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Mattacchine - Numero 7 - C.O.E.S. onlus - Coesonlus.it

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la denuncia<br />

Il decreto sulla compartecipazione alla spesa per gli utenti che accedono<br />

alle prestazioni di riabil<strong>it</strong>azione in regime residenziale e semi-residenziale<br />

di mantenimento ha creato molte tensioni tra i centri e tra le<br />

famiglie. Lo stato di difficoltà della san<strong>it</strong>à laziale si riflette<br />

pesantemente su tutti i soggetti coinvolti nel fornire e nel<br />

ricevere le prestazioni san<strong>it</strong>arie.<br />

La Regione ha ridisegnato il sistema san<strong>it</strong>ario nel tentativo<br />

di rispondere all'esigenza di ripianare e contenere la<br />

spesa, ma ha adottato come cr<strong>it</strong>erio centrale il taglio<br />

lineare senza operare "chirurgicamente" là dove si annidano<br />

gli sprechi e le cattive pratiche amministrative.<br />

L'allarme per una s<strong>it</strong>uazione potenzialmente cr<strong>it</strong>ica per<br />

gli utenti è stato segnalato dai centri di riabil<strong>it</strong>azione<br />

prima ancora che dalle famiglie e dagli utenti. E' evidente<br />

che ormai le coscienze e le capac<strong>it</strong>à di indignazione sono<br />

acquietate da anni di ignavia della rappresentanza pol<strong>it</strong>ica<br />

che preferisce non essere disturbata.<br />

"Non disturbare il manovratore" è la regola sia pure declinata con<br />

diverse sensibil<strong>it</strong>à in ragione della storia di ogni formazione pol<strong>it</strong>ica e<br />

addir<strong>it</strong>tura di ogni personaggio pol<strong>it</strong>ico in quel momento al governo della cosa<br />

pubblica.<br />

Era l'estate del 2010 quando si iniziò a ragionare sulla applicazione della compartecipazione<br />

alla spesa delle prestazioni di riabil<strong>it</strong>azione e in quel momento si pensò di provare un'azione<br />

dimostrativa che avrebbe dovuto sollec<strong>it</strong>are le sop<strong>it</strong>e coscienze ad affrontare in chiave<br />

di ferma protesta l'adozione del provvedimento, soprattutto perché era per l'appunto l'estate<br />

inoltrata e ancora non si aveva notizia delle modal<strong>it</strong>à applicative di un principio di per sé anche<br />

ragionevole ma che dovrebbe trovare forme di applicazione molto selettive.<br />

Alla forma di protesta hanno partecipato anche centri che non hanno nessun interesse immediato<br />

all'applicazione della compartecipazione non avendo utenti nei regimi di ricovero considerati.<br />

Chi scrive è certo che non tutti abbiano effettivamente fatto quello che si era deciso con ciò indebolendo<br />

una già modesta capac<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica e contrattuale dei centri di riabil<strong>it</strong>azione e delle famiglie e<br />

degli utenti disabili.<br />

Si era deciso di inviare delle lettere di dimissione da realizzarsi nel giro di qualche tempo, ad un<br />

numero di utenti tale che le ASL potessero rilevare il problema del malessere dei centri e degli utenti.<br />

Nulla è accaduto in chiave di mobil<strong>it</strong>azione generale, mentre alcuni episodi in chiave molto particolare<br />

testimoniano come la strumentalizzazione delle buone intenzioni sia una pratica comune e che se le<br />

buone intenzioni di due soggetti deboli, ma che hanno obiettivi parzialmente divergenti, trovano l'amplificazione<br />

di altri "giocatori" con intenzioni meno nobili o comunque divergenti dagli altri giocatori allora si<br />

scatena una tempesta perfetta che si abbatte sui deboli.<br />

E' la dimostrazione che "le strade dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni" e che il potere non<br />

ama essere disturbato in particolare se c'è la sproporzione tra il Potere e il "sudd<strong>it</strong>o" dovuta alla mancanza<br />

di rappresentanza del soggetto debole.<br />

Alla fine si comprende come sia inutile anzi sia controproducente provare a salvare chi non vuole essere<br />

salvato collocandosi nell'alveo del bene comune, perché ha già deciso, partecipando appieno allo spir<strong>it</strong>o<br />

del tempo (poiché è il tempo del trionfo dell'individualismo più sfrenato) di essere in grado di risolvere<br />

in chiave di tornaconto personale qualunque s<strong>it</strong>uazione problematica che si presenti.<br />

Da tutte queste considerazioni ne ricavo un solo insegnamento: l'incapac<strong>it</strong>à di vedere appena oltre il<br />

proprio piccolo risultato utile costringe tutti ad accettare la logica del dominio anche arb<strong>it</strong>rario del più<br />

forte.<br />

Le scelte di governo del sistema della riabil<strong>it</strong>azione già sono diventate di totale appannaggio della<br />

Amministrazione Regionale, realizzate in modo autor<strong>it</strong>ativo, affidandosi al solo conforto di strutture tecniche<br />

che rappresentano una visione parziale della realtà, la quale è invece molto più articolata e molto<br />

più corrispondente alla realtà effettuale.<br />

La logica di potere scende lungo la scala amministrativa e si manifesta ad ogni livello decisionale e di<br />

controllo in modo tale che si rende indeterminato il quadro di riferimento normativo e perciò si rende<br />

molto più discrezionale l'intervento di chi ha il potere di intervenire.<br />

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