volta, dopo tante gite, ho potuto provare ciò che si sente essere in coda al gruppo a causa di<br />

malessere o semplicemente per mancanza di adeguate forze.<br />

È stata la prima volta che ho dovuto cedere il mio zaino (decisamente non leggero), sia pure per solo 100<br />

metri di dislivello, alle insistenze di offerta da parte di Luigi che ha capito subito le mie difficoltà.<br />

Il secondo giorno della gita, a causa del persistere dei miei problemi di salute, Luigi si era offerto di<br />

sacrificare un giorno, accorciando il percorso pur di farmi concludere il giro; non so se è stato per orgoglio o<br />

se i miei dolori non erano particolarmente insopportabili che ho rifiutato questo suo sacrificio ed abbia<br />

preferito proseguire scaricandomi lo zaino di alcuni pesi distribuendoli sugli altri.<br />

Non mi stancherò di ringraziare tutti i partecipanti della gita nel Vallese che si sono prodigati ad alleviare la<br />

mia defaillance e che mi hanno permesso di concludere brillantemente la gita.


Sono state quattro giornate indimenticabili, tempo splendido e neve perfetta, 10<br />

centimetri di neve fresca su fondo trasformato; sistemazione nei rifugi ottima con<br />

poco affollamento, il nostro era il gruppo più numeroso.<br />

Tempistica di percorso sempre rispettata nonostante piccoli problemi di salute<br />

di alcuni, comunque tutti hanno raggiunto le mete prestabilite con grande<br />

soddisfazione.<br />

Mario Di Noia


Il Castello delle Fiabe<br />

aggiornato e corretto<br />

Rocca Barale, la grande falesia di arrampicata, sta godendo di ottima fama e quindi di frequentazione<br />

ottimistica.<br />

Ecco a voi la legenda con le nuove vie aperte e quelle in progetto. Gli scalatori (non gli acrobati) ne<br />

sappiano far buon uso con l’augurio di nuove emozioni che solo questo bel sito trasmette a chi è sensibile<br />

ed attento.<br />

1 - MOWGLI - via di placca di due lunghezze con possibilità di continuare su SIR BIS (max 5).<br />

2 - GRILLO PARLANTE - possibilità di concatenamento alle vie superiori (max 6a+).<br />

3 - PETER PAN - sette lunghezze (max 6a).<br />

4 - BAGHEERA - sei lunghezze (max 5).<br />

5 - SIR BIS - può essere considerata la via normale anche se non banale, di sei lunghezze (massimo quarto.<br />

6 - BALOO - tre lunghezze di placca (max 4) - concatenata a SIR BIS si compiono 8 lunghezze discretamente<br />

facili.<br />

7 - TRILLY - con otto lunghezze percorre tutto il centro del paretone (max 6a+).<br />

8 - CIP E CIOP - tre lunghezze di placca facili (max 4) raggiunge il cengione mediano da dove si possono<br />

percorrere tutte le altre vie.<br />

9 - CAPITAN UNCINO - otto lunghezze magnifiche (max A0, 6a e 6b).<br />

10 - SIRENETTA - otto lunghezze alla ricerca della roccia migliore (max A1 e 6a+).<br />

11 - EXCALIBUR - otto lunghezze per la vetta ed una bella variante al quinto tiro (5+ con passi di A2).<br />

12 - PAPERETTA YE-YE - la via si svolge tra TRILLY e CIP e CIOP. Sei tiri (max 6a+). Dalla partenza si prosegue<br />

sempre diritto (via cosiddetta moderna).<br />

13 - CIAO FRANCO - Bella via in ricordo di Franco Bergagna. Consta di quattro lunghezze che partono<br />

sull’etrema sinistra del paretone con sentiero appositamente tracciato e segnato in rosso.<br />

Solo la costante frequenza potrà tenere pulito il sentiero ai piedi del paretone (massimo 5). Il primo tiro di<br />

circa 30 metri raggiunge un terrazzino a circa 10 metri dalla base per poi inerpicarsi su splendida placca per<br />

sostare dopo 2 tettini. La seconda lunghezza è stata spittata come la via originale verso un grande tetto e<br />

poi in discesa a destra verso un breve tettino. Vi è anche una variante che taglia decisamente a destra già<br />

dalla prima sosta. Il terzo tiro passa su una grande placca per alzarsi verso una vaga cengia. Un altro<br />

spostamento leggermente in discesa a sinistra per poi attaccare una grande placca verticale che porta verso<br />

il termine della parete. La cima si può raggiungere proteggendosi con mezzi propri poiché non è più<br />

interessante dal lato arrampicata. In questo settore sono già state aperte con chiodi normali altre 3 belle<br />

vie in attesa di spittatura e pulizia delle cenge per la sicurezza degli arrampicatori.<br />

ATTENZIONE - Le vie aperte con pochi chiodi sono segnate con stelline, per cui si sconsiglia vivamente di<br />

percorrerle senza avere altri sistemi di assicurazione (friends e nuts) per altro molto difficili da sistemare<br />

perché le fessure sono poche ed esistono pezzi di roccia da staccare o che si potrebbero togliere al solo<br />

passaggio di chi le percorre a proprio rischio.


Ricordiamo qui per coloro che lo avessero dimenticato che Rocca Barale si raggiunge da Cantalupa in auto<br />

per via Tre Denti, poi via S. Antonio. Poi reperire sulla sinistra il bivio per Marchettoni Sup.-Druetti<br />

ignorando la diramazione di sinistra che si incontra poche centinaia di metri dopo il bivio. Posteggiare a<br />

sinistra di una villa lasciando il posto per il passaggio dei trattori sullo spiazzo.


Ciao Franco alla Barale<br />

Ci siamo mossi in tempo, io, Alfredo, Mario, Nanni, Pier Massimo, Valter B. e Walter C. con Enzo.<br />

Abbiamo lavorato sodo sotto la guida di Enzo Appiano ed è uscita, alla Rocca Barale, una splendida via di<br />

ben 4 lunghezze dedicata al nostro amico Franco Bergagna.<br />

Sembrava di averlo al fianco, come ai vecchi tempi, per realizzare qualcosa che ci appassionava tutti, ci<br />

elettrizzava come una conquista, non per noi, per gli altri: la conquista dell’inutile. I nostri sogni sono<br />

sempre stati sintonizzati su questi gesti, per noi molto importanti, per altri praticamente superflui.<br />

La vita è sempre fatta di illusioni, ma il nostro segreto era, ed è, fare nostre queste fantasie per dare un<br />

senso al nostro vagare per i monti alla ricerca di quel passaggio particolare, di quel diedro, di quella fessura<br />

non per farli nostri ma per gioire e farli conoscere ad altri frequentatori della montagna.<br />

Franco questo l’aveva immediatamente capito senza bisogno di parlare per cui serpeggiava un tacito<br />

accordo. Bastava uno sguardo, un sorriso, bastava alzare gli occhi verso una parete scrutandone gli anfratti,<br />

e già ci sentivamo coinvolti ed attaccati a quella roccia che ci faceva sentire eroi nell’eterna sfida<br />

ell’equilibrio precario verso il gigante che ci sovrastava.<br />

Quando poi, dopo sforzi calcolati al minimo particolare, riuscivamo a vincere quell’equilibrio instabile,<br />

mettevamo i piedi sulla vetta non come vincitori; il nostro sguardo soddisfatto s’incontrava, era una<br />

soddisfazione che solo pochi sanno descrivere, un grande senso di libertà. Ciao Franco.<br />

Germano


Un tocco romantico nel nostro CAI<br />

a cura di Germano Graglia<br />

Sono tre personaggi che abbiamo conosciuto, apprezzato e che purtroppo prematuramente ci hanno<br />

lasciati. Voglio ricordarli non soltanto per il grande affetto ed amicizia vera che mi legava a loro, ma<br />

soprattutto per lo spirito unico che albergava in ognuno, in modo differente l’uno dall’altro, e ne faceva<br />

altrettanti pezzi rari da prendere come esempio.<br />

Parto dal primo che ci ha lasciati attoniti per la sua ancor giovane età:<br />

Remo Giordana<br />

Remo è stato tra i fondatori del nostro C.A.I. <strong>Pianezza</strong>. Grafico per ecellenza ha sempre portato avanti la<br />

causa delle nostre pubblicazioni poiché aveva capito che per giungere al cuore dei Soci ocorreva entrare<br />

prima nella testa con una costante presenza attraverso i nostri stampati.<br />

Si era dedicato poi all’alpinismo giovanile anima e corpo forse sperando di inculcare la passione e l’esempio<br />

al suo giovane figlioletto Riccardo.<br />

Profondo conoscitore dello spirito umano, sapeva raccontare le cose più ilari con impeccabile serietà.<br />

Sempre schivo alle cariche sociali avrebbe potuto essere un ottimo presidente del nostro sodalizio, invece<br />

ha preferito lavorare per il C.A.I. senza mai pretendere riconoscimenti che gli sarebbero spettati di diritto.<br />

Grazie Remo.


Dino Roggero<br />

Forse non tutti l’hanno conosciuto perché era un carattere schivo e riservato con chi non conosceva, ma<br />

schietto, sincero e gioviale con coloro che avevano avuto la fortuna di entrare in confidenza con lui.<br />

Pignolo nell’annotare tutte le gite che faceva con una scrittura minuscola e precisa con caratteri chiari ma<br />

piccolissimi. Noi che abbiamo avuto la fortuna di pubblicare sui vecchi “bollettini” una rubrica dal titolo<br />

Spigolature dai libri di vetta di Ro. Di. (Ro.Di. stava per Roggero Dino) abbiamo riso insieme e ci siamo<br />

compiaciuti per l’acuto spirito critico usato con intelligente riservatezza e timore di superare i limiti che egli<br />

stesso si poneva nei riguardi altrui. Al giorno d’oggi si direbbe gentiluomo d’altri tempi. Suo timore<br />

principale era quello di dar noia, in qualsiasi modo, a chi gli stava accanto. Acuto spirito osservatore, alla<br />

mia domanda: “Dino, ti piacerebbe morire in montagna?” rispondeva con mio stupore. “No, se mi<br />

trovassero dopo giorni di ricerca penso al disgusto dei miei soccorritori nel sentire l’inevitabile puzzo!”.<br />

È stato un amico indimenticabile, nelle lunghe camminate non si è mai lamentato che si andasse piano o<br />

forte, lui c’era sempre!<br />

Nell’ultimo foglietto scritto in stampatello e conservato negli archivi del nostro “Bollettino”, mai pubblicato<br />

per ragioni di spazio, il nostro Dino diceva:<br />

Questa volta, “spigolature” è narrativa che esprime l’infinita passione nostra per la montagna, la nostra<br />

“vetta”.<br />

Da “Lo scarpone”, una appassionante tesi sull’amore per la montagna trasmesso di padre in figlio, ai nipoti.<br />

È una lirica soave, deliziosa, romantica; ed io me la rileggo ogni tanto, me la godo come una musica che mi<br />

aleggia attorno ...<br />

Ciao Dino, ultimo poeta della “nostra” montagna!


Franco Bergagna<br />

Improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, ci hai lasciati attoniti, increduli alla brutta notizia. Amico<br />

mio, appena ieri progettavamo insieme un’altra traversata, questa volta dal monte Soglio alle Levanne, e<br />

sarebbe stata la traversata dell’acqua fredda, in contrapposizione a quella dell’acqua calda che aveva avuto<br />

grande successo! Avevi già detto che ci avresti pensato tu ai rifornimenti di acqua e viveri da nascondere<br />

appositamente lungo le varie tappe di cresta che, dopo le feste di Natale, avremmo progettato insieme. Sei<br />

invece partito per una traversata molto più lunga ma ahimé senza ritorno. La barzelletta della motosega,<br />

tuo cavallo di battaglia, continuiamo a raccontarla a tutti, ma proprio quando occorrerebbe ridere ci coglie<br />

un nodo alla gola pensandoti. Penso che di lassù panorami mozzafiato ne vedrai tanti, ma immagino anche<br />

che avrai un po’ di nostalgia dei tuoi compagni di viaggio.<br />

Ciao Franco, guarda che anche le nostre montagne sono belle; perché hai voluto lasciarle tutte a noi? Non è<br />

giusto!<br />

Franco è partito per il suo<br />

grande ultimo viaggio!


Addio tipografia CAI <strong>Pianezza</strong><br />

di Germano Graglia<br />

È una storia troppo lunga da raccontare anche perché in fondo potrebbe interessare soltanto gli “addetti ai<br />

lavori” e vi assicuro che questi ultimi non esistono quasi più, razza estinta, obsoleti (detti anche vecchi<br />

grafici).<br />

Basta ricordare che fin dai primi tempi l’allora sottosezione CAI <strong>Pianezza</strong> emanava mensilmente un foglio<br />

ciclostilato e stampato dalla copisteria di <strong>Pianezza</strong> “Laura” con le notizie sulla nuova sottosezione. Poi il<br />

foglio divenne opuscoletto, quadrimestrale con una nuova veste grafica. Quando cominciammo ad<br />

autogestirci (come pubblicazione) uscivano tre chiamiamoli “depliants” per la descrizione e la gestione delle<br />

attività sociali ed un numero unico di fine anno come sunto delle nostre attività.<br />

Debbo doverosamente sottolineare che già fin da questa fase del nostro “Bollettino” si produceva,<br />

stampava e spediva il prodotto con minima spesa, ma con grande lavoro. Grazie a Remo Giordana<br />

acquistammo poi la famosa Rotaprint che vedete in fotografia e così grazie ad un espositore di lastre<br />

verticale, una taglierina, un tavolo luminoso autocostruito per l’impaginazione dei lucidi e quant’altro<br />

serviva per gestire la famosa Tipografia del CAI <strong>Pianezza</strong> divenimmo produttori e stampatori del nostro<br />

“Bollettino” che prese il nome di “<strong>Pera</strong> mòra”.<br />

La produzione grafica che richiedeva tempo e mezzi, altre al contributo in opera dei soci volontari, divenne<br />

semestrale per via della riforma delle poste italiane che richiedeva per la sua spedizione a ciascun socio,<br />

molto di più del prezzo che veniva a costare la sua stampa in proprio. Una spesa che la nostra sezione non<br />

poteva accollarsi.<br />

Così si decise per un numero unico annuale, ma ahimé, anche le macchine hanno un’usura, specie quando<br />

sono già acquistate usate. La sempre meno disponibilità dei soci a prestarsi per la piegatura e la confezione<br />

rigorosamente a mano ci convinse a ricorrere alla stampa in tipografia.<br />

La qualità balzò subito in alto, ma purtroppo la spesa per una sola edizione di “pera mòra” raggiunse<br />

anch’essa dei livelli decisamente elevati. Fortunatamente la stesura e l’impaginazione rimase al CAI<br />

<strong>Pianezza</strong> (leggi Germano) e questo contribuì a far calare la spesa generale, oltre che al piacere di scrivere<br />

delle pagine per il CAI in completa autonomia.<br />

Vorrei anche aggiungere che i nostri inserzionisti, tutti indistintamente, contribuiscono a sostenere la<br />

nostra stampa sociale come amici e come soci senza pretendere più di tanto ma come legame al nostro CAI<br />

e al nostro notiziario.<br />

La fotografia non rende giustizia al gran lavoro<br />

compiuto da decine di persone convocate a casa di<br />

Germano per piegare, tagliare, pinzare le 700 o<br />

1000 copie di “<strong>Pera</strong> mòra”.<br />

La fotografia qui accanto vuole rassicurare tutti che<br />

il nostro notiziario “<strong>Pera</strong> mòra”, nonostante le<br />

difficoltà, grazie ad un computer e ad un buon<br />

tipografo che lo stampa, fa sentire ancora la sua<br />

voce.


20 anni di MTB al CAI <strong>Pianezza</strong><br />

Il <strong>2009</strong> rappresenta per la Mountain Bike del CAI <strong>Pianezza</strong> una ricorrenza, per chi c’era ed ha buona<br />

memoria. Io c’ero: è la memoria che inizia a scarseggiare…<br />

Nel <strong>2009</strong> saranno vent’anni da quando le MTB sono entrate nella vita sezionale.<br />

Ci pensò Beppe Carlone (che in un primo momento aveva modificato una bicicletta da strada) a proporre,<br />

nella primavera del 1989, l’acquisto di uno stock di MTB presso la “EXIMAR” di Milano. (Chissà se la<br />

premiata ditta esisterà ancora? Ho provato a cliccare su Google la chiave di ricerca “Biciclette EXIMAR<br />

Milano” e l’unica cosa che sono riuscito a scovare è stato il nome del biker milanese, Vittorio Innocente si<br />

chiamava, con cui Beppe restò in contatto per un po’ e che fu il nostro tramite verso la Eximar, di cui<br />

Vittorio reclamizzava i prodotti con imprese extraeuropee – “in cima al Caucaso in MTB” – o al limite<br />

dell’impossibile – “Record di profondità marina in bicicletta”…).<br />

Fu così che si passarono due o tre giovedì sera a disquisire in sede di dimensioni di telai, di<br />

componentistica, di soldi... Alla fine ne uscì un ordine di 11-12 MTB che il compianto Giorgio Borille col suo<br />

camioncino ci andò, verso fine giugno, a recuperare.<br />

Della partita c’erano il past-president Germano Graglia, Remo Giordana, Beppe Carlone ovviamente (che<br />

aveva, se ben ricordo, addirittura preso dei gruppi Shimano, mentre i più, come il sottoscritto, avevano<br />

optato per dei più economici Suntur “Alfa 2000” “ma li monta anche la squadra corse della Bianchi”, ci<br />

consolavamo…) !<br />

Mi ricordo il bianco telaio altissimo (in linea col proprietario) di Alfredo Croce.<br />

Non mi ricordo se della partita ci furono anche Borille (che purtroppo non può più confermarcelo). Forse<br />

Gianni Pronzato.<br />

Ho sicuramente dimenticato qualcuno: se ci sono delle Eximar ancora in attività, si facciano vive!<br />

Ma l’inizio (nel 1989) fu grandioso ed il divertimento assicurato. Mi ricordo che alla seconda uscita andai<br />

fino a Maria Ausiliatrice, sopra Givoletto, e discesi lungo i piloni!<br />

Anche al CAI ci si diede abbastanza da fare. Nel 1990 si iniziò con il ritrovarci insieme al pomeriggio<br />

dell’ultimo sabato del mese per belle esplorazioni nei dintorni (per me fu come ritornare ragazzino e<br />

andare a zonzo per campagne e boschi come facevo ai tempi delle medie con la bici Sperone). Nel 1991 poi<br />

si incominciò con un vero, seppur ridotto, Programma Sociale. Un po’ come facciamo adesso.<br />

Bisognerà festeggiare con un “Tutto guadi bis”.<br />

Giovanni Gili


MTB 2008, com’è andata?<br />

Secondo me, bene. È saltata solo una gita. Discreta (ed in consolidamento) la partecipazione: 12 in marzo<br />

lungo la Dora, 7 in aprile nel Roero “fangoso”, 3 verso il Pietraborga in un fine maggio “piovoso”, 7 in<br />

giugno al Gran Bosco.<br />

Gran gita da ricordare per i 9 della Conca Cialancia in luglio, sicuramente la più spettacolare e “vissuta” di<br />

tutta la stagione.<br />

Ottima la partecipazione (14) alla “Via Francigena” in settembre con Bici & Dintorni, di cui abbiamo potuto<br />

apprezzare la grande organizzazione. Un ringraziamento particolare al Presidente Mario Agnese che ad<br />

inizio anno aveva presentato in sede anche l’itinerario “Corona di delizie”.<br />

Per concludere, buon successo (11 partecipanti) a fine settembre per il tratto torinese del Parco Fluviale del<br />

Po.<br />

Delle ultime due gite (non ancora effettuate al momento di chiudere il numero in Redazione), vi dirò a<br />

voce!<br />

MTB last minute<br />

Giovanni Gili<br />

Appena prima di andare in stampa si è svolta l’uscita in MTB del 2 novembre 2008.<br />

La meta avrebbe dovuto essere Fort Croix de Bretagne, ma il maltempo che ha interessato il nord-ovest<br />

nell’ultima settimana ci ha consigliato di cambiare meta.<br />

Un cielo plumbeo e minaccioso ha accolto i tre temerari che alle 9 sono partiti da Caselette in direzione<br />

Madonna della Bassa. Tutto l’itinerario si è svolto in mezzo alla nebbia, ma ciò non ha guastato la<br />

soddisfazione di aver raggiunto la meta.<br />

La discesa è avvenuta per sentiero verso Valdellatorre… Scelta non proprio felice, a causa della pioggia che<br />

ha reso il fondo incredibilmente viscido.<br />

Qualche capitombolo senza conseguenze ha segnato il ritorno, che si è concluso proprio mentre cominciava<br />

a scatenarsi una violenta pioggia.<br />

Dislivello: 1000 m - Lunghezza: 31 km - Difficoltà: BC/OCA<br />

La conca Cialancia in<br />

Val Chisone (MTB) in<br />

collaborazione con “Bici<br />

& Dintorni”.<br />

Alberto Fiorentini


Lungo le sponde del Po.<br />

Un’altra gita<br />

riuscitissima grazie alla<br />

perfetta organizzazione:<br />

la Via Francigena.


Quella targhetta sul Monte Soglio<br />

Ultima domenica di agosto. La gente si lascia dietro i bei ricordi delle vacanze appena terminate e<br />

pigramente si gode gli ultimi giorni di libertà dal lavoro che ormai incombe minaccioso per un altro anno. È<br />

molto difficile notare in questa ultima festività tanta gente che si muove insieme. Ebbene, noi no!<br />

Una trentina di persone, tutti nostri Soci, si dirigevano in quella fumosa domenica di nebbioliona quasi<br />

autunnale verso il Monte Soglio, prima propaggine che dà l’avvio ad una famosa cresta già descritta anni fa<br />

da un socio CAI (Pensiero Acutis) in un suo bel libro che ormai è diventato una rarità.<br />

Perché tanta gente in un luogo così inusuale?<br />

Vi chiedo un piccolo sforzo di memoria per tornare indietro di qualche anno. Ricordate la famosa cresta<br />

“dell’acqua calda” percorsa da alcuni nostri Soci con l’instancabile Franco Bergagna? Era stato un bel<br />

successo grazie soprattutto alla grande disponibilità di Franco che, previdente, aveva provveduto ai vari<br />

rifornimenti, ma soprattutto all’acqua che scarseggiava in cresta e che rappresentava la maggiore difficoltà<br />

del nostro percorso. Era riuscito tutto molto bene, anche soprattutto per merito di Franco.<br />

A distanza di qualche anno, proprio a settembre di quest’anno (2008) avevamo progettato una bella<br />

traversata di 5 o sei giorni in quota senza mai scendere: dal Monte Soglio alle Levanne, tutto rigorosamente<br />

per cresta e, questa volta, in contrapposizione alla vecchia cresta “dell’acqua calda” avrebbe dovuto essere<br />

“La cresta dell’acqua fredda”. I vecchi protagonisti c’erano ancora tutti, entusiasti e pronti all’impresa, ma<br />

soprattutto si erano aggiunti altri, nuovi, entusiasti partecipanti che volevano in ogni modo partecipare<br />

all’evento “magico”.<br />

Franco, come d’abitudine, si era incaricato di nascondere con preventive salite, acqua e cibo per non<br />

caricarci troppo i sacchi già pesanti per il materiale alpinistico, il vestiario, i generi d’emergenza, ecc.<br />

Ricordo che qualche giorno prima di Natale ci eravamo riuniti in sede CAI per organizzare meticolosamente<br />

il tutto.<br />

Poi Franco improvvisamente sparì dalla circolazione, non era la prima volta che perdevamo le sue tracce,<br />

complici i suoi improvvisi viaggi “last-minute”, ma poi ricompariva raggiante per raccontarci le sue nuove<br />

esperienze.<br />

Questa volta no, il suo viaggio è stato molto più lungo.<br />

Germano


Vertical rock 2008<br />

APPUNTI DI UN ARRAMPICATORE<br />

Giovedì 15 maggio: presentazione in sede delle uscite. La saletta è gremita di gente... perfetto! Venerdì 16<br />

maggio: gran pienone in palestra, tantissimo entusiasmo. Fantastico, come da tradizione anche quest’anno<br />

iniziamo bene. Domenica 18 maggio: siamo in 7 davanti al CAI. Piove a dirotto. Ci rendiamo conto che tanto<br />

non smette; sconsolati ritorniamo a casa. Andrà bene la prossima!<br />

Può succedere... siamo ottimisti. Domenica 25 maggio: siamo in 2. Piove a dirotto.<br />

Nulla da fare anche per questa domenica, le previsioni per la settimana sono pessime.<br />

Iniziamo proprio male!. Domenica 15 giugno: forse ci siamo... è nuvolo, ha smesso da poco di piovere. Ma<br />

siamo un bel gruppo di ottimisti. Io un po’ meno!<br />

Ci proviamo... la falesia la Baita ci sta aspettando. Stranamente riusciamo a fare qualche tiro tra una goccia<br />

e l’altra. Fino a pranzo si arrampica anche con la roccia non proprio asciutta.<br />

Ovviamente per continuare con la tradizione di quest’anno siamo costretti a tornare rapidamente alle auto<br />

sotto uno splendido acquazzone... Siamo un po’ demoralizzati... ma decidiamo di spostare le prossime<br />

uscite di ... qualche mese, per sicurezza!<br />

Domenica 21 settembre: Montestrutto: ci ritroviamo in un posto stupendo, ideale per chi desidera<br />

arrampicare ma ha anche esigenze di spazio dove far giocare i bambini. Il tempo per questa volta è stato<br />

clemente, un po’ nuvolo, ma ci ha permesso di trascorrere una piacevole giornata. Nel prato adiacente alle<br />

pareti c’era un accampamento di figuranti con abiti medioevali. Nel pomeriggio abbiamo assistito alle prove<br />

di un combattimento, con frecce, spade e lance. È stato uno spettacolo inatteso e molto bello. Ormai dopo<br />

il riscaldamento dei muscoli ci siamo lanciati la domenica successiva a Rocca Barale.<br />

È il trionfo del bel tempo, sotto uno splendido sole, ci divertiamo Concludiamo in bellezza a Traversella con<br />

un caldo quasi estivo. Che dire, chi la dura la vince. Alla fine siamo riusciti a divertirci lo stesso; è ora già di<br />

programmare il <strong>2009</strong> abbiamo deciso di fare 3 uscite nel mese di maggio.. Un dubbio mi assale: faremo poi<br />

bene a scegliere questo periodo?<br />

Luca Borelli


Alpinismo giovanile<br />

Cosa dire, non sono uno scrittore, quindi l’unica cosa che mi viene in mente è esporre le mie considerazioni<br />

di quest’anno. Sembra che si stia muovendo qualche cosa, i nostri giovani soci pare che siano interessati<br />

alle nostre attività, soprattutto a quelle di arrampicata. Le escursioni non vanno benissimo, la<br />

partecipazione è un po’ scarsa, forse perché sono un po’ più impegnative e faticose, mentre per<br />

l’arrampicata abbiamo avuto un’ottima affluenza, secondo me perché i bambini sono molto più attratti da<br />

questo sport, che riescono a praticare in sicurezza e con disinvoltura, non come magari fanno a casa su e<br />

giù per mobili, sedie e tavoli con i genitori che gli urlano dietro di scendere. Sulla roccia al contrario si<br />

vedono i genitori incitare i bambini a salire a tutti i costi. Altro non saprei cosa aggiungere, nelle varie uscite<br />

ho visto sia i genitori che i ragazzi molto felici e partecipi verso tutte le nostre attività; spero di riuscire a<br />

ricreare un folto gruppo di giovani che purtroppo negli anni passati si era perso. RAGAZZI CONTINUATE E<br />

CONTINUIAMO COSÌ!<br />

Alcuni aspetti “ludici” dell’alpinismo giovanile del CAI <strong>Pianezza</strong>.<br />

LE AVVENTURE DI UN PICCOLO SOCIO<br />

Diego<br />

Ciao a tutti, sono il piccolo Alberto. Sono cresciuto dall’ultima volta che vi ho scritto, non sono più tanto<br />

piccolo... ora cammino, corro e parlo, e combino guai (come dicono i miei genitori). In questo anno, i miei<br />

genitori mi hanno portato spesso in montagna. Ricordo una gita sulla neve, in compagnia di alcune<br />

signorine e del mio padrino. Mi hanno detto che era una gita dell’alpinismo giovanile. La meta che non<br />

abbiamo raggiunto si chiama Punta Sourela. Mamma e papà e anche gli altri che camminavano (io ero nello<br />

zaino, sulle spalle di papà) si sono messi sotto i piedi delle cose strane che mi hanno detto si chiamano<br />

“racchette da neve”. Io ero imbacuccato in un enorme tutone bianco come la neve; sembravo “Bibendum”<br />

(non so come si scrive) l’omino della guida della misclen (anche questa parola non so come si scrive) e<br />

inoltre nelle foto che mi hanno fatto mi si confonde con il paesaggio innevato. Il sole quel giorno si era<br />

velato dietro una tendina di nuvole sottili. È stata una bella gita! Poi nella bella stagione di gite ne ho fatte<br />

molte altre anche se il tempo in primavera non è stato bello. C’è stata anche una gita che non mi è piaciuta,<br />

perché la mia mamma è caduta e si è fatta male. Per parecchio tempo ha avuto il braccio bloccato in una<br />

cosa bianca e dura, tanto dura che potevo fare toc toc con il pugno e ci ho anche disegnato sopra. Ma<br />

quello che non mi piaceva è che con quel coso la mamma non riusciva più a farmi le coccole e a tenermi in<br />

braccio e inoltre non siamo più andati in montagna per un po’. Ma io nel frattempo sono cresciuto e ho<br />

sempre voglia di correre e di fare. Così da quando abbiamo ripreso ad andare in montagna, non resto più<br />

tutto il tempo nello zaino ma scendo a fare due passi anch’io, per poi farmi prendere in braccio... Siamo<br />

anche andati ad una di quelle gite dove tutti si arrampicano alle pareti di roccia appesi alle corde,<br />

“imbracati” e con in testa quei caschi che mi piacciono tanto. Non so come mai, ma quando metto quello di<br />

papà in testa, ridono tutti... Boh! C’erano anche tanti altri bambini, molti più grandi di me ma alcuni come<br />

Anna e il piccolo Davide erano della mia misura... Non ho voluto arrampicarmi, ma quando ho visto il mio


papà in alto ho cercato di raggiungerlo, con l’aiuto della mamma... ma non ci sono riuscito... Dopo la nanna<br />

mi ricordo di aver visto delle persone vestite con “armature” combattere con le spade, subito mi sono<br />

spaventato (mi spavento spesso quando vedo delle cose nuove che non capisco), poi in braccio a papà ho<br />

osservato con molta attenzione cosa facevano... Ma adesso che ci penso; sono proprio belli quei<br />

“moschettoni” e gli altri aggeggi che sia papà che altri si attaccano alla vita. Ho anche aiutato papà a<br />

prepararsi lo zaino... e sono stato tanto bravo che me ne ha dato uno per giocare...ma chissà dove è andato<br />

a finire... Mammaaaaa! Mammaaaaa! Ops! Scusate, ciao a tutti ... vado a cercare il moschettone ...<br />

Abeto (io lo dico così)


Il “progetto” Masso Gastaldi<br />

Questo documento redatto dai responsabili del CAI <strong>Pianezza</strong> è stato presentato in Comune nel marzo 2008,<br />

e riproposto con alcune modifiche, per completezza, all’inizio di novembre dello stesso anno, con la<br />

speranza che venga preso in considerazione per il bene della comunità di <strong>Pianezza</strong> e di questo bel<br />

monumento naturale.<br />

Premessa<br />

Fin dal suo nascere (1976) il C.A.I. sezione di <strong>Pianezza</strong> ha sempre avuto a cuore la valorizzazione del Masso<br />

Gastaldi sotto tutti gli aspetti. I suoi Soci si sono adoperati negli anni, ed operano tutt’ora alla pulizia e<br />

manutenzione di questo sito storico.<br />

Tutti gli anni si svolgono sul Masso Gastaldi degli incontri di arrampicata per le scuole elementari di<br />

<strong>Pianezza</strong> della durata totale di circa 2 mesi. Siamo continuamente contattati da responsabili di scolaresche<br />

che, convogliate dal nostro Comune, si servono della disponibilità dei Soci C.A.I. per visitare il “fenomeno<br />

geologico”. È stato pubblicato nel lontano 1990 un volumetto con il contributo del Comune e del C.A.I.<br />

<strong>Pianezza</strong> ormai in esaurimento entrato a far parte delle collezioni introvabili.<br />

Sempre a cura del C.A.I. sono stati stampati diversi tipi di volantini e pieghevoli da consegnare ai visitatori<br />

del Masso Gastaldi.<br />

Dall’ultimo intervento straordinario effettuato per conto del Comune di <strong>Pianezza</strong> sono ormai trascorsi<br />

parecchi anni (18 per la precisione) ed alcune opere soffrono del logorio del tempo e vanno urgentemente<br />

messe in sicurezza.<br />

Ne elenchiamo alcune che necessitano a nostro avviso di restauro o rifacimento.<br />

1) Revisione della scalinata di accesso (alcuni scalini instabili).<br />

2) Rifacimento del mancorrente sommitale perimetrale e della stessa scalinata con adeguamento alle<br />

norme di sicurezza vigenti al fine di garantire l’incolumità dei bambini con una robusta griglia metallica, che<br />

garantisca in almeno 3 punti un accesso (tramite cancelletto) per l’ordinaria manutenzione e l’ispezione alle<br />

varie pareti. A tale scopo è stato interpellato un nostro socio esperto in lavori di carpenteria in ferro il quale<br />

ha quantificato attraverso attento preventivo il costo di tutta la recinzione in moduli di ferro (più di 100<br />

metri) alti 1,20 e larghi da 1 metro a 1,20, sfruttando, dove possibile, l’attuale ferro di recinzione laddove<br />

risulta solido. Il tutto in barre a base quadrata di mm 12 di diametro verniciato in grigio scuro.<br />

Ovviamente si tratterebbe di un buon lavoro artigianale con la partecipazione di un gruppo di volontari del<br />

CAI <strong>Pianezza</strong>.<br />

3) Predisposizione di un tabellone (metallico serigrafato) da posizionare prima del cancello di ingresso<br />

(sopra i primi 4 scalini, fronte muro casa adiacente) che illustri brevemente genesi, storia e modalità di<br />

accesso al Masso.<br />

4) Predisposizione di alcuni tabelloni (metallici serigrafati) da posizionare sulla sommità del Masso (in<br />

posizione che non penalizzi la vista panoramica ovvero all’interno della Cappella) che illustrino in dettaglio<br />

l’origine geologica, la storia (prime frequentazioni, il Masso ed il 1706, Bartolomeo Gastaldi, il C.A.I. ed il<br />

Masso), la botanica e la fruizione (arrampicata con le scuole, vie di salita, ecc.).<br />

5) Stampa fotografica debitamente protetta, che illustri il panorama che si vedrebbe se non esistesse<br />

l’attuale condominio “Masso Gastaldi”. Interessare per le riprese il Foto click.<br />

6) Sistemazione nello spazio antistante l’accesso al Masso (zona primi scalini) di un paio di tubi metallici<br />

“dissuasori” di posteggio almeno per l’entrata.


7) Ricopertura e messa in sicurezza dell’intero impianto di illuminazione che in alcuni punti è<br />

completamente scoperto.<br />

8) Ripulire tutta la parete su via Masso Gastaldi (potrebbe anche farlo il C.A.I.) ove esistono pietre in bilico e<br />

pericolanti su vari terrazzini ormai infestati da porcheria e cespugli.<br />

9) Realizzare su via Masso Gastaldi, lato Masso, come continuazione di quello esistente (da allargare) alla<br />

base del condominio, un marciapiede e\o posizionare “dissuasori” antiposteggio che consentano una<br />

passeggiata sicura attorno al Masso e consentano altresì l’utilizzo ai fini dell’arrampicata sportiva di questo<br />

lato; posa a cura del C.A.I. di protezioni (spit).<br />

10) Rinfrescare (ripassare) ed eventualmente illuminare le scritte della lapide dedicata a Bartolomeo<br />

Gastaldi.<br />

11) Effettuare riproduzioni anastastiche di vecchie stampe, eventuali cartoline del Masso Gastaldi, da<br />

predisporre come gadget da offrire o vendere in occasione di manifestazioni.<br />

12) Fornire al C.A.I. l’attrezzatura necessaria per l’ordinaria manutenzione del Masso (forbici, scope, seghe,<br />

decespugliatori, sacchi per l’immondizia, ecc.).<br />

13) Aprire un cantiere di studio e valutazione con il C.A.I. ed altri Enti interessati per valutare la possibilità di<br />

individuare e ripristinare i rifugi antiaerei esistenti ai tempi della 2ª guerra mondiale da adibire a scopi<br />

museali.<br />

Il comitato C.A.I. per la tutela e valorizzazione del Masso Gastaldi<br />

Piercarlo Rabezzana<br />

Giovanni Gili<br />

Germano Graglia<br />

Piero Campanella<br />

Renato Nozza<br />

Achille Torchio

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