luglio 2011 / anno 4 - Comune di Lerici

ANNO 4 - NUMERO 07
1 LUGLIO 2011
Laboratorio di
Giornalismo
delle scuole
medie F. Poggi
e P. Mantegazza
Lerici In… è un
allegato di Ameglia
Informa, registrato al
tribunale della Spezia
al n.2 del 4.2.1998
(stampato in proprio)
LERICI IN...
grazie
alla pubblicità
degli inserzionisti
È DISTRIBUITO
GRATUITAMENTE
c/o gli info point,
giornalai disponibili,
locali e uff. pubblici.
MENSILE DEL TERRITORIO DI LERICI
a cura dell’Istituto Comprensivo di Lerici
Musicalmente, sportivamente, festivalmente Lerici
È questo lo slogan con cui il
sindaco Emanuele Fresco, gli assessori
Misuri e Caluri in collaborazione
con Guido Zanello (presidente
di STL) hanno presentato il
calendario degli eventi estivi 2011.
Un programma molto denso a
cui hanno dato un grande apporto
le associazioni locali e che già ha
avuto un anticipo nelle due manifestazioni
“Barche in Piazza” e la
prima edizione del “Festival dei
Borghi in Liguria” (quest’ultima
tenuta in contemporanea a Tellaro
e Montemarcello).
Stagione lunga, dunque, perché
destagionalizzare è uno degli obiettivi
primari portati avanti
dall’amministrazione. Come hanno
ribadito a una voce Misuri e
Caluri, vi sono alcune novità che
offrono un respiro turistico più
ampio: tanto per citarne una, saranno
proposti dei percorsi subacquei
guidati che permetteranno di
scoprire le bellezze sott’acqua di
cui la costa è dotata.
Distribuiti in tutto il territorio
gli eventi puntano sulla musica e
su alcuni noti protagonisti, sulle
PRINCIPALI MANIFESTAZIONI
DEL MESE DI LUGLIO 2011
venerdì 1, sabato 2, domenica 3
Sagra marinara di S. Erasmo,
(vedi pagina seguente);
venerdì 1 ore 21.30 spettacolo
musicale sotto il castello di San Terenzo;
sabato 2 ore 15 “Trofeo Noceti”
al molo di Lerici - 5 Km a nuoto da
Lerici a San Terenzo;
martedì 5 ore 21 “Martedì musicali
a Villa Marigola” rassegna di
by Carlo Zanco
tradizioni, sulla gastronomia, sulla
protezione dell’ambiente e sugli
avvenimenti sportivi veri e propri.
Senza dimenticare teatro e
poesia. Con la nota dei mercatini,
dell’occhio aperto sulla cultura del
mare con “Lerici legge il mare”
(in collaborazione con la Marittima
e Mursia) e “Mytiliade”.
E a ottobre, la prima edizione
del “Festival internazionale
della gastronomia”, che vede
partner la città di Mougins con cui
Lerici è gemellata.
Gabriella Molli
musica classica (Fond. Carispezia);
venerdì 8 Festeggiamenti
“Bandiera Blu” ore 21 Lerici rotonda
Vassallo, “Tarantella spider
dance” - S. Terenzo sotto il castello,
”rassegna di 100 chitarre”;
sabato 9 e domenica 10 festa
di San Prospero, patrono di San
Terenzo, con luminarie per le vie
del borgo;
martedì 12 ore 21 Ray Gelato
in concerto - spiaggia di San Te-
(Continua a pagina 2)
Visita il sito internet del Comune di Lerici, www.comune.lerici.sp.it o
quello della scuola, www.istitutocomprensivo-lerici.it con tutti i numeri di “Lerici In” a colori

(Continua da pagina 1)
renzo;
mercoledì 13 ore 21 Blues
Brothers original band concerto
del gruppo “April fool’s
day” - Lerici Rotonda Vassallo
venerdì 15 ore 21 Fantomatik
orchestra Street Marching
Band - La Serra;
Ore 20 spettacolo per bambini
con artisti di strada - San
Terenzo;
sabato 16 ore 21 manifestazione
“La Tana dei Turchi - San
Terenzo;
domenica 17 festa dei muscoli
e gara di canto a Pugliola;
venerdì 22, sabato 23, domenica
24 ore 21.15 “Festival
delle Arti Comiche” lungomare
di San Terenzo - venerdì:
Street Band: «badabimbumband”
– sabato: Rita Peluso –
domenica: Nando & Maila
“Sconcerto d’amore”;
sabato 23 a Tellaro “Il borgo
fatato”;
domenica 24 festa alla chiesa
della Rocchetta - parrocchia
La Serra;
lunedì 25 ore 21 festa del-
l’Avvenire a Lerici, rotonda Vassallo
- rappresentazione teatrale
“Marilontani”;
martedì 26 ore 20 spettacolo
di burattini per bambini San
Terenzo,
ore 21 Peter Cincotti - concerto
a Lerici, rotonda Vassallo;
Direttore Responsabile
Sandro Fascinelli
caporedazione
Maria Luisa Eguez
redattore docente
Gabriella Molli
Redazione di Lerici
Miriam Vanacore
Simone Fabiani
Thomas Gianaretti
Mishel Pacheco
Stella Polloni
Luca Vanacore
Irene Gennaro
Sonia Carnasciali
Redazione di S. Terenzo
Christopher Desalvo
Marco Meneghini
Margherita Mersanne
Edoardo Santoro
Alessandro Vegnuti
Pietro Tesi
Caterina Pasquali
LERICI IN… - luglio 2011
mercoledì 27 ore 21.30 balliamo
insieme sotto il castello di
San Terenzo;
giovedì 28 ore 21 HANA B
in concerto Band Indie Rock -
Parco Shelley San Terenzo;
venerdì 29 ore 21 festa del-
l’Avvenire a Lerici, rotonda Vassallo
- rappresentazione teatrale
“Compagnia delle Briciole”;
domenica 31 ore 17 partenza
da La Serra - camminare
domandando, “Le colline di
Lerici al tramonto”, percorso:
La Serra-La Rocchetta-Zanego-Tellaro-La
Serra.
SAGRA DI S. ERASMO
Venerdì 1° luglio ore 19-21
Lerici piazza Garibaldi “Muscolata“,
ore 21 partenza dalla Chiesa
di “San Francesco” con la presenza
delle confraternite e con la statua
del Santo trasportata dai Marinai
d’Italia, ore 21.15 S. Messa,
per i caduti del mare, con il coro
parrocchiale, in piazza Mottino.
Sabato 2 luglio Lerici ore
19.30-21 frittura di pesce in collaborazione
con i pescatori lericini;
ore 20.30 deposizione in mare di
migliaia di lumini galleggianti; ore
21 Imbarco dei fedeli sulla motonave
al pontile Golfo dei Poeti; ore
21.15 la statua del Santo verrà
trasportata da S. Rocco sino all'imbarco
sul peschereccio "Michele I",
poi rotta fino alla Marinella di San
Terenzo per la deposizione in mare
di una corona d'alloro in onore
dei caduti di Falconara e recita del-
Va in onda
Cosa ci fa un televisore
in mezzo al mare?
Vignetta di Irene Gennaro
la "Preghiera del Navigante e del
Marinaio", suono del "Silenzio fuori
ordinanza"; spostamento alla punta
Maralunga, (stessa cerimonia).
Rientro a Lerici, onori alla statua
del Santo dal Gruppo Subacqueo,
"Preghiera di Sant'Erasmo"; seguirà
la benedizione dei natanti impartita
dal prevosto di Lerici, poi la
statua del Santo salirà alla chiesa
parrocchiale di San Francesco,
assieme ai Marinai d'Italia e a tutti i
fedeli; ore 23.30 spettacolo pirotecnico
dal castello di Lerici.
Domenica 3 luglio ore 10 -
Lerici chiesa di S. Francesco e
San Terenzo chiesa della Natività
di Maria, S. Messa in suffragio dei
Caduti del mare; ore 15 Coppa
Noceti di nuoto; ore 19.30 molo di
Lerici frittura di pesce; ore 21.30
Lerici rotonda Vassallo - concerto
della Banda Dipartimentale della
Marina Militare (ingresso libero).
La redazione, a suo insindacabile giudizio, potrà modificare, rinviare o rifiutare
la pubblicazione di scritti e annunci se non conformi all’etica ed allo spirito
della presente pubblicazione o per mancanza di spazio.
Sino a diverso orientamento, le lettere non vengono pubblicate. Gli articoli devono
essere concordati preventivamente con il direttore responsabile.
La redazione si riunisce il lunedì dalle ore 14,30 alle 15,30. Gli scritti, le lettere
e le richieste di pubblicità, complete di nome, indirizzo, telefono ed eventuale email,
dovranno essere indirizzate alla redazione c/o la Direzione Didattica
di Lerici piazza Bacigalupi, 5 o tramite e-mail a: lericiin@libero.it .
Si avverte che, la pubblicazione non ha fine di lucro, quindi gli scritti, gli
articoli e le collaborazioni sono accettate a titolo gratuito e di volontariato.
Gli orari delle manifestazioni e le informazioni turistiche, nonostante la nostra
più scrupolosa precisione ed attenzione, poiché predisposte con largo anticipo,
dovranno essere sempre verificate dai lettori interessati prima dell’evento.
La tariffa per ogni modulo di pubblicità (da 1/4 a 1/3 di pagina) è di euro 70 +
IVA, ½ modulo è di euro 35 + IVA. Per la pubblicità si può contattare il n° di
telefono 0187-601268 (anche fax e segreteria telefonica) o lerici.in@libero.it .
Pagina 2

SOSTA
E VIABILITÀ
A LERICI.
Dal 15 giugno
al 15 settembre
La ZTL (zona traffico limitato) è in vigore
tutti i giorni, dalle ore 9.00 alle ore
24.00, tuttavia dalle ore 24.00 alle ore 9.00
del mattino successivo è possibile transitare
liberamente.
Chi non dispone di pass può sostare con
autoveicoli nei parcheggi a pagamento solo in
località Vallata e Bagnara (fuori dal centro di
Lerici e San Terenzo), da dove è previsto un
servizio di bus navetta gratuito che collega
i parcheggi con i centri storici.
Il transito di ciclomotori e motocicli è
consentito liberamente, la sosta è prevista
negli spazi segnati con segnaletica orizzontale.
Dal 1° luglio gli autoveicoli muniti di
appositi contrassegni autorizzatori possono
sostare nelle aree di sosta identificate
come "riservate ai residenti" riferite alla
sola località riportata sul contrassegno.
COME FUNZIONA
IL SERVIZIO
DELLE FARMACIE
Le farmacie sono aperte dalle
ore 8.30 alle 12.30 e dalle ore
16 alle 20 (ora legale); sono
chiuse i festivi e lunedì mattina.
La farmacia di turno effettua
il seguente orario di apertura:
dalle ore 8.30 alle ore 13.00
e dalle ore 15.30 alle 23.
Nelle ore di chiusura il
servizio è garantito a chiamata
dalla farmacia di turno, con reperibilità
del titolare.
I turni delle farmacie inizia-
CONAD City tel. 0187-967759
piazza Mercato coperto 1 LERICI
lunedì - sabato ore 8.00 - 20.00 continuato
☺ domenica apertura ore 8.30 - 13.00
via Petriccioli 10
CONAD LERICI tel. 0187-967121
lunedì - sabato
ore 8.00 - 13.00 e ore 16.30 - 19.30
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no alle ore 8.30 del lunedì per
terminare alle ore 8.30 del lunedì
successivo.
Farmacie di turno
del mese di luglio 2011:
dal 27 giugno al 4 luglio e
dal 25 luglio al 1° agosto farmacia
Ghigliazza di San Terenzo,
dal 4 al 11 luglio farmacia
Giudici di Lerici,
dal 11 al 18 luglio farmacia
Padre Pio di Tellaro (farmacia
Giudici di supporto con la stessa
data),
dal 18 al 25 luglio farmacia
Bello di Lerici.
I residenti nelle frazioni del Comune di Lerici
e gli autorizzati (muniti di apposito pass)
possono sempre transitare ma la sosta a
Lerici dal 1° luglio al 31 agosto è consentita
con disco orario solo in piazza Bacigalupi, davanti
al Comune e in piazza Valtriani, davanti
al supermercato Conad. Dalle 20.00 alle 08.00
possono però sostare esclusivamente i residenti
a Lerici muniti di pass di sosta.
Pass Provvisori in deroga (ad es. clienti
alberghi, clienti farmacia con ricetta, utenze
ASL, ecc.) vengono rilasciati dai punti informativi:
a Lerici - mattina con apertura
ore 9 - 12 - (rotatoria galleria Primacina parcheggio
la Vallata) e a San Terenzo - pomeriggio
apertura ore 15 - 17 - (rotatoria via
Gozzano c/o galleria Scoglietti).
L’Ufficio viabilità è a disposizione tutti i giorni da
lunedì a sabato ore 9 - 12, tel 0187-960309. Il
comando P.M. è contattabile al n. 0187-967326.
IAT Tellaro tel. 0187-1997543 - IAT Lerici è
alla Venere Azzurra tel. 0187-969164 ore 9-12 e
14-16,30 - e-mail: iat-lerici@libero.it
I non residenti possono acquistare
medicine a Lerici e
San Terenzo anche in presenza
di ZTL. È sufficiente che il
cliente rilasci alla farmacia la
marca, il modello e la targa
dell’autovettura. I dati verranno
trasmessi all’Ufficio Polizia Municipale
per il debito riscontro
ad esenzione della violazione.
GUARDIA MEDICA
ore notturne dalle ore 20.00 alle
ore 8.00 dei giorni feriali e nei
giorni prefestivi e festivi
telefono 0187-507727
RISTORANTE - HOTEL
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LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 3

Mario
Tamberi
(nella foto)
è un operatoreculturalelericino:
è attivo da tempo nel mondo
dell’arte, della scuola, della
comunicazione e si muove in
progetti che coinvolgono i giovani.
Lo ha intervistato
Alessandro Vegnuti
D. Quali sono le tappe
essenziali del suo percorso
di artista e come si allacciano
con il ruolo di operatore
culturale?
R. A San Terenzo c’è un autentico
documento del Grand
Tour: Villa Magni. Il fatto che
Shelley vi abbia trascorso l’ultimo
periodo di vita e ne abbia
scritto, mi ha sempre emozionato.
Nacque il piccolo museo
molto romantico. Ma decisero
di chiuderlo, così a partire dagli
anni ‘70 mi sono impegnato
perché ciò non accadesse. Nel
1976, con una mostra-omaggio
a Shelley, ho tentato di attirare
l’attenzione dell’opinione pubblica
sul problema.
Una mia cartolina intitolata
“Museo Shelley un bene da
℡ N U M E R I U T I L I
PREFISSO TELESELETTIVO 0187
Carabinieri via XX Settembre 23 tel. 967129
tutti i giorni, anche festivi dalle ore 8,00 alle 22,00 fax 967270
Ufficio Locale Marittimo via calata Mazzini 23
Lunedì - sabato dalle ore 9,00 alle 12,00 tel. 964545
Difensore civico – per appuntamento tel. verde 800807067
oppure tramite URP (uff. relazioni col pubblico)
COMUNE DI LERICI piazza Bacigalupi 9
centralino Telefono 9601 fax 966998
gli uffici e l’URP sono aperti al pubblico tutti i
giorni feriali dalle ore 9,00 alle ore 12,00
ufficio PASS tel. 960309 Anagrafe tel. 960253
altri uffici aperti con il seguente orario:
Ragioneria Tributi martedì, giovedì, sabato ore 9-12
Mario Tamberi, i giovani e l’arte
salvare” piacque molto e fece
il giro di mezzo mondo. Ma
tutto fu vano.
Da quegli anni ho deciso
che avrei continuato a operare
perché cultura e arte diventassero
un polo da “difendere e
promuovere” a cominciare dai
giovani. Fu così che ogni mia
iniziativa nacque sotto il doppio
ruolo e questo perché ritengo
sia la strada migliore per
trasmettere il senso del bello
della vita, che ci rende positivi.
D. Come operatore culturale
che cosa fa?
R. Insegno arte-immagine
da circa trenta anni, quella stupenda
disciplina che qualche
anno fa si chiamava a ragion
veduta “educazione artistica”.
Come docente e come operatore
culturale da sempre affermo
la necessità che l’arte in
ogni sua espressione debba
farsi portatrice di una cultura
concretamente derivante dal
territorio e ho sempre promosso
iniziative culturali rivolte a
costruire attraverso la rivisitazione
delle memorie e l’attenzione
ai loro “segni”, un dialogo
continuo, al tempo stesso educativo
e formativo.
D. Come ha cercato di avvicinare
i giovani all’arte?
R. Sono partito nel 1992 realizzando
un cortometraggio
intitolato “Le tracce della
memoria”, centrato sugli oggetti,
i luoghi, i segni della civiltà
contadina. Nel 1993 ho
fondato assieme ad un gruppo
di amici l’Associazione culturale
“Arthena”, ho gettato
le basi per le finalità sociali e
artistiche e progettato il logo.
Nel 1994 con il patrocinio del
Comune di Lerici sono nati i
laboratori Arte e Mestieri Arthena
nella sede della ex scuola
elementare di Pozzuolo.
Ho continuato l’attività fino
al 1998, cercando di favorire
l’inserimento dei diversamente
abili e di giovani a rischio di emarginazione.
Il centro, con opera
di volontariato e con il
patrocinio del Comune, ha promosso
con me iniziative d’arte
e di artigianato che continuano
oggi, con formula diversa, sotto
la guida del filosofo Angelo
Tonelli. Ho raccontato la cronistoria
di questa mia esperienza
in un libro intitolato “La
nave Arthena. Frammenti
di un sogno”.
D. Nelle sue mostre cosa
mette per avvicinare i giovani
all’arte?
(Continua a pagina 5)
URBANISTICA - apertura martedì e venerdì ore 9 -
12, sabato solo rilascio documenti tel. 960248
LAVORI PUBBLICI - apertura martedì e venerdì ore
9 - 12,30 tel. 960265
Pubbl. ISTRUZIONE lun. - merc. - ven. - sabato ore 9-12
VIGILI URBANI apertura ore 8,30-12,30 e ore 14,30-18,30
tel. 967326 Uff. viabilità (da lu a sa mattina) tel .960309
uff. verbali: venerdì-sabato ore 9 - 12 mercoledì ore 15 - 18
BIBLIOTECA apertura da lunedì a sabato ore 9 - 13
pomeriggio ore 15 - 19 escluso il sabato tel. 966053
CIMITERI per informazioni pratiche cimiteriali (c/o uff.
stato civile tel. 960253/18) Cimiteri: Lerici tel. 967237,
S.Terenzo tel. 971091, Tellaro. Orari apertura: lunedì
chiusi - martedì: 8.30 - 12.30 - mercoledì e giovedì:
15 - 17 - venerdì e sabato: 8.30 - 12.30 - domenica:
8-12.30 e 14 - 16.30 (aprile-settembre)
LERICI IN… - - luglio 2011 2011
Pagina 4

(Continua da pagina 4)
R. Credo da sempre in un
particolare forma d’arte che
nasce quando un artista lavora
a contatto con due realtà:
l’arte e il sociale. Per questo ogni
mia mostra coinvolge gli
anziani (la memoria) e i giovani
(il progetto del futuro).
Nel 1997 ho promosso un
manifesto secondo le finalità di
questa mia arte sociale e fu firmato
da diciotto artisti. Quando
nel 1998 ho pubblicato
“L’albero del sale. Frammenti
di quotidianità del
territorio di Lerici” ho pensato
a storie raccontate e illustrate
per gettare le basi per la
progettazione di un archivio
che si occupi di quella particolare
categoria di beni ambientali
che amo definire “beni
culturali immateriali”.
La memoria (grande bene
immateriale) emerge nelle mie
mostre e diventa messaggio ai
giovani. Quando nel 2005 ho
realizzato il cortometraggio
“Cantore di Sentiero” dedicato
agli ottant’anni del poeta
e amico Francesco Tonelli, mi
sono ispirato nuovamente a
questo concetto.
È accaduto anche nel mio
progetto di promozione culturale
“Schegge di mare” (Quando il
cuore scalda la ragione) tenuto
ad Arcola presso la sala polivalente
e a Lerici presso il castel-
UBI Banco di San Giorgio
la risposta
a qualsiasi esigenza
in campo finanziario
filiale di LERICI
calata Mazzini, 1 - tel 0187 966599
lo San Giorgio. Progetto di promozione
culturale che nel suo
svolgersi nel tempo ospiterà
incontri, dibattiti, laboratori,
conferenze sull’ambiente e sul
turismo sostenibile.
Poi ho esposto presso la fortezza
del mare “Umberto I”
nell’isola Palmaria e ho proseguito
con una formula nuova
(Il mare in bottiglia, etichette
da vino) presso la tenuta
del Chioso a Baccano di
Arcola. In questo contesto ho
interagito con i ragazzi del Liceo
Artistico della Spezia in un
piacevole workshop.
Quindi il progetto è proseguito
con un percorso artistico
con quaranta opere, tra grafiche,
dipinti, sculture e installazioni,
presso la tenuta Bosoni
di Ortonovo. Anche in questo
caso ho ospitato conferenze,
laboratori, visite guidate,
concerti di musica classica a
tema.
by Carlo Zanco
A ottobre-novembre 2010
“Schegge di mare 6” diventa
“Nulla è per caso” alla fortezza
Firmafede di Sarzana, con cinquanta
opere esposte, mille
frequenze registrate, laboratori,
visite guidate, conferenzeperformance
e tanto, tanto lavoro,
ma anche soddisfazione
perché l’arte, come la libertà,
se non è continua “ricerca”, come
ali cucite, non può volare.
Bussola in…
di Galantini Barbara & C. s.r.l.
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LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 5

I giochi di una volta dei ragazzi lericini (2^ parte)
Il gioco delle biglie era
uno dei più interessanti. Veniva
effettuato con biglie di terracotta
colorate e si svolgeva
di norma sulla terra; consisteva
nel cercare di colpire con la
propria biglia, tenuta fra l’unghia
del pollice e l’indice e lanciata
con forza dal pollice per
colpire la biglia dell’avversario.
Prima di tirare si poteva
misurare un palmo in lunghezza,
oppure appoggiare la
mano destra sul palmo della
sinistra sollevato (noto come
“parmo arto“) o infine dire la
frase “roba mossa” che permetteva
di avere il punto anche
se, pur non colpendo la
biglia avversaria, si riusciva a
muovere piccoli sassi o terra
vicini, che a loro volta facessero
muovere la biglia.
Tutto questo a meno che
l’avversario, prima del tiro,
dicesse “niente parmo arto e
niente roba mossa”. In seguito
il gioco fu effettuato con biglie
in vetro e con i “brocci”, sempre
in vetro ma di maggiori
dimensioni.
Il gioco per eccellenza era
rappresentato da “i garilli”. Si
iniziava tracciando un cerchio
sulla terra e scavando un numero
di piccole buche (i “gari”)
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di Sergio Barcelli
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locale storico con ambiente elegante e
curato e con sale calde e accoglienti,
cucina regionale di mare, tra
tradizione e innovazione, che abbina
il pesce fresco del golfo ai prodotti
tipici della Val di Magra e Val di Vara
chiuso il martedì
pari al numero di giocatori e
piazzando successivamente, in
un cerchio contiguo, una piccola
palla di gomma o di pezza;
ad ogni giocatore veniva assegnata
una buca.
Il gioco consisteva nel lanciare,
a turno, da una certa
distanza segnata, una biglia
verso il cerchio. Se la biglia
entrava direttamente in una
delle buche, il titolare della
stessa doveva prendere la piccola
palla, fare non più di tre
passi e cercare di colpire uno
degli avversari, che nel frattempo
erano scappati.
Se la biglia arrivava a una
distanza dal cerchio inferiore
ad un palmo di mano, il giocatore
poteva tenere in mano la
biglia ed aveva due possibilità:
metterla nella propria buca,
fare i tre passi e tirare la palla
oppure mettere la biglia nella
buca di un avversario e scappare
precipitosamente.
La penalità scattava se colpiti,
se erroneamente si prendeva
la pallina quando la biglia
era stata messa non nella
propria buca oppure se non si
riusciva a colpire un avversario
quando la biglia era nella
buca di competenza. Le penalità
venivano segnate con
l’introduzione di un piccolissi-
mo sasso nella buca che, alla
quarta penalità veniva pulita
(l’operazione era detta “pulissia”)
e, a una successiva penalità,
veniva ricoperta di terra
(si diceva “i gé andà a tappae“)
e il giocatore veniva eliminato.
Oltre alla destrezza nel tiro,
alla prontezza nel capire di
chi fosse la buca nella quale
era finita la biglia e alla velocità
di corsa, entravano in gioco
anche rivalità personali, nel
caso in cui ad esempio si poteva
decidere dove mettere la
biglia se nella propria o nella
buca di un altro.
Con questa breve trattazione
non ho certo esaurito l’argomento
(penso al “tun tun
garillo fiasco” al gioco “der sercio”
ai famosi “carei” tavole di
legno con ruote in cuscinetti a
sfera con i quali si sfrecciava
giù per le discese, ai “mastretti”
alle prime “figurine” di cui,
se di interesse, tratterò in seguito)
ma ho voluto ripercorrere
un periodo nel quale, avendo
poco o nulla, i ragazzini
hanno dovuto inventarsi degli
strumenti di gioco e di competizione
per una nuova vita di
comunità, dopo le tristi esperienze
del periodo di guerra.
(Fine)
Raimondo Pagano
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LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 6

Quando bigiare era forcare
W
3 B
Da sinistra e dall’alto Falcone,
Sergiampietri, Guelfi,
Ricciardi, Bisagni, Lari, Galeazzi,
Pietrapiana, Montanelli,
De Nobili, Cerulli, E. Pagni,
Zacutti, Di Lieto, G. Pagni,
Romani, Pacelli, Venturini.
Sono futuri ingegneri, medici,
generali, chimici, avvocati,
insegnanti, ammiragli che,
frequentando l’ultimo anno del
liceo classico Lorenzo Costa e
in considerazione del fatto che,
nel novembre del 1940, l’estate
di San Martino stava piacevolmente
prolungandosi, avevano
deciso di marinare la
scuola.
All’iniziativa, resa più gra-
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maschile, non avevano
aderito le nove ragazze, più
sagge degli scapigliati giovanotti.
Saliti sul tram n° 2 che da
piazza Chiodo raggiungeva
Muggiano, per risparmiare
pochi centesimi rispetto a
quanto sarebbe costato il biglietto
dell’autobus (allora non
provinciale ma della benemerita
ditta Brun-Caprini che
aveva istituito il servizio giornaliero
fra Lerici e Spezia), i
baldi giovani, quasi tutti in
rigorosa giacca e cravatta come
vestiva allora “la meglio
gioventù”, raggiunsero San
Terenzo valicando il Pozzuolo.
Infatti, la galleria degli Scoglietti,
già iniziata, non era
stata ancora completata.
La filippica del Preside Oreste
Quaglia fu tremenda:
qualificandoci indegni di ricevere
una reprimenda faccia a
faccia, parlò a noi sciagurati,
tanto più colpevoli perché eravamo
in guerra, direttamente
dalla Presidenza, usando l’altoparlante.
E scattò subito la punizione:
tre giorni di sospensione e
rientro a scuola accompagnati
da uno dei genitori. I quali,
non ci sono dubbi, gratificarono
i figli con “a spergia” (per
usare un termine dialettale
caduto in disuso) cioè con un
rimprovero o, per alcuni, con
un solenne ceffone.
In definitiva, quei bravi ragazzi,
perché tali eravamo,
acquisirono quasi tutti la sospirata
maturità, molti andarono
in guerra e alcuni non
tornarono.
Luigi Romani
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LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 7

Beauty gossip: Security for girls
Consigli e riflessioni
Abito da sola da diversi anni
e mi rendo sempre più conto
di quanto una ragazza, o donna
che sia, corre rischi di sicurezza
ogni momento della giornata.
È assurdo dire così, ma
purtroppo quello che si sente
ai TG tutti i giorni non aiuta
di certo, anzi a me ha fatto
aprire molto di più gli occhi.
Forse questo articolo è più
indirizzato alle ragazze che
vivono ancora in casa e sono
sotto la protezione della loro
famiglia (ma non per questo ci
si deve sentire sicure, anzi occorre
ancora più attenzione)
perché non si è preparate e
magari si è un po’ ingenue.
Queste riflessioni sono frutto
della mia esperienza in
quanto, per lavoro, come hostess
di linee aeree, ho girato
per mezzo mondo.
La prima cosa che bisogna
sapere è come vestirsi.
Ahimè, siamo arrivati proprio
a questi livelli, devo dirlo!
In alcune situazioni, se siamo
un po’ scollate o con abiti succinti,
certamente attiriamo di
più l’attenzione. Quindi se giriamo
da sole o con amiche, di
notte, anche d’estate e si deve
camminare per alcuni tratti a
piedi nell’oscurità o comunque
GRUPPO CALEVO
dal 1888
in zone isolate, per la nostra
sicurezza è meglio portarsi
appresso anche un pantalone o
una giacca. Penso che tutte
debbano saperlo, ma non è
mai troppo ripeterlo: mai accettare
passaggi in auto da
sconosciuti.
Dare cordialità a “certe persone”
in incontri casuali potrebbe
diventare pericoloso
perché alcune possono interpretare
il nostro avvicinamento
amichevole come qualcosa
di più confidenziale; quindi, se
non siamo interessate, è meglio
evitare d’illuderle.
Certi individui non accettano
il rifiuto dopo l’approccio
“amichevole” e diventano magari
aggressivi e pericolosi.
Quindi occorre subito evitare
di creare una tale situazione,
specialmente con sconosciuti.
Fate attenzione anche se
andate in giro con l’auto di
notte: vi dico di una esperienza
personale che mi ha spaventato.
Una volta mi sono
accorta che venivo seguita da
un’auto: avevo fatto anche due
o tre giri attorno a una rotatoria
per esserne sicura. Non
sapendo cosa fare, (mai fermarsi
o dirigersi a casa!) sono
andata diretta davanti a una
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Caserma dei Carabinieri e,
come per magia, i malintenzionati
sono fuggiti subito. Se
non abbiamo la macchina e
siamo in giro la sera, meglio
chiamare un taxi o qualcuno
di famiglia e farsi venire a
prendere piuttosto che salire
su un’auto di qualche amico
ubriacone notturno (mai!).
Finisco dicendo che non
dobbiamo dare nulla per scontato,
purtroppo noi donne non
abbiamo la forza di un uomo
per reagire fisicamente a certe
situazioni quindi, se siamo
incerte se andare in un luogo o
siamo dubbiose su alcune persone,
non dobbiamo fare nulla
per forza o per far piacere a
un’amica, il nostro istinto non
c’inganna mai. Ne sono certa,
tutto dipende da noi. Dobbiamo
essere sempre sveglie e
furbette!
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LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 8

La cellulite: cos’è, possibili cause e rimedi
La cellulite, chiamata
anche pannicolopatia edematofibrosclerotica,colpisce
circa l’80-90% del sesso
femminile.
La possiamo evidenziare in
alcune regioni del corpo, come
le cosce, i fianchi, i glutei e le
braccia: zone che risultano
particolarmente sensibili all’azione
degli ormoni femminili.
Essa si instaura in uno strato
della cute chiamata ipoderma,
ricca di cellule adipose.
Tali cellule, per motivi diversi,
aumentano di volume,
trattengono i liquidi e tendono
a far rallentare la circolazione
sanguigna e periferica. A causa
della stasi idrica si realizza
così uno stato infiammatorio
locale.
Nei casi più importanti, le
cellule adipose possono scoppiare,
rilasciando così i grassi
in esse contenuti (detti trigliceridi),
i quali si insinuano tra
le cellule formando una massa
compatta che altera la struttura
della nostra pelle. A livello
locale si può manifestare una
compressione sia sui vasi sanguigni,
sia sulle terminazioni
nervose, facendo così abbassare
la temperatura locale e avvertire
dolore al tatto.
La cellulite viene classi-
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ficata in quattro stadi a seconda
della gravità:
nel primo stadio la pelle
perde un po’ della sua elasticità
a causa della ritenzione dei
liquidi;
nel secondo stadio la pelle
si presenta più chiara, fredda
e meno sensibile al tatto, perdendo
ulteriormente elasticità
e morbidezza;
nel terzo stadio la pelle si
presenta a buccia d’arancia;
nel quarto stadio, il più grave,
la cute è pallida, fredda,
assottigliata, a buccia d’arancia,
con striature biancastre e
dolore al tatto.
Quali le cause?
Predisposizioni genetiche,
per azione dei nostri ormoni
femminili durante la pubertà,
gravidanza, menopausa;
l’ali-mentazione squilibrata
verso un eccessivo consumo di
grassi, zuccheri e sale;
la sedentarietà, che peggiora
la circolazione, associata
eventualmente anche al fumo,
all’uso della pillola, all’alcool e
al consumo eccessivo di caffè;
la pressione esercitata a
livello venoso da un intestino
pigro; un eccessivo stress che
agendo sulle ghiandole surrenali
altera l’equilibrio idrico; l
a diminuita elasticità dei
vasi sanguigni e del flusso
sanguigno presente negli arti
inferiori dovuta a patologie
vascolari, e alcune patologie
intestinali ed epatiche che determinano
ritenzione idrica.
Quali i rimedi?
La ionoforesi e la mesoterapia,
attraverso le quali si possono
introdurre farmaci nei
tessuti, l’ultrasuonoterapia, che
determina anch’essa l’assorbimento
di alcuni farmaci e stimola
la circolazione sanguigna
e linfatica, l’ozonoterapia che
migliora, attraverso l’immis-
sione di ozono, l’ossigenazione
sanguigna, la lipoaspirazione,
la elletrolipolisi e la presso
terapia.
Queste metodiche agiscono
rispettivamente aspirando il
grasso, riducendo la dimensione
dei nodi cellulitici e premendo
sui vasi, il massaggio e,
ancora meglio, l’idromassaggio
che migliorano la circolazione,
i fanghi termali e le creme
che, se usate con costanza,
aiutano ad attenuare gli inestetismi.
E cosa dire dell’alimentazione
e dell’attività fisica a me
tanto care?
Beh… i consigli alla prossima
puntata….
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LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 9

Quando San Terenzo era “Mairie” (Comune)
Carta intestata del
Municipio di Santerenzo
Villa Carafatti, in via Trogu,
porta ancora il nome della
famiglia che l’ha donata alla
parrocchia di San Terenzo.
Oggi è una Casa di Riposo per
anziani autosufficienti gestita
direttamente dal parroco.
L’ultimo dei Carafatti che
ho conosciuto è stato il nobiluomo
Vincenzo deceduto nel
1963 all’età di 78 anni. Ricordo
che, quando ho letto il suo
manifesto funebre, ho dovuto
chiedere il significato delle
due lettere “N.H.” davanti al
nome, mentre il suo antenato
Giovanni, l’ultimo sindaco, o
meglio “Maire” di San Terenzo,
visto che ha ricoperto tale
incarico nel periodo napoleonico,
l’ho conosciuto attraverso il
libro di Riccardo Bonvicini “Il
patriota dimenticato” dove l’autore,
raccontando la storia di
Giuseppe Ratti che ha dedicato
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dell’Unità d’Italia, riesce a introdurci
nello spirito dell’epoca.
Per chiarirci le idee però
dobbiamo tornare un po’ indietro
e ficcare l’occhio nella Storia
con la “S” maiuscola.
La rivoluzione francese del
1789 aveva esportato i valori
di “Libertè, Egalitè, Fraternitè”
in tutta Europa e a maggior
ragione nella confinante
Liguria. Nel maggio del 1797,
con un colpo di Stato, venne
rovesciata la Repubblica di
Genova, fondata tre secoli prima
da Andrea Doria, e al suo
posto cercò di instaurarsi la
Repubblica Ligure.
Scoppiò una guerra civile
fra gli accesi sostenitori delle
nuove idee liberali e i sostenitori
della restaurazione del
vecchio regime. A settembre
dello stesso anno Napoleone,
che fino allora si era tenuto
neutrale, intervenne con le
sue truppe e determinò la nascita
della Repubblica Ligure
che restò Stato satellite della
Francia fino al 4 giugno 1805
quando venne annessa allo
Stato Transalpino.
Tornando alla nostra storia
locale è in questo contesto che
il primo agosto 1797 don Angelo
Antonio Ratti fu nominato
primo sindaco, o meglio mu-
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LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 10
affettati
nicipalista di San Terenzo.
Don Angelo (1752-1822) fu rieletto
a furor di popolo l’anno
successivo. L’articolo 8 della
Costituzione della Repubblica
Ligure prevedeva che ad ogni
Parrocchia corrispondesse un
Comune e così ebbero la loro
municipalità anche Lerici, Pugliola,
La Serra e Tellaro.
Ogni municipalità aveva
autonomia di spesa e riscossione
tributi. La gestione finanziaria
di don Angelo fu disastrosa,
probabilmente c’era
bisogno di tutto in paese, ma
egli lasciò un disavanzo che i
suoi successori, a cominciare
dal primo, che era un suo parente,
Gio. Giacomo Ratti, non
riuscirono mai più a risanare.
Quando nel 1805 la Liguria
venne ammessa alla Francia
la municipalità venne sostituita
da una “Mairie” e per
l’intero periodo francese le
“Maire” di San Terenzo fu Giovanni
Carafatti.
Dopo il Congresso di Vienna
del 1815 la Liguria passò ai
Savoia e fu il Regno di Sardegna
nel 1818 a ridurre il numero
dei Comuni della Provincia
di Levante e a far perdere
la sua autonomia a San Terenzo
che da allora fu sempre amministrato
da Lerici.
sgabei
(Sio Ca’) Alfredo Lupi
feste
musica
formaggi
acciughe
vino e birra

Intervista a Roberto Bocchi, attore lericino
Roberto Bocchi (foto sopra),
attore di cinema, televisione
e teatro ha fatto di Milano
la sua nuova residenza ma,
da buon lericino, non rinnega
le sue origini, così è facile incontrarlo
nei week end nella
sua città natale.
Ha studiato come noi nella
scuola media Poggi. Si è poi
laureato in Scienze dell'Informazione
a Pisa e ha lavorato
per molto tempo come informatico
tra Modena, Parma e
Milano.
Il suo destino professionale
però è stato ben diverso. Molte
sono le pubblicità televisive e
non che lo vedono protagonista.
Nel cinema, nel 2006, gira
come protagonista il film
"Velvet Morgue" e l'anno successivo
interpreta il chirurgo
plastico di Anna Galiena nel
film "Sleeping Around". Per la
televisione ha girato "Cuori
Piazza Europa, 16 - 19124 La Spezia
tel. 0187-728295
E-mail: urp@sp.camcom.it
rubati", "Sospetti 3", “Senza
via d'uscita” con Massimo Ranieri,
"Don Matteo 6" con Terence
Hill e "Un amore di strega"
a fianco di Alessia Marcuzzi.
Queste le domande che gli
ho posto durante la mia intervista
lericina:
D. Cosa ti ha spinto a fare
l'attore?
R. Ho avuto sin da ragazzo
la passione per il cinema, andavo
spessissimo a vedere i
film all'Astoria e al Goldoni,
quando ancora le sale erano
piene persino a Lerici. Nel
1995 ho iniziato per caso a fare
pubblicità, foto e spot televisivi
e da subito la cosa ha
funzionato e mi è piaciuta.
Questo mi ha spinto qualche
anno dopo a frequentare
un corso di recitazione, presso
il Centro Attivo di Milano perché
spesso ai casting bisognava
interpretare le scene degli
spot e una formazione attoriale
mi avrebbe sicuramente aiutato.
Quando, poco dopo, la
mia azienda mi ha licenziato,
ho deciso di continuare solo
questa attività, abbandonando
l'informatica.
D. Cosa ha influenzato
la tua curiosità artistica?
R. Penso che la mia curiosità
e la mia passione siano sta-
Università telematica delle
Camere di Commercio italiane
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te influenzate appunto dalle
tante giornate passate nel buio
dei cinema lericini.
D. Qual è stata l'esperienza
più significativa
della tua carriera?
R. I ricordi belli sono parecchi.
Mi vengono in mente i
giorni passati a Gubbio durante
le riprese di Don Matteo,
con la cena di fine film, insieme
agli attori e al regista, oppure
i festival dove hanno
proiettato e premiato il cortometraggio
"Al buio" di Giacomo
Arrigoni, dove io sono il
cattivo ed altri, ad esempio
quelli di Manhattan, Cannes e
il festival di Rutger Hauer al
Palazzo Reale di Milano.
Un bel ricordo è anche la
proiezione di “Al buio”, l'estate
scorsa, alla Rotonda di Lerici,
durante il Golfo dei Poeti Film
Festival.
D. Quali qualità deve
avere, secondo te, un attore?
R. Umiltà, tenacia, passione
e anche pazienza, che oggi
è particolarmente necessaria,
data la crisi che viviamo.
D. Quale consiglio daresti
ai giovani aspiranti attori?
R. Studiare, frequentare
corsi di recitazione e seminari
e non abbattersi di fronte alle
delusioni e alle porte chiuse.
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LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 11

Giuseppe Petriccioli (2ª parte)
Giuseppe Petriccioli
Nel 1857, non dimenticando
le proprie doti umanistiche,
Petriccioli pubblicò la prima
cantica di un poema intitolato
"La redenzione dei popoli",
componimento di cui mandò
copia anche a Mazzini che,
ringraziandolo, lo definì "fratello".
In seguito si unì a Garibaldi,
che era solito chiamarlo
"amico mio", il 20 aprile del
1859, arruolandosi tra i Carabinieri
Genovesi, confluiti nei
Cacciatori delle Alpi.
Combatté così in tutti gli
PARMA TV A LERICI
Far vedere la Lerici slow:
con questo intento l’assessore
Marco Caluri ha accompagnato
la troupe televisiva di Parma
tv a scoprire gli aspetti insoliti
di una domenica mattina di
inizio estate.
E ha condotto il giornalista
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e annesso proprio laboratorio artigiano
scontri di quella campagna,
sempre in prima linea, distinguendosi
nello scontro di Malnate,
dove ricevette le congratulazioni
dell'Eroe dei due
mondi.
Nel 1861, messe da parte le
proprie convinzioni antimonarchiche
passò come ufficiale
nei bersaglieri dell'esercito
italiano, dove rimarrà sino al
1896, guadagnandosi una medaglia
d'argento al valor militare
nella Campagna d'Ancona
del 1860.
Nel corso della sua vita non
trascurò mai l'amore per le
lettere, pubblicando numerose
opere, sia in latino che in italiano,
raccolte all'epoca nel
volume "Poesie d'un soldato
poeta" ed edite dalla figlia con
prefazione di Paolo Mantegazza.
Tra le sue fatiche la più
conosciuta è "Parva in Magnis",
un carme in latino dedi-
Marco Epifani prima al Molo,
dove si stava completando la
frequentata kermesse di “Fondali
puliti” e dove, a cura
dell’Associazione Lerici Sport,
al termine delle operazioni era
in corso una affollata riunione
conviviale sul tema “cibi dal
mare”, a cui hanno dato un
apporto squisitamente orga-
cato all'Imperatore di Germania
Guglielmo. L'opera attirò
l'attenzione del letterato napoletano
Luigi Settembrini, e gli
procurò altresì notorietà in
Germania, dove fu decorato
personalmente dal Kaiser.
Sua anche la "Relazione
sulle conferenze intorno alla
diga della Spezia" del 1872.
Per l'assistenza prestata nel
corso di epidemie, incendi, inondazioni
e calamità varie e
per essersi tuffato nel mare in
burrasca, vicino a S. Terenzo,
salvando un uomo dall'annegamento,
gli venne inoltre
conferita la medaglia d'argento
al valor civile.
Il 31 gennaio1867 si sposò
con la lericina Luigia Poggi,
che gli diede un maschio e una
femmina. Visse nella sua casa
alla "Vallata" e fu seppellito a
Narbostro, con grandi onori da
parte della comunità. (fine)
Valerio Botto
nizzativo anche i pescatori del
molo.
Dopo il Molo l’assessore Caluri
ha scelto la piazza Garibaldi
contribuendo a dare al
“cuore di Lerici” l’identità di
una storia di lavoro (nel passato)
e della vitalità assunta
oggi come luogo d’incontro.
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LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 12

Papirio Picedi ambasciatore dei Farnese
e vescovo di Parma dal 1565 al 1614 (3ª parte)
Ritornato dai Farnese ebbe
un primo incarico importante
come Governatore di Novara e
di tutta quella provincia. In
rogito di Gian Giacomo Caccia
datato 1571 si legge: “nel 1571
essendo pretore di Novara il
dottor Papirio Picedi ai 20 novembre
la comunità di Novara
dichiara Papirio Picedi di Arcola
nel genovesato che già da
due anni v’era pretore, cittadino
di Novara; ordina che siano
disposte le sue armi nel palazzo,
ch’ei possa inquartate nel
suo stemma le armi della città”.
Viene poi inviato dal Duca
Farnese a reggere il Fiscalato
di Pavia dove riesce a ottenere
riconoscimenti e amicizie importanti.
A Pavia viene accolto nell’Accademia
degli Affidati
con il nome di Assueto; nell’archivio
di famiglia si conservano
le carte che illustrano per
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locale, “un sorso di salute dalle nostre terre”
Consegna a domicilio di prodotti per persone
anziane o con gravi problemi di salute; le richieste
devono pervenire entro le ore 11, salvo urgenze.
questa accademia l’impresa di
Papirio, esaltandone le origini,
le opere e l’ingegno con un po’
della retorica dell’epoca. Con
ridondanza d’immagine viene
rappresentato con pregevole
disegno un canale artificiale
che discendendo dalla montagna
risale sulla sommità di
una verde collina quasi per
irrigare i campi (vedi foto).
Allora era considerato un
prodigio dell’ingegno umano
“fare ciò che la natura non riesce
a fare: che l’artifizio umano
è mirabile essendo di tanto
valore che fa la gravezza delle
cose andare in suso”.
“L’acqua che dall’alto discende
all’alto risale - dice il
testo - è impresa di Papirio
Picedi genovese e da questa
similitudine e da altre cose ben
si comprende quanto stupendo
sia l’intelletto dell’uomo”…
“L’umana virtù la quale
dall’alto procede, all’alto non
risalisce se non si umilia e non
si abbassa”.
Dall’immagine di quel fenomeno
fisico che tanto incuriosisce
gli accademici di Pavia
l’umanista Assueto trae un
motto molto efficace “Si deferar,
efferar” (se mi abbasserò
risalirò in alto), che divente-
rà il motto della famiglia.
Motto umile e orgoglioso ad
un tempo. In effetti Papirio
che ha rinunciato agli agi che
gli avrebbe assicurato la permanenza
nella sua Terra e che
in un certo senso si è umiliato
accettando gli incarichi che di
volta in volta gli assegnavano
i potenti dell’epoca, ha quasi
una riprova della validità del
suo motto e, con malcelato orgoglio,
spiega: “piacque al detto
sig. Duca mio di darmi qui
in Milano il luogo che vi tiene,
dove poi sono sempre stato senza
interruzioni ancora che occasioni
più che mediocri mi si
siano presentate e di servire al
Duca di Firenze ed ultimamente
nella ruota di Bologna”
e prosegue “dal che si comprende
che professione sia stata
la mia e che come dottore ho
cercato di camminare sulla via
dell’honore e come conviene a
gentiluomo attento a servire
alli prìncipi che mi stipendiavano”.
In effetti il Duca Farnese
non aveva nessuna idea di rinunciare
all’aiuto di quel giovane,
poiché, come ebbe a scrivere
un biografo contemporaneo,
vedeva che in quell’età
giovanile si rinchiudevano
“pensieri alti e maturo giudizio”.
(Segue)
Nino Picedi Benettini
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Giuseppe Brondi, un personaggio dimenticato
A Lerici, salendo per la
nota e caratteristica Via
Cavour, ci si imbatte, alla
seconda traversa a destra,
nell’archivolto Brondi.
Brondi? Chi era costui?
Sorge spontanea la domanda.
Un personaggio tanto famoso
da eliderne il nome o quanto
meno l’iniziale dal supporto
lapideo? La curiosità non è
solo femmina, tante volte é
stimolata dall’ignoranza e dalla
necessita di alcune risposte.
Giuseppe Brondi nasce a
Serra nel lontano 14 agosto
del 1638. Di lui e della famiglia
si sa molto poco o tutto ciò
che si poteva sapere si è perso
nel tempo. Il casato dei Brondi,
come quello dei Cabano o
Zanello è tra i più diffusi nel
paese, ma con molte probabilità
il capo stipite aveva origine
brindisine (Brundisium).
Indipendentemente dalla
provenienza e dall’origine del
cognome, la famiglia di Giuseppe
in quel tempo viveva a
Serra e doveva essere una famiglia
molto agiata e con probabili
e solide basi culturali.
Infatti il giovane, dal borgo
allora sperduto di Serra, con i
mezzi a disposizione di allora,
studia, si laurea in diritto
all’università di Padova nel
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1665 e per 50 anni esercita
l’avvocatura con cattedra della
materia nell’ateneo pisano.
Nella città di Pisa, dove si
presume che il Brondi abbia
dimorato durante l’esercizio
delle sue funzioni, si dice, che
lo si apostrofasse come “il villano”,
per risaltare le sue origini
popolane ma Giuseppe,
avvezzo all’invidia della gente,
rispondeva bonariamente che
era “meglio essere un villano
di Serra piuttosto che un asino
di Pisa”.
Nella città, motteggi a parte,
lo consideravano e lo definivano
un uomo molto intelligente
e molto dotto. Le poche
notizie raccolte provengono
dalle “Historiae accademiae
Pisanae” vol. III del Fabroni,
riprese nel V volume del “Giornale
storico della Lunigiana”;
poca cosa per un uomo così
apparentemente fortunato e
illustre.
Sicuramente si arricchì ed
ebbe soddisfazioni nella vita,
ma proprio quella vita che può
soddisfarti, è anche in agguato
per toglierti il bene più caro.
Infatti il casato del Brondi
si sarebbe estinto con la prematura
morte del giovane e
unico figlio Edoardo, già professore
di diritto civile nella
stessa Università del padre.
Dove nacque e abitasse a
Serra non ci è dato sapere.
Lungo le vie del paese, in via
Casamento e in via Costa, sono
presenti sui muri esterni di
due abitazioni due piccole edicole
marmoree in bassorilievo.
Nella prima, al numero 8 vi
si rappresenta la Madonna
con Bambino e la scritta
”Jusepe Brondo fece fare questa”.
Nella seconda, al n. 11,
sono rappresentati San Rocco
e un altro santo pellegrino con
la scritta “Giusepo Brondi
1639”. Ex voto? Grazie ricevute?
Non sapremo mai la vera
storia di Giuseppe.
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Gino Patroni e i suoi epigrammi (1ª parte)
La Cassa di
Risparmio del-
la Spezia nel 1993
ha sponsorizzato il libro “Il
meglio di Gino Patroni” edito
da Longanesi & C. di Milano.
Il giornalista e scrittore, nato
a Montemarcello nel 1920 e
morto alla Spezia nel 1992, è
stato un arguto osservatore e
ci ha lasciato alcune opere di
epigrammi veramente esilaranti
che sono state riportate
in brani nella pubblicazione
della Carispezia. I libri sono:
• “Ed è subito pera” 1959 ed.
Carpena di Sarzana
• “ Un giorno da beone” 1969
ed. De Carlo di Milano
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• “Crescete e mortificatevi”
1975 ed. Rizzoli di Milano.
Ecco alcuni arguti epigrammi
da “Un giorno da beone”:
Lamento di barman
Ho perduto
il selz-control.
Lamento di sceneggiatore
Ho un dialogo
per capello.
Proverbio australiano
La notte
porta coniglio.
Lamento di ladro
Ho derubato
un ministro
senza portafoglio.
Cantico dell’automobilista
Laudato si’
A Lerici c’è aria di novità (2ª parte)
A Lerici c’è aria di novità:
tanti negozi chiudono ma altri
aprono. O si ingrandiscono...
Ora puntiamo l’attenzione
sulla pizzeria ristorante “Il
Giogo” e sulla pasticceria
“L’Ambrosia”, anche se l’ampliamento
riguarda solo
quest’ultima. Unica gestione,
ma nel ristorante troviamo
Renato Landucci e nella pasticceria
il figlio Michele, diplomato
ragioniere.
Nel 2005 la pasticceria,
quasi di fronte alla pizzeria “Il
Giogo”, in via Petriccioli, è in
vendita, così Renato non si
lascia sfuggire l’occasione per
assecondare un’aspirazione
del figlio. Prima è solo un punto
vendita di pasticceria, poi
dal 2006 viene aperto un laboratorio
poco distante, avvalendosi
della collaborazione di
due brave pasticcere: Barbara
e Claudia. Padre e figlio continuano
così l’antica tradizione
di famiglia nel settore
della ristorazione.
Già dagli anni ‘60, infatti,
in via Petriccioli a Lerici, troviamo
Rita Faccini nonna di
Renato Landucci che apre la
Il Il Gambero Gambero
Gambero
Nero
Nero
mi’ motore.
Deduzione politica
Secondo me
il commendator Cirio
è un conservatore.
Cronista in trattoria
Taccuino
arrosto!
Orsù
Nuova specie d’orso
scoperta
sui monti
della Sardegna.
Fattoria modello
E lucean le stalle…
Orgoglio di padre
Mio figlio
è il primo della classe,
entrando.
LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 15
SF
pizzeria “Il Giogo”, mentre i
genitori Enrico Landucci e
Bianca Zancarello negli anni
‘60-’70 li troviamo, rispettivamente,
gestori del ristorante
“Kon Tiki” a San Terenzo e
della birreria “Per Bacco” a
Lerici. Dal 1978 infine Renato
subentra alla nonna Rita nella
gestione della pizzeria tavola
calda “Il Giogo”.
Ora laboratorio e pasticceria
si sono affiancati. Il punto
vendita si è trasferito in un
locale attiguo aprendo anche
un delizioso “dehors” nella
piazza dell’archivolto Brondi.
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EDUCAZIONE STRADALE
A SCUOLA
I bambini dell’ultimo anno
della Scuola dell’Infanzia di
San Terenzo e di Lerici, accompagnati
dalle insegnanti
Marina Bernardi, Paola Domenici,
Donatella Lucchi, Elvira
Russo e dalla collaboratrice
scolastica Mirella Quaggia,
si sono recati al “Campo Scuola”
di Pontremoli per il progetto
“Educazione stradale e guida
sicura”.
La lezione teorica, riguardava
il riconoscimento dei
principali segnali stradali e
delle norme per un corretto
comportamento sulla strada.
A seguito i bambini sono
saliti sulle macchinine elettriche
e Quad e hanno compiuto
più percorsi stradali rispettando
le regole precedentemente
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apprese. Al termine l’istruttore,
complimentandosi per il
buon esito della prova, ha consegnato
a ciascun bambino la
“patente di guida sicura”.
La giornata si è conclusa
con giochi all’aperto, con un
pic-nic e un gelato finale.
LA SCUOLA AGRARIA
DI SOLIERA
Accompagnati dalle professoresse
Patrizia Cabano e Maria
Luisa Eguez, i ragazzi della
prima media di San Terenzo
hanno partecipato a una
gita guidata con meta la scuola
agraria di Soliera che
offre un futuro di lavoro a
contatto con la natura.
Con loro anche alcuni ragazzi
delle classi terze che
hanno già fatto una preiscrizione
in quella scuola per
l’anno scolastico 2011-2012.
La scuola di Soliera è un
convitto con sede in un convento
del 1500.
Hanno fatto da guida alla
visita nei laboratori due esperti:
i professori Paolo Dani e
Valentino Tonelli
Fra i laboratori visitati, uno
dedicato alla lavorazione del
miele ha fatto capire che non è
semplice penetrare nel mondo
delle api. Più piacevole la serra
in cui i ragazzi della scuola
agraria coltivano fiori, piante
da appartamento, piccoli frutti
come le fragole.
Molto gradita è stata la visita
al Parco dei Frignoli, dove
Francesca (esperta di Legambiente)
ha fatto scoprire la biodiversità
di piante, fiori e rocce
dell’Appennino.
La redazione di San Terenzo
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LERICI IN… - luglio 2011 Pagina 16